sophocles' tereus

Unpacks Sophocles' discourses of exclusion and their literary tropes of the pathological, the bestial, the brutish, the monstrous, and the so-called uncivilized, taking into account all of Sophocles' fully extant plays as well as some of the longer fragments. PhD thesis.

L’ambientazione di un dramma mette spesso in luce significativi risvolti politici. Il presente contributo si propone di mostrare come l’ambientazione tracia del Tereo di Sofocle sia un’innovazione dell’autore. L’originalità di questa scelta può essere dimostrata sulla base delle testimonianze di Tucidide (3, 29, 3) e Pausania (10, 4, 8), che attestano per la stessa vicenda un’ambientazione daulia. È quindi possibile dimostrare che il trasferimento dello sfondo del mito in Tracia può essere letto come una critica nei confronti di questa regione, con cui Atene intratteneva in quegli anni difficili rapporti. Tale dimostrazione è corroborata dall’analisi di alcuni aspetti del Tereo: la differenziazione fra «stranieri» e «barbari» presentata nel frammento 583 Radt2; la glossotomia inflitta a Filomela da Tereo, che allude all’ἰσηγορία, osteggiata dai barbari; il pregiudizio sull’avidità dei barbari (Fr. 587 Radt2); il possibile sfondo dionisiaco (Frr, 591, 595a Radt2). È determinante in tal senso la testimonianza di Tucidide (2, 29, 3), che difende il re di Tracia Tere dall’accusa di essere imparentato con Tereo, poiché a suo avviso Tereo era un trace di Daulide. Il bersaglio polemico di Tucidide potrebbe essere Sofocle, che col suo Tereo volle esprimere la propria opinione in merito alla possibile alleanza con la Tracia ventilata ad Atene in quegli anni.