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Seminario di apertura 2a parte ISCOM Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Comunicazioni  Viale America 201, Roma   INTRODUZIONE GENERALE  ALLA  COMPLESSITA’ Valerio Eletti Label Cattid, Università Sapienza di Roma   Roma, 20 maggio 2010
La nostra mappa logica  perché interessarsi  dei sistemi complessi? (*)  i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro.  come affrontare  la complessità  della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI  PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI  MACRO-CONSEGUENZE  LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA  EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO  e  PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA  Focus:  APPLICAZIONI  NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
La nostra mappa logica  perché interessarsi  dei sistemi complessi? (*)  i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro.  come affrontare  la complessità  della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI  PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI  MACRO-CONSEGUENZE  LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA  EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO  e  PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA  Focus:  APPLICAZIONI  NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
Non linearità, retroazione degli effetti, emersione dell’ordine dal disordine,  auto-organizzazione, e vari altri concetti chiave  della attuale visione dei sistemi complessi adattativi  sono stati affrontati da sempre nella storia sia occidentale che orientale.  Per esempio nell’ antica Grecia  possiamo rileggere in quest’ottica  Platone (il disvelarsi della complessit à è  ben descritto dal “mito della caverna”)  o Eraclito (Remo Bodei: “Secondo Eraclito, la natura delle cose ama nascondersi  e quella che lui chiama l'armonia o la trama di rapporti nascosta  è  pi ù  forte della trama manifesta”).  Nell’ antica Cina  già quattro secoli prima di Cristo  vediamo emergere elaborate nozioni di complessità  negli scritti di Sun Bin e di Sun Tzu sull’ Arte della guerra   (comprendere il reale consente di anticipare l’evoluzione  e pertanto anche di trarne vantaggio) Alcuni presupposti storici del concetto di complessità Il Taijitu, simbolo del  concetto di Yin e Yang ricorrente  nel Confucianesimo  e nel Taoismo “…  il comandante saggio adotta sempre la visione d’insieme;  pur nella massima confusione, egli sa discernere l’ordine  che viene comunque generato dal caos…”  edizione Mondadori 2003 de “L’arte della guerra”, p. 93
Se guardiamo poi ai secoli che vanno dal  Medioevo al Settecento in Europa ,  troviamo moltissimi spunti e riflessioni che rimandano in qualche modo  ai concetti chiave utilizzati oggi per affrontare la complessità:  …  dall’ arte combinatoria  di  Ramon Llull  (Raimondo Lullo, 1235-1315),  in cui alcuni studiosi oggi individuano l’origine di varie influenze  sugli sviluppi del calcolo computazionale e dell’intelligenza artificiale… …  alla  monadologia  di  Gottfried Leibniz   (1646-1716)  (la diversificazione di un unico ente che si individua in tante monadi:  le monadi differiscono tra loro per la diversa quantit à  di coscienza  che ogni monade ha di s é  e di Dio al suo interno).  Alcuni presupposti storici del concetto di complessità
La fine del  Settecento  e tutto l’ Ottocento  vedono un fiorire di pensieri  che ruotano intorno ai concetti di complessità dai punti di vista più vari:  da  Charles Darwin  con le sue  teorie dell’evoluzione   basate sulla selezione naturale di mutazioni casuali  a  Rudolf Clausius  e  Ludwig Boltzmann  con il secondo principio della termodinamica,  l’idea di entropia e la sua definizione in forma statistica  come  misura del grado di disordine di un sistema chiuso Ma anche nella letteratura e nell’arte troviamo posizioni interessanti a questo proposito:  dal razionale e rigoroso  von Clausewitz , per cui  la guerra è ciò che devia sempre, nel corso delle operazioni, da quanto si è progettato  ai romantici inglesi e tedeschi che contrappongono la visone “rigida” della scienza classica  alla visione romantica - complessa e indicibile - della natura, come  Goethe   o come  William Blake , che scrive “may God us keep from  single vision  and Newton sleep”  per esprimere la sua opposizione al paradigma meccanicistico di  Newton ,  che comunque continuerà ad essere alla base di tutta la scienza fino al Novecento  e di tutta la tecnologia fino ai nostri giorni (e oltre).  un sintetico excursus storico si trova nel 1° capitolo dell’agile volumetto di De Toni e Comello  intitolato  Viaggio nella complessità , pubblicato nella collana dei Saggi Marsilio nel 2007   Alcuni presupposti storici del concetto di complessità
Ma sono gli anni  dall’inizio del Novecento alla Seconda guerra mondiale   che preparano il terreno per la svolta che si avrà poi nella seconda metà de secolo.  Abbiamo in questo mezzo secolo cambiamenti epocali di paradigma in varie discipline.  Ricordiamo qui velocemente solo qualcuno degli esempi più significativi:  In  fisica  abbiamo tra gli altri:  Einstein  con il suo spostamento dei confini di validità della fisica classica,  Heisenberg  con il principio di indeterminazione e le basi per la meccanica quantistica  de Broglie  con il dualismo onda-particella e le teorie della meccanica ondulatoria  Nel campo della  matematica , della  logica  e dell’ epistemologia  si possono ricordare:  Bertrand Russell , con la sua idea di inconoscibilità diretta di ogni cosa  che ricada fuori dalle nostre percezioni, e poi con il lavoro svolto con Wittgenstein  Hilbert  con la sua visione della matematica come attività autonoma del pensiero  e con i suoi importanti contributi all’analisi funzionale  e soprattutto  Goedel , con i suoi teoremi di incompletezza che provarono  che nessun sistema logico finito può risolvere dentro di s é  tutte le verit à  della matematica  …  senza entrare nel merito degli studi che si avviarono in quegli stessi anni  in queste stesse direzioni anche in  biologia , in  medicina , in  antropologia  e in  psicologia .  Alcuni presupposti storici del concetto di complessità
La nostra mappa logica  perché interessarsi  dei sistemi complessi? (*)  i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro.  come affrontare  la complessità  della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI  PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI  MACRO-CONSEGUENZE  LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA  EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO  e  PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA  Focus:  APPLICAZIONI  NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
Per ora diamo qui solo una sintesi estrema con alcuni dei punti di riferimento  da sviluppare, in seguito, sul piano storico ed epistemologico:  Anni Quaranta-Cinquanta   Cybernetica e pensiero sistemico (Wiener, von Neumann: Macy Conferences) La teoria dell’informazione (Wiener, Shannon) La teoria dei sistemi, l’approccio sistemico (von Bertalanffy) Le basi degli studi sull’intelligenza artificiale (Turing) Anni Sessanta La rappresentazione distribuita della conoscenza e la “società della mente” (Minsky)  L’effetto butterfly, la teoria del caos (Lorentz al MIT) Complessità algoritmica (Kolmogorov, Chaitin, Solomonoff) Anni Settanta   Il concetto di complessità, l’evoluzione dei sistemi aperti (Prigogine) Il trasferimento dei concetti di caso, sistemi dinamici e complessità  nella sfera sociologica, politica, antropologica (Morin)  …  e nella sfera della medicina e della biologia (Monod)  Studi sulla complessità: gli ultimi sessant’anni
…  e poi, fino ai nostri giorni:  Anni Ottanta   Sintesi e simulazione dei sistemi viventi - vita artificiale (Langton)  Sistemi complessi adattativi, emergenza dell’ordine in natura, nei modelli matematici  e in economia (Santa Fe Institute: Gell-Mann, Arthur, Kauffman, Holland)  Anni Novanta   La teoria delle reti e l’invarianza di scala nell’epidemiologia (Barabasi)  La Sync Science in neurologia e nelle scienze naturali (Strogatz) Dopo il Duemila   Studi e ricerche in corso presso vari centri internazionali  (nascono nuovi centri come Necsi a Boston, e il CSS in Europa)  Applicazioni diffuse delle teorie della complessità e degli algoritmi genetici  all’urbanistica, alla meteorologia, alle discipline economiche e finanziarie…  …  e in particolare al  management  (e per traslato alla  formazione  in azienda)  Studi sulla complessità: gli ultimi sessant’anni
La nostra mappa logica  perché interessarsi  dei sistemi complessi? (*)  i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro.  come affrontare  la complessità  della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI  PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI  MACRO-CONSEGUENZE  LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA  EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO  e  PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA  Focus:  APPLICAZIONI  NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
Ecco i riferimenti di alcuni dei più significatici centri di ricerca internazionali sulla complessità:  Negli Usa   SFI - Santa Fe Institute , New Mexico, US, fondato nel 1984 è tuttora il fulcro della ricerca interdisciplinare;  link:  http://www.santafe.edu   NECSI - New England Complex Systems Institute , Boston, fondato nel 2000,  si può considerare l’equivalente del SFI sulla costa orientale degli Usa  link:  http://necsi.org In Europa   CSS - Complex Systems Society , attivato dalla Comunità Europea nel 2004,  raccoglie alcuni dei più attivi centri di ricerca europei sulla complessità  link:  http://css.csregistry.org ISC - Institut des Systemes Complexes , Parigi, è socio del CSS;  è l’ente più attivo in Eurpa per quanto riguarda la formazione interdisciplinare  link:  http://iscpif.csregistry.org Link alle reti di ricerca internazionali
In Italia   esistono per ora solo pochi centri di ricerca locali, poco coordinati tra loro,  che fanno capo a singole Facoltà universitarie o a dipartimenti CNR. I più attivi oggi sono: CeRiCo - Centro di Ricerche sulla Complessità  dell’Università LIUC di Castellanza in cui lavorano studiosi come Gianluca Bocchi e Alberto De Toni;  link:  http://www.liuc.it/cmgenerale/default.asp?ssito=18&codice=1   CSDC - Centro Studi Dinamiche Complesse ,  centro Interdipartimentale dell’Università di Firenze diretto da Roberto Livi  in collegamento con analoghi Centri di Siena, Pisa, Bologna e Milano  link:  http://www.csdc.unifi.it/   ISC - Istituto dei Sistemi Complessi CNR , Roma,  fondato nel 2004, diretto da Luciano Pietronero  link:  http://www.isc.cnr.it/   Ci sono poi altri centri che si occupano di complessità, come la Fondazione ISI di Torino,  l’Università di Modena e Reggio Emilia (cfr. progetto Cetra, Learning Complexity),  le Università di Roma Tor Vergata (con “La Nuova Critica” diretta da Arturo Carsetti),  e Sapienza, e poi le Università di Udine, di Bologna, di Bergamo (con Mauro Ceruti), ecc Link alle reti di ricerca nazionali
La nostra mappa logica  perché interessarsi  dei sistemi complessi? (*)  i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro.  come affrontare  la complessità  della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI  PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI  MACRO-CONSEGUENZE  LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA  EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO  e  PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA  Focus:  APPLICAZIONI  NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
Ancora una carrellata sintetica e parziale, solo per dare l’idea  della vastità e della trasversalità delle implicazioni portate dalle teorie della complessità  e dagli algoritmi genetici nelle più svariate discipline e campi di studio e/o di applicazione:  Matematica, Fisica e Informatica matematica sperimentale  soft computing  algoritmi genetici ecc ( cfr blocco 6: “nuovi strumenti matematici”)   sistemi dinamici  teorie del caos vita artificiale  automi cellulari  intelligenza artificiale  agenti intelligenti  calcolo non lineare reti complesse  studi epidemiologici  Ingegneria gestionale   Progettistica evolutiva   …  segue > Discipline interessate e argomenti correlati
…  segue:  Filosofia della scienza epistemologia bayesiana (Festa) epistemologia della complessità (Ceruti)  Biologia, neuroscienze, genetica, bio-ingegneria e medicina   autopoiesi (Maturana e Varela)  teorie della mente (Minsky)  science of sync (Strogatz)  …  e tutto l’ampio spettro degli studi sulla genetica  Sociologia, psicologia, pedagogia e scienze della comunicazione connective knowledge (Dowens / Calvani)  intelligenza collettiva e connettiva (Levy e de Kerckhove) memetica (Balckmore e Dawkins)  simulazioni laboratoriali e didattiche  …  segue > Discipline interessate e argomenti correlati
…  segue:  Economia, organizzazione analisi delle competenze  change management (progetto Cetra)  knowledge management  teoria dell’incertezza (Taleb)  Urbanistica e studi dei flussi di traffico   E cologia e studi ambientali   Meteorologia e studi dei flussi atmosferici   Epidemiologia  naturale  Informatica  …  Discipline interessate e argomenti correlati
La nostra mappa logica  perché interessarsi  dei sistemi complessi? (*)  i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro.  come affrontare  la complessità  della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI  PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI  MACRO-CONSEGUENZE  LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA  EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO  e  PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA  Focus:  APPLICAZIONI  NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
Per completare questa parte generale, diamo un cenno ai nuovi strumenti matematici  nati (o sviluppatisi) nell’ambito degli studi sulla complessità ed oggi utilizzati anche  in settori disciplinari specifici per la soluzione di problemi anche non complessi:  Soft computing  Reti neurali,  Self-Organizing Maps (SOM)  Reti neuro-fuzzy  Algoritmi genetici  Calcolo evolutivo (swarm intelligence)  Grafi e reti di Petri  reti di Bayes (grafo aciclico orientato) Funzioni e gruppi Hamiltoniani Teoria perturbativa  Trasformata Wavelet, ecc …  I seminari di Villani e Panella daranno  una panoramica esaustiva seppur generale Nuovi strumenti matematici Per avere un’idea  di ciò che si può fare  con sistemi adattativi come le reti neurali, si veda per esempio questo sito:  http://www.peltarion.com/products/synapse/ E si clicchi poi su “Applications.  What are adaptive systems used for”

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  • 1. Seminario di apertura 2a parte ISCOM Istituto Superiore delle Comunicazioni e delle Tecnologie dell’Informazione Ministero dello Sviluppo Economico, Dipartimento per le Comunicazioni Viale America 201, Roma INTRODUZIONE GENERALE ALLA COMPLESSITA’ Valerio Eletti Label Cattid, Università Sapienza di Roma Roma, 20 maggio 2010
  • 2. La nostra mappa logica perché interessarsi dei sistemi complessi? (*) i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro. come affrontare la complessità della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI MACRO-CONSEGUENZE LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO e PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA Focus: APPLICAZIONI NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
  • 3. La nostra mappa logica perché interessarsi dei sistemi complessi? (*) i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro. come affrontare la complessità della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI MACRO-CONSEGUENZE LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO e PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA Focus: APPLICAZIONI NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
  • 4. Non linearità, retroazione degli effetti, emersione dell’ordine dal disordine, auto-organizzazione, e vari altri concetti chiave della attuale visione dei sistemi complessi adattativi sono stati affrontati da sempre nella storia sia occidentale che orientale. Per esempio nell’ antica Grecia possiamo rileggere in quest’ottica Platone (il disvelarsi della complessit à è ben descritto dal “mito della caverna”) o Eraclito (Remo Bodei: “Secondo Eraclito, la natura delle cose ama nascondersi e quella che lui chiama l'armonia o la trama di rapporti nascosta è pi ù forte della trama manifesta”). Nell’ antica Cina già quattro secoli prima di Cristo vediamo emergere elaborate nozioni di complessità negli scritti di Sun Bin e di Sun Tzu sull’ Arte della guerra (comprendere il reale consente di anticipare l’evoluzione e pertanto anche di trarne vantaggio) Alcuni presupposti storici del concetto di complessità Il Taijitu, simbolo del concetto di Yin e Yang ricorrente nel Confucianesimo e nel Taoismo “… il comandante saggio adotta sempre la visione d’insieme; pur nella massima confusione, egli sa discernere l’ordine che viene comunque generato dal caos…” edizione Mondadori 2003 de “L’arte della guerra”, p. 93
  • 5. Se guardiamo poi ai secoli che vanno dal Medioevo al Settecento in Europa , troviamo moltissimi spunti e riflessioni che rimandano in qualche modo ai concetti chiave utilizzati oggi per affrontare la complessità: … dall’ arte combinatoria di Ramon Llull (Raimondo Lullo, 1235-1315), in cui alcuni studiosi oggi individuano l’origine di varie influenze sugli sviluppi del calcolo computazionale e dell’intelligenza artificiale… … alla monadologia di Gottfried Leibniz (1646-1716) (la diversificazione di un unico ente che si individua in tante monadi: le monadi differiscono tra loro per la diversa quantit à di coscienza che ogni monade ha di s é e di Dio al suo interno). Alcuni presupposti storici del concetto di complessità
  • 6. La fine del Settecento e tutto l’ Ottocento vedono un fiorire di pensieri che ruotano intorno ai concetti di complessità dai punti di vista più vari: da Charles Darwin con le sue teorie dell’evoluzione basate sulla selezione naturale di mutazioni casuali a Rudolf Clausius e Ludwig Boltzmann con il secondo principio della termodinamica, l’idea di entropia e la sua definizione in forma statistica come misura del grado di disordine di un sistema chiuso Ma anche nella letteratura e nell’arte troviamo posizioni interessanti a questo proposito: dal razionale e rigoroso von Clausewitz , per cui la guerra è ciò che devia sempre, nel corso delle operazioni, da quanto si è progettato ai romantici inglesi e tedeschi che contrappongono la visone “rigida” della scienza classica alla visione romantica - complessa e indicibile - della natura, come Goethe o come William Blake , che scrive “may God us keep from single vision and Newton sleep” per esprimere la sua opposizione al paradigma meccanicistico di Newton , che comunque continuerà ad essere alla base di tutta la scienza fino al Novecento e di tutta la tecnologia fino ai nostri giorni (e oltre). un sintetico excursus storico si trova nel 1° capitolo dell’agile volumetto di De Toni e Comello intitolato Viaggio nella complessità , pubblicato nella collana dei Saggi Marsilio nel 2007 Alcuni presupposti storici del concetto di complessità
  • 7. Ma sono gli anni dall’inizio del Novecento alla Seconda guerra mondiale che preparano il terreno per la svolta che si avrà poi nella seconda metà de secolo. Abbiamo in questo mezzo secolo cambiamenti epocali di paradigma in varie discipline. Ricordiamo qui velocemente solo qualcuno degli esempi più significativi: In fisica abbiamo tra gli altri: Einstein con il suo spostamento dei confini di validità della fisica classica, Heisenberg con il principio di indeterminazione e le basi per la meccanica quantistica de Broglie con il dualismo onda-particella e le teorie della meccanica ondulatoria Nel campo della matematica , della logica e dell’ epistemologia si possono ricordare: Bertrand Russell , con la sua idea di inconoscibilità diretta di ogni cosa che ricada fuori dalle nostre percezioni, e poi con il lavoro svolto con Wittgenstein Hilbert con la sua visione della matematica come attività autonoma del pensiero e con i suoi importanti contributi all’analisi funzionale e soprattutto Goedel , con i suoi teoremi di incompletezza che provarono che nessun sistema logico finito può risolvere dentro di s é tutte le verit à della matematica … senza entrare nel merito degli studi che si avviarono in quegli stessi anni in queste stesse direzioni anche in biologia , in medicina , in antropologia e in psicologia . Alcuni presupposti storici del concetto di complessità
  • 8. La nostra mappa logica perché interessarsi dei sistemi complessi? (*) i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro. come affrontare la complessità della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI MACRO-CONSEGUENZE LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO e PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA Focus: APPLICAZIONI NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
  • 9. Per ora diamo qui solo una sintesi estrema con alcuni dei punti di riferimento da sviluppare, in seguito, sul piano storico ed epistemologico: Anni Quaranta-Cinquanta Cybernetica e pensiero sistemico (Wiener, von Neumann: Macy Conferences) La teoria dell’informazione (Wiener, Shannon) La teoria dei sistemi, l’approccio sistemico (von Bertalanffy) Le basi degli studi sull’intelligenza artificiale (Turing) Anni Sessanta La rappresentazione distribuita della conoscenza e la “società della mente” (Minsky) L’effetto butterfly, la teoria del caos (Lorentz al MIT) Complessità algoritmica (Kolmogorov, Chaitin, Solomonoff) Anni Settanta Il concetto di complessità, l’evoluzione dei sistemi aperti (Prigogine) Il trasferimento dei concetti di caso, sistemi dinamici e complessità nella sfera sociologica, politica, antropologica (Morin) … e nella sfera della medicina e della biologia (Monod) Studi sulla complessità: gli ultimi sessant’anni
  • 10. … e poi, fino ai nostri giorni: Anni Ottanta Sintesi e simulazione dei sistemi viventi - vita artificiale (Langton) Sistemi complessi adattativi, emergenza dell’ordine in natura, nei modelli matematici e in economia (Santa Fe Institute: Gell-Mann, Arthur, Kauffman, Holland) Anni Novanta La teoria delle reti e l’invarianza di scala nell’epidemiologia (Barabasi) La Sync Science in neurologia e nelle scienze naturali (Strogatz) Dopo il Duemila Studi e ricerche in corso presso vari centri internazionali (nascono nuovi centri come Necsi a Boston, e il CSS in Europa) Applicazioni diffuse delle teorie della complessità e degli algoritmi genetici all’urbanistica, alla meteorologia, alle discipline economiche e finanziarie… … e in particolare al management (e per traslato alla formazione in azienda) Studi sulla complessità: gli ultimi sessant’anni
  • 11. La nostra mappa logica perché interessarsi dei sistemi complessi? (*) i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro. come affrontare la complessità della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI MACRO-CONSEGUENZE LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO e PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA Focus: APPLICAZIONI NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
  • 12. Ecco i riferimenti di alcuni dei più significatici centri di ricerca internazionali sulla complessità: Negli Usa SFI - Santa Fe Institute , New Mexico, US, fondato nel 1984 è tuttora il fulcro della ricerca interdisciplinare; link: http://www.santafe.edu NECSI - New England Complex Systems Institute , Boston, fondato nel 2000, si può considerare l’equivalente del SFI sulla costa orientale degli Usa link: http://necsi.org In Europa CSS - Complex Systems Society , attivato dalla Comunità Europea nel 2004, raccoglie alcuni dei più attivi centri di ricerca europei sulla complessità link: http://css.csregistry.org ISC - Institut des Systemes Complexes , Parigi, è socio del CSS; è l’ente più attivo in Eurpa per quanto riguarda la formazione interdisciplinare link: http://iscpif.csregistry.org Link alle reti di ricerca internazionali
  • 13. In Italia esistono per ora solo pochi centri di ricerca locali, poco coordinati tra loro, che fanno capo a singole Facoltà universitarie o a dipartimenti CNR. I più attivi oggi sono: CeRiCo - Centro di Ricerche sulla Complessità dell’Università LIUC di Castellanza in cui lavorano studiosi come Gianluca Bocchi e Alberto De Toni; link: http://www.liuc.it/cmgenerale/default.asp?ssito=18&codice=1 CSDC - Centro Studi Dinamiche Complesse , centro Interdipartimentale dell’Università di Firenze diretto da Roberto Livi in collegamento con analoghi Centri di Siena, Pisa, Bologna e Milano link: http://www.csdc.unifi.it/ ISC - Istituto dei Sistemi Complessi CNR , Roma, fondato nel 2004, diretto da Luciano Pietronero link: http://www.isc.cnr.it/ Ci sono poi altri centri che si occupano di complessità, come la Fondazione ISI di Torino, l’Università di Modena e Reggio Emilia (cfr. progetto Cetra, Learning Complexity), le Università di Roma Tor Vergata (con “La Nuova Critica” diretta da Arturo Carsetti), e Sapienza, e poi le Università di Udine, di Bologna, di Bergamo (con Mauro Ceruti), ecc Link alle reti di ricerca nazionali
  • 14. La nostra mappa logica perché interessarsi dei sistemi complessi? (*) i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro. come affrontare la complessità della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI MACRO-CONSEGUENZE LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO e PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA Focus: APPLICAZIONI NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
  • 15. Ancora una carrellata sintetica e parziale, solo per dare l’idea della vastità e della trasversalità delle implicazioni portate dalle teorie della complessità e dagli algoritmi genetici nelle più svariate discipline e campi di studio e/o di applicazione: Matematica, Fisica e Informatica matematica sperimentale soft computing algoritmi genetici ecc ( cfr blocco 6: “nuovi strumenti matematici”) sistemi dinamici teorie del caos vita artificiale automi cellulari intelligenza artificiale agenti intelligenti calcolo non lineare reti complesse studi epidemiologici Ingegneria gestionale Progettistica evolutiva … segue > Discipline interessate e argomenti correlati
  • 16. … segue: Filosofia della scienza epistemologia bayesiana (Festa) epistemologia della complessità (Ceruti) Biologia, neuroscienze, genetica, bio-ingegneria e medicina autopoiesi (Maturana e Varela) teorie della mente (Minsky) science of sync (Strogatz) … e tutto l’ampio spettro degli studi sulla genetica Sociologia, psicologia, pedagogia e scienze della comunicazione connective knowledge (Dowens / Calvani) intelligenza collettiva e connettiva (Levy e de Kerckhove) memetica (Balckmore e Dawkins) simulazioni laboratoriali e didattiche … segue > Discipline interessate e argomenti correlati
  • 17. … segue: Economia, organizzazione analisi delle competenze change management (progetto Cetra) knowledge management teoria dell’incertezza (Taleb) Urbanistica e studi dei flussi di traffico E cologia e studi ambientali Meteorologia e studi dei flussi atmosferici Epidemiologia naturale Informatica … Discipline interessate e argomenti correlati
  • 18. La nostra mappa logica perché interessarsi dei sistemi complessi? (*) i numeri che identificano i singoli blocchi concettuali servono per i rimandi interni: indicano comunque anche una sequenza di lettura non obbligatoria ma consigliata per un approccio guidato alla nube di concetti che permettono di comprendere la complessità non per processo lineare ma per accumulo di informazioni correlate in modo non lineare tra loro. come affrontare la complessità della complessità? (*) TEORIE E TECNICHE DEI SISTEMI COMPLESSI ADATTATIVI GLI SVILUPPI DEGLI ULTIMI 50 ANNI ALCUNI PRESUPPOSTI STORICI DIVERSE DEFINIZIONI DISCIPLINE E ARGOMENTI CORRELATI CONCETTI CHIAVE APPLICAZIONI PRATICHE NUOVI STRUMENTI MATEMATICI MACRO-CONSEGUENZE LOGICHE LINK ALLE RETI DI RICERCA EFFETTI DI TIPO EPISTEMOLOGICO e PROIEZIONI MEMETICHE BIBLIOGRAFIA RAGIONATA Focus: APPLICAZIONI NELLA FORMAZIONE ON LINE 1 2 3 4 5 6 7 # 8 9
  • 19. Per completare questa parte generale, diamo un cenno ai nuovi strumenti matematici nati (o sviluppatisi) nell’ambito degli studi sulla complessità ed oggi utilizzati anche in settori disciplinari specifici per la soluzione di problemi anche non complessi: Soft computing Reti neurali, Self-Organizing Maps (SOM) Reti neuro-fuzzy Algoritmi genetici Calcolo evolutivo (swarm intelligence) Grafi e reti di Petri reti di Bayes (grafo aciclico orientato) Funzioni e gruppi Hamiltoniani Teoria perturbativa Trasformata Wavelet, ecc … I seminari di Villani e Panella daranno una panoramica esaustiva seppur generale Nuovi strumenti matematici Per avere un’idea di ciò che si può fare con sistemi adattativi come le reti neurali, si veda per esempio questo sito: http://www.peltarion.com/products/synapse/ E si clicchi poi su “Applications. What are adaptive systems used for”