Location via proxy:   [ UP ]  
[Report a bug]   [Manage cookies]                
SlideShare a Scribd company logo
Comunicato stampa
                                        Turismo in Toscana 2010
                                      La ripresa premia la Toscana:
                        tornano gli stranieri. Ma il turismo interno continua a calare
Presentato il rapporto “Turismo & Toscana. La congiuntura 2010”. La regione esce dalla crisi rafforzando la sua
competitività e la vocazione al turismo internazionale. Crescita a due cifre delle presenze dai paesi emergenti. Risultati
migliori di quelli nazionali: già recuperate le perdite dovute alla recessione. Resta invece pesante la crisi del turismo
interno, in difficoltà le mete costiere.

Firenze – Per il sistema turistico toscano il 2010 è stato senza dubbio l'anno della svolta, mettendo a segno una ripresa
consistente. Questo perché la nostra regione si è dimostrata particolarmente competitiva nell'intercettare la domanda
proveniente dai paesi dove la crescita economica è stata più robusta e la capacità di spesa dei consumatori maggiore.
     Infatti tra il 2009 e il 2010 in Toscana complessivamente le presenze turistiche sono aumentate del 2,6%, in
netta controtendenza rispetto al dato nazionale (-0,7%). Ma questo risultato è il frutto di andamenti antitetici che
interessano le due componenti della domanda: italiani e stranieri. Su entrambi i fronti il sistema toscano ha mostrato una
competitività superiore rispetto alla media nazionale. Le presenze straniere in Toscana crescono in modo molto
accentuato (+7,9%) rispetto all’Italia (+2,4%). Sul fronte del turismo interno, che soffre ancora le conseguenze
della crisi, la Toscana limita le perdite (-1,9%) rispetto al complesso del paese (-3,1%).
     Protagonista della ripresa toscana è dunque il turismo internazionale, la cui spesa complessiva nel 2010 aumenta
del 4,6%. Gli stranieri scelgono in particolare le città d’arte grandi e medie, i piccoli borghi e le campagne, e lo fanno
tornando a soggiornare prevalentemente nelle strutture alberghiere, nei Bed & Breakfast e negli agriturismo,
comparti che avevano subito di più il calo del turismo estero verificatosi lo scorso anno.
     E' da rilevare innanzitutto il ritorno del turismo statunitense (+20% le presenze tra il 2009 e il 2010) e degli inglesi
(+5,6%) che pesano assieme per circa un quinto del turismo internazionale della Toscana e sono mancati durante gli
anni di crisi. Si registra anche l'aumento delle presenze tedesche (+1,5%), francesi (+9%) e spagnole (+11,3%), ma
soprattutto la crescita a due cifre dei turisti provenienti da paesi emergenti ormai rilevanti per il sistema turistico toscano,
Russia (+38%), Brasile(+55%) e Cina (+39%).
     Persiste invece la crisi del turismo interno. Sono in particolare i mercati interni tradizionalmente più forti, che avevano
tenuto lo scorso anno, a determinare il risultato negativo nel 2010. In primis la componente locale toscana (-2,7%), a seguire
la riduzione delle presenze dalla Lombardia (-0,3%) e dall’Emilia Romagna (-1%). È un turismo fatto per lo più di famiglie
che hanno ridotto il numero delle vacanze e la loro durata, penalizzando le località e le risorse turistiche più dipendenti
dalla componente interna, in particolare le realtà territoriali costiere, legate al turismo balneare italiano.
     Le presenze calano dunque nei territori afferenti alle ex-APT di Massa Carrara (-5,2%), Livorno (-2%), Grosseto (-3,7%),
Versilia (-0,9%) e Arcipelago Toscano (-0,6%), mentre aumentano, anche considerevolmente, nei territori legati a risorse
turistiche particolarmente appetite dal turismo internazionale che torna in Toscana con motivazioni di carattere culturale. In
primis la provincia di Firenze (+10,8%) e, a seguire, Pisa (+5,8%), Lucca (+5,2%) e Siena (+3,1%).
     Ma la crisi non colpisce tutti allo stesso modo, punendo soprattutto i soggetti più deboli e aumentando le diseguaglianze.
Da una parte abbiamo infatti un segmento di offerta alberghiera di lusso capace di intercettare la ripresa dei flussi di turisti più
abbienti (soprattutto esteri), dall'altra segmenti di offerta di livello inferiore che soffrono la diminuzione del turismo interno, in
particolare delle famiglie con un livello di reddito medio-basso.
     Sul versante dell'occupazione si assiste invece ad una lieve ripresa (+0,7%), permettendo così al sistema turistico
toscano di giocare un ruolo anticiclico che attenua gli effetti della crisi. Il contributo del turismo all’economia regionale
risulta infatti molto importante, sia in termini di PIL attivato -oltre il 6% del PIL regionale- che di unità di lavoro generate, il
10% circa del totale toscano. Gettando infine uno sguardo sul medio periodo (2001-2008) bisogna sottolineare come i
settori più strettamente connessi al turismo (l'alberghiero e la ristorazione) abbiano generato ben 30.000 addetti, il 26%
del totale dei nuovi addetti creati in Toscana.
Ufficio stampa IRPET
Michele Brocchi
Email: ufficiostampa@irpet.it
michele.brocchi@irpet.it
Tel: 055 4591210

More Related Content

IRPET - TOSCANA 2010 - Rapporto - CS

  • 1. Comunicato stampa Turismo in Toscana 2010 La ripresa premia la Toscana: tornano gli stranieri. Ma il turismo interno continua a calare Presentato il rapporto “Turismo & Toscana. La congiuntura 2010”. La regione esce dalla crisi rafforzando la sua competitività e la vocazione al turismo internazionale. Crescita a due cifre delle presenze dai paesi emergenti. Risultati migliori di quelli nazionali: già recuperate le perdite dovute alla recessione. Resta invece pesante la crisi del turismo interno, in difficoltà le mete costiere. Firenze – Per il sistema turistico toscano il 2010 è stato senza dubbio l'anno della svolta, mettendo a segno una ripresa consistente. Questo perché la nostra regione si è dimostrata particolarmente competitiva nell'intercettare la domanda proveniente dai paesi dove la crescita economica è stata più robusta e la capacità di spesa dei consumatori maggiore. Infatti tra il 2009 e il 2010 in Toscana complessivamente le presenze turistiche sono aumentate del 2,6%, in netta controtendenza rispetto al dato nazionale (-0,7%). Ma questo risultato è il frutto di andamenti antitetici che interessano le due componenti della domanda: italiani e stranieri. Su entrambi i fronti il sistema toscano ha mostrato una competitività superiore rispetto alla media nazionale. Le presenze straniere in Toscana crescono in modo molto accentuato (+7,9%) rispetto all’Italia (+2,4%). Sul fronte del turismo interno, che soffre ancora le conseguenze della crisi, la Toscana limita le perdite (-1,9%) rispetto al complesso del paese (-3,1%). Protagonista della ripresa toscana è dunque il turismo internazionale, la cui spesa complessiva nel 2010 aumenta del 4,6%. Gli stranieri scelgono in particolare le città d’arte grandi e medie, i piccoli borghi e le campagne, e lo fanno tornando a soggiornare prevalentemente nelle strutture alberghiere, nei Bed & Breakfast e negli agriturismo, comparti che avevano subito di più il calo del turismo estero verificatosi lo scorso anno. E' da rilevare innanzitutto il ritorno del turismo statunitense (+20% le presenze tra il 2009 e il 2010) e degli inglesi (+5,6%) che pesano assieme per circa un quinto del turismo internazionale della Toscana e sono mancati durante gli anni di crisi. Si registra anche l'aumento delle presenze tedesche (+1,5%), francesi (+9%) e spagnole (+11,3%), ma soprattutto la crescita a due cifre dei turisti provenienti da paesi emergenti ormai rilevanti per il sistema turistico toscano, Russia (+38%), Brasile(+55%) e Cina (+39%). Persiste invece la crisi del turismo interno. Sono in particolare i mercati interni tradizionalmente più forti, che avevano tenuto lo scorso anno, a determinare il risultato negativo nel 2010. In primis la componente locale toscana (-2,7%), a seguire la riduzione delle presenze dalla Lombardia (-0,3%) e dall’Emilia Romagna (-1%). È un turismo fatto per lo più di famiglie che hanno ridotto il numero delle vacanze e la loro durata, penalizzando le località e le risorse turistiche più dipendenti dalla componente interna, in particolare le realtà territoriali costiere, legate al turismo balneare italiano. Le presenze calano dunque nei territori afferenti alle ex-APT di Massa Carrara (-5,2%), Livorno (-2%), Grosseto (-3,7%), Versilia (-0,9%) e Arcipelago Toscano (-0,6%), mentre aumentano, anche considerevolmente, nei territori legati a risorse turistiche particolarmente appetite dal turismo internazionale che torna in Toscana con motivazioni di carattere culturale. In primis la provincia di Firenze (+10,8%) e, a seguire, Pisa (+5,8%), Lucca (+5,2%) e Siena (+3,1%). Ma la crisi non colpisce tutti allo stesso modo, punendo soprattutto i soggetti più deboli e aumentando le diseguaglianze. Da una parte abbiamo infatti un segmento di offerta alberghiera di lusso capace di intercettare la ripresa dei flussi di turisti più abbienti (soprattutto esteri), dall'altra segmenti di offerta di livello inferiore che soffrono la diminuzione del turismo interno, in particolare delle famiglie con un livello di reddito medio-basso. Sul versante dell'occupazione si assiste invece ad una lieve ripresa (+0,7%), permettendo così al sistema turistico toscano di giocare un ruolo anticiclico che attenua gli effetti della crisi. Il contributo del turismo all’economia regionale risulta infatti molto importante, sia in termini di PIL attivato -oltre il 6% del PIL regionale- che di unità di lavoro generate, il 10% circa del totale toscano. Gettando infine uno sguardo sul medio periodo (2001-2008) bisogna sottolineare come i settori più strettamente connessi al turismo (l'alberghiero e la ristorazione) abbiano generato ben 30.000 addetti, il 26% del totale dei nuovi addetti creati in Toscana. Ufficio stampa IRPET Michele Brocchi Email: ufficiostampa@irpet.it michele.brocchi@irpet.it Tel: 055 4591210