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ROI e behavioural targeting
Metriche e approcci per un migliore direct mkt


Massimo Fubini
contactlab
e-mail & e-marketing evolution
Il problema non è tecnico è umano

• Le misurazioni di per se non hanno errori, sono
  precise e puntuali.

Sono le rappresentazioni grafiche e le
  interpretazioni di queste misurazioni che
  possono indurre in errore.
quot;L'ingannoquot;

        quot;Io mangio un pollo, tu non mangi
          nientequot;

        • in media abbiamo mangiato mezzo
          pollo a testa.

        Le sintesi del traffico web e/o email
          funzionano con la stessa logica e
          appiattiscono spesso la realtà
Stessi fenomeni, impressioni differenti
Passiamo all'e-mail

• Ipotizziamo 2 campagne sullo stesso target e
  numerosità, con creatività diverse
      Campagna A             Campagna B
       Spedite 100.000        Spedite 100.000


      Consegnate 90.000      Consegnate 90.000


        Aperte 30.000          Aperte 30.000

            Click                  Click
            10.000                 10.000



• Apparentemente sembra che la creatività NON
  influisca sul risultato
E quindi?

• E se non ha influito sul risultato posso
  scegliere una qualunque delle 2 creatività
  dopotutto i risultati sono identici



Ma e' proprio vero?
La realtà è più complessa

      Click                         Click
      10.000                        10.000        Email analytics

      Acquisti                      Acquisti      Web analytics
      3.000                         1.000         O dati trasazionali




• Puo' succedere che le 10.000 persone che hanno cliccato non
  siano le stesse per le 2 creatività e possono avere una
  differente propensione all'acquisto.
• Diventa quindi importante avere dei dati di ROI (o di
  conversione) per poter valutare quale creatività (in questo
  caso) o quale acquisto media fare
Quale ROI, quali KPI's

• Innanzitutto l'analisi del ROI riporta l'analisi su indicatori di
  business di una azienda e non su metriche proprie del web.
• E' quindi un indicatore più quot;vicinoquot; alle conoscenze chi
  investe.

• Il ROI di una campagna email, oltre alle metriche delle
  aperture o dei click, può essere monitorato in diverse
  maniere, ad esempio con questi indicatori (Kpi's):
   –   In tempo speso medio sul sito
   –   Numero di pagine viste
   –   Numero di persone che hanno effettuato una azione
   –   Revenue (nel caso di e-commerce)
   –   Grossbooking o numero di notti vendute (nel turismo)
Dai KPI's al Behavioural Targeting

• Behavioural targeting significa quot;targettizzarequot;
  gli utenti in funzione dei loro comportamenti
  passati
Behavioural Targeting

• Posso riprofilare gli utenti in funzione del loro profilo di:
   – quot;attivitàquot; (hanno aperto e quanto in passato le mie
     comunicazioni?)
   – quot;reattivitàquot; (hanno cliccato su qualche link di precedenti invii)
   – Tipologia di reattività (hanno cliccato su link identificativi di un
     qualche specifico interesse?)
   – Permanenza sul sito dopo il click
   – Particolari percorsi di navigazione (abbandono di un carrello)
   – Numero/frequenza di acquisti
   – Modelli di quot;scoringquot;

   – E ovviamente in funzione di qualunque altro indicatore che e'
     possibile tracciare in riferimento alla campagna (ad esempio
     visite quot;in storequot;)
ROI e Behavioural Targeting

• Ma, attenzione, Behavioural targeting è anche quot;al contrarioquot;
  per isolare gli utenti non attivi/reattivi dopo un tot di tempo
  e evitare di continuare a contattarli con la stessa modalita' e
  frequenza degli altri.




 Obiettivo del behavioural targeting è comunicare in
   maniera più personalizzata e efficace possibile
   creando il minor rumore/disturbo di fondo.
In sintesi




Ogni piccolo dettaglio è in grado di stravolgere i risultati della
  tua comunicazione on-line. Noi sappiamo come.
ROI e Behavioural Targeting



                 GRAZIE !

                 Massimo Fubini
                   ContactLab
          massimo.fubini@contactlab.com
 IAB Seminar 2008 - ROI e behavioral targeting

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  • 3. quot;L'ingannoquot; quot;Io mangio un pollo, tu non mangi nientequot; • in media abbiamo mangiato mezzo pollo a testa. Le sintesi del traffico web e/o email funzionano con la stessa logica e appiattiscono spesso la realtà
  • 5. Passiamo all'e-mail • Ipotizziamo 2 campagne sullo stesso target e numerosità, con creatività diverse Campagna A Campagna B Spedite 100.000 Spedite 100.000 Consegnate 90.000 Consegnate 90.000 Aperte 30.000 Aperte 30.000 Click Click 10.000 10.000 • Apparentemente sembra che la creatività NON influisca sul risultato
  • 6. E quindi? • E se non ha influito sul risultato posso scegliere una qualunque delle 2 creatività dopotutto i risultati sono identici Ma e' proprio vero?
  • 7. La realtà è più complessa Click Click 10.000 10.000 Email analytics Acquisti Acquisti Web analytics 3.000 1.000 O dati trasazionali • Puo' succedere che le 10.000 persone che hanno cliccato non siano le stesse per le 2 creatività e possono avere una differente propensione all'acquisto. • Diventa quindi importante avere dei dati di ROI (o di conversione) per poter valutare quale creatività (in questo caso) o quale acquisto media fare
  • 8. Quale ROI, quali KPI's • Innanzitutto l'analisi del ROI riporta l'analisi su indicatori di business di una azienda e non su metriche proprie del web. • E' quindi un indicatore più quot;vicinoquot; alle conoscenze chi investe. • Il ROI di una campagna email, oltre alle metriche delle aperture o dei click, può essere monitorato in diverse maniere, ad esempio con questi indicatori (Kpi's): – In tempo speso medio sul sito – Numero di pagine viste – Numero di persone che hanno effettuato una azione – Revenue (nel caso di e-commerce) – Grossbooking o numero di notti vendute (nel turismo)
  • 9. Dai KPI's al Behavioural Targeting • Behavioural targeting significa quot;targettizzarequot; gli utenti in funzione dei loro comportamenti passati
  • 10. Behavioural Targeting • Posso riprofilare gli utenti in funzione del loro profilo di: – quot;attivitàquot; (hanno aperto e quanto in passato le mie comunicazioni?) – quot;reattivitàquot; (hanno cliccato su qualche link di precedenti invii) – Tipologia di reattività (hanno cliccato su link identificativi di un qualche specifico interesse?) – Permanenza sul sito dopo il click – Particolari percorsi di navigazione (abbandono di un carrello) – Numero/frequenza di acquisti – Modelli di quot;scoringquot; – E ovviamente in funzione di qualunque altro indicatore che e' possibile tracciare in riferimento alla campagna (ad esempio visite quot;in storequot;)
  • 11. ROI e Behavioural Targeting • Ma, attenzione, Behavioural targeting è anche quot;al contrarioquot; per isolare gli utenti non attivi/reattivi dopo un tot di tempo e evitare di continuare a contattarli con la stessa modalita' e frequenza degli altri. Obiettivo del behavioural targeting è comunicare in maniera più personalizzata e efficace possibile creando il minor rumore/disturbo di fondo.
  • 12. In sintesi Ogni piccolo dettaglio è in grado di stravolgere i risultati della tua comunicazione on-line. Noi sappiamo come.
  • 13. ROI e Behavioural Targeting GRAZIE ! Massimo Fubini ContactLab massimo.fubini@contactlab.com