History

Conference announcement: "Imperial presence in Rome in late antiquity (third - sixth centuries AD)", to be held at the Goethe-Universität, Frankfurt am Main, from the afternoon of Friday 20th, Saturday 21st and Sunday 22nd March, 2015.

The aim of this conference is to address the issue of the “absence” of the emperor from the city of Rome in late antiquity (particularly from the period of the Tetrarchy to Justinian’s reconquests), and to question whether the physical absence of the emperor himself should be considered to constitute an genuine imperial absence from the city as has generally been argued. Throughout late antiquity emperors often remained actively and deliberately involved in the life and politics of the city of Rome; and imperial presence could in fact take many forms aside from the physical proximity of the person of the emperor himself. Through this conference the different manifestations of an emperor’s presence in the city of Rome in the late antique period will be explored, including representation through imperial family members, imperial administration and legislation, and statuary representation.

Confirmed speakers include: Simon Corcoran (London), Caillan Davenport (Brisbane), Julia Hillner (Sheffield), Gavin Kelly (Edinburgh), Markus Löx (Munich), Silvia Orlandi (Rome), Michel-Yves Perrin (Paris), Michele Renee Salzman (California)

This conference is organised by Dr Muriel Moser and Dr Meaghan McEvoy, with the generous support of the Deutsche Forschungsgemeinschaft.

Attendance is free, however space is limited, so for further information, or to register for this event please email Mcevoy@em.uni-frankfurt.de

This article highlights the significant role played by Constantia, posthumous daughter of the emperor Constantius II, in late fourth century dynastic politics and ideology. Though Constantia has generally been neglected in modern studies of the period, close examination of the surviving sources reveals her pivotal position, even from her earliest years, as a coveted link between the Constantinian dynasty and new emperors seeking to establish themselves and their families in the turbulent years of the 360s, 370s and 380s AD. Through investigation of the source material relating to Constantia's short life, we gain further vital insight into the perennial importance to imperial politics of dynastic loyalty, and specifically loyalty to the Constantinian house, in the late fourth century, as well as emerging new ideas about the complexities of the marriages of imperial women.

La relazione intende analizzare un gruppo di codici, prodotti tra XII e XIII secolo, provenineti dalle abbazie cistercensi italiane che rientrano nella tipologia di manoscritti comunemente definita come Liber Capituli, ma che i cistercensi chiamavano più semplicemente Liber, o talvolta, Regula.
Codici di questo tipo, utilizzati dopo la messa mattutina, durante il capitolo monastico, contengono generalmente il Martirologium e la Regola di Benedetto insieme, talvolta, ad alcuni testi agiografici. Essi erano constantemente aggiornati secondo le indicazioni del Capitolo generale. In questi manoscritti non di rado si trovano inoltre inseriti: 1) testi a carattere liturigico-normativo; 2) definizioni statutarie stabilite dal Capitolo generale; 3) annotazioni di vario tipo con prevalenza di note obituarie o a carattere memoriale di benefattori laici. Alcune tra queste note risultano molto estese e comprendono dettagliate indicazioni di carattere patrimoniale, oltre che riguardanti il servizio spirituale che il monastero offriva al donatore. Altre volte la forma delle note è più stringata, comprendendo soltanto il nome del laico, spesso ancora in vita e l’entità dell’elargizione annuale o complessiva al momento della morte. Non di rado a tali testi fanno riferimento ad atti documentari conservati nei tabularia delle abbazie.
In codici di questo tipo è possibile individuare una compresenza di una funzione che potremmo definire simbolico-rituale, connessa alla possibilità per coloro i cui nome erano iscritti nel Liber, di essere ricordati e di partecipare in vita o in morte dei beni e dei meriti spirituali dei religiosi, insieme con una funzione strumentale, che si potrebbe definire economico-amministrativa. A quest’ultimo livello i libri era utilizzato: 1) come elenco dei componenti la familia monastica, 2) come supporto per tramandare la memoria scritta di atti giuridici del monastero, 3) quasi come un registro dei versamenti, per avere un quadro della contabilità. Il l livello simbolico e quello strumentale non possano essere disgiunti l’uno dall’altro e, anzi, la prospettiva strumentale risulta tanto più efficace e vincolante nei confronti dei debitori del monastero in quanto essa è strettamente connessa alla prospettiva rituale. La messa per iscritto risulta quindi uno strumento mediale sostanziale per collegare la singola abbazia tanto all’ordine nel suo complesso, quando all’ambito sociale ed economico in cui é inserita.

Relazione al Convegno: Originali - Falsi - Copie. Documenti imperiali e regi per destinatari tedeschi e italiani (secc. IX-XI) e il loro effetti nel Medioevo e nella prima età moderna. Convegno italo-tedesco di diplomatica. Leipzig, 4-6 giugno 2015