El yacimiento de La Marmotta podríamos catalogarlo de tipo pompeyano. Y es que se
trata de un co... more El yacimiento de La Marmotta podríamos catalogarlo de tipo pompeyano. Y es que se
trata de un contexto arqueológico único y excepcional si tenemos en cuenta la cantidad
y la calidad de los miles de restos arqueológicos documentados, muchos de los cuales
pertenecen a restos orgánicos jamás vistos: piraguas, arcos, hoces, cestos, cuerdas, teji-
dos, semillas de numerosas especies, etc.
Juan F. Gibaja , Mario Mineo , Gerard Remolins ,
Laura Caruso-Fermé , Alba Masclans , Berta Morell ,
Vittorio Brizzi , Izaro Quevedo , Niccolò Mazzucco
IL VOLUME DI CODA SULLE ALI DELLA FRECCIA, LA SCELTA DELL'IMPENNAGGIO, 2014
Spesso gli arcieri pongono molta attenzione (aggiungo, a ragione) nella scelta del tipo di asta p... more Spesso gli arcieri pongono molta attenzione (aggiungo, a ragione) nella scelta del tipo di asta per le loro frecce, ne vagliano accura-tamente la lunghezza e lo spine adatti con l'aiuto di tabelle e con prove pratiche sul campo. Non sempre viene posta altrettanta cura nella scelta della forma, dimensione e posizione delle alette di im-pennaggio, o comunemente penne, per la realizzazione delle proprie frecce. Per la scelta della penna ci si basa spesso su esperienze personali, consigli, regole empiriche derivanti dal 'buon senso' ma soprattutto e giustamente su gusti personali. Buone e funzionali regole empiriche sono soprattutto due e sono fra di loro interconnesse: da un giusto impennaggio si cerca di ot-tenere una buona stabilità del volo della freccia e una bassa resi-stenza aerodinamica, sarebbe assurdo un impennaggio che renda molto stabile la freccia ma nello stesso tempo la rallenti in maniera inaccettabile. Ecco perché, soprattutto nel campo tecnologico-agonistico, se-guendo questo ragionamento, sono via via cadute in disuso le ro-mantiche penne naturali poiché offrono molta resistenza aerodina-mica e sono caratterizzate da una qualità alquanto disuniforme, al contrario delle sottilissime alette in plastica del tiro alla targa o alette in svariati materiali 'sintetici' che offrono il vantaggio di una bassa resistenza aerodinamica, una qualità uniforme e una buona stabilità dimensionale. La domanda che mi son posto è se esiste un indice, un numero, un qualcosa con cui poter confrontare fra di loro la diversa forma, di-mensione e posizionamento di alette su una stessa freccia o meglio, se esiste la possibilità di sceglierne una o l'altra a ragion veduta e non a sentimento e quindi rispondere alla domanda delle domande: nella scelta delle alette qual'è la soluzione migliore? Ed ecco quanto scaturito dalle mie domande e quanto analizzeremo di seguito in questo articolo come risposta al quesito precedente. Nelle costruzioni aeronautiche è in uso un indice che serve a valu-tare l'effi cienza della coda in un veivolo ai fi ni della stabilità: il com-plesso 'rapporto volumetrico di coda' dal quale si può ragionevol-mente derivare un ottimo indice di effi cienza per l'impennaggio di frecce semplifi candolo e adattandolo al caso col nome di VOLUME DI CODA. BALISTICA ESTERNA, LA FRECCIA IN VOLO La balistica esterna riguarda il tragitto della freccia dal momento in cui si stacca dalla corda dell'arco fi no all'impatto con il bersaglio. In quel tragitto la freccia penetra l'aria e decelera, per via della re-sistenza del mezzo attraversato. Più l'aria è densa, maggiore è la resistenza aereodinamica esercitata e più pronunciata è la parabola della sua traiettoria. D'altro canto, è proprio la "resistenza" che l'aria offre alla freccia che permette la sua stabilizzazione in volo. Nella freccia in volo, semplifi cando, i parametri che infl uiscono sulla stabilità sono il suo baricentro e il suo impennaggio. Maggiore è la massa della punta, minore è la necessità di usare im-pennaggi vistosi.
Terra, legno e materiali deperibili nell’architettura antica Clay, Timber and Perishable Materials in Ancient Architecture , 2021
Il progetto "SOS Mandras” è nato con lo scopo di ricostruire la capanna rappresentata all'interno... more Il progetto "SOS Mandras” è nato con lo scopo di ricostruire la capanna rappresentata all'interno della Tomba Dipinta di Mandras attraverso metodi, tecniche e materie prime compatibili con le conoscenze acquisite finora dallo studio di contesti pre-protostorici della Sardegna.
Nell’insieme delle punte di freccia ritrovate nelle terramare padano-venete, la cuspide di Tabina... more Nell’insieme delle punte di freccia ritrovate nelle terramare padano-venete, la cuspide di Tabina 11(proveniente dallo scavo della terramare di Tabina diMagreta - Modena) è di foggia particolare. Per le sue dimensioni fisiche e per la sua morfologia il manufatto rappresenta un esempio di specializzazione atipico nelleCulture mediterranee dell’età del Bronzo, e può dare informazioni sul possibile sistema balistico in grado di scagliarla. Per la sua massa, le sue dimensioni e la sua formasi può ipotizzare che si tratti di una cuspide destinata ad una freccia per la caccia, utilizzabile da un arco efficiente e forte
Il termine “Archeologia sperimentale” risulta oggi oltremodo abusato. L’innegabile spettacolarità... more Il termine “Archeologia sperimentale” risulta oggi oltremodo abusato. L’innegabile spettacolarità del “ricostruire” oggetti e momenti del passato, con la nascita degli archeoparchi e il diffondersi del Re-enactment, ha probabilmente oscurato, anche in campo accademico, il reale potenziale insito nella ricerca sperimentale come attività sussidiaria allo studio dell’Archeologia. Oggetto di questo manifesto è quello di proporre una terminologia di base univoca per evitare equivoci tra le attività esperienzali e spettacolari e il contesto educativo e l’ambito della ricerca. EXPERIMENT, EXPERIENCE AND EDUCATION: CONVERGING TRACES OF AN EXPLOITATION PATH - The term "experimental archeology" is today very abused. The undeniable spectacle of the "rebuild" objects and moments of the past, with the birth of archaeo - parcs and the spread of the Re-enactment, has probably obscured, even in the academic field, the real potential of the experimental research activities as sub...
Hundreds of mummified figures have been found throughout the world, some as oldas himself, but no... more Hundreds of mummified figures have been found throughout the world, some as oldas himself, but none of them discovered in his exact circumstances. Almost all ofthese mummies had arranged burials in which the mummification process wascarried out by man or brought about by particular climatic or environmentalconditions. Such burials, in fact, tell us a great deal about a mummified person;giving extremely interesting facts about its physiology, biology and genetics. Yet, allsuch details act only as a pointers; evidence of ritual or religious procedures which,in turn, relate specific social or cultural characteristics.
Come risulta influenzato il rendimento dell'arco dalla natura della corda? Dagli esperimenti ... more Come risulta influenzato il rendimento dell'arco dalla natura della corda? Dagli esperimenti di Hickman appare chiaramente che la velocità della freccia in uscita diminuisce all'aumentare della massa della corda. Quantitativamente, usando una corda di 200 grani al posto di una di 100, la perdita di velocità della freccia sarebbe paragonabile è quella che si otterrebbe aumentando la massa della freccia di 40 grani, un decremento del 5 – 8%, che è abbastanza risibile 1 Una delle caratteristiche più importanti che una corda da arco deve possedere è la robustezza. Lo stress che subisce la corda è di due tipi: uno statico (corda montata con l'arco in posizione di riposo, e corda con l'arco in fase di trazione) e un altro dinamico (corda che accelera la freccia, e soprattutto quello che si genera nel momento in cui la freccia si distacca da essa). . Lo stress statico sulla corda può essere ben calcolato attraverso il modello proposto da Hickman. Più l'arco è corto, più...
Hundreds of mummified gures have been found throughout the world. Some of them were as old as the... more Hundreds of mummified gures have been found throughout the world. Some of them were as old as the Iceman, but none was discovered in his exact circumstances. Almost all of these mummies had arranged burials in which the mummification process was carried out by man or brought about by particular climatic or environmental conditions. These burials, in fact, tell us a great deal about a mummified person, and give us extremely interesting facts about its physiology, biology and genetics. But most of all, these details are important to give us evidence of ritual or religious procedures which, in turn, can relate to specii c social or cultural characteristics. In the last few years several theories have been formulated about the death of the Iceman. Some of those, made recently by reputable scientists, are strongly against the scientii c evidence discovered to this date. One of the most oo base theories is without doubt the one which postulates a "ritual burial." As in any scien...
"In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing... more "In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing; and so I think other men did their children: He taught me how to draw, how to lay my body in my bow, and not to draw with strenght of arms as other nations do, but with strenght of the body: I had my bows bought me according to my age and strenght; as I increased in them, so my bows were made bigger and bigger, form men never shoot well, except they be brought up in it." Hugh Latimer, sixth sermon, 1549
un arco, da un punto di vista matematico predittivo, non è cosa semplice. Ovviamente per comprend... more un arco, da un punto di vista matematico predittivo, non è cosa semplice. Ovviamente per comprendere in pieno il problema, occorrono strumenti e conoscenze matematiche. Ci si può anche interrogare che senso abbia, quando si sa perfettamente che la componente imprevedibile più complessa nel sistema Arciere-Arco e Freccia-Bersaglio è sempre l'elemento umano. Di certo, riuscire a scomporre in base alle leggi della fisica i vari aspetti legati alla meccanica dell'arco è consolante. Fredde analisi da ingegneri spiegano i concetti di base e la sperimentazione come conferma della teoria diventa un grande aiuto per acquisire consapevolezza e sfatare luoghi comuni; una volta per tutte. In questo articolo continueremo il nostro percorso sulle spalle dei giganti, che nel nostro mondo – senza dubbio – rispondono al nome di Hickman, Klopsteg e Nagler. Questi studi qui riassunti, anche se datati temporalmente (ed effettuati su archi di solo legno) sono la ba...
In questo studio preliminare si vuole discutere da un punto di vista meccanico (qualitativo e qua... more In questo studio preliminare si vuole discutere da un punto di vista meccanico (qualitativo e quantitativo) il rapporto forma – funzione del cosiddetto “tranciante trasverso”, microlito trapezoidale utilizzato come armatura di freccia dal tardo Mesolitico al Neolitico antico in tutta Europa e Nordafrica. Svariate pubblicazioni trattano di questo elemento come punta di freccia tout court, senza porsi il problema di approfondirne l’interpretazione funzionale. Lo studio sperimentale dimostra invece come la sua forma ne determini particolari caratteristiche balistiche terminali e di conseguenza ne restringa il campo di utilizzo come componente di proiettile, dedicato prevalentemente alla piccola selvaggina. Nello stesso tempo il suo documentato utilizzo come componente di proiettile per gli scontri armati nell’Egitto predinastico apre scenari diversi e interessanti in grado di giustificarne l’uso in particolari condizioni tattiche.
In the last few years several theories have been formulated about the death of the Iceman. Some o... more In the last few years several theories have been formulated about the death of the Iceman. Some of those, made recently by reputable scientists, are strongly against the scientific evidence discovered to this date. One of the most off base theories is without doubt the one which postulates a “ritual burial.” As in any scientific debate, all assumptions are considered, until certainty and facts prove therwise. What is certain is that this late theory of a “ritual burial” is quite hard to digest. Primarily because the scenario of an escape in which a running battle to the death occurred fits the forensic evidence which has been discovered. This evidence has been studied, its understanding has matured, and today this story of a conflict, � fight and subsequent death high on the mountain is quite difficult to dismantle. This article will examine some of the components of this scenario, relating to the documentary evidence of the arrowhead found eleven years ago in the Iceman’s left shou...
Arco e frecce sono armi molto antiche, e solo negli ultimi cinquant’anni hanno subito trasformazi... more Arco e frecce sono armi molto antiche, e solo negli ultimi cinquant’anni hanno subito trasformazioni rispetto alla loro matrice preistorica. Le geometrie maggiormente vincenti d’arco esistevano già diecimila anni fa, negli archi semplici, e tremila anni fa e più in quelli compositi. Nell’antichità l’arco era strumento e appannaggio di utilizzatori fortemente dedicati, e l’abilità al tiro e alla caccia era conseguenza di duri allenamenti e discipline tutt’altro che superficiali.
This article will show how obsidian macroscopic wear traces analysis on a little
assemblage of a... more This article will show how obsidian macroscopic wear traces analysis on a little
assemblage of arrow points excavated from the Neolithic site of S. Vittoria, in
the Assai wildlife oasis in the Neoneli territory (Or), can be employed to explore
the destination of the site. Thanks to experimental archaeology and functional
analysis on these remains, assembled in arrow and shoot with bow to boar
carcasses, in several sessions, authors hypothesized a temporary hunting dressing
site for a quick butchery operations, before returning to the village. The
territory morphology, its localization, with a contemporary rich autochthonous
fauna and some behavioral aspects on the hunting practice could confirm this
hypothesis.
El yacimiento de La Marmotta podríamos catalogarlo de tipo pompeyano. Y es que se
trata de un co... more El yacimiento de La Marmotta podríamos catalogarlo de tipo pompeyano. Y es que se
trata de un contexto arqueológico único y excepcional si tenemos en cuenta la cantidad
y la calidad de los miles de restos arqueológicos documentados, muchos de los cuales
pertenecen a restos orgánicos jamás vistos: piraguas, arcos, hoces, cestos, cuerdas, teji-
dos, semillas de numerosas especies, etc.
Juan F. Gibaja , Mario Mineo , Gerard Remolins ,
Laura Caruso-Fermé , Alba Masclans , Berta Morell ,
Vittorio Brizzi , Izaro Quevedo , Niccolò Mazzucco
IL VOLUME DI CODA SULLE ALI DELLA FRECCIA, LA SCELTA DELL'IMPENNAGGIO, 2014
Spesso gli arcieri pongono molta attenzione (aggiungo, a ragione) nella scelta del tipo di asta p... more Spesso gli arcieri pongono molta attenzione (aggiungo, a ragione) nella scelta del tipo di asta per le loro frecce, ne vagliano accura-tamente la lunghezza e lo spine adatti con l'aiuto di tabelle e con prove pratiche sul campo. Non sempre viene posta altrettanta cura nella scelta della forma, dimensione e posizione delle alette di im-pennaggio, o comunemente penne, per la realizzazione delle proprie frecce. Per la scelta della penna ci si basa spesso su esperienze personali, consigli, regole empiriche derivanti dal 'buon senso' ma soprattutto e giustamente su gusti personali. Buone e funzionali regole empiriche sono soprattutto due e sono fra di loro interconnesse: da un giusto impennaggio si cerca di ot-tenere una buona stabilità del volo della freccia e una bassa resi-stenza aerodinamica, sarebbe assurdo un impennaggio che renda molto stabile la freccia ma nello stesso tempo la rallenti in maniera inaccettabile. Ecco perché, soprattutto nel campo tecnologico-agonistico, se-guendo questo ragionamento, sono via via cadute in disuso le ro-mantiche penne naturali poiché offrono molta resistenza aerodina-mica e sono caratterizzate da una qualità alquanto disuniforme, al contrario delle sottilissime alette in plastica del tiro alla targa o alette in svariati materiali 'sintetici' che offrono il vantaggio di una bassa resistenza aerodinamica, una qualità uniforme e una buona stabilità dimensionale. La domanda che mi son posto è se esiste un indice, un numero, un qualcosa con cui poter confrontare fra di loro la diversa forma, di-mensione e posizionamento di alette su una stessa freccia o meglio, se esiste la possibilità di sceglierne una o l'altra a ragion veduta e non a sentimento e quindi rispondere alla domanda delle domande: nella scelta delle alette qual'è la soluzione migliore? Ed ecco quanto scaturito dalle mie domande e quanto analizzeremo di seguito in questo articolo come risposta al quesito precedente. Nelle costruzioni aeronautiche è in uso un indice che serve a valu-tare l'effi cienza della coda in un veivolo ai fi ni della stabilità: il com-plesso 'rapporto volumetrico di coda' dal quale si può ragionevol-mente derivare un ottimo indice di effi cienza per l'impennaggio di frecce semplifi candolo e adattandolo al caso col nome di VOLUME DI CODA. BALISTICA ESTERNA, LA FRECCIA IN VOLO La balistica esterna riguarda il tragitto della freccia dal momento in cui si stacca dalla corda dell'arco fi no all'impatto con il bersaglio. In quel tragitto la freccia penetra l'aria e decelera, per via della re-sistenza del mezzo attraversato. Più l'aria è densa, maggiore è la resistenza aereodinamica esercitata e più pronunciata è la parabola della sua traiettoria. D'altro canto, è proprio la "resistenza" che l'aria offre alla freccia che permette la sua stabilizzazione in volo. Nella freccia in volo, semplifi cando, i parametri che infl uiscono sulla stabilità sono il suo baricentro e il suo impennaggio. Maggiore è la massa della punta, minore è la necessità di usare im-pennaggi vistosi.
Terra, legno e materiali deperibili nell’architettura antica Clay, Timber and Perishable Materials in Ancient Architecture , 2021
Il progetto "SOS Mandras” è nato con lo scopo di ricostruire la capanna rappresentata all'interno... more Il progetto "SOS Mandras” è nato con lo scopo di ricostruire la capanna rappresentata all'interno della Tomba Dipinta di Mandras attraverso metodi, tecniche e materie prime compatibili con le conoscenze acquisite finora dallo studio di contesti pre-protostorici della Sardegna.
Nell’insieme delle punte di freccia ritrovate nelle terramare padano-venete, la cuspide di Tabina... more Nell’insieme delle punte di freccia ritrovate nelle terramare padano-venete, la cuspide di Tabina 11(proveniente dallo scavo della terramare di Tabina diMagreta - Modena) è di foggia particolare. Per le sue dimensioni fisiche e per la sua morfologia il manufatto rappresenta un esempio di specializzazione atipico nelleCulture mediterranee dell’età del Bronzo, e può dare informazioni sul possibile sistema balistico in grado di scagliarla. Per la sua massa, le sue dimensioni e la sua formasi può ipotizzare che si tratti di una cuspide destinata ad una freccia per la caccia, utilizzabile da un arco efficiente e forte
Il termine “Archeologia sperimentale” risulta oggi oltremodo abusato. L’innegabile spettacolarità... more Il termine “Archeologia sperimentale” risulta oggi oltremodo abusato. L’innegabile spettacolarità del “ricostruire” oggetti e momenti del passato, con la nascita degli archeoparchi e il diffondersi del Re-enactment, ha probabilmente oscurato, anche in campo accademico, il reale potenziale insito nella ricerca sperimentale come attività sussidiaria allo studio dell’Archeologia. Oggetto di questo manifesto è quello di proporre una terminologia di base univoca per evitare equivoci tra le attività esperienzali e spettacolari e il contesto educativo e l’ambito della ricerca. EXPERIMENT, EXPERIENCE AND EDUCATION: CONVERGING TRACES OF AN EXPLOITATION PATH - The term "experimental archeology" is today very abused. The undeniable spectacle of the "rebuild" objects and moments of the past, with the birth of archaeo - parcs and the spread of the Re-enactment, has probably obscured, even in the academic field, the real potential of the experimental research activities as sub...
Hundreds of mummified figures have been found throughout the world, some as oldas himself, but no... more Hundreds of mummified figures have been found throughout the world, some as oldas himself, but none of them discovered in his exact circumstances. Almost all ofthese mummies had arranged burials in which the mummification process wascarried out by man or brought about by particular climatic or environmentalconditions. Such burials, in fact, tell us a great deal about a mummified person;giving extremely interesting facts about its physiology, biology and genetics. Yet, allsuch details act only as a pointers; evidence of ritual or religious procedures which,in turn, relate specific social or cultural characteristics.
Come risulta influenzato il rendimento dell'arco dalla natura della corda? Dagli esperimenti ... more Come risulta influenzato il rendimento dell'arco dalla natura della corda? Dagli esperimenti di Hickman appare chiaramente che la velocità della freccia in uscita diminuisce all'aumentare della massa della corda. Quantitativamente, usando una corda di 200 grani al posto di una di 100, la perdita di velocità della freccia sarebbe paragonabile è quella che si otterrebbe aumentando la massa della freccia di 40 grani, un decremento del 5 – 8%, che è abbastanza risibile 1 Una delle caratteristiche più importanti che una corda da arco deve possedere è la robustezza. Lo stress che subisce la corda è di due tipi: uno statico (corda montata con l'arco in posizione di riposo, e corda con l'arco in fase di trazione) e un altro dinamico (corda che accelera la freccia, e soprattutto quello che si genera nel momento in cui la freccia si distacca da essa). . Lo stress statico sulla corda può essere ben calcolato attraverso il modello proposto da Hickman. Più l'arco è corto, più...
Hundreds of mummified gures have been found throughout the world. Some of them were as old as the... more Hundreds of mummified gures have been found throughout the world. Some of them were as old as the Iceman, but none was discovered in his exact circumstances. Almost all of these mummies had arranged burials in which the mummification process was carried out by man or brought about by particular climatic or environmental conditions. These burials, in fact, tell us a great deal about a mummified person, and give us extremely interesting facts about its physiology, biology and genetics. But most of all, these details are important to give us evidence of ritual or religious procedures which, in turn, can relate to specii c social or cultural characteristics. In the last few years several theories have been formulated about the death of the Iceman. Some of those, made recently by reputable scientists, are strongly against the scientii c evidence discovered to this date. One of the most oo base theories is without doubt the one which postulates a "ritual burial." As in any scien...
"In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing... more "In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing; and so I think other men did their children: He taught me how to draw, how to lay my body in my bow, and not to draw with strenght of arms as other nations do, but with strenght of the body: I had my bows bought me according to my age and strenght; as I increased in them, so my bows were made bigger and bigger, form men never shoot well, except they be brought up in it." Hugh Latimer, sixth sermon, 1549
un arco, da un punto di vista matematico predittivo, non è cosa semplice. Ovviamente per comprend... more un arco, da un punto di vista matematico predittivo, non è cosa semplice. Ovviamente per comprendere in pieno il problema, occorrono strumenti e conoscenze matematiche. Ci si può anche interrogare che senso abbia, quando si sa perfettamente che la componente imprevedibile più complessa nel sistema Arciere-Arco e Freccia-Bersaglio è sempre l'elemento umano. Di certo, riuscire a scomporre in base alle leggi della fisica i vari aspetti legati alla meccanica dell'arco è consolante. Fredde analisi da ingegneri spiegano i concetti di base e la sperimentazione come conferma della teoria diventa un grande aiuto per acquisire consapevolezza e sfatare luoghi comuni; una volta per tutte. In questo articolo continueremo il nostro percorso sulle spalle dei giganti, che nel nostro mondo – senza dubbio – rispondono al nome di Hickman, Klopsteg e Nagler. Questi studi qui riassunti, anche se datati temporalmente (ed effettuati su archi di solo legno) sono la ba...
In questo studio preliminare si vuole discutere da un punto di vista meccanico (qualitativo e qua... more In questo studio preliminare si vuole discutere da un punto di vista meccanico (qualitativo e quantitativo) il rapporto forma – funzione del cosiddetto “tranciante trasverso”, microlito trapezoidale utilizzato come armatura di freccia dal tardo Mesolitico al Neolitico antico in tutta Europa e Nordafrica. Svariate pubblicazioni trattano di questo elemento come punta di freccia tout court, senza porsi il problema di approfondirne l’interpretazione funzionale. Lo studio sperimentale dimostra invece come la sua forma ne determini particolari caratteristiche balistiche terminali e di conseguenza ne restringa il campo di utilizzo come componente di proiettile, dedicato prevalentemente alla piccola selvaggina. Nello stesso tempo il suo documentato utilizzo come componente di proiettile per gli scontri armati nell’Egitto predinastico apre scenari diversi e interessanti in grado di giustificarne l’uso in particolari condizioni tattiche.
In the last few years several theories have been formulated about the death of the Iceman. Some o... more In the last few years several theories have been formulated about the death of the Iceman. Some of those, made recently by reputable scientists, are strongly against the scientific evidence discovered to this date. One of the most off base theories is without doubt the one which postulates a “ritual burial.” As in any scientific debate, all assumptions are considered, until certainty and facts prove therwise. What is certain is that this late theory of a “ritual burial” is quite hard to digest. Primarily because the scenario of an escape in which a running battle to the death occurred fits the forensic evidence which has been discovered. This evidence has been studied, its understanding has matured, and today this story of a conflict, � fight and subsequent death high on the mountain is quite difficult to dismantle. This article will examine some of the components of this scenario, relating to the documentary evidence of the arrowhead found eleven years ago in the Iceman’s left shou...
Arco e frecce sono armi molto antiche, e solo negli ultimi cinquant’anni hanno subito trasformazi... more Arco e frecce sono armi molto antiche, e solo negli ultimi cinquant’anni hanno subito trasformazioni rispetto alla loro matrice preistorica. Le geometrie maggiormente vincenti d’arco esistevano già diecimila anni fa, negli archi semplici, e tremila anni fa e più in quelli compositi. Nell’antichità l’arco era strumento e appannaggio di utilizzatori fortemente dedicati, e l’abilità al tiro e alla caccia era conseguenza di duri allenamenti e discipline tutt’altro che superficiali.
This article will show how obsidian macroscopic wear traces analysis on a little
assemblage of a... more This article will show how obsidian macroscopic wear traces analysis on a little
assemblage of arrow points excavated from the Neolithic site of S. Vittoria, in
the Assai wildlife oasis in the Neoneli territory (Or), can be employed to explore
the destination of the site. Thanks to experimental archaeology and functional
analysis on these remains, assembled in arrow and shoot with bow to boar
carcasses, in several sessions, authors hypothesized a temporary hunting dressing
site for a quick butchery operations, before returning to the village. The
territory morphology, its localization, with a contemporary rich autochthonous
fauna and some behavioral aspects on the hunting practice could confirm this
hypothesis.
Sequenze di tiro con il Warbow - Progetto di ArcoUISP realizzato in collaborazione con la English... more Sequenze di tiro con il Warbow - Progetto di ArcoUISP realizzato in collaborazione con la English WarBow Society e la Facoltà di Medicina dell’ Università di Perugia, Laboratorio LAMS.
Esperimento, Esperienza Educazione: tracce convergenti per un percorso di valorizzazione dell’Archeologia - Atti del V Convegno Archeosperimentare,a cura di Cinzia Loi e Vittorio Brizzi. Ardauli (Or) 24-26 Maggio 2013, Nov 15, 2013
"Archeosperimentare in Sardegna, giunto alla sua quinta edizione, è un meeting internazionale ded... more "Archeosperimentare in Sardegna, giunto alla sua quinta edizione, è un meeting internazionale dedicato alla valorizzazione e allo studio del patrimonio archeologico tramite la didattica delle Tecnologie primitive e dell’Archeologia sperimentale.
La manifestazione 2013 fa parte del ciclo “eco-manifestazioni” organizzate dal Comune di Ardauli, in collaborazione con l’Associazione Paleoworking Sardegna A.P.S., dell’Area Giochi e
Sport Tradizionali UISP e del Network Paleoworking.
Archeosperimentare V gode del patrocinio scientifico dell’Università degli Studi di Sassari, dell’Università di Granada, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dell’Ente Foreste della Sardegna e di Archeologia Viva.
Ha il patrocinio della Regione Sardegna, della Provincia di Oristano, dell’Unione dei Comuni del Barigadu.
Hanno collaborato:
Comitato Regionale UISP Sardegna, Comitato Territoriale UISP di Oristano, Cooperativa Malokis, Associazione Tramudas (Lega Montagna UISP), CEAS Guilcier - Barigadu, Arcieri dell’Airone A.S.D. (Area Giochi e Sport Tradizionali UISP), Paleoworking
Junior"
24-25-26 Maggio dalle ore 9,30 alle 18 Workshop: Tecnologie litiche e Tecnologie dei metalli - In... more 24-25-26 Maggio dalle ore 9,30 alle 18 Workshop: Tecnologie litiche e Tecnologie dei metalli - In collaborazione con l’Università di Sassari, direzione didattica A. Depalmas. Docenti A. Depalmas, V. Brizzi. Archeotecnici F. Dallolio, A.Corsini
Sessione Tecnologia Litica
Tecnologia delle Lame Foliate in Ossidiana di Cultura Neolitica ed Eneolitica
Docenti: Vittorio Brizzi
Esperienza (Venerdi 24 – 4 ore)
Viene esaminata la geologia delle rocce pseudocristalline (selce ed ossidiana), la loro genesi e le loro
proprietà. Vengono analizzate le tipologie e le tecniche di produzione spazio-temporali dei manufatti litici, con particolare riguardo alle lame foliate.
vengono trattati argomenti relativi alle tecniche di base sulla percussione diretta del nodulo,
della produzione di schegge e lame, della loro rifinitura bifacciale per percussione.
Viene esaminata la pressione diretta per ritocco della punta e si studia la produzione del codolo, e si produce una lama da armare su supporto ligneo.
Programma:
• descrizione delle materie prime;
• Cenni sull’analisi tipologica, interpretazione e studio morfologico/funzionale di nuclei, bifacciali e lame;
• produzione di lame dal nucleo con:
- percussione dura;
- percussione con palco di cervo diretta;
- ritocco erto, piatto, coprente (pressione diretta)
- produzione di foliati (pressione diretta)
Esperimento (Sabato 25 – 4 ore)
• Immanicamento: introduzione alla valutazione della bonding mass;
• influenza dei sistemi leganti e di incollaggio sulla dinamica terminale del proiettile;
• Cenni sulle tracce d’uso e loro interpretazione;
• Introduzione alla classificazione delle tracce da impatto macroscopiche
• Introduzione al processo sperimentale balistico
• esperimento balistico su bersaglio artificiale
• analisi delle macrofratture
• blind test
• comparazione col record archeologico
• introduzione al processo di analisi statistica dei dati
Educazione (convegno + 2 ore dimostrazione al pubblico)
• partecipazione ed interventi dei corsisti al convegno
• dimostrazione (esperienza) verso il pubblico
Sessione Tecnologia dei Metalli
Fusione del Bronzo
Docenti: Anna De Palmas
1. Esperienza (Venerdi 24 – 4 ore)
• Elementi per una conoscenza di base sui metalli:
- i minerali e le loro caratteristiche fisiche;
- le miniere pre-protostoriche
- i processi produttivi dei metalli: dalla riduzione alla fusione
- gli strumenti (crogioli e altri utensili)
- le matrici
- i lingotti
2. Esperimento (Sabato 25 – 4 ore)
• Analisi della curva termica durante il processo di fusione con ventilazione a mantici con raccolta dati nella fusione rame-stagno, su crogiolo in refrattario naturale
3. Educazione (convegno + 2 ore dimostrazione al pubblico)
• La fusione a cera persa e la produzione dei bronzetti:
- la catena operativa: dalla modellazione alla produzione di un oggetto finito.
- giunzioni e riparazioni
- l’aiuto dell’etnoarcheologia per la comprensione dei processi produttivi antichi
• partecipazione ed interventi dei corsisti al convegno
• dimostrazione (esperienza) verso il pubblico
Fra gli archi Preistorici rinvenuti finora, l’Arco di Ötzi rappresenta un unicum costruttivo, tip... more Fra gli archi Preistorici rinvenuti finora, l’Arco di Ötzi rappresenta un unicum costruttivo, tipologicamente a sé stante, sia rispetto a quelli coevi che a quelli realizzati più tardi. Le dimensioni, la natura e la struttura del legno utilizzato per la sua fabbricazione, sono noti; il metodo di lavorazione e le scelte adottate nel definirne l’orientamento, invece, non sono facilmente determinabili attraverso una - seppur accurata - analisi di “superficie”. Di conseguenza, anche le prestazioni balistiche del manufatto, non risultano facilmente ipotizzabili. Manca, ad oggi, nonostante la ricca bibliografia sui reperti di questo genere e, più in generale, sulla costruzione dell’arco preistorico, la dimostrazione sperimentale delle asserzioni avanzate finora >>>
Aparte de ciertos desarrollos comunes a gran parte de Europa occidental como la difusión de la ce... more Aparte de ciertos desarrollos comunes a gran parte de Europa occidental como la difusión de la cerámica cardial en el Neolítico Antiguo (VI Milenio A.C.) (Guilaine, 1996), del Megalitismo o de las cuevas artificiales desde fines del V Milenio A.C. (Cámara et al., 2010) o de la cerámica campaniforme a fines del III Milenio A.C. (Strahm, 1998), las dos regiones que se intenta confrontar comparten desarrollos tecno-económicos mucho más específicos que no se rastrean en áreas vecinas, especialmente la talla por presión de los soportes líticos laminares a partir del uso de una palanca con punzón de cobre en su extremo desde finales del V Milenio A.C.>>>
Momento Convegnistico
Ore 10:30 - Presentazione dell’associazione e Saluti delle autorità
0re 1... more Momento Convegnistico
Ore 10:30 - Presentazione dell’associazione e Saluti delle autorità
0re 11:00 - Roberto Sirigu
"Archeologia: il passato come esperimento mentale".
Ore 11:30 – Anna Depalmas
“Prima del frigorifero e dell’acqua corrente. Osservazioni sul trattamento di cibi”.
Ore 12:00 – Ignazio Camarda
“Tra i nuraghi alla ricerca delle piante selvatiche mangerecce”.
Ore 12:30 Dibattito Ore 13:00 Buffet
Ore 15:00 Apertura laboratori
Ore16:00 – Mauro Perra
"Ambiente, economia e alimentazione in età nuragica".
Ore 16:30 – Juan Antonio Camara Serrano - "Uso economi-co e rituale degli animali domestici nella Preistoria Recente dell'Alto Guadalquivir".
Ore 17:00 Alfonso Stiglitz
"Le saline di Capo Mannu: archeologia di un paesaggio costiero"
Ore 17:30 Dibattito
Ore 18:00 Presentazione del libro “L'archeologia...cos'è ?" di Enzo Marciante con la consulenza scientifica del Paleoworking Sardegna.
Il difficile quanto fondamentale ruolo dell'archeologo viene illustrato ai giovani per mezzo dell'accattivante linguaggio del fumetto d'autore, sottoforma di meravigliosa avventura.
Manifesto redatto dal Comitato organizzatore del meeting "Archeosperimentare in Sardegna"
(Ardau... more Manifesto redatto dal Comitato organizzatore del meeting "Archeosperimentare in Sardegna"
(Ardauli -10 Maggio 2009) incentrato sulle problematiche inerenti l’Archeologia sperimentale
(omologazione del linguaggio, deontologia degli operatori, ricadute a favore del territorio e della Cultura)
La sperimentazione balistica tradizionale, atta a verificare i risultati macroscopici e microscop... more La sperimentazione balistica tradizionale, atta a verificare i risultati macroscopici e microscopici degli impatti sulle cuspidi di proiettile litico da utilizzare per il raffronto con i record archeologici, è sempre stata effettuata mediante tiri su carcasse o bersagli sostitutivi collocati a distanza variabile, (comprese tra i dieci a venti metri). Secondo gli autori, questa pratica evidenzia alcuni limiti.
innanzitutto non sono mai stati considerati gli impatti dovuti a tiri effettuati a breve distanza, ove la meccanica vibrazionale della freccia all’impatto genera facilmente macro-fratture trasversali, ritenute di solito “incidentali” in letteratura. Secondo poi, finora, non si è mai tenuto conto delle modificazioni che intervengono nel proiettile durante le fasi successive all’impatto sul bersaglio vivo, corrispondenti alla fuga del selvatico colpito, al trasporto della carcassa effettuato dai cacciatori e alle operazioni di rimozione del proiettile dalla stessa. I protocolli sperimentali adottati non sono mai stati compiutamente omologati e alcuni elementi fondamentali, ad esempio i criteri che definiscono una solida unione tra asta del proiettile e armatura, non sono mai stati fissati in modo univoco. In più, la sperimentazione tradizionale non tiene. L’esame di un campione di reperti archeologici rinvenuti nel sito neolitico di Mote Santa Vittoria, a Neoneli (Or - Sardegna), ha permesso agli scriventi di rilevare come gli indici diagnostici macroscopici sulle punte di proiettile, considerati validi dalla letteratura, potrebbero essere integrati con quelli provenienti dall’applicazione dei protocolli sopracitati.
Spettacolarizzare... l’'archeologia può essere terreno minato. Le ricostruzioni spesso corrono il... more Spettacolarizzare... l’'archeologia può essere terreno minato. Le ricostruzioni spesso corrono il rischio di banalizzare (o peggio, stravolgere e mistificare) i concetti legati allo studio scientifico del passato. Ma se i momenti collettivi in cui viene rappresentato uno “spettacolo” sono basati su una ricerca seria e vengono supportatati da una opportuna esposizione e chiarificazione, essi diventano un potentissimo mezzo per coinvolgere ed interessare innumerevoli fasce di utenti, valorizzare il "Bene Culturale" e aiutare alla fruizione del medesimo. La sperimentazione può avere una potenziale e diretta relazione con la comunicazione, divulgazione e didattica. Tra le varie “spettacolarizzazioni”, il Re-enactment, estremamente diffuso in nord Europa e negli Stati Uniti (la cosiddetta Living History), potrebbe rappresentare un mezzo formidabile per diffondere cultura antica, a condizione che alla sua radice vi sia la volontà di esprimere e divulgare concetti il più possibile corretti,con onestà intellettuale e attraverso l'indagine scientifica.
La letalità della freccia, nei sistemi di venazione odierni, è stata fatta oggetto di svariati st... more La letalità della freccia, nei sistemi di venazione odierni, è stata fatta oggetto di svariati studi, soprattutto Americani. Analizzando in dettaglio i risultati di queste ricerche, appaiono molti dati in contrasto tra loro. Solo con una indagine accurata si è potuto stabilire che almeno il 50% di questi studi non applicano un protocollo omologato e le percentuali relative alla letalità appaiono completamente falsate. L'autore, sulla base del metodo applicato nel Progetto T.I.P.S. (le cui risultanze appaiono allineate con il risultato del Progetto di Camp Ripley) evidenzia i punti focali del problema.
Limitare e evitare il contatto fisico con la minaccia o la preda è una modifica innovativa del co... more Limitare e evitare il contatto fisico con la minaccia o la preda è una modifica innovativa del comportamento di tipo sequenziale e nello stesso tempo psichica dirompente, che influisce direttamente nella selezione naturale. Oltre a questa acquisita capacità progettuale di azioni sequenziali, si sviluppa la progettualità dell'inganno,riferita al controllo dell'emotività durante le varie fasi dell'azione (ricerca, appostamento, lancio, ferimento, inseguimento, recupero e consumo della carcassa). Tutto questo insieme di neo-attitudini, per i nostri antenati, possono essere sintetizzate nel concetto di strategia dell’ attesa.
le infromazioni provenienti dalla stupefacente quantità di accessori arcieristici di Otzi fanno s... more le infromazioni provenienti dalla stupefacente quantità di accessori arcieristici di Otzi fanno supporre che fosse di cultura sud-alpina, perché le cuspidi che armano le due sole frecce integre in faretra (ammesso siano sue e non raccolte durante la fuga) sono appartenenti all’insieme culturale del versante sud delle alpi, non quindi cuspidi nord tirolesi, quindi.
Peraltro, anche la cuspide nella spalla, anche se più corta, è della medesima tipologia. Pare che gli antichi austriaci (delle Culture di Cham e di Altheim) prediligessero cuspidi a base piatta o leggermente concava, senza peduncolo centrale. Esse, nelle testimonianze archeologiche, sono la stragrande maggioranza. Questa caratteristica, di puro significato culturale e non direttamente funzionale, differenzia e permette di classificare l’incidente cruento di Otzi come frutto di un probabile combattimento tra genti del versante sud delle alpi. D’altro canto, le indagini sui residui di cibo ingerito da Otzi hanno permesso con ragionevole sicurezza di definire il percorso da lui compiuto, che cominciò dall’inizio della valle Venosta e che proseguì in direzione del dell’attuale Lago artificiale di Vernago, poi lungo la Tisental (valle di Tisa) fino al Giogo di Tisa, il “killing site” sullo spartiacque tra la Punta di Finale e l’Hauslabjoch, che segnano il confine tra il versante nord e sud della montagna dell’Otzaler Alp.
"L’analisi dell’arco e della freccia nelle componenti meccaniche, associata alla
conoscenza dell... more "L’analisi dell’arco e della freccia nelle componenti meccaniche, associata alla
conoscenza delle attitudini venatorie dell’uomo contestualizzate all’ambiente e alla fauna,
possono consentire all’archeologo una valutazione di alcuni aspetti nascosti della
dinamica della caccia preistorica recente, intesa come strategia addattativa. Considerare
l’arciere, il suo mezzo di caccia e il bersaglio nel contesto ecologico come un insieme
indissolubile, le cui variabili sono strettamente collegate a principi di ergonomia e di
efficienza, conduce a discernere sull’aspetto strumentale e materiale per ottenere degli
indicatori archeologici interessanti. Tale aspetto ha infatti i connotati di una alta
specializzazione, necessaria per raggiungere il risultato voluto: la cattura della preda in
modo efficiente e selettivo."
Oggi, senza dubbio, si guarda alla caccia con un atteggiamento meno viscerale in virtù di un dive... more Oggi, senza dubbio, si guarda alla caccia con un atteggiamento meno viscerale in virtù di un diverso comportamento mediatico che pone altri valori sociali sulle prime pagine dei media. La caccia nello stesso tempo si è stemperata passando da movimento di consumo degli anni ottanta ad attività strettamente regolamentata con forti connotazioni di salvaguardia e selezione del patrimonio faunistico. Chi caccia è “costretto” a studiare, conoscere gli aspetti culturali, antropologici, sociali, turistici, naturalistici ed ecologici. Così nel libro, che condisce approfondimenti tecnici e immersioni filosofiche, appaiono in modo manifesto sia le contraddizioni che la ricerca delle radici più profonde e misteriose dell’arte venatoria.
Una cultura che non può e non deve mai essere liquidata da concetti banalmente antropocentrici e che ha, dalla sua, una essenza che sprofonda nel passato remoto. Il volo verso il passato, che non si limita a quello recente testimoniato dalle scoperte archeologiche del neolitico, ci fa scoprire, attraverso quest’opera, una nuova chiave di lettura della pulsione umana verso la caccia, dove viene ridimensionata l’esigenza di procurarsi il cibo per la sopravvivenza e viene posta in primo piano la componente rituale del gesto venatorio, che diviene colonna portante dell’intera evoluzione umana. Una delle tesi sostenuta dagli autori, a mo’ di sottofondo ritmato e continuo, è la consapevolezza di ciò che si fa e non è una cosa semplice. La padronanza della conoscenza dei propri limiti, dei limiti di archi e frecce, la consapevolezza della propria ignoranza, è la prima questione da mettere in conto. Il rispetto della preda, che si esplica con la cerca e la ricerca nell’ambiente naturale nei panni del predatore, con una sofferta ma consapevole attenzione a quei particolari che la vita di oggi ci nasconde, sono i punti fondamentali di un rispetto fortemente etico. Non una caccia di quantità, ma una ricerca dell’essenza della caccia stessa e della natura umana. E così lo strumento primitivo (la freccia), in questo caso, ci è di aiuto; un tramite ridotto al minimo che costringe l’uomo verso la compenetrazione assoluta con il mondo primitivo, in virtù proprio dei suoi limiti antropologici.
C'è chi usa l'arco per tirare frecce ad un bersaglio, chi per andare a caccia, chi per fare dell'... more C'è chi usa l'arco per tirare frecce ad un bersaglio, chi per andare a caccia, chi per fare dell'agonismo e chi per meditare. Tutti possono praticare questo sport entusiasmante, perché il tiro con l'arco ha due grandi pregi. Non è pericoloso e non richiede una forza fisica particolare. Diventare arcieri esperti richiede anni di sacrificio, ma divertirsi subito, partecipando a qualche gara o raduno è facilissimo. La prima guida al tiro con l'arco è dedicata a tutti coloro che desiderano avvicinarsi al mondo dell' arcieria moderna: il suo obiettivo è quello di fornire le basi utili per poter divertirsi con arco e frecce in sicurezza e, perché no, scoprirsi in breve talenti naturali, sulle orme di Robin Hood. Il volume contiene tutti i disegni e le spiegazioni tecniche di base necessarie per iniziare la pratica del tiro con l'arco.
Un manuale interamente dedicato alle frecce nasce dall'esigenza di affrontare, con una trattazion... more Un manuale interamente dedicato alle frecce nasce dall'esigenza di affrontare, con una trattazione adeguatamente ampia e approfondita, quello che senza dubbio rappresenta l'argomento più importante e complesso del tiro con l'arco. Il manuale offre tutte le risposte possibili alle più svariate esigenze di scelta, costruzione e messa a punto delle frecce di produzione industriale dell'arciere evoluto.
Questo manuale venne scritto da Edo Ferraro e Vittorio Brizzi nel 1991 come libro di testo dei co... more Questo manuale venne scritto da Edo Ferraro e Vittorio Brizzi nel 1991 come libro di testo dei corsi per gli aspiranti istruttori federali FIARC <http://www.fiarc.it/> (Federazione Italiana Arcieri Tiro di Campagna).
Il suo scopo era di colmare lacune bibliografiche italiane sugli aspetti del tiro con l'arco non olimpico (quindi dedicandosi agli aspetti "alternativi"dell'arcieria moderna di quegli anni) come il tiro istintivo, l'arco da caccia, il longbow, il compound, ecc. introducendo elementi tecnici e scientifici aggiornati e ipotizzando sistemi speculativi nuovi su alcune frontiere della
didattica di base.
Tale scopo venne raggiunto completamente per quello che riguardava la parte riguardante la manualistica tecnica (alcuni capitoli, tradotti in inglese,
suscitarono svariati consensi da parte di un nutrito pubblico qualificato e blasonato d'oltreoceano). Ancora oggi il Manuale di Tiro con l'Arco è utilizzato come libro di testo per gli Istruttori FIARC dei corsi regionali e nazionali, anche se presenta aree superate (o meglio, alla luce di recenti lavori compiuti dagli autori, assolutamente rinnovabili) e viene integrato da
dispense e quaderni aggiornati per la parte, fondamentale, della didattica di base.
La versione online è comunque quella storica, in attesa di essere sostituita da una versione riveduta sulla parte della didattica della Costruzione Personale.
L’ Archery Combat è oggi una manifestazione ArcoUISP che deriva dalla pratica consolidata in USA ... more L’ Archery Combat è oggi una manifestazione ArcoUISP che deriva dalla pratica consolidata in USA e Oriente (soprattutto Corea e Giappone) dell’Archery TAG e altre forme con varianti più o meno sostanziali, in vigore da almeno 15 anni. In sostanza è
un confronto tra arcieri (dotati di protezioni, archi di basso libbraggio e frecce con la punta di soffice gomma) che si tirano addosso, con uno o più arbitri che giudicano l’efficacia dei colpi. Metaforicamente dopo un certo numero di ’ferimenti’ si "muore" e si esce dallo scontro.
Come orientare il concetto di " bellezza " nei confronti di uno strumento litico? Esistono criter... more Come orientare il concetto di " bellezza " nei confronti di uno strumento litico? Esistono criteri assoluti per definirlo? Ciò che qualifica un foliato come oggetto di pregio risiede nella preziosità della materia prima, nella simmetria in pianta, della regolarità dei suoi bordi, nelle sue dimensioni (la difficoltà di ottenere dei foliati di oltre 10 cm di lunghezza è ben nota) della profondità, regolarità e " sottigliezza " degli eventuali scassi (notch) e infine il suo ritocco a pressione superficiale. Se il ritocco a pressione marginale nei Foliati è una operazione tecnica tutto sommato semplice, che consiste nell'asportazione di materiale per ottenere la forma della punta di proiettile (ciò sinteticamente, dato un supporto sufficientemente " sottile ") è evidente come Il ritocco a pressione piatto (soprattutto nella sua forma invadente e seriale) rappresenti tecnicamente un punto tecnologico di arrivo molto critico; altrettanto evidente è come la cura con cui esso si manifesti possa essere considerato un indicatore di abilità stile e quindi alta specializzazione di colui che lo applica. Da un punto di vista prettamente funzionale, che una punta di proiettile o una lama di coltello sia rifinita da un ritocco invadente seriale oppure con un ritocco meno raffinato non costituisce sostanziale differenza, purché sia presente un bordo sufficientemente affilato. Altresì cercare una regolarità geometrica asportando materiale dal supporto attraverso distacchi seriali molto lunghi e sottili (soprattutto nelle lame di pugnale la cui larghezza superi i 5 cm.) pone il medesimo a rischio di fratture indesiderate durante la lavorazione, per via della forza che si deve applicare e dell'assoluto controllo necessari. Lame e punte foliate di questo genere, rare ma presenti nel panorama tecnologico del Neolitico e nell'Eneolitico, conducono inevitabilmente a considerazioni sul loro significato ideologico e metaforico.
Parole chiave: ritocco a pressione, ritocco piatto, ritocco invadente, ritocco seriale, levigatura preforma, significato ideologico
Obiettivi e metodologie per il Corso IBEP di primo livello sulla responsabilità del Cacciatore co... more Obiettivi e metodologie per il Corso IBEP di primo livello sulla responsabilità del Cacciatore con l’Arco (2). National Bowhunter Education Foundation - International Bowhunter Education Program
Obiettivi e metodologie per il Corso IBEP di primo livello sulla responsabilità del Cacciatore co... more Obiettivi e metodologie per il Corso IBEP di primo livello sulla responsabilità del Cacciatore con l’Arco. National Bowhunter Education Foundation - International Bowhunter Education Program
Nell’ambito di ArcoUISP la didattica di base è affrontata attraverso la metodologia del Tiro Dina... more Nell’ambito di ArcoUISP la didattica di base è affrontata attraverso la metodologia del Tiro Dinamico, ispirata nella sua filosofia alla trattatistica orientale antica rivolta all’arciere combattente. Queste indicazioni sono rivolte a chi intende intraprendere la via del ‘tirare storicamente con l’arco’ e consistono nella descrizione sommaria di un insieme di ‘bersagli’ e ‘situazioni di tiro’ desunte da questi trattati antichi e altre liberamente interpretate, in modo da servire come ispirazione per addestramenti e manifestazioni spettacolari e divertenti.
Il concetto di sport per tutti nasce nella seconda metà dell’900, quando superata la depressione ... more Il concetto di sport per tutti nasce nella seconda metà dell’900, quando superata la depressione socio economica del dopoguerra si è potuto sviluppare il dibattito sul tempo libero e tempo liberato.
Tale concetto ha trovato un primo riconoscimento nella Carta Europea dello Sport per Tutti (1976) che ha riconosciuto l’indiscriminato diritto a praticare qualsiasi forma di attività sportiva sia altamente competitiva che meramente ricreativa.
Il concetto è stato confermato nella Relazione di Helsinki sullo sport (1999).
L'articolo 165 del trattato di Lisbona sul Funzionamento dell'Unione europea ha conferito all'UE il mandato di incentivare, sostenere ed integrare le iniziative degli Stati membri in materia di politica dello sport.
E’ invalsa una diversa geografia della pratica motoria e sportiva; c’è un cambiamento forte della... more E’ invalsa una diversa geografia della pratica motoria e sportiva; c’è un cambiamento forte della gerarchia disciplinare e dell’anagrafe nella pratica sportiva e motoria della popolazione italiana. Ci sono terreni in contrazione, altri in espansione:
aumenta complessivamente la pratica motoria e sportiva,
aumenta la pratica al femminile,
si polarizza nella prima infanzia e nell’età adulta,
si indebolisce ulteriormente nella fascia adolescenziale,
aumenta la analfabetizzazione motoria e l’abbandono precoce,
per la prima volta al primo posto troviamo quel blocco di discipline che vanno sotto il nome di ginnastiche aerobiche, fitness
Quando, in una terza migrazione si stanziarono a nord del Mar Nero, si presentavano divisi per fa... more Quando, in una terza migrazione si stanziarono a nord del Mar Nero, si presentavano divisi per famiglie: i Visigoti in obbedienza a quella dei Balti, gli Ostrogoti a quella illustre degli Amali. E si distinguevano dai popoli vicini per la loro abilità nel maneggio dell'arco.
Prima di tendere gli archi, cantavano, accompagnandosi con la cetra, le gesta degli antenati
In questa prima dispensa verrà descritta l’attrezzatura (arco tradizionale, moderno e arco storic... more In questa prima dispensa verrà descritta l’attrezzatura (arco tradizionale, moderno e arco storico) e gli attributi tecnici specifici, verranno definite le “parole chiave” per i parametri di valutazione e chiarite le unità fisiche a cui si riferiscono allo scopo di “parlare tutti uno stesso linguaggio”.
Cultura e ambiente nella storia hanno condizionato l’evoluzione del tiro con l’arco in tutte le s... more Cultura e ambiente nella storia hanno condizionato l’evoluzione del tiro con l’arco in tutte le sue componenti. L’adattamento all’ambiente (in funzione delle specie disponibili) e la trasmissione culturale (nello stile di tiro e nelle tecnologie) hanno portato ad una grande quantità di tipologie di archi.
Per tipologia si intende prima di tutto la forma. La forma dell’arco può essere desunta dal disegno (geometria) da scarico (privo della corda) e spesso confermata o smentita dal disegno risultante una volta montata la corda.
Ogni geometria di arco è caratteristica di un grafico particolare.
Effetti del brace height sulle sollecitazioni statiche
•Effetti della deformazione permanente (s... more Effetti del brace height sulle sollecitazioni statiche
•Effetti della deformazione permanente (set ) e della pre-riflessione,
•Effetti della lunghezza totale dell’arco sugli stress statici
Ragionare sulle masse in movimento dell’ arco permette di comprendere meglio o mettere in discuss... more Ragionare sulle masse in movimento dell’ arco permette di comprendere meglio o mettere in discussione certe “sensazioni” soggettive che spesso generano leggende metropolitane fantasiose. In questa dispensa (i cui dati derivano da sperimentazioni di quasi un secolo fa) si cercherà di far chiarezza su alcuni concetti “base”.
È uno dei problemi "mistici" più complessi che mai siamo stati affrontati in uno studio analitico... more È uno dei problemi "mistici" più complessi che mai siamo stati affrontati in uno studio analitico sulla dinamica del volo della freccia.
Ogni manuale grossolanamente riporta grafici più o meno particolareggiati che più che chiarire le idee le ottenebrano.
Il primo vero lavoro serio (e unico) risale intorno agli anni 1930 grazie a Clarence N. Hickman, estroso ed eclettico scienziato che assieme a Klopsteg e Nagler, gettò le basi dell'arcieria scientifica.
Ciò che avviene con la freccia in volo è il campo della Balistica Esterna.
La traiettoria della ... more Ciò che avviene con la freccia in volo è il campo della Balistica Esterna.
La traiettoria della freccia, in ultima analisi, e il risultato di un processo conservativo energetico.
•La freccia, nei primi metri di volo possiede energia cinetica (energia in funzione del suo movimento) risultante dalla trasformazione dell’energia elastica potenziale accumulata dall’arco grazie al lavoro compiuto dall’arciere nel tenderlo.
•Il concetto di “rendimento” della macchina arco (isolando quindi il sistema) non è altro che il rapporto tra energia cinetica/energia potenziale, mai uguale ad uno. Il calcolo delle perdite d’energia coinvolge fattori meccanici molto importanti quali la distribuzione delle masse nell’arco e le proprietà meccaniche dei materiali.
Tiro con l'Arco Tradizionale Magazine, n.2, Apr 13, 2012
Il tema dell’Arco nella preistoria è argomento poco presente nella tradizionale letteratura palet... more Il tema dell’Arco nella preistoria è argomento poco presente nella tradizionale letteratura paletnologica, data la scarsità di reperti e testimonianze a livello europeo. Eccezionale, pertanto, risulta la situazione della regione Trentino – Alto Adige che ha restituito, nel corso del XX secolo, diversi esemplari di arco: da quelli delle palafitte di Ledro e Fiavè a quello del Similaun. Questo libro è la raccolta delle comunicazioni dell’ incontro di studio orientato in senso formativo, rivolto cioè a laureandi e laureati in discipline archeologiche e agli operatori che a vario titolo sono attivi o interessati all’archeologia sperimentale. Nel volume sono presentati i contributi di Carlo PERETTO (Alle origini della predazione: discorsi sul "colpire a distanza" tra evoluzione e consapevolezza), Pierre CATTELAIN (Apparition et évolution de l'are et des pointes de flèches dans la Préhistoire européenne), Vittorio BRIZZI (Dinamica dell'arco e balistica della freccia nel cacciatore preistorico), Giampaolo DALMERI, Stefano GRIMALDI (Osservazioni sperimentali sulle punte di freccia del Mesolitico antico in Trentino), Fabio CAVULLI, Stefano GRIMALDI, Annaluisa PEDROTTI (Riflessioni per una schedatura delle caratteristiche tecno-morfologiche delle cuspidi neolitiche. L'esempio archeologico da La Vela e Isera La Torretta), Patrizia PETITTI, Emiliano Li CASTRO (Gli archi di Molina di Ledro) e altro materiale molto interessante.
La sperimentazione in archeologia ha il duplice valore di sussidio alla conoscenza scientifica e di stimolo alla proposta di nuove modalità di valorizzazione e divulgazione del patrimonio archeologico. Questo secondo aspetto, che non può e non deve essere disgiunto dal primo, ha suscitato in questi ultimi anni un particolare interesse.
Attraverso una raccolta antologica di brani estratti da trattati medievali di caccia (Le Roy Mod... more Attraverso una raccolta antologica di brani estratti da trattati medievali di caccia (Le Roy Modus, Le livre de Chasse di Gaston Phebus, L’art d’Archerie, De Arte Bersandi ecc.) tradotti e commentati per la prima volta in italiano, il volume “La caccia con l’arco nel Medioevo” illustra le tecniche della caccia con l’arco nei secoli dell’Età di Mezzo. Come si conduceva una battuta al cervo, come si allestiva un appostamento per il cinghiale, come si preparava l’attrezzatura necessaria: l’arco, le frecce ecc. Questi ed altri argomenti vengono affrontati attraverso una rigorosa analisi dei testi ed un puntuale commento tecnico.
Il progetto “tiro dinamico” è una proposta che contiene una precisa caratterizzazione tecnica e f... more Il progetto “tiro dinamico” è una proposta che contiene una precisa caratterizzazione tecnica e filosofica del tiro con l’arco, inserita in un contesto di pratica, comunicazione e coinvolgimento verso il largo pubblico nel pieno spirito UISP. Esso propone, in egual misura, contenuti tecnico-sportivi, storico-culturali, ludici, pedagogici e sociali. Il TD, in quanto sport di destrezza, necessita di un approccio tecnico come qualsiasi altra attività specializzata, in cui la combinazione tra le componenti biomeccaniche e psicologiche determinano il risultato in gara. Ma il TD è anche e soprattutto altro.
Quali sono le radici del tiro istintivo? A ben pensarci i testi antichi possono esserci di aiuto.... more Quali sono le radici del tiro istintivo? A ben pensarci i testi antichi possono esserci di aiuto. Si tratta di riscoprire il senso di parole chiave quali precisione, forza, velocità, mobilità, miglioramento dell’uomo e formazione.
L’arciere mediterraneo vuole essere una vera e propria proposta di “formazione”, basata su documentazioni dell’Oriente e che indubbiamente hanno influenzato la nostra indocumentabile (o quasi) tradizione arcieristica mediterranea, in cui si tracciano linee guida ispirate ad una scienza antica estremamente efficace e pragmatica.
Precisione, forza, velocità e mobilità sono concetti fondamentali. Il principio dell’addestrament... more Precisione, forza, velocità e mobilità sono concetti fondamentali. Il principio dell’addestramento tradizionale .
Fatte nel numero scorso le doverose premesse, è giunto il momento di calarsi nel merito dell’argomento. Come già dichiarato, questa rubrica non è un trattato di storia dell’arco e dell’arcieria, ma un tentativo di proporre una sintesi di alcune importantissime fonti della trattatistica araba antica, con il duplice intento di scavare a fondo (per quanto possibile) le radici della tradizione e proporre un metodo di formazione e addestramento per il tiro con l’arco di oggi, interpretando e attualizzandone i concetti. È chiaro che i cultori di arcieria storica troveranno pane per i loro denti. Ma il messaggio che vogliamo mandare, provocatorio quanto lo si vuole, è che l’ambizione nel voler costruire un modello di apprendimento senza conoscere ciò che la storia insegna, oltre a rappresentare una presunzione senza limite, equivale a buttare alle ortiche tempo e energie (nihil novum sub soli).
Il tirocinio dell’arciere era codificato nei minimi particolari dalla tradizione araba. L’arciere... more Il tirocinio dell’arciere era codificato nei minimi particolari dalla tradizione araba. L’arciere novizio doveva attraversare una serie di fasi ben definite, prima di arrivare a poter tirare un vero arco da guerra o da caccia. Mustafa Kani, l’autore turco di un compendio di trattati d’arcieria, si dilunga molto su questo aspetto, che veniva curato dai maestri delle società di arcieri, i quali guidavano gli allievi lungo tutto l’iter dell’allenamento. Ogni arciere doveva avere, oltre all’arco vero e proprio, un altro arco da allenamento con il quale, a casa propria, tutte le mattine, doveva compiere un certo numero di trazioni senza freccia, come allenamento muscolare.
Dimentichiamoci, come più volte si è scritto, che queste idee-stimolo debbano per forza riguardar... more Dimentichiamoci, come più volte si è scritto, che queste idee-stimolo debbano per forza riguardare solo gli arcieri moderni tradizionali e a maggior ragione quelli che si cimentano con l’arco storico così come oggi è sorprendentemente definito1. In realtà i concetti (più che sperimentati) che possono emergere potrebbero riguardare tutti gli amanti dell’arco, qualsiasi esso sia, potenzialmente, anche se con le dovute cautele. Rivolgersi indietro nel tempo, cercando di interpretare consuetudini così avulse dalla nostre, applicandole (anche maldestramente, non avendo maestri a cui attingere in modo diretto), potrebbe dare un altro senso alla nostra passione. Quello che si vorrebbe dimostrare è che l’evoluzione tecnica dello strumento non ha nulla a che vedere con la sua essenza, a meno di non blindare la visione restringendola ad un’unica componente legata alla sola precisione esasperata, rinunciando alle altre qualità indissolubili dell’arciere dell’antichità (sintetizzate dagli Arkan); rinunciando, cioè, a tutto quel patrimonio culturale legato intimamente all’evoluzione dell’uomo che tende l’arco in un contesto differenziante.
Durante le epoche antiche il modo di tirare frecce con l'arco era completamente diverso da quello... more Durante le epoche antiche il modo di tirare frecce con l'arco era completamente diverso da quello attualmente utilizzato nello sport ufficiale. L'identificazione delle componenti fondamentali dello " Stile Antico " è stata parte integrante delle fasi preliminari del progetto MBA!. Lo studio delle iconografie medievali e delle fonti ha permesso una ricostruzione del modello biomeccanico base, approfondito attraverso prove di tiro effettuate in laboratorio tra soggetti in grado di tendere l'arco nel " modo antico " (top level) e soggetti di confronto in grado di tendere e scoccare sia in modo antico sia moderno. Si è così evidenziato il diverso sfruttamento dei muscoli impiegati nell'atto di tendere e rilasciare la freccia relativamente alla postura (equilibrio). È stata così dimostrata la migliore efficacia biomeccanica del sistema antico (che permette la trazione ed il controllo di archi il cui carico è da due a tre volte maggiore di quelli contemporanei) e l'efficienza che ne consegue, per via del migliore allineamento della struttura ossea e del minor dispendio energetico. Quale è il suo significato? Oggi, la " prestazione sportiva " prevede altissima precisione, costanza del risultato, distanze di tiro standardizzate, alto perfezionamento tecnologico dell'attrezzatura. Anticamente, dalla preistoria al tardo rinascimento, le doti dell'arciere erano ben altre. La mobilità, la forza e l'adattabilità al contesto (caccia o guerra) erano coniugate con la precisione ed erano doti fondamentali. L'arco e le frecce erano frutti di una tecnologia a portata " umana " in un connubio virtualmente totale. E' nostro parere sia giunto il momento di riconsiderare i ruoli nell'arcieria moderna, soprattutto nella sua didattica di base elaborando nuovi (antichi) stimoli e restituendo dignità alla Storia di quest'attività. Nei tempi antichi la componente umana giocava un ruolo molto più importante, soprattutto perché le doti necessarie per raggiungere lo scopo dovevano formarsi in modo graduale e adattativo alle circostanze, spesso questioni di vita o di morte. L'attrezzatura era semplice e funzionale, il più della volta auto-costruita. Testimonianze etnografiche ci tramandano immagini importanti, popoli che ancora oggi vivono di caccia e raccolta e utilizzano l'arco esattamente come nel medioevo, con molta probabilità anche nella preistoria si tirava con l'arco nello stesso modo. Gli obiettivi del progetto MBA! Il progetto MBA! ha l'obiettivo di dare origine a una nuova attività culturale ludico sportiva con caratteristiche complementari rispetto alle attuali discipline sportive del tiro con l'arco, ispirandosi alla sostanza del tiro storico antico. Questo progetto vuole definire una cornice di riferimento in cui sia possibile evidenziare le " differenze " tra lo stile moderno e quello medievale per aggiungere nuove (antiche) consapevolezze all'attività sportiva e ludico ricreativa di oggi.
MBA! My Bow Awake! Second Cycle of Seminars 2017, 2017
MBA! Project (My Bow, Awake!) has the main objective of defining a framework of scientific basis ... more MBA! Project (My Bow, Awake!) has the main objective of defining a framework of scientific basis of "Shooting Historically With the Bow", and on the validity (efficiency and ergo-nomics) of the ancient Warbow kinetic chain. The project, supported by UISP, EWBS (English Warbow Society), LAMS (Laboratory of Motor Activities and Sports of the University of Perugia)-UNIMORE (Modena and Reggio Emilia University) and CTS Clinic has as its ultimate goal the definition of a "new" specialty (not only for sport) that ArcoUISP propose in the near future with his Educational Sector.
"In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing... more "In My time, my poor father was as diligent to teach me to shoot, as to learn me any others thing; and so I think other men did their children: He taught me how to draw, how to lay my body in my bow, and not to draw with strenght of arms as other nations do, but with strenght of the body: I had my bows bought me according to my age and strenght; as I increased in them, so my bows were made bigger and bigger, form men never shoot well, except they be brought up in it." Hugh Latimer, sixth sermon, 1549
...La fase di trazione è caratterizzata da un simultaneo movimento di entrambi gli arti superiori... more ...La fase di trazione è caratterizzata da un simultaneo movimento di entrambi gli arti superiori: il gomito sinistro si estende e la spalla si porta a 90° di abduzione rispetto al torace (quindi il braccio sinistro si abbassa) mentre l’arto destro, abbassandosi anch’esso, traziona la corda fino ad arrivare al massimo allungo possibile che comunemente corrisponde all’orecchio (lo spazio tra orecchio e collo per essere precisi). Facendo ciò, l’arto superiore destro effettua una abduzione sul piano trasverso e una flessione totale del gomito fino a formare una linea retta sovrapponibile alla freccia...
Le due tipologie di tiro (antica e moderna) sono state analizzate in arcieri che padroneggiano la... more Le due tipologie di tiro (antica e moderna) sono state analizzate in arcieri che padroneggiano la tecnica moderna ed introdotti nella tecnica antica. Ogni parteci-pante ha eseguito tiri con la tecnica tradizionale, seguiti da tiri con la tecnica antica. La media dei parametri cinematici ed elettromiografici dei tre tiri (per ogni tecnica) è stata presa come dato soggettivo, e la media dei dati derivati da tutti i partecipanti è stata utilizzata per l’analisi finale.
Nei giorni Sabato 22 e Domenica 23 Ottobre dalle ore 10, presso il Villaggio Orizzonte a Piombino... more Nei giorni Sabato 22 e Domenica 23 Ottobre dalle ore 10, presso il Villaggio Orizzonte a Piombino si terrà la presentazione ufficiale dei primi risultati del Progetto MBA! –My BowAwake! .Promosso da UISP Giochi – Settore Tiro con l’Arco. Questo Progetto, cercando di ripercorrere un particolare momento della storia antica, indaga nei “secoli bui” del Medioevo per comprendere l’autentico significato del “tirare d’arco” (e non solo) rappresentato e descritto nelle forme d’arte figurativa e nelle scarse testimonianze letterarie antiche dell’ Occidente. Il Progetto acquisisce grande valore scientifico perché l’indagine sul modello biomeccanico dell’Arciere antico è stata condotta con estremo rigore. Per la prima volta una Equipe di esperti, coordinata dal prof. Andrea Biscarini, direttore del Laboratorio di Biomeccanica dell’esercizio fisico della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, ha eseguito un raffronto tra lo stile antico di tiro e quello contemporaneo, mostrando la superiore efficacia del primo. Grazie ai componenti della English Warbow Society, che assieme al Team UISP Giochi – Settore tiro con l’arco hanno sostenuto prove monitorate dell’intera catena cinetica, è stato possibile evidenziare le differenze sostanziali che stanno alla base del diverso modo di concepire l’uso di questa antichissima arma. Tali informazioni ci suggeriscono forme e tecniche di tiro diverse da quelle utilizzate oggi, nate nell’antichità specificamente per la loro efficacia in battaglia e ci permette di giungere alla riproposta e convalida di un modello, sintetizzato sperimentalmente su soggetti che hanno dimostrato di poter compiere “gesti tecnici” impossibili per l’arciere medio di oggi. L’impiego della forza muscolare, e soprattutto lo sfruttamento di una particolare catena cinetica, permette ai suddetti soggetti di tendere ripetutamente archi due o tre volte più forti di quelli usati nello sport del tiro con l’arco odierno. Dal lavoro congiunto è emerso materiale interessantissimo per la Tesi Magistrale in Scienze Motorie di Matteo Lucaroni, membro del Team UISP, di prossima pubblicazione. Infine, il Progetto vuol definire una traccia, per chi volesse avvicinarsi a questa nuova e antichissima attività, sia per ciò che riguarda il potenziamento sia per la necessaria prevenzione dei traumi. Dalle Parole di Luigi Caramante di Piombino, responsabile Nazionale del Settore Arco Storico UISP, si comprende come il crescente interesse per la rievocazione storica e per la cultura dell’Alto medioevo può trovare in quest’analisi un’ottima applicazione per la nascita di una nuova disciplina,destinata a “percorsi di gara” e “percorsi di simulazione” con l’arco che non prevedano solo ed esclusivamente la ricerca della precisione ma che coinvolgano anche doti di forza, velocità e destrezza, punti fermi dell’addestramento dell’arciere antico, curiosità (e stimolo) “culturale”. Alla presentazione del Sabato 22 oltre ai tecnici che hanno direttamente partecipato al Progetto, parteciperanno anche Silvia Porzi, dell’Università di Perugia, con la sua proposta per un approccio alla didattica “strutturata” utilissimo per diffondere questa disciplina ludico sportiva nuova (ma antichissima) verso i giovani e Roberta Benini, Presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica della Regione Toscana, che evidenzierà l’importanza di questo progetto per il mondo della Rievocazione. Alla Domenica, presso il Parco Archeologico di Baratti si terranno le prove pratiche aperte anche al pubblico.
Considerazioni sulle esperienze didattiche e di ricerca con i bambini 1999-2003 1-Premessa La sto... more Considerazioni sulle esperienze didattiche e di ricerca con i bambini 1999-2003 1-Premessa La storia inizia...quando un papà di una bimba della prima C della Scuola elementare Longhena (un oasi didattica "naturale" sui colli bolognesi) archeologo sperimentale di mestiere, scherzando consegna a sua figlia una punta di freccia di selce appena sfornata dalla sua officina litica: La bimba la mostra ai maestri, Simonetta ed Angelo (il papà, a dire il vero, grazie alla sua irrimediabile vena goliardica istiga la figlia a fare uno "scherzetto" agli stessi : "dì che la hai trovata nel bosco della scuola...") e i maestri propongono al papà un intervento didattico-ludico, per farcire il loro programma scolastico sull'uomo "primitivo". La cosa piace molto a quel papà, abituato per anni ad organizzare cose di questo genere rivolte ai grandi. (in effetti quel papà si sente irrimediabilmente bambino, sogna di avere un pubblico di suoi simili...e vuole fare bella figura con sua figlia).
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trata de un contexto arqueológico único y excepcional si tenemos en cuenta la cantidad
y la calidad de los miles de restos arqueológicos documentados, muchos de los cuales
pertenecen a restos orgánicos jamás vistos: piraguas, arcos, hoces, cestos, cuerdas, teji-
dos, semillas de numerosas especies, etc.
Juan F. Gibaja , Mario Mineo , Gerard Remolins ,
Laura Caruso-Fermé , Alba Masclans , Berta Morell ,
Vittorio Brizzi , Izaro Quevedo , Niccolò Mazzucco
assemblage of arrow points excavated from the Neolithic site of S. Vittoria, in
the Assai wildlife oasis in the Neoneli territory (Or), can be employed to explore
the destination of the site. Thanks to experimental archaeology and functional
analysis on these remains, assembled in arrow and shoot with bow to boar
carcasses, in several sessions, authors hypothesized a temporary hunting dressing
site for a quick butchery operations, before returning to the village. The
territory morphology, its localization, with a contemporary rich autochthonous
fauna and some behavioral aspects on the hunting practice could confirm this
hypothesis.
trata de un contexto arqueológico único y excepcional si tenemos en cuenta la cantidad
y la calidad de los miles de restos arqueológicos documentados, muchos de los cuales
pertenecen a restos orgánicos jamás vistos: piraguas, arcos, hoces, cestos, cuerdas, teji-
dos, semillas de numerosas especies, etc.
Juan F. Gibaja , Mario Mineo , Gerard Remolins ,
Laura Caruso-Fermé , Alba Masclans , Berta Morell ,
Vittorio Brizzi , Izaro Quevedo , Niccolò Mazzucco
assemblage of arrow points excavated from the Neolithic site of S. Vittoria, in
the Assai wildlife oasis in the Neoneli territory (Or), can be employed to explore
the destination of the site. Thanks to experimental archaeology and functional
analysis on these remains, assembled in arrow and shoot with bow to boar
carcasses, in several sessions, authors hypothesized a temporary hunting dressing
site for a quick butchery operations, before returning to the village. The
territory morphology, its localization, with a contemporary rich autochthonous
fauna and some behavioral aspects on the hunting practice could confirm this
hypothesis.
La manifestazione 2013 fa parte del ciclo “eco-manifestazioni” organizzate dal Comune di Ardauli, in collaborazione con l’Associazione Paleoworking Sardegna A.P.S., dell’Area Giochi e
Sport Tradizionali UISP e del Network Paleoworking.
Archeosperimentare V gode del patrocinio scientifico dell’Università degli Studi di Sassari, dell’Università di Granada, del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, dell’Ente Foreste della Sardegna e di Archeologia Viva.
Ha il patrocinio della Regione Sardegna, della Provincia di Oristano, dell’Unione dei Comuni del Barigadu.
Hanno collaborato:
Comitato Regionale UISP Sardegna, Comitato Territoriale UISP di Oristano, Cooperativa Malokis, Associazione Tramudas (Lega Montagna UISP), CEAS Guilcier - Barigadu, Arcieri dell’Airone A.S.D. (Area Giochi e Sport Tradizionali UISP), Paleoworking
Junior"
Sessione Tecnologia Litica
Tecnologia delle Lame Foliate in Ossidiana di Cultura Neolitica ed Eneolitica
Docenti: Vittorio Brizzi
Esperienza (Venerdi 24 – 4 ore)
Viene esaminata la geologia delle rocce pseudocristalline (selce ed ossidiana), la loro genesi e le loro
proprietà. Vengono analizzate le tipologie e le tecniche di produzione spazio-temporali dei manufatti litici, con particolare riguardo alle lame foliate.
vengono trattati argomenti relativi alle tecniche di base sulla percussione diretta del nodulo,
della produzione di schegge e lame, della loro rifinitura bifacciale per percussione.
Viene esaminata la pressione diretta per ritocco della punta e si studia la produzione del codolo, e si produce una lama da armare su supporto ligneo.
Programma:
• descrizione delle materie prime;
• Cenni sull’analisi tipologica, interpretazione e studio morfologico/funzionale di nuclei, bifacciali e lame;
• produzione di lame dal nucleo con:
- percussione dura;
- percussione con palco di cervo diretta;
- ritocco erto, piatto, coprente (pressione diretta)
- produzione di foliati (pressione diretta)
Esperimento (Sabato 25 – 4 ore)
• Immanicamento: introduzione alla valutazione della bonding mass;
• influenza dei sistemi leganti e di incollaggio sulla dinamica terminale del proiettile;
• Cenni sulle tracce d’uso e loro interpretazione;
• Introduzione alla classificazione delle tracce da impatto macroscopiche
• Introduzione al processo sperimentale balistico
• esperimento balistico su bersaglio artificiale
• analisi delle macrofratture
• blind test
• comparazione col record archeologico
• introduzione al processo di analisi statistica dei dati
Educazione (convegno + 2 ore dimostrazione al pubblico)
• partecipazione ed interventi dei corsisti al convegno
• dimostrazione (esperienza) verso il pubblico
Sessione Tecnologia dei Metalli
Fusione del Bronzo
Docenti: Anna De Palmas
1. Esperienza (Venerdi 24 – 4 ore)
• Elementi per una conoscenza di base sui metalli:
- i minerali e le loro caratteristiche fisiche;
- le miniere pre-protostoriche
- i processi produttivi dei metalli: dalla riduzione alla fusione
- gli strumenti (crogioli e altri utensili)
- le matrici
- i lingotti
2. Esperimento (Sabato 25 – 4 ore)
• Analisi della curva termica durante il processo di fusione con ventilazione a mantici con raccolta dati nella fusione rame-stagno, su crogiolo in refrattario naturale
3. Educazione (convegno + 2 ore dimostrazione al pubblico)
• La fusione a cera persa e la produzione dei bronzetti:
- la catena operativa: dalla modellazione alla produzione di un oggetto finito.
- giunzioni e riparazioni
- l’aiuto dell’etnoarcheologia per la comprensione dei processi produttivi antichi
• partecipazione ed interventi dei corsisti al convegno
• dimostrazione (esperienza) verso il pubblico
Ore 10:30 - Presentazione dell’associazione e Saluti delle autorità
0re 11:00 - Roberto Sirigu
"Archeologia: il passato come esperimento mentale".
Ore 11:30 – Anna Depalmas
“Prima del frigorifero e dell’acqua corrente. Osservazioni sul trattamento di cibi”.
Ore 12:00 – Ignazio Camarda
“Tra i nuraghi alla ricerca delle piante selvatiche mangerecce”.
Ore 12:30 Dibattito Ore 13:00 Buffet
Ore 15:00 Apertura laboratori
Ore16:00 – Mauro Perra
"Ambiente, economia e alimentazione in età nuragica".
Ore 16:30 – Juan Antonio Camara Serrano - "Uso economi-co e rituale degli animali domestici nella Preistoria Recente dell'Alto Guadalquivir".
Ore 17:00 Alfonso Stiglitz
"Le saline di Capo Mannu: archeologia di un paesaggio costiero"
Ore 17:30 Dibattito
Ore 18:00 Presentazione del libro “L'archeologia...cos'è ?" di Enzo Marciante con la consulenza scientifica del Paleoworking Sardegna.
Il difficile quanto fondamentale ruolo dell'archeologo viene illustrato ai giovani per mezzo dell'accattivante linguaggio del fumetto d'autore, sottoforma di meravigliosa avventura.
(Ardauli -10 Maggio 2009) incentrato sulle problematiche inerenti l’Archeologia sperimentale
(omologazione del linguaggio, deontologia degli operatori, ricadute a favore del territorio e della Cultura)
innanzitutto non sono mai stati considerati gli impatti dovuti a tiri effettuati a breve distanza, ove la meccanica vibrazionale della freccia all’impatto genera facilmente macro-fratture trasversali, ritenute di solito “incidentali” in letteratura. Secondo poi, finora, non si è mai tenuto conto delle modificazioni che intervengono nel proiettile durante le fasi successive all’impatto sul bersaglio vivo, corrispondenti alla fuga del selvatico colpito, al trasporto della carcassa effettuato dai cacciatori e alle operazioni di rimozione del proiettile dalla stessa. I protocolli sperimentali adottati non sono mai stati compiutamente omologati e alcuni elementi fondamentali, ad esempio i criteri che definiscono una solida unione tra asta del proiettile e armatura, non sono mai stati fissati in modo univoco. In più, la sperimentazione tradizionale non tiene. L’esame di un campione di reperti archeologici rinvenuti nel sito neolitico di Mote Santa Vittoria, a Neoneli (Or - Sardegna), ha permesso agli scriventi di rilevare come gli indici diagnostici macroscopici sulle punte di proiettile, considerati validi dalla letteratura, potrebbero essere integrati con quelli provenienti dall’applicazione dei protocolli sopracitati.
Peraltro, anche la cuspide nella spalla, anche se più corta, è della medesima tipologia. Pare che gli antichi austriaci (delle Culture di Cham e di Altheim) prediligessero cuspidi a base piatta o leggermente concava, senza peduncolo centrale. Esse, nelle testimonianze archeologiche, sono la stragrande maggioranza. Questa caratteristica, di puro significato culturale e non direttamente funzionale, differenzia e permette di classificare l’incidente cruento di Otzi come frutto di un probabile combattimento tra genti del versante sud delle alpi. D’altro canto, le indagini sui residui di cibo ingerito da Otzi hanno permesso con ragionevole sicurezza di definire il percorso da lui compiuto, che cominciò dall’inizio della valle Venosta e che proseguì in direzione del dell’attuale Lago artificiale di Vernago, poi lungo la Tisental (valle di Tisa) fino al Giogo di Tisa, il “killing site” sullo spartiacque tra la Punta di Finale e l’Hauslabjoch, che segnano il confine tra il versante nord e sud della montagna dell’Otzaler Alp.
conoscenza delle attitudini venatorie dell’uomo contestualizzate all’ambiente e alla fauna,
possono consentire all’archeologo una valutazione di alcuni aspetti nascosti della
dinamica della caccia preistorica recente, intesa come strategia addattativa. Considerare
l’arciere, il suo mezzo di caccia e il bersaglio nel contesto ecologico come un insieme
indissolubile, le cui variabili sono strettamente collegate a principi di ergonomia e di
efficienza, conduce a discernere sull’aspetto strumentale e materiale per ottenere degli
indicatori archeologici interessanti. Tale aspetto ha infatti i connotati di una alta
specializzazione, necessaria per raggiungere il risultato voluto: la cattura della preda in
modo efficiente e selettivo."
Una cultura che non può e non deve mai essere liquidata da concetti banalmente antropocentrici e che ha, dalla sua, una essenza che sprofonda nel passato remoto. Il volo verso il passato, che non si limita a quello recente testimoniato dalle scoperte archeologiche del neolitico, ci fa scoprire, attraverso quest’opera, una nuova chiave di lettura della pulsione umana verso la caccia, dove viene ridimensionata l’esigenza di procurarsi il cibo per la sopravvivenza e viene posta in primo piano la componente rituale del gesto venatorio, che diviene colonna portante dell’intera evoluzione umana. Una delle tesi sostenuta dagli autori, a mo’ di sottofondo ritmato e continuo, è la consapevolezza di ciò che si fa e non è una cosa semplice. La padronanza della conoscenza dei propri limiti, dei limiti di archi e frecce, la consapevolezza della propria ignoranza, è la prima questione da mettere in conto. Il rispetto della preda, che si esplica con la cerca e la ricerca nell’ambiente naturale nei panni del predatore, con una sofferta ma consapevole attenzione a quei particolari che la vita di oggi ci nasconde, sono i punti fondamentali di un rispetto fortemente etico. Non una caccia di quantità, ma una ricerca dell’essenza della caccia stessa e della natura umana. E così lo strumento primitivo (la freccia), in questo caso, ci è di aiuto; un tramite ridotto al minimo che costringe l’uomo verso la compenetrazione assoluta con il mondo primitivo, in virtù proprio dei suoi limiti antropologici.
Il suo scopo era di colmare lacune bibliografiche italiane sugli aspetti del tiro con l'arco non olimpico (quindi dedicandosi agli aspetti "alternativi"dell'arcieria moderna di quegli anni) come il tiro istintivo, l'arco da caccia, il longbow, il compound, ecc. introducendo elementi tecnici e scientifici aggiornati e ipotizzando sistemi speculativi nuovi su alcune frontiere della
didattica di base.
Tale scopo venne raggiunto completamente per quello che riguardava la parte riguardante la manualistica tecnica (alcuni capitoli, tradotti in inglese,
suscitarono svariati consensi da parte di un nutrito pubblico qualificato e blasonato d'oltreoceano). Ancora oggi il Manuale di Tiro con l'Arco è utilizzato come libro di testo per gli Istruttori FIARC dei corsi regionali e nazionali, anche se presenta aree superate (o meglio, alla luce di recenti lavori compiuti dagli autori, assolutamente rinnovabili) e viene integrato da
dispense e quaderni aggiornati per la parte, fondamentale, della didattica di base.
La versione online è comunque quella storica, in attesa di essere sostituita da una versione riveduta sulla parte della didattica della Costruzione Personale.
un confronto tra arcieri (dotati di protezioni, archi di basso libbraggio e frecce con la punta di soffice gomma) che si tirano addosso, con uno o più arbitri che giudicano l’efficacia dei colpi. Metaforicamente dopo un certo numero di ’ferimenti’ si "muore" e si esce dallo scontro.
Parole chiave: ritocco a pressione, ritocco piatto, ritocco invadente, ritocco seriale, levigatura preforma, significato ideologico
National Bowhunter Education Foundation - International Bowhunter Education Program
National Bowhunter Education Foundation - International Bowhunter Education Program
Tale concetto ha trovato un primo riconoscimento nella Carta Europea dello Sport per Tutti (1976) che ha riconosciuto l’indiscriminato diritto a praticare qualsiasi forma di attività sportiva sia altamente competitiva che meramente ricreativa.
Il concetto è stato confermato nella Relazione di Helsinki sullo sport (1999).
L'articolo 165 del trattato di Lisbona sul Funzionamento dell'Unione europea ha conferito all'UE il mandato di incentivare, sostenere ed integrare le iniziative degli Stati membri in materia di politica dello sport.
aumenta complessivamente la pratica motoria e sportiva,
aumenta la pratica al femminile,
si polarizza nella prima infanzia e nell’età adulta,
si indebolisce ulteriormente nella fascia adolescenziale,
aumenta la analfabetizzazione motoria e l’abbandono precoce,
per la prima volta al primo posto troviamo quel blocco di discipline che vanno sotto il nome di ginnastiche aerobiche, fitness
Prima di tendere gli archi, cantavano, accompagnandosi con la cetra, le gesta degli antenati
Per tipologia si intende prima di tutto la forma. La forma dell’arco può essere desunta dal disegno (geometria) da scarico (privo della corda) e spesso confermata o smentita dal disegno risultante una volta montata la corda.
Ogni geometria di arco è caratteristica di un grafico particolare.
•Effetti della deformazione permanente (set ) e della pre-riflessione,
•Effetti della lunghezza totale dell’arco sugli stress statici
Ogni manuale grossolanamente riporta grafici più o meno particolareggiati che più che chiarire le idee le ottenebrano.
Il primo vero lavoro serio (e unico) risale intorno agli anni 1930 grazie a Clarence N. Hickman, estroso ed eclettico scienziato che assieme a Klopsteg e Nagler, gettò le basi dell'arcieria scientifica.
La traiettoria della freccia, in ultima analisi, e il risultato di un processo conservativo energetico.
•La freccia, nei primi metri di volo possiede energia cinetica (energia in funzione del suo movimento) risultante dalla trasformazione dell’energia elastica potenziale accumulata dall’arco grazie al lavoro compiuto dall’arciere nel tenderlo.
•Il concetto di “rendimento” della macchina arco (isolando quindi il sistema) non è altro che il rapporto tra energia cinetica/energia potenziale, mai uguale ad uno. Il calcolo delle perdite d’energia coinvolge fattori meccanici molto importanti quali la distribuzione delle masse nell’arco e le proprietà meccaniche dei materiali.
La sperimentazione in archeologia ha il duplice valore di sussidio alla conoscenza scientifica e di stimolo alla proposta di nuove modalità di valorizzazione e divulgazione del patrimonio archeologico. Questo secondo aspetto, che non può e non deve essere disgiunto dal primo, ha suscitato in questi ultimi anni un particolare interesse.
L’arciere mediterraneo vuole essere una vera e propria proposta di “formazione”, basata su documentazioni dell’Oriente e che indubbiamente hanno influenzato la nostra indocumentabile (o quasi) tradizione arcieristica mediterranea, in cui si tracciano linee guida ispirate ad una scienza antica estremamente efficace e pragmatica.
Fatte nel numero scorso le doverose premesse, è giunto il momento di calarsi nel merito dell’argomento. Come già dichiarato, questa rubrica non è un trattato di storia dell’arco e dell’arcieria, ma un tentativo di proporre una sintesi di alcune importantissime fonti della trattatistica araba antica, con il duplice intento di scavare a fondo (per quanto possibile) le radici della tradizione e proporre un metodo di formazione e addestramento per il tiro con l’arco di oggi, interpretando e attualizzandone i concetti. È chiaro che i cultori di arcieria storica troveranno pane per i loro denti. Ma il messaggio che vogliamo mandare, provocatorio quanto lo si vuole, è che l’ambizione nel voler costruire un modello di apprendimento senza conoscere ciò che la storia insegna, oltre a rappresentare una presunzione senza limite, equivale a buttare alle ortiche tempo e energie (nihil novum sub soli).
Il Progetto acquisisce grande valore scientifico perché l’indagine sul modello biomeccanico dell’Arciere antico è stata condotta con estremo rigore. Per la prima volta una Equipe di esperti, coordinata dal prof. Andrea Biscarini, direttore del Laboratorio di Biomeccanica dell’esercizio fisico della Facoltà di Medicina dell’Università di Perugia, ha eseguito un raffronto tra lo stile antico di tiro e quello contemporaneo, mostrando la superiore efficacia del primo. Grazie ai componenti della English Warbow Society, che assieme al Team UISP Giochi – Settore tiro con l’arco hanno sostenuto prove monitorate dell’intera catena cinetica, è stato possibile evidenziare le differenze sostanziali che stanno alla base del diverso modo di concepire l’uso di questa antichissima arma.
Tali informazioni ci suggeriscono forme e tecniche di tiro diverse da quelle utilizzate oggi, nate nell’antichità specificamente per la loro efficacia in battaglia e ci permette di giungere alla riproposta e convalida di un modello, sintetizzato sperimentalmente su soggetti che hanno dimostrato di poter compiere “gesti tecnici” impossibili per l’arciere medio di oggi. L’impiego della forza muscolare, e soprattutto lo sfruttamento di una particolare catena cinetica, permette ai suddetti soggetti di tendere ripetutamente archi due o tre volte più forti di quelli usati nello sport del tiro con l’arco odierno. Dal lavoro congiunto è emerso materiale interessantissimo per la Tesi Magistrale in Scienze Motorie di Matteo Lucaroni, membro del Team UISP, di prossima pubblicazione.
Infine, il Progetto vuol definire una traccia, per chi volesse avvicinarsi a questa nuova e antichissima attività, sia per ciò che riguarda il potenziamento sia per la necessaria prevenzione dei traumi. Dalle Parole di Luigi Caramante di Piombino, responsabile Nazionale del Settore Arco Storico UISP, si comprende come il crescente interesse per la rievocazione storica e per la cultura dell’Alto medioevo può trovare in quest’analisi un’ottima applicazione per la nascita di una nuova disciplina,destinata a “percorsi di gara” e “percorsi di simulazione” con l’arco che non prevedano solo ed esclusivamente la ricerca della precisione ma che coinvolgano anche doti di forza, velocità e destrezza, punti fermi dell’addestramento dell’arciere antico, curiosità (e stimolo) “culturale”. Alla presentazione del Sabato 22 oltre ai tecnici che hanno direttamente partecipato al Progetto, parteciperanno anche Silvia Porzi, dell’Università di Perugia, con la sua proposta per un approccio alla didattica “strutturata” utilissimo per diffondere questa disciplina ludico sportiva nuova (ma antichissima) verso i giovani e Roberta Benini, Presidente degli Stati Generali della Rievocazione Storica della Regione Toscana, che evidenzierà l’importanza di questo progetto per il mondo della Rievocazione. Alla Domenica, presso il Parco Archeologico di Baratti si terranno le prove pratiche aperte anche al pubblico.
Coordinamento: Vittorio Brizzi
Per informazioni: Luigi Caramante (storico.arcouisp@gmail.com)