Because of a wide range of benefits, cultural initiatives are often supported by the action of po... more Because of a wide range of benefits, cultural initiatives are often supported by the action of politics and public administration. A contradiction often emerges, when public and private forces do not work with synergy. Bottom up initiatives such as art events, performing arts, new cultural spaces are funded by public institutions through European or National calls. Politics tends to interfere with decisions in the cultural realm, looking at short term results but leaving aside cultural democracy. Moreover, dealing with public administration may bring inefficiencies and waste of resources. Politics should answer to citizens' needs through a clever negotiation with private forces, avoiding a meddling of roles. An eloquent experience has been examined in Terni (Italy) where a fruitful cooperation between public and private forces gives a virtuous cultural hub and museum both to the resident community and the external visitors.
Fermenti creativi e visioni culturali: cronache dalla Terra 1 abstract Il 2017 si è aperto come u... more Fermenti creativi e visioni culturali: cronache dalla Terra 1 abstract Il 2017 si è aperto come un anno a durata indeterminata di complessità politiche e socioculturali: guer-re, muri, attentati alle culture. Qui, il fattore umano svolge il ruolo di ago della bilancia, da cui il ruolo della cultura e delle arti risulta sempre più centrale. Trump minaccia lo smantellamento del National Endowment for the Arts, mentre musei di Manhattan abituati a fare i campioni di incassi, come il Met, vi-vono una crisi inaudita. In Europa, l'uscita del Regno Unito dall'Unione è affrontata dalle industrie cultu-rali e creative con una presa di posizione schietta, sia da parte della Creative Industries Federation, sia dal gotha dell'architettura britannica. Questo testimonia del fatto che muri, barriere e culture al bando non fanno del bene, cosa che non smette di sottolineare Ai Wewei e che si impara bene a Documenta. Il tema delle barriere continua a essere filo rosso di un'altra riflessione necessaria, quella sul senso ine-dito assunto dalle categorie di spazio e tempo, che mostrano griglie sempre più morbide. I contagi tra spazio e tempo influenzano tanto le professioni quanto la condivisione. Il lavoro e gli spazi del lavoro cambiano in maniera vorticosa portando con sé modifiche alla scala di valori. In tutti i mercati la dimen-sione soccombe davanti all'importanza acquisita dall'esperienza. In tale contesto, il lavoro creativo si rende infungibile persino di fronte allo sviluppo tecnologico e l'economia si riorganizza di conseguenza preferendo il vantaggio della solidarietà allo sforzo della competizione. Proprio in un momento in cui spazio e tempo si confondono, un altro tema recupera importanza, quello della prossimità. Le periferie, scomposte e senza orpelli istituzionali, diventano centrali quando si insegue il fermento culturale delle città. Non a caso sono sempre più frequenti progetti e incentivi per la rigenerazione urbana delle perife-rie, fermi restando, tuttavia, i rischi connessi alla gentrificazione. Arte e cultura restano, comunque, il midollo di queste azioni e si confrontano, stimolandoli, con i temi dell'ambiente e del multiculturalismo. Spazio e tempo cambiano, lo si nota anche meglio da come cambia il modo di usarli. La condivisione permette di ottenere cose lontane velocemente, come accade per le collezioni dei musei digitalizzate o per le lezioni emesse gratuitamente in podcast dalle università, ma essa permette anche di fare cose an-tiche con tecniche innovative: finalmente, il digitale e l'analogico si alleano, come sta accadendo con le app per la condivisione ad Amsterdam o anche l'attività di Mahogany Opera Group per ibridare le tecni-che e i pubblici della lirica. Tutto questo da una parte gioca con le categorie di spazio e tempo e, dall'altra, fa tornare le persone a parlarsi e crescere. La cultura, anche per quest'anno, sembra l'unico settore capace di tracciare in anticipo queste tendenze. La creatività si riappropria delle aree neglette con metodi inediti e lavora sempre più sul proprio glossario, ponendo massima attenzione ai contenuti senza adagiarsi sul valore, ormai non più aprioristico, del contenitore.
Because of a wide range of benefits, cultural initiatives are often supported by the action of po... more Because of a wide range of benefits, cultural initiatives are often supported by the action of politics and public administration. A contradiction often emerges, when public and private forces do not work with synergy. Bottom up initiatives such as art events, performing arts, new cultural spaces are funded by public institutions through European or National calls. Politics tends to interfere with decisions in the cultural realm, looking at short term results but leaving aside cultural democracy. Moreover, dealing with public administration may bring inefficiencies and waste of resources. Politics should answer to citizens' needs through a clever negotiation with private forces, avoiding a meddling of roles. An eloquent experience has been examined in Terni (Italy) where a fruitful cooperation between public and private forces gives a virtuous cultural hub and museum both to the resident community and the external visitors.
Fermenti creativi e visioni culturali: cronache dalla Terra 1 abstract Il 2017 si è aperto come u... more Fermenti creativi e visioni culturali: cronache dalla Terra 1 abstract Il 2017 si è aperto come un anno a durata indeterminata di complessità politiche e socioculturali: guer-re, muri, attentati alle culture. Qui, il fattore umano svolge il ruolo di ago della bilancia, da cui il ruolo della cultura e delle arti risulta sempre più centrale. Trump minaccia lo smantellamento del National Endowment for the Arts, mentre musei di Manhattan abituati a fare i campioni di incassi, come il Met, vi-vono una crisi inaudita. In Europa, l'uscita del Regno Unito dall'Unione è affrontata dalle industrie cultu-rali e creative con una presa di posizione schietta, sia da parte della Creative Industries Federation, sia dal gotha dell'architettura britannica. Questo testimonia del fatto che muri, barriere e culture al bando non fanno del bene, cosa che non smette di sottolineare Ai Wewei e che si impara bene a Documenta. Il tema delle barriere continua a essere filo rosso di un'altra riflessione necessaria, quella sul senso ine-dito assunto dalle categorie di spazio e tempo, che mostrano griglie sempre più morbide. I contagi tra spazio e tempo influenzano tanto le professioni quanto la condivisione. Il lavoro e gli spazi del lavoro cambiano in maniera vorticosa portando con sé modifiche alla scala di valori. In tutti i mercati la dimen-sione soccombe davanti all'importanza acquisita dall'esperienza. In tale contesto, il lavoro creativo si rende infungibile persino di fronte allo sviluppo tecnologico e l'economia si riorganizza di conseguenza preferendo il vantaggio della solidarietà allo sforzo della competizione. Proprio in un momento in cui spazio e tempo si confondono, un altro tema recupera importanza, quello della prossimità. Le periferie, scomposte e senza orpelli istituzionali, diventano centrali quando si insegue il fermento culturale delle città. Non a caso sono sempre più frequenti progetti e incentivi per la rigenerazione urbana delle perife-rie, fermi restando, tuttavia, i rischi connessi alla gentrificazione. Arte e cultura restano, comunque, il midollo di queste azioni e si confrontano, stimolandoli, con i temi dell'ambiente e del multiculturalismo. Spazio e tempo cambiano, lo si nota anche meglio da come cambia il modo di usarli. La condivisione permette di ottenere cose lontane velocemente, come accade per le collezioni dei musei digitalizzate o per le lezioni emesse gratuitamente in podcast dalle università, ma essa permette anche di fare cose an-tiche con tecniche innovative: finalmente, il digitale e l'analogico si alleano, come sta accadendo con le app per la condivisione ad Amsterdam o anche l'attività di Mahogany Opera Group per ibridare le tecni-che e i pubblici della lirica. Tutto questo da una parte gioca con le categorie di spazio e tempo e, dall'altra, fa tornare le persone a parlarsi e crescere. La cultura, anche per quest'anno, sembra l'unico settore capace di tracciare in anticipo queste tendenze. La creatività si riappropria delle aree neglette con metodi inediti e lavora sempre più sul proprio glossario, ponendo massima attenzione ai contenuti senza adagiarsi sul valore, ormai non più aprioristico, del contenitore.
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