- Ancient Greek Pottery, Roman Pottery, Mediterranean archaeology, Ancient Trade & Commerce (Archaeology), Phoenician Punic Archaeology, Cross-cultural interaction (Archaeology), and 31 moreItalian Iron Age Archaeology, Sardinia (Archaeology), Metodologia Della Ricerca Archeologia; Study of Ceramic Assemblage; Ancient Architecture, Iron Age, Late Bronze Age, Protohistoric Iberian Peninsula, Ritual Practices, Commensality, Phoenician trade, Carthage, Punic Pottery, Mediterranean archaeology, Phoenician Punic Archaeology, Punic world and Punic Archaeology, Phoenician and Punic Studies, archaeology of Sardinia in phoenician age, Archaic Greece, Greek and Near Eastern contacts, Attic black-glazed pottery, Iron Age (Archaeology), Hellenistic Pottery - black glaze, Nora, Ancient economies (Archaeology), Hellenistic Pottery, Nuragici e fenici, archaeology of Sardinia in phoenician age, Archeologia Fenicio-Punica E Nuragica in Sardegna, Nuragic Archaeology, Ancient Roman economy, trade and commerce, Cultural contact between Greeks and Phoenicians, Archaeology of Mediterranean Trade, Greek Pottery, Sardinian Nuragic, Ceramica a Vernice Nera, archaic Greek Pottery, Friedrich-Wilhelm von Hase, Human Resource Management, and Software Engineeringedit
Paper from a 2012 conference, updated a couple of years ago
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Recensione dei due tomi editi dall'Università di Padova sui materiali dei recenti scavi del tempio romano di Nora in Sardegna
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Le tombe e i corredi di una piccola necropoli di età vandala della Sardegna meridionale
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Relazione presentata al Convegno "Il Mediterraneo occidentale dalla fase fenicia all'egemonia cartaginese
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Considerazioni sul Mediterraneo come elemento di unione e divisione, edito in Medea, rivista internazionale di studi interculturali peer-reviewed e open access del Laboratorio "Xenoi: pratiche, immagini, parole" dell'Università di... more
Considerazioni sul Mediterraneo come elemento di unione e divisione, edito in Medea, rivista internazionale di studi interculturali peer-reviewed e open access del Laboratorio "Xenoi: pratiche, immagini, parole" dell'Università di Cagliari e del Laboratorio Valdrada dell'Università di Perugia.
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Sintesi dei risultati degli ultimi anni di scavo
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metodologico, Arkadia Editore, Cagliari 2018, pp. 150, figg. 75, ISBN: 9788868511814 Carlo Tronchetti Questo volume, opera di uno giovane studioso, formatosi all'Università di Sassari, Dottore di ricerca in Preistoria e Protostoria presso... more
metodologico, Arkadia Editore, Cagliari 2018, pp. 150, figg. 75, ISBN: 9788868511814 Carlo Tronchetti Questo volume, opera di uno giovane studioso, formatosi all'Università di Sassari, Dottore di ricerca in Preistoria e Protostoria presso la Sapienza di Roma e Specializzato in Archeologia presso l'Università di Cagliari, si presenta, come già ben espresso nella Presentazione da Giuseppa Tanda, sotto una duplice veste. Da un lato abbiamo la prima parte, che si può definire di alta divulgazione. I primi quattro capitoli sono infatti dedicati ad una breve descrizione della civiltà nuragica, alla storia del monumento e dei suoi scavi; segue poi l'esposizione della vita del sito durante i suoi periodi di occupazione sino all'abbandono, ed infine una più dettagliata analisi delle fasi culturali, esaminate sotto gli aspetti architettonici, di cultura materiale e cronologici. La seconda parte, altri quattro capitoli, affronta lo studio analitico e prettamente scientifico delle quattro capanne oggetto dello studio, e da cui sono stati ricavati i dati espressi nelle sintesi dei capitoli precedenti. Il sottotitolo del volume "Un approccio metodologico" chiarisce bene quali siano stati gli intenti dell'Autore. I materiali provenienti dagli scavi degli anni '50 del secolo scorso di Su Nuraxi a Barumini e del relativo villaggio, furono conservati secondo le modalità del periodo, cioè in sacchetti di carta con le indicazioni scritte sopra a matita; attraversarono vicende e spostamenti vari per essere poi raccolti in una stanzetta delle pertinenze del Museo Archeologico di Cagliari, dove rimasero sino al 1968 quando Giulio Pinna fu incaricato dallo scavatore Giovanni Lilliu, di rivedere e riordinare tutti i materiali. Cosa che il Pinna fece tra il 1968 ed il 1972, riuscendo a recuperare 1.600 buste di frammenti con l'indicazione di provenienza, solo circa il 30% del totale, come scrive lo stesso Pinna nella sua relazione. Parte di questi materiali riordinati furono fatti oggetto di Tesi di Laurea, rimaste purtroppo totalmente inedite. E qui si innesta la ricerca portata avanti da Paglietti, e che apre un problema su cui si discute ormai da tempo: vale la pena di continuare a scavare indiscriminatamente oppure è
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Some considerations on attic black glazed pottery in Sardinia and the Punic world
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A short paper aimed at non-specialized audiences
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Il consumo del vino ed il valore conferito alla bevanda in Sardegna durante il periodo punico differisce totalmente da quello che aveva nel precedente mondo fenicio, e che è stato ben illustrato da Paolo Bernardini 1 , in linea con quello... more
Il consumo del vino ed il valore conferito alla bevanda in Sardegna durante il periodo punico differisce totalmente da quello che aveva nel precedente mondo fenicio, e che è stato ben illustrato da Paolo Bernardini 1 , in linea con quello che possiamo chiamare il Mediterraneo delle aristocrazie. Si va a perdere il valore sacrale che accompagnava l'assunzione della bevanda, con il suo rituale di strumenti particolari, quali il piccolo tripode per triturare le essenze che aromatizzavano il liquido. Il vino mantiene sempre la sua valenza di bevanda peculiare, che unisce in sè l'aspetto edonistico e quello più oscuro che deriva dall'inebriamento provocato dalla smodatezza nel bere 2 , ma il suo uso diviene generalizzato. Il dettagliato e fondamentale esame del materiale anforico di Cartagine compiuto da B.Bechtold 3 , in particolare, per quel che ci riguarda, per i suoi periodi Middle Punic I e II, mostra chiaramente l'importanza e la mole del traffico di anfore vinarie verso la metropoli africana; la sua veloce disamina della situazione sarda, basata sui materiali editi e notizie ancora inedite, unitamente ad altre recenti pubblicazioni 4 , conferma anche per la Sardegna, sia pure in misura quantitativamente più ridotta, questa tendenza. Di estremo interesse è l'osservazione del repertorio formale utilizzato per il consumo del vino durante il V ed il IV sec. a.C., che esaminerò in massima prevalenza sotto il profilo del materiale ceramico di importazione. E' già stato notato come l'assortimento del vasellame per bere punico si caratterizzi per l'assenza di anse (figg. 1-2), tranne che negli esemplari che imitano o si ispirano a fogge importate. Gli studi di Bartoloni, generali e di dettaglio 5 e analisi di situazioni locali 6 mostrano come questo aspetto sia generalizzato. Al contrario nel mondo "classico" sono stati considerati specifici recipienti per l'assunzione del vino i vasi per bere ansati 7 , specificazione che io ritengo possa essere sicuramente valida per l'ambiente in cui è stata proposta, ma che considero non pienamente applicabile quando ci si sposti in un altro e diverso ambito culturale, quale quello del mondo punico e punicizzato d'occidente, come ho già avuto modo di puntualizzare in altra sede 8 .
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Il mio ricordo di Paolo Bernardini
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Una sintesi dei risultati degli scavi condotti dagli anni '80 ad oggi nel quartiere occidentale della città romana
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"La Sardegna punica e il Mediterraneo di età ellenistica"
Si tratta di una breve sintesi dei problemi e degli aspetti della Sardegna punica in età ellenistica, sino alla conquista romana.
Si tratta di una breve sintesi dei problemi e degli aspetti della Sardegna punica in età ellenistica, sino alla conquista romana.
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In questo volume della serie "Corpora delle antichità della Sardegna" ho dato un sintetico panorama dello status delle conoscenze sulla ceramica romana dell'isola
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Si tratta di una selezione di miei articoli sul tema del commercio, dal 1973 in poi, con una introduzione di carattere generale scritta appositamente, che ripropongo in questa sede.
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Vasi di importazione della necropoli punica di Tuvixeddu a Cagliari
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Inseirisco il file completo
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Vengono esaminate due produzioni ceramiche sarde databili tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C., l'una a vernice nera a pasta grigia, l'altra di imitazione della Sigillata Italica, definita Sigillata Sarda. Sono messe in risalto le... more
Vengono esaminate due produzioni ceramiche sarde databili tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C., l'una a vernice nera a pasta grigia, l'altra di imitazione della Sigillata Italica, definita Sigillata Sarda. Sono messe in risalto le caratteristiche di ciascuna, evidenziando i fenomeni di continuità con la precedente tradizione ceramica locale e quelli di innovazione, derivati dagli apporti della cultura più propriamente romana, traendone preliminari valutazioni sul ceto sociale dei fruitori.
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... I bronzetti "nuragici": ideologia, iconografia, cronologia. Autores: Carlo Tronchetti; Localización: Annali di archeologia e storia antica, ISSN 1127-7130, Nº 4, 1997 , págs. 9-34. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios... more
... I bronzetti "nuragici": ideologia, iconografia, cronologia. Autores: Carlo Tronchetti; Localización: Annali di archeologia e storia antica, ISSN 1127-7130, Nº 4, 1997 , págs. 9-34. Fundación Dialnet. Acceso de usuarios registrados. ...
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Con il finire dell'età arcaica va a perdersi il valore cerimoniale del simposio e del relativo consumo del vino, nelle forme in cui è stato ben evidenziato da Paolo Bernardini relativamente alla Sardegna fenicia1. La sostanziale... more
Con il finire dell'età arcaica va a perdersi il valore cerimoniale del simposio e del relativo consumo del vino, nelle forme in cui è stato ben evidenziato da Paolo Bernardini relativamente alla Sardegna fenicia1. La sostanziale coincidenza con il concreto avvicendamento tra Fenici e ...
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Atti del Convegno 'Materiali e contesti nell’età del Ferro sarda', San Vero Milis (OR) 2012
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Un inquadramento della Sardegna nell'età del Ferro Mediterranea, evidenziando le peculiari caratteristiche locali
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Si forniscono in modo sistematico i dati sinora elaborati su una produzione ceramica sarda che si ispira alla sigillata italica
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Summary The examination of the problem of imitation in Sardinia shows three particularly significant studies. The first relates to the contact between the Phoenicians, indigenous communities and Etruscan and Greek cultural areas in... more
Summary The examination of the problem of imitation in Sardinia shows three particularly significant studies. The first relates to the contact between the Phoenicians, indigenous communities and Etruscan and Greek cultural areas in relation with wine and its ideological value, from the beginning of the 8th century BC, and the introduction of foreign vascular shapes, both imported or imitated, into the local area not before the end of the 7th century BC, which indicates an important change in the structure of society. The second point also refers to the relationship between the Phoenicians and the natives, this time in the Phoenician environment, and specifically in the Tophet of Sulci. In this necropolis / sanctuary, containers holding burned remains which imitate typical containers of the late-Nuragic period realised with a typically Phoenician decorative and constructive technique. They constitute, in our opinion, an excellent example of the integration of the two ethnicities. The third case takes place in the time leading up to Punic Sardinia, looking at the imitation of Attic ceramics. This begins in the 5th century and is especially common in the 4th century BC, with the black slip ceramic absolutely prevailing throughout. As from the second half of the 4th century BC, numerous imitation workshops occur and develop, later, in the 3rd century BC, specialising in certain forms of tableware (cups, bowls, fish bowls). There is no special attention given to the consumption of wine, which apparently no longer holds ideological value, but the ceramics are imitated only for their »exotic« value.
Research Interests: Sardinia (Archaeology), Cross-cultural interaction (Archaeology), Greek Pottery, archaeology of Sardinia in phoenician age, and Carthage, Punic Pottery, Mediterranean archaeology, Phoenician Punic Archaeology, Punic world and Punic Archaeology, Phoenician and Punic Studies, archaeology of Sardinia in phoenician age
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Complete book: collection of studies published in various journals from 1973 onwards
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Presentazione dei primi otto anni di scavo a Nora
Presentazione dei primi nove anni di scavo a Nora
Breve storia di Tharros, sulla base dei dati attuali, scritta per un pubblico non specializzato
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Una sintesi sulla statuaria di Monte Prama, anche alla luce dei risultati dei nuovi scavi
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La prima pubblicazione integrale degli scavi a Monte Prama degli anni 1975, 1977 e 1979. Analisi della situazione storica e studi di dettaglio
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raccolta di articoli editi in diversi anni sulle problematiche della ceramica attica rinvenuta in Sardegna, inquadrando il fenomeno nell'ambito del Mediterraneo punico
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Contributo presentato al Convegno “Patrimonio Culturale ed Etica. Progetti per la tutela e per lo sviluppo territoriale, Studi e ricerche in memoria di Antonietta Boninu”, Sassari, Porto Torres, Torralba - 27-28-29 maggio 2022. Gli Atti... more
Contributo presentato al Convegno “Patrimonio Culturale ed Etica. Progetti per la tutela e per lo sviluppo territoriale, Studi e ricerche in memoria di Antonietta Boninu”, Sassari, Porto Torres, Torralba - 27-28-29 maggio 2022.
Gli Atti sono in ritardo rispetto alle date indicate, e quindi ho ritenuto opportuno presentare adesso il mio contributo che fa riferimento alla situazione esistente nel 2022
Gli Atti sono in ritardo rispetto alle date indicate, e quindi ho ritenuto opportuno presentare adesso il mio contributo che fa riferimento alla situazione esistente nel 2022