Il lavoro ripercorre la vicenda biografica di Francesco Vecchione e il suo ruolo nel salvataggio ... more Il lavoro ripercorre la vicenda biografica di Francesco Vecchione e il suo ruolo nel salvataggio di molti ebrei modenesi dalla persecuzione razziale.
La ricerca è frutto del lavoro negli archivi modenesi per ricostruire la persecuzione razziale me... more La ricerca è frutto del lavoro negli archivi modenesi per ricostruire la persecuzione razziale messa in atto dal regime fascista a Modena e in provincia, nel periodo compreso tra il 1938 e il 1945, con particolare riferimento all’ambito economico e patrimoniale. Le leggi razziali, prevedevano fra i loro divieti anche il fatto che i cittadini di razza ebraica non potessero essere proprietari o amministratori di aziende, né potessero possedere fabbricati e terreni. Per gestire questo particolare ambito delle persecuzioni il governo fascista creò un ente apposito, denominato Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli), con l’obiettivo di prendere possesso dei beni espropriati, curarne la gestione e provvedere allo loro vendita. Tra il 1938 e il 1945 la macchina burocratica dello stato fascista si mise in moto per identificare, controllare e stimare tutte le proprietà degli ebrei modenesi ed italiani, che tentarono con ogni mezzo possibile di sottrarsi alle requisizioni, il più delle volte senza riuscirci. I beni ebraici furono immediatamente confiscati a favore dello Stato italiano, il quale si impossessò di terreni, aziende, fabbricati, conti bancari ma anche mobili, stoviglie ed indumenti, nulla doveva essere lasciato ai cittadini ebrei. Questo meccanismo persecutorio, così pervasivo ed umiliante, generò una grande dispersione dei beni ebraici, di cui le autorità disposero a proprio piacimento, e che in molti casi al termine del conflitto non furono mai restituiti ai legittimi proprietari.
Il web documentario ripercorre le fasi che hanno portato alla promulgazione delle leggi antiebrai... more Il web documentario ripercorre le fasi che hanno portato alla promulgazione delle leggi antiebraiche in Italia, e a Modena in particolare, inserendole nel contesto dell’ebraismo italiano di inizio Novecento, e raccontando la conseguente reazione delle comunità israelitiche, e dei suoi componenti, all’emarginazione inaspettata. Attraverso la voce di storici, testimoni ed esperti la ricostruzione permette di confrontarsi con gli effetti e le conseguenze di questi provvedimenti, mostrandone la pervasività e l’efficacia.
Presso il Palazzo dei Principi di Correggio (RE), nella sala conferenze "A. Recordati", in occasi... more Presso il Palazzo dei Principi di Correggio (RE), nella sala conferenze "A. Recordati", in occasione delle Giornata della Memoria il 27 gennaio 2018 si è tenuta la conferenza "La requisizione dei beni ebraici", a cura di Giulia Dodi, storica.
Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva capa... more Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva capace di generare grande entusiasmo tra il pubblico e di contribuire alla formazione di un’identità collettiva. La popolarità della manifestazione è cresciuta rapidamente, diventando presto anche un fenomeno di costume e commerciale, quelli che oggi ci sembrano solo oggetti ormai passati e di scarso valore, all’indomani della seconda guerra mondiale ebbero un ruolo di prim’ordine nella vita della popolazione: figurine e biglie rappresentano una testimonianza eccezionale dell’evoluzione del modo di giocare dei ragazzi, ma anche della centralità che il ciclismo aveva raggiunto nell’immaginario e nella cultura popolare di quegli anni.
L\u2019articolo intende mettere in luce come si svolse la persecuzione patrimoniale nei confronti... more L\u2019articolo intende mettere in luce come si svolse la persecuzione patrimoniale nei confronti degli ebrei dopo l\u2019emanazione della legislazione razziale nel 1938. Il regime fascista istitu\uec un apposito ente attraverso il quale prendere in consegna i beni patrimoniali dei cittadini dichiarati di razza ebraica, al fine di escluderli completamente dall\u2019economia italiana. L\u2019Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli) svolse l\u2019attivit\ue0 di espropriazione nel periodo compreso tra il 1938 e il 1945 con alterne fortune, e con profonde diversit\ue0 nell\u2019attuazione della normativa da parte delle amministrazioni locali nelle diverse province italiane. Modena rappresenta un esempio significativo dell\u2019operato dell\u2019Ente, del dispiegamento di forze coinvolte e dei risultati conseguiti
Breve ricognizione della storia della massoneria in Belgio, dai suoi inizi nel XVIII secolo fino ... more Breve ricognizione della storia della massoneria in Belgio, dai suoi inizi nel XVIII secolo fino ai giorni nostri, con particolare attenzione al contributo culturale e sociale che la diffusione delle logge ha portato alla societ\ue0 ed alla politica belga
La figura stereotipata dell\u2019ebreo ricco e manovratore dell\u2019economia italiana e mondiale... more La figura stereotipata dell\u2019ebreo ricco e manovratore dell\u2019economia italiana e mondiale ha rappresentato uno dei pi\uf9 potenti topos della propaganda antisemita; sulla scia di questa falsa credenza la legislazione fascista ha dato notevole risalto alla persecuzione economica e patrimoniale della minoranza ebraica, imponendo limitazioni rigide. A tal proposito fu creato l\u2019Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (EGELI), che tra il 1938 e il 1945 si \ue8 occupato di coordinare ed indirizzare il lavoro delle Questure e delle Prefetture sul territorio italiano, allo scopo di sequestrare prima e confiscare poi le presunte ricchezze ebraiche. Analizzare la struttura e l\u2019operato dell\u2019EGELI permette di comprendere come il regime fascista abbia organizzato uno degli aspetti centrali dell\u2019antisemitismo, tanto nella propaganda quanto nell\u2019azione persecutoria contro gli ebrei italiani. Allo stesso tempo questo saggio permette di analizzare la messa in att...
The publication reflects on the relationship between history and television in Italy during the y... more The publication reflects on the relationship between history and television in Italy during the year 2016. The aim of this study is to understand how networks tell history in their programs, what themes they deal with and in what way, in order to stimulate a closer comparison with other European countries
Breve ricognizione storica della massoneria in Giappone, dalle sue origini fino agli anni recenti... more Breve ricognizione storica della massoneria in Giappone, dalle sue origini fino agli anni recenti, con particolare attenzione per il legame che le logge hanno avuto nella storia recente del paese nipponico
Gli ebrei residenti a Modena, nel 1938 sede di una delle principali comunit\ue0 ebraiche dell\u20... more Gli ebrei residenti a Modena, nel 1938 sede di una delle principali comunit\ue0 ebraiche dell\u2019Emilia Romagna e del nord Italia, sono stati colpiti inaspettatamente dopo anni di integrazione e di ricco scambio culturale con la citt\ue0. Tanti erano anche i bambini e i ragazzi che, sul finire degli anni Trenta, frequentavano le scuole cittadine e che nel settembre del 1938 furono allontanati di colpo dalle aule, e privati della possibilit\ue0 di continuare a studiare con i compagni. Nell\u2019archivio della locale comunit\ue0 ebraica sono conservate le carte che ricostruiscono la costituzione delle classi, sia attraverso le richieste degli scolari improvvisamente espulsi sia attraverso le domande di assunzione che arrivarono da docenti ebrei di tutta Italia. Il fitto carteggio con il provveditorato, e con le istituzioni locali, permette di comprendere lo sforzo e l\u2019impegno che la comunit\ue0 affront\uf2 per dare vita internamente a classi che fossero il pi\uf9 possibile simili a quelle che il regime aveva appena smembrato. La ricerca dei locali adatti, la strutturazione dei programmi, la scelta del personale e le peripezie burocratiche che dovette affrontare la comunit\ue0, chiamata a ricostruire in fretta un\u2019apparente normalit\ue0 per i propri ragazzi, permettono di comprendere l\u2019impatto profondo che l\u2019espulsione dal sistema scolastico ha avuto nella diffusione e nell\u2019affermazione della persecuzione razziale. Modena diventa cos\uec un caso di studio interessante per analizzare lo stravolgimento del sistema educativo che le leggi razziali hanno imposto agli studenti ed ai docenti ebrei, ma anche per mettere in luce la capacit\ue0 di reazione delle vittime, e delle istituzioni ebraiche in genere, che in poco tempo hanno dato vita ad un sistema scolastico \u201cparallelo\u201d. I carteggi dell\u2019epoca, conservati presso l\u2019archivio della comunit\ue0 e scampati alla razzia persecutoria, sono una fonte ancora inesplorata per ricostruire i mesi che seguirono l\u2019introduzione della normativa razziale. Attraverso gli scambi e le comunicazioni tra gli enti politici e scolastici locali e nazionali \ue8 possibile studiare l\u2019impatto che la legislazione ebbe sulla componente ebraica del mondo della scuola e dell\u2019educazione, ma anche sulla vita dei ragazzi, degli insegnanti e delle loro famiglie, improvvisamente costretti a stravolgere la propria vita e le proprie prospettive future
Italian sports car racing is one of the most prestigious in the world but female presence in this... more Italian sports car racing is one of the most prestigious in the world but female presence in this field is not as significant as it could have been. Only few women have taken part in racing so far and not many of them have established a long and well-built career. This has been constantly reported since the beginning of this sport, both in Italian and international races. Over the years male drivers have became iconic figures celebrated all over the world, they symbolize success and talent also outside the racetrack. Differently, women have a secondary role, always considered terrible drivers and unable to compete at a high level, in this way the idea of motorsport as a man’s thing has been growing and women are still considered too weak to race nowadays.
Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva a ca... more Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva a carattere nazionale completamente gratuita, capace di generare grande entusiasmo tra il pubblico e di contribuire alla formazione di un’identità collettiva. La popolarità della manifestazione è cresciuta rapidamente negli anni, diventando presto anche un fenomeno di costume e commerciale, come testimonia la messa in commercio da parte di numerose aziende commerciali e case editrici di carte da gioco, figurine in cartone e figurine da collezione.
Dalla compassione all'educazione. Vie emancipative comunitarie del Novecento, 2022
Il saggio ricostruisce per la prima volta il numero e l'identità degli "ebrei stranieri" denazion... more Il saggio ricostruisce per la prima volta il numero e l'identità degli "ebrei stranieri" denazionalizzati dal fascismo dopo le leggi razziali in Emilia Romagna, intrecciando le informazioni provenienti dagli archivi di Stato delle province emiliano-romagnole con la documentazione prodotta dalla «Demorazza» relativa alla cittadinanza. I provvedimenti contro gli ebrei stranieri furono tra i primi ad essere emanati dal regime fascista e colpirono una parte non trascurabile degli ebrei presenti in Italia, per molti di loro la revoca della cittadinanza ebbe conseguenze molto gravi sia sul piano materiale sia sul piano psicologico. Il saggio traccia alcuni profili biografici e ricostruisce alcune vicende significative per comprendere come funzionava il dispositivo persecutorio introdotto dal regime e come sia stato applicato a livello locale.
Gli ebrei residenti nel 1938 a Modena, sede di una delle principali comunità ebraiche dell’Emilia... more Gli ebrei residenti nel 1938 a Modena, sede di una delle principali comunità ebraiche dell’Emilia Romagna e del nord Italia, sono stati colpiti inaspettatamente dopo anni di integrazione e di ricco scambio culturale con la città. Tanti erano anche i bambini e i ragazzi che, sul finire degli anni Trenta, frequentavano le scuole cittadine e che nel settembre del 1938 furono allontanati di colpo dalle aule, e privati della possibilità di continuare a studiare con i compagni. Nell’archivio della locale comunità ebraica sono conservate le carte che ricostruiscono la costituzione delle classi, sia attraverso le richieste degli scolari improvvisamente espulsi sia attraverso le domande di assunzione che arrivarono da docenti ebrei di tutta Italia. Il fitto carteggio con il provveditorato e con le istituzioni locali permette di comprendere lo sforzo e l’impegno che la comunità affrontò per dare vita internamente a classi che fossero il più possibile simili a quelle che il regime aveva appena smembrato. La ricerca dei locali adatti, la strutturazione dei programmi, la scelta del personale e le peripezie burocratiche che dovette affrontare la Comunità, chiamata a ricostruire in fretta un’apparente normalità per i propri ragazzi, permettono di comprendere l’impatto profondo che l’espulsione dal sistema scolastico ha avuto nella diffusione e nell’affermazione della persecuzione razziale. Modena diventa così un caso di studio interessante per analizzare lo stravolgimento del sistema educativo che le leggi razziali hanno imposto agli studenti ed ai docenti ebrei, ma anche per mettere in luce la capacità di reazione delle vittime, e delle istituzioni ebraiche in genere, che in poco tempo hanno dato vita ad un sistema scolastico “parallelo”. I carteggi dell’epoca, conservati presso l’archivio della comunità e scampati alla razzia persecutoria, sono una fonte ancora inesplorata per ricostruire i mesi che seguirono l’introduzione della normativa razziale. Attraverso gli scambi e le comunicazioni tra gli enti politici e scolastici locali e nazionali è possibile studiare l’impatto che la legislazione ebbe sulla componente ebraica del mondo della scuola e dell’educazione, ma anche sulla vita dei ragazzi, degli insegnanti e delle loro famiglie, improvvisamente costretti a stravolgere la propria vita e le proprie prospettive future.
Il lavoro ripercorre la vicenda biografica di Francesco Vecchione e il suo ruolo nel salvataggio ... more Il lavoro ripercorre la vicenda biografica di Francesco Vecchione e il suo ruolo nel salvataggio di molti ebrei modenesi dalla persecuzione razziale.
La ricerca è frutto del lavoro negli archivi modenesi per ricostruire la persecuzione razziale me... more La ricerca è frutto del lavoro negli archivi modenesi per ricostruire la persecuzione razziale messa in atto dal regime fascista a Modena e in provincia, nel periodo compreso tra il 1938 e il 1945, con particolare riferimento all’ambito economico e patrimoniale. Le leggi razziali, prevedevano fra i loro divieti anche il fatto che i cittadini di razza ebraica non potessero essere proprietari o amministratori di aziende, né potessero possedere fabbricati e terreni. Per gestire questo particolare ambito delle persecuzioni il governo fascista creò un ente apposito, denominato Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli), con l’obiettivo di prendere possesso dei beni espropriati, curarne la gestione e provvedere allo loro vendita. Tra il 1938 e il 1945 la macchina burocratica dello stato fascista si mise in moto per identificare, controllare e stimare tutte le proprietà degli ebrei modenesi ed italiani, che tentarono con ogni mezzo possibile di sottrarsi alle requisizioni, il più delle volte senza riuscirci. I beni ebraici furono immediatamente confiscati a favore dello Stato italiano, il quale si impossessò di terreni, aziende, fabbricati, conti bancari ma anche mobili, stoviglie ed indumenti, nulla doveva essere lasciato ai cittadini ebrei. Questo meccanismo persecutorio, così pervasivo ed umiliante, generò una grande dispersione dei beni ebraici, di cui le autorità disposero a proprio piacimento, e che in molti casi al termine del conflitto non furono mai restituiti ai legittimi proprietari.
Il web documentario ripercorre le fasi che hanno portato alla promulgazione delle leggi antiebrai... more Il web documentario ripercorre le fasi che hanno portato alla promulgazione delle leggi antiebraiche in Italia, e a Modena in particolare, inserendole nel contesto dell’ebraismo italiano di inizio Novecento, e raccontando la conseguente reazione delle comunità israelitiche, e dei suoi componenti, all’emarginazione inaspettata. Attraverso la voce di storici, testimoni ed esperti la ricostruzione permette di confrontarsi con gli effetti e le conseguenze di questi provvedimenti, mostrandone la pervasività e l’efficacia.
Presso il Palazzo dei Principi di Correggio (RE), nella sala conferenze "A. Recordati", in occasi... more Presso il Palazzo dei Principi di Correggio (RE), nella sala conferenze "A. Recordati", in occasione delle Giornata della Memoria il 27 gennaio 2018 si è tenuta la conferenza "La requisizione dei beni ebraici", a cura di Giulia Dodi, storica.
Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva capa... more Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva capace di generare grande entusiasmo tra il pubblico e di contribuire alla formazione di un’identità collettiva. La popolarità della manifestazione è cresciuta rapidamente, diventando presto anche un fenomeno di costume e commerciale, quelli che oggi ci sembrano solo oggetti ormai passati e di scarso valore, all’indomani della seconda guerra mondiale ebbero un ruolo di prim’ordine nella vita della popolazione: figurine e biglie rappresentano una testimonianza eccezionale dell’evoluzione del modo di giocare dei ragazzi, ma anche della centralità che il ciclismo aveva raggiunto nell’immaginario e nella cultura popolare di quegli anni.
L\u2019articolo intende mettere in luce come si svolse la persecuzione patrimoniale nei confronti... more L\u2019articolo intende mettere in luce come si svolse la persecuzione patrimoniale nei confronti degli ebrei dopo l\u2019emanazione della legislazione razziale nel 1938. Il regime fascista istitu\uec un apposito ente attraverso il quale prendere in consegna i beni patrimoniali dei cittadini dichiarati di razza ebraica, al fine di escluderli completamente dall\u2019economia italiana. L\u2019Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli) svolse l\u2019attivit\ue0 di espropriazione nel periodo compreso tra il 1938 e il 1945 con alterne fortune, e con profonde diversit\ue0 nell\u2019attuazione della normativa da parte delle amministrazioni locali nelle diverse province italiane. Modena rappresenta un esempio significativo dell\u2019operato dell\u2019Ente, del dispiegamento di forze coinvolte e dei risultati conseguiti
Breve ricognizione della storia della massoneria in Belgio, dai suoi inizi nel XVIII secolo fino ... more Breve ricognizione della storia della massoneria in Belgio, dai suoi inizi nel XVIII secolo fino ai giorni nostri, con particolare attenzione al contributo culturale e sociale che la diffusione delle logge ha portato alla societ\ue0 ed alla politica belga
La figura stereotipata dell\u2019ebreo ricco e manovratore dell\u2019economia italiana e mondiale... more La figura stereotipata dell\u2019ebreo ricco e manovratore dell\u2019economia italiana e mondiale ha rappresentato uno dei pi\uf9 potenti topos della propaganda antisemita; sulla scia di questa falsa credenza la legislazione fascista ha dato notevole risalto alla persecuzione economica e patrimoniale della minoranza ebraica, imponendo limitazioni rigide. A tal proposito fu creato l\u2019Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (EGELI), che tra il 1938 e il 1945 si \ue8 occupato di coordinare ed indirizzare il lavoro delle Questure e delle Prefetture sul territorio italiano, allo scopo di sequestrare prima e confiscare poi le presunte ricchezze ebraiche. Analizzare la struttura e l\u2019operato dell\u2019EGELI permette di comprendere come il regime fascista abbia organizzato uno degli aspetti centrali dell\u2019antisemitismo, tanto nella propaganda quanto nell\u2019azione persecutoria contro gli ebrei italiani. Allo stesso tempo questo saggio permette di analizzare la messa in att...
The publication reflects on the relationship between history and television in Italy during the y... more The publication reflects on the relationship between history and television in Italy during the year 2016. The aim of this study is to understand how networks tell history in their programs, what themes they deal with and in what way, in order to stimulate a closer comparison with other European countries
Breve ricognizione storica della massoneria in Giappone, dalle sue origini fino agli anni recenti... more Breve ricognizione storica della massoneria in Giappone, dalle sue origini fino agli anni recenti, con particolare attenzione per il legame che le logge hanno avuto nella storia recente del paese nipponico
Gli ebrei residenti a Modena, nel 1938 sede di una delle principali comunit\ue0 ebraiche dell\u20... more Gli ebrei residenti a Modena, nel 1938 sede di una delle principali comunit\ue0 ebraiche dell\u2019Emilia Romagna e del nord Italia, sono stati colpiti inaspettatamente dopo anni di integrazione e di ricco scambio culturale con la citt\ue0. Tanti erano anche i bambini e i ragazzi che, sul finire degli anni Trenta, frequentavano le scuole cittadine e che nel settembre del 1938 furono allontanati di colpo dalle aule, e privati della possibilit\ue0 di continuare a studiare con i compagni. Nell\u2019archivio della locale comunit\ue0 ebraica sono conservate le carte che ricostruiscono la costituzione delle classi, sia attraverso le richieste degli scolari improvvisamente espulsi sia attraverso le domande di assunzione che arrivarono da docenti ebrei di tutta Italia. Il fitto carteggio con il provveditorato, e con le istituzioni locali, permette di comprendere lo sforzo e l\u2019impegno che la comunit\ue0 affront\uf2 per dare vita internamente a classi che fossero il pi\uf9 possibile simili a quelle che il regime aveva appena smembrato. La ricerca dei locali adatti, la strutturazione dei programmi, la scelta del personale e le peripezie burocratiche che dovette affrontare la comunit\ue0, chiamata a ricostruire in fretta un\u2019apparente normalit\ue0 per i propri ragazzi, permettono di comprendere l\u2019impatto profondo che l\u2019espulsione dal sistema scolastico ha avuto nella diffusione e nell\u2019affermazione della persecuzione razziale. Modena diventa cos\uec un caso di studio interessante per analizzare lo stravolgimento del sistema educativo che le leggi razziali hanno imposto agli studenti ed ai docenti ebrei, ma anche per mettere in luce la capacit\ue0 di reazione delle vittime, e delle istituzioni ebraiche in genere, che in poco tempo hanno dato vita ad un sistema scolastico \u201cparallelo\u201d. I carteggi dell\u2019epoca, conservati presso l\u2019archivio della comunit\ue0 e scampati alla razzia persecutoria, sono una fonte ancora inesplorata per ricostruire i mesi che seguirono l\u2019introduzione della normativa razziale. Attraverso gli scambi e le comunicazioni tra gli enti politici e scolastici locali e nazionali \ue8 possibile studiare l\u2019impatto che la legislazione ebbe sulla componente ebraica del mondo della scuola e dell\u2019educazione, ma anche sulla vita dei ragazzi, degli insegnanti e delle loro famiglie, improvvisamente costretti a stravolgere la propria vita e le proprie prospettive future
Italian sports car racing is one of the most prestigious in the world but female presence in this... more Italian sports car racing is one of the most prestigious in the world but female presence in this field is not as significant as it could have been. Only few women have taken part in racing so far and not many of them have established a long and well-built career. This has been constantly reported since the beginning of this sport, both in Italian and international races. Over the years male drivers have became iconic figures celebrated all over the world, they symbolize success and talent also outside the racetrack. Differently, women have a secondary role, always considered terrible drivers and unable to compete at a high level, in this way the idea of motorsport as a man’s thing has been growing and women are still considered too weak to race nowadays.
Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva a ca... more Fin dagli esordi il Giro d’Italia si è caratterizzato per essere una manifestazione sportiva a carattere nazionale completamente gratuita, capace di generare grande entusiasmo tra il pubblico e di contribuire alla formazione di un’identità collettiva. La popolarità della manifestazione è cresciuta rapidamente negli anni, diventando presto anche un fenomeno di costume e commerciale, come testimonia la messa in commercio da parte di numerose aziende commerciali e case editrici di carte da gioco, figurine in cartone e figurine da collezione.
Dalla compassione all'educazione. Vie emancipative comunitarie del Novecento, 2022
Il saggio ricostruisce per la prima volta il numero e l'identità degli "ebrei stranieri" denazion... more Il saggio ricostruisce per la prima volta il numero e l'identità degli "ebrei stranieri" denazionalizzati dal fascismo dopo le leggi razziali in Emilia Romagna, intrecciando le informazioni provenienti dagli archivi di Stato delle province emiliano-romagnole con la documentazione prodotta dalla «Demorazza» relativa alla cittadinanza. I provvedimenti contro gli ebrei stranieri furono tra i primi ad essere emanati dal regime fascista e colpirono una parte non trascurabile degli ebrei presenti in Italia, per molti di loro la revoca della cittadinanza ebbe conseguenze molto gravi sia sul piano materiale sia sul piano psicologico. Il saggio traccia alcuni profili biografici e ricostruisce alcune vicende significative per comprendere come funzionava il dispositivo persecutorio introdotto dal regime e come sia stato applicato a livello locale.
Gli ebrei residenti nel 1938 a Modena, sede di una delle principali comunità ebraiche dell’Emilia... more Gli ebrei residenti nel 1938 a Modena, sede di una delle principali comunità ebraiche dell’Emilia Romagna e del nord Italia, sono stati colpiti inaspettatamente dopo anni di integrazione e di ricco scambio culturale con la città. Tanti erano anche i bambini e i ragazzi che, sul finire degli anni Trenta, frequentavano le scuole cittadine e che nel settembre del 1938 furono allontanati di colpo dalle aule, e privati della possibilità di continuare a studiare con i compagni. Nell’archivio della locale comunità ebraica sono conservate le carte che ricostruiscono la costituzione delle classi, sia attraverso le richieste degli scolari improvvisamente espulsi sia attraverso le domande di assunzione che arrivarono da docenti ebrei di tutta Italia. Il fitto carteggio con il provveditorato e con le istituzioni locali permette di comprendere lo sforzo e l’impegno che la comunità affrontò per dare vita internamente a classi che fossero il più possibile simili a quelle che il regime aveva appena smembrato. La ricerca dei locali adatti, la strutturazione dei programmi, la scelta del personale e le peripezie burocratiche che dovette affrontare la Comunità, chiamata a ricostruire in fretta un’apparente normalità per i propri ragazzi, permettono di comprendere l’impatto profondo che l’espulsione dal sistema scolastico ha avuto nella diffusione e nell’affermazione della persecuzione razziale. Modena diventa così un caso di studio interessante per analizzare lo stravolgimento del sistema educativo che le leggi razziali hanno imposto agli studenti ed ai docenti ebrei, ma anche per mettere in luce la capacità di reazione delle vittime, e delle istituzioni ebraiche in genere, che in poco tempo hanno dato vita ad un sistema scolastico “parallelo”. I carteggi dell’epoca, conservati presso l’archivio della comunità e scampati alla razzia persecutoria, sono una fonte ancora inesplorata per ricostruire i mesi che seguirono l’introduzione della normativa razziale. Attraverso gli scambi e le comunicazioni tra gli enti politici e scolastici locali e nazionali è possibile studiare l’impatto che la legislazione ebbe sulla componente ebraica del mondo della scuola e dell’educazione, ma anche sulla vita dei ragazzi, degli insegnanti e delle loro famiglie, improvvisamente costretti a stravolgere la propria vita e le proprie prospettive future.
The publication reflects on the relationship between history and the web in Italy during the year... more The publication reflects on the relationship between history and the web in Italy during the year 2016. The objective of this study is to understand how websites, social networks and blogs narrate history and in what way. Particular attention is paid to the analysis of any interactions with users in order to stimulate a careful comparison with other European countrie
L’automobilismo sportivo italiano rappresenta una delle realtà agonistiche più vincenti e celebra... more L’automobilismo sportivo italiano rappresenta una delle realtà agonistiche più vincenti e celebrate a livello mondiale, ma tanto significativa è la storia di questa disciplina sportiva quanto evidente è la quasi totale assenza di figure femminili al suo interno. Le donne che hanno preso parte alle competizioni automobilistiche sono pochissime, e ancor meno sono quelle che hanno potuto costruire una carriera lunga e solida in questo ambiente. Si tratta di una condizione che persiste quasi inalterata fin dagli albori dell’automobilismo e che non accenna a dare segni di cambiamento, sia nella realtà italiana sia in quella internazionale. Nel corso degli anni la figura del pilota di auto da corsa è stata esaltata dalle cronache e dai giornali, tanto da diventare un’icona che ancora oggi è possibile trovare ben oltre le riviste sportive. Al contrario le donne occupano un ruolo marginale, guardate con sospetto quando non con sufficienza, secondo la credenza che siano incapaci di guidare e inadeguate per le competizioni di questo genere. Così facendo si è perpetrato nel tempo il pregiudizio che vede il mondo dei motori come un settore prettamente maschile, poiché le gare sono sinonimo di aggressività, competizione e coraggio, tutte abilità considerate prettamente virili e che non sarebbero riscontrabili in una donna.
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Per gestire questo particolare ambito delle persecuzioni il governo fascista creò un ente apposito, denominato Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli), con l’obiettivo di prendere possesso dei beni espropriati, curarne la gestione e provvedere allo loro vendita. Tra il 1938 e il 1945 la macchina burocratica dello stato fascista si mise in moto per identificare, controllare e stimare tutte le proprietà degli ebrei modenesi ed italiani, che tentarono con ogni mezzo possibile di sottrarsi alle requisizioni, il più delle volte senza riuscirci. I beni ebraici furono immediatamente confiscati a favore dello Stato italiano, il quale si impossessò di terreni, aziende, fabbricati, conti bancari ma anche mobili, stoviglie ed indumenti, nulla doveva essere lasciato ai cittadini ebrei. Questo meccanismo persecutorio, così pervasivo ed umiliante, generò una grande dispersione dei beni ebraici, di cui le autorità disposero a proprio piacimento, e che in molti casi al termine del conflitto non furono mai restituiti ai legittimi proprietari.
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I provvedimenti contro gli ebrei stranieri furono tra i primi ad essere emanati dal regime fascista e colpirono una parte non trascurabile degli ebrei presenti in Italia, per molti di loro la revoca della cittadinanza ebbe conseguenze molto gravi sia sul piano materiale sia sul piano psicologico. Il saggio traccia alcuni profili biografici e ricostruisce alcune vicende significative per comprendere come funzionava il dispositivo persecutorio introdotto dal regime e come sia stato applicato a livello locale.
Nell’archivio della locale comunità ebraica sono conservate le carte che ricostruiscono la costituzione delle classi, sia attraverso le richieste degli scolari improvvisamente espulsi sia attraverso le domande di assunzione che arrivarono da docenti ebrei di tutta Italia. Il fitto carteggio con il provveditorato e con le istituzioni locali permette di comprendere lo sforzo e l’impegno che la comunità affrontò per dare vita internamente a classi che fossero il più possibile simili a quelle che il regime aveva appena smembrato.
La ricerca dei locali adatti, la strutturazione dei programmi, la scelta del personale e le peripezie burocratiche che dovette affrontare la Comunità, chiamata a ricostruire in fretta un’apparente normalità per i propri ragazzi, permettono di comprendere l’impatto profondo che l’espulsione dal sistema scolastico ha avuto nella diffusione e nell’affermazione della persecuzione razziale.
Modena diventa così un caso di studio interessante per analizzare lo stravolgimento del sistema educativo che le leggi razziali hanno imposto agli studenti ed ai docenti ebrei, ma anche per mettere in luce la capacità di reazione delle vittime, e delle istituzioni ebraiche in genere, che in poco tempo hanno dato vita ad un sistema scolastico “parallelo”.
I carteggi dell’epoca, conservati presso l’archivio della comunità e scampati alla razzia persecutoria, sono una fonte ancora inesplorata per ricostruire i mesi che seguirono l’introduzione della normativa razziale. Attraverso gli scambi e le comunicazioni tra gli enti politici e scolastici locali e nazionali è possibile studiare l’impatto che la legislazione ebbe sulla componente ebraica del mondo della scuola e dell’educazione, ma anche sulla vita dei ragazzi, degli insegnanti e delle loro famiglie, improvvisamente costretti a stravolgere la propria vita e le proprie prospettive future.
Per gestire questo particolare ambito delle persecuzioni il governo fascista creò un ente apposito, denominato Ente di Gestione e Liquidazione Immobiliare (Egeli), con l’obiettivo di prendere possesso dei beni espropriati, curarne la gestione e provvedere allo loro vendita. Tra il 1938 e il 1945 la macchina burocratica dello stato fascista si mise in moto per identificare, controllare e stimare tutte le proprietà degli ebrei modenesi ed italiani, che tentarono con ogni mezzo possibile di sottrarsi alle requisizioni, il più delle volte senza riuscirci. I beni ebraici furono immediatamente confiscati a favore dello Stato italiano, il quale si impossessò di terreni, aziende, fabbricati, conti bancari ma anche mobili, stoviglie ed indumenti, nulla doveva essere lasciato ai cittadini ebrei. Questo meccanismo persecutorio, così pervasivo ed umiliante, generò una grande dispersione dei beni ebraici, di cui le autorità disposero a proprio piacimento, e che in molti casi al termine del conflitto non furono mai restituiti ai legittimi proprietari.
I provvedimenti contro gli ebrei stranieri furono tra i primi ad essere emanati dal regime fascista e colpirono una parte non trascurabile degli ebrei presenti in Italia, per molti di loro la revoca della cittadinanza ebbe conseguenze molto gravi sia sul piano materiale sia sul piano psicologico. Il saggio traccia alcuni profili biografici e ricostruisce alcune vicende significative per comprendere come funzionava il dispositivo persecutorio introdotto dal regime e come sia stato applicato a livello locale.
Nell’archivio della locale comunità ebraica sono conservate le carte che ricostruiscono la costituzione delle classi, sia attraverso le richieste degli scolari improvvisamente espulsi sia attraverso le domande di assunzione che arrivarono da docenti ebrei di tutta Italia. Il fitto carteggio con il provveditorato e con le istituzioni locali permette di comprendere lo sforzo e l’impegno che la comunità affrontò per dare vita internamente a classi che fossero il più possibile simili a quelle che il regime aveva appena smembrato.
La ricerca dei locali adatti, la strutturazione dei programmi, la scelta del personale e le peripezie burocratiche che dovette affrontare la Comunità, chiamata a ricostruire in fretta un’apparente normalità per i propri ragazzi, permettono di comprendere l’impatto profondo che l’espulsione dal sistema scolastico ha avuto nella diffusione e nell’affermazione della persecuzione razziale.
Modena diventa così un caso di studio interessante per analizzare lo stravolgimento del sistema educativo che le leggi razziali hanno imposto agli studenti ed ai docenti ebrei, ma anche per mettere in luce la capacità di reazione delle vittime, e delle istituzioni ebraiche in genere, che in poco tempo hanno dato vita ad un sistema scolastico “parallelo”.
I carteggi dell’epoca, conservati presso l’archivio della comunità e scampati alla razzia persecutoria, sono una fonte ancora inesplorata per ricostruire i mesi che seguirono l’introduzione della normativa razziale. Attraverso gli scambi e le comunicazioni tra gli enti politici e scolastici locali e nazionali è possibile studiare l’impatto che la legislazione ebbe sulla componente ebraica del mondo della scuola e dell’educazione, ma anche sulla vita dei ragazzi, degli insegnanti e delle loro famiglie, improvvisamente costretti a stravolgere la propria vita e le proprie prospettive future.