La macchina del tempo

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FRONTESPIZIO

INDICE

INTRODUZIONE

Note biografiche

La macchina del tempo

LA MACCHINA DEL TEMPO

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EPILOGO

GRAAL EDIZIONI

Herbert George Wells

LA MACCHINA DEL TEMPO

The Time Machine, 1895

traduzione di Loris Bagnara © 2015

Pubblicazione in formato digitale

1a edizione

GRAAL EDIZIONI

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INDICE

INTRODUZIONE

LA MACCHINA DEL TEMPO

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EPILOGO

INTRODUZIONE

Jules Verne e Herbert George Wells sono considerati i fondatori della fantascienza vera e propria, quel genere di letteratura che si occupa di immaginare il futuro sulla base del progresso tecnologico esistente (è il caso di Verne), oppure inventando temi nuovi e fantastici senza preoccuparsi troppo della loro verosimiglianza. Di questo secondo filone, H.G. Wells è il capostipite indiscusso. È a lui che dobbiamo ipotesi narrative quali il viaggio nel tempo, l'invasione degli alieni, la possibilità di diventare invisibili, le sperimentazioni genetiche; tutti temi che, a ben vedere, caratterizzano largamente la fantascienza di oggi e che individuano quindi il loro vero precursore in Wells, questo visionario romanziere che si dedicò alla scrittura quasi per caso.

Note biografiche

Herbert George Wells nacque a Bromley, nel Kent, il 21 settembre 1866. Chiamato Bertie in famiglia, era l'ultimo dei quattro figli di Joseph (Joe) Wells, giardiniere e in seguito negoziante e giocatore di cricket, e Sarah Neal, domestica. La famiglia rientrava nel ceto della bassa borghesia e solo un'eredità permise loro di aprire un negozio di porcellane e articoli sportivi, i cui magri guadagni erano arrotondati dalle somme che il padre riceveva come giocatore, e che bastavano appena a mantenere la famiglia al di sopra dell'indigenza.

Nel 1874, in seguito ad un incidente che lo costrinse a letto con una gamba rotta, il piccolo Bertie dimostrò interesse per la lettura, impegnando le sue giornate con i libri che il padre portava dalla biblioteca locale. Nello stesso anno venne iscritto alla Thomas Morley's Commercial Academy.

Nel 1877 il padre si fratturò una gamba, ponendo fine alla sua attività sportiva e ai relativi proventi; ne seguì un periodo di difficoltà economica per la famiglia, che costrinse i figli a cercare impieghi come apprendisti, e la madre a tornare come domestica presso i suoi antichi padroni, a Uppark, nel West Sussex.

Nel 1880, all'età di quattordici anni, il giovane Wells svolse un infelice apprendistato presso il Southsea Drapery Emporium, un'impresa di tessuti a Windsor, dove lavorava tredici ore al giorno, e dormiva assieme agli altri apprendisti; non vi restò che un mese. I suoi successivi lavori lo videro impiegato come alunno-insegnante presso la National School a Wookey nel Somerset (per due mesi), come commesso di farmacia a Midhurst, e nuovamente come apprendista in una ditta di tessuti, a Southsea, dal 1881 al 1883. Le esperienze che visse in questi momenti divennero fonte di ispirazione per due romanzi futuri, Kipps del 1905, e The Weels of Chance del 1896, nei quali vengono descritte le vite degli apprendisti nel campo tessile e le critiche riguardo alla distribuzione della ricchezza globale.

Nel 1883 il giovane Wells colse l'offerta della Midhurst Grammar School di svolgere il ruolo di allievo-insegnante, viste le profonde conoscenze che il giovane aveva mostrato nella lingua latina e nelle scienze durante suo precedente soggiorno. Nel 1884 gli venne assegnata una borsa di studio di una ghinea alla settimana, che gli permise di frequentare la Normal School of Science di Londra (South Kensington). Per tre anni il giovane vi studiò fisica, chimica, geologia, astronomia e biologia: quest'ultima sotto la guida del celebre professor Thomas H. Huxley, il divulgatore della dottrina evoluzionistica di Darwin.

Nel 1887 Wells si trasferì in Galles per entrare a far parte del corpo docente della Holt Academy, vicino a Wrexham. Fu qui che durante una partita di calcio ebbe un incidente che gli danneggiò un rene; rientrò in servizio dopo due mesi di riposo, nell'ottobre del 1887, e poco dopo gli fu diagnosticata la tubercolosi, contro cui allora non vi erano cure efficaci. Fortunamente Wells riuscì a guarire: la malattia durò per quasi cinque anni, andando infine a sparire in modo naturale, ma lasciandogli un polmone rovinato. 

Nel luglio del 1888 Wells fece ritorno a Londra, a casa di una zia, dopo un periodo di permanenza di quattro mesi a Uppark e un altro di tre in Italia centrale, presso un amico. All'inizio del 1889 entrò a far parte del corpo insegnante della Henley House School, a Kilburn; nell'ottobre del 1890 gli fu conferita a pieni voti dall'Università di Londra la laurea in zoologia, materia del cui insegnamento fu incaricato, dal 1891 al 1893, presso l'University Correspondence College.

Nell'estate del 1893, una grave emorragia polmonare lo costrinse a un lungo riposo. Già nel 1891 e nel 1892 egli aveva collaborato con alcuni saggi a giornali educativi; ora, mentre la salute andava a poco a poco riprendendosi, cominciò a scrivere racconti, saggi e rassegne; scritti che furono pubblicati da periodici come The Pall Mall Gazette, St. James's Gazette, Black and White, The New Review e The Sunday Review. Nel 1893 apparve anche la sua prima opera, i due volumi di un manuale di biologia; nel 1895 un volume di racconti (Il bacillo rubato e altri casi), uno di saggi (Select Conversations with an Uncle), e i suoi primi due romanzi: La macchina del tempo e La visita meravigliosa, che immediatamente gli assicurarono fama come scrittore dotato di eccezionale fantasia.

Lo stesso anno egli sposò Amy Catherine Robbins, una sua ex allieva, (il precedente matrimonio con una cugina, avvenuto nel 1891, era stato annullato); e due figli nacquero dal secondo matrimonio: George Philip nel 1901, Frank nel 1903.

Gli anni successivi videro apparire la serie dei grandi romanzi scientifici di Wells: L'isola del dott. Moreau (1896), L'uomo invisibile (1897), La guerra dei mondi (1898), I primi uomini sulla Luna (1901); nonché molti altri racconti, articoli e romanzi, fra i quali ultimi L'amore e il signor Lewisham (1901).

Nel 1900 lo scrittore si costruì una casa a Sandgate, presso Folkstone, ove dimorò dieci anni, durante i quali conquistò e riaffermò una fama mondiale, attraverso le opere che, senza sosta, andava pubblicando: Anticipazioni (1901, saggi su problematiche sociali), La signora del mare (1902), II cibo degli dèi (1904), Kipps e Una utopia moderna (1905), Nei giorni della cometa (1906), La guerra nell'aria (1908), Tono-Bungay e Ann Veronica (1909), La storia del signor Polly (1910).

Pur con la salute sempre assai cagionevole, nel frattempo fece alcuni viaggi in Europa e, nel 1906, il primo negli Stati Uniti. Nel 1903 aderì alla Fabian Society, che si proponeva l'avvento di un mondo socialistico attraverso un pacifico programma educativo, col bando di ogni mezzo rivoluzionario; ma non vi durò a lungo. Nel 1909 si trasferì a Londra, e nel 1912 acquistò una casa a Easton Park, presso Dunmow, nell'Essex, ove rimase sino alla morte della moglie, nel 1927.

Il nuovo indirizzo della sua opera (il romanzo di idee e di problemi, ove la vicenda è subordinata al messaggio sociale e ideologico) fu rivelato nel 1911 dal romanzo II nuovo Machiavelli. A questo seguirono: Marriage (1912), The Passionate Friends (1913), The Wife of Sir Isaac Karman (1914), La ricerca magnifica (1915).

Wells accettò la prima guerra mondiale come la guerra che porrà termine alle guerre, e cosi intitolò un suo saggio del 1914; e nel 1918 entrò a far parte per un certo tempo di un comitato statale di propaganda. L'opera maggiore scritta e pubblicata durante quegli anni fu Mister Britling Sees It Through (1916), che acquistò un'immensa popolarità.

Nel 1920 visitò la Russia sovietica; nel 1921 fu alla Conferenza di Washington. Negli anni successivi viaggiò molto, e trascorse molti inverni lontano dal rigido clima inglese. Pur continuando a scrivere opere narrative (come il lungo romanzo II mondo di William Clissold, del 1926), si applicò sempre maggiormente alla diffusione delle sue idee; la tesi fondamentale che lo animò gli ultimi vent'anni di vita fu quella di un'umanità al bivio: armonizzarsi con le forze materiali da essa stessa create, o perire. Le sue ultime tre grandi opere: The Outline of History (1920), The Science of Life (saggi scritti dal 1929 al 1935 in collaborazione con Julian Huxley) e The Work, Wealth and Happiness of Mankind (1931), mirano tutte alla divulgazione dell'idea di uno Stato mondiale, unica alternativa a un fatale ritorno alla barbarie e a una totale distruzione del mondo. Nel 1934 pubblicò i due volumi del suo Experiment in Autobiography.

La seconda guerra mondiale fu per lui la conferma che agli uomini è ormai sfuggito il controllo delle forze suscitate dalla scienza, e che essi marciano ineluttabilmente verso la propria condanna. Le ultime opere ribadiscono questo suo pessimismo.

Costretto a letto per un lungo periodo, Herbert George Wells si spense, nella sua casa di Londra, ottantenne, il 13 agosto 1946.

Oltre centoventi volumi testimoniano l'assidua fatica letteraria e l'accanita battaglia educativa e sociale di Wells: e forse più la seconda che la prima. Sin dai primi romanzi, infatti (e che restano indubbiamente i più puri), egli impugnò la penna non tanto per narrare qualcosa, quanto, per affermare un credo, per divulgare un verbo.

Nei primi anni, la tesi che lo animò ‒ la fiducia in un illimitato potere rigenerativo della scienza ‒ era quella stessa del suo tempo, ed egli trovò una maniera felice di esprimerla, attraverso avventure e vicende dapprima assai inverosimili, ma in seguito sempre più possibili: e il suo romanzo scientifico suonò come la profezia di uno straordinario spettacolo su cui non dovesse mai calare il sipario.

Negli anni successivi, però, quando lo scrittore sfiduciato si fece il critico dei mali del suo tempo ‒ una critica tuttavia sempre acuta e che colpisce sempre il segno ‒ e insieme se ne promosse medico; quando alle sue diagnosi lucidissime egli aggiunse terapie vaghe e incerte; quando da narratore si improvvisò filosofo e moralista, e la fantasia cedette il passo alla predicazione, i suoi personaggi ‒ concepiti puntualmente con tratti autobiografici che ne dissolvevano ogni consistenza ‒ si limitarono a prestargli la voce; i suoi romanzi non riuscirono a dissimulare lo spunto polemico che li aveva