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Dante.: Fra le fiamme e le stelle.
A oltranza: (Dis)avventure di una vecchia groupie
Coluche, il comico politico
Serie di e-book30 titoli

Golem

Valutazione: 0 su 5 stelle

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Info su questa serie

Blister è uno spettacolo in pillole, confezionato per far divertire e pensare allo stesso tempo, è una serata di monologhi e canzoni e letture di testamenti che parlano di noi tutti, del nostro vivere e del nostro stare al mondo. 
Blister è uno spettacolo curativo, liberatorio, una sorta di tonico del buon umore, dove la risata non è rubata al pubblico, ma conquistata con attenzione. Ogni pillola affronta un tema, ogni testo viene recitato con lo scopo preciso di prendersi delle responsabilità.
BLISTER è Vincitore del Premio Teatro in Corto 2017.
LinguaItaliano
Data di uscita23 set 2023
Dante.: Fra le fiamme e le stelle.
A oltranza: (Dis)avventure di una vecchia groupie
Coluche, il comico politico

Titoli di questa serie (50)

  • Coluche, il comico politico

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    Coluche, il comico politico
    Coluche, il comico politico

    L’alter ego dell’autore, il simpatico giornalista ticinese che in ogni occasione indossa un’elegante sciarpina, torna a Parigi per un’altra inchiesta nel mondo dello spettacolo transalpino dopo quella su Boris Vian. Questa volta si tratta di Coluche, l’irriverente comico che prendeva di mira senza mezzi termini i politici e i disequilibri della società francese. Quand’era in vita, l’intransigente radicalità di Coluche suscitava sentimenti estremi (amore, odio, persino paura), ma dopo la morte rimane la sua grande eredità di comico politico più spregiudicato, un genio che ha tracciato una strada seguita poi da molti, ma eguagliata da pochi. Tanti francesi, anche giovani, nonostante la morte avvenuta 35 anni fa, ricordano a memoria le sue battute e rimpiangono la sua vena dissacrante. Il “giornalista con sciarpina” ne segue la tumultuosa ascesa dai palchi della Parigi bohémienne fino alla radio nazionale e all’Olympia, il tempio cittadino dello spettacolo, attraverso la sua estemporanea candidatura alle elezioni presidenziali, gli eccessi che ne hanno sempre minacciato l’esistenza (ma anche la carriera) e le iniziative sociali che gli hanno garantito un posto nel cuore dei francesi e con cui ha concretamente inciso nella vita del suo Paese. Fino alla tragica fine, con la sua amata moto, su una statale della Provenza, avvenuta nel 1986 in circostanze che alcuni ritengono ancora dubbie.

  • Dante.: Fra le fiamme e le stelle.

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    Dante.: Fra le fiamme e le stelle.
    Dante.: Fra le fiamme e le stelle.

    La vita romanzesca di Dante raccontata fra realtà storica e invenzioni fantastiche Io sono solo un giullare, mi sono lasciato percorrere dalla sua vita e dalle sue opere per cercare di disegnare un Dante umano, troppo umano. Perché ogni volta che una figura viene divinizzata, il fascino rischia di svanire e vengono soppresse contraddizioni e incoerenze, ovvero le caratteristiche che rendono il genio davvero affascinante. Dante scriveva come un dio, ma non era perfetto. Ambizioso, vendicativo, sofferente: proprio per questo è diventato Dante. Un uomo che ha disegnato l’aldilà per condizionare il suo mondo, e l’ha fatto con coraggio indiscusso, follia visionaria e una forza poetica potentissima. Matthias Martelli “E voi, esercito di ipocriti, tiranni del denaro, sappiate che la mia spada è la penna e l’inchiostro che scorre il vostro sangue.

  • A oltranza: (Dis)avventure di una vecchia groupie

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    A oltranza: (Dis)avventure di una vecchia groupie
    A oltranza: (Dis)avventure di una vecchia groupie

    A oltranza è un diario non convenzionale, dove a scandire il racconto biografico non è un calendario ma una selezione di brani musicali. La penna di Valeria, caustica eppure capace di tenerezza e passione, è estranea al cinismo e acuminata quanto basta per insinuarsi negli angoli scomodi delle nostre comfort zone. Il suo amore incondizionato per la musica ci accompagna in un viaggio rocambolesco. Tra le pieghe e le crepe del quotidiano, da queste pagine emerge il suo mondo, che è anche il nostro, salvo che la prospettiva non è scontata né consolatoria. E questo punto di vista ci diverte, ci commuove. E ci spiazza.

  • L'ultima lettera di Einstein

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    L'ultima lettera di Einstein
    L'ultima lettera di Einstein

    Siamo certi che passato, presente e futuro non siano dimensioni temporali simultanee? Tre storie intersecate grazie a dei viaggi astrali, narrate da Dunia, una donna della nostra epoca che nasconde un segreto fin dall’infanzia: quello di essere in contatto con altre due realtà femminili in diverse rappresentazioni temporali. Durante un viaggio a Stonehenge nel 2019 riceve un forte messaggio e, finalmente, accetta di rivelare quello che sa da sempre. Dymfna è una sacerdotessa druida nel 54 a.C. durante lo sbarco di Cesare in Britannia. Vive una travolgente e pericolosa storia d’amore con un centurione, Flavio Aurelio, risvegliando in lui una conoscenza sopita e forzando la naturale evoluzione degli eventi. Deena è una ricercatrice e abita il futuro distopico del 2190, dove la comunicazione è cerebrale, si vive sottoterra al riparo dal sole malato e l’alimentazione di sintesi poiché nulla nasce più sul pianeta, depauperato dalle generazioni precedenti. Viene coinvolta nel Progetto Connaissance, ultima possibilità di salvare la Terra, dall’uomo che ha amato e dal quale si è dovuta allontanare. Con lui dovrà collaborare per tradurre dei documenti inediti di Albert Einstein sui viaggi nel tempo, in una continua lotta tra sentimento e ragione. Il romanzo racconta i percorsi individuali delle tre donne, inevitabilmente interconnessi, ma anche legati al senso di responsabilità del genere umano per la salvaguardia del pianeta.

  • Il naso del Duca

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    Il naso del Duca
    Il naso del Duca

    Figura iconica del Rinascimento italiano, è celebrato come sovrano esemplare, uomo di cultura appassionato, grande mecenate e condottiero imbattibile. Tuttavia c’è un altro lato di Federico, meno conosciuto e più oscuro, un profilo che i pittori non ci mostrano e che getta una luce di- versa sul grande sovrano. Aprendo questo libro vi troverete davanti a un personaggio sorprendente, multiforme e contraddittorio: geniale e spietato, vincitore di battaglie impossibili, politico scaltro e abilissimo; accusato di aver conquistato il potere uccidendo il fratellastro, fu capace di trasforma- re una piccola cittadina, Urbino, in una perla del Rinascimento e perno della politica italiana. Fra il profilo glorioso e quello oscuro, c’è il suo naso, il più famoso d’Italia, rotto in un clamoroso incidente giovanile: ecco il simbolo fulgido del Montefeltro, della sua vita e dell’intero Rinascimento. Un naso che ancora ha molto da dirci.

  • Parigi anno zero

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    Parigi anno zero
    Parigi anno zero

    Leggi qualche pagina da Parigi anno zero [3d-flip-book mode="fullscreen" id="7721"][/3d-flip-book] Quando la piccola Valentina contrae la difterite, il padre Fabrizio deve attraversare una Parigi precipitata in una guerra civile immaginaria (ma non troppo) per trovare i farmaci che la salveranno. Sullo sfondo, un’Europa devastata da una catastrofe finanziaria (anch’essa purtroppo molto plausibile) e dalla recrudescenza di vari nazionalismi. Il viaggio di Fabrizio dura una notte, attraverso le zone della città controllate da formazioni paramilitari, il brulicare dei campi profughi, fra i mercanti di esseri umani, l’indifferenza dei potenti e la violenza dei fanatici, perseguitato dai rimpianti di quanto era facile la vita in tempo di pace. Parigi anno zero è il viaggio notturno di un padre che cerca di salvare la figlia – il suo futuro, il futuro di tutti. È un thriller che nasce da una premessa molto semplice: la pace in Europa è data per scontata, ma non abbiamo la consapevolezza di essere la prima generazione dell’Europa occidentale che, negli ultimi duemilacinquecento anni, non ha mai vissuto una guerra.

  • Grandi Numeri: E altri monologhi su questa storia che tra poco gli algoritmi ci conosceranno meglio di noi o forse è già così

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    Grandi Numeri: E altri monologhi su questa storia che tra poco gli algoritmi ci conosceranno meglio di noi o forse è già così
    Grandi Numeri: E altri monologhi su questa storia che tra poco gli algoritmi ci conosceranno meglio di noi o forse è già così

    Gli esseri umani hanno iniziato a raccogliere dati personali fin dall’inizio della loro storia: per prepararsi alle guerre e alle carestie. Ma presto ci hanno preso gusto, e quasi tutto ciò che fanno è diventato misurabile, quantificabile, “datificabile”. Con l’arrivo di internet, dei social network e degli algoritmi questo processo ha preso una velocità esponenziale. Tanto che ora sembra esserci nel mondo qualcosa che ci conosce meglio di noi, e che inizia a prendere decisioni al posto nostro: dal suggerirci che strada fare o che contenuti guardare, al suggerire le strategie economiche, sanitarie e sociali che gruppi e interi Stati dovrebbero seguire. Grazie alla raccolta e analisi continua dei nostri dati personali, stiamo disegnando un mondo nuovo. Siamo ancora in tempo per tornare indietro? E soprattutto, lo vorremmo?

  • L'amore puzza d'odio

    L'amore puzza d'odio
    L'amore puzza d'odio

    L’amore puzza d’odio è un ossimoro solo apparente: dove l’amore stravolge i sensi e la ragione, l’odio verso l’oggetto amato non è che l’altra faccia della medaglia, il lato oscuro della luna, un apostrofo nero nel rosa del romanticismo. Si raccontano dal punto di vista maschile la nascita, la passione, il declino e la fine di una storia d’amore, attraverso la metafora delle stagioni. E lo stile muta con il passare del tempo, invecchia e si ripiega su se stesso: da scanzonate e romantiche, le pagine virano al nero, alla tristezza e alla rabbia, senza perdere di vista quella spudorata ruffianeria che spariglia le carte e fa saltare i canoni classici della poesia. Musica, arte, fumetti, romanzi, cultura pop, il retaggio di mille emozioni e immagini conservate in qualche angolo polveroso dell’animo, fanno capolino tra le righe accompagnando il lettore dove nemmeno Charles Bukowski si spinse: a parlare di amore e di stelle.

  • L'ora delle distanze

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    L'ora delle distanze
    L'ora delle distanze

    Il Pusher del Colore è prigioniero di un cerchio rituale: di giorno, come sotto un incantesimo, è costretto a seguire le indicazioni di una misteriosa donna che esiste solo al telefono, per conto della quale spaccia dosi di emozioni acriliche agli abitanti disorientati e anestetizzati di un mondo in bianco & nero.  Di notte si rifugia nel suo laboratorio alle porte di una grande città per sottoporsi a una trasfusione di colore che lo porterà a viaggiare dentro le sue stesse opere. Un rito iniziatico grazie al quale torna a essere Fluon, pittore lisergico, autore delle creature che popolano la dimensione delle Distanze. In una notte senza fine, tra il Killer del Phon, la Regina, l’Uomo dell’Interludio, il Violinista Appeso e un’infinita schiera di icone e personaggi surreali dovrà risolvere il mistero che lui stesso ha creato per poter ritrovare la strada del ritorno. L’ora delle distanze è un viaggio psycho-­fantasy, dark e pop al contempo, un vortice di colori fluo ispirato e illustrato dai quadri visionari di Andy dei Bluvertigo. E, come tutti i progetti di Lory Muratti, è anche un disco: un 45 giri stampato su vinile colorato.

  • Torno per dirvi tutto

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    Torno per dirvi tutto
    Torno per dirvi tutto

    Attorno al difficile tema del suicidio prende corpo una storia che osserva con sguardo inconsueto una scelta estrema in cui possono convivere dolore e speranza. Lory Muratti ha un dono oscuro: chi è stanco di vivere vede in lui il complice ideale. È un “facilitatore di suicidi”, votato ad accompagnare le anime alla deriva che lo riconoscono come un possibile traghettatore. Un “dono” che Lory ha ereditato dal padre, Andrea Muratti, sulla cui recente morte decide di indagare, combinando in un gioco di autofiction i piani della realtà e dell’immaginazione.  Tra Parigi, il Lago di Bled in Slovenia, Vienna e Praga, nel suo periplo esistenziale e narrativo Lory trova una compagna di viaggio, o qualcosa di molto simile, nella misteriosa Ecli, una ragazza che si guadagna da vivere calandosi nei panni di “angelo custode” per uomini facoltosi, sfiniti e soli – una “escort del sonno” per le loro notti tormentate.  In questo scenario Lory dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro divenuto ormai ingombrante, con il passato della sua famiglia che torna potente e inaspettato, con i nemici invisibili di un tempo, con la vera identità di Ecli e con la figura del padre, un grande burattinaio che sembra guidare i suoi passi anche oltre la morte.

  • Il crinale del tempo

    Il crinale del tempo
    Il crinale del tempo

    Postfazione di Paola Pompei Una sera di neve leggera Francesco si imbatte nel manifesto mortuario di un uomo che pensava di aver dimenticato. E lui, che come ghostwriter ha scritto le storie di altri, che ha prestato la propria penna e il talento per dare colori nuovi alle vicende personali di tanti – dagli invalidi ai partigiani e martiri fino a star dello spettacolo – capisce che è arrivato il momento di raccontare anche la propria storia, quella più dolorosa, quella della violenza che lui e il fratellino hanno subito da bambini per mano dello zio amato. Si riapre così una ferita profonda che pensava rimarginata e dimenticata. Ed invece un dolore sordo e latente si riveste di nuove spine, e Francesco attingerà dalla scrittura l’energia positiva per affrontarla. Un po’ come gettare sale su una ferita aperta e solo poi cauterizzarla. Shock e sollievo che si alternano tra le righe in un procedimento circolare. Si rivede sul balcone la sera che suo padre ha scacciato lo zio da quella casa “disonorandolo” con le male parole. Lo rivede le ore prima lavorare la terra del loro orto ignaro della rabbia dei suoi genitori, con quelle spalle ossute muoversi come tronconi di ali spezzate da angelo del male. Ripercorrere i ricordi ha il senso di inondarli di luce, svelarli al mondo distruggendone il potere annichilente come il sole uccide un vampiro. Allora, meticolosamente, li riesuma lasciandoli scorrere come veleno antico e inefficace nelle vene perché siano anche antidoto al male di vivere con un tale peso. Così quello zio torvo che ha deviato l’innocenza dei due nipoti giovanissimi con una violenza sessuale non sarà più un trauma antico. Una scrittura calibrata sulla ricerca del rispetto delle diverse sensibilità perché nella lettura nessuno inorridisca, ma quanto possibile lirica e alla ricerca di immagini e di idee propositive. Il messaggio è che per la soluzione dei traumi della vita bisogna confidare nel proprio talento alimentandolo ed esercitandolo perché esso è luce. E la luce, anche la più fievole, sconfigge il buio. Sempre.

  • Vit(amor)te

    Vit(amor)te
    Vit(amor)te

    Quarantaquattro poesie per ventidue originalissimi arcani maggiori: parole e immagini come gemelle in danza. Scrivere e illustrare poesie è per l’autrice un operare quotidiano, attività ormai consolidata di sperimentazione e strumento nel suo lavoro di psicoterapeuta. Dopo le poesie e le filastrocche del libro “Favolesvelte” (Golem Edizioni, 2015), Valeria Bianchi Mian ha pubblicato racconti, ha curato e illustrato un’antologia sul tema della ‘dimora’, ha scritto e fatto nascere il suo primo romanzo (“Non è colpa mia”, Golem Edizioni, 2017), ha partecipato alla stesura di tre saggi di psicologia in collaborazione con altri colleghi. In questa silloge raccoglie le poesie giovanili e quelle scritte tra il 2014 e il 2019; le fa procedere insieme alle figure dei tarocchi. È una Totentanz che passa dalla nigredo, l’Opera al Nero, e punta alla rinascita, è un cerchio di versi che si fa spirale attraverso i disegni. Il filo conduttore di Vit(amor)te è l’idea della natura viva: è una bozza di verde, lo spunto generativo, il germoglio rigoglioso o la foglia secca, il respiro della terra sopra la quale camminiamo, natura che matura nella nostra psiche. La storia del diventar se stessi comincia dal Matto incompiuto, un germe, il seme ritrovato; lo sviluppo per concludere con il ricominciar da capo.

  • With Love: Epifanie mie e di Kurt Cobain nella Torino Sociale degli Anni Novanta.

    With Love: Epifanie mie e di Kurt Cobain nella Torino Sociale degli Anni Novanta.
    With Love: Epifanie mie e di Kurt Cobain nella Torino Sociale degli Anni Novanta.

    “Il libro è un tentativo di conciliare una mia essenziale autobiografia giovanile – diciamo un tardivo romanzo di formazione – con la storia della Torino Underground mid80/90 e l’indiscutibile influenza che la coeva scena indie/alt americana ebbe su quella generazione italiana essendone talvolta addirittura debitrice – loro a noi intendo – se non sorprendentemente tautologica. Inoltre la forma ibrida tra il romanzo, l’antologia di recensioni e articoli, il saggio storico-politico, musicale e l'(auto)biografia si offre come un timido tentativo di superare i rigidi schemi narrativi della letteratura e del saggio.” Vi sono inoltre numerose fotografie inedite e/o particolarmente significative di quel periodo, flyers, manifesti che potrebbero essere selezionate e pubblicati anche in un laconico ma espressivo bianco e nero, rare e vissute testimonianze, saggi in appendice, ed una esaustiva bibliografia e citazione minuziosa delle fonti. Il tutto imbevuto dalla fascinazione delle correnti musicali, letterarie e politiche che all’epoca hanno contribuito alla mia formazione umana, sociale ed artistica. Aneddoti vissuti in prima persona, occupazioni di squat e università, concerti, viaggi lisergici nella Parigi tardo bohemien di inizio anni 90 ed il ritorno alla quotidianità torinese che ci spingeva a prenderci i nostri spazi mentre ascoltavamo cassette trovate nelle distribuzioni dei centri occupati ed emulavamo quei ragazzi figli della working class anglo americana che dicevano e suonavano come e peggio di noi le stesse cose. Il lavoro ha anche una generosa prefazione dello scrittore, musicista e critico musicale Max Nuzzolo ed una bozza di copertina che allego, oltre a due saggi in appendice che contestualizzano la particolarità della Scena Torinese di quegli anni e la sua tautologica comparazione con tutto ciò che accadeva nel mondo musicale alternativo internazionale e con Seattle e Cobain in particolare. I racconti sono intersecati da una minuziosa ricostruzione storica e cronologica sia dei cambiamenti in campo politico internazionale, ma anche in ambito artistico e controculturale. Recensioni ed articoli, interviste e ricostruzioni, playlist e telefonate immaginarie postume tra Kurt e Layney Staley degli Alice in Chains, il dio minore di Seattle. Le digressioni sulla letteratura con Tondelli e la Generazione X, le minimonografie su Disciplinatha, Fluxus, Kina, Nerorgasmo, Negazione, Church of Violence, Marlene Kuntz, RATM, la scena Big beat Britannica post rave dei Prodigy e Massive Attack. Le vicende comic postpunk legate alla mia band crossover dell’epoca: gli Unconditional poi Malasangre e il mio inserimento dentro la scena antagonista torinese. La narrazione romantica dei luoghi miei e di Kurt supportata poi in appendice dalla ricostruzione storico-sociale dei medesimi. Visioni ed epifanie, sangue e merda. Poesia d’acciaio e di cemento.

  • Ricomincio da uno

    Ricomincio da uno
    Ricomincio da uno

    Le poesie sono piccole storie quotidiane che provano a raccontare emozioni. Così, anche la pizzeria sotto casa diventa un set per restituire alla realtà un po’ di magia. Storie di ragazzi che si intrecciano per le stradine di Bologna, storie di lampioni nei giardini, di primavere e inverni, di termosifoni con i calzetti lasciati ad asciugare sopra, storie che prendono e perdono treni, che volano a Parigi a NYC a Barcellona o restano immobili sulle seggiole di una sala d’aspetto ad aspettare poi chissà che! È un libro di poesie da leggere con gli occhi, con il naso, con i capelli, con le mani, con le labbra, ma sopratutto con il cuore.

  • Wanderwoman: Monologhi, racconti e trallallà

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    Wanderwoman: Monologhi, racconti e trallallà
    Wanderwoman: Monologhi, racconti e trallallà

    Mi chiamo Arianna Dell’Arti, sono nata un lunedì del 1977, sono miope e astigmatica. Mi vergogno di portare gli occhiali. Ho paura della velocità. Sono scaramantica. Non guido in autostrada. Lavoro nel mondo dello spettacolo dal 1999. Nel cinema come aiuto regista, nel teatro come autrice, regista e performer. Sono maniaca della puntualità. Pigra nella vita, operativa nel lavoro. Millanto di andare a correre con regolarità. Sono una falsa estroversa. Mi piace stare da sola, andare sola al ristorante, camminare, e proprio nei ristoranti, nei bar, per strada, raccolgo alcune delle storie che racconto. Fumo molto. La mia famiglia di origine è da tutte le parti, nei miei scritti, nei miei pensieri. La mia famiglia acquisita, formata da amici, luoghi, quartieri, strade, la si trova tra le righe, nelle atmosfere, nelle voci di alcuni personaggi. Questo libro è una raccolta di alcuni monologhi, racconti, dialoghi che ho scritto nel corso degli anni e mette in evidenza la mia ossessione per l’osceno. Wanderwoman, che dà il titolo a questo volume, è un atto unico interpretato da Paola Michelini, diretto da me e spero ancora in scena per molto nei teatri italiani. La grande fortuna è stata incontrare persone che mi hanno permesso di sbagliare senza farmi pagare conseguenze troppo care. Questo è il mio primo libro.

  • La Luna Viola

    La Luna Viola
    La Luna Viola

    Che cosa accadrebbe se uno studioso di filosofia volesse far colpo su una donna che odia la filosofia? E se un padre che volesse raccontare una fiaba alle sue figlie avesse come amici i più grandi filosofi della storia? Una prosa brillante, dialoghi inaspettati e personaggi dai buffi soprannomi ci trasportano nel prodigioso mondo della Luna Viola, il femminile originario che con il suo colore tra l’umano e il divino riunisce due nature e ricongiunge gli opposti del maschile e femminile. Muovendosi con leggerezza e poesia, fra abissi di autoironia e lievi profondità, Andrea Serra ci racconta la sua vita di padre nel ventesimo secolo, alle prese con una moglie che sembra la nemesi della sua vorticante immaginazione e due bambine, Luna e Viola, molto vivaci. Una fiaba filosofica ricca di storie avvincenti, saggezza e magia, con tanto di Dizionario lunatico dei nomi e degli incantesimi per apprendisti filosofi della Luna Viola finale. «E in quel momento pensai che alla fine quello che cerchiamo non è così lontano. Forse basta prestare attenzione alle tasche laterali, al fondo dei cassetti, al sorriso di chi ci è accanto, al silenzio delle persone che non sono più con noi. Forse si nasconde tutto lì, nelle illusioni, negli anfratti, nelle ombre».

  • La vita moltiplicata

    La vita moltiplicata
    La vita moltiplicata

    Dopo il realismo di “ Non risponde mai nessuno”, Ghelli in questa nuova raccolta ci racconta la vita interiore di chi non si arrende al proprio destino! DIECI STORIE DI UOMINI CHE NON SI ARRENDONO ALLA REALTÀ Nella sua nuova raccolta Ghelli racconta storie e personaggi che si muovono sul labile crinale che divide la realtà dal sogno e dall’inconscio. Fin dal titolo, La vita moltiplicata, l’autore dimostra di voler scommettere sulla scrittura come strumento capace di intercettare altre dimensioni – altre rispetto a quella che siamo soliti definire “realtà” – dove si moltiplicano le immagini, i quadri e le scene mentali. Il risultato finale è quello di un grande cinematografo interiore in cui i protagonisti, e con essi i lettori, si muovono in cerca di una via di fuga dal sogno a occhi aperti che sembra averli intrappolati per sempre.

  • La leggenda del Re Eremita

    La leggenda del Re Eremita
    La leggenda del Re Eremita

    Chi è il Re Eremita? Quale favola o leggenda porta con sé? E dove vive? In quale tempo? Sappiamo che questa figura leggendaria ha origine nella Magna Grecia, ma Cetta De Luca spariglia le carte e intesse una favola nera, sanguinaria e vendicativa. Il Re Eremita ha un emissario, Giuseppe Esposito, ultimo boss di una cosca calabrese, una ‘ndrina  che impera in una piccola Ellade, il paese Sant’Eustachio Belvedere, villaggio di omertà e soprusi, avvolto dalla punizione divina di un’aria imputridita, soffocante, insopportabile. A Giuseppe, che si vanta d’essere l’unico intermediario tra i paesani impauriti e il misterioso Re della leggenda, vengono affidate ogni anno delle ragazze in fiore, poco più che bambine, affinché lui le possa consegnare direttamente nelle mani dell’Eremita e Sant’Eustachio Belvedere continui a sopravvivere, senza crollare sotto i miasmi delle fogne a cielo aperto o le ire invisibili del Re. La verità è ben più meschina e a scoperchiarla saranno tre di queste ragazze sacrificali; tre amiche legate da un destino che loro stesse ignorano ma che, grazie all’aiuto di una singolare suora, sapranno ricomporre per infine disfarsene con un atto estremo di giustizia, violento quanto liberatorio. Cetta De Luca, con la leggenda del re eremita, scrive una parabola moderna che sa entrare nei meccanismi psicologici della malavita organizzata calabrese e delle sue vittime femminili, donando loro, persino nella vendetta estrema ma mai consolatoria, il dolce sguardo di chi sa oltrepassare l’orizzonte dell’inganno e del dolore.

  • Tutto-dovrebbe-essere-migliore

    Tutto-dovrebbe-essere-migliore
    Tutto-dovrebbe-essere-migliore

    33 brevi testi di una lucidità disarmante, "pezzi" suonati con lo strumento del silenzio, dello sguardo e dell’ascolto rivolti verso di sé. Una giovane donna che affronta i propri paradossi, e quelli altrui. E trova dentro di sé tutto quello che serve per stare meglio, per tentare il cambiamento necessario, per non subirlo. Amore compreso. 33 momenti messi a fuoco nel flusso di immagini mosse e senza fine della realtà, 33 stanze imbottite che assorbono il rumore, il tempo e l’inutile somma di cose della quotidianità. Le parole diventano pensiero, piccoli apologhi senza morale, lampi di riflessione. I titoli sono esemplari. Perché la cura di sé ha bisogno di tempo disteso. Queste 33 piccole prose offrono al lettore soprattutto quello che è fuori campo. I romanzi possibili che si lasciano solo intuire.

  • Nel nome del Dio Web

    Nel nome del Dio Web
    Nel nome del Dio Web

    Sold Out nei teatri di tutta Italia e a Londra Produzione Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani L’immane lavoro è suffragato da persone che da sempre credono nella sua bravura e la sua elasticità carismatica di interagire tra attore e pubblico, che vede il tutto esaurito a ogni suo spettacolo. Daniele Giordano (Corriere dello spettacolo) Il Web è il nostro nuovo Dio. Oggi siamo tutti Webeti, seguaci del Dio Web e della Chiesa Chattolica. Il protagonista di questo libro, un fedele fervente, s’imbatte in personaggi simbolo della nostra nuova religione virtuale: la Likeomane (la tossica di Like), Don iPhone, Papa Amazon Prime, San Steve Jobs, passando da fallimentari amori online a lezioni di Storia dal futuro. Nel finale gli eretici della Setta dei Disconnessi metteranno a dura prova la sua fede nel Dio Web: cosa perdiamo chiudendo le nostre vite nel mondo virtuale? E poi, siamo davvero più connessi fra noi? Siamo davvero più liberi?

  • Aspettando Godot al Café de la Paix

    Aspettando Godot al Café de la Paix
    Aspettando Godot al Café de la Paix

    Una miriade di critici, letterati, studiosi, scienziati, psicanalisti, ha cercato nei decenni di decriptare Aspettando Godot di Beckett inseguendo quello che sembra un enigma allegorico spregiudicatamente celato da un abile e furbo burattinaio, rifiutandosi di rivelare chi fossero veramente i personaggi e cosa volessero comunicare, secondo i dettami del romanzo giallo. In Aspettando Godot al Café de la Paix, l’autore si cala nei panni di un detective metafisico, sulle tracce evanescenti dell’inafferrabile Godot, Vladimiro ed Estragone. Per far ciò ha dovuto scendere negli abissi della sua psiche alla stregua di Orfeo, penetrare in dimensioni parallele utilizzando doti sciamaniche, contrastare le malvagie intelligenze che vogliono dominare questo piccolo mondo periferico e risolvere contemporaneamente i molteplici enigmi matematici, cosmologici, esoterici mimetizzati nella pièce. Al termine di questa magica e allo stesso tempo fantascientifica indagine, in cui si sovrappongono le dimensioni del diario di vita e quelle del giallo metafisico, l’autore ha finalmente risolto il mistero dell’identità di Godot e scovato la sua base operativa…

  • Non ti spegnere

    Non ti spegnere
    Non ti spegnere

    “Non ti spegnere” è la frase che ognuno di noi dovrebbe recitare a se stesso. E’ la canzone da cantare davanti lo specchio quando è notte fonda e non si riesce a dormire. Non ti spegnere è la consapevolezza di essere importanti, è la forza per rialzarsi sempre e andare avanti, senza guardarsi indietro, senza sottovalutarsi. Non ti spegnere perché siamo importanti, perché valiamo più di quanto pensiamo. Molte volte non ce ne accorgiamo, pensiamo di essere la persona sbagliata al posto sbagliato e ci lasciamo andare; invece dovremmo amarci per come siamo e per dove ci troviamo, trovare il bello che c’è, anche se nascosto, e farne tesoro. Dovremmo continuamente diventare la cenere da cui rinascere. Non ti spegnere sono sfoghi, sono emozioni allo stato puro, nella forma più semplice, tutto ridotto all’osso, libero dalle parole inutili. Senza la pretesa lirica, ma con la profondità che solamente la semplicità riesce a dare. Sono piccoli concetti sparati a tutta forza per entrare nello stomaco, germogliare e far rinascere quei fiori che da un po’ di tempo sono appassiti dentro di te. Un libro concept, una sorta di climax, diviso in 4 parti: 1- Non ti apri più 2- Non perderti dietro le cose perse 3- Ti salvi sempre da sola 4- Ricomincia da te

  • Matelda

    Matelda
    Matelda

    Premio speciale della giuria Zingarelli Matelda, ex promessa del nuoto degli anni ’40, trascorre la giornata del suo ottantaquattresimo compleanno dedicandosi alla preparazione della cena per la riunione di famiglia, ricorrendo a una cucina istintuale e ripercorrendo le fasi salienti della sua vita, inevitabilmente influenzate dalle trasformazioni sociali e culturali del secolo. La sua passione per l’acqua, tre figli con i quali crescere in un’alternanza di desiderio di emancipazione e riconoscimento dei propri limiti, un marito a cui consegnare onestamente l’imperfezione del suo essere donna e moglie e, infine, una dirimpettaia detentrice di uno stile di vita ambito, saranno gli ingredienti base di una narrazione che porterà alla costruzione di un menù particolare. Una storia coinvolgente che riconcilia le generazioni e che ci ricorda di come spesso si sia presuntuosi della propria giovane età o della propria saggezza e, magari, dimentichi o ignari della propria ribellione.

  • Passa a sorprendermi

    Passa a sorprendermi
    Passa a sorprendermi

    Gio Evan cambia indirizzo ai luoghi comuni, sovverte il senso delle frasi fatte e dei modi di dire, obbligando il vocabolario alla sfida dell’improbabile. Propone impe­gna­tive mescolanze verbali per provare quanti agganci lessicali vivono e aspettano di essere messi nuovamente in vita. Gio Evan usa la scusa delle poesie per spalancare le porte di un’immaginazione non violata e invitarci nel mondo del surreale, dell’incredibile, della meraviglia, della sorpresa. Il palco su cui si muove è asciutto e minimalista, lascia spazio sufficiente al vero protagonista: il pensiero non pensato. Gio Evan non è altro che la movenza creativa della lingua, dove filosofia e gioco e poesia si alleano per esprimere la potenzialità di vivere molteplici vite.

  • Collezione Autunno-Inverno. Poesie 2014-15

    Collezione Autunno-Inverno. Poesie 2014-15
    Collezione Autunno-Inverno. Poesie 2014-15

    A oltre settant’anni non sono ancora riuscito a seppellire del tutto il bambino che è in me. Ci provo ogni giorno, ma lui sempre riemerge con nuove fantasie, sogni e aspettative. Ogni giorno si aspetta che succeda qualcosa che gli cambi la vita. E tra le sue attese più ricorrenti, c’è l’amore quello vero, capace di farlo volare. È un pensiero che lo avvince, che lo appassiona, ma anche facilmente lo espone ad angosce, malinconie. Allora il bambino scrive di bellezza e di dolcezza, quando l’amore lo accarezza, ma di tormento e di amarezza quando l’amore gli sfugge. Questo a tratti con nostalgica armonia, a tratti con ironia, a tratti con rabbia, spesso con smisurata tristezza.

  • Parigi XXI

    Parigi XXI
    Parigi XXI

    «Penso, scrivo e sogno. Parlo di Diritti, Libertà e Uguaglianza. Sorrido alla vita e mi innamoro tutti i giorni. Ah, dimenticavo: #vorreiprendereiltreno.» Questo è il suo primo libro di poesie. Postfazione di Guido Catalano. http://www.iacopomelio.it https://www.facebook.com/iacopomeliopage/ iacopomelio(Instagram) iacopo_melio(Twitter) Icopo Melio attualmente (non)lavora come giornalista freelance e copywriter, social-media manager, web designer e videomaker. Nel 2015 ha lanciato l’hashtag #vorreiprendereiltreno che ha immediatamente ottenuto risalto nazionale e internazionale. Ama tutto ciò che è comunicazione e fonte di espressione: fotografia, scrittura, musica. L’arte e le emozioni. La libertà di pensiero e di parola. La vita. Con questo libro intende finanziare le sue battaglie sociali e civili.

  • Fermo al semaforo in attesa di un titolo, vidi passare la donna più bella della storia dell'umanità

    Fermo al semaforo in attesa di un titolo, vidi passare la donna più bella della storia dell'umanità
    Fermo al semaforo in attesa di un titolo, vidi passare la donna più bella della storia dell'umanità

    TERZO LIBRO e In grande CRESCITA di PUBBLICO e LETTORI È ormai a tutti gli effetti il nuovo Guido Catalano ma che ha saputo trovare la sua strada, un suo stile e un pubblico che lo ama e lo acclama ormai ovunque. Sono centinaia e centinai che seguono i suoi reading. Son sempre parole d’amore quelle del terzo libro di Andrew Faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, però cariche di un’emotività interiore, intima e quotidiana che è la carica espressiva che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.

  • Romanzo musicale di fine millennio

    Romanzo musicale di fine millennio
    Romanzo musicale di fine millennio

    I palchi e i grandi nomi che hanno fatto la storia della musica e del cabaret italiani narrati con ironia e disincanto tipicamente meneghini da un testimone d’eccezione. Dal 1970 al 2000, una parata di nomi più o meno celebri, da Sanremo a Zelig, dagli chansonnier ai cantautori Una storia personale, vissuta in prima persona, documentata fino in fondo ma leggibile come un romanzo. La storia di trent'anni di cultura pop del nostro paese. Tante cose che avremmo voluto chiedere, tante che non potevamo immaginare: una lettura brillante e viva, interessante non solo per gli appassionati di musica. Uno spaccato di un'Italia che è cambiata, ma in cui siamo cresciuti. Le collaborazioni illustri del Giangilberto Monti chansonnier e autore di testi sono innumerevoli. Dagli anni Settanta delle etichette indipendenti con Ricky Gianco e Ivan Cattaneo agli album pubblicati con CBS Italia (L'ordine è pubblico?, 1978; Il giro del giorno, 1979; E domani?, 1981), dallo Zelig degli anni Ottanta con Aldo Baglio e Giovanni Storti (ancora in attesa di Giacomo) ai progetti con Flavio Premoli, Lella Costa, Rocco Tanica, Flavio Oreglio, Andrea Mirò e molti altri; scrive anche canzoni per Anna Oxa, Fiordaliso e Mia Martini; porta in scena il repertorio di Dario Fo e inediti di Boris Vian, traduce in italiano le canzoni di Vian, Léo Ferré e Serge Gainsbourg… Infaticabile e incontentabile si dà anche alla scrittura e pubblica, per citare solo alcuni titoli, il Dizionario dei Cantautori (Garzanti 2003-2005, firmato con Veronica Di Pietro), il Dizionario dei Comici e del Cabaret (Garzanti 2008), Boris Vian – Le canzoni (Marcos y Marcos), Maledetti Francesi (NdA Press 2010). http://www.giangilbertomonti.it

  • T'amo aspettando il contraccolpo

    T'amo aspettando il contraccolpo
    T'amo aspettando il contraccolpo

    Prendetevi 2 minuti di tempo e date un’occhiata qui e tutto è detto http://www.matthiasmartelli.com/ Divertente, dinamico e a volte dissacrante, “Il Mercante di monologhi” è uno spettacolo che riporta in teatro la voce critica dell’artista. Matthias Martelli veste i panni di un intrepido mercante, un giullare contemporaneo, che sale sul suo antico carretto di legno e richiama a sé gli spettatori per vendere i suoi prodotti: monologhi! Satirici, profondi, ma soprattutto comici. Le parole prendono vita in personaggi assurdi, così assurdi che vi sembreranno reali, così reali che alla fine vi domanderete: “Ma in che razza di mondo viviamo?” BENE questo libro porta in luce uno dei personaggi che Martelli ha portato in giro nei suoi spettacoli e sarà una nuova avventura girare l’Italia nei panni di Pruno Piernasi!

  • La capra di Chagall

    La capra di Chagall
    La capra di Chagall

    È una vicenda simbolica e surreale di un tale, spaventato e perduto per una incognita strada sterrata, mobile e vacillante, infestata da una marea moltissime noiose bestioline. Nel procedere s’imbatte in una singolare capra parlante di nome Giuseppe, sedicente amica del pittore Marc Chagall e di un certo violinista frequentatore di tegole e tetti. La capra diventa la guida e indispensabile compagna di viaggio (come un paradossale Virgilio o l’angelo per Tobiolo) del tale lungo il fascinoso cammino, popolato di apparizioni anche paurose, fino alla tappa finale, una nuvola vuota. Il testo è composto di venti capitoli, in prosa e in versi, come un andante cantabile che accompagna i due viandanti. I passi dei due pellegrini sono illustrati da quindici immagini a china disegnate prima di scrivere i testi, lasciando lavorare, parlare il subconscio dell’autore attraverso il disegno; poi ha scritto i capitoli prendendo spunto o “ispirazione” dai sogni/segni stessi, dalle figure che aveva disegnato. Un sistema di lavoro quasi magico, concentrato in uno stato di quasi totale abbandono.

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