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Quando il ramo si spezza: Una storia naturale del dissenso americano
Attraverso spazi aperti
Cheap Land Colorado: Bellezza e squallore ai margini dell'America
Serie di e-book9 titoli

This Land

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Info su questa serie

Questa è una raccolta di saggi che esplora il rapporto spirituale, emotivo e biologico fra l’uomo e i colori, il modo in cui questi hanno plasmato l’umanità e come è cambiato il nostro impatto sul pianeta mentre questo legame si logorava nel tempo. Dalle piscine della California al deserto del Mojave, dai canyon dello Utah alle coste dello Yucatan fino a immergersi nelle limpide acque che circondano le Bahamas, Ellen Meloy, scrittrice naturalista – che con questo libro è stata finalista al Premio Pulitzer nel 2003, un anno prima di venire a mancare – ci accompagna in un viaggio attraverso territori di straziante bellezza e vulnerabilità, generando nel lettore un rinnovato impulso a prendersene cura. Meloy fa della nostra capacità di percepire i colori – specialmente il turchese, colore ambiguo, sfuggente, a metà strada fra il verde e l’azzurro – un’esperienza squisitamente sensoriale. L’unica vera mappa cui vale la pena di affidarci per conoscere questo mondo in perpetuo cambiamento, osserva, è quella che i nostri sensi sono in grado di tracciare. Se invece di sfruttarla, ci limitassimo a godere della natura, se ci abbandonassimo alla sua seduzione, potremo tornare a sentirci vivi e parte di qualcosa di più grande. In questo intimo percorso la solitudine è fondamentale per contemplare ciò che davvero conta, e mai come ora queste parole risuonano di verità. La domanda fondamentale che questo libro pone è: vogliamo vivere sulla Terra a mo’ di ciechi parassiti o contribuire alla sua sopravvivenza come l’istinto ci suggerisce da sempre di fare?
LinguaItaliano
Data di uscita27 giu 2024
Quando il ramo si spezza: Una storia naturale del dissenso americano
Attraverso spazi aperti
Cheap Land Colorado: Bellezza e squallore ai margini dell'America

Titoli di questa serie (9)

  • Cheap Land Colorado: Bellezza e squallore ai margini dell'America

    1

    Cheap Land Colorado: Bellezza e squallore ai margini dell'America
    Cheap Land Colorado: Bellezza e squallore ai margini dell'America

    A maggio del 2017 Ted Conover, vincitore del National Book Critics Circle Award per la non-fiction e finalista al premio Pulitzer, si dirige in Colorado per abbracciare uno stile di vita rurale imperniato su due princìpi: vivere con poco e farlo sulla propria terra. Del resto, nella San Luis Valley tutto questo è ancora possibile: un lotto da cinque acri si può acquistare ad appena cinquemila dollari – e a volte anche a meno. Inizia così una storia che prosegue per quattro anni, durante i quali l’autore diventa parte di una comunità marginale e variegata: reduci di guerra affetti da disturbi post-traumatici; famiglie che istruiscono i figli a casa; persone consumate da dipendenze; omosessuali; afroamericani; patiti delle armi e della marijuana; individui afflitti da ansia sociale – gran parte dei quali rifugge la carità e si intestardisce sull’idea di autosufficienza, a volte fallendo. Si tratta di gente che disprezza il governo (beneficiando però dei suoi sussidi) e che considera sacro il proprio spazio privato (ficcando però costantemente il naso in quello degli altri). Così, calato tra anime generose (ma sempre in guardia dai ladri) e in grado di tollerare lo squallore (pur apprezzando la bellezza), Conover traccia il ritratto accurato e compassionevole di una sottocultura vivida e misteriosa, popolata da uomini e donne con storie avvincenti, certamente degne di essere raccontate.

  • Quando il ramo si spezza: Una storia naturale del dissenso americano

    1

    Quando il ramo si spezza: Una storia naturale del dissenso americano
    Quando il ramo si spezza: Una storia naturale del dissenso americano

    Quando il ramo si spezza è un viaggio rivelatore attraverso il continente americano e, in particolare, in quei luoghi abitati da pensatori radicali, coloni e artisti che, nel corso del Diciannovesimo secolo, hanno definito le proprie idee di libertà, progresso e giustizia sociale a partire dalla preservazione del paesaggio. La loro è una storia dimenticata di resistenza e dissenso che apre una breccia nell’immaginario di un popolo conosciuto prevalentemente per aver violato la bellezza naturale del proprio Paese in nome del desiderio di conquista. Daegan Miller, sostenuto da una scrittura vivida e appassionante, ci fa da guida tra scioperi, riunioni di massa, sollevazioni e lotte che ci portano alla scoperta di comunità antischiaviste, di fotografi sovversivi che boicottano, dall’interno, la Union Pacific Railroad, e di anarchici utopisti che immaginano un futuro più verde e libero tra le sequoie californiane. Partendo da quattro alberi monumentali del paesaggio americano, Daegan Miller si interroga su quali lezioni l’individuo possa trarre dalla Storia per rendere il mondo un posto migliore a prescindere dall’impeto con cui avanza la macchina della volontà nazionale.

  • Attraverso spazi aperti

    Attraverso spazi aperti
    Attraverso spazi aperti

    In questi quattordici saggi Barry Lopez indaga il rapporto tra l’individuo e il paesaggio, riflettendo non solo sull’impatto ambientale della presenza umana ma anche sugli effetti intimi della comunione con gli spazi aperti. Esplorando l’Ovest americano del Colorado e dell’Arizona, così come i grandi territori a nord, in Alaska, l’autore osserva le migrazioni delle oche canadesi ed è testimone della morte di un gruppo di balene spiaggiatesi sulle coste; si sposta in canoa acquistando una nuova prospettiva sui canyon; rivive la storia del popolo anasazi percorrendone le tracce rimaste sul territorio. Con una narrazione che racchiude in sé dolore e compromesso, ma anche profonda pace, Lopez si chiede, e ci racconta, qual è il posto dell’uomo nella natura.

  • Heartland: Al cuore della povertà nel Paese più ricco del mondo

    Heartland: Al cuore della povertà nel Paese più ricco del mondo
    Heartland: Al cuore della povertà nel Paese più ricco del mondo

    Discendente da cinque generazioni di agricoltori, Sarah Smarsh ci introduce alle vicende della sua famiglia per tratteggiare una storia molto più condivisa. Attraverso il racconto della sua infanzia – trascorsa perlopiù con la nonna in una fattoria a cinquanta chilometri da Wichita, in Kansas – e della vita dei suoi familiari, l’autrice ci invita a comprendere le dinamiche sociali della classe media negli Stati rurali d’America, dove si produce il fabbisogno alimentare di un Paese intero, senza che i lavoratori possano di fatto goderne. Emancipatasi da questa terra di mestieri umili e dimessi, alla quale da troppo tempo gli Stati Uniti guardano con sufficienza, Sarah Smarsh si svincola anche dall’eventualità di una gravidanza adolescenziale, una consuetudine che da generazioni sconvolge la vita delle donne della sua famiglia. Rivolgendosi a questa figlia mai nata, trova finalmente la serenità necessaria per raccontare che cosa succede quando il sogno americano si inceppa. Combinando l’analisi sociale e ambientale a uno sguardo intimo, Heartland riflette sui concetti di classe e identità, e su cosa significhi possedere meno di niente in una nazione fondata sul valore dell’abbondanza a ogni costo.

  • Il conforto della vastità

    Il conforto della vastità
    Il conforto della vastità

    In seguito alla morte del compagno Gretel Ehrlich, poetessa e regista, si reca in Wyoming per girare un documentario e presto si accorge di non volersene più andare. Concepito originariamente come diario personale, Il conforto della vastità descrive la bellezza mozzafiato dell’Ovest americano e la ruvidezza delle persone che lo popolano: rancher, allevatori e cowboy che chiamano casa questi ampi orizzonti su cui lo sguardo si perde. Ehrlich racconta l’alternarsi delle stagioni e il ritmo di una vita vissuta in simbiosi con gli animali; una luna di miele trascorsa a osservare le prodezze dei partecipanti a un rodeo; l’incanto dei rituali delle popolazioni indigene. Con una prosa lirica e un’attenzione per il dettaglio che le sono valsi paragoni con autori del calibro di Annie Dillard e Henry David Thoreau, Ehrlich ci invita a rallentare il ritmo delle nostre vite e perderci, meravigliati, nella natura selvaggia.

  • Horizon

    Horizon
    Horizon

    Fra le pagine di Horizon viaggiamo in compagnia di Barry Lopez attraversando sei regioni del mondo, sei paesaggi agli antipodi: dall’Oregon all’Artico, dalle Galápagos ai deserti africani, da Botany Bay in Australia alle calotte di ghiaccio in Antartide. In queste esplorazioni l’autore, considerato il grande cantore del paesaggio americano, ci invita a osservare i dettagli minuti e le questioni imperative della nostra epoca, e a ripercorrere il passato – passando da Cape Foulweather, dove avvenne il primo approdo di James Cook sulla costa occidentale del Nord America, alle isole che duecento anni fa videro nascere la teoria evoluzionista di Darwin. Muovendosi sulle tracce dei popoli preistorici, dei coloni e dei nativi, Lopez ci porta infine a guardare in faccia il presente, e a domandarci chi siamo e quale speranza ci resta per il futuro. Horizon, pubblicato negli Stati Uniti appena prima della morte di Barry Lopez e considerato dalla critica il suo capolavoro, ci aiuta a osservare il mondo in maniera diversa, conservando un senso di ottimismo per ciò che attende noi e il posto che chiamiamo casa.

  • Mill Town: La resa dei conti

    Mill Town: La resa dei conti
    Mill Town: La resa dei conti

    Ci troviamo a Mexico, in Maine, una piccola città che da oltre un secolo si sostiene grazie all’industria cartiera locale, la quale dà lavoro a quasi tutta la comunità, comprese tre generazioni di Arsenault. A distanza di anni, ormai trasferitasi altrove, l’autrice realizza che un’infanzia all’insegna della stabilità economica ha portato con sé un caro prezzo: la distruzione dell’ambiente circostante e la salute in declino degli operai – in un territorio che tutti, ormai, hanno soprannominato «valle del cancro». Una catastrofe che lentamente pregiudica il benessere economico e psicologico degli abitanti della zona, dinamica tipica di un Paese in cui il Sogno americano è un fiume che avanza imperterrito travolgendo tutto ciò che trova sul suo cammino. Mill town ricostruisce la storia di una famiglia e di una comunità, attraverso un’analisi puntuale e al tempo stesso intima. Il risultato è un campanello d’allarme. Arsenault ci chiede: cosa siamo disposti a sacrificare pur di sopravvivere?

  • Antropologia del turchese: Riflessioni su deserto, mare, pietra e cielo

    Antropologia del turchese: Riflessioni su deserto, mare, pietra e cielo
    Antropologia del turchese: Riflessioni su deserto, mare, pietra e cielo

    Questa è una raccolta di saggi che esplora il rapporto spirituale, emotivo e biologico fra l’uomo e i colori, il modo in cui questi hanno plasmato l’umanità e come è cambiato il nostro impatto sul pianeta mentre questo legame si logorava nel tempo. Dalle piscine della California al deserto del Mojave, dai canyon dello Utah alle coste dello Yucatan fino a immergersi nelle limpide acque che circondano le Bahamas, Ellen Meloy, scrittrice naturalista – che con questo libro è stata finalista al Premio Pulitzer nel 2003, un anno prima di venire a mancare – ci accompagna in un viaggio attraverso territori di straziante bellezza e vulnerabilità, generando nel lettore un rinnovato impulso a prendersene cura. Meloy fa della nostra capacità di percepire i colori – specialmente il turchese, colore ambiguo, sfuggente, a metà strada fra il verde e l’azzurro – un’esperienza squisitamente sensoriale. L’unica vera mappa cui vale la pena di affidarci per conoscere questo mondo in perpetuo cambiamento, osserva, è quella che i nostri sensi sono in grado di tracciare. Se invece di sfruttarla, ci limitassimo a godere della natura, se ci abbandonassimo alla sua seduzione, potremo tornare a sentirci vivi e parte di qualcosa di più grande. In questo intimo percorso la solitudine è fondamentale per contemplare ciò che davvero conta, e mai come ora queste parole risuonano di verità. La domanda fondamentale che questo libro pone è: vogliamo vivere sulla Terra a mo’ di ciechi parassiti o contribuire alla sua sopravvivenza come l’istinto ci suggerisce da sempre di fare?

  • Tracce

    Tracce
    Tracce

    La memoria della Terra è disseminata ovunque, nella sabbia e nella pietra. E ognuno di noi, a sua volta, è un paesaggio. Lauret Savoy ha ripercorso la storia del continente americano scoprendo che le tracce dei suoi antenati – schiavi e uomini liberi giunti dall’Africa, indigeni e coloni europei – sono andate in gran parte perdute. Mosaico di memorie di viaggio e indagini storiche, Tracce scandaglia le origini degli Stati Uniti e delle sue teorie razziali. Spaziando dalla faglia di Sant’Andrea alle piantagioni schiaviste del South Carolina, dai parchi nazionali alle riserve, fino al confine con il Messico, questa raccolta di saggi mette a nudo un feroce passato per dare voce a una Storia troppo spesso taciuta.

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