Stroncone
Stroncone è un comune italiano di 4 588 abitanti della provincia di Terni in Umbria. Fa parte dell'agglomerato urbano della città di Terni.
Stroncone comune | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Terni |
Amministrazione | |
Sindaco | Giuseppe Malvetani (lista civica Stroncone riparte) dal 27-5-2019 |
Territorio | |
Coordinate | 42°30′N 12°40′E |
Altitudine | 450 m s.l.m. |
Superficie | 71,17 km² |
Abitanti | 4 588[1] (31-8-2022) |
Densità | 64,47 ab./km² |
Frazioni | Aguzzo, Coppe, Finocchieto, I Prati, Vasciano |
Comuni confinanti | Calvi dell'Umbria, Configni (RI), Cottanello (RI), Greccio (RI), Narni, Otricoli, Rieti (RI), Terni |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 05039 |
Prefisso | 0744 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 055031 |
Cod. catastale | I981 |
Targa | TR |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 186 GG[3] |
Nome abitanti | stroncolini o stronconesi |
Patrono | beato Antonio da Stroncone |
Giorno festivo | 7 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Stroncone all'interno della provincia di Terni | |
Sito istituzionale | |
Geografia fisica
modificaIl territorio del comune di Stroncone ha una superficie di 71 km², in prevalenza collinare attraversato dalla valle del torrente Aia di Narni. Il suo punto più elevato (1160 m) è conosciuto come Macchialunga Pizzuta, collegato e immediatamente ad est della cima propriamente detta Macchialunga (1105 m). Geograficamente a sud della Conca ternana si trova su un costone del Subappennino al confine con la Regione Lazio.
La Frazione di Vasciano si trova tra la valle del torrente Aia e il Monte San Pancrazio[4].
- Classificazione climatica: zona E, 2186 GR/G.
Storia
modificaPreistoria
modificaNel comune di Stroncone nel 1911 sono stati rinvenuti oggetti preistorici provenienti dalla tomba eneolitica scoperta in località Cerreta di Stroncone, si trovano al Museo delle Civilta' Preistorico di Roma[5][6][7].
Epoca arcaica
modificaSulla sommità del Monte San Pancrazio chiamato in passato Monte Rosaro, tra il territorio del Comune di Calvi dell'Umbria e la frazione di Vasciano comune di Stroncone, sono visibili i resti archeologici di un centro di culto a pianta rettangolare del VI secolo probabilmente di cultura arcaica Osco-umbro-sabellica,[8] posto a controllo della viabilita' arcaica tra la Conca ternana, la Valle del Nera e la Valle del Tevere, il santuario poteva costituire un vero e proprio insediamento a sé stante, in genere di altura, oltre ad essere stato probabilmente un polo di aggregazione religiosa per più comunità tribali, con funzioni emporiche e di controllo, rappresentando il fulcro religioso, ma anche sociale ed economico, di un territorio non urbanizzato[9]
Epoca romana
modificaNel 1950 il Sindaco di Stroncone scrive alla Soprintendenza ai Monumenti di Roma relativa al riordinamento dell'archivio storico comunale e di un museo dove poter sistemare le monete, le lapidi, i frammenti di statue e le iscrizioni di epoca romana rinvenute sul territorio.[10]
Una leggenda vuole che nel territorio del comune di Stroncone si trovino le rovine dell'antica Trebula Suffena, ma non si hanno notizie certe.
Medioevo
modificaIl paese venne costruito intorno al X secolo da popolazioni che precedentemente abitavano nel fondovalle e che vedevano nel nuovo sito un luogo più sicuro e un rifugio più facilmente difendibile. Stroncone, inoltre, si trovava in una zona strategica e di confine fra il Ducato longobardo di Spoleto e i territori Bizantini. Proprio dal nome di uno dei duchi di Spoleto, Ugone, deriverebbe quello del centro, ottenuto dall'originario castrum Hugonis, corrotto in Castrugone, Strungone ed infine in Stroncone.
Il primo documento certo su Stroncone risale al 1012, in cui Giovanni di Pietro dona al monastero di San Simeone i suoi possedimenti situati nel territorio di Stroncone.
L'insediamento originale del paese era concentrato nel punto più alto dello sperone di roccia sul quale si erge. L'urbanizzazione del paese fu inizialmente confusa, le strutture abitative e difensive venivano modificate o costruite a seconda delle esigenze contingenti. Successivamente, nonostante la zona impervia, si delineò un paese ben organizzato e conformato come lo si può vedere oggi, con i tipici elementi del borgo medioevale: stradine strette e tortuose, chiese con pareti a ridosso di normali abitazioni, portali in pietra e un pozzo all'interno delle mura.
Politicamente, il paese ha sempre gravitato nell'orbita egemone dello Stato Pontificio. Nel secolo XI fu sotto il dominio del monastero di Farfa e, a partire dalla metà del secolo XII, è annoverato come tributario della Chiesa Romana. A causa della sua strategica posizione e alla fede guelfa che lo contraddistingueva, mise più volte a repentaglio la sicurezza della popolazione, soprattutto a causa delle mire espansionistiche di Narni. Nel 1209, infatti, papa Innocenzo III fu costretto a colpire d'interdetto i narnesi obbligandoli a riedificare quanto avevano distrutto dentro e fuori le mura. Stroncone non dimenticò mai questo gesto di infinita magnanimità e restò sempre fedele al Papa, tanto che sullo stemma del comune compaiono la croce bianca su fondo rosso e le chiavi pontificie.
Con il XIV secolo la cittadina, seguendo ancora il destino di Narni, appare governata dai rettori dello Stato Pontificio, sostituiti dal 1377, alla fine dell'esilio avignonese dei papi, da vicari della Santa Sede che governano attraverso un commissario.
Nel 1394 la rocca fu occupata da Pandolfo III Malatesta e nel 1404 da Andrea Tomacelli (fratello di papa Bonifacio IX), quando, per liberarsi del presidio signorile, gli stessi Stronconesi distrussero il paese. Dalla fine del secolo XVI, dopo la riforma amministrativa dello Stato Pontificio di Sisto V, il piccolo centro, in parte ricostruito, fu sottoposto direttamente alla Camera Apostolica, la quale dipendeva dal pontefice stesso ed era governata da un commissario apostolico residente.
Epoca moderna
modificaNel 1799 nel quadro delle Insorgenze antifrancesi in Italia Stroncone insorta dovette capitolare alle truppe napoleoniche guidate dal generale Jabłonowski, ma riuscì a resistere per ben sette giorni all'assedio. In seguito alla capitolazione concordata con alcuni assediati stremati, il piccolo borgo dovette subire uno spietato saccheggio.
Nel 1861 divenne municipio del Regno d'Italia: Stroncone perse la sua autonomia e fu unita al comune di Terni nel 1927[11]. Soltanto dopo la II guerra mondiale, nel 1947, riconquistò l'autonomia amministrativa.
Negli anni Duemila è stato inserito nella lista dei Borghi più belli d'Italia.[12]
Simboli
modifica- Stemma
- Gonfalone
«Drappo partito: nel primo d'azzurro, al castello, d'una torre d'angolo, la torre accostata da due chiavi d’oro, addossate e le scritte poste in banda, in caratteri capitali gotici d'argento, una superiormente al castello, "STRONCONIUS", e una inferiormente al castello "LIBERTAS"; nel secondo di rosso alla croce d'argento, accantonata da otto chiavi d'oro, decussate ed addossate, due per due; il tutto abbassato da un colmo di rosso caricato della scritta in caratteri capitali di oro COMUNE DI STRONCONE.»
Società
modificaEvoluzione demografica
modificaAbitanti censiti[13]
Infrastrutture e trasporti
modificaStrade
modificaStroncone è attraversato dalla strada provinciale n. 16 "di Stroncone", che lo collega a Terni, e dalla strada provinciale n. 63 "dei Prati di Stroncone" che prosegue l'ascesa verso la montagna raggiungendo la frazione Prati.
La parte occidentale del territorio comunale è attraversata inoltre dalla strada regionale 313 "ternana" Terni - Passo corese, che collega la conca ternana alle località tra Lazio e Umbria a sud della valle del Tevere.
Ferrovie
modificaLa parte settentrionale del territorio comunale è brevemente lambita dalla ferrovia Terni-Rieti-L'Aquila, linea secondaria a trazione diesel e binario unico; fino al 2014 il comune era servito dalla fermata di Stroncone, situata a circa tre chilometri dal paese, oggi soppressa per via della sua scarsa frequentazione.
Mobilità urbana
modificaI trasporti interurbani di Stroncone vengono svolti con autoservizi di linea gestiti da Busitalia Umbria.
Amministrazione
modificaGemellaggi
modificaNote
modifica- ^ Bilancio demografico mensile anno 2022 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ In passato chiamato Monte Rosaro
- ^ Colini Giuseppe Angelo: Tomba eneolitica scoperta nella località Cerrata nel comune di Stroncone, Umbria, 63-71, su webdb.muciv.beniculturali.it.
- ^ Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria. Inventario, Tomba eneolitica di Stroncone 1912, su inventari.san.beniculturali.it.
- ^ REGIONE UMBRIA: QC 2.2 SITI ARCHEOLOGICI ED ELEMENTI DEL PAESAGGIO ANTICO (PDF), su umbriageo.regione.umbria.it.
- ^ Comune di Calvi dell'Umbria, Vincoli Archeologici, Monte San Pancrazio, su www.sabap-umbria.beniculturali.it, 21 giugno 2022. URL consultato il 20 giugno 2023.
- ^ BOLLETTINO DI ARCHEOLOGIA On LIne DIREZIONE GENERALE PER LE ANTICHITA’ III, 2012/2 VALenTInA DI STeFAnO*, GIORGIA LeOnI*, MARIA LUISA MARCHI** pag 15 (PDF), su bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it.
- ^ Soprintendenza per i beni archeologici dell'Umbria. Inventario Stroncone riordino archivio storico e museo 1956, su inventari.san.beniculturali.it.
- ^ R.D.L. 2 gennaio 1927, n. 1, art. 4
- ^ Stroncone: un tuffo nel Medioevo, su tempoitalia.it.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Stroncone
Collegamenti esterni
modifica- Sito ufficiale, su comune.stroncone.tr.it.
- Stroncóne, su sapere.it, De Agostini.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 167720723 · SBN FOGL000396 · LCCN (EN) nr95043214 · GND (DE) 4400305-5 · BNF (FR) cb14644283m (data) · J9U (EN, HE) 987007540584305171 |
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