PASCAL
PASCAL
PASCAL
Per Pascal l'uomo ha natura indefinita e indeterminata; egli non ha certezze, ma ha bisogno di
averle. Per ottenere tali certezze non ci si deve affidare n alla ragione n alla scienza: solo Dio
pu risolvere i nostri problemi.
Il filosofo ritiene che l'atteggiamento della mentalit comune davanti ai problemi esistenziali
sia quello del divertissement. Questo termine, che viene solitamente tradotto con distrazione
o divertimento, assume il significato filosofico di oblio e stordimento di s davanti alle
occupazioni, ai lavori e alle attivit generali che svolgiamo per non pensare. Il
divertimento, quindi, una fuga da s e dalla ricerca dello scopo della propria esistenza
ottenuta tramite qualsiasi attivit. Ma da cosa fugge l'uomo?
Innanzitutto dalla propria infelicit e dagli interrogativi sulla vita e la morte.
Nulla insopportabile all'uomo quanto l'essere in pieno riposo, senza da fare, senza
divertimento; in questo modo, infatti, l'uomo sente il suo niente, la sua insufficienza, la sua
impotenza, che porteranno al mal umore, alla perfidia, alla disperazione e, soprattutto, alla
noia. A questo punto, quindi, l'uomo preso dall'angoscia e cerca di distrarsi tramite varie
occupazioni. Disperdendosi in mille attivit, l'uomo non cerca le cose, ma la ricerca delle
cose. Queste cose, comunque, non sono cercate in vista della felicit: sono cose che non si
vorrebbero se fossero offerte.; non viviamo mai nel presente, ma in attesa del futuro.
Tuttavia il divertimento, essendo una continua fuga da noi stessi, non genera felicit, ed
qualcosa di fallimentare perch non porta e a un completo appagamento del desiderio. Il
divertimento, provenendo dall'esterno, porta l'uomo ad essere schiavo delle cose anzich
consolarlo. Cos, la sola cosa che pu consolarlo dalle sue miserie la pi grande delle sue
miserie. Il divertimento, per, non porta a nulla, se non ad arrivare alla morte senza avere mai
vissuto. Per questo motivo l'uomo non deve chiudere gli occhi davanti alla sua miseria, ma
deve saper accettare la propria condizione e tutto ci che essa implica senza
fuggire.
La filosofia superiore alla mentalit comune e alla scienza in quanto si pone i massimi
problemi metafisici ed esistenziali; essa, comunque, non in grado di risolverli.
Ad esempio, la pretesa dei metafisici di dimostrare, a partire dalla natura, l'esistenza di Dio
falsa, giacch l'ordine e le meraviglie del creato non dimostrano di per s
l'esistenza di Dio; solo agli occhi di chi crede la natura appare come un'opera divina, mentre
per chi non crede essa pu venire interpretata anche senza Dio.
Per Pascal l'esistenza di un Creatore, razionalmente parlando, non chiara n certa, bens
oscura e problematica quanto la sua esistenza. La ragione umana, quindi, non pu dimostrare
n che dio esiste, n che non esiste.
Inoltre le prove metafisiche dell'esistenza di Dio hanno il limite di giungere a una divinit
puramente astratta, a un semplice Dio dei filosofi e degli scienziati che, essendo un puro
ente di ragione, del tutto inutile alluomo.
La scommessa su Dio
scommettere su Dio e, quindi, a decidersi nei confronti di una divinit la cui esistenza o
non-esistenza appare problematica.
Nonostante tutto, Pascal riconosce che non si pu comandare la propria fede; egli dice che
necessario lavorare e convincersi dell'esistenza di Dio non aumentando le prove della sua
esistenza, ma diminuendo tutti quegli elementi che ostacolano la fede. Bisogna, inoltre, entrare
nel meccanismo della fede, far tutto come se si credesse: far dire messe, mettersi in
ginocchio, ecc; tutto ci far tacere i dubbi e indurr l'abitudine della fede. In altri termini,
Pascal crede che l'uomo non possa impegnarsi nella fede solo con la ragione: deve impegnarsi
con tutto se stesso.
Trovato Dio, anche la morale, secondo Pascal, diventa qualcosa di saldo, poich i suoi principi
vengono derivati dall' amor di Dio e fondati su di esso.