Ignacio Matte Blanco
Ignacio Matte Blanco
Ignacio Matte Blanco
Introduzione
1. Sento che devo spiegare perché oso parlare in una riunione
come questa. Non sono un critico di arte, non sono un artista e non
posso vantarmi di avere una conoscenza ampia e profonda
dell’argomento. Posso, invece, dire che sono sensibile a diverse
manifestazioni artistiche e aggiungere che esse giocano un ruolo
molto importante nella mia vita intima. Tuttavia, sono ben
consapevole che niente di tutto ciò è sufficiente a conferirmi il
diritto di parlare di questo argomento.
Tuttavia, credo di avere una credenziale. Ed è questa: parecchi
anni di studio mi hanno portato gradualmente a riformulare il
concetto di inconscio in termini tali che permettono di ricavare il
valore epistemologico contenuto nelle scoperte di Freud e, di
conseguenza, di gettare le basi di una nuova epistemologia che
scaturisce da queste scoperte e che sembra potere espandersi in
svariate direzioni.
Una di queste direzioni porta, credo, a nuovi angoli di studio della
creazione artistica, che possono essere significativi. Questa è,
dunque, la unica credenziale che posso presentarvi.
2. Sono molto lontano dal considerare queste riflessioni come
qualcosa di compiuto. Per me questo è soltanto un inizio. Sono
anche consapevole del fatto che le cose che sto proponendo
possono destare critiche e anche essere sbagliate. Allo scopo di fare
capire meglio il loro senso, come io le vedo e come vorrei che altri
le vedessero, penso che sia utile raccontare qualcosa sul loro
sviluppo. Da molto tempo sto riflettendo sull’argomento. Ho preso
numerose note sui suoi diversi aspetti. Quando mi sembra che
qualcosa sia diventata più chiara, faccio una stesura più formale.
Rapidamente mi accorgo che non è soddisfacente. Ricomincio. E
così via. Spero che adesso si possa capire che quel che sto
proponendo non può pretendere di essere definitivo. D’altronde,
questo è il destino di ogni processo di pensiero e di ogni ricerca: per
quanto valida, presto o tardi dovrà cedere il posto a qualcosa di più
preciso che contenga quello che essa contiene di valido. Il guaio è
che a volte questo non succede e allora una verità degna di ascolto
viene dimenticata. Mi auguro che non sia il caso degli aspetti validi
di ciò che sto proponendo.
In questo convegno vorrei avere l’opportunità di discutere le idee
che sto presentando, e di sentire i vostri punti di vista, nella
speranza che possiamo, insieme, dare un contributo al’ chiarimento
degli importanti quesiti ed emozioni che insorgono nella
contemplazione delle manifestazioni artistiche.
3. Queste riflessioni riguardano, gli aspetti più generali della
questione. Proprio per questo, esse valgono, credo, in tutte le
varietà di creazione artistica, sia essa arte plastica, letteratura,
musica, teatro e cinema; o negli aspetti artistici delle arti applicate,
per esempio architettura, moda, decorazione; o, infine, opere d’arte
della natura, come i dipinti colorati che si vedono nel tramonto del
sole in un cielo fondamentalmente limpido che ha qualche nuvola
sparsa qua e là; o nella bellezza di un pavone.
4. So di cinque persone che, nei loro studi sulla creazione
artistica, hanno fatto riferimento ai miei lavori. In ordine cronologico
sono, a quanto mi risulta: F. Orlando, S. Bernardi, S. Agosti, L.
Albano e F. Acernese. I loro scritti sono molto stimolanti e portano a
capire nuovi aspetti della questione. Vorrei avere l’opportunità di
poter commentarli e discuterli in dettaglio. Purtroppo non sembra
che questa sia l’occasione di farlo. Vorrei almeno esprimere loro la
mia gratitudine.
5. Concludo questa introduzione con una premessa che, come si
vedrà presto, è anche un post scriptum. Ho incominciato con
l’intenzione di utilizzare le conoscenze della epistemologia bilogica
nel l’argomento della creazione artistica. Man mano che andavo
avanti mi rendevo conto che vi erano aspetti di quello che
intendevo utilizzare che non erano sufficientemente sviluppati per
lo scopo che avevo in mente. Così, lentamente il mio lavoro si
trasformò in una ricerca simultanea su due argomenti: creazione
artistica e gli aspetti appena menzionati. Credo di avere imparato
molto su tutti e due.
Ho scritto questa premessa non all’inizio bensì verso la fine di
questo studio. La consapevolezza acquisita mi ha richiesto di
rivedere il testo, allo scopo di separare meglio ciò che è conosciuto
da quello che lo è meno.
6. Ciò che segue è la prima parte di uno studio più lungo, ancora
in corso.