Il Serpente
Il Serpente
Il Serpente
Tratto da www.montesion.it
altre meno, sul serpente sono tutti daccordo. lui il colpevole di tutto! Poco
aiuta se nella simbologia di molte antiche tradizioni, se nellesoterismo, se
nelle intuizioni dei mistici, si dica che il serpente ha anche degli aspetti positivi,
perfino terapeutici. In quei casi, si pensa, non si sta certo parlando del serpente
del giardino dellEden. Portata allo stretto, la religione giudaico-cristiana si
trova sempre vicina al pericolo di ricadere in una visione di totale dualismo,
identificando nel serpente una specie di anti-Dio.
Qui c la pi importante delle parti mancanti. Il serpente la pi sconosciuta
delle variabili dellequazione generale. Il suo ruolo, la sua identit, sono
totalmente relegati in quella zona che nella terminologia junghiana si chiama
ombra: il male e le mancanze cos gravi che una persona non sarebbe mai
disposta a riconoscerle in se stesso, bens le proietta sempre e soltanto sugli
altri.
Il suggerimento che presenteremo in queste righe che il ruolo del serpente
vada rivalutato. Attribuendo allasse dei quattro personaggi chiave Dio-AdamoEva-Serpente una scala decrescente dal Bene assoluto di Dio al male assoluto
del serpente, non si farebbe che dimostrare il trionfo del frutto dellalbero della
conoscenza, il cui inganno sta proprio nel portare il bene sempre da una parte
sola, e lasciare il male dallaltra.
Ripetiamo questa osservazione fondamentale: unetica e un insegnamento
religioso basato sullinequivocabile differenza, distanza, inconciliabilit del bene
e del male, sono per sempre relegati nellambito proprio di quanto condannano
ed aborriscono: lalbero della conoscenza del bene e del male.
Ci sono due alberi nel racconto, o meglio, ce ne sono tanti, ma solo due di essi
svolgono un ruolo primario: lalbero della vita e lalbero della conoscenza del
bene e del male. Del primo si dice: e lalbero della vita nel mezzo del
giardino.. (Genesi 2, 9).
Cio si specifica dove si trovava. Nello stesso verso si nomina anche il secondo
ma semplicemente col suo nome: e lalbero della conoscenza del bene e del
male.
Dellalbero della conoscenza si riparla in seguito, specificando meglio la sua
collocazione: del frutto dellalbero che nel mezzo del giardino (Genesi 3, 3)
Viene da pensare che si trattasse dello stesso albero, se occupavano la stessa
collocazione spaziale.
Parliamo brevemente
nellequazione base.
dei
due
alberi,
la
quinta
la
sesta
incognita
e del come allontanarsi dalle altre. La seconda, la Tor della vita, grazie al
contatto con la parte nascosta, cabalistica, del testo biblico, cerca il sollevarsi
al livello dellesperienza mistica, la sola capace di unificare gli opposti, e di
trasformare in modo permanente, la realt contingente.
Nella Qabalah, lAlbero della Vita viene riccamente descritto ed insegnato come
lunione organica ed interattiva di dieci componenti, che sono le dieci
potenzialit dellanima umana, nel suo essere immagine e somiglianza
dellanima divina. Su questo argomento tanto gi stato scritto e pubblicato
dalla nostra scuola e da molti altri insegnanti. Aggiungeremo che, negli ultimi
anni, diventa sempre pi chiaro come nellAlbero della Vita vi sia unundicesima
componente, la misteriosa Daat, Conoscenza. La sua presenza volta a
rendere possibile lintegrazione tra le prime dieci. Daat in realt lunica colla,
la fonte dei gluoni (si direbbe in termini di fisica quantistica) che permettono
lunificazione reale, tangibile, operativa, di tutte le altre Sephiroth.
Lalbero della conoscenza, scelto da Adamo ed Eva, la comprensione di se
stessi e della realt nella quale si vive, tramite unirrefrenabile corsa alla sua
separazione in pezzettini sempre pi piccoli. Confrontandoli, mettendo in
evidenza similitudini, ma soprattutto differenze, lalbero delle conoscenza
permette un impadronirsi dei meccanismi funzionali dellesistenza umana e
terrena. Avendone la comprensione, luomo e la donna si garantiscono la
sopravvivenza. Anche una certa evoluzione possibile, come si vede negli
ultimi secoli. Laccumulo di conoscenza scientifica, tecnica, umanistica, ha
permesso grandi balzi in avanti nel controllo dellambiente e delle risorse.
Tipico, per dellalbero della conoscenza, il rimanere eternamente in uno
stato dualistico, o ancor pi frazionato di quello iniziale. Ogni conquista e passo
in avanti del progresso, costano una perdita, una sconfitta, una lesione, da
qualche altra parte. Non importa come e cosa si faccia, ci sono sempre delle
scorie pi o meno evidenti, pi o meno ingombranti, che si accumulano, e alla
fine, mettono a repentaglio i vantaggi ottenuti in altri campi.
Ci e valido in tutti i settori. Anche la spiritualit, la religione, perfino gli
insegnamenti esoterici tradizionali, risentono in modo spesso non correggibile,
dellinfluenza dualistica bene-male, con il continuo bisogno di svalutare o
condannare una parte del tutto, nel tentativo di elevare o santificare o rendere
preferibile, laltra parte. Questo un meccanismo che va superato. Ci si trova
davanti al paradosso di chi condanna lalbero della conoscenza, additandolo
come la fonte di ogni male, mentre in realt ne usa i parametri e i metri di
giudizio quotidianamente.
Lo studio attento dei primi tre capitoli del Genesi, rivela come entrambi gli
alberi siano nel mezzo del giardino. Secondo la Qabalah si tratta, in realt, di
uno stesso ed unico albero. Ci che cambia, sono i modi di vivere, di
esperimentare, e di correlare linsieme delle loro dieci o undici componenti.
Ci rivolgiamo ora al compito di proporre una ridistribuzione di bene e male
lungo tutto lasse dei 4 + 2 partecipanti alla grande equazione Giardino
dellEden.
Essi infatti dicono: cosa volete dimostrare con tutte queste analogie
numeriche? Volete forse dire che il serpente il Messia? La logica
affermerebbe invece che si tratta di due figure opposte, e che sia proprio il
Messia il personaggio che deve venire a rettificare gli errori originati con
serpente, passati poi ad Adamo ed Eva. Questa la logica, ma la logica
anchessa un solo aspetto del complesso serpente, la sua parte centrale
rettilinea.. la logica non che un semplice frutto dellalbero della conoscenza.
La realt nuda e cruda che senza la collaborazione del serpente, il Messia non
potr mai rivelare al mondo le vie per riportare lAlbero della Vita tra le possibili
scelte ed opzioni dellessere umano.
Da sempre il serpente lo schermo preferito sul quale proiettare le ombre
negative dellesistenza. Su di esso vengono buttate tutte le parti non
riconoscibili e non accettabili della propria personalit. Il cattivo, il tentatore..
ma cosa voleva veramente: solo rovinare Adamo ed Eva? Ma da dove veniva
una tale creatura cos malvagia in un luogo cos perfetto come il giardino?
La risposta una sola: anche il serpente era agli inizi una creatura
meravigliosa, per nulla malvagio. Era un angelo in missione. La missione gli era
stata affidata da Dio stesso, e consisteva nel mettere alla prova le due nuove
creature di Dio, Adamo ed Eva, che dovevano ricevere liniziazione alla libert e
alla indipendenza delle proprie scelte. Dovevano iniziare la via verso il
raggiungimento della Consapevolezza universale. Pur nella loro risplendente
perfezione, Adamo ed Eva erano come due infanti, quasi due automi, due
creature meravigliose ma che avevano ricevuto tutto ci che possedevano
come semplice dono. C un concetto in Qabalah di pane della vergogna. In
breve, esso afferma che cibarsi e nutrirsi di un qualcosa che non si meritato,
o per il quale non si ha lavorato in nessun modo, fondamentalmente
negativo, e lascia in coloro che se ne cibano, un senso di vergogna.
importante comprendere questo concetto: la vergogna che coglie Adamo ed
Eva dopo il frutto proibito, e che li costringe a nascondersi, era gi presente in
loro, come tangibile potenzialit, gi ben prima del peccato, e non ne la sua
conseguenza diretta.
Adamo ed Eva avevano un compito importantissimo da svolgere. Intorno a loro,
oltre ai confini del Giardino, cerano le rovine delle prime creazioni, cerano
milioni di anime, di persone, in pena.. le creature dellOlam ha Tohu, dei primi
mondi costruiti da Dio e poi distrutti, nel segreto del fabbricava mondi e li
distruggeva.
Quei mondi, e le persone che vi dimoravano, aspettavano la redenzione,
lattendevano con una urgenza disperata, volevano qualcuno che insegnasse
loro come uscire dalla relativit delleterno ripetersi del ciclo creazionedistruzione. Adamo ed Eva avrebbero dovuto essere i Messia, lui il Figlio di
Davide, lei il Figlio di Yosef. Per fare ci dovevano attivare in modo autonomo,
liberamente scelto, le loro enormi e perfette potenzialit. Il serpente era un
angelo in missione, rappresentava le anime del mondo del Caos, tutte le loro
esigenze, il problema esistenziale di chi sa cos tanto della vita e del mondo,
ma che tutto ci non gli serve per essere felice.
Cera un modo, difficile, improbabile, nel quale Adamo ed Eva avrebbero potuto
svolgere il loro compito tramite la via della gioia e della felicit. Lo tentarono. Il
serpente era langelo divino che era venuto a dare loro liniziazione necessaria.
Gli angeli sono creature molto speciali, pur avendo unesistenza in qualche
modo separata da quella di Dio, sono sempre connessi con la Sua volont. Per
fare un esempio tratto dal mondo spiegato oggi dalla fisica, gli angeli vivono in
uno stato di consapevolezza da campo del punto zero. Pur non avendo nulla
in se, il campo zero il pi alto stato energetico noto: un insieme di
innumerevoli coppie elettrone-positrone, che si manifestano per brevissimi
intervalli di tempo, ordini di grandezza vicini al tempo di Planck (circa 10 alla
-44 secondi), si scontrano per annichilarsi in un fotone anchesso destinato a
restare solo pochi istanti infinitesimali. Simbolicamente, una condizione di
parit simmetrica materia-antimateria, tutta immersa nella luce. Ecco perch
gli angeli, creature di luce, possono agire nel mondo fisico senza
necessariamente farne parte.
Il serpente arriv nel giardino per ricordare ad Adamo e a Eva il compito per il
quale erano stati creati. Preso da dinamiche molto imprevedibili, avvenute altre
volte in incontri ravvicinati tra essere umani ed angeli, il serpente usci dalla
consapevolezza del campo del punto zero. Acquist un ego ed una
consapevolezza separata. Vide Eva e se ne innamor. Il serpente conobbe Eva,
che ebbe una reazione positiva al suo approccio. Pur non essendo deducibile da
qualche immediato dettaglio del testo, c chi dice che Eva permise allamore
del serpente di entrare in lei, e che nessuno sa quanto veramente in profondit
esso sia penetrato. E non si pensi ad una passione fisica, come
apparentemente indicato dai midrashim.. era un amore totale, quale quello
provato dal re Davide per Batsheva, la prima volta che la vide. Un amore
travolgente e sconvolgente. Era lamore di chi ha sempre cercato la perfezione
e se la trova davanti per la prima volta. Il serpente non voleva il male di Eva,
voleva corteggiarla offrendole il pi bello ed importante dei doni che egli
possedeva: la Conoscenza. E lo fece.
Ed Eva conobbe... la conoscenza tutta la storia dellumanit. Dagli inizi alla
fine. Il viaggio quello dalla conoscenza separatrice a quella unificatrice. Il
primo stato di unione di Adamo ed Eva in Paradiso era simile a quello di due
ci che desiderava di pi: invece dellamore, tra lui ed Eva ora ci sar sempre e
soltanto linimicizia, eiv, lodio (cap. 3 verso 15). Eva viene punita con i
travagli del parto e con il dover sottostare al marito. Adamo? Dovr lavorare
duramente. Perfino la terra riesce in qualche modo a meritarsi una
maledizione: maledetta sia la terra per colpa tua.. (Gen 3, 17).
E Dio? Che figura ci fa Dio in tutto ci? I primi due capitoli del Genesi lo vedono
nel ruolo glorioso del Creatore, del Saggio Architetto che ordina lintera
creazione, fino al Suo capolavoro, fino ad Adamo. Fino alla domanda che pone
ad Adamo: Dove sei? domanda magistrale, che ognuno di noi dovrebbe farsi
ogni momento, Dio il Saggio e il Maestro a tutti gli effetti. E poi? A quanto
pare gli effetti del frutto proibito si fanno sentire anche sulla Sua immagine. Di
colpo Egli diventa giudice e castigatore. Ci siamo troppo abituati a quegli
aspetti della realt, non ce la possiamo nemmeno immaginare priva: giudizi e
condanne. Giudizi e condanne di ogni tipo hanno continuato a colpire
lumanit, colpevole o innocente, non fa differenza, ininterrottamente, da allora
a oggi.
Ma domandiamoci se ci sia inevitabile: non piuttosto una sola versione delle
possibilit? Non forse il continuare la catena di errori iniziata da Adamo ed
Eva che tremano impauriti? Non c forse nellalbero della conoscenza anche il
bene? Non c forse in esso unaltra possibilit, unaltra opzione attivabile dalla
benedetta, ormai acquisita, libert di scelta?
forse a caso che il valore numerico di nachash-serpente sia lo stesso di
mashiach-messia? 358.. senza per ora entrare nella ricchissima simbologia di
questo numero, fondamento di tutta la Qabalah.. il doppio otto, il raddoppio
dellInfinito verticale
Anche il Dio degli eventi del giardino e decaduto nel suo ruolo. diventato
severo, cattivo! Ma che serie di punizioni! Inappellabili per di pi. Che processo
fu mai? Dovera una avvocato difensore? Dovera la possibilit di invocare
grazia?
Ci si metta, per cos dire, nei panni di Dio, la sera, dopo la cacciata. Solo,
perfetto, riflette sugli eventi. Il giardino vuoto, i suoi due capolavori, Adamo
ed Eva, siedono nelloscurit pi fitta, interna ed esterna, al limite della
depressione totale. Il serpente, il Suo emissario, si sta rotolando nella polvere,
cercando di guarire le ferite che gli rimangono al posto degli arti, ormai
amputati. Forse sogna lamore che ha avuto per pochi istanti, e poi gli stato
cambiato in odio.
Ci si sentirebbe soddisfatti di tutto ci? Ci si auto congratulerebbe? Bel finale,
vero? E gli applausi? Chi glieli fa gli applausi: Adamo, che nel frattempo si
anche allontanato da Eva, il primo divorzio della storia? Eva, che forse sta
usando le mani per asciugarsi le lacrime? O il serpente che le mani non le ha
pi?
ovvio che lequazione iniziale non risolta. evidente che qualche calcolo
Come detto, nella storia del Giardino hanno un ruolo attivo o distinto sei soli
personaggi principali: Dio, Adamo, Eva, lAlbero della Vita, lAlbero della
conoscenza, il Serpente. Essi sono riconducibili a tre coppie. Per esclusione,
visto che Adamo ed Eva sono stati creati uomo e donna, luno per laltro, e
visto che i due alberi fanno anchessi parte della stessa famiglia, rimane solo la
possibilit di avvicinare Dio e il serpente. Lidea non cos eretica come
sembra. Ad esempio, nella psicologia junghiana il fatto che il Divino, cos com
percepito dagli individui, presenti aspetti dombra e di imperfezione un dato
fondamentale e scontato. Se ti tiene conto che il Dio del quale si parla nel
capitolo 3 del Genesi una imperfetta commistione del Figlio e della Femmina,
che risentono delle proiezioni umane, e visto che Adamo ed Eva leggono gli
eventi di quel primo loro giorno di vita come un colossale fallimento, evidente
che anche limmagine di Dio collegata a tutto ci soffra di macroscopiche ed
inaccettabili carenze. Si noti bene, non sottolineeremo mai abbastanza questo
punto: tali carenze non sono solo il risultato della colpa di Adamo ed Eva!! Esse
sono insite nello stesso mistero delle due Espressioni divine inferiori, il Figlio e
la Femmina, ad immagine delle quali Adamo ed Eva sono stati creati. Una di
queste carenze sta nel fatto che nellanalisi dei sei personaggi raggruppati in
tre coppie, Dio si ritrova necessariamente associato al serpente, che nel
racconto rappresenta il male stesso.
Della presenza della Femmina non ci sono tracce nel testo letterale di quei tre
capitoli.
Non si tratta di una associazione arbitraria o eretica! Uno, abbiamo notato, il
serpente era in origine un angelo, un inviato di Dio, arrivato l appositamente
per mettere alla prova Adamo ed Eva.
Nella sua opera magna di Qabalah, Leshem, shvo veachlamah, Rabbi Shlomo
Elyashiv, basandosi sullArizal e sul Gaon di Vilna, afferma in sostanza che
Adamo ed Eva non avevano nessuna possibilit di superare la prova della
scelta tra i due alberi, dato che il serpente proveniva da livello chiamato Ima
(Madre), mentre loro due erano solo nel piano di Figlio, Zeir Anpin. Era come se
una coppia di studenti appena entrati al liceo fosse stata sottoposta ad un
esame universitario.
Laltro grande elemento associativo tra Dio e il serpente, al quale si
accennato in precedenza, lidentit numerica tra nachash, 358, e Mashiach,
358, tra serpente e Messia, che meriterebbe spiegazioni molto pi ampie.
Pur se soltanto indicata, essa mostra tuttavia una vicinanza tra i due
personaggi suddetti.
Infatti, levento messianico, la trasformazione gloriosa di tutta la creazione,
unopera di sommo intervento divino, e certamente richiede la partecipazione
simmetrica di tutte le Personificazioni, o Ipostasi Divine.
Comunque la si rigiri, lassociazione Dio-serpente pu e deve rimanere
problematica. C un solo modo di liberare Dio da essa, rispettando la
simmetria generale del racconto, ed evitando accuratamente di ricadere nelle
descrizioni dualistiche. Lapproccio dualistico, etico e moralistico, ha fallito il so
compito interpretativo, in quanto confina tutto il male da una parte e tutto il
bene dallaltra, con poche e confuse gradazioni intermedie, sempre comunque
riconducibili alluno o allaltro dei due poli. Ripetiamo senza stancarci: un tale
dualismo la tomba della capacit evolutiva di una religione, forse dellintera
umanit. il peggiore di tutti i possibili stalli energetici. il risultato pi diretto
ed evidente del frutto dellalbero della conoscenza, divorato in quantit
industriali mentre si convinti che ci si sta alimentando del frutto dellalbero
della vita. La classica lettura, il Dio buono da una parte, e il serpente cattivo
dallaltra, con alberi ed esseri umani oscillanti da una parte allaltra dei poli
estremi, il risultato pi clamoroso del frutto dellalbero della conoscenza del
bene e del male! Chiunque la ritenga indiscutibile sia almeno onesto nel
dichiararsi affetto da quel frutto, e non dichiari di stare gi cibandosi del solo
frutto dellalbero della vita. Sia chiaro, la lettura etica classica non sbagliata,
ma lineare ed incompleta, provvisoria, e richiede un grande cammino
evolutivo, simbolicamente connesso con il digerire il frutto famoso, ormai
comunque mangiato da Eva e da Adamo a nome di tutta lumanit.
Lalbero della conoscenza non cos velenoso, visto che contiene anche il
bene, ma il problema vero quando lo si confonde con lAlbero della Vita,
qualcosa di straordinariamente diverso, di totalmente integrato. Non ci sono
pi conflitti nellAlbero della Vita, solo polarit generatrici di diverse gamme
energetiche.. solo uno scambio ritmico ed armonico di ruoli e di attributi, senza
confusioni, senza sopraffazioni.
C un solo modo per riportare il Dio che parla ed agisce nel capito 3 del Genesi
al Suo ruolo felice, saggio, compassionevole: quello di inserire un settimo
personaggio, che faccia coppia col serpente. In tal modo, le tre coppie create si
perfezionano vicendevolmente, e Dio il settimo, libero di mostrare in una
dimensione parallela la perfezione del Settimo giorno, il Shabbat, nel quale Egli
perfettamente riconciliato ed unito con la Shekhin.
Nel linguaggio cabalistico precedentemente utilizzato, significa dire di un Zeir
Anpin, il Volto in Miniatura, che si unisce indissolubilmente alla Nuqva, alla
femmina.
Ma chi allora questo settimo personaggio? E qui facciamo unipotesi, lipotesi
centrale di questo elaborato. Il settimo personaggio la serpentessa.!
Sebbene non se ne parli in modo esplicito, sappiamo per certo dal midrash che:
Dio disse ad Israele: Tutto ci che ho creato lho creato a coppie: cielo e terra,
sole e luna, Adamo ed Eva, questo mondo e quello a venire. Questo midrash si
basa su di un verso del Qoelet: ze lumat zeh assa ha Elohim, questo
parallelo a quello ha fatto Dio. Perfino il Leviatano, il mostro marino, la cui
pericolosit pu considerarsi sicuramente superiore a quella del serpente,
aveva una leviatanessa. Secondo i midrashim, il Leviatano era cos vorace che
avrebbe potuto divorarsi il mondo intero
Al di l di una sua ipotetica realt fisica, possiamo interpretare la serpentessa
come la parte nascosta, interiore, del serpente. Con il non essere ancora
abbastanza consapevole del proprio femminile, il serpente proiett ogni suo
desider allesterno, e si innamor di Eva. Usc dalla semplice e pura
Nella storia del Giardino la danza tra i poli viene raffigurata nella relazione tra
Adamo ed Eva. Il problema del come raggiungere una sufficiente armonia tra il
maschile e il femminile da sempre la pi grande ricerca esistenziale, intorno
alla quale ruota lo stesso tikkun del mondo, la rettificazione delluniverso.
Adamo incontra seri ostacoli in questo processo, che i midrashim testimoniano,
col loro modo non lineare di spiegare i dettagli. Addirittura Eva non la sua
prima moglie, bens Lilith lo fu. E chiss se la versione di Lilith allontanata per
colpa di lei, per mancanza di umilt e di arrendevolezza verso marito, non sia
solo una met della verit, la met maschile! ora che tutti si apra gli occhi e
si accetti che in un sistema patriarcale come quello nel quale stata rivelata la
Tor, essa doveva necessariamente farne proprie le vesti, o sarebbe stata
rigettata fin dagli inizi. Ma lo Zohar mette in guardia chi vuole valutare una
realt qualsiasi solo in virt delle sue vesti esterne. scontato che nel suo
senso letterale la Tor e linsieme di midrashim che la spiegano, preferisca
inclinare i giudizi e colpe prima verso la donna. Ci rafforza e stabilizza il potere
del maschio sulla femmina.
Anche con Eva, pur col colpo di fulmine iniziale che Adamo prov per lei,
arrivando a dire: questa volta lei ossa delle mie ossa, carne della mia
carne, arrivano presto i problemi, con Adamo che le aggiunge una regola a
quelle date da Dio, ovviamente per poca fiducia in lei. Qualcuno potrebbe
sempre obbiettare che anche ci a causa della prima moglie, che lo aveva
tradito e deluso, e cos riportare la colpa tutta sulla donna ma sarebbe poco
elegante, oltre che poco leale.
Un altro famosissimo midrash afferma che Adamo ed Eva vennero creati come
una coppia di fratelli siamesi, schiena contro schiena. Non si potevano
guardare in faccia, e questo considerato dalla Qabalah uno stato molto
inferiore di comunicazione. Inoltre, Eva, che era leggermente pi piccola, aveva
i piedi che letteralmente penzolavano in aria. Si lamentava perci di non poter
scegliere la direzione del loro movimento, che veniva sempre decisa da Adamo.
Per cercare di rimettere un po di equilibrio, Dio decise di separali. Ci fu la
cosiddetta segatura, una specie di operazione chirurgica grazie alla quale
Adamo ed Eva ricevettero la reciproca dovuta autonomia. Nel corso del tempo,
impareranno anche a guardarsi faccia a faccia, panim le panim, posizione
che rende possibile il meglio del comunicare.
Il serpente pu venire capito come lo stesso strumento, o sega, utilizzata da
Dio per dividere Adamo ed Eva. Simbolicamente, lo si pu vedere come una
lettera Vav che entra a met tra luomo e la donna. Ecco perch gli vennero
amputati gli arti, per diventare ancora di pi rettilineo, pi affilato! Il serpente
anche una dimensione interiore, la verticalit della colonna vertebrale.
Che il serpente sia connesso con la lettera Vav confermato da uno
straordinario fenomeno della Tor. Il Pentateuco, i cinque libri di Mos,
contengono esattamente 304.805 lettere.
Nel suo mezzo esatto, cio la sua 152.403 esima lettera, una Vav, scritta in
modo grande rispetto alle altre lettere. Tale Vav fa parte della parola gachon,
ventre, nella frase tutto ci che si muove sul ventre, alludendo ai rettili.
In altri termini, si pu capire il ruolo del serpente nel Giardino proprio come lo
strumento utilizzato da Dio per separare i due siamesi, che pur essendo anime