Brecht - Baal
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Brecht - Baal
BAAL
PERSONAGGI
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CORALE DEL GRANDE BAAL.
Mentre Baal cresceva nel bianco grembo della madre, il cielo era gi cosi quieto e scialbo e
grande, giovane, nudo, un prodigio immenso come l'amava Baal, quando Baal giunse.
Nella gioia nel dolore il cielo era fermo anche se Baal dormiva, beato, senza vederlo: di notte
mentre Baal era ebbro di colore viola, Baal pio all'alba e lui smorto albicocca.
In giro per la bettola, la chiesa, l'ospedale, Baal trotta indifferente e se ne stacca presto. Anche se
Baal stanco, ragazzi, mai non cade a terra: con s dall'alto trascina il suo cielo.
Nel pudico brulichio dei peccatori, mentre giaceva nudo e si rotolava in pace Baal, solo il cielo,
ma il cielo sempre copriva immenso la sua nudit.
E il mondo, grande femmina, che si d con una risata al succubo che serra tra le ginocchia per
stritolarlo, gli diede estasi nuova, che lui ama, ma non moriva Baal: guardava e nient'altro.
E quando Baal intorno a s non vedeva che morti, la sua volutt era sempre doppia.
C' posto - dice Baal - non sono molti.
C' posto dice in grembo a questa donna.
Per Baal che Dio ci sia o non ci sia fino a quando c' Baal forse lo stesso. Ma per Baal che ci sia
del vino o non ci sia cosa troppo seria per lo scherzo.
Quando una donna - dice Baal - vi ha dato tutto, lasciate perdere: non ha nient'altro! Non teme gli
uomini, accanto alla donna sono uguali: ma i bambini li teme anche Baal.
Tutti i vizi hanno le loro utilit ma non l'uomo, Baal dice, che li ha. I vizi servono, se conosci il tuo
scopo. Sceglietevene due: uno solo troppo!
Non siate pigri, se volete il piacere! Quello che si vuole - dice Baal - quello che si deve.
Se fate sterco - dice Baal - be', state attenti: meglio cos che se non fate niente!
Solo non siate cos pigri e senza nerbo, perch il piacere - perdio - non uno scherzo! Membra forti
ci vogliono, ed esperte, e talora disturba un grosso ventre!
Sii forte: il piacere ti fa floscio. Se va male, godere anche del crollo! Sempre giovane resta, non
importa la maniera, chi uccide se stesso ad ogni sera!
E quando Baal fracassa qualche oggetto per vedere di dentro come fatto, un peccato, ma un
divertimento: Baal non fa cerimonie, il suo astro.
E se c' dello sporco, esso ormai appartiene con ogni cosa sopra, a Baal, interamente. S, il suo astro
gli piace, ne innamorato, anche perch non esiste un altro astro.
Ai pasciuti avvoltoi Baal ammicca, che nel cielo di stelle attendono la sua spoglia. Talora si finge
morto. E se si precipita un avvoltoio, Baal, muto, a cena lo divora.
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Sotto stelle oscure nella valle del pianto, Baal frange interi, vasti campi d'erba.
Quando sono vuoti, Baal trotta cantando gi verso il sonno della selva eterna.
E quando Baal inghiottito dall'oscuro grembo, che cos' il mondo per Baal? Lui sazio. Sotto le
ciglia Baal ha tanto cielo che di quel cielo anche da morto pago.
Quando nel buio grembo della terra marciva Baal, il cielo era ancora cos grande e quieto e scialbo,
giovane e nudo, un prodigio immenso, come l'amava Baal, quando viveva, un tempo.
Sala da pranzo.
Mech, Emilia Mech, Pschierer, Giovanni Schmidt, il dottor Piller Baal e altri invitati entrano dalla porta
a battenti.
MECH (a Baal) Gradisce un sorso di vino, signor Baal? (Tutti si siedono, Baal al posto
d'onore). Mangia gamberi? Questo un cadavere d'anguilla.
PILLER (a Mech) Sono lieto che le immortali poesie del signor Baal, che io ho avuto l'onore di
leggerle, abbiano incontrato il suo gradimento. (A Baal) Lei deve pubblicare le sue
poesie. Il signor Mech paga da mecenate. Cosi uscir dal suo abbaino.
MECH Io compero legno di cannella. Interi boschi di cannella discendono per me i
fiumi brasiliani. Ma voglio pubblicare anche le sue liriche.
MECH Io in fondo sono troppo grasso per la lirica. Ma la sua testa mi ricorda quella di un
uomo dell'arcipelago malese, che aveva l'abitudine di farsi frustare per mettersi al
lavoro. Lavorava solo digrignando i denti.
PSCHIERER Signore e signori, lo confesso senza ambagi: l'aver trovato un simile uomo
costretto a vivere cos modestamente, mi ha sconvolto. Come vi noto, ho
scoperto che il nostro amato maestro lavorava nel mio ufficio come
semplice apprendista. Non esito a dichiarare che una vergogna per la
nostra citt il lasciare che per sonalit di questa statura debbano lavorare per
un salario a giornata. Mi congratulo con lei, signor Mech: il suo salotto
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passer alla storia come la culla della fama universale di questo genio, s lo
ripeto, genio. Alla sua salute, signor Baal!
GIOVANOTTO Come raggiunge codesto suo fantastico candore, mio caro maestro?
Omerico, omerico! Omero , per me, uno o pi coltissimi elaboratori che con squisita
penetrazione sono intervenuti sul candore delle originali saghe popolari.
UNA GIOVANE SIGNORA Lei mi fa pensare a Walt Whitman. Per lei pi significativo,
trovo.
GIOVANNI II signor Baal canta le sue poesie ai carrettieri in una bettola sul
fiume.
GIOVANOTTO Santo Dio! Lei, maestro, si mette in tasca tutti quelli che abbiamo
nominati. Nessuno dei poeti lirici viventi degno di allacciarle le
scarpe.
Applausi.
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MECH Lei dovrebbe viaggiare. I monti dell'Abissinia. Questo ci vuole per lei!
BAAL Ma loro non vengono da me.
PILLER E a che le serve? Con il senso che lei ha della vita! Le sue poesie mi hanno
profondamente scosso.
BAAL I carrettieri mi pagano qualcosa, se le trovano di loro gusto.
MECH (beve) Pubblicher' le sue liriche. Lascer che la cannella se ne vada alla deriva, o
far tutt'e due le cose.
EMILIA Non dovresti bere tanto.
BAAL Non ho camicie. Avrei bisogno di camicie bianche.
MECH Non le interessa il lavoro editoriale?
BAAL E dovrebbero essere morbide.
PILLER (in tono ironico) E io, in che cosa crede che potrei servirla?
EMILIA Sono stupende le sue poesie, signor Baal! tanto dolce quando scrive versi!
BAAL (a Emilia) Non vuole suonarci qualcosa sull'armonium?
Emilia suona.
BAAL (guardando Emilia) Dunque per lei, Mech, i fiumi trasportano legni di cannella?
Interi boschi abbattuti?
EMILIA Pu bere quanto vuole; volevo solo pregarla.
PILLER Anche nel bere lei si rivela una grande promessa.
BAAL (a Emilia) Suoni pi alto. Ha delle belle braccia.
Emilia smette di suonare e si accosta al tavolo.
PILLER Lei proprio un curioso porcospino, Baal. A quanto pare, non le va di essere
pubblicato.
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BAAL Porta sempre queste maniche larghe, Emilia?
EMILIA Adesso la smetta di bere!
PSCHIERER Forse dovrebbe andare un po' cauto con l'alcool. Gi pi di un genio...
MECH Vuole anche fare un bagno? Debbo farle preparare un letto? Ha dimenticato
qualche altra cosa?
PILLER Le camicie stanno discendendo i fiumi, Baal. La poesia gi arrivata a valle.
BAAL (beve) Perch esistono i monopoli? Vada a letto, Mech!
MECH (che si levato in piedi) Mi piacciono tutte le bestie che Dio ha creato, ma con questa
bestia non si pu trattare. Vieni, Emilia, vengano, signori.
GIOVANNI Piller.
BAAL Piller, quanto a lei, pu mandarmi dei giornali vecchi! .
PILLER (uscendo ) Lei meno di nulla per me! Ed meno di nulla per la letteratura!
Tutti escono.
Abbaino di Baal.
Cielo stellato. Baal e il giovinetto Giovanni sono alla finestra osservano il cielo.
BAAL Quando di notte si sta distesi sull'erba, ci si accorge con le ossa che la terra rotonda,
che noi voliamo e che su questo astro esistono animali che ne mangiano le piante. uno
degli astri pi piccoli.
BAAL No.
Silenzio
GIOVANNI HO un'amichetta, che la donna pi pura del mondo; ma nel sonno l'ho vista una
volta fra le braccia di un albero di ginepro. Adesso le spiego: il suo bianco corpo
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era disteso sull'albero, che coi rami nodosi lo abbracciava come i un amplesso. Da
allora non posso pi dormire.
GIOVANNI S.
BAAL Porta attorno al corpo biancheria candida? Ha fra le ginocchia una camicia bianca
come la neve? Quando l'avrai amata sar solo un mucchio di carne senza volto.
BAAL I tuoi genitori (afferra la chitarra) sono ombre d'uomini. Come hanno il coraggio
di aprire la bocca, mettendo in mostra i loro putridi denti, e parlare contro l'amore,
un male di cui ognuno pu morire? Se non reggete all'amore, non vi resta che
vomitarvi addosso l'un l'altro. (Accorda la chitarra).
BAAL (dopo alcuni forti accordi sullo strumento) Quando la pallida e dolce estate trascorre, e gli
uomini sono pregni d'amore come spugne, allora ritornano bestie, malvagi e puerili,
difformi per le pance ingrassate e i seni cadenti e le braccia appiccicose come viscidi
polipi; e i loro corpi vanno in disfacimento e s'infiacchiscono da morire. E partoriscono fra
terribili grida, come se fosse un nuovo universo, questo piccolo frutto. Lo sputano fra i
tormenti, il frutto che un tempo succhiarono in se stessi con volutt. (Trae dalla chitarra
qualche passaggio veloce) Per amare bisogna avere buoni denti, come quando si morde
un'arancia, cos che il sugo sprizza fra i denti.
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GIOVANNI I suoi denti assomigliano a quelli di una bestia: sono giallastri, massicci e
sgradevoli.
BAAL E l'amore assomiglia a ci che si prova, quando si lascia cullare il proprio braccio nudo
nell'acqua di uno stagno, tenendo delle alghe fra le dita; l'amore come il tormento
che fa cantare e stridere l'albero ubriaco, quando il vento selvaggio lo investe; come un
affogare a piccoli sorsi nel vino, in una giornata di calura, e il corpo di lei ti penetra in ogni
piega della pelle come freschissimo vino, morbide come piante al vento sono le giunture, e
l'ardore dell'urto che ti fa cedere simile a un volo contro la tempesta, e il suo corpo rotola
su di te come ciottoli umidi. Ma l'amore assomiglia anche a una noce di cocco, che buona
finch fresca, ma che si deve sputare quando il sugo tutto spremuto ed rimasta solo la
solo la polpa, che sa di amaro. (Getta via la,chitarra) Ora sono stanco di canzoni.
GIOVANNI Dunque lei crede che lo dovr fare, se una tale beatitudine?
BAAL Tu, Giovanni? Credo che tu debba ben guardartene!
Una bettola.
Verso mezzogiorno. Baal, Carrettieri. Sullo sfondo Ekart con la cameriera Luisa. Attraverso la
finestra si vedono nuvole bianche.
BAAL (racconta ai carrettieri) Mi ha buttato fuori dalle sue stanze bianche, perch ho sputato il
suo vino. Ma sua moglie mi corsa dietro, e alla sera c' stata una festa. Ora ne ho fin
sopra i capelli, di lei.
CARRETTIERI Merita che le si rompa il sedere a furia di botte. - Sono calde come cavalle,
ma pi stupide. Susine, ha da mangiare! Io picchio sempre la mia, fino ai lividi prima di
soddisfarla.
BAAL (rivolto ai carrettieri, che lo seguono) Vengo subito dietro, da voi, a cantare.
Buongiorno, Giovanna.
Risa
GIOVANNA (a Emilia) Vuol venire con me? Ce ne andiamo via tutte due.
EMILIA (singhiozzando attraverso la tavola) Ora mi vergogno.
GIOVANNA (passandole un braccio attorno al collo) La capisco bene; non fa nulla.
EMILIA Non mi guardi cosi! ancora tanto giovane, lei, non sa ancora niente
BAAL (si alza scuro in volto) Commedia: le sorelle all'inferno (Si accosta ai carrettieri,
prende la chitarra dalla parete e la accorda).
GIOVANNA Ha bevuto, cara signora. Domani sar pentito.
EMILIA Se sapesse... sempre cos. E io lo amo.
BAAL Orge mi ha detto: (canta)
Il luogo pi caro della terra per lui
non l'aiuola sulla tomba dei suoi
non il confessionale, non un letto di bagascia,
e non un grembo morbido, bianco caldo e grasso.
Orge mi disse: il luogo pi diletto
per lui sopra la terra fu sempre il gabinetto.
E questo un luogo dove si contenti
di avere sopra le stelle e sotto gli escrementi.
Luogo meraviglioso dove ti permesso
anche la prima notte, restare con te stesso.
Un luogo d'umilt; l noti acutamente
che sei soltanto un uomo che non trattiene niente.
Un luogo di saggezza dove sempre
a nuove gioie tu prepari il ventre.
E mentre con il corpo riposi in tutta pace
dolcemente, ma con forza, fai qualcosa che ti piace.
E insomma l ti accorgi di ci che in te non cangia:
sei un ragazzo che seduto sul gabinetto - mangia!
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CARRETTIERI (applaudono) Bravo! - Che bella canzone! - Un cherry brandy per il signor
Baal, se lo vuole accettare! - L'ha composta proprio lui. Gi il cappello!
LUISA (al centro della stanza) Lei qualcuno, signor Baal! Se si mettesse a fare qualcosa di
utile, farebbe molta strada, potrebbe diventare senz'altro uno spedizioniere.
SECONDO CARRETTIERE Bisognerebbe avere una testa come la sua!
BAAL Non esagerate. Ci vuole anche un certo sedere e il resto. Salute, Luisa! (Torna al
proprio tavolo) Salute, Emmi! Bevi almeno, se non sai fare altro! Bevi, ti dico! (Emilia con
le lacrime agli occhi beve alcuni sorsi dal bicchiere di acquavite). Cos va bene. Ora
almeno ti verr un po' di fuoco nelle vene!
Ekart si levato, si pone lentamente dietro al banco, accostandosi a Baal. un giovane robusto e
snello.
EKART Baal! Lascia andare! Vieni con me, fratello! Verso le strade piene di densa polvere:
l'aria viola, di sera. Andiamo nelle bettole affollate di ubriachi: le donne che tu hai
ingravidato, cadono nei fiumi neri. Nelle cattedrali con le loro piccole bianche femmine: tu
dici: come si pu respirare in questo luogo? Nelle stalle delle mucche, dove si dorme fra le
bestie: sono oscure e piene di muggiti. E nei boschi, dove il suono del bronzo sopra di noi
e si scorda la luce del cielo: Dio vi ha dimenticato, sai ancora qual l'aspetto del cielo? Sei
diventato un tenore! (allarga le braccia) Vieni con me, fratello! Danza, musica e bevute!
pioggia fino alle ossa! E sole fino alle ossa! Tenebre e luce! femmine e cani! Sei gi tanto
malandato?
BAAL Luisa! Luisa! Un'ancora! Non lasciarmi con quest'uomo! (Luisa si accosta a lui).
Aiutatemi, ragazzi!
GIOVANNI Non farti sedurre.
BAAL Mio caro cigno!
GIOVANNI Pensa a tua madre e alla tua arte! Sii forte! (A Ekart) Si vergogni! Lei il diavolo.
EKART Vieni, Baal, fratello mio! Come due bianche colombe voliamo felici verso
l'azzurro! I fiumi nella luce del giorno nascente! I campi di Dio percorsi dal vento e
l'odore delle sconfinate distese campestri prima della mietitura!
GIOVANNA Sia forte, signor Baal!
EMILIA (stringendosi a lui) Non lo puoi, fare! Ascolta! Vali troppo per finire cos!
BAAL troppo presto, Ekart! Si va ancora avanti in altro modo! Loro non vengono,
fratello!
EKART Allora va' al diavolo, bamboccione dal cuore grasso! (Si allontana).
CARRETTIERI Sputa questo dieci di fiori! - Diavolo! Conta... Finito!
GIOVANNA Questa volta ha vinto, signor Baal.
BAAL Sto sudando! Sei libera, oggi, Luisa?
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EMILIA Non devi parlare cos, Baal! Non sai che cosa mi fai.
LUISA Lasci andare la madamigella, signor Baal! Ha perso la bussola, lo vede anche un
bambino!
BAAL Sta tranquilla, Luisa! Horgauer!
UN CARRETTIERE Che vuole da me?
BAAL Ecco qui una che maltrattata e ha voglia d'amore! Dalle un bacio, Horgauer!
GIOVANNI Baal!
Il cameriere si china, Emilia solleva verso di lui il volto inondato di lacrime;luomo la bacia
rumorosamente. Grandi risate.
GIOVANNI E stata una cattiva azione, Baal! Quando ha bevuto, diventa cattivo e allora si
sente in forma. troppo forte.
CARRETTIERI Bravo! Cosa va a fare, quella, nelle bettole!
- Cosi dev'essere un uomo! un'adultera! - Ha avuto quel che si merita! (Si alzano per
andarsene) Susine, ha da mangiare!
GIOVANNA Si vergogni!
BAAL (accostandosi a lei) Come mai le tremano le ginocchia, Giovanna?
GIOVANNI Che vuoi?
BAAL (posandogli una mano sulla spalla) Ma perch vuoi scrivere poesie? Quando la vita
cosi gradevole, quando coricati sul dorso si sfreccia su un fiume vorticoso, nudi sotto un
cielo color d'arancio, e non si vede pi nulla se non che il cielo diventa viola, poi nero
come una buca... quando si calpesta il proprio nemico... oppure si mette in musica la
propria tristezza... o si addenta una mela singhiozzando per pena d'amore... o si piega sul
letto il corpo di una donna... (Giovanni senza parlare conduce Giovanna fuori dalla
bettola. Baal si appoggia al tavolo) Avete sentito? Non vi corso un brivido sotto la pelle?
stato un circo equestre! Bisogna far uscire la bestia dalla tana! Si deve metterla al sole!
Pagare! Alla luce del sole, l'amore! Nudi nel sole sotto il cielo!
CARRETTIERI (stringendogli la mano) Salve, signor Baal!
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Suo umilissimo servitore, signor Baal! Guardi, signor Baal! Per parte mia ho sempre
pensato: questo signor Baal deve essere un po' svitato. Con le sue canzoni e tutto il resto.
Una cosa, per, certa: che lei un tipo in gamba! Le donne han da essere trattate per il
verso giusto! Dunque oggi, proprio oggi, qui, ci han fatto vedere un sederino bianco.
Buongiorno, signor circo equestre! (Si allontanano).
BAAL Buongiorno, miei cari! (Emilia, si gettata sulla panca e singhiozza. Baal accarezza la
fronte di Emilia col dorso della mano) Emmi! Ora puoi stare tranquilla. Adesso ne sei
fuori. (Le solleva il volto, le scosta i capelli dal viso bagnato di lacrime) Dimentica! (Si
getta pesantemente su di lei e la bacia).
ABBAINO DI BAAL.
I.
Aurora, Baal e Giovanna seduti sulla sponda del letto.
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BAAL (guardando il soffitto) Ne ho fin sopra i capelli.
GIOVANNA E allora come mai questa notte...? E prima?
BAAL Giovanni capace di fare il diavolo a quattro. Anche Emilia va attorno come un veliero
che fa acqua. Io potrei crepare di fame: voi un dito per il prossimo, non lo muovete. Per voi
conta una cosa soltanto.
GIOVANNA (sparecchiando la tavola, tutta confusa) E tu?
Non hai mai avuto per me altri sentimenti?
BAAL Ti sei lavata? Manchi di senso pratico! Di', non hai avuto nulla in cambio? Ora devi
tornare a casa! A Giovanni puoi dire che ti avevo portata a casa ieri, e sputagli la tua bile
addosso. Ha piovuto. (Si avvolge nella coperta).
GIOVANNA Giovanni? (Si trascina faticosamente verso la porta e si allontana).
BAAL (voltandosi di scatto) Giovanna! (Correndo dal letto verso la porta) Giovanna! (Alla
finestra) Ecco, se ne va! Se ne va! (Fa per tornare a letto, ma poi getta un cuscino sul
pavimento e vi si lascia cadere sopra gemendo).
2.
Mezzogiorno. Baal a letto.
BAAL (canticchia)
Con la sbornia, il cielo della sera
diventa molto cupo; a volte viola;
oh, allora, il tuo corpo in camiciola...
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LA PI GIOVANE Hanno bussato. la mamma.
LA PI ANZIANA Per amor del cielo, non apra!
LA PI GIOVANE HO paura, sorella.
LA PI ANZIANA Prendi la camicetta!
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verso la porta) In quanto a lei, le do lo sfratto! E per la sua stalla per cigni, si cerchi un
altro posto! (Esce spingendo fuori le ragazze).
BAAL (si alza, si stira) Canaglia dal cuore d'oro!... Oggi sono maledettamente fiacco. (Getta
della carta sul tavolo e vi si siede davanti) Faccio un nuovo Adamo. (Abbozza grandi
iniziali sulla carta) Tento con l'uomo interiore. Sono completamente svuotato, ma ho fame
come una belva. Mi rimasta solo la pelle sulle ossa. Canaglia! (S stende riverso e stira le
membra. Con enfasi) Ora faccio l'estate. Rosso. Scarlatto. Vorace. (Ricomincia a
canticchiare).
3.
BAAL il quarto giorno che imbratto tutta la carta di rossa estate: selvaggio, smunto,
affamato, e lotto con la bottiglia di acquavite. Qui ci sono state delle sconfitte, ma i corpi
incominciano a dileguarsi contro i muri nell'oscurit, nella tenebra egizia. Io li serro contro
le pareti di legno, ma ora basta con l'acquavite. (Parla a vanvera) La grappa bianca il
mio bastone e sostegno. Da quando la neve gocciola dalla grondaia, rispecchia la mia carta
ed rimasta intatta. Ma ora mi tremano le mani. Come se contenessero ancora i corpi.
(Tende l'orecchio) Il cuore batte come lo zoccolo di un cavallo. (Si esalta) O Giovanna,
una notte di pi nel tuo acquario e io sarei marcito in mezzo ai pesci! Ma ora in me il
profumo delle dolci notti di maggio. Sono un innamorato senza amante. Soccombo. (Beve,
si alza) Devo sloggiare. Ma prima vado a cercarmi una donna. Andarsene da solo triste.
(Guarda dalla finestra) Una qualsiasi! Con un viso di donna! (Esce canticchiando).
In strada, un armonium suona il Tristano. Giovanni, disfatto e pallido, entra. Fruga nelle carte sparse sul
tavolo. Solleva la bottiglia. Si dirige con aria spaurita verso la porta e aspetta. Rumore sulle scale. Si ode
fischiettare.
BAAL (entra fischiettando e spinge dentro Sofia Barger) Sii gentile, cara! Questa la mia
camera. (Si siede. Vede Giovanni) Che fai, qui?
GIOVANNI Volevo solo...
BAAL Ah s! Volevi...? Sei ancora qui fra i piedi? La pietra tombale della mia Giovanna
scomparsa? Il cadavere di Giovanni venuto da un altro mondo, eh? Ti butto fuori! Vattene
immediatamente! (Lo rincorre per la stanza) Che sfrontato! Ti sbatto contro il muro; tanto
primavera! Aria!
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Giovanni lo guarda, poi esce. Baal fischietta.
Sofia fa l'atto di andarsene, ma giunta alla porta si volta. Baal la guarda, seduto a
cavalcioni su una sedia.
SOFIA Addio!
BAAL (con indifferenza) Le manca l'aria?
SOFIA Non so, mi sento cos debole. (Si appoggia alla parete).
BAAL Lo so. aprile. Si fa scuro e tu senti il mio odore. Succede lo stesso agli animali. (Si
alza) E ora appartieni al vento, nuvola bianca! (Si precipita verso di lei, sbatte la
porta, prende Sofia Barger fra le braccia).
SOFIA (senza pi fiato) Lasciami!
BAAL Mi chiamo Baal.
SOFIA Lasciami!
BAAL Tu devi consolarmi. Ero infiacchito dall'inverno. E tu hai l'aspetto di una donna.
SOFIA (levando lo sguardo su di lui) Tu ti chiami Baal... ?
BAAL Non vuoi andare a casa, adesso?
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SOFIA (con lo sguardo alzato verso di lui) Sei brutto, brutto da far paura... Ma poi...
BAAL Hm?
SOFIA Poi non importa.
BAAL (baciandola) Hai ginocchia salde, eh?
SOFIA Sai almeno come mi chiamo? Il mio nome Sofia Barger.
BAAL Devi scordarlo. {La bacia).
SOFIA No... no... non sai che nessuno ancora mi ha cos...
BAAL Sei illibata? Vieni! (La conduce verso il letto, sul fondo, e la fa sedere accanto a s)
Guarda! In questa stanzetta di legno sono giaciuti corpi a mucchi: ma ora voglio un volto.
Quando sar notte, usciremo. Ci stenderemo sotto gli alberi. Tu sei una donna. Io sono
diventato impuro. Devi amarmi, per un momento!
SOFIA COS sei?... Ti amo.
BAAL (appoggiando il capo sul suo seno) Ora il cielo sopra di noi e siamo soli.
SOFIA Ma tu devi restare tranquillo.
BAAL Come un bambino!
SOFIA (si alza) A casa c' mia madre: devo tornare.
BAAL vecchia?
SOFIA Ha settant'anni.
BAAL Allora abituata al male.
SOFIA Se il suolo mi inghiottisce? Se la sera sono trascinata in una caverna e non torno
pi?
BAAL Mai pi? (Silenzio). Hai fratelli?
SOFIA S, hanno bisogno di me.
BAAL L'aria della stanza come di latte. (Va alla finestra) I salici lungo il fiume sono
gocciolanti, scarmigliati per la pioggia. (La afferra) Devi avere delle cosce cos pallide.
Cupo scampanio. Baal. Il teppista, un uomo smunto in volto e ubriaco. Baal cammina a grandi
passi, in semicerchio, attorno al teppista, che siede su di una pietra e solleva in alto il suo pallido
viso.
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TEPPISTA L'aria pallida come avorio attorno ai cadaveri d'alberi: Corpus Domini.
BAAL E per di pi le campane, quando gli alberi crepano!
TEPPISTA Le campane mi tirano su il morale.
BAAL Non ti deprimono gli alberi?
TEPPISTA Bah... Cadaveri di alberi! (Beve da una bottiglia di acquavite).
BAAL I corpi delle donne non sono meglio!
TEPPISTA Che c'entrano i corpi delle donne con le processioni?
BAAL Sono porcherie. Tu non ami!
TEPPISTA II bianco corpo di Ges: lo amo! (Gli tende la bottiglia).
BAAL (pi dolcemente) Ho delle canzoni su questa carta.
Ma ora le appender al gabinetto.
TEPPISTA (raggiante) Servire!! Il mio Signore Ges: vedo il bianco corpo di Ges. Vedo il
bianco corpo di Ges. Ges amava il male.
BAAL (bevendo) Come me.
TEPPISTA Conosci la storia di Ges e del cane morto? Tutti dicevano: una carogna
puzzolente! Chiamate la polizia! intollerabile! Egli invece disse: ha dei bei denti bianchi.
BAAL Forse divento cattolico.
TEPPISTA Lui non lo divent. (Gli prende la bottiglia).
BAAL (riprende a girare intorno con aria indignata) Ma i corpi di donna che lui sbatte
contro i muri... questo io non lo farei.
TEPPISTA Sbattute contro i muri! Non scendevano gi per i fiumi! Sono state scannate per lui,
per il bianco corpo di Ges.
BAAL (gli prende la bottiglia e si scosta da lui) Lei ha in corpo o troppa religione o troppa
grappa. (Si allontana con la bottiglia).
TEPPISTA (fuori di s, grida) Non vuole dunque difendere i suoi ideali, signore! Non vuole
cacciarsi in mezzo alla processione? Lei ama le piante e non fa nulla per esse?
BAAL Scendo al fiume per lavarmi. Non mi curo di cadaveri. (Si allontana).
TEPPISTA Io, invece, ho della grappa in corpo, non sopporto questo spettacolo. Non sopporto
queste maledette piante morte. Se si avesse molta grappa in corpo, forse si potrebbe
sopportarlo.
Baal. Sofia.
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BAAL (Fiaccamente) Ha appena smesso di piovere. L'erba deve ancora essere bagnata. L'acqua
non riuscita a passare attraverso le nostre foglie... Le giovani frasche stillano, ma qui,
nelle radici, asciutto. (Irato) Perch non si pu dormire con gli alberi?
SOFIA Ascolta.
BAAL II selvaggio sibilo del vento tra le foglie umide e nere! Senti la pioggia gocciolare
attraverso le foglie?
SOFIA Sento una goccia d'acqua sul collo... oh, lasciami!
BAAL L'amore strappa le vesti di dosso come un turbine e seppellisce nudi con i
cadaveri di foglie, dopo che si veduto il cielo.
SOFIA Vorrei diventare piccina piccina tra le tue braccia, perch sono nuda, Baal.
BAAL Io sono ubriaco e tu vacilli. Il cielo nero e noi andiamo in altalena, con l'amore in
corpo, e il cielo nero. Ti amo.
SOFIA O Baal! Mia madre, che ora piange sul mio cadavere, creder che io sia caduta in
acqua. Quante settimane sono passate ? Non era ancora maggio. Forse sono gi tre
settimane.
BAAL Sono gi tre settimane, diceva l'amata nelle radici l'albero, quando erano passati
trent'anni. E lei era gi per met putrefatta.
SOFIA bello giacere cosi come una preda, avere il cielo sopra di noi e non essere mai
soli.
BAAL Adesso ti tolgo ancora la camicia.
Piccolo ritrovo equivoco. Un guardaroba imbiancato, in fondo a i sinistra una tenda di colore
marrone scuro, a destra lateralmente una porta imbiancata, di assi, che conduce al gabinetto; a
destra sullo sfondo ancora una porta. Quando aperta, si scorge la notte stellata. Nel fondo del
locale canta una soubrette. Baal si aggira a torso nudo bevendo e canticchiando. Lupu, un giovane
grasso e smunto dai capelli neri e lucidi, che formano due ciocche appiattite su un volto pallido e
sudato e dalla nuca prominente, appare sulla porta di destra.
La soubrette con il pianista, un tipo smunto in volto e apatico, esce dalla tenda.
PIANISTA (appoggiandosi alla porta del gabinetto) Le sue canzoni sono divine, ma da undici
sere litiga con Lupu per una porzione di grappa.
SOUBRETTE (bevendo) Che miseria, la nostra!
BAAL (dietro la tenda) Son piccino, puro ho il cuoricino, sempre allegro voglio star!
(Battimani. Baal continua, accompagnandosi sulla chitarra)
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e il dolce corpo bianco
al passatempo abbandon.
Applausi e grida ironiche nel cabaret. Baal continua a cantare e il frastuono diventa sempre pi
grande, poich la canzone sempre pi oscena. Alla fine nel cabaret scoppia un incredibile tumulto.
PIANISTA (pigramente) Al diavolo, stavolta nessuno lo ferma. Infermieri! Ora parla Mjurk, ma
loro lo squartano. Glielha snocciolata l nuda e cruda.
MJURK (dietro a lui) Pezzo d'animale, ti sistemer io. Tu canterai il tuo numero! scritto
sul contratto! O chiamo la polizia! (Torna nella sala).
PIANISTA Lei ci rovina, Baal. (Baal si afferra il collo con pala mano e va a destra, verso la
porta del gabinetto. Il pianista gli sbarra il passo) Dove vuole andare?
Bal gli d una spinta ed esce dalla porta, portando con s la chitarra.
CLIENTI (sporgendo la testa dalla tenda) Dov' quel porco? - Che continui a cantare!
Niente intervallo! - Che reo maledetto! (Tornano in sala).
MJURK (entra) Ho parlato come un maggiore dell'esercito della salvezza. La polizia dalla
nostra parte. Ma i ragazzi lo reclamano ancora. Sentite come battono i piedi! Dove
si cacciato? Deve uscire!
PIANISTA La grande attrazione andata al cesso.
MJURK (picchiando ripetutamente alla porta) Signore! Risponda! Per tutti i diavoli, le
proibisco di chiudersi dentro. Almeno per il tempo che io la pago. scritto
sul contratto! Truffatore! (Picchia come un esaltato).
LUPU La finestra del gabinetto aperta. L'avvoltoio volato via. Senza grappa
niente canzoni.
MJURK Vuoto? Volato via! Dal gabinetto? Ah, assassini Ora chiamo la polizia. (Si precipita
fuori).
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URLA (scandite dal retro) Baal! Baal! Baal!
Baal. Ekart.
BAAL E bene che vi abbia tutti sotto mano! Mio fratello viene qui domani sera. Occorre
perci che ci siano i tori.
CONTADINO (con la bocca aperta) Come si fa a vedere se un toro come piace a vostro
fratello?
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BAAL Solo mio fratello lo pu vedere. Qui devono esserci solo dei bei tori. Altrimenti
inutile. Oste! Una grappa di grano.
SECONDO CONTADINO Lo comperate subito?
BAAL Quello che ha i lombi pi robusti.
TERZO CONTADINO Per il prezzo che offri, ti condurranno tori da undici villaggi.
PRIMO CONTADINO Ma guarda dunque il mio toro!
BAAL Oste! Una grappa di grano!
CONTADINI II mio toro il pi bello! Domani, sera, d'accordo? Si alzano per andarsene)
Passate qui la notte?
BAAL S. In un letto!
I contadini escono.
Entra il parroco.
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ALBERI A SERA
Sei o sette taglialegna siedono, appoggiati agli alberi. Fra essi Baal. Nell'erba un cadavere.
TAGLIALEGNA stata una quercia. Non morto sul colpo, ha sofferto ancora.
SECONDO TAGLIALEGNA Questa mattina diceva che secondo lui il tempo sarebbe
migliorato. Cos lo voleva: verde con un po' di pioggia. E che la legna non fosse
troppo asciutta.
UN TERZO Era un buon ragazzo, Teddy. Prima aveva un negozietto. Era la sua epoca d'oro.
Allora era ancora grasso come un curato. Ma il negozio and in malora per una
questione di donne, perci venne sin quass e col passare degli anni ci rimise la
pancia.
UN ALTRO Non ha mai raccontato nulla della faccenda delle donne?
IL TERZO No. Non so nemmeno se avesse intenzione di scendere gi di nuovo. Risparmiava
mica male, ma forse era anche per via della sua temperanza. Quass raccontiamo
solo bugie. Molto meglio cos.
UN ALTRO Una settimana fa ha detto che in inverno sarebbe partito per il Nord. Sembra che l,
da qualche parte, avesse una capanna. Non te lo ha detto, Elefante? (A Baal) Eppure
ne parlavate?
BAAL Lasciatemi in pace. Non so nulla.
IL PRECEDENTE Gi, vuoi installarti qui, eh?
IL SECONDO Non possiamo fidarci di lui. Ricordatevi che appese fuori i nostri stivali
all'acqua tutta una notte, per impedirci di andare nel bosco, solo perch era
pigro come al solito.
UN ALTRO Ruba la paga che gli danno.
BAAL Non litigate! Non potete pensare un poco al povero Teddy?
UN ALTRO Dove eri tu quando stava crepando? (Baal si alza e lentamente si avvicina
a Teddy, passando sull'erba. Si siede presso a lui). Ragazzi, Baal non va
dritto!
UN ALTRO Lasciatelo! L'Elefante scosso.
IL TERZO Potreste almeno starvene un po' pi tranquilli oggi, con lui steso l davanti.
L'ALTRO Che cosa fai vicino a Teddy, Elefante?
BAAL (chino su di lui) Lui ha la sua quiete e noi la nostra inquietudine. Tutt'e due le cose sono
buone. Il cielo nero. Gli alberi tremano. In qualche posto si gonfiano le nubi.
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Questo lo scenario. Possiamo mangiare. Dopo il sonno ci si sveglia. Lui no, noi.
Bene, doppiamente bene.
L'ALTRO Come ha da essere il cielo?
BAAL Il cielo nero.
L'ALTRO Non sei molto saldo di cervello. Tocca sempre a chi non lo merita.
BAAL Si, meraviglioso, caro, hai proprio ragione.
UNO A Baal non pu toccare di certo. Lui non capita mai dove c' da lavorare.
BALL Teddy, invece, era laborioso. Teddy era generoso. Teddy aveva un buon carattere.
Ecco quel che rimane: Teddy fu.
IL TERZO Penso sempre che le povere anime; cio il vento, vadano attorno di sera. In
primavera specialmente, ma anche d'autunno, penso.
Silenzio
IL TERZO Non granch. Depositava il denaro in qualche Banca. Rimarr l anche se lui non
c' pi. Hai qualche idea, Baal?
LUOMO CON LIDEA Non vengono solo all' Elefante, le idee. Che ne direste se bevessimo
un bicchierino alla salute di Teddy?
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GLI ALTRI Fesserie, sconveniente! Ma che cosa dobbiamo bere, acqua? Vergognati, amico! T
GLI ALTRI Di Teddy? ! Questa s che un'idea! - Una porzione per ciascuno! - Teddy
era economo. - una bella idea per un idiota, amico!
UOMO CON L'IDEA Lampo di genio, eh! Troppo fine per i vostri testoni! La grappa di
Teddy per i funerali di Teddy! Buon mercato e dignit! Qualcuno ha gi fatto un
discorso per Teddy? Non vi sembra il caso?
BAAL L'ho fatto io.
ALCUNI Quando?
BAAL Poco fa. Prima che voi diceste le vostre idiozie. Cominciava cos: Teddy ha la sua
quiete... vi accorgete delle cose sempre troppo tardi.
GLI ALTRI Cretino! Su, prendiamo la grappa!
BAAL una vergogna.
GLI ALTRI Ah! E perch, grande Elefante?
BAAL propriet di Teddy. Non abbiamo il diritto di forzare il barilotto. Teddy ha
lasciato una moglie e cinque poveri orfani.
UNO Quattro soltanto.
UN ALTRO Salta fuori adesso da un momento all'altro!
BAAL Volete strappar di bocca ai cinque poveri orfani di Teddy la grappa del loro povero
babbo? Dov' la religione?
IL PRECEDENTE Quattro. Quattro orfani.
BAAL Strappar di bocca la grappa ai quattro orfani di Teddy?
UNO Teddy non aveva famiglia per niente!
BAAL Ma orfani s, miei cari, orfani s.
UN ALTRO Ma dite un po', vi lasciate minchionare da questo pazzo di Elefante? Credete
che gli orfani di Teddy berranno la grappa di Teddy? D'accordo, propriet
di Teddy...
BAAL (interrompendolo) Era...
L'ALTRO Che cos'hai ancora?
UNO Parla a vanvera. Non ha il cervello in ordine.
L'ALTRO Io dico: era propriet di Teddy e quindi la pagheremo. Con denaro, denaro sonante,
ragazzi. E poi vengano pure gli orfani!
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TUTTI Questa una buona proposta. L'Elefante battuto. Deve essere pazzo, non vuole
grappa. Andiamocene senza di lui a bere la grappa di Teddy!
BAAL (grida verso di loro) Ritornate almeno qui, maledetti sciacalli! (A Teddy) Povero
Teddy! Gli alberi sono abbastanza forti, oggi, e l'aria buona e soffice e dentro mi
sento gonfio, povero Teddy, non ti solletica? Per te finita, non c' pi rimedio.
Lascia che te lo dica, presto puzzerai; e il vento continuer, tutto continuer, e la tua
capanna - so tanto dov'! - e le tue cose, i vivi te le prenderanno; e tu hai piantato
ogni cosa, hai cercato solo la tua pace. Il tuo corpo non era ancora tanto mal ridotto,
Teddy, e neppure ora lo , solo un po' danneggiato, da un lato solo, e poi le gambe...
con le donne non sarebbe stato possibile, non si mette fra le gambe di una donna
una cosa simile (solleva al morto una gamba). Ma tutto sommato, in questo corpo
si sarebbe ancora potuto continuare a vivere con un po' di buona volont, ragazzo
mio; ma la tua anima era maledettamente nobile, l'abitazione era in cattivo stato e i
topi abbandonano la nave che affonda; hai dovuto soccombere alla tua abitudine,
Teddy tutto qui.
GLI ALTRI (ritornando) Ehi tu, Elefante, ora stai fresco! Dov' il barilotto di brandy che era
sotto il vecchio letto di Teddy, amico? Dov'eri quando noi ci prendevamo cura
del povero Teddy, egregio signore? Allora Teddy non era ancora ben morto, eh,
egregio signore? - Dove ti eri cacciato, sporcaccione, profanatore di cadaveri,
protettore dei poveri orfani di Teddy, eh?
BAAL Di questo non avete nessuna prova, cari miei!
GLI ALTRI Dov' allora la grappa? Forse se l' bevuta la botte, secondo la tua spettabile
opinione? - una faccenda maledettamente seria, ragazzo mio! - Alzati una buona
volta, su, in piedi! Prova a fare quattro passi e poi nega che sei profondamente
scosso, che sei disfatto di dentro e di fuori, vecchio porco! Facciamolo alzare!
Fategli un po' di solletico, ragazzi, a questo profanatore del povero onore di Teddy!
BAAL ( costretto ad alzarsi) Banda di porci! Almeno non calpestate il povero Teddy! (Si siede
e prende un braccio del cadavere sotto il suo) Se mi maltrattate, Teddy cade a
faccia in gi. rispetto questo? Io sono costretto a difendermi. Voi siete in sette,
set-te, e non avete bevuto, mentre io sono uno solo e ho bevuto. bello questo,
onesto, sette contro uno? Calmatevi! anche Teddy si calmato.
ALCUNI (tristi e indignati) Non c' nulla di sacro per questo qui. Dio abbia piet della sua
anima sbronza! - Non c' peccatore pi incallito di lui fra le mani di Dio.
BAAL Sedetevi, non mi piace la pretaglia. Esisteranno sempre persone col cervello fino e
persone tonte. Queste ultime in compenso sono pi adatte a lavorare. Avete visto:
io sono un lavoratore del pensiero. (Fuma) Cari miei, non avete mai sentito il
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rispetto dovuto! E che diavolo si muove in voi quando vi cacciate in corpo della
buona grappa? Ma io ne traggo profonde conoscenze, vi dico! Ho detto a Teddy
cose importantissime. (Toglie dalla tasca interna del morto alcune carte, che
esamina attentamente) Voi invece sentite il bisogno di correre alla miserabile
grappa. Sedetevi: guardate come il cielo si fa scuro tra gli alberi. Non niente?
Allora non avete religione in corpo!
UNA CAPANNA.
BAAL Questo il letargo invernale nel fango nero per i nostri bianchi corpi.
EKART Non sei ancora andato a prendere la carne!
BAAL Sei ancora occupato con la tua messa?
EKART Devi pensare tu alla mia messa? Pensa piuttosto alla tua donna! Dove l'hai ancora
trascinata, nella pioggia?
BAAL Ci insegue disperatamente e mi si aggrappa al collo.
EKART Cadi sempre pi in basso.
BAAL Sono troppo pesante.
EKART Non pensi che un giorno morderai l'erba?
BAAL Io lotto all'ultimo sangue. Voglio vivere anche quando sar senza pelle: mi
rattrappir tutto nelle dita dei piedi. Cadr come un toro: nell'erba, dov' pi
morbida. Inghiottir la morte e non sapr pi nulla.
EKART Da quando siamo qui, non hai fatto che ingrassare.
BAAL (porta la mano destra sotto l'ascella sinistra, scostando la camicia) Ma la mia camicia
diventata pi grande; pi si sporca, pi si allarga. Ci sarebbe posto anche per un
altro. Che non sia un pancione, per. Ma tu perch te ne stai l a poltrire con le tue
quattro ossa?
EKART Nella mia testa ho una specie di cielo, molto verde e maledettamente alto, e i
pensieri vi si perdono sotto come nuvolette nel vento. Non hanno la minima idea
della direzione da prendere. Ma tutto questo dentro di me.
BAAL il delirium tremens. Sei un alcolizzato. Ora, vedi, il vino si vendica.
EKART Quando il delirio si avvicina me ne accorgo dalla mia faccia.
BAAL Hai una faccia su cui c' posto per tanto vento. Concava. ( L o osserva) Non hai
neppure una faccia. Non sei nulla. Sei trasparente.
EKART Divento sempre pi matematico.
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BAAL Nessuno conosce storie sul tuo conto. Perch non parli mai di te?
EKART Non avr storie. Chi corre l fuori?
BAAL Hai l'udito buono. Dentro di te c' qualcosa, e tu lo nascondi. Sei un essere cattivo,
proprio come me, un demonio. Ma un giorno vedrai i topi. Allora tornerai ad essere
buono!
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BAAL Eravate uno accanto all'altro.
SOFIA Battimi per questo.
EKART (gridando) Non sei stato tu a gettarmela addosso?
BAAL Allora potevano ancora portarti via da me.
EKART Non ho la tua pelle di elefante.
BAAL Ti amo per questo.
EKART Maledetto, almeno stattene zitto, non parlare di questo quando c' lei.
BAAL Deve andarsene! Comincia a incanagliarsi. (Si passa le mani sul collo) Lava la sua
biancheria sporca nelle tue lacrime. Ma non lo vedi che cammina nuda in mezzo a
noi? Sono paziente come un agnello, ma non posso cambiar natura.
EKART (si siede accanto a Sofia) Torna a casa da tua madre.
SOFIA Non posso.
BAAL Non pu, Ekart.
SOFIA Battimi se vuoi, Baal. Non dir pi che devi camminare adagio. Non questo che
ho voluto dire. Lascia che corra al tuo fianco finch avr gambe, poi mi stender in
un cespuglio e tu non dovrai cercarmi. Non mi scac ciare, Baal.
BAAL Gettalo nel fiume, il tuo pancione! L'hai voluto tu, ne ti sputacchiassi.
SOFIA Vuoi abbandonarmi qui? Tu non vuoi abbandonarmi qui. Non lo sai ancora, Baal.
Sei come un bambino se pensi una cosa simile.
BAAL Adesso m'hai stufato a morte.
SOFIA Ma di notte no, non di notte, Baal. Da sola ho paura. Ho paura del buio. Di questo
ho paura. |
BAAL Nel tuo stato? Nessuno ti far nulla.
SOFIA Ma di notte. Non volete stare con me ancora stanotte?
BAAL Va' dai traghettatori. San Giovanni e sono ubriachi.
SOFIA Un quarto d'ora!
BAAL Vieni, Ekart!
SOFIA E io, dove vado?
BAAL In cielo, mia cara!
SOFIA Col mio bambino?
BAAL Sotterralo!
SOFIA Mi auguro che tu non debba pensare mai pi a ci che mi dici in questo momento,
sotto il bel cielo che ti piace tanto. Questo mi auguro in ginocchio.
EKART Resto con te. E poi ti porto da tua madre. Purch tu dica che non vorrai pi amare
questo essere immondo.
BAAL Lei ama me.
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SOFIA Lo amo.
EKART Stai ancora l, bestiaccia? Non hai le ginocchia? Sei ubriaco di grappa o di poesia?
Bestia degenerata! Bestia degenerata!
BAAL Cretino.
Seduti presso tavoli Gougou, Bolleboll. Il vecchio mendicante e Maja con il bambino nella cassa.
MAJA LA MENDICANTE Ascoltate! Qualcosa si muove attorno alla casa! Che non sia
qualche bestiaccia!
BOLEBOLL Perch? Sei gi tornata in calore?
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MENDICANTE Bouque la Madonne! Apri!
MAJA (strisciando fino alla porta) Chi bussa?
Il bambino piange. Maja apre la porta. Baal entra con Ekart, fradici di pioggia.
MENDICANTE Qui oggi c' gente molto fine, mio caro cigno!
BAAL (avvicinandosi al tavolo, toglie dalle tasche due bottiglie) Che ne dite, eh?
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MENDICANTE S, il vento. Una sera, verso il crepuscolo, quando non era pi tanto solo,
attravers la grande pace degli alberi e si pose sotto uno di essi, che era assai
grande. (Beve)
BOLLEBOLL Era la scimmia che era in lui.
MENDICANTE S, forse la scimmia. Si appoggi all'albero, si strinse a lui, vi senti scorrere
la vita o cos gli parve e disse: Tu sei pi alto di me e stai ben saldo e conosci la
terra fin nelle sue profondit ed essa ti tiene. Io posso correre e muovermi pi
agevolmente, ma non sono saldo come te e non posso penetrare nelle profondit e
nulla mi tiene. Anche la grande pace che sopra le cime silenziose degli alberi regna
nel cielo infinito mi ignota. (Beve).
GOUGOU Che cosa disse l'albero?
MENDICANTE S. Il vento soffi. Un fremito percorse l'albero, l'uomo lo sent. Allora si
gett a terra, avvinse le radici dure e selvagge e pianse amaramente. Ma fece
lo stesso con molti alberi.
EKART Guar?
MENDICANTE No, ma mor pi facilmente.
MAJA Non capisco.
MENDICANTE Niente si pu capire. Ma molte cose si sentono. Le storie che si capiscono
sono quelle mal raccontate.
BOLLEBOLL Credete in Dio?
BAAL (penosamente) Ho sempre creduto in me stesso. Ma si pu diventare atei.
BOLLEBOLL (ride rumorosamente) Ora s che mi diverto! Dio! Champagne! Amore! Vento
e pioggia! (Afferra Maja).
MAJA Lasciami ! Ti puzza il fiato!
BOLLEBOLL E tu, non hai la sifilide? (La prende in grembo) .
MENDICANTE Bada! (A Bolleboll) A poco a poco mi ubriaco. E oggi tu non puoi uscire
sotto la pioggia, se io sono ubriaco fradicio.
GOUGOU (a Ekart) Lui era pi carino, perci riusc ad averla.
EKART E la tua superiorit spirituale? La tua supremazia morale?
GOUGOU Lei non era cosi. Lei era incontaminata.
EKART E tu, allora, che cosa facesti? _
GOUGOU Mi vergognai.
BOLLEBOLL Ascoltate! Il vento! Prega Dio che gli conceda la pace.
MAJA (canta)
Nanna oh! Fuori soffia il vento,
mentre noi ci scaldiamo bevendo.
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BAAL Che bambino questo?
MAJA Mia figlia, signore.
MENDICANTE Una virgo dolorosa!
BAAL (beve) Roba d'altri tempi, Ekart. S. Ed era anche bello.
EKART Che cosa?
BALLEBOLL Lo ha dimenticato!
BAAL D'altri tempi, che curiosa parola!
GOUGOU (a Ekart) La cosa pi bella di tutte il nulla.
BALLEBOLL Sst! Ora viene la romanza di Gougou! Il sacco di vermi si mette a cantare.
GOUGOU come aria tremula nelle sere d'estate, sole. Ma non un tremito. Niente.
Proprio niente. Si finisce, nient'altro. Il vento soffia, non si gela pi. La
pioggia cade, non ci bagna pi. Si continuano a dire barzellette, ma non si
ride con gli altri. Si marcisce, non si deve aspettare nulla. Sciopero generale.
MENDICANTE Questo il paradiso dell'inferno!
GOUGOU S, questo il paradiso. Nessun desiderio rimane insoddisfatto. Non se ne
hanno pi. Ci si disabitua a tutto. Anche ai desideri. Cos si diventa liberi.
MAJA E alla fine che cosa succede? .
GOUGOU (sogghignando) Nulla. Proprio nulla. Non succede nulla, alla fine! Niente dura in
eterno.
BOLLEBOLL Amen.
BAAL (si alzato, a Ekart) Ekart, alzati! Siamo caduti nelle mani di assassini. (Si appoggia alle
spalle di Ekart) I vermi si gonfiano. La putrefazione si avvicina strisciando. I vermi
cantano ed esaltano se stessi.
EKART E la seconda volta che ti succede. Forse solo a causa del bere?
BAAL Qui si mettono in mostra i miei visceri... Non un bagno di fango.
EKART Siediti. Bevi fino alla nausea! Riscaldati!
MAJA (canta, un po' ubriaca)
Estate e inverno, pioggia e neve,
se siamo sbronzi, ogni male lieve.
BOLLEBOLL (ha afferrato Maja, si azzuffa) Questo motivo mi eccita sempre cosi, piccolo
Gougou. Cippi, cippi, Majuccia.
Il bambino piange.
BAAL (beve) Chi sei tu? (Irritato a Gougou) Sacco di vermi, ti chiami. Candidato alla morte?
Alla salute! (S siede).
MENDICANTE Bada, Bolleboll! Non reggo tanto bene lo champagne!
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MAJA (rivolta a Bolleboll, canta)
Chiudi gli occhietti, guardare fatica.
Su, andiamo a nanna, non lo senti pi.
BAAL (brutalmente)
Galleggia pure sul fiume con topi nei capelli!
Ma in alto il cielo rimane stupendo.
(Si alza con il bicchiere in mano) Nero il cielo. Perch sei spaventata?
tambureggia sul tavolo) Bisogna sopportare la giostra. meraviglioso. (Barcolla)
Voglio essere un elefante che orina nel circo, se non tutto bello... (Incomincia a
ballare, canta) Danza con il vento, povero cadavere, dormi con la nuvola, Iddio
depravato! (Si accosta al tavolo, barcollando).
EKART (ubriaco, si alzato) Ora non verr pi con te. Anch'io ho un'anima. Tu hai corrotto
la mia anima. Tu corrompi tutto. Ora potr almeno occuparmi della mia messa.
BAAL Ti amo! Alla salute!
EKART S, ma io non verr pi con te. (Si siede).
MENDICANTE (a Bolleboll) Gi le mani, porco!
MAJA Cosa c'entri, tu?
MENDICANTE Taci, meschinella!
MAJA Pazzo! Hai le traveggole?
BALLEBOLL (velenosamente) Tutte storie! Non malato per niente. Ecco com'.
Tutto un imbroglio!
MENDICANTE E tu hai il cancro!
BALLEBOLL (sinistramente tranquillo) Io ho il cancro?
MENDICANTE (vilmente) Non ho aperto bocca. Lascia stare la ragazza, piuttosto.
Maja ride
BAAL Perch piange, questo qui? (Va barcollando verso la cassa, nel fondo).
MENDICANTE (irato ) Che cosa vuoi da lui ?
BAAL Perch piangi? Non hai ancora visto queste cose?
O piangi ogni volta?
MENDICANTE Lascialo in pace, tu! (Getta il suo bicchiere su Baal).
MAJA (si alza di scatto) Porco!
BALLEBOLL Vuole solamente guardargli sotto la camicia.
BAAL (si alza lentamente) Siete dei porci! Non conoscete
pi il lato umano delle cose! Vieni, Ekart, andiamo a lavarci nel fiume! (Esce con Ekart).
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Fitta verzura. Dietro, il fiume.
Baal. Ekart.
BAAL (siede in mezzo al fogliame) L'acqua calda. Si sta sdraiati sulla sabbia come gamberi.
Attorno a noi il fitto del bosco e nel cielo le bianche nuvole, Ekart!
BAAL Ti amo.
BAAL (viene attraverso i campi, come ebbro, con le vesti scompigliate, sonnambulo) Ekart!
Ekart! Ci siamo. Svegliati!
EKART Che cos'hai? Parli di nuovo dormendo?
BAAL (si siede accanto a lui) Ecco:
Quando l'annegata sull'acqua scendeva
dai ruscelli nei fiumi pi grandi,
l'opale del cielo stupendo splendeva
come una carezza sopra il cadavere.
S'avvinghiarono a lei il fuco e le alghe
e a poco a poco il suo peso s'accrebbe
Freddi le nuotavano i pesci lungo le gambe,
piante e bestie trattennero il suo ultimo viaggio.
A sera il cielo era oscuro come fumo
e con le stelle di notte teneva la luce sospesa.
Ma all'alba era chiaro e anche per lei
c'era ancora il mattino e la sera.
Quando il suo pallido corpo non fu che marciume,
con il tempo anche Dio fu incline a dimenticarla:
prima il suo volto, poi le mani e solo per ultimi i
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capelli.
Poi divenne una carogna con tante carogne nel fiume.
Vento
EKART Va gi attorno il fantasma? Non cattivo come te. Solo che il sonno andato al
diavolo; e il vento ricomincia muggire fra i tronchi dei salici. Rimane dunque
ancora la bianca mammella della filosofia, oscurit, umidit, sino alla fine dei nostri
giorni; perfino delle vecchie comari rimane soltanto la seconda vista.
BAAL Con questo vento non c' bisogno di grappa, si ubriachi lo stesso. Vedo il mondo
in una luce rosea: lescremento del buon Dio.
EKART Del buon Dio, che si caratterizzato quanto basta, una volta per sempre, collegando
l'uretra con il membro virile.
BAAL (sdraiato) Tutto questo cos bello.
Vento
EKART I salici sono come monconi marci di denti nel nero muso del cielo. - Fra non molto
riprender la mia messa.
BAAL Hai gi terminato il quartetto?
EKART Dove ne avrei trovato il tempo?
Vento
BAAL Ecco una ragazza rossa di capelli, pallida; quella che ti trascini attorno.
EKART Ha un corpo morbido, bianco e a mezzogiorno se ne viene tra i salici. I salici hanno
rami pendenti come capelli e in mezzo f...mo come scoiattoli.
BAAL pi bella di me?
BAAL La soddisfer, senz'altro, la bianca colomba... (Osserva il luogo) Qui sono belle le
nubi, viste attraverso i rami del salice... Se lui viene, vedr solo la pelle. Sono stufo
dei suoi amorazzi. Taci, mia cara anima! (Una giovane viene dal fitto dei cespugli:
capelli rossi, formosa, pallida. Senza voltarsi) Sei tu?
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LA GIOVANE Dov' il suo amico?
BAAL Sta scrivendo una messa in mi bemolle minore.
LA GIOVANE Gli dica che sono venuta!
BAAL Diventa troppo trasparente. Si masturba. Ricasca nella zoologia. Si sieda!
(Guarda in giro).
LA GIOVANE Preferisco stare in piedi.
BAAL (si alza, aggrappandosi alle verghe dei salici) Mangia troppe uova, in questi ultimi
tempi.
LA GIOVANE Lo amo.
BAAL Che mi importa di te! (La ghermisce).
LA GIOVANE Non mi tocchi! Mi fa troppo schifo.
BAAL (accostandole lentamente le mani al collo) il tuo collo? Sai come si
mettono a tacere le colombe o le anatre selvatiche nel bosco?
LA GIOVANE Gesummaria! (Si svincola) Mi lasci in pace!
BAAL Con quelle ginocchia molli ? Finirai col cadere. Tanto, quello che vuoi,
essere stesa fra i salici. Un uomo un uomo, in questo si assomigliano
quasi tutti, (La prende tra le braccia).
LA GIOVANE (tremando) La prego, mi lasci andare! La prego!
BAAL Quaglia sfacciata! Su, meno storie! Salvataggio di disperato! (La prende per
le braccia e la trascina nei cespugli).
BETTOLA
Sera. Ekart. La cameriera. Watzmann. Giovanni tutto lacero, in logoro con il bavero rialzato,
all'ultimo stadio della degradazione. La cameriera ha i tratti di Sofia.
Silenzio
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WATZMANN Ieri gli morta la madre, e lui cerca in prestito a destra e a sinistra, i soldi
per il funerale. Con questi soldi verr qui, e allora potremo pagare le
consumazioni. L'oste una brava persona: fa credito su un che fu una
madre. (Beve).
GIOVANNI Baal? Non ha mai il vento favorevole!
WATZMANN ( a Ekart) Devi sopportare molto, con lui?
EKART Non si pu mica sputargli in faccia: va a picco.
WATZMANN (a Giovanni) Ti dispiace? Te ne preoccupi?
GIOVANNI un peccato per lui, vi dico. (Beve)
Silenzio
WATZMANN Non c' niente di cambiato. Solo tu mi sembri diventato di gusti difficili.
BAAL Sei ancora tu, Luisa?
Silenzio.
GIOVANNI S, qui l'ambiente piacevole. - Sapete, devo bere, bere molto. Rende forti.
D'accordo, si pu andare lo stesso all'inferno con una coltellata, ma
diverso. Cos, come se vi si piegassero sotto le ginocchia, sapete: senza
scosse! Cos: senza sentirli nemmeno, i coltelli. Coi garretti elastici.
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Del resto, prima non mi venivano mai delle idee tanto buffe, quando le cose
andavano bene e vivevo da borghese. Solo ora mi vengono idee come
queste, mi sento diventato un genio. Hm.
EKART (con impeto) Voglio tornare di nuovo in mezzo ai boschi, all'alba! La luce color limone
fra i tronchi! Voglio tornare lass nei boschi!
GIOVANNI Gi, Baal, non capisco, devi pagare un'altra grappa. Si sta tanto bene, qui!
BAAL Una grappa per...
GIOVANNI Niente nomi! Ci conosciamo. Lo sai, qualche volta, di notte faccio sogni
cos orribili. Ma solo qualche volta. Ora qui si sta proprio benone.
Il vento soffia. Bevono.
WATZMANN (brontola)
Ci sono ancora tanti alberi
del tutto comuni e ombrosi,
adatti sopra per impiccarsi
e sotto per il riposo.
BAAL Dove gi stato cos come ora? Gi una volta stato cos.
GIOVANNI Galleggia ancora. Nessuno l'ha trovata. Sapete, talvolta ho l'impressione che
mi scivoli dentro la grappa gi per la gola: un cadavere piccolo piccolo,
mezzo imputridito. Eppure aveva gi diciassette anni. Ora ha topi e alghe
nei capelli verdi, non le stanno poi tanto male... solo un po' gonfia e
biancastra, piena di fetida melma del fiume, nera come pece. Pensare che
era sempre tanto pulita. Proprio per questo si gettata nel fiume ed
diventata puzzolente.
WATZMANN Che cosa la carne? Si decompone come lo spirito. Signori miei, sono
completamente sbronzo. Due per due fanno quattro. Dunque non sono
sbronzo. Ma ho dei presentimenti di un mondo superiore. Piegatevi, siate u-
u-umili! Spogliatevi del vecchio Adamo! (Beve tremando e con passione)
Non sono ancora caduto fino in fondo, finch ho con me il mio
presentimento, e so ancora calcolare che due per due... Ah, ma questo due:
du-e che parola strana! Due! (Si siede).
BAAL (afferra la chitarra e con essa manda in pezzi la mia) Adesso canto io. (Canta)
Malato di sole, corroso dalla pioggia, l'alloro
rapito nei capelli arruffati, ha posto in oblio
tutta la giovinezza, tranne i sogni di allora.
A lungo il tetto, non mai il cielo sopra di lui.
(Parla) La mia voce non proprio pura come quella di una campana. (Accorda la chitarra).
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EKART Canta ancora, Baal.
BAAL (canta ancora)
O voi cacciati dal cielo e dall'inferno,
voi assassini cui tocc grande pena,
perch non siete rimasti nel grembo materno,
dov'era tranquillo, si dormiva e si esisteva?
(Parla) Anche la chitarra non accordata.
WATZMANN una bella canzone. Sembra fatta apposta per me! Molto romantica!
BAAL (canta ancora)
Ma egli cerca ancora in mari d'assenzio,
anche se la madre ormai lo dimentica,
fra ghigni e bestemmie e talora non senza
lacrime, la terra sempre dove si vive meglio.
WATZMANN Non trovo gi pi il mio bicchiere. Il tavolo traballa in una maniera stupida.
Accendete la luce. Come fa uno a trovare la bocca?
EKART Sciocchezze! Ci vedi, Baal?
BAAL No. Non voglio. bello stare al buio. Con lo champagne in corpo e
nostalgia e niente ricordi. Mi sei amico, Ekart?
EKART (stancamente) Si, ma canta!
BAAL (canta)
Per inferni vagando, per paradisi fustigato, tranquillo e ghignando, con volto
fuggevole, lui sogna ogni tanto un piccolo prato, con un cielo azzurro di
sopra e poi nulla.
GIOVANNI Ora ti rimarr sempre vicino. Puoi anche prendermi con te. Non mangio
quasi pi.
WATZMANN (ha acceso a fatica un lume) Sia fatta la luce, eh eh eh!
BAAL Mi abbacina. (Si alza).
Ekart con la cameriera sulle ginocchia si alza a stento e tenta di allontanare il braccio
della donna dal suo collo.
EKART Che cosa hai, dunque? Non nulla. ridicolo. Ball si rannicchia, preparandosi a
fare un balzo). Non sarai geloso di questa qui? (Baal procede a tastoni; un calice
cade). Perch non posso avere donne? (Baal lo guarda). Sono il tuo amante?
Baal si getta su di lui, lo serra alla gola. La luce si spegne. Watzmann, ubriaco, ride; la
cameriera grida. Altri clienti entrano con i lampada dalla stanza accanto.
WATZMANN Ha un coltello!
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LA CAMERIERA Lo ammazza! Gesummaria!
DUE UOMINI (scagliandosi sui due che lottano) Al diavolo, lascialo! - Cristo santissimo, l'ha
infilzato!
Baal si alza. Irrompe improvvisamente il crepuscolo, la lampada si spegne.
BAAL Ekart!
Bosco Baal con la chitarra, le mani nelle tasche dei calzoni, si allontana.
BAAL Il vento pallido negli alberi neri! Sono come i capelli umidi di Lupu. Verso le
undici sorge la luna. Alaci sar abbastanza luce. Questa una piccola foresta. Io me
la batto gi verso le grandi. Cammino a meraviglia da quando sono tornato ad
essere solo nella mia pelle. Devo tenermi verso nord, dalla parte dove le foglie
hanno le nervature. Devo lasciarmi dietro questa faccenduola. (Canta)
Ai pasciuti avvoltoi Baal ammicca
che nel cielo di stelle attendono la sua spoglia.
(si allontana)
Talora si finge morto. E se si precipita
un avvoltoio, Baal, muto, a cena lo divora.
Folata di vento.
PRIMO GENDARME Pioggia nera, vento da giorno dei morti! E questo maledetto teppista!
SECONDO GENDARME Mi sembra che scappi sempre pi a nord in direzione delle foreste.
Lass non lo scova pi nessuno.
PRIMO GENDARME Ma chi , di preciso?
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SECONDO GENDARME Innanzitutto un assassino. Prima attore di variet e poeta, poi
proprietario di una giostra, taglialegna, amante di una milionaria,
forzato e ruffiano. Al momento del delitto erano riusciti ad
acchiapparlo, ma ha la forza di un elefante. Tutto successo per una
serva di caff, una puttana schedata dalla polizia. Per causa sua ha
pugnalato il suo migliore amico di giovent.
PRIMO GENDARME Un uomo simile non ha un'anima. come una bestia feroce.
SECONDO GENDARME E nello stesso tempo si comporta come un bambino. Porta alle
vecchie il loro carico di legna rischiando di farsi prendere. Non ha
mai avuto nulla. L'ultima sua cosa era quella serva. Forse proprio per
questo ha ammazzato il suo amico, un essere, del resto, dalla vita
altrettanto ambigua. primo gendarme Almeno riuscissimo a trovare
un po' di grappa o una donna! Andiamo! Che posto lugubre! E l si
muove qualcosa!
Via entrambi.
BAAL (esce dai cespugli con il suo fagotto e la chitarra. Fischia a attraverso i denti)
Morto, allora? Povera bestiola! Non mi fosse venuto tra i piedi! Ora diventa
interessante. (Segue due uomini).
UN UOMO (presso a Baal) Che cosa vuoi? Non sai pi che pesci pigliare, eh? Se ne
accorgerebbe anche un bambino ma chi si interessa di te? Hai qualcuno? E dunque!
E dunque! Stringi i denti! Ne hai ancora, di denti? Qualche volta crepano anche dei
giovani che avrebbero ancora gusto per una quantit di cose! Dei miliardari! Ma tu
non hai neppure i documenti. Non avere paura: il mondo continua a girare, rotondo
come una palla, e domani mattina il vento fischia. Considera la situazione po' pi
dall'alto. Pensa un po': un topo crepa. E allora? A che serve protestare? Tanto, non
hai pi denti.
GLI UOMINI Continua a piovere? Dovremo passare la notte vicino a questo cadavere!
Zitto! Asso pigliatutto! - Ci hai ancora aria, ciccione? Canta un po'! Mentre
Baal cresceva ... - Lascialo. Prima che la nera pioggia finisca, sar freddo.
Avanti col gioco! - Ha bevuto come una spugna, ma c' qualcosa in questo
pallone smorto che fa pensare ai casi tuoi. Questo non glielo hanno predetto
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quand'era in culla. Dieci di fiori! Ma statevene zitti signori! Non un gioco
serio! Se non avete un po' di seriet, non si pu fare un gioco che si rispetti.
Tutti vanno verso la porta. Gli uomini se ne vanno dalla porta aperta.
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Addio. (Si dirige con la scure verso la porta).
BAAL Grazie.
PRIMO UOMO Posso fare ancora qualcosa per te?... ma, devo andare al lavoro. Crocifisso.
Cadavere!
BAAL Ehi tu! Avvicinati! (L'uomo si china). Era molto bello.
PRIMO UOMO Che cosa, pollo idiota, anzi cappone!
BAAL Tutto.
PRIMO UOMO Buongustaio! (Ride forte, esce).
Dei taglialegna
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ALTRO Sar una giornata calda.
UN TERZO C' ancora una quantit di tronchi in piedi, e stasera devono essere a terra.
UN QUARTO Sar freddo, adesso, quello l?
TERZO S. Si. Adesso gi freddo.
SECONDO Si. Si.
TERZO Ci avremmo le uova, adesso, se non se le fosse mangiate lui. il colmo:
rubare le uova, quando gi steso sul letto di morte! Per un po' mi ha fatto
pena, ma poi mi ha seccato. Fortuna che per quei tre giorni non ha sentito
l'odore della grappa. Che mancanza di riguardo. Uova in un cadavere!
PRIMO Aveva un certo modo di stendersi gi nello sporco, e poi non si rialzava mai,
e lo sapeva. Ci si sdraiava come su un letto preparato: con tutta cura!
Qualcuno lo conosceva? Come si chiama? Che mestiere ha fatto?
QUARTO E cosi dobbiamo seppellirlo. Passami la grappa, ora!
TERZO A che cosa pensi? gli ho chiesto quando gi ci aveva i rantoli dentro alla
gola. Io voglio sempre sapere a che cosa uno pensa in quel momento. E lui:
sto ancora ascoltando la pioggia. Io mi son sentito la pelle d'oca gi per la
schiena. Sto ancora ascoltando la pioggia, mi ha detto.
SIPARIO
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