Ciro A. R. Abilitato - GRAMMATICA LATINA
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it
Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUM
ANNO MMV
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
ABLATIVO
ABLATIVUS CASUS, CASUS SEXTUS, LATINUS CASUS
Lablativo, detto anche casus sextus, il caso che accoglie il maggior numero di
determinazioni logiche, in quanto in esso sono confluite le funzioni di tre antichi
casi, comuni in origine a tutte le lingue del ceppo jafetico o indoeuropeo: lablativo
di allontanamento o del punto di partenza, lablativo strumentale-sociativo e il
locativo.
Lablativo di allontanamento o del punto di partenza, o ablativo propriamente
detto Come indica letimologia del nome (da ablatus, participio passato di
auferre, verbo composto da ab e fero = porto via, tolgo, asporto, allontano), esprime
essenzialmente lidea dellallontanamento, ed perci impiegato anche per i
concetti di privazione, provenienza, origine, materia, agente e paragone.
Lablativo strumentale-sociativo impiegato per esprimere le determinazioni
di mezzo-strumento e di compagnia-unione, a cui si riconducono anche quelle di
modo, abbondanza, causa, limitazione, misura, qualit, prezzo, stima, pena e
argomento.
Il locativo il caso impiegato in origine per le determinazioni spaziali e
temporali e di cui sono rimaste tracce in alcuni nomi di I e II declinazione.
Il riunirsi, in et storica, delle funzioni di questi tre casi distinti in un unico caso,
che viene ad essere il sesto nella declinazione del nome, fa dellablativo latino
classico il caso per antonomasia dei complementi circostanziali. A causa dei
molteplici impieghi dellablativo, assumono particolare importanza le preposizioni
che reggono i diversi complementi da esso definiti, come a (ab), e (ex), de, in,
cum, sub, le quali consentono di esplicitare numerosi significati che la desinenza
ablativale da sola non riuscirebbe ad esprimere.
DIFESA
DIFFERENZA-DISTINZIONE
DISSENSO-DISACCORDO-CONTRASTO
SEPARAZIONE-DISTANZA
MUTAMENTO-DIVERSIT
SUCCESSIONE
DIREZIONE-PROVENIENZA
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SYNTAXIS CASUUM
ORIGINE-PROVENIENZA
ORIGINE ETIMOLOGICA
collis ab summo aequaliter declivis. = colle con uguale pendio sin dalla cima.
(Caes.)
ab oppido declivis locus tenui fastigio = a partire dalla cittadella la costa scendeva
vergebat. (Caes.) con leggero pendio.
DISTANZA TEMPORALE-INIZIO (da, fin da, a partire da, a far inizio da)
ab ineunte aetate, a pueris. (Cic.) = fin dalla prima et, fin dalla fanciullezza.
a pueritia. (Cic.) = dalla fanciullezza.
usque a pueritia. (Tac.) = fin dalla fanciullezza.
ab Urbe condita. (Liv.) = dalla fondazione della Citt (di Roma).
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SYNTAXIS CASUUM
AGENTE
CAUSA
vide ne hoc totum sit a me. (Cic.) = bada che tutto ci non sia (non si risolva)
lett. vedi che tutto questo non sia dalla mia parte a mio favore.
RELAZIONE
PARTITIVO
MOTO DA LUOGO
SEPARAZIONE-DISTANZA
non longe ex eo loco abesse. (Caes.) = non distare molto da quel luogo.
DIREZIONE
POSIZIONE
ORIGINE-PROVENIENZA-APPARTENENZA
ORIGINE ETIMOLOGICA
[Romulus] urbem constituit, quam e = [Romolo] fond una citt che fece
suo nomine Romam iussit nominari. chiamare Roma dal suo nome.
(Cic.)
alicui vocabulum indere ex nomine = assegnare a uno un appellativo tratto da
urbis. (Tac.) un nome di citt.
MUTAMENTO
DISTANZA TEMPORALE-INIZIO
MATERIA-COMPOSIZIONE
ESPRESIONI AVVERBIALI
MOTO DA LUOGO
APPARTENENZA
ORIGINE-PROVENIENZA
ORIGINE ETIMOLOGICA
patrio vocat de nomine mensem. (Ov.) = chiama il mese dal nome paterno.
MUTAMENTO
de meo, de tuo, de suo. (Cic.) = dal (del) mio, dal (del) tuo, dal (del) suo
/ a mie, a tue, a sue spese.
de te. (Ter.) = da te / dalla tua borsa.
de publico. (Cic.) = dallerario pubblico / dal pubblico
denaro.
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SYNTAXIS CASUUM
MATERIA
ESPRESSIONI AVVERBIALI
MOTO DA LUOGO
esse, vivere, habitare, ire cum aliquo. = stare (trovarsi), vivere, abitare, andare
insieme con uno.
cum his legatis venit. (Caes.) = venne insieme con questi delegati.
vagamur cum coniugibus et liberis. = erriamo con mogli e figli.
(Cic.)
in hortis cum Galba ambulare. (Cic.) = passeggiare in giardino con Galba.
Germanos sese cum his coniunxerunt. = i Germani si unirono a (con) questi.
(Caes.)
agere cum aliquo. (Cic.) = trattare (discutere) con qualcuno.
est mihi amicitia cum aliquo. (Cic.) = sono in rapporti d'amicizia con uno.
pastor cum grege. (Hor.) = il pastore col suo gregge / il pastore e il
suo gregge.
mecum, tecum, secum, nobiscum, = con me, con te, con s, con noi, con voi,
vobiscum, quocum, quacum, col quale, con la quale, con i quali.
quibuscum.
(enclitico)
cum quo, cum qua, cum quibus. = col quale, con la quale, con i quali.
multa mecum reputavi. (Cic.) = furono molte le considerazioni che feci
lett. molte cose considerai con me stesso. tra me e me.
se tecum affinitate coniungi cupit. (Plau.) = desider unirsi in parentela con te.
lett. desider congiungere se in parentela con te.
UNIONE-CIRCOSTANZA CONCOMITANTE
nonnullas naves cum hominibus = presero alcune navi con gli uomini.
capiunt. (Caes.)
obstipuit retroque pedem cum voce = stup e respinse indietro il piede insieme
repressit. (Verg.) con la voce.
ille vir haud magna cum re, sed plenus = quelluomo non provvisto di grandi
fidei. (Cic.) sostanze, ma pieno di fiducia.
discordare cum aliquo. = trovarsi in disaccordo con uno.
adulterium facere cum aliqua. (Cic.) = fare (commettere) adulterio con una.
bellum gerere cum aliquo. (Cic.) = fare la guerra con (contro) uno.
in certamen venire cum aliquo de = venire a gara con uno per una cosa.
aliqua re. (Cic.)
bellum gerere cum aliquo adversus = far la guerra insieme a uno contro
aliquem. qualcuno.
bellum gerere cum Aegyptiis adversus = far guerra al re con lalleanza degli
regem. (Nep.) Egiziani.
ille cum toga praetexta venerat. (Cic.) = egli venne con la toga pretesta.
legatos cum auctoritate mittere. (Cic.) = inviare ambasciatori con pieni poteri.
cum imperio esse. (Cic.) = essere in possesso del sommo comando.
magno cum periculo provinciae. (Caes.) = con grande pericolo per la provincia /
esponendo a grande pericolo la
provincia.
magno cum periculo suo. (Liv.) = con grande pericolo per s / esponendo
s a grande pericolo.
cum dis bene iuvantibus. (Liv.) = col favore degli di.
venire Romam cum febri. (Cic.) = venire a Roma con la febbre.
tu diadema imponebas cum plangore = tu gli imponevi il diadema fra
populi, ille cum plausu reiciebat. (Cic.) (suscitando) i lamenti della folla, quegli
lett. tu gli imponevi il diadema con lamento del lo rifiutava in mezzo agli (destando)
popolo, egli lo rifiutava col plauso.
applausi.
ager efficit cum octavo. (Cic.) = il campo rende con lottuplo.
lett. il campo rende con unimposta pari allottava
parte del prodotto.
COMUNANZA
causam civium cum servis = associare la causa dei cittadini con quella
communicare. (Caes.) degli schiavi.
lett. mettere insieme (accomunare) la causa dei
cittadini con quella degli schiavi.
SIMULTANEIT-CONTEMPORANEIT
cum die surgunt. (Ov.) = si alzano col giorno (col sole, con la luce
del giorno).
Metellus cum prima luce furtim in = Metello, al primo albeggiare, correva alla
campum currebat. (Cic.) chetichella al campo Marzio.
una cum / simul cum / pariter cum. = insieme con / in pari tempo con / di pari
passo con.
et cum iis una Commium. (Caes.) = e insieme a loro Commio.
lett. e in una con loro Commio.
MODO-MANIERA
MEZZO-STRUMENTO
CONFRONTO
dicta cum factis componere. (Sall.) = mettere a confronto le parole coi fatti.
CONDIZIONE LIMITATIVA
omnia cum pretio honesta videntur. = per loro tutto onesto purch si sia
(Sall.) disposti a pagare un prezzo.
lett. a loro sembra tutto onesto ad un prezzo.
in ore atque in oculis provinciae. (Cic.) = in faccia e sotto gli occhi della provincia.
STATO-CONDIZIONE
CAMPO DI ATTIVIT
TEMPO
TEMPO-FREQUENZA
FORMA
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SYNTAXIS CASUUM
DIREZIONE (verso, in direzione di, dalla parte di, alla volta di)
POSIZIONE
SCOPO
pecuniam dare in rem militarem. (Cic.) = dare del denaro per le imprese militari.
STATO-CONDIZIONE
MISURA-DIMENSIONE
MUTAMENTO
DIVISIONE
Gallia est omnis divisa in partes tres. = la Gallia tutta quanta divisa in tre parti.
(Caes.)
MODO-MANIERA
FAVORE-OSTILIT
post sub pondere faginus axis instrepat. = poi lasse di faggio strida sotto il peso.
(Verg.)
pleraeque eae sub vestimentis secum = la maggior parte di quelle avevano con
habebant retia. (Plau.) s delle reti sotto le vesti.
sub divo. (Cic.) / sub dio caelo. (Cat.) = a cielo scoperto / a cielo aperto / allaria
lett. sotto il cielo scoperto. aperta.
ambulatio sub dio (=divo) pedes lata = una passeggiata scoperta larga dieci
denos. (Varr.) piedi.
sub luce. (Caes.) = alla luce del giorno (sotto la luce del
giorno).
quale per incertam lunam sub luce = come appunto il cammino nelle selve
maligna est iter in silvis. (Verg.) sotto una luce malsicura a causa
dellincerta luna.
(sotto, dentro, in)
sub terra. (Liv.) = sotto terra.
quidquid sub terra est, in apricum = qualunque cosa nascosta sotto terra, il
proferet aetas. (Hor.) tempo la porta alla luce.
saepe exiguus mus sub terris posuit = spesso il minuscolo topo pose la sua
domos atque horrea fecit. (Verg.) dimora sotto i terreni e ne fece granai.
cum dies noctesque sub terra fodientes. = scavando giorno e notte sotto terra.
(Liv.)
sub aqua. (Caes.) = sottacqua.
sub aqua defixae sudes flumine = pali conficcati sottacqua erano celati dal
tegebantur. (Caes.) fiume.
sub antro. (Verg.) = nellantro.
lett. sotto lantro.
reddidit una boum vocem vastoque sub = una delle vacche restitu il richiamo e
antro mugiit. (Verg.) sotto lantro spazioso mugg.
(in, immersi, avvolti, avviluppati)
sub media nocte (opp. media sub = nel pieno della notte.
nocte).
sub nocte. = immersi (avviluppati) nella notte /
lett. coperti dalla notte. circondati dalla notte / nella notte.
ibant sola sub nocte. (Verg.) = andavano nella notte solitaria.
(ai piedi di)
sub oculis omnium esse. (Caes.) = essere sotto (davanti) agli occhi di tutti.
sub Novis. (Cic.) = davanti alle botteghe nuove.
(sotto, davanti, nelle immediate adiacence)
sub ipso ecce volat Diores. (Verg.) = subito dietro di lui ecco vola Diore.
DIPENDENZA
CONDIZIONE
CIRCOSTANZA
exercitum sub iugum mittere. (Caes.) = far passare lesercito sotto il giogo.
Si osservi lespressione sub hoc iugo dictator Aequos misit (Liv., 3,28) = il dittatore
pose gli Equi soto questo giogo; in questo caso, bench sia stato usato un verbo di moto
con lablativo, il senso dellespressione pone in evidenza che il passaggio dellesercito
degli Equi sotto il giogo sancisce per tutto il popolo dei vinti una condizione di
sottomissione permanente. Il giogo, come infatti spiega Livio, un congegno fatto di tre
aste di cui due impiantate a terra e la terza legata in alto a mo di traversa. chiaro che
sotto una simile costruzione un intero esercito possa solo passare, non sostare; tuttavia la
condizione che latto simbolico implica tuttaltro che transitoria.
quod sub oculos venit. (Sen.) = ci che capita sotto i nostri occhi.
sub oculos cadere. = cadere sotto gli occhi.
omnia quae sub aspectum cadunt. (Cic.) = tutte le cose che cadono sotto la vista.
sub divum rapere. (Hor) = portare allo scoperto (alla luce del
giorno).
(fino a)
sub muros struere aciem. (Tac.) = disporre lesercito fin sotto il muro.
sub montem succedunt. (Caes.) = si spingono fino sotto il monte.
turris sub astra educta. (Verg) = torre innalzata fino al cielo.
(verso, al giungere di, mentre)
notte.
sub occasum solis. (Liv.) = al calar del sole / allavvicinarsi del
tramonto.
sub dies festos. (Cic.) = al giungere dei giorni festivi /
allavvicinarsi delle feste / sotto le feste.
sub adventum Favonii. (Ov.) = al sopraggiungere del Favonio.
sub galli cantum. (Hor.) = al canto del gallo / col canto del gallo.
(verso, nella direzione di)
sub eas [litteras], recitatae sunt tuae. = dopo quella [lettera], fu letta la tua.
(Cic.)
sub haec dicta. (Liv.) / sub hanc = subito dopo queste parole.
vocem. (Liv.)
DIPENDENZA
incolas eius insulae sub potestatem = ridurre gli abitanti di quellisola sotto il
Atheniensium redigere. (Nep.) potere degli Ateniesi.
sub populi Romani imperium aliquem = ridurre qualcuno sotto il dominio del
redigere. (Caes.) popolo romano.
cadere sub imperium alicuius. = cadere sotto il dominio di qualcuno.
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SYNTAXIS CASUUM
a) ALLONTANARE, ALLONTANARSI
Con i verbi di allontare e allontanarsi e con i sostantivi, gli aggettivi e gli
avverbi di significato affine, si ha lablativo con a (ab), se lallontanamento da
persona; lablativo semplice o preceduto da a (ab), e (ex), de secondo i
significati e gli usi particolari , se lallontanamento da cosa.
VERBI abeo, aberro, abduco, abstino, absum, arco, averto (deverto, devorto), avco,
cedo (decedo, discdo, excedo, recedo, secedo), contino, dfendo, descisco, deterro,
deturbo, exturbo, eicio, deicio, excludo, movo (amovo, demovo, removo), pello
(depello, expello), ecc.
1 In particolare, alcuni di tali verbi, quali abduco, alieno (abalieno), averto, avoco,
deterreo, ecc., vogliono sempre la preposizione, sia con la persona che con la cosa.
2 Quando lallontanamento da luogo bisogna fare attenzione a non confondere il
complemento di allontanamento-separazione col complemento di moto da luogo.
Questultimo pone in risalto la circostanza che lallontanamento da un certo luogo
dello spazio fisico o geografico la conseguenza di un movimento in virt del quale
una persona o una cosa si muove attivamente dal luogo in cui stava. Lazione, in
questo caso, implica un luogo da cui deve avere inizio il movimento. Il complemento
di allontanamento-separazione mette invece in risalto il fatto che il luogo non il
punto dinizio di un movimento, ma semplicemente ci da cui si lontani, separati,
divisi, ecc. Naturalmente, molti verbi indicanti allontanamento possono venire usati
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nel significato di partire da, muoversi da, prendere avvio da, mettersi in cammino da,
venire da, ecc.. In questi casi essi reggono il complemento di moto da luogo.
aberro = allontanarsi da, errare lontano da, vagare lontano da, sviarsi da, distrarsi
da, scostarsi da, deviare da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: a (ab), e (ex) + abl.
abduco = allontanare da, portare via da, condurre via da, trascinare via da,
strappare da, togliere da, distogliere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex), de + abl.
abstino = tenere lontano da, tenersi lontano da (trattenere da, trattenersi da,
astenersi da).
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
abstine manus a rebus meis. = tieni lontane (trattieni) le mani dalle mie
cose.
ab alienis mentes, oculos, manus = tenere lontano (trattenere) la mente, gli
abstinere. (Cic.) occhi e le mani dai beni altrui.
ne ab obsidibus quidem, ira belli = il furore della guerra non si tenne lontano
abstinuit. (Liv.) nemmeno dagli ostaggi.
ne a mulieribus quidem atque = non trattenersi neanche dalle donne e dai
infantibus abstinere. (Caes.) bambini (dal massacrare le donne e i
bambini).
abstinre iniuria. = astenersi dalle offese.
absum = essere lontano da, essere distante da, mancare da, essere assente da,
essere via da / tenersi lontano da / distare da, essere distante da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
a carcere atque a vinculis abesse = dover stare lontano dal carcere e dalle
debere. (Cic.) catene.
absit invidia verbo. (Liv.) = sia lontana (assente) la malevolenza
dalla parola (non ci sia ostilit nelle
parole).
1 locuz., col genit.: abesse longe gentium = stare molto lontano / trovarsi in
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SYNTAXIS CASUUM
paese lontano / essere assai lontano dalla propria gente (lett.: essere parecchio lontano
di gente). Es.: res enim est manibus, tu autem abes longe gentium (Cic.) = la cosa
infatti per le mani (in corso), tu invece sei parecchio lontano di gente la
faccenda infatti improrogabile (urgente), e tu invece ti trovi lontano.
arco = tenere lontano da, allontanare da, stornare da, respingere da, scacciare
da (difendere da, proteggere da).
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
averto, deverto (devorto) = allontanare da, volgere altrove da, deviare da,
stornare da, distogliere da, distrarre da, respingere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
iter ab Arare Helvetii averterant. (Caes.) = gli Elvezi avevano deviato il cammino
dallArari (si erano allontanati
dallArari).
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SYNTAXIS CASUUM
avco = allontanare da, chiamare da, richiamare da, chiamare altrove da, far
venire via da, ritirare da, rimuovere da, distogliere da, stornare da, deviare da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: a (ab) + abl.
magis spatio interposito ab impetu ad = a poco a poco, col tempo, [gli animi]
consultandum avocabantur [animi]. venivano richiamati dalleuforia alla
(Liv.) ragionevolezza.
lett. in un tempo maggiore [gli animi] venivano
richiamati dalleccitazione alla considerazione
ragionevole.
dfendo = tenere lontano da, tenere distante da, tenere al riparo da, tutelare da,
difendere da, proteggere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: a (ab) + abl.
ab aliquo (opp. ab aliqua re) aliquem = difendere uno da qualcuno (opp. da una
defendere. cosa).
lett. tenere lontano uno da qualcuno (opp. da qualche
cosa).
Volturcius primo cohortatus ceteros = Volturcio, esortati dapprima gli altri, con
gladio se a multitudine defendit. (Sall.) la spada si difende dalla folla.
lett. Volturcio, esortati prima gli altri, tiene se
lontanodalla massa col gladio.
descisco = allontanarsi da, andare via da, dipartirsi da, staccarsi da (abbandonare,
lasciare) / rinunciare a, scostarsi da, discostarsi da, ribellarsi a, passare da una parte
allaltra.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: a (ab) + abl.
deterro = allontanare da, stornare da, distogliere da, trattenere da, dissuadere da,
difendere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), de + abl.
ita reges loci difficultate coacti proelio = cos i [due] re, costretti dalle condizioni
deterrentur, neque tamen suos longius sfavorevoli del terreno, sono tenuti
abire sinunt. (Sall.) lontani dal combattimento (sono
trattenuti dal combattere), e tuttavia non
lasciano allontanare troppo i loro (i
soldati).
deterrere se a scribendo. = trattenersi dallo scrivere.
aut si eius corporis forma et atrorum = ma se la forma del suo corpo e il
ignium vomitus ab eo deterrebat rigurgito di orride fiamme allontanava da
hominum societatem, forte non nocendi lui la societ degli uomini (la compagnia
cupiditate, sed vivendi necessitate degli uomini), forse incrudeliva non per
saeviebat. (Aug.) il desiderio di nuocere per la necessit di
vivere.
ita eadem illa seu neglegentia seu = cos quella stessa negligenza o, se si
malignitas principum, cum male vuole, cattiveria dei principi,
consultis impunitatem, recte factis promettendo impunit alle decisioni
nullum praemium polliceretur, nec illos disoneste e nessun premio alle rette
a crimine et hos deterrebat a laude. azioni, non allontanava quelle dalla colpa
(Plin. Min.) ma queste dalla lode.
eo autem magis te deterreo ab isto = daltra parte, tanto pi cerco di tenerti
morbo quod non potest tibi ista res lontano da questo male in quanto questa
contingere aliter quam si te pudere cosa pu toccare a te non in altro modo
desierit. (Sen.) che se tu cessarai di avere pudore.
deturbo, exturbo = allontanare da, cacciare via da, scacciare da, ricacciare da,
respingere da, sloggiare da, mandare via da, far uscire da, spingere fuori da, gettare
gi da (abbattere), far cadere da, far decadere da (togliere, privare di), allontanare da,
strappar via da, estrarre da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex), de + abl.
eicio, deicio = allontanare da, scacciare da, cacciare fuori da, mandare via
da, sloggiare da, espellere da, spingere fuori (gi) da, spingersi fuori da, slanciarsi
fuori da, precipitarsi fuori da, prorompere da, erompere da, gettare gi da.
da persona: a (ab), de + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex), de + abl.
excludo = allontanare da, tenere lontano da, tenere fuori da, espellere da,
cacciare via da, cacciar fuori da, far venir fuori da, far uscire da, escludere da, tagliar
fuori da, isolare da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex), de + abl.
gallinae avesque reliquae, cum ex ovis = le restanti galline e gli uccelli, quando i
pullos excluserint ita eos tuentur ut et pulcini saranno usciti dalluovo, li
pennis foveant ne frigore laedantur. (Cic.) proteggono cos, tenendoli al caldo con
le piume affinch non siano colpiti dal
freddo.
pullos ab ovis exclusos si matrem = dicono che se i pulcini appena usciti
perdiderint, adeo validos esse aiunt, ut dalluovo perdessero la madre, sarebbero
ipsi cibum sibi comparent. talmente abili da riuscire a procurarsi da
se stessi il cibo.
principio genus alituum variaeque = in principio la specie degli alati e i vari
volucres ova relinquebant exclusae uccelli deponevano le uova uscendo
tempore verno. (Lucr.) dallinverno.
Euphrates, Armeniae regiones a = lEufrate, che separa i territori
Cappadocia excludens. (Plin. Ma.) dellArmenia dalla Cappadocia.
movere signiferum loco. (Caes.) = rimuovere lalfiere dal suo posto (dalla
sua carica, dalla sua funzione).
movetur tamen Octavia primo civilis = in un primo tempo Ottavia viene tuttavia
discidii specie et mox in Campania pulsa allontanata col pretesto di una
(opp., moto a luogo: in Campaniam separazione civile e poi cacciata (tenuta
pulsa). (Tac.) lontana, relegata) in Campania (opp.
mandata in Campania).
movere aliquem de agro. (Cic.) = cacciare qualcuno dal possesso del suo
podere.
movere aliquem de sententia. (Liv.) = smuovere (distogliere) qualcuno dal suo
proposito.
ab aliquo nummum movere non posse. = non riuscire a muovere (a ricavare) un
(Curt.) centesimo da uno.
ab se amovere culpam (opp. culpam a se = allontanare (respingere) da s la colpa
amovere). (Liv.) (discolparsi).
aliquem a frumentaria procuratione = destituire (allontanare, rimuovere) uno
amovere. (Cic.) dallincarico dellapprovvigionamento.
sacra amovimus ab hostium oculis. = abbiamo portato via (tolto) gli oggetti
(Liv.) sacri dalla vista dei nemici.
demovere aliquem de suis = privare uno dei suoi possessi (togliere a
possessionibus. uno i suoi possedimenti, le sue propriet,
i suoi poderi).
demovere aliquem ex iis = escludere uno da quei possessi.
possessionibus. (Cic.)
aliquem Syria demovere. (Tac) = rimuovere uno dal governo della Siria.
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SYNTAXIS CASUUM
aliquem loco demovere. (Cic.) = rimuovere uno dal suo posto (dalla sua
carica, dal suo incarico, dalla sua
funzione).
demovere aliquem cura rerum. (Tac.) = rimuovere uno dalla sua carica (dal suo
lett. allontanare uno dalla cura delle cose. incarico, dalla sua funzione).
demovere aliquem de sententia. (Cic.) = allontanare (distogliere) uno da un
proposito (far cambiare parere a uno).
demovere consulem de reipublicae = rimuovere (destituire) il console dalla
praesidio. (Cic.) tutela dello Stato.
demovere animum perterritum loco et = allontanare la mente terrorizzata dalla sua
certo de (ex) statu. (Cic.) normale condizione e dal suo stato di
coscienza (e farla uscire dallo stato di
consapevolezza, di lucidit).
removere aliquid ab oculis. (Cic.) = allontanare (togliere) qualcosa dalla vista
(nascondere, mettere da parte una cosa).
removere aliquid de medio. (Cic.) = allontanare (togliere) qualcosa di mezzo
(nascondere, mettere da parte una cosa).
patria remoti. (Ov.) = tenuti lontano dalla patria.
remoto ioco. (Cic.) = a parte il gioco (a parte lo scherzo,
lett. messo da parte il gioco. scherzi a parte).
removere aliquem senatu. (Liv.) = rimuovere uno dal Senato.
removere aliquem a republica. (Cic.) = rimuovere uno dai pubblici uffici (dal
governo, dallamministrazione dello
Stato).
quaestura removere. (Svet.) = rimuovere dalla carica di questore.
suspicionem ab sese removere. (Cic.) = allontanare (rimuovere, stornare, fugare)
il sospetto da s.
se ab aliquo removere. (Cic.) = allontanare se da uno (staccarsi da
qualcuno).
ab aliquo crimen removere. (Cic.) = allontanare da uno unaccusa.
pello, depello, expello = cacciare via da, scacciare da, bandire da, estromettere
da, espellere da, respingere da, rimuovere da, allontanare da, distogliere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex), de + abl.
pellere aliquem possessionibus. (Cic.) = cacciare uno dai suoi possessi (togliere a
uno i suoi possedimenti, le sue propriet,
i suoi poderi).
pellere regno. (Hor.) = cacciare dal trono.
pellere maestitiam ex animis. (Cic.) = cacciare via la tristezza dagli animi.
pellatur omnino e civitate eloquentia. = sia bandita totalmente leloquenza dalla
(Cic.) citt.
depellere aliquem de spe (opp. a spe, = allontanare uno dalla speranza (toglire a
uno la speranza, laspettazione).
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SYNTAXIS CASUUM
prohibo = tenere lontano da, allontanare da, respingere da, difendere da,
proteggere da (impedire, vietare, proibire).
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
a maleficio se prohibere. (Caes.) = astenersi dal fare del male (dal provocare
lett. allontanare s dal fare del male. danno).
prohibere iniuria tenuiores,. (Cic.) = proteggere i pi deboli dalle offese (dai
lett. tenere lontani i pi deboli dalloffesa. soprusi, dalle ingiustizie).
Alambarri Caesarem certiorem faciunt = gli Ambarri informano Cesare che anche
sese depopulatis agris non facile ab i loro campi erano stati devastati e che
oppidis vim prohibere hostium. (Caes.) difficilmente avrebbero potuto difendere
le proprie citt dalla furia dei nemici.
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Ciro A. R. Abilitato
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SYNTAXIS CASUUM
abdco (1a coniug., tr.) = allontanare da, allontanarsi da, recedere da, dimettersi
da (rinunciare a, abdicare a).
da cosa: abl. sempl.
abiudicare aliquid ab aliquo. (Cic.) = togliere una cosa (il possesso di una
cosa) a qualcuno.
me a vita abiudicabo. (Plau.) = mi toglier la vita.
lett. trarr fuori (toglier) me dalla vita / mi toglier
dalla vita .
nam equidem me iam quantum potest = infatti per quel che in mio potere
me a vita abiudicabo. (Plau.) senzaltro divorzier dalla vita.
illa verba ab Aeschylo abiudicavit. = port via quelle parole a Eschilo.
neque tanta fortunis omnium pernicies = e nessuna sventura pi grave pu
ulla potest accedere quam opinione abbattersi sulla sorte di tutti che venir
populi Romani rationem veritatis, tolto a questo ordine senatorio,
integritatis, fidei, religionis ab hoc nellopinione del popolo romano, il
ordine abiudicari. (Cic.) fondamentale requisito di verit, di
integrit, di onest e di scrupolosit che
gli deve essere proprio.
1 con lacc., nel significato di negare, rifiutare: id totum abiudico (opp. abdico)
atque eicio (Cic.) = rifiuto e respingo tutto ci.
2 col dat., nel significato di negare, rifiutare: abiudicare sibi libertatem (Cic.) =
negare a s la liber (privarsi della libert).
abstraho = allontanare da, strappar via da, tirar via da, staccare da, separare da,
distogliere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex), de + abl.
abstrahere aliquem ab aliquo. = tirar via (far venir via) uno da qualcuno.
abstrahere aliquid ab (de) aliquo. = strappar via una cosa da qualcuno.
abstrahere aliquem (infantem) e matris = strappare qualcuno (un infante) dal seno
sinu. (Cic.) materno (dal seno della madre).
abstrahere aliquem (infantem, pisinnum, = strappare qualcuno (un infante, un
parvulum, pupum) de matris amplexu. piccolo, un piccino, un pupo)
(Cic.) dallabbraccio materno (dalle braccia
della madre).
vetat igitur ratio intueri molestias, = ebbene, la ragione vieta di guardare con
abstrahit ab acerbis cogitationibus, insistenza alle pene, distoglie dai pensieri
hebetem aciem ad miserias sgradevoli, rende lacume fiacco
contemplandas facit. (Cic.) nellosservazione delle afflizioni.
abstrahere se ab omni sollicitudine. = distogliersi da ogni preoccupazione
(Cic.) (pensiero, inquietudine).
a rebus gerendis senectus abstrahit. = la vecchiaia distoglie dallattivit
(Cic.) politica.
pecunia a bono et honesto abstrahit. = la ricchezza distoglie dal bene e
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
(Hor.) dallonest.
animus eminebit foras et ea, quae extra = l'anima si protender fuori, e
erunt, contemplans quam maxime se a contemplando le cose che trover
corpore abstrahet. (Cic.) allesterno, si staccher (si liberer)
quanto pi possibile dal corpo.
alieno, abalieno = allontanarsi da, escludere da, estraniare da, straniare da,
alienare da (rendere estraneo a, rendere nemico a, rendere avverso a, rendere inviso
a).
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
deminuti capite (abalienati iure civium), = orbati del diritto (privati del diritto di
servi Carthaginiensium facti. (Liv.) cittadinanza) e fatti schiavi dei
lett. tolti dal principio fondamentale (allontanati dal Caraginesi.
diritto di cittadini), fatti schiavi dei Cartaginesi.
alicui (dat.) aqua et igni interdicere. = interdire a uno lacqua e il fuoco / vietare
(Cic.) a uno luso dellacqua e del fuoco
lett. stabilire per uno lallontanamento dallacqua e comuni (escludere uno dalla vita
dal fuoco.
comune, mandarlo in esilio).
aqua ignique iis (dat.) interdixit. (Vell. = gli interd laqua e il fuoco / gli viet
Pat.) laccesso allacqua e al fuoco.
interdicere alicui (dat.) sacrificiis. = interdire (proibire, vietare) a uno i
lett. decretare per uno lallontanamento dai sacrifici. sacrifici / escludere uno dai sacrifici.
philosophi (nom.) urbe interdicti sunt. = i filosofi furono esclusi da Roma.
(Gell.)
Ariovistus omni Gallia Romanis = Ariovisto band i Romani da tutta la
interdixit. (Caes.) Gallia.
desine ergo philosophis pecunia = cessa dunque di escludere i filosofi dalla
interdicere: nemo sapientiam paupertate ricchezza: nessuno ha mai condannato la
damnavit. (Sen.) saggezza alla povert.
neque illis solum temporibus philosophi = e non solo a quei tempi i filosofi sono
ex urbe Roma pulsi sunt, verum etiam stati cacciati da Roma, ma anche ai tempi
Domitiano imperante senatusconsulto di Domiziano furono espulsi da Roma
eiecti atque urbe et Italia interdicti con decreto del senato e banditi
sunt. (Gell.) dallItalia.
1 tr., interdire, vietare, proibire: interdicere aliquid alicui = vietare qualcosa a
uno; [Domitianus] interdixit histrionibus scaenam (Svet.) = [Domiziano] viet
agli istrioni la scena (proib agli attori di calcare le scene, di esibirsi sulla scena);
feminis dumtaxat purpurae usum interdicmus? (Liv.) = alle donne solamente
proibiremo luso della porpora?.
2 ass., formulare, prescrivere un interdetto, decretare, imporre, emanare un
interdetto: cum praetor interdixit (Cic.) = quando il pretore eman linterdetto;
non debuisti interdicere, sed petere (Quint.) = non avresti dovuto emanare
linterdetto, ma chiedere.
3 con ut + cong., prescrivere, decretare, imporre, ordinare, ingiungere: praetor
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abhorreo = essere lontano da, tenersi lontano da, rifuggire da, trovare [qualcuno o
qualcosa] lontano da avere ripugnanza per, essere avverso a, essere contrario a,
avere avversione per, provare disprezzo per / non essere accetto a, essere disaccetto a,
non essere gradito a, essere sgradito a, ripugnare a, essere ripugnante per / trovarsi in
disaccordo con / essere alieno da (essere estraneo a).
da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
non debent togati iudices abhorrere a = i giudici togati non devono rifuggire
Musarum honore et a poetarum salute. dallonorare le Muse e dal salvare i poeti.
(Cic.)
lett. i giudici togati non devono tenersi lontano
dallonore delle muse e dalla salvezza dei poeti.
his enim rebus imbutae mentes haud = infatti, le menti formate con queste cose,
sane abhorrebunt ab utili et a vera certamente non rifuggiranno dallutile e
sententia. (Cic.) dal giusto vedere (dal pensiero fondato).
nos ab omni, quod abhorret ab oculorum = noi fuggiamo da tutto ci che non
et aurium approbatione, fugiamus. accetto alla vista e alludito / da tutto
(Cic.) ci che ripugna (che sgradito) alla vista
lett. noi fuggiamo da tutto ci che lontano e alludito.
dallapprovazione degli occhi e degli orecchi.
scio te quoque a iudicio meo non = so che tu anche non ti trovi in disaccordo
abhorrere. (Plin. Min.) col mio pensiero.
verum illa nobis abhorrere ab usu = in verit ci sembr che quelle cose
oratorio visa sunt. (Cic.) fossero estranee alla pratica oratoria
lett. invero quelle cose sembrarono a noi trovarsi (fossero incompatibili con la pratica
lontane dalla pratica oratoria.
oratoria).
non referam, id quod abhorret a meis = non far rapporto, cosa che aborre
moribus. (Cic.) (esula) dalle mie abitudini (cosa che
lett. non riferir, che ci lontano dalle mie abitudini. estranea ai miei modi).
nullum contra me consilium quod a tuo = nessun proposito contro di me che non
scelere abhorreat. (Cic.) sia estraneo alla tua scelleratezza (che
non sia incompatible con la tua
scelleratezza).
res non modo non abhorrens a = cosa non solo non lontana dalla (non
consuetudine sed usitata etiam et valde contrastante con la) consuetudine ma
pervagata. (Cic.) anzi usuale e molto comune.
longe ab ista suspicione abhorrere = deve assolutamente rifuggire (mettersi al
debet. (Cic.) riparo) da questo sospetto.
ab suspicione parum abhorrens. (Liv.) = non abbastanza rifuggente dal sospetto.
Postumia virgo vestalis de incestu = Postumia, vergine vestale, pur del tutto
causam dixit, crimine innoxia, ab innocente, fu accusata di crimini contro
suspicione propter cultum amoeniorem la castit, perch non faceva abbastanza
ingeniumque liberius quam virginem per rifuggire dal sospetto di curare
decet parum abhorrens. (Liv.) frivolezze e raffinatezze pi liberamente
di quanto a una vergine conviene.
temeritas non procul abhorret ab = lirriflessione non molto diversa
insania. (Cic.) (differisce poco) dalla follia.
lett. lavventatezza non molto lontana dalla pazzia.
haec fere de probatione; quae tamen = queste allincirca le cose da dire sulla
adiecta fuerint, non multum ab his prova; quelle tuttavia che si
abhorrebunt. (Quint.) aggiungeranno non saranno molto
lett. quete allincirca le cose sulla prova; quelle dissimili da queste.
tuttavia che verranno aggiunte, non saranno molto
lontane da queste.
M. Buculeius, homo neque meo iudicio = Marco Buculeio, persona a mio parere
stultus et suo valde sapiens et ab iuris non sciocca e di per s certamente
studio non abhorrens, simili quodam avveduta, non aliena dallo studio del
modo nuper erravit. (Cic.) diritto (che non disdegna lo studio del
diritto), poco tempo fa ha commesso un
errore in certo qual modo simile.
vitiis abhorrere. (Cic.) = essere alieno (lontano) dai vizi / essere
estraneo ai vizi.
1 con inter + acc.: orationes abhorrent inter se (Cic.) = i discorsi sono lontani
(discordano, contrastano, divergono) tra loro.
2 con lacc.: pumilos atque distortos et omnis generis eiusdem abhorrebat (Svet.)
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SYNTAXIS CASUUM
= aborriva (aveva in odio, in orrore) i nani, i deformi e tutti quelli di tal specie.
libero = liberare da, rendere libero da, sciogliere da, affrancare da, dispensare da,
esentare da, esonerare da, svuotare da, alleggerire da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
ex senatus consulto Manlius vinculis = Manlio viene liberato dal carcere per
liberatur. (Liv.) decreto del senato.
patriam a tyranno liberare. (Nep.) = liberare la patria dal tiranno.
nam, quod multi voluerunt paucique = infatti, se molti vollero e pochi poterono
potuerunt, ab uno tyranno patriam liberare la patria da un solo tiranno, a lui
liberare, huic contigit, ut a triginta tocc addirittura di riscattare dalla
oppressam tyrannis e servitute in servit la sua libert, oppressa dai trenta
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Ciro A. R. Abilitato
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levo = liberare da, levare da, togliere da, sollevare da, alleggerire da.
da cosa: per lo pi con labl. sempl.
cantantes ut eamus, hoc te fasce levabo. = per meglio procedere insieme cantando,
(Verg.) ti alleggerir di questo fardello.
lett. per meglio andare cantanti, alleggerir te da
questo fascio.
solvo, absolvo = liberare da, sciogliere da, slegare da, svincolare da, dispensare
da, esentare da, assolvere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
dimitto = liberare da, sciogliere da, congedare da, licenziare da, andare via da,
fare allontanare da, lasciare andare via da, licenziare da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
exonero = alleggerire da, liberare da, sgravare da, sciogliere da, scaricare da,
svuotare da.
da cosa: abl. sempl.
expedo = sciogliere da, slegare da, liberare da, svincolare da, togliere da, tirar
fuori da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
aut expedies nos omni molestia aut eris = o mi scioglierai da ogni imbarazzo o ne
particeps. (Cic.) sarai partecipe (o lo condividerai con
me).
hic videte in quot se laqueos induerit, = vedete adesso in quanti lacci (in quante
quorum ex nullo se umquam expediet. difficolt) si cacciato, da nessuno dei
(Cic.) quali riuscir mai a svincolarsi.
expedire Cererem canistris. (Verg.) = tirar fuori il pane dai canestri.
exo = sciogliere da, liberare da, allontanare da, spogliare di, esonerare da,
cacciare da, svincolare da, togliere da, tirarsi fuori da.
da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
spogliarono le membra setolose delle dure pelli; exuere hominem ex homine (Cic.)
= spogliarsi della propria umanit (lett.: separare luomo dalluomo / dallumano, da
ci che proprio delluomo); hordea exue de palea tegminibusque suis (Ov.) =
separa (monda, ripulisci) lorzo dalla paglia e dalla sua pula.
laxo, relaxo = sciogliere da, liberare da, allentare da, rilassare da, alleggerire da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
vindco = rendere libero da, affrancare da, riscattare da, togliere da (sottrarre a),
preservare da, difendere da, garantire da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
pecunia quae nos posset a tributis = una ricchezza che possa riscattarci dalle
vindicare. (Cic.) tasse.
secerno = separare da, tenere separato da, scindere da, dividere da, distinguere da,
scernere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
nec manus a nobis potis est secreta = n la mano staccata da noi capace da
sensum sola tenere. (Lucr.) sola di conservare la sensibilit.
secernere se ab improbis. = tenersi separati dai malvagi.
quare secedant improbi; secernant se a = perci, se ne vadano i malvagi, se ne
bonis; muro denique secernantur a stiano separati dagli onesti, e siano tenuti
nobis. (Cic.) divisi da noi una buona volta con un
muro.
quem enim bonum civem secernere sua a = quale buon cittadino infatti, terrebbe
publicis consilia? (Liv.) separati i suoi progetti da quelli di
pubblico interesse?
venustas et pulchritudo corporis secerni = la grazia e la bellezza del corpo non si
non potest a valetudine. (Cic.) possono separare dalla buona salute.
militem secrevit a populo. (Svet.) = separ i soldati dal resto del pubblico.
me gelidum nemus Nympharumque = la fresca ombra del bosco e le danze
leves cum Satyris chori secernunt leggiadre di satiri e ninfe mi tengono
populo. (Hor.) separato (mi distinguono) dalla gente
comune.
ut secernerent se ab Etruscis. (Liv.) = affinch si separassero dagli Etruschi.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
secludo = separare da, tenere separato da, isolare da, escludere da, togliere da,
espungere da, sopprimere da, dividere da, distinguere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
segrego = separare (dal gregge), allontanare da, tenere a parte da, disgiungere da,
isolare da, escludere da, togliere da, rimuovere da, evitare a, impedire a, vietare a.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
dubbi).
meretrices, quae vulgus abs se = meretrici che tengono lontana dalla loro
segregant. (Ter.) frequentazione il volgo (la gente
comune).
haec [eloquendi vis] nos a vita inmani = questa [la potenza del linguaggio] ci ha
et fera segregavit. (Cic.) allontanato dalla vita selvaggia
(inumana) e ferina.
qui virtutem a summo bono = i quali disgiunsero la virt dal sommo
segregaverunt. (Cic.) bene.
segregare abs te ausus aut sine illo = hai osato separarlo da te, ovvero entrare
Salamina ingredi? (Cic.) in Salamina senza di lui?
segregare aliquem a numero civium. = escludere uno dal novero dei cittadini.
(Cic.)
perficiam profecto ut hinc A. Licinium = riuscir certamente a convincervi che
non modo non segregandum, cum sit Aulo Licinio, dal momento che
civis, a numero civium verum etiam, si cittadino, non solo non da escludere dal
non esset, putetis asciscendum fuisse. numero dei cittadini, ma anche che,
(Cic.) qualora non lo fosse stato, avrebbe
potuto benissimo esservi accolto.
segregare aliquem a republica (a = allontanare uno dalla repubblica (dal
senatu, a se). (Cic.) senato, da s).
Capio consilium ut senatum = Delibero di convocare il senato dei
congerronum convocem. Quoniam gozzoviglianti (dei buontemponi). E
convocavi, atque illi me e senatu appena lho convocato, ecco che quelli
segregant. (Plau.) mi cacciano fuori (mi estromettono) dal
senato.
quid enim ea [vita beata] foedius, quid = Che cosa c infatti di pi spregevole, di
deformius sola relicta, [a] comitatu pi indecoroso di quella [della vita
pulcherrimo segregata? (Cic.) felice] lasciata sola, separata dal suo
bellissimo seguito.
se videre ab interioribus consiliis = vedersi escluso dalle consulte segrete.
segregari. (Nep.)
segreganda aut mater a me est, = va allontanata da me, Fidippo, o mia
Phidippe, aut Philumena. (Ter.) madre o Filomena.
iambum et trochaeum frequentem = Aristotele vieta alloratore luso
segregat ab oratore Aristoteles. (Cic.) frequente del giambo e del trocheo.
nunc spes, opes, auxiliaque a me = attualmente speranze, risorse, favori si
segregant spernuntque se. (Plau.) allontanano da me e si tengono in
disparte.
ille illas spernit segregatque ab se = lui le disprezza e le tiene tutte alla larga
omnes, extra te unam. (Plau.) da s, eccetto te sola.
seiungo = separare da, separarsi da, dividere da, dividersi da, disgiungere da,
distinguere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
[Hannibal] ad Alpes venit, quae Italiam = [Annibale] giunse alle Alpi, che dividono
a Gallia seiungunt. (Nep.) l'Italia dalla Gallia.
sed in animo tantum modo cogitatione = ma nellanima solo col pensiero
possumus morbum ab aegrotatione possiamo distinguere la malattia (stato di
seiungere. (Cic.) alterazione) dallinfermit (stato
caratterizzato da impossibilit ad agire).
utrum igitur utilius vel Fabricio, qui = quale delle due cose in particolare fu
numquam utilitatem a dignitate dunque pi utile per Fabrizio, che non
seiunxit, armis cum hoste certare an disgiunse mai lutilit dalla dignit:
venenis? (Cic.) combattere il nemico con le armi o col
veleno?
liberalitatem ac benignitatem ab ambitu = distinguere la liberalit e la cortesia dal
atque largitione seiungere. (Cic.) broglio (dallintrigo, dalla ricerca di
favori) e dalla corruzione (dalla
larghezza o munificenza interessata).
talem igitur te esse oportet qui primum = tale dunque occorre che tu sia, uno che in
te ab impiorum civium tui primo luogo si dissoci dalla comunanza
dissimillimorum societate seiungas. con gli empi, cittadini del tutto dissimili
(Cic.) da te.
seiungere se a verborum libertate. (Cic.) = tenersi lontano (astenersi) da un
linguaggio troppo libero.
seiunge te, quaeso, aliquando ab iis cum = prendi una buona volta le distanze, ti
quibus te non tuum iudicium sed prego, da coloro ai quali ti unisti non per
temporum vincla coniunxerunt. (Cic.) tua scelta, ma per i condizionamenti
delle circostanze.
disiungo, diiungo = separare da, dividere da, disgiungere da, staccare da,
distogliere da, togliere da, distinguere.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
ipse [Caesar] enim Pompeium a mea = egli [Cesare] allontan (distolse) infatti
familiaritate diiunxit. (Cic.) Pompeo dalla mia familiarit
(confidenza, amicizia, intimit).
fere ad quattuor menses a mamma non = gli agnelli non vengono separati dalla
diiunguntur agni, haedi tres, porci duo. mammella (non si spoppano, non
(Varr.) vengono svezzati) se non dopo circa
quattro mesi, i capretti dopo tre, i
porcellini dopo due.
iidem dies P. Scipionem propriore etiam = quei medesimi giorni avevano staccato
religione, quia Salius erat, diiunxerant dallesercito, per un pi profondo
ab exercitu. (Liv.) vincolo religioso, anche Publio Scipione,
in quanto era salio .
Nolo, immo volo, sed non possum, = non voglio, anzi voglio ma non posso
disiungere te ab auribus aliorum. staccarti dalle orecchie degli altri.
(Augst.)
hanc enim insaniam quae iuncta = infatti noi ben distinguiamo dalla pazzia
stultitiae patet latius a furore furosa questo tipo di pazzia che, insieme
disiungimus. (Cic.) alla stoltezza, ha pi ampia estensione (si
estende a una pi ampia variet di forme
particolari).
separo = separare da, scindere da, dividere da, disgiungere da, distinguere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab), e (ex) + abl.
separare aliquem (aliquid) aliqua re = separare uno (una cosa) da qualche cosa.
(opp. ex, ab aliqua re).
[Scipio] equitum magno numero ex = [Scipione] dopo aver separato il pi alto
omni populi summa separato, reliquum grado dei cavalieri in folto numero da
populum distribuit in quinque classis. tutta la massa del popolo, suddivise la
(Cic.) restante parte della popolazione in
cinque classi.
separare suas res a publicis. (Liv.) = separare i propri interessi da quelli
pubblici.
suum consilium a reliquis separare. = separare la propria decisione da quella
(Caes.) degli altri / decidere separatamente dagli
lett. separare la propria decisione da tutti gli altri. altri (per conto proprio).
est enim quiddam quod deceat in omni = c invero un qualcosa di decoroso in
virtute, quod cogitatione magis a ogni virt, che si pu separare dalla virt
virtute potest quam re separari. (Cic.) pi in teoria che in pratica.
lett. c infatti qualcosa che sembra convenga in ogni
virt, che pu essere separato dalla virt pi nella
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nihil est, quod se ab Aetolis separent: = non c ragione che [gli Ambragi]
eadem Ambraciensium et Aetolorum separino il loro caso da quello degli
causa est. (Liv.) Etoli: il caso degli abitanti di Ambracia
lett. non c niente perch separino loro dagli Etoli: il lo tesso di quello degli Etoli.
caso degli Ambraci e degli Etoli lo stesso.
virtus ipsa per se sua sponte separata = la virt di per s stessa da s sola
etiam utilitate laudabilis. (Cic.) lodevole anche separata (a prescindere)
dallutilit.
sic Suebi a ceteris Germanis, sic = cos si distinguono gli Svevi dagli altri
Sueborum ingenui a servis separantur. Germani, e tra gli Svevi i liberi dai servi.
(Tac.)
lett. cos gli Svevi si distinguono dagli altri Germani,
e cos i liberi degli Svevi dai servi.
separat hoc nos a grege mutorum. = questo ci distingue dal gregge (dal
(Giov.) branco, dalla massa) dei muti animali
(degli animali privi di parola).
ita enim sibi est utrumque conexum, ut = entrambi sono poi cos connessi tra loro,
separari alterum ab utro non possit. che luno non si pu separare dallaltro.
(Corp. Herm.)
1 al passivo: ut separetur Cato (Vell.) = che sia distinto Catone / che si faccia
distinzione (eccezione) per Catone / eccettuando Catone; quod si pars expositionis
pro nobis, pars contra nos erit, miscenda sit an separanda narratio cum ipsa
condicione causae deliberandum est (Quint.) = se comunque una parte
dellesposizione dei fatti a nostro favore, e una parte contro di noi, bisogna stabilire,
in considerazione delle circostanze della causa stessa, se si debbano confondere o
distinguere i fatti della narrazione.
sepono = separare da, dividere da, disgiungere da / allontanare da, tenere lontano
da, escludere da .
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
discerno = separare da, separarsi da, dividere da, discernere da, distinguere da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
distinguo = separare da, dividere da, discernere da, distinguere da, differenziare
da.
da persona: a (ab) + abl. / da cosa: abl. sempl. opp. a (ab) + abl.
discernunt avidi (Hor.) = gli avidi di piaceri distinguono con sottile confine (a
malapena) il lecito e lillecito.
una ex parte [continentur] flumine = da un lato [sono chiusi] dal Reno, fiume
Rheno latissimo atque altissimo, qui assai largo e profondo, che divide il
agrum Helvetium a Germanis divdit. territorio elvetico dai Germani.
(Caes.)
tertia [ex parte] lacu Lemanno = dal terzo lato [sono chiusi] dal lago
[continentur] et flumine Rhodano, qui Lemano e dal fiume Rodano, che li
provinciam nostram ab Helvetiis separa dalla nostra provincia.
divdit. (Caes.)
veniunt ad flumen Ligerim, quod = giungono al fiume Loira, che separa i
Bituriges ab Haeduis dividit. (Caes.,) Biturigi dagli Edui.
seniores a iunioribus dividere. (Cic.) = separare i pi vecchi dai pi giovani.
dividere legem bonam a mala. (Cic.) = distinguere la buona legge dalla cattiva.
arx loco plano posita et ab urbe muro = rocca posta in luogo piano, separata dalla
tantum ac fossa divisa. (Liv.) citt soltanto da un muro e da una fossa.
urbem a continenti quattuor stadiorum = uno stretto di quattro stadi divide la citt
fretum dividit Africo maxime obiectum. dal continente, col Libeccio al massimo
(Curt.) come ostacolo.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
differo = differire da, essere differente da, differenziarsi da, essere diverso da,
distinguersi da, essere dissimile da.
da persona: a (ab), cum + abl. / da cosa: a (ab), cum + abl.
hoc genus causae cum superiore hoc = questo genere di causa differisce dal
differt, quod in illo concedit se reus precedente per il fatto che (perch) in
oportuisse facere id. (Cic.) quello il reo si allontana dal fare ci che
opportuno.
1 con inter se: hi omnes lingua, institutis, legibus inter se differunt (Tac.) = tutti
questi differiscono tra loro per lingua, istituzioni e leggi; sermo vulgaris et lingua
Latina antiqua inter se differebant = la parlata popolare e la lingua latina antica
differivano tra loro.
dissentio = dissentire da, essere di diverso parere da, discordare con, essere in
disaccordo con, discostarsi da, divergere da, differire da.
da persona: a (ab), cum + abl. / da cosa: a (ab), cum + abl.
dissentire cum (ab) aliquo de aliqua re. = essere in disaccordo con qualcuno su
(circa) una cosa.
dissentire secum. (Quint.) = discordare con se stesso (essere
incoerente, mutevole, insicuro, indeciso,
titubante) / smentirsi / contraddirsi.
ab iis non a me dissentis. = tu dissenti da loro non da me / tu sei in
disaccordo con loro, non con me.
declamatores contra sentientibus = i maestri di eloquenza spesso inveiscono
inhumane conviciantur, tamquam ab iis eccessivamente contro chi esprime un
qui deliberant utique dissentiant. (Quint.) proprio parere, come se fossero del tutto
in disaccordo con coloro che chiedono
consiglio (che nel chiedere consiglio
riflettono).
Cur, quaeso, semper a te ipso dissentis? = Perch, di grazia chiedo, sei sempre in
conflitto con te stesso (insicuro, indeciso,
titubante, dubbioso)?
contra si gestus ac vultus ab oratione = se al contrario il gesto e lespressione del
dissentiat. (Quint.) volto discordano col discorso.
soles nonnumquam hac de re a me in = talvolta, nelle nostre discussioni, sei
disputationibus nostris dissentire. (Cic.) solito essere su ci di parere diverso dal
mio.
ac me, cum ab reliquorum malis = e sebbene dissentissi dai cattivi costumi
moribus dissentirem, nihilo minus (dall'immoralit) degli altri, nondimeno
honoris cupido eadem vexabat. (Sall.) lidentica brama di gloria mi tormentava.
[de historiis Graecis] alii ab aliis = [circa le storie greche] gli storici
historici dissentiunt. (Quint.) dissentono gli uni dagli altri.
vitiositas autem est abitus aut adfectio in = lo stato vizioso invece un modo di
tota vita inconstans et a se ipsa essere o unaffezione (una condizione)
dissentiens. (Cic.) per tutta la vita instabile e mutevole (=
con se stessa discordante).
nationes quae a ceterarum gentium = popoli che si discostano dai costumi e
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
dissideo = discordare con, non andare daccordo con, essere in disaccordo con,
essere in contrasto con, contrastare con, essere in dissidio con, essere in conflitto con,
discostarsi da, divergere da, differire da / essere discosto da, essere separato da,
essere distante da, essere lontano da.
da persona: a (ab), cum + abl. / da cosa: a (ab), cum + abl.
pomum a ceteris generibus distans = frutto diverso dagli altri per un certo
sapore quodam ferinae evidentissimo. sapore molto forte di carne ferina (di
(Plin. Ma.) selvaggina).
post, ubi me eisdem dolis nequit capere, = poi, non potendomi prendere con gli
extorrem patria domo, inopem et stessi inganni, mi rese esule dalla patria e
coopertum miseriis effecit. (Sall.) dalla casa, povero e afflitto dalle
sventure.
ecquis extorris a patria, procul est etiam = chi mai bandito dalla patria, anche
a seipso? (Hor.) lontano da se stesso?
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Dii deaeque, quam longe a = O di e dee, come lontano dalla sua meta
destinazione sua iacet! (Petr.) egli giace.
horum omnium fortissimi sunt Belgae, = i pi forti fra tutti sono i Belgi, per il
propterea quod a cultu atque fatto che sono lontanissimi dalla finezza
humanitate provinviae longissime e dalla civilt della nostra provincia.
absunt. (Caes.)
exercet suis, solutus pmini fenore. (Hor.) campi paterni con i suoi buoi, libero da
ogni usura.
procul dubio. (Liv.) = senza dubbio.
lett. lontano dal dubbio.
La preposizione sine = lontano da, separato da, disgiunto da, escluso da.
sine + abl.
Etiam me [dono dedisti]? quo modo ego = Anche me [hai dato in dono]? E come
vivam sine te? (Plau.) faccio io a vivere senza di (lontano da)
te?
difficilis, facilis, iucundus, acerbus es = tu sei nello stesso tempo difficile e
idem: nec tecum possum vivere nec sine facile, espansivo e scostante: n con te,
te. (Mart.) n senza di te io posso vivere.
sic ego nec sine te nec tecum vivere = cos non sono capace di vivere n senza
possum, et videor voti nescius esse mei. di te, n con te, e mi sembra di ignorare
(Ov.) quel che desidero.
sine te igitur sim? (Cic.) = star dunque senza di te?
nec nunc sine illis [sine deis] sum, sed = non sono ora senza di loro [separata
gravi terrenoque detineor. (Sen.) dagli di], ma mi trattiene il grave peso
terreno.
tu procul a patria Alpinas, ah, dura, = tu, lontana dalla patria, senza di me, sola,
nives et frigora Rheni me sine sola vedi le nevi delle Alpi e gli aspri freddi
vides. (Verg.) del Reno.
noxque una Hannibali sine equitibus cos Annibale dovette trascorrere una
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
atque impedimentis acta est. (Liv.) = notte separato dai cavalieri e dai bagagli.
colloque infusa mariti, mittat ut = e riversatasi al collo del marito lo
auxilium sine se, verbisque precatur et supplica con parole e lacrime di inviare
lacrimis, animasque duas ut servet in aiuto senza di s (senza unirsi ai soccorsi,
una. (Ov.) tenendosi lui stesso lontano) e di salvare
cos due vite in una volta.
age iam [dic], cum fratre an sine eo cum = ebbene allora [di tu]: con mio fratello o
filio an quo modo? (Cic.) senza di lui (o disgiunto da lui), con mio
figlio o in qual modo?
1. La preposizione sine ricorre, oltre che nel complemento di allontanamento-
separazione, anche nei complementi di privazione-difetto (cfr 61), di modo-maniera
(cfr 69) e di esclusione (cfr 72).
2. Non si confonda la preposizione sine col verbo sino, sinis, sivi, situm, sinere (=
lasciare, permettere, acconsentire), soprattutto nella locuzione sine modo (= lascia
soltanto che, lascia pure che). Es.: Patiar. Sine modo adveniat senex. Sine modo
venire salvom, quem absentem comes (Plau.) = Che io resista (= pazienza)! Lascia
soltanto che il vecchio torni. Lascia pure che torni sano e salvo colui che in sua
assenza tu prosciughi; sine modo inquit sese praeda praepediant (Liv.) = lascia
pure disse che si impaccino col bottino.
quantum distet ab Inacho Codrus. (Hor.) = quanto tempo trascorso tra Inaco e
lett. quanto tempo dista (separa) Codro da Inaco. Codro.
non enim amplius pedum milibus = infatti, gli accampamenti non distavano
duobus ab castris castra distabant. luno dallaltro (tra loro) pi di duemila
(Caes.) piedi. / da accampamento ad
accampamento non cera distanza
maggiore ai duemila piedi.
castra Cleopatrae non longo spatio ab = il campo di Cleopatra non distava molto
eius castris distabant. (Caes.) dai suoi accampamenti.
vir bonus et sapiens dignis ait esse = luomo buono e saggio, dice il detto,
paratus, nec tamen ignorat quid distent sempre pronto, e tuttavia non ignora cosa
aera lupinis. (Hor.) distingue (tra loro) i denari e i lupini (in
cosa siano diversi, differiscano i denari e
i lupini). / e tuttavia non ignora cosa
distingue i denari dai lupini (n per
questo confonde loro coi lustrini)
quibus rebus exculta hominum vita = soltanto per mezzo di queste cose la vita
tantum distat a victu et cultu degli uomini, ingentilita (resa civile), si
bestiarum? (Cic.) distacca (si differenzia) dal genere di vita
e dal modo di portarsi delle bestie.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
con i participi:
natus = nato da, originato da.
ortus = nato, derivato, disceso.
gentus = generato, originato.
procreatus = generato, procreato.
generatus = generato, creato, disceso.
edtus = emesso, prodotto, pubblicato, dato alla luce, partorito, sorto.
cretus = (poet.) generato, procreato, disceso da.
progntus = (poet.) nato, generato, disceso, discendente.
satus = (poet.) piantato, seminato, generato, nato, procreato.
con laggettivo:
oriundus = oriundo di, originario di, nativo di.
a) si usa lablativo semplice con i nomi familia, locus, genus, ecc., per indicare la
condizione di nascita e di provenienza (familia equestri natus; nobili genere
natus; nobili loco natus, ecc.) e con i sostantivi pater, mater, parentes.
humili loco natus (opp. ortus). = di umile (modesta) condizione / nato da
lett. nato da umile posizione. modesta condizione / di umile nascita.
honesto loco natus (opp. ortus). = di rispettabile condizione / nato da
lett. nato da onorevole posizione. dignitosa (prestigiosa) condizione / nato
da famiglia di onorevole condizione / di
onorevole nascita.
nobili genere natus (opp. ortus). = di nobile stirpe (discendenza) / nato da
lett. nato (disceso) da nobile stirpe. nobile famiglia (discendenza) / di nobile
nascita.
di nobile stirpe (discendenza) / nato da
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Clytiumque Claninque matre satos una = con diverso colpo atterr sia Clizio che
diverso vulnere fudit. (Ov.) Clani, nati dalla stessa madre.
[Nymphidius] matre libertina ortus, = [Ninfidio] figlio di una liberta che aveva
quae corpus decorum inter servos prostituito a schiavi e liberti di principi il
libertosque principum vulgaverat. (Tac.) bellissimo corpo.
patre certo nasci. (Cic.) = essere figlio legittimo.
lett. essere nato da padre certo (riconosciuto dalla
legge).
b) Con i nomi propri del padre e della madre, con gli appellativi e i nomi comuni,
per indicare filiazione, discendenza, derivazione diretta, si pu usare
indifferentemente lablativo semplice o preceduto dalla preposizione e (ex) e
talvolta da de.
Aeneas Venere natus est. = Enea nacque da Venere.
Maia natus. (Ov) = nato da Maia / figlio di Maia.
tum satus Anchisa caestus pater extulit = allora, il padre figlio di Anchise fece
aequos. (Verg.) portare cesti uguali.
Pindarus et Bitias Idaeo Alcanore creti. = Pindaro e Bizia, nati da Alcanore ido
(Verg.). (figli di Alcanore dellIda).
unus eorum love natus, nepos Aetheris. = uno di loro nato da Giove, nipote
(Cic.) dellEtere.
videt has Atlantide Maia natus et arte = le vide il figlio di Maia Atlantide (di
sua silvis occultat abactas. (Ov) Maia figlia, discendente di Atlante), e
Osserv. si noti luso del patronimico Atlantide come con la sua abilit le spinse in un bosco
nome aggiuntivo di Maia.
dove le nascose.
primus ille et urbis et imperii conditor = primo fondatore sia della citt che
Romulus fuit, Marte genitus et Rhea dellimpero fu quel Romolo nato da
Silvia. (Flor.) Marte e da Rea Silvia.
Mercurius Iove natus et Maia est. = Mercurio nacque da Giove e da Maia.
(Cic., Nat. Deor., 3,56)
alter traditur Nilo natus Aegyptius, = il secondo si tramanda sia egiziano, nato
quem aiunt Phrygias littera dal Nilo, il quale, sostengono, scrisse
conscripsisse. (Cic.) musica frigia.
Troia generatus Acestes. (Verg.) = Aceste disceso da Troia.
secundi Iove tertio nati et Leda Castor = i secondi sono Castore e Polluce, figli
et Pollux. (Cic.) del terzo Giove e di Leda.
tertius Volcano [natus] Nili filio. (Cic.) = il terzo [ nato] da Vulcano figlio del
Nilo.
hanc Caesar vix anniculam T. Claudio = questa Cesare fidanz quando aveva
Neroni, Drusilla nato, privigno suo, appena un anno con Tiberio Claudio
despondit. (Nep.) Nerone, figlio di Drusilla, suo figliastro.
Romulus deo prognatus, deus ipse. (Liv.) = Romolo, generato da un dio e dio egli
stesso.
Aeneas dea Venere natus est. = Enea nacque dalla dea Venere.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
de origine Curtii Rufi, quem gladiatore = intorno allorigine di Curzio Rufo, che
genitum quidam prodidere, neque falsa alcuni tramandavano nato da un
prompserim et vera exsequi pudet. (Tac.) gladiatore, non vorrei dire il falso, e
ricercare il vero un po imbarazza.
[Servius] servus serva natus. (Liv.) = [Servio] servo nato da serva (da una
serva).
Peliaco quondam prognatae vertice = pini generati una volta dalla vetta del
pinus. (Catull.) Pelio.
ovo prognatus eodem. (Hor.) = nato dal medesimo uovo (= gemello: si
parla qui di Polluce, gemello di Castore).
sate sanguine divum, Tros Anchisiade. = o Anchisade Troiano, nato da sangue
(Verg.) divino.
P. Africanum tantum paternas = P. Africano aveva a tal punto
superiecisse laudes ut fidem fecerit non oltrepassato le lodi del padre da far
sanguine humano, sed stirpe divina nascere la convinzione che fosse nato
satum se esse. (Liv.) non da sangue umano ma da ceppo
divino.
Deum ex deo, lumen ex lumine, deum = da Dio il Dio, dalla luce la luce, dal Dio
verum ex deo vero, natum non factum, vero il Dio vero, nato, non creato, della
homousion patri. (Symbolum Nycaenum) stessa sostanza del Padre.
Giunone.
de legitimo matrimonio procreatus, = generato nellambito di un regolare
nobili genere ortus, aetatis annorum matrimonio, di nobile famiglia, di anni
XXVII vel circa. 27 o circa det.
tertius est ex Idaeis Digitis, cui = il terzo a cui si offrono sacrifici proviene
inferias adferunt. (Cic.) dal paese dei Digiti dellIda.
ipsi (Atuatuci) erant ex Cimbris = gli stessi (gli Atuatuci) erano diretti
Teutonisque prognati. (Caes.) discendenti dei Cimbri e dei Teutoni.
tam a latere sinistro quam a dextro ex = sia dal versante sinistro che dal destro
Appennino multa flumina ac torrentes dallAppennino nascono molti fiumi e
oriuntur. torrenti.
Crisas Syracusarum fluvius est ex = il Crisa un fiume di Siracusa che nasce
monte veniens Etneo. (Vib.) da un monte dellEtna.
Acis fluvius est Sycilie ex Etna monte = lAci un fiume della Sicilia che
procedens et in Ionio mare influit, ex prorompe dal monte Etna e che sfocia
cuius ripis fertur Poliphemum saxa in nel mare Ionio, dalle cui rive si narra
Ulyxem egisse. (Vib.) Polifemo spinse sassi contro Ulisse.
Padus flumen e Monte Vesulo oritur. = il fiume Po nasce dal Monviso.
Rhenus oritur ex Lepontiis, qui Alpes = il Reno nasce dalla regione dei Leponzi,
incolunt. (Caes.) i quali abitano le Alpi (le Alpi
lett. il Reno nasce dai Leponzi, che abitano le Alpi. Lepontine).
Mosa profluit ex monte Vosego. (Caes.) = la Mosa origina dalla catena dei Vosgi.
lett. la Mosa sgorga dal monte Vosego.
illas ignis favillas quae ex Monte Aetna = quelle faville di fuoco che dal monte
solent erumpere. Etna sogliono erompere.
Tulliorum familia, qua Cicero natus est, = la famiglia dei Tulli, da cui nacque
ex municipio Arpinati originem traxit. Cicerone, fu originaria del municipio di
Arpino.
deus animum ex sua mente et = Dio cre lanima dalla sua mente e dalla
divinitate genuit. (Cic.) sua divina natura.
recidunt omnia in terras et oriuntur e = tutte le cose ritornano alla terra e dalla
terris. (Cic.) terra nascono.
vitia ac multa mala ex otio nascuntur. = i vizi e molti mali nascono dallozio.
ex turpi honestum non nascitur. (Sen.) = lonesto non nasce dal disonesto.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
segno; sed et hoc modo sub Pleiadibus nati fuerint etiam subulci (Manil.) = ma in
tal modo anche i porcari saranno nati sotto la costellazione delle Pleiadi; sub Mercurio
natus, pulcher, formosus, ingeniosus = nato sotto il segno di Mercurio, bello, ben
fatto, ingegnoso; sub signo pavonis natus = nato sotto il segno del Pavone.
ex te multi (duo, tres, quattuor) filii nati = da te sono nati molti (due, tre, quattro)
sunt. figli.
ex vobis natus sum. = nacqui da voi.
ex nobis nati. (Cic.) = i nostri figli.
lett. nati da noi.
quam facultatem et exercitatio dabit, ex = tale capacit data con lesercizio, da cui
qua consuetudo gignitur. (Cic.) nasce la consuetudine.
Verbanus lacus [etiam lacus Maior] est = il lago Verbano [o anche lago Maggiore]
Galliae Cisalpinae, ex quo Ticinus della Gallia Cisalpina, da cui viene
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
emergitur fluvius, seu, ut dicunt alii, per emesso il fiume Ticino, o piuttosto,
quem Ticinus ex Alpibus veniens, sua come altri dicono, attraverso il quale il
celeritate servata, decurrit ad Padum. Ticino che viene dalle Alpi scende al Po
(Vib.) conservando intatta la sua velocit.
Volcani item complures: primus Caelo = analogamente ci sono molti Vulcano: il
natus, ex quo et Minerva Apollinem primo figlio del Cielo; da lui e da
eum cuius in tutela Athenas antiqui Minerva, secondo gli antichi storici,
historici esse voluerunt. (Cic.) nacque quellApollo che protettore di
Atene.
nullum ergo meritum est, ingrate ac = nessun merito dunque c, nessuno,
perfide, nullum, quod tibi filiolus vel filia ingrato e perfido che sei, per averti reso
nascitur ex me? (Iuv.) padre di una bambina e di un
lett. [] per il fatto che un figlioletto e una figlia maschietto?
siano nati a te da me?
sed quod ex nobis natos liberos = ma poich chiamiamo Liberi i figli nati
appellamus, idcirco Cerere nati nominati da noi, per questo motivo i figli di
sunt Liber et Libera. (Cic.) Cerere furono chiamati Libero e Libera.
convinces facile ex te esse natum, nam = facilmente dimostrer che nato da te,
tui similest (= similis est) probe. (Ter.) infatti ti somiglia perfettamente.
ex ea familia natus. = nato da quella famiglia.
ex eo igitur et Lysithoe est is Hercules = da questo dunque e da Lisitoe nacque
quem concertavisse cum Apolline de quellErcole che, come apprendemmo,
tripode accepimus. (Cic.) gareggi con Apollo per il tripode.
[Domitius] inter gratulationes amicorum = agli amici che si congratulavano,
negantis quidquam ex se et Agrippin [Domizio] disse che da lui e da
nisi detestabile nasci potuisse. (Svet.) Agrippina non poteva essere nato che
qualcosa di detestabile e negativo.
ex Iove et Electra Dardanus nascitur, = da Giove e da Elettra discende Dardano,
eius filius Erichthonius, ex eo figlio di questo Erittonio, da questo
Assaracus, ex illo Capys, ex illo Assaraco, da questo Capi, da questo
Anchises, ex illo Aeneas. Anchise, da questo Enea.
pater eius Neocles generosus fuit. Is = suo padre Neocle fu di nobile famiglia.
uxorem Acarnanam civem duxit, ex qua Egli aveva preso in sposa una cittadina
natus est Themistocles. (Nep.) dellAcarnania, da cui nacque Temistocle
ex hoc nascitur ut. (Cic.) = da ci deriva che.
lett. da questo deriva che.
d) Si usa lablativo retto dalla preposizione a (ab) quando si indica origine remota,
ossia quando si riconduce la discendenza a unorigine lontana, al nome di un
antenato, a quello di unantica stirpe o di un popolo, nonch quando si cita il
luogo di provenienza della famiglia. In pratica, si applica questa costruzione
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
nudus exii de utero matris meae, = nudo sono uscito dal ventre di mia
nudus revertar in terram. (Aug.) madre, nudo ritorner nella terra.
temptasse; nunc rogari ut seu ex discorsi che uno dei due consoli
patribus seu ex plebe velit fosse plebeo, ora richiedevano che
populus consules creet. (Liv.) fosse il popolo a scegliere a suo
piacimento i consoli tra i patrizi o tra
i plebei.
et creaturos haud dubie ex plebe = e senza dubbio avrebbero eletto uno
seditiosissimum quemque. (Liv.) qualunque dei pi facinorosi della
plebe (tra la plebe).
ut pro duumviris sacris faciundis = affinch in luogo dei duumviri si
decemviri creentur ita ut pars ex eleggano i decemviri dei sacri riti,
plebe, pars ex patribus fiat. (Liv.) cos che parte siano scelti fra i plebei
e parte fra i patrizi.
nulla adeo ex re istuc fit, nisi ex = questo da nessunaltra cosa proviene
nimio otio. (Ter.) se non da eccessivo ozio.
versus enim dicere coepit de libro = cominci a dire i versi dal (opp. del)
Ennii annali sexto. (Quint.) sesto libro degli annali di Ennio.
Quadrigari ex Annali tertio. (Gell.) = dal terzo degli annali di Quadrigario.
sic non manifesta videri forma = si poteva cos vedere una forma
potest hominis, sed uti de umana non chiara, ma come se fosse
marmore coepta, simillima signis. stata appena sbozzata nel marmo,
(Ov.) molto simile a una statua.
lett. ma come se avesse avuto principio dal
marmo.
In effetti, il complemento di materia costruito con ex e de, in senso stretto non altro
che un complemento di derivazione-provenienza. Es.: carinae ac prima statumina ex
levi materia fiebant (Caes.) = le carene e i primi sostegni venivano fatti con legname
leggero (venivano realizzati di/da legname leggero); signum de marmore (Ov.) = una
statua di (della materia del) marmo.
odierno, come:
ex lege [agere]. (Cic.) = [procedere] come da legge / secondo
lett. dalla legge. legge / conformemente alla legge / per
legge (in applicazione diretta di una
norma).
ex novo. = di nuovo.
lett. dal nuovo.
ex abrupto. (Quint.) = allimprovviso.
lett. dallimprovviso.
alipedis de stirpe dei versuta propago = nasce Autolico, sagace rampollo della
nascitur Autoliycus. (Ov.) stirpe del dio dalle ali ai piedi.
de grege nunc tibi vir et de grege natus = ora dovrai trovarti un uomo del gregge
habendus. (Ov.) per avere un figlio dal gregge.
bibe aquam de tua cisterna et fluenta = bevi lacqua dalla (della) tua cisterna e i
putei tui. (Vulg.) torrenti del tuo pozzo.
nescio qui de Circo Maximo. (Cic.) = un non so chi del Circo Massimo.
genetrix Priami de gente vetusta est = io ho una madre dellantica gente (stirpe)
mihi. (Verg.) di Priamo.
regius egregia Priami de stirpe Diores. = legregio Diore, della regale stirpe di
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
(Verg,) Priamo.
bos eximia de grege. = una splendida vacca dellarmento.
fui autem vestro de grege unus. = fui al contrario uno del vostro gregge.
la costruzione con de + abl. impiegata anche nei complementi di limitazione e di
argomento. Es.: nec raptis aut spes de se melior aut indignatio est minor (Liv.) = n
le rapite avevano migliore speranza circa se stesse (circa il proprio futuro), n la loro
indignazione era minore; utrum de imperatore populi Romani an de Hannibale
loquimur? (Cic.) = parliamo (si parla) di un generale del popolo romano o di
Annibale?.
si noti la differenza tra le seguenti espressioni: malus poeta de populo (Cic.) = un
cattivo poeta del (dal) popolo (un cattivo poeta appartenente al popolo / proveniente dal
popolo); quidam ex plebe (Aug.) = uno della (dalla) plebe (uno di mezzo alla plebe /
uno tra la plebe); unus de turba (Aug.) = uno della (dalla) massa; unus e turba
(Sen.) = uno della (dalla, tra la) massa.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
caro = vb. ~ mancare di (essere senza), essere privo di / sentire la mancanza di.
carens = part. pres. ~ che non ha, che senza, che privo di, sprovvisto di,
mancante di.
esempio.
senectutem carre dicunt voluptatibus. = dicono che la vecchiaia manchi di piaceri
(Cic.) (di godimenti, di gioie, di diletti).
quam huic erat miserum carere = che tristezza era per lui rimanere privo
consuetudine amicorum. (Cic.) della frequentazione degli amici.
lett. quanto era triste per lui essere privo della
frequentazione degli amici.
ex quo illud conficitur, eum qui rationem = da ci si conclude che chi dotato di
habet, mente carere non posse. (Aug.) ragione non pu essere privo di una
mente.
aliquo (opp. aliqua re) carere non = non poter fare a meno di qualcuno (opp.
posse. (Cic.) di qualche cosa).
Dionysus quidem tyrannus Syracusis = almeno il tiranno Dionigi, cacciato da
expulsus Corinthi pueros docebat; usque Siracusa, faceva il maestro di scuola a
eo imperio carere non poterat. (Cic.) Corinto: a tal punto gli era impossibile
lett. almeno il tiranno Dionigi, cacciato da Siracusa, fare a meno del comando.
insegnava ai bambini di Corinto: fino a questo punto non
poteva rimanere privo del comando.
haec super imposuit [deus] liquidum et = sopra questi [il dio] pose letere limpido
gravitate carentem aethera nec e privo di peso, non recante niente della
quicquam terrenae faecis habentem. (Ov.) terrena impurit.
an potest is qui non est re ulla carere? = ma pu, chi non esiste, mancare di
(Cic.) qualcosa?
omnis denique miseros, qui hac luce = insomma, sono infelici tutti coloro che
careant. (Cic.) sono privi di questa luce
valet hoc in vivis, mortuorum autem = questo per vale per i vivi, mentre tra i
non modo vitae commodis, sed ne vita morti non solo nessuno sente la
quidem ipsa quisquam caret. (Cic.) mancanza dei vantaggi della vita, ma
neppure della stessa vita.
num potest magis carere his omnibus = pu forse essere privato di tutti questi
quam caret? (Cic.) beni pi di quanto lo sia ora?
exemplo carens et nulli cognitus aevo = era un lutto privo desempio e in nessun
luctus erat. (Lu.) tempo conosciuto.
lett. il lutto era mancante di esempio e a nessuna
epoca noto .
morte carens vacua volat altus in aura = lo spirito spogliato della vuota morte (del
spiritus. (Ov.) corpo senza vita) vola alto nellaria (nel
cielo).
nudos quatit ille [Icarus] lacertos = egli [Icaro] scuote le braccia nude, ma
remigioque carens non ullas percipit privo del remiggio (delle ali), non
auras. (Ov.) raccoglie alcun soffio (non riesce ad
avere alcuna presa sullaria).
casta domus luxuque carens corruptaque = casta la casa, mancante di sfarzo, e mai
numquam fortuna domini. (Lu.) corrotta dalla fortuna (dai successi) del
padrone.
raramente si usa il genitivo: Is [Aegypta] mihi nuntiavit te plane febri carere et
belle habere (Cic.) = Egli [Egitta] mi ha riferito che tu sei completamente sfebbrato e
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
stai bene.
con laccusativo: carere aliquid (Plau.) = mancare (essere privo) di qualcosa;
Quia id quod amo careo (Plau.) = Perch sento la mancanza di ci che amo.
nellaccezione di tenersi lontano da, astenersi da: carere foro (Cic.) = tenersi
lontano dal foro; carere publico (Cic.) = tenersi lontano dalla vita pubblica; [P.
Sextius Baculus] diem iam quintum cibo caruerat (Caes.) = [Publio Sestio Baculo]
gi da cinque giorni si asteneva dal cibo; amicorum in se tuendo caruit
facultatibus (Nep.) = si astenne dai mezzi degli amici (dal ricorrere ai mezzi degli
amici) per sostenersi.
ego = vb. ~ mancare di, essere privo di, essere bisognoso di, avere bisogno di /
sentire il bisogno di, sentire la mancanza di, avere voglia di, desiderare, cercare / fare
a meno.
egens = agg. ~ che non ha, povero, bisognoso.
egere auctoritate. (Cic.) = mancare di prestigio.
dictitabant enim se domo patriaque = infatti andavano dicendo che essendo
expulsos omnibus necessariis egere stati cacciati dalle loro case e dalla patria
rebus. (Caes.) mancavano di tutto il necessario.
lett. [] mancare di tutte le cose necessarie.
duabus rebus egemus, Cicero, pecunia = di due cose abbiamo bisogno, Cicerone,
et supplemento. (Cic.) di denaro e di rinforzi.
carere igitur hoc significat, egere eo, = mancare significa dunque questo: non
quod egere velis. (Cic.) avere ci di cui non vorresti essere
privo.
pane egeo iam mellitis potiore placentis. = sento voglia di pane, pi degno ormai
(Hor.) delle focacce mielate (al miele).
tu, quamquam consilio non eges, vel = daltra parte tu non hai bisogno di
abundas potius. (Cic.) consiglio, anzi ne hai in abbondanza (da
vendere) di migliori.
nulla re egere. (Sen.) = non sentire il bisogno di nulla / non
lett. non sentire il bisogno di alcuna cosa. desiderare alcuna cosa.
[Chrysippus ait] sapientem nulla re = Crisippo dice che il saggio non sente la
egere, et tamen multis illi rebus opus mancanza di niente e tuttavia ha bisogno
esse. (Sen.) di molte cose.
nihil adpetunt, nulla re egent. (Cic.) = nulla desiderano, di nessuna cosa
sentono il bisogno.
egere auxilio. (Cic.) = essere bisognoso di aiuto.
ita utrumque per se indigens alterum = cos, entrambe le cose, di per s
alterius auxilio eget. (Sall.) difettose, hanno bisogno (necessitano)
luna dellaltra.
homines alter alterius auxilio egent. = gli uomini hanno bisogno luno
dellaiuto dellaltro.
mutos enim nasci et egere omni ratione = sarebbe stato meglio, infatti, nascere
satius fuisset quam providentiae munera privi di parola e di ragione piuttosto che
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
indigo = vb. ~ avere bisogno di, mancare di, essere sprovvisto di, essere
bisognoso di.
indigens = agg. ~ che non ha, indigente, bisognoso, povero.
aliqua re indigere. (Caes.) = mancare di qualcosa.
nulla re indigere. (Sen.) = non mancare di niente.
lett. non mancare di nessuna cosa.
cui is malo - inquit - virum pecunia = alla quale egli disse: "Preferisco un
quam pecuniam viro indigentem. (Val. uomo privo di denaro che denaro privo
Max.) duomo".
respondit ille: malo virum indigentem = egli rispose: preferisco piuttosto un
divitiis quam divitias indigentes viro. uomo povero di ricchezze che ricchezze
(Thom. Aq..) povere delluomo.
certe illam [viam ad mortem] lenem = certamente quella [via verso la more]
otiosamque nec telis ullis indigentem dolce e facile e non bisognosa di alcuna
sed placidae quieti consimilem. (Apul.) arma, ma piuttosto simile a un sonno
sereno.
Pi frequente la costruzione col genitivo: indigeo tui consilii (Cic.) = ho
bisogno del tuo consiglio; alienae opis indigens (Sen.) = bisognoso dellaltrui
assistenza (opera); minime alterius indigere (Cic.) = non avere affato bisogno
dellaltro (del prossimo, di nessuno); Quid enim? Africanus indigens mei? Minime
hercule! ac ne ego quidem illius (Cic.) = E allora? l'Africano bisognoso di me?
Assolutamente no, per Ercole! e neppure io di lui; indigere armorum (Nep.) = aver
bisogno di armi; contemnere omnes libidines: non auri, non argenti, non ceterarum
rerum indigere (Cic.) = trascurare tutte le passioni, non sentire il bisogno n di oro,
n di argento, n di alcunaltra cosa; hic propositio indiget approbationis (Cic.) =
a questo punto laffermazione ha bisogno (manca) di approvazione; iam vocis et
spiritus et totius corporis et ipsius linguae motus et exercitationes non tam artis
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
indigent quam laboris (Cic.) = orbene, il movimento e lesercizio della voce, del
respiro, di tutto il corpo e della stessa lingua non hanno bisogno tanto di teoria quanto
di lavoro (allenamento, pratica).
con linf.: hoc (acc. sing. n.) plane indigeo discere (Gell.) = ho bisogno di sapere
proprio questo; indigemus ab arte aliquid discere = abbiamo bisogno di imparare
qualcosa dallarte.
assoluto: utrumque per se indigens (Sall.) = ciascuna delle due cose (opp.: dei
due) di per s manchevole; quos praecipue scias indigere (Plin. Min.) = coloro che
tu sappia (che tu sai) essere particolarmente bisognosi (in bisogno).
con pochi.
victi proelio castris quoque binis exuti = vinti in battaglia, furono anche privati dei
sunt. (Liv.) due accampamenti.
trinis castris intra paucos dies exuti. = privati di tre accampamenti nel giro di
(Liv.) pochi giorni.
aliquem tribunatu exuere. (Tac.) = privare uno del tribunato.
magnum ex eis numerum occidit atque = ne uccise molti di loro e li spogli tutti
omnes armis exuit. (Caes.) delle armi.
matronam non veste modo sed et bonis = spogli (priv) la matrona non solo della
exuit. (Svet.) veste ma anche delle sostanze.
hos continuo in itinere adorti omnibus = assaliti questi subito dopo che si erano
impedimentis exuunt. (Caes.) messi in cammino, li spogliano di tutti i
lett. assaliti questi subito dopo sul cammino, li bagagli.
spogliano di tutti i bagagli.
ndo = vb. ~ privare di, rimanere privo di, spogliare di, sguarnire di.
ndus = agg., ha lablativo con a (ab) davanti ai nomi di persona, lablativo
semplice o, pi raramente, il genitivo davanti ai nomi di cosa ~ sfornito, privo,
sguarnito.
undique in murum lapides iaci coepti = da ogni parte si cominci a lanciar sassi
sunt murusque defensoribus nudatus verso il muro e la fortificazione rimase
est. (Caes.) priva (sguarnita) di difensori.
aliquem omnibus rebus nudare. (Liv.) = privare uno di ogni cosa (di tutto).
aliquem praesidio nudare. = privare uno di sostegno (di aiuto, di
appoggio).
vobis hodierno die constituendum est = oggi sta a voi decidere se dora in avanti
utrum posthac amentis ac perditos sia preferibile privare i magistrati
magistratus improborum ac dementi e corrotti dellappoggio di
sceleratorum civium praesidio nudare, cittadini disonesti e scellerati, o se
an etiam deorum immortalium religione piuttosto li si debba anche armare
armare malitis. (Cic.) dellautorit sacra degli di immortali.
addidit facile Masinissa perculsis = facilmente Massinissa accrebbe il panico
terrorem nudavitque ab ea parte aciem negli sconfitti e riusc a privare lo
equestri auxilio. (Liv.) schieramento da quella parte del
sostegno della cavalleria.
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
miserum privare iuvenem. (Apul.) meglio che privare della vita il misero
giovane.
non tu hunc ergo patria privare, qua = tu allora non vuoi privare costui della
caret, sed vita vis. (Cic.) patria, di cui privo, ma della vita.
eas [civitates] Gaius Verres non solum = tali [citt] Gaio Verre non solo priv di
illis ornamentis, sed etiam viris quelle opere darte con un crimine
nobilissimis nefario scelere privavit. nefando, ma anche dei loro uomini pi
(Cic.) illustri.
nam privata dolore omni, privata = infatti, immune da ogni dolore, immune
(agg.) periclis, ipsa sui pollens opibus. da pericoli, in s potente di proprie
(Lucr.) risorse.
il verbo privo usato anche nellaccezione di liberare: aliquem dolore privare
(Cic.) = liberare uno dal dolore; privare exilio (Cic.) = liberare dallesilio;
natura videtur dominis privata superbis (Ov.) = la natura appare libera da padroni
superbi.
lagg. privus nel significato di privo, mancante raramente usato, e soltanto col
genitivo: priva verae rationis, inops religionis (Apul.) = priva di vera ragione,
mancante di scrupolo.
lagg. privus usato soprattutto nei seguenti significati: a) singolo; b) particolare,
peculiare, speciale; c) proprio, personale, individuale, privato: Es.: a) Milites, qui
in praesidio simul fuerant, duplici frumento in perpetuum, in praesentia privis
bubus binisque tunicis donati (Liv.) = i soldati, che nello stesso tempo avevano
fatto parte del presidio, ricevono in premio per sempre doppia razione di frumento e,
al momento, un singolo bue e due tuniche [ciascuno]; privas in horas (Lucr.) =
nelle singole ore / di ora in ora; b) privis vocibus (Gell.) = con parole particolari
(con termini propri, senza circonlocuzioni); c) priva triremis (Hor.) = trireme
privata (propria, di sua propriet).
privatus, participio pres. di privo, usato nei seguenti significati: a) singolo,
isolato, appartato; b) proprio, personale, individuale, privato. Es.: a) [Helvetii]
oppida sua omnia, numero ad duodecim, vicos ad quadringentos, reliqua privata
aedificia incendunt (Caes.) = [gli Elvezi] incendiano tutte le loro citt, una dozzina, i
villaggi, circa quattrocento, e i restanti edifici isolati; b) privato consensu (Cic.) =
con accordo privato; privato consilio (Caes.) = per iniziativa privata (senza
intervento dello Stato); in privato (Liv.) = in privato (in casa); an blandiores in
publico quam in privato et alienis quam vestris estis? (Liv.) = o siete forse pi
seducenti in pubblico che in privato, e con gli altri piuttosto che con i vostri [mariti]?;
in privatum vendere (Liv.) = vendere per uso privato; spectacula privata (Svet.)
= spettacoli privati (non pubblici); ex privato (Liv.) = dal patrimonio privato /
fuori di casa; tributum ex privato conferendum est (Liv.) = il tributo deve essere
pagato dal proprio (deve essere prelevato dal patrimonio privato); undique ex tota
urbe proripientium se ex privato concursus in forum fieri (Liv.) = da ogni parte
della citt vi era un accorrere nel foro di gente che si precipitava fuori dalle private
abitazioni; viro privato imperium extra ordinem non dedi (Cic.) = non ho
assegnato un potere straordinario a un privato cittadino.
aliquem (aliquid) aliqua re spoliare. = privare uno (una cosa) di qualche cosa.
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SYNTAXIS CASUUM
verghe e le scuri.
con lacc., nel senso di saccheggiare, depredare: fana spoliare (Cic.) =
saccheggiare i templi; delubra spoliare (Sall.) = saccheggiare i santuari; idem
iste praetor monumenta antiquissima spoliavit nudavitque omnia (Cic.) = questo
medesimo pretore saccheggi e spogli monumenti antichissimi; spoliatis
effossisque eorum domibus (Caes.) = dopo aver saccheggiato e messo sossopra le
loro case.
vco = vb. ~ mancare di, essere mancante di, essere privo di.
vcuus = agg., ha lablativo semplice o con a (ab) davanti ai nomi di persona,
lablativo semplice o, pi raramente, il genitivo davanti ai nomi di cosa ~ privo di,
mancante di, sfornito di.
adhuc Q. Ligarius omni culp vacat. = fino a questo punto Quinto Ligario va
(Cic.) esente da ogni colpa.
omnes rei culpa vacabant. = tutti gli accusati erano esenti da colpa.
curis vacabant. = mancavano di occupazioni.
numero diffidebant armisque vacabant. = non confidavano nel numero ed erano
(Lucr.) privi di armi.
talibus artibus vacabant. = mancavano di siffatte cognizioni
tecniche.
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Altri aggettivi
nec aliud subsidii quam castellum = n aveva altro sostegno se non una
commeatu egenum. (Tac.) fortezza sprovvista di viveri.
lagg. egnus deriva da egeo, ma per esso pi comune la costruzione col gen.:
regem suum, etiam externae opis egentem, certe cui nos victores pepercissemus,
quasi captivum in vinculis habuit (Curt.) = ha tenuto in ceppi come un prigioniero il
suo re, privo anche dellaiuto straniero, e che noi vincitori certamente avremmo
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SYNTAXIS CASUUM
risparmiato; circa viam haud procul Capua omnium egena corpora humi
prostraverunt (Liv.) = ai lati della strada, non lontano da Capua, i loro corpi,
bisognosi di tutto, si accasciarono al suolo sfiniti; et post interfectum Postumum
Agrippam omnis spei egenam inopia ac tabe longa peremit (Tac.) = e dopo
lassassinio di Postumo Agrippa, priva di ogni speranza, mor di miseria e di lunga
consunzione; et quia egena aquarum regio est, castella fontibus imposita, quosdam
rivos congestu harenae abdidit (Tac.) = e poich la regione povera di acque,
collocate costruzioni difensive sulle sorgenti, nascose con cumuli di arena alcuni
ruscelli.
ass. misero, difficile, critico: res egenae = situazioni difficili (critiche); cum tu
supplex in rebus egenis quas gentis Italum aut quas non oraveris urbis! (Verg.) =
quando tu, supplice, in misere condizioni (in critici frangenti), quali popoli dItalia o
quali citt non implorerai?.
plerique patriae sedis, omnes fama atque = siamo per la maggior parte privi delle
fortunis expertes sumus. (Sall.) patrie sedi, e tutti privi di reputazione e
di sostanze.
dono te ob istuc dictum, ut expers sis = ti perdono per codesto detto affinch tu
metu. (Plau.) sia privo di timore.
pi comune la costruzione col gen.: expers virtutum (Cic.) = privo di qualit;
rationis expers (Cic.) = privo di ragione; omnis eruditionis expers atque ignarus
(Cic.) = sprovvisto di ogni istruzione e ignorante; humanitatis expers (Cic.) =
privo di umanit (privo di civilt, di modi civili, di sensibilit: rozzo, selvaggio,
incivile); Ne Aegyptus quidem Romanae humanitatis expers fuit (Val. Max.) = n
lEgitto fu di certo mancante di umanit (cultura) romana; quis tam expers
humanitatis, quis huius urbis nomini ac sedibus usque adeo est inimicos, ut ista aut
dissimulare possit, aut non dolere? (Cic.) = chi mai cos privo di umanit, chi fino
a tal punto ostile al nome di questa citt e a questi luoghi, da poter fingere o di non
sapere questa cosa o di non rammaricarsene?; omnis negotii publici expertes (Cic.)
= privi di ogni esperienza politica; vis consilii expers (Hor.) = forza priva di
consiglio (di senno; forza sconsiderata, avventata); vis consilii expers mole ruit
sua (Hor.) = la forza priva di senno cade per il suo peso (sotto il suo stesso peso);
sunt enim [ferae] rationis et orationis expertes (Cic.) = [le bestie] sono difatti prive
di ragione e di favella (di linguaggio); sed ii erunt fere, qui expertes litterarum
Graecarum nihil rectum, nisi quod ipsorum moribus conveniat, putabunt (Nep.) =
ma essi, che probabilmente saranno ignari (digiuni) di lettere greche, crederanno che
nulla sia giusto se non ci che ai loro stessi costumi convenga; centuriae seniorum
agitant expertia frugis, celsi praetereunt austera poemata Ramnes (Hor.) = centurie
(schiere) di anziani tormentano (a forza di correzioni) poemi privi di frutto (di
consistenza) e gli eletti Ramni tralasciano i severi [studi]; expers sui (Sen.) = fuori
di s; expers viri (Ov.) = senza marito; cetera senatui servanda, quem neque
gratiae neque severitatis expertem haberi par esset (Tac.) = le altre risoluzioni
dovevano essere riservate al Senato, che non era giusto ritenere n privo di
compiacenza n di severit.
nudi iacet infans indigus omni vitali = nudo giace il bambino appena nato
auxilio. (Lucr.) bisognoso di tutto per sopravvivere.
col gen. bisognoso, sprovvisto, mancante: nummorum indigus (Plau.) =
sprovvisto di denaro; [Vitellianus exercitus] indigus rectoris, inops consilii (Tac.)
= [lesercito di Vitellio] sprovvisto di una guida, mancante di un piano; nihil
indiga nostri (Lucr.) = per nulla bisognosa di noi; at hercule nemo refert, quod
Italia externae opis indiget (Tac.) = ma, perdio, nessuno si cura invece di riferire
quanto lItalia ha bisogno di prodotti stranieri; eo properantius Alexandriam pergit,
ut fractos Vitellii exercitus urbemque externae opis indigam fame urgeret (Tac.) =
tanto pi saffretta a raggiungere Alessandria, per opprimere con la fame gli eserciti
disfatti di Vitellio e Roma, bisognosa di approvvigionamenti dallestero; agmina
vastabat clava, nihil indigus ensis (Sil. It.) = sterminava gli eserciti con la clava, non
affatto bisognoso della spada.
col gen. desideroso, bisognoso: haud indigus favoris = non desideroso di
favori; terra suis contenta bonis, non indiga mercis aut Iovis (Luc.) = terra paga
dei suoi beni, non desiderosa di commerci o di Giove; poma quoque, ut primum
truncos sensere valentis et viris habuere suas, ad sidera raptim vi propria nituntur
opisque haud indiga nostrae (Verg.) = anche gli alberi da frutto, appena sentono
vigorosi i tronchi ed hanno proprie energie, si levano rapidi alle stelle fidando nelle
loro forze e non sono bisognosi del nostro aiuto.
sine = prep., usata con lo stesso significato dellagg. privus ~ senza, privo di,
mancante di.
vir sine religione et femina sine = un uomo senza scrupoli e una donna
pudore. senza pudore.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
nec sine aqua permanere posset. (Caes.) = n si sarebbe potuto rimanere troppo a
lungo senzacqua.
ipse abit ad Acheruntem sine viatico. = lo stesso va fino (va incontro)
(Plau.) allAcheronte senza viatico (= sprovvisto
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
etiam fortes viros subits terrri. (Tac.) = anche gli uomini forti sono sgomentati
dai casi improvvisi.
agitabatur magis magisque in dies = sempre pi, di giorno in giorno,
animus ferox inopia rei familiaris et quellanimo impetuoso era tormentato
conscientia scelerum. (Sall.) dalla scarsezza del patrimonio familiare
e dalla consapevolezza (dal rimorso) dei
delitti.
nullum habet momentum vexatio et = la sofferenza e il dolore e quantaltro
dolor et quidquid aliud incommodi est; costituisca un disagio non hanno alcun
virtute enim obruitur. (Sen.) peso: sono infatti annientati dalla virt.
Preceduto dalle preposizioni e (ex), de, lablativo di materia usato per indicare
la materia di cui fatto un oggetto, o meglio, la materia da cui loggetto ricavato,
ed perci affine allablativo di origine e derivazione. Infatti, diversamente
dallespressione italiana, che impiega la preposizione di o in per indicare di che
materia fatta una cosa o in quale materia la cosa realizzata, la costruzione
latina mette in evidenza, pi che lidea pura e semplice della composizione, quella
della derivazione delloggetto da una determinata materia, ossia lidea della sua
creazione a partire da una materia prima.
Lablativo di materia preceduto dalle preposizioni e (ex), de dipende dal
participio perfetto di un verbo che significa fatto, realizzato, ricavato da, come
factus, fictus, effectus, formatus, creatus, fabricatus, ecc., il quale pu anche
rimanere sottinteso, come di fatto avviene nelluso comune.
factus (part, perf. di fo) = fatto, creato, realizzato, formato, modellato,
plasmato;
fictus (part. perf. di fingo) = fatto, creato, formato, foggiato, modellato,
plasmato, realizzato;
effectus (part. perf. di effico) = fatto, eseguito, realizzato, ottenuto, ricavato;
formatus (part. perf. di formo) = fatto, formato, realizzato, foggiato, plasmato,
modellato;
creatus (part. perf. di cro) = fatto, creato, realizzato, prodotto;
fabricatus (part. perf. di fbrco) = fatto, costruito, lavorato, creato, realizzato,
prodotto;
fusus (part. perf. di fundo) = (per i metalli) fuso, fatto, creato, realizzato,
prodotto.
La preposizione si usa solo davanti a consonante; ex si usa sia davanti a vocale che
davanti a consonante.
niveo factum de marmore signum. (Ov.) = una statua fatta di niveo marmo.
Illa mihi niveo factum de marmore = ella mi mostr la statua fatta di bianco
signum ostendit iuvenale. (Ov.) marmo di un giovinetto.
e Pario formatum marmore signum. = statua fatta di marmo pario.
(Ov.)
solido de marmore templum. (Verg.) = tempio fatto di solido marmo (di marmo
compatto).
in his [locis] residens facto de cautibus = in questi luoghi, seduto in una cavit di
antro undis iura dabat. (Ov.) roccia (scavata nella roccia), dettava
ordini alle onde.
calix magnus de argento deaurato = un grande calice fatto di argento dorato.
factus.
naves factae ex umida materia. (Caes.) = navi fatte di umida materia (di legname
ancora fresco, non stagionato).
naves totae factae ex robore. (Caes.) = navi interamente fatte di rovere.
carinae ac prima statumina ex levi = le carene e i primi sostegni venivano
materia fiebant. (Caes.) realizzati in materiale leggero (venivano
fatti di legno leggero).
scuta Numidica ex coriis. (Sall.) = scudi numidici di cuoio.
homullus ex argilla et luto fictus. (Cic.) = omiciattolo fatto di argilla e melma.
pilae et effigies viriles et muliebres ex = gomitoli e raffigurazioni maschili e
lana. femminili di lana.
quadriga ex eadem materia fabricata. = una quadriga fatta della stessa materia.
(Plin. Ma.)
praeterea fuit in tectis de marmore = cera inoltre in quella dimora (sotto quei
templum coniugis antiqui. (Verg.) tetti) un santuario di marmo dellantico
consorte.
sed atheniensium plus interfuit firma = ma agli Ateniesi interessa pi avere tetti
tecta in domiciliis habere quam Minervae sicuri sulle case che una bellissima statua
signum ex ebore pulcherrimum. (Cic.) davorio di Minerva.
opus ex auro effectum. (P. Diac.) = opera realizzata in oro / lavoro
(manufatto) eseguito in oro.
nec est usquam ullum opus ex auro = n in qualche altro luogo si trova alcuna
effectum, quod ei valeat conparari. (P. opera realizzata in oro che con quella
Diac.) valga dessere comparata.
tum Phoebo et Triviae solido de = allora dedicher a Febo e a Trivia (=
marmore templa instituam festosque Diana) templi di solido marmo (di
dies de nomine Phoebi. (Verg.) marmo massiccio) e giorni festivi dal
nome di Febo.
huc (opp. illic) de marmore signum = qui (opp. l, col) posi una lapide di
posui. marmo.
Tanagraea quaedam meretrix fuisse = si dice ci sia stata una certa prostituta di
dicitur. eius non longe a Tanagra Tanagra. Il suo simulacro di marmo era
simulacrum e marmore in sepulcro posto in un sepolcro non lontano dalla
positum fuit. (Cic.) citt.
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Complemento di origine-provenienza-appartenenza.
Es.: ex ligno voces = suoni di legno (di flauto) lett.: suoni dal legno.
Lablativo di materia preceduto dalle preposizioni e (ex), de, d sempre lidea della
derivazione; si osservi la seguente espressione: fingere e cera solitum esse = fare il
modellatore di cera (in cera) lett.: essere solito modellare dalla cera. Es.: Cibyratae
sunt fratres quidam, Tlepolemus et Hiero, quorum alterum fingere opinor e cera solitum
esse, alterum esse pictorem (Cic.) = Ci sono due fratelli di Cbira, tali Tleplemo e
Gerone, dei quali uno di solito faceva, credo, il modellatore in cera (lett.: era solito
modellare dalla cera), laltro faceva il pittore.
seu corticibus suta cavatis, = gli alveari, o fatti di (con) cortecce cave
seu lento fuerint alvaria vimine texta, legate, o di (con) flessibile vimine,
angustos habeant aditus. (Verg.) abbiano stretti gli accessi.
tholus intrinsecus musivis = cupola ornata internamente di (con)
multicoloribus ornatus, extrinsecus mosaici policromi ed esternamente con
tessellis aeneis. tasselli di bronzo.
pavimenta marmorea tessellata et latis = pavimenti marmorei a tessere (a
porphyreticis quadris orbibusque mosaico) ornati con larghi riquadri e
ornata. tondi di porfido.
absis tota marmore albo crustata. = abside interamente rivestito di marmo
bianco.
duplici squama lorica fidelis et auro. = la sicura corazza di duplice maglia ed
(Verg.) oro.
auro vincla fabricant. (Mela.) = fanno catene doro (con loro).
imagines marmore aut aere fingere. = realizzare immagini in marmo o in
(Tac.) bronzo.
non quia intercedendum putem = non perch io creda ci si debba opporre
imaginibus quae marmore aut aere alle immagini che si fanno in (col)
finguntur. (Tac.) marmo o in (col) bronzo.
sic aiens crustallo dedolatum vasculum = cos dicendo consegn un vasetto
tradidit. (Apul.) lavorato in (col) cristallo.
Canachus Apollinem nudum qui = Kanachos realizz nel Didimeo un
Philesius cognominatur in Didymaeo Apollo nudo denominato Filesio, in lega
Aeginetica aeris temperatura. (Plin. Ma.) bronzea eginetica.
faber faciat (instruat) parietes omnes = loperaio faccia (realizzi) tutte le pareti in
calce et caementis, pilas ex lapide calce e pietre grezze (con calce e pietre
angulari. (Cat.) da taglio), i pilastri in pietra squadrata.
vidi factas ex aequore terras. (Ov.) = ho visto terre fatte di distese dacqua.
omne corpus aut aqua aut aer aut ignis = ogni corpo acqua o aria o fuoco o terra
aut terra est aut id quod est concretum o composto di (o ci che si compone
ex is aut ex aliqua parte eorum. (Cic.) di) questi elementi o di una certa parte di
essi.
patra aurea.
lett. una coppa aurea. una coppa doro.
patra ex auro.
mensa lignea.
lett. una tavola da pranzo lignea. una tavola da pranzo di legno.
mensa e ligno.
signum marmoreum.
lett. un statua marmorea. una statua di marmo.
signum ex (de) marmore.
effigies lanea.
lett. una figura lanea. un pupazzo di lana.
effigies ex (de) lana.
Il paragone consiste nel confrontare una cosa con unaltra relativamente ad una
qualit o ad una propriet, ed esprime perci un giudizio di valore relativo. Il
confronto avviene sempre tra due termini distinti, detti termini del paragone, e
sempre limitatamente a quanto di essi si voglia considerare ai fini di una
valutazione. Dei due termini, il primo pu presentarsi come il soggetto di una
proposizione o come un qualsiasi complemento, mentre il secondo, che il termine
di riferimento del confronto, il vero e proprio complemento di paragone.
Poich la comparazione consiste nella valutazione di una cosa mediante il suo
confronto con unaltra, il paragone si riduce essenzialmente nello stabilire se una
certa qualit sia posseduta in misura uguale, minore o maggiore da una cosa rispetto
ad unaltra che faccia da termine di riferimento. Se tra i due termini non c
differenza, il rapporto tra essi sussistente sar di uguaglianza, mentre se c
differenza, il rapporto potr essere di minoranza o di maggioranza del primo
termine rispetto al secondo.
In particolare, quando il confronto esprime un rapporto di minoranza o di
maggioranza, il secondo termine di paragone, ossia il vero e proprio complemento
di paragone, dipende da un aggettivo o da un avverbio al grado comparativo ed
introdotto in italiano dalla preposizione di o, meno spesso, dalla congiunzione che,
la quale pu essere rafforzata o meno dal non pleonastico:
Priscilla pi sobria di (che non) sua sorella Lucrezia;
Oggi loperaio ha lavorato pi di ieri (loperaio ha lavorato pi oggi che ieri);
Padova pi vicina a Milano che (non) Venezia;
Nella corsa Antonio pi veloce che (non) resistente;
Il mio impegno stato apprezzato pi da te che dagli altri;
Antonio parlava con meno ragione che convinzione.
spe celerius, spe citius = pi rapidamente di ogni speranza (di ogni aspettativa, di
ogni previsione), pi in fretta di quel che si sperasse (si immaginasse), pi
rapidamente di quanto si sperasse (si immaginasse, si prevedesse), in meno che non
si sperasse (si immaginasse, si credesse).
spe omnium celerius (citius) = pi rapidamente di quel che tutti sperassero
(immaginassero, prevedessero, credessero), in meno di quanto tutti sperassero
(immaginassero, prevedessero, credessero).
exspectatione celerius (citius) = pi rapidamente di ogni aspettativa (di ogni
previsione).
exspectatione omnium celerius (citius) = pi rapidamente di quel che tutti si
aspettassero, in meno di quanto tutti si aspettassero.
opinione celerius (citius) = pi rapidamente di quanto si pensi (si pensasse),
in men che non si creda (che non si cedesse).
opinione omnium celerius (citius) = pi rapidamente di quel che tutti
pensassero, in meno di quanto tutti pensassero.
spe serius = pi tardi, pi tardivamente di ogni speranza (di ogni
previsione).
spe omnium serius = pi tardi, pi tardivamente di quel che tutti sperassero
(prevedessero, immaginassero).
solito celerius (citius, ocius) = pi in fretta, pi rapidamente, pi velocemente, pi
prontamente del solito.
solito serius = pi tardi, pi tardivamente del solito.
dicto celerius (citius) = pi rapidamente di quanto si dica, pi in fretta di quanto si
dica, in men che non si dica.
exspectatione tranquillior (opp. vehementior) = pi pacifico (opp. impetuoso) di
ogni aspettativa, di ogni previsione.
exspectatione omnium tranquillior (opp. vehementior) = pi pacifico (opp.
impetuoso) di quel che tutti si aspettassero, di quanto tutti prevedessero.
ecc.
Sagunto.
Caesar opinione celerius venturus esse = si dice che Cesare stia per arrivare pi
dicitur. (Cic.) rapidamente di quanto si creda.
ea res aliquanto exspectatione omnium = quellavvenimento fu alquanto pi
tranquillior fuit. (Liv.) pacifico di quanto tutti si aspettassero.
ceterum, diuturno ibi morbo implicitus, = peraltro, impedito da una lunga malattia,
serius spe omnium Romam venit. (Liv.) giunse a Roma pi tardi di quanto tutti
avessero sperato.
cum haud cuiquam in dubio esset bellum = pur non essendoci dubbio che fosse
ab Tarquiniis imminere, id quidem spe imminente un attacco da parte dei
omnium serius fuit. (Cic.) Tarquini, ci accadde pi tardi di quanto
tutti si aspettassero.
ex his stativis regressus ad inspiciendum = ritornato da questo accampamento
quod opus aliquantum opinione eius stabile per fare unispezione, poich i
celerius creverat, spem cepit etiam arcem lavori erano andati avanti pi
expugnari posse. (Liv.) rapidamente di quanto avesse previsto,
concep la speranza di poter espugnare
anche la rocca.
dicto citius nervi paruerunt imperio. = in men che non si dica i muscoli
(Petr.) obbedirono al comando.
dicto celerius hostis abscidit caput = questi, mentre lesercito stava a guardare,
victorque rediit. (Phaed.) pi velocemente di quanto si dica, tagli
la testa al nemico e ritorn vincitore.
redditae mihi tandem sunt a Caesare = mi stata finalmente consegnata una
litterae satis liberales, et ipse opinione lettera davvero cordiale da parte di
celerius venturus esse dicitur. (Cic.) Cesare, dove si dice che arriver pi
presto di quanto si pensi.
legationes undique solito ocius = giungevano dogni parte ambascerie con
concurrebant. (Amm.) maggior fretta del solito.
in alternativa si pu usare una proposizione che, preceduta nella reggente dal
comparativo, introdotta da quam, col verbo al modo indicativo (che per in italiano si
traduce di preferenza col congiuntivo). Es.: unde celerius quam potuit sperari reversi,
confirmavimus animos haesitantium (Amm.) = tornati di l prima di quanto si potesse
sperare (si sarebbe sperato, si sarebbe potuto sperare), infondemmo coraggio negli animi
dei compagni in preda allincertezza.
e ancora, con gli ablativi solito, iusto, aequo, necessario, ecc., in locuzioni
avverbiali del tipo:
plus solito, solito plus, magis solito, solito magis = pi del solito, pi del
consueto.
amplius solito, solito amplius = pi del solito.
minus solito, solito minus = meno del solito, meno del consueto.
plus aequo, magis aequo, amplius aequo = pi del giusto, pi del conveniente,
pi del dovuto.
minus aequo, aequo minus = meno del giusto, meno del dovuto,
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
in cute curanda plus aequo operata = giovent occupata pi del giusto a curare
iuventus. (Hor.) la propria pelle.
moleste fero decessisse Flaccum, amicum = mi dispiace molto per la morte del tuo
tuum, plus tamen aequo dolere te nolo. amico Flacco, tuttavia non vorrei che tu
(Sen.) ne soffrissi pi del giusto.
grandior hic vero si iam seniorque = e se adesso un vecchio pi avanti in et si
queratur atque obitum lamentetur miser lagnasse e, misero, la morte pi del
amplius aequo, non merito inclamet giusto deplorasse, non avrebbe essa
magis et voce increpet acri? (Lucr.) maggior ragione di richiamarlo e di
rimproverarlo con aspra voce?
haec amanda tamen aut colenda aequo = queste cose non sono tuttavia da amare o
amplius non sunt. da curare (trattare, praticare, onorare) pi
del giusto.
luce sunt clariora nobis tua consilia = tutte le tue intenzioni (risoluzioni) sono
omnia. (Cic.) per noi pi chiare della luce del giorno.
Xenophontis sermo (nom.) est ille quidem = la famosa prosa di Senofonte
melle (abl.) dulcior. (Cic.) certamente pi soave del miele.
etenim, ut ait Homerus, ex eius lingua = difatti, come dice Omero, il discorso
[ex Nestoris lingua, opp. ore] melle fluiva dalla sua bocca [dalla bocca di
dulcior fluebat oratio. (Cic.) Nestore] pi dolce del miele.
Oh! melle dulci dulcior mihi tu es. = Oh, tu sei per me pi dolce del dolce
(Plau.) miele!
utiam lacrimis miseriorum = piacesse al cielo che ti commovessi per
commovereris! sed animus tuus durior le lacrime dei miseri! ma il tuo animo
saxo est. pi duro duna pietra
durior saxo horrido et chalybe voltus. = il volto pi duro della ruvida roccia e
(Sen.) dellacciaio.
[fiber et lutra] utrumque aquaticum: = [il castoro e la lontra] tutte due animali
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
tui (pron. gen.) amantior sum quam = sono pi affezionato a te che interessato
temporis (sost. gen.). (Cic.) alla circostanza [offerta dalla tua
lett. sono pi amante di te che della circostanza. posizione].
sibi (pron. dat.) aequior quam reo (sost. = pi favorevole a se stesso che
dat.). (Cic.) allaccusato (che alla parte in causa).
nemo enim fere est qui sui periculi iudex = non c' praticamente nessuno che,
non sibi se aequiorem quam reo facendosi giudice dei pericoli da lui
praebeat. (Cic.) corsi, non si mostri meglio disposto
verso se stesso che verso limputato.
quibus dignitas amplitudoque tua paene = ai quali il tuo prestigio e la tua alta
carior est quam tibi ipsi. (Cic.) posizione stanno a cuore quasi pi che a
te stesso.
praeterea armorum atque equorum maior = inoltre noi abbiamo maggior
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
nella costruzione con quam e il caso del 1 termine, lablativo pu essere semplice o
con preposizione, laccusativo solo con preposizione. Es.: laudabilior est in femina
quam in viro virtus (Quint.) = il valore (leroismo) pi lodevole in una donna che in
un uomo; sed tu in re militari multo es cautior quam in advocationibus (Cic.) =
ma tu sei molto pi prudente in guerra che nelle consultazioni legali; nec felicior in
mari quam in terra fuga [fuit] (Flor.) = n pi felice [fu] la fuga per mare che per
terra; nec minore flagitio socii intra Italiam quam intra Urbem cives, rebellabant
(Flor.) = n in Italia gli alleati si ribellavano meno offensivamente di quanto facessero i
cittadini a Roma; neque enim minus apud nos honestas quam apud alios necessitas
valet (Plin. Min.) = n infatti vale meno lonore presso di noi che presso gli altri
lobbligo; multo tamen magis extra urbem quam in urbe (opp. quam intra urbem),
intoleranda vis aestus per utraque castra omnium ferme corpora movit (Liv.) =
lintollerabile violenza del calore in mezzo a entrambi gli accampamenti colp quasi tutti
nelle membra, molto pi tuttavia allesterno della citt che allinterno (opp.: molto pi
fuori che dentro la citt).
b) Quando si paragonano tra loro due verbi, due avverbi o due aggettivi.
Cato malebat esse (inf.) quam videri = Catone preferiva essere che sembrare
(inf.) bonus. (Sall.) buono.
melius abundare (inf.) quam deficere = meglio abbondare che difettare
(inf.). (prov.) (scarseggiare).
humanius est deridere (inf.) vitam quam = pi umano (pi dignitoso) deridere la
deplorare (inf.). (Sen.) vita che lamentarsene.
canis timidus vehementius latrat (indic. = il cane pauroso abbaia pi forte che non
pres. 3 pers. sing.) quam mordet (indic. pres. morda.
3 pers. sing.). (Curt.)
illum evomere videar quam verius. (Cic.) pi piacere che senso di verit.
nec Hannibalem fefellit ferocius quam = n ad Annibale sfugg che i nemici
consultius rem hostes gesturos. (Liv.) avrebbero affrontato la situazione pi
dimpulso che con riflessione.
magis modeste respondit quam = rispose con pi modestia che
sapienter. conoscenza.
is ad dicendum veniebat magis audacter = egli si accingeva a parlare pi con
quam parate. (Cic.) baldanza che con preparazione.
quod subtiliter magis quam dilucide = il che si sostiene con pi sottigliezza che
dicitur. (Cic.) chiarezza.
est magis sanctus (agg. nom. sing. m.) = pi santo che dotto.
quam doctus (agg. nom. sing. m.).
sanctior (agg. nom. sing. m. e f.) est quam = pi santo che dotto.
doctior (agg. nom. sing. m. e f.).
longior quam latior. = pi lungo che largo / pi profondo che
lett. pi lungo che pi largo. ampio.
Ligures in medio post elephantos positi; = i Liguri vennero collocati nel mezzo,
sed longior quam latior acies erat. (Liv.) dietro agli elefanti. Tuttavia lo
schieramento era pi profondo che largo.
vir magis imprudens (agg. nom. m.) = era un uomo pi imprudente (irriflessivo)
quam stultus (agg. nom. m.) erat. che stolto (sciocco).
Celer tuus disertus (agg. nom. m.) magis = il tuo Celere pi facondo (eloquente)
est quam sapiens (agg. nom. m.). (Cic.) che sapiente.
[Augustus] dominus dominusque non = [Augusto] patrono e padrone non meno
minus severus (agg. nom. m.) quam severo che affabile e clemente, ebbe in
facilis (agg. nom. m.) et clemens multos grande stima e dimestichezza molti dei
libertorum in honore et usu maximo suoi liberti.
habuit. (Cic.)
Si osservino anche le seguenti espressioni: plus ibi (avv.) boni mores valent quam
alibi (avv.) bonae leges (Tac.) = i buoni modi dagire valgono pi l che altrove le buone
leggi; equidem plus hodie boni feci inprudens quam sciens ante hunc diem umquam
(Ter.) = senza dubbio ho fatto pi bene oggi inavvertitamente di quanto ne abbia mai
fatto prima dora consapevolmente; nam iniurato scio plus credet mihi quam iurato
tibi = infatti so che crede pi a me senza giuramento che a te sotto giuramento.
Il quam pu anche essere preceduto, al posto degli avverbi plus e magis, dalle
preposizioni super, supra, ultra, praeter, contra, che assumono in tal caso funzione
avverbiale:
super quam (da cui superquam) = pi di quanto, oltre quanto, al di l di, al di
sopra di;
supra quam = pi di quanto, al di sopra di;
ultra quam = pi di, oltre di, pi in l di;
praeter quam (da cui preterquam) = pi di quanto, oltre quanto;
contra quam = pi di quanto, oltre a quanto, contrariamente a.
Es.: super quam satis est = pi di quanto basta, pi dello stretto necessario;
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
poenas dedit usque superque quam satis est (Hor.) = scont la pena fino ed anche
oltre a quanto poteva bastare (pag il fio anche pi del necessario); dominandi supra
quam aestimari avidissimus potest (Nep.) = avidissimo di potere al di sopra di quanto
si possa giudicare (pi di quanto si riesca a credere); exordium ultra quam satis est
productur (Cic.) = lesordio si protrae oltre quanto basta (oltre il necessario);
Cosmum servum gravissime de se opinantem non ultra quam compedibus coercuit
(Svet.) = castig, non oltre che con (soltanto con) i ceppi ai piedi, il servo Cosmo, che
aveva sparlato in modo gravissimo di lui; quod mihi videre praeter aetatem tuam facere,
et praeter quam res te adhortatur tua (Ter.) = perch mi pare proprio che tu lavori
troppo per la tua et, e oltre quel che richiede la tua condizione; clamare contra quam
deceat et quam possit hominis est stultitiae suae quam plurimos testes domestico
praeconio colligentis (Cic.) = gridare, in contrasto (oltre) a quanto convenga e a quanto
si possa (cio, senza alcun riguardo per le convenienze) proprio della persona che,
facendosi banditrice di s stessa, vuol radunare quanti pi testimoni pu della sua
stupidit.
Nelle comparazioni temporali, il quam fatto precedere dalle preposizioni ante, post,
prius, serius e dagli avverbi pridie e postridie:
ante quam (da cui antequam) = prima che, prima di;
post quam (da cui postquam) = dopo che, quando, allorch, appena, non
appena;
prius quam (da cui priusquam) = prima che, prima di (ma anche piuttosto
che);
serius quam = pi tardi di quanto.
pridie quam = il giorno prima che, alla vigilia di;
postridie quam = il giorno dopo che.
Es.: dabo operam ut istuc veniam ante quam plane ex animo tuo effluo (Cic.) = mi
dar da fare affinch possa venire cost prima che io ti esca completamente di mente;
Livius [Andronicus] primus fabulam docuit anno ipso ante quam natus est Ennius
(Cic.) = Livio [Andronico] per primo rappresent un dramma proprio l'anno prima che
nacque Ennio (proprio lanno prima della nascita di Ennio); ante noctem mortuus et
postridie ante quam luceret combustus est (Cic.) = mor prma di notte e il giorno
dopo, prima che facesse giorno, fu arso; postquam id animum advertit (Caes.) =
dopo che il suo intuito ebbe avvertito ci (= non appena si accorse di ci); postquam
id animadvertit, copias suas Caesar in proximum collem subducit (Caes.) = dopo che
Cesare ebbe rivolto lattenzione a ci (= appena se ne accorse), ritir le sue truppe sul
colle pi vicino; nil non acerbum prius quam maturum fuit (Publ. Sir.) = non c
niente che non sia stato acerbo prima di essere maturo; pridie quam proelium
consereretur, luna nocte defecit (Giust.) = il giorno prima che si venisse a battaglia (opp.:
alla vigilia della battaglia), la luna venne meno; domum reductus ad vesperum, pridie
quam excessit e vita (Cic.) = ricondotto a casa verso sera, il giorno prima che uscisse
dalla vita (= la vigilia della sua morte); octava [oratio], quam habui ad populum
postridie quam Catilina profugit (Cic.) = lottava [orazione] quella che tenni davanti
al popolo il giorno dopo che Catilina era fuggito; omnino serius misi litteras quam
vellem, sed id feci adductus auctoritate et consilio tuo (Cic.) = ho inviato il mio
rapporto senaltro pi tardi di quanto volessi, ma lho fatto per la tua autorit e su tuo
consiglio; Quid fieri placeret scripsi ad Pomponium, serius quam oportuit (Cic.) =
Quel che si debba fare lho scritto a Pomponio, forse pi tardi di quanto sarebbe stato
opportuno.
Quando nel 2 membro non possibile sottintendere lo stesso verbo che compare del 1
menbro della proposizione, il 2 termine di paragone non si pu tradurre n con quam e il
caso del 1 termine, n con lablativo semplice. In tal caso si deve formare una
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Ciro A. R. Abilitato
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SYNTAXIS CASUUM
proposizione con quam e il verbo sum. Es.: il tuo vicino ha un cavallo migliore del tuo
= il tuo vicino ha un cavallo migliore di quel che il tuo = vicinus tuus equum
meliorem habet quam tuus est (Cic.); ho comprato un cavallo migliore del tuo = ho
comprato un cavallo migliore di quel che il tuo = equum emi meliorem quam tuus
est.
Quando un avverbio si unisce a un comparativo per modificarlo, assume una
terminazione ablativale in o (multo, paulo, aliquanto, tanto, quanto, nihilo, ecc.):
multo dulcior = di molto pi dolce (= molto pi dolce); paulo dulcior = di
poco pi dolce (= poco pi dolce), ecc. Es.: dolor animi [multo] gravior est quam
corporis (Publ. Syr.) = le sofferenze dellanimo sono [molto] pi gravi di quelle del
corpo; tibi multo maiori quam Africanus fuit (Cic.) = a te, uomo molto pi grande
di quanto sia stato lAfricano; summa redacta est ex ea haereditate multo maior
quam sperari potuit (Plin. Min.) = la somma che si ricav da quella eredit si rivel
molto maggiore di quanto si potesse sperare; nimio plus quam satis esset (Liv.) =
pi di quanto fosse bastato, pi di quanto fosse stato necessario; et tum nimio plus
quam satis tutum esset accolis rem Troianam crescere ratus = (Liv.) = e pensava poi
che lo stato troiano stesse accrescendosi molto pi di quanto fosse andato bene ai
confinanti (molto pi di quanto fosse stato necessario a garantire la tranquillit dei popoli
vicini).
Esempi:
idcirco Deus timidiorem reddidit = Dio quindi rese la donna pi cauta che
mulierem quam virilem. (Colum.) forte.
ex quo fit, ut animosior etiam senectus = ne risulta che la vecchiaia perfino pi
sit quam adulescentia et fortior. (Cic.) fiera delladolescenza, e pi forte.
sed ei [Semproniae] cariora semper = ma a lei [a Sempronia] fu sempre tutto
omnia quam decus atque pudicitia pi caro del decoro e della pudicizia.
fuit. (Sall.)
exegi monumentum aere perennius = ho innalzato un monumento pi duraturo
regalique situ pyramidum altius. (Hor.) del bronzo e pi alto della mole regale
delle piramidi.
elephanto beluarum nulla prudentior. = nessun animale pi prudente
(Cic.) dell'elefante.
lett. nessuno degli animali pi prudente
dellelefante
ac fortunae se maiore animo quam spe si affidano alla sorte pi con coraggio
committunt. (Liv.) che con vera speranza di riuscire.
lett. [I Sanniti] scendono dunque al piano e si affidano
alla fortuna con maggior animo che speranza.
nihil (indeclin., n.) malui quam pacem = non ho preferito nientaltro che la pace.
(acc. sing. n.). (Cic.)
nihil (indeclin., n.) est homini Romano = niente appare alluomo romano pi
foedius (nom. sing. n.) servitute. (Cic.) orribile della schiavit.
nihil est illi [Caesari] re publica carius, = nulla v di pi caro a lui [a Cesare]
nihil vestra auctoritate gravius, nihil dello stato, nulla di pi importante della
bonorum virorum iudicio optatius, nihil vostra autorit, nulla di pi desiderato
vera gloria dulcius. (Cic.) del giudizio dei buoni cittadini, nulla di
pi soave della vera gloria.
nihil est intolerabilius quam femina = non c niente di pi insopportabile di
dives. (Iuv.) una donna ricca.
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Ciro A. R. Abilitato
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SYNTAXIS CASUUM
est sol multis partibus maior atque = il sole (di) molte volte pi grande ed
amplior quam terra universa. (Cic.) esteso di tutta quanta la terra.
qua ex parte est Hibernia dimidio = da questa parte si trova lIrlanda, della
minor, ut aestimatur, quam Britannia. met pi piccola, come si stima, della
(Caes.) Britannia.
turres denis pedibus quam murus = le torri sono di dieci piedi pi alte del
altiores sunt. (C. Ruf.) muro.
turris quadraginta pedibus altior erat = la torre era quaranta piedi (di quaranta
quam murus. (Caes.) piedi) pi alta del muro.
e quibus sol, cuius magnitudine multis = e tra queste il sole, dalla cui grandezza la
partibus terra superatur. (Cic.) terra di molte volte superata.
omnis sensus hominum multo = ogni facolt percettiva degli uomini di
antecellunt sensibus bestiarum. (Cic.) molto superiore ai sensi degli animali.
emit domum prope dimidio carius = acquist la casa ad un prezzo quasi della
quam aestimabatur. (Cic.) met pi caro di quanto fosse stimata
(del suo valore).
multo tamen pauciores oratores quam = nonstante ci si troveranno molti meno
poetae boni reperientur. (Cic.) buoni oratori che bravi poeti.
Q. Pompeius A. f., qui Bithynicus dictus = Quinto Pompeo figlio di Aulo,
est, biennio quam nos fortasse maior. soprannominato il Bitinico, di due anni
(Cic.) allincirca pi vecchio di me.
Epaminondas quattuor mensibus = Epaminonda detenne il comando quattro
diutius quam populus iusserat, gessit mesi pi a lungo di quanto il popolo
imperium. (Nep.) aveva stabilito.
mensura reddere cumulatiore. (Cic.) = restituire in misura maggiore
lett. rendere in misura pi piena (pi abbondante, pi (accresciuta).
larga).
multo breviore itinere pervenit. (Caes.) = giunse per un cammino molto pi breve.
ab hostium castris non longius mille et = non distare pi di mille e cinquecento
quingentis passibus abesse. (Caes.) passi dal campo nemico.
Ariovistus milibus passuum duobus = Ariovisto pose laccampamento due
ultra eum [Caesarem] castra fecit. (Caes.) miglia pi in l di lui [di Cesare].
lett. Ariovisto pose laccampamento a due migliaia di
passi oltre lui [Cesare].
paucis citra milibus lignatores ei cum = a poche miglia al di qua gli si fanno
praesidio occurrunt. (Liv.) incontro dei taglialegna con la scorta.
Sigambri transeunt Rhenum navibus = i Sigambri passano il Reno su
ratibusque triginta milibus passuum imbarcazioni e zattere a trenta miglia pi
infra eum locum ubi pons erat perfectus. in basso (pi a nord) del punto in cui era
(Caes.) stato costruito il ponte.
nisi certis ex aqua mensuris [multo] = abbiamo solo constatato che qui le notti,
breviores esse quam in continenti noctes misurate con precisione mediante
videbamus. (Caes.) clessidre ad acqua, sono [molto, di
molto] pi brevi rispetto al continente.
molesta veritas, siquidem ex ea = la sincerit dannosa, giacch da essa
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Nec ita multo post Volscis levatis metu = e cos, non molto tempo dopo, nei Volsci
suum rediit ingenium. (Liv.) risollevati dallo sgomento ricomparve quella
che era la loro naturale inclinazione (a
combattere).
multa huius [Timothei] sunt praeclara = molte sono di costui [di Timoteo] le
facta, sed haec maxime illustria. (Nep.) imprese illustri, ma queste le pi famose.
1. dinanzi ai comparativi si usa sempre la forma ablativale multo, paulo, tanto,
quanto, aliquanto, nihilo: quanto magis = quanto pi; quanto melius = quanto
meglio; nihilo minus = niente di meno (= nondimeno, almeno), ecc. Es.: vobis dedi
bona certa mansura, quanto magis versaverit aliquis et undique inspexerit, meliora
maioraque (Sen.) = a voi ho dato beni sicuri e duraturi, e quanto pi li rigiri ed esamini
da ogni parte, tanto migliori e maggiori; quanto melius fuerat in hoc promissum
patris non esse servatum! (Cic.) = quanto sarebbe stato meglio che in questo la
promessa del padre non fosse stata mantenuta!; nihilo minus honoris cupido eadem
qua ceteros fama atque invidia vexabat (Sall.) = nondimeno, la medesima brama di
gloria mi tormentava, esponendomi come gli altri alla maldicenza e allinvidia; Senex:
Quot sunt satis? - Medicus: proinde ut insanire video, quattuor, nihilo minus
(Plau.) = Vecchio: Quanti ce ne vogliono? Medico: Da come lo vedo smaniare,
quattro, non meno (almeno quattro).
2. Quando non c comparazione si usano gli accusativi avverbiali multum, paulum,
tantum, quantum, aliquantum, nihil (indeclin.): his constitutis rebus paulum
supra eum locum quo ante exercitum traduxerat facere pontem instituit (Caes.) =
presa tale decisione, stabilisce di far costruire un ponte poco oltre il luogo in cui (dove)
precedentemente era passato lesercito.
3. Con i verbi di stima, in espressioni del tipo stimare molto pi, molto meno, un po
pi, un po meno, alquanto di pi, alquanto meno, il primo avverbio si pone in forma
ablativale, mentre per il secondo si usa il genitivo di stima: aestimare multo pluris,
multo minoris, paulo (paullo) pluris, paulo (paullo) minoris, aliquanto pluris,
aliquanto minoris. Es.: mancipia deciens tanto pluris aestimare (Liv.) = valutare
gli schiavi dieci volte pi di tanto; ager qui nunc multo pluris est quam tunc fuit
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
(Cic.) = fondo che ora vale molto di pi di quanto valeva allora; ut specie minora, sic
laboris aliquanto maioris traducebantur opera (Liv.) = venivano fatte passare come
opere in apparenza meno importanti, ma di maggior impegno (molto pi faticose).
Lo stesso vale con i verbi di prezzo, in espressioni del tipo vendere (comprare) a molto
di pi, a molto meno, a poco di pi, a un po meno: emere (vendere) multo pluris,
multo minoris, paulo (paullo) pluris, paulo (paullo) minoris, aliquanto pluris,
aliquanto minoris. Raramente al posto di pluris usato maioris: non multum egisti
et opera nequiquam perit; multo maioris alapae mecum veneunt (Phaedr.) = non hai
fatto granch e la fatica andata inutilmente persa; presso di me gli schiaffi (le offese)
costano molto di pi.
4. si confronti nelle seguenti espressioni luso dellagg. dimidius (met): Luna (nom.)
autem maior est quam dimidia pars (nom.) terrae = daltra parte la luna pi
grande della met della terra; Hibernia (nom.) dimidio (abl.) minor aestimatur
quam Britannia (nom.) = lIrlanda stimata della met pi piccola della (rispetto
alla) Britannia.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
ABLATIVO STRUMENTALE-SOCIATIVO
Il complemento di mezzo o strumento risponde alle domande con che? con che
cosa? con qual mezzo? per mezzo di cosa?.
In latino il mezzo, che sempre rappresentato da cosa e mai da persona, si rende
in ablativo semplice (ablativo strumentale). Se invece una persona a fare da
mediatore o tramite, si usa per e laccusativo.
verba rebus proba. (Sen.) = dimostra la verit delle parole con la
lett. prova le parole coi fatti. realt dei fatti.
Orpheus flectebat cantu bestias = Orfeo ammansiva col canto le bestie
immanes. (Cic.) feroci.
aut vi aut fraude fit iniuria. (Cic.) = si arreca offesa o con la violenza o
con linganno.
cornibus tauri, apri dentibus, = i tori si difendono con le corna, i
morsu leones se tutantur. (Cic.) cinghiali con i denti, i leoni col
morso.
auribus nos audimus, oculis = con le orecchie noi udiamo, con gli
videmus, manibus arripimus, occhi vediamo, con le mani
pedibus ambulamus, ore dicimus. prendiamo, con i piedi camminiamo,
con la bocca parliamo.
nos enim ne nunc quidem oculis = noi, infatti, neanche adesso
cernimus ea quae videmus; neque est distinguiamo con gli occhi le cose che
enim ullus sensus in corpore. (Cic.) vediamo: di fatto non c nel corpo
alcuna sensazione.
Natura oculos membranis = la natura ha rivestito e protetto gli
tenuissimis vestivit et saepsit. (Cic.) occhi con sottilissime membrane.
domus rosis ornare = ornare la casa di rose.
Demosthenes impedimenta naturae = Demostene super le difficolt
diligentia industriaque superavit. naturali con la diligenza e
(Cic.) lapplicazione.
animalia cibum partim horis hiatu et = gli animali in parte afferrano il cibo
dentibus capessunt, partim aprendo la bocca e coi denti, in parte
unguium tenacitate arripiunt. (Cic.) lo abbrancano con artigli tenaci (con
la salda presa degli artigli).
haec ad te pluribus verbis scripsi = ti ho scritto queste cose con pi
quam soleo, non otii abundantia, sed parole di quanto sono solito, non
amoris erga te. (Cic.) perch abbia tempo libero in
abbondanza, ma per affetto nei tuoi
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
confronti.
et praeclarus ille sagittuarius ipse me = e io, il famosissimo arciere, me stesso
telo mei percussi. (Apul.) col mio dardo ho trafitto.
non viribus aut velocitate aut = non con la forza o con la prestanza o
celeritate corporum res magnae con lagilit del corpo si portano
geruntur, sed consilio, auctoritate, avanti le grandi cose, bens con la
sententia. (Cic.) riflessione, lautorevolezza e il
giudizio.
raucisonoque minantur cornua = e col rauco canto i corni minacciano,
cantu, et Phrygio stimulat numero e col frigio ritmo il cavo flauto eccita
cava tibia mentis. (Lucr.) le menti.
aliquem (aliquid) uno digito = toccare uno (una cosa) con un dito.
attingere. (Plau.)
digito coelum attingere. (Cic.) = toccare il cielo col dito (con un dito).
P. Crassus, suapte interfectus = Crasso, uccisosi di sua propria mano.
manu. (Cic.)
et cum termino sermonis pinnis in = e quando il discorso fu terminato (e al
altum se proripuit. (Apul.) termine del discorso) si slanci
rapidamente in alto con le ali.
1. Le espressioni per me, per te, per se, per se ipsum ecc., indicano, a
seconda del contesto, il mezzo, il modo (cfr 69) o la causa (cfr 73):
per me, per me ipsum = [mezzo] per mia opera (merito), per mia stessa opera
(merito), grazie a me, da me, da me stesso, da me solo (senza laiuto di
nessuno) / [causa] per mia stessa natura, per mia indole, in virt di quel che
sono.
per te, per te ipsum = [mezzo] per tua opera (merito), per tua stessa opera
(merito), grazie a te, da te, da te stesso, da te solo (senza laiuto di nessuno)
/ [causa] per tua stessa natura, per tua indole, in virt di quel che sei.
per se, per se ipsum = [mezzo] per sua (loro) opera, per sua (loro) stessa opera, da
se stesso, da se stessi, da s solo, da s soli (senza laiuto di nessuno) /
[modo] preso a s, presi a s, considerato isolatamente, presi da soli /
[causa] di per se stesso, per sua (loro) stessa natura, per sua (loro) stessa
definizione, in quanto tale (tali).
Es.:
mezzo: homo per se cognitus sine ulla commendatione maiorum (Cic.) = uomo di
per s noto (distintosi da s, per suo merito), senza alcun titolo di raccomandazione
derivante dal pregio dagli avi; perspicuum fit illud ipsam per se naturam longius
progredi, etiam nullo docente (Cic.) = risulta chiaro che la stessa natura avanza pi
lontano da se sola (con le sue sole forze), anche senza alcun insegnamento; Videsne
illam urbem, quae parere populo Romano coacta per me renovat pristina bella nec potest
quiescere? (Cic.) = Vedi tu quella citt, da me (per opera mia) costretta ad obbedire al
popolo romano, e che ora rinnova le antiche guerre e non riesce a starsene in pace?.
modo: ita utrumque per se indigens alterum alterius auxilio eget (Sall.) = cos l'uno
e laltro fattore, di per s (da soli) insufficienti, hanno bisogno l'uno del concorso
dell'altro; quippe quibus per se substinendum bellum erat quod vix Romanis fulti
viribus sustinuissent (Liv.) = poich dovevano sostenere da soli una guerra che a mala
pena avrebbero potuto affrontare anche col sostegno delle forze romane; Adde ergo
scientiae caritatem, et utilis erit scientia; non per se, sed per caritatem (Aug.) = Alla
scienza unisci la carit, e la scienza ti sar utile non di per s (non da sola, isolatamente),
ma a motivo della carit.
causa: at illa quantum habet voluptatis sincera et per se inornata (Sen.) = al
contrario, quanto piacere possiede quella schiettezza sincera e di per s (per sua stessa
natura) priva di ornamenti; factum ipsum per se laudabile (Cic.) = fatto di per se
stesso (per sua stessa natura) degno di lode.
555
Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
2. Con i nomi indicanti genericamente milizie, eserciti, schiavi, testimoni, ostaggi e sim.,
quando ad essi si fa riferimento come a strumenti passivi della volont altrui, viene usato
lablativo semplice: Volcacius Tullus impetum legionis sustinuit cohortibus tribus
atque eam loco depulit (Caes.) = Volcacio Tullio sostenne con tre coorti limpeto di una
legione e sul posto la respinse; interea ea legione quam secum habebat militibusque
qui ex provincia convenerant milia passuum decem novem murum in altitudinem
pedum sedecim fossamque perducit (Caes.) = nel frattempo, con la legione che aveva
presso di s e con i soldati che erano giunti dalla provincia, costru un muro di 19 miglia e
16 piedi di altezza e una fossa; convincere aliquem testibus (Cic.) = dimostrare
colpevole uno mediante testi; cavere obsidibus de pecunia (Caes.) = dare garanzia di
pagamento con ostaggi; obsidibus cavere inter se (Caes.) = garantirsi reciprocamente
con ostaggi (= mediante scambio di ostaggi).
3. possono avere valore di complemento di mezzo le seguenti espressioni:
per indicium = [mezzo] con denuncia, mediante denuncia, per mezzo di delatori, ad
opera di delatori / [modo] su denuncia, su informazione, su indicazione (di delatori), in
base a una denuncia / [causa] a causa di una denuncia, per via di una denuncia. (cfr 69,
73)
per litteras = [mezzo] per lettera, mediante lettera / [modo] per iscritto.
per vim = [mezzo] con la forza, con la violenza, per mezzo della forza, con luso
della forza, con limpiego della forza, con ricorso alla forza / [modo] con forza, di forza,
dimperio, dautorit, forzosamente (con la forza o dautorit), in modo violento. (cfr
69)
per dolum = [mezzo] con la frode, con linganno / [modo] dinganno, in modo
sleale (infido, insincero), con fare ambiguo. (cfr 69)
per insidias = [mezzo] per mezzo di inganni, con le insidie, per mezzo di tranelli
(attentati, agguati, provocazioni) / [modo] dinganno, con fare ambiguo, in modo subdolo
(insidioso).
per legem = [mezzo] per legge, per mezzo della legge, mediante lapplicazione
della legge / [modo] per legge, secondo la legge, stando alla legge, in base alla legge, per
effetto della legge, in virt della legge, in forza della legge, grazie alla legge, facendo
ricorso (riferimento) alla legge / [causa] per legge, per via della legge, per disposizione di
legge, per obbligo di legge (perch prescritto dalla legge). (cfr 69, 73)
ecc.
Es.: ea res est Helvetiis per indicium enuntiata (Caes.) = questa cosa fu rivelata agli
Elvezi mediante denuncia (su denuncia di delatori); novum in occulto gliscens per
indicium protractum est facinus (Liv.) = mediante denuncia (su indicazione di delatori)
gli fu rivelato un nuovo attentato che occultamente si macchinava; Caesar enim per
litteras Trebonio magnopere mandaverat, ne per vim oppidum expugnari pateretur, ne
omnes puberes interficerent (Caes.) = Cesare aveva infatti vivamente raccomandato a
Trebonio per lettera (per iscritto) di non permettere lespugnazione della citt con la forza
(mediante ricorso alla forza), n il massacro di tutti gli adulti; iocerne tecum per
litteras? civem mehercule non puto esse, qui temporibus his ridere possit (Cic.) =
Dovrei forse scherzare con te per lettera? Per dio, non ritengo certamente di essere un
cittadino che di questi tempi possa ridere; per dolum atque insidias petita pace ultro
bellum intulissent (Caes.) = dopo aver chiesto la pace, per primi, con inganni e
provocazioni (proditoriamente, in modo sleale), avevano portato alla ripresa delle
ostilit; salute nostra atque urbe capta per dolum domum reduco integrum omnem
exercitum (Plau.) = con la nostra salvezza e con la citt presa con linganno (a
tradimento, proditoriamente), riconduco a casa integro lintero esercito; Cicero per
legatos cuncta edoctus L. Valerio Flacco et C. Pomptino praetoribus imperat, ut in ponte
Mulvio per insidias Allobrogum comitatus deprehendant (Sall.) = Cicerone,
informato di tutto dai legati, ordina ai pretori Lucio Valerio Flacco e Gaio Pomptino di
sorprendere con (di catturare in) un agguato sul ponte Milvio la compagnia degli
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Allobrogi; per legem non licet (Cic.) = per legge non consentito / [causa] per
disposizione di legge non consentito; non consentito in quanto cos prescritto dalla
legge / [modo] in virt della (secondo la) legge non consentito / [genericam.] la legge
non consente; quia per legem Iuniam libertatem acceperunt, cum olim servi
viderentur esse (Gai.) = perch ricevettero la libert in forza della (per via della) legge
Giulia, mentre un tempo erano considerati schiavi; cum mihi per legem Cinciam
licere capere Cincius amicus tuus diceret, libenter dixi me accepturum si attulisset
(Cic.) = poich secondo la (grazie alla, per via della) legge Cincia mi lecito ottenerli,
come dice proprio il tuo amico Cincio, mi sono dichiarato ben felice di accettarli, se me li
avesse portati.
In pratica, quando il mezzo non rappresentato da persona, la costruzione con per e
laccusativo pone in risalto il fatto che non si ha a che fare con un semplice strumento
materiale o con uno strumento passivo della volont altrui, ma piuttosto con un mezzo
che intrinsecamente esprime la volont di chi vi ricorre. Es.: sibi praestare quamvis
fortunam a populo romano pati, quam ab his per cruciatum interfici, inter quos
dominari consuessent (= consuevissent) (Caes.) = preferivano sopportare dal popolo
romano qualsiasi sorte, piuttosto che venire uccisi tra le (per mezzo di) torture da quelli
sui quali erano abituati a dominare.
vivere, nutrire
vivo = vivere con (di), sostenersi con;
alo = alimentare con, nutrire con (di), / allevare con, tirare su con;
nutrio = nutrire con (di), alimentare con / allevare con, tirare su con;
ecc.
istruire
instruo = istruire con, ammaestrare con, preparare con;
formo = educare con, formare con, istruire con, ammaestrare con;
ecc.
neque prius bellare destitit, quam urbem = e non cess di combattere prima che
eorum obsidione clausit. (Nep.) ebbe chiuso (cinto, stretto) la loro citt
dassedio.
nam et ideoneus sub dio sumendus locus = bisogna infatti scegliere un luogo
cochleariis, quem circum totum aqua allaperto adatto alle lumache, che sia
claudas. (Varr.) tuttintorno chiuso (circondato)
dallacqua.
panico enim vetere atque hordeo = tutti infatti si nutrivano di panico (di
corrupto omnes alebantur. (Caes.) miglio) raffermo e dorzo guasto.
hominis mens discendo alitur et = la mente delluomo si nutre con
cogitando. (Cic.) lapprendere e col riflettere.
cana salicta nutritaque populus unda. = pallidi salici e un pioppo nutrito dal
(Ov.) flutto.
instruebat discipulos arte sua. (Cic.) = istruva i discepoli con la sua arte.
praeceptis salutaribus instruere = ammaestrare ogni giorno i giovani con
iuvenes quotidie. (Petr.) salutari (utili) precetti.
sic me formabat puerum dictis. (Hor.) = cos educava me fanciullo con queste
parole.
4. Lablativo strumentale ricorre in molti modi espressivi tipici della lingua latina, il cui
senso spesso reso in italiano con complementi diversi retti dalle preposizioni a, da, in,
con, su:
fidibus canre = lett.: cantare con le corde suonare la cetra.
tibiis, tuba, buccina canre = suonare le tibie (il flauto), la tromba, la buccina.
memori tenre = ritenere a memoria, tenere a mente, ricordare.
memori aliquid tenre (conservare) = ritenere (conservare) una cosa a
memoria; ricordare una cosa.
pil, ale (talis) ludre = giocare a palla, ai dadi (agli astragali).
proelio lacessre = incitare a battaglia, sfidare a battaglia, provocare
battaglia.
proelio contendere = combattere (misurarsi) in battaglia.
proelio vincere (vinci) = vincere (essere vinto) in battaglia.
Latina lingua loqui = parlare in lingua latina, parlare latino.
lapidbus, sanguine plure = piovere pietre, sangue.
grandine, cinere plure = piovere grandine, cenere.
hasta, baculo niti = appoggiarsi alla lancia, al bastone.
consilio alicuius niti = appoggiarsi (affidarsi) al consiglio (al senno, al
suggerimento) di uno.
pedibus ire = andare a piedi.
lectic, curru, raed, nave, scaph, equo, mul vehi = essere trasportato
(andare, viaggiare) su (in) lettiga, su cocchio, in carrozza, su (in) nave, su
(in) battello, a cavallo, su mulo.
sudore diffluere (fluere) = lett.: sciogliersi di sudore grondare sudore.
fuga salutem petere (Caes.) = cercare la salvezza con la fuga in ital. cercare
salvezza nella fuga (cio, affidare la salvezza alla fuga); verba versu includere (Cic.) =
chiudere (stringere) le parole col verso mettere le parole in verso; donare aliquem
aliqua re (Cic.) = far dono di una cosa a qualcuno donare una cosa a uno;
immolare deo hostiis (Cic.) = fare sacrificio di vittime a un dio immolare vittime a
un dio; immolare Iovi tauro (Macr.) = fare sacrificio di un toro a Giove immolare
un toro a Giove; ecc.
unguento, sia tua, ma piuttosto colmami di ricche offerte (di larghi favori).
6. di tipo strumentale lablativo retto dai verbi di abbondanza ( 71), lablativo della
stima commerciale ( 53) e lablativo della pena ( 54).
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Scipio, gratias ago, sed mihi uti ista = ti rendo grazie, Scipione, ma non mi
condicione vitae non est opus. (Val. occorre beneficiare di (accettare) questa
Max.) condizione di vita.
pace uti. (Cic., Liv.) = fruire della pace / accettare la pace //
praticare la pace / vivere in pace.
uti silentio. (Cic.) = valersi del silenzio / praticare il silenzio /
mantenersi in silenzio.
novis exemplis uti. (Tac.) = valersi di (citare) esempi moderni.
1. utor ha spesso due ablativi in frasi come: utor aliquo magistro (auctore, advocato,
teste, interprete, ecc.) = mi giovo di (ho) uno come maestro (come consigliere o
modello, come difensore, come testimone, come interprete, ecc.); auctore utar
Simonide (Cic.) = prender Simonide a modello (avr S. come modello); turribus
speculis uti (Liv.) = servirsi delle torri come di osservator (vedette). Es.: multas et
locis altis positas turres Hispania habet, quibus et speculis et propugnaculis adversus
latrones utuntur (Liv.) = in Spagna ci sono molte torri poste in luoghi elevati, che si
usano come vedette e baluardi contro i pirati.
bonis uti iustisque regibus (Cic.) = avere buoni e giusti re; patre usus est
diligente, indulgente (Nep.) = ebbe un padre economo, benevolo; me facili utetur
patre (Ter.) = avr me come padre indulgente (affabile, comprensivo, umano)
avr in me un padre comprensivo.
essere in dimestichezza con, avere relezione con, avere rapporto con, frequentare.
Es.: uti aliquo familiariter (Cic.) = avere familiarit (dimestichezza) con uno (lett.:
essere in relazione familiarmente con uno, avere confidenziale relazione con uno);
M. Fabio, viro optimo et homine doctissimo, familiarissime utor (Cic.) = sono in
ottimi rapporti con Marco Fabio, persona eccellente e di grande cultura; uti foro
(Ter.) = frequentare il foro (avere contatti col foro).
mostrare, dimostrare, dar prova di: stultitia uti (Cic.) = dar prova di stoltezza;
arrogantia uti (Caes.) = dimostrare arroganza; non omnes eadem alacritate ac
studio utebantur (Caes.) = non tutti dimostravano il medesimo ardore e lo stesso
impegno.
accettare: Scipio, gratias ago, sed mihi uti ista condicione vitae non est opus (Val.
Max.) = ti rendo grazie, Scipione, ma non mi occorre beneficiare di (accettare) questa
condizione di vita; uti condicionibus pacis (Caes.) = accettare condizioni di pace.
coprire, ricoprire: uti honore (Cic.) = ricoprire una carica onorifica.
fare riferimento a: sed ea nihil hoc loco utimur (Cic.) = qui per non ci riferiamo a
quella..
aver bisogno di: ambitione nihil uterer (Cic.) = non avrei alcun bisogno
dellambizione (dessere ambizioso).
assoluto.
consumare, spendere: et quaerere et uti (Hor.) = guadagnare e spendere.
vivere, mantenersi, sostenersi: dare alicui unde utatur (Ter.) = dare a uno di che (i
mezzi per) sostenersi.
recordatione nostrae amicitiae fruor. = godo del ricordo della nostra amicizia /
(Cic.) ho il ricordo della nostra amicizia.
lett. beneficio del ricordo della nostra amicizia.
5. altri significati.
usato transitivamente (con lacc.) nei significati di soffrire, patire, sopportare,
tollerare e vivere: mala multa fungi (Lucr.) = sopportare molti malanni; sine me
aliato fungi fortunas meas (Plau.) = a me lascia sopportare (lascia che viva) la mia
sorte (la mia condizione, la mia esistenza, quel che mi tocca della vita) col cibo
daglio.
usato intransitivamente (con labl.) nel significato passivo di essere provato da, essere
indebolito da, essere fiaccato da: legio sexta, quam secum abduxerat Alexandrea
veteranam, multis laboribus periculisque functam (B. Alex.) = la sesta legione, la
quale, di veterani, provata da molti mali e pericoli, aveva portato con se da
Alessandria.
vesci pane, lacte, carne, radicibus, = nutrirsi di pane, latte, carne, radici, frutta,
pomis, oleribus. verdura.
nomadas lacte et ferina carne = i nomadi si cibano di latte e di carne
vescuntur. (Plin. Ma.) ferina.
vesci aura aetheria. (Verg.) = nutrirsi dellaura eterea (respirare,
vivere).
si vescitur aura aetheria neque adhuc = se si nutre del soffio impalpabile (se
crudelibus occubat umbris. (Verg.) respira, se vive) e non giace ancora tra le
crudeli ombre.
vesci vitalibus auris. (Lucr.) = nutrirsi delle aure vitali (respirare,
vivere).
mihi pulpamentum est fames, lacte, = mio companatico la fame, mi cibo di
caseo, carne vescor. (Cic.) latte, formaggio e carne.
vesci voluptatibus. (Cic.) = pascersi (vivere) di piaceri.
venatu et aucupio vesci. (Plin. Ma.) = vivere di cacciagione e di uccellagione.
variante loquela vesci. (Lucr.) = usare un parlare vario (un linguaggio
vario).
quove modo genus humanum variante = e in che modo il genere umano abbia
loquela coeperit inter se vesci nomina cominciato a servirsi nei reciproci
rerum. (Lucr.) rapporti di un linguaggio vario per
mezzo dei nomi delle cose.
legati a Dareo Carthaginem venerunt = ambasciatori da parte di Dario giunsero a
adferentes edictum, quo Poeni humanas Cartagine recando unordinanza con la
hostias immolare et canina vesci carne quale si proibiva ai Cartaginesi di
prohibebantur. (Iust.) sacrificare vittime umane e di mangiare
carne di cane.
in cibos Graecorum receptis utroque = entrambi da poco entrati nella cucina
modo, sive coquere libeat sive cruda greca, cotti o crudi.
vesci. (Plin. Ma.)
lett.: entrambi di recente accolti tra i cibi dei Greci, o che
si preferisca cuocerli o mangiarli crudi.
nunc principatus scaro datur, qui solus = ora si d il primato allo scaro,
piscium dicitur ruminare herbisque considerato lunica specie di pesce a
vesci atque non aliis piscibus. (Plin. Ma.) ruminare e a nutrirsi derbe anzich di
altri pesci.
6. raramente costruito con laccusativo: glandem vesci (Iust.) = nutrirsi di ghiande;
[Usipii] eo ad extremum inopiae venere, ut infirmissimos suorum, mox sorte ductos
vescerentur (Tac.) = [gli Usipi] alla fine giunsero a un tal grado di bisogno da ridursi a
cibarsi prima dei pi inabili dei loro, poi di quelli che venivano estratti a sorte.
7. assoluto: argentum ad vescendum factum (Liv.) = argenteria da tavola (lett.:
argenteria fatta per mangiare); pecus ad vescendum hominibus apta (Cic.) = animale
adatto a nutrire gli uomini; delphinus ex hominum manu vescens (Plin. Ma.) = delfino
che mangia (che prende il cibo) dalla mano degli uomini; vescebantur in villa cui
vocabulum Speluncae mare Amunclanum inter et Fundanos montis nativo in specu
(Tac.) = stavano pranzando nella tenuta denominata "La Spelonca" tra il mare di Amincla
e i monti di Fondi, dentro una grotta naturale; Ille indicat Dareum vesci in ea [mensa]
solitus (Curt.) = egli indica Dario, solito a mangiare a quella tavola; vescendi causa
terra marique omnia exquirere (Sall.) = per mangiare (per soddisfare la gola, per
appagare lo stomaco) frugavano in ogni dove per terra e per mare.
9. raro con lacc.: potiri regiam (Tac.) = prendere il palazzo (occupare la reggia);
sceptra potitus (Lucr.) = conquistato lo scettro (presi i comandi, divenuto sovrano)
lett.: presi gli scettri; cur igitur et ego doleam, si ad decem milia annorum gentem
aliquam urbem nostram potituram putem? (Cic.) = e dunque, per qual motivo io
soffrirei se pensassi che fra diecimila anni qualche gente verr ad impossesser della
nostra citt?; castra non potuerunt potiri (Hit.) = non poterono impossessarsi
dellaccampamento; oppidum potiri posse se sperabant (Hit.) = speravano di essere
(loro) in grado di occupare la piazzaforte.
10. assoluto: ii qui potiuntur (Cic.) = quelli che hanno il potere (i padroni, i
dominatori). Es.: an cuncter et tergiverser et iis me dem qui tenent, qui potiuntur?
(Cic.) = dovrei forse temporeggiare, tergiversare e darmi a coloro che hanno in pugno la
situazione, a coloro che si appropriano del potere?.
his ego rebus pascor, his delector, his = di queste cose io mi nutro, di queste mi
perfruor. (Cic.) diletto, in queste trovo piena
soddisfazione (pieno compiacimento).
rex Ptolomaeus, pacatus, quietus, fretus = il re Tolomeo, mite, pacifico, fiducioso
imperio populi Romani regno paterno nel popolo romano, godeva pienamente,
atque avito regali otio perfruebatur. in regale agiatezza, del regno paterno e
(Cic.) avto (che fu del padre e degli avi).
marces (Lucr.) = via di qui le lacrime: esauriti (dopo aver consumato, goduto) tutti i
doni della vita, sei marcio; sed necquicquam frustra timorem illum satis inanem
perfuncti longe peiores inhaesimus laqueos (Apul.) = ma tutti, superata quella nostra
paura abbastanza inutile, rimanemmo inchiodati a guai di gran lunga peggiori.
5. assoluto: equidem iam perfunctus sum (Cic.) = io per me ho gi fatto (per parte
mia ho finito, ormai); equidem iam perfunctus sum, nullam vim, nullum impetum
metuo; explevi animos invidorum, placavi odia improborum, saturavi etiam perfidiam et
scelus proditorum. Vobismet ipsis, pontifices, consulere debetis (Cic.) = per me il mio
ormai lho fatto: nessuna violenza, nessun assalto ho da temere; ho appagato gli animi dei
malevoli, ho placato lodio dei malvagi, ho persino soddisfatto la perfidia e la
scelleraggine dei traditori. a voi stessi, pontefici, che ora dovete provvedere.
filius meus languore defunctus est. = mio figlio morto di consunzione (di
(Quint.) debolezza fisica).
6. assoluto: defunctus iam sum (Ter.) = sono gi fuori (ho fatto il mio tempo);
defunctus (Quint.) = morto; defunctum corpus (Plin. Ma.) = il corpo morto (il
cadavere, la salma); debes famam defuncti pudoremque suscipere (Plin. Min.) = devi
difendere la reputazione e lonore del defunto; utinam hoc sit modo defunctum (Ter.)
= magari fosse almeno finita qui.
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
adiudicato cum utro hanc noctem sies. = decidi con chi di noi due starai questa
(Plau.) notte.
cum Pansa vixi in Pompeiano. (Cic.) = sono stato qualche tempo con Pansa
nella mia villa di Pompei.
cum illo non. (Cic.) = insieme con lui no.
domum cum laude redeunto. (Cic.) = ritornino a casa con la lode / facciano
ritorno a casa accompagnati dalla lode
(recando con s la lode).
iurgia, discordias, simultates cum = i cittadini sostenevano con i nemici
hostibus exercebant, cives cum civibus dispute, contrasti, rivalit, e con i
de virtute certabant. (Sall.) concittadini contendevano per
leccellenza.
ambo consules cum exercitu missi = entrambi i consoli inviati col loro
hostem in sua sede, in Algido inveniunt. esercito, ritracciarono il nemico nella sua
(Liv.) sede abituale, il monte Algido.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Usipetes Germani et item Tenctheri = gli Usipeti e cos anche i Tenteri, popoli
magna cum moltitudine hominum germanici, oltrepassarono il Reno con un
flumen Rhenum transierunt. (Caes.) gran numero duomini.
Ambiorix statim cum equitatu in = Ambiorige parte immediatamente con la
Aduatucos, qui erant eius regno finitimi, cavalleria verso gli Audatuci, che
proficiscitur. (Caes.) confinavano col suo regno.
ego meum consilium cum iudicibus, = la mia decisione io lho esaminata con i
tum populo Romano probavi. (Cic.) giudici e poi anche col popolo romano.
temperes, non est onerosum, quo utaris ipse, communicare cum pluribus (Plin. Min.) =
e, per dio, se sai moderare la gola, non sar gravoso condividere con molti ci di cui tu
stesso ti servi; Igitur flentis queritantisque qui aderant facessere propere Thrasea neu
pericula sua miscere cum sorte damnati hortatur (Tac.) = Trasea invita allora i
presenti, che piangevano e si lamentavano, ad allontanarsi in fretta e a non confondere i
loro pericoli col destino di un condannato; liceret ei dicere utilitatem aliquando cum
honestate pugnare (Cic.) = avrebbe potuto dire che lutilit talora in contrasto (fa a
pugni) con lonest; Scipio, media nocte profectus, cum obviis hostibus manus
conseruit (Liv.) = Scipione, partito in piena notte, venne allo scontro con i nemici che
incontrava; et hoc quidem mihi cum Bruto convenit, id est cum Aristotele,
Xenocrate, Speusippo, Polemone (Cic.) = su questo punto sono certamente
daccordo con Bruto, vale a dire con Aristotele, con Senocrate, con Speusippo e con
Polemone; et hoc quidem mihi cum Bruto convenit, id est cum Aristotele,
Xenocrate, Speusippo, Polemone (Cic.) = su questo punto sono certamente
daccordo con Bruto, vale a dire con Aristotele, con Senocrate, con Speusippo e con
Polemone; si de re disceptari oportet, nulla mihi tecum, Cato, potest esse dissensio
(Cic.) = se della cosa occorre discutere, non pu esserci nessun disaccordo, Catone, da
parte mia con te (tra me e te).
3. Poich la preposizione sine, che indica mancanza, assenza, esclusione, ha valore
negativo, si ha che, in virt della regola della doppia negazione, secondo cui in latino due
negazioni in una stessa espressione affermano, se tale preposizione preceduta
dallavverbio di negazione non, si ottiene la preposizione cum (= con). Luso di non sine
al posto di cum introduce nellespressione una sfumatura di significato in pi, soprattutto
modale. Es.: vagamur egentes non sine coniugibus et liberis = vaghiamo bisognosi
non senza mogli e figli (= certamente accompagnati nella sventura da mogli e figli); at
praesidium Legerda non sine certamine expugnatum est (Tac.) = ma la fortezza di
Legerda fu espugnata non senza lotta (= con qualche difficolt); non sine laude
approbabit = sar approvato non senza lode (= certamente con la lode); omnes
denique illi Maximi, Marcelli, Fulvii, non sine communi omnium nostrum laude
decorantur (Cic.) = e poi, tutti quei Massimi, Marcelli e Fulvi sono onorati non senza il
comune elogio di tutti noi (= certamente col comune elogio di tutti noi); quos tendentes
prope cum Petulantibus Celtae, non sine sui iactura, afflictos graviter adultis viribus
averterunt (Amm.) = i Celti attendati nelle vicinanze insieme ai Petulanti, non senza
proprio danno (certamente riportando anche proprie perdite), li abbatterono
violentemente e con rinvigorite forze li respinsero.
Con i pronomi personali (in ablativo) sono spesso usate le forme enclitiche
mecum (= meco, con me), tecum (= teco, con te), secum (= seco, con se, con lui, con lei,
con loro), nobiscum (= con noi), vobiscum (= con voi).
Iocerne tecum per litteras? (Cic.) = dovrei forse scherzare con te per lettera?
nihil inquit perdidi, omnia mea = non ho perso nulla disse tutte le mie
mecum sunt. (Sen.) cose le ho con me.
eos iam bene cognitos et re probatos = dopo averli conosciuti ormai bene ed
secum in Siciliam duxit. (Cic.) averli ritenuti idonei allimpresa, li port
con s in Sicilia.
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
haec studia pernoctant nobiscum, = questi studi vegliano con noi la notte, ci
peregrinantur, rusticantur. (Cic.) accompagnano nei viaggi e ci fanno
compagnia in campagna.
Fuisti here (= heri) nobiscum. Potes = Ieri sei stato con noi. Potresti lamentarti,
queri, si here tantum; ideo adieci se fosse stato soltanto ieri; perci ho
nobiscum; mecum enim semper es. aggiunto con noi: con me infatti ci sei
(Sen.) sempre
nam ita mihi salva re publica vobiscum = mi sia appunto cos concesso di gioire
perfrui liceat. (Cic.) con voi della salvezza dello Stato.
id velim diligenter etiam atque etiam = quel che desidero che consideriate ci
vobiscum et cum amicis consideretis. attentamente pi e pi volte tra voi e con
(Cic.) gli amici.
saepe et multum hoc mecum cogitavi, = spesso e molto ho riflettuto fra me e me
bonine an mali plus attulerit hominibus se la molta facondia e il grandissimo
et civitatibus copia dicendi ac summum esercizio delleloquenza abbia arrecato
eloquentiae studium. (Cic.) allumanit e alle nazioni pi bene o pi
male.
de Tadiana re mecum Tadius locutus est = in merito alla questione di Tadio, questi
te ita scripsisse, nihil esse iam quod ha parlato con me dicendomi che tu gli
laboraretur. (Cic.) hai scritto che ormai non c nulla di cui
preoccuparsi.
hunc secum habere in primis = aveva deciso di avere tra i primi con s
constituerat, quod eum cupidum rerum questo qui, perch aveva saputo come
cognoverat. (Caes.) fosse favorevole ai mutamenti.
duae fuerunt Ariovisti uxores, una = Ariovisto aveva due mogli: una sveva,
Sueba natione, quam domo secum che aveva portato con s da casa, laltra
duxerat, altera Norica. (Caes.) norica.
Interea ea legione quam secum habebat = intanto, con quella legione che con s
militibusque, qui ex provincia aveva portato e con i soldati che erano
convenerant a lacu Lemanno ad montem venuti dalla provincia, fa approntare un
Iuram murum fossamque perducit. muro e un fossato dal lago Lemanno fino
(Caes.) al monte Giura.
et quod neminem dignitate secum = e poich voleva che nessuno fosse
exaequari volebat, totum se ab eius comparato a lui in prestigio, si era del
amicitia averterat et cum communibus tutto allontanato dalla sua amicizia e si
inimicis in gratiam redierat. (Caes.) era riconciliato con i comuni avversari.
Sabinus idoneum quendam hominem et = Sabino scelse un uomo abile ed astuto,
callidum delegit Gallum ex iis quos un Gallo, tra coloro che aveva portato
auxilii causa secum habebat. (Caes.) con s in qualit di ausiliari,.
o tantum libeat mecum tibi sordida rura = Ah! Se solo ti piacesse vivere con me per
atque humilis habitare casas. (Verg.) i campi incolti e abitare basse capanne.
nihil mihi nunc scito tam deesse quam = sappi che niente ora mi manca tanto
hominem eum, quocum omnia quae me quanto una persona con cui poter
cura aliqua adficiunt una communicem, condividere tutto ci che mi procura una
qui me amet, qui sapiat. (Cic.) qualche apprensione, che mi voglia bene
e che abbia giudizio.
reperire ex magna turba neminem = non possiamo trovare nessuno nella larga
possumus, quocum aut iocari libere aut folla con cui poter scherzare liberamente
suspirare familiariter possimus. (Cic.) o familiarmente lamentarci (lasciarci
sfuggire un sospiro, aprirci, sfogarci).
Caesar receptui cani iussit legionique = Cesare ordin di suonare la ritirata, e
decimae, quacum erat, continuo signa immediatamemte la decima legione, con
constituit. (Caes.) la quale si trovava, arrest le insegne.
sed magni interest quos quisque audiat, = ma ha molta importanza chi uno senta
cotidie domi, quibuscum loquatur a parlare quotidianamente in casa, con chi
puero, quem ad modum patres paedagogi parli sin da fanciullo, in che modo
matres etiam loquantur. (Cic.) parlino i padri, i pedagoghi e anche le
madri.
Sono spesso usate, seguite dallablativo, anche le locuzioni prepositive una cum,
simul cum, una simul cum, pariter cum (= in una con, unitamente a, congiuntamente a,
alla pari di, insieme a, di pari passo con, in pari tempo con, contemporaneamente a).
mecum una in silvis imitabere Pana = insieme a me tra i boschi imiterai Pan
canendo. (Verg.) cantando.
Alcibiades simul cum collegis receperat = Alcibiade, insieme con i colleghi, aveva
Ioniam, Hellespontum, multas praeterea recuperato la Ionia, lEllesponto e inoltre
urbes Graecas, quae in ora sitae sunt molte citt greche che si trovavano sulla
Asiae. (Nep.) sponda asiatica.
erat una cum ceteris Dumnorix = unitamente agli altri cera leduo
Haeduus, de quo ante ab nobis dictum Dumnorige, di cui abbiamo gi detto.
est. (Caes.)
video enim esse hic in senatu quosdam, = vedo infatti qui in senato alcuni che si
qui tecum una fuerunt. (Cic.) trovavano insieme a te.
testamento pariter cum filiis = per testamento nomin Giugurta suo
Iugurtham heredem instituit. (Sall.) erede alla pari dei figli.
lett.: per testamento nomin Giugurta erede insieme coi
figli.
praeterea gigni pariter cum corpore et = inoltre sentiamo che la mente generata
una crescere sentimus pariterque congiuntamente al corpo e insieme
senescere mentem. (Lucr.) cresce e unitamente (in pari tempo)
invecchia.
est causa qua causa simul mecum ire = c un motivo per cui non ha osato venire
veritust (= veritus est). (Plau.) insieme a me.
visi etiam audire vocem ingentem ut = sembr anche di udire una voce tonante
patrio ritu sacra Albani facerent, quae che diceva che con patrio rito gli Albani
velut dis quoque simul cum patria praticassero i culti che avevano
relictis oblivioni dederant. (Liv.) consegnati alloblio, come anche quelli
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
magno cum dolore haec fero. = con gran dolore sopporto queste cose.
multa cum sinceritate vobis = con molta sincerit vi esporr (vi ho
exponam (exposui) sententiam meam esposto) il mio pensiero (la mia
(cogitatum meum). riflessione, la mia idea, il mio
pensato).
sincera cum benevolentia merita = con sincera benevolenza (con sincero
laude tibi tribuatur (meritae laudes tibi affetto, favore) ti sia riconosciuta la
tribuantur). merita lode (ti siano riconosciute le
merite lodi).
M. Cato hominum potentissimo rum = Marco Catone si attir linimicizia
suscepit inimicitias et usque ad degli uomini pi in vista e fino
summam senectutem summa cum allestrema vecchiaia visse con (in)
gloria vixit. (Cic.) grandissima fama.
ea re constituta, secunda vigilia = presa la decisione, alle seconda viglia
magno cum strepitu ac tumultu (prima di mezzanotte) i Belgi
castris egressi sunt. (Caes.) lasciarono laccampamento con grande
strepito e tumulto.
nec delubra deum placido cum = n con animo tranquillo ti accosterai ai
pectore adibis. (Lucr.) santuari degli di.
nec de corpore quae sancto simulacra = n sarai in grado di accogliere con
feruntur in mentes hominum, tranquilla pace dellanimo i simulacri
suscipere haec animi tranquilla pace che dal loro santo corpo fluiscono nelle
valebis. (Lucr.) menti degli uomini.
sed quia tute tibi placida cum pace = ma perch, mentre essi se ne stanno
quietos constitues magnos irarum quieti in placida pace, senza pericolo
volvere fluctus. (Lucr.) per te, tu immaginerai che vadano
agitando grandi flutti dira.
omnis enim per se divum natura = infatti necessario che ogni dio, per la
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
necessest immortali aevo summa cum sua stessa natura immortale, lontana e
pace fruatur semota ab nostris rebus immensamente distaccata dalle nostre
seiunctaque longe. (Lucr.) cose, goda con la massima pace
delleternit.
ingenti clamore per omnis condunt = con grande clamore i Teucri si portano
se Teucri porta set moenia complent. al riparo attraverso ogni porta e
(Verg.) affollano le mura.
quapropter vos oro atque obsecro, = perci, giudici, vi prego e vi sconguro
iudices, ut attente bonaque cum di ascoltare le mie parole con
venia verba mea audiatis. (Cic.) attenzione e benevola indulgenza.
5. La forma col cum frapposto di gran lunga la pi comune, ma talvolta, per
esigenze formali, anche usata la successione cum + sostantivo in abl. + aggettivo in
abl. Es.: quin suspirabo plus sescenta in dies: ita ego eum cum cura magna curabo
tibi (Plau.) = anzi, sospirer pi di seicento volte al giorno: in questo modo te lo
curer con grande dedizione; etenim quondam tempore Crotoniatae ex gymnico
certamine victorias domum cum laude maxima rettulerunt (Cic.) = vi fu infatti un
tempo in cui i Crotoniati riportavano la vittoria in patria dalle gare atletiche con la pi
alta lode.
Nelle seguenti espressioni usata la successione cum + aggettivo in abl. + nome in
genitivo o avverbio + sostantivo in abl.: beatus est nemo, qui ea lege vivit, ut non
modo impune, sed etiam cum summa interfectoris gloria interfici possit (Cic.) =
nessuno che viva secondo quella legge felice, non solo nel caso che si possa
uccidere impunemente, ma anche se fosse consentito farlo con sommo onore
delluccisore; dilectum consulum M. Postumii Pyrgensis cum magno prope motu
rerum factum impediit (Liv.) = lepisodio di Marco Postumio da Pirgi imped ai
consoli il reclutamento, con pressoch grande agitazione; Marcellus, instructa intra
portam acie cum magno tumultu erupit (Liv., 23,44) = Marcello, schierato
lesercito dietro la porta proruppe allesterno con grande fragore.
6. molto usate sono le seguenti espressioni modali:
cum pace = in pace, tranquillamente, pacificamente;
cum bona pace + genit = con buona pace di, senza dissidi con, senza nessun
contrasto con, senza alcuna resistenza (obiezione, reazione) da parte di, senza che
nulla potesse venire opposto da, in pieno accordo con;
cum gratia = con grazia, con garbo, con piacevolezza, con eleganza, con
cortesia, in modo benevolo (affabile), amichevolmente, con favore, in modo
favorevole;
cum bona gratia = con buona maniera, con bella maniera, con bella grazia, con
buona disposizione, in modo benevolo;
cum mala gratia = con cattiva maniera, in malo modo, con mala grazia, in modo
sgarbato, con cattiva disposizione, sgraziatamente;
cum venia = con indulgenza, con favore, con benevolenza, con
condiscendenza, con buona disposizione, con animo favorevole, con spirito propizio;
cum bona venia = con favore, con benevola disposizione, con animo favorevole,
con animo conciliante (tollerante), con compiacenza, con indulgenza.
Es.: flumen cum pace delabens Etruscum in mare (Hor.) = fiume che scorre
tranquillo verso il Mare Etrusco; cetera fluminis ritu feruntur, nunc medio aequore
cum pace Etruscum in mare, nunc lapides adesos stirpisque raptas et pecus et domos
volventis una (Hor.) = le restanti cose sono portate secondo landamento di un
fiume, ora tranquillamente nel mezzo di una distesa (di una pianura) verso il Mare
Etrusco, ora avendo corroso pietre e divelto tronchi, e greggi e casolari nel medesimo
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
le case e i templi si hanno vestiboli e anditi, allo stesso modo venga posto allinizio
della causa un esordio proporzionato alla materia; aestiva mellatione decimam
partem Cassio Dionysio apibus relinqui placet, si plenae fuerint alvi; si minus, pro
rata portione aut, si inanes, omnino non attingi (Plin. Ma.) = in occasione della
raccolta estiva del miele, Cassio Dionisio trova conveniente lasciare la decima parte
[del prodotto] alle api, se gli alveari sono pieni; se poco pieni, in determinata
proporzione, oppure se vuoti, non toccarli affatto; Hic est, inquit, ille [sonus],
qui intervallis disiunctus imparibus, sed tamen pro rata parte distinctis, impulsu
et motu ipsorum orbium efficitur (Cic.) = Questo, disse, quel suono che,
interrotto da intervalli disuguali, ma tuttavia distinti secondo determinata proporzione,
generato dall'impulso e dal movimento delle sfere stesse; pariter castra praetoria
petiverunt et vicena milia nummum singulis ob participatum imperium militibus
promiserunt, et ceteris pro rata (Spart.) = si diressero unitamente (M. Aurelio e L.
Vero) al castro pretorio e promisero ventimila sesterzi da parte di ciascuno ad ogni
soldato per il [riconoscimento del] comando consociato, e a tutti gli altri [delle milizie
urbane] una somma in misura proporzionata; humatis denique, pro locorum et
temporis ratione, honoratis quibusdam inter defunctos, reliqua peremptorum
corpora dirae volucres consumpserunt (Amm.) = seppelliti infine, secondo le
possibilit concesse dai luoghi e dal momento, alcuni alti ufficiali tra i caduti, gli
uccelli da rapina consumarono i restanti corpi degli uccisi ; Bracmani autem
pleraque philosophiae eius contulerunt, quae mentium documenta, quae corporum
exercitamenta, quot partes animi, quot vices vitae, quae diis manibus pro merito
suo cuique tormenta vel praemia (Apul., Florida, 15) = ma i Bramani diedero il
maggior contributo alla sua filosofia, insegnandogli quali fossero le lezioni dello
spirito, quali gli esercizi del corpo, quante le parti dellanima, quante le fasi della vita,
quali i tormenti o i premi assegnati agli di Mani (alle anime dei defunti) secondo quel
che ciascuno ha meritato; imo enim nemo satis pro merito gratiam regi refert
(Ter.) = anzi in verit nessuno rende mai grazie ad un ricco in proporzione sufficiente
(rapportabile) al beneficio [ricevuto]; Sed ut te coheredes mei tractabiliorem
experiantur, utque tibi nihil abstulerit reverentia mei, offero pro mea parte
tantundem (Plin. Min., Ep., 5,1,10) = ma affinch i miei coeredi ti trovino pi trattabile,
e perch niente ti porti via il riguardo usatomi, ti offro altrettanto secondo quanto da
parte mia dovuto; pro multitudine autem hominum et pro gloria belli atque
fortitudinis angustos se fines habere arbitrabantur (Caes., De B. G., 1,2) = inoltre, in
rapporto alla numerosit della popolazione e alla fama delle loro guerre e del loro
valore, ritenevano di avere confini troppo ristretti per loro; proelium atrocius quam
pro numero pugnantium editur (Liv.) = ne segu uno scontro assai pi atroce [di
quanto fosse stato lecito supporre] in rapporto al numero dei combattenti; minor
caedes quam pro tanta victoria fuit (Liv., Ab Ur. Cond., 10,14,21) = la strage fu poca
in confronto alla grandezza della vittoria; pro magnitudine periculi bellum parare
et maxime ea quae ad usum navium pertinent providere instituunt (Caes.) =
stabiliscono di intraprendere preparativi di guerra commisurati alla grandezza del
pericolo e soprattutto di provvedere a tutto ci che riguarda la navigazione; alicui
pro rerum magnitudine gratulari (Cic.) = complimentarsi con uno conformemente
allimportanza dei fatti (come richiede la grandezza dei fatti); uterque et pro sua
dignitate et pro rerum magnitudine in summa severitate versatur (Cic., In Catil.,
4,4) = luno e laltro, sia per la posizione sia per lentit del reato, sono orientati (si
attengono) alla massima serverit; si pro benignitate fortunae dis grates
agerentur, ne totum quidem annum supplicationibus sufficere disseruerit (Tac.) =
dichiar che se si dovesse rendere grazie agli di in proporzione alla generosit della
sorte, non sarebbe bastato neanche un intero anno di preghiere; sed quoniam quid
mihi placeret ostendi, reliqua tu pro tua prudentia considerabis (Cic.) = ma poich
ho esposto quanto mi sembrato opportuno, il resto lo valuterai tu secondo il tuo
senno (conformemente al tuo buon senso, in base alla tua esperienza); quamobrem
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
(quam ob rem), quid aut ille sperare possit aut tu [illi prodesse], animum adverte pro
tua prudentia; sic enim facillime, quod tibi utilissimum erit consilii capies (Cic.,
Fam., 9,9) = pertanto, considera secondo la tua esperienza cosa egli possa sperare o
come tu possa giovargli; in tal modo ti sar molto facile prendere la decisione pi
conveniente; tu tamen pro tua sapientia debebis optare optima, cogitare
difficillima, ferre quaecumque erunt (Cic., Fam., 9,17) = tu per, in base al tuo senno
dovrai scegliere la cosa migliore, prospettarti le situazioni pi difficili, sopportare
qualunque cosa sar; pro se quisque (Cic.) = ciascuno secondo il suo (per quel
che pu, come pu, per quanto pu, secondo quanto le proprie capacit consentono,
secondo la misura di cui capace); pro se quisque manus affert (Cic., Verr., 2,67) =
ciascuno interviene (porta mano, aiuto) secondo il suo (secondo le sue capacit)
opp. ciascuno interviene (allunga le mani, mette le mani addosso, picchia, afferra)
secondo la misura di cui capace; nam primum debeo sperare omnis deos, qui huic
urbi praesident, pro eo mihi ac mereor, relaturos esse gratiam (Cic., in Catil., 4,3) =
in primo luogo perch voglio sperare che tutti gli di che proteggono questa citt mi
ricompenseranno secondo i miei meriti;
Nota pro eo ac = per quello che:
eo = abl. di is, avv., tanto, quanto, cos, nella misura (che, in cui), nel modo (che,
in cui) / agg.-pron. dim., questo, quello, ci;
ac = avv. (da cui lingl. as), cos, come, tanto, quanto / pron. rel., che, quale /
cong., = atque. Lavverbio ac assume perci lo stesso valore di quam (avv., come,
quanto, riapetto a; pron. rel., che, quale) e di quantum (avv., quanto, nella misura
in cui).
Queste particelle possono essere usate in correlazione in forme comparative del
tipo: pro eo ac mereor (Cic.) = secondo i miei meriti / come io merito / per come
merito, lett.: per quel che merito; per il tanto (per la misura) che merito; per il tanto
(nella misura) che merito; per quel tanto che merito; nel modo che merito.
8. Di uso frequente sono anche molte locuzioni modali introdotte dalle preposizioni
per, ad, in + accusativo, e da e, ex, de + ablativo:
per iocum = [modo-scopo] per gioco, per scherzo, con intento
scherzoso, con fare scherzoso, in modo scherzoso, scherzosamente.
per ludum = per divertimento, in modo divertente, in modo
dilettevole, in modo piacevole, piacevolmente (senza fatica, sforzo, fastidio,
noia).
per causam = (con il gen.) col pretesto di, con la scusa di.
per indicium = [modo-mezzo-causa] con denuncia, mediante
denuncia, per mezzo di delatori, ad opera di delatori / su denuncia, su
informazione, su indicazione (di delatori), in base a una denuncia / a causa di
una denuncia, per via di una denuncia. (cfr 66, 73).
per insidias = [modo-mezzo] per mezzo di inganni, con insidie /
dinganno, con fare ambiguo, in modo subdolo (insidioso). (cfr 66).
per legem = [modo-mezzo-causa] per legge, secondo la legge, stando
alla legge, in base alla legge, per effetto della legge, in virt della legge, in forza
della legge, grazie alla legge, facendo ricorso (riferimento) alla legge / per legge,
per mezzo della legge, facendo uso della legge / per legge, per via della legge,
per disposizione di legge, per obbligo di legge (perch prescritto dalla legge).
(cfr 66, 73).
ex lege = [modo] secondo la legge, in base alla legge,
conformemente alla legge.
per dolum = [modo-mezzo] con la frode, con linganno, dinganno, in
modo sleale (infido), con fare ambiguo. (cfr 66).
per dolum atque insidias = [modo-mezzo] dinganno e a tradimento,
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SYNTAXIS CASUUM
nessun popolo andando contro con la guerra a causa di falsi motivi); quoniam neque
virtuti honos datur neque illi, quibus per fraudem iis fuit uti, tuti aut eo magis
honesti sunt (Sall.) = giacch nessun tributo di stima riconosciuto alla virt (ai
meritevoli), e neppure quelli ai quali accadde di approfittare di quelle [cariche] in
modo fraudolento (con lintrigo) sono per questo pi sicuri o pi rispettati; pessime
mihi erat, ne his precibus per ridiculum aliquid catastropha quaereretur (Petr.) =
avevo lo sgradevolissimo presentimento che con queste imprecazioni qualcosa per
scherno sarebbe avvenuto mediante un colpo di scena; quod maxime tum solet
evenire, cum studiose de absentibus detrahendi causa aut per ridiculum aut severe
maledice contumelioseque dicitur (Cic.) = il che avviene soprattutto quando a bella
posta si parla degli assenti per scherzo o con grave e oltraggiosa maldicenza allo
scopo di sminuirli; cum enim ad Nolam Annibal accessisset, spe urbis per
proditionem recipiendae, Marcellus instructa ante urbis portam acie cum eo
conflixit, et Poenos fudit (Marcell.) = infatti, appena Annibale fu giunto in prossimit
di Nola con la speranza di impadronirsi della citt a tradimento, Marcello, che aveva
predisposto uno schieramento di forze davanti alla porta dellabitato, venne con lui in
conflitto e mise in fuga i Cartaginesi; hoc conloquium abstulit spem Hannibali per
proditionem recipiendae Nolae (Liv.) = questo colloquio tolse ad Annibale la
speranza di prendere Nola a tradimento; non tam vim multitudinemque hostium
metuens quam ne qua intestina fraus per occasionem oreretur clausasque inter
tumultum Achradinae atque Insulae inveniret portas (Liv.) = non tanto perch
avesse timore della forza e della moltitudine dei nemici, quanto perch temeva che,
approfittando loccasione, potesse sorgere un qualche moto interno di ribellione e che
in mezzo al tumulto si trovasse chiuse davanti le porte dellAcradina e dellIsola; ut
postmodo praeparati incautos, armati inermes atque etiam sopitos per occasionem
adgredi possetis (Liv.) = di modo che in seguito, cogliendo loccasione, poteste
assalire, ben preparati, dei nemici sprovveduti, e ben armati, degli uomini inermi e
forse perfino addormentati; C. Volusenum Quadratum misit, qui eum per
simulationem colloquii curaret interficiendum (Caes.) = invi Gaio Voluseno
Quadrato che, col pretesto di un colloquio, aveva lincarico di eliminarlo; fratri,
quem minime decuit, propinquos per scelus vitam eripuit (Sall.) = chi meno avrebbe
dovuto, cio un parente, ha strappato la vita a mio fratello facendo ricorso al delitto
(in modo criminoso); His difficultatibus circumventus ubi videt neque per vim
neque insidiis opprimi posse hominem tam acceptum popularibus, statuit eum
obiectare periculis et eo modo fortunam temptare (Sall.) = oppresso da queste
difficolt, vedendo che n con la forza n con gli inganni (in nessun modo) quelluomo
cos bene accetto al pubblico poteva essere schiacciato, pens di esporlo ai pericoli e
di tentare in tal modo la fortuna; iam primum iuventus, simul ac belli patiens erat,
in castris per laborem usum militiae discebat (Sall.) = prima di tutto la giovent,
non appena adatta alle armi, con laboriosit apprendeva in campo la tecnica militare;
itaque per aliquot dies cum iam exspirasset Tarquinius celata morte per speciem
alienae fungendae vicis suas opes firmavit (Liv.) = cos, per alcuni giorni, poich
Tarquinio era gi spirato e la sua morte era tenuta celata, [Servio], sotto lapparenza
di fare le veci altrui (facendo credere di fare le veci altrui), rafforz la propria
autorit; per speciem auxilii Byzantiis ferendi, re ipsa ad terrorem regulis
Thracum iniciendum (Liv.) = col pretesto di portare aiuto a Bisanzio, ma in realt
per intimidire i piccoli principi della Tracia; ac sic nostros contempserunt, ut
obstructis in speciem portis singulis ordinibus caespitum, quod ea non posse
introrumpere videbantur, alii vallum manu scindere, alii fosas complere inciperent
(Caes.) = tennero in poco conto i nostri, e cos, dato che le porte erano ostruite in
modo fittizio da ununica fila di zolle, ed apparendo impossibile unirruzione
attraverso di esse, alcuni di loro cominciarono a distruggere con le mani il vallo, altri a
riempire i fossati; Quaeramus aliquod non in speciem bonum, sed solidum et
aequale et a secretiore parte formosius; hoc eruamus (Sen.) = non si cerchi qualcosa
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pecunias iudicio liberati (Cic.) = cittadini romani furono torturati e uccisi come
schiavi; uomini gravemente colpevoli rimasero immuni da procedimenti giudiziari a
motivo del loro denaro; cum pater familiae illustriore loco natus decessit, eius
propinqui conveniunt et, de morte si res in suspicionem venit, de uxoribus in
servilem modum quaestionem habent (Caes.,B.G., 6,19) = quando muore un
capofamiglia di pi elevata condizione, i parenti di lui si riuniscono, e se sulla morte la
cosa appare sospetta, istituiscono uninchiesta intorno alle mogli, come si fa con gli
schiavi; hac oratione habita mirum in modum conversae sunt omnium mentes
summaque alacritas et cupiditas belli gerendi innata est (Caes.) = tenuto questo
discorso, lanimo di tutti mut in modo stupefacente, e sorse un grandissimo desiderio
di agire e una gran voglia di venire a battaglia; idem [erat] continens, clemens
patiensque admirandum in modum, non solum populi, sed etiam amicorum ferens
iniurias (Nep.) = [era] anche moderato, clemente e paziente in modo ammirevole,
sopportava le offese non solo dal popolo, ma anche dagli amici; primum ex more
Persarum ad chiliarchum, qui secundum gradum imperii tenebat, Tithrausten,
accessit seque ostendit cum rege colloqui velle (Nep.) = per prima cosa, secondo il
costume persiano, si rec dal chiliarca Titrauste, che ricopriva la seconda carica
dellimpero, e chiese di voler parlare col re; caedit binas de more bidentis totque
sues, totidem nigrantis terga iuvencos (Verg.) = immola come duso una coppia di
pecore bidenti (adulte) e altrettanti maiali e altrettanti giovenchi dalle terga annerite;
Chersoneso tali modo constituta Lemnum revertitur et ex pacto postulat ut sibi
urbem tradant (Nep.) = sistemato cos il Chersoneso, ritorna a Lemno e chede,
secondo laccordo, la consegna della citt.
modi blanditias etiam inter ipsos scherzo, e proib anche fra di loro tal
prohibuit. (Svet.) genere di adulazioni.
hunc ego, iudices, qui causam dicit, = io ignoro, giudici, chi sia costui che
cuias sit aut quam vitam egerit qui a difendersi, di dove sia o che vita
quamque merito vel iniuria accusetur abbia condotto, di qualunque cosa, a
ignoro. (Val. Max.) ragione o a torto, lo si accusi.
iure igitur plectimur. (Cic.) = giustamente siamo dunque puniti.
at vero Aratus Sicyonius iure = invece a ragione lodato Arato di
laudatur. (Cic.) Sicione.
Tum denique interficiere, cum iam = allora soltanto sarai giustiziato, quando
nemo tam inprobus, tam perditus, tam finalmente non si potr trovare pi
tui similis inveniri poterit, qui id non nessuno che sia tanto malvagio, tanto
iure factum esse fateatur. (Cic.) dissoluto e cos simile a te, da non
ammettere che ci sia stato fatto con
giustizia (giustamente).
quis umquam isto praetore Chelidone = chi mai, durante la pretura di costui e
invita lege agere potuit? (Cic.) con Chelidone maldisposto, pot
intentare unazione giudiziaria
conformemente alla legge?
huic quidam Laphystius, homo = un certo Lafistio, uomo insolente e
petulans et ingratus, vadimonium cum ingrato, volendo avere da lui una
vellet imponere, quod cum illo se lege promessa di comparizione in giudizio,
agere diceret, et complures perch diceva volersi muovere a buon
concurrissent Timoleon oravit diritto contro di lui, ed essendo accorsi
omnes... (Nep.) in molti Timoleonte preg tutti
amittit merito proprium qui alienum = perde giustamente il proprio chi laltrui
adpetit. (Phaed.) brama.
delirus et amens = sarebbe a ragione detto da ogni parte
undique dicatur merito. (Hor.) delirante e insensato.
at ille 'merito' inquit 'facio: nam = e invece egli a ragion veduta
pater, quantum in se fuit, Thraecem suppongo disse; infatti il padre, per
me genuit, contra ea mater quanto stava in lui, mi gener trace, la
Atheniensem'. (Nep.) madre, invece, ateniese.
non reticuerit merito se plecti. (Svet.) = non si trattenne dal dire di essersi
giustamente punito.
Quae tantum a ceterarum gentium = le quali sono tanto diverse per costumi
more ac natura dissentiunt, quod e disposizioni naturali dalle altre genti,
ceterae pro religionibus suis bella che mentre le altre affrontano delle
suscipiunt, istae contra omnium guerre per difendere le proprie
religiones. (Cic.) religioni, queste lo fanno contro le
religioni di tutti.
deinde, cum deciderunt, solido = e poi, una volta cadute, rimbalzano su
exceptae resiliunt pilae more, quae, di un corpo solido come (al modo di)
cum cecidit, exultat ac saepius pellitur, una palla colpita, che quando cade, va
totiens a solo in novum impetum gi, salta ed pi volte respinta e tante
missa. (Sen.) volte con nuovo slancio rimessa in
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SYNTAXIS CASUUM
iure meritoque = con diritto e merito, con giusto riconoscimento, a buon diritto.
communi iure gentium = secondo il diritto comune delle genti, in base al
diritto universale dei popoli (delle nazioni) .
more maiorum = secondo il costume degli avi (lett.: dei maggiori, degli antichi).
more patrum = secondo il costume dei padri (degli avi, degli antenati).
ritu ferarum = alla maniera delle fiere (delle bestie selvagge).
ritu pecudum = alla maniera degli animali (delle bestie).
antiquo more = secondo lantico costume, secondo lantica usanza.
prisco more = secondo il primitivo costume, secondo loriginaria usanza.
more regio = secondo il costume regio, secondo il costume di corte, al modo
dei re, come re.
more solito / solito more = alla maniera abituale, al modo solito, come al solito,
come dabitudine.
Graeco more = secondo il costume greco, alla maniera dei Greci, alla greca.
militari more = secondo il costume militare, com nella consuetudine militare,
alla maniera militare.
philosophorum more = alla maniera dei filosofi, come usano i filosofi.
poetarum more = alla maniera dei poeti, come usano i poeti.
vulgari more = secondo il costume popolare, com nelluso popolare,
secondo luso comune (corrente), come si usa fare, come comunemente si fa.
suo modo = nel proprio modo, secondo la propria regola, a proprio modo.
suo more = secondo il proprio costume, nel proprio (nel suo, nel loro)
modo consueto, secondo la propria abitudine.
suo ritu = secondo la propria consuetudine, nel proprio (nel suo, nel loro)
modo consueto, secondo la propria abitudine.
suo iure = secondo il proprio diritto, in base al proprio (al suo, al loro)
diritto, a buon diritto, come gli spetta, liberamente.
privato consilio = perseguendo un personale proposito, in base ad un personale
disegno (progetto, piano), di propria iniziativa.
privato publicone consilio = per iniziativa privata o pubblica, perseguendo un
proposito personale o ufficiale, in base a una deliberazione (un disegno, un piano,
un progetto, uno scopo) personale o ufficiale.
suo consilio = secondo il proprio volere (la sua, la loro volont), secondo il
proprio (il suo, il loro) proposito, per suo (loro) suggerimento.
aequo animo = con animo sereno (imparziale, neutrale), con animo ben
disposto, di buon animo, di buon grado.
iniquo animo = con animo turbato, con animo mal disposto, di malanimo, con
risentimento.
prima specie = a prima vista, di primo acchito, in un primo momento, in
apparenza.
meo (tuo) arbitratu = a modo mio (tuo), secondo il mio (tuo) piacere, a mio (tuo)
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nam antea neminem solitum via nec = infatti prima nessuno era solito esporre
arte, sed accurate tamen et descripte con procedimento rigoroso n con
plerosque dicere. (Cic.) specifiche cognizioni teoriche, bench i
pi lo facessero in bella maniera e in
modo ordinato.
sed ut ratione et via procedat oratio. = ma perch il discorso proceda con
(Cic.) rigore e metodo.
quicquid est igitur de quo ratione et = qualunque cosa vi sia, dunque, di cui si
via disputetur, id est ad ultimam sui debba discutere con metodo rigoroso,
generis formam speciemque essa deve essere ricondotta allultima
redigendum. (Cic.) forma e figura del suo genere.
multa sunt a nobis et in Academicis = molte cose, da noi e anche tra gli
conscripta contra physicos et saepe accademici, furono composte contro i
cum P. Nigidio Carneadeo more ac fisici, e spesso discusse con Publio
modo disputata. (Cic.) Nigidio secondo lo stile e la tecnica di
Carneade.
eius autem fundi extremam partem = invece gli ulivi delimitano in diritta fila
oleae directo ordine definiunt. (Cic.) lestrema parte della sua tenuta.
cum in salo stantes hostium naves = quando avessero scorto le navi dei
conspexissent, ipsi obscura nocte, nemici schierate in alto mare, essi, con
simplici ordine, quam poterant loscurit della notte, in unica fila,
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SYNTAXIS CASUUM
videantur (Cic.) = per questo motivo, con suo diritto (ben a ragione) il nostro Ennio
definisce sacri i poeti, in quanto sembra che essi ci siano stati concessi quasi come un
dono prezioso degli di; hoc confiteor iure (avv.) mi obtigisse, quandoquidem tam
iners, tam nulli consili sum (Ter.) = riconosco che questo mi toccato giustamente
(= ammetto che ci mi sta bene), dal momento che sono cos incapace e tanto privo di
giudizio (lett. e talmente di nessun giudizio); merito (sost. e avv.) ac iure (sost. e avv.) =
con merito e con diritto / meritatamente e giustamente; Deinde L. Flaccus et C.
Pomptinus pretores, quod eorum opera forti fidelique usus essem, merito ac iure
laudantur (Cic.) = Dopodich i pretori Lucio Flacco e Caio Pomptino sono elogiati
con merito e con diritto (meritamente e giustamente) per il fatto dessermi potuto
valere dellopera energica e assidua da loro svolta; prorsus merito (avv.)
interrogas (Sen.) = tu davvero giustamente (a pieno diritto) domandi.
Non si faccia per confusione tra il sostantivo in ablativo arte e lavverbio arte, che
sono termini diversissimi. Il sostantivo in abl. arte (ars, artis) significa arte, perizia,
tecnica, cognizione tecnica, studio, mentre lavverbio arte deriva invece
dallaggettivo arctus stretto, serrato, teso, e significa strettamente, fortemente,
duramente, intensamente, profondamente. Es.: arte (sost.) laboratae vestes (Verg.) =
stoffe lavorate con arte (con cura, con perizia, accuratamente); via et arte (sost.)
dicere (Cic.) = esporre con procedimento rigoroso e adeguate cognizioni teoriche;
boves arte (avv.) ad stipites religare (Col.) = legare strettamente i buoi ai ceppi;
arte (avv.) manus colligare (Plau.) = legare insieme strettamente le mani; illud
arte (avv.) tenent accurateque defendunt (Cic.) = questo strettamente sostengono e
attentamente difendono; arte (avv.) diligere aliquem (Plin. Min.) = avere a cuore
(voler bene, amare, prediligere) particolarmente qualcuno; hunc ego non ut multi,
sed artissime diligo (Plin. Min.) = il quale io amo non come i pi, ma ardentemente;
sic animis eorum arrectis, equites in primo late, pedites quam artissume ire et
signa occultare iubet (Sall.) = con i loro animi cos risollevati, ordina ai cavalieri di
procedere in testa allargati e ai fanti in file il pi possibile serrate e di nascondere
(abbassare) le insegne aliquem arte (avv.) habere (Sall.) = trattare uno duramente
(severamente).
libum hoc modo facito. (Cat.) = farai il libo (la focaccia sacrale) in
questo modo.
vel si hoc modo tibi melius enuntiari = oppure, se in questo modo ti sembra
videtur: miser est qui se non espresso meglio: un poveretto chi
beatissimum iudicat, licet imperet non si reputa molto felice,
mundo. (Sen.) quandanche fosse il padrone del
mondo.
neque enim ignoro et quae bona sint = so bene infatti che con lo studio ci
fieri meliora posse doctrina et quae non che buono pu diventare migliore e
optima aliquo modo acui tamen et ci che non perfetto si pu in qualche
corrigi posse. (Cic.) modo affinare e correggere.
homo ut aliquo modo in provinciam = un uomo che, per richiamare in
illum revocaret, hanc excogitat qualunque modo quello in provincia,
rationem. (Cic.) escogita questo stratagemma.
non possum autem dicere, quoquo = daltra parte non posso dire, in
modo hoc accipietur, Lycurgum, qualunque modo ci si intender, che a
Solonem legum et publicae disciplinae Licurgo e a Solone manchi la fama
carere gloria, Themistoclem, delle leggi e della politica, e a
Epaminondam bellicae virtutis. (Cic.) Temistocle e ad Epaminonda quella
delle qualit militari.
semperque in potestatibus eo modo = e sempre, nellesercizio delle
agitabat, ut ampliore quam gerebat magistrature, si comportava in modo
dignus haberetur. (Sall.) tale da essere ritenuto degno di
rivestirne una pi importante di quella
che ricopriva.
eodem autem modo fit fulgur, quod = daltronde, alla stessa maniera si
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SYNTAXIS CASUUM
negare hoc nullo modo potes. (Cic.) = tu non puoi in nessun modo
(assolutamente) negare questo.
hac mente per haruspicem = con questo sentimento egli organizz
communemque affinem, cui soror ex luccisione del fratello tiranno per
eisdem parentibus nata nupta erat, mezzo di un aruspice e di un comune
fratrem tyrannum interficiundum parente, cui era andata in sposa una
curavit. (Nep.) loro sorella nata dai medesimi genitori.
hac mente tum nostri maiores et = allora, col proposito di opporsi alla
Conlatinum innocentem suspicione tirannide, i nostri antenati cacciarono in
cognationis expulerunt et reliquos esilio Collatino, che era innocente, per
Tarquinios offensione nominis. (Cic.) sospetto di consanguineit, e tutti i
restanti Tarquini per odio del loro
nome.
proelium [Athenienses] commiserunt = [gli Ateniesi] attaccarono battaglia
hoc consilio, ut et montium convinti sia che sarebbero stati protetti
altitudine tegerentur et arborum tractu dallaltezza dei monti, sia che la
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SYNTAXIS CASUUM
3) si usa lablativo senza preposizione con i nomi che indicano parti del corpo.
pedibus = a piedi.
agili pede = con agile piede.
incerto pede = con piede incerto, malsicuro.
pedibus plumbeis = con i piedi di piombo.
celeri manu = con rapida mano.
levi manu = con mano leggera.
levi bracchio = con leggerezza, superficialmente (lett.: con braccio leggero).
molli brachio = con delicatezza, blandamente (lett.: con tenero braccio).
manibus supinis = a mani supine (con le mani rivolte al cielo).
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SYNTAXIS CASUUM
inicit illi manum Talthybius deorum = Taltibio [nunzio] degli di gli getta
[nuntius] et trahit capite obvoluto, addosso la mano e lo trascina col capo
ne quis eum possit agnoscere. (Sen.) velato, perch nessuno possa
riconoscerlo.
Animadvertit Caesar unos ex omnibus = Cesare not che fra tutti, soltanto i
Sequanos nihil earum rerum facere Sequani non si davano a nessuno di
quas ceteri facerent sed tristes capite quei comportamenti che gli altri
demisso terram intueri. (Caes.) manifestavano, ma tristi e a testa bassa,
volgevano lo sguardo fisso a terra.
multi ut diu iactato brachio = molti, dopo aver a lungo agitato il
praeoptarent scutum manu emittere et braccio, preferiscono togliersi gli scudi
nudo corpore pugnare. (Caes., B. G., di mano e combattere a corpo
1,25) scoperto.
capilloque sunt promisso atque omni = e si presentano con i capelli lunghi e
parte corporis rasa praeter caput et con ogni parte del corpo rasata, tranne
labrum superius. (Caes.) la testa e il labbro superiore.
mox apparebat idolon, senex macie et = appariva subito uno spettro, un vecchio
squalore confectus, promissa barba, consumato dalla magrezza e dallo
horrenti capillo. (Plin. Min.) squallore, con la barba lunga e i capelli
irti.
omnibus in morem tonsa coma pressa = Tutti, secondo luso, con la chioma
corona. (Verg.) tagliata e pressata da una corona.
posteroque die Thuryn, hominem = e il giorno dopo ricopr Tuis uomo di
maximi corporis terribilique facie, alta corporatura nonch di aspetto
quod et niger et capillo longo truce, in quanto era scuro di
barbaque erat promissa, optima veste carnagione, con la capigliatura lunga e
texit. (Nep.) la barba incolta con un abito
magnifico.
ecce trahebatur passis Priameia virgo = ecco, dal tempio e dai penetrali di
crinibus a templo Cassandra Minerva veniva trascinata con i capelli
adytisque Minervae. (Verg.) sciolti Cassandra, la vergine priamea.
sed undique matronae in publicum = ma ovunque le matrone, riversatesi
effusae circa deum delubra discurrunt nelle strade, correvano qua e l intorno
crinibus passis aras verrentes. (Liv.) ai santuari degli di, spazzando gli
altari con le chiome sparse.
eo mulieres imposuerunt, quae ad = vi fecero salire le loro donne, che a
proelium proficiscentes milites passis mani protese e piangendo,
manibus flentes implorabant ne se in supplicavano i soldati che andavano in
servitutem Romanis traderent. (Caes.) battaglia di non renderle schiave dei
Romani.
quod ubi sine recusatione fecerunt = non appena lebbero fatto, senza nulla
passisque palmis proiecti ad terram eccepire, gli chiesero piangenti con le
flentes ab eo salutem pertiverunt. mani distese e prosternati al suolo, di
(Caes.) avere salva la vita.
prima loco fertur passis Victoria = al primo posto viene portata la Vittoria
pinnis; huc ades, et meus hic fac, dea, con le ali spiegate: da questa parte,
vincat amor! (Ov.) da, avvicinati, e fa che questo mio
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SYNTAXIS CASUUM
Lucifero genitore satus patriumque strage Cece, nato da (figlio di) Lucifero
nitorem ore ferens Ceyx. (Ov.) e recante in volto tutto lo splendore del
padre.
ita sine ullo periculo tantam eorum = cos, senza correre alcun rischio, i nostri
multitudinem nostri interfecerunt ne uccisero tanti di loro, quanti ne
quantum fuit diei spatium. (Caes.) consent la durata del giorno.
Seres conficiunt sericum, ad usus = i Seri fanno la seta, usata in passato dai
nobilium antehac, nunc etiam nobili e ora invece adoperata anche dagli
infimorum sine ulla discretione infimi ceti senzalcuna differenza.
proficiens. (Amm.)
in suo quisque gradu obnixi, urgentes = saldi, ciascuno al proprio posto,
scutis, sine respiratione ac respectu spingendo con gli scudi, combattevano
pugnabant. (Liv.) senza un attimo di respiro (senza tregua)
e senza guardare indietro.
sine consilio, sine audacia depugnare. = combattere senza prudenza e senza
(Liv.) audacia.
id fieri non potest sine eorum auxilio. = ci impossibile senza il loro aiuto / ci
lett.: ci non pu essere fatto senza laiuto di loro. non pu essere fatto che col loro aiuto.
dixit enim mihi [Cinicius] te esse in = mi ha infatti detto [Cinicio] che tu eri in
Italia seseque ad te pueros mittere. Quos Italia e che ti inviava dei giovani schiavi.
sine meis litteris ire nolui. (Cic.) Non voglio che essi partano senza (se
non recando con s) una mia lettera.
nec praesidium sine auxilio Scipionis = non poteva mantenere il presidio (la
tenere poterat. (Caes.) posizione occupata) senza laiuto di
Scipione (se non con laiuto di Scip.).
nam, cum iudicasset sine summa = infatti, avendo ritenuto che essa non
industria non posse eam extingui, poteva essere estinta se non col massimo
totum se dedidit rei publicae, diligentius impegno, si dedic interamente allo
amicis famaeque serviens. (Nep.) Stato, servendo con maggiore assiduit
gli amici e la fama.
ad te vero et ad nostram Tulliolam non = il fatto che a te e alla nostra piccola
queo sine plurimis lacrimis scribere. Tullia non riesco proprio a scrivere senza
(Cic.) molte lacrime (senza commuovermi).
id quantis nostris peccatis vitiisque = non posso pensare a ci senza (se non
evenerit non possum sine molestia con) un certo disagio per quanti nostri
cogitare. (Cic.) errori e difetti si siano potuti susseguire.
non sine conscio marito. (Hor.) = non senza la complicit del marito (= con
lett. non senza il marito consapevole (complice). la complicit del marito).
non sine magno periculo. (Liv.) = non senza grande pericolo (= con grande
rischio).
non sine ratione. (Cic.) = non senza ragione (= con ragone).
non sine ullo vulnere. (Caes.) = non senza qualche danno (= con qualche
perdita).
et tamen ii ipsi saepe falluntur, qui nihil = eppure anchessi non di rado si
sine certa ratione opinantur. (Cic.) sbagliano, sebbene non si formino
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Ciro A. R. Abilitato
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SYNTAXIS CASUUM
lett. e tuttavia essi stessi, che nulla giudicano senza nessuna opinione senza una ragione
una ragione certa, spesso singannano.
precisa.
ut agricola, cum florem oleae videt, = cos il contadino, quando vede un olivo
bacam quoque se visurum putat, non in fiore, non senza ragione ritiene che ne
sine ratione ille quidem, sed non vedr anche le bacche (i frutti), tuttavia
numquam tamen fallitur. (Cic.) qualche volta si sbaglia.
non haec omnia fortuito aut sine = tutte queste cose non erano potute
consilio accidere potuisse. (Caes.) accadere fortuitamente o senza essere
volute.
non sine magno quidem rei publicae = non senza un qualche grave danno per lo
provinciaeque Siciliae detrimento. (Cic.) Stato e la provincia di Sicilia.
10. La preposizione sine ricorre, oltre che nel complemento di modo-maniera, anche
nei complementi di allontanamento-separazione (cfr 59) e di privazione-difetto (cfr
61).
11. in rari casi, in luogo di sine usata la prep. arc. s (sd = senza): s fraude
esto (Cic.) = sar senza frode, sar da considerarsi senza frode (fatto senza
nessuna intenzione di violare la legge, senza colpa, in buona fede lecito, legittimo,
regolare, valido, giustificato). Es.: Tertiis nundinis partis secanto. Si plus minusve
secuerunt, se fraude esto adversus hostem aeterna auctoritas (XII tab.) = al terzo
giorno di mercato sar tagliato a pezzi. Se lo si taglia troppo o troppo poco, sar
senza colpa (sar in ogni caso ritenuto valido) leterno diritto nei riguardi del nemico;
Neve aurum addito; at cui auro dentes iuncti escunt, ast in cum illo sepeliet uretve,
s fraude esto (Cic.) = non oro sia aggiunto [alla pira]; ma se i suoi denti sono tenuti
insieme dalloro e con lui seppelliti o bruciati, ci sar ritenuto senza frode (lecito,
regolare, giustificato).
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
quis in funre familiari cenavit cum = chi mai in una disgrazia familiare ha
toga pulla? (Cic.) cenato con una toga nera (in toga
nera)?
Crassus cum febri domum rediit = Crasso torn a casa con la febbre e al
dieque septimo lateris dolore sesto giorno fu consumato dalla
consumptus est. (Cic., Orat., 3,6) pleurite (da un dolore di polmone).
invadere in aliquem cum ferro. (Cic.) = avventarsi contro uno con larma in
pugno.
de se autem hoc praedicat, Antiocho, = di se invece dice che tramite Antioco,
Aebuti servo, se imperasse ut in servo di Ebuzio, gli era stato ordinato
Caecinam advenientem cum ferro di scagliarsi con larma in pugno
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
litteras Caesari remittit quanto cum = scrive a Cesare con quanto rischio (fra
periculo legionem ex hibernis quanti pericoli) la legione sarebbe stata
educturus esset. (Caes.) portata fuori dallaccampamento
invernale.
milite, sine consilio, sine audacia prudenza e senza audacia, con i soldati
depugnat. (Liv.) che badavano pi ad assicurarsi una via
di fuga allindietro che al
combattimento o al nemico.
senes denique multi, manibus post = e infine, molti vecchi, con le mani
terga contortis, defletisque gentilium legate dietro la schiena, piangendo
favillis aedium ducebantur extorres. sulle ceneri delle dimore avite,
(Amm.) venivano condotti in esilio.
alter vergentibus annis in senium = luno, con gli anni volgenti alla
longoque togae tranquillior usu vecchiaia, pi pacifico per il lungo uso
dedidicit iam pace ducem. (Luc., Phar., della toga, aveva gi disimparato nella
1,129) pace la parte del condottiero.
haec Gratiano quater et Merobaude = queste cose avvenivano mentre lanno
consulibus agebantur, anno in inclinava allautunno, sotto il consolato
autumnum vergente. (Amm.) di Graziano, per la quarta volta in
carica, e di Merobaude.
Tiridates vergente iam die procul = Tiridate, mentre gi il giorno
adstitit, unde videri magis quam declinava, si ferm lontano, in un
audiri posset. (Tac., Ann., 13,38) punto da dove poteva essere pi
facilmente visto che udito.
candente itaque protinus die, signo = dunque, allo schiarire del giorno, dato
ad arma capienda ex utraque parte per subito con le trombe da entrambe le
lituos dato, barbari postquam inter eos parti il segnale di prendere le armi, i
ex more iuratum est, tumulosos locos barbari, dopo aver giurato
appetere temtaverunt. (Amm.) reciprocamente secondo il loro
costume, cercarono di raggiungere uno
spazio collinoso.
nam etiam Spartae regnante = infatti, ancora regnante Teopompo, a
Theopompo sunt item quinque, quos Sparta cerano parimenti cinque di
illi ephoros appellant. (Cic.) quelli che sono chiamati efori.
Caesare dominante, veniebamus in = sotto la dittatura di Cesare ci siamo
senatum, si non libere, at tamen tuto. presentati in senato se non liberamente
(Cic.) ma almeno in sicurezza.
alii dictum factumque eius = altri gli rimproverano un fatto e una
criminantur, quasi classibus cosa detta, e cio di aver gridato,
tempestate perditis exclamaverit, mentre la flotta veniva quasi distrutta
etiam invito Neptuno victoriam se dalla tempesta, che avrebbe avuto dalla
adepturum. (Svet.) sua parte la vittoria anche contro il
volere di Nettuno.
provisum illic sacrificii paratum dicendo che qui era pronto il sacrificio,
dictitans, ut diis testibus pax affinch, con gli di testimoni, si
firmaretur. (Tac., Ann., 12,47) confermasse la pace.
me (te, illo) puero. = quando io ero (tu eri, egli era) ragazzo
lett. con me (te, egli) ragazzo / io (tu, egli) ragazzo. (fanciullo) / al tempo della mia (tua,
sua) fanciullezza.
nam me puero venter erat solarium = infatti, quandero ragazzo, il mio
multo omnium istorum optimum et ventre era una meridiana, di gran lunga
verissimum. (Gell.) la migliore e la pi esatta di tutte
queste.
me (te, illo) auctore. = per (su, dietro) mio (tuo, suo)
lett. con me (te, lui) autore (promotore, consigliere, consiglio.
istigatore) / io (tu, egli) consigliere.
a) pro + ablativo = per, invece di, al posto di, in sostituzione di (in vece di), in luogo di, in
cambio di, a nome di, come compenso per, come prezzo di, ecc.
et, quamquam opibus suis confideret, = e sebbene possa confidare nelle sue
tamen non debere incerta pro certis risorse, deve tuttavia guardarsi dal
mutare. (Sall.) rischiare il certo per lincerto.
Taciturnitas stulto homini pro = lo stare zitti sta alluomo sciocco al
sapientia est. (Publ. Sir.) posto della saggezza.
dies interpellat pro homine. (brocardo) = il termine stabilito (il giorno fissato)
sollecita al posto delluomo.
significato: il principio stabilisce che il debitore
incorre automaticamente in mora alla scadenza del
termine fissato per la restituzione della somma
ricevuta in prestito, senza necessit di una richiesta da
parte del creditore.
cum essem in Tusculano - erit hoc tibi = me ne stavo in quel di Tuscolo - questo
pro illo tuo 'cum essem in Ceramico'. star per te al posto di quel tuo me ne
(Cic., Ep. Att., 1,10,1) stavo al Ceramico.
[Britanni] utuntur aut aere aut = (al posto del denaro) come denaro [i
nummo aureo aut taleis ferreis ad Britanni] usano rame o monete doro,
certum pondus examinatis pro oppure verghette di ferro di un
nummo. (Caes.) determinato peso (lett.: tarate ad un
certo peso).
quae cum ita sint, pro imperio, pro = a questo punto, come compenso per il
exercitu, pro provincia, quam comando supremo, per lesercito, per
neglexi, pro triumpho ceterisque la provincia, che non ho voluto, per il
laudis insignibus, quae sunt a me trionfo e per gli altri titoli di lode ai
propter urbis vestraeque salutis quali ho rinunciato per vegliare sulla
custodiam repudiata, pro clientelis salvezza vostra e dellurbe, per i
hospitiisque provincialibus, quae rapporti di clientela e dospitalit con
tamen urbanis opibus non minore le province, che qui in citt mi costano
labore tueor quam comparo, pro his non meno fatica per mantenerli che per
igitur omnibus rebus, pro meis in procurarli, per tutte queste cose
vos singularibus studiis nihil a dunque, per le mie particolari
vobis nisi huius temporis totiusque mei attenzioni nei vostri riguardi ,
consulatus memoriam postulo. (Cic., nullaltro vi chiedo se non di
Catil., IV,23) conservare memoria di questo periodo
e dellintero mio consolato.
hortaturque ne sui in perpetuum = e li esorta a non perdere loccasione di
liberandi atque ulciscendi Romanos rendersi per sempre liberi e di
pro iis quas acceperint iniuriis vendicarsi dei Romani per i (in cambio
occasionem dimittant. (Caes.) dei) torti da essi ricevuti.
sed enim quod substituit pro eo, quod = ad ogni modo, quello che ha sostituito
omiserat, non abest, quin iucundius a quanto aveva tralasciato, non manca
lepidiusque sit. (Gell., Noct., 9,9,5) anzi dessere pi piacevole ed elegante.
verberibus caesum te in pistrinum, = picchiato prima con le verghe, ti
Dave, dedam usque ad necem, ea lege metter al mulino, Davo, fino alla
atque omine, ut si te inde exemerim, morte, con lobbligo e la condizione
ego pro te molam. (Ter.) che se dovessi mai farti uscire di l,
sar io a far girare la mola al tuo posto.
non potest satis pro merito ab illo tibi = da lui non ti verr mai sufficiente
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
c) vantaggio-svantaggio per, per il bene di, in difesa di, in favore di, a vantaggio di,
per amore di, in nome di. (cfr 32, nota 1).
Es.: pro me flere (Cic.) = versar lacrime (piangere) per me (per amor mio); hos
pro me lugere, hos gemere, hos decertare pro meo capite vel vitae periculo velle
videbam (Cic.) = vedevo costoro piangere per me, e lamentarsi, e battersi per la mia
incolumit o desiderare di farlo con pericolo della vita; An ego non venirem contra
alienum pro familiari et necessario? (Cic.) = E perch non avrei dovuto oppormi
ad un estraneo in favore di uno amico ed intimo (di un intimo amico)?; pro Aulo
Licinio Archia poeta oratio (titolo di oraz. di Cic.) = discorso in difesa del poeta Aulo
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
Licinio Archia; utile si modo id pro me erat (Cic.) = se questo era utile a (per) me
(se si faceva per me, in mio favore); ne ille pro se dictum existimet (Cic.) = che
non pensi che sia stato detto per lui; dulce et decrum est pro patria mori (Hor.) =
dolce ed onorevole morire per la patria; principes pro victoria pugnant,
comtes pro principe (Tac.) = i capi combattono per la vittoria, quelli del seguito
per il principe;
d) mezzo per, con, per mezzo di.
Es.: dixit Phylarchus pro testimonio se, quod nosset tuum istum morbum, ut
amici tui appellant, cupisse te celare de phaleris (Cic.) = in (con) una sua
deposizione Filarco ha dichiarato che, conoscendo questa tua malattia, come la
chiamano i tuoi amici, concep lidea di tenerti alloscuro delle flere; perfecerat iste
imperio ut pro suffragio Theomnastus, familiaris suus, in tribus illis
renuntiaretur (Cic.) = costui aveva ottenuto con un comando (dautorit) che per
mezzo dellelezione venisse proclamato fra i tre il suo amico Teomnasto; haec quae
imperata sunt pro imperio histrico, bonum hercle factum pro se quisque ut
meminerit (Plau., Poenul., Prol., 44) = queste cose che sono richieste con comando
istrionesco (distrione), e in verit per il bene generale, che ciascuno le tenga a mente
per s.
e) stato in luogo (posizione) e moto presso luogo o in luogo, con verbi di quiete e moto,
nel significato di davanti a, dinanzi a, di fronte a, al cospetto di, in, presso, da, dallalto
di: (cfr 91, nota 10).
Es.: Sedeo pro tribunali (Ter.) = io seggo davanti al tribunale (al cospetto dei
giudici); TR. PL. (Tribunis plebis) adeuntibus se pro tribunali excusavit, quod
propter angustias non posset audire eos nisi stantes (Svet.) = con i tribuni della plebe
in visita davanti al tribunale, si scus perch, a causa della ristrettezza dello spazio,
non poteva ascoltarli che facendoli restare in piedi; sedens pro aede Castoris (Cic.)
= sedendo dinanzi al tempio di Castore; multum vero pro tribunali etiam
Homericis locutus est versibus (Svet.) = in verit, sovente, anche dallalto del
tribunale, cit versi di Omero; pro contione (Sall.) = davanti all'assemblea
(alladunanza); ii qui pro portis castrorum in statione (Caes.) = quelli che erano
di guardia davanti alle (presso le) porte; pro suggestu (Caes.) = dallalto della
tribuna / dalla tribuna; pro tribunali (Cic.) = dallalto della tribuna.
f) interiezione (Pro! opp. Proh!) pro + vocativo, pro + accusativo + genitivo, nel
significato di oh!, ha!, per, in nome di / assoluto, nel significato di eh! ahim!,
purtroppo!.
Pro di (dii, dei) immortales! (Cic.) = Oh, di immortali! / Per gli di
immortali!;
Pro deum fidem! (Liv.) = Per amore degli di!;
Pro deum hominumque fidem! (Cic.) = Per amore degli di e degli uomini!;
Pro deum immortalium [fidem] (Ter.) = Per amore degli di immortali;
Es.: Pro di immortales! quem ego hominem accuso? (Cic.) = Per gli di
immortali! Che uomo io accuso (sto accusando)?; Pro dei immortales, custodes
et conservatores huius urbis atque imperii! quaenam illa in re publica monstra quae
scelera vidistis (Cic.) = Oh di immortali, custodi e conservatori di questa citt e
dellimpero! quali nefandezze vedeste mai di l nello Stato, quali misfatti!; Pro
immortales! Si ex provincia tota centum septuaginta aratores eiecisses, possesne
severis iudicibus salvus esse? (Cic.) = Per gli immortali! Se dallintera provincia tu
avessi fatto fuggire 170 coltivatori, potresti mai restare impunito con dei giudici
severi?; Pro deum atque hominum fidem, quod hoc genus est, quae haec est
coniuratio! (Ter.) = Per amore degli di e degli uomini, che razza di genia questa,
che congiura questa!; Verum enim vero, pro deum atque hominum fidem,
victoria in manu nobis est (Sall.) = Eppure insomma, per amore degli di e degli
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SYNTAXIS CASUUM
uomini, la vittoria in nostra mano; Quae enim res umquam, pro sancte Iuppiter!
non modo in hac urbe sed in omnibus terris est gesta maior, quae gloriosior, quae
commendatior hominum memoriae sempiternae? (Cic.) = Che cosa infatti, santo
Giove!, non solo in questa citt ma in ogni parte del mondo, stato mai prodotto di
pi grande?.
b) loco (opp. in loco) + genitivo = al posto di, in luogo di, come, in qualit di, a titolo di, allo
stesso modo di, alla stregua di.
alicui parentis loco esse. (Cic.) = stare per uno in luogo del padre /
essere per uno come un padre.
tibi parentis loco fuit. (Cic.) = fu per te come un padre.
hi vobis, Nero et Druse, parentum = o Nerone e Druso, siano questi per voi
loco. (Tac.) in luogo di padri
aquae loco vinum bibere. (Nn.) = bere vino invece dellacqua
aliquem loco patris habere. = avere uno in luogo di padre / avere uno
come padre.
eum loco habere patris. (Cic.) = avere lui in luogo di padre / avere lui
come padre.
qui si mihi quaestor imperatori fuisset, = il quale, se fosse stato questore quando
in filii loco fuisset. (Cic.) ero console, sarebbe stato come un
lett. il quale, se fosse stato questore, per me a capo figlio per me.
(per me in qualit di capo) sarebbe stato come un
figlio.
criminis loco putant esse, quod = reputano una colpa che io viva /
vivam. (Cic.) giudicano alla stregua di (allo stesso
lett. ritengono stare in luogo di una colpa che io modo di) una colpa il fatto che io viva.
viva.
c) vice (opp. vicem) + genitivo = al posto di, in luogo di, come, in qualit di, allo stesso modo
di, alla stregua di, a guisa di.
fungi vice cotis. (Hor., A. P., 304) = fungere da cote / fare da pietra per
lett. esercitare (adempiere) la funzione della cote affilare.
(della pietra per affilare).
scambievolmente, reciprocamente, ora ora invece, ora uno ora laltro, da una parte e
dallaltra.
Es.: exigit indicii memorem Cythereia poenam inque vices illum, tectos qui laesit
amores, laedit amore pari (Ov.) = Citerea, memore della rivelazione, esige a sua volta
una punizione per colui che di nascosto viol i suoi amori, e lo colpisce con un amore
uguale; Thestias haud aliter dubiis affectibus errat, inque vices ponit, positamque
resuscitat iram (Ov., Met., 8,473) = non diversamente, la figlia di Testio vaga qua e l
con dubbi e passioni (tra dubbi ed sentimenti), e ora depone la collera, ora invece,
depostala, la risveglia; inque vicem credant res sibi semper agi (Ov.) = e credano a
vicenda che le ragioni conducano sempre dalla propria parte / e siano a vicenda persuasi
daver sempre ragione; his atque talibus in vicem instincti, Boudicca generis regii
femina duce (neque enim sexum in imperiis discernunt) sumpsere universi bellum
(Tac. Agr., 85) = infiammatisi a vicenda con tali e simili questioni, sotto la guida di
Boudicca, donna di stirpe regale (perch nel comando non tengono conto del sesso) si
accinsero tutti alla battaglia, defatigatis in vicem integri succedunt (Caes., B. G., 7,85)
= i freschi subentrano agli stanchi (succedono al posto degli stanchi); reliqui, qui
domi mansuerunt (= manserunt), se atque illos alunt; hi rursus invicem anno post in
armis sunt, illi domi remanent (Caes., B.G., 4,1,5) = i restanti che sono rimasti a casa
provvedono a s e agli altri; lanno seguente, invece, questi prendono a loro volta le
armi, e quelli rimangono a casa; habes res urbanas; invicem rusticas scribe (Plin.
Min., Ep., 2,11,25) = ecco, ora hai le notizie della citt; tu scrivimene a tua volta della
campagna; requiescat aliquando vexata tam diu Italia, uratur evasteturque in vicem
Africa (Liv. 28,44,14) = se ne stia una buona volta in pace l'Italia, cos a lungo sconvolta
(dalle guerre); sia ora invece arsa e devastata l'Africa; ambae, videri dum volunt illi
pares, capillos homini legere coepere invicem (Phaedr., 2,2) = entrambe, volendo
apparire a lui coetanee cominciarono, ora luna e ora laltra (a turno), a trascegliere (e a
strappare) i capelli dell'uomo; demissus inde pronusque pulvinus, cui bestiarum
effigies invicem adversas buxus inscripsit (Plin. Min., Fam., 5,6,16) = poi una bassa e
curva siepe, dove il bosso intagliato a formare figure di bestie feroci rivolte luna di
fronte allaltra (affrontate).
4. In relazione al concetto di reciprocit va considerata la locuzione inter se,
nellaccezione di lun laltro, gli uni con gli altri, tra loro, a vicenda, scambievolmente,
vicendevolmente, reciprocamente (per le altre accezioni della preposizione inter si
veda il dizionario).
Es.: tum nostri cohortati inter se, ne tantum dedecus admitteretur, universi ex
navi desiluerunt (Caes., B.G., 4,25,5) = allora i nostri, incitandosi lun laltro a non
tollerare un simile disonore, saltarono tutti quanti gi dalla nave; vix agmen
novissimum extra munitiones processerat, cum Galli cohortati inter se ne speratam
praedam ex manibus dimitterent (Caes., B.G., 6,8,1) = la colonna della retroguardia era
appena uscita dalle fortificazioni, che i Galli si esortarono a vicenda a non lasciarsi
sfuggire dalle mani la preda sperata; amare inter se (Cic.) = amarsi lun l'altro (a
vicenda); Cicerones pueri amant inter se, discunt, exercentur, sed alter, ut Isocrates
dixit in Ephoro et Theopompo, frenis eget, alter calcaribus (Cic., Att., 6,12) = i figli di
Cicerone (Quinto e Marco) si vogliono bene lun laltro, apprendono con profitto,
fanno pratica, ma luno, come ebbe a dire Isocrate di Eforo e di Teopompo, ha bisogno
di freno, laltro di sprone; haec facetiast, amare inter se rivalis duos, uno cantharo
potare, unum scortum ducere (Plau.) = questo poi uno spasso: volersi bene lun
laltro due rivali, bere con la stessa brocca, prendersi la stessa accompagnatrice
(mercenaria); namque obtrectarunt (= obtrectaverunt) inter se (Nep.) = difatti si
avversarono lun laltro; quod Athenienses et Lacedaemonii summa inter se
contentione gesserunt (Cic., Rep., 16) = poich Ateniesi e Spartani combatterono fra
loro con grandissimo sforzo; qui nunc leviter inter se dissident (Cic., Att., 1,13,3) = i
quali adesso sono tra loro leggermente in dissidio; hi omnes lingua, institutis,
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SYNTAXIS CASUUM
legibus inter se differunt (Caes., B.G., 1,1) = tutti questi [popoli] differiscono tra loro
per lingua, istituzioni e leggi; maxime autem corpora inter se iuncta permanent,
cum quasi quodam vinculo circumdato colligantur (Cic.) = ora, i corpi rimangono tra
loro uniti specialmente quando sono tenuti insieme da una sorta di vincolo che li cinge;
ferarum iste conventus est, nisi quod illae inter se placidae sunt, morsuque similium
abstinent, hi mutua laceratione satiantur (Sen., Ir., 2) = codesta unaccozzaglia di
belve, se non che (con la differenza che) quelle sono mansuete fra loro e dal morso del
simile si astengono, questi invece si saziano solo dilaniandosi a vicenda; iurarunt
inter se barbaros necare omnes medicina, sed hoc ipsum mercede faciunt, ut fides is sit
et facile disperdant (Plin. Ma., Nat. Hist., 29,7,14) = hanno giurato fra di loro di
distruggere tutti i barbari (gli stranieri) con lesercizio della medicina, e per questo lo
fanno perfino dietro compenso, e ci affinch vi sia fiducia, in modo da poter facilmente
rovinare; quae res eos in magno diuturnoque bello inter se habuit (Sall., B. Iug., 79,3)
= tali circostanze portarono gli stessi in una feroce e incessante guerra tra loro;
Supra Nasamonas confinesque illis Machlyas androgynos esse utriusque naturae
inter se vicibus coeuntes, Calliphanes tradit (Plin., Sen., Nat. Hist., 7,1,15) = tramanda
Callifane che al di l dei Nasamoni, e con quelli confinanti, si trovano i Maclii
androgini, che si congiungono tra loro con alternanza dei due sessi.
5. la reciprocit con i pronomi pers. indef. alter (laltro, uno fra due, uno dei due, il
secondo dei due) e alius (laltro).
Es.: alter (nom. sing. m.) alterum (acc. sing. m.), alterum (acc. sing. m.) alterius (gen.
sing. m.), alius (nom. sing. m.) alium (acc. sing. m.) = lun laltro (luno con laltro, tra
loro, a vicenda); alteri (nom. plur. m.) alteros (acc. plur. m.) = gli uni gli altri (gli uni
con gli altri, tra loro, a vicenda); in vitia alter alterum trudimus (Sen., Ep. Luc.,
4,41,8) = ci trasciniamo lun laltro (a vicenda, reciprocamente) nei vizi; postquam
utrimque legiones item classes saepe fusae fugataeque, et alteri alteros aliquantum
adtriverant (Sall., B. Iug., 79,4) = dopodich, dalluna e dallaltra parte gli eserciti, cos
come anche le flotte, pi volte dispersi e messi in fuga, si erano alquanto logorati a
vicenda; avidius alteri alteros sauciare quam semet tegere (Sall., B. Iug., 60,1) = si
badava pi a colpirsi gli uni con gli altri che a proteggersi; alterum enim alterius
consentaneum esse dinoscitur, omnia unius esse aut unum esse omnia (Corp. Herm.) =
chiaro infatti che c concordanza tra luno e laltro termine, tutte le cose sono
proprie di uno solo (appartengono a uno solo) ovvero uno solo tutte le cose; at
Romani domi militiaeque intenti festinare, parare, alius alium hortari, hostibus
obviam ire, libertatem, patriam parentisque armis tegere (Sall., C.. Catil., 6) = ma i
Romani, sempre intenti a darsi da fare in patria e in guerra, sempre pronti a
intraprendere, si esortarono gli uni gli altri, andarono incontro ai nemici, difesero con le
armi la libert, la patria e i padri; cunctati aliquamdiu sunt, dum alius alium, ut
proelium incipiant, circumspectant (Liv., 2,10) = rimasero per qualche tempo esitanti
guardandosi lun laltro per stabilire chi dovesse dare inizio alla battaglia.
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SYNTAXIS CASUUM
bis sex Nelidae fuimus, conspecta = noi figli di Neleo eravamo dodici,
iuventus, bis sex Herculeis ceciderunt giovent molto in vista: tranne me solo
me minus uno viribus. (Ov.) dei dodici, tutti gli altri caddero per
mano dErcole.
omni corporis parte rasa, praeter caput. interamente rasato, tranne la testa.
(Svet.)
lett. i Britanni sono di capello fluente e rasati in ogni
parte del corpo, tranne la testa.
mihi nec facultates nec propinquitas = non ho a disposizione n ricchezze, n
generis suppetit, quamvis ortus sim parenti, per quanto sia di nobile nascita,
nobilis, praeter pectus omni liberum tranne che un animo (un cuore) libero da
metu. (Amm.) ogni paura.
qui paulo ante nihil praeter arma = chi poco fa non possedeva nulla, tranne
habebat, nunc argenteis cubat lectis. le armi, ora riposa in letti dargento.
(Curt.)
in ea cena cocus meus praeter ius = in quel pranzo, allinfuori del brodo
fervens nihil [non] potuit imitari. (Cic.) bollente, nulla c stato che il mio cuoco
non sia stato capace di imitare.
ille illas spernit segregatque ab se omnes, = lui le disprezza e le tiene tutte alla larga
extra te unam. (Plau.) da s, eccetto te sola.
extra ducem paucosque praeterea = fatta eccezione per il comandante e di
reliquos primum in ipso bello rapaces, pochi ancora, tutti gli altri prima rapaci
deinde in oratione ita crudeles, ut ipsam in guerra, e poi cos crudeli nei loro
victoriam horrerem. (Cic.) discorsi che persino la prospettiva della
vittoria mi faceva rabbrividire.
iuro ut mi extra unum te mortalis nemo = giuro che a me nessun mortale, eccetto te
corpus corpore contigit, quo me solo, ha mai toccato il corpo col suo
impudicam faceret. (Plau.) corpo in modo da fare di me
unimpudica.
excepto eo (illo) quod = tranne il fatto che, tranne per il fatto che.
Es.: ne de altero quidem satis fiduciae habeo, excepto eo quod adhuc peccare
erubescit (Sen.) = nemmeno nellaltro ho molta fiducia, tranne per il fatto che (se si
esclude il fatto che) ancora arrossisce quando sbaglia; longe ingeniosius excepto eo
quod sine certo ordine per locos discurrebat (Sen. Ma.) = di gran lunga pi
ingegnoso, tranne per il fatto che correva per i luoghi letterari senza un ordine
preciso.
extra quam = a meno che, eccetto il caso che, salvo che; extra quam si = a meno
che, eccetto il caso che.
Es.: extra quam si quid ita factum sit, uti (= ut) de lege fieri licuit (Ulp.) =
salvo che qualcosa sia fatto come per legge si consent che fosse fatto; extra
quam si quis rei publicae causa exercitum non tradiderit, patiemini? (Cic.) = salvo
che per motivi di Stato uno non abbia riconsegnato lesercito, si tollerer?; extra
quam in reum capitis praeiudicium fiat (Cic.) = tranne che in caso di delitto
capitale si faccia pregiudizio; ut cibo utantur, non necesse est nisi cum illa
exceptione: extra quam si nolint fame perire (Cic.) = che consumino il cibo (che
si cibino) non necessario se non con questa clausola a meno che non vogliano
perire per fame; ego tamen abeo exceptionem ex Q. Muci P. f. edicto Asiatico:
extra quam si ita negotium gestum est ut eo stari non oporteat ex fide bona
(Cic.) = io ho tuttavia una clausola da un editto per lAsia di Quinto Mucio, figlio di
Publio: eccetto il caso in cui un affare sia stato condotto in modo tale che a motivo
della buona fede non sia necessario rispettarne i termini; illa autem exceptio cui
probari tandem potest, quod negant sapientem suscepturum ullam rei publicae
partem, extra quam si eum tempus et necessitas coegerit? (Cic.) = e infine, da chi
pu mai venire accettata quella riserva, dato che negano al saggio di occuparsi in
qualche modo di politica se non quando le circostanze e la necessit lo costringano?;
nisi = se non, tranne, tranne che, eccetto, eccetto che, fuorch, a meno che.
Es.: neque quicquam hic nunc est vile nisi mores mali (Plau.) = non c' nulla qui
adesso di poco costoso tranne i cattivi costumi; nemo fere saltat sobrius nisi forte
insanit (Cic.) = nessuno si mette di solito a ballare da sobrio, a meno che non sia
pazzo; quare, nisi quid vobis aliud placet, ad illa pergamus (Cic.) = perci, a
meno che a voi non piaccia qualcosaltro, ci si volga a questo [argomento]; clamare
praeclari Ariopagitae se non esse venturos nisi praesidio constituto (Cic.) = ma
ecco gli illustri Aeropagiti gridare di non essere disposti a presentarsi se non sotto
precostituita scorta armata; lex in qua nihil aliud a consulari rogatione differebat
nisi iudicum genus (Cic.) = progetto di legge in cui nullaltro differiva dalla
proposta consolare, tranne il tipo di giudici; sermonem in multam noctem
produximus, cum senex nihil nisi de Africano loqueretur (Cic) = prolungammo la
nostra conversazione fino a tarda notte, mentre il vecchio non parlava daltro che
dellAfricano; Epicurum ait: non accedet ad rem publicam sapiens nisi si quid
intervenerit; Zenon ait: accedet ad rem publicam, nisi si quid impedierit (Sen.) =
dice Epicuro: il saggio non prender parte al governo, tranne che non se ne dia
qualche necessit; dice Zenone: acceder alla vita politica, a meno che qualcosa non
lo impedisca.noli putare me ad quemquam longiores epistola scribere, nisi si quis
ad me plura scripsit, cui puto rescribi oportere (Cic.) = non credere che a qualcun
altro io scriva lettere pi lunghe, a meno che uno non mi abbia scritto di pi, ed io mi
senta in dovere di rispondergli.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
bundo = vb. ~ abbondare di, essere ben fornito di, essere ricco di, traboccare
di, essere colmo di.
bundans = agg. ~ abbondante, ricco.
hoc tempore anni floribus pomisque = in questa stagione il giardino abbonda di
hortus abundat. fiori e di frutti.
lett. in questo periodo dellanno il giardino abbonda
di fiori e di frutti.
villaque tota locuples est, abundat = e tutta la villa ricca, ben provvista di
porco, haedo, agno, gallina, lacte, maiali, capretti, agnelli, pollame, latte,
caseo, melle. (Cic.) formaggio e miele.
omni genere copiarum abundare (tam = essere ben fornito di ogni genere di
equitatu, quam peditatu). (Nep.) milizie (tanto di quelle di cavalleria,
quanto di quelle di fanteria) .
abundare equitatu. (Caes.) = abbondare di cavalieri / avere una
cavalleria numerosa.
magna copia frumenti abundare. (Caes.) = essere fornito di una gran quantit di
frumento / avere grano in grande
abbondanza.
abundare ingenio et doctrina. (Cic.) = essere ben fornito di ingegno e di
dottrina / essere ricco di ingegno e di
conoscenza.
sed in eloquendo corrupta pleraque atque = ma nello stile la maggior parte corrotta
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GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
affluo, adflo = vb. ~ abbondare di, essere ricco di, essere ben fornito di.
Coroni quoque montis altissimi partem = anche quelli che abitano la parte
habitantes occiduam, frumentariis occidentale dellaltissimo monte Corono,
agris adfluunt et vinariis. (Amm.) abbondano di campi per la produzione di
lett. abbondano di campi da grano e da vino. grano e di vino.
nam cum vidit divitiis homines et = infatti, quando vide che gli uomini
honore et laude potentis affluere atque potenti abbondavano di ricchezze, onore
bona gnatorum excellere fama e fama, e si innalzavano per il buon
intelligit ibi vitium vas efficere ipsum. nome dei figli in quel momento
(Lucr.) comprese che il vaso stesso sprigionava
il male.
illud tamen clausos vehementer angebat, = tuttavia chi era rimasto chiuso in citt era
quod captis navigiis, quae frumenta fortemente angosciato, perch gli Isauri,
vehebant per flumen, Isauri quidem impadronitisi delle navi che
alimentorum copiis affluebant. (Amm.) trasportavano le vettovaglie lungo il
fiume, certamente disponevano di una
grande quantit di viveri.
Altre accezioni
nel significato di affluire, accorrere, giungere: adfluere ad sensus (Cic.) =
affluire (giungere) ai sensi; et adhuc adfluebat omnis iuventus et quibus cruda ac
viridis senectus (Tac.) = e in pi affluivano giovani da ogni parte e con questi uomini
maturi e ancora freschi e in forze; adfluere ingens multitudo cum luminibus (Tac.)
= una gran moltitudine accorreva con fiaccole.
nel significato di scorrere, fluire: de summo vertice fons affluens bullis
ingentibus scaturribat (= scaturriebat) perque prona delapsus evomebat undas
argenteas (Apul.) = dalla sommit della vetta scaturiva una fonte che scorreva con
molta schiuma e che, precipitando lungo il pendio, riversava getti argentati; ad
Gallicam ripam latior et placidior affluens verso cognomento Vahalem accolae
dicunt mox id quoque vocabulum mutat Mosa flumine (Tac.) = scorrendo pi
ampio e placido verso la sponda gallica gli abitanti, cambiandogli denominazione, lo
chiamano Vahal ma perde subito anche questo nome confondendosi con la Mosa.
aliae tremulis ululatibus aethera = altre riempiono il cielo (lo spazio, laria)
complent. (Verg.) di tremuli ululati.
certas sibi deposcit navis Domitius atque = Domizio reclama per s determinate (un
has colonis pastoribusque, quos secum certo numero di) navi e le riempie di
adduxerat, complet. (Caes.) coloni e di pastori che aveva condotto
con s.
[Massilienses] has [naves] sagittariis = [i Marsigiesi] avevano riempito queste
tormentisque compleverunt. (Caes.) [imbarcazioni] di arcieri e di macchine
da guerra.
adventus L. Nasidii summa spe et = larrivo di Lucio Nasidio aveva riempito
voluntate civitatem conpleverat. (Caes.) la popolazione di grande speranza ed
entusiasmo.
praeterea accidit ut vulgo milites ab = accadde inoltre che i soldati si
signis discederent, clamore et fletu allontanassero in massa dalle insegne e
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
explo = vb. ~ riempire di, colmare di, occupare con, saziare di.
replo = vb. ~ riempire di, colmare di, saziare di, rifornire di.
repletus = part. perf. ~ pieno, ripieno, colmo, coperto.
ita ad satiatem terra ferarum nunc etiam = a tal punto la terra pullula tuttora a
scatit et trepido terrore repleta est. saziet di fiere, ed piena di tremante
(Lucr.) terrore.
Augustus eruditione varia repletus. = Augusto pieno di svariata cultura.
(Svet.)
col gen.: repletas semitas puerorum et mulierum (Liv.) = sentieri pieni di fanciulli
e di donne; iam strage hominum armorumque insignium campi repleri (Liv.) =
gi i campi si riempivano di ammassi di cadaveri e di vistose armi.
rfercio = vb. ~ riempire interamente di, colmare del tutto di, gremire di,
infarcire di, rimpinzare di.
rfertus = agg. ~ pieno del tutto, colmo.
rdundo = vb. ~ ridondare di, essere pieno di, troboccare di, rigurgitare di /
esserci abbondanza di, esserci eccesso di.
nam haec perpetua contra Scevolam = infatti questa ininterrotta difesa contro
Curiana defensio tota redundavit Scevola a favore di Curio fu tutta
hilaritate quadam et ioco. (Cic.) pervasa di una certa ilarit e di scherzo.
omnis hic locus acervis corporum et = tutto questo luogo fu pieno di cumuli di
civium sanguine redundavit. (Cic.) cadaveri e di sangue di cittadini.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
cum sanguis corruptus est aut pituita = quando il sangue alterato c eccesso o
redundat aut bilis (gen.). (Cic.) di muco o di bile.
instro = vb. ~ fornire di, rifornire di, munire di, dotare di, provvedere di,
corredare di.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
instructus = agg. ~ fornito di, rifornito di, munito di, provvisto di, corredato di,
equipaggiato di, dotato di, ricco di, abbondante di.
diemque iis qua equis armisque = e fiss il giorno in cui avrebbero dovuto
instructi atque ornati adessent edixit. presentarsi a loro preparati ed
(Liv.) equipaggiati di armi e cavalli.
adsuetum imperiis soror omni Silvia = dicile ai comandi, con ogni cura la loro
cura mollibus intexens ornabat cornua sorella Silnia ne ornava le corna
sertis. (Verg.) intrecciandovi molli serti.
fuit moris antiqui, eos, qui vel = fu costume degli antichi colmare di onori
singulorum laudes, vel urbium o di denaro coloro i quali avevano scritto
scripserant, aut honoribus aut pecunia gli elogi dei singoli o della citt.
ornare. (Plin. Min.)
nunc Saliaribus ornare pulvinar = ora era tempo, sodali, di colmare di
deorum tempus erat dapibus, sodales. vivande saliarie (degne dei Salii) il
(Hor.) cuscino (opp. il letto) degli di.
perspicuitatis luce scriptum ornare. = arricchire uno scritto della luce della
perspiquit (di chiarezza di stile).
satio = vb. ~ saziare di, riempire abbondantemente di, colmare di, satollare di,
rimpinzare di, saturare di, impregnare di, imbottire di, intridere di.
saturo = vb. ~ saturare di, saziare di, riempire abbondantemente di, colmare di,
caricare di, intridere di, impregnare di.
saturatus = part. perf. ~ saturato, saziato, riempito, colmato, caricato, intriso,
impregnato di.
------------- = agg. ~ saturo, sazio, pieno, ripieno, colmo, carico, denso di.
ne saturare fimo pingui pudeat sola. = n ti dispiaccia saturare il terreno di
(Verg.) pingue fimo (di concimare il terreno con
grasso letame).
[Antonius] saturavit se sanguine = [Antonio] si sazi del sangue di cittadini
dissimillimorum sui civium. (Cic.) molto diversi da lui.
verrit humum Tyrio saturata murice = trascinava per terra il mantello dal denso
palla. (Ov.) colore della porpora di Tiro.
lett. spazza il suolo col mantello carico di porpora
tiria (intriso del denso colore della porpora di Tiro).
Aggettivi
confertus = agg. ~ pieno zeppo di, strapieno di, gremito di, folto di, fitto di,
denso di, rimpinzato di.
copisus = agg. ~ provvisto di, abbondante di, ben fornito di, ricco di, dotato di.
crbr = agg. ~ fitto di, denso di, spesso di, ricco di, carico di.
creber arundinibus tremulis ibi surgere = l comincia a crescere una selva fitta di
lucus coepit. (Ov.) tremule canne.
[Servilius Nonianus] clari vir ingenii et = [Servilio Noniano] uomo di chiaro
sententiis creber. (Quint.) ingegno e ricco di idee (di contenuti, di
concetti, di vedute).
crebrior sententiis. (Cic.) = pi (alquanto) denso di concetti.
ea translatione fortasse crebrior, qua = forse pi denso di quei traslati a cui tanto
frequentissime sermo omnis utitur non di frequente ricorre il linguaggio
modo urbanorum, sed etiam rusticorum. comune, non solo quello della gente di
(Cic.) citt, ma anche quello della gente di
campagna.
medius hic modus et tralationibus = questo stile medio sar pi denso di
crebrior et figuris erit iucundior, trasposizioni (traslati, metafore),
egressionibus amoenus, compositione piuttosto gradevole per le figure, ameno
aptus, sententiis dulcis, lenior tamquam per le digressioni, accurato nella
amnis et lucidus. (Quint.) composizione e cos leggiadro e limpido
come un fiume.
[Thucydides] qui ita creber est rerum = [Tucidide] il quale cos denso di una
frequentia, ut verborum prope quantit di cose (di trovate), che il
numerum sententiarum numero numero delle parole pareggia quasi il
consequatur. (Cic.) numero dei concetti.
col gen.: vir clari ingenii (Quint.) = uomo di chiaro (noto) ingegno.
frquens = agg. ~ popolato di, affollato di, denso di, pieno di, gremito di, folto
di, fitto di.
grvis = agg. ~ pesante di, carico di, pieno di, gravido di, gonfio di.
ita praeda onusti, locupletato exercitu, = cos, carichi di preda, avendo arricchito
maximis rebus gestis Athenas venerunt. lesercito e compiuto imprese grandiose,
(Nep.) fecero ritorno ad Atene.
onustus plurima paeda. (Plau.) = carico di moltissimo bottino.
aula onusta auro. (Plau.) = olla (pentola) piena doro.
rami bacis pomisque onusti. (Front.) = rami carichi di bacche e di pomi (di
frutti).
naves in cursu frumento onustas = vide le navi cariche di frumento in rotta
patentes Rhodum vidit. (Cic.) verso Rodi.
nunc onusti cibo et vino perturbata et = ora, pieni di cibo e di vino, vediamo in
confusa cernimus. (Cic.) sogno cose alterate e confuse.
quorum pars onusta vulneribus terga, = una parte dei quali con le spalle coperte
pars fluctibus et procellis fractos artus. di ferite, una parte con le membra
(Tac.) spezzate dalle onde e dalle procelle
(dalle onde delle procelle).
die sequenti rursum divinis exuviis = il giorno dopo vengo di nuovo portato in
onustus producor ad viam. (Apul.) strada carico delle spoglie della da.
Philippus omnia castella expugnari = Filippo diceva che si riesce ad espugnare
posse dicebat, in quae modo asellus ogni fortezza, purch un asinello carico
onustus auro posset ascendere. (Cic.) doro vi si possa inerpicare.
pharetra sagittis onusta. (Tac.) = una faretra piena (carica) di frecce.
elephantorum agmina rugosis horrenda = orrende schiere di elefanti dai corpi
corporibus, leniter incedebant, armatis rugosi lentamente avanzavano carche di
onusta. (Amm.) armati.
navis onusta praeda Siciliensi. (Cic.) = nave carica di bottino siciliano (predato
in Sicilia).
col gen: navis onusta remigum epibatarumque (Bell. Afr.) = nave piena di
rematori e di soldati di marina; magna vis camelorum onusta frumenti (Tac.) = un
gran numero di cammelli carichi di grano; aula onusta auri (Plau.) = pentola piena
doro.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
pmus = agg. ~ fertile di, fecondo di, florido di, ricco di, abbondante di, pieno
di, carico di, ben provvido di.
indignum isti videri coepit ex tanta aede = a costui cominci a sembrare una
tantoque opere se non opimum praeda vergogna venirsene via da un simile
discedere. (Cic.) tempio, di cos pregiata fattura, non
carico di bottino.
[Arabia] opima varietate = [lArabia] ricca per variet di commerci.
commerciorum. (Amm.)
Tusculanum agrum opimum copiis. = lagro di Tuscolo florido di ogni bene .
(Liv.)
opus adgredior opimum casibus, atrox = imprendo (mi accingo a, metto mano a,
proeliis, discors seditionibus, ipsa etiam inizio) un lavoro ricco di eventi, terribile
pace saevom (= saevum). (Tac.) per le battaglie, discontinuo per le
sedizioni e spietato perfino riguardo alla
pace.
col gen: ubi Lydius arva inter opima virum leni fluit agmine Thybris (Verg.) =
dove il lidio Tebro fluisce con corso leggero tra campi (terre) fertili deroi.
praedtus = agg. ~ dotato di, fornito di, provvisto di, pieno di, investito di,
pervaso di.
debere idem facere ceteros, et in primis = la stessa cosa dovevano fare gli altri, e
sapientia praeditos. (C. Ruf.) soprattutto quelli dotati di saggezza.
adest praesens vir singulari virtute, = qui presente un uomo fornito di
constantia, gravitate praeditus, M. singolare virt, fermezza e seriet, Marco
Bibulus. (Cic.) Bibulo.
villa omni commodo praedita. = tenuta provvista di ogni comodit.
Quintum fratrem insigni pietate, = voglio bene cos come devo a mio
vitute, fide praeditum sic amo, ut fratello Quinto, dotato di insigne
debeo. (Cic.) devozione, coraggio e fedelt.
Alcibiades multis virtutibus et vitiis = Alcibiade era dotato di molte virt e di
praeditus erat. (Nep.) molti difetti.
qui magno imperio praediti in excelso = quelli investiti di grande potere, che
aetatem agunt, eorum facta cuncti conducono vita in alto, tutti i mortali
mortales novere. (Sall.) vengono a conoscenza delle loro azioni.
homo animi moderati, ingenio praeditus = uomo di indole moderata, dotato di
docili. versatile ingegno.
praeditus spe. (Cic.) = pieno di speranza.
patri persuasi ut aes alienum fili = persuasi il padre a sciogliere il debito del
dissolveret; redimeret adulescentem, figlio, liberando un adolescente dotato di
summa spe et animi et ingenii grandi speranze, di sensibilit e di qualit
praeditum. (Cic., Phil., 2,18,46) naturali.
volumus enim eum, qui beatus sit, = noi vogliamo infatti che colui che
tutum esse, inexpugnabilem, saeptum felice sia sicuro, inespugnabile, protetto
atque munitum, non ut parvo metu e difeso, e non che sia pervaso di scarso
praeditus sit, sed ut nullo. (Cic.) timore, ma che non ne sia da nessuno.
br = agg. ~ (ubertoso), fertile di, ricco di, copioso di, abbondante di, pieno di,
florido di, rigoglioso di, traboccante di.
a) la forma del complemento di causa con lablativo semplice detta della causa
interna, perch quella che in special modo viene impiegata per indicare le
cause che risiedono nellanimo. Ci non toglie, tuttavia, che tale forma possa
venire usata anche per indicare cause esterne.
obcaecati cupiditate. (Cic.) = accecati dalla cupidigia .
sauciabantur eius sensus = i suoi sensi erano scossi dallo spavento
circumstridentium terrore larvarum. degli spettri che stridevano attorno.
(Amm.)
manare gaudio lacrimae. = vengono versate lacrime di gioia.
certatim patribus plebique manare = lacrime di gioia venivano versate, non
gaudio lacrimae. (Liv., 5,7,11) si capiva bene se pi da parte dei
lett. lacrime per la gioia venivano a gara versate patrizi o della plebe.
dai patrizi e dalla plebe.
has velut parentis voces cum audirent, = mentre ascoltavano queste parole come
manare omnibus gaudio lacrimae, se fossero quelle di un padre, lacrime
adeo ut ipsum quoque confunderent di gioia bagnavano il volto di tutti, al
dicentem. (Liv.) punto che perfino colui che parlava ne
lett. manare omnibus gaudio lacrimae = fu toccato.
lacrime di gioia venivano versate da tutti
lacrime di gioia scorrevano sul volto di tutti.
similique sunt in culpa, qui officia = e si trovano in uguale colpa coloro che
deserunt mollitia animi, id est vengono meno ai doveri per debolezza
laborum et dolorum fuga. (Cic., Fin., danimo, cio per timore di fatiche e
1,33) angosce (cio per sottrarsi a fatiche e
angosce) .
exanimati omnes tam atroci imperio = costernati per un ordine tanto atroce, e
nec aliter quam in se quisque come se ciascuno vedesse una scure
destrictam cernentes securem metu levata su di se, pi per paura che per
magis quam modestia quievere. (Liv.) disciplina, tutti ammutolirono.
cives metu oppidum reliquerunt. = i cittadini abbandonarono la citt per la
paura.
fama adfertur Auruncos metu = si diffuse la notizia che gli Aurunci
oppidum deseruisse profugosque cum avevano abbandonato per paura la citt
coniugibus ac liberis Suessam e, profughi con le mogli e i figli,
communissent, quae nunc Aurunca avevano fortificato Suessa, quella che
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SYNTAXIS CASUUM
tardius quam debuerat triumphavit. avversari, ottenne gli onori del trionfo
(Cic.) tre anni pi tardi del dovuto (di quanto
gli si sarebbe dovuto).
fatorum sorte tristissima. (Amm.) = per la tristissima sorte decretata dai fati
/ per tristissimo decreto dei fati.
haec finis Priami, fatorum hic exitus = questa la fine di Priamo, questo esito
illum sorte tulit, Troiam incensam et porta egli con s per decreto dei fati,
prolapsa videntem Pergama. (Verg., mentre vede Troia arsa e ridotta in
Aen., 2,525.) rovina Pergamo.
namque huiusmodi res aut pudore aut = e infatti azioni di tal fatta sono tenute a
metu tenentur, quibus rebus nox freno o dalla vergogna o dal timore,
maxime adversaria est. (Caes.) cose di cui la notte massimamente
nemica.
illic, in superiore, adiunctio est haec: = l, nella prima [affermazione], la
'Nisi si malunt fame perire'. (Cic.) condizione questa: a meno che non
preferiscano morire di (per) fame.
iussu = per (su) comando, per (su) ordine, per (su) disposizione.
hortatu = per (su, a seguito di) esortazione, sollecitazione, incitamento.
impulsu = per (su) sollecitazione, per spinta, per (su) istigazione, per (dietro)
incitamento.
rogatu = per (su) richiesta, per (su) istanza, per sollecitazione, dietro
preghiera.
concessu = per concessione, per consenso, col beneplacito, col benestare.
consensu = per (a seguito di) accordo, approvazione, assenso,
condiscendimento.
mandatu = per (su, a seguito di) mandato, incarico.
iussu consulis (senatus, regis, = per ordine del console (del senato, del
imperatoris, populi, etc.). re, del generale, ecc.).
iussu meo (tuo, suo, nostro, vestro, = per mio (tuo, suo, nostro, vostro)
etc.). ordine.
L. Torquatus, qui iussu Pompei = Lucio Torquato, che per ordine di
oppido praeerat... (Caes.) Pompeo era a capo della citt...
hunc conspicatae naves, quae iussu = le navi che per ordine di Bruto
Bruti consuetudine cotidiana ad vigilavano quotidianamente davanti al
portum excubabant, sublatis ancoris porto e che avevano visto ci, sollevate
sequi coeperunt. (Caes.) le ancore cominciarono ad inseguirlo.
sensistin illam coloniam meo iussu = non ti sei reso conto che, su mio
meis praesidiis, custodiis, vigiliis esse ordine, quella colonia aveva ricevuto i
munitam? (Cic.) rinforzi delle mie guarnigioni, dei miei
corpi di guardia, delle mie sentinelle?
in vulgus edit suo iussu = davanti al popolo divulga che su suo
Mithrobarzanem profectum pro ordine Mitrobarzane partito
perfuga. (Nep.) fingendosi disertore.
vestro iussu coactus. (Cic.) = costretto dai vostri ordini.
lett. forzato a causa del vostro ordine.
quod si haec vox, huius hortatu = pertanto, se questa voce, plasmata dalle
praeceptisque conformata, non nullis sue esortazioni e dai suoi
aliquando saluti fuit huic profecto insegnamenti, fu talvolta a non pochi
ipsi, et opem et salutem ferre debemus. di giovamento certamente mio
(Cic, Arch., 1,1) obbligo proprio a questo portare, per
quanto sta in me, sostegno e salvezza.
inde hortatu L Valerii Flacci, quem in = di l, esortato da Lucio Valerio Flacco,
consulatu censuraque habuit collegam il quale ebbe poi come collega nel
Romam demigravit in foroque esse consolato e nella censura venne a
coepit. (Nep.) Roma e cominci a frequentare il Foro.
Pompeius quoque, ut postea cognitum = anche Pompeo, come in seguito si
est, suorum omnium hortatu venne a sapere, aveva stabilito, dietro
statuerat proelio decertare. (Caes.) esortazione di tutti i suoi, di dare
battaglia.
agebatur huc illuc Galba vario turbae = Galba era sballottato qua e l sotto la
fluctuantis impulsu. (Tac., Hist., 1,40) mutevole spinta della folla fluttuante.
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
ego denique non solum ab operis tuis = e poi, il mio nome non veniva fatto
impulsu tuo nominabar, sed etiam solo dai tuoi mercenari dietro tua
a populo Romano universo. (Cic.) istigazione, ma anche dallintero
popolo romano.
alicuius impulsu. = per istigazione di uno (di qualcuno).
At creditum est aliquando Sardis. Et = Eppure a volte si creduto ai Sardi. E
fortasse credetur aliquando, si integri forse un giorno ci si fider ancora, se si
venerint, si incorrupti, si sua sponte, si presenteranno con animo sincero,
non alicuius impulsu, si soluti, si incorrotti, di propria volont e non per
liberi. (Cic.) incitamento di qualcuno, indipendenti
e liberi.
itaque feci non invitus ut prodessem = perci non malvolentieri lho fatto, in
multis rogatu tuo. (Cic., Amic., 1,4) modo da giovare a molti dietro tuo
invito.
nos rogatu magistratus assedimus. = noi, su invito del magistrato, ci
(Cic.) sediamo.
ego cum hanc causam Siculorum = quando io, su richiesta dei Siciliani,
rogatu recepissem, idque mihi accettai questa causa, ritenni per me un
amplum et praeclarum existimassem, alto e nobile onore che essi volessero
eos velle meae fidei diligentiaeque far prova della mia lealt e diligenza.
periculum facere. (Cic.)
voluntate atque concessu alicuius. = per volont e concessione di uno (con
(Cic.) il permesso di qualcuno).
Serviusque ut ante dixi regnare = e Servio cominci a regnare, come ho
coepisset, non iussu, sed voluntate gi detto, non dautorit, ma per
atque concessu civium. (Cic.) volont e concessione dei cittadini.
ut res ipsa maturitatem tibi = affinch la situazione stessa ti desse
animadvertendi omnium concessu lopportunit di punire col beneplacito
daret. (Cic.) di tutti.
neque is minus valebat apud = e non che egli riscuotesse meno favore
optimates, quorum consensu praeerat presso gli ottimati, per consenso dei
classi, cum Dion exercitum pedestrem quali presiedeva la flotta, mentre
teneret. (Nep.) Dione aveva larmata di fanteria.
statim consensu senatus et = immediatamente, per consenso del
irrumpentis in curiam turbae ius Senato e della folla che aveva fatto
arbitriumque omnium rerum illi irruzione nella curia gli venne
permissum est. (Svet., Calig., 14) riconosciuto il diritto e larbitrio su
tutte le cose .
Thessalos et Phocenses et Locrenses = sappiamo che i Tessali, i Focesi e i
consensu omnium scimus partium Locresi furono per unanime consenso
Philippi fuisse, tamen cum cetera (allunanimit) dalla parte (del partito)
liberavimus Graecia. (Liv.) di Filippo; tuttavia li abbiamo liberati
insieme al resto della Grecia.
Phoebiadas Lacedaemonius cum = poich lo Spartano Febida conduceva
exercitum Olynthum duceret iterque lesercito contro Olinto e passava per
per Thebas faceret, arcem oppidi, quae Tebe, occup la rocca della citt, detta
Cadmea nominatur, occupavit Cadmea, dietro suggerimento di alcuni
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Ciro A. R. Abilitato
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SYNTAXIS CASUUM
in Dio (cio: amore, giustizia, compassione, perfezone, bellezza, ecc.); in nome della
nostra amicizia = per ci che giustifica la nostra amicizia (cio: interessi comuni, affetti,
passioni, bisogno di condividere esperienze, necessit di fuggire la solitudine, ecc.); e cos
via.
stessa cosa pressa poco e per lo tesso motivo facevano i capi dellesercito pompeiano
e frequentemente entravano in contrasto fra loro con le opposte cavallerie.
qua de causa = per la qual ragione / per questo motivo; quibus de (ex) causis
= per le quali ragioni / per questi motivi.
Es.: qua de causa Helvetii quoque reliquos Gallos virtute praecedunt (Caes., B.
G., 1,1) = anche gli Elvezi superano in valore gli altri Galli per questa [stessa]
ragione; quibus de causis quis non iure miretur ex omni memoria aetatum
temporum civitatum tam exiguum oratorum numerum inveniri? (Cic., Orat., 1,16) =
per queste ragioni, chi a buon diritto non si stupirebbe di trovare in tutta la storia
delle generazioni, dei tempi e delle civilt un cos esiguo numero di oratori?; quibus
ex causis et a divo patre tuo petieram, ut illum in amplissimum ordinem
promoveret (Plin. Min., Ep., 10,4) = per queste ragioni chiesi al divo tuo genitore che
egli fosse fatto avanzare in quellillustrissimo ordine.
hac de causa = per questo motivo; his de (ex) causis = per questi motivi.
Es.: hac de causa constituerat signa inferentibus resistere, prior proelio non
lacessere (Caes.) = per questo motivo aveva stabilito di opporre resistenza agli
attaccanti, ma di non entrare per primo in battaglia; his de causis aguntur omnia
raptim atque turbate (Caes.) = per questi motivi si fa tutto in fretta e in modo
confuso; his ex causis in spem certissimam adducor, perpetuam nobis
maioremque in dies futuram esse concordiam (Plin. Min.) = per queste ragioni io
nutro la pi fiduciosa speranza che la nostra reciproca amicizia sar perpetua e di
giorno in giorno pi salda.
b) la forma del complemento di causa con ob, propter, per e laccusativo (per, a
motivo di, a causa di) quella che si preferisce per indicare la causa esterna.
hunc scitote fuisse Heraclium in ea = sappiate che in quel processo fu
causa qui propter gravem morbum implicato questo Eraclio, che per un
oculorum tum non navigavit. (Cic.) grave male agli occhi non pot allora
navigare.
non est itaque quod quemquam = non c dunque motivo di credere che
propter canos aut rugas putes diu uno sia vissuto a lungo a causa dei
vixisse: non ille diu vixit, sed diu fuit. capelli bianchi e delle rughe: non
(Sen.) vissuto a lungo, bens stato al mondo
a lungo.
quam ob rem (opp. quamobrem). = per la qual cosa / a motivo di ci / per
questi motivi / per questa ragione /
ragion per cui / pertanto / perci /
quindi.
quam ob rem, Quirites, consilio, = per questa ragione, Quiriti, con
quantum potero, labore plus paene saggezza, di quanta ne sar capace, con
quam potero, excubabo vigilaboque pro laboriosit, anzi direi pi che potr,
vobis. (Cic.) star in guardia e vigiler a vostra
difesa.
quam ob rem circa easdem satae = per questa ragione, piantate intorno ai
diversitate naturae locupletant. (Plin. medesimi [alberi], li arricchiscono per
Ma.) la diversit della loro natura.
quam ob rem ab eo non modo nihil = a motivo di ci non solo non dovete
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Ciro A. R. Abilitato
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SYNTAXIS CASUUM
timere, sed maiora et meliora expectare temere nulla da parte sua, ma dovete
debetis. (Cic.) aspettarvi azioni pi grandi e migliori.
decem quondam annos urbs oppugnata = molto tempo fa una citt per dieci anni
est ob unam mulierem ab universa fu cinta dassedo da tutta quanta la
Graecia, quam procul ab domo? (Liv.) Grecia a causa di una sola donna, e
quanto distante dalla patria!
itaque utilitas valuit propter = pertanto lutilit prevalse a motivo
honestatem, sine qua ne utilitas dellonest, senza la quale non avrebbe
quidem esse potuisset. (Cic., Off., 3,40) potuto esserci neppure lutilit.
qui appellati sunt propter caritatem = che erano chiamati padri per motivi di
patres. (Cic.) stima.
[Scipio] facile in civitatem receptus = [Scipione] poich aveva facilmente
esset, propter humanitatem atque ottenuto la cittadinanza romana, per la
doctrinam Anco regi familiaris est sua gentilezza di costumi e la sua
factus. (Cic., Rep., 2,20) cultura, divenne intimo amico del re
Anco.
illi tamen propter te nascuntur. (Plin. = per te tuttavia essi nascono.
Min., Pan., 28)
mihi vero ad Nonas bene maturum = s, verso il cinque mi sembra sia molto
videtur fore, neque solum propter rei opportuno, e non solo per la situazione
publicae [causam], sed etiam propter politica ma anche per la stagione.
anni tempus. (Cic.)
si propter amicitiam vellet illum ab = se per motivi di amicizia avesse voluto
inferis evocare, propter rem richiamarlo dagli inferi, lo avrebbe
publicam fecisset. (Cic.) fatto per il bene dello Stato.
te diligo propter tua humanitatem. = ti apprezzo per la tua gentilezza di
costumi (umanit, cortesia, affabilit).
cum M. Fabio mihi summus est = con Marco Fabio ho grandissima
valdeque eum diligo cum propter familiarit e molto lo apprezzo, sia per
summam probitatem eius ac la sua grandissima onest e per
singularem modestiam tum quod in leccezionale moderazione, sia perch
iis controversiis optima opera eius uti in quelle dispute sono solito valermi
soleo. (Cic.) del suo prezioso sostegno.
propter hoc. = per questo / a causa di questo / perci.
post hoc, ergo propter hoc. (detto = dopo ci, dunque a causa di ci.
mediev.)
propter quod. = per la qual cosa (per questo, perci).
ob (propter) eam causam. = perci / per tale motivo / per questa
(quella) ragione.
quare suscipienda quidem bella sunt = per cui si deve ammettere la guerra
ob eam causam, ut sine iniuria in proprio per questa ragione, e cio
pace vivatur. (Cic.) perch si viva senza offesa e in pace.
nunc autem ea fuit necessaria propter = daltra parte ora ci si reso necessario
eam partem epistulae tuae. (Cic.) a causa di quella parte della tua lettera.
itaque propter hanc dubitationem = pertanto, a motivo di questa mia
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
turbato per metum ludicro maesti = sconvolto a causa del terrore il pubblico
parentes virginum profugiunt. (Liv.) spettacolo, i genitori delle fanciulle
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
fuggirono afflitti.
quem ad modum si Fannius Roscium = come anche se si sostenesse che stato
fraudasse diceretur, utrumque ex Fannio a frodare Roscio, per ciascuna
utriusque persona veri simile persona e da entrambe le parti
videretur et Fannium per malitiam sembrerebbe verosimile, sia che Fannio
fecisse et Roscium per avesse agito per malvagit, sia che
imprudentiam deceptum esse. (Cic.) Roscio si fosse lasciato ingannare per
inesperienza.
eo modo minume posse putabant per = in tal modo ritenevano che lanimo
licentiam insolescere animum umano non potesse insolentire a causa
humanum. (Sall.) della piena libert.
et tu per aetatem et = e tu, per la tua et e per la tua bellezza,
pulchritudinem capax eius es. (Apul.) sei il tipo che fa per lei.
filius Croesi regis, cum iam fari per = il figlio del re Creso era bambino, e per
aetatem posset, infans erat et, cum let avrebbe potuto ormai parlare, ma
iam multum adolevisset, item nihil per quanto poi molto crescesse, non era
fari quibat. (Cic.) parimenti affatto capace di pronunziare
parola.
neque ego per ignaviam aut vana = n io, per vilt o a causa di inconsistenti
ingenia incerta pro certis captarem. inclinazioni inseguirei lincerto in luogo
(Sall.) del certo.
Manlius consul quia ipse per = il console Manlio, poich per ragioni di
valetudinem id bellum exsequi salute non aveva potuto seguire di
nequierat, dictatorem L. Papirium persona quella guerra, nomin dittatore
Crassum dixit. (Liv.) Lucio Papirio Crasso.
per fidem vestram inquit = in nome della vostra lealt implor e
Quirites, per pietatem publicam della comune piet, aiutate un
perempto civi subsistite. (Apul.) concittadino distrutto.
at hi contra, ignavissimi homines, = ma questi, al contrario, uomini
per summum scelus omnia ea sociis inettissimi, a causa dellestrema
adimere, quae fortissimi viri victores scelleratezza, strapparono agli alleati tutti
reliquerant. (Sall.) quei diritti che uomini fortissimi avevano
da vincitori loro lasciato.
miserere," ait "sacerdos, miserere = abbi piet disse sacerdote, abbi piet,
per caelestia sidera per inferna in nome delle stelle celesti, delle potenze
numina per naturalia elementa infernali, degli elementi della natura, dei
per nocturna silentia et adyta silenzi della notte, e per i segreti recessi
Coptica et per incrementa di Copto, per le piene del Nilo, per i
Nilotica et arcana Memphitica et misteri di Menfi e per i sistri di Faro.
sistra Phariaca. (Apul.)
scilicet ne per otium torpescerent = e si capisce, affinch la mano e lanimo
manus aut animus, gratuito potius non si infiacchissero per ozio, preferiva
malus atque crudelis erat. (Sall.) piuttosto essere crudele e malvagio senza
motivo.
quo adprobavit plane, ut equidem = dove ha chiaramente dimostrato,
arbitror, quanta mala per come da parte mia ritengo, quanti mali a
temulentiam terrarum orbi causa dellubriachezza avesse portato al
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Ciro A. R. Abilitato
GRAMMATICA LATINA
SYNTAXIS CASUUM
4. Le espressioni per me, per te, per se, per se ipsum ecc., indicano, a
seconda del contesto, il mezzo (cfr 66), il modo (cfr 69) o la causa.
causa: sed ut eis probentur qui omnia recta atque honesta per se expetenda duxerunt
et nihil omnino in bonis numerandum nisi quod per se ipsum laudabile esset (Cic.) =
ma che siano accettate da parte di coloro i quali ritennero che tutto ci che giusto ed
onesto dovesse essere di per se stesso (per la sua stessa natura) perseguito, e che non si
dovesse affatto annoverare tra i beni se non ci che di per se stesso (per sua natura) sia
degno di lode; nec est viri boni errare et diligere quod per se non sit diligendum: per
se igitur ius est expetendum et colendum (Cic.) = non si addice alla persona dabbene
sbagliare ed amare ci che di per s (per sua stessa natura) non sarebbe da amare: infatti il
diritto di per s (per sua stessa definizione) da desiderare e da coltivare; omnia recta
atque honesta per se expetenda sunt (Cic.) = tutte le cose rette e oneste sono di per se
(a motivo di quel che sono, per loro stessa natura) da ricercarsi; ubi illa sancta
amicitia, si non ipse amicus per se amatur toto pectore, ut dicitur? (Cic.) = dov quel
sacro sentimento dell'amicizia, se lamico stesso, come si dice, non di per s (in quanto
tale) amato con tutta l'anima?; Itaque dicendum est Mentes ipsas per se ex natura sua
primitiva dissimiles esse inter se, contra quod natura vulgo putatur (Leibniz) = perci
occorre dire che le Menti sono di per se stesse (per loro natura), [ossia] per la loro natura
primitiva, dissimili tra loro, al contrario di quanto comunemente si crede.
6. hanno valore causale gli avverbi quapropter (a motivo di che?, per qual ragione?,
perche? / per cui, ragion per cui, per la qual cosa, e perci), quare (perche?, per quale
ragone? / per cui, ragion per cui, per la qual cosa, perci / anche modale-strumetale: in
che modo?, con quale mezzo?, come?).
c) la forma del complemento di causa con prae e lablativo propria della causa
impediente, e ricorre in espressioni negative, quando sussiste una causa che
impedisce lazione espressa dal verbo.
prae lacrimis scribere non possum. = per le lacrime non riesco a scrivere.
(Cic.)
non me dius fidius prae lacrimis = che il divino Fidio mi aiuti (= sulla mia
possum reliqua nec cogitare nec buona fede)!, per le lacrime non riesco
scribere. (Cic., Att., 9,12) a pensare n a scrivere il resto.
sed finis sit; neque enim prae = ma vi sia un limite (si finisca qui /
lacrimis iam loqui possum, et hic se basta cos): perch gi infatti per le
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lacrimis defendi vetat. (Cic., Mil., 105) lacrime non riesco a parlare, ed egli si
oppone ad essere difeso dalle lacrime.
e quibus unus, cum Perses hostis in = uno di loro, in un abboccamento,
conloquio dixisset glorians: solem allorch un nemico persiano aveva
prae iaculorum multitudine et detto gloriandosi: per la gran quantit
sagittarum non videbitis; In umbra di dardi e frecce non vedrete il sole,
igitur inquit pugnabimus. (Cic., rispose Allora combatteremo
Tusc., 1,101) allombra.
Ignosce, obsecro te. Non possum prae = Perdonami, ti scongiuro. A causa del
fletu et dolore diutius in hoc loco pianto e dellangoscia non riesco a
commorari. (Cic.) trattenermi (ad insistere) pi a lungo su
questo punto (su questo argomento).
attollunt reficiuntque et ex valle devia = lo drizzano e lo rianimano, e da quella
in viam portant, vix sibimet ipsi prae valle fuori mano lo portano sulla
necopinato gaudio credentes. (Liv., strada, a mala pena credendo a se stessi
39,49) per la gioia inaspettata.
non reddere salutem, non hiscere = nessuno era riuscito a rendere il saluto,
quemquam prae metu potuisse, nessuno per il timore era riuscito ad
tamquam ferentibus adhuc cervicibus aprir bocca, come se portassero ancora
iugum sub quod missi essent. (Liv.) sul collo il giogo sotto il quale erano
stati fatti passare.
quod et tibi ego servire delegissem et = sia perch avevo scelto di servire te, sia
illi professioni prae difficultate perch non ero in grado di resistere a
spirandi ac dolore pectoris non quellincarico a causa delle difficolt
sufficerem. (August.) di respirazione e del dolore al petto.
virum optimum, qui periculum = un uomo eccellente, che per la mia
fortunarum et capitis sui prae mea salvezza non ha badato ai rischi cui
salute neglexit. (Cic.) esponeva il suo patrimonio e la propria
persona.
quorum clamor si qui forte fuerit, = ma il loro grido, se mai si lever, dovr
admonere vos debebit, ut eum civem esservi di monito affinch tratteniate
retineatis, qui semper genus illud quel cittadino, che per la vostra
hominum clamoresque maximos prae salvezza non si lasci mai intimorire da
vestra salute neglexit. (Cic., Mil., 3) quellaccozzaglia di gente e dai loro
alti strepiti.
prae ululatibus tympanorumque et = a causa delle urla e dello strepito di
cymbalorum strepitu nulla vox timpani e cembali, nessun grido di chi
quiritantium inter stupra et caedes chiedeva aiuto poteva essere udito
exaudiri poterat. (Liv., 39,8) durante gli stupri e le stragi.
nam longi et multi videbantur prae = infatti, lunghi e numerosi erano
amore libertatis. (August.) sembrati, a causa del mio desiderio di
libert.
7. Altri usi di prae e lablativo.
a) in confronto a, rispetto a, a paragone di. Es.: nondum christianus coniuge fideli
ea ipsa tamen artiore prae ceteris conpede ab itinere, quod aggressi eramus,
retardabatur (August.) = non ancora cristiano, marito di una donna credente, proprio per
essa era tuttavia impedito da un legame pi stretto degli altri (rispetto agli altri) a seguire
la via da noi intrapresa; Amantius haruspex, ea tempestate prae ceteris notus,
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occultiore indicio proditus [est] (Amm.) = laruspice Amanzio, noto a quel tempo
rispetto a tutti gli altri, fu denunciato su delazione anonima; iam enim me illa [spes
honoris et pecuniae] non delectabant prae dulcedine tua et decore domus tuae, quam
dilexi (August., Conf., 8,1) = infatti, quelle attrattive [la speranza di onori e ricchezze] non
mi allettavano pi, ormai, in confronto alla tua dolcezza e allo splendore della tua dimora,
che amavo.
b) davanti, dinanzi. Es.: ac prope Tiberim fluvium, qua prae se armentum agens
nando traiecerat, loco herbido ipsum fessum via procubuisse (Liv.) = e presso il fiume
Tevere, per il quale aveva fatto passare a guado larmento spingendolo davanti a s, egli
stesso stanco per la via si sdrai in un luogo erboso; ubi paulo asperior ascensus erat,
singulos prae se inermos mittere, deinde ipse cum illorum armis sequi (Sall.) = dove la
salita si presentava un poco pi difficile, li faceva andare a uno a uno avanti (davanti a s)
senza armi, poi lui stesso li seguiva con il loro equipaggiamento.
c) a portata di, alla portata, pronto, nellespressione prae manu = alla mano / a
portata di mano / pronto alla mano. Es.: et aes si forte prae manu non fuerit, nemo
eum exspirare patietur (Apul., Met., 6,18) = e se per caso non ha il denaro a portata di
mano (pronto alla mano), non gli sar permesso neanche di morire.
8. Pu avere valore di complemento di causa anche la costruzione con pro e lablativo,
dove la preposizione pro assume il significato di a causa di, a motivo di, a seguito di,
per il fatto che, in virt di, grazie a. (cfr 71, nota 2).
Es.: aliquem pro scelere ulcisci (Caes.) = infliggere una punizione a uno per il
suo misfatto; pro statu rei praesentis id aptius videbatur (Amm.) = data la
situazione presente, ci sembrava pi opportuno; hortaturque ne sui in perpetuum
liberandi atque ulciscendi Romanos pro iis quas acceperint iniuriis occasionem
dimittant (Caes.) = e li esorta a non perdere loccasione di rendersi per sempre liberi
e di vendicarsi dei Romani per i torti da essi ricevuti; pro eo quod (Cic.) = per il
fatto che (perch); quod equidem dis habeo gratiam, non proinde quia natus est,
quam pro eo quod eum nasci contigit temporibus vitae tuae (Gell.) = e perci
certamente ringrazio gli di, non tanto perch nato, quanto per il fatto che gli
capitato di nascere al tempo della tua vita; pro eo quanti te facio (Cic.) = per la
stima che ho di te (che ti porto), anche modo conforme (conformemente, in
conformit, in modo corrispondente) alla stima che ho di te; equidem pro eo
quanti te facio quicquid feceris approbabo (Cic., Fam., 3,3,2) = da parte mia, per la
stima che ho di te, qualunque cosa farai (tu faccia) io approver; aliquem amare
pro eius suavitate (Cic.) = amare uno per la sua cortesia (amabilit); primum
Scaevolae te dedisti, quem omnes amare meritissimo pro eius eximia suavitate
debemus (Cic.) = innanzi tutto, ti sei offerto a Scevola, che tutti dobbiamo amare,
come moltissimo merita, per la sua eccellente amabilit; interim ama iuvenem et
temporibus nostris gratulare pro ingenio tali, quod ille moribus adornat! (Plin.
Min.) = frattanto apprezza il giovane e mostrati grato alla nostra epoca per un simile
ingegno (a motivo di un simile ingegno), che egli esalta col proprio carattere; id tu
pro tua summa erga me benevolentia perpetuaque observantia mihi
liberalissime atque humanissime recepisti (Cic.) = questo tu, grazie alla tua grande
benevolenza verso di me e alleterna stima, molto nobilmente e umanamente me lo hai
garantito; pro tua prudentia (Liv.) = per la tua accortezza / data la tua
assennatezza / a motivo della (grazie alla) tua ragionevolezza / ragionevole come sei;
sed intellegis pro tua praestanti prudentia, Cn. Domiti, cum hac sola rem esse
nobis (Cic.) = ma tu, Gneo Domizio, comprendi, data la tua eccellente oculatezza,
che per noi la questione sta con (verte su) costei sola (si trova sempre legata a costei
sola; si trova sempre, in un modo o nellaltro, collegata a costei); discessere socii,
pro tristi nuntio tristiorem domum referentes (Liv.) = gli alleati erano partiti a
seguito di una triste notizia, ed una ancor pi desolante ne riportavano in patria;
Considius interim cum ad urbem cum copiis accessisset et animadvertisset
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praesidium Caesaris ibi esse, non ausus periculum suorum facere nulla re gesta pro
moltitudine hominum rursus se Hadrumetum recepit (Caes., B. Afr., 33) = frattanto
Considio, essendosi avvicinato con le milizie alla citt ed essendosi accorto che questa
era presidiata dalla guarnigione di Cesare, non osando fare sacrificio dei suoi con
alcuna azione a causa della numerosit degli uomini, ritorn ad Adrumeto; pro eo
ac debui (Cic.) = a motivo del mio obbligo / per tutto quello che mi ha reso
obbligato; postea quam mihi renuntiatum est de obitu Tulliae, filiae tuae, sane
quam pro eo ac debui graviter molesteque tuli communemque eam calamitatem
existimavi (Cic., Fam., 4,5) = allorch mi fu riferito della dipartita di tua figlia Tullia,
ne fui davvero profondamente e dolorosamente colpito, tanto che la ritenni, per tutto
quello che mi fa obbligato, una comune sventura; concursus inde ad consulem
factus omnium ferme iuniorum et pro se quisque nomina dabant (Liv., 10,25) =
accorsero quindi dal console quasi tutti i giovani, ciascuno per proprio conto (per
proprio interesse), e fornivano il loro nome (si arruolavano).
9. La causa con a (ab), e (ex), de + ablativo (a causa di, a motivo di, a seguito di, in
conseguenza di).
Es.: multa me sollicitant et ex rei publicae tanto metu et ex his periculis quae
mihi ipsi intenduntur (Cic.) = molte cose mi turbano, sia in conseguenza di tanto
sconvolgimento dello Stato, sia per le attuali minacce che alla mia stessa persona
vengono indirizzate; non accidit hoc ab infirmitate mentis sed a novitate rei
(Sen.) = questo non viene dalla (non avviene per) debolezza danimo, ma dalla
singolarit (per la novit) di un avvenimento; Germanico bello confecto, multis de
causis Caesar statuit sibi Rhenum esse transeundum (Caes.) = terminata la guerra
con i Germani, Cesare stabil che per molte ragioni si doveva attraversare il Reno;
multis de causis Caesar maiorem Galliae motum expectans (Caes.) = per molte
ragioni Cesare si aspettava una pi grave sollevazione della Gallia.
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audimus nomen hoc [vitam beatam] et = udiamo questa parola [felicit], e tutti noi
omnes rem ipsam nos appetere fatemur; ammettiamo di desiderare la stessa cosa
non enim sono delectamur. (Augst.) significata: non certo del suono ci
appassioniamo (ci interessiamo).
quaeres a nobis, Gratti, cur tanto opere = mi chiederai, Grazzio, perch io trovi un
hoc homine delectemur. (Cic.) cos vivo diletto in questuomo.
che
quin etiam iumentis, quibus maxime = anzi i Germani non fanno uso di
Galli delectantur, quaeque inpenso giumenti importati, dei quali sono
parant pretio, Germani importatis non moltissimo appassionati (per i quali
utuntur. (Caes.) hanno una vera passione) i Galli, che li
acquistano a caro prezzo.
che
puto te Latinis meis delectari, huic = penso che i miei scritti in latino ti
autem Graeco Graecum invidere. (Cic. facciano piacere, mentre questo in greco
1,20) un greco non lo veda di buon occhio .
che
ergo hoc proprium est animi bene = questo dunque proprio dellanimo ben
constituti, et laetari bonis rebus et educato, da una parte godere delle cose
dolere contrariis. (Cic.) buone, dallaltra dolersi delle nocive.
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nihil mali accidisse Scipioni puto, mihi = penso che nessun male si sia abbattuto su
accidit, si quid accidit; suis autem Scipione: se qualcuno stato colpito,
incommodis graviter angi non amicum quello sono io. Ma affliggersi
sed se ipsum amantis est. (Cic.) gravemente per le proprie disgrazie
tipico di chi ama se stesso, non lamico.
me ipse consolor et maxime illo solacio = so consolarmi da me, soprattutto nella
quod eo errore careo quo amicorum convinzione di essere lontano dallerrore
decessu plerique angi solent. (Cic.) in virt del quale i pi sogliono
tormentarsi per la morte degli amici.
7. essere afflitto nellanimo, essere tormentato in animo, essere depresso: audio te
animo angi et medicum dicere ex eo te laborare (Cic.) = sento dire che sei tormentato in
animo e che secondo il medico stai male per questo.
di uno.
nostris malis indolescere. (Ov.) = angustiarsi (affliggersi) per le nostre
sventure.
non alias magis sua populique Romani = dicono che Tiberio non si sia mai tanto
contumelia indoluisse Caesarem (= angustiato per unoffesa arrecata a s e al
Tiberium) ferunt, quam quod desertor et popolo romano, quanto per il fatto che
praedo hostium more ageret. (Tac.) un fuggiasco o un predone si
comportasse poi (rettamente) secondo il
costume del nemico.