Analisi Armonico Mozart-Unito
Analisi Armonico Mozart-Unito
Analisi Armonico Mozart-Unito
orchestra, K495
I. Allegro maestoso
1.4 Sviluppo nella relativa minore, dalla battuta 97 (45 battute) ........................... 6
Ripresa dalla battuta 142 fino alla fine (76 battute) ............................................... 6
Conclusione................................................................................................................. 10
Contesto storico
molto permeabile, particolarmente nei concerti, le virtù melodiche e timbriche degli strumenti
Alla base del suo linguaggio musicale cominciato molto precocemente, stanno l’influsso dei
grandi maestri partendo dal suo padre Leopold, e dalla parte sociale-culturale la corrente
Mozart era un attentissimo osservatore della realtà circostante, fece molto viaggi che
arrichirono la sua esperienza di vita e anche musicale, e si sa che gradiva la buone compagnie.
Un gran esempio sono gli incontri col simpatico cornista della corte a Salisburgo Ignaz Leutgeb,
dai quali nacquero i 4 concerti per Corno e Orchestra, scritti alla sua dedica (1782-1786).
Curiosità: Nell'Allegro del primo concerto per Corno K. 412, sono scritte sulla
Questo concerto è nella tonalità di mi bemolle maggiore, tonalità favorita visto le limitazioni
Il suo inizio risente dell’andante che si trova nella “Sonata per pianoforte a quatro
mani 2” K 497.
Il preludio dell’orchestra (che prepara l’ambiente per l’entrata del solista) riecheggia
La prima frase del incipit, presenta la stessa struttura del primo tema dell’esposizione:
arpeggio (Mib, Sol, Sib), che poi scende in crome. Si presentano tanti arpeggi, salite e discese
graduali.
melodico che ha sicuramente qualche legame con la cantata “Die Maurerfreude” K471, dopo
contrabassi.
Alla battuta 33, i violini aprono un secondo motivo melodico, il quale viene
seguitamente ripetuto dal corno solista con gli oboi (un’ottava sopra) che sfocia nelle cadenze
-Una particolarità è l’entrata anticipata del corno solista sulla coda dell’esposizione
orchestrale-.
(A, A’/B e B), -4 battute per frase-, e presenta un carattere lirico e virtuoso.
Frase A
Il secondo tema (se così si può chiamare) -battuta 56- comincia nella tonalità di base
(Mib Magg) e modula alla fine verso la dominante (Sib Magg) ed ha un carattere più cantabile.
Frase A:
Frase A1:
Battuta 70: 4 battute di tonicizzazioni che finiscono in una cadenza perfetta che
conferma la modulazione.
Battuta 75: c’è la coda; i violini primi suonano il motivo iniziale del preludio
dell’orchestra e il corno fa il contrappunto, e subito dopo l corno suona una discesa cromatica
La seconda idea (Battuta 115) porta più speranza e si presenta in Lab Maggiore.
orchestrali, per tradizione. Donald F.T. ci dice che per Mozart, questa sezione era una fusione
Dopo la cadenza del solista, il movimento finisce riproponendo la coda del preludio.
Schema della Forma:
Conclusione.
È una novità per l’epoca, parlando sul corno, il fatto che Mozart abbia scritto così tanti
concerti e in una maniera assai virtuosistica per il solista; sapendo che il corno non era mai
stato uno strumento solistico come per esempio il violino. La ragione principale per la quale il
corno non veniva visto come strumento virtuoso era la sua conformazione; prima veniva
utilizzato come segnale di richiamo nelle battute di caccia e per quel motivo, doveva essere
semplice o il più “naturale” possibile per montare sul cavallo, e questa indole dello strumento
viene rappresentata nel Rondò finale di questo concerto.Il corno, appunto “naturale”, ha la
differenza, rispetto quello odierno, non aveva pistoni o valvole di cambio; veniva quindi
suonato sfruttando gli armonici naturali dello strumento. Il cornista era costretto a modificare
della mano nella campana, anche se questi suoni avevano un’evidente differenza timbrica con
i suoni naturali.
Analisi
orchestra, K495
I. Allegro maestoso
"La musica è la più romantica di tutte le arti, perché ha per oggetto l'infinito", questa
È proprio in questo movimento culturale che nasce l’originale compositore tedesco Robert
Schumann (1810-1856), a Zwickau, divenendo tra i massimi esponenti grazie alle sue
Le sue melodie pianistiche hanno in lui, la variazione di un minimo tema, il suo mezzo
espressivo più consono e sono spesso concepite come movimenti di accordi, in una tessitura
musicale densa come si mostra in questo capolavoro, intitolato originalmente “Romanze und
Allegro für Klavier und Horn”, scritto due giorni dopo i 3 Phantasiestücke, il 14 di Febbraio e
completato nella giornata del 17 del 1849, (anno considerato dal compositore fra i più fecondi
della propria esistenza, e che fu l'ultimo da lui trascorso a Dresda) e subito dopo (18 di
Febbraio) si impegnò nella composizione del “Konzertstück für vier Ventilhörner”, che è un
La prima esecuzione privata fu a Lipsia nella residenza di Schumann il 2 marzo del 1849,
eseguita da Clara e il proprio copista di Schumann, che era cornista nella cappella reale di
Dresda; e la prima esecuzione pubblica a Dresda al Hotel de Saxe, il 26 di gennaio del 1850
con il violino suonato da Franz Schubert (omonimo del compositore Vienesse), e con Clara
Schumann al pianoforte.
Schumann sperimenta a fondo le risorse tecniche ed espressive del nuovo corno in fa a tre
pistoni, che era stato introdotto in Germania pochi anni prima da Uhlmann (1806-1878), e qui,
trova una delle primissime pagine importanti del suo repertorio solistico in una atmosfera
Un aspetto anche tipico del Romanticismo, che si mostra chiaramente in questo brano è
Lo stile del maestro è marcato dalla sua psicologia: la sua bipolarità e le sue
ossessioni. I 2 caratteri che lui introduce nella sua rivista musicale; Eusebius come
mostrano ogn’uno nella sua pienezza in questi 2 Movimenti. L’adagio contiene un’ampia ed
eloquente melodia che ci rimanda all’Adagio sostenuto della Seconda Sinfonia, cioè uno dei
vertici, prima del Tristano, della funzione melodica nella musica romantica.
Subito dopo l’Adagio, viene un trascinante ed euforico Allegro -Clara indicava che
aveva queste qualità: “superbo, fresco, appassionato”- con la ricomparsa in esso di uno spazio
cantabile in un intermezzo che si ricollega alla grande melodia dell’Adagio dopo il quale,
emerge per contrasto l'esaltata concitazione delle pagine finali e il pezzo si chiude con quello
corni iniziato da Schumann poche ore dopo aver scritto le ultime note di questa
bellissima opera.
Il pianoforte ed il corno, in duo, stabiliscono un carattere molto intimo nel suo dialogo
diretto tra di loro (il pianoforte non prende più la funzione di “cornice”). Il fatto che non ha
introduzione è un fatto rivoluzionario, come Schubert, subito partire con il discorso, con poca
introduzione, rispetto ai LIEDER di Mozart, che caratteristiche hanno. Perche questa è una
romanza senza parole Il flusso è abbastanza continuo visto che le zone di riposo non sono
chiaramente stabilite per il gioco d’imitazione di motivi fra gli strumenti che non si ferma
(l’imitazione è a volte letterale e a volte con leggere variazioni). Il Corno compie anche una
Maggiore è legata frequentemente con la sensazione di pace ed è adatta per il Corno poiché la
diteggiatura non è difficile, permettendo anche l’esecuzione di passi con fluidità e virtuosità,
ma in
spaziale, genera il brano. È una forma semplice, una variazione e sviluppo, sempre senza
arrivare ad avere la struttura e la complessità propria del “Tema con Variazioni”. Dalla Frase
1Pa, viene fuori da subito una volontà cromatica ed ogni volta che si ripete, sarà facile
complementare rispetto al corno, in maniera anacrustica, come una risposta. Il corno imita poi
riguardo alla stabilizzazione armonica ed il senso di avere una tonica. Poi il pianoforte porta
Questa opera rappresenta veramente una sfida per il musicista che vuole eseguirla
estremamente ampio di tre ottave e mezza. Ma oltre questa sfida, che parte dalla novità del
nuovo corno per la sua agilità di estensione e possibilità cromatiche, l’interprete gode perché
con Schumann, nella sua capacità per combinare perfettamente le capacità liriche e tecniche
infinita.