Programma Di Sala
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Musiche di
Franz Strauss
György Ligeti
Olivier Messiaen
PROGRAMMA DI SALA
Franz Strauss
INTRODUZIONE, TEMA E VARIAZIONI
(op. 13, Monaco di Baviera, 1875)
I. Introduzione - Adagio
II. Tema - Allegretto
III. Variazione 1
IV. Variazione 2
V. Andante cantabile
VI. Rondo
Olivier Messiaen
APPEL INTERSTELLAIRE
(Parigi, marzo 1971)
corno: Alberto Galoppini
Wolfgang Amadeus Mozart
CONCERTO PER CORNO E ORCHESTRA N°3 IN
MI BEMOLLE MAGGIORE
(KV447, Vienna, 1783 - '87)
S
ebbene sia stato scritto in un periodo di successi alterni
per l'oramai trentenne Amadeus, la ricchezza dei colori
orchestrali e la perfetta fusione tra virtuosismo e capacità
espressiva della scrittura del solista rendono il KV 447 il più
"maturo" fra i concerti per corno da lui composti, che assieme
costituiscono uno dei vertici della produzione mozartiana,
nonché un punto di svolta nella storia del repertorio cornistico.
F
ranz Strauss ha composto le sue opere per corno in parte
per se stesso e in parte a scopo didattico. Era infatti uno
dei più abili cornisti della sua epoca, docente
dell'accademia musicale di Monaco, e primo corno della
Bayerische Staatsoper proprio nel periodo in cui Richard
Wagner curava le rappresentazioni di alcune delle sue maggiori
opere in questo teatro. Un po' per le parti orchestrali
estenuanti, specialmente de "I maestri cantori di Norimberga", e
un po' per il suo stesso carattere permaloso e burbero, Franz
Strauss si scontrò molto spesso con lui, e tentò anche per lungo
tempo di dissuadere il figlio Richard a emulare il suo stile
compositivo, cosa che non gli riuscì del tutto, ma che lo fece
comunque rimanere quasi sempre diametralmente opposto alle
correnti disgregative della struttura formale tradizionale e della
tonalità (Mahler e poi l'Espressionismo). Si può dire che
Richard Strauss sia stato in grado di far conciliare finalmente
l'animo di Wagner con quello del padre. Fu infatti grazie
all'eredità wagneriana del linguaggio armonico e delle sonorità
profonde della grande orchestra, e d'altra parte dell'amore verso
la tradizione e la semplicità delle melodie, che poté dar vita al
suo stile unico, a cavallo tra musica dell'avvenire, nostalgia del
passato e diffidenza mista a inquietudine verso il futuro, che gli
conferì il soprannome da parte di alcuni di "Klimt della musica".
Nell'opera 13, l'amore viscerale di Franz Strauss per gli autori
classici emerge già dall'introduzione, il cui tema è palesemente
citato dal concerto per corno KV447 di Mozart, che viene però
immerso in un'atmosfera lirica e sognante. La stessa atmosfera
si prolunga nel "tema", di ispirazione popolare e cantabile, e
nelle due variazioni, giocose e passionali ma mai platealmente
virtuosistiche. I suoi obiettivi didattici infatti erano sempre volti
alla valorizzazione della qualità del suono e del fraseggio più
che alla semplice perfezione tecnica, e a tal fine non esitò a
privilegiare l'uso del corno in Si bemolle rispetto a quello in Fa.
L
e "Sei bagatelle per quintetto di fiati" costituiscono la
trascrizione, operata per mano dello stesso Ligeti, di sei
degli undici brevi pezzi per pianoforte di Musica
Ricercata, titolo che rivela il suo intento sperimentale oltre che
didattico. La volontà era di valorizzare al massimo le capacità
espressive ottenibili con un numero limitato di suoni. Ad
esempio, in Musica Ricercata 1 vengono utilizzate solo due note,
delle quali la seconda si sente solo alla fine: per cui, Ligeti
individua potenzialità espressive in continui cambi di ottava, di
timbro, di ritmo utilizzando quasi sempre una sola nota. Nei
movimenti successivi Ligeti utilizzerà tre note, poi quattro, fino
ad arrivare all'ultimo brano, composto esplicitamente "in
omaggio a Frescobaldi", che si tratta di un complesso "ricercare"
pancromatico e completamente atonale, vicino al linguaggio di
Béla Bartók, di cui Ligeti resterà sempre un grande ammiratore
e per certi versi prosecutore (Musica Ricercata viene spesso
paragonata ai Mikrokosmos).