Naturalismo
Naturalismo
Naturalismo
Affermazione del romanzo realista e sociale per celebrare il trionfo della borghesia e della nuova società
industriale . Si prediligono vicende contemporanee.
Storie individuali calate in un preciso contesto socio economico
Il realismo si sviluppa con forme diverse in tutta Europa. Ma è in Francia che si definisce a livello teorico.
Studio dell’uomo nell’ambito delle condizioni economiche e ambientali della società in cui vive. La
narrazione realista giunge al culmine con Gustave Flaubert e il suo romanzo “Madame Bovary”, scandaloso
e immorale all’epoca.
Il naturalismo nasce in Francia nel 1865 con la pubblicazione del romanzo Germine Lacertoux dei fratelli
Edmond e Jules de Goncourt che risento dell’influenza del positivismo e e del realismo.
Determinismo
Teoria dell’evoluzione
Studi di fisiologia
Si affrontano tematiche legate alla nuova realtà industriale, l’ammirazione per la scienza, le disuguaglianze
sociali: FUNZIONE SOCIALE DELL’ARTE
Verismo
Anni Settanta dell’Ottocento grazie a Luigi Capuana si diffondono i romanzi di Zola.
Sulla scia del naturalismo francese si sviluppa il verismo: prende il nome dall’attenzione per il vero e alle
problematiche sociali. Strati più umili della società, questione meridionale. (inchieste Sonnino-Fracchinetti).
Esponenti: Giovanni Verga, Luigi Capuana, Federico de Roberto
NATURALISMO VERISMO
-Francia -Italia
-Paesaggio urbano, operaio -Paesaggio rurale-marinaresco (questione meridionale)
-Narratore esterno con focalizzazione interna -Narratore: interno
-Atteggiamento pessimista (no tendenze riformiste o
rivoluzionarie , destino tragico e immutabile)
-Atteggiamento ottimista e progressista (desiderio di
debellare le disuguaglianze sociali, fiduciosi
nel miglioramento)
LUIGI CAPUANA
Amico e sostenitore di Verga, teorico del verismo. Recensisce con entusiasmo un’opera di Zola e porta in
Italia il naturalismo. Difende la passione per la nuova poetica e ne difende i caratteri. Emblema verismo
siciliano.
FEDERICO DE ROBERTO
Criterio dell’impersonalità + analisi psicologica. Si interessa dell’aristocrazia siciliana
IL BOZZETTO
Spaccati di vita popolare, animati da intenti morali ed educativi. Forma narrativa tradizionale senza
oggettività e impersonalità.
Giovanni Verga
VITA
Nasce a Catania il 2 settembre 1840 in una famiglia di nobili proprietari terrieri.
Si dedica alla scrittura fin da giovane e nel 1857 compone il suo primo romanzo.
Abbandona gli studi per seguire le imprese di Garibaldi ma l’impegno politico non lo distoglie dalla scrittura.
GLI ANNI FIORENTINI
A partire dal 1865 Verga soggiorna per lunghi periodi a Firenze, da poco Capitale del Regno d’Italia, cultura
meno provinciale. Inizia a scrivere Storia di una capinera che narra l’amore impossibile tra una giovane
costretta dalla famiglia a farsi monaca e il promesso sposo della sorella. (polemica)
IL PERIODO MILANESE
Nel 1872 si sposta a Milano, capitale economica e culturale. Entra a contatto con gli esponenti della
scapigliatura (denunciano la borghesia). Scrive Eva (svolta) Eros e Tigre reale.
LA CONVERSIONE AL VERISMO
Legge i grandi scrittori francesi dell’Ottocento (Balzac, Flaubert) e i romanzi naturalisti di Zola. Matura una
nuova concezione letteraria. Di li a pochi anni approda al verismo. Passaggio ambiente borghese Sicilia
arcaica e rurale, al posto di eroi ci sono umili e vinti. Lo stile non è ancora impersonale ma ricco di toni
melodrammatici e patetici. Alla fine degli anni Settanta abbiamo la svolta verista sulla scena politica
nazionale della questione meridionale.
Nel 1878 progetta un ciclo di romanzi (I vinti) in cui propone di descrivere la lotta per la vita di tutte le classi
sociali. Rosso Malpelo è il definitivo passaggio al verismo: artificio stilistico della regressione, linguaggio che
riproduce la parlata popolare.
ANNI OTTANTA
Ormai definitivamente convertito al verismo pubblica le sue opere più famose: Vita dei Campi, I malavoglia
che non avranno il successo sperato ma accolto da freddezza. Da alle stampe un romanzo borghese e poi
torna alla narrativa verista con le novelle rusticane. Esce il secondo romanzo del ciclo dei vinti: mastro don
Gesualdo. Grazie al discreto successo di questa opera sembra trovare una nuova serenità e viaggia in Italia
e in Germania. Pietro Mascagni realizza senza consenso d’autore un’opera musicale ispirata a Cavalleria
rusticana. Verga vince la causa. Abbandona Milano e torna a Catania. Riduce al minimo la sua attività
letteraria. Si orienta verso posizioni poltiche reazionarie contento della repressioni di Bava Beccaris.
Polemica contro il socialismo Senatore nel 1920. Muore a catania nel 1922 assisitito De Roberto.
IL PENSIERO
Il movente delle azioni umani risiede nei bisogni materiali, idea legata alla teoria di Darwin.
Riflessione sul determinismo, influenza dell’ambiente
Rifiuto dell’ottimismo positivista
Progresso economico e sociale come motore della storia che agisce in senso negativo sugli umili.
Simbolo marea che travolge. L’unica possibilità di salvezza è stare attaccati agli ideali arcaici
familiari (ideale dell’ostrica)
Feroce lotta per la vita, sconfitta dei più deboli
Logica materialista
Mondo dominato da violenza e sopraffazione senza spazio per la religione e la fede in un disegno
provvidenziale
Denuncia sociale senza proposte alternative: accettazione dell’ingiustizia
LA POETICA
Verga si ispira al modello dei naturalisti francesi.
Nella prefazione di L’amante di gramigna evidenzia la necessità di rappresentare scientificamente
la realtà: documento umano.
Principio dell’impersonalità, l’opera d’arte sembra essersi fatta da sè
Eclissi, regressione, straniamento dell’autore regressione a livello culturale
Discorso indiretto libero, ritmo incalzante, libero
Narrativa polifonica, corale, narratore interprete di tutti i punti di vista.
Straniamento, si rivolge a borghesi di buona cultura, presenta come normali comportamenti
deplorevoli, portare l’attenzione sui valori estranei a quelli borghesi.
Espressioni proverbiali e dialettali riproducendo la lingua del popolo senza ricorso alla stesura in
dialetto
I MALAVOGLIA
1875: idea di un romanzo incentrato sulle vicende di un umile famiglia di pescatori siciliani, bozzetto
marinaresco dal titolo Padron ‘Ntoni.
1878: ciclo dei Vinti.
1881: pubblicazione, incompreso, carattere troppo innovativo, fiasco pieno e completo.
Ambientato negli anni successivi all’Unità di Italia tra il 1863 e il 1878.
Drammatiche vicende di una umile famiglia di pescatori di Aci Trezza, i Toscano soprannominati i
Malavoglia (ironico, famiglia di grande lavoratori). Composta dal nonno, il vecchio padron ‘Ntoni, suo figlio
Bastianazzo, sua moglie, Maruzza detta la Longa, 5 figli ‘Ntoni, Mena, Luca, Alessi, Lia.Per fronteggiare la
partenza di ‘Ntoni per il servizio militare, padron ‘Ntoni acquista una partitita di Lupini dal’usuraio del
Paese. La barca affonda (chiamata Provvidenza) il carico si perde e Bastianazzo muore.
Inizio delle sventure: Luca muore nel servizio militare + Maruzza muore di colera + ‘Ntoni si da al
contrabbando.Devono ipotecare la casa del Nespolo.
Secondo naufragio della Providena: ‘Ntoni finisce in carcere + Lia si prostituisce + ‘Ntoni muore in
solitudine. Solo Alessi e Mena sopravvivono e ricomprano la casa del Nespolo. ‘Ntoni si allontana per
sempre da Aci Trezza dopo il carcere.
Scontro fra tradizione e modernità.
Due visioni del mondo contrapposte:
Religione della famiglia arcaica e statica e l’irrompere della modernità e del progresso, regole
utilitaristiche del progresso.
Quando i Malavoglia vedono la possibilità di un miglioramento economico e azzardano l’affare dei
lupini, cominciano le loro disgrazie. Effetti negativi del progresso sui ceti più umili.
La sua opera non punta al miglioramento
Purezza morale dei Malavoglia e cinismo del villaggio
Tradizione e innovazione
Il mondo chiuso di Aci Trezza e la città, fitta di pericoli.
Testi: Prefazione all’amante di Gramigna (179), Rosso Malpelo (190-198), prefazione ai Malavoglia (181-
182), Capitolo 1 Malavoglia (204-207), Contrasto tra ‘Ntoni e padron ‘Ntoni (216-220)
La scapigliatura
Movimento letterario e artistico sviluppatosi a Milano e in Piemonte tra il 1860 e il 1890
SCAPIGLIATO:dialetto milanese, in disordine, scapestrato, instabile
Termine che iniziò a circolare in Italia verso la metà dell’ ‘800 per indicare individui dallo stile di vita
anticonformista e provocativo (artisti dediti ad alcool e droghe, scelte autodistruttive, alcol, miseria).
Traduce in modo approssimativo il termine bohemien (zingaro) con cui ci si riferiva ai poeti maledetti.
Tendenza più che movimento organizzato, che univa autori molto vari per ideologie, opinioni politiche e
scelte stilistiche accomunati dallo spirito di ribellione nei confronti della società borghese.
In Italia dopo l’unificazione vanno consolidandosi le strutture del capitalismo industriale: importanza al
profitto. L’artista vede la sua opera ridotta e commercializzata.
FOSCA
Iginio Ugo Tarchetti
Temi del macabro, deforme, malattia, morte, esagerazioni, amore patologico e morboso.
Trama: torbida storia d’amore di Giorgio, giovane ufficiale con una donna molto malata ed
estremamente brutta che tiene Giorgio legato a sé con il suo oscuro fascino.
Nel brano il narratore rievoca il carattere della donna
Giosuè Carducci
BIOGRAFIA
Nasce a Val di castello nel 1835 (Versilia), cresce nella Maremma.
Il padre (medico perde il lavoro a causa delle sue idee liberali, si trasferiscono a Firenze
Studia alla scuola Normale superiore di Pisa e si laurea in lettere, inzia a insegnare
Da vita al gruppo degli amici pedanti a Firenze
1857 Rime + suicidio del fratello Dante in seguito a una lite con il padre, poi muore anche il padre, deve
prendersi cura della famiglia e cura le edizioni di classici italiani.
1859 sposa Elvira Menicucci e diventa professore di eloquenza all’università di Bologna.
Si dimostra un convinto sostenitore delle idee mazziniane e repubblicane, esibisce un violento
anticlericalismo, scrive l’inno a Satana che provoca una sospensione di 75 giorni dall’insegnamento .
1870 anno che segna: muoiono la madre e il figlio Dante (crisi depressiva)
Si riprende grazie alla relazione extra coniugale
Le Rime vengono ben accolte dalla critica, Nuove Poesie riscuote successo anche all’estero
Abbandona la Poesia politica: lirica ispirata a classici latini e greci
MATURITA’
SVOLTA IDEOLOGICA: incontra i Savoia e rimane colpito dalla Regina Margherita, ammiratrice dei
suoi versi (ode “Alla Regina d’Italia margherita”) Avvicinamento alla monarchia sabauda.
Ripiegamento su posizioni meno radicali e amicizia con la regina accrescono il suo prestigio.
Si reca assiduamente a Roma, collabora con numerosi periodici. (Il Fanfulla della Domenica)
Scrive Rime nuove (classicismo misurato, intimismo e malinconia)
Odi Barbare (legame con la lirica classica sperimentalismo metrico, sperimenta la metrica classica sulla
lingua italiana.
Famoso a livello nazionale: poeta vate dell’età umbertina
Si orienta su posizioni politiche sempre più conservatrici , appoggia la politica reazionaria di Crispi.
Nominato senatore, compone liriche nazionaliste (Rime e ritmi)
Abbandona l’insegnamento lasciando la cattedra a Giovanni Pascoli
Fama consacrata dal premio Nobel 1906
Muore a Bologna nel 1907
PENSIERO E POETICA
Concezione della poesia e del poeta orientati in senso civile, analisi critica della situazione politica.
Scudiero dei classici: La polemica contro la decadenza del passato e l’esaltazione nazionalistica nascono dal
confronto con il passato classico, epoca di vigore morale, contro il sentimentalismo romantico.
Con il suo sperimentalismo metrico apre la strada al verso libero della poesia Novecentesca.
DECADENTISMO: accanto all’ammirazione per i classici + sensibilità inquieta e tormentata
Anticipa i temi del Decadentismo: liriche intime e personali con fulcro la natura (paesaggio maremmano) +
scorrere inesorabile del tempo + nostalgia mondo classico.
RIME NUOVE
1887, 105 componimenti divisi in 9 sezioni
Approdo a un classicismo composto e misurato, prima stagione della maturità poetica Carducciana.
(Polemica non diretta e risentita ma dretta tramite rievocazioni di epoche passate)
Più moderne e intimiste sono le liriche autobiografiche (amore per Carolina Piva + morte del figlio
+ rievocazione Maremma).
PIANTO ANTICO
Lirica scritta nel giugno 1971 per ricordare la scomparsa del figlio Dante, morto a tre anni di meningite
Sapiente architettura formale in cui Carducci proietta il suo strazio individuale su un piano universale,
dando voce a un pianto primordiale,antico quanto l’umanità, in cui si rinnova il dolore di ogni padre per la
perdita di un figlio.
Viene fuori l’umanità del poeta, componimento forte e sentito (contro rigore classico).
ODE ANACREONTICA: rime abbx, strofe di quattro settenari. Armonia, richiami interni al verso.
Il fiore può rifiorire ma il bambino non tonerà in vita, drammatica opposizione condotta dal parallelismo
antitetico tra le prime due strofe.
NEVICATA
1881, Lirica delle Odi Barbare
TEMA: morte della sua donna, lui è anziano e molti amici sono morti. Percezione che la morte si avvicina
METRICA: distici elegiaci usati per lamenti funebri (esametro + pentametro), versi non rimati.
Apparente descrizione di un paesaggio invernale dietro a cui si cela una malinconica riflessione sulla morte
imminente, attesa come conclusione dei tormenti dell’esistenza. I suoni si smorzano. Al poeta sembra che
gli uccelli siano le anime degli amici morti che lo invitano a seguirli e lui risponde che presto arriverà
Primo verso soggetto dopo il complemento di specificazione: costrutto latino, incipit cantilenante e
malinconico
Il poeta vuole placare la sua ansia vitale
Primi due distici descrivono fuori, gli altri lo spazio chiuso da cui scrive mediato dai distici centrali
Simbolismo
Movimento letterario nato in Francia negli anni 70 dell’ ‘800
La poesia vive un rinnovamento tematico e formale, attenzione per il misterioso cercando di riprodurre
l’essenza nascosta attraverso valori soggettivi: intuizione, interiorità, genio creativo.
Linguaggio permeato di analogie e musicalità: ricerca formale
Rifiuto oggettività e ragione positivista, esprime disagio verso la società borghese, malessere esistenziale
Considerato un’anticipazione del decadentismo.
ORIGINE:
frattura tra artista e società + contrasto tra aspirazioni ideali e squallore della realtà + tedio esistenziale
(spleen) + nuovo linguaggio poetico basato sull’analogia e il simbolismo
+
2) Parnassianesimo (dall’antologia il Parnasso contemporaneo)
Ammiratori di Baudelaire i Parnassiani vogliono un ritorno a forme poetiche classicheggianti, cura formale e
rifiuto soggettivismo romantico (Theophile Gautier, arte per l’arte)
L’arte non ha scopo di utilità sociale o politica
Ottiene l’eredità paterna e si abbandona a una vita sregolata e anticonformista (fuma hashish, frequenta
donne mulatte): la madre lo fa dichiarare incapace di gestire i propri beni
1857: esce il suo capolavoro, I fiori del male che viene subito censurato
Costretto a scriverne una seconda edizione
1861: I paradisi artificiali, tema rapporto arte - stupefacenti
1864 Spleen di Parigi: prose con tema contrasti poveri – ricchi
Spleen e ideale: il poeta dominato dalla noia e dal tedio esistenziale dotato di una sensibilità
superiore percepisce la banalità della vita moderna e aspra al tempo stesso a trovare una bellezza
ideale destinata a restare un’aspirazione.
Soluzione paradossale di ricerca della bellezza attraverso alcool e droghe (abbandono al degrado)
POIETICA DELLE CORRSPONDENZE: Per Baudelaire l’arte è un mezzo di conoscenza profonda, il poeta è
dotato di una sensibilità superiore che gli permette di cogliere il mistero che si cela dietro le apparenza e e
vede nella natura una fitta rete di simboli, linguaggio petico come formula per accedere alla realtà.
Spunti romantici: natura fonte di simboli e corrispondenze: ricorso ad analogie e sinestesie.
PERDITA DELL’AUREOLA
Contenuto nello Spleen di Parigi
Dialogo tra un passante e un poeta la cui aureola è caduta nel fango.
Con ironia accetta però l’accaduto considerandola un’opportunità di libertà.
AUREOLA: caratteristico dei Santi, esaltati anticamente, ora non più come i poeti.
Baudelaire sminuisce il suo dolore, banalizza. Dice che vuole essere una persona normale senza
coinvolgimento sociale che scrive per rendere felici gli altri.
L’ALBATRO
Parte de i fiori del male dall’edizione del 1861, posto di rilievo (secondo testo della raccolta Spleen e ideale)
Il poeta si paragona all’albatro, magnifico uccello marino che quando viene catturato è comico e brutto.
Lunga similitudine, descrizione dell’albatro prime 3 strofe nell’ultima entra in scena il poeta.
Poetessa milanese degli anni 30 del ‘900, scrive la sua prima raccolta a 16 anni.
Esponente del simbolismo e del misticismo.
A causa della sua instabilità psicologica viene rinchiusa in un manicomio dove resterà per 8 anni.
Uscita dal manicomio ha un blocco poetico ma grazie agli amici scriverà dell’esperienza del manicomio
come inferno dantesco e la sua poesia darà il massimo negli anni ’90.
Poetica del simbolismo
Epoca dominata dal positivismo, rifiuto della ragione come strumento di indagine della realtà, arte unica
forma di conoscenza che permette di andare oltre le esperienze sensibili.
SIMBOLISMO: anticipa moltI aspetti della poetica decadente, interiorità e intuizione, sogno e allucinazione.
Poesia suggestiva, allusiva, nuova, moderna ed elitaria, verso libero, analogie e sinestesie.
POETI MALEDETTI
(Da un’antologia poetica di del 1884 di Verlaine, Rimbeau e Mallarmè)
Gruppo di giovani artisti dai comportamenti immorali.
1) PAUL VERLAINE
Erede ideale di Baudelaire, ideale maestro della generazione simbolista.
Irrequietudine e malinconia
Suggestioni e impressioni
Ricerca di musicalità del verso (armoniosità e raffinatezza)
2) ARTHUR RIMBAUD
Si dedicò alla poesia da giovanissimo e solo per quattro anni.
Venne portato alla luce dal maestro Verlaine.
Inquieto, ribelle e adolescente si dedica alla scrittura di testi come “Una stagione all’inferno”, “Illuminazioni
Soggiorna in Africa dove si dedica al traffico d’armi e schiavi fino alla morte prematura.
Per Rimbaud il poeta è una figura sacra in grado di svelare l’ignoto attraverso esperienze estreme e
capace di comunicarlo attraverso un linguaggio poetico ma rinnovato (lettera del veggente)
(con Baudelaire il poeta aveva perso l’aureola ora riacquista la sua sacralità)
Simbolismo evidente dall’uso di metafore e fiducia nel potere della parola
3) STEPHANE MALLARME’
Esperienza schiva e appartata a causa delle difficoltà economiche , intraprende l’insegnamento.
Porta all’estremo la funzione conoscitiva della poesia caratterizzandosi per l’uso eccessivo di un
linguaggio poetico e oscuro, quasi ermetico. Verso libero, cura per l’aspetto grafico.
VOCALI
Arthur Rimbaud, 1871, appena diciassettenne.
Il sonetto venne spedito a Verlaine che ne comprese il potenziale e lo incluse nella sua antologia dei poeti
maledetti.
Attribuisce ad ogni vocale un colore per chiarirne la misteriosa natura e su questa base costruisce la lirica
con richiami analogici e sinestesie
La struttura può sembrare disordinata a causa dei numerosi enjamblement ma in realtà è molto precisa
(asindeti, unico discorso). Prevalenza della forma sul contenuto .
Sinestesie: campi sensoriali diversi, dal suono alle immagini visive, udito - colori
POETA VEGGENTE: anche le vocali nascondono qualcosa e io tramite le mie abilità da paroliere ve lo
dimostro.
Il romanzo decadente
Passaggio dal Naturalismo al decadentismo.
Naturalismo insufficiente per esprimere le problematiche psicologiche dell’uomo.
La rappresentazione oggettiva della realtà viene sostituita dall’attenzione sui singoli personaggi e l’analisi
della loro psicologia complessa e addormentata.
ADDENTRARSI NEGLI STRADI PROFONDI DELL’IRRAZIONALE dando spazio alle pulsioni distruttive e
autodistruttive, termini patologici dell’erotismo, della religiosità, dell’aggressione e dei bisogni estetici
(simile alla scapigliatura).
Intreccio narrativo nullo, tutto basato su interiorità e soggettività, scavo psicologico, tutto in funzione di un
personaggio, flussi di coscienza.
La diversità che rendeva l’artista superiore è ora una condanna pagata con l’alienazione e la solitudine.
HUYSMANS
Il suo romanzo controcorrente segna l’inizio del decadentismo in Francia, estetismo decadente.
Nato nel 1848 a Parigi, rimasto orfano di padre da bambino, viene assunto a 18 nel Ministero degli
Interni (esistenza grigia e monotona) .
Conosce Zola nel 1867 ed esordisce come narratore con romanzi naturalisti ma in seguito pubblica
controcorrente con cui si avvicina agli ideali decadenti (Zola non lo accetta).
Crisi spirituale lo fa approdare al cattolicesimo, pubblica opere religiose e muore nel 1907.
Oscar Wilde con il ritratto di Dorian Gray arricchisce la trama, entrambi si concludono con la sconfitta finale,
è impossibile vivere di arte in quella società.
Antonio Fogazzaro e Grazia Deledda riprendono suggestioni decadenti favorendo il rinnovamento degli
schemi narrativi che porterà alla fioritura del romanzo psicologico (Pirandello e Svevo)
1) ANTONIO FOGAZZARO
Vicenza 1842, famiglia della ricca borghesia cattolica, si trasferisce a Milano: ideali della scapigliatura.
Il successo letterario giunge con Malombra (seguo il modello del protagonista unico, inetto, apre le porte a
Svevo, incapacità di vivere). + Piccolo mondo antico (tradizione romanzo storico) e Piccolo mondo
Moderno (tematiche religiose)
Opere acclamate inizialmente dalla critica poi rifiutate.
Si avvicina alle idee del modernismo, conciliare posizione Chiesa – teoria Darwin.
MALOMBRA: elementi tipici del gusto romantico e scapigliato (follia, mistero, suggestione
paesaggio) + analisi psicologica e misteri della psiche + morboso spiritualismo e sensulità.
Narra le vicende di Marina Malombra , orfana cresciuta dallo zio.
Dopo il ritrovamento di lettere di Cecilia, sua antenata si convince di essere la sua reincarnazione.
Seduce un giovane scrittore Corrado Silla che cerca di rivolgere il suo amore a Edith.
Atmosfera allucinata, Marina seduce Corrado e lo uccide.
Dramma d’amore + gusto tardo romantico + dimensione simbolica e spirituale e realtà oggettiva +
atmosfera onirica paesaggi tenebrosi
2) GRAZIA DELEDDA
Nata a Nuoro da una famiglia di piccoli proprietari terrieri, cresce nell’isolamento di una Sardegna
patriarcale e primitiva, si appassiona alle tradizioni folcloriche e ai valori ancestrali.
Molto portata per lo studio ma la famiglia non poteva permetterselo, base educativa non elevata ma
grande talento. Viene a contatto con Maria Montessori.
A Roma pubblica Elias Portolu, Cenere, Canne al Vento ottenendo un successo internazionale:
Nobel per la letteratura (1926), primo e unico finora ad una scrittrice italiana.
Romanzi con interesse verso la cultura popolare sarda vicino al Verismo no intento realistico/analisi sociale
Ricostruisce la realtà della Sardegna in modi mitici e simbolici. Paesaggio aspro con misteriose presenze.
Storie incentrate sulla colpa e sull’espiazione, fatalità inesorabile che travolge i personaggi.
CANNE AL VENTO: (Efix vive tra le canne + uomo piegato dal suo destino, determinismo)
1913, vicende delle 3 sorelle Pintor (Ester, Ruth e Noemi) superstiti di una famiglia sarda decaduta.
Unico sostegno Efix che nasconde un segreto: anni prima aiutò la quarta sorella, Lia (ribelle) , a
fuggire, causando involontariamente la morte del padre (detta legge).
Tormentato dal senso di colpa vive espiando la sua colpa proteggendo le ragazze.
A casa Pintor arriva Giacinto, figlio di Lia che con la sua condotta conduce alla rovina le sorelle che
devono vendere casa a don Predu. Efix disperato si allontana dal Paese ma torna per assistere al
matrimonio di Noemi con don Predu, risollevando le sorti della famiglia. Efix trova la pace e muore
sereno.
Paradiso
Il Cielo mobile muove gli altri cieli che
influenzano la coscienza dell’uomo
(oroscopo medievale).
Gerarchia angelica, velocità crescente dal
1^ al 9^ canto, anime divise in base alla
beatitudine
Linguaggio aulico (Inferno espressioni
gergali, Purgatorio via di mezzo)
Viaggio verso l’alto riflesso nello stile
PARADISO: astratto, difficile da concepire,
materia rarefatta, immateriale
Rarefazione che aumenta avvicinandosi a
Dio (vista offuscata dalla luce) percorso
trascendentale
Canto I
13 aprile 1300, mezzogiorno (incastro di coordinate favorevole)
Personaggi dante e Beatrice.
Salita dal paradiso terrestre al Paradiso celeste. (montagna del paradiso da dove sono stati cacciati Adamo
ed Eva)
Annuncia l’argomento della 3^ cantica avvertendo che potrà scriverne solo parzialmente per i limiti umani
POETICA DELL’INESPRIMIBILE
Beatrice lo avvisa che stano salendo al Paradiso è in grado di percepire i suoi pensieri
TRANSUMANARE (purgatorio e inferno li aveva raggiunti a piedi)
Dante si chiede come possa essere possibile (molti dubbi simbolo della sua ancora umanità)
Beatrice spiega dell’attraversamento della sfera del fuoco, il fine dell’uomo è ascendere all’Empireo
solo dopo la purificazione nell’Eunoè.
Canto III
13 aprile 1300
Cielo della Luna: (primo dei cieli mosso dagli angeli) Luna simbolo di instabilità e imperfezione,mancanza di
vigore ed elemento femminile
TEMA: amore
(inferno amore extraconiugale tra Paolo e Francesca, purgatorio coniugale Manfredi, paradiso Dio)
Dante chiede se gli spiriti del 7^ cielo vorrebbero una condizione più elevata.
Piccarda dice di no, il loro volere coincide con quello di Dio
Poi presenta l’anima più lucente del cielo della Luna, Costanza D’Altavilla, madre di Federico II che
si fece suora ma venne portata via dal monastero
Entrambe rimangono fedeli all’amore per Dio, parlano di lui come di un amante
Dante ha un atteggiamento di Misericordia e Pietà
Canto VI
13 aprile 1300
Cielo di Mercurio (secondo cielo dei cieli inferiori, mosso dagli arcangeli)
Spiriti attivi per onore e gloria terrena (persone ambiziose),( male ignavi anti-inferno), introdotti nel canto V
Hanno talvolta peccato di tracotanza, ma non puntavano alla fama.
Splendenti di Luce, scintillano
Dante, Beatrice, Giustiniano, Romeo di Villanova
Fa un excursus sulla storia di Roma e racconta della sua opposizione ai comportamenti dei Guelfi e
dei Ghibellini, invettiva
AQUILA IMPERIALE: simbolo sacro delle vicissitudini storiche e della regalità del sacro romano
impero, climax ascendente.
Concezione provvidenzialistica della storia è il simbolo con cui Dio attua la sua volontà nel mondo
Giustiniano spiega che non vogliono un grado di beatitudine maggiore, riconoscono di meritare ciò
che hanno (gioiosa accettazione come Piccarda)
Canto VIII
13 aprile 1300
Cielo di Venere (terzo cielo, mosso dai Principati)
Spiriti amanti che cantano e danzano attorno a Dante più o meno velocemente in base alla perfezione
Dante, Beatrice, Carlo Martello
Dante si accorge che deve essere salito al terzo cielo, Beatrice più luminosa
Vede delle luci
Carlo Martello, re di Ungheria avrebbe dovuto essere Re di Puglia e la Sicilia dei suoi figli.
Amico di dante, morto prematuro
Modello del buon sovrano in cui l’amore cortese si incarna come nobiltà d’animo, amicizia e
carità come dovere verso gli altri.
Il bene altrui è lo scopo del regnante
Condanna l’avidità del fratello Roberto D’Angiò, Re di Napoli, nato da Stirpe generosa.
La cupidigia è la radice dei mali, accusa di avarizia-cupidigia.
Non possiede nobiltà interiore, non può essere re (accusa finale: non sa fare il re)
Persegue ambizione politica del denaro
Dante chiede come sia possibile nascere avidi da antenati generosi: inclinazione del soggetto
I cieli mandano influssi agli uomini che devono essere diversificati dato che essendo l’uomo un
animale sociale necessita la società di divisione dei compiti. Gli impulsi diversi arrivano dai cieli
ma senza distinzioni di famiglia o casata altrimenti i figli sarebbero uguali ai padri
Canto X
13 aprile 1300
Cielo del Sole (quarto cielo, mosso dai Poestà)
Spiriti sapienti che formano corone circolari attorno a Dante e Beatrice
Dante, Beatrice, san Tommaso D’Aquino
Dante non si accorge di essere salito al quarto cielo, ma si rende conto che lo spettacolo del cielo
del Sole è tale da non poter essere descritto
Beatrice esorta Dante a ringraziare Dio
Dante vede delle luci che formano una corona attorno a lui e Beatrice
Un’anima comincia a parlare spiegando che possono conoscere i pensieri di Dante e che non
possono soddisfare le sue richieste.
Gabriele D’Annunzio
Nacque a Pescara nel 1863 da una famiglia borghese, dove compie i primi studi.
Nel 1874 entra nel collegio Cigonini di Prato dove ottiene una licenza d’onore.
Legge le Odi Barbare (Carducci)e il desiderio di fama lo spinge e comporre e pubblicare a spese del
padre Primo vere (1879).
Questo accolse grande favore dalla critica anche grazie a uno spregiudicato lancio pubblicitario: fa
diffondere la notizia della sua finta morte (originale + egocentrico)
Nel 1881 si trasferisce a Roma per frequentare l’università, non finirà mai gli studi di lettere.
(preferisce frequentare salotti e ambienti intellettuali facendosi riconoscere con Cronaca Bizantine il
Fanfulla della Domenica).
1882 pubblica Canto Novo (Carducci + Classici) + Terra Vergine : lavoro poetico e prosaico.
ABRUZZO: torna per ritrovarsi per scrivere e perché non ha soldi dopo il divorzio.
Si ritira in un convento di clausura per scrivere “Il Piacere” (primo romanzo, manifesto estetismo
Dannunziano) + Elegie Romane (storia d’amore con la Leoni).
NAPOLI: assediato dai creditori si trasferisce a Napoli, lavora presso “Il Mattino”.
Cambia ideologia e si avvicina alla ricerca di purezza e innocenza. (L’innocente).
ABRUZZO: dopo la morte del padre, pubblica “Il Trionfo della Morte” e “le Vergini delle rocce”.
Opere ispirate alla teoria del superuomo.
Giorgia Aurispa (trionfo della morte) si suicida, padrone della realtà)
Vergini delle rocce non conosciamo il finale.
FIRENZE: a Venezia incontra Eleonora Duse, poi vanno a Firenze (vita lussuosa).
Si cimenta nella produzione teatrale, accompagna ala Duse in tour (Francesca da Rimini).
Scrive le Laudi.
Intensifica la produzione letterare mentre la relazione con la Duse precipita, si lega ad altre.
Impegno politico: eletto deputato della destra, atteggiamento spregiudicato che lo fa passare a sinistra.
1915: spiccato interventismo, violenti discorsi (superuomo, eroismo, poeta soldato), mobilita le folle.
Si arruola volontario in guerra, nel 1918 sorvola Vienna lanciando manifesti tricolori (invita alla resa, coraggi
Alla fine della guerra, deluso dal trattato di Versailles, agita lo spettro della “VITTORIA MUTILATA”
(Voleva Fiume + Dalmazia, passate alla Jugoslavia)
11 settembre 1919 occupa Fiume proclamando “ La Reggenza Italiana del Carnaro”.
Giolitti teme un contrasto Europeo: trattato di Rapallo, Fiume città libera.
Rifiuta di accettare l’accordo, costringe i legionari ad abbandonare la città.
PENSIERO E POETICA
Influenze: simbolismo +carducci + Nietzsche.
Sperimentazione: poesie, novelle, romanzi, prose d’arte e autobiografiche, testi teatrali e versi in
prosa. (Romanzo: migliore, più preciso e perfetto)
Portavoce di una nuova libertà: superare la tradizione, modernizzare il presente (cinema + giornale)
Il presente è però caratterizzato da mediocrità, va abbinato al passato (Roma), linguaggio variegato.
ELEMENTI COSTANTI: culto della parole, ricerca stile elevato + accesa sensualità sul piano contenutistico.
2) SUPEROMISMO: reinterpreta la teoria del super uomo, intendendolo come uomo dalla sensibilità
eccezionale e superiore alla massa, chiamato a opporsi alle convenzioni borghesi e legittimato a
imporre la sua potenza sul mondo. (Politica di dominio).
Superiorità secondo valori estetici, non segue morali.
Paragonabile all’artista che si pone alla guida del popolo (poeta vate), atteggiamenti aggressivi
come in Le Vergini delle Rocce (manifesto superomismo + critica sociale).
Rifiuta masse e democrazia, prese di potere spettacolari.
3) PANISMO: fusione io cosmo. (ex. Alcyone, Laudi del mare, del cielo, della Terra e degli eroi)
Ripresa miti Grecia classica, esistenza libera a contatto con la natura in contrasto con l’industrializza
Il superuomo non cerca affermazione nella storia contingente ma nel cosmo.
PROSA
1889, approdo al romanzo: pubblicazione de “Il Piacere”
Grande successo ma scandalo e proteste per l’immoralità del protagonista, Andrea Sperelli (nobile
raffinato, cresciuto con il culto della bellezza, viene educato a fare della sua vita un’opera d’arte).
Trama esile, articolata in 4 libri.
Dopo la fine della relazione con Elena Muti, vive diverse avventure galanti conoscendo Maria
Ferres. Incapace di scegliere tra Elena e Maria, durante il primo incontro con Maria si lascia sfuggire
il nome di Elena, Maria lo lascia.
Struttura narrativa complessa, flashback e rievocazioni iniziali + concentrazione sui pensieri.
Stile prezioso e letterario, virtuosismi e raffinate descrizioni.
Trama: Concepito come prima parte di una trilogia mai realizzata, racconta le vicende di Claudio
Cantelmo.
egli decide di trovare una donna con cui generare un erede superuomo per guidare il Paese verso la
gloria.Conosce le tre figlie del principe, si dirige a Violante.
Qua finisce il racconto.
Stile: Analisi psicologica dei personaggi + spunti saggistici e ideologici
Stile prezioso ed elevato, impianto simbolico
MANIFESTO del superomismo politico: rifiuto alla democrazia e alle masse, supremazia di pochi eletti.
I principi democratici vengono rappresentati come una minaccia, le masse distruggeranno il mondo.
E’ necessaria disciplina, ordine e rigore.
POESIA DI ALCYONE
TEMA CENTRALE: aspirazione a fondersi con la natura circostante, annullando l’individualità per
fondersi con la potenza dell’ambiente. Elevazione, superomismo non solo individuale.
Panismo + metamorfosi (scambio elementi umani e naturali)
STILE: evocativo, visione decadente. Musicalità.
Approdo al verso libero (simbolisti), versi brevi o mono parola.
Grande attenzione per la ritmica.
(Walter Binni: genuino amore per la parola e la musicalità, mette da parte la retorica)
LE STIRPI CANORE
La parola non solo riproduce la particolarità del mondo ma è strumento di potere: superomismo.
Giovanni Pascoli
Nasce nel 1855 a San Mauro di Romagna, Forlì. Studia nel collegio dei padri Scolopi ad Urbino.
1867: tragedia familiare: assassinio del padre Ruggero destinato a rimanere irrisolto.
Questo avvenimento sarà ricorrente nella sua poetica.
Lutti della sorella maggiore, della madre, Luigi e Giacomo.
Vince una borsa di studio per studiare all’università di Bologna alla facoltà di lettere.
Entra a contatto con gli ambienti anarchici e viene privato della sovvenzione per aver preso parte a una
manifestazione contro il Ministero dell’Istruzione.
+
Trascorre 3 mesi in carcere dopo aver preso parte a una rivolta socialista.
Titolo preso dalle bucoliche Virgiliane, tentativo di dedicarsi a una poesia dimessa e umile, incentrata sulle
piccole cose della natura.
Nello stesso anno dell’uscita di Alcyone pubblica i Canti di Castelvecchio : maturo simbolismo + tematiche
di Myricae + lutti familiari e osservazione della natura.
PENSIERO E POETICA
Pascoli viene considerato un grande sperimentatore di motivi e strutture.
Le sue opere vengono costantemente ripubblicate con arricchimenti.
Myricae, I Poemetti e i canti di Castel vecchio riassumono la sua poetica (sperimentalismo + tematiche)
IL FANCIULLINO
METAFORA PLATONIANA: nell’animo di ciascuno di noi vive un fanciullino, un bambino in grado di vivere
emozioni intense, ingenue.
Gli uomini crescendo abbandonano questa dimensione ma il poeta resta bambino nell’animo: guarda il
mondo con stupita meraviglia e da voce alle emozione grazie alla parola.
Come i simbolisti dice che la poesia è intuitiva e rifiuta la ragione.
Rifiuto del mondo adulto, era felice quando da bambino viveva nella dimensione protetta del nido familiare
Poesia in apparenza semplice, incentrata sulle piccole cose ma ricca di valenze simboliche e dettagli
SIMBOLISMO: attenzione sui particolari più minuti per restituire valore simbolico che origine nelle
corrispondenze simboliste.
TEMI: natura, vagheggiare, semplicità della vita campestre, nido familiare (perduto ma ricercato)
Il mondo naturale rappresentando l’animo del poeta cela dolore. Team centrale: morte.
Ricerca di uno stadio pre-natale di non vita
Poetica decadente fondata sull’idea dell’arte come mezzo conoscitivo (principio dell’arte per l’arte,
polemica con Carducci per il poeta Vate, poi muterà la sua idea secondo la quale il fanciullino deve solo
cantare ciò che ha dentro.)
FORMA
Rinuncia alla costruzione di un tessuto logico, ma libero accostamento di immagini e suggestioni.
Espressione visione intuitiva del mondo.
Myricae
Gestazione che si protrae per oltre 20 anni.
La prima edizione comprende solo 22 liriche, poi diventano 156.
MYRICAE: tamerici, viene dalla quarta bucolica Virgiliana. Simboleggia la semplicità e l’umiltà.
Incentrata sulle piccole cose, si lascia guidare dalla sua esperienza.
Si presenta come autobiografia + diario di impressioni suscitate dalla vista di un paesaggio agreste.
TEMA CENTRALE: doloroso ricordo della morte del padre e i lutti familiari, emblema della malvagità e
violenza degli uomini. Cerca rifugio in una dimensione naturale consolatoria.
Nonostante ciò anche la natura risulta essere ambivalente: serenità + richiami funebri.
Questo contato con la natura si risolve con il desiderio di recuperare il nido familiare.
STILE: varietà di forme e strutture, frequenza di metafore, analogie e sinestesie + onomatopee allitterazioni
LAVANDARE
Inserito in Myricae solo dalla 3^edizione.
Mentre i campi sono avvolti dalla nebbia il poeta sente in lontananza i suoni provenienti dal lavatoio.
NOVEMBRE
Prima edizione di Myricae.
X AGOSTO
Data dell’assassinio di Ruggero Pascoli, ucciso mentre tornava a casa dalla fiera di Cesena.
Egli lavorava in una tenuta e dopo il lavoro si ferma a una fiera, muore sulla via del ritorno.
TRAUMA: lutto improvviso e irrisolto
INDAGINI: portano a un omicidio politico, interpretazione non accettata da Pascoli che indaga
autonomamente, pensa sia stato Cacciaguerra a cui scriverà ogni 10 agosto per farlo costituire.
Nella cavallina storna ricostruisce la scena.
Paragona la morte di una rondine che tornava al nido all’assassinio di un uomo innocente
POEMETTI
1897, divisi in Primi Poemetti e Nuovi poemetti.
Epigrafe: Paulo maiora (da Virgilio), in contrasto con la semplicità di Myricae infatti costruisce testi più ampi
con andamento narrativo e terzine dantesche. Abbandono della poetica delle piccole cose.
Racconta la storia di una famiglia di contadini della campagna lucchese la cui esistenza è scandita dalle
stagioni in un’atmosfera operosa e serena.
IDEOLOGIA: celebrazione della piccola proprietà terriera e del ceto medio rurale in cui proietta il
desiderio di regressione e ostilità verso la società industriale .
Temi non di carattere sociale come la morte, il ricordo dei cari e la sensualità morbosa.
STILE: recupero di una dimensione narrativa a cui deriva una sintassi più articolata e dialoghi in versi.
Sperimentalismo linguistico che tocca l’apice con Italy
ITALY
Vuole rappresentare un quadro della situazione migratoria italiana affrontando il tema dell’abbandono
familiare e dello sgretolamento del nido .
Solo dopo una lunga permanenza Molly si sentirà parte di quell’Italia che sembrava rifiutare.
Molly è scontenta di trovarsi lontano dall’America e ne parla con la nonna: comunicazione impossibile date
le difficoltà linguistiche. Conclude con Bad Italy (opposizione alla nostalgia di Beppe e Ghita)
CANTI DI CASTELVECCHIO
Abbandono dei componimenti brevi
Ulteriore passo in avanti rispetto ai poemetti, componimenti più complessi costruiti in base alle stagioni
AMBIENTAZIONE agreste + tema della morte, unica via di ricongiungimento con i cari defunti
LA MIA SERA
Composta nel 1900, pubblicata nella rivista il Marzocco e poi inserita nei Canti di Castelvecchio .
Dopo un violento temporale il paesaggio diventa sereno nella quiete della sera e il poeta si sente libero
dalle sofferenze, pregusta la pace della morte (ritorno al grembo materno)
Prime tre strofe: descrizione natura + contrapposizione giorno (violento) - sera (pace).
La sera non è il momento di toni malinconici (come vuole la tradizione) ma della contemplazione
pacifica anche delle sofferenze
Ultime due strofe: riferimento all’uomo, analogia della serenità e pacatezza della vecchiaia che
seguono la turbolenza della gioventù.
La morte provoca la stessa serenità percepita dai bambini, annullamento del pensiero, climax
discendente.
Futurismo e avanguardie
Movimenti artistici e culturali dei primi decenni del ‘900.
FIGURA INTELLETUALE
Svolta filosofica (Bergon + Freud: realtà dinamica, nulla si ripete, in contrasto con Nietzsche)
Non si può parlare di una verità assoluta ma solo soggettività.
Influenzano la nascita di una nuova figura intellettuale che vuole rinnovare la cultura
FUTURISMO
Nato nel 1909 con Filippo Tommaso Marinetti che sul quotidiano francese “Le figaro” pubblica Il manifesto
del futurismo. Novità con grande eco, opposta al decadentismo sconvolge.
Inizialmente viene apprezzato per la sua spinta rivoluzionaria ma poi viene alla luce la sua natura violenta:
sul piano politico sfocia in interventismo e approdo al fascismo.
La spinta innovazione futurista si esaurisce negli anni ’20.
Originale riflessione sul ruolo del poeta nella società del primo novecento.
Egli risponde alla domanda in modo ironico e dissacrante: paragone con un saltimbanco, senza aura sacra e
civile ma solo con la divertita consapevolezza delle minime possibilità di espressione di sentimenti.
Interrogativi identificativi
Penna: simbolo poeta
Riconosce i suoi limiti, l’unico strumento che può usare per scrivere è la follia che è limitante dal
momento in cui non gli consente di essere un poeta
3 forme d’arte in cui non si riconosce : scrittura (follia), arte (malinconia), musica (nostalgia)n
Può essere solo un pagliaccio che tiene compagnia alle persone.
Crepuscolari e vociani
Correnti contemporanee al futurismo, più tradizionali.
In aperta polemica con il modello D’Annunziano, rifiutano la poesia elevata e magniloquente, le poesie
estetizzanti e superomiste.
STILE
A differenza dei futuristi non costituiscono una scuola poetica e non formulano manifesti programmatici.
Agglomerati da amicizie ma provenienze eterogenee .
Vi sono riconducibili Palazzeschi e Govoni che poi aderiranno al futurismo.
DINO CAMPANA
Nato nel 1885 in Toscana, vive una vita caratterizzata da squilibri mentali visibili già dalla giovane età,
verròàportato in manicomio a soli 19 anni.
Viaggia in Argentina e consegna la sua raccolta di liriche ai direttori della rivista “Lacerba”.
Il manoscritto va perduto e lui lo riscrive da capo con i suoi appunti, pubblicando l’opera a sue spese (Canti
orfici).
Incontra Sibilla Aleramo con la quale ha una breve ma intensa storia d’amore.
Una volta terminata le condizioni psichiche peggiorano, viene internato in manicomio dove muore.
CANTI ORFICI
Alternanza testi lirici in versi e poemetti in prosa (struttura simile a Baudelaire e Rimbeau)
ORFISMO: concezione elevata della poesia, fede profonda nella sacralità dell’arte intesa come rivelazione
del mistero della vita intuita da illuminazioni del poeta. (poesia elevata).
+
Sensibilità inquieta e tormentata, esclusione disarmonia
LA CHIMERA
SIBILLA ALERAMO
Pseudonimo: Rina Faccio, proviene da una famiglia milanese, sua madre si suicida perché esaurita
maternamente, si prende cura dei fratelli più piccoli.
Nasce nel 1876. Il padre è un industriale che ha aziende a Milano e Civitanova Marche.
Si trasferiscono a Civitanova dove Sibilla comincia a lavorare con il padre.
A ROMA viene a contato con una realtà culturale molto stimolante, comincia a scrivere.
Conosce Pirandello, Deledda, Montessori
Viene a conoscenza delle ribellioni attiviste del movimento femminista e scrive per “L’Italia femminile”,
settimanale socialista.
Il marito non è d’accordo: la picchia.
Deve decidere se
1) Restare a casa con il marito e il figlio (patria potestà, il bambino lo avrebbe tenuto il padre)
2) Essere felice facendo della sua passione la sua professione
UNA DONNA
Ripensa spesso alla madre che si era annullata per i figli, cresce con la mentalità di doversi
sacrificare ma poi muta e guarda a nuove realtà: evoluzione
Vuole fare sue le idee femministe
Pubblica articoli in cui riporta i suoi studi ricordando la descrizione amorosa dei poeti (dante aveva
una moglie ma amava Beatrice, la letteratura separa l’amore platonico da quello reale, divisione
inutile)
Riferimento a casa di bambola: la dignità e più importante dell’amore e della maternità
Viene spinta ad abbandonare il figlio non con non curanza o apatia ma con sofferenza.
Olocausto: sacrificio della madre per i figli, alienazione per i figli.
Ritenuto normale ma dobbiamo rompere le catene della società, educare le generazioni future
Pronta a ricevere critiche
Pubblicato prima che morisse , scritto dopo aver letto Canti orfici, rimane colpita e va a conoscerlo.
(scambio epistolare)
Luigi Pirandello
Nasce nel 1867 ad Agrigento a Caos, da un’agiata famiglia borghese.
Si iscrive alla facoltà di lettere a Roma, contrasto con il rettore: abbandona e conclude gli studi a Bonn.
Approfondisce il tedesco e legge Schopenhauer e Nietzsche.
Tornato a Roma scrive il suo primo romanzo e novelle avvicinandosi alla narrativa.
Sposa Maria Antonietta Portulano, avranno 3 figli e si stabiliscono a Roma dove Pirandello diventa
insegnante di italiano in una scuola superiore. Intensifica la sua produzione letteraria con novelle
Non è convinto di intraprendere una carriera letteraria motivo per cui si dedica all’insegnamento.
(anche dopo il successo de “Il turno”)
1903: svolta tragica, una frana devasta una miniera di zolfo in cui aveva investito il padre, tracollo finanziari
Alle difficoltà economiche si aggiungono le malattie mentali della moglie in preda a una crisi.
Vuole guadagnare qualcosa: pubblica il Fu Mattia Pascal nel 1904: grande successo.
Romanzo innovativo con poetica complessa.
Rappresenta a Roma due atti unici in dialetto siciliano grazie all’appoggio di Nino Martoglio.
In seguito mette in scena il teatro del grottesco per mostrare la falsità delle convenzioni sociali.
1921 prima rappresentazione di sei personaggi in cerca di autore: meta teatro, Tournè.
La sua fama acquista portate mondiali
PENSIERO
Impronta pessimistica che rispecchia il disorientamento e il disagio universale.
Non ha fiducia nella modernità ed è contro i risultati del progresso (omologazione, alienazione).
UNA MANO CHE GIRA LA MANOVELLA: il protagonista riflette sulla sua professione che lo limita a
girare una manovella. Ragione sul fatto che questo lavoro verrà sostituito da macchine, nulla di
umano.
L’uomo è spinto come tutto da un fluido vitale ma ingabbia la sua vita in maschere e convenzioni.
L’apparire prevale sull’essere.
L’uomo assume diverse forme che corrispondono ai ruoli che la società gli attribuisce.
Le maschere sono quindi delle trappole che limitano la nostra esistenza.
L’uomo si sente oppresso e desidera scappare dalle maschere per ritrovare la libertà ma non è possibile
allontanarsi dalle convenzioni sociali.
I suoi personaggi si rendono conto delle maschere e cercano invano di allontanarsi, spaventati dalla gabbia.
Ognuno agisce in modo differente:
1) Immaginazione
2) Follia
3) Rifiuto
Si trasformano in maschere nude: capiscono il gioco e osservano la loro insensata esistenza con ironia.
RELATIVISMO CONOSCITIVO
UNA VECCHIA SIGNORA IMBELLETTATA: importanza dello scavo analitico. Partecipazione emotiva.
Quando analizzo le cause non mi viene più da ridere. (la vecchia si imbelletta per mantenere
l’amore del marito più giovane di lei)
IL TRENO HA FISCHIATO
L’umile impiegato Belluca si è appena ribella al capufficio: follia, pronuncia frasi senza senso, MANICOMIO.
Tutti credono sia impazzito ma il narratore analizza a fondo spiegando il suo comportamento
(struttura di inchiesta, il narratore vuole trovare la verità)
IL FU MATTIA PASCAL
Si presenta come un manoscritto scritto dal protagonista per qualche curioso lettore.
Dopo una vincita al gioco Mattia fa ritorno a casa, convinto che la ricchezza lo renderà felice.
Sul treno legge un giornale e scopre che un cadavere è stato riconosciuto da sua suocera come Mattia P.
Egli progetta di cominciare una nuova vita con il nome di Adriano Meis a Roma presso la casa di Anselmo
Peleari: si innamora di sua figlia Adriana. Si rende conto che non avere un’identità anagrafica non gli
permette di esistere: non può spsoarsi e non può denunciare un furto. Finge il suicidio e torna.
La moglie intanto si è risposata e tutti lo hanno dimenticato: vive in un limbo senza identità.
IO E L’OMBRA MIA
Momento in cui il suo desiderio di vita nuova si scontra con la sua condizione di inesistenza.
Adriano si accorge che qualcuno lo ha derubato e nonostante abbia dei sospetti precisi non può denunciare
In questo modo la marionetta si rende conto di essere una maschera in scena in un teatrino.
Comprende che c’è qualcosa fuori dal teatrino (strappo nel cielo, turbamento che ti fa capire)
EVOLUZIONE PERSONAGGIO
Uomo passato eroico /uomo moderno, inetto davanti ai cambiamenti, passivo, dubbioso
TEMA: identità
NARRATORE: io narrante, protagonista
STILE: monologo interiore, eventi ridotti al minimo
Dopo aver cercato con strani comportamenti di distruggere l’immagine stereotipata che la società aveva di
lui, riceve la visita di un’amica della moglie (Anna Rosa) che cerca di farlo ragionare.
Spiega che è solo liberandosi dalle convenzioni sociali e rinunciando all’identità che ha trovato la felicità.
STILE: rinuncia alla forma per descrivere il libero fluire dei pensieri.
CAPOLAVORI TEATRALI
Metateatro: riflessione sulle caratteristiche e i limiti dell’arte drammatica.
Sottolinea l’incapacità del teatro tradizionale di rappresentare la complessità della vita (rapporto
realà-finzione, follia-sanità)
In un teatro una compagnia sta provando una commedia Pirandelliana (il giuoco delle parti).
All’improvviso si presenta una strana famiglia: non sono persone ma personaggi concepiti da un autore che
non ha mai finito di scrivere la sua opera . (Padre, Madre, Figliastra, Giovinetto, Figlio, Bambina)
Di fronte al tentativo degli attori di interpretare la realtà non si ritrovano, appare falsa.
I personaggi tentano di sostituirsi e di rivivere la tragedia fino al finale in cui realtà e finzione si fondono.
Il personaggio è molto più vero delle vicende reali: diviene autonomo e indipendente, eterno
Italo svevo
Hector Schmitz nasce nel 1861 a Trieste (Mitteleuropa, diverse correnti culturali). Duplici radici.
Il padre lo indirizza alla carriera commerciale e studia in Baviera per perfezionare il tedesco.
Non andrà all’università dovendo abbandonare gli studi per trovare un impiego dopo il fallimento del padre
Lavorerà come bancario maturando interessi letterari (non può fare della sua passione il suo lavoro, si
adegua alle volontà altrui apprendendo da autodidatta ).
1882 pubblica a sue spese “Una vita”, incentrato sulla psicologia del protagonista (primo inetto).
Si sposa con la cugina Livia Veneziani, figlia di un ricco industriale, non avrà difficoltà economiche.
Nuova serenità scrive Senilità, pubblicato nel 1898 e accolto da un grande insuccesso.
Rinuncia alla scrittura ed è assorbito dalla sua carriera di imprenditore.
Viaggia molto in Inghilterra e all’estero e per migliorare l’inglese prende lezioni da James Joyce.
Joyce si dichiara entusiasta di senilità e si domanda come mai non abbia successo: amicizia.
Muore improvvisamente.
PENSIERO
Interessi letterari coltivati come un vizio nascosto.
Marginalità rispetto ai grandi centri culturali italiani ma a un passo dalla cultura tedesca.
Cultura ampia e varia: Darwin + Marx + Freud + irrazionalismo.
INETTO
Ogni inetto ha un modello a cui ispirarsi ma a cui non riesce a tendere. In genere questo modello è una
persona autoritaria che riconosce il suo posto nel mondo.
Presenta delle nevrosi ponendosi in contrasto con la borghesia e la sua perfetta sanità.
Smaschera certezze e ipocrisie.
Identifica l’inetto con l’intellettuale moderno: escluso da una società tesa al profitto ma capace di costruire
una coscienza critica. Rovesciamento rapporto salute-malattia.
POETICA
Letteratura come strumento per impedire l’oblio e smascherare il senso dell’esistenza.
La scrittura rende il soggetto pienamente consapevole della sua esistenza.
Modernità stilistica che lo paragona a Kafka e Joyce
DIVERSI MODELLI: realisti francesi + Russi + Zola + JOYCE (monologo interiore) e flusso di coscienza)
Rapporto fabula-intreccio
Tempo misto della memoria, alternanza passato e presente
Punto di vista soggettivo dell’io narrante (dubbio sulla veridicità di ciò che si legge)
LA COSCIENZA DI ZENO
8 capitoli, si presenta come un memoriale che Zeno Cosini scrive su consiglio dello psicanalista (Dottor S.)
Il romanzo si apre con una prefazione del dottor S. che dice che pubblicherà gli scritti del suo paziente che
non vuole più seguire la cura.
Il corpo è costituito in 6 capitoli centrali che non seguono un ordine cronologico ma tematico.
TRAMA: storia della ricostruzione della vita di Zeno Cosini, antieroe nevrotico e inetto.
Egli trasforma la sua condizione in un’opportunità per osservare la realtà con ironia.
STILE: più interpretazioni + racconto in prima persona + piani temporali diversi in base a come si ricorda
L’ULTIMA SIGARETTA
Quarto capitolo.
Zeno rivive la grande catastrofe della morte del padre.
Ripercorre il loro rapporto conflittuale e arriva a pensare di essere responsabile della sua morte: il figlio
come ha consigliato il medico impedisce al padre di alzarsi ma il padre lo schiaffeggia prima di esalare
l’ultimo respiro.
Zeno interpreta questo gesto come una punizione per aver desiderato la morte del padre.
COMPLESSO EPIDICO: rivaleggiare con il padre per ottenere l’amore della madre
Giuseppe Ungaretti
Nasce nel 1888 ad Alessandria D’Egitto da genitori lucchesi (non rinnegherà mai le origini italiane)
A Parigi completa la sua formazione intellettuale.
Convinto interventista si arruola volontario come soldato e viene inviato sul Carso.
Ha modo di venire a contatto con le atrocità della guerra e la sua esaltazione bellicista muore.
Sul fronte scrive parecchio: poesia come sfogo per registrare le sensazioni della guerra.
In Francia lavora come corrispondente per il “popolo d’Italia”, giornale diretto da Mussolini.
Aderisce al fascismo.
Pubblica Allegria di Naufragi (poesie di porto sepolto e altre) che in seguito diventerà L’Allegria
Viaggia molto e nascono i figli
CRISI RELIGIOSA si accosta al cristianesimo da cui ricava conforto per il senso tragico della vita.
da questa svolta ideologica nascono le poesie di “Sentimento del tempo” (dolori universali senza distinzioni
di epoche).
Continua il suo lavoro di traduttore e le sue poesie sono sempre più apprezzate a livello internazionale
sfiorando il Nobel.
Si trasferisce a Milano ormai vedovo e si fa conoscere dal grande pubblico per la lettura radiofonica di
alcuni suoi capolavori.
Pubblicazione di “Vita di un uomo”
Muore di malore.
POETICA
Poesia che nasce da un’esperienza autobiografica
Disillusione della guerra
Esigenza di una poesia nuova, breve e semplice, basata sulla parola
Lontana dalla retorica D’Annunziana e dallo sperimentalismo futurista. Poesia non evocativa ma
diretta Ricerca dell’essenziale, vuole arrivare a tutti
Universalità dei suoi componimenti
ALLEGRIA
Pubblicata nel 1931, vi confluiscono Porto sepolto e Allegria di Naufragi
Allegria: sentimento fugace di felicità sottratto all’inesorabile scorrere del tempo che porta a una negativit
Naufragi: distruzione, rovine
TEMI: naufragio della civiltà europea travolta dalla guerra e il fallimento di ogni esistenza umana.
immagine dolorosa e antieroica della vita.
Realtà tragica della guerra
Evocazione luoghi di combattimento: rocce del Carso, trincee e boschi in contrasto con la antura in cui
ricercare l’armonia universale che unisca gli uomini in una fratellanza del dolore.
STILE: versi liberi brevi senza punteggiatura e linguaggio essenziale.
La parola è densa di significati.
gusto per le ardite analogie, metafore e versi netti e lapidari (simbolisti).
Versi frantumati
1) IL PORTO SEPOLTO
No tema guerra ma presentazione della poetica interiore, descrizione di una poetica che nasce dalle
profondità.
2) VEGLIA
Poesia che nasce da una reale esperienza di guerra, descrizione di una notte trascorsa in trincea accanto a
un compagno ucciso. La prossimità della morte provoca attaccamento alla vita.
3) ALLEGRIA
Immaginario dialogo tra due soldati al fronte, esprime la fraterna solidarietà che lega tutti gli uomini nella
condizione di precarietà imposta dalla guerra.
Tema dell’uguaglianza: in senso positivo di aiuto reciproco, in senso negativo tutti messi male
Foglia appena nata: anche una foglia appena nata è precaria come i giovani soldati (uguaglianza)
Si è tutti uguali di fronte alla morte
Vista di un paese situato in una zona devastata dai combattimenti, la distruzione induce a una riflessione
sulla morte. Immagini crude e desolanti.
CARSO: conosce bene, ci ha vissuto, ci vivono persona con cui scambia corrispondenze.
Positvità del tempo passato e del ricordo: ciò che vive nel passato non esiste più
5) MATTINA
6) SOLDATI
Analogia precarietà dei soldati e le foglie che cadono in autunno (similitudine classica)
Ritmo martellante
7) NATALE
Feste natalizie: momento per ritemprare le membra e il fisico senza voglia di festeggiare e vedere gente ,
vuole solo un momento di tranquillità davanti al fumo del camino.
ERMETISMO
Corrente/scuola a cui appartiene, termine usato inizialmente in senso dispregiativo, accusati di coltivare
una poesia volutamente oscura e intellettualistica, quasi incomprensibile.
Scuola fiorita negli anni ’30 a Firenze intorno a riviste come “Campo di Marte” e “Solaria”
MODELLI: Ungaretti e simbolisti (verso libero e attenzione ai giochi di parole, analogie, metafore, sinestesie,
parola pura di Ungaretti, disarticolazione sintassi, richiami sonori).
Ungaretti è molto più diretto, loro danno immagini.
Poesia come esperienza interiore personale per cogliere il senso ultimo dell’esistenza.
Rifiuto impegno politico e sociale.
Vivono per la letteratura, sono disimpegnati.
Salvatore Quasimodo
Nasce a Ragusa nel 1901 trascorre l’infanzia in Sicilia.
Prima fase della poetica ricondotta all’Ermetismo: ed è subito sera, in cui confluisce Acque e Terre.
Centrale il ricordo della sua terra natale, la Sicilia idealizzata con il mondo infantile.
Concezione del poeta esule, segnato da una condizione di estraneità e solitudine.
Ricerca di uno stile prezioso e aulico con immagini realistiche ma sospese fuori dal tempo.
Linguaggio originale e verso libero
GUERRA: provoca un cambio in lui, prende le distanze dai toni preziosi e si orienta su posizioni
impegnate in campo politico (partito comunista), poesia civile.
ED E’ SUBITO SERA
Immagine metaforiche analogiche in cui sintetizza il destino di solitudine e incompiutezza che caratterizza
l’esistenza umana.
Ognuno, universalità
Allitterazione musicale della s
Subito sera: repentinamente
Sera: morte
Analogia al ciclo della vita
Eugenio Montale
Nasce a Genova nel 1896. Studia da autodidatta e si appassiona alle lingue straniere.
Sulla rivista Primo Tempo pubblica alcuni componimenti e nel 1925 esce la prima raccolta Ossi di seppia:
protagonista il paesaggio ligure che nella sua essenzialità si fa emblema del male di vivere.
Si lega a Irma Brandeis ma deve lasciare l’Italia a causa delle leggi razziali.
A lei dedica la raccolta “le occasioni”: prosecuzione di ossi di seppia + vita interiore del poeta + ricordo.
Raffigurazioni di immagini femminili come Clizia (senhal di Irma).
Usa la tecnica del correlativo oggettivo. (legge Eliot)
1939 va a vivere con Drusilla Tanzi (Mosca) a Milano dove ospita intellettuali come Saba e Levi.
Entra a far parte del CNL e diventa redattore del corriere della sera. Traduce intanto opere.
La sua fama cresce e si susseguono i riconoscimenti: laure ad honorem, senatore a vita, Nobel.
Vive il cambiamento della società.
In seguito vive un lungo periodo di silenzio: negli anni del boom economico è scettico sull’utilità della
poesia. Pausa interrotta con la pubblicazione di Xenia e Satura.
Muore a Milano.
PENSIERO E POETICA
Evoluzione poetica frutto di un ampio arco cronologico che attraversa tutte le principali correnti del ‘900
(non appartiene a un solo filone).
IL MALE DI VIVERE
Esistono degli appigli a cui aggrapparsi ma sono temporanei e la loro scomparsa fa soffrire ma la
fiducia rinasce ogni volta. Varco, fiducia residua di scoprire il senso della vita.
COMPITO DELLA POESIA: registrare il male di vivere senza edulcorarne l’angoscia, farsi testimone della
dignità umana. Rifiuta l’idea del poeta vate, la sua poesia è scabra ed essenziale, che conferisce dolore
esistenziale. Serve per far comprendere la negatività della vita.
Poetica fondata su oggetti che si fanno emblema della condizione universale, tecnica del correlativo
oggettivo. Concretezza che non esclude l’oscurità.
OSSI DI SEPPIA
Resti del mollusco si decompongono, semplicità + richiamo allo scheletro (correlativo oggettivo).
Poetica di tono dimesso e quotidiano, incentrata sulla registrazione del malessere esistenziale dell’uomo
contemporaneo. Porta a galla i risentimenti umani.
PROTAGONISTA: paesaggio ligure + male di vivere e disarmonia verso la natura (in contrasto con l’armonia
panista D’Annunziana)
1) I LIMONI
Dichiarazione poetica.
Immagine simbolo dell’albero dei limoni che veicola la predilezione dell’autore per una poesia quotidiana,
priva di retorica + ricerca di un istante privilegiato che permetta di cogliere il senso della realtà e della vita.
Opposizione ai poeti come D’Annunzio e Carducci (poeti laureati) che usavano poetica articolata
Lui è attratto dalle situazioni selvagge, poetica naturale semplice
Dolcezza inquieta: disarmonia, ossimoro (natura dolce contro l’angoscia)
Paesaggio ligure lontano dalla guerra
Punta sulla chiarezza della parola, spiraglio cui aggrapparsi
Lo spiraglio svanisce e poi torna (speranza).
2) NON CHIEDERCI LA PAROLA
La poesia non è più in grado di trasmettere certezze precise e rassicuranti: la poesia del ‘900 può solo farsi
portatrice di un messaggio negativo con tensione etica.
Rappresentazione della sofferenza che sempre si accompagna alla vita con 3 immagini: rivo, foglia, cavallo.
A questa si contrappongono tre immagini in cui si incarna il bene: meriggio, nuvola, falco.
FIGURE FEMMINILI
Senhal: pseudonimo come facevano gli stilnovisti.
Uno sconosciuto giovanotto ha fatto amicizia con la madre del protagonista, Agostino, e la porta a fare delle
gite in mare sul pattino. Una mattina la donna impone al figlio di accompagnarli. Lo sguardo smarrito e
geloso del bambino segue le schermaglie incomprensibili dei due adulti. Nasce così, nel ragazzo, una diversa
immagine della madre. I ragazzi proletari suoi compagni non hanno d’altronde dubbi sul tipo di rapporti che
la madre di Agostino ha con il giovanotto, e ne informano il figlio. Questi comincia a guardare con occhi
diversi la donna.
Elsa Morante
Nacque a Roma.
Stava con Moravia, dopo con Dacia Maraini
Elsa Morante vinse il Premio Strega per „l‘isola di Arturo“ romanzo particolare è ambientato nella seconda
Guerra Mondiale e racconta la storia di Ida, una donna violentata. Il figlio Useppe è epilettico.
LA STORIA
Romanzo non in prima persona ma parti narrate secondo l‘occhio del bambino romano. Lui proiettato
subito nella vita allo scoppio della Guerra. Descrive la deportazione degli ebrei romani. La donna ha
cresciuto da sola il secondo figlio „illegittimo“. Amici che vengono deportati perché ebrei.
Descrizioni dettagliatissime della situazione: elevato realismo (caratterista del romanzo post-bellico, simile
alla situazione tedesca di Paul Celan). Un linguaggio non fittizio, ma realistico al massimo.
Parallelismi tra la situazione attuale e le vite degli ebrei nella loro quotidianità.
Scena della fine della guerra: visione di alcune foto (primavera 1945) di impiccagioni di partigiani. Ricerca
sempre il reale con una base storica molto forte.
Giorgio Bassani
Autore ferrarese colpito dalle persecuzioni razziali.
Produzione post-bellica con focus sugli aspetti negativi della guerra (in particolare seconda guerra
mondiale). Tutto raccontato secondo il punto di vista del protagonista che narra la sua infanzia con l’ausilio
del flashback. Tutto è incentrato sulla famiglia dei finzi Contini, una famiglia nobile di Ferrara di cui il
protagonista si infatua della ragazzina.
Riflessione tra passato e presente, errori grammaticali dati dal realismo linguistico.