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Italiano Riassunti

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ITALIANO RIASSUNTI

PRIMO LEVI: (1919-1987) Primo Levi è stato uno scrittore, chimico e


testimone dell'Olocausto, noto per le sue opere che raccontano l'esperienza
dei campi di concentramento nazisti. Levi utilizza la scrittura come mezzo
per testimoniare e ricordare le atrocità dell'Olocausto, con l'obiettivo di
evitare che tali eventi vengano dimenticati o ripetuti.

I TEMI PRINCIPALI SONO:


- la memoria: (in “se questo è un uomo”) es. sogna di raccontare l’Olocausto a una
donna, che però non gli crede; sogna di raccontarlo alla sua famiglia, ma nessuno lo
ascolta; poesia a inizio romanzo.
- dignità umana: (in “se questo è un uomo”) la più grande forma di resistenza è
mantenere la propria dignità perché i nazisti volevano disumanizzare i prigionieri. (=
lezione di Steinhof)
- codice morale: (in “I sommersi e i salvati”) non si può giudicare una scelta presa
durante un codice morale, nel momento in cui si vive in un altro codice morale
- vergogna: (in “I sommersi e i salvati”)
1. personale: per essersi salvato a discapito di altri→ ZONA GRIGIA: non ci sono
aguzzini e vittime, perché i nazisti volevano disumanizzare l’uomo tanto da
renderlo aguzzino dei propri compagni attraverso il collaborazionismo e il
senso di colpa.
2. al livello mondiale: le persone che stavano fuori dai lager ma sapevano cosa
succedeva e la vergogna dell’umanità che si scopre capace di essere artefice
di così tanto dolore.
- suicidio: (in “I sommersi e i salvati”) nei campi di concentramento non c’erano tanti
suicidi perchè l’uomo non aveva neanche il tempo di pensare a quest’idea e perchè il
lager era già una punizione verso il loro senso di colpa.

IL ROMANTICISMO
Il Romanticismo è un movimento culturale e artistico nato alla fine del 18° secolo e fiorito
nel 19° secolo, caratterizzato da una reazione contro il razionalismo e il classicismo del
periodo illuminista.
IN ITALIA: in quel periodo (1814-1860) si stava vivendo il risorgimento, il processo per cui
gli stati italiani si sono liberati dalle monarchie straniere ottenendo indipendenza e
unificazione. In questo periodo l'intellettuale svolge il ruolo di “guida” culturale, politica e
morale, ovvero deve offrire ideali e trattare di attualità, impegno civile e patriottismo per
costruire il popolo “italiano”. (ROMANTICISMO POSITIVO)
POESIA: LEOPARDI: non si può cambiare la realtà storica allora bisogna educare le
masse a capirla in modo critico
ROMANZO: STORICO: es. Promessi Sposi, Manzoni
- personaggi caratterizzati psicologicamente
- fuga dal presente: rivolge le criticità ad un passato finito
- vero per soggetto: categoria del grottesco
- interessante per mezzo: lingua d’uso
- utile per scopo: fornire una cultura contemporanea (ai borghesi)
→poi si convertirà in ROMANZO SOCIALE: il quale coglie le criticità del presente.
IN EUROPA: si sta già vivendo la rivoluzione industriale, la quale coinvolge anche la
letteratura e i prodotti culturali, i quali diventano “massificati” e “reificati”, ovvero declassati a
cosa. L’intellettuale, se non doveva più sottostare al volere del cortigiano che lo proteggeva,
ora doveva sottostare al gusto del pubblico, assecondandolo per avere un mercato.

VICTOR HUGO: (1802-1885) è colui che sperimentò per primo il romanzo storico, sul quale
si modellerà la letteratura romantica italiana.
Inaugura la categoria del grottesco, ovvero si impegna nel rappresentare
tutta la realtà, anche ciò che non era definito “bello”, perché Dio ha creato il
mondo come unione tra sublime e grottesco, perciò tutto deve essere
rappresentato. Hugo, discerne l’anima dal corpo, infatti alla bellezza
esteriore non corrisponde la bontà d’animo e, al grottesco, non corrisponde la
corruzione morale.

GIACOMO LEOPARDI (1798-1837): è un poeta, ma anche un filosofo, in quanto elabora un


pensiero critico sulla condizione umana e lo esprime sotto forma di opere
letterarie. (“pensiero poetante”).
Il suo pensiero può essere diviso in due filoni principali:
1.PESSIMISMO STORICO: elaborata nella giovinezza, dove mette in
relazione l’infelicità e il tempo: gli antichi erano felici in quanto, non
conoscendo la scienza, come i bambini si facevano guidare
dall’immaginazione. L’unica fonte di felicità è dunque l'immaginazione:
per questo, nelle sue opere della giovinezza (es. lo Zibaldone dei pensieri), Leopardi
vuole stimolare la fantasia attraverso la poetica del vago e dell’indefinito.
(TESTI: la doppia visione, l’infinito)
2. PESSIMISMO COSMICO: nella maturità Leopardi inizia invece a credere che
l’infelicità umana sia assoluta, non ci sia quindi una soluzione ad essa. La natura è
vista come una matrigna cattiva, indifferente al destino dell’uomo.
La poesia ha il compito di svelare l’arido vero: la falsità del pregiudizio
antropocentrico, togliendo la felicità, ma dando dignità/consapevolezza.
( → le operette morali, dialogo della natura e di un islandese)
OPERE:
● Il Ciclo di Aspasia: si esaspera il pessimismo cosmico perché cade anche
l’ultima illusione: l’amore. es. “a se stesso”: poesia dove Leopardi si rivolge
al cuore stanco dopo aver vissuto tanti inganni, e gli chiede di smettere di
battere.
● Poi indaga la possibilità di suicidarsi nel “dialogo di Plotinio e Porfirio”
(operetta morale), nel quale il primo aiuta il secondo a abbandonare l’idea del
suicidio, tramite un argomentazione razionale ovvero che se si togliesse la
vita interromperebbe la “social catena”(= farebbe star male gli amici + il
suicidio è contro natura.
● a Silvia: in questa poesia denuncia la morte delle illusioni e delle speranze
che accompagnano la gioventù. Ciò è rappresentato con la morte di Silvia.
● il sabato del villaggio: in questa canzone troviamo sia la poetica del vago e
dell’indefinito perché Leopardi tratta di un tempo e luoghi ignoti, sia la
disvelazione dell’arido vero, ovvero che come il sabato si è felici in attesa
della domenica, giorno in cui sopraggiungerà la tristezza in vista della
settimana a venire, nella gioventù siamo felici nell’attesa dell’età adulta, dove
però ci sarà tristezza e dolore dovuto al sopraggiungere della vecchiaia e
della morte.
● la Ginestra: poesia che parla di un fiore, la ginestra, che riesce a
sopravvivere anche in un contesto arido, ostile, come quello delle pendici del
vesuvio. il poemetto vuole mandare il messaggio che l’uomo è infelice, quindi
deve solo evitare di peggiorare la sua condizione, tramite l’alleanza con gli
altri uomini (social catena) contro la natura, la quale non si cura dell’uomo
anzi lo distrugge.

ETÀ POST UNITARIA→ si dichiara chiusa la poetica romantica


nell’italia post unitaria esistono due tendenze letterarie:
1. LA SCAPIGLIATURA: fenomeno artistico che si sviluppa a milano dagli anni 60 agli
anni 80 dell’Ottocento. Dove i suoi esponenti rifiutano i valori della borghesia, sia nel
loro modo di vivere (uso di sostanze: MALEDETTISMO), sia nel loro modo di fare
letteratura (temi sconvolgenti: es. malattia, vita fuori dagli schemi)
2. IL VERISMO / ROMANZO SOCIALE:
- indagine e inchiesta sociale
- narratore: esterno (sociologo) o interno (nella società): NO ONNISCIENTE
- TEMI: popolo (ceti bassi)
GIOVANNI VERGA (1840-1922)
ha una visione pessimistica della società, infatti secondo lui essa è
dominata da una lotta per la vita dove il più forte schiaccia il più debole.
Vrga paragona il progresso a un fiume in piena, se si riesce a cavalcarlo si
può conoscere il progresso, altrimenti ti lascerà sul fondo come un detrito.
(=FIUMANA DEL PROGRESSO) La realtà, secondo lui, non può essere
cambiata in nessun modo perché non c’è speranza nell’intervento dei
governi e non c’è solidarietà umana, quindi allo scrittore rimane solo la
descrizione di essa per com’è.
● ROSSO MALPELO (1878): racconta la vita di un giovane caruso, attaccato dalla
società per il pregiudizio che le persone con i capelli rossi fossero figli del diavolo. la
novella viene raccontata dal punto di vista della società, per questo è necessario
estraniarsi dal punto di vista principale. Verga utilizza il discorso indiretto libero,
ovvero il presentare i pensieri dei personaggi senza “disse” o “pensò”. non c’è quindi
interpretazione da parte dell’autore, quindi il lettore è ancora più coinvolto.
● NEDDA: (1874) indagine della realtà attraverso strumenti tradizionali, non c’è
impersonalità o regressione del punto di vista. Il narratore è onnisciente e giudica i
personaggi. La trama si sviluppa intorno al tema della marginalità della giovane
Nedda, costretta a lavorare per sostenere lei e la madre malata e, successivamente,
la figlia neonata.
● IL CICLO DEI VINTI: 5 romanzi dove Verga vuole rappresentare la lotta per la vita in
5 classi sociali diverse.
- i Malavoglia: pescatori
- Mastro-don gesualdo: manovale→ prop. terriero
- la duchessa di Leyra: figlia di mastro don gesualdo→ aristocrazia
- l’onorevole scipioni: → politico
- l’uomo di lusso: intellettuale
la lotta alla vita non è uscita, non esiste un idillio regressivo (ideologia di padron’ Ntoni) a cui
tornare.
● LIBERTÀ: (novelle rusticane 1883) parla della rivolta di Bronte del 1860, quando i
contadini insorsero contro i proprietari terrieri perché frainteso il messaggio di
Garibaldi che diceva che sarebbe arrivato per ridare la LIBERTÀ. I contadini per
libertà intendevano la libertà dai proprietari terrieri. Per la borghesia invece libertà era
la libertà dai Borboni. Questo fraintendimento ha reso possibile una strage. Verga
vuole sottolineare la contronarrazione del Risorgimento.

DECADENTISMO
Il Decadentismo è un movimento artistico e letterario italiano della fine del XIX secolo,
caratterizzato dal rifiuto per la visione positivista borghese, che indaga il mistero celato
dietro la realtà. gli esseri sono legati tra loro tramite analogie e corrispondenze capibili
attraverso l’irrazionalità dei bambini, dei malati di nevrosi/ psicosi e dai drogati.
i poeti decadentisti usano forme cifrate, figure retoriche fonosimbolismo.
il decadentismo è il fenomeno italiano che corrisponde al simbolismo europeo.
il simbolismo penetra in italia con la scapigliatura dopo la caduta del positivismo avvenuta
grazie ai maestri del sospetto e alla crisi da sovrapproduzione
BAUDELAIRE (1821-1867)
CORRESPONDENCE: manifesto della poetica simbolista. Parla di come i
poeti vedono la natura, la cui metafora è il tempio: entrambi rivelano verità
inaccessibili alla maggior parte delle persone: le verità religiose le può
decifrare solo il prete, mentre le verità della natura solo il poeta che ha
rimosso i pregiudizi razionali tramite la droga.
il poeta diventa quindi un mistico, un essere privilegiato che sa la
razionalità per comprendere la natura, ma le verità che capisce le può
comunicare ai suoi simili solo tramite un linguaggio altrettanto cifrato.
PERDITA DELL’AUREOLA DEL POETA (apologo allegorico)
poeta non ha più la funzione di guida, lascia l’aureola cadere nel fango e la lascia
raccogliere da qualche poeta mediocre. Il poeta però, nonostante abbia perso la sua
funzione di guida, cerca comunque un riscatto e lo fa attribuendosi la qualità di saper
comprendere la natura.
Inoltre l’autore si sente estraneo alla città in cui abita, perché con la modernizzazione essa
ha perso tutti i valori e i punti di riferimento. E se si perdono tutte le certezze, anche le
parole non avranno un significato assoluto, perciò durante il simbolismo si inizia a usare i
simboli.
GIOVANNI PASCOLI (1855-1912)
Giovanni Pascoli è un poeta simbolista che crede che la realtà possa
essere conosciuta veramente solo se guardata da uno sguardo privo delle
strutture razionali tipiche dell’età adulte.
La poetica di Giovanni Pascoli si caratterizza per alcuni temi e motivi
ricorrenti, come:
1. IL FANCIULLINO: (opera del 1897) simbolo dell'innocenza e della
capacità di meravigliarsi di fronte al mondo. Secondo il poeta in ogni uomo
Esiste un fanciullino, che guarda il mondo con stupore e ingenuità,
sapendo andare oltre l'apparenza del reale. Questo lato è evidente
quando siamo piccoli, ma poi viene nascosto.
Il bambino guarda il mondo privo di gerarchie ed ingigantisce i dettagli. es. poesia “il
lampo”.

Pascoli si raffigura come un fanciullino, ed è proprio la sua visione irrazionale che gli
permette di capire le verità ultime della realtà . La figura dell'intellettuale sembra
apparentemente depotenziata, ma mantiene così, seppur velatamente, la figura di
poeta vate (guida)

2. IDEALIZZAZIONE DEL NIDO FAMILIARE: il nido rappresenta ciò che è vicino al


poeta: la casa e la famiglia, sia i componenti vivi che quelli morti. Il poeta sente un
forte attaccamento al nido, tanto da non volerlo mai abbandonare: egli infatti non si
sposerà mai e vedrà il matrimonio della sorella Ida come un tradimento del nido.
● nebbia: a cui chiede di nascondere le cose lontane che lo spingono a
andarsene dal nido per costruirsi una vita propria;
● 10 agosto: descrive il trauma che ha provocato in lui l’attaccamento al nido
familiare, l’uccisione del padre.
● il gelsomino notturno: canto in occasione del matrimonio dove lui descrive
ciò che vede dall’esterno della casa degli sposi: la riproduzione del gelsomino
notturno, il primo rapporto sessuale della coppia di novelli sposi e poi
descrive alcuni aspetti che rimandano a: la morte, nel caso dell’erba che
nasce sulle fosse o la stessa scelta della notte, momento in cui P. pensa ai
suoi cari; all’esclusione dell’autore stesso dalla sfera sociale/amorosa, tramite
l’immagine dell’ape tardiva; e alla famiglia tramite l’immagine della
costellazione “chioccetta”, che rimanda all’immagine di una mamma gallina
che porta dietro i suoi pulcini.
3. IL DOLORE E LA MORTE: Pascoli esplora il dolore personale e universale, spesso
attraverso immagini di natura e simboli semplici, ma carichi di significato.

es. l’assiuolo: Poesia dove ogni strofa si sviluppa in due parti: un primo bozzetto
naturalistico e la seconda quartina dove si rievoca l’angoscia e il dolore della morte
del padre. alla fine di ogni strofa troviamo il verso dell’assiuolo: “chiù” che
simboleggia la voce di un uomo che non può più parlare e che quindi si fa sentire
tramite i versi degli animali.
POETICA: - sintassi piana: frasi brevi e paratassi (+ coordinate)
- fonosimbolismo
- lessico: 1. ciò che è rassicurante è espresso con termini che hanno una
valenza denotativa. 2. ciò che è perturbante è espresso con termini che
hanno una valenza connotativa.

D’ANNUNZIO (1863-1938)
D’annunzio è un intellettuale italiano dell’età postunitaria che si vuole porre
alla guida del processo storico italiano, svolgendo il suo ruolo di “poeta
vate”. Questo aspetto del suo carattere lo possiamo capire dalle sue azioni
durante la prima guerra mondiale. In questi anni lui si dedica alla
propaganda interventista: creando articoli per “il corriere della sera”, il
volo su Vienna (1918), dove lancia volantini sulla città da un aeroplano; la
beffa di Buccari, dove lanciò in mare messaggi in bottiglie, dopo aver
lanciato 6 siluri su navi austriache.
Importante impresa di D’Annunzio è l’impresa di Fiume (1919), dove egli occupò il territorio
per un anno.
la poetica di D’Annunzio si riassume in 3 fasi:
1. L’ESTETISMO: che ha al centro la figura dell’esteta, un aristocratico che prova
sdegno verso tutti i segni della società di massa perché concepisce se stesso come
migliore. D’Annunzio inizialmente si rivede nella figura dell’esteta nonostante sia solo
un borghese, poi però decostruisce questa figura perché si appassiona di un’altro
personaggio in voga nei romanzi europei, il superuomo.
● “il piacere”: il protagonista è Andrea Sperelli, un conte che viveva a Roma
circondato da esperienze lussuose. Lui è il fidanzato di Elena Mutti ma un
giorno si innamora di Maria Feres, una donna angelicata che gli tocca l'anima
e rappresenta per lui l'ultima possibilità di sentirsi buono. La seconda storia
d'amore però finisce male e lascia l’esteta sconfitto, incapace di compiere il
perfezionamento di sé.
2. IL SUPEROMISMO: Il personaggio di questo romanzo è il superuomo: uomo alla
guida del processo storico, al contrario dell’individualismo dell’esteta, in grado di
dominare la realtà, aggressivo, vitalistico e energico. Il superuomo si afferma come la
sua Nazione, in cerca sempre del dominio.
● Il trionfo della morte (1894): Il protagonista è Giorgio Aurispa, estetica
decadente, innamorato di una donna che gli succhia l'energia vitale e che non
gli fa raggiungere i suoi obiettivi. Alla fine del romanzo lo si uccide e porta con
sé la donna affermando la sua volontà di morte e la sua volontà
superomistica
● le vergini delle rocce (1895): Il protagonista è Claudio Cantelmo che
abbandona Roma, centro della vita mondana, per raggiungere la campagna
abruzzese, dove l'uomo può ritrovare la sua ferità punto il protagonista qui
vuole riprodursi per affermare il suo supereroismo, ma, non trovando una
moglie adatta, non ci riuscirà mai. Il superuomo viene dunque sconfitto.
3. PANISMO: in questa fase la parola assume il massimo valore connotativo e viene
scelta in base al suo valore simbolico. Per quanto riguarda i temi, D’Annunzio supera
l'ideale borghese e inizia a trattare di natura selvaggia.
○ Meriggio: tratta della fusione tra io lirico e natura selvaggia, dalla quale
attinge la forza e il vigore che lo caratterizza come superuomo. Nella prima
parte del testo, D’Annunzio, usa la similitudine per paragonarsi alla natura,
ma pur sempre mantenendo elementi di distacco e unicità. Nella seconda
parte invece l’autore usa l’analogia, assimilando i due elementi. Nella poesia
infatti il poeta ha una metamorfosi e si assimila alla spiaggia in cui si trova.

GIORGIO BASSANI (1916-2000)


“Il giardino dei Finzi-Contini”: romanzo ambientato a Ferrara dove viene
trattata la storia di un giovane ebreo che vive il momento in cui il fascismo
inizia a negare tutte le libertà agli ebrei. Il protagonista trova però una
valvola di sfogo nel giardino “Finzi-Contini” di due suoi coetanei ebrei,
Micol e Alberto.
I tre spesso si trovavano il pomeriggio per giocare a tennis nel campo
privato della famiglia, poi il protagonista verrà sempre più assimilato alla
famiglia, svolgendo i suoi studi nella biblioteca e creando rapporti intimi con Micol.
I temi che ritroviamo nel romanzo sono:
- isolamento: la famiglia dei figli contini non esce dal giardino perché la madre ha
paura dei batteri (reali e fascismo)
- Relazione/ compresenza di vivi e morti: inizia parlando di un mausoleo dove si
trova la tomba di Alberto.+ Alberto e micol nascono sulla scia del fratello morto +
Alberto muore per un tumore + Alberto e Micol sono senza futuro
- Antifascismo
- Amore: Alberto e Micol non credono nell’amore, credono che sia una lotta tra i due
sessi che porta alla distruzione

ITALO SVEVO (1861-1928)


Italo Svevo, pseudonimo di Ettore Schmitz, esplorò l'inettitudine e
l'alienazione dell'uomo moderno. Nei suoi romanzi, come "La
coscienza di Zeno", analizzò con ironia la psiche umana e criticò
la società borghese.
ROMANZO MODERNO: “LA COSCIENZA DI ZENO”
Svevo utilizza la psicoanalisi come metodo per rinnovare il
romanzo, anche se non crede nei suoi effetti terapeutici. In
particolare dalla psicoanalisi riprende: il Tempo misto: passato e presente si
intrecciano grazie alle rievocazioni del passato del protagonista; e il personaggio
nevrotico, che racconta la realtà in modo deforme e inattendibile.
Il protagonista è spesso un inetto ovvero una figura incapace di prendere delle
decisioni e, la contraddizione di tutti i valori Borghesi, fa sì che, l’inetto, odi chi
incarna questi valori, come la figura del padre e non riesca a raggiungere i suoi
obiettivi.
Svevo svolge una forte critica della società borghese, che lui ritiene "malato di
salute" sia facendo risultare vincente l’inetto Zeno, uscito arricchito dalla 1gm, sia
scrivendo di come l'estrema razionalità di cui si caratterizza la società borghese si
trasformerà in futuro in un'arma letale che distruggerà il genere umano. Svevo
prevede un'esplosione che distruggerà tutto, lasciando la Terra deserta e quindi priva
della malattia che è l’uomo.
I temi principali sono:
- la scoperta dell'inconscio
- la malattia
- la memoria
- il conflitto tra padre e figli: dove il padre è una figura che rappresenta
l’autorità, la legge e i valori borghesi e va a rafforzare il senso di impotenza
del figlio.
es. “lettera al padre” di Kafka, dove l’autore dice al padre che non Riesce a
sposarsi perché crede di non avere le qualità del padre.
LUIGI PIRANDELLO (1867-1936)
Pirandello è un intellettuale italiano dell’età postunitaria, che
sviluppa le sue opere sull’idea che la realtà sia costituita dalla
Sostanza, ovvero l'istinto pulsionale, e dalla forma (vita) ovvero
la sovrastruttura data dai modelli di comportamento impartiti
dall'educazione e dalla società, e la quale genera le maschere
che ogni uomo indossa per essere accettato dalla società. La
forma domina la sostanza, tenendola nascosta, ma a volte non
ci riesce e la sostanza emerge sotto forma di lapsus e nevrosi, che poi verranno
interpretati dalla società come follia o malattia mentale.
Per Pirandello questi momenti di esplosione sono però utili per far scoprire all'uomo
la propria condizione. Una volta fatto ciò l'uomo ha due possibilità: rifiutare di
indossare nuovamente la maschera sociale, accettando la follia e l'emarginazione;
oppure rindossare la maschera ma con la consapevolezza di come funziona la
società.
● il treno ha fischiato: Il protagonista ebbe Luca, Un contabile sottomesso, che
un giorno fa tutto quello che non dovrebbe fare come arrivare in ritardo e
rispondere male giustificando le sue azioni con la frase "Il treno ha fischiato"
punto i colleghi credendolo pazzo, lo rinchiusero in un ospedale psichiatrico. Il
narratore poi ci spiega la vera motivazione: belluca era esploso a causa della
sua condizione familiare estenuante e lui si era creato il desiderio di evasione.
Alla fine per Luca decide di rii indossare la maschera con la consapevolezza
che esiste altro oltre alla sua vita misera.
● la cariola (novelle per un anno): Il protagonista è una figura di spicco nella
società: è avvocato docente universitario e marito e padre dal cui status
sociale dipende la condizione sociale della famiglia. Lui non è però
soddisfatto della sua vita E trova la sua valvola di sfogo nel far fare la carriola
al suo cane.
● l'umorismo (saggio 1908): È la formulazione organica della poetica dell'autore
che si occupa di rivelare i momenti di crisi dell'uomo che scopre di non essere
uno, ma di essere 100.000 e allo stesso tempo di non essere nessuno quando
si toglie la maschera per sempre scegliendo di impazzire.
● il fu mattia pascal: è composto di una componente narrativa e di una
componente gnomica.
- componente narrativa: il protagonista è Mattia Pascal, un uomo infelice
che, approfittando di un errore burocratico che lo dichiara morto,
sperimenta la libertà di essere quello che vuole (maschera nuda) e si
crea una nuova identità come Adriano Meis. Tuttavia, la sua nuova vita
si rivela altrettanto insoddisfacente perchè si deve mettere altre
maschere e, impossibilitato a vivere legalmente perchè senza
documenti, decide di tornare al suo paese natale. Qui Mattia scopre di
non poter riprendere la sua vecchia vita e finisce per lavorare in una
biblioteca dove non va nessuno, rispondendo alla domanda “chi sei?”
con “il fu Mattia Pascal”.
- componente gnomica (riflessione filosofica): al centro del testo
Troviamo il relativismo ontologico e conoscitivo. Il relativismo
ontologico evidenzia come la sua identità muti in base al contesto e
alle persone che lo circondano. Per quanto riguarda il relativismo
conoscitivo, Pirandello, afferma tramite la lanterninosofia che non
esiste una realtà che tutti possono conoscere perché ognuno la vede in
modo oggettivo in base ai propri preconcetti, ma non concepisce che
questo sia solo una rappresentazione personale. Tutti sono quindi
convinti della propria veridicità della propria visione perciò rende essa
incomunicabile agli altri.In alcune epoche però c'erano delle lanterne
più grandi, le ideologie, che proponevano a tutti la loro visione della
verità; Pirandello però si trova in un'epoca in crisi Infatti non c'era un
unico lanterne ma solo singoli lanternini.
● uno, nessuno, 100mila: Il protagonista è vitangelo moscarda che un giorno si
accorge, Grazie all'appuntamento della moglie, di avere il naso che tende a
destra punto in questo momento lui capisce di non essere uno come credeva,
ma di essere 100.000 rappresentazioni diverse di se stesso, e quindi di non
essere di per sé e nessuno. Alla fine lui sceglie di vivere in un manicomio,
senza maschera.
ROMANZO POST-MODERNO
Il postmoderno è un sistema culturale complesso che ridefinisce i modelli di
riferimento precedenti, caratterizzato dall'imposizione della cultura di massa e da
un'ideologia edonistica del consumo.
Caratteristiche del postmoderno
1. intellettuale: opinionista da salotto televisivo
2. tempo: eterno presente, no prospettiva storica
3. l’uomo si sente postumo, come se fosse arrivato alla fine della storia, perciò
vive come un eterno bambino
4. edonismo: ricerca del piacere come unico fine
5. spazi: non luoghi
6. intertestualità: ci sono talmente tanti testi che l’autore si sente inautentico.
molte citazioni, personaggi prelevati da altre narrazioni, più piani si
sovrappongono
7. schemi narrativi e generi di consumo

UMBERTO ECO (1932-2016):


Umberto Eco è un intellettuale scrittore postmoderno che scrive il
romanzo storico ambientato in Italia sulla base del romanzo
postmoderno, ovvero riprendendo elementi da altri romanzi
famosi, alternando sequenze narrative a sequenze filosofiche e
usando l'ironia intertestuale, la quale prevede che il lettore segua
i giochi di citazione dell’autore, divertendosi (edonismo).
es. IL NOME DELLA ROSA: narra le indagini di Guglielmo da
Baskerville e il novizio Adso su una serie di omicidi in un'abbazia
medievale. Tra intrighi e segreti, scoprono che i delitti sono legati a un manoscritto
proibito. Alle componenti narrative alterna delle postille per spiegare come funziona
il suo romanzo.

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