Algebra Lineare 06 2023 24
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6 Trasformazioni geometriche
Le isometrie, le omotetie e le affinità sono applicazioni lineari se soddisfano la condizione
()
f 0 = 0 , vale a dire che l’origine del sistema di riferimento non viene spostata.
6.1 Le traslazioni
v :
V →W
x y = x+v
Siccome 0 v 0 , v non è un’applicazione lineare e non può quindi essere descritta
mediante una matrice.
x y = R x
dove, come visto nel capitolo 5,
cos − sin
R =
sin cos
y = x − 2 proj (x , n ) = S x
x n
O
asse y
Se l’asse è dato con l’equazione scalare, il vettore normale n è immediatamente deducibile.
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SUPSI–DTI ALGEBRA LINEARE 1 6 TRASFORMAZIONI GEOMETRICHE
v
y = x + 2h 180
x
O
h
dove: h = proj ( x, v ) − x
y
r
perciò: y = 2 proj ( x , v ) − x = R x
Le matrici ortogonali A e AT sono quindi reciprocamente inverse; per invertire una matrice
ortogonale basta trasporla!
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6.6 Le omotetie
Se il centro dell’omotetia coincide con l’origine la trasformazione è lineare.
In 2 le immagini dei vettori della base e1 ,e2 sono:
k 0 k 0
(O ,k ) (e1 ) = , (O ,k ) (e2 ) = e la matrice associata è: k = = k I .
0 k 0 k
In generale, se il centro coincide con l’origine, all’omotetia (O, k ) è canonicamente associata
la matrice scalare k = kI n .
Se il centro dell’omotetia non coincide con l’origine si può fare una scomposizione, come nel
caso della rotazione di centro C:
(C ,k ) = c (O,k ) −c
La matrice canonicamente associata alla funzione composta (O,k ) f = f (O,k ) è
(k I ) F = k (I F ) = k F .
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cos 0 sin
R y , = 0 1 0
− sin 0 cos
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