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Gli anni della sinistra hegeliana
Critica alla filosofia hegeliana del diritto
pubblico (1843) • Testo influenzato da Feuerbach • Propone due tesi: • 1)Critica lo Stato hegeliano; • 2)elabora il concetto di “classi sociali”(borghesia- proletariato) sostituendolo ai «ceti» • 1) Rifiuta la divinizzazione hegeliana dello Stato • Propone come base della vita umana non lo Stato ma la “società civile” • L’errore di Hegel è avere confuso il soggetto (il concreto) con il predicato (l’astratto) La metafisica capovolge il rapporto soggetto predicato Hegel divinizza lo Stato e toglie importanza al dato reale • Hegel con la sua dottrina politica trasforma i soggetti reali (famiglia e società civile) in momenti astratti • e l’ideale (lo Stato) in soggetto concreto della storia • In questo senso elabora una statolatria: una sacralizzazione dello Stato, una sua divinizzazione • Così facendo, è come se avesse posto l’uomo a testa in giù, costringendolo a camminare con le mani e collocandogli i piedi in aria La rivoluzione francese favorisce la nascita delle classi sociali • Occorre quindi restituire dignità alla vita umana e alla società togliendo contemporaneamente importanza allo stato • 2) dopo la Rivoluzione francese i ceti (Clero, Aristocrazia e Terzo Stato) vengono sostituiti dalle Classe sociali (Borghesia e Proletariato) • La differenza tra ceto e classe sta nel grado di consapevolezza dei suoi componenti: gli appartenenti ai ceti sono individui isolati che non sanno di condividere la stessa condizione con altri soggetti • viceversa, i proletari sanno di condividere con i propri omologhi le stesse condizioni materiali di vita Successivamente correggerà il tiro sulla nascita delle classi sociali • A partire dal “Manifesto”, Marx su questo secondo punto cambierà idea: • Non è la rivoluzione francese (in quanto rivoluzione borghese), ma la rivoluzione industriale a determinare la nascita delle classi sociali; • Inoltre, la borghesia non è una vera e propria classe sociale in quanto tra i suoi componenti dominano l’individualismo, la concorrenza, la competizione • Essa, per Marx, non è coesa, solidale e organica, in quanto composta da individui in perenne competizione tra loro Primato dei Bourgeois • Per i rivoluzionari francesi, anche i proletari sono, come i borghesi, “Citoyen”, cioè individui in possesso di diritti • Ma tali diritti giuridici sono formali, non in grado di incidere sulle reali condizioni di vita dei poveri • Ad esempio, i proletari non possono votare né farsi eleggere • Viceversa, i Bourgeois, i borghesi, possono partecipare alla vita politica, • Ma questo va a detrimento della democrazia Manoscritti economico-filosofici (1844) • Con questo testo avviene l’incontro tra la filosofia e le dottrine economiche • Anche qui Marx continua la sua polemica antihegeliana • L’opera è divisa in tre parti: • a) critica all’economia classica • b) descrizione del comunismo • c) critica della dialettica hegeliana Contro i liberisti alla Adam Smith (contro la «mano invisibile») • A) critica all’economia classica: • Non esiste nessuna mano invisibile (Smith, La ricchezza delle nazioni) che guidi l’economia verso una crescita indeterminata o verso il superamento delle crisi economiche • La proprietà privata non è un dato naturale, ma un furto perpetrato dai pochi a danno dei molti (qui Marx riprende sia Rousseau sia Proudhon) • La condizione operaia è alienata, cioè disumanizzata, poiché agli operai viene tolto il frutto del loro lavoro Prima (e ultima) descrizione del comunismo
• B) descrizione del comunismo
• qui Marx fornisce la prima descrizione di comunismo • Con tale termine egli indica la socializzazione dei mezzi di produzione e la soppressione della proprietà privata • Dopo il 1848 egli non definirà più tale termine Revisione della dialettica hegeliana • C) critica della dialettica hegeliana • Marx accetta la dialettica di Hegel, ma la sviluppa in modo personale • La accetta in quanto crede che il conflitto sia il motore della storia • Rifiuta però l’idea secondo cui la dialettica sarebbe il movimento dello Spirito • Al contrario, crede che la dialettica sia caratterizzata dallo scontro tra classi sociali • Qui Marx critica esplicitamente ogni forma di religione e assume una posizione dichiaratamente atea Contro la sinistra hegeliana, contro i socialisti francesi • L’utilizzo di categorie economiche allontana Marx dalla sinistra hegeliana e dal socialismo francese • Egli accusa i suoi vecchi maestri di essere metafisici mascherati da materialisti • E i socialisti francesi che non analizzano i dati economici ma agiscono per motivi umanitari di essere degli utopisti • Da qui in avanti, inizia la sua resa dei conti con la sinistra hegeliana Sacra famiglia (1845) • Prima opera scritta insieme a Engels • Pamphlet rivolto: • contro Bauer • contro la dialettica hegeliana • A Bauer imputa di essere un falso materialista • Di essere un metafisico • Di trascurare l’importanza della svolta storica avvenuta in Inghilterra con l’industrializzazione (evento che taglia in due la storia dell’umanità) La frutta non esiste, esistono mele, pere, fragole • Alla dialettica hegeliana imputa l’astrattezza • Imputa cioè di non partire da situazioni concrete, bensì astratte • Rendendola inoffensiva • È come se abbiamo mele, pere, fragole, mandorle, ecc • Ma anziché chiamarle con il loro nome le chiamiamo “frutta” • Frutta è solo un nome, un concetto, un’idea astratta che non ci permette di conoscere i vari tipi di cibo Tesi su Feuerbach (1845) • Scrive 11 tesi destinate a confutare il pensiero di Feuerbach • Falsamente antihegeliano • Falsamente materialista • In realtà profondamente hegeliano e metafisico in quanto si limita a criticare Hegel dal punto di vista teorico • Ma ogni critica filosofica a Hegel, in quanto critica teorica, ne conferma le conclusioni (finendo per diventare una semplice antitesi da superare) Non interpretare bensì trasformare il mondo • Non si tratta di criticare il pensiero hegeliano, ma di capovolgerlo • Il futuro programma politico di Marx è condensato nell’undicesima tesi: • “I filosofi hanno finora solo interpretato diversamente il mondo, ora si tratta di trasformarlo” • Qui Marx sostituisce il theorein, l’atteggiamento contemplativo-speculativo con la praxis, con l’azione concreta Ideologia tedesca (1846) • Per Marx “ideologia” significa “falsa coscienza”, “illusione”, “errore” • Egli accusa di ideologismo alcuni esponenti della sinistra hegeliana: • Feuerbach • Bauer • E soprattutto Stirner • Oltre a ciò, qui elabora alcuni concetti-guida del suo pensiero quali: La polemica antistirneriana • Materialismo storico • Lavoro alienato • Struttura e sovrastruttura • Ma prima la critica a Max Stirner • Costui viene visto come il fondatore dell’anarco-individualismo (assai diverso dall’anarchismo su base sociale di Bakunin) • Nel testo “L’unico e le sue proprietà”(1844) L’unico di Stiner è la caricatura del soggetto borghese • Nella sua opera, Stirner attacca lo Stato, la società, la famiglia • La politica: la democrazia, il liberalismo, il comunismo (definito “la società degli straccioni) • E ogni valore: la religione, l’etica, la razionalità • In quanto gabbie che imprigionano gli uomini impedendo loro di esprimersi liberamente • Contemporaneamente, rifiuta l’idea di soggetto, troppo condizionata da quella di “oggetto”, sostituendola con la categoria di “unico” (Einzige) • Ciò che conta, per Stirner, è l’unico, l’individuale, il solitario, il ribelle E ne esalta l’egoismo • Marx dietro il soggettivismo assoluto di Stirner non vede l’immagine di un rivoluzionario, di un sovvertitore dell’ordine costituito, • Ma scorge la silhouette dell’egoismo borghese • Insomma, Stirner, pur criticandoli, non abbatterebbe gli idoli borghesi, ma li innalzerebbe [non a caso, molti studiosi nella figura del “Einzige” scorgono un’anticipazione dello Übermensch nietzscheano] Materialismo storico • È la visione materialistica della storia • Marx conserva la prospettiva dialettica, ma ritiene che motore della storia non sia lo Spirito, o Dio, ma la lotta di classe • Ovverosia lo scontro tra gruppi sociali per il controllo dei mezzi di produzione • La sua prospettiva risente dello scontro hegeliano tra servo e padrone • Per lui c’è sempre un ceto (o una classe) che detiene i mezzi di produzione • E un’altra che viene usata come forza lavoro e produce beni per l’altra Il materialismo storico riscrive la filosofia della storia • Nel corso della storia umana ci sono stati diversi esempi di lotta di classe: • Liberi e schiavi in età classica • Aristocratici e servi nel medioevo • Borghesi proletari in epoca moderna • Tuttavia Marx individua anche un modello diverso di lotta di classe: • Quello tra nazioni (nazioni predatorie vs. colonie) • A essa Engels affianca anche quello tra maschi e femmine Lavoro e lavoro alienato • Per Marx, l’essenza dell’uomo risiede, hegelianamente, nel lavoro • Tramite la trasformazione, cioè l’umanizzazione, della natura l’uomo conquista la propria essenza umana • A differenza di Hegel, che vede il lavoro come il livello più basso della soggettività, Marx lo ritiene come l’atteggiamento umano per eccellenza • Proprio per questo l’uomo si costituisce in quanto tale tramite il suo rapporto con l’oggetto Il lavoro come “merce” • Ora, se questo oggetto gli viene tolto e trasformato in merce, egli non può più riconoscersi in esso • L’uomo diventa allora “alienato”, cioè altro a se stesso • Privato cioè di quella dimensione umana alla quale egli avrebbe diritto • Ma per Marx c’è di peggio: l’uomo è alienato anche perché il sistema capitalistico modifica il concetto di lavoro Il lavoro come merce • La forza lavoro viene trasformata dal capitalismo in una merce tra le altri • Non dunque l’attività umana per eccellenza, bensì qualcosa che ha un prezzo, che può essere acquistato come qualsiasi altra merce • La mercificazione del lavoro è la forma più radicale di alienazione (cioè di disumanizzazione dell’uomo) Forme di proprietà nella storia • dopo ciò, Marx passa ad analizzare le varie forme di proprietà che si sono succedute nella storia: • Tribale (va dalla raccolta spontanea di frutti della terra all’agricoltura stanziale; con l’agricoltura nasce la schiavitù in quanto forza lavoro gratuita) • Antica (è tipica del mondo greco-romano; ed è basata sulla dialettica proprietario-schiavo; si sviluppano i commerci e la tendenza all’accumulo di beni e denaro) • Feudale (prevalenza dell’agricoltura; dialettica feudatario-servo; dopo il 1.000 tendono a svilupparsi le prime forme di capitalismo) • Moderna (lavoro salariato, commerci, accumulo di capitale, industrializzazione, capitale finanziario)