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Cavalcature degli Æsir

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Nella mitologia norrena, ognuno degli Æsir aveva una cavalcatura, solitamente un cavallo, che usava per recarsi ogni giorno al frassino Yggdrasill per tenere consiglio con gli altri déi. Queste cavalcature sono citate sia nel Grímnismál che nel Gylfaginning. Tuttavia in entrambi i poemi, non è specificato a quale divinità appartenga ogni singolo animale:

La prima parte dell'Edda in prosa di Snorri Sturluson, il Gylfaginning recita:

(NON)

«Hestar ásanna heita svá: Sleipnir er baztr, hann á Óðinn. Hann hefir átta fætr. Annar er Glaðr, þriði Gyllir, fjórði Glenr, fimmti Skeiðbrimir, sétti Silfrintoppr, sjaundi Sinir, átti Gísl, níundi Falhófnir, tíundi Gulltoppr, ellifti Léttfeti. Baldrs hestr var brenndr með honum.»

(IT)

«I destrieri degli Æsir hanno questi nomi: Sleipnir è il migliore, appartiene a Odino e ha otto gambe. Il secondo è Glaðr, il terzo Gyllir, il quarto Glenr, il quinto Skeiðbrimir, il sesto Silfrintoppr , il settimo Sinir, l'ottavo Gísl, il nono Falhófnir, il decimo Gulltoppr, l'unidicesimo Léttfeti. Il cavallo di Baldr fu bruciato con lui.»

Sleipnir

Lo stesso argomento in dettaglio: Sleipnir.
File:Treated NKS sleipnir.jpg
Odino in sella a Sleipnir.

Sleipnir è, il cavallo di Odino.

Di color grigio, dotato di otto zampe, è il migliore cavallo che esista, il più veloce, in grado di cavalcare il cielo e le acque, e anche lungo gli altri mondi. Il suo nome significa "colui che scivola rapidamente". Secondo alcune fonti Sleipnir porta delle rune incise sui denti.


Note

È frequente nella letteratura norrena la rappresentazione di Baldr come già morto (e con lui il suo cavallo) e tuttavia il destino degli dei non ancora compiuto.

Bibliografia

Gianna Chiesa Isnardi, I miti nordici, Longanesi, Milano, 1991 ISBN 8830410314