Alberto Rinaldi
Alberto Rinaldi (Cetona, 25 marzo 1869 – Cetona, 27 settembre 1935) è stato un medico italiano. Noto per i risultati ottenuti nella cura dell'artrite.[1]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Alberto Rinaldi nasce a Piazze, una frazione del comune di Cetona nella bassa Senese, da una delle più agiate famiglie della zona.
Si laurea in medicina all'Università di Firenze nel 1894 e successivamente dopo aver studiato omeopatia in Germania[2] torna al paese natale come Medico condotto.
Il dottor Rinaldi, oltre a dedicarsi alla cura dei propri assistiti, è alla ricerca di una cura per la tubercolosi, una malattia molto diffusa in quegli anni. Proprio sperimentando un nuovo metodo di somministrazione di farmaci allora conosciuti[3] ottiene risultati apprezzabili che, man mano che la notizia si diffonde, portano al suo ambulatorio malati dai paesi vicini, poi da tutta Italia ed infine anche dall'estero.[4]
Incominciano a parlarne i maggiori quotidiani nazionali ed interviene il mondo accademico chiedendo relazioni e spiegazioni. Questo provoca l'avversione nei suoi confronti della medicina scientifica e viene osteggiato da molti luminari che lo considerano un ciarlatano.[5]
La lista dei pazienti curati dal Rinaldi si fa sempre più importante. Ai semplici paesani e contadini si aggiungono nomi famosi: Bernardino Molinari, Artur Rodziński, Ossip Gabrilowitsch, Francesco Boncompagni Ludovisi, Carlo Zecchi, Isidoro Fagoaga.[6]
Anche Mussolini gli chiede di curare la figlia Anna Maria, ma lui si rifiuta: qualcuno dice per sgarbo al Duce, ma forse, più semplicemente, perché non riteneva la cura idonea alla sua malattia.[7]
Muore tragicamente, la notte del 27 settembre 1935, nel giardino della propria abitazione, mentre tornava da una delle solite visite notturne, assassinato a bastonate.[8]
Col denaro ricavato dalle sue cure il Rinaldi aveva raggiunto una certa agiatezza finanziaria, dopo la sua morte furono rinvenute banconote per un milione e trecentomila lire sparse nei cassetti del suo ambulatorio, e aveva iniziato a prestare denaro[9]. Dell'omicidio, furono accusati il compaesano Leopoldo Moretti e due suoi figli di cui soltanto il primo, dopo un lungo processo, fu condannato a 21 anni di carcere, .[10][11][12][9]
La borsite di Arturo Toscanini
[modifica | modifica wikitesto]Nell'autunno del 1931 Arturo Toscanini è costretto improvvisamente a sospendere la stagione di concerti con la Filarmonica di New York. Ha una dolorosa borsite a braccio e spalla destra, tanto che gli ultimi concerti li ha diretti con il braccio sinistro. Le terapie suggerite da specialisti e luminari, sia americani che europei, si rivelarono inutili.
Dai giornali apprende la notizia dei prodigi compiuti dal dottore di Piazze, Alberto Rinaldi, e malgrado pochi mesi prima sia stato aggredito dai fascisti al Comunale di Bologna, perché si era rifiutato di dirigere Giovinezza, l'antifascista Toscanini decide allora di rientrare in Italia, per provare questa cura.[13]
Nei primi mesi del 1932 Toscanini seguì le cure del dott. Rinaldi che gli consentirono di riprendere la direzione dei concerti.[14] Le fiale di Rinaldi sanano immediatamente il maestro che, entusiasta dei risultati ottenuti, ripassa a più riprese dal paese per sottoporsi a terapie di mantenimento. Toscanini non ebbe più problemi, tanto che continuò a dirigere orchestre fino al 4 aprile 1954 quando diresse la NBC Symphony Orchestra alla Carnegie Hall di New York all'età di 87 anni.
Indagini farmacologiche dopo la sua morte
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la sua morte il suo laboratorio fu sottoposto ad un'accurata perquisizione per conto dell'Istituto superiore di sanità ed i risultati pubblicati in una nota dello stesso. Le analisi chimiche condotte su fialette e altri contenitori rivenuti nello studio suggerirono che la sua cura consistesse nell'iniezione di tre sostanze: metilarsinato sodico, nitrato di stricnina e glicerofosfatico sodico, a cui in alcuni casi erano aggiunte pennellature di tintura di iodio.[3]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rendiconti, Tipografia editrice Italia, 1938. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Francesco Eugenio Negro, Omeopatia in giallo. Delitti e misteri da Hahnemann ai giorni nostri, FrancoAngeli, 7 aprile 2016, ISBN 978-88-917-3743-4. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ a b I medicinali ed il metodo Rinaldi per la cura delle artriti, su iss.it.
- ^ Angelo Molaioli, Cetona. Ricordi per il futuro. Testimonianze, foto, cartoline d'epoca per una storia scritta dalla gente, EMMECIPI SRL, 2006, ISBN 978-88-902082-1-8. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Giuseppe Richichi - Il dott. Alberto Rinaldi (PDF), su richichi.it.
- ^ (PL) Historie z fotografii: ARTUR i Arturo, su ruchmuzyczny.pl. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Redazione, Alberto Rinaldi, il misterioso medico di Piazze, su La Valdichiana, 30 giugno 2016. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Il delitto di Le Piazze, su google.it.
- ^ a b Il delitto di "le piazze"
- ^ Toscanini e il suo medico 'pasticciaccio' toscano - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Giuseppe Richichi. La misteriosa morte del medico di Arturo Toscanini - PDF Download gratuito, su docplayer.it. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Chi l'ha Visto - Misteri - Toscanini e il suo medico: giallo a Piazze. - La scheda, su www.chilhavisto.rai.it. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Il medico di Toscanini – Vivi Cetona, su vivicetona.it. URL consultato il 4 aprile 2023.
- ^ Piero Melograni, Toscanini, Mondadori, 5 dicembre 2017, ISBN 978-88-520-8416-4. URL consultato il 4 aprile 2023.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Angelo Molaioli, Cetona. Ricordi per il futuro. Testimonianze, foto, cartoline d'epoca per una storia scritta dalla gente, Edizioni Emmecipi, Roma, (2006)
- Susanna Rinaldi, Il medico di Piazze. La storia del dottor Alberto Rinaldi che guarì il maestro Arturo Toscanini e centinaia di malati incurabili, Edizioni Emmecipi, Roma, (2009)
- Filippo Iannarone, Il complotto Toscanini, Edizioni Piemme (2018) ISBN 9788858519677
- Gino Gridoni, Il delitto de "Le Piazze", Edizioni La Prora, Milano, 1937