Il 1997-1998 è l'anno più nero della storia dell'Ischia Calcio. Nell'estate del 1997 la società viene rilevata da Lucio Varriale, autore di una campagna acquisti di un certo spessore. A Ischia arrivano Davide Ricci, Antonio Barbera,[1]Luca Evangelisti,[2]Gianluca De Angelis,[3] Donato Terrevoli e gli olandesi Etienne Verveer[4] e Stefan Jansen.[5] La guida tecnica viene affidata nuovamente a Pierino Cucchi[6] ma la squadra, dopo un buon inizio, non riuscì ad andare oltre il dodicesimo posto.[7]
Intanto, già nella primavera del 1997, preoccupanti segnali sulla situazione debitoria della società erano venuti dalla Covisoc. Il massimo organo di vigilanza sui bilanci delle società calcistiche aveva scoperto una massa debitoria che ammontava a svariati miliardi.[8][9]
Nel luglio del 1998, mentre si stava allestendo la squadra che avrebbe dovuto disputare la stagione seguente, l'Ischia viene radiata dalla FIGC ed esclusa dal campionato per una fideiussione risultata falsa.[10][11] Il suo posto venne preso dal Palermo, che sul campo era retrocesso.
Per molto tempo sono stati poco chiari i motivi che hanno portato alla scomparsa, dopo 75 anni, dell'Ischia.
In un primo momento la giustizia sportiva usò la mano pesante, inibendo una serie di dirigenti e dichiarando fallita la società, che nel frattempo era ripartita dal Campionato di Seconda Categoria con sette punti di penalizzazione.[12] A gettare forti sospetti sulla regolarità delle valutazioni fatte circa la fidejussione presentata dall'Ischia nel luglio del 1998, furono le dichiarazioni di Franco Jommi, titolare della Sbc (società coinvolta nella Calciopoli del 2003) che, a proposito della Calciopoli del 2006 ed in riferimento all'Ischia, sostenne che era presente in Lega un "sistema di servizi e reciproci favori" che utilizzava il metodo dell'accettazione delle fidejussioni false come mezzo per poter favorire questa o quella squadra.[13]
^ Daniele Poto, "Le fidejussioni false? Le autorizzò Carraro"., in Tuttosport, 17 maggio 2006, p. 8.Franco Jommi: "Perché la Roma si è potuta iscrivere al torneo 2003-2004, pur avendo presentato i documenti in ritardo?Perché non ci si chiede perché, a parità di situazione, nel 1997 (1998 n.d.r.) l'Ischia fu radiato per una fidejussione falsa ed estromessa dal calcio nazionale?Vogliamo ricordare che questa estromissione permise il recupero del Palermo, una piazza ed una società progressivamente sempre più importanti, oggi nella fascia decisamente alta delle gerarchie del calcio italiano. Ma il Palermo è ripartito da lì, non dimentichiamocelo".