Cratete di Mallo
Cratete di Mallo (in greco antico: Κράτης ὁ Μαλλώτης?, Krátēs ho Mallótēs; Mallo, fine III secolo a.C. – II secolo a.C.) è stato un grammatico e filosofo greco antico della scuola pergamena, che visitò Roma tra il 169 e il 167 a.C., con il fine di insegnare filologia ai Romani.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Cratete fu il principale rappresentante della scuola pergamena, che prende il nome dalla città di Pergamo, e della filosofia stoico-platonica e di tendenza anomalista. Seguace del maestro Diogene di Babilonia, si avvicinò allo stoicismo.
Inviato, nel 168 a.C., da Attalo II a Roma come ambasciatore, riunì un folto gruppo di allievi ai quali diffuse gli insegnamenti della scuola di Pergamo.
Gli insegnamenti di Cratete riscossero un grande successo a Roma, poiché riuscirono a favorire l'apprendimento dei metodi critici e filologici, cioè il modo di editare un testo, di leggerlo e di interpretarlo.
Tra le sue concezioni fondamentali, emerse quella della naturalità della lingua contraria all'ingabbiamento delle convenzioni, motivo per cui la sua scuola è definita anomalista, poiché a favore delle anomalie linguistiche e non caratterizzata da una visione eccessivamente regolatrice e razionale della lingua come la scuola alessandrina analogista di Aristarco di Samotracia, ostile alle eccezioni alle norme linguistiche. Inoltre, a livello esegetico promosse l'interpretazione allegorica dei testi antichi, chiaramente influenzato dalla filosofia stoica, in una visione della critica più etica e artistica che formale, ciò in chiara contrapposizione con la scuola analogista di Aristarco, favorevole invece ad un'interpretazione letterale dei testi.
Come geografo contrastò gli Alessandrini e propose il modello della terra separata geometricamente da quattro continenti e la ricostruzione di una cosmografia basata sui concetti omerici.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol.III, pag.494
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Cratete di Mallo
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Cratète di Mallo, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Gino Funaioli, CRATETE di Mallo, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- Cratète di Mallo, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Crates of Mallus, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- (EN) Opere di Cratete di Mallo, su Open Library, Internet Archive.
- De Cratete mallota, Curt Wachsmuth (a cura di), Lipsiae in aedibus B. G. Teubneri, 1860.
- Curt Wachsmuth, Neue Bruchstücke auS den Schriften des Grammatikers Krates in Rheinisches Museum für Philologie, Band 46 (1891), n. 4, pagg. 552-56.
- Fragmenta, Maria Broggiato (a cura di), Edizioni di storia e letteratura, Roma 2006.
- (EN) Hugh Chisholm (a cura di), Crates, in Enciclopedia Britannica, XI, Cambridge University Press, 1911.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 397149294239880521174 · ISNI (EN) 0000 0000 7984 1179 · BAV 495/58463 · CERL cnp00283922 · LCCN (EN) no2003005703 · GND (DE) 102385890 · BNF (FR) cb150525075 (data) · J9U (EN, HE) 987007406808905171 |
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