Disgelo
In glaciologia con il termine disgelo si intende il processo di durata e occorrenza variabile che porta alla fusione dell'acqua solida sotto forma di ghiaccio e neve presenti al suolo in acqua allo stato liquido.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È un processo che si accompagna all'innalzamento della temperatura dell'aria al di sopra del punto di fusione o congelamento cioè 0 °C, eventualmente anche a precipitazioni piovose e alla progressiva ripresa dell'attività vegetativa della vegetazione.
Tipicamente avviene con ciclicità annuale in seguito alla stagione invernale cioè in primavera ed estate nelle zone della Terra a clima temperato per la fusione delle nevi in montagna, ma può occorrere a scala locale anche in collina o pianura in seguito alla cessazione di ondate di freddo e mutamento della circolazione atmosferica. Sono soggette a disgelo anche parte delle regioni di latitudine polari in primavera-estate.
L'acqua fusa ha un importante ruolo nel ciclo idrologico in quanto tende ad alimentare fiumi e laghi e permette l'infiltrazione delle acque nel sottosuolo rendendosi disponibile alla vegetazione o accumulandosi in profondità nelle falde acquifere e nelle riserve idriche. Rapidi e intensi disgeli possono invece portare a piene di fiumi e instabilità geologica dei pendii a rischio idrogeologico.
Negli ultimi 150 anni i mutamenti climatici hanno portato sempre più al disgelo o fusione delle nevi perenni cioè al ritiro dei ghiacciai continentali, del permafrost e parte delle banchise polari che insieme testimoniano l'avvenuto riscaldamento globale in atto.[a partire da quando?]
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | Thesaurus BNCF 45949 · LCCN (EN) sh85134518 · BNF (FR) cb119832641 (data) · J9U (EN, HE) 987007531870605171 |
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