Il Fatto
Il Fatto | |
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Paese | Italia |
Anno | 1995-2002 |
Genere | talk show |
Puntate | 845 |
Durata | 10 min |
Lingua originale | italiano |
Realizzazione | |
Conduttore | Enzo Biagi |
Rete televisiva | Rai 1 |
Il Fatto (chiamato anche Il Fatto di Enzo Biagi) è stato un programma televisivo italiano di genere talk show condotto da Enzo Biagi, in onda tra il 1995 e il 2002 nell'access prime time di Rai 1.
Il programma
[modifica | modifica wikitesto]In onda dal 23 gennaio 1995, inizialmente andava in onda dal lunedì al venerdì alle 20:30. Da dicembre 1995 dal lunedì al venerdì alle 21, per una durata di 10 minuti. Da settembre 1997 va in onda nell'access prime time, iniziando alle 20:30, per una durata variabile tra i 5 e i 10 minuti, questo fino alla sua chiusura, avvenuta il 31 maggio 2002, per un totale di 845 puntate.[1]
Il fatto era l'antenato di tutti i programmi di approfondimento politico che si sono susseguiti nel corso degli anni su Rai 1 nella stessa fascia oraria (Batti e ribatti dal 2004 al 2005, Dopo TG1 nel 2006, Qui Radio Londra dal 2011 al 2012 e Cinque minuti dal 2023). Nel corso del programma Biagi intervistava l'uomo protagonista di uno dei fatti principali del giorno oppure apriva un dibattito fra vari personaggi su un determinato tema. Fra le interviste storiche realizzate nel programma, si ricordano quella a Marcello Mastroianni, poco prima che morisse, quella a Sophia Loren, a Roberto Benigni dopo l'Oscar del 1999, alla giudice Ilda Boccassini e ad Antonio Di Pietro dopo la sua decisione di entrare in politica.
Nel corso dei cinque anni, alle puntate quotidiane si aggiunsero delle puntate speciali, in genere due all'anno.
A poche settimane dalle elezioni politiche del 2001, il programma fu accusato dal centrodestra di "faziosità". Al centro delle polemiche, due interviste realizzate da Biagi: una ad Indro Montanelli, nella quale il giornalista paragonò Silvio Berlusconi ad un virus, che gli italiani dovevano contrarre per sviluppare gli anticorpi, mentre un'altra a Roberto Benigni, dove il comico toscano derise la campagna elettorale della Casa delle Libertà.
Il programma fu cancellato, tra mille polemiche, in seguito all'editto bulgaro, emanato dall'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, contro lo stesso Biagi, il giornalista Michele Santoro e il comico Daniele Luttazzi (anche le loro trasmissioni Sciuscià e Satyricon furono immediatamente espulse dai palinsesti Rai dopo le parole di Berlusconi).
Sigla
[modifica | modifica wikitesto]Il programma aveva solo la sigla iniziale, l'incipit di un brano di Jon Anderson (il cantante della band Yes) e Vangelis dal titolo "Curious electric". La medesima canzone fu la sigla anche di "Linea diretta", un'altra trasmissione televisiva condotta dallo stesso Enzo Biagi.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Grasso (a cura di), Enciclopedia della televisione, 3ª ed., Garzanti Editore, 2008, ISBN 978-88-11-50526-6.