Il catalogo delle donne
Il catalogo delle donne | |
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Titolo originale | γυναικῶν κατάλογος |
Altri titoli | Eoie, Eee |
Uno dei papiri di Ossirinco, contenente resti del poema | |
Autore | Esiodo |
1ª ed. originale | VII secolo a.C. |
Genere | poema |
Lingua originale | greco antico |
Ambientazione | mitologia greca |
Il catalogo delle donne (in greco antico: γυναικῶν κατάλογος?, gynaikôn katalogos) è uno dei tre poemi di Esiodo.[1] In origine suddiviso in cinque libri, ne restano frammenti papiracei, per un totale di ca. 1/3 o 1/4 dell'estensione originaria.
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il Catalogo si legava direttamente agli ultimi versi della Teogonia, in cui Esiodo invitava a cantare delle donne che si unirono a divinitàː
«Ed ora cantate la stirpe delle donne, o melodiose
Muse d'Olimpo figlie dell'egioco Zeus,
quelle che allora vivevano assai virtuose e belle in terra
e la cintura slacciaron a causa di Afrodite aurea
e, congiunte con dèi, figli simili a dèi procrearono.
Infatti allora in comune erano le mense, in comune le riunioni
sia per gli dèi immortali che per gl'uomini mortali;
e tuttavia non ugual spazio di vita, come per gli dèi immortali,
fruivano uomini e donne e questi, sempre alla morte
guardando nell'animo, perivano per la vecchiaia lor assegnata.
Gli uni lungamente duravano a guardare la luce del sole,
vigorosi giovanilmente, gli altri subito, traversando le porte d'Ade,
gli immortali decidevano che lasciassero la fresca età di gioventù.
Di tali donne ditemi la stirpe e la prole luminosa,
a quante si congiunse l'Olimpio Zeus voce altisonante,
seminando figli rapidi e figlie belle,
con quali si congiunse in letto nuziale Poseidone,
con quante si congiunse Ares e Febo Apollo,
ogni qualvolta che li soggiogava l'amor d'una donna bella cintura,
a quante si stese accanto Efesto, lo Zoppo,
a quali a sua volta si unì Ermes Argifonte
e con quante si congiunse la forza d'Eracle.»
Nel I libro si illustrava infatti la storia più antica dell'umanità. Tuttavia, in seguito Zeus mandò un diluvio che mise fine a quell'età dell'oro e diede l'inizio all'età eroica con i discendenti di Deucalione.[2] A questo punto vengono ricordati i capostipiti delle tre stirpi greche, Doro, Eolo e Xuto,[3] per concentrarsi poi sugli Eolidi, ossia Creteo, Atamante, Sisifo, Salmoneo, Periere e Deione, oltre alle figlie Pisidice, Calice, Canace e Perimede,[4] giungendo a Leda e i suoi figli Clitemestra,[5] Castore e Polluce, ad Altea e suo figlio Meleagro,[6] poi alla giovane Deianira, responsabile della morte di Eracle[7]. Dei discendenti di Salmoneo viene ricordata Tiro, madre di Pelia e Neleo,[8] quest'ultimo padre di Nestore e di Però, zia del vate Melampo. Il libro terminava, forse, con le vicende di Atamante e Ino.
Nel II libro, Esiodo raccontava le vicende di Atalanta,[9] di Asclepio[10] e dei Minii, per poi concentrarsi sui discendenti di Inaco, specie su Io, rapita da Zeus, dal quale ebbe Epafo dalla cui stirpe discenderanno Danao ed Europa, delle figlie di Danao e del ratto di Europa, che generò Radamanto, Sarpedonte e Minosse.[11]
Di quest'ultimo e della discendenza di Pelasgo si parlava nel III libro,[12] mentre argomento del IV libro erano le genealogie degli Atlantidi[13] e dei discendenti di Asopo fino a Peleo e suo figlio Achille.[14]
Con gli Eacidi si arriva all'ultimo libro, il V, incentrato sull'evento finale dell'età eroica, ossia la guerra di Troia, di cui il poeta cantava i prodromi, elencando le storie dei corteggiatori di Elena, fino ad arrestarsi allo scoppio della guerra.[15]
Di non facile collocazione, infine, sono lunghi frammenti con i miti ateniesi[16] e Atteone.[17]
Analisi
[modifica | modifica wikitesto]Gli autori antichi più comunemente si riferivano al poema come Catalogo delle donne o semplicemente Catalogo, ma furono impiegati anche diversi titoli alternativi. L'enciclopedia del X secolo nota come Suda fornisce una versione estesa del titolo, Catalogo delle donne eroiche (Γυναικῶν Ἡρωϊνῶν Καtάλογος), e un'altra fonte tardiva, il poeta e grammatico bizantino del XII secolo Tzetzes, preferisce chiamare il poema Genealogia Eroica (Ἡρωϊκὴ Γενεαλογία).[18] Tuttavia, il titolo alternativo più antico e popolare era Eoie (Ἠοῖαι o Ἢ οἷαι, latino Eoeae), secondo la formula femminile ē 'hoiē (ἢ οἵη, "o quale (donna), o come quella che..."),[19] che introduce nuove sezioni all'interno della poesia attraverso l'introduzione di un'eroina o eroine. Nel catalogo la formula viene utilizzata come strumento di strutturazione dei miti,[20] che consente al poeta di riprendere un ramo spezzato di un albero genealogico o di saltare orizzontalmente attraverso più genealogie verso una nuova figura e linea genealogica.
Oggi si è comunemente propensi a ritenerlo un'opera post-esiodea, seguendo le argomentazioni di Martin L. West, che ne sostiene la posteriorità per motivi poetici, linguistici, culturali e politiciː un poeta ateniese "compilò il Catalogo delle donne e lo legò alla Teogonia di Esiodo, come se fosse tutto esiodeo", tra il 580 e il 520 a.C.[21]
Il poema è perduto, ma sono stati trovati frammenti di oltre cinquanta copie antiche, risalenti al periodo ellenistico fino ai primi tempi bizantiniː Il primo papiro è P.Lit.Lond. 32,[22] che risale agli inizi del III secolo a.C.; l'ultimo è P.Berol. inv. 9777,[23] assegnato al IV secolo d.C. Questa diffusione del testo è spiegabile con il fatto che il poema tracciava, di fatto, una mappa del mondo greco, della sua evoluzione e dei suoi miti eroici attraverso le genealogie eroiche, ponendosi all'inizio di una coscienza panellenica. L'influenza più ampia del Catalogo, in questo senso, fu su Pindaro e sulla tradizione lirica, sulla poesia ellenistica e sulla poesia latina, come in Ovidio.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ S. Rizzo, Premessa, in Esiodo, Le opere e i giorni, Milano, BUR, 1979, pp. 32-33.
- ^ Frr. 2-8.
- ^ Frr. 9-11,24.
- ^ Frr. 11-18.
- ^ Nel fr. 19, 14-30 si ricordano Ifigenia (chiamata Ifimede) e Oreste.
- ^ Fr. 22, 1-13.
- ^ Accennata in fr. 22, 17-25.
- ^ Fr. 27, 24-42; 28-31.
- ^ Frr. 48-51.
- ^ Frr. 53-60.
- ^ Frr. 72-87.
- ^ Frr. 88-109.
- ^ Frr. 110-141.
- ^ Frr. 142-153.
- ^ Frr. 154-155, che coprono, sia pure con molte lacune, circa 150 versi.
- ^ Frr. 169-173.
- ^ Frr. 160-164.
- ^ Suda, s.v. Ἡσίοδος (η 583).
- ^ Il titolo deriva dal plurale della formula, ἠ' οἷαι (ē' hoiai); cfr. Esichio, η 650, Ἠοῖαι· ὁ Κατάλογος Ἡσιόδου, "Eoie: Il Catalogo di Esiodo".
- ^ Ripreso nella Biblioteca dello pseudo-Apollodoroː cfr. M. L. West, The Hesiodic Catalogue of Women: Its Nature, Structure, and Origins, Oxford, OUP, 1985, p. 35.
- ^ M. L. West, The Hesiodic Catalogue of Women: Its Nature, Structure, and Origins, Oxford, OUP, 1985, pp. 136-137.
- ^ Fr. 73.
- ^ Fr. 25 e 26.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- M. L. West, The Hesiodic Catalogue of Women: Its Nature, Structure, and Origins, Oxford, 1985, ISBN 0-19-814034-7.
- G. Arrighetti, Esiodo. Opere, Torino, 1998, ISBN 978-88-446-0053-2.
- G. Bastianini-A. Casanova, Esiodo. cent'anni di papiri, Firenze 2008, ISBN 978-88-87829-36-5.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Il catalogo delle donne
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Catalogues of Women, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 193714065 · LCCN (EN) n2005023866 · BNF (FR) cb119952981 (data) · J9U (EN, HE) 987007345536405171 |
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