Coordinate: 46°09′56″N 8°46′06″E

Losone

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Losone
comune
Losone – Stemma
Losone – Veduta
Losone – Veduta
Localizzazione
StatoSvizzera (bandiera) Svizzera
Cantone Ticino
DistrettoLocarno
Amministrazione
SindacoIvan Catarin
Lingue ufficialiItaliano
Territorio
Coordinate46°09′56″N 8°46′06″E
Altitudine238 e 400 m s.l.m.
Superficie9,5 km²
Abitanti6 871 (2023)
Densità723,26 ab./km²
FrazioniArcegno, San Giorgio, San Lorenzo, San Rocco
Comuni confinantiAscona, Centovalli, Locarno, Terre di Pedemonte
Altre informazioni
Cod. postale6616
Prefisso091
Fuso orarioUTC+1
Codice OFS5115
Cod. catastale6616
TargaTI
Nome abitantilosonesi
CircoloIsole
Cartografia
Mappa di localizzazione: Svizzera
Losone
Losone
Losone – Mappa
Losone – Mappa
Sito istituzionale

Losone (in dialetto ticinese Loson [lo'zoŋ][senza fonte]) è un comune svizzero di 6 871 abitanti del Canton Ticino, nel distretto di Locarno.

Geografia fisica

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Losone sorge a poca distanza dal Lago Maggiore, al quale ha accesso tramite i comuni limitrofi di Locarno e Ascona, ed è limitato da una parte dal fiume Maggia e dall'altra dal fiume Melezza che confluisce nel primo.

La Grotta dei Pagani, un rifugio di epoca preistorica, e le incisioni rupestri del Santuario preistorico di Arcegno, frazione di Losone da tempi immemori, dimostrano che la zona era abitata già nel periodo Neolitico[1].

Nel Medioevo Losone comprendeva, oltre alla già citata Arcegno, e alle tre frazioni della Bassa Losone (San Giorgio, San Rocco e San Lorenzo), anche il paesino di Vosa, un’exclave in Valle Onsernone[1].

Durante l'Ottocento il Comune iniziò a svilupparsi, grazie prima alla costruzione del ponte sulla Maggia nel 1815, che collegò Losone con l'attuale quartiere locarnese di Solduno, e successivamente per la realizzazione delle strade verso Ascona e Centovalli. L'opera più importante, però, che segnò il futuro del Comune, fu l'arginatura del letto del fiume alla fine del secolo che permise di bonificare le zone alluvionali dei Saleggi, Gerre e Arbigo. La presenza di questi vasti spazi pianeggianti, vicino al centro dell'agglomerato Locarnese e ben connessi, furono un fattore determinante per l'installazione di AGIE nel 1957, che fu seguita da altre aziende che favorirono lo sviluppo industriale del Comune, prima nella zona dei Saleggi e poi dello Zandone[1].

Nei decenni che hanno seguito il secondo dopoguerra, il Comune ha visto la sua popolazione aumentare drasticamente e quella che era la campagna di una Losone prettamente rurale si è rapidamente riempita di villette e altre abitazioni residenziali[2].

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa parrocchiale di San Lorenzo

Evoluzione demografica

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L'evoluzione demografica è riportata nella seguente tabella[2]:

Abitanti censiti[5]

La scuola media di Losone

A Losone hanno sede le scuole dell'infanzia, le scuole elementari e le scuole medie. Queste ultime sono state progettate da Livio Vacchini e costruite nel 1976[2]; attualmente fanno parte del patrimonio culturale del Canton Ticino[6].

Geografia antropica

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Losone sorge in un sito riparato e tranquillo. Grazie[senza fonte] al suo carattere residenziale[2] con edifici di esigue dimensioni, case monofamiliari e grandi aree verdi, Losone gode della prossimità del polo urbano di Locarno, conservando un nucleo a misura d'uomo[senza fonte].

Losone è tradizionalmente suddivisa in tre nuclei, che corrispondono alle tre antiche comunità che formavano la pieve di Losone, a cui si aggiunge la frazione di Arcegno (situata in collina). I tre nuclei della vecchia Losone prendono nome dalle rispettive chiese di San Lorenzo, San Giorgio e San Rocco[2].

Durante il Secondo dopoguerra Losone ha visto la creazione e lo sviluppo sul suo territorio di due zone industriali e artigianali: il polo economico ad alta tecnologia dei Saleggi si estende nei pressi del Ponte Maggia, mentre la zona industriale dello Zandone sorge sulle rive del fiume Melezza, avvolta dal bosco[2]. Tra le maggiori imprese insediate nel Comune si possono citare: la Diamond (leader nella componentistica per fibra ottica)[7], la Sensoptic (sensori e componenti di alta tecnologia) e la AGIE SA (macchine di elettroerosione)[2].

Losone ha conosciuto anche un incremento del settore turistico, grazie alle vaste aree di svago lungo i fiumi e alla sua posizione centrale tra i Comuni rivieraschi di Ascona e Locarno e le valli Onsernone, Maggia e le Centovalli.[2].

Amministrazione

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Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.

Losone ospita una serie di impianti sportivi per la pratica di sport nella natura e all'aria aperta, tra cui: golf, equitazione, calcio, tennis, mini-golf e arrampicata[8].

  1. ^ a b c Losone, in Dizionario storico della Svizzera, 2 giugno 2009. URL consultato il 6 settembre 2019.
  2. ^ a b c d e f g h Rodolfo Huber, Losone, in Dizionario storico della Svizzera, 2 giugno 2009. URL consultato il 26 settembre 2017.
  3. ^ Casa cappellanica - Inventario dei beni culturali (IBC), su www4.ti.ch. URL consultato il 18 dicembre 2019.
  4. ^ Fontana Guglielmo Tell - Inventario dei beni culturali (IBC), su www4.ti.ch. URL consultato il 18 dicembre 2019.
  5. ^ Dizionario storico della Svizzera
  6. ^ Ufficio dei beni culturali, Scuola media di Losone.
  7. ^ Visita presso Diamond SA, su ated.ch. URL consultato il 18 dicembre 2019.
  8. ^ Infrastrutture sportive, su losone.ch. URL consultato il 18 dicembre 2019.
  • Johann Rudolf Rahn, I monumenti artistici del medio evo nel Cantone Ticino, traduzione di Eligio Pometta, Bellinzona, Tipo-Litografia di Carlo Salvioni, 1894. p. 173-175.
  • Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
  • Giovanni Sarinelli, La Diocesi di Lugano. Guida del clero, La Buona Stampa, Lugano 1931, 189.
  • Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 386-388.
  • Guglielmo Buetti, Note Storiche Religiose delle Chiese e Parrocchie della Pieve di Locarno, (1902), e della Verzasca, Gambarogno, Valle Maggia e Ascona (1906), II edizione, Pedrazzini Edizioni, Locarno 1969, 242.
  • Agostino Robertini et alii, Arcegno, in Il Comune, Edizioni Giornale del popolo, Lugano 1978, 9-22.
  • Virgilio Gilardoni, I monumenti d'arte e di storia del Canton Ticino, Volume II L'alto Verbano - Il Circolo delle Isole (Ascona, Ronco, Losone e Brissago), Birkäuser Verlag, Basilea 1979, 22, 23, 40, 42, 53, 75, 162, 169, 170, 173, 176, 185, 187, 191, 192, 209, 283, 355, 425, 426, 428, 430, 433.
  • Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Lugano-Porza 1980, 159-161.
  • Romano Broggini, Pierangelo Frigerio, Pier Giacomo Pisoni, Strumenti e documenti per lo studio del passato della Svizzera italiana, 7 (1994), edizione Humilibus consentientes, Bellinzona 1994.
  • Flavio Maggi, Patriziati e patrizi ticinesi, Pramo Edizioni, Viganello 1997.
  • Elvezio Lorenzetti, Il patriziato di Losone: dal 1900 ai nostri giorni, Losone 1998.
  • Elfi Rüsch, Annegret Diethelm, Losone e Arcegno, Società di storia dell'arte in Svizzera, Berna 2000.
  • Elvezio Lorenzetti, Il patriziato di Losone. Statuti e Regolamenti della Vicinia di Losone 1558-1734-1858-1899, Losone 2000; Idem, Il patriziato di Losone: dall'indipendenza amministrativa dal Comune all'inizio del XX secolo.
  • Romano Broggini, Losone, Legato delle tre squadre, Losone 2003.
  • Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 58, 404.
  • Fausto Fornera, Losone, patrizi e patriziato nel contesto comunale, Armando Dadò, Locarno 2004.
  • AA.VV., Guida d'arte della Svizzera italiana, Edizioni Casagrande, Bellinzona 2007, 201-204.
  • Leonardo Broillet, Un pioniere d'industria nel Locarnese a cent'anni dalla scomparsa: Alessandro Broggini (1833-1910), in «Bollettino della Società Storica Locarnese», numero 14, Tipografia Pedrazzini, Locarno 2011, 34-50.

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Collegamenti esterni

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