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Luca Zingaretti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Luca Zingaretti nel 2010

Luca Zingaretti (Roma, 11 novembre 1961) è un attore e regista italiano.

È noto soprattutto per l'interpretazione di Salvo Montalbano nella serie televisiva Il commissario Montalbano.

È il fratello maggiore del politico Nicola Zingaretti. In gioventù anche lo stesso Luca è stato impegnato in politica, militando nelle file del Partito di Unità Proletaria per il Comunismo.

All'età di diciassette anni entra nelle file della squadra di calcio del Rimini, ma abbandona la carriera sportiva dopo pochi mesi per entrare all'Accademia nazionale d'arte drammatica.[1]

Cinema e televisione

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Dopo aver frequentato l'Accademia nazionale d'arte drammatica a Roma, seguendo tra le altre le lezioni di Andrea Camilleri,[2] esordisce nei primi anni 1980 come attore di teatro con i registi Luca Ronconi, Marco Mattolini e Sandro Sequi. In seguito, a cavallo degli anni 1980 e 1990, arrivano i primi ruoli cinematografici, con Gli occhiali d'oro (1987) di Giuliano Montaldo, Il branco (1994) di Marco Risi, Castle Freak (1995) di Stuart Gordon, Vite strozzate (1996) di Ricky Tognazzi, Artemisia. Passione estrema (1997) di Agnès Merlet e Rewind (1998) di Sergio Gobbi.

Da sinistra: Zingaretti nei panni di Salvo Montalbano, insieme a Peppino Mazzotta, sul set dell'omonima serie televisiva nel 1998

Nella sua carriera non mancano le interpretazioni che ripercorrono la vita di personaggi realmente esistiti, percorso iniziato nel 1993 con il ruolo di Pietro Nenni nella miniserie televisiva Il giovane Mussolini. Sul piccolo schermo, nel 1997 ottiene una prima visibilità, interpretando il boss mafioso Pietro Favignana nella miniserie di Giacomo Battiato La piovra 8 - Lo scandalo. Nel 1999 la carriera ha una svolta. Zingaretti interpreta per la prima volta Salvo Montalbano – il commissario di polizia brusco e intelligente ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, protagonista dell'omonima serie televisiva –, ruolo che darà all'attore grande popolarità, sia in patria sia all'estero. Due anni dopo ha poi preso parte alla miniserie Operazione Odissea. Alla fine degli anni 1990, prende parte al cinema a Tu ridi (1998) dei fratelli Taviani e a L'anniversario (1999) di Mario Orfini, pellicole che gli valgono i primi riconoscimenti, con le candidature ai Nastri d'argento del 1999 (come attore non protagonista) e del 2000 (come migliore attore). Intanto, nello stesso anno debutta come regista nel documentario Gulu, per il quale ha ricevuto, insieme a Margherita d'Amico (allora ancora sua moglie), il premio Colombe d'Oro per la Pace dell'Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo.

Nel corso degli anni 2000, proseguendo l'interpretazione di Montalbano, Zingaretti continua a dividersi tra piccolo e grande schermo; nel 2009 è stato l'attore italiano più pagato, con un cachet di 300.000 euro a film.[3] Al cinema prende parte a Texas 46 (2002) di Giorgio Serafini, Prima dammi un bacio (2003) di Ambrogio Lo Giudice, I giorni dell'abbandono (2005) di Roberto Faenza, A casa nostra (2006) di Francesca Comencini, Tutte le donne della mia vita (2007) di Simona Izzo, Mio fratello è figlio unico (2007) di Daniele Luchetti e Sanguepazzo (2008) di Marco Tullio Giordana. Nel 2010 vince il suo primo Nastro d'argento come migliore attore non protagonista (condiviso con Ennio Fantastichini), grazie ai ruoli in La nostra vita di Luchetti e Il figlio più piccolo di Pupi Avati. L'anno successivo è nel cast del film corale Noi credevamo di Mario Martone, premiato ai David di Donatello e ai Nastri d'argento. Nel 2005 ha interpretato il prete don Pino Puglisi nel film Alla luce del sole di Faenza, che gli ha valso un riconoscimento al Festival Internazionale del cinema di Karlovy Vary e una candidatura ai David di Donatello dello stesso anno (come miglior attore).

Zingaretti al palazzo del Quirinale nel 2005

All'inizio degli anni 2010, tra il 2011 e il 2012 è nel cast delle commedie Immaturi - Il viaggio, Mozzarella Stories e Il comandante e la cicogna. Nell'ultimo anno è tra i protagonisti della produzione internazionale Asterix & Obelix al servizio di Sua Maestà, nel quale interpreta un generale romano, e partecipa in un ruolo minore a Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana, film incentrato sulla strage di piazza Fontana. Sempre nel 2012 impersona, in due film per la televisione, due personaggi della storia italiana del Novecento. Dapprima è Paolo Borsellino ne I 57 giorni, realizzato in occasione del ventesimo anno della scomparsa di Giovanni Falcone, mentre in seguito racconta la vita dell'industriale Adriano Olivetti in La forza di un sogno. Nel 2014 prende parte al cinema a Maldamore del regista Angelo Longoni, con Alessio Boni, la moglie Luisa Ranieri, Claudia Gerini e Ambra Angiolini, e Perez. di Edoardo De Angelis, assieme a Marco D'Amore; inoltre lo stesso anno torna in TV con la miniserie Il giudice meschino, anche qui al fianco della moglie.

Il 16 giugno 2023, con Alberto Angela, affianca Milly Carlucci alla conduzione di Arena di Verona - 100 anni in una notte.[4]

Nel 2007 dirige il suo primo spettacolo con La sirena, tratto dal racconto Lighea di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, del quale è anche curatore e adattatore. Pur tra i suoi impegni fra cinema e televisione, nei successivi anni mette in scena vari spettacoli di artisti stranieri, come Gocce su pietre roventi (2001) di Rainer Werner Fassbinder, Le tre sorelle (2003) di Anton Čechov, Assassinio nella cattedrale (2003) di Thomas Eliot e Tito Andronico di William Shakespeare, sempre del genere drammatico. Si è inoltre autodiretto in vari spettacoli, tra cui Prigionieri di guerra (2008, assieme a Fabio Ferrari), Passa una vela...spingendola più in là (2007), il già citato La sirena e La torre d'avorio (2012). Nel 2015 dirige e recita in The Pride.

Nella sua carriera ha svolto anche l'attività di doppiatore, tra cui il personaggio di Marlin, padre del protagonista Nemo, nel lungometraggio d'animazione della Pixar Alla ricerca di Nemo (2003), per cui ha vinto l'anno successivo il Nastro d'argento al miglior doppiaggio maschile, il documentario ufficiale del campionato del mondo 2006 La grande finale e il film L'altra verità (2010). Riprende il ruolo di Marlin in Alla ricerca di Dory (2016) e quello di Bruno Madrigal in Encanto (2021).

Nel 1997 si è sposato con la giornalista e scrittrice Margherita D'Amico da cui si è separato nel 2004 per poi divorziare nel 2008.

È sentimentalmente legato dal 2005 all'attrice Luisa Ranieri, conosciuta sul set della miniserie televisiva Cefalonia, e da cui ha avuto due figlie; la coppia si è sposata nel 2012.

  • Passa una vela... spingendo la notte più in là - Spettacolo teatrale (2007)
  • La Sirena - Spettacolo teatrale (2008)
  • The Pride - Spettacolo teatrale (2015)
  • Il profondo mare azzurro, di Terence Rattigan (2018)
  • Danza con me (2023)
  • Meraviglie – documentario, puntata 5x02 (2023)
  • Arena di Verona - 100 anni in una notte (2023)
  • La grande opera italiana - Patrimonio dell'umanità (2024)
  • La grande opera all'Arena di Verona - Turandot (2024)
  1. ^ Luca Zingaretti si racconta: da calciatore a Montalbano, su repubblica.it, 7 agosto 2002. URL consultato il 9 giugno 2013 (archiviato il 5 marzo 2014).
  2. ^ Luca Zingaretti, Un personaggio in cerca d'attore, in Camilleri sono, in "MicroMega" 5/2018, p. 74
  3. ^ Pasquale Orlando, attori e cachet: è Luca Zingaretti il più pagato, su davidemaggio.it, 18 agosto 2009. URL consultato il 19 gennaio 2013 (archiviato il 9 ottobre 2012).
  4. ^ Giorgia Iovane, Arena di Verona – 100 anni in una notte con l'Aida di Verdi (dal sapore asimoviano firmata da Poda), su tvblog.it, 2023-0-17.
  5. ^ Andrea Camilleri grande ufficiale, su vigata.org. URL consultato il 24 luglio 2008 (archiviato l'11 ottobre 2008).

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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