Palazzo dell'Antella
Palazzo dell'Antella | |
---|---|
Palazzo dell'Antella. | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Località | Firenze |
Indirizzo | piazza Santa Croce, ai numeri 20-21-22 |
Coordinate | 43°46′07.35″N 11°15′40.15″E |
Informazioni generali | |
Condizioni | In uso |
Realizzazione | |
Architetto | Baccio d'Agnolo |
Proprietario | Privato |
Il palazzo dell'Antella, o degli Antellesi o degli Sporti, è un edificio storico di Firenze, situato sul lato sud di piazza Santa Croce, ai numeri 20-21-22. È frutto di ripetuti ampliamenti susseguitisi nel corso del tempo, unificando in un'unica struttura più abitazioni adiacenti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Il palazzo nasce dall'accorpamento di più case appartenenti alla famiglia dei Ricoveri, passate ai Del Barbigia. Il primo ampliamento significativo risale alla seconda metà del Cinquecento: l'edificio venne sopraelevato di un piano, compreso un mezzanino, e gli sporti in legno furono sostituiti con quelli di pietra visibili ancora oggi, in tutto quattordici, che servono a sostenere il prospetto aggettante, come ricorda il diarista Lapini nel novembre del 1562. Non si conosce l'architetto del palazzo, ma si pensa che sia qualcuno della cerchia di Baccio d'Agnolo.
Ai primi del Seicento il palazzo passò al senatore Niccolò dell'Antella, attraverso la dote della moglie Costanza del Barbigia. Il Dell'Antella, luogotenente dell'Accademia del disegno, acquistò con i fratelli ulteriori edifici confinanti e incaricò nel 1619 l'architetto Giulio Parigi di dare disegno unitario alle proprietà e definire il palazzo nei termini attuali, sempre mantenendo l'ampia facciata a sporti in pietra. Per conferire un aspetto unitario alla proprietà fece dipingere interamente la facciata con affreschi secondo un programma allegorico elaborato dallo stesso Parigi, teso a esaltare la famiglia e il buon governo mediceo (si veda il busto di Cosimo II posto sull'ingresso che si pone come centro dell'iconografia), e ad esemplificare l'abilità degli artisti legati all'Accademia. Le pitture furono realizzate in appena venti giornate di lavoro tra il 1619 e il 1620 da una équipe di tredici giovani artisti diretti da Giovanni da San Giovanni (ne diede un esteso resoconto Filippo Baldinucci). Gli artisti impegnati nell'impresa, oltre a Giovanni, pittore di corte del granduca, furono:
I Dell'Antella si estinsero nel 1698 e in seguito il palazzo passò per via ereditaria ai Dal Borgo, quindi ai Lotteringhi della Stufa e ai de' Nobili. L'edificio venne acquistato nel 1925 da Delfino Cinelli che fece restaurare le pitture da Amedeo Benini (si tenga presente che già Follini e Rastrelli avevano ricordata la facciata nel 1794 come "in gran parte lacera e guasta", tanto da andare "insensibilmente perdendosi").
Un nuovo intervento fu condotto tra il 1991 e il 1992 per le cure della Soprintendenza per i beni ambientali e architettonici di Firenze, a risarcire una situazione che Mario Bucci e Leonardo Ginori Lisci consideravano nuovamente decisamente compromessa. Al piano terreno un intervento di restauro novecentesco ha riportato in luce elementi della costruzione tre quattrocentesca.
Il palazzo appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione generale delle antichità e belle arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]La complessa facciata del palazzo è uno degli elementi più di spicco di piazza Santa Croce. La decorazione murale consiste in pitture divise in numerose riquadri, all'interno dei quali si trovano figure allegoriche, putti, fiori, elementi vegetali e arabeschi. Il fulcro della composizione è il busto di Cosimo II de' Medici, derivato dal prototipo del Caccini e posto sopra il portone al numero 21, mentre tutt'intorno si dispiega un complesso programma celebrativo del quarto granduca di Toscana.
Nel quarto riquadro da sinistra è raffigurata la copia dell'Amorino dormiente del Caravaggio che faceva parte delle collezioni di famiglia.
Il palazzo ha le finestre via via più vicine avvicinandosi a Santa Croce, per dare l'illusione prospettica di maggiore grandezza. Si noti sulla facciata il disco di marmo datato 1565 (posto negli anni degli interventi promossi dai Del Barbigia), a segnare la divisione dei due campi delle squadre che giocavano il calcio fiorentino in piazza Santa Croce: una lista di marmo scuro che contiene tre sfere di marmo rosso, verde e bianco e un'incrisione tutto intorno incisa in lettere capitali romane, con la data 10 febbraio 1566 ("1565" secondo l'uso fiorentino): · ALLI · X ·DI · FEBBRAIO · M · D · LXV
La facciata vanta inoltre il bellissimo scudo con l'arme della famiglia (d'argento, allo scaglione di rosso) sempre nel gusto di Caccini, e infine la porta d'ingresso, con i battenti in legno chiodato autentici e ben conservati.
All'interno, dopo un atrio con travature in legno dal quale si diparte lo scalone per i piani superiori, si accede a un piccolo cortile, con archi ribassati sui lati opposti (in parte murati), un pozzo, porte e finestre racchiuse in eleganti cornici in pietra serena. Due stanze al pian terreno hanno affreschi seicenteschi, collegabili a quelli della facciata.
Il giardino
[modifica | modifica wikitesto]Dopo un ambiente con volta affrescata, probabilmente nel XIX secolo, si accede al giardino "segreto", cioè murato, che, nonostante le aggiunte successive, mantiene ancora l'aspetto di hortus conclusus medievale. Qui si trovava una fontana con una vasca in marmo e una statua di fanciulletto commissionata al Giambologna dai Del Barbigia, ma eseguita da Pietro Tacca. Dispersa la statua essa è stata ritrovata poi da Pope Hennessy e si trova oggi smembrata tra il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo e il Victoria and Albert Museum di Londra[1][2][3]. Ne rimane come testimonianza solo un disco a mosaico al centro del giardino.
Oggi vi sono piantate alcune piante da fiore, soprattutto rosa la pornaia, ed ala lato opposto della porta di accesso si trova un ninfeo in stile settecentesco, con rocce spugnose, mosaici in ciottoli di fiume e conchiglie (barile porco). Anche qui la statua che ne decorava la nicchia è andata dispersa. Il piccolo pozzo sul lato sud presenta pure una nicchia con conchiglie incastonate nella muratura.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Le bellezze della città di Firenze, dove a pieno di pittura, di scultura, di sacri templi, di palazzi, i più notabili artifizi, e più preziosi si contengono, scritte già da M. Francesco Bocchi, ed ora da M. Giovanni Cinelli ampliate, ed accresciute, Firenze, per Gio. Gugliantini, 1677, pp. 308-309;
- Vincenzio Follini, Modesto Rastrelli, Firenze antica, e moderna illustrata, 8 voll., Firenze, Allegrini et alt., 1789-1802, V, 1794, pp. 67-78;
- Marco Lastri, L'osservatore fiorentino sugli edifici della sua Patria, Terza edizione eseguita sopra quella del 1797, riordinata e compiuta dall'autore, coll'aggiunta di varie annotazioni del professore Giuseppe Del Rosso R. Consultore Architetto, ascritto a più distinte società di Scienze, e Belle Arti, 8 voll., Firenze, presso Gaspero Ricci, 1821, V, pp. 13-15;
- Guida della città di Firenze e suoi contorni con la descrizione della I. e R. Galleria e Palazzo Pitti, Firenze, presso Antonio Campani, 1828, pp. 159-160;
- Federico Fantozzi, Nuova guida ovvero descrizione storico artistico critica della città e contorni di Firenze, Firenze, Giuseppe e fratelli Ducci, 1842, pp. 190-192;
- Federico Fantozzi, Pianta geometrica della città di Firenze alla proporzione di 1 a 4500 levata dal vero e corredata di storiche annotazioni, Firenze, Galileiana, 1843, p. 164, n. 387;
- Filippo Baldinucci, Notizie dei professori del disegno da Cimabue in qua, con nuove annotazioni e supplementi per cura di Ferdinando Ranalli, 5 voll., Firenze, V. Batelli e Compagni, 1845-1847, IV, 1846, pp. 163, 204-210;
- Giuseppe Formigli, Guida per la città di Firenze e suoi contorni, nuova edizione corretta ed accresciuta, Firenze, Carini e Formigli, 1849, p. 158;
- Nuova guida della città di Firenze ossia descrizione di tutte le cose che vi si trovano degne d'osservazione, con piante e vedute, ultima edizione compilata da Giuseppe François, Firenze, Vincenzo Bulli, 1850, pp. 418-419;
- Agostino Ademollo, Marietta de' Ricci, ovvero Firenze al tempo dell'assedio. Racconto storico, seconda edizione con correzioni e aggiunte per cura di Luigi Passerini, 8 voll., Firenze, Ferdinando Chiari, 1853, I, p. 281;
- Emilio Burci, Guida artistica della città di Firenze, riveduta e annotata da Pietro Fanfani, Firenze, Tipografia Cenniniana, 1875, p. 91;
- Illustratore fiorentino. Calendario storico per l'anno bisestile 1880, compilato da Guido Carocci, Firenze, Giovanni Cirri Editore, 1880, pp. 158-159;
- Iscrizioni e memorie della città di Firenze, raccolte ed illustrate da M.ro Francesco Bigazzi, Firenze, Tip. dell'Arte della Stampa, 1886, p. 98;
- Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 254;
- Janet Ross, Florentine Palace and their stories, with many illustrations by Adelaide Marchi, London, Dent, 1905, pp. 32-36;
- L'illustratore fiorentino. Calendari storico per l'anno ..., a cura di Guido Carocci, Firenze, Tipografia Domenicana, 1908, p. 9;
- Attilio Schiaparelli, La casa fiorentina e i suoi arredi nei secoli XIV e XV, volume primo, Firenze, Sansoni, 1908, p. 44;
- Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, n. 42;
- Luigi Vittorio Bertarelli, Italia Centrale, II, Firenze, Siena, Perugia, Assisi, Milano, Touring Club Italiano, 1922, p. 86;
- Augusto Garneri, Firenze e dintorni: in giro con un artista. Guida ricordo pratica storica critica, Torino et alt., Paravia & C., s.d. ma 1924, p. 167, n. XLVI;
- Luigi Vittorio Bertarelli, Firenze e dintorni, Milano, Touring Club Italiano, 1937, p. 171;
- Ettore Allodoli, Arturo Jahn Rusconi, Firenze e dintorni, Roma, Istituto Poligrafico e Libreria dello Stato, 1950, p. 110;
- Gino Chierici, Il palazzo italiano dal secolo XI al secolo XIX, 3 voll., Milano, Antonio Vallardi, 1952-1957, III, 1957, p. 321;
- Gunter Thiem, Christel Thiem, Toskanische Fassaden-Dekoration in Sgraffito und Fresko: 14. bis 17. Jahrhundert, München, Bruckmann, 1964, pp. 146-148, n. 100, tav. 196;
- Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), n. 42;
- Mario Bucci, Palazzi di Firenze, fotografie di Raffaello Bencini, 4 voll., Firenze, Vallecchi, 1971-1973 (I, Quartiere di Santa Croce, 1971; II, Quartiere della SS. Annunziata, 1973; III, Quartiere di S. Maria Novella, 1973; IV, Quartiere di Santo Spirirto, 1973), I, 1971, pp. 99-105;
- Eve Borsook, Ecco Firenze. Guida ai luoghi e nel tempo, edizione italiana a cura di Piero Bertolucci, Milano, Mursia, 1972 (ed or. The Companion Guide to Florence, London, Collins, 1966), p. 90;
- Leonardo Ginori Lisci, I palazzi di Firenze nella storia e nell'arte, Firenze, Giunti & Barbèra, 1972, II, pp. 635-638;
- Giovanni Fanelli, Firenze architettura e città, 2 voll. (I, Testo; II, Atlante), Firenze, Vallecchi, 1973, I, p. 327; II, p. 123, figg. 651-652;
- Touring Club Italiano, Firenze e dintorni, Milano, Touring Editore, 1974, p. 185;
- Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, III, 1978, pp. 329-330;
- Graffiti affreschi murales a Firenze, a cura della Sezione Didattica degli Amici dei Musei Fiorentini con contributi di Francesca de Luca e Eleonora Pecchioli, Firenze, Edizioni Cooperativa Lo Studiolo, 1993, pp. 74-77;
- Marcello Vannucci, Splendidi palazzi di Firenze, con scritti di Janet Ross e Antonio Fredianelli, Firenze, Le Lettere, 1995, pp. 26-28;
- Guido Zucconi, Firenze. Guida all'architettura, con un saggio di Pietro Ruschi, Verona, Arsenale Editrice, 1995, p. 102, n. 149;
- Cinzia Profeti, Palazzi di Firenze, Firenze, Giunti Gruppo Editoriale, 1999, pp. 8-9;
- Massimo Casprini, I dell'Antella: cinquecento anni di storia di una grande famiglia fiorentina, secc. 12.-17., Firenze: Coppini, 2000;
- Franco Cesati, Le strade di Firenze. Storia, aneddoti, arte, segreti e curiosità della città più affascinante del mondo attraverso 2400 vie, piazze e canti, 2 voll., Roma, Newton & Compton editori, 2005, II, p. 568;
- Franco Cesati, Le piazze di Firenze. Storia, arte, folclore e personaggi che hanno reso famosi i duecento palcoscenici storici della città più amata nel mondo, Roma, Newton & Compton editori, 2005, p. 213;
- Touring Club Italiano, Firenze e provincia, Milano, Touring Editore, 2005, p. 398;
- Eleonora Pecchioli, ‘Florentia Picta'. Le facciate dipinte e graffite dal XV al XX secolo, fotografie di Antonio Quattrone, Firenze, Centro Di, 2005, pp. 70-81;
- Toscana Esclusiva XII edizione, Associazione Dimore Storiche Italiane 2007.
- Claudio Paolini, Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce a Firenze, Firenze, Paideia, 2008, pp. 205-206, n. 309;
- Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell'iniziativa Firenze, Lucca, Pisa, Siena: cortili e giardini aperti, 20 e 27 settembre 2009, a cura dell'Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell'Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2009, pp. 26-27;
- Claudio Paolini, Architetture fiorentine. Case e palazzi nel quartiere di Santa Croce, Firenze, Paideia, 2009, pp. 281-283, n. 399;
- Toscana esclusiva, pubblicazione edita in occasione dell'iniziativa Lucca, Pisa, Siena: cortili e giardini aperti, Firenze: cortili e giardini aperti, 16 e 23 maggio 2010, a cura dell'Associazione Dimore Storiche Italiane, Sezione Toscana, testi a cura dell'Associazione Culturale Città Nascosta, Firenze, ADSI, 2010, pp. 48-49.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Palazzo dell'Antella
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Claudio Paolini, scheda nel Repertorio delle architetture civili di Firenze di Palazzo Spinelli (testi concessi in GFDL).
- Sito del Comune di Firenze dal quale proviene una parte del testo gentilmente concesso in licenza GDFL.