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Stylidiaceae

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Stylidiaceae
Stylidium productum
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Superasteridi
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi
(clade)Campanulidi
OrdineAsterales
FamigliaStylidiaceae
R. Br., 1810
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineCampanulales
FamigliaStylidiaceae
Sottofamiglie

Stylidiaceae R. Br., 1810 è una famiglia di piante angiosperme eudicotiledoni appartenenti all'ordine delle Asterales.[1][2]

Il nome della famiglia deriva dal suo genere più importante (Stylidium) la cui etimologia deriva dal greco στύλος (stylos, colonna) in riferimento alla particolare struttura riproduttiva dei fiori (gimnostemio: gli stami unito allo stilo).[3]

Il nome scientifico di questa famiglia è stato proposto per la prima volta dal botanico britannico Robert Brown (1773-1858) nella pubblicazione "Prodromus Systematis Naturalis Regni Vegetabilis (DC.) - 565. 1810 " del 1810.[4]

Portamento a cuscinetto
Donatia novae-zelandiae
Rosetta basale
Stylidium debile
Infiorescenza
Stylidium graminifolium
Il fiore
Stylidium turbinatum

Le specie di questa famiglia sono piante erbacee o (meno spesso) arbustive a portamento eretto o rampicante e prive di lattice; talvolta hanno delle forme a cuscinetto. Le radici sono di tipo rizomatoso o tuberoso; sono presenti anche radici aeree. Talvolta la funzione fotosintetica è trasferita agli steli.[5][6][7][8][9][10]

  • Formula fiorale: X K (2-5-7), C (4+1), [A 2-3, G (2)] (infero), capsula
  • Calice: il calce di norma è pentapartito, ma può presentarsi con due oppure con sette sepali tutti saldati insieme (connati) per formare una coppa bilabiata.
  • Corolla: la corolla in genere è pentapartita (raramente arriva a 10 petali); i petali sono liberi (Donatia) o normalmente connati a formare un tubo con lobi irregolari; in particolare quello anteriore (posizione adassiale) si differenzia notevolmente dagli altri (è più piccolo) e prende il nome di labello. Il colore della corolla può essere bianco, rosa o porpora.
  • Gimnostemio: in queste piante l'androceo e il gineceo in parte sono uniti insieme e formano una struttura colonnare chiamata gimnostemio.
  • Androceo: gli stami di solito sono due, o tre (in tutti i casi meno del numero dei lobi della corolla) e concrescono uniti allo stilo (gimnostemio). Fa eccezione il genere Donatia che ha gli stami separati uno dall'altro e sono distinti anche dalla corolla. Le antere sono a due logge e sono in posizione estrorsa rispetto ai filamenti con deiscenza longitudinale; sono inoltre tetrasporangiate. Gli stami sono sempre fertili. Il polline è granuloso con 3 - 8 aperture, ed è colpato.
  • Ginenceo: l'ovario e infero, biloculare (a due carpelli sincarpici) con placentazione assile; a volte il carpello posteriore abortisce e l'ovario diventa uniloculare con placentazione parietale. L'ovario in qualche caso può essere anche triloculare. Gli ovuli sono numerosi (15 - 50) e anatropi. Lo stilo è semplice (Donatia) oppure possiede due (o tre) stigmi che nella formazione del gimnostemio sovrastano le antere.

La riproduzione è tramite impollinazione entomofila (le piante sono ermafrodite). Il meccanismo per l'impollinazione entomofila in questa famiglia è molto specializzato: in Stylidium il gimnostemio se attivato in modo tattile da un insetto si sposta repentinamente di lato in modo da depositare il polline sull'insetto pronubo, oppure in Levenhookia essendo il gimnostemio immobile, è compito del cappuccio del labello, con le sue vibrazioni, provocare lo spargimento del polline.[9][10] La dispersione dei semi può avvenire per opera di piccoli insetti come le formiche (disseminazione o dispersione mirmecoria).

Distribuzione e habitat

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L'areale delle specie di questa famiglia si estende dalla parte meridionale del Sud America (poche specie) all'Australia, Nuova Zelanda e Filippine fino all'isola di Ceylon.[5] Gli habitat sono quelli tipici sia temperati che tropicali.

Questa famiglia è descritta all'interno dell'ordine delle Asterales (lo stesso ordine delle Compositae, la famiglia più numerosa di specie botaniche) che comprende una dozzina di famiglie e circa 25.000 specie, le cui piante sono caratterizzate dal contenere sostanze di riserva come l'oligosaccaride inulina e dall'impollinazione con meccanismo "a pistone".[7] In passato la famiglia, per la peculiare conformazione degli organi maschili adnati a quelli femminili (gimnostemio) era spesso descritta all'interno dell'ordine delle Synandrae.[5]

Cladogramma della famiglia

La classificazione tradizionale delle Stylidiaceae, secondo il (Sistema Cronquist), è relativa all'ordine Campanulales; mentre la moderna classificazione filogenetica (APG III) le colloca nell'ordine Asterales in posizione “gruppo fratello” del gruppo di famiglie Asteraceae/Calyceraceae/Goodeniaceae/Menyanthaceae.

Per questa famiglia i caratteri distintivi di interesse filogenetico sono:[5]

In particolare nel fusto è presente una "anomalia" che avvicina queste dicotiledoni alle monocotiledoni: lo sviluppo "secondario" del fusto avviene tramite la formazione di fasci cribro-vascolari all'esterno di quello primario (come ad esempio nelle specie monocotiledoni del genere Dracaena - Famiglia Asparagaceae - Ordine Asparagales).[5][9] Anche i due stami concresciuti con lo stilo rappresentano una anomalia rispetto alla linea filogenetica derivata dalle Campanulaceae diffuse in Australia e Nuova Zelanda.[11]

L'età di separazione di questa famiglia è stimata attorno ai 65-71 milioni di anni.[9]

All'interno della famiglia sono descritte due sottofamiglie:[9]

  • Donatioideae B. Chandler (con solo il genere Donatia; il sistema APG III raccomanda l'inclusione del genere Donatia in Stylidiaceae ma permette il riconoscimento facoltativo della famiglia monogenere Donatiaceae).
  • Stylidioideae Kittel (il resto dei generi).

Per i caratteri distintivi delle sue sottofamiglie vedere il paragrafo "Chiave per i generi". La sottofamiglia Stylidioideae si stima che si sia separata circa 39 milioni di anni fa. Da un punto di vista filogenetico Donatia è “gruppo fratello” del resto della famiglia al cui interno Forstera e Levenhookia potrebbero essere raggruppati e “gruppo fratello” degli altri tre generi; ma quest'ultima relazione ha un supporto debole. Altri studi[12] propogono due altri raggruppamenti: (1) Forstera/Phyllachne e (2) Oreostylidium/Stylidium/Levenhookia. Il cladogramma a lato (tratto dallo studio citato e semplificato) mostra una possibile configurazione filogenetica della famiglia.

Il numero cromosomico delle specie di questa famiglia ha i seguenti valori: 2n = 10, 24, 30, 32, 36, 52, 56, 60.[6]

Generi della famiglia

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La famiglia si compone di 6 generi e 309 specie:[6][9][13]

Genere Numero specie Distribuzione
Donatia J. R. Forst., 1776 2 spp. Australia, Nuova Zelanda e Sud America
Forstera L. ex G.Forst., 1780 7 spp. Tasmania e Nuova Zelanda
Levenhookia R. Br., 1810 10 spp. Australia
Oreostylidium Berggren, 1877 Una specie
Oreostylidium subulatum Berggren
Nuova Zelanda
Phyllachne J.R.Forst. & G.Forst., 1776 4 spp. Tasmania, Nuova Zelanda e Sud America
Stylidium Swartz ex Willd., 1805 285 spp. Australia e Asia

Chiave per i generi

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Per meglio comprendere ed individuare i vari generi della famiglia l'elenco seguente utilizza in parte il sistema delle chiavi analitiche:[6]

  • Gruppo 2A: un lobo della corolla (labello) è più piccolo degli altri, in genere posizionato sotto il gimnostemio;
  • Stylidium: il gimnostemio normalmente è piegato, raramente è quasi diritto e non è racchiuso nella parte superiore dal labello.
  • Levenhookia: il gimnostemio è diritto o leggermente piegato ed è racchiuso nella parte superiore dal labello.
  • Gruppo 2B: i lobi della corolla sono più o meno uguali;
  • Gruppo 3A: i peduncoli sono più lunghi delle foglie;
  • Gruppo 3B: i peduncoli, se presenti, sono più corti delle foglie;

L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:

  • Donatiaceae B. Chandler, 1911
  • Candolleaceae Schönl.

Alcune specie

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  1. ^ (EN) The Angiosperm Phylogeny Group, An update of the Angiosperm Phylogeny Group classification for the ordines and families of flowering plants: APG IV, in Botanical Journal of the Linnean Society, vol. 181, n. 1, 2016, pp. 1–20.
  2. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 23 gennaio 2021.
  3. ^ David Gledhill 2008, pag. 364.
  4. ^ The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 28 dicembre 2014.
  5. ^ a b c d e Motta 1960, Vol. 3- pag. 786.
  6. ^ a b c d Kadereit & Jeffrey 2007, pag. 614.
  7. ^ a b Judd 2007, pag. 515.
  8. ^ Strasburger 2007, pag. 858.
  9. ^ a b c d e f Angiosperm Phylogeny Website, su mobot.org. URL consultato il 28 novembre 2014.
  10. ^ a b The families of flowering plants, su delta-intkey.com, p. Stylidiaceae. URL consultato il 28 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 20 febbraio 2005).
  11. ^ Musmarra 1996, pag. 1155.
  12. ^ Steven J. Wagstaff & Juliet Wege, Patterns of diversification in New Zealand Stylidiaceae [collegamento interrotto], in American Journal of Botany: Am. J. Bot. May 2002 vol. 89 no. 5 865-874.
  13. ^ World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su data.kew.org. URL consultato il 29 dicembre 2014.
  • Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales. Pag 589, Berlin, Heidelberg, 2007.
  • Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore. Volume 3, 1960, pag. 786.
  • David Gledhill, The name of plants (PDF), Cambridge, Cambridge University Press, 2008. URL consultato il 29 dicembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  • 1996 Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole.
  • Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
  • Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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