"Architettura incisa 3"
mostra
11 > 22 maggio 2015
Spazio espositivo “Gino Valle”
Cotonificio ven... more "Architettura incisa 3" mostra 11 > 22 maggio 2015 Spazio espositivo “Gino Valle” Cotonificio veneziano ore 9 > 19, lun > ven
inaugurazione 11 maggio 2015 ore 17
a cura di Sandra Suatoni (ICG) Aldo Aymonino Agostino De Rosa Giuseppe Caldarola
responsabili scientifici Sandra Suatoni (ICG) Aldo Aymonino Agostino De Rosa
Progetto "Architettura Incisa" ideato e curato da Sandra Suatoni, direttore Stamperia Istituto Centrale per la Grafica, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane).
In mostra le opere grafiche di architetti, docenti e studenti dell’Università Iuav di Venezia che hanno partecipato alla terza edizione del progetto “Architettura incisa”, iniziativa promossa e organizzata dall'Istituto Centrale per la Grafica quale ideatore del progetto/programma sostenuto dal Ministero de Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l'Università Iuav di Venezia – Dipartimento di Culture del progetto.
La mostra “Architettura Incisa”, allestita nella sala espositiva “Gino Valle” della sede Iuav del Cotonificio veneziano a cura di Sandra Suatoni, Aldo Aymonino, Agostino De Rosa e Giuseppe Caldarola, espone i lavori dei docenti e degli studenti dell’Università Iuav di Venezia/Dcp e di quanti altri hanno voluto aderire al progetto dietro apertura di specifica call for events.
Obiettivo essenziale del progetto non è sancire l’assimilazione dei prodotti grafici degli architetti con quelli artistici, quanto perseguire situazioni di ricerca disciplinare consone all’architettura, nel recupero della plurisecolare tradizione italiana che assegna al disegno il ruolo di fulcro teorico e pratico delle arti visive.
Le matrici incise e le stampe prodotte costituiscono un ulteriore momento di arricchimento delle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica e dell’Università Iuav di Venezia. L’Istituto Nazionale per la Grafica infatti possiede già una collezione di opere grafiche di architetti contemporanei composta di matrici incise all’acquaforte, stampe, bozzetti, realizzati nel corso degli anni all’interno del progetto “Architettura Incisa”, iniziativa ideata dall'Istituto Centrale per la Grafica e promossa e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta quest’anno alla sua terza edizione.
Attraverso una serie di incontri scientifici, laboratori applicativi e mostra finale, il progetto “Architettura Incisa” si è sviluppato riprendendo e attualizzando antiche modalità di presentazione dell'architettura, sull'esempio dei grandi architetti-incisori del Settecento presenti nelle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica.
Agli architetti dell'era globale e del disegno informatico viene proposto un impegnativo percorso a ritroso, attraverso tecniche antiche e procedimenti rituali che impongono il recupero della manualità e del gesto che traccia il segno: sulla carta, poi sul rame, inciso all'acquaforte e a punta secca. Misurarsi con le tecniche incisorie costituisce una sfida: essa consiste in un confronto con se stessi, con la propria volontà espressiva mediata dalla materia e dallo strumento tecnico dell’incisione.
For centuries, across nations, dialogue between the domestic and the foreign has affected and tra... more For centuries, across nations, dialogue between the domestic and the foreign has affected and transformed architecture. Today these dialogues have become highly intensified. The Domestic and the Foreign in Architecture examines how these exchanges manifest themselves in contemporary architecture, in terms of its aesthetic potential and its practice, which, in turn, are impacted by broad economic, cultural and political issues. This book traces how diverse cultural encounters inevitably modify conventional categories, standards and codes of architecture, such as domestic identity, its political and economic representations and the negotiations with what is deemed foreign. Theoretical reflections by distinguished scholars are accompanied by interviews with some of the most influential architects practicing today, as well as stunning visual presentations by professional photographers.
"A book such as 'The Domestic and the Foreign in Architecture' hasn’t been published for the past thirty years. This interesting collection poses questions about what constitutes the 'general' and the 'specific' in architecture today, a treacherous and slippery terrain on which the stars of contemporary architecture as well as everyday professionals frequently lose their footing. In 1974 Charles Jencks and George Baird published a similar book entitled 'The Meaning in Architecture.' […] Today, with our pulverised geography and fairly standardised anthropological framework, where can we anchor the 'meaning' in architecture? The latest book examines this complex question with essays (focused on theory) and conversations (design-oriented). Sections of photoessays supplement the in-depth investigation of the theme, in which pictures speak at all latitudes, showing a tangled Babel of technical culture that casts our means in a less certain light."
Progetto recensito in: -"Centro per le Arti Contemporanee a Roma", di Franz Prati, in &... more Progetto recensito in: -"Centro per le Arti Contemporanee a Roma", di Franz Prati, in "Area" n.44, Federico Motta Editore, Milano, 1999 -\u201cNuova Architettura italiana\u201d, a cura di Pippo Ciorra e Marco D\u2019Annuntiis, 2000, Skira, Milano, 2000. -\u201cUna Irakena firma la citt\ue0 dell\u2019arte\u201d, di Vichi De Marchi, nel quotidiano \u201cL\u2019unit\ue0\u201d, 23 febbraio 1999. -"Der Biblbao Effekt\u201d, di Giorgio Muratore, in "Bauwelt" n.14, April 1999, GmBH, Berlin. -"Museo dell\u2019arte del XXI secolo", di Ippolita D\u2019Ayala, in "d\u2019Architettura" n.20/4, 1999, Ed\u2019A, Pescara. -"Arte Futura Opere e Progetti del Centro per le Arti Contemporanee a Roma", volume a cura di Francesco Garofalo, Electa, Milano, 1999. -"Arte Futura Opere e Progetti del Centro per le Arti Contemporanee a Roma", catalogo a cura del Ministero per i Beni e le Attivit\ue0 Culturali, Umberto Allemandi & C. editore, Roma, 1999
Come spesso accade nella storia dell\u2019architettura del XX secolo, \ue8 stato Le Corbusier, co... more Come spesso accade nella storia dell\u2019architettura del XX secolo, \ue8 stato Le Corbusier, con un suo progetto minore -il monumento a Vaillant Couturier a Villejuif del 1937-, il primo a tentare di svincolare lo spazio infrastrutturale dalla sua funzione specifiche disegnando uno spazio d\u2019incontro senza destinazioni particolari all\u2019incrocio di due strade nazionali nella area urbana dell\u2019Ile de France, mentre Mies, con il suo progetto ad Alexanderplatz del 1928 (e trent\u2019anni pi\uf9 tardi, con il newyorkese Seagram Building), arretrando gli edifici dal filo stradale, disegna, senza precisarlo ulteriormente, il primo spazio a disposizione del pubblico legato in maniera biunivoca alla forma e al tracciato dell\u2019infrastruttura. L\u2019incontro/collisione tra tracciato stradale e architettura, si \ue8 sempre risolto a favore del primo: inteso come elemento di permanenza nella forma della citt\ue0, ogni volta ha obbligato l\u2019architettura, considerata alla st...
Quaderno della ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto, unita di ricerca Re-cycle. Strat... more Quaderno della ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto, unita di ricerca Re-cycle. Strategie di riciclaggio per l'architettura e la citta.
"Architettura incisa 3"
mostra
11 > 22 maggio 2015
Spazio espositivo “Gino Valle”
Cotonificio ven... more "Architettura incisa 3" mostra 11 > 22 maggio 2015 Spazio espositivo “Gino Valle” Cotonificio veneziano ore 9 > 19, lun > ven
inaugurazione 11 maggio 2015 ore 17
a cura di Sandra Suatoni (ICG) Aldo Aymonino Agostino De Rosa Giuseppe Caldarola
responsabili scientifici Sandra Suatoni (ICG) Aldo Aymonino Agostino De Rosa
Progetto "Architettura Incisa" ideato e curato da Sandra Suatoni, direttore Stamperia Istituto Centrale per la Grafica, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane).
In mostra le opere grafiche di architetti, docenti e studenti dell’Università Iuav di Venezia che hanno partecipato alla terza edizione del progetto “Architettura incisa”, iniziativa promossa e organizzata dall'Istituto Centrale per la Grafica quale ideatore del progetto/programma sostenuto dal Ministero de Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l'Università Iuav di Venezia – Dipartimento di Culture del progetto.
La mostra “Architettura Incisa”, allestita nella sala espositiva “Gino Valle” della sede Iuav del Cotonificio veneziano a cura di Sandra Suatoni, Aldo Aymonino, Agostino De Rosa e Giuseppe Caldarola, espone i lavori dei docenti e degli studenti dell’Università Iuav di Venezia/Dcp e di quanti altri hanno voluto aderire al progetto dietro apertura di specifica call for events.
Obiettivo essenziale del progetto non è sancire l’assimilazione dei prodotti grafici degli architetti con quelli artistici, quanto perseguire situazioni di ricerca disciplinare consone all’architettura, nel recupero della plurisecolare tradizione italiana che assegna al disegno il ruolo di fulcro teorico e pratico delle arti visive.
Le matrici incise e le stampe prodotte costituiscono un ulteriore momento di arricchimento delle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica e dell’Università Iuav di Venezia. L’Istituto Nazionale per la Grafica infatti possiede già una collezione di opere grafiche di architetti contemporanei composta di matrici incise all’acquaforte, stampe, bozzetti, realizzati nel corso degli anni all’interno del progetto “Architettura Incisa”, iniziativa ideata dall'Istituto Centrale per la Grafica e promossa e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta quest’anno alla sua terza edizione.
Attraverso una serie di incontri scientifici, laboratori applicativi e mostra finale, il progetto “Architettura Incisa” si è sviluppato riprendendo e attualizzando antiche modalità di presentazione dell'architettura, sull'esempio dei grandi architetti-incisori del Settecento presenti nelle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica.
Agli architetti dell'era globale e del disegno informatico viene proposto un impegnativo percorso a ritroso, attraverso tecniche antiche e procedimenti rituali che impongono il recupero della manualità e del gesto che traccia il segno: sulla carta, poi sul rame, inciso all'acquaforte e a punta secca. Misurarsi con le tecniche incisorie costituisce una sfida: essa consiste in un confronto con se stessi, con la propria volontà espressiva mediata dalla materia e dallo strumento tecnico dell’incisione.
For centuries, across nations, dialogue between the domestic and the foreign has affected and tra... more For centuries, across nations, dialogue between the domestic and the foreign has affected and transformed architecture. Today these dialogues have become highly intensified. The Domestic and the Foreign in Architecture examines how these exchanges manifest themselves in contemporary architecture, in terms of its aesthetic potential and its practice, which, in turn, are impacted by broad economic, cultural and political issues. This book traces how diverse cultural encounters inevitably modify conventional categories, standards and codes of architecture, such as domestic identity, its political and economic representations and the negotiations with what is deemed foreign. Theoretical reflections by distinguished scholars are accompanied by interviews with some of the most influential architects practicing today, as well as stunning visual presentations by professional photographers.
"A book such as 'The Domestic and the Foreign in Architecture' hasn’t been published for the past thirty years. This interesting collection poses questions about what constitutes the 'general' and the 'specific' in architecture today, a treacherous and slippery terrain on which the stars of contemporary architecture as well as everyday professionals frequently lose their footing. In 1974 Charles Jencks and George Baird published a similar book entitled 'The Meaning in Architecture.' […] Today, with our pulverised geography and fairly standardised anthropological framework, where can we anchor the 'meaning' in architecture? The latest book examines this complex question with essays (focused on theory) and conversations (design-oriented). Sections of photoessays supplement the in-depth investigation of the theme, in which pictures speak at all latitudes, showing a tangled Babel of technical culture that casts our means in a less certain light."
Progetto recensito in: -"Centro per le Arti Contemporanee a Roma", di Franz Prati, in &... more Progetto recensito in: -"Centro per le Arti Contemporanee a Roma", di Franz Prati, in "Area" n.44, Federico Motta Editore, Milano, 1999 -\u201cNuova Architettura italiana\u201d, a cura di Pippo Ciorra e Marco D\u2019Annuntiis, 2000, Skira, Milano, 2000. -\u201cUna Irakena firma la citt\ue0 dell\u2019arte\u201d, di Vichi De Marchi, nel quotidiano \u201cL\u2019unit\ue0\u201d, 23 febbraio 1999. -"Der Biblbao Effekt\u201d, di Giorgio Muratore, in "Bauwelt" n.14, April 1999, GmBH, Berlin. -"Museo dell\u2019arte del XXI secolo", di Ippolita D\u2019Ayala, in "d\u2019Architettura" n.20/4, 1999, Ed\u2019A, Pescara. -"Arte Futura Opere e Progetti del Centro per le Arti Contemporanee a Roma", volume a cura di Francesco Garofalo, Electa, Milano, 1999. -"Arte Futura Opere e Progetti del Centro per le Arti Contemporanee a Roma", catalogo a cura del Ministero per i Beni e le Attivit\ue0 Culturali, Umberto Allemandi & C. editore, Roma, 1999
Come spesso accade nella storia dell\u2019architettura del XX secolo, \ue8 stato Le Corbusier, co... more Come spesso accade nella storia dell\u2019architettura del XX secolo, \ue8 stato Le Corbusier, con un suo progetto minore -il monumento a Vaillant Couturier a Villejuif del 1937-, il primo a tentare di svincolare lo spazio infrastrutturale dalla sua funzione specifiche disegnando uno spazio d\u2019incontro senza destinazioni particolari all\u2019incrocio di due strade nazionali nella area urbana dell\u2019Ile de France, mentre Mies, con il suo progetto ad Alexanderplatz del 1928 (e trent\u2019anni pi\uf9 tardi, con il newyorkese Seagram Building), arretrando gli edifici dal filo stradale, disegna, senza precisarlo ulteriormente, il primo spazio a disposizione del pubblico legato in maniera biunivoca alla forma e al tracciato dell\u2019infrastruttura. L\u2019incontro/collisione tra tracciato stradale e architettura, si \ue8 sempre risolto a favore del primo: inteso come elemento di permanenza nella forma della citt\ue0, ogni volta ha obbligato l\u2019architettura, considerata alla st...
Quaderno della ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto, unita di ricerca Re-cycle. Strat... more Quaderno della ricerca del Dipartimento di Culture del Progetto, unita di ricerca Re-cycle. Strategie di riciclaggio per l'architettura e la citta.
What do we mean, exactly, by corruption? Corruption manifests, generally, as the slow, gradual pr... more What do we mean, exactly, by corruption? Corruption manifests, generally, as the slow, gradual process of degeneration of a previous status; the Latin term corrumpĕre means, in fact, “to damage, to alter, and to shatter.” In this sense, we can consider the postmodern consumption of the image – its mediatization and subsequent ingestion – to be corruptive processes, especially when the act of corruption is understood as the necessary alteration of a pure original form, aimed at preventing it from being degraded and confined to a museum, and thus becoming a hibernating body. And yet, corruption can also be interpreted as an act of breaking the canon, of sudden unhinging or of interruption.
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Curating exhibitions by Aldo Aymonino
mostra
11 > 22 maggio 2015
Spazio espositivo “Gino Valle”
Cotonificio veneziano
ore 9 > 19, lun > ven
inaugurazione
11 maggio 2015
ore 17
a cura di
Sandra Suatoni (ICG)
Aldo Aymonino
Agostino De Rosa
Giuseppe Caldarola
responsabili scientifici
Sandra Suatoni (ICG)
Aldo Aymonino
Agostino De Rosa
Progetto "Architettura Incisa" ideato e curato da Sandra Suatoni, direttore Stamperia Istituto Centrale per la Grafica, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane).
In mostra le opere grafiche di architetti, docenti e studenti dell’Università Iuav di Venezia che hanno partecipato alla terza edizione del progetto “Architettura incisa”, iniziativa promossa e organizzata dall'Istituto Centrale per la Grafica quale ideatore del progetto/programma sostenuto dal Ministero de Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l'Università Iuav di Venezia – Dipartimento di Culture del progetto.
La mostra “Architettura Incisa”, allestita nella sala espositiva “Gino Valle” della sede Iuav del Cotonificio veneziano a cura di Sandra Suatoni, Aldo Aymonino, Agostino De Rosa e Giuseppe Caldarola, espone i lavori dei docenti e degli studenti dell’Università Iuav di Venezia/Dcp e di quanti altri hanno voluto aderire al progetto dietro apertura di specifica call for events.
Obiettivo essenziale del progetto non è sancire l’assimilazione dei prodotti grafici degli architetti con quelli artistici, quanto perseguire situazioni di ricerca disciplinare consone all’architettura, nel recupero della plurisecolare tradizione italiana che assegna al disegno il ruolo di fulcro teorico e pratico delle arti visive.
Le matrici incise e le stampe prodotte costituiscono un ulteriore momento di arricchimento delle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica e dell’Università Iuav di Venezia. L’Istituto Nazionale per la Grafica infatti possiede già una collezione di opere grafiche di architetti contemporanei composta di matrici incise all’acquaforte, stampe, bozzetti, realizzati nel corso degli anni all’interno del progetto “Architettura Incisa”, iniziativa ideata dall'Istituto Centrale per la Grafica e promossa e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta quest’anno alla sua terza edizione.
Attraverso una serie di incontri scientifici, laboratori applicativi e mostra finale, il progetto “Architettura Incisa” si è sviluppato riprendendo e attualizzando antiche modalità di presentazione dell'architettura, sull'esempio dei grandi architetti-incisori del Settecento presenti nelle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica.
Agli architetti dell'era globale e del disegno informatico viene proposto un impegnativo percorso a ritroso, attraverso tecniche antiche e procedimenti rituali che impongono il recupero della manualità e del gesto che traccia il segno: sulla carta, poi sul rame, inciso all'acquaforte e a punta secca. Misurarsi con le tecniche incisorie costituisce una sfida: essa consiste in un confronto con se stessi, con la propria volontà espressiva mediata dalla materia e dallo strumento tecnico dell’incisione.
Books by Aldo Aymonino
"A book such as 'The Domestic and the Foreign in Architecture' hasn’t been published for the past thirty years. This interesting collection poses questions about what constitutes the 'general' and the 'specific' in architecture today, a treacherous and slippery terrain on which the stars of contemporary architecture as well as everyday professionals frequently lose their footing. In 1974 Charles Jencks and George Baird published a similar book entitled 'The Meaning in Architecture.' […] Today, with our pulverised geography and fairly standardised anthropological framework, where can we anchor the 'meaning' in architecture? The latest book examines this complex question with essays (focused on theory) and conversations (design-oriented). Sections of photoessays supplement the in-depth investigation of the theme, in which pictures speak at all latitudes, showing a tangled Babel of technical culture that casts our means in a less certain light."
Manolo de Giorgi
Book Review
Domus 922, Feb. 2009
<http://www.nai010.com/en/component/zoo/item/the-domestic-and-the-foreign-in-architecture?Itemid=452>
<http://www.amazon.com/Domestic-Foreign-Architecture-Sang-Lee/dp/9064505667/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1444900658&sr=1-2&refinements=p_27%3ASang+Lee>
Papers by Aldo Aymonino
mostra
11 > 22 maggio 2015
Spazio espositivo “Gino Valle”
Cotonificio veneziano
ore 9 > 19, lun > ven
inaugurazione
11 maggio 2015
ore 17
a cura di
Sandra Suatoni (ICG)
Aldo Aymonino
Agostino De Rosa
Giuseppe Caldarola
responsabili scientifici
Sandra Suatoni (ICG)
Aldo Aymonino
Agostino De Rosa
Progetto "Architettura Incisa" ideato e curato da Sandra Suatoni, direttore Stamperia Istituto Centrale per la Grafica, promosso dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane).
In mostra le opere grafiche di architetti, docenti e studenti dell’Università Iuav di Venezia che hanno partecipato alla terza edizione del progetto “Architettura incisa”, iniziativa promossa e organizzata dall'Istituto Centrale per la Grafica quale ideatore del progetto/programma sostenuto dal Ministero de Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e con l'Università Iuav di Venezia – Dipartimento di Culture del progetto.
La mostra “Architettura Incisa”, allestita nella sala espositiva “Gino Valle” della sede Iuav del Cotonificio veneziano a cura di Sandra Suatoni, Aldo Aymonino, Agostino De Rosa e Giuseppe Caldarola, espone i lavori dei docenti e degli studenti dell’Università Iuav di Venezia/Dcp e di quanti altri hanno voluto aderire al progetto dietro apertura di specifica call for events.
Obiettivo essenziale del progetto non è sancire l’assimilazione dei prodotti grafici degli architetti con quelli artistici, quanto perseguire situazioni di ricerca disciplinare consone all’architettura, nel recupero della plurisecolare tradizione italiana che assegna al disegno il ruolo di fulcro teorico e pratico delle arti visive.
Le matrici incise e le stampe prodotte costituiscono un ulteriore momento di arricchimento delle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica e dell’Università Iuav di Venezia. L’Istituto Nazionale per la Grafica infatti possiede già una collezione di opere grafiche di architetti contemporanei composta di matrici incise all’acquaforte, stampe, bozzetti, realizzati nel corso degli anni all’interno del progetto “Architettura Incisa”, iniziativa ideata dall'Istituto Centrale per la Grafica e promossa e sostenuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, giunta quest’anno alla sua terza edizione.
Attraverso una serie di incontri scientifici, laboratori applicativi e mostra finale, il progetto “Architettura Incisa” si è sviluppato riprendendo e attualizzando antiche modalità di presentazione dell'architettura, sull'esempio dei grandi architetti-incisori del Settecento presenti nelle collezioni dell'Istituto Nazionale per la Grafica.
Agli architetti dell'era globale e del disegno informatico viene proposto un impegnativo percorso a ritroso, attraverso tecniche antiche e procedimenti rituali che impongono il recupero della manualità e del gesto che traccia il segno: sulla carta, poi sul rame, inciso all'acquaforte e a punta secca. Misurarsi con le tecniche incisorie costituisce una sfida: essa consiste in un confronto con se stessi, con la propria volontà espressiva mediata dalla materia e dallo strumento tecnico dell’incisione.
"A book such as 'The Domestic and the Foreign in Architecture' hasn’t been published for the past thirty years. This interesting collection poses questions about what constitutes the 'general' and the 'specific' in architecture today, a treacherous and slippery terrain on which the stars of contemporary architecture as well as everyday professionals frequently lose their footing. In 1974 Charles Jencks and George Baird published a similar book entitled 'The Meaning in Architecture.' […] Today, with our pulverised geography and fairly standardised anthropological framework, where can we anchor the 'meaning' in architecture? The latest book examines this complex question with essays (focused on theory) and conversations (design-oriented). Sections of photoessays supplement the in-depth investigation of the theme, in which pictures speak at all latitudes, showing a tangled Babel of technical culture that casts our means in a less certain light."
Manolo de Giorgi
Book Review
Domus 922, Feb. 2009
<http://www.nai010.com/en/component/zoo/item/the-domestic-and-the-foreign-in-architecture?Itemid=452>
<http://www.amazon.com/Domestic-Foreign-Architecture-Sang-Lee/dp/9064505667/ref=sr_1_2?s=books&ie=UTF8&qid=1444900658&sr=1-2&refinements=p_27%3ASang+Lee>