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  • Da sempre impegnato sui temi dello sviluppo sostenibile, si è laureato all’Università di Padova con una tesi sulla pi... moreedit
The creation of the literary itinerary dedicated to Francesco Biamonti in San Biagio della Cima, in 2015, has become the chance to think about the landscape as inspired by the ‘productive protection’ concept proposed by Massimo Quaini.... more
The creation of the literary itinerary dedicated to Francesco Biamonti in San Biagio della Cima, in 2015, has become the chance to think about the landscape as inspired by the ‘productive protection’ concept proposed by Massimo Quaini. From this concept was born the idea of the ‘productive park’, as an alternative approach to promote the landscape and its producers starting from the legacy of Biamonti and his analytical gaze, instead of the well-known - but sometimes too conservative - naturalistic approach. The methodological requirement is the ‘individual’ characterisation of San Biagio landscape, an approach that, starting from the single case study, could be extended to any rural landscape and to its relative policies of enhancement and protection, arguments that are more and more current nowadays.
Un numero speciale di Insula Informa per raccontare il progetto di rigenerazione urbana Urban Italia intitolato "Apriamo i muri"
Il 2008 per il settore delle costruzioni è stato, a livello nazionale, il primo anno di inversione della tendenza e dell'inizio di quella fase recessiva che in Veneto era già iniziata timidamente qualche anno prima e che nel 2009 ha... more
Il 2008 per il settore delle costruzioni è stato, a livello nazionale, il primo anno di inversione della tendenza e dell'inizio di quella fase recessiva che in Veneto era già iniziata timidamente qualche anno prima e che nel 2009 ha consolidato il suo trend negativo. Il Veneto, come spesso accade, ha anticipato le dinamiche nazionali e si conferma, anche nelle costruzioni, un "laboratorio territoriale" di dinamiche, politiche, strategie. I dati a consuntivo nel Veneto hanno evidenziato per il 2009 una diminuzione degli investimenti del -7,9% in valori costanti. Questo rallentamento segue il -5,5% relativo al 2008, quando i fattori della crisi erano già espliciti, ma non ancora così diffusi in tutti i comparti e in tutti i settori. La differenza rispetto al passato è che nel 2009 tutti i segnali congiunturali hanno assunto valori negativi, con una diminuzione anche del numero di imprese (-1,4%) e degli addetti (-4,3%). Rispetto alle crisi precedenti alcuni fattori hanno inciso in modo più consistente sulla dinamica negativa: dall'accesso al credito delle imprese, dovuto alla crisi fi nanziaria internazionale, alla minore domanda di famiglie e imprese, dovuta alla crisi economica. Il 2009 si confi gura dunque come un "annus horribilis" per l'edilizia veneta.
Le città, il territorio e le comunità sono l'oggetto di questo paper che analizza la transizione tra il valore economico e il valore sociale del territorio, secondo l'idea olivettiana del rapporto tra fabbrica e territorio, tra fabbrica e... more
Le città, il territorio e le comunità sono l'oggetto di questo paper che analizza la transizione tra il valore economico e il valore sociale del territorio, secondo l'idea olivettiana del rapporto tra fabbrica e territorio, tra fabbrica e comunità, idea ancora oggi attuale, innovativa e "disruptive". Un approccio integrato tra fabbrica, territorio e comunità può oggi incrementare il valore dei luoghi attraverso il senso di appartenenza e di identità. La costruzione di "smart communities" è possibile se si pensa al territorio come un insieme di reti di relazioni tra luoghi e persone, non solo in senso materiale ma anche immateriale, nella logica della società circolare.
A San Biagio della Cima la creazione, nel 2015, del percorso letterario dedicato a Francesco Bia- monti è diventata l’occasione per una riflessione sul paesaggio ispirata dal concetto di ‘tutela produttiva’ pro- posto da Massimo Quaini.... more
A San Biagio della Cima la creazione, nel 2015, del percorso letterario dedicato a Francesco Bia- monti è diventata l’occasione per una riflessione sul paesaggio ispirata dal concetto di ‘tutela produttiva’ pro- posto da Massimo Quaini. Nasce così l’idea del ‘parco produttivo’ che, proprio partendo dall’eredità di Biamon- ti e dal suo sguardo analitico rivolto al paesaggio e ai suoi produttori, si ponga come alternativa a modelli di stampo naturalistico e vincolistico. Il presupposto metodologico è la caratterizzazione ‘individuale’ del pae- saggio di San Biagio, un approccio che, a partire dal singolo caso di studio, è estensibile a qualsiasi paesaggio rurale e alle relative politiche di valorizzazione e tutela, oggi sempre più attuali.
Quali sono gli elementi che dobbiamo usare oggigiorno per pensare alla pianificazione strategica e territoriale? Connettere, mettere assieme, rinnovare le pratiche, creare nuovi racconti e nuovi design. Il passaggio dalla smart city alla... more
Quali sono gli elementi che dobbiamo usare oggigiorno per pensare alla pianificazione strategica e territoriale? Connettere, mettere assieme, rinnovare le pratiche, creare nuovi racconti e nuovi design. Il passaggio dalla smart city alla smart land è l'individuazione di un nuovo soggetto verso il quale rivolgere l'attenzione, non più la città fisica, non più il territorio come oggetto, ma l'immateriale e la conoscenza come nuovo paesaggio, come luogo nel quale rendere circolare non solo il "materiale", ciò che è fisico e dobbiamo gestire in modo circolare, ma anche l'immateriale, la conoscenza, le informazioni, secondo una logica integrata dove il digitale è il nuovo paesaggio e dove il vecchio paesaggio grazie al digitale può diventare smart.
Il decennio 2008-2017 ci ha consegnato la più grave crisi delle costruzioni del secondo dopoguerra. I numeri sono ben noti e rac- contano che il settore nell’arco degli ultimi dieci anni ha perso oltre un terzo del giro d’affari e in... more
Il decennio 2008-2017 ci ha consegnato la più grave crisi delle costruzioni del secondo dopoguerra. I numeri sono ben noti e rac- contano che il settore nell’arco degli ultimi dieci anni ha perso oltre un terzo del giro d’affari e in alcuni ambiti di mercato la  essione è stata anche superiore. Il futuro non prevede un ritorno ai livelli pro- duttivi pre-crisi, ma la crisi, come dice l’etimologia stessa della paro- la, porta dentro sé i driver della possibile ripresa dello sviluppo. Che non vuol dire necessariamente e solamente crescita del mercato, ma soprattutto riorganizzazione e ride nizione della competitività del sistema, oltre che individuazione di nuove aree di intervento e di nuove fonti e modalità di  nanziamento delle attività.
Il territorio della provincia di Pordenone evidenzia alcune caratteristiche peculiari, nelle quali si riconoscono tre zone con dinamiche di sviluppo diverse. La zona più attiva per consistenza ed attività edilizia recente è rap-... more
Il territorio della provincia di Pordenone evidenzia alcune caratteristiche peculiari, nelle quali si riconoscono tre zone con dinamiche di sviluppo diverse. La zona più attiva per consistenza ed attività edilizia recente è rap- presentata dagli ambiti socio-economici del Sanvitese, Sacilese, dall’ambito Urbano e, all’interno di questo, dal capoluogo, che svolge un ruolo di forte attrattore, anche se con tutte le problematiche tipiche dei capoluo- ghi e delle maggiori città italiane. All’opposto l’ambito socio-economico della Montagna presenta dinamiche di crescita dell’offerta residenziale più contenute, in termini assoluti, ma presenta una percentuale impor- tante di abitazioni non occupate. Gli ambiti pedemon- tani sono caratterizzati da dinamiche intermedie.
In linea generale, nonostante una importante quota di nuove abitazioni realizzate nell’ultimo decennio, il patrimonio abitativo provinciale presenta un elevato stato di obsolescenza e a questo dato di depauperamento della qualità edilizia si associa anche
104 Le politiche abitative in provincia di Pordenone
un crescente e preoccupante disimpegno nell’offerta di edilizia residenziale pubblica. Ciò determina al contempo un’offerta limitata destinata alla fascia del disagio e un patrimonio che mostra segni di obsolescenza e che progressivamente invecchierà, con la conseguente necessità di intervenire sotto il pro lo manutentivo ordinario e straordinario
L’accesso al bene casa si confronta con un doppio vincolo nanziario rappresentato dal sistema della sca- lità sulle abitazioni e dall’accesso al nanziamento. Si tratta di dimensioni sinergiche tra loro, che appaiono altresì... more
L’accesso al bene casa si confronta con un doppio vincolo  nanziario rappresentato dal sistema della  sca- lità sulle abitazioni e dall’accesso al  nanziamento. Si tratta di dimensioni sinergiche tra loro, che appaiono altresì particolarmente rilevanti nella congiuntura eco- nomica attuale e ri ettono fattori sociali e culturali in cui le famiglie italiane si devono confrontare, a fronte di una tendenza all’investimento in abitazioni con il ricorso al  nanziamento bancario e con una sostanziale stretta del credito associata ad una pressione crescente della  sca- lità immobiliare, anche per effetto delle recenti modi - che normative introdotte con la manovra “Salva Italia”.
Nel quadro generale, la tassazione delle abitazioni si differenzia in funzione dei soggetti coinvolti (privati o imprese), della natura degli immobili (terreni, fabbricati a uso industriale o abitativo) e riguarda l’imposizione diretta (sul reddito e sul patrimonio) e indiretta (sui tra- sferimenti e sui contratti, c.d. transfer tax). L’elevata propensione italiana a vivere in case di proprietà ri ette politiche  scali perseguite dal legislatore nel tempo che hanno portato ad una netta distinzione fra casa d’abita- zione e “seconde case”.
L’analisi delle dinamiche insediative di lungo periodo è uno degli elementi strategici ai ni di una corretta interpretazione dei dati e delle analisi del contesto del mercato della residenza. Infatti la distribuzione territo- riale degli... more
L’analisi delle dinamiche insediative di lungo periodo è uno degli elementi strategici ai  ni di una corretta interpretazione dei dati e delle analisi del contesto del mercato della residenza. Infatti la distribuzione territo- riale degli abitanti esprime da un lato la preferenzialità dei residenti per alcuni territori, ovvero l’attrattività degli stessi nei confronti della popolazione, ma da un altro lato esprime anche la capacità di risposta del mercato resi- denziale alle istanze abitative dei nuclei familiari. Un altro elemento utile, nella lettura dinamica dei dati, è quello riferito all’utilizzo e allo sviluppo delle super ci urbaniz- zate in provincia. Il consumo di suolo infatti è oggi una delle questioni al centro dell’attenzione e la provincia di Pordenone evidenzia alcuni dati eclatanti sui quali ri et- tere, per l’impostazione delle politiche future di inter- vento e di sviluppo, nonché di riquali cazione urbana e territoriale.
Territorio, infrastrutture e residenzialità: tre sfide per il futuro in "Nord Est 2009. X Rapporto sulla società e l'economia" a cura di Daniele Marini e Silvia Oliva Lo sviluppo economico e sociale che il Nord Est ha vissuto negli... more
Territorio, infrastrutture e residenzialità: tre sfide per il futuro in "Nord Est 2009. X Rapporto sulla società e l'economia" a cura di Daniele Marini e Silvia Oliva

Lo sviluppo economico e sociale che il Nord Est ha vissuto negli ultimi decenni si è accompagnato a un intenso, e spesso conflittuale, uso e consumo del suolo. Il territorio, risorsa identitaria e strategica per lo sviluppo, è stato teatro in questi anni di una profonda modificazione, di un uso strumentale intensivo che ha consumato e sottratto spazi, ha modificato i luoghi e li ha riempiti di volumetrie di nuova edilizia (residenziale e soprattutto non residenziale), li ha privatizzati e cambiati strutturalmente, e spesso irreversibilmente. Di conseguenza la prima risorsa qualitativa del Nord est - il suo territorio, il suo paesaggio - è diventato una risorsa scarsa. E dunque preziosa. Il paper analizza il rapporto tra territorio, infrastrutture e sistemi residenziali, al fine di proporre una modalità di intervento che superi la straordinarietà della gestione , integrando lo sviluppo in una fase finalmente più solida, sostenibile e duratura, rendendo la straordinarietà delle potenzialità del Nord Est pratica ordinaria.
Dalla costruzione alla gestione. Uscire dalla crisi del mercato innovando i modelli di impresa.pdf in " Fare rete in edilizia per costruire e ristrutturare. Un nuovo modello di business per le imprese artigiane". A cura di Enrico Cancino,... more
Dalla costruzione alla gestione. Uscire dalla crisi del mercato innovando i modelli di impresa.pdf in " Fare rete in edilizia per costruire e ristrutturare. Un nuovo modello di business per le imprese artigiane". A cura di Enrico Cancino, Tania Ceretta, Fabrizio Gallian, Giampietro Vecchiato. Con un saggio di Federico Della Puppa
Franco Angeli, MIlano 2014
Mercato delle costruzioni, nuovi modelli di offerta e nuove sfide, in "La gestione del costruire. Tra progetto, processo e contratto" (a cura di aldo Norsa). Franco Angeli, MIlano 2005
Research Interests:
Articolo sulla città circolare, ovvero materiale e immateriale nella società possibile, pubblicato su Domus come prima riflessione dalla quale è nato poi il libro "La società circolare. Fordismo, capitalismo molecolare, sharing economy"... more
Articolo sulla città circolare, ovvero materiale e immateriale nella società possibile, pubblicato su Domus come prima riflessione dalla quale è nato poi il libro "La società circolare. Fordismo, capitalismo molecolare, sharing economy" edito da DeriveApprodi.
Research Interests:
ICT is a key factor to support local innovation in Europe, but it should not be considered a goal itself. The smart city model applies ICT to the first territorial level identified, and it has been the subject of National funding,... more
ICT is a key factor to support local innovation in Europe, but it should not be considered a goal itself. The smart city model applies ICT to the first territorial level identified, and it has been the subject of National funding, targeting also the ‘communities’ and social innovation. The smaller dimensional scale and the proximity of the cities in the Veneto region suggests a reassessment of the concept summarised by words ‘smart land’. The smart land concept is then explained, along with six categories for indicators capable to measure this kind of territorial evolution.
Il presente saggio è stato pubblicato nel rapporto CRESME sulle periferie urbane in Italia intitolato "Scenari e strategie di intervento per la riqualificazione delle periferie", commissionato dal Ministero Lavori Pubblici – DICOTER,... more
Il presente saggio è stato pubblicato nel rapporto CRESME sulle periferie urbane in Italia intitolato "Scenari e strategie di intervento per la riqualificazione delle periferie", commissionato dal Ministero Lavori Pubblici – DICOTER, Direzione Generale Delle Aree Urbane E Dell'Edilizia Residenziale e presentato a Roma il 2 maggio 2001.
Research Interests:
Il quadro interpretativo della realtà dell’ERP milanese presenta diversi modelli, alcuni dei quali si configurano come delle vere e proprie - almeno sulla carta - “microcittà”, al contrario di altri che invece sono inseriti in contesti di... more
Il quadro interpretativo della realtà dell’ERP milanese presenta diversi modelli, alcuni dei quali si configurano come delle vere e proprie - almeno sulla carta - “microcittà”, al contrario di altri che invece sono inseriti in contesti di mixité o di altri ancora diversamente consolidati. Il tema di discussione riguarda la riqualificazione a partire dal “progetto di suolo” (interventi puntuali di sistemazione di tutti gli spazi aperti), a partire dalle aree nelle quali l’Ente pubblico è già proprietario, e pertanto non deve procedere ad esproprio.

E in quattro di queste “micro-città” (Gratosoglio, Forlanini, Gallaratese e Quarto Oggiaro),  si è approfondito il tema del rapporto tra insediamenti e insediati, attraverso la realizzazione di interviste qualitative con interlocutori di fasce di età diverse. Più della metà di esse, tuttavia, sono state fatte a persone aventi più di 50 anni, rispecchiando in questo modo la composizione dei quartieri in esame, nei quali la ricerca ha evidenziato la prevalenza delle classi di età più elevate.

Ricerca MURST “Politiche, progetti e tecniche di riabilitazione e trasformazione delle periferie urbane. Riabilitazione e gestione del patrimonio. Strategie e tecniche di intervento per la riqualificazione dei grandi quartieri di edilizia residenziale pubblica”. Coordinamento prof. F. Schiaffonati, Politecnico di Milano
Research Interests:
All’interno del dibattito architettonico e urbanistico degli ultimi anni, indubbiamente un tema centrale è quello che riguarda la “città costruita”, intendendo per città costruita tutta la città, tutto il territorio urbano, dal centro... more
All’interno del dibattito architettonico e urbanistico degli ultimi anni, indubbiamente un tema centrale è quello che riguarda la “città costruita”, intendendo per città costruita tutta la città, tutto il territorio urbano, dal centro storico alla periferia. E in questo dibattito un elemento ancora più centrale è certamente la costruzione di un nuovo rapporto tra spazio costruito e non costruito. Il grande consumo di suolo che l’esplosione edilizia, residenziale e non, ha generato in quasi tutte le aree del Paese, e vieppiù in quelle metropolitane negli ultimi vent’anni, pone urgentemente un problema - soprattutto all’urbanistica - di limitazione dello sviluppo quantitativo degli aggregati urbani, favorendo uno sviluppo in senso qualitativo della città (già) costruita e, di conseguenza, indirizzando in tal senso le scelte di politica urbana.

Ricerca MURST “Politiche, progetti e tecniche di riabilitazione e trasformazione delle perifierie urbane. Riabilitazione e gestione del patrimonio. Strategie e tecniche di intervento per la riqualificazione dei grandi quartieri di edilizia residenziale pubblica” Coordinamento prof. F. Schiaffonati, Politecnico di Milano
Research Interests:
La società circolare è una società 'pensata', non progettata, è una società che procede per auto-rigenerazione e per resilienza: tutto ciò che viene inserito al suo interno si modifica e si trasforma costantemente, migliorando i processi... more
La società circolare è una società 'pensata', non progettata, è una società che procede per auto-rigenerazione e per resilienza: tutto ciò che viene inserito al suo interno si modifica e si trasforma costantemente, migliorando i processi e riducendo gli sprechi. Che non sono solo sprechi materiali ma sono anche immateriali. Se esiste un'economia circolare anche la città non può essere che circolare. Una città circolare è una città che rivede e ripensa se stessa secondo processi circolari, sostenibili, intelligenti e inclusivi. Una società circolare è una società inclusiva che usa le informazioni e le relazioni tra i soggetti – pubblici e privati, singoli e collettivi – per creare condizioni di benessere e migliorare la qualità della vita. La quantità e soprattutto la qualità delle relazioni sono la misura della qualità della vita. Una società circolare è un luogo di autorigenerazione, nel quale i processi vengono costantemente misurati, analizzati, valutati e modificati, migliorando costantemente le interazioni. E' una società che ha bisogno delle informazioni, le organizza e le gestisce fornendole a tutti in modo che tutti possano contribuire al miglioramento del sistema stesso. Ciò non significa che la pianificazione non abbia più un ruolo, ma in questa logica gli strumenti attuali di programmazione urbana e territoriale non sono più adatti, perché lineari. Ci si deve interrogare su quali sono gli strumenti capaci di rendere circolari i processi. La pianificazione e la programmazione strategica sono il cuore di questo cambiamento ma sono efficaci se coinvolgono proattivamente i soggetti stessi che sono parte del sistema.
Quaderni di  ricerca sull’artigianato, 3/2014
issn 1590-296X © Società editrice il Mulino
Il frutto delle politiche residenziali e abitative incentrato sull'organizzazione per parti monofunzionali del territorio si è rivelato almeno in parte avvelenato. Lo schema attuale, riconoscibile a prescindere dalla dimensione del... more
Il frutto delle politiche residenziali e abitative incentrato sull'organizzazione per parti monofunzionali del territorio si è rivelato almeno in parte avvelenato. Lo schema attuale, riconoscibile a prescindere dalla dimensione del comune, vede aree distinte per industria, residenza, commercio, servizi e centri ormai svuotati dalle loro funzioni di luogo degli incontri e degli scambi. Ma tale modello, passato l'inda dello sviluppo fordista e post fordista, ha evidenziato i suoi limiti nel non considerare la finitezza proprio della risorsa territorio. Per tornare a dare centralità al territorio occorre interpretare le nuove logiche di sviluppo e adottare strumenti di azione e di intervento innovativi: in sintesi, cercare nuovi linguaggi e nuove storie che interpretino il futuro, uscendo con strumenti immaginativi dai confini amministrativi, ben sapendo che lo scenario non è più quello dei propri confini comunali o mandamentali, ma del quadro globale complessivo.
La presente pubblicazione riporta i risultati principali del rapporto finale di ricerca promosso dalla Provincia di Pordenone, Settore Pianficazione Territoriale - Servizio Politiche Abitative, e destinato alla realizzazione... more
La presente pubblicazione riporta i risultati principali
del rapporto finale di ricerca promosso dalla Provincia di Pordenone, Settore Pianficazione Territoriale - Servizio Politiche Abitative, e destinato alla realizzazione dell’Osservatorio Politiche Abitative.
La pubblicazione è stata curata nei suoi contenuti da Theorema sas, in stretto coordinamento con l’Assessorato alla Pianificazione Territoriale e alle Politiche Abitative.
Hanno collaborato:
Sergio Bergnach (Provincia di Pordenone): supervisione
Martina Zanette e Eddi Dalla Betta (Provincia di Pordenone): coordinamento tecnico
Daniele Zucchiatti e Serena Marcolin (Provincia di Pordenone): elaborazioni cartografiche e web
Federico Della Puppa (Theorema sas): consulenza scientifica
Federica Di Piazza (Theorema sas): consulenza scientifica
Andrea Tassinari (Theorema sas): elaborazioni statistiche e immagini grafiche
Federico Della Puppa: testi (capitoli 2, 4, 5)
Federica Di Piazza: testi (capitoli 1, 3)
Giovanni De Roia: progetto grafico e impaginazione
La società circolare è la società contemporanea attraversata da crisi capitalistiche ricorrenti, instabilità geopolitica diffusa, concentrazione del principio ordinatorio dei ussi a livello globale, disintermediazione della micro sica... more
La società circolare è la società contemporanea attraversata da crisi capitalistiche ricorrenti, instabilità geopolitica diffusa, concentrazione del principio ordinatorio dei  ussi a livello globale, disintermediazione della micro sica dei poteri di bilanciamento e trasmissione politica, crisi profonda del principio della rappresentanza a tutti i livelli. Finanziarizzazione e digitalizzazione della vita quotidiana sono i principali motori globali della circolarità ricorsiva che include con il debito, con le migrazioni, rendendo disponibili merci e servizi a basso costo in cambio della valorizzazione della socialità umana; capitalizza la condivisione dei doveri, riduce e sposta la sfera dei diritti sociali nel campo della regolazione dell’ordine pubblico (reddito di cittadinanza che diventa reddito minimo di circolarità). In questo quadro lo Stato non è più il soggetto centrale della società verticale, è sempre meno il regolatore della società orizzontale, è sempre più il mediatore (forte o debole a seconda della tradizione statuale nazionale) della potenza dei flussi sulla vita nuda della persone.
Research Interests:
A Smart Land is a land area where outreach and shared policies improve both the competitiveness and the attractiveness of the territory, with a specific view to social cohesion, dissemination of knowledge, growth of creativity. Smart Land... more
A Smart Land is a land area where outreach and shared policies improve both the competitiveness and the attractiveness of the territory, with a specific view to social cohesion, dissemination of knowledge, growth
of creativity. Smart Land also implies an outlook on accessibility, freedom of transfer, user-friendliness
of the environment (from its historical and architectural features, to its urban and broad- based ones). Finally, Smart Land accounts for both the quality of landscape and the life of residents.
Addressed to politicians, administrators, stakeholders, professional societiesas well as organizations, associations, and citizens, this manifesto aims to promote a new approach toward development, grounded on quality of life not only within city boundaries, but also around open lands.
Research Interests:
La città che agisce attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Un manifesto dedicato a politici, amministratori, stakeholders, categorie professionali, movimenti, associazioni e cittadini per promuovere una... more
La città che agisce attivamente per migliorare la qualità della vita dei propri cittadini. Un manifesto dedicato a politici, amministratori, stakeholders, categorie professionali, movimenti, associazioni e cittadini per promuovere una nuova politica di sviluppo basata sulla qualità della vita non solo nelle città ma anche nei territori diffusi.
Research Interests:
Le ristrutturazioni e il recupero edilizio sono il futuro del mercato e il Piano casa rappresenta, in questo senso, uno strumento che indubbiamente va rafforzato e integrato, al ne di promuovere con ancora più determinazione le... more
Le ristrutturazioni e il recupero edilizio sono il futuro del mercato e il Piano casa rappresenta, in questo senso, uno strumento che indubbiamente va rafforzato e integrato, al  ne di promuovere con ancora più determinazione le condizioni economiche e le convenienze af nché si possa metter mano ad un patrimonio edilizio che presenta forti caratteri di vetustà e non adeguamento agli standard energetici e di comfort abitativo.
Research Interests:
Il mercato delle costruzioni nel 2010 ha fatto registrare un ulteriore rallentamento, dopo la grave crisi del triennio precedente. Tra il 2007 e il 2010 il settore ha perso oltre un quinto degli investimenti a livello nazionale e circa il... more
Il mercato delle costruzioni nel 2010 ha fatto registrare un ulteriore rallentamento, dopo la grave crisi del triennio precedente. Tra il 2007 e il 2010 il settore ha perso oltre un quinto degli investimenti a livello nazionale e circa il 30 per cento a livello veneto. In particolare, nel 2010 il mercato delle costruzioni nel Veneto ha evidenziato un’ulteriore diminuzione degli investimenti nell’ordine del -8,5 per cento in termini reali e del -10 per cento in valori costanti. A questa dinamica si sono associati valori contrastanti: da un lato la produzione edilizia di nuova costruzione ha ulteriormente rallentato, dall’altra è proseguita la crescita della ristrutturazione; da un lato il “piano casa” nel 2010 ha raggiunto la quota di 22 mila domande, dall’altro le compravendite immobiliari hanno evidenziato una ripresa nelle grandi città; da un lato la dinamica imprenditoriale ha presentato una forte crescita delle società di capitale del settore artigiano (+7,6%) e delle cooperative e consorzi artigiani (+5,2%), dall’altro l’occupazione dipendente ha proseguito la sua discesa, mentre quella indipendente ha fatto segnare un consistente incremento. La crisi ha evidenziato sempre più come quello delle costruzioni sia un mercato a diverse velocità e con diversi segmenti, differenziati a livello tipologico e territoriale, e come per superare la crisi sia necessaria sempre più una visione d’insieme e una politica di settore in grado di promuovere efficienza delle imprese, efficacia delle reti di collaborazione e qualità dei prodotti.
Research Interests:
l mercato delle costruzioni nel 2009 ha fatto registrare un forte decremento di tutti gli indicatori congiunturali, sia nell’Europa Occidentale che a livello nazionale. I dati a consuntivo sull’andamento del mercato delle costruzioni nel... more
l mercato delle costruzioni nel 2009 ha fatto registrare un forte decremento di tutti gli indicatori congiunturali, sia nell’Europa Occidentale che a livello nazionale. I dati a consuntivo sull’andamento del mercato delle costruzioni nel Veneto hanno evidenziato per il 2009 una diminuzione degli investimenti del -5,5 per cento in termini reali e del -7,9 per cento in valori costanti. Questo rallentamento, tuttavia, è un dato che era già presente anche nel 2008, quando i fattori della crisi erano già espliciti, ma non ancora così diffusi in tutti i comparti e in tutti i settori. La differenza rispetto al passato è che nel 2009 tutti i segnali congiunturali hanno assunto valori negativi, con una diminuzione anche del numero di imprese (-1,4%) e degli addetti (-4,3%). Rispetto alle crisi precedenti alcuni fattori hanno inciso in modo più consistente sulla dinamica negativa, dall’accesso al credito delle imprese, alla minore domanda delle famiglie. Il 2009 si con gura dunque come un “annus horribilis” per l’edilizia veneta. Tuttavia emerge anche che il segno “meno” si è diversamente ri esso sull’offerta. Per il secondo anno consecutivo, infatti, le imprese più strutturate hanno trovato comunque il modo di restare sul mercato e crescere nel numero, sia nel settore industriale che in quello artigianale.
Research Interests:
L’edilizia sostenibile è una concreta opportunità per rilanciare occupazione e investimenti. Quando si parla di sostenibilità non ci si deve limitare a quella ambientale, ma alle diverse accezioni del termine che sostengono un progetto,... more
L’edilizia sostenibile è una concreta opportunità per rilanciare occupazione e investimenti. Quando si parla di sostenibilità non ci si deve limitare a quella ambientale, ma alle diverse accezioni del termine che sostengono un progetto, da quella  nanziaria a quella urbanistica, da quella economica a quella sociale. Signi ca anche interrogarsi sull’effettiva sostenibilità di percorsi di partenariato pubblico privato in un mercato, come quello delle costruzioni, dominato da piccole imprese e da sistemi di relazione nei quali la partnership tra imprese è quanto mai dif cile, dato che il più delle volte dura al massimo il tempo di esecuzione del cantiere. Nei nuovi progetti di partenariato pubblico-privato legati all’edilizia sostenibile, uno dei fattori chiave è la gestione dell’intervento nel tempo e la valutazione delle convenienze di rientro economico- nanziario delle operazioni. Le piccole imprese hanno evidenti dif coltà, non tanto e non solo in termini  nanziari e di supporto da parte del sistema bancario, quanto di approccio programmatico e di organizzazione di impresa.
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Nel 2011 in Veneto il settore delle costruzioni ha evidenziato un ulteriore rallentamento del valore della produzione, con una flessione del -1,6 per cento in valori correnti, pari ad un flessione in termini reali del -3,4 per cento. Tra... more
Nel 2011 in Veneto il settore delle costruzioni ha evidenziato un ulteriore rallentamento del valore della produzione, con una flessione del -1,6 per cento in valori correnti, pari ad un flessione in termini reali del -3,4 per cento. Tra il 2008 e il 2011 l’edilizia ha visto ridursi gli investimenti del 27 per cento; nel comparto della nuova costruzione il calo è stato del 37,7 per cento, con un picco del 49,5 per cento nel segmento residenziale. Il “piano casa”, con le sue 30 mila domande a dicembre 2011, non è stato in grado da solo di riequilibrare il sistema. Gli effetti sono purtroppo tragicamente e tristemente noti.  Il modello basato sulla microimpresa, schiacciato tra le difficoltà di bilancio delle Amministrazioni pubbliche, la scarsezza di investimenti e la stretta sul credito, non è più adatto a resistere alle sfide del mercato.  La crisi evidenzia in tutta la sua urgenza l’importanza di definire al più presto una vera e propria politica industriale di settore, in grado di dare al sistema delle costruzioni un quadro organico di regole e di sostegno, al fine di valorizzare le capacità imprenditoriali, occupazionali e strategiche presenti sulle quali il Veneto ha costruito nel passato la sua forza propulsiva e di sviluppo.
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