Nel cuore della città di Napoli, nella sua provincia e nelle provincie limitrofe, gli omosessuali... more Nel cuore della città di Napoli, nella sua provincia e nelle provincie limitrofe, gli omosessuali effeminati, più o meno esplicitamente travestiti, sono detti, da tempo immemore, femminelle (o femminielli). Nello spazio sociale dei Quartieri questi soggetti trova(va)no una loro naturale collocazione, potendo agire in piccoli spazi di creatività durante “riti” come il matrimonio, la figliata o la juta a Montevergine. L’omologazione ai modelli dominanti di omosessualità e transessualità, i processi di istituzionalizzazione e medicalizzazione dei soggetti trans hanno minacciato l’identità culturale dei femminielli napoletani, mettendo a rischio la loro stessa esistenza. Non più costrette in un tragico corpo maschile che incarna una sensibilità femminile le femminelle si sarebbero trasformate in altre identità. Eppure l’antropologa le trova ancora lì, protagoniste di un vero e proprio processo di patrimonializzazione, soggetti resistenti e contesi, figure leggendarie e polimorfe, come le sirene.
Questo volume intende proporre alcune riflessioni a partire da sette ricerche etnografiche, ince... more Questo volume intende proporre alcune riflessioni a partire da sette ricerche etnografiche, incentrate sugli esiti e sugli effetti – in termini di dinamiche, relazioni e pratiche sociali – che la presenza di richiedenti asilo e rifugiate/i produce all’interno degli spazi urbani, semi-urbani e non-urbani, sia che queste persone siano inserite all’interno dei percorsi di accoglienza istituzionali sia che le loro esperienze di vita si sviluppino al di fuori di tali sistemi.
Il volume ha l’obiettivo di fornire a professioniste e professionisti dell’accoglienza una panora... more Il volume ha l’obiettivo di fornire a professioniste e professionisti dell’accoglienza una panoramica sui bisogni delle persone con identità non cis-eteronormate e con background migratorio. Sono qui raccolte le ricerche condotte sul tema negli ultimi anni in vari settori scientifici disciplinari: il diritto, la scienza politica, la sociologia, l’antropologia. La panoramica teorica è finalizzata all’inquadramento del fenomeno delle migrazioni forzate per motivi di identità di genere, orientamento sessuale, espressione di genere e caratteristiche sessuali. Il volume raccoglie altresì le pratiche e le esperienze sul tema con i contributi di practitioners, che offriranno strumenti legali, di mediazione, di etnopsicologia e sociali. Con contributi di Federica Toso, Giuseppe Masullo e Carmela Ferrara, Noemi Martorano, Carmelo Danisi, Carolina Vesce, Mazen Masoud, Ludovic-Mohamed Zahed, Mohamed Alì Agrebi, Francesco Garzillo, Mara Biancamano, Antonello Sannino, Laura Catapano. Download gratuito su https://www.puntoorg.net/it/i-have-a-dream
Presenza Migrante tra spazi urbani e non urbani, 2021
A partire da una ricerca etnografica sulla presa in carico di donne trans rifugiate, il contribut... more A partire da una ricerca etnografica sulla presa in carico di donne trans rifugiate, il contributo si concentra sulla frapposizione, l'abbattimento e l’attraversamento di confini simbolici e materiali generati dalla convivenza di donne trans rifugiate a Bologna. Le pratiche di attraversamento degli spazi cittadini e la frequentazione di spazi istituzionali e di socialità rappresentano altrettante soglie, spazi di confine all'interno dei quali è richiesto alle “utenti” di aderire a comportamenti socialmente riconosciuti come appropriati al genere elettivo. Il contributo indaga fino a che punto l'esperienza di transizione possa essere considerata anello di congiunzione dei vissuti di queste donne.
In 2019 the WHO renamed gender incongruence the diagnosis previously called gender dysphoria and ... more In 2019 the WHO renamed gender incongruence the diagnosis previously called gender dysphoria and removed it from the ICD's Mental Health Chapter. This was considered the founding act of trans depsychiatrization, which laid the foundations for a radical reform of the services addressed to trans and non-binary people, both on a legal and social-health level. The procedures for legal recognition of gender affirmation are still slow and cumbersome, when not openly abusive, in diverse National States. In Italy they are ruled by L. 164/1982, which resulted from the battles of the trans movement and was intended to rectify the legal position of those who, at that time, already underwent surgery abroad. Although the Supreme Court and the Court of Appeal have formally recognized the right to gender identity as a constitutional right, access to gender affirmation procedures is still bound to a psychological/psychiatric diagnosis and to a true "compulsory health treatment". Even in terms of medical practice, gate-keeping models inhibit and jeopardize the person's self-determination. By reporting the first findings of a research-action carried out in Bologna, and by analyzing legal and policy documents developed in recent years by the trans movement, in this paper I will focus on the elaboration of common meaning from which the trans movement is starting to imagine the implementation of alternative legal and health paths. Why should anthropology be called into question in this process? What role for the anthropologist in the construction of reform paths for current regulations? To these question I will offer a first answer by providing further problematization of the issues at stake.
A Napoli e in alcuni altri centri della Campania la parola femminiello/
femminella è “tradizional... more A Napoli e in alcuni altri centri della Campania la parola femminiello/ femminella è “tradizionalmente” usata per riferirsi a persone di sesso maschile che assumono atteggiamenti e comportamenti effeminati o sfacciatamente femminili. Protagonisti, nell’ultimo decennio, di un vero e proprio processo di patrimonializzazione, i/le femminielli/femminelle incarnano un ideale di femminilità “alla vecchia maniera”, prendendo talvolta le distanze dall’universo di rappresentazioni LGBTQI+ e rivendicando un’identità locale. A partire dai dati raccolti nel corso di una ricerca sul campo di lunga durata in Campania, in questo saggio mi concentro sui processi di produzione, riproduzione e manipolazione delle identità dei femminielli/femminelle. In particolare, attraverso l’analisi incrociata della letteratura e dei dati di campo, intendo proporre una riflessione sull’interazione tra un immaginario orientalista e coloniale che “produce “il femminiello/femminella come soggetto-altro (meridionale) e il ribaltamento che si produce nella contemporaneità con la rivendicazione distintiva delle esperienze di genere incarnate dai soggetti femminielli. Come interagiscono questi immaginari? E quali impliciti stereotipi si annidano in tali rappresentazioni?
The paper analyses the ties between tattoo, gender, and kinship inward the social experiences of ... more The paper analyses the ties between tattoo, gender, and kinship inward the social experiences of tattooed Samoan fa'afafine, namely people assigned male at birth who perceive themselves, behave and act as women. Within the Fa'a Samoa (the Samoan way or culture), regardless of the predisposition for a diverse gender identification, towards their sibling and their descendants fa'afafine keep the duties and responsibilities related to their assigned sex. By focusing on the intricate relation between gender and kinship in Samoa, this paper looks at the strategies adopted by fa’afafine to manipulate their gender through traditional tattoo in order to re-produce it.
Court verdicts asked to deal with several aspects of trans experiences, are key objects through w... more Court verdicts asked to deal with several aspects of trans experiences, are key objects through which we can frame the relationships between gender and the law (between heterosexuality and citizenship), showing how the hegemonic forms of heteronormativity underpin the constructions of citizenship. Looking closely at the proceedings, we will see that, until recently, the enduring trend was to consider the genitalia as the legitimate manifestation of gender identity: they were entrusted with the symbolic function of representing and certifying gender. Furthermore, such asseverating function was legitimated by the adaptation of their form or appearance (aesthetics), rather than their usefulness (functionality), which remains often partial (if not problematic). The law (and medical practices), in fact, tend to enlist or conform the trans condition to the binary gender order, conveying the belief that gender originates from sex, namely from paramount sexual characteristics.
Europa come Rifugio? La condizione di rifugiato tra diritto e società, a cura di D. Ferrari, F. Mugnaini (Betti 2019), 2019
Il dislocamento forzato di un numero crescente di persone che arrivano in Europa portandosi dietr... more Il dislocamento forzato di un numero crescente di persone che arrivano in Europa portandosi dietro storie e vissuti di violenza, in ragione del proprio orientamento sessuale o del sentimento di appartenenza di genere, pone questioni di stringente attualità e di grande interesse per l'antropologia, mettendoci di fronte alle trasformazioni e manipolazioni che interessano il sistema sesso/genere nelle società contemporanee. In particolare, la verifica dell'impatto delle categorie di sesso, genere e orientamento sessuale che si sono venute ad imporre nei contesti euro-americani, a partire dalla seconda metà del XX secolo, sulle concrete esperienze delle persone trans, si presenta come un'occasione per avviare un vero e proprio ripensamento delle categorie stesse.
"Femminielli. Corpo, genere, cultura", a cura di E. Zito, P. Valerio, 2019
Si è estitnto il femminiello? Chi è (o chi era) il femminiello? Un terzo genere nostrano? Una fig... more Si è estitnto il femminiello? Chi è (o chi era) il femminiello? Un terzo genere nostrano? Una figura del passato, soggetto urbano irriducibile alle esperienze omosessuali, transgender e queer? Con questo saggio desidero proporre una riflessione critica sui processi di reificazione, culturalizzazione e patrimonializzazione che interessano, da oltre un decennio anno, la figura del femminiello. A partire dai dati raccolti nel corso di una ricerca di campo di lunga durata a Napoli e in Campania, il contributo intende mettere in luce come tali processi agiscano su più livelli: su quello sociale e politico delle relazioni di genere, sul piano economico, su quello istituzionale, fino al livello della produzione di patrimonio culturale. L'obbiettivo è cercare di comprendere se e fino a che punto la retorica dell'estinzione riproduca forme di orientalismo che se, da un lato, stimolano una riflessione critica sul posizionamento dei diversi soggetti attivi sul campo, dall'altro consentono di ripensare le stesse categorie egemoni di genere.
Samoan faʼafāfine are male born people who can behave in extremely feminine way, embodying both f... more Samoan faʼafāfine are male born people who can behave in extremely feminine way, embodying both female and male qualities. Differently defined by scholars as a third gender, or a “liminal” or “marginal” gender, faʼafāfine define themselves as “a cultural identity”, which is conceivable only within the faʼa Samoa, i.e. the Samoan culture and society. Gay, transgender and transsexual identities are refused as “western medical terminologies” which fail to represent the faʼafafineʼs persona. Furthermore, masculinity and femininity, are conceived as a set of practices rather than qualities or properties attached to people. Effeminacy, sex and gender are therefore completely inadequate for faʼafāfineʼs experiences and wordʼs views. Focusing on the data I collected during my fieldwork, I run a circular path, which spin around gender, body, and personhood. Holism, non just as a perspective but as a theory of practice, enable us to look to faʼafāfine as core players, skilled moulders and active citizens of their societies, faraway from the diverted non-hetheronormative subject weʼre familiar to in euro-american societies.
Reshaping and reusing the ethnographic works, Fa’afafine identified artists and performers enligh... more Reshaping and reusing the ethnographic works, Fa’afafine identified artists and performers enlight the possible future(s) indigenous queer studies can share “in the house of anthropology”.
Nel cuore della città di Napoli, nella sua provincia e nelle provincie limitrofe, gli omosessuali... more Nel cuore della città di Napoli, nella sua provincia e nelle provincie limitrofe, gli omosessuali effeminati, più o meno esplicitamente travestiti, sono detti, da tempo immemore, femminelle (o femminielli). Nello spazio sociale dei Quartieri questi soggetti trova(va)no una loro naturale collocazione, potendo agire in piccoli spazi di creatività durante “riti” come il matrimonio, la figliata o la juta a Montevergine. L’omologazione ai modelli dominanti di omosessualità e transessualità, i processi di istituzionalizzazione e medicalizzazione dei soggetti trans hanno minacciato l’identità culturale dei femminielli napoletani, mettendo a rischio la loro stessa esistenza. Non più costrette in un tragico corpo maschile che incarna una sensibilità femminile le femminelle si sarebbero trasformate in altre identità. Eppure l’antropologa le trova ancora lì, protagoniste di un vero e proprio processo di patrimonializzazione, soggetti resistenti e contesi, figure leggendarie e polimorfe, come le sirene.
Questo volume intende proporre alcune riflessioni a partire da sette ricerche etnografiche, ince... more Questo volume intende proporre alcune riflessioni a partire da sette ricerche etnografiche, incentrate sugli esiti e sugli effetti – in termini di dinamiche, relazioni e pratiche sociali – che la presenza di richiedenti asilo e rifugiate/i produce all’interno degli spazi urbani, semi-urbani e non-urbani, sia che queste persone siano inserite all’interno dei percorsi di accoglienza istituzionali sia che le loro esperienze di vita si sviluppino al di fuori di tali sistemi.
Il volume ha l’obiettivo di fornire a professioniste e professionisti dell’accoglienza una panora... more Il volume ha l’obiettivo di fornire a professioniste e professionisti dell’accoglienza una panoramica sui bisogni delle persone con identità non cis-eteronormate e con background migratorio. Sono qui raccolte le ricerche condotte sul tema negli ultimi anni in vari settori scientifici disciplinari: il diritto, la scienza politica, la sociologia, l’antropologia. La panoramica teorica è finalizzata all’inquadramento del fenomeno delle migrazioni forzate per motivi di identità di genere, orientamento sessuale, espressione di genere e caratteristiche sessuali. Il volume raccoglie altresì le pratiche e le esperienze sul tema con i contributi di practitioners, che offriranno strumenti legali, di mediazione, di etnopsicologia e sociali. Con contributi di Federica Toso, Giuseppe Masullo e Carmela Ferrara, Noemi Martorano, Carmelo Danisi, Carolina Vesce, Mazen Masoud, Ludovic-Mohamed Zahed, Mohamed Alì Agrebi, Francesco Garzillo, Mara Biancamano, Antonello Sannino, Laura Catapano. Download gratuito su https://www.puntoorg.net/it/i-have-a-dream
Presenza Migrante tra spazi urbani e non urbani, 2021
A partire da una ricerca etnografica sulla presa in carico di donne trans rifugiate, il contribut... more A partire da una ricerca etnografica sulla presa in carico di donne trans rifugiate, il contributo si concentra sulla frapposizione, l'abbattimento e l’attraversamento di confini simbolici e materiali generati dalla convivenza di donne trans rifugiate a Bologna. Le pratiche di attraversamento degli spazi cittadini e la frequentazione di spazi istituzionali e di socialità rappresentano altrettante soglie, spazi di confine all'interno dei quali è richiesto alle “utenti” di aderire a comportamenti socialmente riconosciuti come appropriati al genere elettivo. Il contributo indaga fino a che punto l'esperienza di transizione possa essere considerata anello di congiunzione dei vissuti di queste donne.
In 2019 the WHO renamed gender incongruence the diagnosis previously called gender dysphoria and ... more In 2019 the WHO renamed gender incongruence the diagnosis previously called gender dysphoria and removed it from the ICD's Mental Health Chapter. This was considered the founding act of trans depsychiatrization, which laid the foundations for a radical reform of the services addressed to trans and non-binary people, both on a legal and social-health level. The procedures for legal recognition of gender affirmation are still slow and cumbersome, when not openly abusive, in diverse National States. In Italy they are ruled by L. 164/1982, which resulted from the battles of the trans movement and was intended to rectify the legal position of those who, at that time, already underwent surgery abroad. Although the Supreme Court and the Court of Appeal have formally recognized the right to gender identity as a constitutional right, access to gender affirmation procedures is still bound to a psychological/psychiatric diagnosis and to a true "compulsory health treatment". Even in terms of medical practice, gate-keeping models inhibit and jeopardize the person's self-determination. By reporting the first findings of a research-action carried out in Bologna, and by analyzing legal and policy documents developed in recent years by the trans movement, in this paper I will focus on the elaboration of common meaning from which the trans movement is starting to imagine the implementation of alternative legal and health paths. Why should anthropology be called into question in this process? What role for the anthropologist in the construction of reform paths for current regulations? To these question I will offer a first answer by providing further problematization of the issues at stake.
A Napoli e in alcuni altri centri della Campania la parola femminiello/
femminella è “tradizional... more A Napoli e in alcuni altri centri della Campania la parola femminiello/ femminella è “tradizionalmente” usata per riferirsi a persone di sesso maschile che assumono atteggiamenti e comportamenti effeminati o sfacciatamente femminili. Protagonisti, nell’ultimo decennio, di un vero e proprio processo di patrimonializzazione, i/le femminielli/femminelle incarnano un ideale di femminilità “alla vecchia maniera”, prendendo talvolta le distanze dall’universo di rappresentazioni LGBTQI+ e rivendicando un’identità locale. A partire dai dati raccolti nel corso di una ricerca sul campo di lunga durata in Campania, in questo saggio mi concentro sui processi di produzione, riproduzione e manipolazione delle identità dei femminielli/femminelle. In particolare, attraverso l’analisi incrociata della letteratura e dei dati di campo, intendo proporre una riflessione sull’interazione tra un immaginario orientalista e coloniale che “produce “il femminiello/femminella come soggetto-altro (meridionale) e il ribaltamento che si produce nella contemporaneità con la rivendicazione distintiva delle esperienze di genere incarnate dai soggetti femminielli. Come interagiscono questi immaginari? E quali impliciti stereotipi si annidano in tali rappresentazioni?
The paper analyses the ties between tattoo, gender, and kinship inward the social experiences of ... more The paper analyses the ties between tattoo, gender, and kinship inward the social experiences of tattooed Samoan fa'afafine, namely people assigned male at birth who perceive themselves, behave and act as women. Within the Fa'a Samoa (the Samoan way or culture), regardless of the predisposition for a diverse gender identification, towards their sibling and their descendants fa'afafine keep the duties and responsibilities related to their assigned sex. By focusing on the intricate relation between gender and kinship in Samoa, this paper looks at the strategies adopted by fa’afafine to manipulate their gender through traditional tattoo in order to re-produce it.
Court verdicts asked to deal with several aspects of trans experiences, are key objects through w... more Court verdicts asked to deal with several aspects of trans experiences, are key objects through which we can frame the relationships between gender and the law (between heterosexuality and citizenship), showing how the hegemonic forms of heteronormativity underpin the constructions of citizenship. Looking closely at the proceedings, we will see that, until recently, the enduring trend was to consider the genitalia as the legitimate manifestation of gender identity: they were entrusted with the symbolic function of representing and certifying gender. Furthermore, such asseverating function was legitimated by the adaptation of their form or appearance (aesthetics), rather than their usefulness (functionality), which remains often partial (if not problematic). The law (and medical practices), in fact, tend to enlist or conform the trans condition to the binary gender order, conveying the belief that gender originates from sex, namely from paramount sexual characteristics.
Europa come Rifugio? La condizione di rifugiato tra diritto e società, a cura di D. Ferrari, F. Mugnaini (Betti 2019), 2019
Il dislocamento forzato di un numero crescente di persone che arrivano in Europa portandosi dietr... more Il dislocamento forzato di un numero crescente di persone che arrivano in Europa portandosi dietro storie e vissuti di violenza, in ragione del proprio orientamento sessuale o del sentimento di appartenenza di genere, pone questioni di stringente attualità e di grande interesse per l'antropologia, mettendoci di fronte alle trasformazioni e manipolazioni che interessano il sistema sesso/genere nelle società contemporanee. In particolare, la verifica dell'impatto delle categorie di sesso, genere e orientamento sessuale che si sono venute ad imporre nei contesti euro-americani, a partire dalla seconda metà del XX secolo, sulle concrete esperienze delle persone trans, si presenta come un'occasione per avviare un vero e proprio ripensamento delle categorie stesse.
"Femminielli. Corpo, genere, cultura", a cura di E. Zito, P. Valerio, 2019
Si è estitnto il femminiello? Chi è (o chi era) il femminiello? Un terzo genere nostrano? Una fig... more Si è estitnto il femminiello? Chi è (o chi era) il femminiello? Un terzo genere nostrano? Una figura del passato, soggetto urbano irriducibile alle esperienze omosessuali, transgender e queer? Con questo saggio desidero proporre una riflessione critica sui processi di reificazione, culturalizzazione e patrimonializzazione che interessano, da oltre un decennio anno, la figura del femminiello. A partire dai dati raccolti nel corso di una ricerca di campo di lunga durata a Napoli e in Campania, il contributo intende mettere in luce come tali processi agiscano su più livelli: su quello sociale e politico delle relazioni di genere, sul piano economico, su quello istituzionale, fino al livello della produzione di patrimonio culturale. L'obbiettivo è cercare di comprendere se e fino a che punto la retorica dell'estinzione riproduca forme di orientalismo che se, da un lato, stimolano una riflessione critica sul posizionamento dei diversi soggetti attivi sul campo, dall'altro consentono di ripensare le stesse categorie egemoni di genere.
Samoan faʼafāfine are male born people who can behave in extremely feminine way, embodying both f... more Samoan faʼafāfine are male born people who can behave in extremely feminine way, embodying both female and male qualities. Differently defined by scholars as a third gender, or a “liminal” or “marginal” gender, faʼafāfine define themselves as “a cultural identity”, which is conceivable only within the faʼa Samoa, i.e. the Samoan culture and society. Gay, transgender and transsexual identities are refused as “western medical terminologies” which fail to represent the faʼafafineʼs persona. Furthermore, masculinity and femininity, are conceived as a set of practices rather than qualities or properties attached to people. Effeminacy, sex and gender are therefore completely inadequate for faʼafāfineʼs experiences and wordʼs views. Focusing on the data I collected during my fieldwork, I run a circular path, which spin around gender, body, and personhood. Holism, non just as a perspective but as a theory of practice, enable us to look to faʼafāfine as core players, skilled moulders and active citizens of their societies, faraway from the diverted non-hetheronormative subject weʼre familiar to in euro-american societies.
Reshaping and reusing the ethnographic works, Fa’afafine identified artists and performers enligh... more Reshaping and reusing the ethnographic works, Fa’afafine identified artists and performers enlight the possible future(s) indigenous queer studies can share “in the house of anthropology”.
Le mistificazioni del concetto di genere che si diffondono pericolosamente nel paese, facendo app... more Le mistificazioni del concetto di genere che si diffondono pericolosamente nel paese, facendo appello ad una presunta idea di “natura” e a forme posticce di determinismo biologico, riportano all'ordine del giorno una serie di questioni centrali per le scienze sociali, prima fra tutte la tensione tra il dominio della “scelta soggettiva” e quello della “essenza oggettiva” delle categorie di sesso e genere. Se ad essere sotto attacco, insieme ai movimenti, sono proprio le scienze sociali, è senza dubbio perchè attivismo e ricerca possono offrire un importante contributo nel tentativo di demistificare i toni sensazionalistici dell'attuale dibattito sul gender. Il seminario si propone come interfaccia di confronto tra studios@ che hanno indagato le relazioni tra genere e modelli etero/omo-normativi in contesti diversi. De-essenzializzare il concetto di genere, mettendone in luce la natura relazionale, quindi non oggettuale; indagare le frizioni che si producono al variare dei modelli di genere (ad esempio nei processi di decolonizzazione o di globalizzazione dei movimenti LGBT); riformulare alcuni degli interrogativi “classici” degli studi di genere e rileggerli a partire dall'apparato critico fornito dalle più recenti prospettive sono alcuni degli obbiettivi che seminario intende perseguire.
In Oceania, the forces upon which people depend for their perceived needs are both visible and in... more In Oceania, the forces upon which people depend for their perceived needs are both visible and invisible. The subject ensues from the relationship with in(di)visible worlds, which are cause and result of inequalities. These last can often be independent from material actions of the subjects and rise from social relations in all their variations: "not social relations taken as distinct ontological domain, but all phenomena as potentially comprising or implying social relations" (Viveiros del Castro). "What, then counts as evidence of it? What is seen as origin of particular events, outcomes and set of behaviors?" (Strathern).
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Books by Carolina Vesce
effetti – in termini di dinamiche, relazioni e pratiche sociali
– che la presenza di richiedenti asilo e rifugiate/i produce
all’interno degli spazi urbani, semi-urbani e non-urbani, sia
che queste persone siano inserite all’interno dei percorsi di
accoglienza istituzionali sia che le loro esperienze di vita si
sviluppino al di fuori di tali sistemi.
Con contributi di Federica Toso, Giuseppe Masullo e Carmela Ferrara, Noemi Martorano, Carmelo Danisi, Carolina Vesce, Mazen Masoud, Ludovic-Mohamed Zahed, Mohamed Alì Agrebi, Francesco Garzillo, Mara Biancamano, Antonello Sannino, Laura Catapano.
Download gratuito su https://www.puntoorg.net/it/i-have-a-dream
Papers by Carolina Vesce
femminella è “tradizionalmente” usata per riferirsi a persone di sesso maschile che
assumono atteggiamenti e comportamenti effeminati o sfacciatamente femminili.
Protagonisti, nell’ultimo decennio, di un vero e proprio processo di patrimonializzazione,
i/le femminielli/femminelle incarnano un ideale di femminilità “alla vecchia
maniera”, prendendo talvolta le distanze dall’universo di rappresentazioni LGBTQI+
e rivendicando un’identità locale. A partire dai dati raccolti nel corso di una ricerca
sul campo di lunga durata in Campania, in questo saggio mi concentro sui processi
di produzione, riproduzione e manipolazione delle identità dei femminielli/femminelle.
In particolare, attraverso l’analisi incrociata della letteratura e dei dati di
campo, intendo proporre una riflessione sull’interazione tra un immaginario orientalista
e coloniale che “produce “il femminiello/femminella come soggetto-altro
(meridionale) e il ribaltamento che si produce nella contemporaneità con la rivendicazione
distintiva delle esperienze di genere incarnate dai soggetti femminielli.
Come interagiscono questi immaginari? E quali impliciti stereotipi si annidano in tali
rappresentazioni?
Focusing on the data I collected during my fieldwork, I run a circular path, which spin around gender, body, and personhood. Holism, non just as a perspective but as a theory of practice, enable us to look to faʼafāfine as core players, skilled moulders and active citizens of their societies, faraway from the diverted non-hetheronormative subject weʼre familiar to in euro-american societies.
Key-words: faʼafafine, gender, personhood, body, Samoa.
Conference Presentations by Carolina Vesce
effetti – in termini di dinamiche, relazioni e pratiche sociali
– che la presenza di richiedenti asilo e rifugiate/i produce
all’interno degli spazi urbani, semi-urbani e non-urbani, sia
che queste persone siano inserite all’interno dei percorsi di
accoglienza istituzionali sia che le loro esperienze di vita si
sviluppino al di fuori di tali sistemi.
Con contributi di Federica Toso, Giuseppe Masullo e Carmela Ferrara, Noemi Martorano, Carmelo Danisi, Carolina Vesce, Mazen Masoud, Ludovic-Mohamed Zahed, Mohamed Alì Agrebi, Francesco Garzillo, Mara Biancamano, Antonello Sannino, Laura Catapano.
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femminella è “tradizionalmente” usata per riferirsi a persone di sesso maschile che
assumono atteggiamenti e comportamenti effeminati o sfacciatamente femminili.
Protagonisti, nell’ultimo decennio, di un vero e proprio processo di patrimonializzazione,
i/le femminielli/femminelle incarnano un ideale di femminilità “alla vecchia
maniera”, prendendo talvolta le distanze dall’universo di rappresentazioni LGBTQI+
e rivendicando un’identità locale. A partire dai dati raccolti nel corso di una ricerca
sul campo di lunga durata in Campania, in questo saggio mi concentro sui processi
di produzione, riproduzione e manipolazione delle identità dei femminielli/femminelle.
In particolare, attraverso l’analisi incrociata della letteratura e dei dati di
campo, intendo proporre una riflessione sull’interazione tra un immaginario orientalista
e coloniale che “produce “il femminiello/femminella come soggetto-altro
(meridionale) e il ribaltamento che si produce nella contemporaneità con la rivendicazione
distintiva delle esperienze di genere incarnate dai soggetti femminielli.
Come interagiscono questi immaginari? E quali impliciti stereotipi si annidano in tali
rappresentazioni?
Focusing on the data I collected during my fieldwork, I run a circular path, which spin around gender, body, and personhood. Holism, non just as a perspective but as a theory of practice, enable us to look to faʼafāfine as core players, skilled moulders and active citizens of their societies, faraway from the diverted non-hetheronormative subject weʼre familiar to in euro-american societies.
Key-words: faʼafafine, gender, personhood, body, Samoa.
Il seminario si propone come interfaccia di confronto tra studios@ che hanno indagato le relazioni tra genere e modelli etero/omo-normativi in contesti diversi. De-essenzializzare il concetto di genere, mettendone in luce la natura relazionale, quindi non oggettuale; indagare le frizioni che si producono al variare dei modelli di genere (ad esempio nei processi di decolonizzazione o di globalizzazione dei movimenti LGBT); riformulare alcuni degli interrogativi “classici” degli studi di genere e rileggerli a partire dall'apparato critico fornito dalle più recenti prospettive sono alcuni degli obbiettivi che seminario intende perseguire.