Nel corso del Novecento la riflessione sul linguaggio e sui suoi elementi costitutivi ha rappres... more Nel corso del Novecento la riflessione sul linguaggio e sui suoi elementi costitutivi ha rappresentato un momento di passaggio fondamentale nel dibattito e nel ripensamento epistemologico di numerose discipline umanistico- sociali. E’ proprio nel punto di intersezione tra le sollecitazioni del “linguistic turn”, originato dalle considerazioni della filosofia analitica americana, e gli stimoli maturati all’interno della Begriffsgeschichte, nata a partire dalla storia costituzionale tedesca, che si sono rivelate tutte le potenziali produttività per una riflessione storico- storiografica nella accezione più ampia del termine, ma anche i limiti che un’operazione di questo tipo comporta. In occasione della giornata di primavera organizzata dal Dottorato in Studi Storici dell’Università di Firenze e Siena il convegno, di carattere seminariale, si propone di ripercorrere alcuni snodi decisivi legati alla questione “traduzione”, intesa come forma di trasposizione e ridefinizione (cosciente o meno) di strumenti, concetti e linguaggi dello storico e delle sue fonti. I vari interventi avranno quindi lo scopo di: provare a ripensare gli strumenti cognitivo-comunicativi elementari nella costruzione di categorie analitiche dello storico (che non tradiscano le fonti) e di analizzare, attraverso il dialogo tra linguaggi differenti, la relazione tra gli attori, protagonisti nelle fonti oggetto di studio, e lo storico, in diversi contesti metodologici.
Nel corso del Novecento la riflessione sul linguaggio e sui suoi elementi costitutivi ha rappres... more Nel corso del Novecento la riflessione sul linguaggio e sui suoi elementi costitutivi ha rappresentato un momento di passaggio fondamentale nel dibattito e nel ripensamento epistemologico di numerose discipline umanistico- sociali. E’ proprio nel punto di intersezione tra le sollecitazioni del “linguistic turn”, originato dalle considerazioni della filosofia analitica americana, e gli stimoli maturati all’interno della Begriffsgeschichte, nata a partire dalla storia costituzionale tedesca, che si sono rivelate tutte le potenziali produttività per una riflessione storico- storiografica nella accezione più ampia del termine, ma anche i limiti che un’operazione di questo tipo comporta. In occasione della giornata di primavera organizzata dal Dottorato in Studi Storici dell’Università di Firenze e Siena il convegno, di carattere seminariale, si propone di ripercorrere alcuni snodi decisivi legati alla questione “traduzione”, intesa come forma di trasposizione e ridefinizione (cosciente o meno) di strumenti, concetti e linguaggi dello storico e delle sue fonti. I vari interventi avranno quindi lo scopo di: provare a ripensare gli strumenti cognitivo-comunicativi elementari nella costruzione di categorie analitiche dello storico (che non tradiscano le fonti) e di analizzare, attraverso il dialogo tra linguaggi differenti, la relazione tra gli attori, protagonisti nelle fonti oggetto di studio, e lo storico, in diversi contesti metodologici.
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sociali.
E’ proprio nel punto di intersezione tra le
sollecitazioni del “linguistic turn”, originato dalle considerazioni della filosofia analitica americana, e gli stimoli maturati all’interno della Begriffsgeschichte, nata a partire dalla storia costituzionale tedesca, che si sono rivelate tutte le potenziali produttività per una riflessione storico- storiografica nella accezione più ampia del termine, ma anche i limiti che un’operazione di questo tipo comporta.
In occasione della giornata di primavera organizzata dal Dottorato in Studi Storici dell’Università di Firenze e Siena il convegno, di carattere seminariale, si propone di ripercorrere alcuni snodi decisivi legati alla questione “traduzione”, intesa come forma di trasposizione e ridefinizione (cosciente o meno) di strumenti, concetti e linguaggi dello storico e delle sue fonti. I vari interventi avranno quindi lo scopo di: provare a ripensare gli strumenti cognitivo-comunicativi elementari nella costruzione di categorie analitiche dello storico (che non tradiscano le fonti) e di analizzare, attraverso il dialogo tra linguaggi differenti, la relazione tra gli attori, protagonisti nelle fonti oggetto di studio, e lo storico, in diversi contesti metodologici.
sociali.
E’ proprio nel punto di intersezione tra le
sollecitazioni del “linguistic turn”, originato dalle considerazioni della filosofia analitica americana, e gli stimoli maturati all’interno della Begriffsgeschichte, nata a partire dalla storia costituzionale tedesca, che si sono rivelate tutte le potenziali produttività per una riflessione storico- storiografica nella accezione più ampia del termine, ma anche i limiti che un’operazione di questo tipo comporta.
In occasione della giornata di primavera organizzata dal Dottorato in Studi Storici dell’Università di Firenze e Siena il convegno, di carattere seminariale, si propone di ripercorrere alcuni snodi decisivi legati alla questione “traduzione”, intesa come forma di trasposizione e ridefinizione (cosciente o meno) di strumenti, concetti e linguaggi dello storico e delle sue fonti. I vari interventi avranno quindi lo scopo di: provare a ripensare gli strumenti cognitivo-comunicativi elementari nella costruzione di categorie analitiche dello storico (che non tradiscano le fonti) e di analizzare, attraverso il dialogo tra linguaggi differenti, la relazione tra gli attori, protagonisti nelle fonti oggetto di studio, e lo storico, in diversi contesti metodologici.