Papers by Corinna Santullo
AM - Rivista sella società italiana di antropologia medica, 2023
In the early stages of the Covid-19 pandemic, it is anticipated that anti-vaccination activists w... more In the early stages of the Covid-19 pandemic, it is anticipated that anti-vaccination activists will either disappear or change their minds in response to the virus threat. However, inequality, a sense of precarity, and fragmentary and contradictory information also spread with the disease. In this setting, mistrust and suspicion of institutions and science flourish, and opponents of vaccination feed their own ranks. Health care is negatively impacted by Covid-19, and many rights are already deteriorating. The pandemic draws attention to pre-existing exploitation and inequality while also highlighting them more clearly. In this case, positions that do not tolerate shades are triggered (for or against vaccinations, for or against the green pass, etc.). This depoliticizes
the meanings of doubt, feeding conflicts and intra-class divisions. This hides the political responsibilities—of all of us—that made the Covid-19 advent extremely dramatic.
Rivista di antropologia contemporanea, 2022
This paper concerns the rationalities related to the meaning construction about the immunizing pr... more This paper concerns the rationalities related to the meaning construction about the immunizing practice. It also aims to help the understanding of the radicalisms during the pandemic time, and how «old» anti-vaccination groups reorganize themselves. «Movements for freedom of choice» convey plural claims and ideologies through the using of complementary and alternative medicines: e.g. the perception of living in a toxic world dominated by power relations; the fascination for a natural-way-of-being in the world. It will be seen how the reservations expressed on the Covid-19 vaccine have to do even to do with the dialectic between state and citizenship.
Iconografie europee, 2021
Se durante l’occupazione italiana in Etiopia una delle principali preoccupazioni è stata quella d... more Se durante l’occupazione italiana in Etiopia una delle principali preoccupazioni è stata quella di costruire infrastrutture, è interessante notare che allora, come oggi, esse sono al centro di interessi particolari, ben lontani dall’obiettivo del miglioramento del benessere della popolazione. Negli anni del fascismo la costruzione della rete stradale ha avuto principalmente una ragione bellica, in quanto risorsa indispensabile all’esercito italiano per reprimere la resistenza (Pankhurst 2006); in modo simile, oggi si dipanano gli interessi di multinazionali cinesi, la cui creazione di collegamenti viari ha come scopo principale lo sfruttamento delle materie prime, mentre perdono di utilità per la popolazione quando si è in assenza di acqua corrente ed elettricità. Nel paese la transizione democratica è andata di pari passo con il decentramento amministrativo e con l’implementazione di strategie di mobilitazione di massa, già sperimentate dall’élite rivoluzionaria che aveva ottenuto il rovesciamento del regime filosovietico del Derg. Ciò ha portato a politiche di sviluppo tese a mobilitare gli attori locali attraverso collaudati sistemi di network territoriali, oggi in grado di veicolare partecipazione e persuasione, garantendo anche il successo delle politiche di vaccinazione. L’organizzazione capillare sul territorio e il lavoro porta a porta sono alla base di una ‘infrastruttura sociale mobile’, capace non solo di supplire a infrastrutture materiali carenti, ma anche di assolverne compiti, funzioni, retoriche e dimensione gerarchica. Il “potere infrastrutturale” dello Stato, cioè la sua capacità di penetrare territori e comunità, attuando di fatto le proprie decisioni (Mann 1993), fa sì che l’infrazione dalla norma del vaccino dia luogo ad un “dramma sociale” (Turner 1986) che conduce a nuove forme di esclusione sociale.
Conference Presentations by Corinna Santullo
Durante la pandemia di Covid-19 il senso di spaesamento e di abbandono da parte dello stato ha ra... more Durante la pandemia di Covid-19 il senso di spaesamento e di abbandono da parte dello stato ha radicalizzato posizioni critiche presso parte della cittadinanza, diffuso sfiducia nei confronti delle istituzioni e dato impulso a pratiche inedite di resistenza. Ciò ha contribuito a mettere in moto la creazione di molteplici gruppi a “contrasto” delle misure di contenimento del virus, alcuni dei quali si sono poi convertiti in altrettanti movimenti no-green pass. Disincanto e sfiducia verso scienza e stato si manifestano anche attraverso diverse forme di organizzazione sociale, tra queste, nel tempo pandemico, emergono i nuovi dissidenti della vaccinazione, oltre alle norme governative e sanitarie. Allo stesso tempo si assiste all’ampliamento di quelle individualità che cercano un modo “diverso” dello stare al mondo, attraverso la costruzione di micro-comunità territoriali basate su forme di mutuo aiuto e assistenza, sulla condivisione e sull’autonomia. Per le persone incontrate durante il mio lavoro di ricerca sulla renitenza alle vaccinazioni, i diversi modi – emersi durante la pandemia – in cui esse si organizzano come movimenti in seno alla società, composti da una platea ben più ampia ed eterogenea dei soli anti-vaccinisti, paiono offrire la possibilità di influenza politica in un contesto segnato dal deterioramento delle condizioni materiali ed esistenziali. Il corpo è, dunque, posto al centro di un complesso intreccio di forze politiche e di proiezioni simboliche, divenendo un luogo di conflitti sociali e medici, di potere, di privazione, ma anche luogo di rivendicazione di libertà sulla scorta della percezione dell’essere privati di autonomia e di autodeterminazione.
Nei discorsi di molti degli antivaccinisti incontrati emerge chiaramente la materialità del vacci... more Nei discorsi di molti degli antivaccinisti incontrati emerge chiaramente la materialità del vaccino, la cui disambiguazione con il farmaco è processuale e mutevole in base ai contesti in cui essi sono inseriti. Il farmaco, come il vaccino, è un oggetto, un prodotto industriale, una merce: entrambi hanno una propria vita sociale, sono parte di un flusso internazionale di capitali e commercio, entrambi possono essere simboli della speranza, o anche di denuncia alle storture del capitalismo. I vaccini, anche in virtù della loro materialità che, rispetto ai farmaci, non è soggetta alla manipolazione da parte delle persone “comuni”, sollecitano un immaginario dominato da un loro uso politico e veicolano prodotti culturali come le ideologie e i discorsi della cospirazione. Con l’avvento del Covid-19, nelle prospettive antivacciniste, emerge dirompente l’ambiguità del vaccino. Per alcuni no-vax l’accoglimento da parte della popolazione del vaccino anti-Covid-19 ha una duplice valenza: da un lato garantire loro la “salvezza”, scongiurando l’introduzione dell’obbligo vaccinale, dall’altro tramutarsi nella «giusta punizione» contro chi non si ribella.
L’epidemia di Covid-19 ha ampliato notevolmente la già nutrita diffidenza nei confronti della bio... more L’epidemia di Covid-19 ha ampliato notevolmente la già nutrita diffidenza nei confronti della biomedicina. La frustrazione di un dibattito svolto tra soli uomini di scienza, il non detto a favore di logiche di mercato e il senso di abbandono da parte delle istituzioni politiche hanno diffuso e radicalizzato posizione critiche, sfiducia e pratiche alternative di cura e prevenzione.
Nel contesto di crisi pandemica, in cui le tensioni sociali si sono intensificate, polarizzandosi intorno ai conflitti di interesse tra ricerca scientifica, istanze economiche e politiche, la capacità del dubbio di contaminare le idee, rendendole porose, è divenuta cronica, creando una diffusa messa in discussione del principio maggioritario di validazione del sapere scientifico.
Il timore dell’ignoto della conoscenza, l’ipertrofia di informazioni contraddittorie da parte dei virologi collassa nell’esplosione della dura consapevolezza che la medicina sia qualcosa di molto più simile ad un’arte sperimentale che alla scienza esatta e inoppugnabile. Le spiazzanti pretese di non democraticità della scienza biomedica, stridendo con il susseguirsi logorroico di teorie e opinioni della durata di pochi giorni, ore, poi smentite, riformulate, negate e contraddette, ha portato anche chi faceva affidamento cieco nella scienza a sospettare di tutti quei saperi e quelle certezze maturate nell’età del progresso industriale, che vengono ora convocate alla corte del dubbio. La premessa di tale chiamata risiede nella complessità di analisi di un mondo percepito come una spirale di istituzioni e di processi oscuri, frammentati ma potenzialmente interrelati. I dubitanti operano un lavoro archeologico che si sviluppa attraverso la riadesione e la ricomposizione dei frammenti, con l’obiettivo di portare alla luce corrispondenze nascoste e forme occultate del sapere.
Il malcontento e la disillusione incorporate si traducono nella ricerca di una conoscenza alternativa, di una produzione di saperi, di pratiche di cura, di resistenza e di attivismo in cui il corpo è posto al centro di rivendicazioni di libertà, di giustizia sociale e salvezza. Nell’auto-cura, nel rifiuto dei vaccini e nel linguaggio della cospirazione si esplicano le modalità attraverso le quali indirizzare la critica, la disillusione e una certa dose di forza eversiva.
Si cerca nelle medicine non convenzionali una pratica di cura umanizzata, personalizzata. Vi è da... more Si cerca nelle medicine non convenzionali una pratica di cura umanizzata, personalizzata. Vi è da un lato la rivendicazione di un consenso partecipato e della libertà di scelta terapeutica, dall’altro la critica al determinismo biomedico e alla reificazione del paziente. Se pluralismo medico significa navigare diverse pratiche e saperi in modo spesso sincretico, nel caso dei free-vax e dei no-vax interviene un ulteriore grado di complessità, cioè un’adesione apparente alla risorsa terapeutica ‘ortodossa’: l’iscrizione dei figli negli elenchi di un pediatra biomedico ha il duplice obiettivo di permanere nella legalità e di garantirsi l’accesso a risorse altrimenti precluse. L’adesione alla biomedicina – quasi fosse una sorta di 'religione ufficiale’ – permette di non essere iscritti nell’‘indice degli eretici’ mentre si ‘professa’ una medicina considerata non ‘tossica’, non coercitiva, non alleata della Big Pharma. Inoltre, l’accettabilità del vaccino passa attraverso un’alternativa omeoprofilattica. L’epidemia di Covid-19 e le misure di contenimento hanno rafforzato forme di resistenza e convinzioni preesistenti. Per molti free-vax e no-vax tanto l’epidemia quanto le vaccinazioni costituisco tasselli di un mosaico, un piano sovraordinato che un globale centro di potere metterebbe in atto da tempo per il dominio diffuso delle menti e dei corpi; il Covid-19 diviene la conferma di una profezia annunciata, che denuncia – per mezzo di teorie della cospirazione – il disagio dinanzi alla connessione ambigua e opaca tra politico e biomedico.
Abstract: In Etiopia, la transizione democratica è andata di pari passo con il decentramento ammi... more Abstract: In Etiopia, la transizione democratica è andata di pari passo con il decentramento amministrativo e con l’implementazione di strategie di mobilitazione di massa, già sperimentate dall’attuale élite al potere nella fase rivoluzionaria che aveva condotto al rovesciamento del regime filosovietico del Derg. Ciò ha portato a politiche di sviluppo caratterizzate da un approccio teso a mobilitare gli attori locali, le istituzioni e la comunità per il raggiungimento di una sovra strutturante idea di sviluppo, attraverso la collaborazione di network territoriali dispiegati per sopperire alla mancanza di infrastrutture e personale sanitario. La pluralità di saperi e strategie impiegate nell’opera di convincimento e adesione alle pratiche biomediche, come la vaccinazione, rappresentano l’arena all’interno della quale il potere e il conflitto si costituiscono. I network coinvolti – e gli insiemi d’interessi e valori che incarnano – cooperano e comunicano mettendo in campo diversi livelli di autorità, partecipazione e persuasione nell’ambito di un più generale controllo delle attività sociali. Il successo delle Health Extension Workers (operatrici itineranti del sistema sanitario locale) risiede nella loro organizzazione capillare sul territorio, che le rende una sorta di ‘infrastruttura sociale mobile’, capace di veicolare idee, pratiche e norme sociali sul corpo, sulla salute e sulla malattia, la cui infrazione può dar luogo ad un ‚dramma sociale‛ (Turner, 1986), ad una crisi che giustifica la creazione di nuove forme di esclusione nella società.
Abstract: The application of universal strategies for the prevention, control and treatment of MD... more Abstract: The application of universal strategies for the prevention, control and treatment of MDR-TB hinders the realization of local policies and strategies that are contextualized to a socio-cultural level. This generalization leads to a critical reflection, as such strategies influence the adherence process to the prescribed therapies. Tuberculosis and MDR-TB pharmaceutical treatment transforms the present existence in view of a possible, but not certain, future improvement. So the “slow disease” shows itself as a plague of the double resistance. In addition to the resistance of the biological body - that is the acquired ability to antagonize the effects of a chemotherapeutic agent - we have a "holistic" resistance, implemented by patients through negotiation and reshaping strategies in everyday life to get a re-establishment of themselves free and independent from the biomedical drugs, their side effects, inside and outside of the body. The importance given by WHO to the DOT strategy (Direct Observed Therapy), as an essential component and more effective programs for the control of tuberculosis, leads us to consider how the application of a strictly biomedical approach to prevention and treatment of the disease reflects neoliberal ideologies and principles which place emphasis on the superiority of the knowledge of Western biomedicine as a panacea of human misery. Therefore those who are not closely adapted to biomedicine are severely attacked and the reasons for those who are looking for a cure that follows different paths within the pluralistic medical system are neglected. In fact, patients develop strategies to negotiate a continuous medicalization of life that flows in isolation and daily control, as they use - simultaneously or alternately - traditional and religious therapeutic resources, which instead constitute real social therapies.
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the meanings of doubt, feeding conflicts and intra-class divisions. This hides the political responsibilities—of all of us—that made the Covid-19 advent extremely dramatic.
Conference Presentations by Corinna Santullo
Nel contesto di crisi pandemica, in cui le tensioni sociali si sono intensificate, polarizzandosi intorno ai conflitti di interesse tra ricerca scientifica, istanze economiche e politiche, la capacità del dubbio di contaminare le idee, rendendole porose, è divenuta cronica, creando una diffusa messa in discussione del principio maggioritario di validazione del sapere scientifico.
Il timore dell’ignoto della conoscenza, l’ipertrofia di informazioni contraddittorie da parte dei virologi collassa nell’esplosione della dura consapevolezza che la medicina sia qualcosa di molto più simile ad un’arte sperimentale che alla scienza esatta e inoppugnabile. Le spiazzanti pretese di non democraticità della scienza biomedica, stridendo con il susseguirsi logorroico di teorie e opinioni della durata di pochi giorni, ore, poi smentite, riformulate, negate e contraddette, ha portato anche chi faceva affidamento cieco nella scienza a sospettare di tutti quei saperi e quelle certezze maturate nell’età del progresso industriale, che vengono ora convocate alla corte del dubbio. La premessa di tale chiamata risiede nella complessità di analisi di un mondo percepito come una spirale di istituzioni e di processi oscuri, frammentati ma potenzialmente interrelati. I dubitanti operano un lavoro archeologico che si sviluppa attraverso la riadesione e la ricomposizione dei frammenti, con l’obiettivo di portare alla luce corrispondenze nascoste e forme occultate del sapere.
Il malcontento e la disillusione incorporate si traducono nella ricerca di una conoscenza alternativa, di una produzione di saperi, di pratiche di cura, di resistenza e di attivismo in cui il corpo è posto al centro di rivendicazioni di libertà, di giustizia sociale e salvezza. Nell’auto-cura, nel rifiuto dei vaccini e nel linguaggio della cospirazione si esplicano le modalità attraverso le quali indirizzare la critica, la disillusione e una certa dose di forza eversiva.
Talks by Corinna Santullo
the meanings of doubt, feeding conflicts and intra-class divisions. This hides the political responsibilities—of all of us—that made the Covid-19 advent extremely dramatic.
Nel contesto di crisi pandemica, in cui le tensioni sociali si sono intensificate, polarizzandosi intorno ai conflitti di interesse tra ricerca scientifica, istanze economiche e politiche, la capacità del dubbio di contaminare le idee, rendendole porose, è divenuta cronica, creando una diffusa messa in discussione del principio maggioritario di validazione del sapere scientifico.
Il timore dell’ignoto della conoscenza, l’ipertrofia di informazioni contraddittorie da parte dei virologi collassa nell’esplosione della dura consapevolezza che la medicina sia qualcosa di molto più simile ad un’arte sperimentale che alla scienza esatta e inoppugnabile. Le spiazzanti pretese di non democraticità della scienza biomedica, stridendo con il susseguirsi logorroico di teorie e opinioni della durata di pochi giorni, ore, poi smentite, riformulate, negate e contraddette, ha portato anche chi faceva affidamento cieco nella scienza a sospettare di tutti quei saperi e quelle certezze maturate nell’età del progresso industriale, che vengono ora convocate alla corte del dubbio. La premessa di tale chiamata risiede nella complessità di analisi di un mondo percepito come una spirale di istituzioni e di processi oscuri, frammentati ma potenzialmente interrelati. I dubitanti operano un lavoro archeologico che si sviluppa attraverso la riadesione e la ricomposizione dei frammenti, con l’obiettivo di portare alla luce corrispondenze nascoste e forme occultate del sapere.
Il malcontento e la disillusione incorporate si traducono nella ricerca di una conoscenza alternativa, di una produzione di saperi, di pratiche di cura, di resistenza e di attivismo in cui il corpo è posto al centro di rivendicazioni di libertà, di giustizia sociale e salvezza. Nell’auto-cura, nel rifiuto dei vaccini e nel linguaggio della cospirazione si esplicano le modalità attraverso le quali indirizzare la critica, la disillusione e una certa dose di forza eversiva.