Books by Edoardo Bassetti
Il volume approfondisce un tema iconografico più volte frequentato dalla pittrice Artemisia Genti... more Il volume approfondisce un tema iconografico più volte frequentato dalla pittrice Artemisia Gentileschi (1593-1654ca) ma non ancora indagato a dovere dalla critica, troppo spesso legata ancora solo ad alcuni soggetti particolarmente sanguinari, come ad esempio "Giuditta che decapita Oloferne": si tratta del "Putto dormiente", da intendersi nel senso più ampio possibile del termine, ovvero anche come "Amorino", "Gesù bambino", "Allegoria del Sonno", "Eros dormiente", "Allegoria dell’Innocenza", "Vanitas" o "Allegoria della Morte", con la semplice aggiunta o omissione di drappi, panneggi, didascalie, citazioni e attributi come ad esempio teschi, ali piumate, l’arco con la faretra e le frecce, fiori di varie specie, ricche composizioni vegetali, animali e altri simboli cristologici quali rose e cardellini. il "Putto dormiente" è senza alcun dubbio uno dei soggetti iconografici più importanti della produzione gentileschiana, al pari delle sue celebri Giuditte e Susanne. Un tema che permette di ripercorrere tutta l’eccezionale carriera della pittrice, da Firenze a Venezia, passando per il periodo romano e soprattutto quello napoletano – un soggiorno a lungo rimasto nell’ombra, ma che invece negli ultimi anni continua a offrirci meravigliose sorprese, a patto che la critica sia pronta a rimettere in discussione l’idea che si era fatta di una pittrice davvero straordinaria, che attraverso la grandezza della sua opera ridimensiona puntualmente i nostri piccoli pregiudizi.
Book chapters by Edoardo Bassetti
Poteri della lettura Pratiche, immagini, supporti, Vol. 2, Padova University Press, 2024, pp. 119-132. ISBN: 978-88-6938-433-2, 2024
La pittrice Artemisia Gentileschi (1593-1654 ca) incarna una delle icone culturali più attrattive... more La pittrice Artemisia Gentileschi (1593-1654 ca) incarna una delle icone culturali più attrattive del XXI secolo. Ma quand’è che la sua parabola artistico-esistenziale è divenuta «leggibile» per «noi moderni»? Alternando un approccio diacronico a uno sincronico, attraverso il romanzo di Banti, il concetto di «immagine dialettica» elaborato da Benjamin e quello di «impronta» teorizzato da Didi-Huberman, l’articolo mira a tracciare un possibile itinerario critico per comprendere le ragioni profonde del suo odierno «potere iconico», passando «a contropelo» la vita e l’opera di Artemisia come classico del nostro tempo.
Trauma Narratives in Italian and Transnational Women’s Writing, 2022
Even though Anna Banti’s novel Artemisia is widely related to gender and trauma, a systematic stu... more Even though Anna Banti’s novel Artemisia is widely related to gender and trauma, a systematic study that considers these two aspects simultaneously has yet to be conducted. Focusing on the «multidirectional memory» underlying the open-structure of the work, the chapter explores the dialogical approach adopted by the author to represent her personal trauma and that of her protagonist. Contrary to the rape suffered by Artemisia Gentileschi, however, Banti’s wartime experience has perhaps not yet been sufficiently investigated, underestimating the fact that she experienced the bombings of Florence firsthand. Through the lens of trauma and a close reading of Banti’s correspondence, the essay thus suggests how WWII may have played an even more important role than previously thought in the elaboration of Artemisia’s «polytemporal» montage.
Sebbene Artemisia di Anna Banti affronti questioni relative al genere e al trauma, non vi è ancora uno studio programmatico che consideri questi due aspetti simultaneamente. Focalizzandosi sulla «memoria multidirezionale» alla base della struttura aperta del romanzo, il saggio indaga l’approccio dialogico adottato dall’autrice nel rappresentare il proprio trauma e quello della sua protagonista. Contrariamente allo stupro subìto da Gentileschi, però, l’esperienza bellica di Banti non è stata forse ancora approfondita a sufficienza, nonostante la scrittrice abbia vissuto in prima persona i bombardamenti su Firenze. Attraverso la lente del trauma e l’analisi della corrispondenza bantiana, il saggio suggerisce dunque come la guerra possa aver svolto un ruolo ancora più importante di quanto pensato fin qui nell’elaborazione del montaggio «politemporale» di Artemisia.
Cristo e la Samaritana di Artemisia Gentileschi
Nel volume si descrive tutta la straordinaria storia documentaria e collezionistica del dipinto C... more Nel volume si descrive tutta la straordinaria storia documentaria e collezionistica del dipinto Cristo e la Samaritana al pozzo, capolavoro di Artemisia Gentileschi, di cui si ha traccia già nelle sue lettere indirizzate al Cavalier Cassiano Dal Pozzo (1637). Recentemente acquisito dalla Fondazione Pisa per le raccolte del Museo di Palazzo Blu, il quadro viene esposto dopo un attento restauro conservativo. "L’opera ci appare oggi com’era percepita allora, pulita da vernici ossidate, restauri coprenti e debordanti: i colori accesi, splendenti, le espressioni e i gesti eloquenti, penetranti, la monumentalità delle figure e del paesaggio della campagna partenopea sono i particolari che rendono il dipinto una prova strepitosa della pittrice matura. Guardando la Samaritana, apprezziamo l’eloquente e intensa dolcezza con la quale è rappresentato l’incontro tra Gesù e la peccatrice di Samaria attorno al pozzo di Giacobbe: le due figure a grandezza più del naturale sono affrontate attorno al pozzo, un Cristo giovane e attraente è simile a quello bellissimo, leggermente più antico, ritratto nel Sinite parvolus oggi conservato presso la sacrestia dalla chiesa romana dei Santi Ambrogio e Carlo".
La funzione Joyce nel romanzo occidentale, 2022
Riflettere sulla “funzione Joyce” nel romanzo occidentale significa riflettere sul romanzo tout c... more Riflettere sulla “funzione Joyce” nel romanzo occidentale significa riflettere sul romanzo tout court. Joyce è al contempo un punto di arrivo e di partenza, uno snodo imprescindibile con cui è necessario fare i conti che lo si voglia
o meno. Con Joyce, cioè, non cambia irreversibilmente solo il romanzo, ma anche il modo in cui l’esperienza umana può essere rappresentata e quindi narrata. Nell’osservare il fenomeno attraverso alcune letterature nazionali (francese, spagnola, irlandese e americana) e nel tentare di isolare l’intorno teorico-formale di questa “funzione”, i saggi qui raccolti rendono testimonianza di come gli scrittori “post-Joyce” si siano misurati con questa eredità talvolta percepita come impossibile, altre volte come stimolante, spesso come castrante, ma anche, sorprendentemente, come liberatoria. Questa molteplicità di prospettive, che non ambisce certo a “risolvere” la funzione, invita a riflettere sulla portata epocale della trasformazione/rigenerazione operata da Joyce nella narrativa occidentale.
Peer-reviewed articles by Edoardo Bassetti
L’Ulisse – numero speciale 1 – Pasolini e il suo mito, 2024
Partire da «The Vision» per arrivare a Benjamin può essere rischioso, ma l’inusuale itinerario de... more Partire da «The Vision» per arrivare a Benjamin può essere rischioso, ma l’inusuale itinerario descritto da questo intervento credo possa fornire un tracciato utile a ricostruire, trasversalmente, l’odierna ricezione dell’opera pasoliniana: un palinsesto che negli ultimi anni ha finito per stratificare un messaggio autoriale oltremodo superficiale e fuorviante. Come spesso capita, (ri)partire da un’attenta analisi del testo può costituire in tal senso la migliore soluzione possibile. A un approccio filologico tradizionale, però, nel caso del nostro autore credo sia giusto alternare un’attenzione di carattere multidisciplinare e comparatistica, che oltre al rigore scientifico e al contesto storico-politico possa tenere in considerazione anche, appunto, l’oggetto di studio del convegno di Bergamo, ovvero «Pasolini e il suo mito», la relativa «tradizione letteraria» e le «metamorfosi intermediali» assunte dall’insieme di tutti questi fattori.
A fronte di un tale «groviglio» di «concause», come scriverebbe Gadda, un’operazione del genere mira a demistificare il processo di mitizzazione della figura di Pasolini, avversato in vita sia da destra che da sinistra e oggi divenuto invece un’icona pop, oltre che una «vittima» contesa da tutti, intoccabile e dunque inoffensiva. In conclusione, l’articolo fornisce quindi una sorta di trampolino critico dal quale l’opera pasoliniana potrebbe, al contrario, tornare a «scandalizzare» proficuamente tanto i conservatori quanto i progressisti.
Poli-femo, Liguori Editore, 2022
After exploring Artemisia Gentileschi’s reception in different literary environme... more After exploring Artemisia Gentileschi’s reception in different literary environments of seventeenth-century Italy, the article aims to analyze the ways she expressed firsthand her personality in letters and sonnets. Indeed, Artemisia’s writing may represent the best philological gateway to her complexity for contemporary sensibility, both as a successful painter and as an independent woman who was able to oppose the gender conventions of her time, related to the economic and political space of women within society.
Studi (e testi) italiani, 2022
L’intervento non mira a fornire un’analisi della produzione giovanile di Anna Banti (1895-1985), ... more L’intervento non mira a fornire un’analisi della produzione giovanile di Anna Banti (1895-1985), passata alla narrativa solo negli anni Trenta, ma tenta piuttosto di scorgere alcune soluzioni di continuità della sua opera sintomatiche di una rediviva giovinezza autoriale. L’itinerario critico indaga in tal senso l’esperienza bellica della scrittrice (1943-48) come catalizzatore di un’evidente svolta poetica che, a proposito, potrebbe appunto rappresentare il vero e proprio (nuovo) esordio di Banti nella scena letteraria.
The paper does not aim to provide an analysis of Anna Banti’s (1895-1985) early work, who moved to fiction only in the 1930s, but rather attempts to discern some pivotal turning points in her production, symptomatic of a renewed authorial youth. In this sense, the critical itinerary investigates the writer’s wartime experience (1943-48) as a catalyst for an evident poetic breakthrough, which could be precisely interpreted as Banti’s real and proper (new) debut on the literary scene.
During her whole life, Anna Banti wrote about the works and the biographies of real or fictional ... more During her whole life, Anna Banti wrote about the works and the biographies of real or fictional artists: as an art historian, as a narrator, as a literary and cinematographic critic, as an editor and cultural journalist. The essay aims to enquire the complexity of this wide and heterogeneous production, analysing Banti's representation of the artist through a critical journey divided into several thematic aspects: Anna Banti and the genre of the historical novel; her approach to the visual text; the dialogical relation between Banti's authorship and that of the artists she decides to represent; the feminist nature of her female characters. In order to better dwell Banti's poetics, the essay will also take into account her own concept of umanità, finally proposing a "humanitarian" reading of the connection between the author and her "personaggi forse troppo diletti".
Allegoria, 2020
L’articolo tenta di delineare un’analisi comparata fra Artemisia (1947) di Anna Banti e To the Li... more L’articolo tenta di delineare un’analisi comparata fra Artemisia (1947) di Anna Banti e To the Lighthouse (1927) di Virginia Woolf, con particolare attenzione ai personaggi di Artemisia e Lily Briscoe, entrambe pittrici. Sebbene la scrittrice inglese sia stata più volte evocata dalla critica bantiana, infatti, mai le due autrici sono state oggetto di uno studio comparativo sistematico: approfondire i possibili legami intertestuali fra Artemisia e Al faro, cui spesso vengono preferite altre opere woolfiane come Orlando o A room of One’s Own, potrebbe pertanto rivelarsi interessante per indagare da un’ulteriore prospettiva la costruzione del primo personaggio di finzione ispirato alla vicenda di Artemisia Gentileschi – a maggior ragione perché nei decenni successivi la pittrice barocca sarà oggetto di un vero e proprio processo di “finzionalizzazione”, fra romanzi, opere teatrali, film, graphic novel, docufiction ecc.
The essay aims to outline a comparative analysis between Anna Banti’s Artemisia (1947) and Virginia Woolf’s To the Lighthouse, with a focus on the characters of Artemisia and Lily Briscoe, both painters. Indeed, even if the English writer was often mentioned by Banti’s critics, the two authors have never been the object of a systematic comparative study. Therefore, the article deepens the potential connections between Artemisia and To the Lighthouse (and not the most quoted Orlando or A room of One’s Own) in order to investigate from a further point of view the construction of the first fictional character inspired by Artemisia Gentileschi - particularly since the baroque painter will be the subject of a massive fictionalising process in the following decades, including novels, plays, films, graphic novels, docufictions etc.
Marca / Marche, 2019
"Leopardi and the female readers of his time. Three examples to outline a female contemporary aud... more "Leopardi and the female readers of his time. Three examples to outline a female contemporary audience"
Le ragazze che abitano la poesia leopardiana sono ormai divenute celeberrime anche presso il grande pubblico. Dopo aver analizzato i personaggi letterari del poeta recanatese, la critica si è ultimamente spesa nel rintracciare le donne che scandirono la sua esistenza, con un autobiografismo che si è spesso rivelato una chiave di lettura fine a se stessa, almeno per quanto riguarda l’analisi prettamente letteraria. Ma fra le presenze femminili di carta e in carne e ossa del mondo leopardiano, pochi si sono preoccupati di indagare quali fossero le lettrici contemporanee – qualora ve ne fossero state – delle sue opere: esistette sin da subito un pubblico femminile? E in cosa si contraddistinse – se si differenziò – rispetto a quello maschile? Ebbene, attraverso l’esperienza peculiare di tre lettrici come Matilde Manzoni, Giuseppina Guacci Nobile e Giuseppina Turrisi Colonna, cercheremo di ricostruire un quadro più generale, che possa restituire la cifra di una ricezione ancora oggi poco indagata a livello sistematico: una ricezione irripetibile nella sua autenticità, non ancora alterata da alcuna mediazione critica, e d’altra parte più disinteressata e intellettualmente onesta rispetto alla generale accoglienza dei contemporanei.
Poetiche, 2019
La lezione di Longhi esercitò un’influenza decisiva sull’opera di Pasolini, rappresentando una ve... more La lezione di Longhi esercitò un’influenza decisiva sull’opera di Pasolini, rappresentando una vera e propria «Rivelazione» per la sua formazione artistica. Non è forse stato ancora approfondito a sufficienza dalla critica, tuttavia, il ruolo che svolse Gadda nella matura sussunzione pasoliniana del suo «vero maestro»: il presente articolo tenta di ricostruire la genesi e le successive risemantizzazioni di questo tessuto connettivo, che potrebbe rivelarsi fondamentale per indagare da un’ulteriore prospettiva la poetica di Pasolini. L’obiettivo dell’itinerario critico è suggerire come, attraverso il contributo di Ezio Raimondi su Longhi e Gadda, anche l’opera pasoliniana potrebbe essere ascritta nell’onda lunga di quello stesso Barocco (post)moderno.
Longhi’s teachings had a decisive influence on Pasolini’s works as a true and proper «Rivelazione» impacting his artistic background. However, literary criticism still has not explored adequately Gadda’s role on the mature Pasolini’s subsumption of his «maestro». The present article attempts to reconstruct the genesis and the later development of this connective tissue, which could be considered fundamental in the investigation of Pasolini’s poetics from a further prospective. Through Raimondi’s studies on Longhi and Gadda, the essay aims to ascribe Pasolini’s works to the same long (post)modern Baroque wave.
Conferences by Edoardo Bassetti
Convegno Dottorale Internazionale , Università di Bologna, Dipartimento di Filologia Classica e I... more Convegno Dottorale Internazionale , Università di Bologna, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica, 2-3 ottobre 2024.
E. Bassetti, L’erronea e oscillante data di nascita di Artemisia Gentileschi. Da Anna Banti ai nostri giorni.
Convegno annuale MOD 2024.
Ho partecipato con un intervento dal titolo: «I Godoari» come spaziot... more Convegno annuale MOD 2024.
Ho partecipato con un intervento dal titolo: «I Godoari» come spaziotempo di un «lontano interiore». Influenze bantiane sulla contrapposizione Moderno-Antimoderno in Petrolio di Pasolini.
Convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura.
Padova, 14-16 ... more Convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura.
Padova, 14-16 dicembre 2023.
Colloque international, 11-12 mai 2023, Sorbonne Université (Paris-IV), organisé par Frédérique D... more Colloque international, 11-12 mai 2023, Sorbonne Université (Paris-IV), organisé par Frédérique Dubard de Gaillarbois, Marguerite Bordry et Laura Maver Borges, avec le soutien d'Alix Kazubek.
Università degli Studi di Bergamo, 15 - 16 dicembre 2022.
Convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura, L’Aquila, 24-2... more Convegno annuale dell’Associazione di Teoria e Storia Comparata della Letteratura, L’Aquila, 24-26 novembre 2022.
Seminario dottorale Sapienza - Sorbonne Nouvelle
7-8 ottobre 2021
meet.google.com/yvb-vyhv-nck
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Books by Edoardo Bassetti
Book chapters by Edoardo Bassetti
Sebbene Artemisia di Anna Banti affronti questioni relative al genere e al trauma, non vi è ancora uno studio programmatico che consideri questi due aspetti simultaneamente. Focalizzandosi sulla «memoria multidirezionale» alla base della struttura aperta del romanzo, il saggio indaga l’approccio dialogico adottato dall’autrice nel rappresentare il proprio trauma e quello della sua protagonista. Contrariamente allo stupro subìto da Gentileschi, però, l’esperienza bellica di Banti non è stata forse ancora approfondita a sufficienza, nonostante la scrittrice abbia vissuto in prima persona i bombardamenti su Firenze. Attraverso la lente del trauma e l’analisi della corrispondenza bantiana, il saggio suggerisce dunque come la guerra possa aver svolto un ruolo ancora più importante di quanto pensato fin qui nell’elaborazione del montaggio «politemporale» di Artemisia.
o meno. Con Joyce, cioè, non cambia irreversibilmente solo il romanzo, ma anche il modo in cui l’esperienza umana può essere rappresentata e quindi narrata. Nell’osservare il fenomeno attraverso alcune letterature nazionali (francese, spagnola, irlandese e americana) e nel tentare di isolare l’intorno teorico-formale di questa “funzione”, i saggi qui raccolti rendono testimonianza di come gli scrittori “post-Joyce” si siano misurati con questa eredità talvolta percepita come impossibile, altre volte come stimolante, spesso come castrante, ma anche, sorprendentemente, come liberatoria. Questa molteplicità di prospettive, che non ambisce certo a “risolvere” la funzione, invita a riflettere sulla portata epocale della trasformazione/rigenerazione operata da Joyce nella narrativa occidentale.
Peer-reviewed articles by Edoardo Bassetti
A fronte di un tale «groviglio» di «concause», come scriverebbe Gadda, un’operazione del genere mira a demistificare il processo di mitizzazione della figura di Pasolini, avversato in vita sia da destra che da sinistra e oggi divenuto invece un’icona pop, oltre che una «vittima» contesa da tutti, intoccabile e dunque inoffensiva. In conclusione, l’articolo fornisce quindi una sorta di trampolino critico dal quale l’opera pasoliniana potrebbe, al contrario, tornare a «scandalizzare» proficuamente tanto i conservatori quanto i progressisti.
The paper does not aim to provide an analysis of Anna Banti’s (1895-1985) early work, who moved to fiction only in the 1930s, but rather attempts to discern some pivotal turning points in her production, symptomatic of a renewed authorial youth. In this sense, the critical itinerary investigates the writer’s wartime experience (1943-48) as a catalyst for an evident poetic breakthrough, which could be precisely interpreted as Banti’s real and proper (new) debut on the literary scene.
The essay aims to outline a comparative analysis between Anna Banti’s Artemisia (1947) and Virginia Woolf’s To the Lighthouse, with a focus on the characters of Artemisia and Lily Briscoe, both painters. Indeed, even if the English writer was often mentioned by Banti’s critics, the two authors have never been the object of a systematic comparative study. Therefore, the article deepens the potential connections between Artemisia and To the Lighthouse (and not the most quoted Orlando or A room of One’s Own) in order to investigate from a further point of view the construction of the first fictional character inspired by Artemisia Gentileschi - particularly since the baroque painter will be the subject of a massive fictionalising process in the following decades, including novels, plays, films, graphic novels, docufictions etc.
Le ragazze che abitano la poesia leopardiana sono ormai divenute celeberrime anche presso il grande pubblico. Dopo aver analizzato i personaggi letterari del poeta recanatese, la critica si è ultimamente spesa nel rintracciare le donne che scandirono la sua esistenza, con un autobiografismo che si è spesso rivelato una chiave di lettura fine a se stessa, almeno per quanto riguarda l’analisi prettamente letteraria. Ma fra le presenze femminili di carta e in carne e ossa del mondo leopardiano, pochi si sono preoccupati di indagare quali fossero le lettrici contemporanee – qualora ve ne fossero state – delle sue opere: esistette sin da subito un pubblico femminile? E in cosa si contraddistinse – se si differenziò – rispetto a quello maschile? Ebbene, attraverso l’esperienza peculiare di tre lettrici come Matilde Manzoni, Giuseppina Guacci Nobile e Giuseppina Turrisi Colonna, cercheremo di ricostruire un quadro più generale, che possa restituire la cifra di una ricezione ancora oggi poco indagata a livello sistematico: una ricezione irripetibile nella sua autenticità, non ancora alterata da alcuna mediazione critica, e d’altra parte più disinteressata e intellettualmente onesta rispetto alla generale accoglienza dei contemporanei.
Longhi’s teachings had a decisive influence on Pasolini’s works as a true and proper «Rivelazione» impacting his artistic background. However, literary criticism still has not explored adequately Gadda’s role on the mature Pasolini’s subsumption of his «maestro». The present article attempts to reconstruct the genesis and the later development of this connective tissue, which could be considered fundamental in the investigation of Pasolini’s poetics from a further prospective. Through Raimondi’s studies on Longhi and Gadda, the essay aims to ascribe Pasolini’s works to the same long (post)modern Baroque wave.
Conferences by Edoardo Bassetti
E. Bassetti, L’erronea e oscillante data di nascita di Artemisia Gentileschi. Da Anna Banti ai nostri giorni.
Ho partecipato con un intervento dal titolo: «I Godoari» come spaziotempo di un «lontano interiore». Influenze bantiane sulla contrapposizione Moderno-Antimoderno in Petrolio di Pasolini.
Padova, 14-16 dicembre 2023.
Sebbene Artemisia di Anna Banti affronti questioni relative al genere e al trauma, non vi è ancora uno studio programmatico che consideri questi due aspetti simultaneamente. Focalizzandosi sulla «memoria multidirezionale» alla base della struttura aperta del romanzo, il saggio indaga l’approccio dialogico adottato dall’autrice nel rappresentare il proprio trauma e quello della sua protagonista. Contrariamente allo stupro subìto da Gentileschi, però, l’esperienza bellica di Banti non è stata forse ancora approfondita a sufficienza, nonostante la scrittrice abbia vissuto in prima persona i bombardamenti su Firenze. Attraverso la lente del trauma e l’analisi della corrispondenza bantiana, il saggio suggerisce dunque come la guerra possa aver svolto un ruolo ancora più importante di quanto pensato fin qui nell’elaborazione del montaggio «politemporale» di Artemisia.
o meno. Con Joyce, cioè, non cambia irreversibilmente solo il romanzo, ma anche il modo in cui l’esperienza umana può essere rappresentata e quindi narrata. Nell’osservare il fenomeno attraverso alcune letterature nazionali (francese, spagnola, irlandese e americana) e nel tentare di isolare l’intorno teorico-formale di questa “funzione”, i saggi qui raccolti rendono testimonianza di come gli scrittori “post-Joyce” si siano misurati con questa eredità talvolta percepita come impossibile, altre volte come stimolante, spesso come castrante, ma anche, sorprendentemente, come liberatoria. Questa molteplicità di prospettive, che non ambisce certo a “risolvere” la funzione, invita a riflettere sulla portata epocale della trasformazione/rigenerazione operata da Joyce nella narrativa occidentale.
A fronte di un tale «groviglio» di «concause», come scriverebbe Gadda, un’operazione del genere mira a demistificare il processo di mitizzazione della figura di Pasolini, avversato in vita sia da destra che da sinistra e oggi divenuto invece un’icona pop, oltre che una «vittima» contesa da tutti, intoccabile e dunque inoffensiva. In conclusione, l’articolo fornisce quindi una sorta di trampolino critico dal quale l’opera pasoliniana potrebbe, al contrario, tornare a «scandalizzare» proficuamente tanto i conservatori quanto i progressisti.
The paper does not aim to provide an analysis of Anna Banti’s (1895-1985) early work, who moved to fiction only in the 1930s, but rather attempts to discern some pivotal turning points in her production, symptomatic of a renewed authorial youth. In this sense, the critical itinerary investigates the writer’s wartime experience (1943-48) as a catalyst for an evident poetic breakthrough, which could be precisely interpreted as Banti’s real and proper (new) debut on the literary scene.
The essay aims to outline a comparative analysis between Anna Banti’s Artemisia (1947) and Virginia Woolf’s To the Lighthouse, with a focus on the characters of Artemisia and Lily Briscoe, both painters. Indeed, even if the English writer was often mentioned by Banti’s critics, the two authors have never been the object of a systematic comparative study. Therefore, the article deepens the potential connections between Artemisia and To the Lighthouse (and not the most quoted Orlando or A room of One’s Own) in order to investigate from a further point of view the construction of the first fictional character inspired by Artemisia Gentileschi - particularly since the baroque painter will be the subject of a massive fictionalising process in the following decades, including novels, plays, films, graphic novels, docufictions etc.
Le ragazze che abitano la poesia leopardiana sono ormai divenute celeberrime anche presso il grande pubblico. Dopo aver analizzato i personaggi letterari del poeta recanatese, la critica si è ultimamente spesa nel rintracciare le donne che scandirono la sua esistenza, con un autobiografismo che si è spesso rivelato una chiave di lettura fine a se stessa, almeno per quanto riguarda l’analisi prettamente letteraria. Ma fra le presenze femminili di carta e in carne e ossa del mondo leopardiano, pochi si sono preoccupati di indagare quali fossero le lettrici contemporanee – qualora ve ne fossero state – delle sue opere: esistette sin da subito un pubblico femminile? E in cosa si contraddistinse – se si differenziò – rispetto a quello maschile? Ebbene, attraverso l’esperienza peculiare di tre lettrici come Matilde Manzoni, Giuseppina Guacci Nobile e Giuseppina Turrisi Colonna, cercheremo di ricostruire un quadro più generale, che possa restituire la cifra di una ricezione ancora oggi poco indagata a livello sistematico: una ricezione irripetibile nella sua autenticità, non ancora alterata da alcuna mediazione critica, e d’altra parte più disinteressata e intellettualmente onesta rispetto alla generale accoglienza dei contemporanei.
Longhi’s teachings had a decisive influence on Pasolini’s works as a true and proper «Rivelazione» impacting his artistic background. However, literary criticism still has not explored adequately Gadda’s role on the mature Pasolini’s subsumption of his «maestro». The present article attempts to reconstruct the genesis and the later development of this connective tissue, which could be considered fundamental in the investigation of Pasolini’s poetics from a further prospective. Through Raimondi’s studies on Longhi and Gadda, the essay aims to ascribe Pasolini’s works to the same long (post)modern Baroque wave.
E. Bassetti, L’erronea e oscillante data di nascita di Artemisia Gentileschi. Da Anna Banti ai nostri giorni.
Ho partecipato con un intervento dal titolo: «I Godoari» come spaziotempo di un «lontano interiore». Influenze bantiane sulla contrapposizione Moderno-Antimoderno in Petrolio di Pasolini.
Padova, 14-16 dicembre 2023.
Il dibattito, coordinato dal Prof. Bazzocchi e dal Prof. Filippo Milani, ha visto gli interventi di Fausta Garavini e Laura Desideri (curatrici del Meridiano dedicato a Anna Banti, "Romanzi e Racconti"), ai quali è seguito anche un mio approfondimento sui possibili legami intertestuali tra "Artemisia" di Anna Banti e "To the Lighthouse" di Virginia Woolf.
Giovedì 17 novembre 2022 (ore 17.00) la grande tela sarà presentata nelle sale del museo di Palazzo Blu, con un seminario aperto al pubblico a cui interverranno il presidente della Fondazione Pisa, Stefano Del Corso e il presidente di Palazzo Blu, Cosimo Bracci Torsi, insieme al professor Francesco Solinas e agli studiosi Angheli Zalapì e Edoardo Bassetti, e i restauratori del dipinto Elisa Todisco, Enrico Rossi, Elena Burchianti. Presenta l’incontro Stefano Renzoni. Seguirà la visita al dipinto.
The short story was born from the course of intercultural writing organized by the writer Wu Ming 2 and the Professor of the University of Bologna Fulvio Pezzarossa. Called to answer the question "what would happen if foreigners no longer existed?", we came to the conclusion that, quite simply, there would be no more men. We decided to transpose this idea to a narrative level, inspiring us in a futuristic key to the Leopard Dialogue between a Leprechaun and a Gnome, replacing the latter two with latest-generation home devices, in a post-human context. Very soon, in the course of writing, we realized that we were not really talking about the future, but about our day...