Paola Maffei
Paola Maffei, ricercatrice di storia del diritto medievale e moderno presso l’Università di Siena, ha dedicato le sue indagini in particolare alla letteratura giuridica, ai suoi protagonisti e alle relative fonti, sia manoscritte che a stampa, e a singoli problemi giuridici, lungo un arco cronologico che corrisponde al periodo del cosiddetto sistema di diritto comune.
Paola Maffei, a researcher of Medieval and Modern Law history at the University of Siena, has devoted her investigations to the legal literature in particular, to both protagonists and sources, be them manuscript or printed versions, and single legal problems, in a time frame that is the so-called system of ”ius commune”.
Paola Maffei, a researcher of Medieval and Modern Law history at the University of Siena, has devoted her investigations to the legal literature in particular, to both protagonists and sources, be them manuscript or printed versions, and single legal problems, in a time frame that is the so-called system of ”ius commune”.
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L’indagine riguarda un consilium reso da Giulio Ferretti, insigne magistrato e teorico operante nella prima metà del XVI secolo, in occasione del celeberrimo tentativo di Enrico VIII di ottenere che il suo matrimonio con Caterina d’Aragona fosse dichiarato nullo.
nuove risultanze sulle tradizioni iconografiche bartoliane: in particolare si conferma con nuove argomentazioni la dipendenza dalla perduta lastra tombale del ritratto frontale (la cosiddetta terza famiglia iconografica), si offrono nuove riflessioni sulla genesi del ritratto di profilo (la cosiddetta prima famiglia) diffuso dall’edizione degli Opera omnia già nel 1590 e, infine, si propone che i due tipi di ritratti rappresentino ambedue la vera effigies di Bartolo.
Efforts to perpetuate Bartolus’ image corroborate his fame. The first part of the paper aims to draw attention on the Triumph of Death preserved in Palermo, in which Bartolus is the only character identified through an epigraphic title; although a fictional one, this portrait seems to be the earliest iconographic witness of Bartolus’ role as symbol of jurists. Also it is the first one to be identified with his name and the first one found in a fresco. In the second part new arguments are discussed pertaining Bartolian iconographic traditions: derivation of the frontal portrait (the so-called first iconographic family) from the lost gravestone is proved through new evidence; new
remarks are offered about the genesis of the profile portrait (the so-called third iconographic family) spread already by the 1590 edition of the Opera omnia. Finally, it is suggested to consider that both the frontal and the profile portraits represent Bartolus’ true picture: vera effigies.
Proverbs, sayings and even verses exist, quoting Bartolus of Saxoferrato (1313/14-1357), the most famous and influent jurist of late middle ages and early modern times. The survey focuses on an almost unknown Italian proverb and on other sayings and verses in Romance languages and in German. It also tries to explain the instant fame of Bartolus.
La biblioteca e l’archivio epistolare di Domenico Maffei, pp. 83-98
nel quale viene proposto un quadro sintetico ma non superficiale della biblioteca di Domenico Maffei, la più insigne esistente fra le private, sia in Italia sia in tutti gli altri paesi del mondo nei quali la storia del diritto viene coltivata e insegnata, e che supera per importanza, ricchezza e completezza la maggior parte delle biblioteche di istituti universitari e centri di ricerca. Inoltre viene disegnata la formazione e la consistenza dell’archivio epistolare di Domenico Maffei, che si estende per un arco temporale che va dalla metà degli anni Quaranta del Novecento ai giorni nostri, copre un’area geografica eccezionalmente vasta, comprende circa millecinquecento corrispondenti e riveste inoltre un particolare valore in quanto costituisce nel suo insieme l’ultima testimonianza di quella particolare tipologia di documento che è la corrispondenza cartacea.
L’indagine riguarda un consilium reso da Giulio Ferretti, insigne magistrato e teorico operante nella prima metà del XVI secolo, in occasione del celeberrimo tentativo di Enrico VIII di ottenere che il suo matrimonio con Caterina d’Aragona fosse dichiarato nullo.
nuove risultanze sulle tradizioni iconografiche bartoliane: in particolare si conferma con nuove argomentazioni la dipendenza dalla perduta lastra tombale del ritratto frontale (la cosiddetta terza famiglia iconografica), si offrono nuove riflessioni sulla genesi del ritratto di profilo (la cosiddetta prima famiglia) diffuso dall’edizione degli Opera omnia già nel 1590 e, infine, si propone che i due tipi di ritratti rappresentino ambedue la vera effigies di Bartolo.
Efforts to perpetuate Bartolus’ image corroborate his fame. The first part of the paper aims to draw attention on the Triumph of Death preserved in Palermo, in which Bartolus is the only character identified through an epigraphic title; although a fictional one, this portrait seems to be the earliest iconographic witness of Bartolus’ role as symbol of jurists. Also it is the first one to be identified with his name and the first one found in a fresco. In the second part new arguments are discussed pertaining Bartolian iconographic traditions: derivation of the frontal portrait (the so-called first iconographic family) from the lost gravestone is proved through new evidence; new
remarks are offered about the genesis of the profile portrait (the so-called third iconographic family) spread already by the 1590 edition of the Opera omnia. Finally, it is suggested to consider that both the frontal and the profile portraits represent Bartolus’ true picture: vera effigies.
Proverbs, sayings and even verses exist, quoting Bartolus of Saxoferrato (1313/14-1357), the most famous and influent jurist of late middle ages and early modern times. The survey focuses on an almost unknown Italian proverb and on other sayings and verses in Romance languages and in German. It also tries to explain the instant fame of Bartolus.
La biblioteca e l’archivio epistolare di Domenico Maffei, pp. 83-98
nel quale viene proposto un quadro sintetico ma non superficiale della biblioteca di Domenico Maffei, la più insigne esistente fra le private, sia in Italia sia in tutti gli altri paesi del mondo nei quali la storia del diritto viene coltivata e insegnata, e che supera per importanza, ricchezza e completezza la maggior parte delle biblioteche di istituti universitari e centri di ricerca. Inoltre viene disegnata la formazione e la consistenza dell’archivio epistolare di Domenico Maffei, che si estende per un arco temporale che va dalla metà degli anni Quaranta del Novecento ai giorni nostri, copre un’area geografica eccezionalmente vasta, comprende circa millecinquecento corrispondenti e riveste inoltre un particolare valore in quanto costituisce nel suo insieme l’ultima testimonianza di quella particolare tipologia di documento che è la corrispondenza cartacea.
I. Manuscritos no jurídicos 401
II. Manuscritos añadidos 420
III. Fragmentos mayores 432
IV. Fragmentos menores 445
V. Manuscritos urgelenses en otras biblioteca 453
VI. Manuscritos desaparecidos 460
VII. Manuscritos peciados (Giovanna Murano) 469
VIII. Manuscritos iluminados (Marta Pavón Ramírez)
Conosciuta in castigliano come Seo de Urgel, sede di un’importante e antica diocesi (il cui vescovo è co-principe del confinante Principato di Andorra), La Seu d’Urgell conserva presso la Biblioteca Capitular una delle maggiori collezioni esistenti di manoscritti soprattutto giuridici. La cospicua raccolta possiede una serie di opere sconosciute o comunque assai rare, tramandando l’attività di giuristi e scuole ancora poco esplorati. In particolare costituisce una fonte di straordinaria rilevanza per la conoscenza delle università di Tolosa e di Lerida e per indagare sulla trasmissione del pensiero giuridico fra l’Italia da una parte e il Mezzogiorno della Francia e la Catalogna dall’altra. Nel catalogo sono stati dettagliatamente descritti 124 manoscritti giuridici, 29 manoscritti non giuridici e decine di piccoli frammenti; la maggior parte dei manoscritti reca decine, in alcuni casi centinaia di testi. La bibliografia riguarda non solo i manoscritti, ma anche le opere e le decine di autori sconosciuti o poco conosciuti.
storico del diritto canonico spagnolo; la miscellanea è il vol. 77 del 2020 della "Revista Espanola de Derecho Canonico".