Il mare di San Giorgio. Studi su Genova e l'Egeo nel Basso Medioevo, 2021
Collection of papers published between 1991 and 2020 on the subject of the presence of the Genoes... more Collection of papers published between 1991 and 2020 on the subject of the presence of the Genoese in the Aegean area.
A partire dal tardo XI secolo, i regni giudicali di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura si aprono a una vasta rete di rapporti mediterranei, per essere poi travolti – nel pieno Duecento – dall’espansionismo del Comune di Pisa e da forme di dominio signorile (Doria, Malaspina, Della Gherardesca) e comunale (Sassari) collegate alla stessa Pisa e a Genova. Su questo quadro, con l’avvento dei Catalano-Aragonesi si innesterà e poi sostituirà, durante i secoli XIV e XV, la dimensione unificante del regno di Sardegna, a lungo alleato dell’unico potentato locale superstite, il giudicato di Arborea. L’attenzione degli studiosi per la geografia politica ha finora lasciato in secondo piano il ruolo delle élites sarde, che appaiono partecipi e interpreti dei cambiamenti (il caso di Sassari in questo senso è paradigmatico). In un contesto così articolato, è possibile osservare da diverse angolature una varietà di linguaggi e rappresentazioni del potere, che attingono dalla tradizione bizantina o sono l’espressione dell’egemonia pisana e genovese, prima, e della Corona d’Aragona, poi, oltre che essere il frutto dell’originale rielaborazione operata nell’ambito dei quattro regni giudicali. Una pluralità di segni che riflette la ricchezza e complessità dei processi storico-culturali che interessano la Sardegna durante tutto il basso Medioevo.
Nel corso dei secoli del Basso medioevo si sviluppò l’esperienza originale della signoria territo... more Nel corso dei secoli del Basso medioevo si sviluppò l’esperienza originale della signoria territoriale impiantata in Sardegna da un ramo del potente consortile aristocratico genovese dei Doria. Giunti nell’isola nella seconda metà del XII secolo e rapidamente radicatisi grazie a un’accorta politica matrimoniale che li legò ai livelli più alti dell’aristocrazia locale e addirittura alla Casa regnante del Giudicato di Torres, i Doria approfittarono della dissoluzione delle strutture giudicali nel corso della seconda metà del XIII secolo per affermare una loro signoria territoriale su ampi tratti del vecchio territorio turritano. Nel secolo successivo, questa politica condusse a esiti originali, in quanto i Doria, pur mantenendo vivo il rapporto con la madrepatria ligure, vennero sempre più assorbiti nella politica e nella società sarda, fino a essere percepiti come una componente dell’aristocrazia indigena. Il vertice di questo processo, che portò la famiglia a legarsi alla Casa giudicale d’Arborea, ebbe come sfondo le travagliate vicende connesse all’affermazione della sovranità catalano-aragonese sull’isola e, dopo il definitivo collasso delle difese indigene nel 1409, vide i Doria difendere tenacemente le ultime roccaforti loro rimaste fino alla metà del XV secolo quando, in un mondo mediterraneo in rapida e drammatica mutazione la loro esperienza di “sovranità” isolana ebbe definitivamente termine.
Il notaio Francesco da Silva roga a Castelgenovese (odierno Castelsardo) e nel territorio di pert... more Il notaio Francesco da Silva roga a Castelgenovese (odierno Castelsardo) e nel territorio di pertinenza, l’Anglona, fra il 1321 ed il 1326. Attraverso l’edizione e l’analisi del cartulare (un complesso di 106 atti), Alessandro Soddu e Enrico Basso offrono un quadro nitido sulla società, l’economia, il popolamento e le istituzioni della Sardegna nord-occidentale del primo quarto del XIV secolo. Enrico Basso propone uno studio articolato della fonte sotto l’aspetto paleografico e diplomatistico, esaminando la vita e l’attività pubblica del Da Silva, nella duplice veste di notaio privato e di cancelliere di Brancaleone Doria. Alla signoria dei Doria a Castelgenovese e in Anglona è dedicato il saggio di Alessandro Soddu, che ricostruisce l’origine delle fortune della casata genovese in Sardegna e analizza quindi i caratteri del loro dominio locale, puntualizzandone gli aspetti sociali ed economici, sullo sfondo delle vicende mediterranee del Trecento.
Mélanges de l'École française de Rome-Moyen Âge 135-2, 2023
Through an analysis of Genoese notarial contracts and English customs documentation of the first ... more Through an analysis of Genoese notarial contracts and English customs documentation of the first half of the 15th century, the author identifies the transformations in the modus operandi of the Genoese merchants which signal a progressive transition from the figure of the “universal merchant”, typical of the Middle Ages, to that of monopolist and financier, typical of the Modern Age.
Gli statuti del Lazio meridionale. Confronti peninsulari ed europei, 2023
A study on the way the community of the Alpine and Appennine area managed the environment through... more A study on the way the community of the Alpine and Appennine area managed the environment through their statutory laws
Il mare di San Giorgio. Studi su Genova e l'Egeo nel Basso Medioevo, 2021
Collection of papers published between 1991 and 2020 on the subject of the presence of the Genoes... more Collection of papers published between 1991 and 2020 on the subject of the presence of the Genoese in the Aegean area.
A partire dal tardo XI secolo, i regni giudicali di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura si aprono a una vasta rete di rapporti mediterranei, per essere poi travolti – nel pieno Duecento – dall’espansionismo del Comune di Pisa e da forme di dominio signorile (Doria, Malaspina, Della Gherardesca) e comunale (Sassari) collegate alla stessa Pisa e a Genova. Su questo quadro, con l’avvento dei Catalano-Aragonesi si innesterà e poi sostituirà, durante i secoli XIV e XV, la dimensione unificante del regno di Sardegna, a lungo alleato dell’unico potentato locale superstite, il giudicato di Arborea. L’attenzione degli studiosi per la geografia politica ha finora lasciato in secondo piano il ruolo delle élites sarde, che appaiono partecipi e interpreti dei cambiamenti (il caso di Sassari in questo senso è paradigmatico). In un contesto così articolato, è possibile osservare da diverse angolature una varietà di linguaggi e rappresentazioni del potere, che attingono dalla tradizione bizantina o sono l’espressione dell’egemonia pisana e genovese, prima, e della Corona d’Aragona, poi, oltre che essere il frutto dell’originale rielaborazione operata nell’ambito dei quattro regni giudicali. Una pluralità di segni che riflette la ricchezza e complessità dei processi storico-culturali che interessano la Sardegna durante tutto il basso Medioevo.
Nel corso dei secoli del Basso medioevo si sviluppò l’esperienza originale della signoria territo... more Nel corso dei secoli del Basso medioevo si sviluppò l’esperienza originale della signoria territoriale impiantata in Sardegna da un ramo del potente consortile aristocratico genovese dei Doria. Giunti nell’isola nella seconda metà del XII secolo e rapidamente radicatisi grazie a un’accorta politica matrimoniale che li legò ai livelli più alti dell’aristocrazia locale e addirittura alla Casa regnante del Giudicato di Torres, i Doria approfittarono della dissoluzione delle strutture giudicali nel corso della seconda metà del XIII secolo per affermare una loro signoria territoriale su ampi tratti del vecchio territorio turritano. Nel secolo successivo, questa politica condusse a esiti originali, in quanto i Doria, pur mantenendo vivo il rapporto con la madrepatria ligure, vennero sempre più assorbiti nella politica e nella società sarda, fino a essere percepiti come una componente dell’aristocrazia indigena. Il vertice di questo processo, che portò la famiglia a legarsi alla Casa giudicale d’Arborea, ebbe come sfondo le travagliate vicende connesse all’affermazione della sovranità catalano-aragonese sull’isola e, dopo il definitivo collasso delle difese indigene nel 1409, vide i Doria difendere tenacemente le ultime roccaforti loro rimaste fino alla metà del XV secolo quando, in un mondo mediterraneo in rapida e drammatica mutazione la loro esperienza di “sovranità” isolana ebbe definitivamente termine.
Il notaio Francesco da Silva roga a Castelgenovese (odierno Castelsardo) e nel territorio di pert... more Il notaio Francesco da Silva roga a Castelgenovese (odierno Castelsardo) e nel territorio di pertinenza, l’Anglona, fra il 1321 ed il 1326. Attraverso l’edizione e l’analisi del cartulare (un complesso di 106 atti), Alessandro Soddu e Enrico Basso offrono un quadro nitido sulla società, l’economia, il popolamento e le istituzioni della Sardegna nord-occidentale del primo quarto del XIV secolo. Enrico Basso propone uno studio articolato della fonte sotto l’aspetto paleografico e diplomatistico, esaminando la vita e l’attività pubblica del Da Silva, nella duplice veste di notaio privato e di cancelliere di Brancaleone Doria. Alla signoria dei Doria a Castelgenovese e in Anglona è dedicato il saggio di Alessandro Soddu, che ricostruisce l’origine delle fortune della casata genovese in Sardegna e analizza quindi i caratteri del loro dominio locale, puntualizzandone gli aspetti sociali ed economici, sullo sfondo delle vicende mediterranee del Trecento.
Mélanges de l'École française de Rome-Moyen Âge 135-2, 2023
Through an analysis of Genoese notarial contracts and English customs documentation of the first ... more Through an analysis of Genoese notarial contracts and English customs documentation of the first half of the 15th century, the author identifies the transformations in the modus operandi of the Genoese merchants which signal a progressive transition from the figure of the “universal merchant”, typical of the Middle Ages, to that of monopolist and financier, typical of the Modern Age.
Gli statuti del Lazio meridionale. Confronti peninsulari ed europei, 2023
A study on the way the community of the Alpine and Appennine area managed the environment through... more A study on the way the community of the Alpine and Appennine area managed the environment through their statutory laws
Spazi per la memoria storica. La storia di Genova attraverso le vicende delle sedi e dei documenti dell’Archivio di Stato, Atti del convegno internazionale, Genova 7-10 giugno 2004, a cura di Alfonso Assini e Paola Caroli, 2009
Convegno internazionale (Torino/Cherasco, 20-22 ottobre 2017) Le pietre delle città medievali. Ma... more Convegno internazionale (Torino/Cherasco, 20-22 ottobre 2017) Le pietre delle città medievali. Materiali, uomini, tecniche (area mediterranea, secc. XIII-XV) Colloque international (Turin/Cherasco, 20-22 octobre 2017) Les pierres des villes médiévales. Matériaux, hommes, techniques (aire méditerranéenne, XIII e-XV e siècles)
Convegno conclusivo del ciclo legato al progetto LOC-GLOB. The local connectivity in an age of gl... more Convegno conclusivo del ciclo legato al progetto LOC-GLOB. The local connectivity in an age of global intensification: infrastructural networks, production and trading areas in late-medieval Italy (1280-1500), promosso dalle Università di Bergamo, Sassari, Torino e Udine
Convegno internazionale organizzato dal "Centro Studi Ruggero II-Città di Cefalù" Catastrofi medi... more Convegno internazionale organizzato dal "Centro Studi Ruggero II-Città di Cefalù" Catastrofi mediterranee Sconvolgimenti naturali e antropici nella storia dello spazio mediterraneo Programma dettagliato sul sito istituzionale www.comune.cefalu.pa.it
Convegno internazionale "L'impero di Genova", 2024
In collaborazione con Limes, rivista italiana di geopolitica Da Cadice alla Siria, dall'Inghilter... more In collaborazione con Limes, rivista italiana di geopolitica Da Cadice alla Siria, dall'Inghilterra al Marocco, passando per Corsica e Sardegna, ben piantata tra Costantinopoli e il mar Nero, fra XI e XV secolo Genova controllava, direttamente o indirettamente, vasti territori, allargandosi alle estreme periferie di quello ch'era, allora, li mondo conosciuto. Forse, nemmeno oggi gli stessi genovesi riescono a rendersi pienamente conto di ciò che è stata la loro città in quel tempo, quando la sua influenza s'irradiava «in diversas mundi partes»: nel commercio, nella finanza, nella forza militare, nella lingua, negli usi e costumi. Gli insediamenti genovesi, collocati in posti strategici attraverso forti, monumenti e città, avevano una precisa valenza geopolitica, unendo aree distanti fra loro sotto un'unica bandiera, nonostante la varietà di poteri deputata alla loro amministrazione. Le navi che partivano da Genova raggiungevano la Terrasanta, l'Egitto, l'Inghilterra, le Fiandre, la penisola iberica. Sul lato opposto delle mappe, i mercanti genovesi si spingevano fino in Cina. Molti siti, a partire da quelli della Crimea, territorio oggi in guerra, appartengono a quello che si può definire l'impero di Genova. Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura organizza il convegno inaugurando così, d'intesa con il Comune di Genova, il programma di Ianua. Genova nel Medioevo.
In questo convegno si discutono la circolazione, gli scambi e il consumo degli oggetti nel tardo ... more In questo convegno si discutono la circolazione, gli scambi e il consumo degli oggetti nel tardo medioevo (1280-1500). Attraverso l'esame di fonti scritte e archeologiche, gli oggetti diventano il filo rosso per tracciare i commerci e la loro penetrazione nei mercati urbani e rurali. Gli interventi si aprono ad approcci interdisciplinari, che mettono in dialogo storia economica, storia della cultura materiale, archeologia e storia sociale.
Recupero di antichi saperi per comunità in fermento in area alpina e subalpina Convegno Torino e ... more Recupero di antichi saperi per comunità in fermento in area alpina e subalpina Convegno Torino e La Morra-3-4 dicembre 2021 in presenza e in collegamento via Webex: https://unito.webex.com/meet/laura.bonato
Il laboratorio prevede quattro sessioni di carattere seminariale. Sono ammessi a partecipare giov... more Il laboratorio prevede quattro sessioni di carattere seminariale. Sono ammessi a partecipare giovani studiosi (laureati e non) italiani e stranieri. I candidati dovranno presentare: • una domanda in carta libera con indicazione delle generalità e degli studi seguiti; • un breve curriculum dell'attività scientifica svolta, con indicazione delle ricerche in corso. Potrà essere allegata copia di lavori editi o inediti e ogni altro materiale che si ritenga opportuno. Le domande, corredate dell'indicazione di indirizzo per la corrispondenza, recapito di posta elettronica e telefonico, dovranno pervenire entro venerdì 7 giugno 2019 all'indi-rizzo info@centrostudimontalcino.it. Per ulteriori informazioni: 3402763019. Il Laboratorio si svolgerà in Montalcino ed avrà carattere residenziale. I borsisti sono tenuti a partecipare a tutte le sessioni, da quella di venerdì pomeriggio a quella di domenica mattina incluse. il lavoro della terra, le forme del dominio e del prelievo Contadini e Signori montalcino 30 agosto-1° settembre 2019 Il Centro bandisce un concorso per OTTO BORSE DI STUDIO Comune di Montalcino www.centrostudimontalcino.it La partecipazione alle sedute del Laboratorio è LIBERA E APERTA A TUTTI
CONVEGNO: Udine, 20-22 settembre 2021, Palazzo Florio e in modalità duale su Teams.
Iniziativa re... more CONVEGNO: Udine, 20-22 settembre 2021, Palazzo Florio e in modalità duale su Teams. Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto PRIN 2017 ‘LOC-GLOB. The local connectivity in an age of global intensification: infrastructural networks, production and trading areas in late-medieval Italy (1280-1500)’.
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A partire dal tardo XI secolo, i regni giudicali di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura si aprono a una vasta rete di rapporti mediterranei, per essere poi travolti – nel pieno Duecento – dall’espansionismo del Comune di Pisa e da forme di dominio signorile (Doria, Malaspina, Della Gherardesca) e comunale (Sassari) collegate alla stessa Pisa e a Genova. Su questo quadro, con l’avvento dei Catalano-Aragonesi si innesterà e poi sostituirà, durante i secoli XIV e XV, la dimensione unificante del regno di Sardegna, a lungo alleato dell’unico potentato locale superstite, il giudicato di Arborea. L’attenzione degli studiosi per la geografia politica ha finora lasciato in secondo piano il ruolo delle élites sarde, che appaiono partecipi e interpreti dei cambiamenti (il caso di Sassari in questo senso è paradigmatico). In un contesto così articolato, è possibile osservare da diverse angolature una varietà di linguaggi e rappresentazioni del potere, che attingono dalla tradizione bizantina o sono l’espressione dell’egemonia pisana e genovese, prima, e della Corona d’Aragona, poi, oltre che essere il frutto dell’originale rielaborazione operata nell’ambito dei quattro regni giudicali. Una pluralità di segni che riflette la ricchezza e complessità dei processi storico-culturali che interessano la Sardegna durante tutto il basso Medioevo.
Giunti nell’isola nella seconda metà del XII secolo e rapidamente radicatisi grazie a un’accorta politica matrimoniale che li legò ai livelli più alti dell’aristocrazia locale e addirittura alla Casa regnante del Giudicato di Torres, i Doria approfittarono della dissoluzione delle strutture giudicali nel corso della seconda metà del XIII secolo per affermare una loro signoria territoriale su ampi tratti del vecchio territorio turritano. Nel secolo successivo, questa politica condusse a esiti originali, in quanto i Doria, pur mantenendo vivo il rapporto con la madrepatria ligure, vennero sempre più assorbiti nella politica e nella società sarda, fino a essere percepiti come una componente dell’aristocrazia indigena. Il vertice di questo processo, che portò la famiglia a legarsi alla Casa giudicale d’Arborea, ebbe come sfondo le travagliate vicende connesse all’affermazione della sovranità catalano-aragonese sull’isola e, dopo il definitivo collasso delle difese indigene nel 1409, vide i Doria difendere tenacemente le ultime roccaforti loro rimaste fino alla metà del XV secolo quando, in un mondo mediterraneo in rapida e drammatica mutazione la loro esperienza di “sovranità” isolana ebbe definitivamente termine.
studio articolato della fonte sotto l’aspetto paleografico e
diplomatistico, esaminando la vita e l’attività pubblica del Da Silva, nella duplice veste di notaio privato e di cancelliere di Brancaleone Doria. Alla signoria dei Doria a Castelgenovese e in Anglona è dedicato il saggio di Alessandro Soddu, che ricostruisce l’origine delle fortune della casata genovese in Sardegna e analizza quindi i caratteri del loro dominio locale, puntualizzandone gli aspetti sociali ed economici, sullo sfondo delle vicende mediterranee del Trecento.
typical of the Modern Age.
A partire dal tardo XI secolo, i regni giudicali di Cagliari, Torres, Arborea e Gallura si aprono a una vasta rete di rapporti mediterranei, per essere poi travolti – nel pieno Duecento – dall’espansionismo del Comune di Pisa e da forme di dominio signorile (Doria, Malaspina, Della Gherardesca) e comunale (Sassari) collegate alla stessa Pisa e a Genova. Su questo quadro, con l’avvento dei Catalano-Aragonesi si innesterà e poi sostituirà, durante i secoli XIV e XV, la dimensione unificante del regno di Sardegna, a lungo alleato dell’unico potentato locale superstite, il giudicato di Arborea. L’attenzione degli studiosi per la geografia politica ha finora lasciato in secondo piano il ruolo delle élites sarde, che appaiono partecipi e interpreti dei cambiamenti (il caso di Sassari in questo senso è paradigmatico). In un contesto così articolato, è possibile osservare da diverse angolature una varietà di linguaggi e rappresentazioni del potere, che attingono dalla tradizione bizantina o sono l’espressione dell’egemonia pisana e genovese, prima, e della Corona d’Aragona, poi, oltre che essere il frutto dell’originale rielaborazione operata nell’ambito dei quattro regni giudicali. Una pluralità di segni che riflette la ricchezza e complessità dei processi storico-culturali che interessano la Sardegna durante tutto il basso Medioevo.
Giunti nell’isola nella seconda metà del XII secolo e rapidamente radicatisi grazie a un’accorta politica matrimoniale che li legò ai livelli più alti dell’aristocrazia locale e addirittura alla Casa regnante del Giudicato di Torres, i Doria approfittarono della dissoluzione delle strutture giudicali nel corso della seconda metà del XIII secolo per affermare una loro signoria territoriale su ampi tratti del vecchio territorio turritano. Nel secolo successivo, questa politica condusse a esiti originali, in quanto i Doria, pur mantenendo vivo il rapporto con la madrepatria ligure, vennero sempre più assorbiti nella politica e nella società sarda, fino a essere percepiti come una componente dell’aristocrazia indigena. Il vertice di questo processo, che portò la famiglia a legarsi alla Casa giudicale d’Arborea, ebbe come sfondo le travagliate vicende connesse all’affermazione della sovranità catalano-aragonese sull’isola e, dopo il definitivo collasso delle difese indigene nel 1409, vide i Doria difendere tenacemente le ultime roccaforti loro rimaste fino alla metà del XV secolo quando, in un mondo mediterraneo in rapida e drammatica mutazione la loro esperienza di “sovranità” isolana ebbe definitivamente termine.
studio articolato della fonte sotto l’aspetto paleografico e
diplomatistico, esaminando la vita e l’attività pubblica del Da Silva, nella duplice veste di notaio privato e di cancelliere di Brancaleone Doria. Alla signoria dei Doria a Castelgenovese e in Anglona è dedicato il saggio di Alessandro Soddu, che ricostruisce l’origine delle fortune della casata genovese in Sardegna e analizza quindi i caratteri del loro dominio locale, puntualizzandone gli aspetti sociali ed economici, sullo sfondo delle vicende mediterranee del Trecento.
typical of the Modern Age.
Iniziativa realizzata nell’ambito del progetto PRIN 2017 ‘LOC-GLOB. The local connectivity in an age of global intensification: infrastructural networks, production and trading areas in late-medieval Italy (1280-1500)’.