Books by Silvia Cavicchioli
Carocci, Roma, 2022
Il volume ricostruisce i principali contesti nei quali, nel corso del XIX secolo, si formarono i ... more Il volume ricostruisce i principali contesti nei quali, nel corso del XIX secolo, si formarono i nuclei di memorie patrie poi confluiti nelle raccolte civiche e nei musei del Risorgimento sorti tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento per raccontare agli italiani il processo di unificazione della nazione risorta.
L’ambito cospirativo, la detenzione politica e i suoi drammatici esiti, la guerra regia e di popolo, le traslazioni di patrioti e combattenti generarono un gran numero di cimeli e posero insieme le condizioni per la loro facile contraffazione. Armi, trofei, bandiere, fazzoletti, ciocche di capelli furono raccolti e conservati da familiari, compagni d’arme e di prigionia, medici e confessori, carcerieri e collezionisti.
Nel Tempio del Risorgimento di Torino del 1884, evento precursore della museografia storica italiana segnato dal tentativo di pacificazione della memoria risorgimentale, giunsero dal basso migliaia di oggetti che già nelle dimore private e nelle sedi delle società dei reduci avevano precocemente esibito il ricordo dei martiri, rivendicato l’apporto della lotta democratica, commemorato i caduti delle patrie battaglie, contribuendo a definire la centralità della nozione di sacrificio nella costruzione della nazione contemporanea.
Indice e Introduzione, 2017
Ad Anita Garibaldi è stato dedicato un gran numero di biografie romanzate, costruite intorno allo... more Ad Anita Garibaldi è stato dedicato un gran numero di biografie romanzate, costruite intorno allo stereotipo della guerriera indomita, compagna dell’eroe romantico per antonomasia, insieme a un ricco corollario di racconti, poesie, ritratti, monumenti, opere cinematografiche e teatrali. Eppure quanto sappiamo realmente di lei? Questo volume colma lo scarto tra l’invenzione romantica e la figura reale di Anita. Esso racconta la biografia della donna, rivisitando le vicende dei mesi trascorsi in Europa (marzo 1848 - agosto 1849), dei giorni nella Roma sotto assedio e dell’ultima fuga rocambolesca, che hanno forgiato la sua immagine. Ma il libro, soprattutto, ricostruisce per la prima volta in maniera analitica i molteplici itinerari della conservazione della memoria di Anita: la nascita del mito e la genesi di rappresentazioni destinate a occupare un posto di rilievo nella simbologia patriottica nel periodo che va dall’unificazione italiana al fascismo.
Table of Contents, Introduction, 2020
The principal theme of this volume is the importance of the public use of human remains in a hist... more The principal theme of this volume is the importance of the public use of human remains in a historical perspective. The book presents a series of case studies aimed at offering historiographical and methodological reflections and providing interpretative approaches highlighting how, through the ages and with a succession of complex practices and uses, human remains have been imbued with a plurality of meanings. Covering a period running from late antiquity to the present day, the contributions will present the combined results of multidisciplinary research pertaining to the realities of the Italian peninsula, hitherto not investigated with a long-term and multidisciplinary historical perspective.
From the relics of great men to the remains of patriots, and from anatomical specimens to the skeletons of the saints: through these case studies the scholars involved have investigated a wide range of human remains (real or reputed) and of meanings attributed to them, in order to decipher their function over the centuries. In doing so, they have traversed the interpretative boundaries of political history, religious history and the history of science, as required by questions aimed at integrating the anthropological, social and cultural aspects of a complex subject.
Introduzione e Indice, 2001
Alla periferia del regno e oltre l’epopea militare si snodano le vicende della celebre famiglia p... more Alla periferia del regno e oltre l’epopea militare si snodano le vicende della celebre famiglia pallanzese; un racconto di lungo periodo scandito dal tramonto incerto dell’ancien régime e dal tema dell'autocoscienza di classe che, a vario titolo e con diverse sfumature, coinvolge aspirazioni e comportamenti del singolo. Tra ambizioni velleitarie e tentativi di sottrarsi alle imposizioni del cognome, l’idea di nobiltà è percepita dai diversi personaggi in maniera variabile a seconda delle influenze ricevute, delle stagioni della vita e del ruolo ricoperto nella società. Alla ricerca di prove soprannaturali e genealogie indimostrabili, dove è l’identità tra esistenza individuale e lignaggio a garantire la distinzione cetuale, uno di loro dedicherà la propria esistenza a un traguardo impossibile, lasciando ai discendenti un’eredità immateriale.
Presentazione e Indice, 2011
Indice e Introduzione, 2004
Una famiglia, un tempo numerosa, con antenati illustri ma dal futuro incerto, minacciato dal peri... more Una famiglia, un tempo numerosa, con antenati illustri ma dal futuro incerto, minacciato dal pericolo dell'estinzione: nella seconda metà dell'Ottocento la generazione dei La Marmora protagonista delle battaglie e delle conquiste risorgimentali fa i conti con la propria storia, affronta il giudizio dei contemporanei e costruisce l'immagine di sé da tramandare ai posteri. È un'operazione che avviene in bilico tra gestione privata e condivisione pubblica di una memoria familiare arricchitasi nel tempo, custodita nella cronaca di eventi militari e politici e nelle carte e documenti dell'archivio domestico; un archivio formatosi nella metà del Settecento e successivamente ampliato e ordinato secondo gli obiettivi contingenti dei diversi personaggi del casato. La costruzione e trasmissione dell'identità familiare passa anche attraverso altri canali: la trasformazione della chiesa di San Sebastiano in mausoleo di famiglia, l'erezione di monumenti pubblici, i lasciti testamentari a favore della collettività attraverso consolidati meccanismi di patronaggio, secondo il disegno di diffondere valori e simboli aggreganti per “fare gli italiani”. In tal modo essa interagisce con un evidente progetto politico, strumentale al disegno di quanti, all'indomani dell'Unità, confidano nell'aspetto esemplare e pedagogico dell'epopea risorgimentale e di chi, come Quintino Sella, elabora su nuove basi il rapporto tra comunità locale e identità nazionale. L'epoca del Risorgimento, divenuta storia, intesserà ancora nei primi anni del Novecento la memoria della famiglia e, nella sua trasfigurazione in identità congeniale alla congerie culturale del momento, diverrà l'occasione per nuove operazioni ideologiche.
Papers by Silvia Cavicchioli
The topic of the essay is that of the political use of relics belonged to patriots, heroes and ma... more The topic of the essay is that of the political use of relics belonged to patriots, heroes and martyres of the Italian Risorgimento, in a national perspective from the first half of 19th century to the first period of 20th century. The aim regards the building of a historical picture within which I would examine a diversified and broad-spectrum range of objects, belonged to patriots, politicians, military (both individuals and groups); which objects were recovered, stored, collected by relatives, friends, associations, sometimes during the unification achievment still ongoing, and then moved from a private framework into a wide spread exhibition and public sharing of the composite and also conflicting memory of the Risorgimento. In different periods and contexts, and according to several purposes, these relics-objects were alternately mediators of political languages, symbols of collective identities, pedagogical tools and, as documents-monuments, parts of a cultural, memorial and scientific heritage. Within the historical context signed by seeking political support, building a national identity, using the memory of the Risorgimento – on which recent historiography has dwelt – the principal aim is to investigate the nature, texture, origins, destinations of particular sets of objects which, starting from the last two decades of the 19th century, would crowd the first museums of national history in Italy. The essay wants to provide a systematic mapping and a typological division of the relics-objects; to linger on the actors and main characters (relatives - especially women -, comrades in arms, exiled; the galaxy of war veterans’ associations; and then politicians, mayors, administrators, cultural organizers) involved in the first attempts of production, assembly, custody and exhibition of such materials. The focus will then move to the first places of memorial construction, during the pre-unitarian period and then during the years of the Right governements (amphibians places such private collections, boardrooms, council chambers, barracks and membership sites; mortuaries; palaces and churches; exhibitions sites); and it will study in deep the subsequent transfers of many of these items in the first major exhibitions and the first museums of the Italian Risorgimento, following institutional rather than hidden ways.
La vie parlementaire issue du Statuto permit au Piémont-Sardaigne d'éviter un phénomène réact... more La vie parlementaire issue du Statuto permit au Piémont-Sardaigne d'éviter un phénomène réactionnaire de masse. Les recompositions de nature politique et économique furent facilitées par la politique modernisatrice de Cavour. Entre 1859 et la proclamation du règne d'Italie en mars 1861, le gouvernement légitima sa politique par les plébiscites et les annexions territoriales d'Italie centrale et méridionale, tout en justifiant le ralliement de Nice et de la Savoie à la France.
Abstract, 2021
Proposing a transnational and comparative approach, this contribution analyzes (especially for Gr... more Proposing a transnational and comparative approach, this contribution analyzes (especially for Great Britain and Sardinian/Italian kingdom) how the public use of the memory of the Crimean War was projected on the XIX th century society thanks to the mediatic and symbolic involvement of the state, the army and the public opinion. The conflict had profound political and memorial repercussions, with consequences on the side of cultural history, national identities, collective imaginaries. New forms of patriotism were generated around the memory of the war; in particular, overcoming the traditional celebration of national heroes, practiced but weakened in the course of the conflict, the politics of memory saw-especially in Great Britain and Russia-the spread of a true cult for the suffering and sacrifice of ordinary soldiers (of whom the first associations of veterans were the guardians), accompanied by attempts at army reforms. The uniqueness of the conflict lay in the updated interpretation of the codes of honor and in the political reinterpretation of military defeats into founding events of the modern nation (the Charge of the Light Brigade, the resistance of Sevastopol, the human price paid by armies to epidemics) that forged new languages and representations of national identities together with the recognition of non-elite subjects as worthy of commendation and collective tribute.
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Books by Silvia Cavicchioli
L’ambito cospirativo, la detenzione politica e i suoi drammatici esiti, la guerra regia e di popolo, le traslazioni di patrioti e combattenti generarono un gran numero di cimeli e posero insieme le condizioni per la loro facile contraffazione. Armi, trofei, bandiere, fazzoletti, ciocche di capelli furono raccolti e conservati da familiari, compagni d’arme e di prigionia, medici e confessori, carcerieri e collezionisti.
Nel Tempio del Risorgimento di Torino del 1884, evento precursore della museografia storica italiana segnato dal tentativo di pacificazione della memoria risorgimentale, giunsero dal basso migliaia di oggetti che già nelle dimore private e nelle sedi delle società dei reduci avevano precocemente esibito il ricordo dei martiri, rivendicato l’apporto della lotta democratica, commemorato i caduti delle patrie battaglie, contribuendo a definire la centralità della nozione di sacrificio nella costruzione della nazione contemporanea.
From the relics of great men to the remains of patriots, and from anatomical specimens to the skeletons of the saints: through these case studies the scholars involved have investigated a wide range of human remains (real or reputed) and of meanings attributed to them, in order to decipher their function over the centuries. In doing so, they have traversed the interpretative boundaries of political history, religious history and the history of science, as required by questions aimed at integrating the anthropological, social and cultural aspects of a complex subject.
Papers by Silvia Cavicchioli
L’ambito cospirativo, la detenzione politica e i suoi drammatici esiti, la guerra regia e di popolo, le traslazioni di patrioti e combattenti generarono un gran numero di cimeli e posero insieme le condizioni per la loro facile contraffazione. Armi, trofei, bandiere, fazzoletti, ciocche di capelli furono raccolti e conservati da familiari, compagni d’arme e di prigionia, medici e confessori, carcerieri e collezionisti.
Nel Tempio del Risorgimento di Torino del 1884, evento precursore della museografia storica italiana segnato dal tentativo di pacificazione della memoria risorgimentale, giunsero dal basso migliaia di oggetti che già nelle dimore private e nelle sedi delle società dei reduci avevano precocemente esibito il ricordo dei martiri, rivendicato l’apporto della lotta democratica, commemorato i caduti delle patrie battaglie, contribuendo a definire la centralità della nozione di sacrificio nella costruzione della nazione contemporanea.
From the relics of great men to the remains of patriots, and from anatomical specimens to the skeletons of the saints: through these case studies the scholars involved have investigated a wide range of human remains (real or reputed) and of meanings attributed to them, in order to decipher their function over the centuries. In doing so, they have traversed the interpretative boundaries of political history, religious history and the history of science, as required by questions aimed at integrating the anthropological, social and cultural aspects of a complex subject.
Lo studio affronta il caso della costruzione del martirologio della Repubblica romana e dell’uso politico a cui i resti dei volontari caduti sul Gianicolo furono sottoposti dal Risorgimento al fascismo. In particolare vengono ricostruiti i momenti più significativi della conservazione e traslazione dei resti degli eroi, analizzando la difficile ricomposizione della memoria dei vinti, tra i tentativi di erezione di un pantheon dei democratici (a cui anche Garibaldi diede un contributo essenziale) e le successive riappropriazioni della liturgia patriottica fascista. Si trattò di operazioni nelle quali interagirono una pluralità di soggetti - compagni d’arme, associazioni, medici militanti - tra contrapposizioni politiche, operazioni mediatiche, tecniche di conservazione anatomica; e dalle quali originò una vasta proliferazione di reliquie laiche.
a los restos de algunos de los oficiales que habían muerto en los meses previos; apenas una pequeña parte de los más de dos mil hombres que no regresarían de las costas del mar Negro, a miles de kilómetros de su patria.
Con il patrocinio dell'Istituto Lombardo di Storia contemporanea, della Società storica lombarda, dell'Archivio di Stato di Torino, del Museo nazionale del Risorgimento di Torino e dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano.