I obtained my degree in Natural Sciences. Since then I have directed my studies to human sciences and in 2003 I became a researcher in General and Social Pedagogy at the University of Valle d' Aosta, where I deal with the training of future teachers and educators. Over the years I have focused my scientific interests on areas that bridge between the "two cultures" by building specific skills in the field of environmental education and sciences education.
F. Bertolino (a cura di, 2022), Salvare Robinson. La dimensione pedagogica del rischio nelle esperienze all’aperto, Edizioni Junior-Bambini, Reggio Emilia. ISBN 978-88-8434-931-6, 2022
In M. Fiorucci, E. Zizioli (a cura di), “La formazione degli insegnanti. Problemi, prospettive e proposte per una scuola di qualità aperta a tutti e tutte”, Pensa Multimedia, Lecce, pp. 789-793. ISBN 978‐88‐6760‐944‐4, 2022
“Experto crede: aliquid amplius invenies in silvis, quam in libris. Ligna et lapides docebunt te,... more “Experto crede: aliquid amplius invenies in silvis, quam in libris. Ligna et lapides docebunt te, quod a magistris audire non possis”. Le molteplici traduzioni di questo piccolo estratto di una lettera di San Bernardo di Chiaravallle (1090-1153) ad Enrico Murdach compaiono in apertura di articoli, capitoli di libri, siti web dedicati al tema generale dell’incontro con la Natura, sia per finalità ludico-ricreative, sia didattico-educative. “Nelle foreste troverai più che non nei libri” e “L'albero e le rocce ti insegneranno ciò che non puoi imparare dai maestri” sono messaggi sintetici, diretti, affascinanti e nello stesso tempo problematici ed ambigui per chi opera nella formazione degli insegnanti. Un approfondimento sul pensiero di San Bernardo e sul contesto socio culturale dell’epoca (condotto in sinergia con il prof. Raimondi Gianmario, ordinario di Linguistica italiana presso l’Università della Valle d’Aosta) evidenzia significati nascosti assai lontani e divergenti da quelli alla base dell’uso decontestualizzato attuale. Il presente contributo riporta gli esiti di una ricerca sviluppata in coorti di studenti impegnati in percorsi di alta formazione sul tema “Educazione e Natura” e “Outdoor Education”, volta ad indagare la popolarità della citazione, il suo eventuale utilizzo, il grado di accordo/disaccordo rispetto ai messaggi veicolati, le motivazioni a supporto. Una focalizzazione sugli elementi emersi (esperienze dirette/mediate, spazi indoor/outdoor, attività libere/strutturate,…) sarà utilizzata come possibile chiave interpretativa per il recente sviluppo, anche in Italia, di servizi educativi che radicalizzano la loro identità nell’immersione in natura: asili e scuole nel bosco, nidi e scuole naturali, agrinidi e agriasili (Antonietti, Bertolino, a cura di, 2017). Di fatto si assiste ad un dibattito di forte interesse per la capacità da un lato di stimolare nuove forme educative, dall’altro di produrre effetti trasformativi sull’esistente, sull’istituzionale.
Sabena C., Di Paola B. (a cura di), Enseigner et apprendre les mathematiques: ressources et obstacles, Quaderni di ricerca in didattica / Mathematics (QRDM), 2015
Salomone M. (a cura di), Prepararsi al futuro. Ambiente, Educazione, Sostenibilità. Istituto per l'Ambiente e l'Educazione Scholé Futuro ONLUS, Torino, 2015
L'educazione ambientale nelle università italiane, 2007
In the last issue of Culture della sostenibilita an article appeared L’educazione ambientale nell... more In the last issue of Culture della sostenibilita an article appeared L’educazione ambientale nelle universita italiane: attori, modelli, contenuti, ricerche (Bertolino, Messina, Perazzone, Salomone, 2007), that offered an overview of educational offerings within Environmental Education in Italian Universities. This article re-addresses and deepens the analysis of the results of research conducted between University lectures in Environmental Education that involved them directly through telephone interviews. The analysis of the closed response questions within the questionnaire and the spoken interviews paints a clearer picture of the different approaches to teaching, the net of relations within the territory and the scientific community, research interests followed and expectations for the future. In this field the academic panorama is in continuous evolution and the continuous comparison between teachers both within the discipline and with those in others is fundamental.
L’obiettivo del presente contributo è di illustrare e discutere il ruolo delle fonti storiche sec... more L’obiettivo del presente contributo è di illustrare e discutere il ruolo delle fonti storiche secondarie, silenti, nella ricostruzione della biografia di Maria Montessori, a un secolo e mezzo dalla sua nascita.
La memoria collettiva, italiana e internazionale, ha cristallizzato la figura della pedagogista in una serie di oggetti celebrativi d’accesso a un vasto pubblico, quali figurine, banconote e monete, francobolli, carte telefoniche o, più di recente doodles. Costruire una narrazione di un personaggio significa coglierne alcuni tratti, enfatizzarli e materializzarli in costrutti simbolici. Ci proponiamo, dunque, di identificare tali costrutti alla luce delle biografie ufficiali di Maria Montessori, attraverso le tracce iconografiche di una microstoria che, seppure spesso tralasciata dalle fonti primarie, costituisce il cuore di un immaginario collettivo e popolare, capillarmente diffuso e educante, che perpetra la memoria del personaggio “da ricordare”.
Ricerche di Pedagogia e Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 2021
The aim of this paper is to examine the multiple concepts of nature expressed in the writings of ... more The aim of this paper is to examine the multiple concepts of nature expressed in the writings of Maria Montessori, in relation to children’s relationship with nature and salient educational practices. We analyze the multiple meanings that Montessori herself attributed to the term nature”, going on to explore the role of nature in her child pedagogy, as well as her thoughts on caring for nature, in keeping both gardens and animals, and on nature as the ideal setting for sensory education. We ultimately draw together a Montessorian Pedagogy of Nature that underscores the importance of child-nature interaction during the early stages of development. The study was conducted under the PRIN 2019-2021 program, as part of a leading research national project entitled “Maria Montessori from the past to the present”.
Verbal and visual strategies in nonfiction picturebooks, 2021
This chapter presents a study of 60 children’s picturebooks on the top ic of farming and the rura... more This chapter presents a study of 60 children’s picturebooks on the top ic of farming and the rural environment published over the last four decades. The books were analysed in relation to 12 indicators of content realism and assigned one of three realism ratings. We found that consciously faithful representations of real-life agricultural systems are rare. Nevertheless, if carefully mediated and related to real-world scenarios, this kind of picturebook may enhance children’s awareness of their ties with rural areas.
Il saggio introduttivo al volume dal titolo "Modelli e prassi per un'educazione in natur... more Il saggio introduttivo al volume dal titolo "Modelli e prassi per un'educazione in natura" delinea il quadro teorico ed esperienziale entro cui il testo si inserisce, delineandone le basi teoriche, le intenzionalit\ue0, le finalit\ue0, la struttura, i contenuti e presentando di fatto l'architettura dell'intero lavoro
"Il capitolo intende delineare alcuni elementi che gli autori considerano essenziali nella f... more "Il capitolo intende delineare alcuni elementi che gli autori considerano essenziali nella formazione di operatori (educatori ed insegnanti) che intendano promuovere nei propri ambiti educativi interventi didattici pedagogicamente fondati e orientati a riallacciare una relazione con il "fuori" come elemento esseziale del processo educativo, considerando gli spazi all'aperto come ambienti di apprendimento"
L\u2019obiettivo iniziale della ricerca \ue8 volto ad indagare il fenomeno di diffusione di realt... more L\u2019obiettivo iniziale della ricerca \ue8 volto ad indagare il fenomeno di diffusione di realt\ue0 educative all'aperto, con particolare riferimento alla nascente rete di asili nel bosco, e le diverse identit\ue0, esplorandone sia i riferimenti pedagogici e le metodologie didattiche, sia le caratteristiche organizzative e gestionali
Educazione e natura: radici profonde, sfide presenti, prospettive future. 1 Bambini 2.0 e bisogno... more Educazione e natura: radici profonde, sfide presenti, prospettive future. 1 Bambini 2.0 e bisogno di natura. 2.Alle radici del rapporto tra bambini e natura in educazione. 3. L\u2019educazione naturale come possibilit\ue0 per i bambini di oggi. 4. Criteri metodologico-didattici per le esperienze in natura. Il saggio \ue8 frutto del lavoro congiunto dei quattro autori, rappresentando impegni e prospettive di ricerca e didattica condivisi. In particolare il primo paragrafo Bambini 2.0 e bisogno di natura \ue8 stato curato da Fabrizio Bertolino, il secondo Alle radici del rapporto tra bambini e natura in educazione da Monica Guerra, il terzo L\u2019educazione naturale come possibilit\ue0 per i bambini di oggi da Michela Schenetti e il quarto Criteri metodologico-didattici per le esperienze in natura da Maja Antonietti
F. Bertolino (a cura di, 2022), Salvare Robinson. La dimensione pedagogica del rischio nelle esperienze all’aperto, Edizioni Junior-Bambini, Reggio Emilia. ISBN 978-88-8434-931-6, 2022
In M. Fiorucci, E. Zizioli (a cura di), “La formazione degli insegnanti. Problemi, prospettive e proposte per una scuola di qualità aperta a tutti e tutte”, Pensa Multimedia, Lecce, pp. 789-793. ISBN 978‐88‐6760‐944‐4, 2022
“Experto crede: aliquid amplius invenies in silvis, quam in libris. Ligna et lapides docebunt te,... more “Experto crede: aliquid amplius invenies in silvis, quam in libris. Ligna et lapides docebunt te, quod a magistris audire non possis”. Le molteplici traduzioni di questo piccolo estratto di una lettera di San Bernardo di Chiaravallle (1090-1153) ad Enrico Murdach compaiono in apertura di articoli, capitoli di libri, siti web dedicati al tema generale dell’incontro con la Natura, sia per finalità ludico-ricreative, sia didattico-educative. “Nelle foreste troverai più che non nei libri” e “L'albero e le rocce ti insegneranno ciò che non puoi imparare dai maestri” sono messaggi sintetici, diretti, affascinanti e nello stesso tempo problematici ed ambigui per chi opera nella formazione degli insegnanti. Un approfondimento sul pensiero di San Bernardo e sul contesto socio culturale dell’epoca (condotto in sinergia con il prof. Raimondi Gianmario, ordinario di Linguistica italiana presso l’Università della Valle d’Aosta) evidenzia significati nascosti assai lontani e divergenti da quelli alla base dell’uso decontestualizzato attuale. Il presente contributo riporta gli esiti di una ricerca sviluppata in coorti di studenti impegnati in percorsi di alta formazione sul tema “Educazione e Natura” e “Outdoor Education”, volta ad indagare la popolarità della citazione, il suo eventuale utilizzo, il grado di accordo/disaccordo rispetto ai messaggi veicolati, le motivazioni a supporto. Una focalizzazione sugli elementi emersi (esperienze dirette/mediate, spazi indoor/outdoor, attività libere/strutturate,…) sarà utilizzata come possibile chiave interpretativa per il recente sviluppo, anche in Italia, di servizi educativi che radicalizzano la loro identità nell’immersione in natura: asili e scuole nel bosco, nidi e scuole naturali, agrinidi e agriasili (Antonietti, Bertolino, a cura di, 2017). Di fatto si assiste ad un dibattito di forte interesse per la capacità da un lato di stimolare nuove forme educative, dall’altro di produrre effetti trasformativi sull’esistente, sull’istituzionale.
Sabena C., Di Paola B. (a cura di), Enseigner et apprendre les mathematiques: ressources et obstacles, Quaderni di ricerca in didattica / Mathematics (QRDM), 2015
Salomone M. (a cura di), Prepararsi al futuro. Ambiente, Educazione, Sostenibilità. Istituto per l'Ambiente e l'Educazione Scholé Futuro ONLUS, Torino, 2015
L'educazione ambientale nelle università italiane, 2007
In the last issue of Culture della sostenibilita an article appeared L’educazione ambientale nell... more In the last issue of Culture della sostenibilita an article appeared L’educazione ambientale nelle universita italiane: attori, modelli, contenuti, ricerche (Bertolino, Messina, Perazzone, Salomone, 2007), that offered an overview of educational offerings within Environmental Education in Italian Universities. This article re-addresses and deepens the analysis of the results of research conducted between University lectures in Environmental Education that involved them directly through telephone interviews. The analysis of the closed response questions within the questionnaire and the spoken interviews paints a clearer picture of the different approaches to teaching, the net of relations within the territory and the scientific community, research interests followed and expectations for the future. In this field the academic panorama is in continuous evolution and the continuous comparison between teachers both within the discipline and with those in others is fundamental.
L’obiettivo del presente contributo è di illustrare e discutere il ruolo delle fonti storiche sec... more L’obiettivo del presente contributo è di illustrare e discutere il ruolo delle fonti storiche secondarie, silenti, nella ricostruzione della biografia di Maria Montessori, a un secolo e mezzo dalla sua nascita.
La memoria collettiva, italiana e internazionale, ha cristallizzato la figura della pedagogista in una serie di oggetti celebrativi d’accesso a un vasto pubblico, quali figurine, banconote e monete, francobolli, carte telefoniche o, più di recente doodles. Costruire una narrazione di un personaggio significa coglierne alcuni tratti, enfatizzarli e materializzarli in costrutti simbolici. Ci proponiamo, dunque, di identificare tali costrutti alla luce delle biografie ufficiali di Maria Montessori, attraverso le tracce iconografiche di una microstoria che, seppure spesso tralasciata dalle fonti primarie, costituisce il cuore di un immaginario collettivo e popolare, capillarmente diffuso e educante, che perpetra la memoria del personaggio “da ricordare”.
Ricerche di Pedagogia e Didattica. Journal of Theories and Research in Education, 2021
The aim of this paper is to examine the multiple concepts of nature expressed in the writings of ... more The aim of this paper is to examine the multiple concepts of nature expressed in the writings of Maria Montessori, in relation to children’s relationship with nature and salient educational practices. We analyze the multiple meanings that Montessori herself attributed to the term nature”, going on to explore the role of nature in her child pedagogy, as well as her thoughts on caring for nature, in keeping both gardens and animals, and on nature as the ideal setting for sensory education. We ultimately draw together a Montessorian Pedagogy of Nature that underscores the importance of child-nature interaction during the early stages of development. The study was conducted under the PRIN 2019-2021 program, as part of a leading research national project entitled “Maria Montessori from the past to the present”.
Verbal and visual strategies in nonfiction picturebooks, 2021
This chapter presents a study of 60 children’s picturebooks on the top ic of farming and the rura... more This chapter presents a study of 60 children’s picturebooks on the top ic of farming and the rural environment published over the last four decades. The books were analysed in relation to 12 indicators of content realism and assigned one of three realism ratings. We found that consciously faithful representations of real-life agricultural systems are rare. Nevertheless, if carefully mediated and related to real-world scenarios, this kind of picturebook may enhance children’s awareness of their ties with rural areas.
Il saggio introduttivo al volume dal titolo "Modelli e prassi per un'educazione in natur... more Il saggio introduttivo al volume dal titolo "Modelli e prassi per un'educazione in natura" delinea il quadro teorico ed esperienziale entro cui il testo si inserisce, delineandone le basi teoriche, le intenzionalit\ue0, le finalit\ue0, la struttura, i contenuti e presentando di fatto l'architettura dell'intero lavoro
"Il capitolo intende delineare alcuni elementi che gli autori considerano essenziali nella f... more "Il capitolo intende delineare alcuni elementi che gli autori considerano essenziali nella formazione di operatori (educatori ed insegnanti) che intendano promuovere nei propri ambiti educativi interventi didattici pedagogicamente fondati e orientati a riallacciare una relazione con il "fuori" come elemento esseziale del processo educativo, considerando gli spazi all'aperto come ambienti di apprendimento"
L\u2019obiettivo iniziale della ricerca \ue8 volto ad indagare il fenomeno di diffusione di realt... more L\u2019obiettivo iniziale della ricerca \ue8 volto ad indagare il fenomeno di diffusione di realt\ue0 educative all'aperto, con particolare riferimento alla nascente rete di asili nel bosco, e le diverse identit\ue0, esplorandone sia i riferimenti pedagogici e le metodologie didattiche, sia le caratteristiche organizzative e gestionali
Educazione e natura: radici profonde, sfide presenti, prospettive future. 1 Bambini 2.0 e bisogno... more Educazione e natura: radici profonde, sfide presenti, prospettive future. 1 Bambini 2.0 e bisogno di natura. 2.Alle radici del rapporto tra bambini e natura in educazione. 3. L\u2019educazione naturale come possibilit\ue0 per i bambini di oggi. 4. Criteri metodologico-didattici per le esperienze in natura. Il saggio \ue8 frutto del lavoro congiunto dei quattro autori, rappresentando impegni e prospettive di ricerca e didattica condivisi. In particolare il primo paragrafo Bambini 2.0 e bisogno di natura \ue8 stato curato da Fabrizio Bertolino, il secondo Alle radici del rapporto tra bambini e natura in educazione da Monica Guerra, il terzo L\u2019educazione naturale come possibilit\ue0 per i bambini di oggi da Michela Schenetti e il quarto Criteri metodologico-didattici per le esperienze in natura da Maja Antonietti
Il volume, a partire dal binomio educazione/natura, approfondisce questioni in merito all’ampio c... more Il volume, a partire dal binomio educazione/natura, approfondisce questioni in merito all’ampio campo dell’educazione all’aperto, in una lettura corale che intende restituire l’eterogeneità di approcci, scelte, sfumature possibili. Il testo, infatti, sviluppa la riflessione in diverse direzioni attraverso sguardi che provengono da ambiti disciplinari diversi (antropologico, architettonico, biologico, geografico, naturalistico, pedagogico e didattico, psicologico, etico...), ma unitamente tesi verso il superamento di visioni riduzioniste che rischiano di impoverire il dibattito sul tema e di non garantire possibilità di impatto e di cambiamento. Quel che ne emerge è una poliedricità, legittima e credibile, che, anziché sintetizzare e ridurre, apre a ulteriori piste di ricerca un discorso pubblico non più rimandabile.
Esito del lavoro di approfondimento maturato nell’ambito del corso di perfezionamento interuniversitario “Educazione e Natura” – realizzato congiuntamente dai Dipartimenti di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano Bicocca, di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta, di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna e di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma (e prima dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia) – contiene i contributi di: Francesca Agostini, Francesca Antonacci, Maja Antonietti, Antonella Bachiorri, Giuseppe Barbiero, Fabrizio Bertolino, Cristina Birbes, Bettina Bolten, Mirella D’Ascenzo, Roberto Farné, Monica Guerra, Elena Mignosi, Luigina Mortari, Anna Perazzone, Andrea Pintus, Valentina Porcellana, Michela Schenetti, Enrico Squarcina, Mauro Van Aken, Beate Weyland.
Il tema del rischio è intrinseco al discorso pedagogico, che necessita costantemente di tematizza... more Il tema del rischio è intrinseco al discorso pedagogico, che necessita costantemente di tematizzarlo per definire il posizionamento delle proposte educative e scolastiche in merito a orientamenti, significati, valori e obiettivi. Le proposte educative all’aria aperta rappresentano in tal senso un ambito privilegiato, poiché in esse il rischio – con le sue rappresentazioni, interpretazioni, implicazioni – è ulteriormente reso visibile, discusso, temuto o valorizzato. Il volume raccoglie esperienze – eterogenee per destinatari, collocazioni, modalità, strategie, esiti... – che presentano opportunità educative e contesti, certamente intelligenti, nei quali il rischio è stato assunto come dimensione pedagogica, così da permettere di esplorarne le possibilità, leggere le resistenze, considerarne le ricadute. Il quadro che ne emerge, mentre restituisce una pluralità di sguardi e approcci, è un ulteriore contributo alla riflessione sul valore delle proposte all’aperto e, insieme, su quello del rischio in educazione. Salvare Robinson, allora, è permettere ai bambini di vivere avventure fuori dall'ordinario con diverse incognite e alcuni rischi. Affrontare ciò che noi adulti apprensivi viviamo per lo più come pericoli rappresenta la miglior garanzia di sicurezza: i bambini intuiscono che la loro incolumità è legata necessariamente alla loro attenzione e prudenza e dunque mettono in atto meccanismi di difesa spesso atrofizzati dal vivere in un ambiente artificiale dove tutto è strutturato e apparentemente innocuo. Affrontare il rischio significa acquisire capacità di giudizio e quindi autonomia.
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Il presente contributo riporta gli esiti di una ricerca sviluppata in coorti di studenti impegnati in percorsi di alta formazione sul tema “Educazione e Natura” e “Outdoor Education”, volta ad indagare la popolarità della citazione, il suo eventuale utilizzo, il grado di accordo/disaccordo rispetto ai messaggi veicolati, le motivazioni a supporto.
Una focalizzazione sugli elementi emersi (esperienze dirette/mediate, spazi indoor/outdoor, attività libere/strutturate,…) sarà utilizzata come possibile chiave interpretativa per il recente sviluppo, anche in Italia, di servizi educativi che radicalizzano la loro identità nell’immersione in natura: asili e scuole nel bosco, nidi e scuole naturali, agrinidi e agriasili (Antonietti, Bertolino, a cura di, 2017). Di fatto si assiste ad un dibattito di forte interesse per la capacità da un lato di stimolare nuove forme educative, dall’altro di produrre effetti trasformativi sull’esistente, sull’istituzionale.
La memoria collettiva, italiana e internazionale, ha cristallizzato la figura della pedagogista in una serie di oggetti celebrativi d’accesso a un vasto pubblico, quali figurine, banconote e monete, francobolli, carte telefoniche o, più di recente doodles. Costruire una narrazione di un personaggio significa coglierne alcuni tratti, enfatizzarli e materializzarli in costrutti simbolici. Ci proponiamo, dunque, di identificare tali costrutti alla luce delle biografie ufficiali di Maria Montessori, attraverso le tracce iconografiche di una microstoria che, seppure spesso tralasciata dalle fonti primarie, costituisce il cuore di un immaginario collettivo e popolare, capillarmente diffuso e educante, che perpetra la memoria del personaggio “da ricordare”.
Il presente contributo riporta gli esiti di una ricerca sviluppata in coorti di studenti impegnati in percorsi di alta formazione sul tema “Educazione e Natura” e “Outdoor Education”, volta ad indagare la popolarità della citazione, il suo eventuale utilizzo, il grado di accordo/disaccordo rispetto ai messaggi veicolati, le motivazioni a supporto.
Una focalizzazione sugli elementi emersi (esperienze dirette/mediate, spazi indoor/outdoor, attività libere/strutturate,…) sarà utilizzata come possibile chiave interpretativa per il recente sviluppo, anche in Italia, di servizi educativi che radicalizzano la loro identità nell’immersione in natura: asili e scuole nel bosco, nidi e scuole naturali, agrinidi e agriasili (Antonietti, Bertolino, a cura di, 2017). Di fatto si assiste ad un dibattito di forte interesse per la capacità da un lato di stimolare nuove forme educative, dall’altro di produrre effetti trasformativi sull’esistente, sull’istituzionale.
La memoria collettiva, italiana e internazionale, ha cristallizzato la figura della pedagogista in una serie di oggetti celebrativi d’accesso a un vasto pubblico, quali figurine, banconote e monete, francobolli, carte telefoniche o, più di recente doodles. Costruire una narrazione di un personaggio significa coglierne alcuni tratti, enfatizzarli e materializzarli in costrutti simbolici. Ci proponiamo, dunque, di identificare tali costrutti alla luce delle biografie ufficiali di Maria Montessori, attraverso le tracce iconografiche di una microstoria che, seppure spesso tralasciata dalle fonti primarie, costituisce il cuore di un immaginario collettivo e popolare, capillarmente diffuso e educante, che perpetra la memoria del personaggio “da ricordare”.
Esito del lavoro di approfondimento maturato nell’ambito del corso di perfezionamento interuniversitario “Educazione e Natura” – realizzato congiuntamente dai Dipartimenti di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università di Milano Bicocca, di Scienze Umane e Sociali dell’Università della Valle d’Aosta, di Scienze dell’Educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna e di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma (e prima dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia) – contiene i contributi di: Francesca Agostini, Francesca Antonacci, Maja Antonietti, Antonella Bachiorri, Giuseppe Barbiero, Fabrizio Bertolino, Cristina Birbes, Bettina Bolten, Mirella D’Ascenzo, Roberto Farné, Monica Guerra, Elena Mignosi, Luigina Mortari, Anna Perazzone, Andrea Pintus, Valentina Porcellana, Michela Schenetti, Enrico Squarcina, Mauro Van Aken, Beate Weyland.
Le proposte educative all’aria aperta rappresentano in tal senso un ambito privilegiato, poiché in esse il rischio – con le sue rappresentazioni, interpretazioni, implicazioni – è ulteriormente reso visibile, discusso, temuto o valorizzato.
Il volume raccoglie esperienze – eterogenee per destinatari, collocazioni, modalità, strategie, esiti... – che presentano opportunità educative e contesti, certamente intelligenti, nei quali il rischio è stato assunto come dimensione pedagogica, così da permettere di esplorarne le possibilità, leggere le resistenze, considerarne le ricadute. Il quadro che ne emerge, mentre restituisce una pluralità di sguardi e approcci, è un ulteriore contributo alla riflessione sul valore delle proposte all’aperto e, insieme, su quello del rischio in educazione.
Salvare Robinson, allora, è permettere ai bambini di vivere avventure fuori dall'ordinario con diverse incognite e alcuni rischi. Affrontare ciò che noi adulti apprensivi viviamo per lo più come pericoli rappresenta la miglior garanzia di sicurezza: i bambini intuiscono che la loro incolumità è legata necessariamente alla loro attenzione e prudenza e dunque mettono in atto meccanismi di difesa spesso atrofizzati dal vivere in un ambiente artificiale dove tutto è strutturato e apparentemente innocuo. Affrontare il rischio significa acquisire capacità di giudizio e quindi autonomia.