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Musei e trasformazioni sociali PROCESSI, PRATICHE E SFIDE PER ORGANIZZAZIONI IN ASCOLTO Venezia, Fondazione Querini Stampalia 22-23 settembre, 20-21 ottobre, 17-18 novembre 2023 Musei e trasformazioni sociali. Processi, pratiche e sfide per organizzazioni in ascolto Venezia, Fondazione Querini Stampalia 22-23 settembre, 20-21 ottobre, 17-18 novembre 2023 A cura di Maria Chiara Ciaccheri, Anna Chiara Cimoli e Nicole Moolhuijsen, in collaborazione con Viviana Gravano Partners Che cosa si intende per diversità (di cultura, genere, orientamento sessuale, fisicità, abilità e così via)? Quali sfide pongono questi temi dal punto di vista della rappresentazione e dell’interpretazione? Come possono i musei farsi specchio dei cambiamenti della società attraverso la ricerca, l’attualizzazione del patrimonio, l’educazione? Il corso intende articolare più risposte a queste domande in una chiave aperta e plurale, intersecando ambiti, esperienze e saperi. Le sfide e le possibilità di azione nel contesto italiano verranno poste in relazione con i cambiamenti in atto su scala internazionale. Talk frontali si alterneranno a momenti di conversazione e workshop condotti da espertə delle diverse discipline, sempre con l’attenzione a intersecare linguaggi e punti di vista. Ampio spazio verrà dato alla relazione interna fra i corsistə, per favorire il confronto fra approcci, prospettive ed esperienze. Gli obiettivi del corso, al di là del rafforzamento delle conoscenze sui modi in cui i musei affrontano i diversi nodi tematici, sono attivare lo spirito critico, promuovere l’apertura a nuove metodologie di ricerca e analisi, sollecitare la creazione di reti e relazioni fra concetti, persone e prospettive. Più nello specifico, gli obiettivi sono: Media Partner ― favorire l’approfondimento di nuove tematiche della museologia contemporanea in relazione a più ampi cambiamenti sociali; ― comprendere la disciplina museale in una prospettiva organizzativa e sistemica, non soltanto nell’ambito di interventi di tipo educativo; ― appropriarsi dell’uso di strumenti chiave per la progettazione e la valutazione che consentano la sperimentazione e l’applicazione autonoma della materia; ― permettere ai partecipantə di acquisire piena comprensione del tema dell’accessibilità museale e della diversità sia da un punto di vista disciplinare che progettuale. Musei e trasformazioni sociali. Processi, pratiche e sfide per organizzazioni in ascolto Il corso è suddiviso in tre moduli formativi. I partecipant potranno iscriversi anche a uno o due moduli distintamente. Per le iscrizioni a tutti i tre moduli è prevista una riduzione nel costo. Destinatari Professionistə museali e del mondo dell’arte (conservatorə, curatorə, mediatorə), progettistə culturali, espertə di comunicazione, studentə universitari o di master, docentə di ogni ordine e grado, artistə e attivistə. Partners Museo Egizio di Torino Art Humanities Research Council - Midlands 4 Cities ICOM Italia - Coordinamento regionale Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto MAB Veneto ABCittà We Exhibit Scosse Venezia Libertina Media Partner Roots§Routes Benefits Attestato di partecipazione, materiali didattici dedicati, accesso a piattaforma per la condivisione dei contenuti. Un biglietto di ingresso omaggio e riduzione sull’acquisto della membership card della Fondazione Querini Stampalia Costi 1 modulo: 150 euro 3 moduli: 350 euro Iscrizioni scrivere a: museo@querinistampalia.org primo modulo: entro 17 settembre 2023 secondo modulo: entro 15 ottobre 2023 terzo modulo: entro 12 novembre 2023 Corso a numero chiuso per un massimo di 50 iscritti. Il corso si terrà online. Info www.querinistampalia.org museo@querinistampalia.org +39 041 2711411 1° modulo | 22-23 settembre Decolonizzare lo sguardo a cura di Anna Chiara Cimoli Il modulo propone una riflessione sul posizionamento dei musei in relazione alla storia coloniale, letta in continuità con il fenomeno della migrazione contemporanea. Decolonizzare le istituzioni: una richiesta presente almeno dagli anni ’70 in alcuni Paesi, ma esplosa su scala mondiale lungo la scia del movimento Black Lives Matter. “Decolonizzare” può voler dire molte cose: riguarda il modo di trattare la storia anche nelle sue pieghe più dolorose; la relazione con il pubblico con background migratorio; la scelta delle parole; la governance. Andando più in profondità, riguarda anche le resistenze di ciascuno/a di noi, poiché si tratta di nodi identitari profondi, su cui spesso non si è riflettuto a fondo. Il corso parte dalla condivisione di una cornice di riferimento che incrocia la museologia con l’antropologia culturale, le pratiche artistiche, la sociologia e gli studi culturali. Durante la sua articolazione si alterneranno momenti frontali ad altri di workshop, riservando ampio spazio al confronto interno. 1° modulo | 22-23 settembre Decolonizzare lo sguardo Programma Venerdì 22 settembre 9-11 Anna Chiara Cimoli, Introduzione e presentazione del modulo. Cornice teorica: come possiamo interpretare il concetto di “decolonizzazione del museo” 11-11.15 Pausa 11.15-13 Maria Elena Colombo, Riletture decoloniali al Museo Egizio di Torino, presentazione 13-14 Pausa pranzo 14-17 Giulia Grechi, Patrimoni e spazi coloniali: ri-mediazioni, ri-significazioni, riparazioni, presentazione e workshop 17-18 Q&A e wrap-up Sabato 23 settembre 9-10.15 Sara Sallam, Meeting My Ancestors: On Empathy as an Artistic Practice to Decolonise Museums, presentazione (in inglese) 10.15-10.30 Pausa 10.30-12 Maria Pia Guermandi, Restituzioni e diplomazia culturale, presentazione e conversazione 12-13 Q&A e wrap up 2° modulo | 20-21 ottobre Musei fluidi. Interpretare la diversità di genere e la sessualità attraverso il patrimonio culturale a cura di Nicole Moolhuijsen e Viviana Gravano Che cosa si intende per diversità di genere e fluidità sessuale? Come e sino a che punto possono le istituzioni culturali, anche in Italia, farsi interpreti di questi cambiamenti? Il modulo propone una riflessione contemporanea sulle possibilità di azione dei musei in rapporto alla diversità di genere, sessuale, affettiva e relazionale, anche in considerazione degli sviluppi della sociologia, dell’antropologia e degli studi post-coloniali, oltre che della museologia in una chiave intersezionale. Apriremo finestre nel mondo della letteratura per l’infanzia e di altre discipline, per ragionare sull’abbattimento degli stereotipi di genere in diverse fascia d’età, indagando quindi anche il tema dell’educazione e il rapporto dei musei con le scuole. Numerose testimonianze consentiranno di approfondire caratteristiche, processi e sfide di pratiche culturali impegnate su questi temi sia in Italia sia all’estero. Tratteremo il tema della narrazione dentro e fuori dai musei, in una chiave di partecipazione, impegno etico e civile anche in relazione alle comunità portatrici di interesse. I partecipanti verranno coinvolti nella creazione di un manifesto sulle possibilità di attivazione anche in considerazione delle caratteristiche dei propri contesti di riferimento. Il modulo alternerà lezioni frontali a workshop, dando ampio spazio al dialogo e incentivando il più possibile il confronto e il networking tra professionistə di diverse realtà. 2° modulo | 20-21 ottobre Musei fluidi. Interpretare la diversità di genere e la sessualità attraverso il patrimonio culturale Programma Venerdì 20 ottobre 9-10 Introduzione e rompighiaccio 10-11.45 Nicole Moolhuijsen e Viviana Gravano, Il museo queer: approcci, pratiche e resistenze, presentazione 11.45-12 Pausa 12-13 Viviana Gravano e Nicole Moolhuijsen, Che cosa rende un oggetto queer?, workshop 13-14 Pausa pranzo 14-15.45 Vera Gheno, Il linguaggio ampio: oltre lo schwa, presentazione e discussione 15.45-16 Pausa 16-17 Manuel Meneghel, Venezia Sodomissima e la sfida di una Venezia oltre gli stereotipi, presentazione 17-18 Q&A e wrap-up Sabato 21 ottobre 9-9.15 Introduzione 9.15-10.15 Elena Fierli, Decostruire stereotipi per aprire immaginari. Narrazioni e rappresentazioni per educare al genere attraverso l’albo illustrato, presentazione 10.15-10.30 Pausa 10.30-11.15 Richard Sandell e Cesare Cuzzola, Queer heritage and its social possibilities, presentazione e discussione 11.15-11.30 Pausa 11.30-13 Nicole Moolhuijsen e Viviana Gravano, workshop finale e restituzione 3 modulo | 17-18 novembre 2023 Progettare una strategia per l’accessibilità museale a cura di Maria Chiara Ciaccheri Cosa significa parlare di accessibilità dei musei oggi? Come può l’accessibilità promuovere il cambiamento nelle organizzazioni culturali? Che tipo di cambiamento possiamo sperare di ottenere? E soprattutto, quali azioni concrete possiamo intraprendere per realizzarlo? Il modulo è finalizzato ad accrescere la consapevolezza sul tema dell’accessibilità al museo e favorirne la piena comprensione progettuale e organizzativa, attraverso la condivisione di strumenti e approcci aggiornati alla luce del più recente dibattito internazionale. La formazione si sviluppa a partire da un’introduzione critica della materia che mette in discussione i cliché più diffusi che ne alimentano una diffusione distorta. Tra i temi salienti oggetto di approfondimento: ― La dimensione cognitiva dell’esperienza ― Leve e barriere al museo ― Progettare l’accessibilità secondo una dimensione strategica ― Accompagnare il processo all’interno di un’organizzazione: dagli obiettivi alla valutazione ― La co-progettazione ― Il ruolo della leadership e le resistenze possibili Nel corso delle due giornate sarà possibile acquisire competenze e strumenti essenziali per inquadrare un processo di progettazione dagli obiettivi alla valutazione, con dei focus dettagliati sulla mappatura delle barriere esistenti, la prototipazione e la definizione delle soluzioni e non da ultimo il coinvolgimento degli stakeholder. Il corso intende dunque accompagnare nella comprensione della materia da una prospettiva strategica, alternando teoria e attività laboratoriali, best practices ed esempi concreti, nel tentativo di sistematizzarne i capisaldi disciplinari. I riferimenti alla disabilità saranno inevitabilmente frequenti ma volendo intendere l’accessibilità nella sua accezione più ampia non saranno esclusivi; allo stesso modo, il corso guarderà alla materia e alla sua applicazione al museo nella sua più vasta dimensione organizzativa. 3° modulo | 17-18 novembre 2023 Progettare una strategia per l’accessibilità museale Programma Venerdì 17 novembre 2023 9-10.15 Introduzione e attività rompighiaccio 10.15-12 Maria Chiara Ciaccheri, Introduzione all’accessibilità: come nasce, che cos’è e che cosa non è. Destinatari, bisogni e stereotipi, presentazione e workshop 12-12.15 Pausa 12.15-13 Maria Chiara Ciaccheri, Il visitatore prevedibile: le barriere cognitive, culturali e tutte le altre, presentazione 13-14 Pausa 14-16 Maria Chiara Ciaccheri, L’accessibilità come processo: dalla definizione degli obiettivi alla mappatura delle barriere; dalla prototipazione delle soluzioni alla valutazione, presentazione e workshop 16-16.15 Pausa 16.15-17.30 Enrico Bassi, Il co-design come metodo per progettare l’accessibilità insieme, presentazione 17.30-18 Considerazioni intermedie Sabato 18 novembre 2023 9-9.15 Sintesi del giorno precedente 9.15-10 Maria Chiara Ciaccheri, L’accessibilità per il museo: il processo e gli impatti sulla dimensione organizzativa, workshop 10-11 Valeria Bottalico, L’accessibilità come visione: metodi e strategie di progettazione, presentazione 11-11.15 Pausa 11.15-12.15 Raffaella Russo Ricci, Sollecitare l’accessibilità e il cambiamento di un’istituzione: il caso delle Pastilles sonores del Musée d’Art et d’Histoire du Judaïsme di Parigi, presentazione 12.15-12.30 Pausa 12.30-13 Maria Chiara Ciaccheri, E poi? Considerazioni in plenaria Corso a cura di Maria Chiara Ciaccheri è museologa. Esperta in accessibilità, visitor experience e modalità di apprendimento dei visitatori adulti, si occupa di progettazione, formazione e ricerca, con interesse allo sviluppo strategico dell’accessibilità. Socia di ABCittà, esperta in facilitazione, collabora stabilmente con WeExhibit e numerosi musei e istituzioni pubbliche e private. Insegna Accessibilità museale presso IED Firenze, Università Cattolica del Sacro Cuore e in diversi master nazionali e internazionali. Dopo gli studi in storia dell’arte e management culturale ed un master in Learning and Visitor Studies in Museums presso l’Università di Leicester (UK), ha trascorso lunghi periodi di ricerca negli USA. Ha scritto Museum Accessibility by Design. A Systemic Approach to Organizational Change (American Alliance of Museums and Rowman & Littlefield, 2022), Il museo per tutti. Buone pratiche di accessibilità (con F. Fornasari, La Meridiana, 2021) e curato Senza titolo. Le metafore della didascalia (con A.C. Cimoli e N. Moolhuijsen, Nomos edizioni, 2020). Anna Chiara Cimoli è ricercatrice in Storia dell’arte contemporanea all’Università degli studi di Bergamo. Ha insegnato Storia sociale dell’arte all’Università degli Studi di Milano, curando anche il laboratorio di Mediazione e educazione al museo. Si è occupata per vent’anni di museologia sociale, in particolare per ABCittà, un collettivo di urbanisti e educatori. Dal 2020 è co-progettista di MUBIG, il museo di comunità del quartiere di Greco a Milano. Cura con M. Vlachou il blog “Museums and Migrations” e dirige con G. Grechi e V. Gravano la rivista di studi visivi “Roots§Routes”. È responsabile della collana Museologia presente di Nomos edizioni. Ha pubblicato Musei effimeri. Allestimenti di mostre in Italia 1949-1963 (il Saggiatore, 2007), La divina proporzione, Triennale 1951 (con F. Irace, Electa, 2007), Che cosa vedi? Musei e pubblici adolescenti (Nomos edizioni, 2017), Approdi. Musei delle migrazioni in Europa (Clueb, 2018) e curato Senza titolo. Le metafore della didascalia (con M.C. Ciaccheri e N. Moolhuijsen, Nomos edizioni, 2020). Nicole Moolhuijsen è ricercatrice e freelance, dottoranda in Museum Studies presso l’Università di Leicester (UK). Si occupa di cultura queer, accessibilità e sviluppo strategico nei musei. Su questi temi ha collaborato come ricercatrice e consulente progettuale presso istituzioni in Italia e all’estero (British Library, Fondazione Querini Stampalia, IHLIA LGBT Heritage, Museo Civico di Scienze Naturali e Archeologia di Montebelluna). Collabora con la società di allestimenti We Exhibit occupandosi della progettazione di allestimenti dal punto di vista della visitor experience. È stata ricercatrice presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia dal 2016 al 2021, dove ha svolto ricerche sull’interpretazione nei musei, sul cambiamento organizzativo e sull’impatto del COVID-19 sui musei italiani. Nel 2022 è stata Teaching Assistant per il corso di ‘Economia e Gestione dei Beni Culturali’ dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Scrive articoli accademici e divulgativi per riviste italiane e internazionali. È curatrice di Senza titolo. Le metafore della didascalia (con M.C. Ciaccheri e A.C. Cimoli, Nomos edizioni, 2020) e di ‘Questioning participation and display practices in Fine Arts Museums’ (ICOFOM Study Series, New Trends in Museology, 2015). È Vicepresidente di ICFA (ICOM - International Committee Fine Arts Museums) e membro dell’International Board della rivista Roots§Routes. Corso a cura di Viviana Gravano è curatrice e storica dell’arte contemporanea. È docente di storia dell’arte contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Milano Brera. È socia fondatrice del collettivo curatoriale “Routes Agency. Cura of contemporary arts” e del collettivo che dirige la rivista on line “Roots_Routes_ Research on visual culture”. Dirige insieme a Isabella Gaffé Attitudes_Spazio alle arti, spazio indipendente di arti contemporanee a Bologna. Ha collaborato con diversi progetti di ricerca europei e internazionali, tra i quali: REcall – European Conflict Archaeological Landscapes Reappropriation; TML_ Transnationalizing Modern Languages, co-curatela con Giulia Grechi della mostra finale Beyond Borders (Roma, Londra, New York, Melbourne, Addis Abeba e Tunisi); SPEME Questioning Traumatic Heritage: Spaces of Memory in Europe, Argentina, Colombia; PTM Pass the Mic, Università IUAV di Venezia. È Cultural Advisor dei progetti di danza contemporanea Excelsior e Amor di Salvo Lombardo/Compagnia CHIASMA di Roma. Cura il Festival RESURFACE con l’antropologa Giulia Grechi e il coreografo e teorico Salvo Lombardo/CHIASMA, finanziato dal MIC. Ha pubblicato i seguenti saggi monografici: Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (con G. Grechi, Mimesis, Milano 2016); L’immagine fotografica (Mimesis, Milano 1997); Crossing. Progetti fotografici di confine (Costa & Nolan, Milano 1998); Paesaggi attivi. Saggio contro la contemplazione (Mimesis, Milano 2012); Food Show. Expo 2015. Una scommessa interculturale persa (Mimesis, Milano 2016). Docenti Enrico Bassi laureato in “Design & Engineering” e “Design del Prodotto” al Politecnico di Milano, ha coordinato il primo Fab Lab (laboratorio di fabbricazione digitale) italiano nel 2011, Fab Lab Italia. Successivamente è stato presidente e coordinatore di Fab Lab Torino ed ora coordina OpenDot (www.opendotlab.it). Per OpenDot segue progetti Europei ed internazionali sul tema delle soluzioni opensource per la salute e la cura (www.careables.org) e dell’economia circolare (https://reflowproject.eu/). Sempre all’interno di OpenDot ha co-fondato FabCare (www.fabcare.network), un network internazionale di laboratori che lavorano per progettare soluzioni dedicate alla salute e la cura. Ha insegnato e insegna “Fabbricazione Digitale” e “Design&Engineering” in diverse università e accademie, tra cui: LABA (Libera Accademia di belle Arti di Brescia), NABA (nuova accademia di belle arti di Milano), Domus Academy (Milano) e al Master of advanced studies in interaction design della SUPSI (Lugano). Valeria Bottalico è storica dell’arte e filologa, specializzata in diritti umani, servizi educativi e accessibilità museale. Collabora con numerosi musei e istituti culturali per i quali forma il personale, crea e coordina attività educative occupandosi di accessibilità e progettazione partecipata. Fra gli altri ha collaborato con Istituto dei Ciechi di Milano, l’Accademia Carrara di Bergamo e al progetto di arte pubblica Blindwiki - La Venezia che non si vede (Biennale di Venezia 2017). Per la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia è ideatrice e curatrice di Doppio Senso. Percorsi tattili al museo, progetto di accessibilità per un pubblico con disabilità visiva, attivo in modo permanente dal 2015. Dal 2019 è responsabile dei servizi educativi e programmi di accessibilità presso Ocean Space (Venezia), spazio espositivo che si occupa di salvaguardia degli oceani e dell’ambiente attraverso la lente dell’arte. Maria Elena Colombo è responsabile del dipartimento Interpretazione, Accessibilità e Condivisione del Museo Egizio di Torino. Dal 2011 al 2015 ha lavorato come Digital Media Curator e ufficio stampa per il Museo Diocesano di Milano; in seguito ha collaborato con la casa-museo Bagatti Valsecchi. Ha insegnato Multimedialità per i beni culturali presso l’Accademia di Brera; è docente al Master in Museologia, museografia e gestione culturale e alla Scuola di Specializzazione in Archeologia dell’Università Cattolica di Milano. Ha pubblicato Musei e cultura digitale. Fra narrativa, pratiche e testimonianze (Editrice Bibliografica, 2020). Cesare Cuzzola è ricercatore alla School of Museum Studies presso il Research Centre for Museums and Galleries (RCMG), University of Leicester. Attualmente la sua ricerca studia il ruolo delle collezioni museali nella ‘socially engaged practice’, pratiche culturali che prestano particolare attenzione al loro impatto sociale. La sua tesi di dottorato indaga l’importanza della cultura materiale nei musei che trattano questioni sociali contemporanee. Elena Fierli storica dell’arte e specialista in editoria per l’infanzia e illustrazione, lavora come ricercatrice indipendente e con l’associazione Scosse sull’educazione al genere, promozione della lettura e valorizzazione delle differenze. Collabora con scuole, musei e progetti di formazione e autoformazione. PhD student in Gender Studies alla Universitat Rovira i Virgili di Tarragona nel programma di dottorato Doctorat Interuniversitari en Estudis de Gènere: Cultures, Societat i Polítiques. Docenti Vera Gheno sociolinguista, traduttrice dall’ungherese e divulgatrice, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca e per quattro anni con la casa editrice Zanichelli. Ha insegnato come docente a contratto all’Università di Firenze per 18 anni; da settembre 2021 è ricercatrice di tipo A presso la stessa istituzione. La sua prima monografia è del 2016: Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi); del 2017 è Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network (entrambi per Franco Cesati Editore). Nel 2018 è stata coautrice di Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello (Longanesi). Nel 2019 ha dato alle stampe Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi), La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli), Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu); è del 28 aprile 2020 l’ebook per Longanesi Parole contro la paura. Istantanee dall’isolamento. Nel 2021 pubblica Trovare le parole. Abbecedario per una comunicazione consapevole (con Federico Faloppa, Edizioni Gruppo Abele) e Le ragioni del dubbio. L’arte di usare le parole (Einaudi). È del 2022 Chiamami così. Normalità, diversità e tutte le parole nel mezzo (Il Margine). Nel 2023 ha curato Parole d’altro genere. Come le scrittrici hanno cambiato il mondo (BUR), e ha pubblicato Galateo della comunicazione (Cesati). Si occupa prevalentemente di comunicazione mediata tecnicamente, questioni di genere, diversità, equità e inclusione. Giulia Grechi antropologa, insegna all’Accademia di Belle Arti di Napoli. PhD in Teoria e ricerca sociale all’Università La Sapienza di Roma, è stata ricercatrice a contratto presso l’Università L’Orientale di Napoli nel Progetto EU “Mela – European Museums in an Age of Migrations”, all’interno del quale ha indagato la relazione tra musei, antropologia e arte contemporanea in chiave post/de-coloniale. È socia fondatrice della rivista on line Roots§Routes (con A.C. Cimoli e V. Gravano) e del collettivo curatoriale Routes Agency. Cura of contemporary arts (con V. Gravano), con il quale ha curato eventi di ricerca e mostre e collaborato a progetti di ricerca, tra i quali: “REcall – European Conflict Archaeological Landscapes Reappropriation” (2012-13); “Transnationalizing Modern Languages Mobility, Identity and Translation in Modern Italian Cultures”, per il quale ha curato la mostra Beyond Borders – Transnational Italy (2016-18); “Transcultural Attentiveness”, progetto del Goethe-Institut di Roma, in collaborazione con il Museo delle Civiltà di Roma e AMM-Archivio Memorie Migranti (2020-22). Ha pubblicato La rappresentazione incorporata. Una etnografia del corpo tra stereotipi coloniali e arte contemporanea (Mimesis 2016) e Decolonizzare il museo. Mostrazioni, pratiche artistiche, sguardi incarnati (Mimesis 2021). Ha curato con I. Chambers e M. Nash The Ruined Archive (Politecnico di Milano 2014), e con V. Gravano Presente Imperfetto. Eredità coloniali e immaginari razziali contemporanei (Mimesis 2016). Maria Pia Guermandi è un’archeologa classica, responsabile di progetti europei nell’ambito delle politiche del patrimonio, in particolare archeologico. Membro del Consiglio di amministrazione della Pinacoteca di Bologna e del Comitato scientifico del Parco archeologico dell’Appia Antica, è coordinatrice di Emergenza Cultura e autrice di oltre un centinaio di pubblicazioni. Manuel Meneghel guida turistica, è ideatore del progetto “Venezia Libertina” che coniuga ricerca storica, cultura letteraria libertina e turismo culturale. Nell’ambito di Venezia Libertina propone visite alla città e ai suoi musei tracciando itinerari Docenti tematici trasversali che hanno il fine di rovesciare gli stereotipi sulla fruizione turistica della città portando il pubblico - spesso di prossimità - ad approfondire i risvolti della cultura libertina veneziana. In quest’ottica ha sviluppato itinerari che intersecano la storia dell’omosessualità nei suoi aspetti sociali, artistici e letterari. Collabora in veste di guida e consulente con agenzie specializzate nel turismo LGBTQ+, associazioni culturali e di cittadinanza attiva. Raffaella Russo-Ricci è responsabile della mediazione per i musei civici di Parigi (Paris Musées), di cui fanno parte, ad esempio, il Petit Palais, il Musée d’Art Moderne de Paris e il Musée Carnavalet - Histoire de Paris. Dal 2013 al 2022 dirige il dipartimento di didattica e mediazione del Musée d’Art et d’Histoire du Judaïsme (mahJ) di Parigi. Dopo la laurea in storia dell’arte medievale e moderna conseguita all’università di Bologna, lavora nell’ambito dell’editoria d’arte prima a Milano e, successivamente, a Parigi. L’esperienza di autrice di libri e di animatrice di laboratori di storia dell’arte per ragazzi, la induce a proseguire gli studi in museologia e mediazione culturale all’Ecole du Louvre dove oggi insegna mediazione culturale. È corrispondente nazionale per la Francia di ICOM CECA (International Committee for Education and Cultural Action). Sara Sallam è egiziana, vive nei Paesi Bassi. La sua pratica artistica attraversa fotografia, cinema, scrittura, narrazione vocale, interventi d’archivio e autoproduzione di libri. Attraverso il suo lavoro, riflette sugli atteggiamenti coloniali incorporati nel turismo, nell’archeologia, nelle pratiche museali e negli archivi fotografici. Ha ricevuto sovvenzioni dalla Fondazione Magnum, dall’Arab Fund for Arts & Culture, dal Prince Claus Fund e da Mophradat. Il suo lavoro è stato selezionato per il Lange-Taylor Prize, il Friends of the Arab World Institute Award, il Kassel Dummy Award, lo Stedelijk Museum’s Art Acquisitions e il Magnum Foundation Fund. Sara è rappresentata dalla Tintera Gallery; insegna fotografia e pratiche sociali alla Willem de Kooning Academy di Rotterdam. Richard Sandell è professore ordinario di museologia e co-direttore del Research Centre for Museums and Galleries (RCMG) presso la University of Leicester (UK). Attraverso il centro di ricerca lavora in collaborazione con istituzioni culturali per sviluppare e promuovere nuove pratiche e approcci sull’equità e l’inclusione, con l’obiettivo di permettere alle organizzazioni culturali di diventare sempre più ambiziose nei loro obiettivi di rilevanza sociale. Collaborazioni recenti includono lo sviluppo dell’allestimento Being Human presso la Wellcome Collection (Londra) e un grande progetto di coinvolgimento dei pubblici su scala nazionale intitolato Prejudice and Pride con il National Trust. Nel 2017 ha pubblicato Museums, Moralities and Human Rights, che indaga come musei, gallerie e istituzioni culturali di varia natura possano contribuire a informare il dibattito morale e politico che riguarda le battaglie per l’avanzamento dei diritti umani attraverso la narrazione. Nel 2019 ha pubblicato insieme a Robert Janes il volume Museum Activism, un punto di riferimento internazionale che riguarda la svolta attivista sia nella teoria sia nella pratica museale. Scosse è un’associazione di promozione sociale attiva a Roma e sul territorio nazionale che si occupa di educazione di genere e alle differenze e lotta contro ogni tipo di discriminazione, dalla violenza contro le donne, all’omotransfobia, al bullismo.