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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO Facoltà di Studi Umanistici Corso di Laurea in Archeologia ________________________________________________________________ LA POPOLAZIONE DI LODI VECCHIO NEL VII SECOLO dC: QUADRO DEMOGRAFICO E PATOLOGICO Relatore: Prof.ssa Cristina CATTANEO Correlatore: Dott.ssa Emanuela SGUAZZA Tesi di Laurea di Silvia GIACOMETTI Matricola 809144 INDICE INTRODUZIONE ......................................................................................................................... 4 CAPITOLO 1: INQUADRAMENTO STORICO …..................................................................... 6 1.1 CENNI SULLA STORIA DI LODI VECCHIO ................................................................ 6 1.2 LO SCAVO DI VIA FREGONI (CAMPO SAN MICHELE) ........................................... 7 1.2.1 La chiesa di San Michele (saggio I) …....................................................................... 9 1.2.2 L’area cimiteriale (Saggio II) ….............................................................................. 10 1.2.3 Il quartiere artigianale di epoca romana (Saggi III-V) ............................................ 11 CAPITOLO 2: MATERIALI E METODI ................................................................................... 14 2.1 MATERIALI .................................................................................................................... 14 2.2 METODI …...................................................................................................................... 14 2.2.1 Diagnosi di specie ................................................................................................... 15 2.2.2 Numero minimo di individui ................................................................................... 15 2.2.3 Valutazione dello stato di conservazione …............................................................ 16 2.2.4 Diagnosi di sesso …................................................................................................. 16 2.2.5 Stima dell'età .…...................................................................................................... 19 2.2.6 Analisi metrica …................................................................................................... 22 2.2.7 Determinazione della statura ................................................................................... 23 2.2.8 Analisi non metrica …............................................................................................. 24 2.2.9 Analisi paleopatologica …....................................................................................... 28 CAPITOLO 3: RISULTATI.......................................................................................................... 39 3.1 QUADRO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE DI CAMPO SAN MICHELE ........................................................................................................................................ 39 CAPITOLO 4: DISCUSSIONE DEI RISULTATI ….................................................................. 48 ◦ QUADRO DEMOGRAFICO ......................................................................................... 48 ◦ QUADRO PATOLOGICO ….......................................................................................... 53 ◦ CONFRONTO CON LE NECROPOLI LONGOBARDE DI BOLGARE SAN CHIERICO, COLLECCHIO DI PARMA, TESTONA E CASTEL TROSINO …......... 59 ◦ CONFRONTO SUL PIANO PATOLOGICO CON LE NECROPOLI LOMBARDE ALTOMEDIEVALI …..................................................................................................... 62 CAPITOLO 5: CONCLUSIONI ….............................................................................................. 69 APPENDICE 1: RIASSUNTI DELLE TOMBE DEL CAMPIONE DELLA NECROPOLI DI CAMPO SAN MICHELE …....................................................................................................... 72 APPENDICE 2 …...................................................................................................................... 122 2.1 TABELLA RIASSUNTIVA DEL CAMPIONE DI TOMBE DELLA NECROPOLI DI CAMPO SAN MICHELE …......................................................................................... 123 2.2 DIAGNOSI DI SESSO ….............................................................................................. 148 2.3 STIMA DELL'ETÀ …................................................................................................... 152 2.4 DETERMINAZIONE DELLA STATURA …............................................................... 154 2.5 ANALISI METRICA …................................................................................................ 158 2.6 ANALISI NON METRICA …...................................................................................... 162 2.7 ANALISI PALEOPATOLOGICA …............................................................................. 165 BIBLIOGRAFIA …................................................................................................................... 175 INTRODUZIONE Il presente lavoro di tesi, svolto presso il Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense, Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni, Università degli Studi di Milano), si propone come obiettivo lo studio antropologico di un campione di materiale scheletrico della necropoli messa in luce in Via Fregoni (Campo San Michele) a Lodi Vecchio (LO), pertinente all'edificio di culto dedicato a San Michele. La suddetta necropoli, indagata preliminarmente già nel 1955 e messa in luce esaustivamente tra il 2007 e il 2008, mancava ancora della stesura di un quadro antropologico che permettesse la ricostruzione, sia da un punto di vista demografico che patologico, dello stato di salute e delle eventuali occupazioni degli individui che avevano trovato sepoltura in quest'area. La chiesa, attribuita in base alle fonti storiche a San Michele, è stata datata (come per estensione l'intero sepolcreto) all'inizio del VII secolo dC, nel pieno periodo della dominazione longobarda in Lombardia. I dati ottenuti sono stati confrontati con quelli delle necropoli longobarde di Bolgare San Chierico, Collecchio di Parma, Testona e Castel Trosino, le quali hanno restituito il maggior numero di materiale scheletrico sottoposto ad analisi antropologica, al fine di comparare i risultati delle popolazioni e cercare di stabilire se gli inumati di Lodi Vecchio possano essere o meno considerati appartenenti a tale etnia. Infatti, data la pressoché totale mancanza di elementi di corredo che possano testimoniare l'appartenenza ad un gruppo longobardo, e la conseguente impossibilità di procedere ad un approccio prettamente archeologico, si è tentato un avvicinamento al problema seguendo la via antropologica. Un secondo confronto sul piano patologico è stato fatto tra la necropoli di Campo San Michele e le necropoli lombarde di Villa d'Adda (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago d'Oglio (BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC), al fine di comprendere meglio lo stato di salute degli abitanti di Campo San Michele in relazione ad altre popolazioni della Lombardia altomedievale. Lo studio si è svolto su un numero minimo di 67 individui, pertinenti a 57 sepolture, di cui alcune rimaneggiate in antico o contenenti riduzioni di scheletro, attuate per far posto a nuovi 4 defunti. I soggetti erano tutti inumati e seppelliti in fosse terragne prive di corredo. Il lavoro in oggetto ha previsto una prima fase di lavaggio, restauro e studio del materiale scheletrico, gentilmente fornito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, seguita da un'analisi dei dati ottenuti al fine di ricostruire il profilo biologico (sesso, età, statura) dei soggetti e, in base a questo, capire la composizione della popolazione, l'andamento demografico, lo stato di salute e le attività fisiche svolte dagli abitanti di Lodi Vecchio. 5 CAPITOLO 1 INQUADRAMENTO STORICO 1.1 CENNI SULLA STORIA DI LODI VECCHIO (Jorio et al. 2005) Il territorio lodigiano, già interessato in età neolitica (V-IV millennio aC) dal passaggio di agricoltori e allevatori e nella successiva età del Bronzo (III-II millennio aC) dall'arrivo di artigiani metallurghi itineranti, venne stabilmente occupato a partire dal XVI secolo aC con insediamenti e necropoli protostoriche. Nel V secolo aC sorse, sul luogo della futura Lodi Vecchio, uno dei centri della cultura golasecchiana, favorito dalla posizione lungo una delle direttrici commerciali tra l'Etruria Padana e l'Europa Centrale. Nei secoli successivi fu qui stabilito uno dei primi centri delle popolazioni di origine celtica stanziate in Pianura Padana. Sebbene storicamente questo territorio fu sempre occupato dagli Insubri, Plinio il Vecchio riconduce le origini di Lodi ai Galli Boi arrivati d'Oltralpe (Plinio, Nat. Hist., 3, 124). La prima notizia certa è legata al passaggio per queste aree dell'esercito romano del console G. Flaminio durante l'inseguimento delle truppe insubri fino a Mediolanum (Milano) nel 222 aC. In seguito, tale villaggio entrò a far parte, nel 195 aC, della provincia romana della Gallia Cisalpina. Nell'89 aC divenne colonia romana; fu probabilmente in tale occasione che assunse il nome di Laus Pompeia (Jorio et al. 2005). Nel 49 aC Cesare le concesse (come per le altre colonie transpadane) il titolo di municipium, e con esso la cittadinanza romana. La felice posizione in una fertile pianura, al centro di importanti vie di comunicazione, fu motivo di prosperità, ma le costò anche grandi devastazioni ad opera sia delle truppe romane di passaggio che degli invasori barbarici, che iniziarono ad invadere la penisola nel III secolo dC. La città rientra nelle cronache nel IV secolo, quando per volere di Sant'Ambrogio divenne sede vescovile e conquistò così l'autonomia da Milano; il primo vescovo, designato dallo stesso Ambrogio nel 374, fu San Bassiano. Interessata dalla guerra greco-gotica condotta da Giustiniano contro i Goti d'Italia nel VI secolo e dalle sue devastanti conseguenze, Lodi fu conquistata dai Longobardi solo nel 575. Sotto la dominazione franca e poi ottoniana (IX-X secolo), la storia di Lodi fu legata al ruolo rilevante dei suoi vescovi: tra questi, Andrea (970-1003) pose le basi dell'autonomia della città 6 sotto forma di vassallaggio diretto del sovrano. La cacciata nel 1007 del vescovo Arderico da Vignate e dei latifondisti laudensi, favorevoli alla politica espansionistica intrapresa da Milano, operata dai borghesi e dei piccoli feudatari di Lodi, fu la causa scatenante del drammatico scontro tra Milanesi e Laudenses, che portò alla prima distruzione di Laus nel 1111. I Laudendes rimasti costruirono sei nuovi borghi suburbani, ma le condizioni imposte dai vincitori furono severissime: tra queste, fu imposto il divieto di abitare all'interno del circuito murario e di tenere il mercato settimanale, fonte primaria di ricchezza per la popolazione. Nonostante le vessazioni subite, nel giro di pochi anni Lodi riuscì a trovare la forza di risorgere. Nel 1158 i Milanesi, preoccupati per il ritrovato benessere della città nemica, resa ancora più minacciosa dall'appoggio del sovrano germanico Federico I Barbarossa, attaccarono nuovamente Lodi; la città venne completamente demolita e bruciata, cancellandola definitivamente dalla geografia dell'Italia. Grazie all'aiuto del sovrano, nell'agosto del 1158 i Laudenses ottennero la ricostruzione della città sul colle Eghezzone, affacciato sull'Adda a circa 7 km dalla distrutta Laus. La vecchia città assunse da allora il nome di Lauda Vetus, Lodi Vecchio. Lodi Vecchio divenne così cava di materiale per la nuova città, ma nonostante questo lentamente si riprese e un nuovo piccolo villaggio sorse attorno al monastero benedettino di San Pietro. Durante il XIII secolo Lodi Vecchio e il suo territorio divennero teatro di continue scorrerie, conquiste e acquartieramento di eserciti, dapprima nell'ambito della lotta che contrappose i Milanesi alle truppe di Federico II, suo figlio Enzo e Corradino di Svevia, e in seguito anche nella contesa per il controllo di Milano tra i Torriani e i Visconti. Nel XV secolo si susseguirono qui nuovi scontri tra truppe veneziane e sforzesche. In seguito a tali vicende, l'interesse per Lodi Vecchio venne meno, e fu proprio allora che si risvegliò il desiderio degli studiosi di riscoprire l'antica città, ormai completamente dimenticata. 1.2 LO SCAVO DI VIA FREGONI (CAMPO SAN MICHELE) Le indagini nella zona di Lodi Vecchio iniziarono già a partire dal Quattrocento con la nobile famiglia Cavezzali, che intraprese scavi nelle sue proprietà tra il Sillaro e l'area del presunto foro romano. Scopo dell'intervento era il ritrovamento di oggetti di pregio, venduti nel 1835 a Ferdinando I d'Asburgo e in seguito dispersi in Austria (Jorio et al. 2005). Occasionali rinvenimenti ottocenteschi hanno permesso il recupero di memorie della città antica, 7 ad esempio il tesoretto formato da gioielli e monete del III secolo dC venuto alla luce nel 1892 nella zona di Campo San Michele. Dalla metà del Novecento sono iniziate delle campagne di scavo a Lodi Vecchio, dettate anche dalla sempre maggior frequenza di ritrovamenti e dall'accresciuto interesse degli studiosi per le vicende di Laus. I primi sondaggi vennero diretti da Antonio Frova tra il 1955 e il 1958. Le indagini ripresero poi nel 1988 e sono tuttora in corso. Durante gli scavi del 1955, furono condotte tre campagne: nella zona di piazza Santa Maria, probabile area dell'antico foro romano, lungo il presunto decumano e nella zona nord-orientale della città, che è quella di maggior interesse per il presente studio. In quest'area, situata all’estremità orientale della città di Lodi Vecchio, in prossimità del corso del Sillaro e del presunto tracciato della cinta muraria di età romana, a nord dell’attuale via SS. Naborre e Felice, si trova un appezzamento di terra che conserva ancora il toponimo di “campo San Michele”. Le indagini portarono alla scoperta e alla messa in luce di un edificio di culto, orientato in senso est-ovest, ad aula unica e campanile addossato ad est dell’abside. In base alle fonti storiche e anche al particolare nome del sito, il complesso in questione fu interpretato come una chiesa dedicata a San Michele, il quale era un santo particolarmente caro ai Longobardi (Frova 1955). In base ai resti dell'edificio, sappiamo che lo stesso era stato demolito ad un livello quasi costante, a non molta profondità rispetto al terreno di coltura. L'impianto era formato da un'aula unica rettangolare, scandita da 4 pilastri in tre campate, con abside ad est ed avancorpo ad ovest con accesso a sud, utilizzato per scopi sepolcrali. Nella costruzione della chiesa erano state utilizzate differenti tecniche murarie, che rivelano più fasi costruttive: conglomerato di ciottoli nel perimetrale sud, laterizi di recupero e pietrame nel perimetrale nord (Jorio, Ridolfi 20082009). Annessa alla chiesa si sviluppava un’area sepolcrale, indagata solo in parte da Frova: davanti all’avancorpo della chiesa, addossate al muro di facciata, furono rinvenute due sepolture ad inumazione, di cui una alla cappuccina, mentre a nord dell’abside vennero scoperte tre tombe a cassa. Sempre in prossimità di via SS. Naborre e Felice, oltre alla chiesa di San Michele, furono messi in luce alcuni ambienti a pianta rettangolare, con ogni probabilità da collegare all’importante borgo esistito sia lungo questo asse viario che sulla sua prosecuzione extraurbana in direzione di Piacenza, nei pressi della basilica di San Bassiano. Purtroppo i resti archeologici rinvenuti negli scavi vennero interrati senza alcun provvedimento di tutela e del ritrovamento si perse anche la certezza dell’ubicazione, a causa dello sviluppo 8 edilizio che da lì a qualche decennio avrebbe interessato l’abitato di Lodi Vecchio. In occasione della mostra sull’antica Laus Pompeia, tenutasi nel 2005, e della compilazione di una carta archeologica dell'area, è stata proposta un’ubicazione altamente probabile del ritrovamento. 1.2.1 La chiesa di San Michele (saggio I) (Jorio, Ridolfi 2008-2009) Contestualmente a un recente piano di lottizzazione di quest’area della città, tra la fine di agosto e la prima metà di settembre del 2007 è stata effettuata un’indagine preliminare del sito. L'intervento ha permesso sia di confermare pienamente l’ipotesi di posizionamento della chiesa di San Michele, sia di riportarne alla luce la porzione orientale, comprensiva della terza campata, dell’abside e del campanile. Le murature messe in luce costituivano le fondazioni dell’edificio di culto; all’interno non sono stati identificati livelli d’uso, i quali con ogni probabilità erano già stati asportati in antico. Durante l'intervento, sono stati compiuti nuovi scavi a nord-est dell’edificio e soprattutto lungo la fascia sud-orientale della chiesa, nell'area cimiteriale già in piccola parte indagata da Frova. È stata rinvenuta una quarta sepoltura a nord dell'abside, con struttura in mattoni e mancante della copertura, purtroppo violata: all’interno erano presenti i resti parziali e sconnessi di tre individui. Altre sepolture ad inumazione sono state messe in luce nella zona immediatamente a sud del campanile: a differenza delle altre, queste sono semplici fosse terragne. I defunti erano disposti su più livelli: le tombe più superficiali, le quali contenevano solo alcune ossa prive di connessione anatomica, sono state disturbate da interventi agricoli; le sepolture più profonde, invece, le quali erano tutte singole e appartenenti a tre adulti e ad un infante, sono apparse in discreto stato di conservazione. I defunti sono stati collocati all’interno delle fosse in posizione di decubito dorsale, con un orientamento est-ovest, con il cranio rivolto ad ovest. All'interno delle tombe, non sono stati rinvenuti elementi di corredo, ad eccezione di un piccolo oggetto in ferro, forse un gancio, scoperto all’altezza del femore di una delle sepolture. La tomba dell'infante intaccava i probabili resti di una fornace; si è, quindi, ipotizzata l’esistenza di un impianto di carattere produttivo risalente ad epoca romana, e per questo precedente all’edificazione della chiesa di San Michele e alla nascita della necropoli. Alla fine dell'indagine, è stato disposto il vincolo dell'area e il reinterro delle strutture messe in luce. 9 1.2.2 L’area cimiteriale (Saggio II) Data l'importanza dei ritrovamenti effettuati nell'area di Campo San Michele, sono state disposte nuove indagini nelle altre aree interessate dall'edificio di culto. La prima campagna, tenutasi tra gennaio e marzo del 2008, ha interessato il lotto II, situato a sud della chiesa. Sono state rinvenute in totale 101 sepolture, le quali non costituiscono però l’intero campione del settore indagato; sono state, infatti, individuate ulteriori deposizioni, esterne purtroppo all'area preposta per le indagini e per questo non analizzate (Jorio, Ridolfi 2008-2009). La necropoli era posizionata lungo la fascia centrale e settentrionale del lotto; una strada in ghiaia correva lungo il lato meridionale, forse affiancata da uno stretto fossato laterale. Le deposizioni rinvenute in questo settore sono tutte in fossa terragna semplice, tranne una sepoltura con spalletta laterale, delimitata da frammenti fittili e ciottoli lungo due tratti e foderata internamente da un’asse lignea. I defunti erano tutti inumati e disposti in senso est-ovest, alcuni con rotazioni di pochi gradi su tale asse, ed erano disposti su uno o più livelli. Le fosse sono risultate sia di forma rettangolare che antropoide. La maggior parte delle sepolture erano situate nella zona settentrionale del lotto, soprattutto nel settore nord-ovest; in quest'area si sono riscontrate varie sovrapposizioni, rimaneggiamenti antropici e riduzioni di scheletro (ovvero lo scheletro in deposizione primaria è stato riesumato e successivamente le ossa sono state desposte raggruppate in una nuova collocazione all'interno della stessa tomba) (Duday 2006), messi in atto per fare posto a nuove deposizioni. Nella fascia centrale, invece, le tombe sono apparse meno numerose, disposte a maggior distanza l'una dall'altra e raramente sovrapposte. Due delle sepolture appartenevano ad infanti, e quattro a subadulti; il tipo di deposizione prevalente è quello singolo, ma sono state rinvenute anche sepolture bisome e, come già accennato, vari casi di riduzioni di scheletro. Le inumazioni erano tutte prive di corredo, se si fa eccezione per alcune monete rivenute all’interno di quattro sepolture e per qualche piccolo oggetto in bronzo o in ferro, i quali restano tuttavia di difficile interpretazione (Jorio, Ridolfi 2008-2009). L'area cimiteriale è stata attribuita all'inizio del VII secolo dC, quindi in piena dominazione longobarda (metà del VI-fine dell'VIII secolo dC) (Jorio et al. 2005). A nord-ovest del lotto, sotto alcune delle deposizioni, è stata messa in luce una canaletta realizzata con frammenti laterizi, anfore e coppi, lunga almeno 4 metri. Si è ipotizzato che fosse legata allo scolo delle acque verso un’area di raccolta, purtroppo non rinvenuta. 10 1.2.3 Il quartiere artigianale di epoca romana (Saggi III-V) (Jorio, Ridolfi 2008-2009) In seguito allo scavo del sepolcreto, ulteriori indagini sono state effettuate in corrispondenza dei lotti III-V, situati a nord e a nord-ovest della chiesa di San Michele. Durante tali ricerche sono emersi nuovi elementi utili al fine della ricostruzione delle fasi insediative dell’area. Durante questi scavi, è stato rinvenuto un quartiere artigianale di età romana, destinato alla produzione di vasellame in ceramica comune. Già nelle precedenti indagini era stata, infatti, ipotizzata la presenza di impianti produttivi nella zona, in linea con i riscontri ottenuti dalle altre aree extraurbane dello stesso periodo. Campo san Michele, infatti, era situato nell'immediato suburbio di Laus Pompeia, in prossimità del corso del fiume Sillaro e della strada per Piacenza; inoltre, nel mondo romano è spesso attestata la compresenza di aree produttive e sepolcrali. Quest'ultimo dato è confermato anche dal ritrovamento di una sepoltura ad incinerazione, databile ad età imperiale, situata in prossimità delle strutture. Il complesso artigianale comprendeva almeno sei fornaci, le quali, purtroppo, sono state rinvenute in pessimo stato di conservazione; gli impianti erano attivi in epoca imperiale. Sono, inoltre, stati messi in luce alcuni sistemi di canalizzazioni, tra i quali va ricordato quello rinvenuto nel lotto II, ed anche un pozzo per la distribuzione e l’approvvigionamento dell’acqua. Altri rinvenimenti sono quelli di alcune fondazioni murarie in materiale laterizio, con ogni probabilità da interpretare come vani di servizio legati alle attività produttive. Sono state individuate anche varie fosse di scarico, all'interno delle quali erano presenti materiali di scarto, soprattutto frammenti e contenitori quasi integri. A causa della mancanza di elementi, non è stato possibile stabilire con precisione la consequenzialità degli impianti. Nelle pagine seguenti si riportano la pianta di scavo dell'area di Via Fregoni (Campo San Michele) e il particolare della necropoli presa in esame. 11 Fig. 1: Pianta di scavo dell'area di Via Fregoni (Campo San Michele); in alto, la chiesa di San Michele, e in basso il sepolcreto 12 Fig. 2: Particolare della pianta di scavo con la necropoli di Campo San Michele 13 CAPITOLO 2 MATERIALI E METODI 2.1 MATERIALI Il materiale osteologico esaminato proviene interamente dal lotto II della necropoli di via Fregoni attigua alla chiesa dedicata a San Michele a Lodi Vecchio1. I reperti umani sono pervenuti al Labanof contenuti in grandi scatole di cartone sigillate con del nastro adesivo, ognuna contrassegnata con la sigla di scavo (LV.FR.07-II) e il numero della tomba o delle tombe ivi contenute, e con un elenco preliminare del materiale appartenente a ciascun individuo. All'interno degli scatoloni il materiale era avvolto in fogli di giornale chiusi con nastro carta, e ogni pacchetto era siglato con la dicitura di scavo, il numero di tomba e la parte dello scheletro in esso contenuta. In alcuni casi, un singolo pacchetto poteva contenere anche materiale da riferire ad altri distretti corporei o a più individui, e/o ossa animali. 2.2 METODI La prima operazione svolta è stata la pulizia dei reperti ossei, procedendo per distretti al fine di avere già una prima grossolana suddivisione. Le ossa sono state immerse in acqua fredda non corrente e pulite con un spazzolino per rimuovere la terra di scavo, avendo cura di disporre un setaccio sul fondo della bacinella al fine di evitare la perdita dei frammenti più piccoli. Le ossa lavate sono state quindi disposte in cassette di plastica rivestite con fogli di giornale e contrassegnate con la dicitura di scavo e il numero di tomba, e lasciate asciugare lontano dalla luce diretta del sole e da fonti di calore per evitarne la rottura. Una volta asciugate, si è passati al restauro delle ossa in stato frammentario, che per quanto possibile sono state ricostruite utilizzando colla idrosolubile e nastro carta. A questo punto ogni scheletro (o solo le ossa conservate) è stato disposto in posizione anatomica; nel caso in cui una singola tomba contenesse i resti scheletrici di più soggetti, è stato stimato il numero minimo di individui presenti. In seguito si è compilato un inventario delle ossa presenti, si è ricostruito il profilo biologico (sesso, età, statura ed etnia) e si è ricercata la presenza di segni patologici. 1 Si ringrazia la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia per aver messo a disposizione il materiale. 14 Infine, ultimato lo studio, ogni scheletro è stato documentato fotograficamente, e le ossa sono state suddivise per distretti corporei e riposte in sacchetti di plastica, contrassegnati ognuno da dicitura di scavo, numero di tomba e ossa contenute. All'interno di ogni sacchetto è stato posto un cartellino di carta con le stesse informazioni. 2.2.1 Diagnosi di specie Per la diagnosi di specie si sono applicate solamente le tecniche macroscopiche, che consentono di apprezzare a occhio nudo le differenze morfologiche tra la specie umana e quella animale. Le ossa animali sono state semplicemente individuate e segnalate, senza però procedere a una loro classificazione. Per poterle riconoscere, bisogna innanzitutto ricordare che le ossa dei mammiferi sono più dense e pesanti rispetto alle ossa umane con uguali dimensioni. Per quanto riguarda i frammenti di diafisi di ossa lunghe, è importante osservare il rapporto tra lo spessore della corticale e il diametro dell'osso, per cui nell'uomo lo spessore non supera solitamente un quarto dell'intero diametro della sezione trasversale, e risulta quindi più ridotto che negli altri mammiferi (Cattaneo, Grandi 2004) . Per quanto riguarda la dentizione, è utile tener presente che la dentizione erbivora è formata da lamelle occlusali parallele, mentre quella carnivora presenta un'organizzazione cuspidata delle corone (Cattaneo, Grandi 2004). 2.2.2 Numero minimo di individui Per ogni tomba è stato quindi determinato il numero minimo di individui (NMI). Tale valore rappresenta il numero minimo degli individui sicuramente presenti all'interno di una stessa unità. Prima di procedere, è necessario, per quanto possibile, ricostruire le ossa frammentate e dividerle per tipo. Nel caso di ossa pari, si procede col distinguerne le lateralità. Ulteriori distinzioni sono quelle per sesso e per età ove possibile stabilirli. Attuate le divisioni, si individuano gli elementi destri e sinistri di uno stesso tipo che risultano simmetrici in base a valutazioni morfologiche, metriche e patologiche. Si contano quindi le coppie formate e a questo numero si aggiungono gli elementi destri e sinistri spaiati: si ottiene in questo modo il NMI per il tipo di osso considerato. Si sceglie quindi il NMI maggiore tra quelli determinati e a questo si somma il numero di eventuali altri elementi non compatibili per sesso e/o età con i soggetti individuati. 15 2.2.3 Valutazione dello stato di conservazione Per valutare lo stato di conservazione del materiale scheletrico è stato preso in considerazione sia l'aspetto qualitativo che quello quantitativo. Per quanto riguarda la qualità, si è valutato l'aspetto e il grado di resistenza delle ossa; per l'aspetto qualitativo, invece, si è tenuto conto del numero delle ossa conservate. I criteri di valutazione utilizzati sono i seguenti: QUALITA' QUANTITA' Altamente degradato Scarsa Degradato Parziale Fragile Buona Conservato Ottima Tab. 1: Scala di valutazione dello stato di conservazione 2.2.4 Diagnosi di sesso Il dimorfismo sessuale è l'insieme dei caratteri che distinguono i maschi dalle femmine. Tali attributi si sviluppano completamente solo con la comparsa dei caratteri sessuali secondari. Per tale motivo, nei subadulti la diagnosi di sesso è quasi impossibile a causa dello scarso dimorfismo, mentre risulta agevole per gli adulti. Inoltre, non bisogna dimenticare alcuni fattori che possono spesso limitare una diagnosi certa: frammentarietà dei resti, come si riscontra frequentemente nei materiali archeologici, e grado di dimorfismo sessuale riscontrabile nei diversi distretti scheletrici. Adulti Per determinare il sesso in un individuo adulto si sono proposti, nel corso degli anni, diversi metodi, tutti basati sull'osservazione di una serie di caratteri morfologici e metrici specifici. Metodiche morfologiche I distretti scheletrici più interessanti a tal fine sono il cranio e il bacino. Tra i due, il bacino presenta una maggiore affidabilità (95-98%) rispetto al cranio (80%). Bisogna comunque tener presente che, nell'effettuare una diagnosi, un solo carattere non può essere discriminante per la 16 determinazione del sesso, ma occorre considerare, ove possibile, una combinazione di caratteri. Inoltre, sarà più semplice riscontrare in un singolo individuo vari caratteri intermedi o un mosaico di tratti maschili e femminili piuttosto che tutte le caratteristiche tipiche del proprio sesso. Per quanto riguarda il cranio, i punti più interessanti per la determinazione del sesso sono (Buikstra, Ubelaker 1995): PUNTI SALIENTI DEL MASCHIO FEMMINA Glabella Sporgente Appianata Margine sovraorbitario Arrotondato e spesso Sottile e tagliente Arcate sopracciliari Pronunciate Deboli o leggermente marcate Arcata zigomatica Sfiocca oltre il meato acustico esterno Processo mastoideo Grande, voluminoso e verticalizzato Piccolo e inclinato medialmente Cresta nucale Marcata Poco evidente Mandibola Robusta Gracile CRANIO Eversione goniale (margini estroflessi Gonion lateralmente) con crestoline ossee in senso sagittale Termina in corrispondenza o poco prima del meato acustico esterno Assenza di eversione goniale e crestoline ossee meno marcate Sinfisi mentoniera Prominente, angolosa e squadrata Piccola, smussa, a punta Tab. 2: Differenze morfologiche tra cranio maschile e femminile Passando invece al bacino, si nota subito come esso risulti particolarmente dimorfico, in quanto nella donna è strutturato in relazione alla gravidanza e al parto; proprio per questo, lo scavo pelvico femminile risulta largo e le ossa coxali basse, con rilievi muscolari poco marcati e pube più lungo, a differenza dell'uomo in cui lo scavo è più stretto e le ossa coxali alte, i rilievi muscolari ben visibili e il pube più corto. Inoltre, l'arco (o angolo) sottopubico appare stretto e acuto, a forma di “V” rovesciata nell'uomo, mentre è ottuso e arrotondato, a forma di “U” nella donna, e il forame otturatorio ovale con margini arrotondati nell'uomo e triangolare con margini acuti nella donna. Premesso questo, i punti salienti per la determinazione del sesso sono (Buikstra, Ubelaker 1995): PUNTI SALIENTI DEL BACINO ILEO Incisura ischiatica Solco preauricolare MASCHIO Stretta e profonda, ad angolo acuto Assente (tranne per gli individui FEMMINA Ampia e larga, ad angolo ottuso Delineato 17 obesi nel 20-30% dei casi) Superficie auricolare Pianeggiante Rilevata Andamento a S accentuato in Andamento a S poco marcato in norma superiore norma superiore Arco composto Con curva unica Con doppia curva Arco ventrale Assente Presente Concavità sottopubica Assente Presente Aspetto del ramo ischio- Allargato, robusto, con bordo pubico in norma mediale arrotondato Forma dell'osso osservato Lungo, stretto e alto, concavo di profilo internamente Cresta iliaca PUBE OSSO SACRO Articolazione sacro-iliaca Schiacciato in senso dorso-ventrale, con bordo mediale stretto e affilato, talvolta con un'esile crestolina Grande e lunga, supera in altezza i due segmenti vertebrali del sacro Corto, largo, poco arcuato Corta e piccola, non supera in altezza i due segmenti vertebrali del sacro Tab. 3: Differenze morfologiche tra bacino maschile e femminile Tra questi caratteri, quelli osservati per il pube formano la cosiddetta “Triade di Phenice”, la quale permette di risalire al sesso di un individuo avendo a disposizione anche solo un piccolo frammento di tale osso. L'affidabilità diagnostica di tale metodo è molto elevata, pari al 97% (Phenice 1969). Altro carattere che può essere talvolta rinvenuto sulla superficie posteriore del corpo del pube, lungo il margine sinfisario, è la presenza di lesioni litiche spesso riconducibili allo stiramento delle inserzioni dei muscoli retto addominale e obliquo esterno, dovute alla distensione dell'addome durante la gravidanza (Capasso, Di Tota 1991). Metodiche metriche Le misurazioni più attendibili per la determinazione del sesso di un soggetto, facilmente ottenibili con l'ausilio di un calibro a branche scorrevoli, sono quelle della testa dell’omero, del capitello radiale e della testa del femore. I dati ottenuti vengono poi confrontati con i gradi di valutazione riportati nella tabella seguente: CARATTERE METRICO FEMMINA INCERTO MASCHIO Ø MASSIMO TESTA OMERO ≤ 43 mm 44-46 mm ≥ 47 mm 18 Ø MASSIMO CAPITELLO RADIALE ≤ 21 mm 22 mm ≥ 23 mm Ø MASSIMO TESTA FEMORE ≤ 43 mm 44-47 mm ≥ 48 mm Tab. 4: Parametri metrici per la diagnosi di sesso Subadulti Come si è accennato all'inizio del capitolo, la diagnosi di sesso sugli individui subadulti risulta estremamente difficile, benché già dalla nascita inizino a svilupparsi caratteri specifici. Innanzitutto alcune informazioni possono venire dal confronto tra il grado di sviluppo dentario e quello scheletrico: a parità di sviluppo dentario, nei maschi l'accrescimento osseo è più lento. Tale raffronto, però, presenta i suoi rischi: infatti esistono anche fattori patologici o riguardanti l'affiliazione razziale che possono influire sul grado di sviluppo osseo di determinati distretti scheletrici (Scheuer, Black 2000). Talora si utilizza come criterio indicativo per la diagnosi di sesso il rilievo della superficie auricolare dell’ileo, che, come già specificato per gli adulti, risulta rilevata lungo tutta la sua circonferenza nelle femmine e pianeggiante nei maschi. Tuttavia l'affidabilità di tale criterio raggiunge solo il 60-70%, ed è utilizzabile solo per gli individui fino ai 6 mesi di età (Weaver 1980). Nella ricostruzione del profilo biologico degli individui subadulti presenti nel campione esaminato in questo studio, i criteri descritti, quando possibile, sono stati utilizzati, considerando comunque i limiti che presentano. 2.2.5 Stima dell'età Al contrario della diagnosi di sesso, quella di età risulta molto più semplice nei subadulti (si considerano generalmente subadulti tutti i soggetti che non hanno ancora raggiunto la maturità scheletrica) che negli adulti, in quanto i margini di errore legati ai metodi in uso per i secondi sono molto più ampi, con intervalli di tempo di almeno 10-15 anni. Adulti I metodi d'indagine macroscopica noti per la stima dell'età negli adulti sono basati fondamentalmente o sull'usura macroscopica dell'osso, in particolare quella di alcune 19 articolazioni. I metodi utilizzati sono quelli di Suchey-Brooks o dell'usura della sinfisi pubica, di Lovejoy o dell'usura della superficie auricolare dell'ileo, e di Iscan o dell'usura della superficie articolare sternale della quarta costa. Il metodo Suchey-Brooks si basa sull’osservazione macroscopica della morfologia della sinfisi pubica. All'interno di tale studio vengono distinti sei stadi di usura dell'articolazione, corrispondenti a sei fasce d'età, per ognuna delle quali vi è una lieve variazione tra individui di sesso maschile e femminile (Brooks, Suchey 1990). Secondo i test condotti, il metodo risulta affidabile, anche se non bisogna dimenticare che l'errore è abbastanza ampio, soprattutto negli ultimi tre stadi (±15 anni). Fig. 3: Schema rappresentante i sei stadi del metodo Suchey-Brooks su una sinfisi maschile e su una femminile, dal più giovane (1) al più vecchio (6). Per ogni stadio sono raffigurate le due varianti in cui può presentarsi la sinfisi Il metodo Lovejoy consente invece la stadiazione in otto classi di età in base al grado di usura della superficie auricolare dell’ileo, uguale per maschi e femmine (Lovejoy et al. 1985). La deviazione standard di tale metodo non è ancora conosciuta. Uno dei limiti più gravi di tale metodo è che le due superfici auricolari di uno stesso soggetto possono risultare diverse tra loro. Infine, il metodo Iscan prende in considerazione la superficie sternale della quarta costa, in particolare l'articolazione tra la porzione anteriore della costa e la cartilagine ialina che si innesta 20 sullo sterno. Bisogna specificare che la scelta del numero della costa è convenzionale. Si distinguono nove stadi, ognuno corrispondente a un intervallo di età, con una lieve differenza tra maschi e femmine (Iscan et al. 1985). Per quanto concerne il materiale osteologico oggetto di studio, non è sempre stato possibile identificare la quarta costa: in tal caso, il metodo è stato applicato alle superfici sternali rinvenute, dove è stato impiegato esclusivamente per avere una conferma indicativa dell’età, determinata preventivamente con altre metodiche. Subadulti Come già accennato, nei subadulti la stima dell'età risulta più precisa e semplice che negli adulti. I metodi di cui ci si è avvalsi per determinare l'età di tali soggetti nel presente studio sono tre: lo stato di formazione ed eruzione dentaria, la presenza e/o la fusione dei nuclei epifisari delle ossa e la lunghezza delle diafisi delle ossa lunghe. Per quanto riguarda i denti, tale metodo prevede l'osservazione della progressiva eruzione dei denti decidui e permanenti nel cavo orale. In particolare si è utilizzato lo schema creato da Ubelaker, modificato in seguito da Hillson (Hillson 1997), il quale permette l’individuazione di classi di età piuttosto ristrette, con un errore relativamente basso che va dai ± 2 mesi dei primi tre stadi ai ± 36 mesi degli ultimi; ciò è dovuto al fatto che l’ordine e il processo di eruzione dei denti è costante. 21 Fig. 4: Schema dello sviluppo dentario e delle corrispondenti età. In grigio la dentizione decidua, in bianco quella permanente Passando allo studio delle epifisi, l'indagine si basa sulla presenza e/o fusione dei nuclei epifisari delle ossa. Durante l'accrescimento osseo, i nuclei costituenti la diafisi e le epifisi sono collegati tra loro da cartilagine. Per questo, le superfici epifisarie-cartilaginee non ancora fuse mostrano una superficie ondulata e vellutata con billowing. Il termine dell'accrescimento avviene quando le epifisi si fondono a costituire l'osso maturo. Gli intervalli di età in cui avviene la fusione sono differenti a seconda dell’osso e variano nei due sessi (Scheuer et al. 2008). La valutazione delle lunghezze delle diafisi delle ossa lunghe, invece, si basa sul confronto tra le misurazioni rilevate sull'individuo e le tabelle per il confronto presenti nella letteratura, specifiche per ogni osso, che risultano differenti in base al sesso. Nel presente studio si sono utilizzate le tabelle proposte da Maresh (Scheuer, Black 2000). 2.2.6 Analisi metrica Per effettuare una corretta analisi metrica, occorre conoscere i punti di riferimento ossei, chiamati punti di repere, necessari per garantire un'omogenea valutazione tecnica. 22 Esistono degli strumenti appositi per effettuare l’analisi metrica, che sono: il metro lineare a nastro e il calibro a branche curve, per le misurazioni del cranio; il mandibolometro, per le misurazioni della mandibola; la tavola osteometrica, per le misure lineari delle ossa lunghe; il calibro a branche scorrevoli, per differenti misurazioni, tra cui quelle dei diametri delle epifisi prossimali di alcune ossa lunghe. Sulla base di queste misurazioni, è possibile talvolta (se l'integrità del materiale osseo lo permette) calcolare degli indici relativi al cranio e al post-cranio. I più importanti tra questi sono (Brothwell 1981): larghezza del cranio ————————— x100 lunghezza del cranio 1. Indice cranico cefalico : utile ai fini della diagnosi di razza. Il risultato ottenuto viene poi confrontato con i seguenti valori:  ≤ 78,9 dolicocefalia (cranio lungo e stretto)  79-82 mesocefalia  ≥ 83 brachicefalia (cranio corto e largo) 2. Indice platimerico : Ø antero-posteriore subtrocanterico ——————————————— x 100 Ø medio-laterale subtrocanterico che informa sullo stato di appiattimento del femore. La platimeria è indice di uno stato di sforzo muscolare protrattosi fin dall’infanzia e tale da indurre, per il continuo rimodellamento osseo, una conformazione appiattita del femore. 3. Indice platicnemico: Ø medio-laterale al forame nutritizio x 100 —————————————————— Ø antero-posteriore al forame nutritizio che è il corrispondente della platimeria per la tibia. 2.2.7 Determinazione della statura Tramite l'utilizzo della lunghezza massima delle principali ossa lunghe, è possibile ricostruire la statura approssimativa di un individuo adulto grazie all'inserimento di tali misure in specifiche formule di regressione. Per quanto riguarda gli individui subadulti, posto il fatto che l'accrescimento osseo in essi non è 23 ancora completo, non è possibile calcolarne la statura. Le equazioni utilizzate nel presente studio sono quelle proposte da Trotter e Gleser, riferite agli individui Europoidi (Trotter, Gleser 1952): MISURA (in cm) MASCHIO FEMMINA F = lunghezza massima femore 2,38 x F + 61,41 ± 3,27 2,47 x F + 54,10 ± 3,72 T = lunghezza massima tibia 2,52 x T + 78,62 ± 3,37 2,90 x T + 61,53 ± 3,66 O = lunghezza massima omero 3,08 x O + 70,45 ± 4,05 3,36 x O + 57,97 ± 4,43 R = lunghezza massima radio 3,78 x R + 79,01 ± 4,32 4,74 x R + 54,93 ± 4,30 Fi = lunghezza massima fibula 2,68 x Fi + 71,78 ± 3,29 2,93 x Fi + 59,61 ± 3,57 U = lunghezza massima ulna 3,70 x U + 74,05 ± 4,32 4,27 x U + 57,76 ± 4,30 F = lunghezza massima femore Fi = lunghezza massima fibula 1,31 x (F + Fi) + 63,05 1,26 x (F + Fi) + 67,09 O = lunghezza massima omero R = lunghezza massima radio 1,82 x (O + R) + 67,97 O = lunghezza massima omero U = lunghezza massima ulna 1,78 x (O + U) + 66,98 O = lunghezza massima omero F = lunghezza massima femore T = lunghezza massima tibia 0,68 x O + 1,17 x F + 1,15 x T + 50,12 F = lunghezza massima femore T = lunghezza massima tibia 1,39 x (F + T) + 53,20 O = lunghezza massima omero T = lunghezza massima tibia 1,35 x O + 1,95 x T + 52,77 Tab. 5: Equazioni per il calcolo della statura 2.2.8 Analisi non metrica I caratteri non metrici o discontinui sono aspetti qualitativi riscontrabili sull'osso che lo discostano dalla sua normale morfologia, ma che non sono riconducibili ad una patologia. La loro origine può essere connessa a fattori genetici, occupazionali o correlati allo sviluppo (Brothwell 1981; Capasso et al. 1999). Tra i caratteri non metrici del cranio, quelli riscontrati sul materiale scheletrico oggetto di studio sono i seguenti:  Metopismo: sutura che divide in due metà simmetriche la squama del frontale. Essa è causata dalla non perfetta saldatura dei due nuclei di ossificazione di tale osso e può avere un significato genetico.  Ossa wormiane: piccole ossa soprannumerarie che si formano fra le suture craniche, 24 soprattutto lungo quella lambdoidea; hanno significato genetico.  Ossa lambdoidee: una o più piccole ossa che si formano al lambda, ovvero al punto di incrocio tra l'occipitale e i due parietali; hanno significato genetico.  Foro sovraorbitale: piccolo foro presente sul frontale in prossimità del margine sovraorbitario.  Foro parietale: piccolo foro presente sul parietale in prossimità della sutura sagittale.  Foro zigomatico facciale: piccolo foro presente sull'osso zigomatico in prossimità del margine orbitario.  Foro infraorbitale accessorio: piccolo foro presente sulla faccia anteriore esterna dell'osso mascellare, inferiormente al margine infraorbitario e al di sopra della fossa per il canino.  Foro frontale: piccolo foro presente sul frontale in prossimità della sutura coronale.  Foro mastoideo: piccolo foro presente sul temporale in prossimità della sutura con l'occipitale.  Foro occipitale:: piccolo foro presente sull'occipitale in coincidenza o appena sotto alla protuberanza occipitale esterna.  Sutura mendosa: sutura che dall'asterion si prolunga verso la cresta nucale dell'occipitale senza però raggiungerla.  Osso asterion: piccolo osso situato tra il margine supero-posteriore della porzione mastoidea del temporale, il margine postero-inferiore del parietale e il margine laterale della squama occipitale; ha significato genetico.  Eversione goniale: estroflessione dei margini del gonion.  Torus palatino: esostosi presente lungo la sutura palatina; può essere causato da stress masticatori, ma anche da fattori nutrizionali e genetici.  Granulazioni del Pacchioni: lievi depressioni presenti sulla superficie endocranica solitamente del frontale o dei parietali, in prossimità della sutura sagittale, che rappresentano le impronte delle granulazioni della dura madre; spesso compaiono con l’avanzare dell’età. 25 Fig. 5: LV.FR.07-II Tb 16B (femmina, indeterminato adulto): metopismo Tra i caratteri non metrici del post-cranio, si citano quelli riscontrati sul materiale scheletrico esaminato:  Ponte posteriore dell'atlante: piccolo ponte osseo che si forma lateralmente tra la faccetta per l'occipitale e l'arco posteriore.  Faccetta dell'atlante doppia: sdoppiamento della faccetta articolare superiore per il condilo occipitale.  Foro trasverso bipartito: sdoppiamento del foro trasverso delle vertebre cervicali; ha valore genetico.  Faccetta accessoria sull'acromion: faccetta articolare aggiuntiva presente all'angolo posteriore dell'acromion della scapola, dovuta probabilmente al sollecitamento ripetuto dell'articolazione scapolo-omerale.  Apertura septale dell’omero: foro presente al terzo distale della diafisi dell’omero; è causata da fattori occupazionali (Mays 2008). Fig. 7: LV.FR.07-II Tb 20 (femmina, 50-59 anni): foro trasverso bipartito di C6 Fig. 6: LV.FR.07-II Tb 59 (femmina, 4549 anni): apertura septale omero sinistro 26  Sperone sovracondilare dell’omero: piccola protuberanza ossea presente a livello della porzione sovracondilare dell’omero; ha significato genetico (Opanova, Atkinson 2014).  Apertura sternale: fessurazione a livello del manubrio, del corpo e/o del processo xifoideo dello sterno; è causata da un difetto nello sviluppo e nell’ossificazione.  Terzo trocantere: formazione di un trocantere aggiuntivo sulla faccia posteriore del femore al punto d'inserzione del muscolo grande gluteo; è dovuto a stress occupazionale.  Faccetta di Poirier: protuberanza grossolanamente tondeggiante che si estende dalla superficie articolare della testa del femore; è causato dall'estrema flessione e abduzione del femore che produce un contatto tra il collo di tale osso e il bordo della cavità acetabolare.  Vastus notch: incisura della superficie supero-laterale della patella, causata dalla continua sollecitazione del tendine del muscolo vasto laterale del quadricipite femorale che qui si innesta; la sua genesi è legata pertanto a stress occupazionali che comportano la flessione cronica del ginocchio.  Patella emarginata: assenza del bordo laterale prossimale della patella; è causata dall'ossificazione di un secondo strato cartilagineo nella zona in cui si trova l'emarginazione.  Squatting facet: faccetta presente lungo il margine anteriore della parte distale della tibia, medialmente e/o lateralmente; è dovuta all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata.  Faccetta calcaneare doppia: sdoppiamento della faccetta articolare per il talo; ha significato genetico.  Faccetta calcaneare assente: assenza della porzione anteriore della faccetta articolare per il talo; ha significato genetico.  Faccetta del talo doppia: sdoppiamento della faccetta articolare per il calcagno.  Os trigonum: piccola protuberanza ossea presente lungo il margine posteriore del talo; è dovuto a ripetuti movimenti di dorso-flessione dell’articolazione tibia-talo, ma potrebbe anche essere associata all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata. 27 Fig. 9: LV.FR.07-II Tb 97 (femmina, 35-39 anni): faccetta di Poirier del femore sinistro (frecce) Fig. 11: LV.FR.07-II Tb 92 (maschio, 45-49 anni): faccetta calcaneare doppia sul calcagno sinistro (frecce) Fig. 8: LV.FR.07-II Tb 100 (maschio, 4044 anni): squatting facet mediale della tibia destra (frecce) Fig. 10: LV.FR.07-II Tb 100 (maschio, 4044 anni): faccetta del talo doppia sul talo sinistro (frecce) 2.2.9 Analisi paleopatologica Lo studio dei segni che possono essere ricondotti a determinate patologie è un strumento molto utile per la ricerca antropologica in quanto permette di ottenere informazioni circa lo stato di salute, la qualità della vita e le occupazioni della popolazione studiata. La disciplina che si occupa di tale campo è la paleopatologia. Le malattie in grado di lasciare segni sull'osso operano su questo tessuto un insulto di varia natura (meccanico, chimico, biochimico), generando una risposta che può essere di due tipi: osteolitica, che provoca cioè un riassorbimento del tessuto osseo, oppure osteoproliferativa, che 28 al contrario ha come conseguenza un'apposizione ossea. Ovviamente non bisogna dimenticare che, per essere visibile sullo scheletro, una patologia deve aver agito per un tempo abbastanza prolungato, tale da consentire all’agente patogeno di alterare il tessuto osseo. Inoltre, al fine di riconoscere adeguatamente determinate patologie, può essere utile ricordare che alcune di esse colpiscono elettivamente determinati distretti scheletrici con manifestazioni peculiari facilmente distinguibili, a differenza di altre malattie che lasciano sull'osso segni aspecifici e non sono quindi riconducibili ad un quadro specifico. L’analisi paleopatologica del materiale osseo preso in esame si è basata sull’osservazione macroscopica delle ossa. Le patologie riscontrate appartengono alle seguenti classi:  neoplastiche: le ossa possono riportare segni di tumori primari o secondari (metastasi); nello specifico, nell'unico caso in cui sono stati riscontrati, si presentano come piccoli osteomi di forma ovalare.  traumi: sono lesioni causate da un insulto meccanico. Sul materiale preso in esame sono stati riscontrati solo traumi ante-mortem, ovvero riconducibili ad un periodo antecedente alla morte del soggetto.  congenite: sono malattie presenti già alla nascita, che possono avere significato genetico, ovvero essere correlate ad alterazioni dei geni, oppure essere acquisite, cioè indotte da fattori esogeni durante la gestazione. Nel materiale in esame sono attestati: ◦ spina bifida occulta: malformazione dell’osso sacro che consiste nell’incompleta fusione di uno o due archi neurali posteriori, senza che vi sia protrusione del midollo. È una patologia asintomatica, che non preclude lo svolgimento di una vita regolare. ◦ lombarizzazione del primo segmento del sacro: variante anatomica della prima vertebra sacrale, la quale appare in parte o in tutto simile ad una vertebra lombare. Come conseguenza della parziale o totale divisione del segmento in questione dal sacro, si ha la formazione di uno pseudodisco cartilagineo nelle forme incomplete o di un disco vero e proprio nelle forme complete.  degenerative-artrosiche: sono patologie che colpiscono prevalentemente le articolazioni, che subiscono progressive alterazioni. Quella maggiormente riscontrata sul materiale analizzato è l'artrosi, che insorge quando in un’articolazione si verifica uno squilibrio tra 29 resistenza della cartilagine e sollecitazioni funzionali. Tale patologia può essere favorita da molteplici fattori, quali l’età, la familiarità, l’obesità, le condizioni e il tipo di lavoro, la concentrata o alterata distribuzione delle sollecitazioni meccaniche sulla superficie articolare. I segni più caratteristici dell'artrosi sono: ◦ eburneazione: formazione di una superficie liscia e lucente, che ricorda l’avorio, dovuta allo sfregamento di due capi ossei. ◦ lipping: limitata formazione di nuovo tessuto osseo ai margini dell’articolazione. ◦ becchi osteofitici: osteoproduzioni di forma irregolare, spesso riscontrabili in corrispondenza dei margini dei corpi vertebrali. ◦ noduli di Schmorl: lesioni litiche causate dall’erniazione del nucleo polposo del disco intervertebrale in seguito allo sfibramento della capsula che lo circonda. Fig. 12: LV.FR.07-II Tb 89 (maschio, 30-34 anni): nodulo di Schmorl su una vertebra toracica (frecce azzurre)  Fig. 13: LV.FR.07-II Tb 59 (femmina, 45-49 anni): osteoartrosi della testa del femore sinistro, con produzioni di becchi osteofitici ed eburneazione (frecce) metaboliche: sono patologie che causano un’alterazione dei processi metabolici dell’organismo. In particolare, nel materiale oggetto di studio è stata rinvenuta la presenza di cribra parietalia, ovvero una porosità più o meno accentuata della teca cranica. Tale alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, sia acquisita che genetica, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche.  stress markers: sono alterazioni morfologiche delle ossa e dei denti in risposta a stress subiti dall’organismo. Nel materiale studiato è stata rilevata la presenza di: 30 ◦ cribra orbitalia: porosità più o meno accentuata nella zona del tetto delle orbite, da legarsi (come già riscontrato per la cribra parietalia) a stati di anemia carenziale, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche (Hengen 1971). Fig. 14: LV.FR.07-II Tb 54B (possibile maschio, 14-16 anni): cribra orbitalia ◦ ipoplasia dello smalto, ovvero un arresto temporaneo nella deposizione dello smalto sulla corona del dente, avvenuto durante le sue fasi di sviluppo. Può essere causata da molteplici fattori, che sono principalmente: anomalie ereditarie (presenti dalla nascita e difussa su tutta la corona), traumi localizzati (appaiono su un singolo dente o su quelli adiacenti) e soprattutto insulti di tipo metabolico, causati da malnutrizione e/o da malattie infettive insorte nel corso della formazione della corona dentaria che hanno diminuito le difese immunitarie dell'individuo (Belcastro et al. 2004). L'ipoplasia si manifesta sotto forma di linee e fori sulla superficie dentaria o assenza di smalto su una significativa area di dentina (Mackay, Thomson 2005); siccome i denti non subiscono variazioni durante la vita, queste alterazioni sono permanenti e riscontrabili a qualsiasi età. In base alla posizione del difetto ipoplastico, è possibile calcolarne l'età di insorgenza in base a specifiche equazioni di regressione. Le equazioni utilizzate nel presente studio sono quelle di Goodman e Rose (Goodman, Rose 1990): DENTI MASCELLARI MANBIOLARI I1 Età = (0.454 x h) + 4.5 Età = (0.460 x h) + 4.0 I2 Età = (0.402 x h) + 4.5 Età = (0.417 x h) + 4.0 C Età = (0.625 x h) + 6.0 Età = (0.588 x h) + 6.5 P3 Età = (0.494 x h) + 6.0 Età = (0.641 x h) + 6.0 P4 Età = (0.467 x h) + 6.0 Età = (0.641 x h) + 7.0 31 M1 Età = (0.448 x h) + 3.5 Età = (0.449 x h) + 3.5 M2 Età = (0.625 x h) + 7.5 Età = (0.580 x h) + 7.0 Tab. 6: Equazioni di regressione per il calcolo dell'età di insorgenza dell'ipoplasia (Legenda: h: distanza in mm tra il punto di mezzo della giunzione cemento-smalto e la porzione occlusale della linea ipoplasica)  entesopatie e stress occupazionali: le entesopatie sono alterazioni delle entesi, ovvero le inserzioni di un tendine o di un legamento su un osso; esse possono avere un’origine meccanica, metabolica, infiammatoria e si distinguono in osteolitiche e osteofitiche (Mariotti et al. 2004). Gli indicatori di stress occupazionali sono alterazioni morfologiche e patologiche dovute ad attività lavorative. Lo sviluppo significativo delle inserzioni muscolari testimonia una sollecitazione intensa e ripetuta della muscolatura e può essere indicativo del tipo di attività svolto. Sul materiale in esame sono stati riscontrati: ◦ entesopatia del muscolo miloioideo; ◦ entesopatia del legamento costoclavicolare e solco costoclavicolare: sulla faccia inferiore della clavicola, in prossimità dell’estremità sternale, nel punto di inserzione del legamento costoclavicolare, che unisce il cingolo scapolare al tronco. Una particolare sollecitazione di questo legamento si ha, ad esempio, nel piegare le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico oggetti pesanti e trasportarli; altre cause riportate nella letteratura sono l'aratura della terra, la caccia o la costruzione di case con il trasporto di pietre (Galera, Garralda 1993). ◦ entesopatia del legamento conoide; ◦ entesopatia del muscolo trapezio; ◦ entesopatia del muscolo deltoideo della clavicola; ◦ entesopatia del grande pettorale: sul labbro laterale del solco intertubercolare dell’omero, dove trova inserzione il muscolo grande pettorale, che abduce, flette o estende e ruota medialmente il braccio quando il torace è fisso oppure solleva il torace quando gli arti sono fissi. ◦ entesopatia del deltoide dell'omero; ◦ entesopatia del tricipite dell'omero; ◦ entesopatia del brachioradiale; ◦ entesopatia del brachiale del radio: sull’emiporzione posteriore della tuberosità del radio, dove trova inserzione il muscolo bicipite brachiale, che stabilizza l'articolazione scapolo-omerale, flette e adduce il braccio e flette e supina l'avambraccio. Se 32 l'entesopatia è bilaterale, può essere causata dal trasporto di carichi pesanti tenendo i gomiti piegati; in letteratura è associata a numerose attività, come il trasporto di acqua, la costruzione di case in pietra e i lavori agricoli in generale (Galera, Garralda 1993). ◦ entesopatia del flessore lungo del pollice; ◦ entesopatia del brachiale dell'ulna: sulla tuberosità dell'ulna, sulla faccia inferiore del processo coronoideo, dove trova inserzione il muscolo brachiale, che flette l'avambraccio. Questo muscolo subisce particolari sollecitazioni quando, ad esempio, si sollevano carichi pesanti a partire da una posizione accovacciata (Capasso et al. 1999). ◦ entesopatia del tricipite dell'olecrano; ◦ entesopatia del pronatore rotondo; ◦ entesopatia del pronatore quadrato; ◦ entesopatia del muscolo profondo delle dita; ◦ ipertrofia del flessore: sulle falangi della mano, a livello della guaina dei muscoli flessori delle dita. Una sollecitazione particolare di questi muscoli si ha, ad esempio, nel trattenere saldamente arnesi e utensili con le mani (Capasso et al. 1999). ◦ entesopatia della linea aspera: nel punto in cui trovano inserzione i muscoli adduttori, che abducono la coscia. Una particolare sollecitazione di tali muscoli si ha negli sforzi per il mantenimento della posizione eretta in condizioni instabili, ad esempio durante la deambulazione su terreni sconnessi, in discesa, o nella posizione di equilibrio che si assume quando si cavalca o si guida un carro (Capasso et al. 1999; Molleson, Hodgson 1993). ◦ entesopatia del grande gluteo; ◦ entesopatia del vasto mediale; ◦ entesopatia del grande adduttore; ◦ entesopatia del legamento ileo-femorale; ◦ entesopatia del legamento patellare; ◦ entesopatia della linea del soleo: nel punto in cui si inserisce il muscolo soleo, che flette l’articolazione tibio-tarsica e determina l’inversione del piede. ◦ entesopatia del popliteo; ◦ entesopatia del quadricipite; ◦ entesopatia del tibiale posteriore; ◦ entesopatia del flessore lungo delle dita; 33 ◦ entesopatia del peroneo lungo; ◦ entesopatia della membrana interossea; ◦ entesopatia del tendine d'Achille: nella parte mediana della superficie posteriore del calcagno, dove trova inserzione il tendine per i muscoli gastrocnemio e soleo, che fornisce una riserva di energia elastica nel salto, nella camminata e nella corsa. Solitamente l'ipertrofia di tale inserzione muscolare è dovuta a microtraumi causati dall'iperflessione della pianta, dalla deambulazione su superfici dure o su terreni sconnessi o dalla posizione di equilibrio assunta in condizioni instabili, ad esempio guidando un carro (Galera, Garralda 1993; Molleson, Hodgson 1993). ◦ sperone del processo mediale. Fig. 16: LV.FR.07-II Tb 55A (maschio, 30-34 anni): solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b OL) Fig. 15: LV.FR.07-II Tb 61 (maschio,>60 anni): entesopatia bilaterale del tendine d'Achille (frecce) (grado 2 OF) Nel presente studio, è stato utilizzato il metodo standardizzato per valutare il grado di sviluppo delle entesopatie proposto da Mariotti, Facchini e Belcastro (Mariotti et al. 2004). Tale metodo prevede innanzitutto la divisione delle entesopatie in osteoproliferative (OF) e osteolotiche (OL), come già specificato in precedenza. Per ogni gruppo è prevista una scala di sviluppo: OSTEOPROLIFERATIVE (OF) OSTEOLITICHE (OL) 0. Assenza di formazioni proliferative 0. Assenza di osteolisi 1. Proliferazione minima (< 1 mm) 1. Presenza di lieve porosità (fori con Ø < 1 mm) 2. Proliferazione chiara (1 - 4 mm) 2. Porosità diffusa (fori con Ø 1 mm ca.) o piccola area erosiva (ca. 4 mm in lunghezza o Ø) 3. Proliferazione sostanziale (> 4 mm) 3a. Varie piccole aree di erosione (ca. 4 mm in lunghezza o Ø) 34 3b. Almeno un'area osteolitica estesa e profonda (> 4 mm in lunghezza o Ø) Tab. 7: Gradi di sviluppo delle entesopatie Fig. 17: Schema delle entesopatie principali riscontrate sul materiale in esame  dentarie: possono fornire informazioni circa l’igiene orale, la dieta, gli stress, le attività occupazionali di un individuo. Le patologie rilevate sono: ◦ tartaro: mineralizzazione della placca batterica, costituita da un denso accumulo di microrganismi sulla superficie dentaria. ◦ carie: patologia di origine infettiva, caratterizzata dalla perdita progressiva di smalto e dentina. Generalmente fasi di mineralizzazione o arresto si alternano a fasi di distruzione, così che la carie procede molto lentamente e una cavità pulpare può 35 rimanere stabile per mesi o anche per anni. Se non curata, può portare alla completa distruzione del dente e alla formazione di ascessi, nonché alla perdita del dente stesso. La disseminazione per via ematogena dell'infezione può inoltre causare anche gravi complicazioni infettive a distanza, come meningiti e osteomieliti (Ortner 2003). ◦ ascesso: raccolta di pus nella cavità pulpare, la cui causa principale è da riscontrare in carie e malattie parodontali. L'accumulo di questo pus, ovvero un materiale liquido costituito da detriti cellulari e da batteri, e la conseguente infiammazione provoca una pressione sull’osso tale da sviluppare una fistola attraverso cui avviene il drenaggio del materiale all’esterno. Solo questo stadio dell'ascesso può essere riconosciuto a livello archeologico. L'ascesso è frequentemente causa della perdita di un elemento dentario intra-vitam. ◦ usura dello smalto: progressiva perdita dello smalto e, successivamente, della dentina. Nel presente studio l'usura è stata valutata secondo i modelli proposti da Smith (Smith 1984): Fig. 18: Gradi di usura dentaria dello smalto. In nero è rappresentata la dentina esposta. I vari gradi di usura sono stati poi raggruppati in tre stadi principali:  usura lieve (gradi 1-3)  usura media (gradi 4-5)  usura grave (gradi 6-8) ◦ edentulia: perdita ante mortem di un dente, cui segue il riassorbimento alveolare. ◦ agenesia: mancato sviluppo di un elemento dentario. 36 ◦ denti soprannumerari: sviluppo di uno o più denti in soprannumero. Fig. 20: LV.FR.07-II Tb 60 (maschio, 35-56 anni): mandibola con tartaro sulla superficie buccale degli incisivi centrali e laterali e sul canino sinistro (frecce)  Fig. 19: LV.FR.07-II Tb 77 (maschio, 45-49 anni): arcata superiore con usura dello smalto (grave agli incisivi, media sugli altri denti e lieve sul terzo molare destro) ed edentulia del primo molare destro e sinistro (frecce) infiammazioni aspecifiche: sono reazioni del tessuto osseo ad un insulto di diversa natura (come un'infezione o un trauma). Tra i processi infiammatori riscontrati sul materiale oggetto di studio, si segnalano in particolare: ◦ periostite: infiammazione che interessa la membrana connettivale che riveste esternamente l'osso. La periostite può avere molteplici origini: traumatiche (dall'esterno), infettive (dall'interno, attraverso il circolo sanguigno) oppure può essere determinata da vene varicose (Larsen 1997; Mann e Murphy 1990). Una delle localizzazioni più comuni della periostite è la diafisi anteriore della tibia (Ortner 2003). Fig. 21: LV.FR.07-II Tb 61 (maschio, >60 anni): periostite al terzo prossimale della tibia sinistra (frecce) ◦ osteofitosi auricolare: piccoli osteofiti irregolari che si formano lungo il margine del meato acustico esterno. La sua eziologia può essere legata a fenomeni infiammatori 37 dell’orecchio esterno, come l’otite (Frayer 1988). ◦ osteomielite: infiammazione che interessa sia la membrana connettivale, che riveste esternamente l'osso, sia la cavità midollare. L'osteomielite può avere diverse origini: ematogena (tramite il circolo sanguigno), infettiva (per diretta diffusione da un organo distante o adiacente), tramite lesioni penetranti o morsi di animali, oppure traumatiche (a seguito di una frattura esposta). Una delle localizzazioni più comuni dell'osteomielite è la parte prossimale della tibia. Se non trattata, l'osteomielite può persistere per anni, con gravi complicazioni e ulteriori infezioni che possono portare anche alla morte del soggetto (Waldron 2008).  altro: questa categoria raggruppa tutti quei segni che non è possibile ricondurre con precisione a nessuna delle classi di patologie sopra descritte. Si tratta principalmente di osteoproliferazioni, aree caratterizzate da porosità, fori, anomalie di fusione. 38 CAPITOLO 3 RISULTATI 3.1 QUADRO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE DI CAMPO SAN MICHELE La popolazione in esame è rappresentata da un numero minimo di 67 individui, di cui 47 sono adulti e 9 sono subadulti, mentre i restanti 11 sono indeterminati, ovvero non è stato possibile stabilirne l'età (grafico 1). LV.FR.07-II: COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE 16% 13% ADULTI SUBADULTI INDETERMINATI 70% Grafico 1: Composizione della popolazione rinvenuta a Campo San Michele presso Lodi Vecchio. Col il termine “indeterminati” (in rosa) sono stati indicati i soggetti per i quali non è stato possibile a stabilire l'età. In totale, sono presenti 29 individui maschi, di cui 6 tali solo in via di possibilità, e 26 femmine, di cui 3 solo possibili, 4 indeterminati subadulti e 8 indeterminati, ovvero quegli individui di cui non si è potuto determinare né il sesso né l'età (grafico 2). In particolare, tra gli adulti sono stati riscontrati 24 individui maschi, di cui 1 possibile, e 22 femmine, di cui 1 tale solo in via di possibilità. Tra gli individui subadulti di cui si è riusciti ad ipotizzare il sesso, vi sono 3 possibili maschi e 2 possibili femmine, mentre per gli altri 4 soggetti non vi erano elementi sufficienti o abbastanza dimorfici per effettuare la diagnosi. 39 LV.FR.07-II: DIAGNOSI DI SESSO 12% 6% 43% MASCHI FEMMINE INDETERMINATI SUBADULTI INDETERMINATI 39% Grafico 2: Composizione demografica della popolazione in esame. L’espressione “indeterminati subadulti” designa i soggetti subadulti di cui non è stato possibile ipotizzare il sesso; l'espressione “indeterminati” indica, invece, i soggetti di cui non si conosce né il sesso né l’età. Le fasce d'età rappresentate sono abbastanza eterogenee, benché sia da segnalare la mancanza di soggetti di età inferiore agli 11 anni e superiore ai 65 anni. La popolazione comprende 3 individui tra 11 e 15 anni, 6 individui tra 16 e 20 anni, 6 individui tra i 21 e i 35 anni, 30 individui tra i 36 e i 50 anni e 5 individui tra i 51 e i 65 anni. Inoltre, vi sono 6 individui sicuramente adulti di cui non è stato possibile determinare con precisione l'età e 11 indeterminati, ovvero quei soggetti di cui non è stato possibile neppure una distinzione tra adulto e subadulto (grafico 3). In particolare, i soggetti tra gli 11 e i 15 anni comprendono 3 possibili maschi, 1 possibile femmina e 1 individuo di sesso indeterminato; gli individui tra i 16 e i 20 anni sono formati da 2 possibili femmine e 2 soggetti di cui non è stato possibile effettuare la diagnosi di sesso; i soggetti tra i 21 e i 35 anni comprendono 3 maschi e 3 femmine; tra gli individui tra i 36 e i 50 anni, che costituiscono il nucleo più consistente della popolazione, vi sono 14 maschi e 15 femmine; tra gli indeterminati adulti troviamo 1 maschio, 1 possibile maschio e 1 possibile femmina; infine, gli indeterminati sono formati da una femmina, un possibile maschio e 10 soggetti di cui, oltre all'età, non è noto neppure il sesso. 40 LV.FR.07-II: CLASSI D'ETA' 45% 30 11-15 25 16-20 21-35 20 36-50 15 16% 10 5 9% 4% 9% 7% 9% 51-65 INDETERMINATI ADULTI INDETERMINATI 0 Grafico 3: Distribuzione della popolazione in esame per fasce d’età. Con il termine “indeterminati adulti" si indicano quei soggetti per i quali non si è riusciti a stabilire un’età determinata, pur essendo sicuramente adulti; gli "indeterminati" sono, invece, tutti quegli individui di cui non si conosce né il sesso né l’età. La statura media calcolata per la popolazione di sesso maschile è di 169 cm circa, mentre per le femmine si aggira intorno ai 157 cm; la statura media totale della popolazione, invece, è di circa 163 cm. Per quanto riguarda la diagnosi di razza, a causa della frammentarietà dei reperti, tra gli indici utili del cranio è stato possibile calcolare unicamente l'indice cranico cefalico su 9 individui. Di questi, 7 sono dolicocefali, ovvero presentano un cranio lungo e stretto, 1 è mesocefalo, ovvero con una proporzione media tra lunghezza e larghezza, e 1 è brachicefalo, ovvero con cranio corto e largo (grafico 4). 41 LV.FR.07-II: INDICE CRANICO CEFALICO 11% 11% DOLICOCEFALO MESOCEFALO BRACHICEFALO 78% Grafico 4: Distinzione dei tipi di cranio studiati in base all'indice cranico cefalico. Con il termine "dolicocefalo" di indica un cranio lungo e stretto; “mesocefalo” è un cranio con proporzioni medie tra lunghezza e larghezza; infine, "mesocefalo" designa un cranio largo e corto. Considerando, invece, gli altri indici calcolati, si ricordano l'indice platimerico, riferito allo stato di appiattimento del femore, e l'indice platicnemico, che riguarda l'appiattimento tibiale. Per quanto riguarda il primo indice, a fronte di un totale di 43 individui su cui è stato possibile calcolarlo, sono stati riscontrati 5 casi di iperplatimeria, ovvero un forte appiattimento del femore in senso antero-posteriore, 14 casi di platimeria, con appiattimento del femore sempre in senso antero-posteriore, 18 casi di eurimeria, termine con il quale si indica un femore arrotondato, e 6 casi di stenomeria, con appiattimento trasversale del femore. Passando, invece, all'indice platicnemico, il quale è stato calcolato su un totale di 44 individui, sono stati riscontrati 2 casi di platicnemia, ovvero un appiattimento trasversale della tibia, 9 casi di mesocnemia, termine con il quale si indica una tibia con moderato appiattimento, e 33 casi di eurimeria, i quali non presentano appiattimento della tibia. Dall'analisi paleopatologica effettuata, sono risultate le seguenti malattie (grafico 5): 42 LV.FR.07-II: PATOLOGIE 8% 0,4% NEOPLASTICHE 20% DEGENERATIVE-ARTROSICHE 11% CONGENITE 2% STRESS MARKERS METABOLICHE ENTESOPATIE E STRESS OCCUPAZIONALI 9% 23% 1% TRAUMI DENTI INFIAMMAZIONI ASPECIFICHE 1% 24% ALTRO Grafico 5: Distribuzione delle classi patologiche all'interno della popolazione in esame. In particolare, per ogni classe patologica, sono presenti (tabella 1): MALATTIE NEOPLASTICHE TRAUMI MALATTIE CONGENITE ARTROSI MALATTIE METABOLICHE STRESS MARKERS ENTESOPATIE E STRESS OCCUPAZIONALI OSTEOMI 1 0,2% CRANIO 1 0,2% ALTRI DISTRETTI 1 0,2% SPINA BIFIDA OCCULTA 3 0,7% LOMBARIZZAZIONE PRIMA VERTEBRA SACRALE 1 0,2% RACHIDE 37 9% ALTRI DISTRETTI 43 10% CRIBRA PARIETALIA 2 0,5% GOTTA 1 0,2% CRIBRA ORBITALIA 9 2% IPOPLASIA DELLO SMALTO 16 4% CRANIO 2 0,5% CINGOLO SCAPOLARE 38 9% ARTI SUPERIORI 44 10% ARTI INFERIORI 50 12% 43 DENTI INFIAMMAZIONI ASPECIFICHE USURA DELLO SMALTO 51 12% TARTARO 36 8% CARIE 15 3% ASCESSO 6 1% EDENTULIA 26 6% AGENESIA 1 0,2% DENTI SOPRANNUMERARI 1 0,2% PERIOSTITE 22 5% 3 0,7% 19 4% OSTEOFITOSI AURICOLARE ALTRO Tabella 1: Si riportano le patologie riscontrate all'interno della popolazione in esame. I valori si riferiscono al NMI di individui che presentano le patologie. Con il termine “altro” si sono raggruppati tutti quei segni non riconducibili con precisione alle altre classi patologiche indicate. Si osserva, quindi, che all'interno della popolazione in esame sono ben attestate le entesopatie (54 individui). Si nota, più precisamente, che sono molto diffuse tra gli individui adulti (46 casi, di cui 23 maschi e 23 femmine), con una ripartizione abbastanza equa tra arti superiori ed inferiori (grafico 6). LV.FR.07-II: INCIDENZA DELLE ENTESOPATIE 25% 50 45 20% 40 21% 18% 35 15% 30 25 20 15 CRANIO CINGOLO SCAPOLARE ARTI SUPERIORI MANI ARTI INFERIORI PIEDI 10 5 1% 0 Grafico 6: Frequenza delle entesopatie riscontrate nei distretti corporei della popolazione in esame. 44 Seguono in ordine di incidenza i vari fenomeni dentari (53 individui), il più diffuso dei quali è rappresentano sicuramente dall'usura dello smalto, con 51 casi. Ben attestati sono anche i segni indicativi di patologie artrosiche (46 individui), talvolta anche di grave entità, riscontrati soprattutto sulla popolazione adulta (40 casi, di cui 19 maschi e 21 femmine) e localizzati principalmente sul rachide, ma con distribuzione abbastanza eterogenea anche sul resto dello scheletro (grafico 7). LV.FR.07-II: INCIDENZA DELL'ARTROSI 40 29% RACHIDE 35 30 TRONCO SPALLE 21% ARTI SUPERIORI 25 14% MANI 14% BACINO 20 10% 15 6% PIEDI 4% 10 5 ARTI INFERIORI 2% 0 Grafico 7: Frequenza dell'artrosi riscontrata nei distretti corporei della popolazione in esame. Infine, sono da considerare i caratteri non metrici o discontinui. Nella popolazione studiata, i caratteri riscontrati sono (tabella 2): 45 CRANIO POST-CRANIO FORO SOVRAORBITALE 14 5% GRANULAZIONE DEL PACCHIONI 26 10% EVERSIONE GONIALE 22 8% OSSA WORMIANE SUTURA SAGITTALE 1 0,4% OSSA WORMIANE SUTURA LAMBDOIDEA 16 6% OSSA LAMBDOIDEE 2 0,8% SUTURA MENDOSA 1 0,4% METOPISMO 5 2% FORO PARIETALE 19 7% FORO ZIGOMATICO FACCIALE 9 3% FORO FRONTALE 2 0,8% FORO MASTOIDEO 7 3% FORO INFRAORBITALE ACCESSORIO 5 2% FORO OCCIPITALE 5 2% OSSO ASTERION 1 0,4% TORUS PALATINO 3 1% MOLARE MONORADICOLARE 1 0,4% PONTE POSTERIORE ATLANTE 1 0,4% FACC DOPPIA ATLANTE 3 1% FORO TRASVERSO BIPARTITO 5 2% APERTURA STERNALE 1 0,4% FACCETTA ACCESSORIA ACROMION 1 0,4% APERTURA SEPTALE OMERO 2 0,8% SPERONE SOVRACONDILARE OMERO 1 0,4% III TROCANTERE FEMORE 17 6% FACCETTA POIRIER FEMORE 11 4% VASTUS NOTCH 6 2% PATELLA EMARGINATA 1 0,4% SQUATTING FACETS TIBIA 23 8% FACCETTA DOPPIA CALCAGNO 27 10% FACCETTA ASSENTE CALCAGNO 1 0,4% FACCETTA DOPPIA TALO 15 6% OS TRIGONUM 13 5% DEPRESSIONE TALO 1 0,4% FORMA ANOMALA NAVICOLARE 1 0,4% Tabella 2: Si riportano i caratteri non metrici riscontrati all'interno della popolazione in esame. I valori si riferiscono al NMI di individui che li presentano. 46 Per quanto concerne il cranio, oltre alla granulazione del Pacchioni (26 individui) e all'eversione goniale (22 casi), i caratteri maggiormente presenti sono il foro parietale (19 individui) e le ossa wormiane alla sutura lambdoidea (16 casi), le quali hanno significato genetico. Passando, invece, al post-cranio, sono stati rinvenuti in maggior misura rispetto agli altri caratteri lo sdoppiamento della faccetta calcaneare (27 individui), il quale ha un'origine genetica, e le squatting facets tibiali (23 casi), da ricondurre ad uno stress dovuto all'assunzione ripetuta della posizione accovacciata. 47 CAPITOLO 4 DISCUSSIONE DEI RISULTATI Dallo studio delle 57 sepolture provenienti dalla necropoli di Campo San Michele è emerso un numero minimo di 67 individui. Analizzando più in dettaglio, e considerando che nel settore nord-ovest si sono riscontrate varie sovrapposizioni di tombe, si può concludere che, delle 57 sepolture studiate, 39 sono singole, 4 sono multiple contemporaneanee, mentre 14 sono multiple, ma gli individui sono stati seppelliti in tempi differenti. Di queste ultime, 8 sono rimaneggiamenti antropici o riduzioni di scheletro, con ogni probabilità messi in atto per fare posto a nuove deposizioni (Jorio, Ridolfi 2008-2009). Quesito interessante riguardo la necropoli di Campo San Michele, innanzitutto considerando il periodo a cui risale (inizio del VII secolo dC, piena dominazione longobarda in Lombardia), è se gli inumati presenti possano appartenere o meno a un gruppo di Longobardi. Data la pressoché totale assenza di elementi di corredo che possano testimoniare l'appartenenza a tale gruppo, e quindi l'impossibilità di un approccio prettamente archeologico, si è tentato un avvicinamento al problema seguendo la via antropologica, cercando di stabilire il grado di somiglianza con le altre popolazioni longobarde. In particolare, sono state utilizzate per il confronto le necropoli di Bolgare San Chierico (BG), Collecchio di Parma (PR), Testona (frazione di Moncalieri, TO) e Castel Trosino (AP), in quanto hanno restituito il maggior numero di materiale scheletrico sottoposto ad analisi antropologica. È stato eseguito un secondo confronto sul piano patologico tra la necropoli di Campo San Michele e quelle lombarde di Villa d'Adda (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago d'Oglio (BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC), oggetto di studio presso il Labanof, al fine di comprendere meglio lo stato di salute degli abitanti di Campo San Michele in relazione ad altre popolazioni della Lombardia altomedievale. Quadro demografico L'area di Campo San Michele, presa in considerazione per il presente studio, da testimonianza di una popolazione abbastanza diversificata per età. Vi è una netta predominanza degli individui 48 adulti, che costituiscono il 70% del totale, contro il 13% dei subadulti e il 16% degli indeterminati. Tra i subadulti, la classe più rappresentata è quella tra i 16 e i 20 anni (6 individui), seguita dalla fascia 11-15 anni (3 individui). Da notare è la pressoché totale mancanza di sepolture di feti, infanti o subadulti di età inferiore alla fascia tra gli 11 e i 15 anni. Ovviamente è da tener presente che il campione in esame non costituisce il totale della popolazione, ma questo dato sembra, in ogni caso, particolarmente interessante. Unito, infatti, alla scarsa presenza di subadulti tra gli 11 e i 15 anni e tra i 16 e i 20 anni, si discosta dall'alta mortalità infantile tipica delle necropoli antiche (Barbiera, Dalla Zuanna 2007). Solo con l'introduzione degli antibiotici si è verificato, infatti, un abbassamento della mortalità infantile tale da avere un riscontro demografico sulle popolazioni umane (Haines 1999). Per quanto riguarda in particolare i subadulti presenti, quindi, potrebbe essere stato causa di mortalità un precario stato di salute riconducibile a molteplici fattori (grafico 8). Tra questi ci potrebbe essere uno scorretto apporto nutrizionale, visibile nei 5 casi di cribra orbitalia (tomba 15: 14-16 anni; tomba 16A: 15-21 anni; tomba 51: 13-16 anni; tomba 54B: 1416 anni; tomba 88: 15-21 anni) e in quello di cribra parietalia (tomba 16A: 15-21 anni). Entrambi questi stress markers, infatti, possono essere relazionati a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ad infezioni e a carenze vitaminiche (Hengen 1971). Sempre in quest'ottica possono essere considerati i 3 casi di ipoplasia dello smalto (tomba 15: 14-16 anni; tomba 51: 13-16 anni; tomba 88: 15-21 anni). Tale alterazione dello smalto dentario può, infatti, essere dovuta a più fattori, da ricondurre principalmente ad insulti di tipo metabolico, causati da malnutrizione e/o da malattie infettive insorte nel corso della formazione della corona del dente (Belcastro et al. 2004). La presenza, soprattutto nei subadulti, di questi segni non deve sorprendere più di tanto, se si pensa alla naturale debolezza dei bambini e degli adolescenti. Sono, inoltre, da ricordare i segni di infiammazioni aspecifiche visibili sullo scheletro di 3 dei soggetti in esame: l'osteofitosi auricolare e la periostite a livello della tibia e della fibula sull'individuo della tomba 18B (16-20 anni), il pitting diffuso sul cranio del soggetto seppellito nella tomba 24B (11-15 anni) e la lieve periostite alla tibia dell'individuo della tomba 53 (16-20 anni). Non è da dimenticare, inoltre, che nelle fasi dell’adolescenza e della prima giovinezza, per le femmine potrebbero essere state determinanti le complicanze connesse alla prima gravidanza e al parto. 49 LV.FR.07-II: PATOLOGIE NEI SUBADULTI 3 3 3 2,5 2 CRIBRA ORBITALIA 2 CRIBRA PARIETALIA 2 1,5 1 1 1 1 IPOPLASIA DELLO SMALTO INFIAMMAZIONI 0,5 0 11 – 15 16 – 20 Grafico 8: Distribuzione in base alle fasce di età delle patologie che determinano un precario stato di salute nei subadulti presenti nella popolazione in esame. Si è calcolato che l’aspettativa di vita alla nascita, che rappresenta il numero di anni che è probabile che un nuovo nato viva, era di 36 anni, come si può osservare dal grafico 9. La fasce d'età che risultano più critiche sono quelle dell'adolescenza (16-20 anni) e della maturità (36-50 anni), con un picco di mortalità tra i 40 e i 50 anni (grafico 10). I soggetti che hanno tra i 51 e i 65 anni sono discretamente rappresentati nella necropoli (7%); ovviamente, bisogna tener presente che la diagnosi dell'età diventa meno precisa con l'aumentare dell'età dei soggetti, in quanto i margini di errore per gli adulti sono molto ampi, con intervalli di tempo di almeno 10-15 anni, e che i metodi utilizzati per la stima dell'età si fermano ai 65 anni. 50 ex LV.FR.07-II: ASPETTATIVA DI VITA DELLA POPOLAZIONE 40 35 30 25 20 15 10 5 0 0 10 20 30 40 50 60 70 età Grafico 9: Aspettativa di vita, per ogni intervallo di età, per la popolazione di Campo San Michele. In ordinata si riporta ex, ossia il numero di anni che è probabile che un nuovo nato viva, data la struttura demografica della popolazione, mentre in ascissa sono state indicate le fasce di età. LV.FR.07-II: TASSO DI MORTALITA' DELLA POPOLAZIONE 35 30 25 Mx 20 15 10 5 0 0 10 20 30 40 50 60 70 età Grafico 10: Tasso di mortalità per le varie fasce di età della popolazione di Campo San Michele. In ordinata si riporta 1000Mx ossia il tasso di mortalità, il quale rappresenta il numero di morti ogni 1000 soggetti, relativo a una determinata età x, mentre in ascissa sono indicate le fasce di età. La popolazione è eterogenea in base al sesso, con una lieve predominanza dei soggetti maschili (43%) su quelli femminili (39%). Il restante 19% degli individui resta indeterminato, in quanto non erano presenti i distretti necessari per effettuare la diagnosi. In merito alla statura, si osserva che l’altezza media della popolazione si aggira intorno ai 163 cm circa. Gli individui di sesso maschile sono alti generalmente tra i 165 cm e i 175 cm, con il 51 picco minore a 160 cm ed il maggiore a 183 cm, mentre le femmine hanno una statura media solitamente compresa tra i 150 cm e i 160 cm, con il risultato minore a 146 cm ed il maggiore a 165 cm. A causa della frammentarietà della maggior parte dei cranii, è stato possibile calcolare l'indice cranico cefalico solamente di 9 soggetti, e in nessun caso è stato possibile rilevare gli indici facciali. Le forme craniche riscontrate sono dolicofecale (7 individui), mesocefale (1 individuo) e brachicefale (1 individuo); quindi, si riscontra una netta preponderanza della dolicocefalia. I territori in cui si registra una maggior concentrazione della dolicocefalia in Europa sono soprattutto le regioni nord-occidentali e meridionali del continente (Cattaneo, Grandi 2004). Tra i caratteri non metrici, alcuni tra quelli riscontrati possono essere utili per un'analisi di tipo genetico. Tra questi ricordiamo il metopismo, le ossa wormiane e quelle lambdoidee, il torus palatino, il foro trasverso bipartito delle vertebre cervicali e lo sdoppiamento della faccetta del calcagno e del talo. Il metopismo è stato rinvenuto su 5 individui. Le ossa wormiane alla sutura lambdoidea sono presenti su 16 individui. Tra questi, si possono identificare due gruppi principali, formati da: Tomba 18B (indeterminato, 14-16 anni), tomba 18C (maschio, 35-39 anni), tomba 22 (femmina, 16-34 anni), tomba 27 (femmina, 45-49), tomba 96 (femmina, 40-44) e tomba 97 (femmina, 35-39). Tomba 13 (femmina, 40-44 anni), tomba 14 (maschio, 45-49 anni), tomba 15 (14-16 anni), tomba 16A (femmina, 15-21 anni) e tomba 16B (femmina, 35-45 anni). In particolare, nel primo gruppo le tombe 18B e C e nel secondo le tombe 16A e B sono contemporanee, in quanto non vi sono rimaneggiamenti antropici o riduzioni di scheletro e l'unità stratigrafica di appartenenza è la stessa (Jorio, Ridolfi 2008-2009). Le ossa lambdoidee sono presenti su 2 individui le cui sepolture si trovano entrambe nell'area nord-ovest della necropoli. Il torus palatino è stato riscontrato su 3 individui e il foro trasverso bipartito delle vertebre cervicali su 4. Lo sdoppiamento della faccetta calcaneare è un carattere molto diffuso all'interno della necropoli (27 individui), soprattutto nell'area nord-occidentale, e lo stesso di può dire per lo sdoppiamento della faccetta talare (14 individui). 52 Fig. 22: Indicazione delle tombe 16A e B e 18B e C all'interno della necropoli Quadro patologico Da un punto di vista patologico, le analisi sui reperti di Campo San Michele rendono plausibile ipotizzare un discreto stato di salute, con una diffusione omogenea delle patologie (artrosi, entesopatie, problemi dentari, infiammazioni aspecifiche) all'interno della popolazione e l'assenza di patologie infettive, degenerative autoimmuni, neoplasie maligne o malattie fortemente invalidanti. L’attestazione di 9 casi di cribra orbitalia (di cui 5 subadulti), per la maggior parte lievi, e la presenza di ipoplasia dello smalto (16 individui in totale, di cui 3 subadulti; in 5 casi è associata a cribra orbitalia) sembrano indicare episodi di deficit nutrizionali. A questi stress può essere aggiunta la cribra parietalia, la quale rientra tra le patologie a base metabolica, rinvenuta sulla femmina di 15-21 anni della tomba 16A, in associazione a cribra orbitalia, e su un maschio di età indeterminata dalla tomba 80. Va sottolineato che per il materiale osteologico proveniente dalla necropoli di Lodi Vecchio non sono state effettuate le radiografie per la ricerca di eventuali strie di Harris, indice anch'esse di episodi di stress alimentari. Un’eccezione a questo quadro è rappresentata da un possibile caso di gotta, riscontrato in un uomo di 40-44 anni rinvenuto nella tomba 13; tale patologia sembra, infatti, rivelare una dieta più ricca, con elevato consumo di carne. Il campione in esame, quindi, non sembra ricondurre ad una popolazione ricca, almeno da un punto di vista alimentare, in quanto almeno un individuo su tre presenta segni di stress 53 riconducibili a fattori metabolici, legati a carenze nutrizionali o a malattie infettive. Malattie metaboliche e stress markers possono essere considerati come un eccesso o una deficienza di costituenti alimentari. Questa condizione potrebbe essere causata da un insoddisfacente apporto nutrizionale; un’alimentazione carente o monotona, infatti, genera deficit metabolici che indeboliscono le difese immunitarie e rendono l’organismo più vulnerabile alle aggressioni patogene (Good et al. 1976). Tale dato può trovare conferma nei problemi dentari, i quali possono fornire informazioni utili riguardo al tipo di alimentazione sia del singolo individuo che dell'intera comunità. Il più significativo da questo punto di vista è senza dubbio l'usura dello smalto: la presentano, infatti, ben 51 individui. L'usura è sempre presente sulla superficie occlusale e masticatoria dei denti, nel punto di attrito tra le corone superiori ed inferiori. Una preponderante presenza di usura è solitamente correlabile con una dieta ricca di cibi coriacei e sostanze asbrasive, come i cereali, i quali, oltre a richiedere una lunga masticazione, subivano un processo di molitura con macine di pietra. Queste macine, durante la frantumazione dei cereali, perdevano schegge di roccia, le quali si mischiavano alla farina e provocavano così l'abrasione della superificie dei denti (Eshed et al. 2006). A tale proposito, sono attestati ben 16 casi di carie dentaria. Questa patologia, come l'usura dello smalto, è tipica delle società ad economia agricola, in quanto la dieta tipica comprende un alto consumo di cibi che contengono carboidrati, disponibili perché coltivati (Larsen, 1997; Ortner 2003). Molto spesso la carie, se non curata, può portare alla formazione di un ascesso e alla perdita dell'elemento dentario. Nel materiale studiato sono stati riscontrati ascessi solo su 3 individui, ma bisogna tener presente che, a livello archeologico, questo tipo di infezione è visibile solo nel suo stadio più avanzato, quando, cioè, si ha la formazione di una cavità sull'osso per il drenaggio del pus. Sia le carie e gli ascessi che il tartaro sono indicativi, inoltre, di una scarsa igiene dentaria, ipotesi più che verosimile in un'epoca in cui la mancanza di strumenti efficaci per la pulizia dei denti poneva queste patologie all'ordine del giorno. Numerosi sono i segni di artrosi riscontrati sul materiale osteologico, rinvenuti su ben 46 individui. Data la sua localizzazione a livello delle articolazioni, le quali sono normalmente molto sollecitate, è una patologia frequente; non deve, quindi, stupire la sua vasta diffusione tra gli individui in oggetto, tanto più che si parla di una popolazione archeologica, vissuta in un 54 periodo in cui non esistevano ancora le migliorie tecniche introdotte ai giorni nostri. La localizzazione dei segni artrosici fornisce informazioni utili sulle cause che li hanno provocati; infatti, oltre all'artrosi più propriamente fisiologica (Ortner 2003), vi è una buona diffusione della malattia sia nei soggetti di età inferiore ai 39 anni (7 casi) che negli individui subadulti (5 casi), per i quali si può presumere una sua origine occupazionale. L'artrosi al rachide è diffusa in tutte le classi di età presenti nella necropoli e in particolare, come è logico attendersi, vi è una maggior incidenza nelle classi più rappresentate. Quest'ultimo dato indica che l'artrosi risulta distribuita in modo omogeneo all'interno della popolazione. Quando le lesioni sono localizzate in questo distretto, la causa principale è da ricercare in flessioni e curvature della colonna vertebrale, in particolare se accompagnate dal sollevamento di carichi (Capasso et al. 1999). La percentuale di maschi e femmine con patologie artrosiche è equa, e questo ci permette di sottolineare come i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico venissero con ogni probabilità svolti nella stessa misura sia da soggetti maschili che femminili. Inoltre, sono stati riscontrati anche due casi di artrosi al rachide con vistosa presenza di noduli di Schmorl in soggetti subadulti, ovvero sul maschio di 14-16 anni della tomba 54B e sul soggetto di sesso indeterminato di 14-20 anni della tomba 18B. In entrambi gli individui, l'artrosi del rachide è accompagnata da entesopatie a livello degli arti superiori e inferiori, compatibili con lo svolgimento di lavori pesanti. Tra i casi più interessanti ricordiamo la donna di 45-49 anni sepolta all'interno della tomba 59, la quale presenta una vistosa osteoartrosi all'articolazione coxo-femorale sinistra, con produzione di becchi osteofitici, macroporosità ed eburneazione delle superfici ossee. Tra i segni che hanno un'origine occupazionale, oltre all'artrosi giovanile del rachide, possono essere incluse anche le entesopatie, le quali hanno un'alta incidenza all'interno della necropoli (79% della popolazione). La distribuzione è equa tra soggetti maschili e femminili; la percentuale degli individui affetti aumenta con l'aumentare dell'età fino a raggiungere il picco tra i 36 e i 50 anni (14 maschi e 15 femmine), dopodiché diminuisce, con soli 2 soggetti femminili e 3 maschili (grafico 11). In realtà, bisogna anche tener presente che la fascia tra i 36 e i 50 anni è quella maggiormente rappresentata, e che la percentuale della frequenza all'interno delle varie classi è in linea con la maggiore o minore rappresentatività dei campioni. Ovviamente, non bisogna neanche dimenticare che i metodi in uso per la diagnosi dell'età diventano meno precisi con l'aumentare dell'età dei soggetti, in quanto i margini di errore per gli adulti sono molto ampi, con intervalli di tempo di almeno 10-15 anni. 55 Alcuni studi hanno messo il luce, in ogni caso, come la presenza di entesopatie, in generale, aumenti significativamente con l'età, in quanto con il passare degli anni aumenta anche il tempo in cui i fattori microtraumatici dovuti all'uso muscolare hanno modo agire sulle entesi, lasciando in questo modo segni più evidenti (Mariotti et al. 2004; ). Riguardo alle differenze tra i due sessi, inoltre, si è osservato che lo sviluppo delle entesopatie è generalmente maggiore nei maschi, tranne per l'inserzione del muscolo brachiale, forse in relazione a delle differenze occupazionali (Mariotti et al. 2004). LV.FR.07-II: INCIDENZA DELLE ENTESOPATIE 15 16 14 14 12 10 M 8 F 6 4 2 I 4 3 2 1 3 2 2 16 – 20 21 – 35 3 3 2 1 0 11 – 15 36 – 50 51 – 65 I adulto Grafico 11: Frequenza delle entesopatie riscontrate all'interno della popolazione in esame, suddivise per sesso e per classi di età. Con "M" si indicano gli individui maschi e possibili maschi, con "F" le femmine e le possibili femmine, e con "I" i soggetti di sesso indeterminato Come per il rachide, anche in questo caso la localizzazione dei segni entesopatici può essere utile per ottenere informazioni riguardo al tipo di attività svolta da un determinato soggetto, o per lo meno quali siano i distretti corporei maggiormente sollecitati. All'interno della popolazione in esame, si osserva una maggior distribuzione delle entesopatie sugli arti inferiori (68% della popolazione), in particolare a livello della linea aspera del femore e del tendine d'Achille del calcagno. Tali entesi sono sollecitate in particolare nella deambulazione su terreni sconnessi o nel mantenimento di una posizione di equilibrio (Capasso et al. 1999; Molleson, Hodgson 1993; Galera, Garralda 1993). Ben testimoniati sono anche gli stress a livello degli arti superiori (57%), coinvolti in particolare negli sforzi per il sollevamento di carichi (Capasso et al. 1999; Galera, Garralda 1993). Una simile origine hanno anche le entesopatie localizzate al cingolo scapolare, particolarmente sollecitate nel trasporto di oggetti pesanti (Galera, Garralda 1993). 56 In generale, quindi, possiamo affermare che, in linea con quanto visto per l'artrosi, i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico erano svolti sia da soggetti maschili che femminili, e anche da soggetti subadulti. Una maggior presenza dell'ipertrofia del legamento costoclavicolare e dell'entesopatia del muscolo grande pettorale negli uomini, e in generale il maggior sviluppo delle inserzioni muscolari in questi soggetti rispetto alle donne, può far propendere per una diversificazione delle occupazioni maschili e femminili. Il quadro tracciato è supportato anche dalla presenza dei caratteri non metrici derivanti da uno stress occupazionale, come l'apertura septale dell'omero, la faccetta di Poirier e la placca del terzo trocantere del femore, il vastus notch della patella, le squatting facets della tibia e l'os trigonum del talo; tali caratteri sono presenti, infatti, in misura maggiore su individui maschi adulti (43%), ma sono stati riscontrati anche su femmine (40%) e subadulti (17%). Questo dato conferma che i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico erano svolti da soggetti di entrrambi i sessi; erano, inoltre, impiegati anche subadulti, forse come manodopera nelle varie attività. In ogni caso, possiamo affermare che tutta la popolazione svolgesse attività molto faticose e pesanti. Non sono state riscontrate né patologie infettive, come la tubercolosi o la sifilide, né degenerative autoimmuni, come ad esempio l'artrite reumatoide (se si esclude il caso dubbio della tomba 13, dove le lesioni litiche rinvenute al primo metatarsale sono in diagnosi differenziale con la gotta). A livello infiammatorio, si riscontra la presenza di 20 individui con segni di periostite, soprattutto a livello della tibia (18 casi) e della fibula (12 casi), riconducibili però in 19 casi ad un'infezione batterica aspecifica (Ortner 2003) e in un caso ad un trauma (tomba 12, maschio, 40-44 anni). 57 Fig. 23: Schema illustrativo delle principali entesopatie riscontrate sui soggetti subadulti e particolare della localizzazione del legamento costoclavicolare, con foto della clavicola destra di un individuo di 14-16 anni dalla tomba 54B, e disegno illustrativo di un possibile lavoro usurante in cui il soggetto poteva essere impiegato. In quanto a patologie di tipo traumatico, sono state riscontrate solo su 2 individui maschi adulti (tomba 12, 40-44 anni; tomba 81, 45-49 anni), e in nessuno dei due casi sono adducibili come causa di morte. É degno di nota il caso dell'inumato della tomba 12, il quale presenta una vistosa frattura rimarginata a livello della diafisi omerale sinistra, con mancato riallineamento dei monconi, e osteomielite al radio, dovuta sia alle microfratture riportate nel trauma, sia all'anomala posizione di prono-supinazione in cui il soggetto era costretto a tenere l'avambraccio. Tale frattura deve avergli provocato una parziale invalidità, in quanto il soggetto è sopravvissuto al trauma, come testimonia il callo osseo presente all'omero. 58 Fig. 24: LV.FR.07-II Tb 12 (maschio, 45-49 anni): a) arto superiore destro. Sono visibili il callo osseo all'omero sinistro, causato da una frattura scomposta, con mancato riallineamento dei monconi, e l'osteomielite al radio sinistro, dovuta sia alle microfratture riportate nel trauma, sia all'anomala posizione di prono-supinazione in cui l'individuo era obbligato a tenere l'avambraccio; b) particolare del radio con osteomielite al terzo distale. Sono da segnalare, inoltre, un caso di lombarizzazione della prima vertebra sacrale e ben 3 casi di spina bifida occulta. Quest'ultima patologia non implica una riduzione della qualità della vita, essendo asintomatica e non debilitante, ma in ogni caso è da tener presente per la frequenza con cui si riscontra (4% della popolazione). Infine, è da ricordare anche il caso della donna di 45-49 anni sepolta nella tomba 59, la quale presenta sei osteomi di forma ovalare sulla porzione endocranica del frontale, classificabili come dei piccoli tumori ossei benigni. Confronto con le necropoli longobarde di Bolgare San Chierico, Collecchio di Parma, Testona e Castel Trosino Per quanto riguarda il confronto con le necropoli longobarde, sono state scelte quelle di Bolgare San Chierico (BG), Collecchio di Parma (PR), Testona (frazione di Moncalieri, TO) e Castel Trosino (AP), in quanto hanno restituito il maggior numero di materiale scheletrico sottoposto ad analisi antropologica. La necropoli di Bolgare San Chierico (BG), datata al VII-IX secolo dC, comprende in totale 263 59 sepolture, di cui 232 contenenti materiale scheletrico, per un numero minimo di 439 individui. Come nella necropoli in esame, anche a Bolgare gli elementi di corredo sono scarsi (Mazzucchi et al. 2006). Dalla necropoli di Collecchio di Parma (PR), datata al VII secolo dC, provengono 53 sepolture; di 41 tra queste è stato affrontato uno studio antropologico, per un numero minimo di 154 individui. In questo caso sono stati rinvenuti anche elementi di corredo (Brasili Gualandi, Calanchi 1989). La necropoli longobarda di Testona (frazione di Moncalieri, TO) consta di 350 sepolture datate tra il VI e il VII secolo dC (Kiszely et al. 1969); anche in questo caso sono presenti numerosi corredi funerari. Infine, la necropoli di Castel Trosino (AP) comprende 260 sepolture, datate tra il VI e il VII sec dC, la maggior parte delle quali con corredo (Kiszely, 1971). Un dato di confronto interessante tra le necropoli è quello relativo alla statura media degli individui: in particolare, è stato possibile effettuarlo tra le necropoli di Campo San Michele, Bolgare San Chierico, Testona e Collecchio di Parma. Per quanto riguarda la necropoli di Castel Trosino, non è stata utilizzata per il presente confronto in cui non sono stati reperiti i dati relativi alla statura degli individui. A Campo San Michele, come già detto sopra, l'altezza media della popolazione è stata calcolata in 163 cm; in particolare, per i maschi è di 169 cm e per le femmine di 157 cm. L'altezza media degli inumati di Bolgare è di 164 cm; la statura media calcolata per gli uomini è di 170 cm, mentre per le donne si aggira intorno ai 158 cm (Mazzucchi et al. 2006). Per quanto riguarda la necropoli di Testona, l'altezza media dei soggetti è di 165 cm, e in particolare di 169 cm per gli individui di sesso maschile e di 161 cm per le femmine (Kiszely et al. 1969). A Collecchio di Parma, invece, l'altezza media della popolazione è stata calcolata in 169 cm, con una media di 173 cm per gli uomini e 165 cm per le donne (Brasili Gualandi, Calanchi 1989). Dal confronto emerge una stretta somiglianza tra le prime due popolazioni considerate: si nota, infatti, una maggiore altezza per gli individui di sesso maschile rispetto a quelli femminili, con uno scarto medio di 12 cm sia per Campo San Michele che per Bolgare. Per Testona, lo scarto tra uomini e donne scende a 8 cm e l'altezza degli individui femminili risulta, in media, lievemente maggiore. Per quanto riguarda Collecchio di Parma, invece, la statura in generale è più alta rispetto alle altre necropoli, sia per gli uomini che, soprattutto, per le donne, anche se lo scarto medio tra i due sessi rimane comunque di 8 cm, quindi identico a Testona (grafico 12). 60 CONFRONTO DELLA STATURA 175 173 169 170 169 169 170 165 165 163 164 165 161 BOLGARE SAN CHIERICO 157 158 160 CAMPO SAN MICHELE TESTONA 155 150 145 MASCHI FEMMINE STATURA MEDIA Grafico 12: Confronto della statura tra la popolazione di Campo San Michele e quelle longobarde di Bolgare San Chierico, Testona e Collecchio di Parma. La statura è espressa in cm. Quindi, la statura media della popolazione di Campo San Michele è perfettamente in linea con quella delle necropoli longobarde sia di Bolgare San Chierico e di Testona, mentre Collecchio di Parma si discosta leggermente dal quadro generale. Rispetto alle altre necropoli altomedievali lombarde dello stesso periodo considerate per il confronto patologico (cfr pp. 63), si nota che la statura non varia significativamente rispetto alla necropoli di Campo San Michele, benché sia in quella di Campione d'Italia (CO) che di Villa d'Adda (BG) sia stata registrato un minore scarto medio tra i due sessi, precisamente di 7 cm in entrambe le popolazioni (Mandelli 2006-07; Peraboni 2000-01; Mencarelli 2003-04). Per quanto riguarda le tipologie craniche riscontrate a Campo San Michele, vi è una netta prevalenza di dolicocefali (78%) rispetto a brachicefali (11%) e mesocefali (11%). Lo stesso dato è stato registrato per la necropoli di Collecchio di Parma, dove l'indice cranico cefalico medio è risultato dolicocefalico, con l'85% degli individui stenomorfici (Brasili Gualandi, Calanchi 1989). Se lo si confronta anche con le necropoli di Testona (Kiszely et al. 1969) e di Castel Trosino (Kiszely, 1971), si nota che anche in queste necropoli vi è una diffusa presenza di dolicocefali, rispettivamente il 64% e l'89%. È interessante notare, inoltre, che sia nella necropoli di Campo San Michele che in quelle di Collecchio di Parma e di Bolgare San Chierico, numerosi individui presentano ossa wormiane, precisamente 19 per Campo San Michele, 28 per Collecchio e 32 per Bolgare San Chierico, e 61 che sono stati riscontrati ben 5 casi di metopismo nella necropoli oggetto del presente studio, 4 a Collecchio e 3 a Bolgare. In particolare, a questi dati si può aggiungere quello relativo alla necropoli di Bolgare, dove si è notata una certa correlazione tra dolicocrania e ossa wormiane (Mazzucchi et al. 2006). Lo stesso dato può essere registrato sia per Campo San Michele che per Collechio di Parma (Brasili Gualandi, Calanchi 1989). Anche in questo caso, perciò, si nota una correlazione tra la necropoli di Campo San Michele e quelle longobarde prese in considerazione per il presente studio. Quindi, in generale, si nota una somiglianza della necropoli in questione con quelle longobarde prese in analisi, sia sul piano della statura che su quello delle morfologie craniche. Tali dati farebbero propendere per ipotizzare una discendenza della popolazione di Campo San Michele da una stirpe longobarda o, per lo meno, un'integrazione degli autoctoni con le popolazioni longobarde arrivate a Lodi Vecchio nel VI secolo dC. Ovviamente, sarebbe utile un confronto puntuale con le altre necropoli longobarde della zona, al fine di stabilire in linea definitiva, ove possibile, l'etnia predominante del gruppo. Confronto sul piano patologico con le necropoli lombarde altomedievali Le analisi patologiche effettuate sui reperti provenienti da Campo San Michele, come già riscontrato, testimoniano uno stato di salute della popolazione relativamente buono. Infatti, è stata riscontrata una diffusione omogenea delle patologie (artrosi, entesopatie, problemi dentari, infiammazioni aspecifiche) all'interno della popolazione e l'assenza di patologie infettive, degenerative autoimmuni, neoplasie maligne o malattie fortemente invalidanti; tra le patologie a base metabolica sono stati rilevati solo due casi di cribra parietalia e uno probabile di gotta. Bisogna anche segnalare che tra le patologie congenite sono presenti solo tre casi di spina bifida occulta e uno di lombarizzazione del primo segmento sacrale. Per quanto riguarda gli stress markers, vi è una buona diffusione all'interno della necropoli, con un individuo su tre che li presenta, indicando che non si tratta di una popolazione particolarmente ricca. È interessante, a questo punto, un confronto con altre popolazioni lombarde della medesima epoca, al fine di comprendere meglio lo stato di salute degli abitanti di Campo San Michele in relazione ad altre popolazioni della Lombardia altomedievale. Le necropoli prese in considerazione sono quelle studiate presso il Labanof, e in particolare quelle di Villa d'Adda 62 (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago d'Oglio (BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC). Fig. 25: Indicazione geografica dei siti utilizzati per il confronto patologico I risultati emersi dalle analisi sul materiale osteologico proveniente dagli altri siti oggetto di studio sono riepilogati nella tabella alle pagine seguenti (tabella 3). 63 SITI ALTOMEDIEVALI DELLA LOMBARDIA (VII dC) SIT O PERIODO NMI DATI DEMOGRAFICI SESSO ET À PATOLOGIE INFET T IVE T RAUMI CONGENIT E DEG-ART ROSICHE NMI Adulti Subadulti Indeterminati Maschi Femmine Indeterminati Feto 0-1 2-4 5-10 11-15 16-20 21-35 36-50 51-65 I subadulto I adulto Indeterminato tubercolosi frattura contusione depressione schiacciamento trapanazione lesioni perimortale osteocondrite disseccante displasia anca artrosi congenita artrosi rachide artrosi altri distretti VILLA D'ADDA (BG) URAGO D'O GLIO (BS) O FFANENGO (C R) C AMPIO NE D'ITALIA (C O ) GARLATE (LC ) VII-X d.C. VI-X dC VII dC VII-X dC V-X dC inumati 40 24 9 7 15 7 18 inumati 37 inumati 12 1 inumati 13 4 9 inumati 11 9 1 1 4 4 3 11 1 11 1 2 4 1 2 1 3 7 2 1 1 4 1 1 14 7 1 4 3 1 9 3 3 3 3 1 7 1 1 1 1 4 2 1 2 BO LGARE SAN C HIERIC O (BG) fine VI-prima metà VII sec. dC inumati 439 254 85 100 135 119 185 1 7 23 31 19 18 46 137 29 16 69 43 4 53 9 2 1 6 2 7 11 1 1 1 4 2 2 3 3 6 88 13 143 128 64 DEG-AUT OIMMUNI MET ABOLICHE PATOLOGIE ST RESS MARKERS ENT ESOPAT IE E ST RESS OCCUPAZIONALI DENT I INFIAMMAZIONI ALT RO D.I.S.H. artrite reumatoide cribra parietalia gotta cribra orbitalia ipoplasia smalto strie di Harris 1 2 5 4 cinto scapolare 5 arto superiore 5 arto inferiore 3 tartaro carie usura smalto edentulia ascesso usura occupazionale periostite altro 3 4 7 4 4 1 12 4 6 30 7 2 1 2 3 1 2 1 2 1 1 2 1 6 7 6 4 23 4 2 1 48 27 4 197 8 19 13 29 87 179 81 15 8 24 91 Tabella 3: Dati demografici e patologici del materiale osteologico rinvenuto nei siti di VII secolo dC della Lombardia 65 Rispetto alla necropoli di Campo San Michele, è stata registrata una maggiore mortalità infantile, soprattutto per i sepolcreti di Bolgare, Villa d'Adda e Campione d'Italia (Mazzucchi et al. 2006; Mandelli 2006-07; Peraboni 2000-01). Come già accennato, l’elevata mortalità infantile è un fenomeno comune in un'epoca anteriore all'introduzione degli antibiotici, che si spiega tenendo conto del fatto che nei primi mesi di vita il bambino è particolarmente soggetto a malattie infettive, soprattutto dell’apparato respiratorio e gastroenterico, le quali possono essere state causa di morte per i soggetti (Haines 1999). Numerosi segni di stress sono stati riscontrati in particolare nelle necropoli di Villa d'Adda, Garlate, Urago d'Oglio e Bolgare (Mazzucchi et al. 2006; Mandelli 2006-07; Mencarelli 200304), soprattutto ipoplasia dello smalto (48 casi a Bolgare, 12 a Urago d'Oglio, 6 a Garlate e 5 a Villa d'Adda) e strie di Harris (27 casi s Bolgare e 4 a Villa d'Adda), a cui si aggiunge qualche caso di cribra orbitalia, anche se in misura minore rispetto alla popolazione in esame (9 casi a Campo San Michele contro i 7 di Garlate, i 2 di Villa d'Adda e un solo caso per Bolgare e Campione d'Italia); tali segni indicano uno stato generale di malessere sofferto dagli individui, presumibilmente riferibile a deficit nutrizionali. A questo quadro vanno aggiunte anche le malattie a base metabolica presenti a Bolgare San Chierico, ovvero 4 casi di cribra parietalia e 2 di gotta. Ovviamente, bisogna specificare che per il materiale osteologico proveniente dalla necropoli di Lodi Vecchio non sono state effettuate le radiografie per la ricerca di eventuali strie di Harris. In particolare per Bolgare, da cui proviene anche il numero maggiore di reperti, l'ambiente insalubre e il clima freddo e umido tipico del territorio bergamasco possono aver favorito l'insorgenza sia delle patologie metaboliche come la talassemia, indicata dai 4 casi di cribra parietalia delle tombe 105, 129, 144 e 221, sia di quelle degenerative autoimmuni come l'artrite reumatoide, interessante soprattutto nella sua forma giovanile, con 10 individui subadulti che la presentano (Mazzucchi et al. 2006). Un'altra malattia riscontrata nella sola necropoli di Bolgare è la tubercolosi (4 casi), patologia infettiva che può essere indicativa di un'economia legata anche all'allevamento, in quanto il microrganismo che la scatena, il Mycobacterium, nella sua forma M. bovis può trasmettersi da un animale infetto all'uomo tramite il consumo di alimenti derivati come il latte (Ortner 2003). Numerosi sono anche i casi di osteocondrite disseccante (88 a Bolgare e 6 a Villa d'Adda), una patologia dovuta a cause artritiche o traumatiche legate a stress occupazionali, assente, invece, a Campo San Michele, Urago d'Oglio, Offanengo, Campione d'Italia e Garlate (Peraboni 2000-01; Mencarelli 2003-04). Sempre nell'ambito delle patologie traumatiche, a Bolgare San Chierico sono state riscontrate 66 ben 53 fratture e a Campione d'Italia e Urago d'Oglio ben 4 (Mazzucchi et al. 2006; Peraboni 2000-01; Mencarelli 2003-04) contro le 2 di Campo San Michele. In quanto alla displasia dell'anca, è interessante notare la sua presenza sia nella neropoli di Bolgare, con 13 riferimenti, sia in quella di Villa d'Adda, con 2 casi, e di Garlate, dove è stata riscontrta su un solo individuo. Tale patologia è una malattia degenerativa, localizzata a livello dell’articolazione coxo-femorale, tipica delle popolazioni autoctone dell’area mediterranea e in particolar modo di quelle lombarde, diffusa ancora oggi per via del suo carattere congenito (Netter 2005). A Bolgare, in particolare, è stato ipotizzato un collegamento tra la displasia congenita dell'anca e l'autoctonia di alcuni membri della popolazione, i quali sarebbero stati presenti nel territorio già prima dell'arrivo dei longobardi o in un momento di non ancora totale fusione della popolazione (Mazzucchi et al. 2006). A Campo San Michele notiamo, nuovamente, l'assenza di tale patologia. I segni di degenerazione artrosica sono ben testimoniati sia nella necropoli di Lodi Vecchio che in tutte le altre popolazioni considerate. In particolare, tra queste ultime, il maggior numero di riferimenti provengono da Bolgare (143 al rachide e 128 in altri distretti), Villa d'Adda (7 al rachide e 11 in altri distretti), e Garlate (6 casi), testimoniando una diffusione omogenea della patologia all'interno della popolazione (Mazzucchi et al. 2006; Mandelli 2006-07; Mencarelli 2003-04). Lo stesso si può dire per gli stress occupazionali, testimoniati a Bolgare con 197 individui, a Villa d'Adda con 13 casi, a Garlate con 4 casi, a Campione d'Italia con 3 riferimenti e a Offanengo con 2 riferimenti (Mazzucchi et al. 2006; Peraboni 2000-01; Mencarelli 2003-04). Anche in questo caso si può ipotizzare una distribuzione equa all'interno della popolazione, anche se in misura minore rispetto a Campo San Michele, dove il 79% della popolazione presenta tali segni (contro il 45% di Bolgare, il 32% di Villa d'Adda e il 25% di Montichiari). Per quanto riguarda i problemi legati ai denti, sono emerse percentuali simili a quelle della necropoli in esame anche nelle altre necropoli considerate. In particolare, sono ben attestati i casi di usura e di carie, segno di economie a base soprattutto agricola (cfr pp. 6). Infine, vanno considerate le infiammazioni, e specificamente la periostite. In questo caso, vi è una netta prevalenza di riferimenti per Campo San Michele, con 22 individui che la presentano (33%) e Garlate, con ben 8 riferimenti (36%), contro i soli 24 casi di Bolgare (5%) (Mencarelli 2003-04; Mazzucchi et al. 2006). Quanto emerso dal''analisi paleopatologica dei vari contesti considerati nel presente studio sembra delineare un quadro particolare per la necropoli di Campo San Michele: le condizioni di salute, infatti, sono risultate migliori rispetto all'area di Bergamo (Bolgare San Chierico e Villa 67 d'Adda) e di Lecco (Garlate), forse dovute a un ambiente meno insalubre, mentre sarebbero confrontabile con le necropoli di Brescia (Urago d'Oglio), Cremona (Offanengo) e Como (Campione d'Italia), in cui non sono risultati casi di patologie infettive o autoimmuni e gli stress markers sono relativamente contenuti. Ovviamente bisogna tener presente che i campioni di materiale osteologico considerati per le necropoli di Offanengo, Campione d'Italia e Garlate sono esigui (12 individui per Offanengo, 13 per Campione d'Italia e 11 per Garlate). In ogni caso, la felice posizione di Lodi Vecchio, situata in una pianura resa fertile dalle bonifiche di epoca romana, tra i fiumi Adda e Lambro e al centro di importanti vie di comunicazione, le valse grande prosperità economica nel passato (Jorio et al. 2005), e questo dato sembra trovare un'ulteriore conferma nel quadro patologico delineato. I risultati ottenuti sono solo parziali e dovranno essere confermati o smentiti attraverso analisi future, quando si avranno a disposizione dati statisticamente significativi che permettano un confronto puntuale tra tutti i siti lombardi della medesima epoca. 68 CAPITOLO 5 CONCLUSIONI Lo studio condotto ha permesso di delineare una prima ricostruzione del quadro demografico e patologico della necropoli di Campo San Michele presso Lodi Vecchio nel VII secolo dC. Sono state analizzate 57 sepolture su un totale di 101, per un numero minimo di 67 individui, tutti inumati e seppelliti in fosse terragne semplici prive di corredo. Da un punto di vista demografico, è emerso un quadro eterogeneo, sia per sesso che per età, pur con una netta predominanza degli individui adulti. Non sono stati rinvenuti feti, infanti o subadulti di età inferiore alla fascia tra gli 11 e i 15 anni; ovviamente bisogna tener presente che il campione analizzato non costituisce il totale della popolazione. Questo dato, unito alla scarsa presenza di subadulti delle fasce tra gli 11 e i 15 anni e tra i 16 e i 20 anni, si discosta dall'alta mortalità infantile tipica delle necropoli antiche. Solo con l'introduzione degli antibiotici si è verificato, infatti, un abbassamento della mortalità infantile tale da avere un riscontro demografico sulle popolazioni umane. La statura media della popolazione è di 163 cm, in particolare di 169 cm per i maschi e 157 cm per le femmine. Per quanto riguarda le tipologie craniche, sono state riscontrate forme dolicofecale e mesocefale. In particolare, i territori in cui si riscontra una maggior concentrazione della dolicocefalia in Europa sono soprattutto le regioni nord-occidentali e meridionali del continente. Dal confronto con le necropoli longobarde di Bolgare San Chierico, Collecchio di Parma, Testona (frazione di Moncalieri, TO) e Castel Trosino è emersa una somiglianza con la necropoli in questione, sia sul piano della statura che su quello delle morfologie craniche. Tali dati farebbero propendere per ipotizzare una discendenza della popolazione di Campo San Michele da una stirpe longobarda o, per lo meno, un'integrazione con le popolazioni longobarde arrivate a Lodi Vecchio nel VI secolo dC. Sarebbe comunque auspicabile un confronto puntuale con le altre necropoli longobarde della zona, al fine di stabilire in linea definitiva, ove possibile, l'etnia predominante del gruppo umano della necropoli di Campo San Michele. 69 Il quadro patologico testimonia uno stato di salute relativamente buono, con una diffusione omogenea delle patologie (artrosi, entesopatie, problemi dentari, infiammazioni aspecifiche) all'interno della popolazione e l'assenza di patologie infettive, degenerative autoimmuni, neoplasie maligne o malattie fortemente invalidanti.. I vari dati fanno propendere per un'economia di tipo agricolo e i deficit nutrizionali sono risultati, in generale, diffusi su un terzo della popolazione. Più della metà degli individui, tra cui alcuni subadulti, mostrano segni riconducibili ad artrosi, spesso non fisiologica, in particolare a livello della colonna vertebrale, causati da piegamenti del rachide, soprattutto se associati al sollevamento di carichi. La percentuale di maschi e femmine che presentano degenerazioni artrosiche è equa, e questo ci permette di ipotizzare che i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico venissero svolti nella stessa misura sia da uomini che da donne. Sono stati rilevati segni di stress muscolari su più della metà della popolazione, localizzati principalmente a livello degli arti inferiori e suddivisi in modo equo tra maschi e femmine. In generale, i dati confermano che i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico erano svolti sia da uomini che da donne. Alcune entesopatie sono state riscontrate anche su soggetti subadulti, ad indicare un probabile impiego di individui giovani come manodopera nelle attività lavorative. In ogni caso, possiamo affermare che tutta la popolazione svolgesse attività molto faticose e pesanti. Per quanto riguarda il quadro nutrizionale, permette anch'esso di propendere per un'economia contadina, innanzitutto per la diffusa presenza di usura dello smalto e di carie. Sia il tartaro, che le carie e gli ascessi sono indicativi, inoltre, di una scarsa igiene dentaria, ipotesi più che verosimile in un periodo in cui mancavano strumenti efficaci per la pulizia dei denti. Il campione in esame non sembra ricondurre ad una popolazione ricca, in quanto almeno un individuo su tre presenta dei segni di stress riconducibili a fattori metabolici, legati a carenze nutrizionali o a malattie infettive, in particolare ipoplasia dello smalto e cribra orbitalia. Diffuse sono anche le infiammazioni aspecifiche, in particolare periostiti, la cui eziologia non è riconoscibile con precisione, ma che potrebbero essere riconducibili, ad esempio, ad infezioni batteriche aspecifiche o a traumi. Il confronto con i contesti di VII dC di Villa d'Adda (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago 70 d'Oglio (BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC), considerati nel presente studio, sembra delineare un quadro particolare per la necropoli di Campo San Michele: le condizioni di salute, infatti, sono risultate migliori rispetto all'area di Bergamo (Bolgare San Chierico e Villa d'Adda) e di Lecco (Garlate), forse dovute a un ambiente meno insalubre, mentre sembrano confrontabili con le necropoli di Brescia (Urago d'Oglio), Cremona (Offanengo) e Como (Campione d'Italia), in cui non sono risultati casi di patologie infettive o autoimmuni e gli stress markers sono relativamente contenuti. Ovviamente bisogna tener presente che i campioni di materiale osteologico considerati per le necropoli di Offanengo, Campione d'Italia e Garlate sono esigui (12 individui per Offanengo, 13 per Campione d'Italia e 11 per Garlate). In ogni caso, la felice posizione di Lodi Vecchio, situata in una pianura resa fertile dalle bonifiche di epoca romana, tra i fiumi Adda e Lambro e al centro di importanti vie di comunicazione, le valse grande prosperità economica nel passato (Jorio et al. 2005), e questo dato sembra trovare un'ulteriore conferma nel quadro patologico delineato. I risultati ottenuti sono solo parziali e dovranno essere confermati o smentiti attraverso analisi future, quando si avranno a disposizione dati statisticamente significativi che permettano un confronto puntuale tra tutti i siti lombardi della medesima epoca. 71 APPENDICE 1 RIASSUNTI DELLE TOMBE DEL CAMPIONE DELLA NECROPOLI DI CAMPO SAN MICHELE LV.FR.07-II Tb 5 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: fragile; quantità: parziale. A causa della scarsità dei resti rinvenuti, non è stato possibile determinare con certezza il sesso del soggetto. Alcuni caratteri, però, inducono a ipotizzare che si tratti di una possibile femmina: l'arcata zigomatica che non supera il meato acustico, i processi mastoidei piccoli e inclinati medialmente e la cresta nucale poco evidente. Sempre a causa della frammentarietà dei resti rinvenuti, non è stato possibile effettuare una diagnosi di età per l'individuo; l'unico dato certo è che si tratta di un adulto. Lo stesso discorso vale per la statura, non calcolabile per la mancanza di ossa lunghe complete. L'individuo presenta sdoppiamento della faccetta del calcagno sinistro e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura coronale destra. Passando alle patologie, è stata riscontrata entesopatia della linea aspera del femore sinistro (grado 2). A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto lieve/media. Infine, è presente una lieve periostite alla diafisi della tibia destra. LV.FR.07-II Tb 11 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 169 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta foro parietale destro e sinistro, torus palatino, eversione goniale destra e sinistra e granulazione del Pacchioni sul frontale, sui parietali in prossimità della sutura sagittale e sull'occipitale all'interno della bozza cerebellare sinistra. Inoltre, sono state riscontrate patella emarginata destra e sinistra, squatting facets mediali ad entrambe le tibie, faccetta assente sul calcagno destro e sinistro e os trigonum bilaterale. 72 La colonna, presente per tre quarti, presenta noduli di Schmorl su una vertebra toracica ed una lombare e lipping delle faccette su una vertebra lombare, causate da degenerazioni artrosiche. Alla stessa patologia si possono ricondurre anche il lipping della fovea capitis del femore destro e sinistro e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su quattro coste destre e sette sinistre. Il soggetto presenta alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 1), entesopatia del muscolo brachiale (grado 2) e del muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2) e dell'ulna destra e sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo soleo di entrambe le tibie (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano destra e una della mano sinistra. In particolare, è da considerare che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera del femore è spesso indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. A livello dentario, il soggetto presenta usura media/grave dello smalto e tartaro diffuso. Inoltre, sono state rilevate carie al secondo e terzo molare superiori destri e al primo molare inferiore sinistro. LV.FR.07-II Tb 12 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 40-44 anni, alto 173 cm circa. Sul cranio, sono state rinvenute eversione goniale destra e sinistra, foro zigomatico-facciale destro e sinistro e foro occipitale. È inoltre presente una faccetta di Poirier su entrambi i femori e squatting facet mediale alla tibia sinistra. Il soggetto presenta un vistoso callo osseo all'omero sinistro, riportato in seguito ad una frattura scomposta. A causa dell'inadeguato trattamento, i monconi non si sono riallineati, provocando una deformità permanente dell'osso, il quale, benché guarito, risulta inclinato di circa 20 gradi in senso antero-posteriore e medio-laterale dalla metà della diafisi. Lo stesso trauma deve aver provocato, inoltre, lo schiacciamento diafisario del radio sinistro, il quale mostra un'iperdensità della spugnosa interna e una grave osteomielite con fistola al terzo distale. Tale infiammazione, talmente avanzata da averne raddoppiato il volume, fino a creare un canale nel quale poteva 73 adagiarsi l'ulna, è dovuta, con ogni probabilità, sia alle microfratture riportate dall'osso in questione, sia dall'anomala posizione di prono-supinazione in cui l'individuo era obbligato a tenere l'avambraccio per via della deformità dell'omero. La stessa ulna, anche se non direttamente interessata dal trauma, presenta una lieve periostite alla cresta interossea, ossia dove si trova in contatto con il radio. Il rachide, presente quasi per intero, presenta un becco osteofitico al corpo di una vertebra toracica e noduli di Schmorl su due toraciche e cinque lombari, tutti segni riconducibili ad artrosi. Alla stessa patologia possono essere ricondotti il lipping e l'osteoproliferazione in prossimità del tubercolo di cinque coste destre e due sinistre. Sono state rilevate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo miloioideo della mandibola (grado 3 a destra e grado 2 a sinistra), solco costoclavicolare (grado 3b a destra e grado 2 a sinistra) ed entesopatia del legamento conoide (grado 2) e del muscolo deltoideo (grado 2) di entrambe le clavicole, entesopatia del muscolo pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (1 mm g 2 OF), entesopatia del muscolo flessore su cinque falangi della mano destra e cinque della mano sinistra ed entesopatia del tendine d'Achille del calcagno destro (grado 2). Passando alla dentizione, il soggetto presenta usura media/grave dello smalto ed edentulia dei primi due molari inferiori destri e del secondo premolare inferiore sinistro. Inoltre, sono state rilevate delle carie ai primi due molari inferiori sinistri. È stato rinvenuto anche un dente soprannumerario in corrispondenza del primo incisivo superiore destro. Infine, è da segnalare la presenza di un foro al centro del tubercolo di una costa destra. LV.FR.07-II Tb 13 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 40-44 anni, alta 160 cm circa. Sul cranio, sono presenti ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro sovraorbitale sinistro, foro parietale destro, foro mastoideo sinistro, torus palatino, foro zigomatico-facciale sinistro, foro occipitale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale anteriore e sul frontale. É stato inoltre rilevato sdoppiamento della faccetta dell'atlante, faccetta di Poirier e placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, vastus notch 74 alla patella destra e sinistra e squatting facets mediali ad entrambe le tibie. La colonna, presente quasi per intero, presenta alcuni segni riconducibili ad artrosi: lipping delle faccette di una cervicale, tre toraciche, cinque lombari e cinque frammenti di arco neurale; osteoproduzione in prossimità delle faccette di due toraciche e cinque lombari; macroporosità delle faccette di quattro frammenti di arco neurale. Sempre a degenerazioni artrosiche possono essere ricondotti altri segni diffusi lungo lo scheletro: lipping dell'epifisi sternale di entrambe le clavicole, della testa dell'omero sinistro, della testa e della fovea capitis dei femori e dell'articolazione superiore del calcagno destro, lipping e macroporosità dell'acetabolo sinistro, osteoproliferazione in prossimità del tubercolo dei navicolari, lipping e osteoproduzione in prossimità del tubercolo su sette coste sinistre e tre destre e, infine, osteolisi e lipping dell'epifisi distale del quinto metatarsale destro. Il soggetto presenta varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare (grado 2) e del legamento conoide (grado 2) della clavicola, entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'omero (grado 2) e del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2) e del radio (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2), della linea glutea (grado 2) e del legamento ileo-femorale del femore (grado 2), entesopatia del legamento patellare (grado 2) e del muscolo soleo (grado 2) di entrambe le tibie, entesopatia bilaterale del muscolo flessore lungo dell'alluce della fibula (grado 2), entesopatia del legamento patellare della patella destra e sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e quattro della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). É da tener presente che l'entesopatia bilaterale del radio è spesso riscontrata in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati. É stata rinvenuta una lieve cribra orbitalia destra, ovvero una porosità del tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. A livello dentario, è presente usura dello smalto per lo più media e tartaro presente soprattutto a livello mandibolare. È stata rilevata inoltre ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati due episodi di stress, a 8 anni e 9 anni. Un'infiammazione aspecifica con macroporosità e osteoproduzione diffusa è stata rilevata alla superficie auricolare sinistra e alla corrispondente ala del sacro. La presenza di due fori all'epifisi distale del primo metatarsale destro è da attribuire a gotta o ad artrite reumatoide. 75 Fig. 26: LV.FR.07-II Tb 13 (femmina, 40-44 anni): a) fori all'epifisi distale del primo metatarsale destro, riconducibili a gotta o ad artrite reumatoide; b) particolare Sono presenti, infine, un foro all'epifisi distale dell'ulna destra, un foro al centro dell'ala destra del sacro, un foro sulla faccetta inferiore di entrambi i tali, un foro all'epifisi prossimale sulla prima falange del piede destro e sinistro e un foro allo scafoide destro, probabilmente tutti fisiologici. LV.FR.07-II Tb 14 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 170 cm circa. Sul cranio il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro mastoideo sinistro, eversione goniale bilaterale, sutura mendosa bilaterale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale. Sono inoltre state riscontrate una faccetta di Poirier sul femore sinistro e lo sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e sinistro e del talo sinistro. Il rachide, presente per due terzi, presenta lipping alla faccetta di articolazione per il dente dell'epistrofeo su entrambe le prime due vertebre cervicali e becchi osteofitici al corpo di una toracica, riconducibili a una leggera artrosi. Alla stessa patologia si possono ricondurre la macroporosità di entrambi gli acetaboli e il lipping del tubercolo una costa destra e una sinistra e della fovea capitis di entrambi i femori. 76 Sullo scheletro sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2) e del radio destro (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del femore destro, entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del legamento patellare della tibia sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano destra e due falangi della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). É utile ricordare che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera spesso rispecchia spesso una condizione di stress legata al frequente sollevamento di carichi da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. Inoltre, l'entesopatia bilaterale del radio è spesso riscontrata in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati. Al livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto lieve/media e tartaro diffuso, ed è stata riscontrata una carie al terzo molare superiore destro. LV.FR.07-II Tb 15 Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: fragile; quantità: buona. Il primo individuo è un subadulto di 14-16 anni. Dato che il soggetto è un subadulto, non è possibile determinarne con certezza il sesso. Sul cranio, sono state rinvenute ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro infraorbitale accessorio destro e sinistro e foro zigomatico-facciale sinistro. Inoltre, sono presenti foro trasverso destro bipartito su due vertebre cervicali, placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, sdoppiamento della faccetta dei calcagni e dei tali e os trigonum bilaterale. Il soggetto presenta cribra orbitalia sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto delle orbite. Tale alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. È da segnalare la presenza di alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento trapezoide (grado 2) e del muscolo deltoideo (grado 2) della clavicola ed entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 3b). Passando alla dentizione, l'individuo presenta usura media dello smalto di sei elementi dentari e 77 tartaro poco diffuso. È stata, inoltre, riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati due episodi di stress, avvenuti a 5 e a 6 anni. 2. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da un frammento di pars orbitalis sinistra. LV.FR.07-II Tb 16A Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. Il primo individuo è un subadulto di 15-21 anni. Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso con sicurezza. Alcuni caratteri, però, ci permettono di ipotizzare che si tratti di una possibile femmina: la larga incisura ischiatica, la presenza di solco preauricolare, l'arco composto doppio, il margine sovraorbitale tagliente, le arcate sopraccigliari appianate, la mandibola gracile e l'assenza di eversione goniale, e il diametro femminile delle teste radiali e femorali. Data la completa fusione della maggior parte delle ossa lunghe, è stato possibile calcolarne la statura in 155 cm circa. Sul cranio sono state rinvenute ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro frontale destro, foro parietale bilaterale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura coronale. Sul post-cranio sono state riscontrate apertura septale dell'omero destro, sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e os trigonum al talo destro. Ad una lieve artrosi può essere ricondotta la macroporosità di entrambi gli acetaboli. L'individuo presenta cribra orbitalia destra e cribra parietalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata rispettivamente al tetto delle orbite e sulla teca cranica. Tale alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. É stata riscontrata l'entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano destra e una della mano sinistra e del muscolo trapezio sulla clavicola destra (grado 2). A livello dentario, il soggetto presenta usura lieve dello smalto e tartaro poco diffuso. Va infine segnalata la presenza di un foro fisiologico al centro dell'olecrano dell'ulna destra. 2. Qualità: degradato; quantità: scarsa. 78 L'individuo è testimoniato solo da un frammento di calcagno destro e uno di calcagno sinistro, forse da attribuire alla tomba 16B; non vi sono, però, elementi sufficienti per confermare l'ipotesi. All'interno della sepoltura sono state rinvenute anche ossa animali. LV.FR.07-II Tb 16B Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: fragile; quantità: parziale. L'individuo è una femmina. A causa della frammentarietà dei resti rinvenuti, non è stato possibile effettuare una diagnosi di età del soggetto; l'unico dato certo è che si tratta di un adulto. Per lo stesso motivo, non è stato possibile calcolarne la statura. Il soggetto presenta metopismo del frontale. Ad una lieve artrosi può essere ricondotta la macroporosità della fovea capitis del femore sinistro. Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del legamento patellare della tibia destra (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano destra e una falange della mano sinistra. Si ricorda, in particolare, che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto media/grave, tartaro diffuso ed edentulia del primo e del secondo molare inferiore destro. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. LV.FR.07-II Tb 17A Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. 79 L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 146 cm circa. Il calcagno sinistro presenta lo sdoppiamento della faccetta. La colonna vertebrale, conservata per circa due terzi, presenta lipping, osteproduzione e macroporosità delle faccette di cinque vertebre toraciche e di un frammento di arco. Il soggetto presenta inoltre entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 3), entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del legamento patellare della patella sinistra (grado 2). In particolare, la più grave tra quelle riscontrate, ovvero quella del soleo, è dovuta alla ripetuta flessione e raddrizzamento del ginocchio mentre si sta appoggiati sulle punte per mantenere l'equilibrio. Passando ai denti, l'individuo presenta edentulia dei primi due molari inferiori destri e dei primi due molari e del secondo premolare inferiori sinistri. LV.FR.07-II Tb 18A Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 34-63 anni, alta 159 cm circa. É stata risontrata la placca del terzo trocantere al femore destro. Sono stati rinvenuti circa due terzi della colonna vertebrale, parzialmente frammentata. Il soggetto presenta alcuni segni artrosici, ovvero una depressione sul corpo di una vertebra toracica, lipping sul corpo di una lombare e lieve lipping a due falangi distali della mano sinistra. Si sono riscontrate inoltre l'entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2) e l'entesopatia del muscolo flessore di due falangi prossimali di entrambe le mani. L'unico dente rinvenuto presenta un'usura grave dello smalto. 2. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da un frammento di acetabolo. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un dente animale. LV.FR.07-II Tb 18B Presenza di un numero minimo di un individuo. 80 Qualità: conservato; quantità: parziale. L'individuo è un subadulto di 14-20 anni. Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso. Data la completa fusione dell'omero sinistro, è stato possibile calcolare la statura del soggetto in 170 cm circa se fosse maschio e 167 cm circa nel caso di una femmina. Sul cranio sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro mastoideo destro e sinistro e granulazione del Pacchioni sul frontale e sul parietale sinistro in prossimità della sutura sagittale anteriore. Sono presenti, inoltre, squatting facets mediali sulla tibia sinistra, riconducibili ad uno stress dovuto all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata, e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e del talo sinistro. Il rachide, rinvenuto per quattro quinti, presenta noduli di Schmorl sul corpo di cinque toraciche e una lombare, riconducibili ad artrosi. Sempre a degenerazioni artrosiche possono essere ricondotti il lipping del tubercolo e l'osteoproduzione su tre coste destre e sette coste sinistre. Tale dato è particolarmente rilevante in quanto l'individuo è un subadulto, e di conseguenza l'artrosi non può essere ricondotta a cause fisiologiche. Si può, quindi, presumere lo svolgimento di un lavoro pesante, il quale abbia portato ad una precoce usura delle articolazioni della schiena, come il frequente sollevamento di carichi. L'individuo presenta anche entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero sinistro (grado 3b) ed entesopatia del tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2). L'entesopatia del legamento costoclavicolare è di solito indicativa di soggetti che piegano abitualmente le spalle in avanti nell’atto di sollevare degli oggetti pesanti e trasportarli. Tale dato supporta la tesi che il subadulto fosse attivamente impegnato in un lavoro usurante nonostante la sua giovane età. A livello dentario, è stata riscontrata usura dello smalto lieve/media, tartaro abbastanza diffuso e carie sui primi due molari inferiori destri. Infine, è da segnalare la presenza di alcune infiammazioni aspecifiche, ovvero una lieve osteofitosi auricolare a entrambi i temporali e periostite ed ispessimento osseo sulla diafisi della tibia e della fibula sinistre. Con il termine osteofitosi auricolare si indica la presenza piccoli osteofiti irregolari che vengono a formarsi lungo il margine del meato acustico esterno, i quali possono essere correlati a processi infiammatori a carico dell’orecchio esterno, come ad esempio l’otite. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. 81 LV.FR.07-II Tb 18C Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 40-44 anni, alto 161 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra, foro parietale destro, foro occipitale e granulazione del Pacchioni sul frontale. Il terzo molare superiore destro ha una morfologia particolare, infatti è monoradicolare ed estremamente piccolo rispetto a un terzo molare di normali dimensioni. Sono state rilevate, inoltre, la faccetta di Poirier sul femore destro e sinistro, causata dall'estrema flessione e abduzione di tale osso che produce un contatto tra il suo collo e il bordo della cavità acetabolare, e la placca del terzo trocantere sul femore destro, da ricondurre a stress occupazionale. Il soggetto presenta spina bifida occulta ai primi due segmenti del sacro. Tale patologia consiste in una malformazione dell'osso in questione che porta all’incompleta fusione di uno o due archi neurali posteriori, senza che ciò comporti una protrusione del midollo. La spina bifida occulta è pienamente asintomatica, e quindi non preclude lo svolgimento di una vita regolare. É stata rinvenuta cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. La colonna, rinvenuta per intero, presenta vari segni di artrosi: osteoproduzione in prossimità delle faccette articolari di due vertebre cervicali e una toracica; lipping e macroporosità delle faccette di una vertebra cervicale, nove toraciche e tre lombari. Sempre alla stessa patologia possono essere ricondotti il lipping del tubercolo e l'osteoproduzione su otto coste destre e sei coste sinistre. Il soggetto presenta varie entesopatie: entesopatia legamento costoclavicolare della clavicola sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano destra e sei falangi della mano sinistra ed entesopatia del tendine d'Achille del calcagno destro (grado 2). In particolare, è da tener presente che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. 82 A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto per lo più media e tartaro diffuso soprattutto all'arcata inferiore. Sono state rinvenute anche una carie al primo molare superiore sinistro e al terzo molare inferiore sinistro. Fig. 28: LV.FR.07-II Tb 18C (maschio, 35-39 anni): spina bifida occulta Fig. 27: LV.FR.07-II Tb 18C (maachio, 35-39 anni): terzo molare superiore destro monoradicolare e di piccole dimensioni (frecce) Da rilevare è anche anche la presenza di periostite alla diafisi dei femori, delle tibie e della fibula destra. Infine, si segnala la presenza di un foro fisiologico sulla faccetta articolare superiore sinistra di una vertebra cervicale. LV.FR.07-II Tb 19 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 40-44 anni, alta 161 cm circa. Sul cranio sono presenti ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale. Sono, inoltre, state riscontrate placca del terzo trocantere al femore destro, vastus notch alla patella destra e squatting facets mediali ad entrambe le tibie. Ad una lieve artrosi possono essere ricondotti il lipping della fovea capitis di entrambi i femori, il lipping del tubercolo su tre coste destre e due coste sinistre e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su tre coste destre e due coste sinistre. Sono state rilevate alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola 83 destra (grado 1) ed entesopatia del legamento conoide su entrambe le clavicole (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) e del legamento ileo-femorale sinistro del femore (grado 2), entesopatia del legamento patellare della tibia sinistra (grado 2) e della patella destra e sinistra (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano sinistra e tre falangi della mano destra. A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più media dello smalto, tartaro diffuso ed edentulia del primo molare superiore destro ed inferiore sinistro. È stata, inoltre, rilevata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati tre episodi di stress, a 5 anni, 6 anni e 8,5 anni. Il soggetto presenta alcune infiammazioni aspecifiche: una lieve periostite alla linea aspera del femore sinistro, alla diafisi della tibia destra e al terzo distale della fibula destra e un'osteoproduzione sul corpo inferiore di una costa destra in prossimità della testa. Infine, si è notata un'accentuata rotazione del femore destro sull'asse antero-posteriore, e la presenza di una zona di colore rosso situata sul cranio tra il parietale sinistro e l'occipitale, lungo la sutura lambdoidea sinistra. LV.FR.07-II Tb 20 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 50-59 anni, alta 158 cm circa. Sul cranio si è riscontrata la presenza di ossa lambdoidee; inoltre, una vertebra cervicale presenta foro trasverso bipartito destro e sinistro. La colonna vertebrale, rinvenuta per intero, presenta noduli di Schmorl su cinque vertebre toraciche e una lombare e macroporosità su una vertebra toracica, riconducili a degenerazioni artrosiche. Sempre a tale patologia possono essere ricondotti i becchi osteofitici riscontrati al margine sternale di entrambe le clavicole e il lipping del tubercolo di una costa sinistra. Il soggetto presenta inoltre varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola destra (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale (grado 2) e del muscolo tricipite dell'olecrano (grado 2) di entrambe le ulne, entesopatia della linea aspera del femore sinistro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra. Si ricorda che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo 84 brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera spesso è utile per identificare una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. Inoltre, l'entesopatia bilaterale del radio indica solitamente uno stress dovuto al trasporto di carichi pesanti con i gomiti piegati. A livello dentario, l'individuo presenta usura lieve/media dello smalto ed edentulia del secondo premolare superiore destro. É stata rivenuta, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati quattro episodi di stress, a 4 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. LV.FR.07-II Tb 21 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 20-29 anni, alta 156 cm circa. Sul cranio, è stata riscontrata eversione goniale destra e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità del bregma e sul frontale. Inoltre, sono presenti squatting facets mediali sulla tibia destra e sinistra. Il rachide, presente quasi per intero, mostra alcune degenerazioni artrosiche: osteoproduzione in prossimità delle faccette su una vertebra toracica e due lombari, e noduli di Schmorl su tutte le vertebre lombari. Sempre alla medesima patologia può essere ricondotto il lipping dell'osso navicolare del piede destro. É stata riscontrata cribra orbitalia bilaterale, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. Sono state rinvenute entesopatia bilaterale del legamento trapezoide (grado 2) e del legamento conoide (grado 2) della clavicola, entesopatia del legamento costoclavicolare della sola clavicola destra (grado 2) ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). A livello dentario, è presente usura lieve/media dello smalto, tartaro mediamente diffuso, carie al secondo molare inferiore destro e sinistro ed edentulia del secondo molare superiore sinistro. È stata, inoltre, rilevata una forte ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati vari episodi di stress, precisamente dai 4 anni ai 10 anni. 85 Fig. 29: LV.FR.07-II Tb 21 (femmina, 20-29 anni): a) mandibola con marcati difetti ipoplastici; b) ingrandimento Infine, è da segnalare la lombarizzazione del primo segmento del sacro, con conseguente scomparsa dell'ala destra, sostituita da un processo trasverso. Fig. 30: LV.FR.07-II Tb 21 (femmina, 20-29 anni): lombarizzazione del primo segmento sacrale All'interno della sepoltura sono state rinvenute anche ossa animali. LV.FR.07-II Tb 22 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 20-30 anni, alta 161 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro sovraorbitale destro e sinistro, eversione goniale destra e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità del bregma. Inoltre, è presente apertura sternale del corpo dello sterno, 86 causata da un difetto nello sviluppo e nell’ossificazione di tale centro, placca del terzo trocantere del femore destro, sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e i tali e os trigonum destro. Il soggetto presenta una spina bifida occulta all'ultimo segmento del sacro. Tale patologia consiste in una malformazione dell'osso in questione che porta all’incompleta fusione di uno o due archi neurali posteriori, senza però protrusione del midollo. La spina bifida occulta è asintomatica, e non preclude lo svolgimento di una vita regolare. Sulla colonna, rinvenuta per intero, sono stati riscontrati noduli di Schmorl su sei vertebre toraciche, riconducibili a degenerazioni artrosiche, così come lo è il lipping del tubercolo di sette coste sinistre e sei destre. Di particolare interesse, in quest'ottica, è la giovane età dell'individuo. Tenendo presente questo dato, l'artrosi non può essere ricondotta a cause puramente fisiologiche. È lecito, quindi, presumere lo svolgimento di un lavoro pesante da parte del soggetto, che abbia portato ad una precoce usura delle articolazioni della schiena, come il frequente sollevamento di carichi. Non bisogna dimenticare inoltre che il soggetto era una donna, e non può, quindi, essere escluso lo svolgimento di lavori pesanti anche da parte di soggetti di sesso femminile. Fig. 31: LV.FR.07-II Tb 22 (femmina, 20-30 anni): apertura sternale a livello del corpo dello sterno L'individuo presenta inoltre entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2 a destra e grado 1 a sinistra), entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano destra e cinque falangi della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 1). 87 Per quanto riguarda la dentizione, si è riscontrata usura dello smalto lieve/media e presenza di tartaro soprattutto a livello mandibolare. Sono state anche riscontrate due carie, al primo premolare superiore sinistro e al secondo molare inferiore sinistro, ed edentulia del secondo premolare superiore destro. Infine, è da segnalare l'osteolisi del tubercolo di entrambi i navicolari, la fusione di una falange mediale con una distale del piede sinistro, un foro al capitato destro e uno al terzo metacarpale sinistro, entrambi fisiologici. LV.FR.07-II Tb 24A Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 25-29 anni, alto 185 cm circa. Sul cranio è stata rinvenuta eversione goniale bilaterale; inoltre, sono presenti squatting facets mediali alla tibia destra e sinistra, riconducibili all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata, e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e i tali. Sul rachide, presente per intero, è presente una lieve artrosi che si manifesta con: osteoproduzione in prossimità delle faccette articolari di una vertebra cervicale e una lombare; osteolisi di una faccetta articolare su un frammento di arco; lipping delle faccette su tre vertebre toraciche e due lombari; depressione sul corpo di due vertebre toraciche. A degenerazioni artrosiche è riconducibile anche la macroporosità della fovea capitis di entrambi i femori. Il dato è particolarmente interessante in quanto l'individuo è giovane, e quindi l'artrosi non può essere ricondotta a cause fisiologiche, bensì all'usura delle articolazioni probabilmente da legare a degli stress occupazionali, forse causati da un lavoro pesante. Il soggetto presenta varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 3b a sinistra e grado 1 a destra), entesopatia del muscolo brachiale dell'omero destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore lungo delle dita della fibula sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano destra e cinque falangi della mano sinistra. A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto lieve/media, tartaro diffuso e un ascesso al primo molare superiore sinistro. Infine, è stata riscontrata la presenza di un ematoma calcificato al terzo prossimale della diafisi del femore destro. 88 LV.FR.07-II Tb 24B Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L' individuo è un subadulto di 14-16 anni. Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso con sicurezza. Alcuni caratteri, però, ci inducono a ipotizzare che si tratti di un possibile maschio: la stretta incisura ischiatica, l'arco composto singolo e l'osso innominato alto e stretto. Sul cranio, il soggetto presenta il foro sovraorbitale sinistro. Per quanto riguarda le patologie, il soggetto presenta alcune entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b), che solitamente si riscontra in individui che piegano le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico degli oggetti pesanti e trasportarli, entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 3b) ed entesopatia del muscolo popliteo della tibia sinistra (grado 3b). La presenza in particolare del solco costoclavicolare, molto accentuato, assume maggior rilievo se si ricorda che l'individuo è un adolescente: infatti, tale lesione induce ad ipotizzare che già in età giovanile il soggetto avesse svolto ripetutamente attività che implichino una sollecitazione del legamento costoclavicolare. Non è stata rinvenuta usura dentaria sui resti conservati, mentre vi sono tracce di tartaro. Si è riscontrata, invece, la presenza di pitting sul tavolato interno del parietale sinistro in prossimità della sutura sagittale e sul tavolato interno dell'occipitale in corrispondenza della fossa cerebrale sinistra, dell'eminenza crociata e della cresta occipitale interna, e macroporosità in prossimità della rocca petrosa di entrambi i temporali. Va segnalata, infine, la presenza di punti di osteoproliferazione su sette frammenti di corpi vertebrali lombari, su due frammenti di corpi vertebrali toracici e sul tavolato interno del frontale in prossimità della pars orbitalis sinistra. 2. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da un primo metacarpale e da un uncinato. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. 89 LV.FR.07-II Tb 27 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 160 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra, osso asterion destro, foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro infraorbitale accessorio destro, eversione goniale destra e sinistra e foro occipitale. É stata riscontrata, inoltre, la placca del terzo trocantere al femore destro. Il rachide, presente per intero, mostra segni di degenerazioni da ricondurre ad artrosi: noduli di Schmorl a sette vertebre toraciche e tre lombari; becchi osteofitici al corpo di due toraciche; macroporosità al corpo di tre toraciche; depressione del corpo di tre lombari e del primo segmento del sacro. Sempre a processi artrosici si possono ricondurre l'osteoproduzione in prossimità della porzione posteriore superiore di entrambi gli acetaboli, la macroporosità dell'acetabolo sinistro e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su cinque coste destre e quattro sinistre. Il soggetto presenta varie entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale della clavicola (grado 3b), entesopatia del muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore di entrambi i femori (grado 2) ed entesopatia del legamento ileofemorale del femore destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano sinistra e tre della mano destra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). In particolare, si ricorda che il solco costoclavicolare è dovuto a un movimento rotatorio dell'arto superiore, e che può essere indicativo di uno stress generalizzato delle braccia, dovuto al piegamento delle spalle in avanti mentre ci si flette e si sollevano carichi pesanti. Inoltre, l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura dello smalto lieve/media, tartaro diffuso ed edentulia del primo molare superiore sinistro e inferiore destro e sinistro. È presente anche una carie al terzo molare superiore sinistro. È da menzionare, infine, la periostite presente all'altezza della tuberosità tibiale di entrambe le tibie. 90 LV.FR.07-II Tb 28 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio, di cui non è stato possibile stabilire l'età. Si tratta comunque di un individuo adulto. A causa della frammentarietà delle ossa lunghe non è stato possibile calcolarne la statura. Sul cranio, sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro parietale sinistro ed eversione goniale bilaterale; inoltre, sono presenti la placca del terzo trocantere sul femore destro e sinistro e os trigonum al talo sinistro; quest'ultimo è causato da ripetuti movimenti di dorso-flessione dell’articolazione tibia-talo, ma potrebbe anche essere associato all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata. Il rachide, presente per quattro quinti, mostra alcuni segni di artrosi: macroporosità al corpo di tre cervicali; noduli di Schmorl su due cervicali e una lombare; lipping del corpo di una cervicale; becchi osteofitici al corpo di una cervicale. Sempre ad artrosi possono essere ricondotti il lipping di una falange distale del piede destro e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su quattro coste destre e cinque coste sinistre. Il soggetto presenta alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2), entesopatia della linea aspera del femore destro (grado 2), entesopatia della membrana interossea della fibula destra (grado 3), entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano destra e una della mano sinistra. A livello dentario, l'individuo presenta usura media/grave dello smalto ed edentulia del primo molare superiore e del terzo inferiore bilaterale e del secondo molare inferiore sinistro. É stata riscontrata, inoltre, una carie al secondo molare superiore sinistro. Sono state rilevate alcune infiammazioni aspecifiche, consistenti in una lieve periostite alla diafisi della tibia destra e della fibula sinistra e un'osteoproliferazione sulla superficie interna di una costa. Infine, sono da segnalare la presenza di macroporosità e depressione della tuberosità del radio sinistro con formazione di un foro, un foro fisiologico all'epifisi prossimale della prima falange del piede sinistro e la depressione in prossimità dell'epifisi sternale della clavicola destra. 91 LV.FR.07-II Tb 29 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 151 cm circa. Sul cranio, sono state riscontrati foro mastoideo sinistro, foro infraorbitale accessorio destro e sinistro e foro zigomatico-facciale destro e sinistro. Inoltre, sono presenti vastus notch ad entrambe le patelle e squatting facets mediali sulla tibia destra e sinistra. Il rachide, presente per due quinti, presenta osteoproduzione in prossimità delle faccette su quattro frammenti di arco neurale, da interpretare come degenerazioni artrosiche. Alla stessa patologia si possono ricondurre la macroporosità della fovea capitis e il lipping della testa del femore sinistro. É stata rinvenuta cribra orbitalia destra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. Passando alle entesopatie, il soggetto presenta entesopatia del legamento conoide di entrambe le clavicole (grado 2) e del legamento costoclavicolare della sola clavicola destra (grado 2 e grado 1), entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale (grado 2) e del muscolo brachiale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2) e di entrambe le ulne (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2), della linea glutea (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore (grado 2), entesopatia del legamento patellare della patella sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2) ed entesopatia del tendine d'Achille del calcagno destro e sinistro (grado 2). In particolare, l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. A livello dentario, sono state riscontrate usura per lo più media dello smalto e tartaro diffuso. Sono, inoltre, da segnalare le carie al primo premolare superiore destro e al secondo premolare e al primo molare superiori sinistri, e l'ascesso in corrispondenza di questi ultimi due denti. Infine, è da segnalare il rinvenimento di un foro fisiologico all'epifisi prossimale del terzo metatarsale destro. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. 92 LV.FR.07-II Tb 32 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 168 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta metopismo e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale. Sono, inoltre, stati riscontrate faccette di Poirier su entrambi i femori, squatting facets mediali sulla tibia destra e sinistra e sdoppiamento bilaterale della faccetta del calcagno e del talo. Ad artrosi possono essere ricondotti il nodulo di Schmorl su una toracica, il lipping della fovea capitis di entrambi i femori e la macroporosità dell'acetabolo destro. Bisogna tener presente che la colonna vertebrale si presentava in stato frammentario. Sono state rinvenute alcune entesopatie: entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e due della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). Passando alla dentizione, l'unico elemento dentario rinvenuto per intero presenta usura lieve dello smalto. È stata rilevata, inoltre, una lieve periostite alla diafisi della tibia e della fibula sinistre, da ricondurre ad un'infiammazione aspecifica. Infine, sono da segnalare l'apposizione ossea presente lungo la linea aspera del femore sinistro e l'ispessimento a livello della cresta al di sotto della tuberosità tibiale sulla tibia sinistra. All'interno della sepoltura sono stati rinvenuti anche quattro frammenti ceramici, di cui uno con decorazione incisa. LV.FR.07-II Tb 33 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 50-59 anni, alta 158 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta foro parietale destro, foro zigomatico facciale destro e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale. Sono, inoltre, state rilevate placca del terzo trocantere al femore destro e sinistro, 93 squatting facets mediali ad entrambe le tibie, sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni ed i tali e forma anomala del navicolare destro e sinistro. Il rachide, rinvenuto quasi per intero benché in stato frammentario, presenta alcune degenerazioni riconducibili ad artrosi: noduli di Schmorl su quattro vertebre toraciche e tre lombari e lipping delle faccette di tre vertebre lombari. Alla medesima patologia sono attribuibili anche il lipping dell'epifisi distale di entrambi gli omeri, il lipping dell'olecrano delle ulne e l'osteoproduzione al centro di quest'ultimo sull'ulna destra, il lipping e la macroporosità della fovea capitis del femore destro e sinistro, la macroporosità con formazione di un reticolo a livello di entrambi gli acetaboli, il lipping delle faccette del sacro, il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su quattro coste destre e due sinistre, la macroporosità al meato acustico esterno di entrambi i temporali e l'osteoproduzione a livello dell'epifisi prossimale del quinto metatarsale destro e sinistro. Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare (grado 1) e della linea trapezoide (grado 2) della clavicola destra, entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo flessore lungo del pollice del radio destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo profondo delle dita (grado 2) e del muscolo pronatore quadrato dell'ulna (grado 2), entesopatia del muscolo tricipite dell'ulna destra (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo (grado 2) e del legamento patellare della tibia destra e sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del legamento patellare della patella (grado 3), entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano sinistra e cinque falangi della mano destra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). E' interessante ricordare che una particolare sollecitazione dei muscoli adduttori, i quali trovano inserzione sulla linea aspera, si ha durante gli sforzi per il mantenimento della posizione eretta in condizioni instabili, ad esempio nella deambulazione su terreni sconnessi o in discesa. A livello dentario, è presente usura per lo più media dello smalto e tartaro poco diffuso. È da segnalare una lieve periostite alla diafisi e all'epifisi prossimale di entrambe le tibie e al terzo distale della diafisi delle fibule, da ricondurre ad un'infiammazione aspecifica. Infine, è stata riscontrata la fusione di due falangi mediali con due distali del piede sinistro. LV.FR.07-II Tb 34 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: fragile; quantità: parziale. 94 L'individuo è una femmina di 25-35 anni, alta 160 cm circa. Sul cranio, l'individuo presenta foro parietale destro e sinistro e foro mastoideo destro. Sono state rilevate, inoltre, la placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, lo sdoppiamento bilaterale della faccetta del calcagno e l'os trigonum al talo sinistro. A una lieve artrosi possono essere ricondotti il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su quattro coste destre e due sinistre. Il soggetto presenta alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 2 a destra e grado 1 a sinistra), entesopatia del muscolo brachiale di entrambe le ulne (grado 2), entesopatia del muscolo deltoideo dell'omero sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo di entrambe le tibie (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano sinistra ed entesopatia del tendine d'Achille sul calcagno destro e sinistro (grado 2). A livello dentario, si è rilevata usura lieve/media dello smalto e carie al secondo molare superiore destro. LV.FR.07-II Tb 45 Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 35-44 anni, alto 167 cm circa. Sul cranio, sono stati riscontrati un osso lambdoideo, foro sovraorbitale destro e sinistro, eversione goniale destra, foro occipitale e foro frontale sul tavolato endocranico. Sono, inoltre, presenti una faccetta di Poirier su ognuno dei due femori, la placca del terzo trocantere al femore destro, vastus notch alla patella sinistra, sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e del talo sinistro e os trigonum destro e sinistro. Il soggetto presenta spina bifida occulta agli ultimi due segmenti del sacro. Tale patologia consiste in una malformazione dell'osso in questione che porta all’incompleta fusione di uno o due archi neurali posteriori, senza che ciò comporti la protrusione del midollo. La spina bifida occulta è pienamente asintomatica, e quindi non preclude lo svolgimento di una vita regolare. A una lieve artrosi possono essere ricondotti la macroporosità degli acetaboli, l'osteoproduzione all'epifisi sternale di sei coste sinistre e una destra, il lipping del tubercolo su tre coste sinistre e l'osteoproduzione su una falange del piede destro. Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della 95 clavicola destra (grado 2 e grado 3a), entesopatia del muscolo brachiale del radio destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia della linea aspera del femore destro e sinistro (grado 2) e della linea glutea del femore sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e quattro della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). A livello dentario, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto, tartaro mediamente diffuso ed edentulia del primo molare superiore destro. È presente anche ipoplasia dello smalto, in base alla quale è stato calcolato un episodio di stress a 8 anni. Il soggetto presenta alcuni fenomeni infiammatori aspecifici: periostite diffusa con ispessimento osseo della tibia destra, periostite all'epifisi distale della tibia sinistra e di entrambe le fibule. Infine, è stata rilevata un'osteoproliferazione al corpo del talo sinistro. 2. Qualità: fragile; quantità: scarsa. L'individuo è un maschio. Non è stato possibile ottenere una stadiazione precisa dell'età, in quanto la superficie auricolare dell'ileo, utile per la diagnosi, era molto rovinata, ma si è ipotizzata comunque superiore ai 40 anni, in quanto non vi è più traccia di billowing. A causa della frammentarietà delle ossa lunghe, non è stato possibile calcolare la statura. Il soggetto presenta la placca del terzo trocantere al femore sinistro. Passando alla patologie, è stata riscontrata entesopatia della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) al femore sinistro. All'interno della sepoltura sono state rinvenute ossa animali, cinque frammenti di ceramica comune e tre frammenti di ceramica con decorazione a rotella. LV.FR.07-II Tb 48 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 159 cm circa. Sul cranio, sono stati riscontrati foro parietale sinistro, foro mastoideo destro e sinistro, foro occipitale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale in prossimità della linea frontale. Inoltre, sono presenti squatting facet mediale della tibia destra e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e i tali. 96 La colonna, rinvenuta quasi per intero benché in stato frammentario, presenta lipping dell'articolazione del dente dell'epistrofeo e delle faccette di una vertebra toracica, macroporosità del corpo di una vertebra cervicale e di due lombari, becchi osteofitici sul corpo di tre vertebre lombari e schiacciamento in senso supero-inferiore del corpo di due vertebre toraciche, tutti riconducibili a degenerazioni artrosiche. Alla medesima patologia possono essere ricondotti il lipping e la macroporosità della fovea capitis e il lipping del grande e del piccolo trocantere di entrambi i femori, i becchi osteofitici del corpo e il lipping delle faccette del primo segmento del sacro, la formazione di un reticolo all'interno degli acetaboli, l'osteolisi della superficie semilunare dell'ileo destro e sinistro, il lipping del tubercolo di due coste destre e una sinistra e la macroporosità in prossimità dei condili occipitali. Passando alle entesopatie, sono state riscontrate: entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo pettorale dell'omero sinistro (grado 3), entesopatia del muscolo brachiale del radio (grado 2)e dell'ulna sinistri (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore destro e sinistro (grado 2), entesopatia della linea glutea del femore destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano destra. A livello dentario, il soggetto presenta usura lieve/media dello smalto, tartaro su un solo dente e diffusa edentulia. Sono state, inoltre, rinvenute carie al secondo premolare e al primo molare superiori sinistri e un ascesso al primo premolare inferiore sinistro. Infine, è da segnalare la presenza di un foro fisiologico sul trapezoide destro. LV.FR.07-II Tb 49 Presenza di un numero minimo di due individui. Qualità: conservato; quantità: scarsa. All'interno della tomba erano presenti solo due cranii, una tibia sinistra, una fibula sinistra e un'epifisi distale di femore sinistro. I cranii sono stati identificati come cranio 1 e cranio 2. Non è stato possibile attribuire la parte di arto inferiore rinvenuta ad uno specifico cranio tra i due presenti, anche se per morfologia è probabile sia da attribuire al cranio 2. L'arto inferiore appartiene a un soggetto subadulto, di cui non è stato possibile ipotizzare il sesso a causa della mancanza di elementi. L'età è stata calcolata intorno ai 15-18 anni nel caso di un individuo maschio e ai 14-16 anni nel caso di una femmina. Il cranio 1, invece, è stato ipotizzato come appartenente a un individuo di possibile sesso maschile per via di alcuni elementi: l'arcata zigomatica che sfiocca oltre il meato acustico, i 97 processi mastoidei grandi e verticalizzati e la cresta nucale marcata. Non è stato, invece, possibile calcolare l'età del soggetto a causa della mancanza dei distretti utili per la diagnosi. Per quanto riguarda il cranio 2, non si è potuto stabilire né l'età del soggetto né il sesso. Il cranio 2 presenta metopismo e foro parietale destro e sinistro. Su entrambi i cranii è stata riscontrata granulazione del Pacchioni, in prossimità della sutura sagittale sul cranio 1 e in prossimità della stessa sutura e della sutura metopica del frontale sul cranio 2. Inoltre, la tibia presenta una squatting facet mediale. È stata, infine, riscontrata l'entesopatia del muscolo soleo della tibia (grado 3b). LV.FR.07-II Tb 50 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: parziale. L'individuo è una femmina di 40-44 anni, alta 165 cm circa. Il soggetto presenta granulazione del Pacchioni al parietale destro in prossimità della sutura coronale, squatting facet mediale alla tibia sinistra e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e del talo sinistro. La colonna, rinvenuta per due terzi, presenta noduli di Schmorl su otto vertebre toraciche e cinque lombari e marcato rimodellamento del disco con punti di osteoproliferazione sul corpo di due lombari, riconducibili a degenerazioni artrosiche. Alla stessa patologia possono essere ricondotti anche il lipping e la macroporosità della fovea capitis dei femori e la macroporosità degli acetaboli con formazione di un reticolo. Il soggetto presenta entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea del femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 2) ed entesopatia del tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2). Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto, presenza di tartaro ed edentulia del primo molare inferiore sinistro. LV.FR.07-II Tb 51 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L' individuo è un subadulto di 13-16 anni. Essendo un subadulto, non è stato possibile determinarne il sesso con certezza. Alcuni caratteri, 98 però, ci inducono a ipotizzare che si tratti di un possibile maschio: la stretta incisura ischiatica, l'assenza di solco preauricolare e l'arco composto singolo per quanto riguarda il bacino; l'arcata zigomatica che prosegue oltre il meato acustico esterno, la mandibola robusta e squadrata e la presenza di eversione goniale per il cranio; il diametro maschile della testa del femore. Sul cranio, sono presenti foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro ed eversione goniale bilaterale. Sono, inoltre, stati riscontrati foro trasverso sinistro bipartito su una vertebra cervicale, sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e di entrambi i tali e os trigonum destro e sinistro. Il soggetto presenta lievi degenerazioni artrosiche allo scheletro, in particolare la macroporosità delle faccette su una vertebra cervicale e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su cinque coste destre e una sinistra. È stata riscontrata cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto delle orbite. Tale alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. È da segnalare la presenza di alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare (grado 2 e grado 3b) e del muscolo trapezio di entrambe le clavicole (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale dell'omero (grado 3b) ed entesopatia della linea aspera di entrambi femori (grado 2). L'entesopatia del legamento costoclavicolare è di solito indicativa di soggetti che piegano abitualmente le spalle in avanti nell’atto di sollevare dei carichi e trasportarli. Tale dato è particolarmente interessante considerando che l'individuo è un subadulto, e per questo è verosimile che fosse attivamente impegnato in un lavoro pesante, nonostante la sua giovane età. A livello dentario, è stata rilevata usura per lo più lieve dello smalto e tartaro diffuso soprattutto a livello mandibolare. È presente, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati quattro episodi di stress avvenuti a 5anni, 7 anni, 8,5 anni e 9 anni. Infine, è stata riscontrata periostite, lieve alla diafisi della tibia destra e della fibula sinistra e forte alla diafisi della tibia sinistra. LV.FR.07-II Tb 52 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è una femmina, di cui però non è stato possibile stimare l'età né la statura a causa della scarsità dei resti rinvenuti. 99 Il soggetto presenta foro infraorbitale accessorio destro e granulazione del Pacchioni sul frontale. A livello dentario, è stata riscontrata usura medio/grave dello smalto ed edentulia dei due primi incisivi superiori, del secondo incisivo superiore sinistro e del canino e del primo premolare superiore destro. Inoltre, la radice del secondo premolare superiore destro risulta piegata in senso mesiale. LV.FR.07-II Tb 53 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L' individuo è un subadulto, di cui non è stato possibile ipotizzare il sesso a causa della mancanza di elementi. L'età è stata calcolata tra i 12 e i 20 anni se fosse un maschio e tra i 12 e i 18 anni nel caso di una femmina. Il soggetto presenta entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (grado 3b) e una lieve periostite alla diafisi della stessa tibia. LV.FR.07-II Tb 54A Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è un maschio, di cui però non è stato possibile stimare l'età né la statura a causa della scarsità dei resti rinvenuti. A livello dentario è stata riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati due episodi di stress avvenuti a 9 e a 10 anni, usura di grado lieve/medio e tartaro. LV.FR.07-II Tb 54B Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un subadulto di 14-16 anni. Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso con sicurezza. Alcuni caratteri, però, ci inducono ad ipotizzare che si tratti di un possibile maschio: stretta incisura ischiatica, solco 100 preauricolare assente, arco ventrale assente ed arco composto singolo per quanto concerne il bacino; passando al cranio, presenta arcate sopraccigliari marcate, arcata zigomatica che procede oltre il meato acustico esterno, processi mastoidei verticalizzati e mandibola robusta; infine, la testa femorale ha diametro maschile. Data la completa fusione dell'omero sinistro, è stato possibile calcolare la statura del soggetto in 166 cm circa. Sul cranio, sono stati individuati metopismo, ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra e foro sovraorbitale destro e sinistro. È presente, inoltre, os trigonum al talo sinistro. Sulla colonna, presente quasi per intero, sono stati riscontrati noduli di Schmorl a cinque vertebre toraciche, riconducibili a degenerazione artrosica; alla stessa patologia si può ricondurre il lipping del tubercolo di una costa destra. Tale dato è di particolare interesse in quanto l'individuo è un subadulto, e di conseguenza l'artrosi non può essere ricondotta a cause fisiologiche. Si può, quindi, presumere lo svolgimento da parte del soggetto, di un lavoro pesante, che abbia portato ad una precoce usura delle articolazioni della schiena, come il frequente sollevamento di carichi. Il soggetto presenta anche solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b), che solitamente si riscontra in individui che piegano le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico degli oggetti pesanti e trasportarli. Come per l'artrosi, la presenza di tale lesione, molto accentuata, assume maggior rilievo se si ricorda che l'individuo è un adolescente: infatti, si rafforza l'ipotesi che già in giovane età il soggetto avesse svolto ripetutamente attività usuranti. Fig. 32: LV.FR.07-II (possibile maschio, 14-16 anni): solco costoclavicolare (grado 3b) alla clavicola destra É stata rinvenuta cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. A livello dentario, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto, carie al primo molare inferiore destro e ad entrambi i secondi premolari inferiori. Vi è edentulia del primo molare 101 inferiore sinistro, forse da ricondurre ad una carie non curata, la quale ha portato alla perdita intra-vitam del dente. 2. Qualità: fragile; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da un parietale sinistro non completo. LV.FR.07-II Tb 55A Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: parziale. L'individuo è un maschio di 30-34 anni, alto 166 cm circa. L'individuo presenta alcune entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo pronatore rotondo dell'ulna sinistra (grado 2) ed entesopatia del muscolo grande gluteo del femore sinistro (grado 2). In particolare, il solco costoclavicolare solitamente si riscontra in individui che piegano abitualmente le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico oggetti pesanti e trasportarli. LV.FR.07-II Tb 55B Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di età compresa tra i 49 e i 73 anni, alto 164 cm circa. Sul cranio si è riscontrato un foro zigomatico facciale destro. Entrambi i calcagni e i tali presentano sdoppiamento della faccetta. Il soggetto presenta lipping al corpo di una vertebra toracica e all'epifisi distale del primo metatarsale destro, dovuti probabilmente a lievi degenerazioni artrosiche, e alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare destro (grado 3b litico) e sinistro (grado 3 osteoproduttivo), dovuta al piegamento ripetuto delle spalle in avanti per prendere in carico degli oggetti pesanti e trasportarli, placca del terzo trocantere in entrambi i femori, ed entesopatia del tendine d'Achille bilaterale (grado 2), causata da una ripetuta iperflessione della pianta, dalla deambulazione su superfici dure o su terreni sconnessi o dalla posizione di equilibrio assunta in condizioni instabili. Il soggetto presenta, infine, usura dentaria media/grave e tartaro. 102 2. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da un uncinato sinistro, un terzo metatarsale destro e un quinto metatarsale sinistro, da attribuirsi probabilmente alla tomba 55A, anche se non vi sono sufficienti elementi per confermare con sicurezza l'ipotesi. LV.FR.07-II Tb 59 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 160 cm circa. Entrambi gli omeri presentano l'apertura septale, carattere legato a fattori occupazionali, due vertebre cervicali hanno il foro trasverso sinistro bipartito ed entrambi i calcagni presentano sdoppiamento della faccetta. Il soggetto presenta sei osteomi sulla faccia endocranica del frontale in prossimità della pars orbitalis sinistra, di forma ovalare, di probabile origine neoplastica, e osteoartrosi all'articolazione tra acetabolo sinistro e femore sinistro, con produzione di becchi osteofitici, macroporosità ed eburneazione di entrambe le superfici. Si è riscontrata inoltre ipoplasia dello smalto dei denti, dovuta a carenze alimentari in giovane età, in base alla quale si sono calcolati quattro episodi di stress avvenuti a 5 anni, 5.5 anni, 8 anni e 9 anni; i denti presentano, inoltre, usura per lo più di grado medio e tartaro diffuso. L'individuo presenta, infine, entesopatia bilaterale del muscolo bicipite del radio (grado 2), riscontrata di solito in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati. Fig. 33: LV.FR.07-II Tb 59 (femmina, 45-49 anni): osteomi sul tavolato endocranico dell'osso frontale (frecce) 103 LV.FR.07-II Tb 60 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 35-56 anni, alto 167 cm circa. Il soggetto presenta eversione goniale destra. La colonna, rinvenuta per circa due terzi, presenta noduli di Schmorl su tre vertebre toraciche, riconducibili a degenerazioni artrosiche, così come l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su due coste destre e una sinistra. Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale della linea aspera e del muscolo vasto mediale del femore (grado 2), entesopatia del muscolo flessore lungo delle dita della tibia destra (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio destro (grado 2), entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola destra (grado 2), entesopatia bilaterale del legamento patellare della patella (grado 2), entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su sei falangi della mano destra e su quattro falangi della mano sinistra. A livello dentario, il soggetto presenta usura per lo più media dello smalto e tartaro diffuso soprattutto a livello mandibolare. Si è riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quali sono stati calcolati quattro episodi di carenza alimentare, a 7,5 anni, 8 anni, 8,5 anni e 9 anni. Infine, a livello del terzo distale della diafisi della tibia destra è presente una lieve periostite. All'interno della sepoltura sono state rinvenute anche ossa animali. LV.FR.07-II Tb 61 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di più di 60 anni, alto 165 cm circa. Si è riscontrata la presenza di una faccetta di Poirier su entrambi i femori, solitamente causata dalla flessione ed abduzione estrema di tale osso, la quale produce un contatto tra il collo dello stesso e il bordo della cavità acetabolare, e di squatting facets mediale su entrambe le tibie, riconducibili a uno stress dovuto all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata. La colonna vertebrale, presente quasi per intero, presenta alcune degenerazioni artrosiche: noduli di Schmorl su quattro vertebre toraciche e tre lombari e becchi osteofitici sul corpo di tre 104 vertebre toraciche e una lombare. Sempre ad artrosi può essere ricondotto il lipping e la macroporosità diffusi sullo scheletro, al sacro, all'acetabolo, al radio destro, a cinque coste destre e otto sinistre e a varie ossa di mani e piedi. Il soggetto presenta anche varie entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale delle clavicole (grado 3b), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio destro (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2), del muscolo grande adduttore (grado 2) e del legamento ileo-femorale (grado 2) di entrambi i femori, entesopatia del legamento patellare di entrambe le patelle (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su sei falangi della mano destra e cinque della mano sinistra, entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) e sperone mediale del calcagno destro (grado 2). Si ricorda, in particolare, che il solco costoclavicolare è dovuto a un movimento rotatorio dell'arto superiore, e che può essere indicativo di uno stress generalizzato delle braccia, dovuto al piegamento delle spalle in avanti mentre ci si flette e si sollevano carichi pesanti. A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto per lo più media, edentulia del secondo molare superiore destro, del primo e secondo molare inferiore bilaterale e del secondo molare inferiore destro. Sono state rinvenute, infine, varie e diffuse infiammazioni periostitiche forti su entrambe le diafisi delle tibie e delle fibule e lievi alla cresta iliaca anteriore delle ossa innominate. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche del materiale botanico posto in prossimità del cranio dell'individuo. LV.FR.07-II Tb 65 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: parziale. L'individuo è un maschio di 35-39 anni, alto 166 cm circa. Sono state riscontrate eversione goniale destra e sinistra, placca del terzo trocantere al femore destro e vastus notch ad entrambe le patelle. La colonna, rinvenuta per circa due quarti, presenta varie degenerazioni riconducibili ad artrosi: noduli di Schmorl su tre vertebre toraciche e cinque lombari; lipping delle faccette su due vertebre toraciche e cinque frammenti di arco neurale; macroporosità delle faccette di tre frammenti di arco neurale; osteoproduzione in prossimità delle faccette su un frammento di arco neurale. Alla stessa patologia, possono essere ricondotti altri segni diffusi sullo scheletro: il lipping dell'epifisi distale degli omeri e del piccolo trocantere del femore destro, 105 l'osteoproduzione al centro dell'olecrano di entrambe le ulne, la macroporosità con formazione di un reticolo all'interno dell'acetabolo destro e sinistro, il lipping del tubercolo su cinque coste destre e tre sinistre e l'osteoproduzione in prossimità dello stesso su cinque coste destre. Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo miloioideo della mandibola (grado 3), entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare (grado 2) e del muscolo deltoideo (grado 2) della clavicola, entesopatia del legamento conoide della clavicola sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo trapezio della clavicola destra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'omero (grado 2) e del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale di entrambi i radii (grado 2) e le ulne (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2), della linea glutea (grado 2) e del muscolo grande adduttore (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo quadricipite della tibia destra e sinistra (grado 3), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano destra e quattro della mano sinistra, entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) e sperone del processo mediale del calcagno destro (grado 2). A livello dentario, il soggetto presenta usura media dello smalto, tartaro su un unico elemento ed edentulia del primo e del terzo molare inferiore destro. È stata rinvenuta una lieve periostite all'epifisi distale di entrambe le tibie, alla diafisi della tibia destra e al terzo distale della fibula destra. LV.FR.07-II Tb 71 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 40-44 anni. A causa della frammentarietà delle ossa lunghe, non è stato possibile calcolare la statura. Il soggetto presenta foro parietale sinistro, torus palatino ed os trigonum bilaterale. Il rachide, presente per tre quarti, presenta osteoproduzione in prossimità delle faccette su tre vertebre toraciche, riconducibile ad artrosi; alla stessa patologia possono essere ricondotti la macroporosità e il lipping della fovea capitis di entrambi i femori e il lipping della testa del solo femore sinistro. Sono state riscontrate alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola destra (grado 1) e del muscolo deltoideo di entrambe le clavicole (grado 2), entesopatia del muscolo pronatore quadrato dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su cinque falangi della mano 106 destra e sette della mano sinistra. Passando alla dentizione, è presente usura per lo più media dello smalto, tartaro diffuso soprattutto a livello mandibolare e varie carie, ai primi due molari e al canino e al primo premolare superiori destri, e al secondo molare inferiore sinistro. È stata rilevata, inoltre, l'agenesia del secondo incisivo superiore destro, caratteristica che si riscontra di solito nei caucasoidi. Vi è ipoplasia dello smalto, in base a cui sono stati calcolati quattro episodi di stress, a 4 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni. Da segnalare, infine, è una lieve periostite in prossimità della tuberosità tibiale destra e sulla diafisi della tibia sinistra, causata da un'infiammazione aspecifica. LV.FR.07-II Tb 72 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 35-44 anni, alta 147 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra e granulazione del Pacchioni sul parietale sinistro in prossimità della sutura coronale e sagittale; è stato rilevato, inoltre, lo sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni. La colonna vertebrale, rinvenuta per circa tre quarti, presenta un nodulo di Schmorl su una vertebra lombare, riconducibile a una lieve artrosi, così come lo è la macroporosità della fovea capitis di entrambi i femori. Passando alle entesopatie, sullo scheletro sono state rinvenute: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola sinistra (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano destra ed entesopatia bilaterale del muscolo peroneo lungo della fibula (grado 2). A livello dentario, l'individuo presenta usura dello smalto lieve/media e tartaro diffuso a livello mandibolare. É stata riscontrata, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati cinque episodi di stress, a 5 anni, 6 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni. LV.FR.07-II Tb 73 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 35-39 anni, alto 156 cm circa. 107 Sul cranio, sono presenti foro parietale destro e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale in prossimità della sutura coronale centrale e sulla cresta frontale. Inoltre, sono state riscontrate sdoppiamento della faccetta dell'atlante, placca del terzo trocantere su entrambi i femori, vastus notch alla patella destra e sinistra e squatting facets mediali su entrambe le tibie. Il rachide, rinvenuto quasi per intero, presenta lipping e macroporosità delle faccette, a volte con osteoproduzione in prossimità delle stesse, su quattro vertebre toraciche, una lombare, tre frammenti di arco neurale e sul primo segmento di sacro, e noduli di Schmorl su quattro vertebre toraciche, tutti riconducibili a degenerazioni artrosiche. Alla stessa patologia possono essere ricondotti il lipping della fovea capitis di entrambi e femori e la macroporosità degli acetaboli, il lipping a una falange della mano destra e a tre della mano sinistra, il lipping del tubercolo e l'osteoproduzione nelle sue prossimità su quattro coste destre e tre sinistre, il lipping dell'epifisi sternale su una costa destra, l'osteolisi in prossimità del tubercolo su una costa sinistra. Sono state riscontrate alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2), entesopatia della linea aspera dei femori (grado 2), entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e otto falangi della mano sinistra. Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura per lo più media dello smalto, tartaro diffuso ed edentulia del primo incisivo superiore destro e sinistro, del secondo superiore destro e del canino superiore sinistro, del primo e del secondo premolare inferiori destri e del primo e del secondo molare inferiori sinistri. Sono, inoltre, stati riscontrati due ascessi, uno al canino e al primo premolare superiori sinistri e uno ai due premolari inferiori destri. La perdita dei denti in loro corrispondenza è dovuta con ogni probabilità al progredire dell'infezione. L'individuo presenta, infine, una lieve periostite alla diafisi della tibia e della fibula sinistre, riconducibili a un fenomeno infiammatorio aspecifico, e una lieve osteofitosi auricolare al temporale destro e sinistro, la cui eziologia può essere legata a fenomeni infiammatori dell’orecchio esterno, come ad esempio l’otite. È da segnalare, infine, l'osteoproliferazione sul margine interno di una costa sinistra e una destra. 108 Fig. 34: LV.FR.07-II Tb 73 (femmina, 35-39 anni): osteofitosi auricolare sul temporale destro (frecce) LV.FR.07-II Tb 74 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 152 cm circa. Sul cranio è stata riscontrata eversione goniale sinistra; il soggetto presenta, inoltre, sperone sovracondilare dell'omero sinistro, squatting facet mediale alla tibia destra e sdoppiamento della faccetta del calcagno sinistro. La colonna vertebrale, rinvenuta per circa tre quarti pur se molto frammentaria, presenta macroporosità e becchi osteofitici su una vertebra cervicale, riconducibili a una lieve artrosi, così come lo è il lieve lipping rinvenuto a una falange della mano sinistra e ad entrambi i primi metacarpali. Passando alle entesopatie, sullo scheletro sono state rinvenute: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola destra (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale (grado 2) e del muscolo brachioradiale (grado 2) dell'omero sinistro, entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del calcagno destro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano sinistra e tre falangi della mano destra. A livello dentario, l'individuo presenta usura sia lieve che media e grave dello smalto, ed edentulia di entrambi i secondi premolari e i primi due molari e del terzo molare sinistro. É stata riscontrata, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale è stato calcolato un episodio di 109 stress a 7,5 anni. LV.FR.07-II Tb 77 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 175 cm circa. Sul cranio, sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro sovraorbitale sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro zigomatico-facciale destro e sinistro, eversione goniale destra e sinistra e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale anteriore. Inoltre, sono presenti sdoppiamento della faccetta dell'atlante, foro trasverso destro di due vertebre cervicali bipartito, squatting facet laterale alla tibia sinistra e os trigonum al talo sinistro. Il rachide, presente per intero, reca vari segni di degenerazioni riconducibili ad artrosi: lipping della faccetta anteriore dell'atlante e del dente dell'epistrofeo; lipping del corpo di tre vertebre cervicali e delle faccette di due toraciche e del sacro; macroporosità del corpo di due vertebre cervicali; osteoproliferazione sul corpo di due vertebre toraciche; noduli di Schmorl su sei vertebre toraciche, cinque lombari e sul primo segmento del sacro. Sempre a degenerazioni artrosiche possono essere ricondotti il lipping dell'articolazione per il capitello radiale sull'ulna destra, la macroporosità della fovea capitis del femore destro e dell'acetabolo destro e sinistro, l'osteolisi della superficie semilunare dell'acetabolo destro e la depressione bilaterale della tuberosità ischiatica dell'osso innominato. Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio destro (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia bilaterale del legamento patellare della patella (grado 3 a destra e grado 2 a sinistra) ed entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e sei falangi della mano sinistra. A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più media/grave dello smalto, tartaro diffuso soprattutto alla mandibola ed edentulia del primo molare superiore destro e sinistro. Inoltre, si è riscontrata una lieve periostite diffusa lungo la diafisi della tibia e della fibula sinistre, riconducibili a fenomeni infiammatori aspecifici. Per concludere, è presente un'osteoproduzione al terzo acromiale di entrambe le clavicole. 110 LV.FR.07-II Tb 79 Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 50-59 anni, alta 153 cm ca. Sul cranio si sono riscontrati foro parietale destro e sinistro e foro sovraorbitale destro e sinistro. L'individuo presenta, inoltre, granulazione del Pacchioni sulla faccia endocranica dei parietali in prossimità della sutura sagittale e una piccola area di forma ovale e colore verde al terzo distale dell'omero destro, dovuta al contatto con oggetti metallici. Sono stati riscontrati vari segni artrosici: noduli di Schmorl su una vertebra toracica e una lombare, becchi osteofitici, macroporosità diffusa sul corpo di due vertebre cervicali, lipping a una falange distale del piede destro, una mediale del piede sinistro e una distale della mano destra, osteoproliferazione in prossimità dei tubercoli di 5 coste sinistre e 3 coste destre. Sono state riscontrare inoltre alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo deltoide dell'omero (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2) e dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (grado 2) ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). A livello dentario, il soggetto presenta usura grave dello smalto e diffusa edentulia. Si è riscontrata un'osteoproliferazione alla tuberosità ischiatica sinistra di causa non meglio riconoscibile. 2. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da due frammenti ossei non meglio riconoscibili. LV.FR.07-II Tb 80 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: fragile; quantità: scarsa. Si tratta di un possibile maschio, in base all'arcata zigomatica che procede oltre il meato acustico e ai processi mastoidei verticalizzati, ma data la scarsità dei resti rinvenuti, non è stato possibile stabilire l'età o la statura dell'individuo. 111 Il soggetto presenta foro zigomatico-facciale destro e granulazione del Pacchioni sui parietali in prossimità della sutura sagittale. É stata riscontrata una lieve cribra parietalia e usura lieve dello smalto dell'unico dente rinvenuto. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un frammento di ceramica comune. LV.FR.07-II Tb 81 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 166 cm circa. Sul cranio, il soggetto presenta eversione goniale destra, foro zigomatico facciale destro e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale. Sono state riscontrate, inoltre, squatting facets mediali a entrambe le tibie, sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e sinistro, os trigonum bilaterale e depressione della superficie mediale dei tali. Sono presenti due traumi ante-mortem a livello del cranio: una depressione lungo la linea sagittale in prossimità del lambda e una di forma ovale a livello della bozza parietale sinistra. Sullo scheletro sono stati rivenuti segni di artrosi: all'olecrano di entrambe le ulne, alla fovea capitis del femore sinistro e alla testa del femore destro, a entrambi gli acetaboli, al talo e al secondo cuneiforme destro e sinistro e al tubercolo di una costa destra e una sinistra. Fig. 35: LV.FR.07-II Tb 81 (maschio, 45-49 anni): a) depressione a livello della bozza parietale sinistra (frecce), indicante un trauma ante-mortem; b) rimodellamento a livello della sutura sagittale sul tavolato endocranico (frecce), segno di un trauma ante-mortem Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 2 a destra, grado 2 e grado 1 a sinistra), entesopatia del muscolo grande 112 pettorale di entrambi gli omero (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale (grado 2) e del muscolo tricipite dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2) ed entesopatia della linea glutea (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano destra e sette falangi della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). Si ricorda, in particolare, che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più media dello smalto, tartaro poco diffuso ed edentulia del primo premolare superiore, dei tre molari inferiori destri e degli ultimi due molari inferiori sinistri. Sono presenti alcune carie, al secondo e terzo molare superiore destro e sinistro e ai premolari inferiori sinistri. É stata rivenuta, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati sei episodi di stress, a 4,5 anni, 5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni e 10 anni. Il soggetto presenta un lieve pitting diffuso all'occipitale e in prossimità del meato acustico esterno destro e sinistro, e una lieve periostite alla diafisi della tibia destra e delle fibule, dovuti entrambi e fenomeni infiammatori aspecifici. Da segnalare infine è l'assenza dell'uncino delll'osso uncinato della mano destra, forse in seguito a rimodellamento. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. LV.FR.07-II Tb 82A Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è un maschio di 35-39 anni. Data la scarsità dei resti rinvenuti, non è stato possibile stabilirne la statura. All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale. LV.FR.07-II Tb 82B Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 35-39 anni, alto 169 cm circa. 113 Sul cranio, sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro parietale destro e sinistro e ponte posteriore dell'atlante. Entrambi i femori presentano la placca del terzo trocantere, e il solo femore destro presenta anche una faccetta di Poirier, causata dall'estrema flessione e abduzione del femore che produce un contatto tra il collo di tale osso e il bordo della cavità acetabolare. Sia la tibia destra che la sinistra presentano squatting facets mediali, riconducibili all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata, e su entrambi i calcagni è stato rinvenuto lo sdoppiamento della faccetta. La colonna è stata rinvenuta per due terzi e si è riscontrato lipping sul corpo di tre vertebre cervicali e osteoproliferazione, macroporosità e becchi osteofitici sul corpo di altre due vertebre cervicali, dovuti a degenerazioni artrosiche. Il dato è di particolare interesse in quanto l'individuo è giovane e l'artrosi non può essere ricondotta a cause prettamente fisiologiche, bensì può essere ricondotta ad un'usura delle articolazioni della schiena, causata da attività quali il sollevamento frequente di carichi pesanti. Si sono riscontrate, inoltre, varie entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro e sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale bilaterale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2), entesopatia del muscolo soleo e del muscolo quadricipite della tibia destra e sinistra (grado 2) ed entesopatia della linea aspera del femore destro e sinistro (grado 2). In particolare, l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. Unendo questo dato con quanto visto per l'artrosi, siamo portati a pensare allo svolgimento di un lavoro usurante da parte del soggetto. Per quanto riguarda la dentizione, si è riscontrata usura dello smalto media/grave e presenza di tartaro. Vi sono, inoltre, segni di osteoproliferazione al terzo prossimale di entrambe le fibule, in particolare nella sinistra legati anche ad un ispessimento dell'osso, la cui causa è da ricondurre a un fenomeno infiammatorio aspecifico. LV.FR.07-II Tb 84 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: fragile; quantità: parziale. A causa della scarsità dei frammenti, non è stato possibile determinare con sicurezza il sesso dell'individuo. Alcuni caratteri, però, ci inducono a ipotizzare che si tratti di un possibile 114 maschio: i processi mastoidei grandi e verticalizzati, la cresta nucale marcata, la mandibola squadrata e l'eversione goniale. Sempre a causa della frammentarietà dei resti rinvenuti, non è stato possibile effettuare una diagnosi di età del soggetto; l'unico dato certo è che si tratta di un adulto. Lo stesso discorso vale per la statura, non calcolabile per la mancanza di ossa lunghe complete. L'individuo presenta eversione goniale destra e sinistra, granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale, squatting facets mediali alla tibia destra e sinistra, riconducibili a uno stress dovuto all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata, e sdoppiamento della faccetta sia dei due calcagni che del talo sinistro. A una degenerazione artrosica può essere ricondotta l'osteoproliferazione in prossimità del tubercolo di una costa destra. Sono state riscontrate alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola sinistra (grado 3b), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore lungo del pollice del solo radio destro (grado 2), entesopatia della linea aspera del femore destro (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano destra e tre falangi della mano sinistra. Si ricorda in particolare che l'entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio è spesso riscontrata in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati. A livello dentario, è presente usura lieve/media dello smalto, tartaro su un unico dente mandibolare ed edentulia del primo molare superiore e del secondo molare inferiore destro. Infine, è stata riscontrato un foro fisiologico all'epifisi prossimale della prima falange prossimale del piede sinistro. LV.FR.07-II Tb 85 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: parziale. L'individuo è un maschio di 30-39 anni. A causa della frammentarietà delle ossa lunghe non è stato possibile calcolarne la statura. Il soggetto presenta metopismo del frontale. Per quanto riguarda le patologie, è stata riscontrata l'entesopatia del muscolo tibiale posteriore (grado 2), del muscolo deltoide dell'omero sinistro (grado 2) e del muscolo flessore di due falangi della mano sinistra. 115 A livello dentario, l'individuo presenta usura lieve/media dello smalto e limitata presenza di tartaro. É stata, inoltre, riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quale si sono calcolati due episodi di stress, a 7 anni e 8 anni. LV.FR.07-II Tb 88 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L' individuo è un subadulto di 15-21 anni. Essendo un subadulto, non è possibile determinarne con certezza il sesso. Alcuni caratteri, però, ci permettono di ipotizzare che si tratti di una possibile femmina: la larga incisura ischiatica, la presenza di solco preauricolare e l'arco composto doppio per quanto riguarda il bacino; a livello cranico, il margine sovraorbitario tagliente, le arcate sopracciliari deboli, la cresta nucale poco evidente e la mandibola gracile ed arrotondata; inoltre il diametro della testa femorale è risultato femminile. Data la completa fusione di alcune ossa lunghe, è stato possibile calcolare la statura in 163 cm circa. Sul cranio, sono stati rilevati foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro infraorbitale accessorio destro, foro zigomatico-facciale destro e sinistro e granulazione del Pacchioni sui parietali in prossimità della sutura sagittale. Sono, inoltre, presenti squatting facet mediale sulla tibia sinistra e sdoppiamento della faccetta del calcagno destro. Il soggetto presenta cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità del tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche. Una lieve macroporosità ad entrambi gli acetaboli può essere ricondotta a una lieve degenerazione artrosica. Passando alle entesopatie, sono state riscontrate a livello del muscolo miloioideo destro e sinistro della mandibola (grado 2) e del muscolo brachiale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2) destri. A livello dentario, il soggetto presenta usura per lo più media/grave dello smalto, con la presenza di particolari punti di esposizione della dentina sulla superficie linguale degli incisivi inferiori e sulla superficie buccale dei canini, e tartaro mediamente diffuso. Sono state trovate varie carie, ai premolari superiori destri, agli incisivi centrali e al laterale sinistro superiori e al primo molare inferiore sinistro, e un ascesso a livello di quest'ultimo dente. È presente edentulia dei primi due 116 molari inferiori destri. È stata rilevata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati cinque episodi di stress, a 5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni e 10 anni. Fig. 36: LV.FR.07-II (possibile femmina, 15-21 anni): particolare dell'usura con esposizione della dentina sulla superficie buccale del canino superiore destro (frecce) Infine, è stata riscontrata una lieve periostite diffusa alla diafisi della tibia destra. LV.FR.07-II Tb 89 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 30-34 anni, alto 168 cm circa. Sono state rilevate eversione goniale sinistra, faccetta di Poirier e placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, squatting facet mediale alla tibia destra, sdoppiamento della faccetta dei calcagno e dei tali e presenza di una faccetta accessoria per l'omero all'acromion della scapola sinistra. Il rachide, rinvenuto per intero, presenta noduli di Schmorl a otto vertebre toraciche e quattro lombari, lipping delle faccette di una vertebra toracica e quattro lombari e schiacciamento del corpo in senso supero-inferiore di due vertebre toraciche contigue, tutti segni riconducibili ad artrosi. Alla stessa patologia possono essere ricondotti l'osteoproduzione al centro dell'olecrano di entrambe le ulne, il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su sette coste destre e cinque coste sinistre e una lieve osteoproduzione in prossimità della testa del talo destro e sinistro. Il soggetto presenta anche alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare (grado 2 a destra e grado 3b a sinistra) e del legamento conoide della clavicola (grado 2) ed entesopatia del muscolo trapezio della clavicola destra (grado 2), entesopatia del 117 muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale (grado 2) e del muscolo flessore lungo del pollice dell'ulna (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo (grado 2) e del muscolo quadricipite della tibia (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille (grado 2) e sperone mediale (grado 2) del calcagno destro e sinistro ed entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano destra e otto falangi della mano sinistra. Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto e tartaro solo su tre elementi dentari. Sono state rilevate alcune infezioni aspecifiche, ovvero una lieve osteofitosi auricolare al meato acustico sinistro, correlata solitamente a fenomeni infiammatori dell’orecchio esterno, e una periostite alla diafisi della tibia sinistra. LV.FR.07-II Tb 92 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 166 cm circa. Sul cranio sono stati rinvenuti foro sovraorbitale destro ed eversione goniale destra e sinistra. Il soggetto presenta, inoltre, lo sdoppiamento della faccetta ad entrambi i calcagni. La colonna vertebrale, rinvenuta per intero, presenta vari segni artrosici: noduli di Schmorl su tre vertebre toraciche e due lombari; lipping delle faccette articolari su due vertebre toraciche, cinque lombari e un frammento di arco neurale; becchi osteofitici su tre vertebre toraciche e tre lombari; osteoproliferazione in prossimità delle faccette articolari e osteolisi del corpo su una vertebra toracica. Altri segni riconducibili ad artrosi sono l'osteoproliferazione in prossimità della testa del talo destro e sinistro, il lipping del tubercolo di sette coste destre e cinque sinistre e l'osteoproliferazione in prossimità dello stesso su quattro coste destre e tre sinistre. L'individuo presenta inoltre varie entesopatie: solco costoclavicolare alla clavicola destra (grado 3b), entesopatia bilaterale del muscolo tricipite (grado 2) e deltoide (grado 2) dell'omero, entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale (grado 2) e tricipite dell'olecrano di entrambe le ulne (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 2), entesopatia del legamento patellare della patella sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del 118 muscolo flessore su quattro falangi di entrambe le mani. Si ricorda, in particolare, che il solco costoclavicolare è dovuto a un movimento rotatorio dell'arto superiore, e che può essere indicativo di uno stress generalizzato delle braccia, dovuto al piegamento delle spalle in avanti mentre ci si flette e si sollevano carichi pesanti. Lo stesso dato è confermato dall'entesopatia bilaterale del radio, indicativa del trasporto di pesi con i gomiti piegati. A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto di grado lieve/medio. Infine, è stata riscontrata una lieve periostite alla diafisi della tibia sinistra. LV.FR.07-II Tb 96 Presenza di un numero minimo di due individui. 1. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 40-44 anni. A causa della frammentarietà delle ossa lunghe non è stato possibile calcolarne la statura. Sul cranio, sono presenti ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, e il calcagno presenta lo sdoppiamento della faccetta. É presente, inoltre, granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale. La colonna, rinvenuta per tre quarti, presenta un nodulo di Schmorl extradiscale sul corpo di una vertebra toracica e lipping di una faccetta su un frammento di arco, riconducibili entrambi a una lieve degenerazione artrosica, così come l'osteoproduzione rinvenuta in prossimità della testa del talo sinistro. Il soggetto presenta entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del calcagno destro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano destra e sette della mano sinistra. Sia il femore sinistro che l'ileo sinistro presentano macroporosità rispettivamente alla fovea capitis e alla superficie auricolare e cavità acetabolare, non riferibili a una patologia specifica. Per quanto riguarda la dentizione, vi è usura per lo più media dello smalto e tartaro generalizzati, ed edentulia del secondo molare inferiore sinistro. 2. Qualità: conservato; quantità: scarsa. L'individuo è testimoniato solo da un quinto metatarsale destro completo. 119 LV.FR.07-II Tb 97 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è una femmina di 35-39 anni, alta 147 cm circa. Sul cranio, sono state rinvenute ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra e alla sutura sagittale, foro sovraorbitale destro e sinistro e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale; inoltre, si è riscontrata la presenza di una faccetta di Poirier su entrambi i femori, causata dall'estrema flessione e abduzione del femore che produce un contatto tra il collo di tale osso e il bordo della cavità acetabolare, e di os trigonum al talo destro, spesso legato ai ripetuti movimenti di dorso-flessione dell’articolazione tibia-talo, ma che potrebbe anche essere associato all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata. Sullo scheletro sono stati rivenuti segni di artrosi: alla colonna, presente per circa due terzi, con osteoproliferazione sul corpo di una toracica e osteolisi del corpo e lipping in prossimità delle faccette articolari su una seconda toracica; all'omero sinistro, con osteolisi della testa, e al destro, con lipping dell'epitroclea; a entrambe le ossa innominate, con osteoproliferazione a livello della superficie semilunare; a due coste destre, con osteoproliferazione in prossimità del tubercolo, e a una costa sinistra con lipping del tubercolo; infine, a entrambi i femori con lipping della fovea capitis. L'interesse di tale dato risiede soprattutto nel fatto che l'individuo è giovane, e di conseguenza l'artrosi non può essere ricondotta a cause puramente fisiologiche. Si può, quindi, presumere lo svolgimento di un lavoro pesante che abbia portato ad una precoce usura delle articolazioni della schiena, come il frequente sollevamento di carichi. In quest'ottica, è da tener presente che il soggetto era anche una donna, e non può quindi essere escluso lo svolgimento di lavori pesanti anche da parte di soggetti di sesso femminile. Inoltre, sono state rinvenute varie entesopatie: entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano sinistra, e infine entesopatia bilaterale del tendine d'Achille (grado 2) e sperone del processo mediale (grado 2) del calcagno, quest'ultimo dovuto alla flessione plantare dell'alluce. In particolare, l'entesopatia dei muscoli delle gambe, unita all'artrosi, può darci una conferma di quanto precedentemente ipotizzato sullo svolgimento di un lavoro usurante da parte dell'individuo. A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più grave dello smalto, diffusa edentulia e tartaro limitato ad un solo dente. 120 LV.FR.07-II Tb 100 Presenza di un numero minimo di un individuo. Qualità: conservato; quantità: buona. L'individuo è un maschio di 40-44 anni, alto 177 cm circa. Sul cranio sono stati riscontrati foro sovraorbitale destro, foro frontale destro, eversione goniale destra e sinistra e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale e della pars orbitalis destra e sinistra del frontale. Inoltre, sono presenti squatting facets su entrambe le tibie e sdoppiamento della faccetta sia di entrambi i calcagni che del talo sinistro. La colonna vertebrale, rinvenuta per circa un terzo, presenta lipping della faccetta articolare dell'atlante e del dente dell'epistrofeo e delle faccette di quattro frammenti di arco neurale, riconducibili a degenerazioni artrosiche. Sempre a una lieve artrosi è riconducibile la macroporosità della fovea capitis del femore sinistro. Sullo scheletro sono state rinvenute alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del femore, entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su cinque falangi della mano sinistra e tre falangi della mano destra. In particolare, l'entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare si riscontra solitamente in individui che piegano abitualmente le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico degli oggetti pesanti e trasportarli. A livello dentario, è stata riscontrata usura media/grave dello smalto ed edentulia del secondo premolare inferiore destro e dei primi due molari inferiori sinistri. 121 APPENDICE 2 ABBREVIAZIONI: M = maschio occip. = occipitale PO M = possibile maschio lambd. = lambdoidea F = femmin temp. = temporale PO F = possibile femmina tav. = tavolato I = indeterminato ep. = epifisi sup. = superficie dx = destra lp = lipping sx = sinistra mp = macroporosità sup = superiore osteoprolif. = osteoproliferazione inf = inferiore osteoproduz. = osteoproduzione ant = anteriore deg = degenerazione post = posteriore facc. = faccetta med =mediale vert. = vertebra lat = laterale lomb. = lombare pross. = prossimale nod. = nodulo dist.= distale osteof. = osteofitico in pross. = in prossimità intradisc. = intradiscale int. = interno entradisc. = extradiscale entesop. = entesopatia fr = frammento m. = muscolo frr = frammenti leg. = legamento nmr= non meglio riconoscibile costoclav. = costoclavicolare gr. = grande sut. = sutura tub. = tuberosità coron. = coronale troc. = trocantere sagitt. = sagittale stern. = sternale 122 2.1 TABELLA RIASSUNTIVA DEL CAMPIONE DI TOMBE DELLA NECROPOLI DI CAMPO SAN MICHELE US E NMI NMI 1 NMI 1 TO MBA Tb 5 T b 11 PERIO DO SESSO (INDIVIDUO ) PO F M ETA' I ADULT O 45-49 (36-50) RAZZA STATURA (cm) VALO RE PIU' AFFIDABILE (VALO RE MEDIO ) / 168,7±4,05 (168,7) PATO LO GIE CARATTERI NO N METRICI E ALTRI SEGNI ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea aspera femore sx (2 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-M1 sup dx e C-M3 sup sx, P4-I1 inf dx e Faccetta doppia calcagno sx I1, P3 e P4 inf sx INFIAMMAZIONI: periostite al III pross. diafisi tibia dx DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf su 1 toracica nmr, nod. Schmorl corpo sup e lp facc inf sx su 1 lombare nmr, lp fovea capitis femore dx e sx, lp e osteoproduz in pross. tubercolo su 4 coste dx e 7 coste sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. costoclav. clavicola dx e sx (dx <1 mm g 1 OF, sx lieve porosità g 1 OL), entesop. m. brachiale (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e gr. pettorale omero dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e linea glutea femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross e 1 med mano dx e su 1 falange pross mano sx DENT I: usura M3-I2 sup dx, C-M1 sup sx, M3-I1 inf dx e I2M3 inf sx, tartaro M3-I2 sup dx, C e P4-M1 sup sx, M3-I1 inf dx e I2-M3 inf sx, carie M3-M2 sup dx e M1 inf sx Foro parietale dx e sx, torus palatino, eversione goniale dx e sx, patella emarginata dx e sx, squatting facets med tibia dx e sx, faccetta assente calcagno dx e sx, os trigonum dx e sx STATO DELLO SCHELETRO ALTRO QUALIT A': fragile QUANT IT A': parziale Granulazione del Pacchioni in pross. sutura coron. dx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni frontale, parietale dx e sx in prossimità sut. sagitt. e occipitale nella bozza cerebellare sx 123 NMI 1 T b 12 M 40-44 (36-50) 173±3,27 (171,6) T RAUMI: callo osseo in seguito a frattura scomposta rimarginata con disallineamento dei monconi e inclinazione di circa 20° sul piano ant-post e med-lat omero sx, schiacciamento diafisario con iperdensità spugnosa e ispessimento osseo radio sx DEG-ART ROSI: becco osteof. corpo sup T 9, nod. Schmorl corpo sup T 11-L5, lp e osteoprolif in pross. tubercolo su 2 coste sx e 4 dx, lp tubercolo su 1 costa dx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m. miloioideo dx e sx mandibola (dx 5 mm g 3 OF, sx 4 mm g 2 OF), solco costoclav. (dx 8x3 mm g 3B OL, sx Ø 3 mm g 2 OL) e leg. conoide (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. deltoideo (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, entesop. m. gr. pettorale omero dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. gr. adduttore (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) femore dx e sx, entesop. m. soleo tibia dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore 3 falangi pross e 2 med mano dx e 4 falangi pross e 1 med mano sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx (1 mm g 2 OF) DENT I: usura M1-P3 sup dx, I2-P 4 sup sx, 3-I1 inf dx, I2-P 3 e M1-M2 inf sx, carie M1 e M2 inf sx, dente soprannumerario in corrispondenza di I1 sup dx INFIAMMAZIONI: osteomielite con fistola al III dist radio sx, periostite cresta interossea ulna sx ALT RO: foro al centro tubercolo su 1 costa dx (Ø 1 mm) Eversione goniale dx e sx, foro zigomatico-facciale dx e sx, foro occipitale, facc di P oirier femore dx e sx, squatting facet med tibia sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona 124 NMI 1 T b 13 F 40-44 (36-50) DEG-ART ROSI: lp facc per dente C1, lp facc sup sx T 10, lp facc sup dx e osteoproduz in pross facc sup dx e sx T 7 e T 11, lp facc inf dx e sx e osteoproduz in pross facc sup dx e sx L1, lp facc sup e inf dx e sx e osteoproduz in pross facc sup dx e sx L2-L5, lp e mp facc sup e inf dx su 2 frr arco nmr, lp facc sup e inf sx su 1 fr arco nmr, lp e mp facc inf dx su 2 frr arco nmr, lp ep. stern. clavicola sx e dx, lp testa omero sx, lp testa e fovea capitis femore dx e sx, mp acetabolo sx, mp e lp acetabolo dx, lp facc ant per talo su calcagno dx, osteoprolif in pross tubercolo navicolare dx e sx, osteolisi + lp ep. dist. med. V metatarsale dx, osteoproduz e lp in pross tubercolo su 7 coste sx e 3 coste dx ST RESS MARKERS: lieve cribra orbitalia dx, ipoplasia dello smalto I1 sup dx e sx (episodi: 8 anni e 9 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. costoclav. (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e leg. conoide (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, entesop. m. pettorale omero dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm 159,2 (160,1) g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) + entesop. linea glutea (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) + entesop. leg. ileo-femorale femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore lungo dell'alluce fibula dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare patella dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross e 2 med mano dx e 2 falangi pross e 2 med mano sx, entesop. tendine d'Achille calcago dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-M1 sup dx, da P3 sup dx a M3 sup sx e M2M2 inf, tartaro C e P4-M1 sup sx, P4 e I2-I1 inf dx e I1-M1 inf sx INFIAMMAZIONI: mp e osteoproduz diffusa sup. auricolare sx, mp e osteoproduz diffusa ala sx sacro ALT RO: foro ep. dist. ulna dx (Ø 1 mm), foro al centro ala dx sacro (6x7 mm), foro sup. med. facc post per calcagno su talo dx e sx (Ø 3 mm), 2 fori ep. dist. med. I metatarsale dx (Ø 2 mm e 4x3 mm) dovuti a gotta o ad artrite reumatoide, foro ep. pross. su I falange pross piede dx e sx (dx Ø 1 mm, sx 3x1 mm), foro allo scafoide dx (Ø 1 mm) Ossa wormiane sutura lambdoidea sx, foro sovraorbitale sx, foro parietale dx, foro mastoideo sx, torus palatino, foro zigomatico-facciale sx, foro occipitale, sdoppiamento faccetta atlante, faccetta di Poirier femore dx e sx, placca III troc femore dx e sx, vastus notch patella dx e sx, squatting facets med tibia dx e sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura sagitt. ant. e frontale 125 NMI 1 NMI 2 NMI 2 T b 14 M 45-49 (36-50) 170,5±3,27 (170,5) DEG-ART ROSI: lp facc x dente C1, lp facc inf sx C2, becchi osteof. su 1 vert tor nmr, mp acetabolo dx e sx (fori: Ø min 1mm, Ø max 5 mm), lp e mp fovea capitis femore dx e sx, lp t ubercolo su 1 cost a dx e 1 costa sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. Ossa wormiane sutura cost oclavicolare clavicola sx (fori di Ø 1 mm ca g 2 OL), lambdoidea sx, foro entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mastoideo sx, eversione mm g 2 OF), ent esop. m. brachiale ulna dx (1 mm g 2 OF), goniale dx e sx, facc Poirier entesop. m. brachiale radio dx (2 mm g 2 OF), ent esop. linea femore sx, facc doppia aspera (1 mm g 2 OF) e linea glutea (1 mm g 2 OF) femore dx, calcagno dx e sx, facc doppia entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 talo sx, sut ura mendosa dx e OF) e ent esop. leg. patellare t ibia sx (2 mm g 2 OF), entesop. sx occipitale m. flessore su 2 falangi pross. mano dx e 1 falange pross. e 1 med. mano sx, entesop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) DENT I: usura e t artaro M3, P4-I1 sup dx e C-M1 e M3 sup sx, M3-P4 inf dx e sx, carie M3 sup dx QUALIT A': conservat o QUANT IT A': buona Ossa wormiane sutura lambdoidea sx, foro ST RESS MARKERS: cribra orbitalia sx, ipoplasia dello smalt o sovraorbit ale dx e sx, foro I1 sup sx e I2 inf dx e sx (episodi: 5 anni, 6 anni) parietale dx e sx, foro ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. infraorbitale accessorio dx e t rapezoide (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. deltoideo sx, foro zigomat ico-facciale (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, ent esop. sx, foro trasverso dx m. soleo tibia dx e sx (dx 40x3 mm g 3 B OL, sx 35x2 g 3B bipartit o C5-C6, placca III OL) t roc femore dx e sx, facc DENT I: usura I1 sup dx e sx, M1 e I1 inf dx e sx, t art aro M1 doppia calcagno dx e sx, facc sup dx e sx, I1 inf dx e I1-C inf sx doppia talo dx e sx, os t rigonum dx e sx QUALIT A': fragile QUANT IT A': buona I 14-16 (11-15) / I I / T b 15 PO F 15-21 (16-20) I I T b 16A DEG-ART ROSI: mp acet abolo dx e sx MET ABOLICHE: cribra pariet alia dx e sx Ossa wormiane sutura ST RESS MARKES: cribra orbit alia dx lambdoidea dx e sx, foro ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. t rapezoide clavicola dx (4 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su frontale dx, foro pariet ale dx 154,9 (155,7) e sx, apert ura sept ale omero 1 falange pross mano sx e 1 falange pross mano dx dx, os t rigonum dx, faccetta DENT I: usura M3-C e I1 sup dx e sx e M3-I2 inf dx e sx, doppia calcagno dx t artaro M1 sup dx, P4 e M1 sup sx, M3, M2, P3 e C inf dx, I2, P3 e M3 inf sx ALT RO: foro al centro olecrano ulna dx (Ø 1 mm) / Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura sagittale e front ale QUALIT A':buona QUANT IT A': scarsa (1 fr pars orbit alis sx) QUALIT A': conservat o QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura coronale, ossa animali QUALIT A':degradato QUANT IT A': scarsa (1 fr calcagno dx e 1 fr calcagno sx) 126 NMI 1 NMI 1 T b 16B T b 17A F F F NMI 2 45-49 (36-50) 34-63 (36-50) / 146,3±3,72 (146,3) 158,3 (158,8) T b 18A I NMI 1 I ADULT O T b 18B I I 14-20 (16-20) DEG-ART ROSI: mp fovea capitis femore sx ST RESS MARKERS: ioplasia dello smalto C e I2 inf dx e C inf sx (episodi 5 anni, 6,5 anni e 9 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m. brachiale ulna sx (1 mm g 2 OF), ent esop. m. gr. pet torale omero sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e entesop. leg. pat ellare t ibia dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross mano dx e 1 falange pross mano sx DENT I: usura P 4-I2 inf dx e I2-M2 inf sx, tartaro P4, C e I2 inf dx, I2-P3, M2 e M3 inf sx, edentulia M2 e M1 inf dx Metopismo DEG-ART ROSI: 5 vert toraciche nmr con: lipping facc inf dx e sx e macroporosità facc sup dx; lipping facc sup dx; lipping facc inf dx e sx e osteoproduz facc sup sx; lipping facc inf sx;lipping facc inf dx; 1 fr arco vert nmr con lipping superficie int. in pross. facc inf dx e sx Faccet ta doppia calcagno sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m. soleo tibia sx (5 mm g 3 OF), entesop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop legament o pat ellare patella sx (2 mm g 2 OF) DENT I: edent ulia M2 e M1 inf dx, P3-M2 inf sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona DEG-ART ROSI: depressione su corpo inf vert t oracica nmr, lipping su corpo sup vert lombare nmr, lieve lipping su 2 falangi dist. mano sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m. flessore su 2 falangi pross. mano dx e sx DENT I: usura P 3 sup sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Placca III t roc femore dx Osso animale Dent e animale QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (1 fr acetabolo) / Se M: 170,3±3,37 Se F: 167,1±3,66 QUALIT A': fragile QUANT IT A': parziale DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf T 5 int radisc, nod. Schmorl corpo sup T 6 intradisc, nod. Schmorl corpo inf intradisc T 7, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 8, nod. Schmorl corpo sup intradisc T 9, nod. Schmorl corpo inf intradisc di 1 lomb nmr, lp e osteoproduz in pross tubercolo su 3 coste dx e 7 coste sx Ossa wormiane sut ura ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg. lambdoidea dx e sx, foro costoclav. clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 mastoideo dx e sx, squatting OF), entesop. m. gr. pett orale omero sx (4x24 mm g 3B OL), facet med tibia sx, faccett a ent esop. tendine d'Achille calcagno sx (1 mm g 2 OF) doppia calcagno dx e sx, DENT I: usura M2 sup dx, M3-P3 inf dx, I2, P3, M1 e M2 inf faccet ta doppia talo sx sx, t artaro M2 sup dx, M2-P3 inf dx e I2 inf sx, carie M2 e M1 inf dx INFIAMMAZIONI: lieve osteofitosi auricolare t emporale dx e sx, periostite al III dist. ant. e lat. con ispessiment o osseo tibia sx, periostite diffusa lungo la diafisi lat . e al III pross. diafisi med. con ispessimento osseo fibula sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': parziale Granulazione del Pacchioni frontale e parietale sx in pross. sut . sagit tale ant., osso animale 127 NMI 1 NMI 1 T b 18C T b 19 M F 40-44 (36-50) 40-44 (36-50) 161±3,27 (1 59,7) CONGENIT E: spina bifida occult a a S1 e S2 DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc inf dx e sx C5 e C6, lp facc inf dx e sx C7, lp e mp facc inf dx e sx T 3, lp e mp facc inf dx e sx e sup dx T 4 e T 5, lp facc inf dx e sx T 6-T 9, lp facc in f dx e sx e ost eop roduz in pro ss facc sup dx e sx T 10, lp facc in f dx e sx e facc per t ubercolo e osteoproduz in pross facc sup dx e sx T 11 e T 12 , lp facc in f dx e sx L1-L3 e L5, lp t ubercolo su 2 coste dx e 2 cost e sx, lp e ost eopro duz in pross t ubercolo su 6 coste dx e 4 cost e sx ST RESS MARKERS: cribra orbit alia dx e sx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: en tesop. leg. cost oclav. clavicola sx (1 mm G 2 OF), entesop. m. gr. Ossa wormiane sut ura pett orale omero dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), lambdoidea dx, foro parietale entesop . m. brachiale ulna dx (2 mm g 2 OF), ent esop. linea dx, faccet ta di P oirier dx e aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. gr. addutt ore sx, placca III t rocant ere femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. femore dx, foro occipit ale, m. soleo t ibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), M3 sup dx monoradicolare entesop . m. flessore su 4 falangi pross. e 3 med.mano dx e 3 falan gi pross. e 3 med. man o sx, ent esop. t endine d'Ach ille calcagno dx (2 mm g 2 OF) DENT I: usura M2 e P 3-I1 sup dx , I1-M3 sup sx, M2-I1 inf dx e I1-M2 inf sx, t art aro C sup dx, I1,I2,P 3, M1 e M2 sup sx, P 3, I2 e I1 inf dx e I1-M3 inf sx, carie M1 sup sx e M3 inf sx INFIAMMAZIONI: lieve p erio stit e III pross diafisi ant -med femore dx e sx, lieve periost ite III pross diafisi in p ross t uberosità t ibiale t ibia dx e sx, lieve periost it e III dist diafisi med t ibia dx, lieve periost it e III pross diafisi lat e ep dist med fibula dx ALT RO: foro su facc sup sx C4 (Ø 1 mm) DEG-ART ROSI: lp fovea capit is femore dx e sx, lp t ubercolo su 3 coste dx e 2 coste sx, lp e ost eop roduz in pro ss t ubercolo su 3 coste dx e 2 coste sx ST RESS MARKERS: ipop lasia dello smalt o I2 inf dx e sx, I1 sup dx e sx, I2 sup sx e C sup dx e sx (episodi: 5 anni, 6 anni, 8,5 anni) ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: en tesop. leg. cost oclav. clavicola dx (>1 mm g 1 OF) e ent esop. leg. cono ide clavico la dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop . m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. linea ap era femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, Ossa wormiane sut ura sx 2 mm g 2 OF) + ent esop . lin ea glutea (1 mm g 2 OF) e lambdoidea dx, placca III entesop . leg. ileo-femo rale femore sx (2 mm g 2 OF), ent esop. 1 60,9 (160,9) t roc femore dx, v ast us n ot ch leg. pat ellare t ibia sx (2 mm g 2 OF), ent esop . leg. pat ellare patella dx, squatt ing facet patella dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. med t ibia dx e sx m. flesso re su 1 falan ge pro ss mano sx e 3 falangi p ross mano dx DENT I: usura M2, P 4-Ce I1 sup dx, I1-M2 sup sx, M2 e P 4I1 inf dx e sx, tart aro P 4-C sup dx, P 3 e M1-M2 sup sx, M2 e P 4-I1 inf dx, I1-I2 e P 3-P 4 inf sx, edent ulia M1 sup dx e inf sx INFIAMMAZIONI: lieve p erio stit e linea asp era femore sx, lieve periostite trat to med diafisi post t ibia dx, lieve periostit e III dist lat fibula dx, ost eo produz sul corpo in f di 1 cost a dx in pro ss t est a (5 mm) ALT RO: accen tuat a ro tazione del femore dx sul proprio asse QUALIT A': conservato QUANT IT A': buon a Granulazion e del P acchioni front ale QUALIT A': conservato QUANT IT A': buon a Zona di colo re rosso (69x67 mm) sit uata sul cran io t ra pariet ale sx e o ccipitale lungo sut . lambdoidea sx, gran ulazio ne del P acchioni in pross sut ura sagit tale 128 NMI 1 NMI 1 T b 20 T b 21 F F 50-59 (51-65) DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl corpo inf intradisc su T 5, nodulo di Schmorl corpo sup intradisc e macroporosità corpo inf T 6, nodulo di Schmorl corpo sup e inf intradisc T 7, nodulo di Schmorl corpo inf intradisc T 8, nodulo di Schmorl corpo sup e inf intradisc T 9, nodulo di Schmorl corpo sup intradisc L1, becchi osteofitici margine sternale clavicola dx e sx, lp tubercolo su 1 costa sx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C sup sx e M1 e M2 sup dx, P4 e M1 inf dx (episodi: 4 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni) Ossa lambdoidee, foro trasv. 158,3 (158,7) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg. bipartito dx e sx C6 costoclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. gr. pettorale omero dx (1 mm g2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e entesop. m. tricipite dell'olecrano ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross e 1 med mano dx DENT I: usura M2, M1, P3-I1 sup dx e I2 e C sup sx, M2-I1 inf dx e C, P 3 e M1 inf sx, edentulia P4 sup dx 20-29 (21-35) CONGENIT E: lombarizzaione S1 con scomparsa ala dx sostituita da processo trasverso DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc sup dx e sx T 11, nod. Schmorl corpo inf intradisc e lp facc inf dx e sx L1 e L2, nod. Schmorl corpo inf intradisc L3 e L4, nod. Schmorl corpo sup intradisc L5, lp ep. distale per il II cuneiforme sul navicolare dx ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx, ipoplasia dello smalto su C sup e inf dx e sx, M1 sup dx e inf dx e sx, M2 inf dx e sx, I2 inf dx, P3 inf dx e sx, P4 inf dx e sx e sup dx Eversione goniale dx, 156,3 (156,7) (episodi: 4 anni, 5 anni, 6 anni, 7 anni, 8 anni, 9 anni, 10 squatting facet med tibia dx e anni) sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg. trapezoide (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e leg. conoide (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, entesop. leg. costoclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) DENT I: usura M1-I2 sup dx, C-M1 sup sx, M3-I2 inf dx e I2M2 inf sx, tartaro M2-M1 e C-I2 sup dx, C-M1 sup sx, M3M1 e I2 inf dx, I2-C e M1-M2 inf sx, carie M2 inf dx e sx, edentulia M2 sup sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Osso animale QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in prossimità del bregma e frontale, ossa animali 129 NMI 1 NMI 1 T b 22 T b 24A F M 20-30 (21-35) CONGENIT E: spina bifida occulta a S5 DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf extradisc. T 6-T 9, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc. T 11, nod. Schmorl corpo sup intradisc. T 12, lp tubercolo su 7 coste sx e 6 coste Ossa wormiane sutura dx lambdoidea dx e sx, foro ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. sorvaorbitale dx e sx, brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx <1 mm g 1 OF), eversione goniale dx, entesop. m. flessore su 3 falangi pross e 4 med mano dx e su 3 160,5 (162,2) apertura sternale, placca III falangi pross e 2 med mano sx, entesop. tendine dAchille troc femore dx, faccetta calcagno dx e sx (dx <1 mm g 1 OF, sx <1 mm g 1 OF) doppia calcagno dx e sx, DENT I: usura M3-M1 e P3-C sup dx, I1-P4 e M2-M3 sup sx, faccetta doppia talo dx e sx, M3-M3 inf, tartaro C sup dx, I1-C sup sx, C-I1 inf dx e I1-M2 os trigonum sx inf sx, edentulia P4 sup dx, carie P3 sup sx e M2 inf sx ALT RO: osteolisi tubercolo navicolare dx e sx ( dx 11x9 mm, sx 5x6 mm), fusione di 1 falange med e 1 dist piede sx, foro capitato dx (1x2 mm), foro III metacarpale sx (2x3 mm) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona 25-29 (21-35) DEG-ART ROSI: osteoproduz a livello facc sup dx e sx C4, lp facc sup e inf dx e depressione circolare superficie post-inf corpo (Ø 14 mm) T 8, depressione circolare superficie postsup corpo (Ø 14 mm) T 9, lp facc inf sx T 11, lp facc sup dx T 12, lp facc inf dx e sx e sup dx e sx L3, lp facc inf dx e sx L4, osteoprolif al centro facc sup sx (Ø 6 mm) L5, osteolisi al centro facc sup dx (Ø 3 mm) su 1 fr arco nmr, mp fovea capitis femore dx e sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. Eversione goniale dx e sx, costoclav. clavicola dx e sx (sx Ø 1 mm g 1 OL, dx 15x6 mm squatting facets mediali tibia dx e sx, faccetta doppia 184,9 (182,3) g 3B OL), entesop m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore lungo delle dita fibula sx (1 calcagno dx e sx, faccetta doppia talo dx e sx mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale omero dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4 falangi pross mano dx e 3 falangi pross e 2 med mano sx DENT I: usura M3-M2 e P4-I1 sup dx, I1-I2 e M2-M3 sup sx, M3-I2 inf dx e sx, tartaro P4-I2 sup dx, I2 sup sx, M3-P4 e CI2 inf dx e I2-M2 inf sx, ascesso M1 sup sx (Ø 12 mm) INFIAMMAZIONI:ematoma calcificato al III pross diafisi med QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. bregma, ossa animali 130 PO M NMI 2 / T b 24B I NMI 1 14-16 (11-15) T b 27 F I 45-49 (36-50) ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco cost oclav. clavicola dx e sx (dx 7x17 mm g 3B OL, sx 8x15 mm g 3B OL), entesop. m. gr. pet torale omero dx (27x8 mm g 3B OL), entesop. m. poplit eo t ibia sx (24x4 mm OL) DENT I: t art aro M1 sup INFIAMMAZIONI: pitt ing tavolato int. pariet . sx in pross. sut ura sagit tale, pit t ing tav. int . occip. in fossa cerebr. sx, eminenza crociat a e crest a occip. int., mp in pross. rocca pet rosa temporale dx e sx ALT RO: ost eoprolif. su 7 fr. corpi vert. lomb. e 2 fr. corpi vert . t oraciche (max 7x7 mm), ost eoprolif. t av. int. frontale in pross. pars orbit alis sx Foro sovrarbitale sx Osso animale QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (1 I met acarpale e 1 uncinat o) / DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf ext radisc e becchi ost eofit ici corpo inf T 5, nod. Schmorl corpo inf ext radisc T 6, mp corpo sup e nod. Schmorl corpo inf ext radisc T 7, nod. Schmorl corpo sup ext radisc e mp e nod. Schmorl corpo inf ext radisc + becchi osteofit ici corpo sup e inf T 8, mp corpo sup e nod. Schmorl corpo inf ext radisc T 9, nod. Schmorl corpo sup e inf ext radisc T 11, nod. Schmorl corpo sup extradisc T 12, nod. Schmorl corpo sup ext radisc e corpo inf intradisc L1, nod. Schmorl corpo inf intradisc L2, nod. Schmorl intradisc + depressione corpo inf L3, depressione corpo inf L4 e L5, depressione corpo sup S1, mp acet abolo sx, lp e ost eoproduz in pross t ubercolo su 5 cost e dx e 4 coste sx, ost eoproduz in pross acet abolo post . sup. dx e sx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco cost oclav. clavicola dx e sx (dx 17x7 mm g 3B OF, sx 15x8 160,4 (160,6) mm g 3B OF), ent esop. m. gr. pet torale omero dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e entesop. m. gr. addut tore femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) + ent esop. leg. ileo-femorale femore dx (4 mm g 2 OF), ent esop. m. soleo t ibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross e 3 med mano sx e 1 falange pross e 2 med mano dx, ent esop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) DENT I: usura M3, P 4 e C sup dx, I2-P 4 e M3 sup sx, M2 e P 4-I1 inf dx, I2-P 4 e M2 inf sx, t artaro P 4 e C sup dx, I2 e P 4 sup sx, M2 e P 4-I1 inf dx, I2-P 4 e M2 inf sx, edent ulia M1 sup sx e M1 inf dx e sx INFIAMMAZIONI: periost it e in pross. t uberosit à t ibiale med. t ibia dx e sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Ossa wormiane sut ura lambdoidea dx, osso asterion dx, foro sovraorbit ale dx e sx, foro parietale dx e sx, foro infraorbit ale accessorio dx, eversione goniale dx e sx, foro occipit ale, placca III t roc femore dx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Osso animale 131 NMI 1 NMI 1 T b 28 T b 29 M F I ADULT O 45-49 (36-50) / DEG-ART ROSI: mp corpo sup C3, nod. Schmorl corpo sup intradisc e mp + becchi osteofitici corpo inf C4, mp e nod. Schmorl corpo sup intradisc e lp corpo sup post C5, nod. Schmorl corpo inf intradisc L3, lp a un1 falange dist piede dx, lp e osteoproduz in pross tubercolo su 4 coste dx, osteoproduz in pross tubercolo su 4 coste sx, lp tubercolo su 1 costa sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (3 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx (1 mm g 2 OF), entesop. membrana interossea fibula dx (4 mm g 3 OF), entesop. m. soleo tibia sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross mano dx e 1 falange pross mano sx DENT I: usura P 4-P4 sup e M2-M3 sup sx, M2-C e I1 inf dx, C e P4 inf sx, edentulia M1 sup dx e sx, M3 inf dx e M3-M2 inf sx, carie M2 sup sx INFIAMMAZIONI: lieve periostite III dist diafisi post-lat tibia dx, lieve periostite III pross diafisi fibula sx, osteoprolif sulla superficie interna di 1 costa nmr ALT RO: mp e depressione tuberosità radiale radio sx con foro max Ø 2 mm, foro Ø 1 mm all'ep. pross. I falange pross piede dx, depressione in pross ep. stern. clavicola dx Ossa wormiane sutura lambdoidea dx e sx, foro parierale sx, eversione goniale dx e sx, placca III trocantere femore dx e sx, os trigonum sx DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc inf sx su 2 frr arco nmr, osteoproduz in pross facc sup dx e sx su 1 fr arco nmr, osteoproduz in pross facc sup dx e sx e facc inf sx su 1 fr arco nmr, lp testa e mp fovea capitis femore sx ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. conoide clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e leg. costoclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF + lieve porosità g 1 OL), entesop. m. gr. pettorale (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. brachiale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g Foro mastoideo sx, foro 2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (2 mm g 2 OF), entesop. infraorbitale accessorio dx e m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), sx, vastus notch patella dx e 150,8 (151,5) entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e sx, squatting facets med tibia linea glutea (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. gr. dx e sx, foro zigomaticoadduttore femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), facciale dx e sx entesop. leg. patellare patella sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-I1 sup dx, I1-P 3 e M2-M3 sup sx, M3-P3 inf dx e C-M3 inf sx, tartaro M2-M1 e P3-I1 sup dx, I1-P4 e M2-M3 sup sx, M3-P3 inf dx e C-M3 inf sx, carie P3 sup dx e P4-M1 sup sx ascesso a M1-P4 sup sx ALT RO: foro ep pross del III metatarsale dx (Ø 1mm) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Osso animale 132 NMI 1 NMI 1 T b 32 T b 33 M F 45-49 (36-50) 50-59 (51-65) 167,7±3,27 (168,9) DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo sup int radisc su 1 tor nmr, lp fovea capitis femore dx e sx, mp acet abolo dx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m. gr. pett orale omero dx (2 mm g 2 OF), ent esop. m. brachiale ulna sx (1 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m . flessore su 2 Met opism o, facc P oirier falangi pross e 1 med mano dx e 2 falangi pross mano sx, femore dx e sx, squat ting ent esop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 m m g 2 OF, facet m ed t ibia dx e sx, facc sx 3 mm g 2 OF) doppia calcagno dx e sx, facc DENT I: usura M3 inf dx doppia talo dx e sx INFIAMMAZIONI: lieve periostit e al III pross diafisi m ed e III e II pross diafisi lat t ibia sx, periost it e diffusa al III pross diafisi fibula sx ALT RO: apposizione ossea lungo la linea aspera dist ale fem ore sx, ispessim ent o crest a t ibiale al di sott o t uberosit à tibia sx DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf su 2 toraciche nm r, nod. Schmorl corpo sup e inf su 2 t oraciche nmr, nod. Schmorl corpo sup e inf e lp facc inf dx e sx L1, nod. Schmorl corpo sup e inf e lp facc inf sx L2, nod. Schmorl corpo sup L3, lp facc sup e inf dx e sx L5, lp ep dist omero dx e sx, lp olecrano ulna dx e sx, ost eoproduz al centro olecrano ulna dx, lp e mp fovea capit is femore dx e sx, mp e formazione ret icolo acetabolo dx e sx, lp facc dx e sx S1, lp e ost eoproduz in pross tubercolo su 4 coste dx e 2 cost e sx, ost eoproduz a livello ep pross med V met atarsale dx e sx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg. costoclav. (lieve porosità g 1 OL) e ent esop. linea t rapezoide (3 mm g 2 OF) clavicola dx, ent esop. m . brachiale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m. flessore lungo del pollice radio dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g 2 OF), ent esop. m. profondo delle dita ulna dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g 2 OF) e m. pronat ore quadrat o ulna dx e sx 157,7 (158,2) (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m . tricipite ulna dx (4 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 m m g 2 OF) e m . gr. addut tore femore dx e sx (dx 2 m m g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. soleo (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 m m g 2 OF) e leg. pat ellare tibia dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare pat ella dx e sx (dx 5 mm g 3 OF, sx 5 mm g 3 OF), ent esop. m. flessore su 2 falangi pross mano sx e 3 falangi pross e 2 med mano dx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) DENT I: usura M2-P 4 e C-I1 sup dx, I1 e C-M2 sup sx, M2-I2 inf dx e C-M3 inf sx, tartaro M1 e I1 sup dx, I1, C e M1 sup sx, M2-M1 e I2 inf dx e M2 inf sx INFIAMMAZIONI: lieve periostit e III dist diafisi med e ep pross med tibia dx e sx, lieve periost it e III dist diaf med fibula dx e sx ALT RO: fusione di 2 falangi med e 2 dist piede sx, mp meat o acust ico esterno temporale dx e sx Foro parietale dx, foro zigomat ico-facciale dx, placca III troc femore dx e sx, squat ting facet med tibia dx e sx, facc doppia calcagno dx e sx, facc doppia talo dx e sx, form a anomala navicolare dx e sx (cfr fot o) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del P acchioni pariet ale dx e sx in pross. sut . sagit t. e front ale, 3 frr ceramica comune e 1 fr ceram ica con decorazione incisa QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del P acchioni pariet ale dx e sx in pross. sut ura sagit tale e front ale 133 NMI 1 T b 34 F M NMI 2 I ADULT O 35-44 (36-50) T b 45 M > 40 (36-50) 156,9±3,66 (157,1) DEG-ART ROSI: lp e osteoprolif in pross tubercolo su 4 coste dx e 2 coste sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. costoclav clavicola dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx <1 mm g 1 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 Foro parietale dx e sx, foro mm g 2 OF), entesop. m. deltoideo omero sx (2 mm g 2 oF), mastoideo dx, placca III troc entesop. linea aspera femore dx e sx ( dx 2 mm g 2 OF, sx 2 femore dx e sx, faccetta mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, doppia calcagno dx e sx, os sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross mano trigonum sx sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-M2 e P3 sup dx, P3-M3 sup sx, M3-M1 inf dx e M2-M3 inf sx, carie M2 sup dx CONGENIT E: spina bifida occulta a S4 e S5 DEG-ART ROSI: mp acetabolo dx e sx, osteoproduz ep. stern. su 6 coste dx e 1 costa sx, lp tubercolo su 3 coste sx, osteoproduz su 1 falange piede dx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C e P3 sup dx (episodio: 8 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. costoclav. clavicola dx (3 mm g 2 OF + 4x3 mm g 3A OL), entesop. m. brachiale radio dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 167,1 (169,6) mm g 2 OF) e linea glutea femore sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 3 falangi pross mano dx e 2 falangi pross e 2 med mano sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) DENT I: usura M2, P3, C e I1 sup dx, M2 sup sx, M3, M2 e P4 inf dx, P3, P4 e M2 inf sx, tartaro C sup dx, M2 sup sx, M3 e M2 inf dx e P3 inf sx, edentulia M1 sup dx INFIAMMAZIONI: periostite ep. pross. ant., ep. dist. med. e II pross. diafisi med con ispessimento osseo tibia dx, periostite ep. dist. med. tibia sx, periostite ep. dist. med. fibula dx e sx ALT RO: osteoprolif corpo inf med e lat talo sx / ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea aspera (3 mm g 2 OF) e linea glutea (2 mm g 2 OF) femore sx QUALIT A': fragile QUANT IT A': parziale Osso lambdoideo, foro sovraorbitale dx e sx, eversione goniale dx, foro occipitale, foro frontale interno, facc di Poirier femore dx e sx, placca III troc femore dx, vastus notch patella sx, facc doppia calcagno dx e sx, facc doppia talo sx, os trigonum dx e sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Placca III troc femore sx QUALIT A': fragile QUANT IT A': scarsa (1 omero, 1 osso innominato, 1 femore, 1 tibia e 1 falange pross. piede) Ossa animali, 5 frr ceramica comune e 3 frr ceramica con decorazione a rotella 134 NMI 1 NMI 2 T b 48 F 45-49 (36-50) PO M I T b 49 / I NMI 1 T b 50 158,6±3,72 (158,6) F Se M 15-18 Se F 14-16 (16-20) 40-44 (36-50) DEG-ART ROSI: lp facc per dent e C1, lp dente C2, mp corpo inf C6, lp facc inf dx su 1 toracica nmr, becchi osteofitici corpo sup e inf e mp diffusa su L4-L5 e lombare nmr, lp e mp fovea capit is e lp gr. e picc. t roc. femore dx e sx, becchi osteofitici corpo sup e lp facc dx S1, mp e formazione reticolo e osteolisi sup. semilunare (dx 28x4 mm, sx 11x10 mm) acet abolo dx e sx, lp tubercolo su 1 costa sx e 2 coste dx, schiacciamento corpo in senso sup-inf su 2 toraciche nmr, mp Foro parietale sx, foro in pross condilo dx e sx mastoideo dx e sx, foro ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. occipit ale, squatting facet brachiale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e med tibia dx, facc doppia entesop. m. pettorale omero sx (5 mm g 3 OF), ent esop. m. calcagno dx e sx, facc doppia brachiale radio sx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna talo dx e sx sx (2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. gr. addut tore femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e entesop. linea glutea femore dx (1 mm g 2 OF), ent esop. m. soleo t ibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross mano dx DENT I: usura P4 sup dx, I2 e P4-M1 sup sx e I2 inf sx, tartaro I2 inf sx, carie P4-M1 sup sx, ascesso P3 inf sx ALT RO: foro sul trapezoide dx (Ø 1 mm) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. soleo t ibia sx (32x5 mm g 3B OL) Metopismo cranio 2, foro parietale dx e sx cranio 2, squatting facet med. tibia sx DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf extradisc T 7, nod. Schmorl corpo inf intradisc T 8 e T 9, nod. Schmorl corpo sup intradisc T 10 e T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 12-L2, nod. Schmorl intradisc corpo sup L3, nod. Schmorl corpo sup intradisc L4, nod. Schmorl corpo sup int radisc L5, marcat o rimodellamento del disco con punt i di osteoprolif corpo inf L4 e corpo sup e inf L5, nod Schmorl corpo inf extradisc su 2 t oraciche nmr, lp e mp fovea capit is femore dx Squatting facet s med tibia sx, 165,2 (165,1) e sx, mp acetabolo dx e sx con formazione reticolato facc doppia calcagno dx e sx, ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea facc doppia talo sx aspera (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e linea glutea femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. soleo t ibia sx (1 mm g 2 OF), entesop. t endine d'Achille calcagno sx (1 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-P3 e I1 sup dx, I1-I2 e P3-M3 sup sx, M3P3 inf dx, P3 e M2-M3 inf sx, tartaro M1 sup dx, P3-M2 sup sx, M2-M1 inf dx e M2-M3 inf sx, edent ulia M1 inf sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura sagittale e frontale in pross. linea frontale QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (2 cranii, 1 tibia, 1 fibula e 1 ep. dist. Femore) Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagit tale cranio 1, Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagit tale e sut. metopica del frontale cranio 2 QUALIT A': conservato QUANT IT A': parziale Granulazione del Pacchioni parietale dx in pross. sutura coron. 135 NMI 1 T b 51 PO M 13-16 (11-15) / DEG-ART ROSI: mp facc sup dx e sx C6, lp e ost eoproduz in pross tubercolo su 5 cost e dx e 1 costa sx ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx, ipoplasia dello smalt o su C inf dx e sx e sup dx, I1 sup sx, P 3 sup dx e sx e P4 sup sx (episodi: 5 anni, 7 anni, 8,5 anni e 9 anni) Foro sovraorbitale dx e sx, ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg. foro parietale dx, eversione cost oclav. (dx 1 mm g 2 OF + 9x2 mm g 3B OL, sx 2 mm g 2 goniale dx e sx, foro OF + 9x5 mm g 3B OL) e m. trapezio clavicola dx e sx (dx 2 t rasverso bipartit o sx C6, mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m. gr. pett orale omero facc doppia calcagno dx, dx e sx (dx 21x6 mm g 3B OL, sx 21x5 mm g 3B OL), facc doppia t alo dx e sx, os ent esop. linea aspera femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 t rigonum dx e sx mm g 2 OF) DENT I: usura M3-C sup dx, I1 e P 3-M2 sup sx e M3-M3 inf, t artaro C sup dx, I1 sup sx, P3-I1 inf dx, I1-C e M1 inf sx INFIAMMAZIONI: lieve periost ite diaf tibia dx, fort e periost ite diaf med tibia sx, periost it e diaf med fibula sx NMI 1 T b 52 F I / DENT I: usura M1 e P 4 sup dx e P 4 sup sx, edent ulia P 3-C e I1 Foro infraorbit ale accessorio sup dx, I1-I2 e M1sup sx, radice P 4 sup dx piegata in senso dx mesiale NMI 1 T b 53 I Se M 12-20, Se F 12-18 (16-20) / ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m. soleo tibia dx (21x4 mm g 3B OL) INFIAMMAZIONI: lieve periost ite diafisi tibia dx / ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o C sup dx (episodi: 9.1 anni e 9.7 anni) DENT I: usura M3-C sup dx e P3-M1 e M3 sup sx e M2 e M1 inf dx e C inf sx, t art aro M2 e M1 sup dx e P 4, M1 e M3 sup sx NMI 1 NMI 2 T b 54A M I ADULT O PO M 14-16 (16-20) 165,9±4,05 (165,9) I I / T b 54B QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (1 cranio) Granulazione del P acchioni frontale QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (1 t ibia, 1 fibula, 1 patella e 1 ep. dist. femore) Eversione goniale dx DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo sup int radisc T 5, nod. Schmorl corpo inf int radisc T 6, nod. Schmorl corpo sup int radisc e inf extradisc T 7 e T 8, nod. Schmorl corpo sup int radisc T 9, lp t ubercolo su 1 cost a dx Metopismo, ossa wormiane ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx sut ura lambdoidea sx, foro ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco sovraorbitale dx e sx, os cost oclav. (dx 17x9 mm G 3B OL, sx 23x9 mm g 3B OL) trigonum sx DENT I: usura M2 e P 4-I2 sup dx, I1-M2 sup sx, M2 e P 4-I1 inf dx e I1-M2 inf sx, edentulia M1 inf sx, carie M1-P 4 inf dx e P 4 inf sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (cranio e 1 vert. cervicale nmr) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona QUALIT A': fragile QUANT IT A': scarsa (parietale sx non complet o) 136 NMI 1 T b 55A M M NMI 2 NMI 1 49-73 (51-65) DEG-ART ROSI: lipping su corpo vert . t oracica nmr, lieve lipping ep. dist . I met at ars. dx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: ent esop. leg. costoclav. dx e sx (dx: 29x11 mm g 3B OL, sx: largh 10 mm g 3 OF), entesop. linea aspera (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) DENT I: usura P4-C sup dx e I2-P 3 sup sx, M3,M1 e P4 inf dx e P 3-M1 inf sx, t artaro M3-C sup dx e P3-M1 e M3 sup sx, M2 e M1 inf dx e C inf sx, edentulia M2 e M3 inf sx 163,38±3,27 (164,03) T b 55B I NMI 1 30-34 (21-35) ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco costoclavic. dx e sx (dx: 12x24 g 3B OL, sx: 14x29 g 3B OL), 168,1 (166,49) ent esop. m. brachiale radio sx (4 mm g 2 OF), ent esop. m. pronat ore rot ondo ulna sx (4 mm g 2 OF), ent esop. m. grande gluteo femore sx (3 mm g 2 OF) T b 59 T b 60 F M I 45-49 (36-50) 35-56 (36-50) QUALIT A': conservato QUANT IT A': parziale Eversione goniale sx, placca III t roc femore dx e sx, facc doppia calcagno dx e sx, facc doppia ast ragalo dx e sx, foro zigomat ico facciale dx QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (1 uncinat o sx, 1 III metatarsale dx e 1 V metatarsale sx) / 159,18 (160,62) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona NEOPLAST ICHE: 6 ost eomi sulla faccia endocranica del frontale in pross. pars orbit alis sx (forma ovalare min 3x4 mm, max 7x8mm) DEG-ART ROSI: osteoartrosi all'articolazione tra acetabolo sx e femore sx, con produz di becchi ost eofitici, mp ed Apert ura sept ale omero dx e eburneazione sx, foro trasverso sx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o C-C inf, C e M2 bipart it o in C5 e C6, facc sup dx e sx (episodi: 5 anni, 5.5 anni, 8 anni e 9 anni) doppia calcagno dx e sx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: ent esop. m. brachiale radio dx e sx (sx: 3mm g 2 OF, dx: 3mm g 2 OF) DENT I: usura M2-I1 sup dx e I1, C-M3 sup sx, M2-I1 inf dx e I1 e M3 inf sx, t art aro M2-C sup dx e sx, M2, P 4, P3, I2 e I1 inf dx e I1, I2, P3-M2 inf sx DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl su corpo sup e inf int radisc di 2 vert toraciche nmr e su corpo inf extradisc di 1 vert toracica nmr, osteoproduzione in pross. t ubercolo su 1 costa sx e 2 cost e dx (sx: 8x6 mm, dx: 8x5 mm e 9x4 mm) ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o C e P 3 inf dx e P 3 inf sx, C e P3 sup dx e sx (episodi: 7,5 anni, 8 anni, 8,5 anni, 9 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: ent esop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. vasto mediale femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m. flessore lungo delle dit a tibia dx (2 mm g 2 OF), ent esop. m. gr. pet t orale omero dx (3 mm g 2 OF), 167,2 (165,3) ent esop. m. brachiale ulna dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx (2 mm g 2 OF), entesop. leg. cost oclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF), entesop. leg. pat ellare pat ella dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), ent esop. m. flessore su 3 falangi pross e 3 med mano dx e su 3 falangi pross e 1 med mano sx DENT I: usura M2-I2 sup dx e C-M2 sup sx, M2-M2 inf, tartaro M1, p3 e C sup dx e C sup sx, M2, C-I1 inf dx e I1-C, P4-M1 inf sx INFIAMMAZIONI: lieve periost it e III dist. diafisi t ibia dx Eversione goniale dx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Osso animale 137 NMI 1 T b 61 M > 60 (51-65) DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf. intradisc. T 9, nod. Schmorl corpo sup. e inf. intradisc. T 10-T 11-T 12-L1, nod. Schmorl corpo sup. intradisc. e becchi osteof. Corpo sup L2, nod. Schmorl corpo inf. intradisc. L5, lieve lp facc. sup. dx e sx e osteopolif. in pross. ala dx e sx sacro, mp acetabolo e sup. auricolare os coxae dx e sx, lp ep. dist. radio dx, lp tubercolo su 5 coste sx e 7 coste dx, lp e osteoprolif. ep. stern. su 1 costa sx, lp e osteoprolif corpo capitato dx e sx, lp e osteoprolif e mp diffusa scafoide dx, uncinato dx, trapezio dx e trapezoide dx, lieve lp su 1 falange dist. mano sx, lieve lp sup. plantare cuboide dx, lieve lp sup. mediale I cuneiforme dx e sx, lieve osteoprolif in pross. ep. Dist. I metatars. sx, lp su 1 falange dist. piede dx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: solco costoclav. clavicola dx e sx (dx 10x15 mm g 3B OL, sx 7x7 Faccetta di Poirier femore mm g 3B OL), entesop. m. brachiale radio dx (1 mm g 2 OF) e 164,85 (165,1) dx e sx e squatting facets lp ep. dist., entesop. linea aspera (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g mediali tibia dx e sx 2 OF) + entesop. m. gr. adduttore (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) + entesop. leg. ileo-femorale femore dx e sx ( (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare patella dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. gr. pettorale omero dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4 falangi pross. e 2 med. mano dx e 3 falangi pross. e 2 med. mano sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e sperone med. calcagno dx (2 mm g 2 OF) DENT I: usura P3 e C sup dx, C-P4 e M3 sup sx, M3 inf dx, edentulia M2 sup dx , M2-P4 inf dx, M1 e M2 inf sx INFIAMMAZIONI: forte periostite al III pross e al III dist diafisi tibia dx e sx, forte periostite al III pross e al III dist diafisi fibula dx e sx, lieve periostite alla cresta iliaca ant. inf. os coxae dx e sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Materiale botanico rinvenuto in pross. del cranio 138 NMI 1 NMI 1 T b 65 T b 71 M F 35-39 (36-50) 40-44 (36-50) 165,9±3,27 (172,5) DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf intradisc T 10, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc sup e inf dx e sx T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc sup dx T 12, nod. Schmorl corpo sup e inf int radisc L1, nod. Schmorl corpo sup intradisc L2-L3, nod. Schmorl corpo sup e inf int radisc L4-L5, mp e lp facc inf sx su 2 frr arco nmr, mp e lp facc inf dx e sx su 1 fr arco nmr, lp facc inf dx e sx su 1 fr arco nmr, lp facc inf sx e mp facc sup e ost eoproduz in pross facc sup dx e sx su 1 fr arco nmr, lp ep. dist. omero dx e sx, osteproduz al cent ro olecrano ulna dx e sx, lp picc t roc femore dx, mp con formazione ret icolo acet abolo dx e sx, lp e osteoproduz in pross t ubercolo su 5 cost e dx, lp tubercolo su 3 coste sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: ent esop. m. miloioideo (dx 5 mm g 3 OF, sx 5 mm g 3 OF), ent esop. leg. cost oclav. (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. delt oideo (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e Eversione goniale dx e sx, sx, entesop. leg. conoide clavicola sx (2 mm g 2 OF), ent esop. placca III troc femore dx, m. trapezio clavicola dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale vast us notch pat ella dx e sx omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. gr. pet torale omero dx (3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e linea glutea (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. gr. addutt ore (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) femore dx e sx, ent esop. m. quadricipit e t ibia dx e sx (dx 6 mm g 3 OF, sx 5 mm g 3 OF), ent esop. m. flessore su 4 falangi pross mano dx e 4 falangi pross mano sx, ent esop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e sperone del processo med dx (3 mm g 2 OF) DENT I: usura I2 e P4 inf sx, tartaro I2 inf sx, edent ulia M3 e M1 inf dx INFIAMMAZIONI: lieve periost it e ep dist med tibia dx e sx e III pross ant tibia dx, lieve periost it e III dist med fibula dx QUALIT A': conservat o QUANT IT A': parziale / DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc sup dx e sx su 3 toraciche nmr, lp e mp fovea capit is femore dx e sx, lp t esta femore sx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o su C inf dx e sup dx, M1 inf dx e sx e sup dx, M2 inf dx e sup dx e P4 inf sx (episodi: 4 anni, 7 anni, 8 anni, 9 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. costoclav. clavicola dx (<1 mm g 1 OF) e m. deltoideo clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. Foro pariet ale sx, torus m. pronat ore quadrat o ulna sx (2 mm g 2 OF), ent esop. m. palat ino, os trigonum dx e sx soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m. flessore su 2 falangi pross e 3 med mano dx e su 4 falangi pross e 3 med mano sx DENT I: usura M3-C sup dx, P-P4 e M2-M3 sup sx, M2-C inf dx, P3 e M1-M2 inf sx, tart aro P3 e M2 sup sx, M2-M1 e P3C inf dx, P3 e M1-M2 inf sx, carie M2-M1 e P3-C sup dx e M2 inf sx, ascesso a P3 sup dx, agenesia I2 sup dx INFIAMMAZIONI: lieve periost it e in pross tuberosit à t ibiale tibia dx e sulla diafisi ant t ibia sx QUALIT A': conservat o QUANT IT A': buona 139 NMI 1 NMI 1 T b 72 T b 73 F F 35-44 (36-50) DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl corpo inf intradisc su 1 lombare nmr, macropor. fovea capitis femore dx e sx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto P4, I2 e I1 inf dx e I2, C e P3 inf sx (episodi: 5 anni, 6 anni, 7 anni, 8 anni, 9 anni) Ossa wormiane sutura ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. 147,1 (149,5) lambdoidea dx e sx, faccetta costoclav. clavicola sx (1 mm g 2 OF), entesop. tendine doppia calcagno dx e sx d'Achille calcagno sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 3 falangi pross e 4 med mano dx, estesop. m. peroneo lungo fibula dx e sx (dx 1 mm G2 OF, sx 1 mm G2 OF) DENT I: usura M3 e M2 sup dx, P4 e C-I1 inf dx e I1-P3 inf sx, tartaro P4, C-I1 inf dx, I1-P3 inf sx 35-39 (36-50) DEG-ART ROSI: lp e mp facc inf dx T 2, lp e mp facc sup e inf dx e osteproduz in pross. facc sup dx e sx T 3 e T 4, lp e mp facc sup dx e osteproduz in pross. facc sup dx e sx T 5, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc L1, nod. Schmorl corpo sup intradisc L2 e L3, nod. Schmorl corpo sup intradisc e lp facc inf sx L4, lp facc inf dx e sx e osteoproduz in pross facc inf dx e sx su 1 fr arco nmr, lp facc inf sx e osteoproduz in pross facc sup dx su 1 fr arco nmr, lp facc inf dx e sx su 1 fr arco nmr, lp fovea capitis femore dx e sx, lp facc dx e sx S1, mp acetabolo dx e sx, lp su 1 falange dist mano dx e 3 falangi dist mano sx, lp e osteoproduz in pross tubercolo su 2 coste sx e 4 coste dx, lp tubercolo su 1 costa sx, lp ep stern su 1 costa dx, lp e osteolisi in pross tubercolo su 1 costa sx Foro parietale dx, facc ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. doppia atlante, placca III costoclav. clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 troc femore dx e sx, vastus 156,2 (160,3) OF), entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 1 mm g 2 notch patella dx e sx, OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx squatting facet med tibia dx e 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx sx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 3 falangi pross mano dx e 4 falangi pross e 4 med mano sx DENT I: usura C sup dx, M2 e M3 sup sx, M3, M3, I edentulia I2 e I1 sup dx, I1 e C sup sx, P3 e P4 i e Inf dx, M1 e M2 inf sx inf dx, I1-C e M3 inf sx, tartaro M3 sup sx, M3, M2, I2 e I1 inf dx e I1-C inf sx, ascesso C-P3 sup sx e P3-P4 inf dx INFIAMMAZIONI: lieve periostite III dist lat tibia sx, lieve periostite ep dist med e III pross lat fibula sx, lieve osteofitosi auricolare temporale dx e sx ALT RO: osteoprolif margine int in pross testa su 1 costa dx e 1 costa sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale sx in pross. sutura coronale e sagittale QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura sagitt.e frontale in pross. Sutura coron. centrale e cresta frontale 140 NMI 1 NMI 1 T b 74 T b 77 F M 45-49 (36-50) DEG-ART ROSI: mp corpo inf e facc dx e becchi ost eofitici facc dx su 1 vert cerv nmr, lieve lp su 1 falange dist mano sx, lieve lp ep. dist. I metacarpale dx e sx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C inf sx e C sup sx (episodio 7,5 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. cost oclav. clavicola dx (1 mm G2 OF), entesop. m. gr. pett orale (1 mm G2 OF) e m. brachioradiale (2 mm G2 OF) 151,5 (151,8) omero sx, ent esop. linea aspera femore dx e sx (dx 2 mm G2 OF, sx 2 mm G2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm G2 OF, sx 1 mm G2 OF), entesop. m. soleo t ibia dx (1 mm G2 OF), ent esop. tendine d'Achille calcagno dx (1 mm G2 OF), entesop m. flessore su 4 falangi pross e 3 med mano sx e su 1 falangi pross e 2 med mano dx DENT I: usura M3, M1 e P 4 sup dx, C, P3, M2 e M3 sup sx, C inf sx, edentulia M2-P4 inf dx e P 4-M3 inf sx 45-49 (36-50) DEG-ART ROSI: lp facc per dent e C1, lp corpo e dente C2, lp corpo post C3 e C4, mp corpo inf C6, mp corpo sup C7, osteoprolif al centro corpo inf T 6, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 7 e T 8, osteoproduz al centro corpo sup e nod. Schmorl corpo inf intradisc T 9, nod. Schmorl corpo inf intradisc T 10, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc sup sx e facc per costa sx T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc per cost a dx e sx T 12, nod. Schmorl corpo inf intradisc L1, nod. Schmorl corpo sup intradisc L2, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc L3, nod. Schmorl corpo sup intradisc L4, nod. Schmorl corpo inf intradisc L5, lp facc x capitello ulna dx, mp fovea capitis femore dx, lp facc dx e sx e corpo + nod. Schmorl corpo sup S1, mp acetabolo dx e sx e Ossa wormiane sutura osteolisi sup. semilunare dx (5x4 mm), depressione t uberosità lambdoidea sx, foro ischiatica dx e sx sovraorbit ale sx, foro ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. parietale dx e sx, foro cost oclav. clavicola dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 zigomatico-facciale dx e sx, 175,4 (175,4) OF), entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 3 mm g 2 eversione goniale dx e sx, OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 facc doppia atlant e, foro mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx trasverso bipart ito dx C5 e (2 mm g 2 OF), entsop. linea aspera femore dx e sx (dx 1 mm C6, squatting facet lat tibia g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 sx, os trigonum sx mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare patella dx e sx (dx 5 mm g 3 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 3 falangi pross mano dx e 2 falangi pross e 4 med mano sx DENT I: usura M3-M2 e P 4-I1 sup dx, I1-M2 sup sx, M3-M1 e P3-I1 inf dx e I1-M3 inf sx, tartaro M2, P3 e C sup dx, M2 e P3-I1 inf dx, I1-P 4 e M2 inf sx, edentulia M1 sup dx e sx INFIAMMAZIONI: lieve periostite in pross tuberosità t ibiale, t ra I e II pross diafisi e in pross. ep. dist. tibia sx, periostite diffusa sulla diafisi fibula sx ALT RO: osteoprolif III arcom ant clavicola dx e sx (dx 23x4 mm, sx 20x3 mm) Eversione goniale sx, sperone sovracondilare omero sx, squatt ing facets mediale tibia dx, faccetta doppia calcagno sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni in pross. sut ura sagittale ant. 141 NMI 2 NMI 1 F 50-59 (51-65) I I T b 79 T b 80 PO M I DEG-ART ROSI: noduli di Schmorl intradisc su T 5-L4, becchi osteofitici su corpo L1-L5 (L5: 11mm), macroporosità diffusa su corpo inf. C5 e corpo sup. C6, osteoproduz. su 1 falange dist. piede dx e 1 falange med. piede sx, osteoprolif. su 1 falange dist. mano dx, osteoprolif. tubercolo su 5 coste sx e 3 coste dx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. deltoide omero dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), Foro sovraorbitale dx e sx, 152,8 (152,66) entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 foro parietale dx e sx mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna sx (2 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx (2 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) DENT I: usura P3 sup dx e C inf dx, edentulia P4 sup dx, C e P3 sup sx, M3 e M1-P3 inf dx, C-M3 inf sx ALT RO: osteoprolif. su tuberosità inschiatica sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (2 frr nmr) / / QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagittale, segno di forma ovale e colore verde al terzo dist. omero dx (22x15 mm) per pb contatto con metallo MET ABOLICHE: lieve cribra parietalia DENT I: usura P3 sup dx Foro zigomatico facciale dx QUALIT A': fragile QUANT IT A': scarsa (1 cranio) Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura sagittale, 1 fr ceramica comune 142 NMI 1 T b 81 M 45-49 (36-50) 166,1 (167) NMI 1 T b 82A M 35-39 (36-50) / T RAUMI: depressione lungo la linea sagittale sul parietale dx e sx a 1 cm dal lambda (35x14 mm con 2 fori di Ø < 1 mm), depressione di forma ovale (27x16 mm) a livello della bozza parietale sx a 51 mm da sutura lambd. e a 49 mm da sutura coron. DEG-ART ROSI: lp olecrano ulna dx e sx, lp fovea capitis femore sx, mp acetabolo dx e sx, lp testa femore dx, lp cuboide dx, lp facc testa e osteoproduz in pross. testa inf. lat. talo dx e sx, osteoproduz med. II cuneiforme dx e sx, osteoproduz in pross tubercolo su 1 costa dx e 1 costa sx ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto su I1 sup dx, I2 sup sx, I1 inf dx e I2-M1 inf sx (episodi: 4,5 anni, 5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni, 10 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. Eversione goniale dx, foro costoclav. clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF zigomatico facciale dx, + lieve porosità g 1 OL), entesop. m. gr. pettorale omero dx e squatting facets med tibia dx sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale e sx, facc doppia calcagno dx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. tricipite ulna dx e sx e sx, os trigonum dx e sx, (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera depressione sup. med. talo dx femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) + entesop. e sx linea glutea (1 mm g 2 OF) e m. gr. adduttore femore sx (2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4 falangi pross mano dx e 4 falangi pross e 3 med mano sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) DENT I: usura M3 e I1 sup dx, I2, M2 e M3 sup sx, P4, P3, I2 e I1 inf dx e I2-M1 inf sx, tartaro I1 sup dx, M2 sup sx, I2 e I1 inf dx e C inf sx, edentulia P3 sup dx, M3-M1 inf dx, M2 e M3 inf sx, carie M3 e M2 sup dx e sx e P3 e P4 inf sx INFIAMMAZIONI: pitting diffuso all'occipitale, pitting in pross. meato acustico esterno temporale dx e sx, lieve periostite tuberosità med e ep. pross. post. tibia dx, lieve periostite ep. pross. med. e III pross. med. fibula dx e sx ALT RO: assenza uncino uncinato dx (rimodellamento) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagittale, osso animale QUALIT A': conservato QUANT IT A': scarsa (1 osso innominato e 1 corpo vertebrale) Osso animale 143 NMI 1 NMI 1 NMI 1 T b 82B T b 84 T b 85 M PO M M 35-39 (36-50) I ADULT O 30-39 (21-35) DEG-ART ROSI: lipping su corpo C2 C3 e C4, osteoprolif, mecropoosità e becchi osteofitici su corpo inf C6 e sup C7 ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: solco costoclav. clavicola dx e sx (dx: 33x14 mm g 3b OL, sx: 24x9 mm g 3b OL), entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx:3mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx:3mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx:3mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx: 2mm g 2 OF, sx: 3 mm g 2 OF) e m. quadricipite tibia dx e sx (dx: 1mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx e sx (dx: 4mm g 2 OF, sx: 4 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-P3 sup dx e P4-M3sup sx, M3-P4 inf dx e C-M2 inf sx, tartaro M3-M1 sup dx e M3 sup sx, M2 inf dx e P3-M1 inf sx, edentulia M3 inf sx INFIAMMAZIONI: osteoprolif. terzo pross. fibula dx (max 10x6 mm), osteoprolif. terzo pross. fibula sx con ispessimento osso (max 4x4 mm) Ossa wormiane sutura lambdoidea sx, foro parietale dx e sx, eversione goniale dx e sx, ponte post. atlante, faccetta di Poirier femore dx, placca III troc. femore dx e sx, squatting facets mediali tibia dx e sx, faccetta doppia calcagno dx e sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona / DEG-ART ROSI: osteoprolif. in pross. t ubercolo su 1 costa dx (7x6 mm) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. brachiale ulna dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore lungo del pollice radio dx (2 mm g 2 OF) e entesop. brachiale radio Eversione goniale dx e sx, dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. leg. squatting facets mediali tibia costoclav. clavicola sx (17x5 mm g 3B OL), entesop. linea sx, faccetta doppia calcagno aspera femore dx (2 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille calcagno sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange dx e sx, faccetta doppia talo sx pross mano dx e 3 falangi pross mano sx DENT I: usura M3, M3, P4 e P3 sup dx e I1, M1 e M3 sup sx, M1 inf dx e P3-M1 e M3 inf sx, tartaro M1 inf dx, edentulia M1 sup dx e M2 inf dx ALT RO: osteolisi ep. pross. su I falange pross piede sx (2x2mm) QUALIT A': fragile QUANT IT A': parziale / ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C inf dx (episodi: 7 anni e 8.3 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. tibiale posteriore tibia sx (2 mm g 2 OF), entesop. m. deltoide omero sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore 2 falangi pross. mano sx DENT I: usura M3, M2, P4, P3 e I1 sup dx e I1-M3 sup sx, M2, M1, P3-I1 inf dx e I1, I2, P3-M2 inf sx, tartaro I2 e P3 sup sx e I2 inf sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': parziale 169,9±3,27 (168,8) Metopismo Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagittale 144 NMI 1 NMI 1 T b 88 T b 89 PO F M 15-21 (16-20) DEG-ART ROSI: mp acetabolo dx e sx ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx, ipoplasia dello smalto su I1 inf dx e sx, I2 inf dx e sx e C inf sx e dx (episodi: 5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni, 10 anni) ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m. miloioideo mandibola dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx (1 mm g 2 OF), entesop. 163,1 (163,5) m. brachiale ulna dx (1 mm g 2 OF) DENT I: usura M3-C e I1 sup dx, I1-M3 sup sx, M3 e P3-I1 inf dx e I1-M3 inf sx + usura sup. linguale I1 inf dx e sx e I2 inf sx + usura sup. buccale in pross. sup. occlusale C sup dx e sx e inf dx, tartaro M2-P 4 e C sup dx, P4-M3 sup sx, I1-C e P4M3 inf sx, carie P4-P 3 e I1 sup dx, I1-I2 sup sx e M1 inf sx, ascesso M1 inf sx, edentulia M1-M2 inf dx INFIAMMAZIONI: lieve periostite diffusa diaf tibia dx Foro sovraorbitale dx e sx, foro parietale dx e sx, foro infraorbitale accessorio dx, squat ting facets med tibia sx, facc doppia calcagno dx, foro zigomatico-facciale dx e sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni parietale dx e sx in pross. sutura sagittale 30-34 (21-35) DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf intradisc T 5, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 6, nod. Schmorl corpo sup intradisc e nod. Schmorl intradisc e mp corpo inf T 7, nod. Schmorl intradisc e mp corpo sup e nod. Schmorl corpo inf intradisc T 8, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 9-T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc inf dx e sx T 12-L2, nod. Schmorl corpo inf intradisc e lp facc inf dx e sx L3, nod. Schmorl corpo sup intradisc e lp facc inf sx L4, osteoproduz al centro olecrano ulna dx e sx (dx 9x4 mm, sx 5 x 11 mm), lp e osteoproduz in pross tubercolo su 4 coste dx e 4 coste sx, lp tubercolo su 3 coste dx e 1 costa sx, schiacciamento corpo in senso sup-inf T 7 e T 8, ost eoproduz in pross. testa inf. talo dx e sx ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. costoclav. (dx 1 mm g 2 OF, sx 14x6 mm g 3B OL) e leg. conoide clavicola dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e entesop. m. trapezio clavicola dx (2 mm g 2 OF), entesop. 168,2 (171,1) m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. flessore lungo del pollice ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. gr. adduttore femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. soleo (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. quadricipite t ibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e sperone med calcagno dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4 falangi pross e 3 med mano dx e 4 falangi pross e 4 med mano sx, DENT I: usura C sup dx, P3 e M1-M3 sup sx, P4 e I2 inf dx, I1, P3 e M1-M3 inf sx, tartaro C sup dx, I2 inf dx e I1 inf sx INFIAMMAZIONI: osteofitosi auricolare temporale sx, periostite diafisi lat tibia sx Eversione goniale sx, facc di Poirier femore dx e sx, placca III troc femore dx e sx, squatting facets med t ibia dx, facc doppia calcagno dx e sx, facc doppia talo dx e sx, facc accessoria per omero su acromion post scapola sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Osso animale 145 NMI 1 NMI 2 T b 92 45-49 (36-50) DEG-ART ROSI: lp facc inf dx T 4, becchi ost eofitici corpo T 8-T 10, nodulo di Schmorl corpo inf extradisc T 9, nodulo di Schmorl corpo inf intradisc T 10, osteoprolif. in pross. facc sup dx e lp facc inf dx e sx e osteolisi margine sup corpo (7x7 mm) e 2 noduli di Schmorl corpo inf intradisc T 11, nodulo di Schmorl corpo sup e inf ext radisc e lp facc sup dx L1, nodulo di Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc inf dx e sx e becchi ost eof. corpo L2, lp facc inf sx e becchi ost eof. corpo L3, lp facc inf dx e sx e sup sx e becchi osteof. L4, lp facc sup dx e sx e inf dx e sx L5, lp facc inf dx su 1 fr arco nmr, ost eoprolif. in pross. t est a t alo dx e sx, lp t ubercolo su 3 coste dx e 2 coste sx, lp e osteoprolif in pross t ubercolo su 4 cost e dx e 3 coste sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: solco Foro sovraorbitale dx, 166,35 (166,2) cost oclav. clavicola dx (17x11 mm g 3B OL), entesop. m. eversione goniale dx e sx, tricipite omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e facc doppia calcagno dx e sx m. deltoide (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m. brachiale radio dx e sx (dx 2 mm g2 OF, sx 4 mm g2 OF), entesop. m. brachiale (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e tricipite dell'olecrano ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e linea glut ea femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m. soleo tibia sx (2mm g 2 OF), entesop. leg. patellare pat ella sx (2mm g 2 OF), entesop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross e 2 med mano dx e sx DENT I: usura P4-I1 sup dx e I1-P3, M1-M3 sup sx, M3-P 4 e C inf dx e C-M3 inf sx INFIAMMAZIONI: lieve periostite diafisi t ibia sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona F 40-44 (36-50) / DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl su corpo sup extradisc vert toracica nmr, lipping facc inf dx su 1 fr arco vert nmr, ost eoprolif sup. mediale inf. in pross. testa talo sx, mp fovea capitis femore sx, mp diffusa sup. auricolare ileo sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. cost oclav. clacivola dx e sx (dx 1 mm d 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. tendine d'Achille calcagno dx (2 mm g 2 OF), Ossa wormiane sut ura entesop. m. flessore su 3 falangi pross e 1 falange med mano lambdoidea dx e sx, faccetta dx e su 4 falangi pross e 3 falangi med mano sx doppia calcagno dx DENT I: usura M3-M3 sup, M3, M2, C-I1 inf dx e I1-M1 e M3 inf sx, tartat o M3-C e I1 sup dx e C-M3 sup sx, M3, M2, P4-I1inf dx e I1-P4 e M3 inf sx, edentulia M2 inf sx ALT RO: cavità acetabolare dx e sx con macro e microporosità diffusa con formaz di st rie con organizzazione vert icale o orizzont ale a formare ret icoli (quadrat i di max 5x5 mm e min 4x2 mm a sx, max 7x5 e min 4x5 mm a dx) QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona I I / M T b 96 Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagittale QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona (1 V metatarsale dx) 146 NMI 1 NMI 1 T b 97 T b 100 F M 35-39 (36-50) 40-44 (36-50) 146,8±3,72 (146,8) DEG-ART ROSI: osteoprolif. corpo sup e inf su 1 toracica nmr, osteolisi corpo inf e lipping in pross facc. inf e sup dx e sx su 1 toracica nmr, osteolisi testa omero sx (6x15 mm), lipping epitroclea omero dx, osteoprolif. a livello della superf. semilunare osso innominato dx e sx (dx: 18x8 mm, sx: fratturato), osteoprolif in pross. tubercolo su 2 coste dx, lp tubercolo su 1 costa sx, lp fovea capitis femore dx e sx Ossa wormiane sutura ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea lambdoidea dx e sx, ossa aspera femore dx e sx (dx 1 mm g2 OF, sx 1 mm g 2 OF), wormiane sutura sagittale, entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 foro sovraorbitale dx e sx, OF), entesop. m. brachiale ulna dx (1 mm g 2 OF), entesop. facetta di Poirier femore dx m. flessore su 1 falange pross. mano sx, entesop. tendine e sx, os trigonium dx d'Achille (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e sperone del processo mediale (dx 3 mm g2 OF, sx 4 mm g 2 OF) calcagno dx e sx DENT I: usura P4-C sup dx e C e M3 sup sx, M1 e P3 inf dx e P4-M3 inf sx, tartaro M1 inf sx, edentulia M1, P4 e I1 sup dx e P3-M1 sup sx, M3 e M2 inf dx 176,9 ±3,27 (176,9) DEG-ART ROSI: lp facc articolare per dente epistrofeo su C1 e lp facc articolare del dente di C2, lp facc sup dx e sx e in pross facc inf dx e sx su 4 fr arco vert nmr, mp fovea capitis femore sx Foro sovraorbitale dx, foro ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. frontale dx, eversione costoclav. clavicola dx e sx (sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. goniale dx e sx, squatting soleo tibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), facets mediali e laterali tibia entesop linea aspera (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g 2 OF) e dx e sx, faccetta doppia linea glutea femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 calcagno dx e sx, faccetta OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 doppia talo sx OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop m. flessore su 4 falangi pross e 1 med mano sx e su 3 falangi pross mano dx DENT I: usura M2, M1, P3-I2 sup dx e M1 sup sx, M2 e C inf dx e C inf sx, edentulia P4 inf dx e M1 e M2 inf sx QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni in pross. sutura sagitt. QUALIT A': conservato QUANT IT A': buona Granulazione del Pacchioni in pross. Sutura sagittale e pars orbitalis dx e sx Tabella 4: Tabella riepilogativa dei risultati emersi dall’analisi del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio 147 2.3 DIAGNOSI DI SESSO CARATTERI METRICI SOLCO PREAURICOLARE ARCO VENTRALE CONCAVITA' SOTTOPUBICA ASPETTO RAMO ISCHIOPUBICO ARCO COMPOSTO CRESTA ILIACA FORAME OTTURATORIO RISULTATO BACINO GLABELLA MARGINE SOVRAORBITARIO ARCATE SOPRACILIARI ARCATA ZIGOMATICA PROCESSI MASTOIDEI CRESTA NUCALE MANDIBOLA EVERSIONE GONIALE RISULTATO CRANIO DIAMETRO TESTE OMERALI DIAMETRO TESTE RADIALI DIAMETRO TESTE FEMORALI RISULTATO CARATTERI METRICI RISULTATI INCISURA ISCHIATICA LV.FR.07-II Tb 5 LV.FR.07-II Tb 11 LV.FR.07-II Tb 12 LV.FR.07-II Tb 13 LV.FR.07-II Tb 14 LV.FR.07-II Tb 16A LV.FR.07-II Tb 16B LV.FR.07-II Tb 17A LV.FR.07-II Tb 18A LV.FR.07-II Tb 18B LV.FR.07-II Tb 18C LV.FR.07-II Tb 19 LV.FR.07-II Tb 20 LV.FR.07-II Tb 21 LV.FR.07-II Tb 22 LV.FR.07-II Tb 24A CRANIO ARCO SOTTOPUBICO BACINO / / / / / / / / / / / / / I F F / / F / / / / PO F / M M / / / M / / M M M M M M M M M M M / M M M / M M / / / M / / M / M / M M F M M M I M I I M / F F F / F F F F F / M F M M F F F F F / I/F F F / M M / / / M / / M M / M M M M M M M F / I I M / F F / / / F / / F / F F F F / F F F / F F F PO F / / / / / / / / / / I F F / F F M I F / / F F F / F F / / / I / / F / F F F F F F F F F / F F F / F F F / / F / / F / / / I F F / / F F F I F F / M M / / / M M / M M M F M/F I F M M M F M I I PO M / M M M M M M M / M / M / F F M M / M I I I I M / F F F / / F F / F F F F M F F F F F / F F F F / F F / / / M F / F / F F F F F F I F F F F F F / F F / / / F F / F F F F F F F F M F F F F F F / F F / / / F F / F M F M M F M F F I I F F F F / M F / / / M M / M M M M M M M M M M M M M M M 148 CARATTERI METRICI SOLCO PREAURICOLARE ARCO VENTRALE CONCAVITA' SOTTOPUBICA ASPETTO RAMO ISCHIO-PUBICO ARCO COMPOSTO CRESTA ILIACA FORAME OTTURATORIO RISULTATO BACINO GLABELLA MARGINE SOVRAORBITARIO ARCATE SOPRACILIARI ARCATA ZIGOMATICA PROCESSI MASTOIDEI CRESTA NUCALE MANDIBOLA EVERSIONE GONIALE RISULTATO CRANIO DIAMETRO TESTE OMERALI DIAMETRO TESTE RADIALI DIAMETRO TESTE FEMORALI RISULTATO CARATTERI METRICI RISULTATI INCISURA ISCHIATICA LV.FR.07-II Tb 24B LV.FR.07-II Tb 27 LV.FR.07-II Tb 28 LV.FR.07-II Tb 29 LV.FR.07-II Tb 32 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 34 LV.FR.07-II Tb 45 LV.FR.07-II Tb 45 II ind LV.FR.07-II Tb 48 LV.FR.07-II Tb 49 LV.FR.07-II Tb 50 LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 52 LV.FR.07-II Tb 54A LV.FR.07-II Tb 54B LV.FR.07-II Tb 55A LV.FR.07-II Tb 55B CRANIO ARCO SOTTOPUBICO BACINO / M M / / / M M / M / / / / / / / / / / / / / PO M / F M F F F F / / F / M I F F F F M F I I I/M I F / M M / / / M / / M / / / M M / F M M / / / / M / F F / / / / / / F F I F F F F F F F F F F F F / M M M / / M M / M / / M M F / M / M I / I I M / F F F / / F F / F / F / F F F F F F F F F F F / / / / / / / / / / F F F / I I M F F / F / F F M M M M M M M M M M / M I M M M M M M F I I I M / M M / / / M / / M / / / / / / / / / / / / / M / F F / / / F / / F / I / F F M F F F / / F F F / / / / / / / / / / / / / M M M / / M / / / / M / F F / / / F / / F / F F / F F F F F / / I I F / M M / / / M / / M F F I M I I M M I / I M/I I PO M / / / / / / / / / / F F F M F F / / F / / / / F / / / / / / / / / / M I M M M M / M M / / / / M / M M M / / M / / M / I M M M / I F M I F/I M I PO M / M I / / / M M / M / / / / / / / / / I / I I M / M M M / / M M / M / I I I I M M M M / I I I M 149 ARCO VENTRALE CONCAVITA' SOTTOPUBICA ASPETTO RAMO ISCHIO-PUBICO ARCO COMPOSTO CRESTA ILIACA FORAME OTTURATORIO RISULTATO BACINO GLABELLA MARGINE SOVRAORBITARIO ARCATE SOPRACILIARI ARCATA ZIGOMATICA PROCESSI MASTOIDEI CRESTA NUCALE MANDIBOLA EVERSIONE GONIALE RISULTATO CRANIO DIAMETRO TESTE OMERALI DIAMETRO TESTE RADIALI DIAMETRO TESTE FEMORALI RISULTATO CARATTERI METRICI RISULTATI SOLCO PREAURICOLARE CARATTERI METRICI INCISURA ISCHIATICA CRANIO ARCO SOTTOPUBICO BACINO LV.FR.07-II Tb 59 / F F F / / F / / F F F F F I F F F F F F F F F LV.FR.07-II Tb 60 / M M M / / M / / M / M / M M M M M M / / M M M LV.FR.07-II Tb 61 / M M M / / M M / M / M / / M / M M M / F I I M LV.FR.07-II Tb 65 / M M / / / M / / M / / / / / / M M M / M M M M LV.FR.07-II Tb 71 / F F / / / F / / F F F F F F F F F / / F F F LV.FR.07-II Tb 72 / F F / / / F F / F / / / / F F F F F / F F F F LV.FR.07-II Tb 73 / F F F / / F F / F F I F F F F F F F F F F/I F F LV.FR.07-II Tb 74 / F F / / / F / / F F F F F F F F I F / / F F F LV.FR.07-II Tb 77 / M/F M M / / M M / M / I I M M M M M M F I/M M I M LV.FR.07-II Tb 79 / F F / / / F / / F F F F / F F F / F / F F F F LV.FR.07-II Tb 80 / / / / / / / / / / / / / M M / / / M / / / / PO M LV.FR.07-II Tb 81 / M F M / / M M / M / M F M I M F M M I F I I M LV.FR.07-II Tb 82A / M M / / / M / / M / / / / / / / / / / / / / M LV.FR.07-II Tb 82B / M M M M / M M / M / M / M M M M M M / / M M M LV.FR.07-II Tb 84 / / / / / / / / / / / I / / M M M M M / F I I PO M LV.FR.07-II Tb 85 / M M / / / M/I / / M / M I / / M M / M / / / / M LV.FR.07-II Tb 88 / F F / / / F F / F / F F / / F F / F / / F F PO F LV.FR.07-II Tb 89 / M M M / M M / / M / M / M M M M M M M M M M M 150 LV.FR.07-II Tb 92 LV.FR.07-II Tb 96 LV.FR.07-II Tb 97 LV.FR.07-II Tb 100 BACINO M M M M CRANIO M CARATTERI METRICI RISULTATI M M M M M M F M F M M M / M M / F M M / F M RISULTATO CARATTERI METRICI F M DIAMETRO TESTE FEMORALI F F M DIAMETRO TESTE RADIALI F F / DIAMETRO TESTE OMERALI F RISULTATO CRANIO / / / EVERSIONE GONIALE F F M MANDIBOLA M / M F M CRESTA NUCALE F F M PROCESSI MASTOIDEI I F M ARCATA ZIGOMATICA F F M ARCATE SOPRACILIARI F F M MARGINE SOVRAORBITARIO / I M GLABELLA I / M RISULTATO BACINO / F M FORAME OTTURATORIO F / / CRESTA ILIACA / / / ARCO COMPOSTO F F M ASPETTO RAMO ISCHIO-PUBICO F / / CONCAVITA' SOTTOPUBICA / / / ARCO VENTRALE / / / SOLCO PREAURICOLARE / F M INCISURA ISCHIATICA F I F M / / / 151 Tabella 5: Si riportano i criteri che hanno permesso di effettuare una diagnosi sessuale negli individui del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio ARCO SOTTOPUBICO 2.2 STIMA DELL'ETÀ ADULTI SUCHEY-BROOKS LV.FR.07-II Tb 11 M LV.FR.07-II Tb 12 F LV.FR.07-II Tb 13 F LV.FR.07-II Tb 14 M LV.FR.07-II Tb 17A F LV.FR.07-II Tb 18A F ISCAN 43-55 anni 43-55 anni 43-58 anni 43-58 anni LOVEJOY 45-49 anni 40-44 anni 40-44 anni 45-49 anni 45-49 anni 33-46 anni 40-44 anni LV.FR.07-II Tb 18C M 26-45 anni 33-42 anni 40-44 anni LV.FR.07-II Tb 19 F > 38,2 anni 43-58 anni 40-44 anni LV.FR.07-II Tb 20 F 43-58 anni LV.FR.07-II Tb 21 F 24-32 anni LV.FR.07-II Tb 45 (II ind) M LV.FR.07-II Tb 48 F LV.FR.07-II Tb 50 F LV.FR.07-II Tb 55A M 26-32 anni 45-49 anni 20-24 anni 25-29 anni 25-29 anni 30-34 anni 25-29 anni 45-49 anni 45-49 anni 45-49 anni 50-59 anni 35-39 anni 40-44 anni > 40 anni 45-49 anni 40-44 anni 30-34 anni LV.FR.07-II Tb 55B M 43-55 anni 50-59 anni LV.FR.07-II Tb 22 F LV.FR.07-II Tb 24A M LV.FR.07-II Tb 27 F LV.FR.07-II Tb 29 F LV.FR.07-II Tb 32 M LV.FR.07-II Tb 33 F LV.FR.07-II Tb 45 M 20-30 anni 20-24 anni 34-63 anni 24-28 anni 43-58 anni 35-56 anni 34-63 anni 33-46 anni 23-57 anni 43-55 anni LV.FR.07-II Tb 59 F 34-63 anni 43-58 anni 45-49 anni LV.FR.07-II Tb 60 M 35-56 anni 43-55 anni 40-44 anni LV.FR.07-II Tb 61 M 49-73 anni 54-64 anni > 60 anni LV.FR.07-II Tb 65 M 35-42 anni 35-39 anni LV.FR.07-II Tb 71 F 33-46 anni LV.FR.07-II Tb 72 F 33-46 anni 40-44 anni 35-39 anni sx 40-44 anni dx 35-39 anni 45-49 anni 45-49 anni 50-59 anni LV.FR.07-II Tb 73 F LV.FR.07-II Tb 74 F LV.FR.07-II Tb 77 M LV.FR.07-II Tb 79 F LV.FR.07-II Tb 81 M 27-49 anni 35-56 anni 33-46 anni 43-58 anni 43-55 anni 43-58 anni 35-56 anni 45-49 anni LV.FR.07-II Tb 82A M LV.FR.07-II Tb 82B M LV.FR.07-II Tb 85 M 35-39 anni 26-45 anni 33-42 anni 35-39 anni 30-34 anni sx 35-39 anni dx 152 LV.FR.07-II Tb 88 PO F LV.FR.07-II Tb 89 M LV.FR.07-II Tb 92 M SUCHEY-BROOKS 17-22 anni 26-45 anni ISCAN LV.FR.07-II Tb 96 F 33-42 anni 43-55 anni LOVEJOY 25-29 anni 30-34 anni 45-49 anni 33-46 anni 40-44 anni LV.FR.07-II Tb 97 F 35-39 anni LV.FR.07-II Tb 100 M 40-44 anni Tabella 6: Si riportano i metodi utilizzati per diagnosticare l’età presso la popolazione adulta del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio DIAGNOSI DI ETA' SUBADULTI ANALISI DENTALE LV.FR.07-II Tb 15 I 14-16 anni LV.FR.07-II Tb 16A PO F 15-21 anni LV.FR.07-II Tb 18B PO M 14-20 anni LV.FR.07-II Tb 24B PO M 14 - 16 anni LV.FR.07-II Tb 49 I LUNGHEZZA DIAFISARIA 12 anni ± 30 mesi 15 anni ± 36 mesi – 21 anni Se M: 10-13 Se F: 10-13 Se M: 11-12 Se F: 12-13 Se M: 11-13 Se F: 11-12,5 15 anni ± 36 mesi – 21 anni Se M: 13-15 Se F: 13-17 Se M: > 12 Se F: > 12 Se M: 13-14 Se F: 13-14 Se M: 11-13 Se F: 11-13 Se M 15-18, Se F 14-16 LV.FR.07-II Tb 51 PO M 13 – 16 anni LV.FR.07-II Tb 53 I Se M 12-20, Se F 12-18 LV.FR.07-II Tb 54B PO M 14 – 16 anni LV.FR.07-II Tb 88 PO F 15-21 anni 15 anni ± 36 mesi 21 anni FUSIONE METAFISARIA Se M: 16-20 Se F: 13-18 Se M: 12-29 Se F: 11-29 Se M: 12-20 Se F: 11-20 Se M: 12-20 Se F: 11-18 Se M: 15-20 Se F: 12-18 Se M: 11-29 Se F: 10-29 Se M: < 20 Se F: < 18 Se M: 12-29 Se F: 11-29 Se M: 13-20 Se F: 11-20 Tabella 7: Si riportano i metodi utilizzati per diagnosticare l’età presso la popolazione subadulta del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. 153 2.4 DETERMINAZIONE DELLA STATURA MASC HILE Tomba LV.FR.07-II T b 11 LV.FR.07-II T b 12 LV.FR.07-II T b 14 LV.FR.07-II T b 18C LV.FR.07-II T b 24A LV.FR.07-II T b 32 LV.FR.07-II T b 45 LV.FR.07-II T b 54B LV.FR.07-II T b 55A LV.FR.07-II T b 55B LV.FR.07-II T b 60 LV.FR.07-II T b 61 Fe m ore Tibia O m e ro Radio Fibu la Uln a Fe m ore + Fi bula (1) Fe m ore + Fibu la (2) O m e ro + Radio O m e ro + Ulna DX SX 168,7±4,05 DX 172,8±3,27 SX 173,3±3,27 169,9±4,05 DX 170,6±3,27 SX 170,4±3,27 DX 160,9±3,27 158,5±3,37 SX 161,1±3,27 158,5±3,37 172,6±3,37 DX 175,4±3,27 183,2±3,37 SX 177,5±3,27 181,9±3,37 DX 166,8±3,27 171,1±3,37 SX 168,7±3,27 DX 168±3,27 170,1±3,37 SX 168,5±3,27 170,8±3,37 169,3±4,32 183,8±4,05 182,9±4,32 183,2±4,32 184,9 184,9 185±4,32 175,2±4,05 170,5±4,32 164,5±3,29 167,8±4,32 169,5±4,32 167,1 167,1 173,9 173,4 168,4±4,32 DX SX 165,9±4,05 DX SX 158,99±3,27 166,85±4,05 DX 163,5±3,27 164,55±3,37 SX 163,27±3,27 164,8±3,37 DX 160,4±3,27 167,84±4,32 169,14±4,32 164,7±4,05 167,71 169,1±4,32 167,2 SX DX SX 165,9±3,27 167,6±3,37 165,6±3,37 164,8±4,32 162,4±3,29 168,44 164,8 164,9 Valore pi ù affi dabil e (se dx + sx: m e di a) S tatura Me dia 168,7±4,05 168,7 173±3,27 171,6 170,5±3,27 170,5 161±3,27 159,7 184,9 182,3 167,7±3,27 168,9 167,1 169,6 165,9±4,05 165,9 168,1 166,49 163,38±3,27 164,03 167,2 165,3 164,85 165,1 154 MAS C HILE Tomba LV.FR.07-II T b 65 LV.FR.07-II T b 77 LV.FR.07-II T b 81 LV.FR.07-II T b 82B LV.FR.07-II T b 89 LV.FR.07-II T b 92 LV.FR.07-II T b 100 Fe m ore Tibia O m e ro DX SX Radio 174,3±4,32 165,9±3,27 Fibu la Ul na Fe m ore + Fibu la (1) Fe m ore + Fi bula (2) O m e ro + Radio O m e ro + Ul n a 175,4±4,32 174,3±4,32 DX 175,2±3,27 175,9±3,37 SX 175,6±3,27 175,9±3,37 174,2±4,05 166,8±4,05 DX 165,2±3,27 165±3,37 SX 165,6±3,27 165,6±3,37 DX 170,2±3,27 168,3±3,37 SX 169,7±3,27 167,3±3,37 DX 168,9±3,27 172,4±3,37 SX DX SX 167,5±3,27 171,1±3,37 DX 176,8±3,27 SX 177±3,27 166,7±4,32 165,8±4,32 166,7±4,32 165,8±4,32 167,2 166,8 173,5±4,32 173,3±4,05 166,5±4,05 165,9±4,05 165,6±4,32 166,5±4,32 166 166,7 Valore più affidabil e (s e dx + sx: m e dia) S tatu ra Me dia 165,9±3,27 172,5 175,4 175,4 166,1 167 169,9±3,27 168,8 168,2 171,1 166,35 166,2 176,9±3,27 176,9 Tabella 8: Determinazione della statura maschile degli individui del campione di materiale scheletrico da Campo San Michele a Lodi Vecchio. La statura è espressa in cm. 155 FEM M INILE Tom ba LV.FR.07-II Tb 13 LV.FR.07-II Tb 16A LV.FR.07-II Tb 17A LV.FR.07-II Tb 18A LV.FR.07-II Tb 19 LV.FR.07-II Tb 20 LV.FR.07-II Tb 21 LV.FR.07-II Tb 22 LV.FR.07-II Tb 27 LV.FR.07-II Tb 29 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 34 DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX DX SX Fe m ore Tibia Om ero 159,3±3,72 158,6±3,72 153,1±3,72 152,1±3,72 146,7±3,72 145,9±3,72 157,3±3,72 157,6±3,72 161,9±3,66 159,8±3,66 157,5±3,66 159,8±4,43 156,8±3,72 157,1±3,72 156,8±3,72 157,3±3,72 159,1±3,72 159,3±3,72 160,3±3,72 149,2±3,72 151,7±3,72 156,1±3,72 156,6±3,72 159,5±3,66 161,4±4,43 161,5±3,66 161±3,66 159,8±3,66 158,9±3,66 162,7±3,66 163,3±3,66 162,4±3,66 161,9±3,66 151,4±3,66 159,8±3,66 159,2±3,66 156,9±3,66 158,1±4,43 157,1±4,43 151±4,43 161,1±4,43 160,8±4,43 Radio Fibula 161,6±4,30 163,9±4,30 159,2±4,30 157,3±4,30 157,5±3,57 Ulna 157,4±4,43 Fe m ore + Tibia Om e ro + Tibia 159,2 160,5 159,1 154,9 159,8 159,7±4,30 158,3±4,30 161,6±4,30 157,3±4,30 159,7±4,30 154,5±4,30 165,8±4,30 162,5±4,30 158,3 160,2±4,30 157,2±3,57 157,7±4,30 157,2±4,30 160,1±3,57 159,8±3,57 165,8±4,30 157,8±4,43 154,4±4,43 158,1±4,43 Om e ro + Fe m ore + Tibia 158,3 156,3 160 161 160,4 157,3±4,30 161,5±4,30 157,7 158,7 158,3 157,7 159,8 161,1 160,8 161,1 150,8 157,7 157,7 160,3 159,5 155,7 162,3 162,5 160,3 159,1 Valore più affidabile (s e dx + s x: m e dia) Statura M edia 159,2 160,1 154,9 155,7 146,3±3,72 146,3 158,3 158,8 160,9 160,9 158,3 158,7 156,3 156,7 160,5 162,2 160,4 160,6 150,8 151,5 157,7 158,2 156,9±3,66 157,1 156 FEM M INILE Tom ba Fe m ore LV.FR.07-II Tb 48 LV.FR.07-II Tb 50 LV.FR.07-II Tb 59 LV.FR.07-II Tb 72 LV.FR.07-II Tb 73 LV.FR.07-II Tb 74 LV.FR.07-II Tb 79 LV.FR.07-II Tb 88 LV.FR.07-II Tb 97 DX SX DX SX DX SX DX SX DX Tibia Om e ro Radio Fibula Ulna Om e ro + Fe m ore + Tibia Fe m ore + Tibia Om e ro + Tibia 159,1±3,72 158,1±3,72 164,3±3,72 161,29±3,72 149,7±3,72 150,7±3,72 159,1±3,72 165,9±3,66 165,2 163,8±3,66 158,77±4,43 150,8±3,66 149±4,43 152,6±4,43 SX 161,5±3,72 DX 150,7±3,72 153,2±3,66 152,6±3,72 154,6±3,66 159,18 148,8±4,30 147,1 150,4 149,4 151,7±4,43 151,5 SX DX SX 152,4±4,43 154±4,43 DX 152,8 153,3 153,3 149,7±4,30 164,8±3,66 SX 161±3,72 DX 146,5±3,72 SX 147,2±3,72 165,3±3,66 163,1 Valore più affidabile (s e dx + s x: m e dia) Statura M e dia 158,6±3,72 158,6 165,2 165,1 159,18 160,62 147,1 149,5 156,2 160,3 151,5 151,8 152,8 152,66 163,1 163,5 146,8±3,72 146,8 Tabella 9: Determinazione della statura femminile degli individui del campione di materiale scheletrico da Campo San Michele a Lodi Vecchio. La statura è espressa in cm. INDETERMINATI Tomba Fe more DX LV.FR.07-II T b 18B SX Se M: 170,3±3,37 Se F: 167,1±3,66 Tibia O me ro Radio Fibu la Ulna Se F: O me ro + Fe more + Tibia Se F: Fe m ore + Tibia S e F: O me ro + Tibia Se M: Fe more + Fibu la (1) S e M: Fe more + Fibu la (2) S e M: O me ro + Radio Se M: O me ro + Ulna Valore più affidabile (se dx + sx: me dia) S tatura Me dia Se M: 170,3±3,37 Se F: 167,1±3,66 Se M: 170,3±3,37 Se F: 167,1±3,66 Tabella 10: Determinazione della statura degli individui indeterminati del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La statura è espressa in cm. 157 2.5 ANALISI METRICA INDICE CRANICO CEFALICO Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia ≤ 78,9 – 82 ≥ 83 LV.FR.07-II Tb 5 LV.FR.07-II Tb 11 LV.FR.07-II Tb 12 LV.FR.07-II Tb 13 LV.FR.07-II Tb 14 LV.FR.07-II Tb 15 LV.FR.07-II Tb 16A LV.FR.07-II Tb 17A LV.FR.07-II Tb 18A LV.FR.07-II Tb 18B LV.FR.07-II Tb 18C LV.FR.07-II Tb 19 LV.FR.07-II Tb 20 Iperplatimeria ≤ 74,9 INDICE PLATIMERICO Platimeria Eurimeria 75 - 84,9 85 – 99 INDICE PLATICNEMICO Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥ 100 – 62,9 63 – 69,9 70 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 158 INDICE CRANICO CEFALICO Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia ≤ 78,9 – 82 ≥ 83 LV.FR.07-II Tb 21 LV.FR.07-II Tb 22 LV.FR.07-II Tb 24A LV.FR.07-II Tb 24B LV.FR.07-II Tb 27 LV.FR.07-II Tb 29 LV.FR.07-II Tb 32 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 34 LV.FR.07-II Tb 45 LV.FR.07-II Tb 45 (II ind) LV.FR.07-II Tb 48 LV.FR.07-II Tb 49 LV.FR.07-II Tb 50 Iperplatimeria ≤ 74,9 INDICE PLATIMERICO Platimeria Eurimeria 75 - 84,9 85 – 99 x x INDICE PLATICNEMICO Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥ 100 – 62,9 63 – 69,9 70 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 159 INDICE CRANICO CEFALICO Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia ≤ 78,9 – 82 ≥ 83 LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 52 LV.FR.07-II Tb 53 LV.FR.07-II Tb 54B LV.FR.07-II Tb 55A LV.FR.07-II Tb 55B LV.FR.07-II Tb 59 LV.FR.07-II Tb 60 LV.FR.07-II Tb 61 LV.FR.07-II Tb 65 LV.FR.07-II Tb 71 LV.FR.07-II Tb 72 LV.FR.07-II Tb 73 LV.FR.07-II Tb 74 Iperplatimeria ≤ 74,9 INDICE PLATIMERICO Platimeria Eurimeria 75 - 84,9 85 – 99 INDICE PLATICNEMICO Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥ 100 – 62,9 63 – 69,9 70 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 160 INDICE CRANICO CEFALICO Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia Iperplatimeria ≤ 78,9 – 82 ≥ 83 ≤ 74,9 LV.FR.07-II Tb 77 LV.FR.07-II Tb 79 LV.FR.07-II Tb 81 LV.FR.07-II Tb 82B LV.FR.07-II Tb 85 LV.FR.07-II Tb 88 LV.FR.07-II Tb 89 LV.FR.07-II Tb 92 LV.FR.07-II Tb 96 INDICE PLATIMERICO Platimeria Eurimeria 75 - 84,9 85 – 99 INDICE PLATICNEMICO Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥ 100 – 62,9 63 – 69,9 70 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Tabella 11: Calcolo degli indici degli individui del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. 161 LV.FR.07II Tb 5 LV.FR.07II Tb 11 LV.FR.07II Tb 12 LV.FR.07II Tb 13 LV.FR.07II Tb 14 LV.FR.07II Tb 15 LV.FR.07II Tb 16A LV.FR.07II Tb 16B LV.FR.07II Tb 17A LV.FR.07II Tb 18A LV.FR.07II Tb 18B LV.FR.07II Tb 18C LV.FR.07II Tb 19 LV.FR.07II Tb 20 LV.FR.07II Tb 21 LV.FR.07II Tb 22 LV.FR.07II Tb 24A LV.FR.07II Tb 24B x GRANULAZIONE DEL PACCHIONI x x x x x x x x x x* x* x FORO SOVRAORBITALE x* x* x* x x x* EVERSIONE GONIALE OSSA WORMIANE SUTURA SAGITTALE x x x x* x* x x x* OSSA WORMIANE SUTURA LAMBDOIDEA x OSSA LAMBDOIDEE x METOPISMO x* SUTURA MENDOSA CRANIO x* x x x* x x FORO PARIETALE x* x x FORO ZIGOMATICO FACCIALE FORO FRONTALE x x* x* x* FORO MASTOIDEO x* FORO INFRAORBITALE ACCESSORIO 2.6 ANALISI NON METRICA x x FORO OCCIPITALE OSSO ASTERION x x TORUS PALATINO x MOLARE MONORADICOLARE PONTE POSTERIORE ATLANTE x FACCETTA DOPPIA ATLANTE x x* FORO TRASVERSO BIPARTITO x APERTURA STERNALE FACCETTA ACCESSORIA ACROMION x APERTURA SEPTALE OMERO SPERONE SOVRACONDILARE OMERO x* x VASTUS NOTCH x* x* x x* x x* x* x* PATELLA EMARGINATA SQUATTING FACETS TIBIA x x* x* x x x* x* x* FACCETTA DOPPIA CALCAGNO x* FACCETTA ASSENTE CALCAGNO x x* x x* x* FACCETTA DOPPIA TALO x* x* x x OS TRIGONIUM DEPRESSIONE TALO 162 FORMA ANOMALA NAVICOLARE POST-CRANIO FACCETTA POIRIER FEMORE x* x* x x x* x* x* x x x x III TROCANTERE FEMORE LV.FR.07-II Tb 27 LV.FR.07-II Tb 28 LV.FR.07-II Tb 29 LV.FR.07-II Tb 32 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 34 LV.FR.07-II Tb 45 LV.FR.07-II Tb 45 (II ind) LV.FR.07-II Tb 48 LV.FR.07-II Tb 49 LV.FR.07-II Tb 50 LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 52 LV.FR.07-II Tb 54A LV.FR.07-II Tb 54B LV.FR.07-II Tb 55A LV.FR.07-II Tb 55B LV.FR.07-II Tb 59 x* x* x* x* FORO SOVRAORBITALE x x x x x x GRANULAZIONE DEL PACCHIONI x* x* x x* x x EVERSIONE GONIALE OSSA WORMIANE SUTURA SAGITTALE x x x OSSA WORMIANE SUTURA LAMBDOIDEA x OSSA LAMBDOIDEE x x x METOPISMO SUTURA MENDOSA CRANIO x* x x x* x x* x FORO PARIETALE x* x x FORO ZIGOMATICO FACCIALE x FORO FRONTALE x* x FORO INFRAORBITALE ACCESSORIO x FORO OCCIPITALE x OSSO ASTERION x x x x x* x FORO MASTOIDEO TORUS PALATINO MOLARE MONORADICOLARE PONTE POSTERIORE ATLANTE FACCETTA DOPPIA ATLANTE x x FORO TRASVERSO BIPARTITO APERTURA STERNALE FACCETTA ACCESSORIA ACROMION x APERTURA SEPTALE OMERO SPERONE SOVRACONDILARE OMERO x x* x* x* x x x III TROCANTERE FEMORE x* x VASTUS NOTCH PATELLA EMARGINATA x* x* x* x x x SQUATTING FACETS TIBIA x* x* x* x* x* x* x x x FACCETTA DOPPIA CALCAGNO FACCETTA ASSENTE CALCAGNO x* x* x x* x x* x FACCETTA DOPPIA TALO x x x* x* x OS TRIGONIUM DEPRESSIONE TALO x* 163 FORMA ANOMALA NAVICOLARE POST-CRANIO x* x* FACCETTA POIRIER FEMORE LV.FR.07-II Tb 60 LV.FR.07-II Tb 61 LV.FR.07-II Tb 65 LV.FR.07-II Tb 71 LV.FR.07-II Tb 72 LV.FR.07-II Tb 73 LV.FR.07-II Tb 74 LV.FR.07-II Tb 77 LV.FR.07-II Tb 79 LV.FR.07-II Tb 80 LV.FR.07-II Tb 81 LV.FR.07-II Tb 82A LV.FR.07-II Tb 82B LV.FR.07-II Tb 84 LV.FR.07-II Tb 85 LV.FR.07-II Tb 88 LV.FR.07-II Tb 89 LV.FR.07-II Tb 92 LV.FR.07-II Tb 96 LV.FR.07-II Tb 97 LV.FR.07-II Tb 100 FORMA ANOMALA NAVICOLARE DEPRESSIONE TALO OS TRIGONIUM FACCETTA DOPPIA TALO FACCETTA ASSENTE CALCAGNO FACCETTA DOPPIA CALCAGNO SQUATTING FACETS TIBIA PATELLA EMARGINATA VASTUS NOTCH FACCETTA POIRIER FEMORE III TROCANTERE FEMORE SPERONE SOVRACONDILARE OMERO APERTURA SEPTALE OMERO FACCETTA ACCESSORIA ACROMION APERTURA STERNALE FORO TRASVERSO BIPARTITO FACCETTA DOPPIA ATLANTE PONTE POSTERIORE ATLANTE MOLARE MONORADICOLARE TORUS PALATINO OSSO ASTERION FORO OCCIPITALE FORO INFRAORBITALE ACCESSORIO FORO MASTOIDEO FORO FRONTALE POST-CRANIO FORO ZIGOMATICO FACCIALE FORO PARIETALE SUTURA MENDOSA METOPISMO OSSA LAMBDOIDEE OSSA WORMIANE SUTURA LAMBDOIDEA OSSA WORMIANE SUTURA SAGITTALE EVERSIONE GONIALE GRANULAZIONE DEL PACCHIONI FORO SOVRAORBITALE CRANIO x x* x* x x x x x* x* x x x* x x x x x* x x* x x* x x x x x x x x x x x x* x x x x* x* x x x* x x x x x x* x* x* x x x x* x x x x* x* x* x x x* x x* x* x x x x x* x* x* x* x x* x x x x* x x* x* x x* x* x x x* x* x Tabella 12: Caratteri non metrici rinvenuti sul materiale osteologico del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x” indica che il carattere non metrico è stato rinvenuto. Il simbolo * significa che il carattere non è metrico è presente bilateralmente. 164 M TG TM TM M TM TM M TM TM L M L L TM TL M E TM TL TM TM L TC E MC TM TM M A” TG TM TL M 37 L G 32 SINISTRA 33 34 35 36 TL TL TLC TMC TM E TG MC TGC TG TM E TM M TM TM TM E L TM E TM TM M E TL TM L TL TL TM L TM M TM TM E TM TM L L TL TL TL TM M TM TM TM M M TL TM TM TM TM M TM TM TM TM 31 TM TM TM TL 41 L TM TM TM 42 TM L TM M TM TM TM M TM TM L TM M TM TM TM TM M TL TL TM TM L TM M TM M TM M M M TL L TM M M TM TM L L TG M TG TM TM M TM L TM L E M TM E E M M 47 TM TG 48 DESTRA 46 45 44 43 TM E M TM E E L TM L TMC M TL TL A” G TL L TL L TL M L T L L TM TM TM TL E L L M TL TG TMC TL TM A M M LC TM M E TM TM M TM TM M M M TL TM TM L M M TM M M TM M M M G M TM M TM TM M M TM M M M M L TM G M TM M TG M M L TG G M TM TM TM M TM TM TM TM TM L TM TM TM TM TG G M TMC M M M TM M M 28 TL L M E TL TL E M TLC M 27 M E L M M L 17 TM L TM L L TLC 18 ARCATA SUPERIORE DESTRA SINISTRA 16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26 M L T L L LV.FR.07-II Tb 5 LV.FR.07-II Tb 11 LV.FR.07-II Tb 12 LV.FR.07-II Tb 13 LV.FR.07-II Tb 14 LV.FR.07-II Tb 16B LV.FR.07-II Tb 17A LV.FR.07-II Tb 18A LV.FR.07-II Tb 18C LV.FR.07-II Tb 19 LV.FR.07-II Tb 20 LV.FR.07-II Tb 21 LV.FR.07-II Tb 22 LV.FR.07-II Tb 24A LV.FR.07-II Tb 27 LC 2.7 ANALISI PALEOPATOLOGICA PATOLOGIE DENTIZIONE ADULTA DENTI PERMANENTI ARCATA INFERIORE 38 DENTI SOPRANNU MERARI (n°) 1 165 PATOLOGIE DENTIZIONE ADULTA DENTI PERMANENTI E TM G DENTI SOPRANNU MERARI (n°) TL E TM M M E TM M TL TM 38 M 37 A 32 M 31 TM M TM M E 41 M M TM M M G TM TG M E TL G L TL TL L L M L TM MC TL M L TM M E TM TM E C TM G TM MC TM G TM M M G TC M M TM LC TL M TM M G M 42 SINISTRA 33 34 35 36 TM M M L TM E L M E TM L TM E TM TM TL E TM TM E TM TM E TM TM E E TM TM TM TM L M TG TG TG TL E M TM TM EA E M TM TM M E E TM L TG G G E TM M L L E TM M M EA TM TM E TM L G TG TM E TM L TM L TL L L M E TLC E M E E G E TL E E TM TM TM M E TM TM TM TM M TM TM E TM TM M L M TM TM TM TM TM TM E E E TL L TM M L E A G TM EA M E M TL E TL TM M TM TM TM M E TM M E G E M M M M M E M E A” E G E M TM TM TM M MC M E E M TM TM TM L M G MC MC M M M MC L E M TM M M L TM TM M TM G TM G TG TM L L L L E M TL M TM M MC M L L M L L G TM M M TM 47 M M TM TM 48 TM TM M TM 28 M M TM TM 27 M M TM TM ARCATA INFERIORE DESTRA 46 45 44 43 TM M TM M M M TM TM M M TL M TM E L M 17 TMC G 18 L LV.FR.07-II Tb 28 LV.FR.07-II Tb 29 LV.FR.07-II Tb 32 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 34 LV.FR.07-II Tb 45 LV.FR.07-II Tb 48 LV.FR.07-II Tb 50 LV.FR.07-II Tb 52 LV.FR.07-II Tb 54A LV.FR.07-II Tb 55B LV.FR.07-II Tb 59 LV.FR.07-II Tb 60 LV.FR.07-II Tb 61 LV.FR.07-II Tb 65 LV.FR.07-II Tb 71 LV.FR.07-II Tb 72 LV.FR.07-II Tb 73 LV.FR.07-II Tb 74 ARCATA SUPERIORE DESTRA SINISTRA 16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26 166 PATOLOGIE DENTIZIONE ADULTA DENTI PERMANENTI L 38 DENTI SOPRANNU MERARI (n°) E TM 37 E M E TL E E E TM SINISTRA 33 34 35 36 TM 32 TM 31 TM 41 TM TM TM 42 G TL E E E M 47 E L 48 TM 28 M E M 27 E M ARCATA INFERIORE DESTRA 46 45 44 43 E E E M M TG M E TM G L E L L M L M M TM TM M E TM L M M M M TG MC M L M TM TM L TM M TM L M TM L TM MC TM TM M TM M M TM M TM M TM M M G TM M E G TM M M M TG E G L TG E TM TM M M M E TM M M E L E TM E L L L L TM G G M TM M M L TL LC M TMC G M M M TM E TM M L TM E L TM M M G E M M L M M TL M TM M E M M M G M TM M E TM M TM E G TM M TM G TM TM G G TM M G G TG G M M G G M L M E TG E C TM M M L L TL LC L E M G G G G TM TM G M E E L 17 TM 18 LV.FR.07-II Tb 77 LV.FR.07-II Tb 79 LV.FR.07-II Tb 80 LV.FR.07-II Tb 81 LV.FR.07-II Tb 82B LV.FR.07-II Tb 84 LV.FR.07-II Tb 85 LV.FR.07-II Tb 89 LV.FR.07-II Tb 92 LV.FR.07-II Tb 96 LV.FR.07-II Tb 97 LV.FR.07-II Tb 100 ARCATA SUPERIORE DESTRA SINISTRA 16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26 Tabella 13: Dettaglio delle patologie dentarie attestate negli individui adulti del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. NOTA: è stata utilizzata la nomenclatura F.D.I. LEGENDA: = dente rinvenuto (germe dentario, dente in eruzione, dente erotto) ABBREVIAZIONI: L = usura lieve (grado 1-3) A = ascesso E = edentulia M = usura media (grado 4-5) C = carie T = tartaro G = usura grave (grado 6-8) A”= agenesia 167 PATOLOGIE DENTIZIONE SUBADULTA DENTI PERMANENTI ARCATA SUPERIORE ARCATA INFERIORE DESTRA SINISTRA DESTRA SINISTRA 16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26 27 28 48 47 46 45 44 43 42 41 31 32 33 34 35 36 L L TL TL L L L TMC TL TL M M M L TL TL TL TL TL TL TL L L TM L L + L LC LC L M M M M M° M M* TM L TMC E + M TM LC L E TM* M L E TM* M M L TL TL TL GC L L TL L L + L TL L TL L TM T L M TMC TL L + TL T TL L TML L L TM L + L TM T TM L L M TM TL U TL M M M L M U TL L M M° T L L M GC M L M L TM M TG° 38 GC L L M MC M L L TMC L L T TL M TL L TL L U 18 17 37 LV.FR.07-II Tb 15 LV.FR.07-II Tb 16A LV.FR.07-II Tb 18B LV.FR.07-II Tb 24B LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 54B LV.FR.07-II Tb 88 Tabella 14: Dettaglio delle patologie dentarie attestate negli individui subadulti del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. NOTA: è stata utilizzata la nomenclatura F.D.I. LEGENDA: = dente rinvenuto (germe dentario, dente in eruzione, dente erotto) ABBREVIAZIONI: L = usura lieve (grado 1-3) A = ascesso E = edentulia U =germe dentario M = usura media (grado 4-5) C = carie T = tartaro * = + usura superficie linguale G = usura grave (grado 6-8) A”= agenesia + =dente in eruzione ° = + usura superficie buccale in prossimità superficie occlusale 168 LV.FR.07-II Tb 5 LV.FR.07-II Tb 11 LV.FR.07-II Tb 12 LV.FR.07-II Tb 13 LV.FR.07-II Tb 14 LV.FR.07-II Tb 15 LV.FR.07-II Tb 16A LV.FR.07-II Tb 16B LV.FR.07-II Tb 17A LV.FR.07-II Tb 18A LV.FR.07-II Tb 18B LV.FR.07-II Tb 18C LV.FR.07-II Tb 19 LV.FR.07-II Tb 20 LV.FR.07-II Tb 21 LV.FR.07-II Tb 22 LV.FR.07-II Tb 24A LV.FR.07-II Tb 24B LV.FR.07-II Tb 27 LV.FR.07-II Tb 28 LV.FR.07-II Tb 29 PIEDI ARTI INFERIORI MANI ARTI SUPERIORI SPALLE (scapola+clavicola) ENTESOPATIE E STRESS OCCUPAZIONALI CRANIO PIEDI ARTI INFERIORI BACINO TRONCO (coste) SPALLE (scapola+clavicola) MANI ARTI SUPERIORI LOMBARI TORACICHE CERVICALI CRANIO DEGENERAZIONE-ARTROSI RACHIDE SCHELETRO APPENDICOLARE x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 169 ARTI INFERIORI PIEDI SPALLE (scapola+clavicola) CRANIO PIEDI ARTI INFERIORI MANI x BACINO TRONCO (coste) SPALLE (scapola+clavicola) MANI ARTI SUPERIORI LOMBARI TORACICHE x ENTESOPATIE E STRESS OCCUPAZIONALI ARTI SUPERIORI LV.FR.07-II Tb 32 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 34 LV.FR.07-II Tb 45 LV.FR.07-II Tb 45 (II ind) LV.FR.07-II Tb 48 LV.FR.07-II Tb 49 LV.FR.07-II Tb 50 LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 53 LV.FR.07-II Tb 54B LV.FR.07-II Tb 55A LV.FR.07-II Tb 55B LV.FR.07-II Tb 59 LV.FR.07-II Tb 60 LV.FR.07-II Tb 61 LV.FR.07-II Tb 65 LV.FR.07-II Tb 71 LV.FR.07-II Tb 72 LV.FR.07-II Tb 73 LV.FR.07-II Tb 74 CERVICALI CRANIO DEGENERAZIONE-ARTROSI RACHIDE SCHELETRO APPENDICOLARE x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x 170 PIEDI ARTI INFERIORI MANI ARTI SUPERIORI SPALLE (scapola+clavicola) ENTESOPATIE E STRESS OCCUPAZIONALI CRANIO PIEDI ARTI INFERIORI BACINO TRONCO (coste) SPALLE (scapola+clavicola) MANI ARTI SUPERIORI LOMBARI TORACICHE CERVICALI CRANIO DEGENERAZIONE-ARTROSI RACHIDE SCHELETRO APPENDICOLARE LV.FR.07-II x x x x x x x x x x Tb 77 LV.FR.07-II x x x x x x x x x Tb 79 LV.FR.07-II x x x x x x x x x x Tb 81 LV.FR.07-II x x x x Tb 82B LV.FR.07-II x x x x x x Tb 84 LV.FR.07-II x x x Tb 85 LV.FR.07-II x x x Tb 88 LV.FR.07-II x x x x x x x x x x Tb 89 LV.FR.07-II x x x x x x x x x Tb 92 LV.FR.07-II x x x x x x x Tb 96 LV.FR.07-II x x x x x x x x Tb 97 LV.FR.07-II x x x x x x Tb 100 Tabella 15: Tabella riassuntiva delle varie localizzazioni di artrosi ed entesopatie riscontrate sul materiale osteologico del campione di materiale scheletrico da Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x” indica che sono stati rinvenuti segni patologici. 171 PIEDI ARTI INFERIORI BACINO COSTE ARTI SUPERIORI DEGENERAZIONE-ARTROSI SCHELTRO APPENDICOLARE LOMBARI TORACICHE CERVICALI RACHIDE LV.FR.07-II Tb 16A x 15-21 anni LV.FR.07-II Tb 18B x x x 14-20 anni LV.FR.07-II Tb 21 x x x 20-29 anni LV.FR.07-II Tb 22 x x 20-30 anni LV.FR.07-II Tb 24A x x x x 25-29 anni LV.FR.07-II Tb 45 x x x 35-44 anni LV.FR.07-II Tb 51 x x 13-16 anni LV.FR.07-II Tb 54B x x x 14-16 anni LV.FR.07-II Tb 82B 35-39 x anni LV.FR.07-II Tb 88 x 15-21 anni LV.FR.07-II Tb 89 x x x x x 30-34 anni LV.FR.07-II Tb 97 x x x x 35-39 anni Tabella 16: Tabella riassuntiva delle varie localizzazioni dei segni artrosici riscontrati sugli individui di età inferiori ai 40 anni del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x” indica la presenza di tali segni. 172 LV.FR.07-II Tb 15 LV.FR.07-II Tb 16A LV.FR.07-II Tb 18B LV.FR.07-II Tb 24B LV.FR.07-II Tb 49 LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 53 LV.FR.07-II Tb 54B LV.FR.07-II Tb 88 x ARTI INFERIORI COSTE COLONNA VERTEBRALE TENDINE D'ACHILLE BACINO ARTROSI PIEDE FLESSORE LUNGO DELLE DITA MUSCOLO SOLEO MUSCOLO POPLITEO ARTO INFERIORE LINEA ASPERA MUSCOLO FLESSORE MANO MUSCOLO BRACHIALE DELL'ULNA MUSCOLO BRACHIALE DEL RADIO MUSCOLO GRANDE PETTORALE MUSCOLO DELTOIDEO LEGAMENTO CONOIDE MUSCOLO TRAPEZIO x MUSCOLO BRACHIALE DELL'OMERO ENTESOPATIE ARTO SUPERIORE SPALLA LEGAMENTO COSTOCLAVICOLARE MUSCOLO MILOIOIDEO CRANIO x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Tabella 17: Tabella riassuntiva delle varie localizzazioni di artrosi ed entesopatie riscontrate sugli individui subadulti del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x” indica che sono stati rinvenuti segni patologici. 173 ULNA LV.FR.07-II Tb 5 LV.FR.07-II Tb 12 LV.FR.07-II Tb 18B LV.FR.07-II Tb 18C LV.FR.07-II Tb 19 LV.FR.07-II Tb 27 LV.FR.07-II Tb 28 LV.FR.07-II Tb 32 LV.FR.07-II Tb 33 LV.FR.07-II Tb 45 LV.FR.07-II Tb 51 LV.FR.07-II Tb 53 LV.FR.07-II Tb 60 LV.FR.07-II Tb 61 LV.FR.07-II Tb 65 LV.FR.07-II Tb 71 LV.FR.07-II Tb 73 LV.FR.07-II Tb 77 LV.FR.07-II Tb 81 LV.FR.07-II Tb 88 LV.FR.07-II Tb 89 LV.FR.07-II Tb 92 PERIOSTITE FEMORE TIBIA FIBULA BACINO x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Tabella Tabella18: 19:Localizzazione Localizzazionedella dellaperiostite periostitesul sulmateriale materialeosteologico osteologicodel delcampione campionedidi materiale tombe discheletrico Campo Sanda CampoMichele San Michele a LodiaVecchio. Lodi Vecchio. La lettera La lettera “x” indica “x” indica la presenza la presenza dei segni dei patologici. segni patologici. 174 BIBLIOGRAFIA BARBIERA I., DALLA ZUANNA G. 2007, Le dinamiche di popolazione dell’Italia medievale. Nuovi riscontri su documenti e reperti archeologici, in “Archeologia medievale”, 34: 19- 42 BELCASTRO M.G., MARIOTTI V., FACCHINI F., BONFIGLIOLI B. 2004, Proposal of a data collection form to record dento-alveolar features – Application to two roman skeletal samples from Italy, in “Collegium Antropologicum”, 28(1): 161–177 BROOKS S., SUCHEY J. 1990, Skeletal age determination base on the os pubis: a comparison of the Acsádi-Nemeskéri and Suchey-Brooks methods, in “Human Evolution, 5: 227-238 BROTHWELL D.R. 1981, Digging up bones. 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