UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI MILANO
Facoltà di Studi Umanistici
Corso di Laurea in Archeologia
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LA POPOLAZIONE DI LODI VECCHIO NEL VII SECOLO dC:
QUADRO DEMOGRAFICO E PATOLOGICO
Relatore: Prof.ssa Cristina CATTANEO
Correlatore: Dott.ssa Emanuela SGUAZZA
Tesi di Laurea di
Silvia GIACOMETTI
Matricola 809144
INDICE
INTRODUZIONE ......................................................................................................................... 4
CAPITOLO 1: INQUADRAMENTO STORICO …..................................................................... 6
1.1 CENNI SULLA STORIA DI LODI VECCHIO ................................................................ 6
1.2 LO SCAVO DI VIA FREGONI (CAMPO SAN MICHELE) ........................................... 7
1.2.1 La chiesa di San Michele (saggio I) …....................................................................... 9
1.2.2 L’area cimiteriale (Saggio II) ….............................................................................. 10
1.2.3 Il quartiere artigianale di epoca romana (Saggi III-V) ............................................ 11
CAPITOLO 2: MATERIALI E METODI ................................................................................... 14
2.1 MATERIALI .................................................................................................................... 14
2.2 METODI …...................................................................................................................... 14
2.2.1 Diagnosi di specie ................................................................................................... 15
2.2.2 Numero minimo di individui ................................................................................... 15
2.2.3 Valutazione dello stato di conservazione …............................................................ 16
2.2.4 Diagnosi di sesso …................................................................................................. 16
2.2.5 Stima dell'età .…...................................................................................................... 19
2.2.6 Analisi metrica …................................................................................................... 22
2.2.7 Determinazione della statura ................................................................................... 23
2.2.8 Analisi non metrica …............................................................................................. 24
2.2.9 Analisi paleopatologica …....................................................................................... 28
CAPITOLO 3: RISULTATI.......................................................................................................... 39
3.1 QUADRO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE DI CAMPO SAN MICHELE
........................................................................................................................................ 39
CAPITOLO 4: DISCUSSIONE DEI RISULTATI ….................................................................. 48
◦ QUADRO DEMOGRAFICO ......................................................................................... 48
◦ QUADRO PATOLOGICO ….......................................................................................... 53
◦ CONFRONTO CON LE NECROPOLI LONGOBARDE DI BOLGARE SAN
CHIERICO, COLLECCHIO DI PARMA, TESTONA E CASTEL TROSINO …......... 59
◦ CONFRONTO SUL PIANO PATOLOGICO CON LE NECROPOLI LOMBARDE
ALTOMEDIEVALI …..................................................................................................... 62
CAPITOLO 5: CONCLUSIONI ….............................................................................................. 69
APPENDICE 1: RIASSUNTI DELLE TOMBE DEL CAMPIONE DELLA NECROPOLI DI
CAMPO SAN MICHELE …....................................................................................................... 72
APPENDICE 2 …...................................................................................................................... 122
2.1 TABELLA RIASSUNTIVA DEL CAMPIONE DI TOMBE DELLA NECROPOLI DI
CAMPO SAN MICHELE …......................................................................................... 123
2.2 DIAGNOSI DI SESSO ….............................................................................................. 148
2.3 STIMA DELL'ETÀ …................................................................................................... 152
2.4 DETERMINAZIONE DELLA STATURA …............................................................... 154
2.5 ANALISI METRICA …................................................................................................ 158
2.6 ANALISI NON METRICA …...................................................................................... 162
2.7 ANALISI PALEOPATOLOGICA …............................................................................. 165
BIBLIOGRAFIA …................................................................................................................... 175
INTRODUZIONE
Il presente lavoro di tesi, svolto presso il Labanof (Laboratorio di Antropologia e Odontologia
Forense, Istituto di Medicina Legale e delle Assicurazioni, Università degli Studi di Milano), si
propone come obiettivo lo studio antropologico di un campione di materiale scheletrico della
necropoli messa in luce in Via Fregoni (Campo San Michele) a Lodi Vecchio (LO), pertinente
all'edificio di culto dedicato a San Michele.
La suddetta necropoli, indagata preliminarmente già nel 1955 e messa in luce esaustivamente tra
il 2007 e il 2008, mancava ancora della stesura di un quadro antropologico che permettesse la
ricostruzione, sia da un punto di vista demografico che patologico, dello stato di salute e delle
eventuali occupazioni degli individui che avevano trovato sepoltura in quest'area.
La chiesa, attribuita in base alle fonti storiche a San Michele, è stata datata (come per estensione
l'intero sepolcreto) all'inizio del VII secolo dC, nel pieno periodo della dominazione longobarda
in Lombardia.
I dati ottenuti sono stati confrontati con quelli delle necropoli longobarde di Bolgare San
Chierico, Collecchio di Parma, Testona e Castel Trosino, le quali hanno restituito il maggior
numero di materiale scheletrico sottoposto ad analisi antropologica, al fine di comparare i
risultati delle popolazioni e cercare di stabilire se gli inumati di Lodi Vecchio possano essere o
meno considerati appartenenti a tale etnia. Infatti, data la pressoché totale mancanza di elementi
di corredo che possano testimoniare l'appartenenza ad un gruppo longobardo, e la conseguente
impossibilità di procedere ad un approccio prettamente archeologico, si è tentato un
avvicinamento al problema seguendo la via antropologica.
Un secondo confronto sul piano patologico è stato fatto tra la necropoli di Campo San Michele e
le necropoli lombarde di Villa d'Adda (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago d'Oglio (BS),
Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC), al fine di comprendere meglio lo stato
di salute degli abitanti di Campo San Michele in relazione ad altre popolazioni della Lombardia
altomedievale.
Lo studio si è svolto su un numero minimo di 67 individui, pertinenti a 57 sepolture, di cui
alcune rimaneggiate in antico o contenenti riduzioni di scheletro, attuate per far posto a nuovi
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defunti. I soggetti erano tutti inumati e seppelliti in fosse terragne prive di corredo.
Il lavoro in oggetto ha previsto una prima fase di lavaggio, restauro e studio del materiale
scheletrico, gentilmente fornito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia,
seguita da un'analisi dei dati ottenuti al fine di ricostruire il profilo biologico (sesso, età, statura)
dei soggetti e, in base a questo, capire la composizione della popolazione, l'andamento
demografico, lo stato di salute e le attività fisiche svolte dagli abitanti di Lodi Vecchio.
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CAPITOLO 1
INQUADRAMENTO STORICO
1.1 CENNI SULLA STORIA DI LODI VECCHIO (Jorio et al. 2005)
Il territorio lodigiano, già interessato in età neolitica (V-IV millennio aC) dal passaggio di
agricoltori e allevatori e nella successiva età del Bronzo (III-II millennio aC) dall'arrivo di
artigiani metallurghi itineranti, venne stabilmente occupato a partire dal XVI secolo aC con
insediamenti e necropoli protostoriche. Nel V secolo aC sorse, sul luogo della futura Lodi
Vecchio, uno dei centri della cultura golasecchiana, favorito dalla posizione lungo una delle
direttrici commerciali tra l'Etruria Padana e l'Europa Centrale.
Nei secoli successivi fu qui stabilito uno dei primi centri delle popolazioni di origine celtica
stanziate in Pianura Padana. Sebbene storicamente questo territorio fu sempre occupato dagli
Insubri, Plinio il Vecchio riconduce le origini di Lodi ai Galli Boi arrivati d'Oltralpe (Plinio, Nat.
Hist., 3, 124).
La prima notizia certa è legata al passaggio per queste aree dell'esercito romano del console G.
Flaminio durante l'inseguimento delle truppe insubri fino a Mediolanum (Milano) nel 222 aC. In
seguito, tale villaggio entrò a far parte, nel 195 aC, della provincia romana della Gallia Cisalpina.
Nell'89 aC divenne colonia romana; fu probabilmente in tale occasione che assunse il nome di
Laus Pompeia (Jorio et al. 2005). Nel 49 aC Cesare le concesse (come per le altre colonie
transpadane) il titolo di municipium, e con esso la cittadinanza romana.
La felice posizione in una fertile pianura, al centro di importanti vie di comunicazione, fu motivo
di prosperità, ma le costò anche grandi devastazioni ad opera sia delle truppe romane di
passaggio che degli invasori barbarici, che iniziarono ad invadere la penisola nel III secolo dC.
La città rientra nelle cronache nel IV secolo, quando per volere di Sant'Ambrogio divenne sede
vescovile e conquistò così l'autonomia da Milano; il primo vescovo, designato dallo stesso
Ambrogio nel 374, fu San Bassiano.
Interessata dalla guerra greco-gotica condotta da Giustiniano contro i Goti d'Italia nel VI secolo e
dalle sue devastanti conseguenze, Lodi fu conquistata dai Longobardi solo nel 575.
Sotto la dominazione franca e poi ottoniana (IX-X secolo), la storia di Lodi fu legata al ruolo
rilevante dei suoi vescovi: tra questi, Andrea (970-1003) pose le basi dell'autonomia della città
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sotto forma di vassallaggio diretto del sovrano.
La cacciata nel 1007 del vescovo Arderico da Vignate e dei latifondisti laudensi, favorevoli alla
politica espansionistica intrapresa da Milano, operata dai borghesi e dei piccoli feudatari di Lodi,
fu la causa scatenante del drammatico scontro tra Milanesi e Laudenses, che portò alla prima
distruzione di Laus nel 1111.
I Laudendes rimasti costruirono sei nuovi borghi suburbani, ma le condizioni imposte dai
vincitori furono severissime: tra queste, fu imposto il divieto di abitare all'interno del circuito
murario e di tenere il mercato settimanale, fonte primaria di ricchezza per la popolazione.
Nonostante le vessazioni subite, nel giro di pochi anni Lodi riuscì a trovare la forza di risorgere.
Nel 1158 i Milanesi, preoccupati per il ritrovato benessere della città nemica, resa ancora più
minacciosa dall'appoggio del sovrano germanico Federico I Barbarossa,
attaccarono
nuovamente Lodi; la città venne completamente demolita e bruciata, cancellandola
definitivamente dalla geografia dell'Italia.
Grazie all'aiuto del sovrano, nell'agosto del 1158 i Laudenses ottennero la ricostruzione della
città sul colle Eghezzone, affacciato sull'Adda a circa 7 km dalla distrutta Laus. La vecchia città
assunse da allora il nome di Lauda Vetus, Lodi Vecchio.
Lodi Vecchio divenne così cava di materiale per la nuova città, ma nonostante questo lentamente
si riprese e un nuovo piccolo villaggio sorse attorno al monastero benedettino di San Pietro.
Durante il XIII secolo Lodi Vecchio e il suo territorio divennero teatro di continue scorrerie,
conquiste e acquartieramento di eserciti, dapprima nell'ambito della lotta che contrappose i
Milanesi alle truppe di Federico II, suo figlio Enzo e Corradino di Svevia, e in seguito anche
nella contesa per il controllo di Milano tra i Torriani e i Visconti. Nel XV secolo si susseguirono
qui nuovi scontri tra truppe veneziane e sforzesche.
In seguito a tali vicende, l'interesse per Lodi Vecchio venne meno, e fu proprio allora che si
risvegliò il desiderio degli studiosi di riscoprire l'antica città, ormai completamente dimenticata.
1.2 LO SCAVO DI VIA FREGONI (CAMPO SAN MICHELE)
Le indagini nella zona di Lodi Vecchio iniziarono già a partire dal Quattrocento con la nobile
famiglia Cavezzali, che intraprese scavi nelle sue proprietà tra il Sillaro e l'area del presunto foro
romano. Scopo dell'intervento era il ritrovamento di oggetti di pregio, venduti nel 1835 a
Ferdinando I d'Asburgo e in seguito dispersi in Austria (Jorio et al. 2005).
Occasionali rinvenimenti ottocenteschi hanno permesso il recupero di memorie della città antica,
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ad esempio il tesoretto formato da gioielli e monete del III secolo dC venuto alla luce nel 1892
nella zona di Campo San Michele.
Dalla metà del Novecento sono iniziate delle campagne di scavo a Lodi Vecchio, dettate anche
dalla sempre maggior frequenza di ritrovamenti e dall'accresciuto interesse degli studiosi per le
vicende di Laus. I primi sondaggi vennero diretti da Antonio Frova tra il 1955 e il 1958. Le
indagini ripresero poi nel 1988 e sono tuttora in corso.
Durante gli scavi del 1955, furono condotte tre campagne: nella zona di piazza Santa Maria,
probabile area dell'antico foro romano, lungo il presunto decumano e nella zona nord-orientale
della città, che è quella di maggior interesse per il presente studio.
In quest'area, situata all’estremità orientale della città di Lodi Vecchio, in prossimità del corso del
Sillaro e del presunto tracciato della cinta muraria di età romana, a nord dell’attuale via SS.
Naborre e Felice, si trova un appezzamento di terra che conserva ancora il toponimo di “campo
San Michele”. Le indagini portarono alla scoperta e alla messa in luce di un edificio di culto,
orientato in senso est-ovest, ad aula unica e campanile addossato ad est dell’abside. In base alle
fonti storiche e anche al particolare nome del sito, il complesso in questione fu interpretato come
una chiesa dedicata a San Michele, il quale era un santo particolarmente caro ai Longobardi
(Frova 1955).
In base ai resti dell'edificio, sappiamo che lo stesso era stato demolito ad un livello quasi
costante, a non molta profondità rispetto al terreno di coltura. L'impianto era formato da un'aula
unica rettangolare, scandita da 4 pilastri in tre campate, con abside ad est ed avancorpo ad ovest
con accesso a sud, utilizzato per scopi sepolcrali. Nella costruzione della chiesa erano state
utilizzate differenti tecniche murarie, che rivelano più fasi costruttive: conglomerato di ciottoli
nel perimetrale sud, laterizi di recupero e pietrame nel perimetrale nord (Jorio, Ridolfi 20082009).
Annessa alla chiesa si sviluppava un’area sepolcrale, indagata solo in parte da Frova: davanti
all’avancorpo della chiesa, addossate al muro di facciata, furono rinvenute due sepolture ad
inumazione, di cui una alla cappuccina, mentre a nord dell’abside vennero scoperte tre tombe a
cassa.
Sempre in prossimità di via SS. Naborre e Felice, oltre alla chiesa di San Michele, furono messi
in luce alcuni ambienti a pianta rettangolare, con ogni probabilità da collegare all’importante
borgo esistito sia lungo questo asse viario che sulla sua prosecuzione extraurbana in direzione di
Piacenza, nei pressi della basilica di San Bassiano.
Purtroppo i resti archeologici rinvenuti negli scavi vennero interrati senza alcun provvedimento
di tutela e del ritrovamento si perse anche la certezza dell’ubicazione, a causa dello sviluppo
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edilizio che da lì a qualche decennio avrebbe interessato l’abitato di Lodi Vecchio.
In occasione della mostra sull’antica Laus Pompeia, tenutasi nel 2005, e della compilazione di
una carta archeologica dell'area, è stata proposta un’ubicazione altamente probabile del
ritrovamento.
1.2.1 La chiesa di San Michele (saggio I) (Jorio, Ridolfi 2008-2009)
Contestualmente a un recente piano di lottizzazione di quest’area della città, tra la fine di agosto
e la prima metà di settembre del 2007 è stata effettuata un’indagine preliminare del sito.
L'intervento ha permesso sia di confermare pienamente l’ipotesi di posizionamento della chiesa
di San Michele, sia di riportarne alla luce la porzione orientale, comprensiva della terza campata,
dell’abside e del campanile.
Le murature messe in luce costituivano le fondazioni dell’edificio di culto; all’interno non sono
stati identificati livelli d’uso, i quali con ogni probabilità erano già stati asportati in antico.
Durante l'intervento, sono stati compiuti nuovi scavi a nord-est dell’edificio e soprattutto lungo
la fascia sud-orientale della chiesa, nell'area cimiteriale già in piccola parte indagata da Frova.
È stata rinvenuta una quarta sepoltura a nord dell'abside, con struttura in mattoni e mancante
della copertura, purtroppo violata: all’interno erano presenti i resti parziali e sconnessi di tre
individui.
Altre sepolture ad inumazione sono state messe in luce nella zona immediatamente a sud del
campanile: a differenza delle altre, queste sono semplici fosse terragne. I defunti erano disposti
su più livelli: le tombe più superficiali, le quali contenevano solo alcune ossa prive di
connessione anatomica, sono state disturbate da interventi agricoli; le sepolture più profonde,
invece, le quali erano tutte singole e appartenenti a tre adulti e ad un infante, sono apparse in
discreto stato di conservazione.
I defunti sono stati collocati all’interno delle fosse in posizione di decubito dorsale, con un
orientamento est-ovest, con il cranio rivolto ad ovest. All'interno delle tombe, non sono stati
rinvenuti elementi di corredo, ad eccezione di un piccolo oggetto in ferro, forse un gancio,
scoperto all’altezza del femore di una delle sepolture.
La tomba dell'infante intaccava i probabili resti di una fornace; si è, quindi, ipotizzata l’esistenza
di un impianto di carattere produttivo risalente ad epoca romana, e per questo precedente
all’edificazione della chiesa di San Michele e alla nascita della necropoli.
Alla fine dell'indagine, è stato disposto il vincolo dell'area e il reinterro delle strutture messe in
luce.
9
1.2.2 L’area cimiteriale (Saggio II)
Data l'importanza dei ritrovamenti effettuati nell'area di Campo San Michele, sono state disposte
nuove indagini nelle altre aree interessate dall'edificio di culto.
La prima campagna, tenutasi tra gennaio e marzo del 2008, ha interessato il lotto II, situato a sud
della chiesa. Sono state rinvenute in totale 101 sepolture, le quali non costituiscono però l’intero
campione del settore indagato; sono state, infatti, individuate ulteriori deposizioni, esterne
purtroppo all'area preposta per le indagini e per questo non analizzate (Jorio, Ridolfi 2008-2009).
La necropoli era posizionata lungo la fascia centrale e settentrionale del lotto; una strada in
ghiaia correva lungo il lato meridionale, forse affiancata da uno stretto fossato laterale.
Le deposizioni rinvenute in questo settore sono tutte in fossa terragna semplice, tranne una
sepoltura con spalletta laterale, delimitata da frammenti fittili e ciottoli lungo due tratti e foderata
internamente da un’asse lignea. I defunti erano tutti inumati e disposti in senso est-ovest, alcuni
con rotazioni di pochi gradi su tale asse, ed erano disposti su uno o più livelli. Le fosse sono
risultate sia di forma rettangolare che antropoide.
La maggior parte delle sepolture erano situate nella zona settentrionale del lotto, soprattutto nel
settore nord-ovest; in quest'area si sono riscontrate varie sovrapposizioni, rimaneggiamenti
antropici e riduzioni di scheletro (ovvero lo scheletro in deposizione primaria è stato riesumato e
successivamente le ossa sono state desposte raggruppate in una nuova collocazione all'interno
della stessa tomba) (Duday 2006), messi in atto per fare posto a nuove deposizioni. Nella fascia
centrale, invece, le tombe sono apparse meno numerose, disposte a maggior distanza l'una
dall'altra e raramente sovrapposte.
Due delle sepolture appartenevano ad infanti, e quattro a subadulti; il tipo di deposizione
prevalente è quello singolo, ma sono state rinvenute anche sepolture bisome e, come già
accennato, vari casi di riduzioni di scheletro.
Le inumazioni erano tutte prive di corredo, se si fa eccezione per alcune monete rivenute
all’interno di quattro sepolture e per qualche piccolo oggetto in bronzo o in ferro, i quali restano
tuttavia di difficile interpretazione (Jorio, Ridolfi 2008-2009).
L'area cimiteriale è stata attribuita all'inizio del VII secolo dC, quindi in piena dominazione
longobarda (metà del VI-fine dell'VIII secolo dC) (Jorio et al. 2005).
A nord-ovest del lotto, sotto alcune delle deposizioni, è stata messa in luce una canaletta
realizzata con frammenti laterizi, anfore e coppi, lunga almeno 4 metri. Si è ipotizzato che fosse
legata allo scolo delle acque verso un’area di raccolta, purtroppo non rinvenuta.
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1.2.3 Il quartiere artigianale di epoca romana (Saggi III-V) (Jorio, Ridolfi 2008-2009)
In seguito allo scavo del sepolcreto, ulteriori indagini sono state effettuate in corrispondenza dei
lotti III-V, situati a nord e a nord-ovest della chiesa di San Michele. Durante tali ricerche sono
emersi nuovi elementi utili al fine della ricostruzione delle fasi insediative dell’area.
Durante questi scavi, è stato rinvenuto un quartiere artigianale di età romana, destinato alla
produzione di vasellame in ceramica comune. Già nelle precedenti indagini era stata, infatti,
ipotizzata la presenza di impianti produttivi nella zona, in linea con i riscontri ottenuti dalle altre
aree extraurbane dello stesso periodo. Campo san Michele, infatti, era situato nell'immediato
suburbio di Laus Pompeia, in prossimità del corso del fiume Sillaro e della strada per Piacenza;
inoltre, nel mondo romano è spesso attestata la compresenza di aree produttive e sepolcrali.
Quest'ultimo dato è confermato anche dal ritrovamento di una sepoltura ad incinerazione,
databile ad età imperiale, situata in prossimità delle strutture.
Il complesso artigianale comprendeva almeno sei fornaci, le quali, purtroppo, sono state
rinvenute in pessimo stato di conservazione; gli impianti erano attivi in epoca imperiale. Sono,
inoltre, stati messi in luce alcuni sistemi di canalizzazioni, tra i quali va ricordato quello
rinvenuto nel lotto II, ed anche un pozzo per la distribuzione e l’approvvigionamento dell’acqua.
Altri rinvenimenti sono quelli di alcune fondazioni murarie in materiale laterizio, con ogni
probabilità da interpretare come vani di servizio legati alle attività produttive. Sono state
individuate anche varie fosse di scarico, all'interno delle quali erano presenti materiali di scarto,
soprattutto frammenti e contenitori quasi integri.
A causa della mancanza di elementi, non è stato possibile stabilire con precisione la
consequenzialità degli impianti.
Nelle pagine seguenti si riportano la pianta di scavo dell'area di Via Fregoni (Campo San
Michele) e il particolare della necropoli presa in esame.
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Fig. 1: Pianta di scavo dell'area di Via Fregoni (Campo San Michele); in alto, la chiesa di San Michele, e in
basso il sepolcreto
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Fig. 2: Particolare della pianta di scavo con la necropoli di Campo San Michele
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CAPITOLO 2
MATERIALI E METODI
2.1 MATERIALI
Il materiale osteologico esaminato proviene interamente dal lotto II della necropoli di via
Fregoni attigua alla chiesa dedicata a San Michele a Lodi Vecchio1.
I reperti umani sono pervenuti al Labanof contenuti in grandi scatole di cartone sigillate con del
nastro adesivo, ognuna contrassegnata con la sigla di scavo (LV.FR.07-II) e il numero della
tomba o delle tombe ivi contenute, e con un elenco preliminare del materiale appartenente a
ciascun individuo. All'interno degli scatoloni il materiale era avvolto in fogli di giornale chiusi
con nastro carta, e ogni pacchetto era siglato con la dicitura di scavo, il numero di tomba e la
parte dello scheletro in esso contenuta. In alcuni casi, un singolo pacchetto poteva contenere
anche materiale da riferire ad altri distretti corporei o a più individui, e/o ossa animali.
2.2 METODI
La prima operazione svolta è stata la pulizia dei reperti ossei, procedendo per distretti al fine di
avere già una prima grossolana suddivisione. Le ossa sono state immerse in acqua fredda non
corrente e pulite con un spazzolino per rimuovere la terra di scavo, avendo cura di disporre un
setaccio sul fondo della bacinella al fine di evitare la perdita dei frammenti più piccoli.
Le ossa lavate sono state quindi disposte in cassette di plastica rivestite con fogli di giornale e
contrassegnate con la dicitura di scavo e il numero di tomba, e lasciate asciugare lontano dalla
luce diretta del sole e da fonti di calore per evitarne la rottura.
Una volta asciugate, si è passati al restauro delle ossa in stato frammentario, che per quanto
possibile sono state ricostruite utilizzando colla idrosolubile e nastro carta.
A questo punto ogni scheletro (o solo le ossa conservate) è stato disposto in posizione anatomica;
nel caso in cui una singola tomba contenesse i resti scheletrici di più soggetti, è stato stimato il
numero minimo di individui presenti. In seguito si è compilato un inventario delle ossa presenti,
si è ricostruito il profilo biologico (sesso, età, statura ed etnia) e si è ricercata la presenza di segni
patologici.
1
Si ringrazia la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia per aver messo a disposizione il materiale.
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Infine, ultimato lo studio, ogni scheletro è stato documentato fotograficamente, e le ossa sono
state suddivise per distretti corporei e riposte in sacchetti di plastica, contrassegnati ognuno da
dicitura di scavo, numero di tomba e ossa contenute. All'interno di ogni sacchetto è stato posto
un cartellino di carta con le stesse informazioni.
2.2.1 Diagnosi di specie
Per la diagnosi di specie si sono applicate solamente le tecniche macroscopiche, che consentono
di apprezzare a occhio nudo le differenze morfologiche tra la specie umana e quella animale. Le
ossa animali sono state semplicemente individuate e segnalate, senza però procedere a una loro
classificazione.
Per poterle riconoscere, bisogna innanzitutto ricordare che le ossa dei mammiferi sono più dense
e pesanti rispetto alle ossa umane con uguali dimensioni. Per quanto riguarda i frammenti di
diafisi di ossa lunghe, è importante osservare il rapporto tra lo spessore della corticale e il
diametro dell'osso, per cui nell'uomo lo spessore non supera solitamente un quarto dell'intero
diametro della sezione trasversale, e risulta quindi più ridotto che negli altri mammiferi
(Cattaneo, Grandi 2004) .
Per quanto riguarda la dentizione, è utile tener presente che la dentizione erbivora è formata da
lamelle occlusali parallele, mentre quella carnivora presenta un'organizzazione cuspidata delle
corone (Cattaneo, Grandi 2004).
2.2.2 Numero minimo di individui
Per ogni tomba è stato quindi determinato il numero minimo di individui (NMI). Tale valore
rappresenta il numero minimo degli individui sicuramente presenti all'interno di una stessa unità.
Prima di procedere, è necessario, per quanto possibile, ricostruire le ossa frammentate e dividerle
per tipo. Nel caso di ossa pari, si procede col distinguerne le lateralità. Ulteriori distinzioni sono
quelle per sesso e per età ove possibile stabilirli. Attuate le divisioni, si individuano gli elementi
destri e sinistri di uno stesso tipo che risultano simmetrici in base a valutazioni morfologiche,
metriche e patologiche. Si contano quindi le coppie formate e a questo numero si aggiungono gli
elementi destri e sinistri spaiati: si ottiene in questo modo il NMI per il tipo di osso considerato.
Si sceglie quindi il NMI maggiore tra quelli determinati e a questo si somma il numero di
eventuali altri elementi non compatibili per sesso e/o età con i soggetti individuati.
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2.2.3 Valutazione dello stato di conservazione
Per valutare lo stato di conservazione del materiale scheletrico è stato preso in considerazione sia
l'aspetto qualitativo che quello quantitativo. Per quanto riguarda la qualità, si è valutato l'aspetto
e il grado di resistenza delle ossa; per l'aspetto qualitativo, invece, si è tenuto conto del numero
delle ossa conservate.
I criteri di valutazione utilizzati sono i seguenti:
QUALITA'
QUANTITA'
Altamente degradato
Scarsa
Degradato
Parziale
Fragile
Buona
Conservato
Ottima
Tab. 1: Scala di valutazione dello stato di conservazione
2.2.4 Diagnosi di sesso
Il dimorfismo sessuale è l'insieme dei caratteri che distinguono i maschi dalle femmine. Tali
attributi si sviluppano completamente solo con la comparsa dei caratteri sessuali secondari. Per
tale motivo, nei subadulti la diagnosi di sesso è quasi impossibile a causa dello scarso
dimorfismo, mentre risulta agevole per gli adulti. Inoltre, non bisogna dimenticare alcuni fattori
che possono spesso limitare una diagnosi certa: frammentarietà dei resti, come si riscontra
frequentemente nei materiali archeologici, e grado di dimorfismo sessuale riscontrabile nei
diversi distretti scheletrici.
Adulti
Per determinare il sesso in un individuo adulto si sono proposti, nel corso degli anni, diversi
metodi, tutti basati sull'osservazione di una serie di caratteri morfologici e metrici specifici.
Metodiche morfologiche
I distretti scheletrici più interessanti a tal fine sono il cranio e il bacino. Tra i due, il bacino
presenta una maggiore affidabilità (95-98%) rispetto al cranio (80%). Bisogna comunque tener
presente che, nell'effettuare una diagnosi, un solo carattere non può essere discriminante per la
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determinazione del sesso, ma occorre considerare, ove possibile, una combinazione di caratteri.
Inoltre, sarà più semplice riscontrare in un singolo individuo vari caratteri intermedi o un
mosaico di tratti maschili e femminili piuttosto che tutte le caratteristiche tipiche del proprio
sesso.
Per quanto riguarda il cranio, i punti più interessanti per la determinazione del sesso sono
(Buikstra, Ubelaker 1995):
PUNTI SALIENTI DEL
MASCHIO
FEMMINA
Glabella
Sporgente
Appianata
Margine sovraorbitario
Arrotondato e spesso
Sottile e tagliente
Arcate sopracciliari
Pronunciate
Deboli o leggermente marcate
Arcata zigomatica
Sfiocca oltre il meato acustico esterno
Processo mastoideo
Grande, voluminoso e verticalizzato
Piccolo e inclinato medialmente
Cresta nucale
Marcata
Poco evidente
Mandibola
Robusta
Gracile
CRANIO
Eversione goniale (margini estroflessi
Gonion
lateralmente) con crestoline ossee in
senso sagittale
Termina in corrispondenza o poco
prima del meato acustico esterno
Assenza di eversione goniale e
crestoline ossee meno marcate
Sinfisi mentoniera
Prominente, angolosa e squadrata
Piccola, smussa, a punta
Tab. 2: Differenze morfologiche tra cranio maschile e femminile
Passando invece al bacino, si nota subito come esso risulti particolarmente dimorfico, in quanto
nella donna è strutturato in relazione alla gravidanza e al parto; proprio per questo, lo scavo
pelvico femminile risulta largo e le ossa coxali basse, con rilievi muscolari poco marcati e pube
più lungo, a differenza dell'uomo in cui lo scavo è più stretto e le ossa coxali alte, i rilievi
muscolari ben visibili e il pube più corto. Inoltre, l'arco (o angolo) sottopubico appare stretto e
acuto, a forma di “V” rovesciata nell'uomo, mentre è ottuso e arrotondato, a forma di “U” nella
donna, e il forame otturatorio ovale con margini arrotondati nell'uomo e triangolare con margini
acuti nella donna. Premesso questo, i punti salienti per la determinazione del sesso sono
(Buikstra, Ubelaker 1995):
PUNTI SALIENTI DEL BACINO
ILEO
Incisura ischiatica
Solco preauricolare
MASCHIO
Stretta e profonda, ad angolo
acuto
Assente (tranne per gli individui
FEMMINA
Ampia e larga, ad angolo ottuso
Delineato
17
obesi nel 20-30% dei casi)
Superficie auricolare
Pianeggiante
Rilevata
Andamento a S accentuato in
Andamento a S poco marcato in
norma superiore
norma superiore
Arco composto
Con curva unica
Con doppia curva
Arco ventrale
Assente
Presente
Concavità sottopubica
Assente
Presente
Aspetto del ramo ischio-
Allargato, robusto, con bordo
pubico in norma mediale
arrotondato
Forma dell'osso osservato
Lungo, stretto e alto, concavo
di profilo
internamente
Cresta iliaca
PUBE
OSSO
SACRO
Articolazione sacro-iliaca
Schiacciato in senso dorso-ventrale,
con bordo mediale stretto e affilato,
talvolta con un'esile crestolina
Grande e lunga, supera in altezza i
due segmenti vertebrali del sacro
Corto, largo, poco arcuato
Corta e piccola, non supera in
altezza i due segmenti vertebrali del
sacro
Tab. 3: Differenze morfologiche tra bacino maschile e femminile
Tra questi caratteri, quelli osservati per il pube formano la cosiddetta “Triade di Phenice”, la
quale permette di risalire al sesso di un individuo avendo a disposizione anche solo un piccolo
frammento di tale osso. L'affidabilità diagnostica di tale metodo è molto elevata, pari al 97%
(Phenice 1969).
Altro carattere che può essere talvolta rinvenuto sulla superficie posteriore del corpo del pube,
lungo il margine sinfisario, è la presenza di lesioni litiche spesso riconducibili allo stiramento
delle inserzioni dei muscoli retto addominale e obliquo esterno, dovute alla distensione
dell'addome durante la gravidanza (Capasso, Di Tota 1991).
Metodiche metriche
Le misurazioni più attendibili per la determinazione del sesso di un soggetto, facilmente
ottenibili con l'ausilio di un calibro a branche scorrevoli, sono quelle della testa dell’omero, del
capitello radiale e della testa del femore. I dati ottenuti vengono poi confrontati con i gradi di
valutazione riportati nella tabella seguente:
CARATTERE METRICO
FEMMINA
INCERTO
MASCHIO
Ø MASSIMO TESTA
OMERO
≤ 43 mm
44-46 mm
≥ 47 mm
18
Ø MASSIMO
CAPITELLO RADIALE
≤ 21 mm
22 mm
≥ 23 mm
Ø MASSIMO TESTA
FEMORE
≤ 43 mm
44-47 mm
≥ 48 mm
Tab. 4: Parametri metrici per la diagnosi di sesso
Subadulti
Come si è accennato all'inizio del capitolo, la diagnosi di sesso sugli individui subadulti risulta
estremamente difficile, benché già dalla nascita inizino a svilupparsi caratteri specifici.
Innanzitutto alcune informazioni possono venire dal confronto tra il grado di sviluppo dentario e
quello scheletrico: a parità di sviluppo dentario, nei maschi l'accrescimento osseo è più lento.
Tale raffronto, però, presenta i suoi rischi: infatti esistono anche fattori patologici o riguardanti
l'affiliazione razziale che possono influire sul grado di sviluppo osseo di determinati distretti
scheletrici (Scheuer, Black 2000).
Talora si utilizza come criterio indicativo per la diagnosi di sesso il rilievo della superficie
auricolare dell’ileo, che, come già specificato per gli adulti, risulta rilevata lungo tutta la sua
circonferenza nelle femmine e pianeggiante nei maschi. Tuttavia l'affidabilità di tale criterio
raggiunge solo il 60-70%, ed è utilizzabile solo per gli individui fino ai 6 mesi di età (Weaver
1980).
Nella ricostruzione del profilo biologico degli individui subadulti presenti nel campione
esaminato in questo studio, i criteri descritti, quando possibile, sono stati utilizzati, considerando
comunque i limiti che presentano.
2.2.5 Stima dell'età
Al contrario della diagnosi di sesso, quella di età risulta molto più semplice nei subadulti (si
considerano generalmente subadulti tutti i soggetti che non hanno ancora raggiunto la maturità
scheletrica) che negli adulti, in quanto i margini di errore legati ai metodi in uso per i secondi
sono molto più ampi, con intervalli di tempo di almeno 10-15 anni.
Adulti
I metodi d'indagine macroscopica noti per la stima dell'età negli adulti sono basati
fondamentalmente o sull'usura macroscopica dell'osso, in particolare quella di alcune
19
articolazioni.
I metodi utilizzati sono quelli di Suchey-Brooks o dell'usura della sinfisi pubica, di Lovejoy o
dell'usura della superficie auricolare dell'ileo, e di Iscan o dell'usura della superficie articolare
sternale della quarta costa.
Il metodo Suchey-Brooks si basa sull’osservazione macroscopica della morfologia della sinfisi
pubica. All'interno di tale studio vengono distinti sei stadi di usura dell'articolazione,
corrispondenti a sei fasce d'età, per ognuna delle quali vi è una lieve variazione tra individui di
sesso maschile e femminile (Brooks, Suchey 1990).
Secondo i test condotti, il metodo risulta affidabile, anche se non bisogna dimenticare che
l'errore è abbastanza ampio, soprattutto negli ultimi tre stadi (±15 anni).
Fig. 3: Schema rappresentante i sei stadi del metodo Suchey-Brooks su una sinfisi
maschile e su una femminile, dal più giovane (1) al più vecchio (6). Per ogni stadio
sono raffigurate le due varianti in cui può presentarsi la sinfisi
Il metodo Lovejoy consente invece la stadiazione in otto classi di età in base al grado di usura
della superficie auricolare dell’ileo, uguale per maschi e femmine (Lovejoy et al. 1985).
La deviazione standard di tale metodo non è ancora conosciuta. Uno dei limiti più gravi di tale
metodo è che le due superfici auricolari di uno stesso soggetto possono risultare diverse tra loro.
Infine, il metodo Iscan prende in considerazione la superficie sternale della quarta costa, in
particolare l'articolazione tra la porzione anteriore della costa e la cartilagine ialina che si innesta
20
sullo sterno. Bisogna specificare che la scelta del numero della costa è convenzionale. Si
distinguono nove stadi, ognuno corrispondente a un intervallo di età, con una lieve differenza tra
maschi e femmine (Iscan et al. 1985).
Per quanto concerne il materiale osteologico oggetto di studio, non è sempre stato possibile
identificare la quarta costa: in tal caso, il metodo è stato applicato alle superfici sternali
rinvenute, dove è stato impiegato esclusivamente per avere una conferma indicativa dell’età,
determinata preventivamente con altre metodiche.
Subadulti
Come già accennato, nei subadulti la stima dell'età risulta più precisa e semplice che negli adulti.
I metodi di cui ci si è avvalsi per determinare l'età di tali soggetti nel presente studio sono tre: lo
stato di formazione ed eruzione dentaria, la presenza e/o la fusione dei nuclei epifisari delle ossa
e la lunghezza delle diafisi delle ossa lunghe.
Per quanto riguarda i denti, tale metodo prevede l'osservazione della progressiva eruzione dei
denti decidui e permanenti nel cavo orale. In particolare si è utilizzato lo schema creato da
Ubelaker, modificato in seguito da Hillson (Hillson 1997), il quale permette l’individuazione di
classi di età piuttosto ristrette, con un errore relativamente basso che va dai ± 2 mesi dei primi tre
stadi ai ± 36 mesi degli ultimi; ciò è dovuto al fatto che l’ordine e il processo di eruzione dei
denti è costante.
21
Fig. 4: Schema dello sviluppo dentario e delle corrispondenti età. In
grigio la dentizione decidua, in bianco quella permanente
Passando allo studio delle epifisi, l'indagine si basa sulla presenza e/o fusione dei nuclei epifisari
delle ossa. Durante l'accrescimento osseo, i nuclei costituenti la diafisi e le epifisi sono collegati
tra loro da cartilagine. Per questo, le superfici epifisarie-cartilaginee non ancora fuse mostrano
una superficie ondulata e vellutata con billowing. Il termine dell'accrescimento avviene quando
le epifisi si fondono a costituire l'osso maturo. Gli intervalli di età in cui avviene la fusione sono
differenti a seconda dell’osso e variano nei due sessi (Scheuer et al. 2008).
La valutazione delle lunghezze delle diafisi delle ossa lunghe, invece, si basa sul confronto tra le
misurazioni rilevate sull'individuo e le tabelle per il confronto presenti nella letteratura,
specifiche per ogni osso, che risultano differenti in base al sesso. Nel presente studio si sono
utilizzate le tabelle proposte da Maresh (Scheuer, Black 2000).
2.2.6 Analisi metrica
Per effettuare una corretta analisi metrica, occorre conoscere i punti di riferimento ossei,
chiamati punti di repere, necessari per garantire un'omogenea valutazione tecnica.
22
Esistono degli strumenti appositi per effettuare l’analisi metrica, che sono: il metro lineare a
nastro e il calibro a branche curve, per le misurazioni del cranio; il mandibolometro, per le
misurazioni della mandibola; la tavola osteometrica, per le misure lineari delle ossa lunghe; il
calibro a branche scorrevoli, per differenti misurazioni, tra cui quelle dei diametri delle epifisi
prossimali di alcune ossa lunghe.
Sulla base di queste misurazioni, è possibile talvolta (se l'integrità del materiale osseo lo
permette) calcolare degli indici relativi al cranio e al post-cranio. I più importanti tra questi sono
(Brothwell 1981):
larghezza del cranio
————————— x100
lunghezza del cranio
1. Indice cranico cefalico :
utile ai fini della diagnosi di razza.
Il risultato ottenuto viene poi confrontato con i seguenti valori:
≤ 78,9 dolicocefalia (cranio lungo e stretto)
79-82 mesocefalia
≥ 83 brachicefalia (cranio corto e largo)
2. Indice platimerico :
Ø antero-posteriore subtrocanterico
——————————————— x 100
Ø medio-laterale subtrocanterico
che informa sullo stato di appiattimento del femore.
La platimeria è indice di uno stato di sforzo muscolare protrattosi fin dall’infanzia e tale da
indurre, per il continuo rimodellamento osseo, una conformazione appiattita del femore.
3. Indice platicnemico:
Ø medio-laterale al forame nutritizio x 100
——————————————————
Ø antero-posteriore al forame nutritizio
che è il corrispondente della platimeria per la tibia.
2.2.7 Determinazione della statura
Tramite l'utilizzo della lunghezza massima delle principali ossa lunghe, è possibile ricostruire la
statura approssimativa di un individuo adulto grazie all'inserimento di tali misure in specifiche
formule di regressione.
Per quanto riguarda gli individui subadulti, posto il fatto che l'accrescimento osseo in essi non è
23
ancora completo, non è possibile calcolarne la statura.
Le equazioni utilizzate nel presente studio sono quelle proposte da Trotter e Gleser, riferite agli
individui Europoidi (Trotter, Gleser 1952):
MISURA (in cm)
MASCHIO
FEMMINA
F = lunghezza massima femore
2,38 x F + 61,41 ± 3,27
2,47 x F + 54,10 ± 3,72
T = lunghezza massima tibia
2,52 x T + 78,62 ± 3,37
2,90 x T + 61,53 ± 3,66
O = lunghezza massima omero
3,08 x O + 70,45 ± 4,05
3,36 x O + 57,97 ± 4,43
R = lunghezza massima radio
3,78 x R + 79,01 ± 4,32
4,74 x R + 54,93 ± 4,30
Fi = lunghezza massima fibula
2,68 x Fi + 71,78 ± 3,29
2,93 x Fi + 59,61 ± 3,57
U = lunghezza massima ulna
3,70 x U + 74,05 ± 4,32
4,27 x U + 57,76 ± 4,30
F = lunghezza massima femore
Fi = lunghezza massima fibula
1,31 x (F + Fi) + 63,05
1,26 x (F + Fi) + 67,09
O = lunghezza massima omero
R = lunghezza massima radio
1,82 x (O + R) + 67,97
O = lunghezza massima omero
U = lunghezza massima ulna
1,78 x (O + U) + 66,98
O = lunghezza massima omero
F = lunghezza massima femore
T = lunghezza massima tibia
0,68 x O + 1,17 x F + 1,15 x T +
50,12
F = lunghezza massima femore
T = lunghezza massima tibia
1,39 x (F + T) + 53,20
O = lunghezza massima omero
T = lunghezza massima tibia
1,35 x O + 1,95 x T + 52,77
Tab. 5: Equazioni per il calcolo della statura
2.2.8 Analisi non metrica
I caratteri non metrici o discontinui sono aspetti qualitativi riscontrabili sull'osso che lo
discostano dalla sua normale morfologia, ma che non sono riconducibili ad una patologia. La
loro origine può essere connessa a fattori genetici, occupazionali o correlati allo sviluppo
(Brothwell 1981; Capasso et al. 1999).
Tra i caratteri non metrici del cranio, quelli riscontrati sul materiale scheletrico oggetto di studio
sono i seguenti:
Metopismo: sutura che divide in due metà simmetriche la squama del frontale. Essa è causata
dalla non perfetta saldatura dei due nuclei di ossificazione di tale osso e può avere un
significato genetico.
Ossa wormiane: piccole ossa soprannumerarie che si formano fra le suture craniche,
24
soprattutto lungo quella lambdoidea; hanno significato genetico.
Ossa lambdoidee: una o più piccole ossa che si formano al lambda, ovvero al punto di incrocio
tra l'occipitale e i due parietali; hanno significato genetico.
Foro sovraorbitale: piccolo foro presente sul frontale in prossimità del margine sovraorbitario.
Foro parietale: piccolo foro presente sul parietale in prossimità della sutura sagittale.
Foro zigomatico facciale: piccolo foro presente sull'osso zigomatico in prossimità del margine
orbitario.
Foro infraorbitale accessorio: piccolo foro presente sulla faccia anteriore esterna dell'osso
mascellare, inferiormente al margine infraorbitario e al di sopra della fossa per il canino.
Foro frontale: piccolo foro presente sul frontale in prossimità della sutura coronale.
Foro mastoideo: piccolo foro presente sul temporale in prossimità della sutura con l'occipitale.
Foro occipitale:: piccolo foro presente sull'occipitale in coincidenza o appena sotto alla
protuberanza occipitale esterna.
Sutura mendosa: sutura che dall'asterion si prolunga verso la cresta nucale dell'occipitale
senza però raggiungerla.
Osso asterion: piccolo osso situato tra il margine supero-posteriore della porzione mastoidea
del temporale, il margine postero-inferiore del parietale e il margine laterale della squama
occipitale; ha significato genetico.
Eversione goniale: estroflessione dei margini del gonion.
Torus palatino: esostosi presente lungo la sutura palatina; può essere causato da stress
masticatori, ma anche da fattori nutrizionali e genetici.
Granulazioni del Pacchioni: lievi depressioni presenti sulla superficie endocranica solitamente
del frontale o dei parietali, in prossimità della sutura sagittale, che rappresentano le impronte
delle granulazioni della dura madre; spesso compaiono con l’avanzare dell’età.
25
Fig. 5: LV.FR.07-II Tb 16B (femmina,
indeterminato adulto): metopismo
Tra i caratteri non metrici del post-cranio, si citano quelli riscontrati sul materiale scheletrico
esaminato:
Ponte posteriore dell'atlante: piccolo ponte osseo che si forma lateralmente tra la faccetta per
l'occipitale e l'arco posteriore.
Faccetta dell'atlante doppia: sdoppiamento della faccetta articolare superiore per il condilo
occipitale.
Foro trasverso bipartito: sdoppiamento del foro trasverso delle vertebre cervicali; ha valore
genetico.
Faccetta accessoria sull'acromion: faccetta articolare aggiuntiva presente all'angolo posteriore
dell'acromion della scapola, dovuta probabilmente al sollecitamento ripetuto dell'articolazione
scapolo-omerale.
Apertura septale dell’omero: foro presente al terzo distale della diafisi dell’omero; è causata
da fattori occupazionali (Mays 2008).
Fig. 7: LV.FR.07-II Tb 20 (femmina, 50-59
anni): foro trasverso bipartito di C6
Fig. 6: LV.FR.07-II Tb 59 (femmina, 4549 anni): apertura septale omero
sinistro
26
Sperone sovracondilare dell’omero: piccola protuberanza ossea presente a livello della
porzione sovracondilare dell’omero; ha significato genetico (Opanova, Atkinson 2014).
Apertura sternale: fessurazione a livello del manubrio, del corpo e/o del processo xifoideo
dello sterno; è causata da un difetto nello sviluppo e nell’ossificazione.
Terzo trocantere: formazione di un trocantere aggiuntivo sulla faccia posteriore del femore al
punto d'inserzione del muscolo grande gluteo; è dovuto a stress occupazionale.
Faccetta di Poirier: protuberanza grossolanamente tondeggiante che si estende dalla superficie
articolare della testa del femore; è causato dall'estrema flessione e abduzione del femore che
produce un contatto tra il collo di tale osso e il bordo della cavità acetabolare.
Vastus notch: incisura della superficie supero-laterale della patella, causata dalla continua
sollecitazione del tendine del muscolo vasto laterale del quadricipite femorale che qui si
innesta; la sua genesi è legata pertanto a stress occupazionali che comportano la flessione
cronica del ginocchio.
Patella emarginata: assenza del bordo laterale prossimale della patella; è causata
dall'ossificazione di un secondo strato cartilagineo nella zona in cui si trova l'emarginazione.
Squatting facet: faccetta presente lungo il margine anteriore della parte distale della tibia,
medialmente e/o lateralmente; è dovuta all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata.
Faccetta calcaneare doppia: sdoppiamento della faccetta articolare per il talo; ha significato
genetico.
Faccetta calcaneare assente: assenza della porzione anteriore della faccetta articolare per il
talo; ha significato genetico.
Faccetta del talo doppia: sdoppiamento della faccetta articolare per il calcagno.
Os trigonum: piccola protuberanza ossea presente lungo il margine posteriore del talo; è
dovuto a ripetuti movimenti di dorso-flessione dell’articolazione tibia-talo, ma potrebbe anche
essere associata all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata.
27
Fig. 9: LV.FR.07-II Tb 97 (femmina, 35-39
anni): faccetta di Poirier del femore sinistro
(frecce)
Fig. 11: LV.FR.07-II Tb 92 (maschio, 45-49
anni): faccetta calcaneare doppia sul
calcagno sinistro (frecce)
Fig. 8: LV.FR.07-II Tb 100 (maschio, 4044 anni): squatting facet mediale della
tibia destra (frecce)
Fig. 10: LV.FR.07-II Tb 100 (maschio, 4044 anni): faccetta del talo doppia sul talo
sinistro (frecce)
2.2.9 Analisi paleopatologica
Lo studio dei segni che possono essere ricondotti a determinate patologie è un strumento molto
utile per la ricerca antropologica in quanto permette di ottenere informazioni circa lo stato di
salute, la qualità della vita e le occupazioni della popolazione studiata. La disciplina che si
occupa di tale campo è la paleopatologia.
Le malattie in grado di lasciare segni sull'osso operano su questo tessuto un insulto di varia
natura (meccanico, chimico, biochimico), generando una risposta che può essere di due tipi:
osteolitica, che provoca cioè un riassorbimento del tessuto osseo, oppure osteoproliferativa, che
28
al contrario ha come conseguenza un'apposizione ossea. Ovviamente non bisogna dimenticare
che, per essere visibile sullo scheletro, una patologia deve aver agito per un tempo abbastanza
prolungato, tale da consentire all’agente patogeno di alterare il tessuto osseo. Inoltre, al fine di
riconoscere adeguatamente determinate patologie, può essere utile ricordare che alcune di esse
colpiscono elettivamente determinati distretti scheletrici con manifestazioni peculiari facilmente
distinguibili, a differenza di altre malattie che lasciano sull'osso segni aspecifici e non sono
quindi riconducibili ad un quadro specifico.
L’analisi paleopatologica del materiale osseo preso in esame si è basata sull’osservazione
macroscopica delle ossa. Le patologie riscontrate appartengono alle seguenti classi:
neoplastiche: le ossa possono riportare segni di tumori primari o secondari (metastasi);
nello specifico, nell'unico caso in cui sono stati riscontrati, si presentano come piccoli
osteomi di forma ovalare.
traumi: sono lesioni causate da un insulto meccanico. Sul materiale preso in esame sono
stati riscontrati solo traumi ante-mortem, ovvero riconducibili ad un periodo antecedente
alla morte del soggetto.
congenite: sono malattie presenti già alla nascita, che possono avere significato genetico,
ovvero essere correlate ad alterazioni dei geni, oppure essere acquisite, cioè indotte da
fattori esogeni durante la gestazione. Nel materiale in esame sono attestati:
◦ spina bifida occulta: malformazione dell’osso sacro che consiste nell’incompleta fusione
di uno o due archi neurali posteriori, senza che vi sia protrusione del midollo. È una
patologia asintomatica, che non preclude lo svolgimento di una vita regolare.
◦ lombarizzazione del primo segmento del sacro: variante anatomica della prima vertebra
sacrale, la quale appare in parte o in tutto simile ad una vertebra lombare. Come
conseguenza della parziale o totale divisione del segmento in questione dal sacro, si ha la
formazione di uno pseudodisco cartilagineo nelle forme incomplete o di un disco vero e
proprio nelle forme complete.
degenerative-artrosiche: sono patologie che colpiscono prevalentemente le articolazioni,
che subiscono progressive alterazioni. Quella maggiormente riscontrata sul materiale
analizzato è l'artrosi, che insorge quando in un’articolazione si verifica uno squilibrio tra
29
resistenza della cartilagine e sollecitazioni funzionali. Tale patologia può essere favorita da
molteplici fattori, quali l’età, la familiarità, l’obesità, le condizioni e il tipo di lavoro, la
concentrata o alterata distribuzione delle sollecitazioni meccaniche sulla superficie
articolare.
I segni più caratteristici dell'artrosi sono:
◦ eburneazione: formazione di una superficie liscia e lucente, che ricorda l’avorio, dovuta
allo sfregamento di due capi ossei.
◦ lipping: limitata formazione di nuovo tessuto osseo ai margini dell’articolazione.
◦ becchi osteofitici: osteoproduzioni di forma irregolare, spesso riscontrabili in
corrispondenza dei margini dei corpi vertebrali.
◦ noduli di Schmorl: lesioni litiche causate dall’erniazione del nucleo polposo del disco
intervertebrale in seguito allo sfibramento della capsula che lo circonda.
Fig. 12: LV.FR.07-II Tb 89 (maschio,
30-34 anni): nodulo di Schmorl su una
vertebra toracica (frecce azzurre)
Fig. 13: LV.FR.07-II Tb 59 (femmina, 45-49
anni): osteoartrosi della testa del femore
sinistro, con produzioni di becchi osteofitici ed
eburneazione (frecce)
metaboliche: sono patologie che causano un’alterazione dei processi metabolici
dell’organismo. In particolare, nel materiale oggetto di studio è stata rinvenuta la presenza
di cribra parietalia, ovvero una porosità più o meno accentuata della teca cranica. Tale
alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, sia acquisita
che genetica, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche.
stress markers: sono alterazioni morfologiche delle ossa e dei denti in risposta a stress
subiti dall’organismo. Nel materiale studiato è stata rilevata la presenza di:
30
◦ cribra orbitalia: porosità più o meno accentuata nella zona del tetto delle orbite, da
legarsi (come già riscontrato per la cribra parietalia) a stati di anemia carenziale, ma
anche ad infezioni e a carenze vitaminiche (Hengen 1971).
Fig. 14: LV.FR.07-II Tb 54B (possibile maschio, 14-16 anni): cribra orbitalia
◦ ipoplasia dello smalto, ovvero un arresto temporaneo nella deposizione dello smalto
sulla corona del dente, avvenuto durante le sue fasi di sviluppo. Può essere causata da
molteplici fattori, che sono principalmente: anomalie ereditarie (presenti dalla nascita e
difussa su tutta la corona), traumi localizzati (appaiono su un singolo dente o su quelli
adiacenti) e soprattutto insulti di tipo metabolico, causati da malnutrizione e/o da
malattie infettive insorte nel corso della formazione della corona dentaria che hanno
diminuito le difese immunitarie dell'individuo (Belcastro et al. 2004). L'ipoplasia si
manifesta sotto forma di linee e fori sulla superficie dentaria o assenza di smalto su una
significativa area di dentina (Mackay, Thomson 2005); siccome i denti non subiscono
variazioni durante la vita, queste alterazioni sono permanenti e riscontrabili a qualsiasi
età. In base alla posizione del difetto ipoplastico, è possibile calcolarne l'età di
insorgenza in base a specifiche equazioni di regressione. Le equazioni utilizzate nel
presente studio sono quelle di Goodman e Rose (Goodman, Rose 1990):
DENTI
MASCELLARI
MANBIOLARI
I1
Età = (0.454 x h) + 4.5
Età = (0.460 x h) + 4.0
I2
Età = (0.402 x h) + 4.5
Età = (0.417 x h) + 4.0
C
Età = (0.625 x h) + 6.0
Età = (0.588 x h) + 6.5
P3
Età = (0.494 x h) + 6.0
Età = (0.641 x h) + 6.0
P4
Età = (0.467 x h) + 6.0
Età = (0.641 x h) + 7.0
31
M1
Età = (0.448 x h) + 3.5
Età = (0.449 x h) + 3.5
M2
Età = (0.625 x h) + 7.5
Età = (0.580 x h) + 7.0
Tab. 6: Equazioni di regressione per il calcolo dell'età di insorgenza dell'ipoplasia (Legenda: h: distanza in mm tra
il punto di mezzo della giunzione cemento-smalto e la porzione occlusale della linea ipoplasica)
entesopatie e stress occupazionali: le entesopatie sono alterazioni delle entesi, ovvero le
inserzioni di un tendine o di un legamento su un osso; esse possono avere un’origine
meccanica, metabolica, infiammatoria e si distinguono in osteolitiche e osteofitiche
(Mariotti et al. 2004). Gli indicatori di stress occupazionali sono alterazioni morfologiche e
patologiche dovute ad attività lavorative. Lo sviluppo significativo delle inserzioni
muscolari testimonia una sollecitazione intensa e ripetuta della muscolatura e può essere
indicativo del tipo di attività svolto. Sul materiale in esame sono stati riscontrati:
◦ entesopatia del muscolo miloioideo;
◦ entesopatia del legamento costoclavicolare e solco costoclavicolare: sulla faccia
inferiore della clavicola, in prossimità dell’estremità sternale, nel punto di inserzione del
legamento costoclavicolare, che unisce il cingolo scapolare al tronco. Una particolare
sollecitazione di questo legamento si ha, ad esempio, nel piegare le spalle in avanti
nell’atto di prendersi in carico oggetti pesanti e trasportarli; altre cause riportate nella
letteratura sono l'aratura della terra, la caccia o la costruzione di case con il trasporto di
pietre (Galera, Garralda 1993).
◦ entesopatia del legamento conoide;
◦ entesopatia del muscolo trapezio;
◦ entesopatia del muscolo deltoideo della clavicola;
◦ entesopatia del grande pettorale: sul labbro laterale del solco intertubercolare
dell’omero, dove trova inserzione il muscolo grande pettorale, che abduce, flette o
estende e ruota medialmente il braccio quando il torace è fisso oppure solleva il torace
quando gli arti sono fissi.
◦ entesopatia del deltoide dell'omero;
◦ entesopatia del tricipite dell'omero;
◦ entesopatia del brachioradiale;
◦ entesopatia del brachiale del radio: sull’emiporzione posteriore della tuberosità del
radio, dove trova inserzione il muscolo bicipite brachiale, che stabilizza l'articolazione
scapolo-omerale, flette e adduce il braccio e flette e supina l'avambraccio. Se
32
l'entesopatia è bilaterale, può essere causata dal trasporto di carichi pesanti tenendo i
gomiti piegati; in letteratura è associata a numerose attività, come il trasporto di acqua, la
costruzione di case in pietra e i lavori agricoli in generale (Galera, Garralda 1993).
◦ entesopatia del flessore lungo del pollice;
◦ entesopatia del brachiale dell'ulna: sulla tuberosità dell'ulna, sulla faccia inferiore del
processo coronoideo, dove trova inserzione il muscolo brachiale, che flette
l'avambraccio. Questo muscolo subisce particolari sollecitazioni quando, ad esempio, si
sollevano carichi pesanti a partire da una posizione accovacciata (Capasso et al. 1999).
◦ entesopatia del tricipite dell'olecrano;
◦ entesopatia del pronatore rotondo;
◦ entesopatia del pronatore quadrato;
◦ entesopatia del muscolo profondo delle dita;
◦ ipertrofia del flessore: sulle falangi della mano, a livello della guaina dei muscoli flessori
delle dita. Una sollecitazione particolare di questi muscoli si ha, ad esempio, nel
trattenere saldamente arnesi e utensili con le mani (Capasso et al. 1999).
◦ entesopatia della linea aspera: nel punto in cui trovano inserzione i muscoli adduttori,
che abducono la coscia. Una particolare sollecitazione di tali muscoli si ha negli sforzi
per il mantenimento della posizione eretta in condizioni instabili, ad esempio durante la
deambulazione su terreni sconnessi, in discesa, o nella posizione di equilibrio che si
assume quando si cavalca o si guida un carro (Capasso et al. 1999; Molleson, Hodgson
1993).
◦ entesopatia del grande gluteo;
◦ entesopatia del vasto mediale;
◦ entesopatia del grande adduttore;
◦ entesopatia del legamento ileo-femorale;
◦ entesopatia del legamento patellare;
◦ entesopatia della linea del soleo: nel punto in cui si inserisce il muscolo soleo, che flette
l’articolazione tibio-tarsica e determina l’inversione del piede.
◦ entesopatia del popliteo;
◦ entesopatia del quadricipite;
◦ entesopatia del tibiale posteriore;
◦ entesopatia del flessore lungo delle dita;
33
◦ entesopatia del peroneo lungo;
◦ entesopatia della membrana interossea;
◦ entesopatia del tendine d'Achille: nella parte mediana della superficie posteriore del
calcagno, dove trova inserzione il tendine per i muscoli gastrocnemio e soleo, che
fornisce una riserva di energia elastica nel salto, nella camminata e nella corsa.
Solitamente l'ipertrofia di tale inserzione muscolare è dovuta a microtraumi causati
dall'iperflessione della pianta, dalla deambulazione su superfici dure o su terreni
sconnessi o dalla posizione di equilibrio assunta in condizioni instabili, ad esempio
guidando un carro (Galera, Garralda 1993; Molleson, Hodgson 1993).
◦ sperone del processo mediale.
Fig. 16: LV.FR.07-II Tb 55A (maschio, 30-34
anni): solco costoclavicolare bilaterale (grado
3b OL)
Fig. 15: LV.FR.07-II Tb 61 (maschio,>60
anni): entesopatia bilaterale del tendine
d'Achille (frecce) (grado 2 OF)
Nel presente studio, è stato utilizzato il metodo standardizzato per valutare il grado di sviluppo
delle entesopatie proposto da Mariotti, Facchini e Belcastro (Mariotti et al. 2004). Tale metodo
prevede innanzitutto la divisione delle entesopatie in osteoproliferative (OF) e osteolotiche (OL),
come già specificato in precedenza. Per ogni gruppo è prevista una scala di sviluppo:
OSTEOPROLIFERATIVE (OF)
OSTEOLITICHE (OL)
0. Assenza di formazioni proliferative 0. Assenza di osteolisi
1. Proliferazione minima (< 1 mm)
1. Presenza di lieve porosità (fori con Ø < 1 mm)
2. Proliferazione chiara (1 - 4 mm)
2. Porosità diffusa (fori con Ø 1 mm ca.) o piccola
area erosiva (ca. 4 mm in lunghezza o Ø)
3. Proliferazione sostanziale (> 4 mm) 3a. Varie piccole aree di erosione (ca. 4 mm in
lunghezza o Ø)
34
3b. Almeno un'area osteolitica estesa e profonda
(> 4 mm in lunghezza o Ø)
Tab. 7: Gradi di sviluppo delle entesopatie
Fig. 17: Schema delle entesopatie principali riscontrate sul materiale in esame
dentarie: possono fornire informazioni circa l’igiene orale, la dieta, gli stress, le attività
occupazionali di un individuo. Le patologie rilevate sono:
◦ tartaro: mineralizzazione della placca batterica, costituita da un denso accumulo di
microrganismi sulla superficie dentaria.
◦ carie: patologia di origine infettiva, caratterizzata dalla perdita progressiva di smalto e
dentina. Generalmente fasi di mineralizzazione o arresto si alternano a fasi di
distruzione, così che la carie procede molto lentamente e una cavità pulpare può
35
rimanere stabile per mesi o anche per anni. Se non curata, può portare alla completa
distruzione del dente e alla formazione di ascessi, nonché alla perdita del dente stesso. La
disseminazione per via ematogena dell'infezione può inoltre causare anche gravi
complicazioni infettive a distanza, come meningiti e osteomieliti (Ortner 2003).
◦ ascesso: raccolta di pus nella cavità pulpare, la cui causa principale è da riscontrare in
carie e malattie parodontali. L'accumulo di questo pus, ovvero un materiale liquido
costituito da detriti cellulari e da batteri, e la conseguente infiammazione provoca una
pressione sull’osso tale da sviluppare una fistola attraverso cui avviene il drenaggio del
materiale all’esterno. Solo questo stadio dell'ascesso può essere riconosciuto a livello
archeologico. L'ascesso è frequentemente causa della perdita di un elemento dentario
intra-vitam.
◦ usura dello smalto: progressiva perdita dello smalto e, successivamente, della dentina.
Nel presente studio l'usura è stata valutata secondo i modelli proposti da Smith (Smith
1984):
Fig. 18: Gradi di usura dentaria dello smalto. In nero è rappresentata la dentina esposta.
I vari gradi di usura sono stati poi raggruppati in tre stadi principali:
usura lieve (gradi 1-3)
usura media (gradi 4-5)
usura grave (gradi 6-8)
◦ edentulia: perdita ante mortem di un dente, cui segue il riassorbimento alveolare.
◦ agenesia: mancato sviluppo di un elemento dentario.
36
◦ denti soprannumerari: sviluppo di uno o più denti in soprannumero.
Fig. 20: LV.FR.07-II Tb 60 (maschio, 35-56
anni): mandibola con tartaro sulla superficie
buccale degli incisivi centrali e laterali e sul
canino sinistro (frecce)
Fig. 19: LV.FR.07-II Tb 77 (maschio, 45-49 anni):
arcata superiore con usura dello smalto (grave agli
incisivi, media sugli altri denti e lieve sul terzo
molare destro) ed edentulia del primo molare
destro e sinistro (frecce)
infiammazioni aspecifiche: sono reazioni del tessuto osseo ad un insulto di diversa natura
(come un'infezione o un trauma). Tra i processi infiammatori riscontrati sul materiale
oggetto di studio, si segnalano in particolare:
◦ periostite: infiammazione che interessa la membrana connettivale che riveste
esternamente l'osso. La periostite può avere molteplici origini: traumatiche (dall'esterno),
infettive (dall'interno, attraverso il circolo sanguigno) oppure può essere determinata da
vene varicose (Larsen 1997; Mann e Murphy 1990). Una delle localizzazioni più comuni
della periostite è la diafisi anteriore della tibia (Ortner 2003).
Fig. 21: LV.FR.07-II Tb 61 (maschio, >60 anni): periostite al terzo prossimale della tibia sinistra (frecce)
◦ osteofitosi auricolare: piccoli osteofiti irregolari che si formano lungo il margine del
meato acustico esterno. La sua eziologia può essere legata a fenomeni infiammatori
37
dell’orecchio esterno, come l’otite (Frayer 1988).
◦ osteomielite: infiammazione che interessa sia la membrana connettivale, che riveste
esternamente l'osso, sia la cavità midollare. L'osteomielite può avere diverse origini:
ematogena (tramite il circolo sanguigno), infettiva (per diretta diffusione da un organo
distante o adiacente), tramite lesioni penetranti o morsi di animali, oppure traumatiche (a
seguito di una frattura esposta). Una delle localizzazioni più comuni dell'osteomielite è la
parte prossimale della tibia. Se non trattata, l'osteomielite può persistere per anni, con
gravi complicazioni e ulteriori infezioni che possono portare anche alla morte del
soggetto (Waldron 2008).
altro: questa categoria raggruppa tutti quei segni che non è possibile ricondurre con
precisione a nessuna delle classi di patologie sopra descritte. Si tratta principalmente di
osteoproliferazioni, aree caratterizzate da porosità, fori, anomalie di fusione.
38
CAPITOLO 3
RISULTATI
3.1 QUADRO DEMOGRAFICO DELLA POPOLAZIONE DI CAMPO SAN MICHELE
La popolazione in esame è rappresentata da un numero minimo di 67 individui, di cui 47 sono
adulti e 9 sono subadulti, mentre i restanti 11 sono indeterminati, ovvero non è stato possibile
stabilirne l'età (grafico 1).
LV.FR.07-II: COMPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE
16%
13%
ADULTI
SUBADULTI
INDETERMINATI
70%
Grafico 1: Composizione della popolazione rinvenuta a Campo San Michele presso Lodi Vecchio. Col il
termine “indeterminati” (in rosa) sono stati indicati i soggetti per i quali non è stato possibile a stabilire
l'età.
In totale, sono presenti 29 individui maschi, di cui 6 tali solo in via di possibilità, e 26 femmine,
di cui 3 solo possibili, 4 indeterminati subadulti e 8 indeterminati, ovvero quegli individui di cui
non si è potuto determinare né il sesso né l'età (grafico 2).
In particolare, tra gli adulti sono stati riscontrati 24 individui maschi, di cui 1 possibile, e 22
femmine, di cui 1 tale solo in via di possibilità.
Tra gli individui subadulti di cui si è riusciti ad ipotizzare il sesso, vi sono 3 possibili maschi e 2
possibili femmine, mentre per gli altri 4 soggetti non vi erano elementi sufficienti o abbastanza
dimorfici per effettuare la diagnosi.
39
LV.FR.07-II: DIAGNOSI DI SESSO
12%
6%
43%
MASCHI
FEMMINE
INDETERMINATI
SUBADULTI
INDETERMINATI
39%
Grafico 2: Composizione demografica della popolazione in esame. L’espressione “indeterminati subadulti”
designa i soggetti subadulti di cui non è stato possibile ipotizzare il sesso; l'espressione “indeterminati”
indica, invece, i soggetti di cui non si conosce né il sesso né l’età.
Le fasce d'età rappresentate sono abbastanza eterogenee, benché sia da segnalare la mancanza di
soggetti di età inferiore agli 11 anni e superiore ai 65 anni. La popolazione comprende 3
individui tra 11 e 15 anni, 6 individui tra 16 e 20 anni, 6 individui tra i 21 e i 35 anni, 30
individui tra i 36 e i 50 anni e 5 individui tra i 51 e i 65 anni. Inoltre, vi sono 6 individui
sicuramente adulti di cui non è stato possibile determinare con precisione l'età e 11
indeterminati, ovvero quei soggetti di cui non è stato possibile neppure una distinzione tra adulto
e subadulto (grafico 3).
In particolare, i soggetti tra gli 11 e i 15 anni comprendono 3 possibili maschi, 1 possibile
femmina e 1 individuo di sesso indeterminato; gli individui tra i 16 e i 20 anni sono formati da 2
possibili femmine e 2 soggetti di cui non è stato possibile effettuare la diagnosi di sesso; i
soggetti tra i 21 e i 35 anni comprendono 3 maschi e 3 femmine; tra gli individui tra i 36 e i 50
anni, che costituiscono il nucleo più consistente della popolazione, vi sono 14 maschi e 15
femmine; tra gli indeterminati adulti troviamo 1 maschio, 1 possibile maschio e 1 possibile
femmina; infine, gli indeterminati sono formati da una femmina, un possibile maschio e 10
soggetti di cui, oltre all'età, non è noto neppure il sesso.
40
LV.FR.07-II: CLASSI D'ETA'
45%
30
11-15
25
16-20
21-35
20
36-50
15
16%
10
5
9%
4%
9%
7%
9%
51-65
INDETERMINATI
ADULTI
INDETERMINATI
0
Grafico 3: Distribuzione della popolazione in esame per fasce d’età. Con il termine “indeterminati adulti"
si indicano quei soggetti per i quali non si è riusciti a stabilire un’età determinata, pur essendo sicuramente
adulti; gli "indeterminati" sono, invece, tutti quegli individui di cui non si conosce né il sesso né l’età.
La statura media calcolata per la popolazione di sesso maschile è di 169 cm circa, mentre per le
femmine si aggira intorno ai 157 cm; la statura media totale della popolazione, invece, è di circa
163 cm.
Per quanto riguarda la diagnosi di razza, a causa della frammentarietà dei reperti, tra gli indici
utili del cranio è stato possibile calcolare unicamente l'indice cranico cefalico su 9 individui. Di
questi, 7 sono dolicocefali, ovvero presentano un cranio lungo e stretto, 1 è mesocefalo, ovvero
con una proporzione media tra lunghezza e larghezza, e 1 è brachicefalo, ovvero con cranio corto
e largo (grafico 4).
41
LV.FR.07-II: INDICE CRANICO CEFALICO
11%
11%
DOLICOCEFALO
MESOCEFALO
BRACHICEFALO
78%
Grafico 4: Distinzione dei tipi di cranio studiati in base all'indice cranico cefalico. Con il termine
"dolicocefalo" di indica un cranio lungo e stretto; “mesocefalo” è un cranio con proporzioni medie tra
lunghezza e larghezza; infine, "mesocefalo" designa un cranio largo e corto.
Considerando, invece, gli altri indici calcolati, si ricordano l'indice platimerico, riferito allo stato
di appiattimento del femore, e l'indice platicnemico, che riguarda l'appiattimento tibiale.
Per quanto riguarda il primo indice, a fronte di un totale di 43 individui su cui è stato possibile
calcolarlo, sono stati riscontrati 5 casi di iperplatimeria, ovvero un forte appiattimento del
femore in senso antero-posteriore, 14 casi di platimeria, con appiattimento del femore sempre in
senso antero-posteriore, 18 casi di eurimeria, termine con il quale si indica un femore
arrotondato, e 6 casi di stenomeria, con appiattimento trasversale del femore.
Passando, invece, all'indice platicnemico, il quale è stato calcolato su un totale di 44 individui,
sono stati riscontrati 2 casi di platicnemia, ovvero un appiattimento trasversale della tibia, 9 casi
di mesocnemia, termine con il quale si indica una tibia con moderato appiattimento, e 33 casi di
eurimeria, i quali non presentano appiattimento della tibia.
Dall'analisi paleopatologica effettuata, sono risultate le seguenti malattie (grafico 5):
42
LV.FR.07-II: PATOLOGIE
8%
0,4%
NEOPLASTICHE
20%
DEGENERATIVE-ARTROSICHE
11%
CONGENITE
2%
STRESS MARKERS
METABOLICHE
ENTESOPATIE E STRESS
OCCUPAZIONALI
9%
23%
1%
TRAUMI
DENTI
INFIAMMAZIONI ASPECIFICHE
1%
24%
ALTRO
Grafico 5: Distribuzione delle classi patologiche all'interno della popolazione in esame.
In particolare, per ogni classe patologica, sono presenti (tabella 1):
MALATTIE NEOPLASTICHE
TRAUMI
MALATTIE CONGENITE
ARTROSI
MALATTIE METABOLICHE
STRESS MARKERS
ENTESOPATIE E STRESS
OCCUPAZIONALI
OSTEOMI
1
0,2%
CRANIO
1
0,2%
ALTRI DISTRETTI
1
0,2%
SPINA BIFIDA OCCULTA
3
0,7%
LOMBARIZZAZIONE PRIMA
VERTEBRA SACRALE
1
0,2%
RACHIDE
37
9%
ALTRI DISTRETTI
43
10%
CRIBRA PARIETALIA
2
0,5%
GOTTA
1
0,2%
CRIBRA ORBITALIA
9
2%
IPOPLASIA DELLO SMALTO
16
4%
CRANIO
2
0,5%
CINGOLO SCAPOLARE
38
9%
ARTI SUPERIORI
44
10%
ARTI INFERIORI
50
12%
43
DENTI
INFIAMMAZIONI ASPECIFICHE
USURA DELLO SMALTO
51
12%
TARTARO
36
8%
CARIE
15
3%
ASCESSO
6
1%
EDENTULIA
26
6%
AGENESIA
1
0,2%
DENTI SOPRANNUMERARI
1
0,2%
PERIOSTITE
22
5%
3
0,7%
19
4%
OSTEOFITOSI AURICOLARE
ALTRO
Tabella 1: Si riportano le patologie riscontrate all'interno della popolazione in esame. I valori si
riferiscono al NMI di individui che presentano le patologie. Con il termine “altro” si sono
raggruppati tutti quei segni non riconducibili con precisione alle altre classi patologiche indicate.
Si osserva, quindi, che all'interno della popolazione in esame sono ben attestate le entesopatie
(54 individui). Si nota, più precisamente, che sono molto diffuse tra gli individui adulti (46 casi,
di cui 23 maschi e 23 femmine), con una ripartizione abbastanza equa tra arti superiori ed
inferiori (grafico 6).
LV.FR.07-II: INCIDENZA DELLE ENTESOPATIE
25%
50
45
20%
40
21%
18%
35
15%
30
25
20
15
CRANIO
CINGOLO
SCAPOLARE
ARTI SUPERIORI
MANI
ARTI INFERIORI
PIEDI
10
5
1%
0
Grafico 6: Frequenza delle entesopatie riscontrate nei distretti corporei della popolazione in esame.
44
Seguono in ordine di incidenza i vari fenomeni dentari (53 individui), il più diffuso dei quali è
rappresentano sicuramente dall'usura dello smalto, con 51 casi.
Ben attestati sono anche i segni indicativi di patologie artrosiche (46 individui), talvolta anche di
grave entità, riscontrati soprattutto sulla popolazione adulta (40 casi, di cui 19 maschi e 21
femmine) e localizzati principalmente sul rachide, ma con distribuzione abbastanza eterogenea
anche sul resto dello scheletro (grafico 7).
LV.FR.07-II: INCIDENZA DELL'ARTROSI
40
29%
RACHIDE
35
30
TRONCO
SPALLE
21%
ARTI SUPERIORI
25
14%
MANI
14%
BACINO
20
10%
15
6%
PIEDI
4%
10
5
ARTI INFERIORI
2%
0
Grafico 7: Frequenza dell'artrosi riscontrata nei distretti corporei della popolazione in esame.
Infine, sono da considerare i caratteri non metrici o discontinui. Nella popolazione studiata, i
caratteri riscontrati sono (tabella 2):
45
CRANIO
POST-CRANIO
FORO SOVRAORBITALE
14
5%
GRANULAZIONE DEL PACCHIONI
26
10%
EVERSIONE GONIALE
22
8%
OSSA WORMIANE SUTURA SAGITTALE
1
0,4%
OSSA WORMIANE SUTURA LAMBDOIDEA
16
6%
OSSA LAMBDOIDEE
2
0,8%
SUTURA MENDOSA
1
0,4%
METOPISMO
5
2%
FORO PARIETALE
19
7%
FORO ZIGOMATICO FACCIALE
9
3%
FORO FRONTALE
2
0,8%
FORO MASTOIDEO
7
3%
FORO INFRAORBITALE ACCESSORIO
5
2%
FORO OCCIPITALE
5
2%
OSSO ASTERION
1
0,4%
TORUS PALATINO
3
1%
MOLARE MONORADICOLARE
1
0,4%
PONTE POSTERIORE ATLANTE
1
0,4%
FACC DOPPIA ATLANTE
3
1%
FORO TRASVERSO BIPARTITO
5
2%
APERTURA STERNALE
1
0,4%
FACCETTA ACCESSORIA ACROMION
1
0,4%
APERTURA SEPTALE OMERO
2
0,8%
SPERONE SOVRACONDILARE OMERO
1
0,4%
III TROCANTERE FEMORE
17
6%
FACCETTA POIRIER FEMORE
11
4%
VASTUS NOTCH
6
2%
PATELLA EMARGINATA
1
0,4%
SQUATTING FACETS TIBIA
23
8%
FACCETTA DOPPIA CALCAGNO
27
10%
FACCETTA ASSENTE CALCAGNO
1
0,4%
FACCETTA DOPPIA TALO
15
6%
OS TRIGONUM
13
5%
DEPRESSIONE TALO
1
0,4%
FORMA ANOMALA NAVICOLARE
1
0,4%
Tabella 2: Si riportano i caratteri non metrici riscontrati all'interno della popolazione in
esame. I valori si riferiscono al NMI di individui che li presentano.
46
Per quanto concerne il cranio, oltre alla granulazione del Pacchioni (26 individui) e all'eversione
goniale (22 casi), i caratteri maggiormente presenti sono il foro parietale (19 individui) e le ossa
wormiane alla sutura lambdoidea (16 casi), le quali hanno significato genetico.
Passando, invece, al post-cranio, sono stati rinvenuti in maggior misura rispetto agli altri
caratteri lo sdoppiamento della faccetta calcaneare (27 individui), il quale ha un'origine genetica,
e le squatting facets tibiali (23 casi), da ricondurre ad uno stress dovuto all'assunzione ripetuta
della posizione accovacciata.
47
CAPITOLO 4
DISCUSSIONE DEI RISULTATI
Dallo studio delle 57 sepolture provenienti dalla necropoli di Campo San Michele è emerso un
numero minimo di 67 individui.
Analizzando più in dettaglio, e considerando che nel settore nord-ovest si sono riscontrate varie
sovrapposizioni di tombe, si può concludere che, delle 57 sepolture studiate, 39 sono singole, 4
sono multiple contemporaneanee, mentre 14 sono multiple, ma gli individui sono stati seppelliti
in tempi differenti. Di queste ultime, 8 sono rimaneggiamenti antropici o riduzioni di scheletro,
con ogni probabilità messi in atto per fare posto a nuove deposizioni (Jorio, Ridolfi 2008-2009).
Quesito interessante riguardo la necropoli di Campo San Michele, innanzitutto considerando il
periodo a cui risale (inizio del VII secolo dC, piena dominazione longobarda in Lombardia), è se
gli inumati presenti possano appartenere o meno a un gruppo di Longobardi. Data la pressoché
totale assenza di elementi di corredo che possano testimoniare l'appartenenza a tale gruppo, e
quindi l'impossibilità di un approccio prettamente archeologico, si è tentato un avvicinamento al
problema seguendo la via antropologica, cercando di stabilire il grado di somiglianza con le altre
popolazioni longobarde. In particolare, sono state utilizzate per il confronto le necropoli di
Bolgare San Chierico (BG), Collecchio di Parma (PR), Testona (frazione di Moncalieri, TO) e
Castel Trosino (AP), in quanto hanno restituito il maggior numero di materiale scheletrico
sottoposto ad analisi antropologica.
È stato eseguito un secondo confronto sul piano patologico tra la necropoli di Campo San
Michele e quelle lombarde di Villa d'Adda (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago d'Oglio
(BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC), oggetto di studio presso il
Labanof, al fine di comprendere meglio lo stato di salute degli abitanti di Campo San Michele in
relazione ad altre popolazioni della Lombardia altomedievale.
Quadro demografico
L'area di Campo San Michele, presa in considerazione per il presente studio, da testimonianza di
una popolazione abbastanza diversificata per età. Vi è una netta predominanza degli individui
48
adulti, che costituiscono il 70% del totale, contro il 13% dei subadulti e il 16% degli
indeterminati.
Tra i subadulti, la classe più rappresentata è quella tra i 16 e i 20 anni (6 individui), seguita dalla
fascia 11-15 anni (3 individui). Da notare è la pressoché totale mancanza di sepolture di feti,
infanti o subadulti di età inferiore alla fascia tra gli 11 e i 15 anni. Ovviamente è da tener
presente che il campione in esame non costituisce il totale della popolazione, ma questo dato
sembra, in ogni caso, particolarmente interessante. Unito, infatti, alla scarsa presenza di
subadulti tra gli 11 e i 15 anni e tra i 16 e i 20 anni, si discosta dall'alta mortalità infantile tipica
delle necropoli antiche (Barbiera, Dalla Zuanna 2007). Solo con l'introduzione degli antibiotici si
è verificato, infatti, un abbassamento della mortalità infantile tale da avere un riscontro
demografico sulle popolazioni umane (Haines 1999).
Per quanto riguarda in particolare i subadulti presenti, quindi, potrebbe essere stato causa di
mortalità un precario stato di salute riconducibile a molteplici fattori (grafico 8).
Tra questi ci potrebbe essere uno scorretto apporto nutrizionale, visibile nei 5 casi di cribra
orbitalia (tomba 15: 14-16 anni; tomba 16A: 15-21 anni; tomba 51: 13-16 anni; tomba 54B: 1416 anni; tomba 88: 15-21 anni) e in quello di cribra parietalia (tomba 16A: 15-21 anni).
Entrambi questi stress markers, infatti, possono essere relazionati a stati di anemia, ovvero
mancanza di ferro, ad infezioni e a carenze vitaminiche (Hengen 1971).
Sempre in quest'ottica possono essere considerati i 3 casi di ipoplasia dello smalto (tomba 15:
14-16 anni; tomba 51: 13-16 anni; tomba 88: 15-21 anni). Tale alterazione dello smalto dentario
può, infatti, essere dovuta a più fattori, da ricondurre principalmente ad insulti di tipo
metabolico, causati da malnutrizione e/o da malattie infettive insorte nel corso della formazione
della corona del dente (Belcastro et al. 2004). La presenza, soprattutto nei subadulti, di questi
segni non deve sorprendere più di tanto, se si pensa alla naturale debolezza dei bambini e degli
adolescenti.
Sono, inoltre, da ricordare i segni di infiammazioni aspecifiche visibili sullo scheletro di 3 dei
soggetti in esame: l'osteofitosi auricolare e la periostite a livello della tibia e della fibula
sull'individuo della tomba 18B (16-20 anni), il pitting diffuso sul cranio del soggetto seppellito
nella tomba 24B (11-15 anni) e la lieve periostite alla tibia dell'individuo della tomba 53 (16-20
anni).
Non è da dimenticare, inoltre, che nelle fasi dell’adolescenza e della prima giovinezza, per le
femmine potrebbero essere state determinanti le complicanze connesse alla prima gravidanza e
al parto.
49
LV.FR.07-II: PATOLOGIE NEI SUBADULTI
3
3
3
2,5
2
CRIBRA ORBITALIA
2
CRIBRA PARIETALIA
2
1,5
1
1
1
1
IPOPLASIA DELLO
SMALTO
INFIAMMAZIONI
0,5
0
11 – 15
16 – 20
Grafico 8: Distribuzione in base alle fasce di età delle patologie che determinano un precario stato di
salute nei subadulti presenti nella popolazione in esame.
Si è calcolato che l’aspettativa di vita alla nascita, che rappresenta il numero di anni che è
probabile che un nuovo nato viva, era di 36 anni, come si può osservare dal grafico 9.
La fasce d'età che risultano più critiche sono quelle dell'adolescenza (16-20 anni) e della maturità
(36-50 anni), con un picco di mortalità tra i 40 e i 50 anni (grafico 10).
I soggetti che hanno tra i 51 e i 65 anni sono discretamente rappresentati nella necropoli (7%);
ovviamente, bisogna tener presente che la diagnosi dell'età diventa meno precisa con l'aumentare
dell'età dei soggetti, in quanto i margini di errore per gli adulti sono molto ampi, con intervalli di
tempo di almeno 10-15 anni, e che i metodi utilizzati per la stima dell'età si fermano ai 65 anni.
50
ex
LV.FR.07-II: ASPETTATIVA DI VITA DELLA POPOLAZIONE
40
35
30
25
20
15
10
5
0
0
10
20
30
40
50
60
70
età
Grafico 9: Aspettativa di vita, per ogni intervallo di età, per la popolazione di Campo San Michele. In
ordinata si riporta ex, ossia il numero di anni che è probabile che un nuovo nato viva, data la
struttura demografica della popolazione, mentre in ascissa sono state indicate le fasce di età.
LV.FR.07-II: TASSO DI MORTALITA' DELLA POPOLAZIONE
35
30
25
Mx
20
15
10
5
0
0
10
20
30
40
50
60
70
età
Grafico 10: Tasso di mortalità per le varie fasce di età della popolazione di Campo San Michele. In
ordinata si riporta 1000Mx ossia il tasso di mortalità, il quale rappresenta il numero di morti ogni
1000 soggetti, relativo a una determinata età x, mentre in ascissa sono indicate le fasce di età.
La popolazione è eterogenea in base al sesso, con una lieve predominanza dei soggetti maschili
(43%) su quelli femminili (39%). Il restante 19% degli individui resta indeterminato, in quanto
non erano presenti i distretti necessari per effettuare la diagnosi.
In merito alla statura, si osserva che l’altezza media della popolazione si aggira intorno ai 163
cm circa. Gli individui di sesso maschile sono alti generalmente tra i 165 cm e i 175 cm, con il
51
picco minore a 160 cm ed il maggiore a 183 cm, mentre le femmine hanno una statura media
solitamente compresa tra i 150 cm e i 160 cm, con il risultato minore a 146 cm ed il maggiore a
165 cm.
A causa della frammentarietà della maggior parte dei cranii, è stato possibile calcolare l'indice
cranico cefalico solamente di 9 soggetti, e in nessun caso è stato possibile rilevare gli indici
facciali. Le forme craniche riscontrate sono dolicofecale (7 individui), mesocefale (1 individuo)
e brachicefale (1 individuo); quindi, si riscontra una netta preponderanza della dolicocefalia. I
territori in cui si registra una maggior concentrazione della dolicocefalia in Europa sono
soprattutto le regioni nord-occidentali e meridionali del continente (Cattaneo, Grandi 2004).
Tra i caratteri non metrici, alcuni tra quelli riscontrati possono essere utili per un'analisi di tipo
genetico. Tra questi ricordiamo il metopismo, le ossa wormiane e quelle lambdoidee, il torus
palatino, il foro trasverso bipartito delle vertebre cervicali e lo sdoppiamento della faccetta del
calcagno e del talo.
Il metopismo è stato rinvenuto su 5 individui.
Le ossa wormiane alla sutura lambdoidea sono presenti su 16 individui. Tra questi, si possono
identificare due gruppi principali, formati da:
Tomba 18B (indeterminato, 14-16 anni), tomba 18C (maschio, 35-39 anni), tomba 22 (femmina,
16-34 anni), tomba 27 (femmina, 45-49), tomba 96 (femmina, 40-44) e tomba 97 (femmina,
35-39).
Tomba 13 (femmina, 40-44 anni), tomba 14 (maschio, 45-49 anni), tomba 15 (14-16 anni),
tomba 16A (femmina, 15-21 anni) e tomba 16B (femmina, 35-45 anni).
In particolare, nel primo gruppo le tombe 18B e C e nel secondo le tombe 16A e B sono
contemporanee, in quanto non vi sono rimaneggiamenti antropici o riduzioni di scheletro e
l'unità stratigrafica di appartenenza è la stessa (Jorio, Ridolfi 2008-2009).
Le ossa lambdoidee sono presenti su 2 individui le cui sepolture si trovano entrambe nell'area
nord-ovest della necropoli.
Il torus palatino è stato riscontrato su 3 individui e il foro trasverso bipartito delle vertebre
cervicali su 4.
Lo sdoppiamento della faccetta calcaneare è un carattere molto diffuso all'interno della necropoli
(27 individui), soprattutto nell'area nord-occidentale, e lo stesso di può dire per lo sdoppiamento
della faccetta talare (14 individui).
52
Fig. 22: Indicazione delle tombe 16A e B e 18B e C all'interno della necropoli
Quadro patologico
Da un punto di vista patologico, le analisi sui reperti di Campo San Michele rendono plausibile
ipotizzare un discreto stato di salute, con una diffusione omogenea delle patologie (artrosi,
entesopatie, problemi dentari, infiammazioni aspecifiche) all'interno della popolazione e
l'assenza di patologie infettive, degenerative autoimmuni, neoplasie maligne o malattie
fortemente invalidanti.
L’attestazione di 9 casi di cribra orbitalia (di cui 5 subadulti), per la maggior parte lievi, e la
presenza di ipoplasia dello smalto (16 individui in totale, di cui 3 subadulti; in 5 casi è associata
a cribra orbitalia) sembrano indicare episodi di deficit nutrizionali. A questi stress può essere
aggiunta la cribra parietalia, la quale rientra tra le patologie a base metabolica, rinvenuta sulla
femmina di 15-21 anni della tomba 16A, in associazione a cribra orbitalia, e su un maschio di
età indeterminata dalla tomba 80. Va sottolineato che per il materiale osteologico proveniente
dalla necropoli di Lodi Vecchio non sono state effettuate le radiografie per la ricerca di eventuali
strie di Harris, indice anch'esse di episodi di stress alimentari.
Un’eccezione a questo quadro è rappresentata da un possibile caso di gotta, riscontrato in un
uomo di 40-44 anni rinvenuto nella tomba 13; tale patologia sembra, infatti, rivelare una dieta
più ricca, con elevato consumo di carne.
Il campione in esame, quindi, non sembra ricondurre ad una popolazione ricca, almeno da un
punto di vista alimentare, in quanto almeno un individuo su tre presenta segni di stress
53
riconducibili a fattori metabolici, legati a carenze nutrizionali o a malattie infettive. Malattie
metaboliche e stress markers possono essere considerati come un eccesso o una deficienza di
costituenti alimentari. Questa condizione potrebbe essere causata da un insoddisfacente apporto
nutrizionale; un’alimentazione carente o monotona, infatti, genera deficit metabolici che
indeboliscono le difese immunitarie e rendono l’organismo più vulnerabile alle aggressioni
patogene (Good et al. 1976).
Tale dato può trovare conferma nei problemi dentari, i quali possono fornire informazioni utili
riguardo al tipo di alimentazione sia del singolo individuo che dell'intera comunità.
Il più significativo da questo punto di vista è senza dubbio l'usura dello smalto: la presentano,
infatti, ben 51 individui. L'usura è sempre presente sulla superficie occlusale e masticatoria dei
denti, nel punto di attrito tra le corone superiori ed inferiori. Una preponderante presenza di
usura è solitamente correlabile con una dieta ricca di cibi coriacei e sostanze asbrasive, come i
cereali, i quali, oltre a richiedere una lunga masticazione, subivano un processo di molitura con
macine di pietra. Queste macine, durante la frantumazione dei cereali, perdevano schegge di
roccia, le quali si mischiavano alla farina e provocavano così l'abrasione della superificie dei
denti (Eshed et al. 2006).
A tale proposito, sono attestati ben 16 casi di carie dentaria. Questa patologia, come l'usura dello
smalto, è tipica delle società ad economia agricola, in quanto la dieta tipica comprende un alto
consumo di cibi che contengono carboidrati, disponibili perché coltivati (Larsen, 1997; Ortner
2003).
Molto spesso la carie, se non curata, può portare alla formazione di un ascesso e alla perdita
dell'elemento dentario. Nel materiale studiato sono stati riscontrati ascessi solo su 3 individui,
ma bisogna tener presente che, a livello archeologico, questo tipo di infezione è visibile solo nel
suo stadio più avanzato, quando, cioè, si ha la formazione di una cavità sull'osso per il drenaggio
del pus.
Sia le carie e gli ascessi che il tartaro sono indicativi, inoltre, di una scarsa igiene dentaria,
ipotesi più che verosimile in un'epoca in cui la mancanza di strumenti efficaci per la pulizia dei
denti poneva queste patologie all'ordine del giorno.
Numerosi sono i segni di artrosi riscontrati sul materiale osteologico, rinvenuti su ben 46
individui. Data la sua localizzazione a livello delle articolazioni, le quali sono normalmente
molto sollecitate, è una patologia frequente; non deve, quindi, stupire la sua vasta diffusione tra
gli individui in oggetto, tanto più che si parla di una popolazione archeologica, vissuta in un
54
periodo in cui non esistevano ancora le migliorie tecniche introdotte ai giorni nostri.
La localizzazione dei segni artrosici fornisce informazioni utili sulle cause che li hanno
provocati; infatti, oltre all'artrosi più propriamente fisiologica (Ortner 2003), vi è una buona
diffusione della malattia sia nei soggetti di età inferiore ai 39 anni (7 casi) che negli individui
subadulti (5 casi), per i quali si può presumere una sua origine occupazionale.
L'artrosi al rachide è diffusa in tutte le classi di età presenti nella necropoli e in particolare, come
è logico attendersi, vi è una maggior incidenza nelle classi più rappresentate. Quest'ultimo dato
indica che l'artrosi risulta distribuita in modo omogeneo all'interno della popolazione. Quando le
lesioni sono localizzate in questo distretto, la causa principale è da ricercare in flessioni e
curvature della colonna vertebrale, in particolare se accompagnate dal sollevamento di carichi
(Capasso et al. 1999).
La percentuale di maschi e femmine con patologie artrosiche è equa, e questo ci permette di
sottolineare come i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico venissero con ogni probabilità
svolti nella stessa misura sia da soggetti maschili che femminili. Inoltre, sono stati riscontrati
anche due casi di artrosi al rachide con vistosa presenza di noduli di Schmorl in soggetti
subadulti, ovvero sul maschio di 14-16 anni della tomba 54B e sul soggetto di sesso
indeterminato di 14-20 anni della tomba 18B. In entrambi gli individui, l'artrosi del rachide è
accompagnata da entesopatie a livello degli arti superiori e inferiori, compatibili con lo
svolgimento di lavori pesanti.
Tra i casi più interessanti ricordiamo la donna di 45-49 anni sepolta all'interno della tomba 59, la
quale presenta una vistosa osteoartrosi all'articolazione coxo-femorale sinistra, con produzione
di becchi osteofitici, macroporosità ed eburneazione delle superfici ossee.
Tra i segni che hanno un'origine occupazionale, oltre all'artrosi giovanile del rachide, possono
essere incluse anche le entesopatie, le quali hanno un'alta incidenza all'interno della necropoli
(79% della popolazione). La distribuzione è equa tra soggetti maschili e femminili; la
percentuale degli individui affetti aumenta con l'aumentare dell'età fino a raggiungere il picco tra
i 36 e i 50 anni (14 maschi e 15 femmine), dopodiché diminuisce, con soli 2 soggetti femminili e
3 maschili (grafico 11). In realtà, bisogna anche tener presente che la fascia tra i 36 e i 50 anni è
quella maggiormente rappresentata, e che la percentuale della frequenza all'interno delle varie
classi è in linea con la maggiore o minore rappresentatività dei campioni. Ovviamente, non
bisogna neanche dimenticare che i metodi in uso per la diagnosi dell'età diventano meno precisi
con l'aumentare dell'età dei soggetti, in quanto i margini di errore per gli adulti sono molto ampi,
con intervalli di tempo di almeno 10-15 anni.
55
Alcuni studi hanno messo il luce, in ogni caso, come la presenza di entesopatie, in generale,
aumenti significativamente con l'età, in quanto con il passare degli anni aumenta anche il tempo
in cui i fattori microtraumatici dovuti all'uso muscolare hanno modo agire sulle entesi, lasciando
in questo modo segni più evidenti (Mariotti et al. 2004; ).
Riguardo alle differenze tra i due sessi, inoltre, si è osservato che lo sviluppo delle entesopatie è
generalmente maggiore nei maschi, tranne per l'inserzione del muscolo brachiale, forse in
relazione a delle differenze occupazionali (Mariotti et al. 2004).
LV.FR.07-II: INCIDENZA DELLE ENTESOPATIE
15
16
14
14
12
10
M
8
F
6
4
2
I
4
3
2
1
3
2
2
16 – 20
21 – 35
3 3
2
1
0
11 – 15
36 – 50
51 – 65
I adulto
Grafico 11: Frequenza delle entesopatie riscontrate all'interno della popolazione in esame, suddivise
per sesso e per classi di età. Con "M" si indicano gli individui maschi e possibili maschi, con "F" le
femmine e le possibili femmine, e con "I" i soggetti di sesso indeterminato
Come per il rachide, anche in questo caso la localizzazione dei segni entesopatici può essere
utile per ottenere informazioni riguardo al tipo di attività svolta da un determinato soggetto, o
per lo meno quali siano i distretti corporei maggiormente sollecitati.
All'interno della popolazione in esame, si osserva una maggior distribuzione delle entesopatie
sugli arti inferiori (68% della popolazione), in particolare a livello della linea aspera del femore e
del tendine d'Achille del calcagno. Tali entesi sono sollecitate in particolare nella deambulazione
su terreni sconnessi o nel mantenimento di una posizione di equilibrio (Capasso et al. 1999;
Molleson, Hodgson 1993; Galera, Garralda 1993).
Ben testimoniati sono anche gli stress a livello degli arti superiori (57%), coinvolti in particolare
negli sforzi per il sollevamento di carichi (Capasso et al. 1999; Galera, Garralda 1993). Una
simile origine hanno anche le entesopatie localizzate al cingolo scapolare, particolarmente
sollecitate nel trasporto di oggetti pesanti (Galera, Garralda 1993).
56
In generale, quindi, possiamo affermare che, in linea con quanto visto per l'artrosi, i lavori che
richiedevano un certo sforzo fisico erano svolti sia da soggetti maschili che femminili, e anche
da soggetti subadulti. Una maggior presenza dell'ipertrofia del legamento costoclavicolare e
dell'entesopatia del muscolo grande pettorale negli uomini, e in generale il maggior sviluppo
delle inserzioni muscolari in questi soggetti rispetto alle donne, può far propendere per una
diversificazione delle occupazioni maschili e femminili.
Il quadro tracciato è supportato anche dalla presenza dei caratteri non metrici derivanti da uno
stress occupazionale, come l'apertura septale dell'omero, la faccetta di Poirier e la placca del
terzo trocantere del femore, il vastus notch della patella, le squatting facets della tibia e l'os
trigonum del talo; tali caratteri sono presenti, infatti, in misura maggiore su individui maschi
adulti (43%), ma sono stati riscontrati anche su femmine (40%) e subadulti (17%). Questo dato
conferma che i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico erano svolti da soggetti di
entrrambi i sessi; erano, inoltre, impiegati anche subadulti, forse come manodopera nelle varie
attività.
In ogni caso, possiamo affermare che tutta la popolazione svolgesse attività molto faticose e
pesanti.
Non sono state riscontrate né patologie infettive, come la tubercolosi o la sifilide, né
degenerative autoimmuni, come ad esempio l'artrite reumatoide (se si esclude il caso dubbio
della tomba 13, dove le lesioni litiche rinvenute al primo metatarsale sono in diagnosi
differenziale con la gotta). A livello infiammatorio, si riscontra la presenza di 20 individui con
segni di periostite, soprattutto a livello della tibia (18 casi) e della fibula (12 casi), riconducibili
però in 19 casi ad un'infezione batterica aspecifica (Ortner 2003) e in un caso ad un trauma
(tomba 12, maschio, 40-44 anni).
57
Fig. 23: Schema illustrativo delle principali entesopatie riscontrate sui soggetti subadulti e particolare della
localizzazione del legamento costoclavicolare, con foto della clavicola destra di un individuo di 14-16 anni dalla
tomba 54B, e disegno illustrativo di un possibile lavoro usurante in cui il soggetto poteva essere impiegato.
In quanto a patologie di tipo traumatico, sono state riscontrate solo su 2 individui maschi adulti
(tomba 12, 40-44 anni; tomba 81, 45-49 anni), e in nessuno dei due casi sono adducibili come
causa di morte.
É degno di nota il caso dell'inumato della tomba 12, il quale presenta una vistosa frattura
rimarginata a livello della diafisi omerale sinistra, con mancato riallineamento dei monconi, e
osteomielite al radio, dovuta sia alle microfratture riportate nel trauma, sia all'anomala posizione
di prono-supinazione in cui il soggetto era costretto a tenere l'avambraccio. Tale frattura deve
avergli provocato una parziale invalidità, in quanto il soggetto è sopravvissuto al trauma, come
testimonia il callo osseo presente all'omero.
58
Fig. 24: LV.FR.07-II Tb 12 (maschio, 45-49 anni): a) arto superiore destro. Sono visibili il callo osseo all'omero
sinistro, causato da una frattura scomposta, con mancato riallineamento dei monconi, e l'osteomielite al radio
sinistro, dovuta sia alle microfratture riportate nel trauma, sia all'anomala posizione di prono-supinazione in cui
l'individuo era obbligato a tenere l'avambraccio; b) particolare del radio con osteomielite al terzo distale.
Sono da segnalare, inoltre, un caso di lombarizzazione della prima vertebra sacrale e ben 3 casi
di spina bifida occulta. Quest'ultima patologia non implica una riduzione della qualità della vita,
essendo asintomatica e non debilitante, ma in ogni caso è da tener presente per la frequenza con
cui si riscontra (4% della popolazione).
Infine, è da ricordare anche il caso della donna di 45-49 anni sepolta nella tomba 59, la quale
presenta sei osteomi di forma ovalare sulla porzione endocranica del frontale, classificabili come
dei piccoli tumori ossei benigni.
Confronto con le necropoli longobarde di Bolgare San Chierico, Collecchio di Parma,
Testona e Castel Trosino
Per quanto riguarda il confronto con le necropoli longobarde, sono state scelte quelle di Bolgare
San Chierico (BG), Collecchio di Parma (PR), Testona (frazione di Moncalieri, TO) e Castel
Trosino (AP), in quanto hanno restituito il maggior numero di materiale scheletrico sottoposto ad
analisi antropologica.
La necropoli di Bolgare San Chierico (BG), datata al VII-IX secolo dC, comprende in totale 263
59
sepolture, di cui 232 contenenti materiale scheletrico, per un numero minimo di 439 individui.
Come nella necropoli in esame, anche a Bolgare gli elementi di corredo sono scarsi (Mazzucchi
et al. 2006).
Dalla necropoli di Collecchio di Parma (PR), datata al VII secolo dC, provengono 53 sepolture;
di 41 tra queste è stato affrontato uno studio antropologico, per un numero minimo di 154
individui. In questo caso sono stati rinvenuti anche elementi di corredo (Brasili Gualandi,
Calanchi 1989).
La necropoli longobarda di Testona (frazione di Moncalieri, TO) consta di 350 sepolture datate
tra il VI e il VII secolo dC (Kiszely et al. 1969); anche in questo caso sono presenti numerosi
corredi funerari.
Infine, la necropoli di Castel Trosino (AP) comprende 260 sepolture, datate tra il VI e il VII sec
dC, la maggior parte delle quali con corredo (Kiszely, 1971).
Un dato di confronto interessante tra le necropoli è quello relativo alla statura media degli
individui: in particolare, è stato possibile effettuarlo tra le necropoli di Campo San Michele,
Bolgare San Chierico, Testona e Collecchio di Parma. Per quanto riguarda la necropoli di Castel
Trosino, non è stata utilizzata per il presente confronto in cui non sono stati reperiti i dati relativi
alla statura degli individui.
A Campo San Michele, come già detto sopra, l'altezza media della popolazione è stata calcolata
in 163 cm; in particolare, per i maschi è di 169 cm e per le femmine di 157 cm.
L'altezza media degli inumati di Bolgare è di 164 cm; la statura media calcolata per gli uomini è
di 170 cm, mentre per le donne si aggira intorno ai 158 cm (Mazzucchi et al. 2006).
Per quanto riguarda la necropoli di Testona, l'altezza media dei soggetti è di 165 cm, e in
particolare di 169 cm per gli individui di sesso maschile e di 161 cm per le femmine (Kiszely et
al. 1969).
A Collecchio di Parma, invece, l'altezza media della popolazione è stata calcolata in 169 cm, con
una media di 173 cm per gli uomini e 165 cm per le donne (Brasili Gualandi, Calanchi 1989).
Dal confronto emerge una stretta somiglianza tra le prime due popolazioni considerate: si nota,
infatti, una maggiore altezza per gli individui di sesso maschile rispetto a quelli femminili, con
uno scarto medio di 12 cm sia per Campo San Michele che per Bolgare. Per Testona, lo scarto tra
uomini e donne scende a 8 cm e l'altezza degli individui femminili risulta, in media, lievemente
maggiore. Per quanto riguarda Collecchio di Parma, invece, la statura in generale è più alta
rispetto alle altre necropoli, sia per gli uomini che, soprattutto, per le donne, anche se lo scarto
medio tra i due sessi rimane comunque di 8 cm, quindi identico a Testona (grafico 12).
60
CONFRONTO DELLA STATURA
175
173
169 170 169
169
170
165
165
163 164
165
161
BOLGARE SAN
CHIERICO
157 158
160
CAMPO SAN
MICHELE
TESTONA
155
150
145
MASCHI
FEMMINE
STATURA MEDIA
Grafico 12: Confronto della statura tra la popolazione di Campo San Michele e quelle longobarde di
Bolgare San Chierico, Testona e Collecchio di Parma. La statura è espressa in cm.
Quindi, la statura media della popolazione di Campo San Michele è perfettamente in linea con
quella delle necropoli longobarde sia di Bolgare San Chierico e di Testona, mentre Collecchio di
Parma si discosta leggermente dal quadro generale.
Rispetto alle altre necropoli altomedievali lombarde dello stesso periodo considerate per il
confronto patologico (cfr pp. 63), si nota che la statura non varia significativamente rispetto alla
necropoli di Campo San Michele, benché sia in quella di Campione d'Italia (CO) che di Villa
d'Adda (BG) sia stata registrato un minore scarto medio tra i due sessi, precisamente di 7 cm in
entrambe le popolazioni (Mandelli 2006-07; Peraboni 2000-01; Mencarelli 2003-04).
Per quanto riguarda le tipologie craniche riscontrate a Campo San Michele, vi è una netta
prevalenza di dolicocefali (78%) rispetto a brachicefali (11%) e mesocefali (11%). Lo stesso
dato è stato registrato per la necropoli di Collecchio di Parma, dove l'indice cranico cefalico
medio è risultato dolicocefalico, con l'85% degli individui stenomorfici (Brasili Gualandi,
Calanchi 1989). Se lo si confronta anche con le necropoli di Testona (Kiszely et al. 1969) e di
Castel Trosino (Kiszely, 1971), si nota che anche in queste necropoli vi è una diffusa presenza di
dolicocefali, rispettivamente il 64% e l'89%.
È interessante notare, inoltre, che sia nella necropoli di Campo San Michele che in quelle di
Collecchio di Parma e di Bolgare San Chierico, numerosi individui presentano ossa wormiane,
precisamente 19 per Campo San Michele, 28 per Collecchio e 32 per Bolgare San Chierico, e
61
che sono stati riscontrati ben 5 casi di metopismo nella necropoli oggetto del presente studio, 4 a
Collecchio e 3 a Bolgare.
In particolare, a questi dati si può aggiungere quello relativo alla necropoli di Bolgare, dove si è
notata una certa correlazione tra dolicocrania e ossa wormiane (Mazzucchi et al. 2006). Lo
stesso dato può essere registrato sia per Campo San Michele che per Collechio di Parma (Brasili
Gualandi, Calanchi 1989).
Anche in questo caso, perciò, si nota una correlazione tra la necropoli di Campo San Michele e
quelle longobarde prese in considerazione per il presente studio.
Quindi, in generale, si nota una somiglianza della necropoli in questione con quelle longobarde
prese in analisi, sia sul piano della statura che su quello delle morfologie craniche. Tali dati
farebbero propendere per ipotizzare una discendenza della popolazione di Campo San Michele
da una stirpe longobarda o, per lo meno, un'integrazione degli autoctoni con le popolazioni
longobarde arrivate a Lodi Vecchio nel VI secolo dC. Ovviamente, sarebbe utile un confronto
puntuale con le altre necropoli longobarde della zona, al fine di stabilire in linea definitiva, ove
possibile, l'etnia predominante del gruppo.
Confronto sul piano patologico con le necropoli lombarde altomedievali
Le analisi patologiche effettuate sui reperti provenienti da Campo San Michele, come già
riscontrato, testimoniano uno stato di salute della popolazione relativamente buono. Infatti, è
stata riscontrata una diffusione omogenea delle patologie (artrosi, entesopatie, problemi dentari,
infiammazioni aspecifiche) all'interno della popolazione e l'assenza di patologie infettive,
degenerative autoimmuni, neoplasie maligne o malattie fortemente invalidanti; tra le patologie a
base metabolica sono stati rilevati solo due casi di cribra parietalia e uno probabile di gotta.
Bisogna anche segnalare che tra le patologie congenite sono presenti solo tre casi di spina bifida
occulta e uno di lombarizzazione del primo segmento sacrale. Per quanto riguarda gli stress
markers, vi è una buona diffusione all'interno della necropoli, con un individuo su tre che li
presenta, indicando che non si tratta di una popolazione particolarmente ricca.
È interessante, a questo punto, un confronto con altre popolazioni lombarde della medesima
epoca, al fine di comprendere meglio lo stato di salute degli abitanti di Campo San Michele in
relazione ad altre popolazioni della Lombardia altomedievale. Le necropoli prese in
considerazione sono quelle studiate presso il Labanof, e in particolare quelle di Villa d'Adda
62
(BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago d'Oglio (BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO)
e Garlate (LC).
Fig. 25: Indicazione geografica dei siti utilizzati per il confronto patologico
I risultati emersi dalle analisi sul materiale osteologico proveniente dagli altri siti oggetto di
studio sono riepilogati nella tabella alle pagine seguenti (tabella 3).
63
SITI ALTOMEDIEVALI DELLA LOMBARDIA (VII dC)
SIT O
PERIODO
NMI
DATI DEMOGRAFICI
SESSO
ET À
PATOLOGIE
INFET T IVE
T RAUMI
CONGENIT E
DEG-ART ROSICHE
NMI
Adulti
Subadulti
Indeterminati
Maschi
Femmine
Indeterminati
Feto
0-1
2-4
5-10
11-15
16-20
21-35
36-50
51-65
I subadulto
I adulto
Indeterminato
tubercolosi
frattura
contusione
depressione
schiacciamento
trapanazione
lesioni
perimortale
osteocondrite disseccante
displasia anca
artrosi congenita
artrosi rachide
artrosi altri distretti
VILLA D'ADDA
(BG)
URAGO
D'O GLIO (BS)
O FFANENGO
(C R)
C AMPIO NE
D'ITALIA (C O )
GARLATE (LC )
VII-X d.C.
VI-X dC
VII dC
VII-X dC
V-X dC
inumati
40
24
9
7
15
7
18
inumati
37
inumati
12
1
inumati
13
4
9
inumati
11
9
1
1
4
4
3
11
1
11
1
2
4
1
2
1
3
7
2
1
1
4
1
1
14
7
1
4
3
1
9
3
3
3
3
1
7
1
1
1
1
4
2
1
2
BO LGARE SAN
C HIERIC O (BG)
fine VI-prima
metà VII sec. dC
inumati
439
254
85
100
135
119
185
1
7
23
31
19
18
46
137
29
16
69
43
4
53
9
2
1
6
2
7
11
1
1
1
4
2
2
3
3
6
88
13
143
128
64
DEG-AUT OIMMUNI
MET ABOLICHE
PATOLOGIE
ST RESS MARKERS
ENT ESOPAT IE E
ST RESS
OCCUPAZIONALI
DENT I
INFIAMMAZIONI
ALT RO
D.I.S.H.
artrite reumatoide
cribra parietalia
gotta
cribra orbitalia
ipoplasia smalto
strie di Harris
1
2
5
4
cinto scapolare
5
arto superiore
5
arto inferiore
3
tartaro
carie
usura smalto
edentulia
ascesso
usura occupazionale
periostite
altro
3
4
7
4
4
1
12
4
6
30
7
2
1
2
3
1
2
1
2
1
1
2
1
6
7
6
4
23
4
2
1
48
27
4
197
8
19
13
29
87
179
81
15
8
24
91
Tabella 3: Dati demografici e patologici del materiale osteologico rinvenuto nei siti di VII secolo dC della Lombardia
65
Rispetto alla necropoli di Campo San Michele, è stata registrata una maggiore mortalità infantile,
soprattutto per i sepolcreti di Bolgare, Villa d'Adda e Campione d'Italia (Mazzucchi et al. 2006;
Mandelli 2006-07; Peraboni 2000-01). Come già accennato, l’elevata mortalità infantile è un
fenomeno comune in un'epoca anteriore all'introduzione degli antibiotici, che si spiega tenendo
conto del fatto che nei primi mesi di vita il bambino è particolarmente soggetto a malattie
infettive, soprattutto dell’apparato respiratorio e gastroenterico, le quali possono essere state
causa di morte per i soggetti (Haines 1999).
Numerosi segni di stress sono stati riscontrati in particolare nelle necropoli di Villa d'Adda,
Garlate, Urago d'Oglio e Bolgare (Mazzucchi et al. 2006; Mandelli 2006-07; Mencarelli 200304), soprattutto ipoplasia dello smalto (48 casi a Bolgare, 12 a Urago d'Oglio, 6 a Garlate e 5 a
Villa d'Adda) e strie di Harris (27 casi s Bolgare e 4 a Villa d'Adda), a cui si aggiunge qualche
caso di cribra orbitalia, anche se in misura minore rispetto alla popolazione in esame (9 casi a
Campo San Michele contro i 7 di Garlate, i 2 di Villa d'Adda e un solo caso per Bolgare e
Campione d'Italia); tali segni indicano uno stato generale di malessere sofferto dagli individui,
presumibilmente riferibile a deficit nutrizionali. A questo quadro vanno aggiunte anche le
malattie a base metabolica presenti a Bolgare San Chierico, ovvero 4 casi di cribra parietalia e 2
di gotta. Ovviamente, bisogna specificare che per il materiale osteologico proveniente dalla
necropoli di Lodi Vecchio non sono state effettuate le radiografie per la ricerca di eventuali strie
di Harris.
In particolare per Bolgare, da cui proviene anche il numero maggiore di reperti, l'ambiente
insalubre e il clima freddo e umido tipico del territorio bergamasco possono aver favorito
l'insorgenza sia delle patologie metaboliche come la talassemia, indicata dai 4 casi di cribra
parietalia delle tombe 105, 129, 144 e 221, sia di quelle degenerative autoimmuni come l'artrite
reumatoide, interessante soprattutto nella sua forma giovanile, con 10 individui subadulti che la
presentano (Mazzucchi et al. 2006).
Un'altra malattia riscontrata nella sola necropoli di Bolgare è la tubercolosi (4 casi), patologia
infettiva che può essere indicativa di un'economia legata anche all'allevamento, in quanto il
microrganismo che la scatena, il Mycobacterium, nella sua forma M. bovis può trasmettersi da un
animale infetto all'uomo tramite il consumo di alimenti derivati come il latte (Ortner 2003).
Numerosi sono anche i casi di osteocondrite disseccante (88 a Bolgare e 6 a Villa d'Adda), una
patologia dovuta a cause artritiche o traumatiche legate a stress occupazionali, assente, invece, a
Campo San Michele, Urago d'Oglio, Offanengo, Campione d'Italia e Garlate (Peraboni 2000-01;
Mencarelli 2003-04).
Sempre nell'ambito delle patologie traumatiche, a Bolgare San Chierico sono state riscontrate
66
ben 53 fratture e a Campione d'Italia e Urago d'Oglio ben 4 (Mazzucchi et al. 2006; Peraboni
2000-01; Mencarelli 2003-04) contro le 2 di Campo San Michele.
In quanto alla displasia dell'anca, è interessante notare la sua presenza sia nella neropoli di
Bolgare, con 13 riferimenti, sia in quella di Villa d'Adda, con 2 casi, e di Garlate, dove è stata
riscontrta su un solo individuo. Tale patologia è una malattia degenerativa, localizzata a livello
dell’articolazione coxo-femorale, tipica delle popolazioni autoctone dell’area mediterranea e in
particolar modo di quelle lombarde, diffusa ancora oggi per via del suo carattere congenito
(Netter 2005). A Bolgare, in particolare, è stato ipotizzato un collegamento tra la displasia
congenita dell'anca e l'autoctonia di alcuni membri della popolazione, i quali sarebbero stati
presenti nel territorio già prima dell'arrivo dei longobardi o in un momento di non ancora totale
fusione della popolazione (Mazzucchi et al. 2006). A Campo San Michele notiamo, nuovamente,
l'assenza di tale patologia.
I segni di degenerazione artrosica sono ben testimoniati sia nella necropoli di Lodi Vecchio che
in tutte le altre popolazioni considerate. In particolare, tra queste ultime, il maggior numero di
riferimenti provengono da Bolgare (143 al rachide e 128 in altri distretti), Villa d'Adda (7 al
rachide e 11 in altri distretti), e Garlate (6 casi), testimoniando una diffusione omogenea della
patologia all'interno della popolazione (Mazzucchi et al. 2006; Mandelli 2006-07; Mencarelli
2003-04).
Lo stesso si può dire per gli stress occupazionali, testimoniati a Bolgare con 197 individui, a
Villa d'Adda con 13 casi, a Garlate con 4 casi, a Campione d'Italia con 3 riferimenti e a
Offanengo con 2 riferimenti (Mazzucchi et al. 2006; Peraboni 2000-01; Mencarelli 2003-04).
Anche in questo caso si può ipotizzare una distribuzione equa all'interno della popolazione,
anche se in misura minore rispetto a Campo San Michele, dove il 79% della popolazione
presenta tali segni (contro il 45% di Bolgare, il 32% di Villa d'Adda e il 25% di Montichiari).
Per quanto riguarda i problemi legati ai denti, sono emerse percentuali simili a quelle della
necropoli in esame anche nelle altre necropoli considerate. In particolare, sono ben attestati i casi
di usura e di carie, segno di economie a base soprattutto agricola (cfr pp. 6).
Infine, vanno considerate le infiammazioni, e specificamente la periostite. In questo caso, vi è
una netta prevalenza di riferimenti per Campo San Michele, con 22 individui che la presentano
(33%) e Garlate, con ben 8 riferimenti (36%), contro i soli 24 casi di Bolgare (5%) (Mencarelli
2003-04; Mazzucchi et al. 2006).
Quanto emerso dal''analisi paleopatologica dei vari contesti considerati nel presente studio
sembra delineare un quadro particolare per la necropoli di Campo San Michele: le condizioni di
salute, infatti, sono risultate migliori rispetto all'area di Bergamo (Bolgare San Chierico e Villa
67
d'Adda) e di Lecco (Garlate), forse dovute a un ambiente meno insalubre, mentre sarebbero
confrontabile con le necropoli di Brescia (Urago d'Oglio), Cremona (Offanengo) e Como
(Campione d'Italia), in cui non sono risultati casi di patologie infettive o autoimmuni e gli stress
markers sono relativamente contenuti. Ovviamente bisogna tener presente che i campioni di
materiale osteologico considerati per le necropoli di Offanengo, Campione d'Italia e Garlate sono
esigui (12 individui per Offanengo, 13 per Campione d'Italia e 11 per Garlate).
In ogni caso, la felice posizione di Lodi Vecchio, situata in una pianura resa fertile dalle
bonifiche di epoca romana, tra i fiumi Adda e Lambro e al centro di importanti vie di
comunicazione, le valse grande prosperità economica nel passato (Jorio et al. 2005), e questo
dato sembra trovare un'ulteriore conferma nel quadro patologico delineato.
I risultati ottenuti sono solo parziali e dovranno essere confermati o smentiti attraverso analisi
future, quando si avranno a disposizione dati statisticamente significativi che permettano un
confronto puntuale tra tutti i siti lombardi della medesima epoca.
68
CAPITOLO 5
CONCLUSIONI
Lo studio condotto ha permesso di delineare una prima ricostruzione del quadro demografico e
patologico della necropoli di Campo San Michele presso Lodi Vecchio nel VII secolo dC.
Sono state analizzate 57 sepolture su un totale di 101, per un numero minimo di 67 individui,
tutti inumati e seppelliti in fosse terragne semplici prive di corredo.
Da un punto di vista demografico, è emerso un quadro eterogeneo, sia per sesso che per età, pur
con una netta predominanza degli individui adulti. Non sono stati rinvenuti feti, infanti o
subadulti di età inferiore alla fascia tra gli 11 e i 15 anni; ovviamente bisogna tener presente che
il campione analizzato non costituisce il totale della popolazione. Questo dato, unito alla scarsa
presenza di subadulti delle fasce tra gli 11 e i 15 anni e tra i 16 e i 20 anni, si discosta dall'alta
mortalità infantile tipica delle necropoli antiche. Solo con l'introduzione degli antibiotici si è
verificato, infatti, un abbassamento della mortalità infantile tale da avere un riscontro
demografico sulle popolazioni umane.
La statura media della popolazione è di 163 cm, in particolare di 169 cm per i maschi e 157 cm
per le femmine. Per quanto riguarda le tipologie craniche, sono state riscontrate forme
dolicofecale e mesocefale. In particolare, i territori in cui si riscontra una maggior
concentrazione della dolicocefalia in Europa sono soprattutto le regioni nord-occidentali e
meridionali del continente.
Dal confronto con le necropoli longobarde di Bolgare San Chierico, Collecchio di Parma,
Testona (frazione di Moncalieri, TO) e Castel Trosino è emersa una somiglianza con la necropoli
in questione, sia sul piano della statura che su quello delle morfologie craniche.
Tali dati farebbero propendere per ipotizzare una discendenza della popolazione di Campo San
Michele da una stirpe longobarda o, per lo meno, un'integrazione con le popolazioni longobarde
arrivate a Lodi Vecchio nel VI secolo dC.
Sarebbe comunque auspicabile un confronto puntuale con le altre necropoli longobarde della
zona, al fine di stabilire in linea definitiva, ove possibile, l'etnia predominante del gruppo umano
della necropoli di Campo San Michele.
69
Il quadro patologico testimonia uno stato di salute relativamente buono, con una diffusione
omogenea delle patologie (artrosi, entesopatie, problemi dentari, infiammazioni aspecifiche)
all'interno della popolazione e l'assenza di patologie infettive, degenerative autoimmuni,
neoplasie maligne o malattie fortemente invalidanti.. I vari dati fanno propendere per
un'economia di tipo agricolo e i deficit nutrizionali sono risultati, in generale, diffusi su un terzo
della popolazione.
Più della metà degli individui, tra cui alcuni subadulti, mostrano segni riconducibili ad artrosi,
spesso non fisiologica, in particolare a livello della colonna vertebrale, causati da piegamenti del
rachide, soprattutto se associati al sollevamento di carichi. La percentuale di maschi e femmine
che presentano degenerazioni artrosiche è equa, e questo ci permette di ipotizzare che i lavori
che richiedevano un certo sforzo fisico venissero svolti nella stessa misura sia da uomini che da
donne.
Sono stati rilevati segni di stress muscolari su più della metà della popolazione, localizzati
principalmente a livello degli arti inferiori e suddivisi in modo equo tra maschi e femmine. In
generale, i dati confermano che i lavori che richiedevano un certo sforzo fisico erano svolti sia
da uomini che da donne. Alcune entesopatie sono state riscontrate anche su soggetti subadulti, ad
indicare un probabile impiego di individui giovani come manodopera nelle attività lavorative. In
ogni caso, possiamo affermare che tutta la popolazione svolgesse attività molto faticose e
pesanti.
Per quanto riguarda il quadro nutrizionale, permette anch'esso di propendere per un'economia
contadina, innanzitutto per la diffusa presenza di usura dello smalto e di carie. Sia il tartaro, che
le carie e gli ascessi sono indicativi, inoltre, di una scarsa igiene dentaria, ipotesi più che
verosimile in un periodo in cui mancavano strumenti efficaci per la pulizia dei denti.
Il campione in esame non sembra ricondurre ad una popolazione ricca, in quanto almeno un
individuo su tre presenta dei segni di stress riconducibili a fattori metabolici, legati a carenze
nutrizionali o a malattie infettive, in particolare ipoplasia dello smalto e cribra orbitalia.
Diffuse sono anche le infiammazioni aspecifiche, in particolare periostiti, la cui eziologia non è
riconoscibile con precisione, ma che potrebbero essere riconducibili, ad esempio, ad infezioni
batteriche aspecifiche o a traumi.
Il confronto con i contesti di VII dC di Villa d'Adda (BG), Bolgare San Chierico (BG), Urago
70
d'Oglio (BS), Offanengo (CR), Campione d'Italia (CO) e Garlate (LC), considerati nel presente
studio, sembra delineare un quadro particolare per la necropoli di Campo San Michele: le
condizioni di salute, infatti, sono risultate migliori rispetto all'area di Bergamo (Bolgare San
Chierico e Villa d'Adda) e di Lecco (Garlate), forse dovute a un ambiente meno insalubre,
mentre sembrano confrontabili con le necropoli di Brescia (Urago d'Oglio), Cremona
(Offanengo) e Como (Campione d'Italia), in cui non sono risultati casi di patologie infettive o
autoimmuni e gli stress markers sono relativamente contenuti.
Ovviamente bisogna tener presente che i campioni di materiale osteologico considerati per le
necropoli di Offanengo, Campione d'Italia e Garlate sono esigui (12 individui per Offanengo, 13
per Campione d'Italia e 11 per Garlate).
In ogni caso, la felice posizione di Lodi Vecchio, situata in una pianura resa fertile dalle
bonifiche di epoca romana, tra i fiumi Adda e Lambro e al centro di importanti vie di
comunicazione, le valse grande prosperità economica nel passato (Jorio et al. 2005), e questo
dato sembra trovare un'ulteriore conferma nel quadro patologico delineato.
I risultati ottenuti sono solo parziali e dovranno essere confermati o smentiti attraverso analisi
future, quando si avranno a disposizione dati statisticamente significativi che permettano un
confronto puntuale tra tutti i siti lombardi della medesima epoca.
71
APPENDICE 1
RIASSUNTI DELLE TOMBE DEL CAMPIONE DELLA NECROPOLI DI CAMPO SAN
MICHELE
LV.FR.07-II Tb 5
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: fragile; quantità: parziale.
A causa della scarsità dei resti rinvenuti, non è stato possibile determinare con certezza il sesso
del soggetto. Alcuni caratteri, però, inducono a ipotizzare che si tratti di una possibile femmina:
l'arcata zigomatica che non supera il meato acustico, i processi mastoidei piccoli e inclinati
medialmente e la cresta nucale poco evidente.
Sempre a causa della frammentarietà dei resti rinvenuti, non è stato possibile effettuare una
diagnosi di età per l'individuo; l'unico dato certo è che si tratta di un adulto.
Lo stesso discorso vale per la statura, non calcolabile per la mancanza di ossa lunghe complete.
L'individuo presenta sdoppiamento della faccetta del calcagno sinistro e granulazione del
Pacchioni in prossimità della sutura coronale destra.
Passando alle patologie, è stata riscontrata entesopatia della linea aspera del femore sinistro
(grado 2).
A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto lieve/media.
Infine, è presente una lieve periostite alla diafisi della tibia destra.
LV.FR.07-II Tb 11
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 169 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta foro parietale destro e sinistro, torus palatino, eversione goniale
destra e sinistra e granulazione del Pacchioni sul frontale, sui parietali in prossimità della sutura
sagittale e sull'occipitale all'interno della bozza cerebellare sinistra. Inoltre, sono state riscontrate
patella emarginata destra e sinistra, squatting facets mediali ad entrambe le tibie, faccetta assente
sul calcagno destro e sinistro e os trigonum bilaterale.
72
La colonna, presente per tre quarti, presenta noduli di Schmorl su una vertebra toracica ed una
lombare e lipping delle faccette su una vertebra lombare, causate da degenerazioni artrosiche.
Alla stessa patologia si possono ricondurre anche il lipping della fovea capitis del femore destro
e sinistro e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su quattro coste destre e
sette sinistre.
Il soggetto presenta alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare
della clavicola (grado 1), entesopatia del muscolo brachiale (grado 2) e del muscolo grande
pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro
(grado 2) e dell'ulna destra e sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2)
e della linea glutea (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo soleo di entrambe le tibie
(grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano destra e una della mano
sinistra. In particolare, è da considerare che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale
dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera del femore è spesso indicativa
di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza
contro un peso portato con gli avambracci piegati.
A livello dentario, il soggetto presenta usura media/grave dello smalto e tartaro diffuso. Inoltre,
sono state rilevate carie al secondo e terzo molare superiori destri e al primo molare inferiore
sinistro.
LV.FR.07-II Tb 12
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 40-44 anni, alto 173 cm circa.
Sul cranio, sono state rinvenute eversione goniale destra e sinistra, foro zigomatico-facciale
destro e sinistro e foro occipitale. È inoltre presente una faccetta di Poirier su entrambi i femori
e squatting facet mediale alla tibia sinistra.
Il soggetto presenta un vistoso callo osseo all'omero sinistro, riportato in seguito ad una frattura
scomposta. A causa dell'inadeguato trattamento, i monconi non si sono riallineati, provocando
una deformità permanente dell'osso, il quale, benché guarito, risulta inclinato di circa 20 gradi in
senso antero-posteriore e medio-laterale dalla metà della diafisi. Lo stesso trauma deve aver
provocato, inoltre, lo schiacciamento diafisario del radio sinistro, il quale mostra un'iperdensità
della spugnosa interna e una grave osteomielite con fistola al terzo distale. Tale infiammazione,
talmente avanzata da averne raddoppiato il volume, fino a creare un canale nel quale poteva
73
adagiarsi l'ulna, è dovuta, con ogni probabilità, sia alle microfratture riportate dall'osso in
questione, sia dall'anomala posizione di prono-supinazione in cui l'individuo era obbligato a
tenere l'avambraccio per via della deformità dell'omero. La stessa ulna, anche se non
direttamente interessata dal trauma, presenta una lieve periostite alla cresta interossea, ossia
dove si trova in contatto con il radio.
Il rachide, presente quasi per intero, presenta un becco osteofitico al corpo di una vertebra
toracica e noduli di Schmorl su due toraciche e cinque lombari, tutti segni riconducibili ad
artrosi. Alla stessa patologia possono essere ricondotti il lipping e l'osteoproliferazione in
prossimità del tubercolo di cinque coste destre e due sinistre.
Sono state rilevate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo miloioideo della
mandibola (grado 3 a destra e grado 2 a sinistra), solco costoclavicolare (grado 3b a destra e
grado 2 a sinistra) ed entesopatia del legamento conoide (grado 2) e del muscolo deltoideo
(grado 2) di entrambe le clavicole, entesopatia del muscolo pettorale dell'omero destro (grado
2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2),
entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore (grado 2) del
femore, entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (1 mm g 2 OF), entesopatia del muscolo
flessore su cinque falangi della mano destra e cinque della mano sinistra ed entesopatia del
tendine d'Achille del calcagno destro (grado 2).
Passando alla dentizione, il soggetto presenta usura media/grave dello smalto ed edentulia dei
primi due molari inferiori destri e del secondo premolare inferiore sinistro. Inoltre, sono state
rilevate delle carie ai primi due molari inferiori sinistri. È stato rinvenuto anche un dente
soprannumerario in corrispondenza del primo incisivo superiore destro.
Infine, è da segnalare la presenza di un foro al centro del tubercolo di una costa destra.
LV.FR.07-II Tb 13
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 40-44 anni, alta 160 cm circa.
Sul cranio, sono presenti ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro sovraorbitale
sinistro, foro parietale destro, foro mastoideo sinistro, torus palatino, foro zigomatico-facciale
sinistro, foro occipitale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della
sutura sagittale anteriore e sul frontale. É stato inoltre rilevato sdoppiamento della faccetta
dell'atlante, faccetta di Poirier e placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, vastus notch
74
alla patella destra e sinistra e squatting facets mediali ad entrambe le tibie.
La colonna, presente quasi per intero, presenta alcuni segni riconducibili ad artrosi: lipping delle
faccette di una cervicale, tre toraciche, cinque lombari e cinque frammenti di arco neurale;
osteoproduzione in prossimità delle faccette di due toraciche e cinque lombari; macroporosità
delle faccette di quattro frammenti di arco neurale. Sempre a degenerazioni artrosiche possono
essere ricondotti altri segni diffusi lungo lo scheletro: lipping dell'epifisi sternale di entrambe le
clavicole, della testa dell'omero sinistro, della testa e della fovea capitis dei femori e
dell'articolazione superiore del calcagno destro, lipping e macroporosità dell'acetabolo sinistro,
osteoproliferazione in prossimità del tubercolo dei navicolari, lipping e osteoproduzione in
prossimità del tubercolo su sette coste sinistre e tre destre e, infine, osteolisi e lipping dell'epifisi
distale del quinto metatarsale destro.
Il soggetto presenta varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare
(grado 2) e del legamento conoide (grado 2) della clavicola, entesopatia bilaterale del muscolo
brachiale dell'omero (grado 2) e del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2),
entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2) e del radio (grado 2), entesopatia
bilaterale della linea aspera (grado 2), della linea glutea (grado 2) e del legamento ileo-femorale
del femore (grado 2), entesopatia del legamento patellare (grado 2) e del muscolo soleo (grado
2) di entrambe le tibie, entesopatia bilaterale del muscolo flessore lungo dell'alluce della fibula
(grado 2), entesopatia del legamento patellare della patella destra e sinistra (grado 2), entesopatia
del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e quattro della mano sinistra ed entesopatia
bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). É da tener presente che l'entesopatia
bilaterale del radio è spesso riscontrata in individui che portano carichi pesanti con i gomiti
piegati.
É stata rinvenuta una lieve cribra orbitalia destra, ovvero una porosità del tetto delle orbite,
dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze
vitaminiche.
A livello dentario, è presente usura dello smalto per lo più media e tartaro presente soprattutto a
livello mandibolare. È stata rilevata inoltre ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati
calcolati due episodi di stress, a 8 anni e 9 anni.
Un'infiammazione aspecifica con macroporosità e osteoproduzione diffusa è stata rilevata alla
superficie auricolare sinistra e alla corrispondente ala del sacro.
La presenza di due fori all'epifisi distale del primo metatarsale destro è da attribuire a gotta o ad
artrite reumatoide.
75
Fig. 26: LV.FR.07-II Tb 13 (femmina, 40-44 anni): a) fori all'epifisi distale del primo metatarsale destro,
riconducibili a gotta o ad artrite reumatoide; b) particolare
Sono presenti, infine, un foro all'epifisi distale dell'ulna destra, un foro al centro dell'ala destra
del sacro, un foro sulla faccetta inferiore di entrambi i tali, un foro all'epifisi prossimale sulla
prima falange del piede destro e sinistro e un foro allo scafoide destro, probabilmente tutti
fisiologici.
LV.FR.07-II Tb 14
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 170 cm circa.
Sul cranio il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro mastoideo
sinistro, eversione goniale bilaterale, sutura mendosa bilaterale e granulazione del Pacchioni su
entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale. Sono inoltre state
riscontrate una faccetta di Poirier sul femore sinistro e lo sdoppiamento della faccetta del
calcagno destro e sinistro e del talo sinistro.
Il rachide, presente per due terzi, presenta lipping alla faccetta di articolazione per il dente
dell'epistrofeo su entrambe le prime due vertebre cervicali e becchi osteofitici al corpo di una
toracica, riconducibili a una leggera artrosi. Alla stessa patologia si possono ricondurre la
macroporosità di entrambi gli acetaboli e il lipping del tubercolo una costa destra e una sinistra e
della fovea capitis di entrambi i femori.
76
Sullo scheletro sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del legamento
costoclavicolare della clavicola sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo grande
pettorale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2) e del
radio destro (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del
femore destro, entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del
legamento patellare della tibia sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su due falangi
della mano destra e due falangi della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille
del calcagno (grado 2). É utile ricordare che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale
dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera spesso rispecchia spesso una
condizione di stress legata al frequente sollevamento di carichi da terra e alla resistenza contro
un peso portato con gli avambracci piegati. Inoltre, l'entesopatia bilaterale del radio è spesso
riscontrata in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati.
Al livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto lieve/media e tartaro diffuso, ed è
stata riscontrata una carie al terzo molare superiore destro.
LV.FR.07-II Tb 15
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: fragile; quantità: buona.
Il primo individuo è un subadulto di 14-16 anni.
Dato che il soggetto è un subadulto, non è possibile determinarne con certezza il sesso.
Sul cranio, sono state rinvenute ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro
sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro infraorbitale accessorio destro
e sinistro e foro zigomatico-facciale sinistro. Inoltre, sono presenti foro trasverso destro bipartito
su due vertebre cervicali, placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, sdoppiamento della
faccetta dei calcagni e dei tali e os trigonum bilaterale.
Il soggetto presenta cribra orbitalia sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto
delle orbite. Tale alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro,
ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche.
È da segnalare la presenza di alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento trapezoide
(grado 2) e del muscolo deltoideo (grado 2) della clavicola ed entesopatia bilaterale del muscolo
soleo della tibia (grado 3b).
Passando alla dentizione, l'individuo presenta usura media dello smalto di sei elementi dentari e
77
tartaro poco diffuso. È stata, inoltre, riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono
stati calcolati due episodi di stress, avvenuti a 5 e a 6 anni.
2. Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da un frammento di pars orbitalis sinistra.
LV.FR.07-II Tb 16A
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
Il primo individuo è un subadulto di 15-21 anni.
Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso con sicurezza. Alcuni caratteri, però,
ci permettono di ipotizzare che si tratti di una possibile femmina: la larga incisura ischiatica, la
presenza di solco preauricolare, l'arco composto doppio, il margine sovraorbitale tagliente, le
arcate sopraccigliari appianate, la mandibola gracile e l'assenza di eversione goniale, e il
diametro femminile delle teste radiali e femorali.
Data la completa fusione della maggior parte delle ossa lunghe, è stato possibile calcolarne la
statura in 155 cm circa.
Sul cranio sono state rinvenute ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro
frontale destro, foro parietale bilaterale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in
prossimità della sutura coronale. Sul post-cranio sono state riscontrate apertura septale
dell'omero destro, sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e os trigonum al talo destro.
Ad una lieve artrosi può essere ricondotta la macroporosità di entrambi gli acetaboli.
L'individuo presenta cribra orbitalia destra e cribra parietalia destra e sinistra, ovvero una
porosità più o meno accentuata rispettivamente al tetto delle orbite e sulla teca cranica. Tale
alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad
infezioni e a carenze vitaminiche.
É stata riscontrata l'entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano destra e una della
mano sinistra e del muscolo trapezio sulla clavicola destra (grado 2).
A livello dentario, il soggetto presenta usura lieve dello smalto e tartaro poco diffuso.
Va infine segnalata la presenza di un foro fisiologico al centro dell'olecrano dell'ulna destra.
2. Qualità: degradato; quantità: scarsa.
78
L'individuo è testimoniato solo da un frammento di calcagno destro e uno di calcagno sinistro,
forse da attribuire alla tomba 16B; non vi sono, però, elementi sufficienti per confermare
l'ipotesi.
All'interno della sepoltura sono state rinvenute anche ossa animali.
LV.FR.07-II Tb 16B
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: fragile; quantità: parziale.
L'individuo è una femmina.
A causa della frammentarietà dei resti rinvenuti, non è stato possibile effettuare una diagnosi di
età del soggetto; l'unico dato certo è che si tratta di un adulto. Per lo stesso motivo, non è stato
possibile calcolarne la statura.
Il soggetto presenta metopismo del frontale.
Ad una lieve artrosi può essere ricondotta la macroporosità della fovea capitis del femore
sinistro.
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero
sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia
bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della
tibia (grado 2), entesopatia del legamento patellare della tibia destra (grado 2) ed entesopatia del
muscolo flessore su due falangi della mano destra e una falange della mano sinistra. Si ricorda,
in particolare, che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo
grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al
frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli
avambracci piegati.
A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto media/grave, tartaro diffuso ed
edentulia del primo e del secondo molare inferiore destro.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
LV.FR.07-II Tb 17A
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
79
L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 146 cm circa.
Il calcagno sinistro presenta lo sdoppiamento della faccetta.
La colonna vertebrale, conservata per circa due terzi, presenta lipping, osteproduzione e
macroporosità delle faccette di cinque vertebre toraciche e di un frammento di arco.
Il soggetto presenta inoltre entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 3),
entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del legamento
patellare della patella sinistra (grado 2). In particolare, la più grave tra quelle riscontrate, ovvero
quella del soleo, è dovuta alla ripetuta flessione e raddrizzamento del ginocchio mentre si sta
appoggiati sulle punte per mantenere l'equilibrio.
Passando ai denti, l'individuo presenta edentulia dei primi due molari inferiori destri e dei primi
due molari e del secondo premolare inferiori sinistri.
LV.FR.07-II Tb 18A
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 34-63 anni, alta 159 cm circa.
É stata risontrata la placca del terzo trocantere al femore destro.
Sono stati rinvenuti circa due terzi della colonna vertebrale, parzialmente frammentata. Il
soggetto presenta alcuni segni artrosici, ovvero una depressione sul corpo di una vertebra
toracica, lipping sul corpo di una lombare e lieve lipping a due falangi distali della mano sinistra.
Si sono riscontrate inoltre l'entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2) e
l'entesopatia del muscolo flessore di due falangi prossimali di entrambe le mani.
L'unico dente rinvenuto presenta un'usura grave dello smalto.
2. Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da un frammento di acetabolo.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un dente animale.
LV.FR.07-II Tb 18B
Presenza di un numero minimo di un individuo.
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Qualità: conservato; quantità: parziale.
L'individuo è un subadulto di 14-20 anni.
Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso.
Data la completa fusione dell'omero sinistro, è stato possibile calcolare la statura del soggetto in
170 cm circa se fosse maschio e 167 cm circa nel caso di una femmina.
Sul cranio sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro
mastoideo destro e sinistro e granulazione del Pacchioni sul frontale e sul parietale sinistro in
prossimità della sutura sagittale anteriore. Sono presenti, inoltre, squatting facets mediali sulla
tibia sinistra,
riconducibili ad uno stress dovuto all’assunzione ripetuta della posizione
accovacciata, e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e del talo sinistro.
Il rachide, rinvenuto per quattro quinti, presenta noduli di Schmorl sul corpo di cinque toraciche
e una lombare, riconducibili ad artrosi. Sempre a degenerazioni artrosiche possono essere
ricondotti il lipping del tubercolo e l'osteoproduzione su tre coste destre e sette coste sinistre.
Tale dato è particolarmente rilevante in quanto l'individuo è un subadulto, e di conseguenza
l'artrosi non può essere ricondotta a cause fisiologiche. Si può, quindi, presumere lo svolgimento
di un lavoro pesante, il quale abbia portato ad una precoce usura delle articolazioni della
schiena, come il frequente sollevamento di carichi.
L'individuo presenta anche entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della clavicola
(grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero sinistro (grado 3b) ed entesopatia
del tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2). L'entesopatia del legamento
costoclavicolare è di solito indicativa di soggetti che piegano abitualmente le spalle in avanti
nell’atto di sollevare degli oggetti pesanti e trasportarli. Tale dato supporta la tesi che il
subadulto fosse attivamente impegnato in un lavoro usurante nonostante la sua giovane età.
A livello dentario, è stata riscontrata usura dello smalto lieve/media, tartaro abbastanza diffuso e
carie sui primi due molari inferiori destri.
Infine, è da segnalare la presenza di alcune infiammazioni aspecifiche, ovvero una lieve
osteofitosi auricolare a entrambi i temporali e periostite ed ispessimento osseo sulla diafisi della
tibia e della fibula sinistre. Con il termine osteofitosi auricolare si indica la presenza piccoli
osteofiti irregolari che vengono a formarsi lungo il margine del meato acustico esterno, i quali
possono essere correlati a processi infiammatori a carico dell’orecchio esterno, come ad esempio
l’otite.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
81
LV.FR.07-II Tb 18C
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 40-44 anni, alto 161 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra, foro parietale
destro, foro occipitale e granulazione del Pacchioni sul frontale. Il terzo molare superiore destro
ha una morfologia particolare, infatti è monoradicolare ed estremamente piccolo rispetto a un
terzo molare di normali dimensioni. Sono state rilevate, inoltre, la faccetta di Poirier sul femore
destro e sinistro, causata dall'estrema flessione e abduzione di tale osso che produce un contatto
tra il suo collo e il bordo della cavità acetabolare, e la placca del terzo trocantere sul femore
destro, da ricondurre a stress occupazionale.
Il soggetto presenta spina bifida occulta ai primi due segmenti del sacro. Tale patologia consiste
in una malformazione dell'osso in questione che porta all’incompleta fusione di uno o due archi
neurali posteriori, senza che ciò comporti una protrusione del midollo. La spina bifida occulta è
pienamente asintomatica, e quindi non preclude lo svolgimento di una vita regolare.
É stata rinvenuta cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del
tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a
carenze vitaminiche.
La colonna, rinvenuta per intero, presenta vari segni di artrosi: osteoproduzione in prossimità
delle faccette articolari di due vertebre cervicali e una toracica; lipping e macroporosità delle
faccette di una vertebra cervicale, nove toraciche e tre lombari. Sempre alla stessa patologia
possono essere ricondotti il lipping del tubercolo e l'osteoproduzione su otto coste destre e sei
coste sinistre.
Il soggetto presenta varie entesopatie: entesopatia legamento costoclavicolare della clavicola
sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale dell'omero (grado 2),
entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado
2) e del muscolo grande adduttore del femore destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale
del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della
mano destra e sei falangi della mano sinistra ed entesopatia del tendine d'Achille del calcagno
destro (grado 2). In particolare, è da tener presente che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo
brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una
condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro
un peso portato con gli avambracci piegati.
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A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto per lo più media e tartaro diffuso
soprattutto all'arcata inferiore. Sono state rinvenute anche una carie al primo molare superiore
sinistro e al terzo molare inferiore sinistro.
Fig. 28: LV.FR.07-II Tb 18C (maschio, 35-39
anni): spina bifida occulta
Fig. 27: LV.FR.07-II Tb 18C (maachio, 35-39 anni):
terzo molare superiore destro monoradicolare e di
piccole dimensioni (frecce)
Da rilevare è anche anche la presenza di periostite alla diafisi dei femori, delle tibie e della fibula
destra.
Infine, si segnala la presenza di un foro fisiologico sulla faccetta articolare superiore sinistra di
una vertebra cervicale.
LV.FR.07-II Tb 19
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 40-44 anni, alta 161 cm circa.
Sul cranio sono presenti ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e granulazione del
Pacchioni in prossimità della sutura sagittale. Sono, inoltre, state riscontrate placca del terzo
trocantere al femore destro, vastus notch alla patella destra e squatting facets mediali ad
entrambe le tibie.
Ad una lieve artrosi possono essere ricondotti il lipping della fovea capitis di entrambi i femori,
il lipping del tubercolo su tre coste destre e due coste sinistre e il lipping e l'osteoproduzione in
prossimità del tubercolo su tre coste destre e due coste sinistre.
Sono state rilevate alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola
83
destra (grado 1) ed entesopatia del legamento conoide su entrambe le clavicole (grado 2),
entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea
aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) e del legamento ileo-femorale sinistro del femore
(grado 2), entesopatia del legamento patellare della tibia sinistra (grado 2) e della patella destra e
sinistra (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano sinistra e tre
falangi della mano destra.
A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più media dello smalto, tartaro diffuso ed
edentulia del primo molare superiore destro ed inferiore sinistro. È stata, inoltre, rilevata
ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati tre episodi di stress, a 5 anni, 6 anni
e 8,5 anni.
Il soggetto presenta alcune infiammazioni aspecifiche: una lieve periostite alla linea aspera del
femore sinistro, alla diafisi della tibia destra e al terzo distale della fibula destra e
un'osteoproduzione sul corpo inferiore di una costa destra in prossimità della testa.
Infine, si è notata un'accentuata rotazione del femore destro sull'asse antero-posteriore, e la
presenza di una zona di colore rosso situata sul cranio tra il parietale sinistro e l'occipitale, lungo
la sutura lambdoidea sinistra.
LV.FR.07-II Tb 20
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 50-59 anni, alta 158 cm circa.
Sul cranio si è riscontrata la presenza di ossa lambdoidee; inoltre, una vertebra cervicale
presenta foro trasverso bipartito destro e sinistro.
La colonna vertebrale, rinvenuta per intero, presenta noduli di Schmorl su cinque vertebre
toraciche e una lombare e macroporosità su una vertebra toracica, riconducili a degenerazioni
artrosiche. Sempre a tale patologia possono essere ricondotti i becchi osteofitici riscontrati al
margine sternale di entrambe le clavicole e il lipping del tubercolo di una costa sinistra.
Il soggetto presenta inoltre varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della
clavicola destra (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2),
entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2),
entesopatia del muscolo
brachiale (grado 2) e del muscolo tricipite dell'olecrano (grado 2) di entrambe le ulne,
entesopatia della linea aspera del femore sinistro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore
su tre falangi della mano destra. Si ricorda che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo
84
brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera spesso è utile per
identificare una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla
resistenza contro un peso portato con gli avambracci piegati. Inoltre, l'entesopatia bilaterale del
radio indica solitamente uno stress dovuto al trasporto di carichi pesanti con i gomiti piegati.
A livello dentario, l'individuo presenta usura lieve/media dello smalto ed edentulia del secondo
premolare superiore destro. É stata rivenuta, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale
sono stati calcolati quattro episodi di stress, a 4 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
LV.FR.07-II Tb 21
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 20-29 anni, alta 156 cm circa.
Sul cranio, è stata riscontrata eversione goniale destra e granulazione del Pacchioni su entrambi i
parietali in prossimità del bregma e sul frontale. Inoltre, sono presenti squatting facets mediali
sulla tibia destra e sinistra.
Il rachide, presente quasi per intero, mostra alcune degenerazioni artrosiche: osteoproduzione in
prossimità delle faccette su una vertebra toracica e due lombari, e noduli di Schmorl su tutte le
vertebre lombari. Sempre alla medesima patologia può essere ricondotto il lipping dell'osso
navicolare del piede destro.
É stata riscontrata cribra orbitalia bilaterale, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto
delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a
carenze vitaminiche.
Sono state rinvenute entesopatia bilaterale del legamento trapezoide (grado 2) e del legamento
conoide (grado 2) della clavicola, entesopatia del legamento costoclavicolare della sola clavicola
destra (grado 2) ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2).
A livello dentario, è presente usura lieve/media dello smalto, tartaro mediamente diffuso, carie al
secondo molare inferiore destro e sinistro ed edentulia del secondo molare superiore sinistro. È
stata, inoltre, rilevata una forte ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati vari
episodi di stress, precisamente dai 4 anni ai 10 anni.
85
Fig. 29: LV.FR.07-II Tb 21 (femmina, 20-29 anni): a) mandibola con marcati difetti ipoplastici; b) ingrandimento
Infine, è da segnalare la lombarizzazione del primo segmento del sacro, con conseguente
scomparsa dell'ala destra, sostituita da un processo trasverso.
Fig. 30: LV.FR.07-II Tb 21 (femmina, 20-29 anni): lombarizzazione del primo segmento sacrale
All'interno della sepoltura sono state rinvenute anche ossa animali.
LV.FR.07-II Tb 22
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 20-30 anni, alta 161 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro
sovraorbitale destro e sinistro, eversione goniale destra e granulazione del Pacchioni su entrambi
i parietali in prossimità del bregma. Inoltre, è presente apertura sternale del corpo dello sterno,
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causata da un difetto nello sviluppo e nell’ossificazione di tale centro, placca del terzo trocantere
del femore destro, sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e i tali e os trigonum
destro.
Il soggetto presenta una spina bifida occulta all'ultimo segmento del sacro. Tale patologia
consiste in una malformazione dell'osso in questione che porta all’incompleta fusione di uno o
due archi neurali posteriori, senza però protrusione del midollo. La spina bifida occulta è
asintomatica, e non preclude lo svolgimento di una vita regolare.
Sulla colonna, rinvenuta per intero, sono stati riscontrati noduli di Schmorl su sei vertebre
toraciche, riconducibili a degenerazioni artrosiche, così come lo è il lipping del tubercolo di sette
coste sinistre e sei destre.
Di particolare interesse, in quest'ottica, è la giovane età dell'individuo. Tenendo presente questo
dato, l'artrosi non può essere ricondotta a cause puramente fisiologiche. È lecito, quindi,
presumere lo svolgimento di un lavoro pesante da parte del soggetto, che abbia portato ad una
precoce usura delle articolazioni della schiena, come il frequente sollevamento di carichi. Non
bisogna dimenticare inoltre che il soggetto era una donna, e non può, quindi, essere escluso lo
svolgimento di lavori pesanti anche da parte di soggetti di sesso femminile.
Fig. 31: LV.FR.07-II Tb 22 (femmina, 20-30 anni): apertura sternale a livello del corpo dello sterno
L'individuo presenta inoltre entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2 a
destra e grado 1 a sinistra), entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano destra e
cinque falangi della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno
(grado 1).
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Per quanto riguarda la dentizione, si è riscontrata usura dello smalto lieve/media e presenza di
tartaro soprattutto a livello mandibolare. Sono state anche riscontrate due carie, al primo
premolare superiore sinistro e al secondo molare inferiore sinistro, ed edentulia del secondo
premolare superiore destro.
Infine, è da segnalare l'osteolisi del tubercolo di entrambi i navicolari, la fusione di una falange
mediale con una distale del piede sinistro, un foro al capitato destro e uno al terzo metacarpale
sinistro, entrambi fisiologici.
LV.FR.07-II Tb 24A
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 25-29 anni, alto 185 cm circa.
Sul cranio è stata rinvenuta eversione goniale bilaterale; inoltre, sono presenti squatting facets
mediali alla tibia destra e sinistra, riconducibili all’assunzione ripetuta della posizione
accovacciata, e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e i tali.
Sul rachide, presente per intero, è presente una lieve artrosi che si manifesta con:
osteoproduzione in prossimità delle faccette articolari di una vertebra cervicale e una lombare;
osteolisi di una faccetta articolare su un frammento di arco; lipping delle faccette su tre vertebre
toraciche e due lombari; depressione sul corpo di due vertebre toraciche. A degenerazioni
artrosiche è riconducibile anche la macroporosità della fovea capitis di entrambi i femori. Il dato
è particolarmente interessante in quanto l'individuo è giovane, e quindi l'artrosi non può essere
ricondotta a cause fisiologiche, bensì all'usura delle articolazioni probabilmente da legare a degli
stress occupazionali, forse causati da un lavoro pesante.
Il soggetto presenta varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare della
clavicola (grado 3b a sinistra e grado 1 a destra), entesopatia del muscolo brachiale dell'omero
destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia
bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore lungo delle
dita della fibula sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano
destra e cinque falangi della mano sinistra.
A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto lieve/media, tartaro diffuso e un
ascesso al primo molare superiore sinistro.
Infine, è stata riscontrata la presenza di un ematoma calcificato al terzo prossimale della diafisi
del femore destro.
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LV.FR.07-II Tb 24B
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L' individuo è un subadulto di 14-16 anni.
Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso con sicurezza. Alcuni caratteri, però,
ci inducono a ipotizzare che si tratti di un possibile maschio: la stretta incisura ischiatica, l'arco
composto singolo e l'osso innominato alto e stretto.
Sul cranio, il soggetto presenta il foro sovraorbitale sinistro.
Per quanto riguarda le patologie, il soggetto presenta alcune entesopatie: solco costoclavicolare
bilaterale (grado 3b), che solitamente si riscontra in individui che piegano le spalle in avanti
nell’atto di prendersi in carico degli oggetti pesanti e trasportarli, entesopatia del muscolo grande
pettorale dell'omero destro (grado 3b) ed entesopatia del muscolo popliteo della tibia sinistra
(grado 3b). La presenza in particolare del solco costoclavicolare, molto accentuato, assume
maggior rilievo se si ricorda che l'individuo è un adolescente: infatti, tale lesione induce ad
ipotizzare che già in età giovanile il soggetto avesse svolto ripetutamente attività che implichino
una sollecitazione del legamento costoclavicolare.
Non è stata rinvenuta usura dentaria sui resti conservati, mentre vi sono tracce di tartaro. Si è
riscontrata, invece, la presenza di pitting sul tavolato interno del parietale sinistro in prossimità
della sutura sagittale e sul tavolato interno dell'occipitale in corrispondenza della fossa cerebrale
sinistra, dell'eminenza crociata e della cresta occipitale interna, e macroporosità in prossimità
della rocca petrosa di entrambi i temporali.
Va segnalata, infine, la presenza di punti di osteoproliferazione su sette frammenti di corpi
vertebrali lombari, su due frammenti di corpi vertebrali toracici e sul tavolato interno del
frontale in prossimità della pars orbitalis sinistra.
2. Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da un primo metacarpale e da un uncinato.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
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LV.FR.07-II Tb 27
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 160 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra, osso asterion
destro, foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro infraorbitale
accessorio destro, eversione goniale destra e sinistra e foro occipitale. É stata riscontrata, inoltre,
la placca del terzo trocantere al femore destro.
Il rachide, presente per intero, mostra segni di degenerazioni da ricondurre ad artrosi: noduli di
Schmorl a sette vertebre toraciche e tre lombari; becchi osteofitici al corpo di due toraciche;
macroporosità al corpo di tre toraciche; depressione del corpo di tre lombari e del primo
segmento del sacro. Sempre a processi artrosici si possono ricondurre l'osteoproduzione in
prossimità della porzione posteriore superiore di entrambi gli acetaboli, la macroporosità
dell'acetabolo sinistro e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su cinque coste
destre e quattro sinistre.
Il soggetto presenta varie entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale della clavicola (grado
3b), entesopatia del muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia
bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2) e del
muscolo grande adduttore di entrambi i femori (grado 2) ed entesopatia del legamento ileofemorale del femore destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado
2), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano sinistra e tre della mano destra
ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). In particolare, si ricorda
che il solco costoclavicolare è dovuto a un movimento rotatorio dell'arto superiore, e che può
essere indicativo di uno stress generalizzato delle braccia, dovuto al piegamento delle spalle in
avanti mentre ci si flette e si sollevano carichi pesanti. Inoltre, l'associazione tra l'ipertrofia del
muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa
di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza
contro un peso portato con gli avambracci piegati.
Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura dello smalto lieve/media, tartaro diffuso ed
edentulia del primo molare superiore sinistro e inferiore destro e sinistro. È presente anche una
carie al terzo molare superiore sinistro.
È da menzionare, infine, la periostite presente all'altezza della tuberosità tibiale di entrambe le
tibie.
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LV.FR.07-II Tb 28
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio, di cui non è stato possibile stabilire l'età. Si tratta comunque di un
individuo adulto.
A causa della frammentarietà delle ossa lunghe non è stato possibile calcolarne la statura.
Sul cranio, sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, foro
parietale sinistro ed eversione goniale bilaterale; inoltre, sono presenti la placca del terzo
trocantere sul femore destro e sinistro e os trigonum al talo sinistro; quest'ultimo è causato da
ripetuti movimenti di dorso-flessione dell’articolazione tibia-talo, ma potrebbe anche essere
associato all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata.
Il rachide, presente per quattro quinti, mostra alcuni segni di artrosi: macroporosità al corpo di
tre cervicali; noduli di Schmorl su due cervicali e una lombare; lipping del corpo di una
cervicale; becchi osteofitici al corpo di una cervicale. Sempre ad artrosi possono essere
ricondotti il lipping di una falange distale del piede destro e il lipping e l'osteoproduzione in
prossimità del tubercolo su quattro coste destre e cinque coste sinistre.
Il soggetto presenta alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale
dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2), entesopatia
della linea aspera del femore destro (grado 2), entesopatia della membrana interossea della fibula
destra (grado 3), entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 2) ed entesopatia del
muscolo flessore su una falange della mano destra e una della mano sinistra.
A livello dentario, l'individuo presenta usura media/grave dello smalto ed edentulia del primo
molare superiore e del terzo inferiore bilaterale e del secondo molare inferiore sinistro. É stata
riscontrata, inoltre, una carie al secondo molare superiore sinistro.
Sono state rilevate alcune infiammazioni aspecifiche, consistenti in una lieve periostite alla
diafisi della tibia destra e della fibula sinistra e un'osteoproliferazione sulla superficie interna di
una costa.
Infine, sono da segnalare la presenza di macroporosità e depressione della tuberosità del radio
sinistro con formazione di un foro, un foro fisiologico all'epifisi prossimale della prima falange
del piede sinistro e la depressione in prossimità dell'epifisi sternale della clavicola destra.
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LV.FR.07-II Tb 29
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 151 cm circa.
Sul cranio, sono state riscontrati foro mastoideo sinistro, foro infraorbitale accessorio destro e
sinistro e foro zigomatico-facciale destro e sinistro. Inoltre, sono presenti vastus notch ad
entrambe le patelle e squatting facets mediali sulla tibia destra e sinistra.
Il rachide, presente per due quinti, presenta osteoproduzione in prossimità delle faccette su
quattro frammenti di arco neurale, da interpretare come degenerazioni artrosiche. Alla stessa
patologia si possono ricondurre la macroporosità della fovea capitis e il lipping della testa del
femore sinistro.
É stata rinvenuta cribra orbitalia destra, ovvero una porosità più o meno accentuata del tetto
delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a
carenze vitaminiche.
Passando alle entesopatie, il soggetto presenta entesopatia del legamento conoide di entrambe le
clavicole (grado 2) e del legamento costoclavicolare della sola clavicola destra (grado 2 e grado
1), entesopatia bilaterale del muscolo grande pettorale (grado 2) e del muscolo brachiale
dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2) e di entrambe
le ulne (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2), della linea glutea (grado 2) e
del muscolo grande adduttore del femore (grado 2), entesopatia del legamento patellare della
patella sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2) ed
entesopatia del tendine d'Achille del calcagno destro e sinistro (grado 2). In particolare,
l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale
dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress legata al frequente
sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con gli avambracci
piegati.
A livello dentario, sono state riscontrate usura per lo più media dello smalto e tartaro diffuso.
Sono, inoltre, da segnalare le carie al primo premolare superiore destro e al secondo premolare e
al primo molare superiori sinistri, e l'ascesso in corrispondenza di questi ultimi due denti.
Infine, è da segnalare il rinvenimento di un foro fisiologico all'epifisi prossimale del terzo
metatarsale destro.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
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LV.FR.07-II Tb 32
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 168 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta metopismo e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali
in prossimità della sutura sagittale e sul frontale. Sono, inoltre, stati riscontrate faccette di Poirier
su entrambi i femori, squatting facets mediali sulla tibia destra e sinistra e sdoppiamento
bilaterale della faccetta del calcagno e del talo.
Ad artrosi possono essere ricondotti il nodulo di Schmorl su una toracica, il lipping della fovea
capitis di entrambi i femori e la macroporosità dell'acetabolo destro. Bisogna tener presente che
la colonna vertebrale si presentava in stato frammentario.
Sono state rinvenute alcune entesopatie: entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero
destro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia
bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su tre falangi
della mano destra e due della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del
calcagno (grado 2).
Passando alla dentizione, l'unico elemento dentario rinvenuto per intero presenta usura lieve
dello smalto.
È stata rilevata, inoltre, una lieve periostite alla diafisi della tibia e della fibula sinistre, da
ricondurre ad un'infiammazione aspecifica.
Infine, sono da segnalare l'apposizione ossea presente lungo la linea aspera del femore sinistro e
l'ispessimento a livello della cresta al di sotto della tuberosità tibiale sulla tibia sinistra.
All'interno della sepoltura sono stati rinvenuti anche quattro frammenti ceramici, di cui uno con
decorazione incisa.
LV.FR.07-II Tb 33
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 50-59 anni, alta 158 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta foro parietale destro, foro zigomatico facciale destro e
granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale e sul
frontale. Sono, inoltre, state rilevate placca del terzo trocantere al femore destro e sinistro,
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squatting facets mediali ad entrambe le tibie, sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni
ed i tali e forma anomala del navicolare destro e sinistro.
Il rachide, rinvenuto quasi per intero benché in stato frammentario, presenta alcune
degenerazioni riconducibili ad artrosi: noduli di Schmorl su quattro vertebre toraciche e tre
lombari e lipping delle faccette di tre vertebre lombari. Alla medesima patologia sono attribuibili
anche il lipping dell'epifisi distale di entrambi gli omeri, il lipping dell'olecrano delle ulne e
l'osteoproduzione al centro di quest'ultimo sull'ulna destra, il lipping e la macroporosità della
fovea capitis del femore destro e sinistro, la macroporosità con formazione di un reticolo a
livello di entrambi gli acetaboli, il lipping delle faccette del sacro, il lipping e l'osteoproduzione
in prossimità del tubercolo su quattro coste destre e due sinistre, la macroporosità al meato
acustico esterno di entrambi i temporali e l'osteoproduzione a livello dell'epifisi prossimale del
quinto metatarsale destro e sinistro.
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare (grado 1) e
della linea trapezoide (grado 2) della clavicola destra, entesopatia bilaterale del muscolo
brachiale dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo flessore lungo del pollice del radio
destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo profondo delle dita (grado 2) e del
muscolo pronatore quadrato dell'ulna (grado 2), entesopatia del muscolo tricipite dell'ulna destra
(grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore del
femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo (grado 2) e del legamento patellare della tibia
destra e sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del legamento patellare della patella (grado 3),
entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano sinistra e cinque falangi della mano
destra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2). E' interessante
ricordare che una particolare sollecitazione dei muscoli adduttori, i quali trovano inserzione sulla
linea aspera, si ha durante gli sforzi per il mantenimento della posizione eretta in condizioni
instabili, ad esempio nella deambulazione su terreni sconnessi o in discesa.
A livello dentario, è presente usura per lo più media dello smalto e tartaro poco diffuso.
È da segnalare una lieve periostite alla diafisi e all'epifisi prossimale di entrambe le tibie e al
terzo distale della diafisi delle fibule, da ricondurre ad un'infiammazione aspecifica.
Infine, è stata riscontrata la fusione di due falangi mediali con due distali del piede sinistro.
LV.FR.07-II Tb 34
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: fragile; quantità: parziale.
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L'individuo è una femmina di 25-35 anni, alta 160 cm circa.
Sul cranio, l'individuo presenta foro parietale destro e sinistro e foro mastoideo destro. Sono
state rilevate, inoltre, la placca del terzo trocantere ad entrambi i femori, lo sdoppiamento
bilaterale della faccetta del calcagno e l'os trigonum al talo sinistro.
A una lieve artrosi possono essere ricondotti il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del
tubercolo su quattro coste destre e due sinistre.
Il soggetto presenta alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare
della clavicola (grado 2 a destra e grado 1 a sinistra), entesopatia del muscolo brachiale di
entrambe le ulne (grado 2), entesopatia del muscolo deltoideo dell'omero sinistro (grado 2),
entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo di
entrambe le tibie (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano sinistra
ed entesopatia del tendine d'Achille sul calcagno destro e sinistro (grado 2).
A livello dentario, si è rilevata usura lieve/media dello smalto e carie al secondo molare
superiore destro.
LV.FR.07-II Tb 45
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 35-44 anni, alto 167 cm circa.
Sul cranio, sono stati riscontrati un osso lambdoideo, foro sovraorbitale destro e sinistro,
eversione goniale destra, foro occipitale e foro frontale sul tavolato endocranico. Sono, inoltre,
presenti una faccetta di Poirier su ognuno dei due femori, la placca del terzo trocantere al femore
destro, vastus notch alla patella sinistra, sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e del
talo sinistro e os trigonum destro e sinistro.
Il soggetto presenta spina bifida occulta agli ultimi due segmenti del sacro. Tale patologia
consiste in una malformazione dell'osso in questione che porta all’incompleta fusione di uno o
due archi neurali posteriori, senza che ciò comporti la protrusione del midollo. La spina bifida
occulta è pienamente asintomatica, e quindi non preclude lo svolgimento di una vita regolare.
A una lieve artrosi possono essere ricondotti la macroporosità degli acetaboli, l'osteoproduzione
all'epifisi sternale di sei coste sinistre e una destra, il lipping del tubercolo su tre coste sinistre e
l'osteoproduzione su una falange del piede destro.
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della
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clavicola destra (grado 2 e grado 3a), entesopatia del muscolo brachiale del radio destro (grado
2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia della linea aspera
del femore destro e sinistro (grado 2) e della linea glutea del femore sinistro (grado 2),
entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su
tre falangi della mano destra e quattro della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine
d'Achille del calcagno (grado 2).
A livello dentario, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto, tartaro mediamente diffuso
ed edentulia del primo molare superiore destro. È presente anche ipoplasia dello smalto, in base
alla quale è stato calcolato un episodio di stress a 8 anni.
Il soggetto presenta alcuni fenomeni infiammatori aspecifici: periostite diffusa con ispessimento
osseo della tibia destra, periostite all'epifisi distale della tibia sinistra e di entrambe le fibule.
Infine, è stata rilevata un'osteoproliferazione al corpo del talo sinistro.
2. Qualità: fragile; quantità: scarsa.
L'individuo è un maschio. Non è stato possibile ottenere una stadiazione precisa dell'età, in
quanto la superficie auricolare dell'ileo, utile per la diagnosi, era molto rovinata, ma si è
ipotizzata comunque superiore ai 40 anni, in quanto non vi è più traccia di billowing.
A causa della frammentarietà delle ossa lunghe, non è stato possibile calcolare la statura.
Il soggetto presenta la placca del terzo trocantere al femore sinistro.
Passando alla patologie, è stata riscontrata entesopatia della linea aspera (grado 2) e della linea
glutea (grado 2) al femore sinistro.
All'interno della sepoltura sono state rinvenute ossa animali, cinque frammenti di ceramica
comune e tre frammenti di ceramica con decorazione a rotella.
LV.FR.07-II Tb 48
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 159 cm circa.
Sul cranio, sono stati riscontrati foro parietale sinistro, foro mastoideo destro e sinistro, foro
occipitale e granulazione del Pacchioni su entrambi i parietali in prossimità della sutura sagittale
e sul frontale in prossimità della linea frontale. Inoltre, sono presenti squatting facet mediale
della tibia destra e sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni e i tali.
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La colonna, rinvenuta quasi per intero benché in stato frammentario, presenta lipping
dell'articolazione del dente dell'epistrofeo e delle faccette di una vertebra toracica, macroporosità
del corpo di una vertebra cervicale e di due lombari, becchi osteofitici sul corpo di tre vertebre
lombari e schiacciamento in senso supero-inferiore del corpo di due vertebre toraciche, tutti
riconducibili a degenerazioni artrosiche. Alla medesima patologia possono essere ricondotti il
lipping e la macroporosità della fovea capitis e il lipping del grande e del piccolo trocantere di
entrambi i femori, i becchi osteofitici del corpo e il lipping delle faccette del primo segmento del
sacro, la formazione di un reticolo all'interno degli acetaboli, l'osteolisi della superficie
semilunare dell'ileo destro e sinistro, il lipping del tubercolo di due coste destre e una sinistra e
la macroporosità in prossimità dei condili occipitali.
Passando alle entesopatie, sono state riscontrate: entesopatia bilaterale del muscolo brachiale
dell'omero (grado 2), entesopatia del muscolo pettorale dell'omero sinistro (grado 3), entesopatia
del muscolo brachiale del radio (grado 2)e dell'ulna sinistri (grado 2), entesopatia bilaterale della
linea aspera (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore destro e sinistro (grado 2),
entesopatia della linea glutea del femore destro (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo
soleo della tibia (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su due falangi della mano destra.
A livello dentario, il soggetto presenta usura lieve/media dello smalto, tartaro su un solo dente e
diffusa edentulia. Sono state, inoltre, rinvenute carie al secondo premolare e al primo molare
superiori sinistri e un ascesso al primo premolare inferiore sinistro.
Infine, è da segnalare la presenza di un foro fisiologico sul trapezoide destro.
LV.FR.07-II Tb 49
Presenza di un numero minimo di due individui.
Qualità: conservato; quantità: scarsa.
All'interno della tomba erano presenti solo due cranii, una tibia sinistra, una fibula sinistra e
un'epifisi distale di femore sinistro. I cranii sono stati identificati come cranio 1 e cranio 2. Non
è stato possibile attribuire la parte di arto inferiore rinvenuta ad uno specifico cranio tra i due
presenti, anche se per morfologia è probabile sia da attribuire al cranio 2.
L'arto inferiore appartiene a un soggetto subadulto, di cui non è stato possibile ipotizzare il sesso
a causa della mancanza di elementi. L'età è stata calcolata intorno ai 15-18 anni nel caso di un
individuo maschio e ai 14-16 anni nel caso di una femmina.
Il cranio 1, invece, è stato ipotizzato come appartenente a un individuo di possibile sesso
maschile per via di alcuni elementi: l'arcata zigomatica che sfiocca oltre il meato acustico, i
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processi mastoidei grandi e verticalizzati e la cresta nucale marcata. Non è stato, invece,
possibile calcolare l'età del soggetto a causa della mancanza dei distretti utili per la diagnosi.
Per quanto riguarda il cranio 2, non si è potuto stabilire né l'età del soggetto né il sesso.
Il cranio 2 presenta metopismo e foro parietale destro e sinistro. Su entrambi i cranii è stata
riscontrata granulazione del Pacchioni, in prossimità della sutura sagittale sul cranio 1 e in
prossimità della stessa sutura e della sutura metopica del frontale sul cranio 2. Inoltre, la tibia
presenta una squatting facet mediale.
È stata, infine, riscontrata l'entesopatia del muscolo soleo della tibia (grado 3b).
LV.FR.07-II Tb 50
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: parziale.
L'individuo è una femmina di 40-44 anni, alta 165 cm circa.
Il soggetto presenta granulazione del Pacchioni al parietale destro in prossimità della sutura
coronale, squatting facet mediale alla tibia sinistra e sdoppiamento della faccetta di entrambi i
calcagni e del talo sinistro.
La colonna, rinvenuta per due terzi, presenta noduli di Schmorl su otto vertebre toraciche e
cinque lombari e marcato rimodellamento del disco con punti di osteoproliferazione sul corpo di
due lombari, riconducibili a degenerazioni artrosiche. Alla stessa patologia possono essere
ricondotti anche il lipping e la macroporosità della fovea capitis dei femori e la macroporosità
degli acetaboli con formazione di un reticolo.
Il soggetto presenta entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea del
femore (grado 2), entesopatia del muscolo soleo della tibia sinistra (grado 2) ed entesopatia del
tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2).
Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto, presenza di tartaro
ed edentulia del primo molare inferiore sinistro.
LV.FR.07-II Tb 51
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L' individuo è un subadulto di 13-16 anni.
Essendo un subadulto, non è stato possibile determinarne il sesso con certezza. Alcuni caratteri,
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però, ci inducono a ipotizzare che si tratti di un possibile maschio: la stretta incisura ischiatica,
l'assenza di solco preauricolare e l'arco composto singolo per quanto riguarda il bacino; l'arcata
zigomatica che prosegue oltre il meato acustico esterno, la mandibola robusta e squadrata e la
presenza di eversione goniale per il cranio; il diametro maschile della testa del femore.
Sul cranio, sono presenti foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro ed eversione
goniale bilaterale. Sono, inoltre, stati riscontrati foro trasverso sinistro bipartito su una vertebra
cervicale, sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e di entrambi i tali e os trigonum
destro e sinistro.
Il soggetto presenta lievi degenerazioni artrosiche allo scheletro, in particolare la macroporosità
delle faccette su una vertebra cervicale e il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del
tubercolo su cinque coste destre e una sinistra.
È stata riscontrata cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata
del tetto delle orbite. Tale alterazione può essere relazionata a stati di anemia, ovvero mancanza
di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze vitaminiche.
È da segnalare la presenza di alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare
(grado 2 e grado 3b) e del muscolo trapezio di entrambe le clavicole (grado 2), entesopatia
bilaterale del muscolo grande pettorale dell'omero (grado 3b) ed entesopatia della linea aspera di
entrambi femori (grado 2). L'entesopatia del legamento costoclavicolare è di solito indicativa di
soggetti che piegano abitualmente le spalle in avanti nell’atto di sollevare dei carichi e
trasportarli. Tale dato è particolarmente interessante considerando che l'individuo è un subadulto,
e per questo è verosimile che fosse attivamente impegnato in un lavoro pesante, nonostante la
sua giovane età.
A livello dentario, è stata rilevata usura per lo più lieve dello smalto e tartaro diffuso soprattutto
a livello mandibolare. È presente, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati
calcolati quattro episodi di stress avvenuti a 5anni, 7 anni, 8,5 anni e 9 anni.
Infine, è stata riscontrata periostite, lieve alla diafisi della tibia destra e della fibula sinistra e
forte alla diafisi della tibia sinistra.
LV.FR.07-II Tb 52
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è una femmina, di cui però non è stato possibile stimare l'età né la statura a causa
della scarsità dei resti rinvenuti.
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Il soggetto presenta foro infraorbitale accessorio destro e granulazione del Pacchioni sul
frontale.
A livello dentario, è stata riscontrata usura medio/grave dello smalto ed edentulia dei due primi
incisivi superiori, del secondo incisivo superiore sinistro e del canino e del primo premolare
superiore destro. Inoltre, la radice del secondo premolare superiore destro risulta piegata in
senso mesiale.
LV.FR.07-II Tb 53
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L' individuo è un subadulto, di cui non è stato possibile ipotizzare il sesso a causa della
mancanza di elementi. L'età è stata calcolata tra i 12 e i 20 anni se fosse un maschio e tra i 12 e i
18 anni nel caso di una femmina.
Il soggetto presenta entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (grado 3b) e una lieve
periostite alla diafisi della stessa tibia.
LV.FR.07-II Tb 54A
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è un maschio, di cui però non è stato possibile stimare l'età né la statura a causa della
scarsità dei resti rinvenuti.
A livello dentario è stata riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati calcolati
due episodi di stress avvenuti a 9 e a 10 anni, usura di grado lieve/medio e tartaro.
LV.FR.07-II Tb 54B
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un subadulto di 14-16 anni.
Essendo un subadulto, non è possibile determinarne il sesso con sicurezza. Alcuni caratteri, però,
ci inducono ad ipotizzare che si tratti di un possibile maschio: stretta incisura ischiatica, solco
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preauricolare assente, arco ventrale assente ed arco composto singolo per quanto concerne il
bacino; passando al cranio, presenta arcate sopraccigliari marcate, arcata zigomatica che procede
oltre il meato acustico esterno, processi mastoidei verticalizzati e mandibola robusta; infine, la
testa femorale ha diametro maschile.
Data la completa fusione dell'omero sinistro, è stato possibile calcolare la statura del soggetto in
166 cm circa.
Sul cranio, sono stati individuati metopismo, ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra e
foro sovraorbitale destro e sinistro. È presente, inoltre, os trigonum al talo sinistro.
Sulla colonna, presente quasi per intero, sono stati riscontrati noduli di Schmorl a cinque
vertebre toraciche, riconducibili a degenerazione artrosica; alla stessa patologia si può ricondurre
il lipping del tubercolo di una costa destra. Tale dato è di particolare interesse in quanto
l'individuo è un subadulto, e di conseguenza l'artrosi non può essere ricondotta a cause
fisiologiche. Si può, quindi, presumere lo svolgimento da parte del soggetto, di un lavoro
pesante, che abbia portato ad una precoce usura delle articolazioni della schiena, come il
frequente sollevamento di carichi.
Il soggetto presenta anche solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b), che solitamente si
riscontra in individui che piegano le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico degli oggetti
pesanti e trasportarli. Come per l'artrosi, la presenza di tale lesione, molto accentuata, assume
maggior rilievo se si ricorda che l'individuo è un adolescente: infatti, si rafforza l'ipotesi che già
in giovane età il soggetto avesse svolto ripetutamente attività usuranti.
Fig. 32: LV.FR.07-II (possibile maschio, 14-16 anni): solco costoclavicolare (grado 3b) alla clavicola destra
É stata rinvenuta cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità più o meno accentuata del
tetto delle orbite, dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a
carenze vitaminiche.
A livello dentario, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto, carie al primo molare
inferiore destro e ad entrambi i secondi premolari inferiori. Vi è edentulia del primo molare
101
inferiore sinistro, forse da ricondurre ad una carie non curata, la quale ha portato alla perdita
intra-vitam del dente.
2. Qualità: fragile; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da un parietale sinistro non completo.
LV.FR.07-II Tb 55A
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: parziale.
L'individuo è un maschio di 30-34 anni, alto 166 cm circa.
L'individuo presenta alcune entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b), entesopatia
del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo pronatore rotondo
dell'ulna sinistra (grado 2) ed entesopatia del muscolo grande gluteo del femore sinistro (grado
2). In particolare, il solco costoclavicolare solitamente si riscontra in individui che piegano
abitualmente le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico oggetti pesanti e trasportarli.
LV.FR.07-II Tb 55B
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di età compresa tra i 49 e i 73 anni, alto 164 cm circa.
Sul cranio si è riscontrato un foro zigomatico facciale destro. Entrambi i calcagni e i tali
presentano sdoppiamento della faccetta.
Il soggetto presenta lipping al corpo di una vertebra toracica e all'epifisi distale del primo
metatarsale destro, dovuti probabilmente a lievi degenerazioni artrosiche, e alcune entesopatie:
entesopatia del legamento costoclavicolare destro (grado 3b litico) e sinistro (grado 3
osteoproduttivo), dovuta al piegamento ripetuto delle spalle in avanti per prendere in carico degli
oggetti pesanti e trasportarli, placca del terzo trocantere in entrambi i femori, ed entesopatia del
tendine d'Achille bilaterale (grado 2), causata da una ripetuta iperflessione della pianta, dalla
deambulazione su superfici dure o su terreni sconnessi o dalla posizione di equilibrio assunta in
condizioni instabili.
Il soggetto presenta, infine, usura dentaria media/grave e tartaro.
102
2. Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da un uncinato sinistro, un terzo metatarsale destro e un quinto
metatarsale sinistro, da attribuirsi probabilmente alla tomba 55A, anche se non vi sono
sufficienti elementi per confermare con sicurezza l'ipotesi.
LV.FR.07-II Tb 59
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 160 cm circa.
Entrambi gli omeri presentano l'apertura septale, carattere legato a fattori occupazionali, due
vertebre cervicali hanno il foro trasverso sinistro bipartito ed entrambi i calcagni presentano
sdoppiamento della faccetta.
Il soggetto presenta sei osteomi sulla faccia endocranica del frontale in prossimità della pars
orbitalis sinistra, di forma ovalare, di probabile origine neoplastica, e osteoartrosi
all'articolazione tra acetabolo sinistro e femore sinistro, con produzione di becchi osteofitici,
macroporosità ed eburneazione di entrambe le superfici.
Si è riscontrata inoltre ipoplasia dello smalto dei denti, dovuta a carenze alimentari in giovane
età, in base alla quale si sono calcolati quattro episodi di stress avvenuti a 5 anni, 5.5 anni, 8 anni
e 9 anni; i denti presentano, inoltre, usura per lo più di grado medio e tartaro diffuso.
L'individuo presenta, infine, entesopatia bilaterale del muscolo bicipite del radio (grado 2),
riscontrata di solito in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati.
Fig. 33: LV.FR.07-II Tb 59 (femmina, 45-49 anni): osteomi sul tavolato endocranico dell'osso frontale (frecce)
103
LV.FR.07-II Tb 60
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 35-56 anni, alto 167 cm circa.
Il soggetto presenta eversione goniale destra.
La colonna, rinvenuta per circa due terzi, presenta noduli di Schmorl su tre vertebre toraciche,
riconducibili a degenerazioni artrosiche, così come l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo
su due coste destre e una sinistra.
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale della linea aspera e del muscolo
vasto mediale del femore (grado 2), entesopatia del muscolo flessore lungo delle dita della tibia
destra (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2),
entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale
del radio destro (grado 2), entesopatia del legamento costoclavicolare della clavicola destra
(grado 2), entesopatia bilaterale del legamento patellare della patella (grado 2), entesopatia
bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su sei
falangi della mano destra e su quattro falangi della mano sinistra.
A livello dentario, il soggetto presenta usura per lo più media dello smalto e tartaro diffuso
soprattutto a livello mandibolare. Si è riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quali sono
stati calcolati quattro episodi di carenza alimentare, a 7,5 anni, 8 anni, 8,5 anni e 9 anni.
Infine, a livello del terzo distale della diafisi della tibia destra è presente una lieve periostite.
All'interno della sepoltura sono state rinvenute anche ossa animali.
LV.FR.07-II Tb 61
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di più di 60 anni, alto 165 cm circa.
Si è riscontrata la presenza di una faccetta di Poirier su entrambi i femori, solitamente causata
dalla flessione ed abduzione estrema di tale osso, la quale produce un contatto tra il collo dello
stesso e il bordo della cavità acetabolare, e di squatting facets mediale su entrambe le tibie,
riconducibili a uno stress dovuto all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata.
La colonna vertebrale, presente quasi per intero, presenta alcune degenerazioni artrosiche:
noduli di Schmorl su quattro vertebre toraciche e tre lombari e becchi osteofitici sul corpo di tre
104
vertebre toraciche e una lombare. Sempre ad artrosi può essere ricondotto il lipping e la
macroporosità diffusi sullo scheletro, al sacro, all'acetabolo, al radio destro, a cinque coste destre
e otto sinistre e a varie ossa di mani e piedi.
Il soggetto presenta anche varie entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale delle clavicole
(grado 3b), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro (grado 2), entesopatia del
muscolo brachiale del radio destro (grado 2), entesopatia della linea aspera (grado 2), del
muscolo grande adduttore (grado 2) e del legamento ileo-femorale (grado 2) di entrambi i
femori, entesopatia del legamento patellare di entrambe le patelle (grado 2), entesopatia del
muscolo flessore su sei falangi della mano destra e cinque della mano sinistra, entesopatia
bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) e sperone mediale del calcagno destro
(grado 2). Si ricorda, in particolare, che il solco costoclavicolare è dovuto a un movimento
rotatorio dell'arto superiore, e che può essere indicativo di uno stress generalizzato delle braccia,
dovuto al piegamento delle spalle in avanti mentre ci si flette e si sollevano carichi pesanti.
A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto per lo più media, edentulia del secondo
molare superiore destro, del primo e secondo molare inferiore bilaterale e del secondo molare
inferiore destro.
Sono state rinvenute, infine, varie e diffuse infiammazioni periostitiche forti su entrambe le
diafisi delle tibie e delle fibule e lievi alla cresta iliaca anteriore delle ossa innominate.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche del materiale botanico posto in prossimità del
cranio dell'individuo.
LV.FR.07-II Tb 65
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: parziale.
L'individuo è un maschio di 35-39 anni, alto 166 cm circa.
Sono state riscontrate eversione goniale destra e sinistra, placca del terzo trocantere al femore
destro e vastus notch ad entrambe le patelle.
La colonna, rinvenuta per circa due quarti, presenta varie degenerazioni riconducibili ad artrosi:
noduli di Schmorl su tre vertebre toraciche e cinque lombari; lipping delle faccette su due
vertebre toraciche e cinque frammenti di arco neurale; macroporosità delle faccette di tre
frammenti di arco neurale; osteoproduzione in prossimità delle faccette su un frammento di arco
neurale. Alla stessa patologia, possono essere ricondotti altri segni diffusi sullo scheletro: il
lipping dell'epifisi distale degli omeri e del piccolo trocantere del femore destro,
105
l'osteoproduzione al centro dell'olecrano di entrambe le ulne, la macroporosità con formazione di
un reticolo all'interno dell'acetabolo destro e sinistro, il lipping del tubercolo su cinque coste
destre e tre sinistre e l'osteoproduzione in prossimità dello stesso su cinque coste destre.
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo miloioideo della
mandibola (grado 3), entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare (grado 2) e del
muscolo deltoideo (grado 2) della clavicola, entesopatia del legamento conoide della clavicola
sinistra (grado 2), entesopatia del muscolo trapezio della clavicola destra (grado 2), entesopatia
bilaterale del muscolo brachiale dell'omero (grado 2) e del muscolo grande pettorale dell'omero
destro (grado 2), entesopatia del muscolo brachiale di entrambi i radii (grado 2) e le ulne (grado
2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2), della linea glutea (grado 2) e del muscolo
grande adduttore (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo quadricipite della tibia destra e
sinistra (grado 3), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano destra e quattro
della mano sinistra, entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) e sperone
del processo mediale del calcagno destro (grado 2).
A livello dentario, il soggetto presenta usura media dello smalto, tartaro su un unico elemento ed
edentulia del primo e del terzo molare inferiore destro.
È stata rinvenuta una lieve periostite all'epifisi distale di entrambe le tibie, alla diafisi della tibia
destra e al terzo distale della fibula destra.
LV.FR.07-II Tb 71
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 40-44 anni.
A causa della frammentarietà delle ossa lunghe, non è stato possibile calcolare la statura.
Il soggetto presenta foro parietale sinistro, torus palatino ed os trigonum bilaterale.
Il rachide, presente per tre quarti, presenta osteoproduzione in prossimità delle faccette su tre
vertebre toraciche, riconducibile ad artrosi; alla stessa patologia possono essere ricondotti la
macroporosità e il lipping della fovea capitis di entrambi i femori e il lipping della testa del solo
femore sinistro.
Sono state riscontrate alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della
clavicola destra (grado 1) e del muscolo deltoideo di entrambe le clavicole (grado 2), entesopatia
del muscolo pronatore quadrato dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo
soleo della tibia (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su cinque falangi della mano
106
destra e sette della mano sinistra.
Passando alla dentizione, è presente usura per lo più media dello smalto, tartaro diffuso
soprattutto a livello mandibolare e varie carie, ai primi due molari e al canino e al primo
premolare superiori destri, e al secondo molare inferiore sinistro. È stata rilevata, inoltre,
l'agenesia del secondo incisivo superiore destro, caratteristica che si riscontra di solito nei
caucasoidi. Vi è ipoplasia dello smalto, in base a cui sono stati calcolati quattro episodi di stress,
a 4 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni.
Da segnalare, infine, è una lieve periostite in prossimità della tuberosità tibiale destra e sulla
diafisi della tibia sinistra, causata da un'infiammazione aspecifica.
LV.FR.07-II Tb 72
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 35-44 anni, alta 147 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra e
granulazione del Pacchioni sul parietale sinistro in prossimità della sutura coronale e sagittale; è
stato rilevato, inoltre, lo sdoppiamento della faccetta di entrambi i calcagni.
La colonna vertebrale, rinvenuta per circa tre quarti, presenta un nodulo di Schmorl su una
vertebra lombare, riconducibile a una lieve artrosi, così come lo è la macroporosità della fovea
capitis di entrambi i femori.
Passando alle entesopatie, sullo scheletro sono state rinvenute: entesopatia del legamento
costoclavicolare della clavicola sinistra (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del calcagno
sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano destra ed
entesopatia bilaterale del muscolo peroneo lungo della fibula (grado 2).
A livello dentario, l'individuo presenta usura dello smalto lieve/media e tartaro diffuso a livello
mandibolare. É stata riscontrata, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati
calcolati cinque episodi di stress, a 5 anni, 6 anni, 7 anni, 8 anni e 9 anni.
LV.FR.07-II Tb 73
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 35-39 anni, alto 156 cm circa.
107
Sul cranio, sono presenti foro parietale destro e granulazione del Pacchioni su entrambi i
parietali in prossimità della sutura sagittale e sul frontale in prossimità della sutura coronale
centrale e sulla cresta frontale. Inoltre, sono state riscontrate sdoppiamento della faccetta
dell'atlante, placca del terzo trocantere su entrambi i femori, vastus notch alla patella destra e
sinistra e squatting facets mediali su entrambe le tibie.
Il rachide, rinvenuto quasi per intero, presenta lipping e macroporosità delle faccette, a volte con
osteoproduzione in prossimità delle stesse, su quattro vertebre toraciche, una lombare, tre
frammenti di arco neurale e sul primo segmento di sacro, e noduli di Schmorl su quattro vertebre
toraciche, tutti riconducibili a degenerazioni artrosiche. Alla stessa patologia possono essere
ricondotti il lipping della fovea capitis di entrambi e femori e la macroporosità degli acetaboli, il
lipping a una falange della mano destra e a tre della mano sinistra, il lipping del tubercolo e
l'osteoproduzione nelle sue prossimità su quattro coste destre e tre sinistre, il lipping dell'epifisi
sternale su una costa destra, l'osteolisi in prossimità del tubercolo su una costa sinistra.
Sono state riscontrate alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare
della clavicola (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado
2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2),
entesopatia della linea aspera dei femori (grado 2), entesopatia del muscolo soleo della tibia
destra (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su tre falangi della mano destra e otto
falangi della mano sinistra.
Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura per lo più media dello smalto, tartaro diffuso
ed edentulia del primo incisivo superiore destro e sinistro, del secondo superiore destro e del
canino superiore sinistro, del primo e del secondo premolare inferiori destri e del primo e del
secondo molare inferiori sinistri. Sono, inoltre, stati riscontrati due ascessi, uno al canino e al
primo premolare superiori sinistri e uno ai due premolari inferiori destri. La perdita dei denti in
loro corrispondenza è dovuta con ogni probabilità al progredire dell'infezione.
L'individuo presenta, infine, una lieve periostite alla diafisi della tibia e della fibula sinistre,
riconducibili a un fenomeno infiammatorio aspecifico, e una lieve osteofitosi auricolare al
temporale destro e sinistro, la cui eziologia può essere legata a fenomeni infiammatori
dell’orecchio esterno, come ad esempio l’otite.
È da segnalare, infine, l'osteoproliferazione sul margine interno di una costa sinistra e una destra.
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Fig. 34: LV.FR.07-II Tb 73 (femmina, 35-39 anni): osteofitosi auricolare sul temporale destro (frecce)
LV.FR.07-II Tb 74
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 45-49 anni, alta 152 cm circa.
Sul cranio è stata riscontrata eversione goniale sinistra; il soggetto presenta, inoltre, sperone
sovracondilare dell'omero sinistro, squatting facet mediale alla tibia destra e sdoppiamento della
faccetta del calcagno sinistro.
La colonna vertebrale, rinvenuta per circa tre quarti pur se molto frammentaria, presenta
macroporosità e becchi osteofitici su una vertebra cervicale, riconducibili a una lieve artrosi,
così come lo è il lieve lipping rinvenuto a una falange della mano sinistra e ad entrambi i primi
metacarpali.
Passando alle entesopatie, sullo scheletro sono state rinvenute: entesopatia del legamento
costoclavicolare della clavicola destra (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale (grado
2) e del muscolo brachioradiale (grado 2) dell'omero sinistro, entesopatia bilaterale del muscolo
brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2),
entesopatia del muscolo soleo della tibia destra (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del
calcagno destro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su sette falangi della mano sinistra
e tre falangi della mano destra.
A livello dentario, l'individuo presenta usura sia lieve che media e grave dello smalto, ed
edentulia di entrambi i secondi premolari e i primi due molari e del terzo molare sinistro. É stata
riscontrata, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale è stato calcolato un episodio di
109
stress a 7,5 anni.
LV.FR.07-II Tb 77
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 175 cm circa.
Sul cranio, sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro
sovraorbitale sinistro, foro parietale destro e sinistro, foro zigomatico-facciale destro e sinistro,
eversione goniale destra e sinistra e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura
sagittale anteriore. Inoltre, sono presenti sdoppiamento della faccetta dell'atlante, foro trasverso
destro di due vertebre cervicali bipartito, squatting facet laterale alla tibia sinistra e os trigonum
al talo sinistro.
Il rachide, presente per intero, reca vari segni di degenerazioni riconducibili ad artrosi: lipping
della faccetta anteriore dell'atlante e del dente dell'epistrofeo; lipping del corpo di tre vertebre
cervicali e delle faccette di due toraciche e del sacro; macroporosità del corpo di due vertebre
cervicali; osteoproliferazione sul corpo di due vertebre toraciche; noduli di Schmorl su sei
vertebre toraciche, cinque lombari e sul primo segmento del sacro. Sempre a degenerazioni
artrosiche possono essere ricondotti il lipping dell'articolazione per il capitello radiale sull'ulna
destra, la macroporosità della fovea capitis del femore destro e dell'acetabolo destro e sinistro,
l'osteolisi della superficie semilunare dell'acetabolo destro e la depressione bilaterale della
tuberosità ischiatica dell'osso innominato.
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare
della clavicola (grado 2), entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro e sinistro
(grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale dell'ulna (grado 2), entesopatia del
muscolo brachiale del radio destro (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore
(grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia bilaterale del
legamento patellare della patella (grado 3 a destra e grado 2 a sinistra) ed entesopatia del
muscolo flessore su tre falangi della mano destra e sei falangi della mano sinistra.
A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più media/grave dello smalto, tartaro diffuso
soprattutto alla mandibola ed edentulia del primo molare superiore destro e sinistro.
Inoltre, si è riscontrata una lieve periostite diffusa lungo la diafisi della tibia e della fibula
sinistre, riconducibili a fenomeni infiammatori aspecifici.
Per concludere, è presente un'osteoproduzione al terzo acromiale di entrambe le clavicole.
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LV.FR.07-II Tb 79
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 50-59 anni, alta 153 cm ca.
Sul cranio si sono riscontrati foro parietale destro e sinistro e foro sovraorbitale destro e sinistro.
L'individuo presenta, inoltre, granulazione del Pacchioni sulla faccia endocranica dei parietali in
prossimità della sutura sagittale e una piccola area di forma ovale e colore verde al terzo distale
dell'omero destro, dovuta al contatto con oggetti metallici.
Sono stati riscontrati vari segni artrosici: noduli di Schmorl su una vertebra toracica e una
lombare, becchi osteofitici, macroporosità diffusa sul corpo di due vertebre cervicali, lipping a
una falange distale del piede destro, una mediale del piede sinistro e una distale della mano
destra, osteoproliferazione in prossimità dei tubercoli di 5 coste sinistre e 3 coste destre.
Sono state riscontrare inoltre alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del muscolo deltoide
dell'omero (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore (grado 2), entesopatia
del muscolo brachiale del radio sinistro (grado 2) e dell'ulna sinistra (grado 2), entesopatia del
muscolo soleo della tibia destra (grado 2) ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del
calcagno (grado 2).
A livello dentario, il soggetto presenta usura grave dello smalto e diffusa edentulia.
Si è riscontrata un'osteoproliferazione alla tuberosità ischiatica sinistra di causa non meglio
riconoscibile.
2. Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da due frammenti ossei non meglio riconoscibili.
LV.FR.07-II Tb 80
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: fragile; quantità: scarsa.
Si tratta di un possibile maschio, in base all'arcata zigomatica che procede oltre il meato acustico
e ai processi mastoidei verticalizzati, ma data la scarsità dei resti rinvenuti, non è stato possibile
stabilire l'età o la statura dell'individuo.
111
Il soggetto presenta foro zigomatico-facciale destro e granulazione del Pacchioni sui parietali in
prossimità della sutura sagittale.
É stata riscontrata una lieve cribra parietalia e usura lieve dello smalto dell'unico dente
rinvenuto.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un frammento di ceramica comune.
LV.FR.07-II Tb 81
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 166 cm circa.
Sul cranio, il soggetto presenta eversione goniale destra, foro zigomatico facciale destro e
granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale. Sono state riscontrate, inoltre,
squatting facets mediali a entrambe le tibie, sdoppiamento della faccetta del calcagno destro e
sinistro, os trigonum bilaterale e depressione della superficie mediale dei tali.
Sono presenti due traumi ante-mortem a livello del cranio: una depressione lungo la linea
sagittale in prossimità del lambda e una di forma ovale a livello della bozza parietale sinistra.
Sullo scheletro sono stati rivenuti segni di artrosi: all'olecrano di entrambe le ulne, alla fovea
capitis del femore sinistro e alla testa del femore destro, a entrambi gli acetaboli, al talo e al
secondo cuneiforme destro e sinistro e al tubercolo di una costa destra e una sinistra.
Fig. 35: LV.FR.07-II Tb 81 (maschio, 45-49 anni): a) depressione a livello della bozza parietale sinistra (frecce),
indicante un trauma ante-mortem; b) rimodellamento a livello della sutura sagittale sul tavolato endocranico
(frecce), segno di un trauma ante-mortem
Sono state riscontrate varie entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare
della clavicola (grado 2 a destra, grado 2 e grado 1 a sinistra), entesopatia del muscolo grande
112
pettorale di entrambi gli omero (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo brachiale (grado 2)
e del muscolo tricipite dell'ulna (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera del femore
(grado 2) ed entesopatia della linea glutea (grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore
sinistro (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su quattro falangi della mano destra e sette
falangi della mano sinistra ed entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2).
Si ricorda, in particolare, che l'associazione tra l'ipertrofia del muscolo brachiale dell'ulna, il
muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa di una condizione di stress
legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza contro un peso portato con
gli avambracci piegati.
A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più media dello smalto, tartaro poco diffuso ed
edentulia del primo premolare superiore, dei tre molari inferiori destri e degli ultimi due molari
inferiori sinistri. Sono presenti alcune carie, al secondo e terzo molare superiore destro e sinistro
e ai premolari inferiori sinistri. É stata rivenuta, inoltre, ipoplasia dello smalto, in base alla quale
sono stati calcolati sei episodi di stress, a 4,5 anni, 5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni e 10 anni.
Il soggetto presenta un lieve pitting diffuso all'occipitale e in prossimità del meato acustico
esterno destro e sinistro, e una lieve periostite alla diafisi della tibia destra e delle fibule, dovuti
entrambi e fenomeni infiammatori aspecifici.
Da segnalare infine è l'assenza dell'uncino delll'osso uncinato della mano destra, forse in seguito
a rimodellamento.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
LV.FR.07-II Tb 82A
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è un maschio di 35-39 anni.
Data la scarsità dei resti rinvenuti, non è stato possibile stabilirne la statura.
All'interno della sepoltura è stato rinvenuto anche un osso animale.
LV.FR.07-II Tb 82B
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 35-39 anni, alto 169 cm circa.
113
Sul cranio, sono state riscontrate ossa wormiane alla sutura lambdoidea sinistra, foro parietale
destro e sinistro e ponte posteriore dell'atlante. Entrambi i femori presentano la placca del terzo
trocantere, e il solo femore destro presenta anche una faccetta di Poirier, causata dall'estrema
flessione e abduzione del femore che produce un contatto tra il collo di tale osso e il bordo della
cavità acetabolare. Sia la tibia destra che la sinistra presentano squatting facets mediali,
riconducibili all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata, e su entrambi i calcagni è
stato rinvenuto lo sdoppiamento della faccetta.
La colonna è stata rinvenuta per due terzi e si è riscontrato lipping sul corpo di tre vertebre
cervicali e osteoproliferazione, macroporosità e becchi osteofitici sul corpo di altre due vertebre
cervicali, dovuti a degenerazioni artrosiche. Il dato è di particolare interesse in quanto
l'individuo è giovane e l'artrosi non può essere ricondotta a cause prettamente fisiologiche, bensì
può essere ricondotta ad un'usura delle articolazioni della schiena, causata da attività quali il
sollevamento frequente di carichi pesanti.
Si sono riscontrate, inoltre, varie entesopatie: solco costoclavicolare bilaterale (grado 3b),
entesopatia del muscolo grande pettorale dell'omero destro e sinistro (grado 2), entesopatia del
muscolo brachiale bilaterale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado 2), entesopatia del muscolo
soleo e del muscolo quadricipite della tibia destra e sinistra (grado 2) ed entesopatia della linea
aspera del femore destro e sinistro (grado 2). In particolare, l'associazione tra l'ipertrofia del
muscolo brachiale dell'ulna, il muscolo grande pettorale dell'omero e la linea aspera è indicativa
di una condizione di stress legata al frequente sollevamento di oggetti da terra e alla resistenza
contro un peso portato con gli avambracci piegati. Unendo questo dato con quanto visto per
l'artrosi, siamo portati a pensare allo svolgimento di un lavoro usurante da parte del soggetto.
Per quanto riguarda la dentizione, si è riscontrata usura dello smalto media/grave e presenza di
tartaro.
Vi sono, inoltre, segni di osteoproliferazione al terzo prossimale di entrambe le fibule, in
particolare nella sinistra legati anche ad un ispessimento dell'osso, la cui causa è da ricondurre a
un fenomeno infiammatorio aspecifico.
LV.FR.07-II Tb 84
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: fragile; quantità: parziale.
A causa della scarsità dei frammenti, non è stato possibile determinare con sicurezza il sesso
dell'individuo. Alcuni caratteri, però, ci inducono a ipotizzare che si tratti di un possibile
114
maschio: i processi mastoidei grandi e verticalizzati, la cresta nucale marcata, la mandibola
squadrata e l'eversione goniale.
Sempre a causa della frammentarietà dei resti rinvenuti, non è stato possibile effettuare una
diagnosi di età del soggetto; l'unico dato certo è che si tratta di un adulto.
Lo stesso discorso vale per la statura, non calcolabile per la mancanza di ossa lunghe complete.
L'individuo presenta eversione goniale destra e sinistra, granulazione del Pacchioni in prossimità
della sutura sagittale, squatting facets mediali alla tibia destra e sinistra, riconducibili a uno
stress dovuto all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata, e sdoppiamento della faccetta
sia dei due calcagni che del talo sinistro.
A una degenerazione artrosica può essere ricondotta l'osteoproliferazione in prossimità del
tubercolo di una costa destra.
Sono state riscontrate alcune entesopatie: entesopatia del legamento costoclavicolare della
clavicola sinistra (grado 3b), entesopatia del muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2),
entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2) ed entesopatia del muscolo
flessore lungo del pollice del solo radio destro (grado 2), entesopatia della linea aspera del
femore destro (grado 2), entesopatia del tendine d'Achille del calcagno sinistro (grado 2) ed
entesopatia del muscolo flessore su una falange della mano destra e tre falangi della mano
sinistra. Si ricorda in particolare che l'entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio è
spesso riscontrata in individui che portano carichi pesanti con i gomiti piegati.
A livello dentario, è presente usura lieve/media dello smalto, tartaro su un unico dente
mandibolare ed edentulia del primo molare superiore e del secondo molare inferiore destro.
Infine, è stata riscontrato un foro fisiologico all'epifisi prossimale della prima falange prossimale
del piede sinistro.
LV.FR.07-II Tb 85
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: parziale.
L'individuo è un maschio di 30-39 anni.
A causa della frammentarietà delle ossa lunghe non è stato possibile calcolarne la statura.
Il soggetto presenta metopismo del frontale.
Per quanto riguarda le patologie, è stata riscontrata l'entesopatia del muscolo tibiale posteriore
(grado 2), del muscolo deltoide dell'omero sinistro (grado 2) e del muscolo flessore di due
falangi della mano sinistra.
115
A livello dentario, l'individuo presenta usura lieve/media dello smalto e limitata presenza di
tartaro. É stata, inoltre, riscontrata ipoplasia dello smalto, in base alla quale si sono calcolati due
episodi di stress, a 7 anni e 8 anni.
LV.FR.07-II Tb 88
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L' individuo è un subadulto di 15-21 anni.
Essendo un subadulto, non è possibile determinarne con certezza il sesso. Alcuni caratteri, però,
ci permettono di ipotizzare che si tratti di una possibile femmina: la larga incisura ischiatica, la
presenza di solco preauricolare e l'arco composto doppio per quanto riguarda il bacino; a livello
cranico, il margine sovraorbitario tagliente, le arcate sopracciliari deboli, la cresta nucale poco
evidente e la mandibola gracile ed arrotondata; inoltre il diametro della testa femorale è risultato
femminile.
Data la completa fusione di alcune ossa lunghe, è stato possibile calcolare la statura in 163 cm
circa.
Sul cranio, sono stati rilevati foro sovraorbitale destro e sinistro, foro parietale destro e sinistro,
foro infraorbitale accessorio destro, foro zigomatico-facciale destro e sinistro e granulazione del
Pacchioni sui parietali in prossimità della sutura sagittale. Sono, inoltre, presenti squatting facet
mediale sulla tibia sinistra e sdoppiamento della faccetta del calcagno destro.
Il soggetto presenta cribra orbitalia destra e sinistra, ovvero una porosità del tetto delle orbite,
dovuta a stati di anemia, ovvero mancanza di ferro, ma anche ad infezioni e a carenze
vitaminiche.
Una lieve macroporosità ad entrambi gli acetaboli può essere ricondotta a una lieve
degenerazione artrosica.
Passando alle entesopatie, sono state riscontrate a livello del muscolo miloioideo destro e
sinistro della mandibola (grado 2) e del muscolo brachiale del radio (grado 2) e dell'ulna (grado
2) destri.
A livello dentario, il soggetto presenta usura per lo più media/grave dello smalto, con la presenza
di particolari punti di esposizione della dentina sulla superficie linguale degli incisivi inferiori e
sulla superficie buccale dei canini, e tartaro mediamente diffuso. Sono state trovate varie carie,
ai premolari superiori destri, agli incisivi centrali e al laterale sinistro superiori e al primo molare
inferiore sinistro, e un ascesso a livello di quest'ultimo dente. È presente edentulia dei primi due
116
molari inferiori destri. È stata rilevata ipoplasia dello smalto, in base alla quale sono stati
calcolati cinque episodi di stress, a 5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni e 10 anni.
Fig. 36: LV.FR.07-II (possibile femmina, 15-21 anni): particolare dell'usura con esposizione
della dentina sulla superficie buccale del canino superiore destro (frecce)
Infine, è stata riscontrata una lieve periostite diffusa alla diafisi della tibia destra.
LV.FR.07-II Tb 89
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 30-34 anni, alto 168 cm circa.
Sono state rilevate eversione goniale sinistra, faccetta di Poirier e placca del terzo trocantere ad
entrambi i femori, squatting facet mediale alla tibia destra, sdoppiamento della faccetta dei
calcagno e dei tali e presenza di una faccetta accessoria per l'omero all'acromion della scapola
sinistra.
Il rachide, rinvenuto per intero, presenta noduli di Schmorl a otto vertebre toraciche e quattro
lombari, lipping delle faccette di una vertebra toracica e quattro lombari e schiacciamento del
corpo in senso supero-inferiore di due vertebre toraciche contigue, tutti segni riconducibili ad
artrosi. Alla stessa patologia possono essere ricondotti l'osteoproduzione al centro dell'olecrano
di entrambe le ulne, il lipping e l'osteoproduzione in prossimità del tubercolo su sette coste
destre e cinque coste sinistre e una lieve osteoproduzione in prossimità della testa del talo destro
e sinistro.
Il soggetto presenta anche alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento
costoclavicolare (grado 2 a destra e grado 3b a sinistra) e del legamento conoide della clavicola
(grado 2) ed entesopatia del muscolo trapezio della clavicola destra (grado 2), entesopatia del
117
muscolo grande pettorale di entrambi gli omeri (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo
brachiale (grado 2) e del muscolo flessore lungo del pollice dell'ulna (grado 2), entesopatia del
muscolo brachiale del radio destro e sinistro (grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera
(grado 2) e del muscolo grande adduttore del femore (grado 2), entesopatia bilaterale del
muscolo soleo (grado 2) e del muscolo quadricipite della tibia (grado 2), entesopatia del tendine
d'Achille (grado 2) e sperone mediale (grado 2) del calcagno destro e sinistro ed entesopatia del
muscolo flessore su sette falangi della mano destra e otto falangi della mano sinistra.
Passando alla dentizione, è stata riscontrata usura lieve/media dello smalto e tartaro solo su tre
elementi dentari.
Sono state rilevate alcune infezioni aspecifiche, ovvero una lieve osteofitosi auricolare al meato
acustico sinistro, correlata solitamente a fenomeni infiammatori dell’orecchio esterno, e una
periostite alla diafisi della tibia sinistra.
LV.FR.07-II Tb 92
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 45-49 anni, alto 166 cm circa.
Sul cranio sono stati rinvenuti foro sovraorbitale destro ed eversione goniale destra e sinistra. Il
soggetto presenta, inoltre, lo sdoppiamento della faccetta ad entrambi i calcagni.
La colonna vertebrale, rinvenuta per intero, presenta vari segni artrosici: noduli di Schmorl su tre
vertebre toraciche e due lombari; lipping delle faccette articolari su due vertebre toraciche,
cinque lombari e un frammento di arco neurale; becchi osteofitici su tre vertebre toraciche e tre
lombari; osteoproliferazione in prossimità delle faccette articolari e osteolisi del corpo su una
vertebra toracica. Altri segni riconducibili ad artrosi sono l'osteoproliferazione in prossimità
della testa del talo destro e sinistro, il lipping del tubercolo di sette coste destre e cinque sinistre
e l'osteoproliferazione in prossimità dello stesso su quattro coste destre e tre sinistre.
L'individuo presenta inoltre varie entesopatie: solco costoclavicolare alla clavicola destra (grado
3b), entesopatia bilaterale del muscolo tricipite (grado 2) e deltoide (grado 2) dell'omero,
entesopatia bilaterale del muscolo brachiale del radio (grado 2), entesopatia del muscolo
brachiale (grado 2) e tricipite dell'olecrano di entrambe le ulne (grado 2), entesopatia bilaterale
della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del femore, entesopatia del muscolo
soleo della tibia sinistra (grado 2), entesopatia del legamento patellare della patella sinistra
(grado 2), entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del
118
muscolo flessore su quattro falangi di entrambe le mani. Si ricorda, in particolare, che il solco
costoclavicolare è dovuto a un movimento rotatorio dell'arto superiore, e che può essere
indicativo di uno stress generalizzato delle braccia, dovuto al piegamento delle spalle in avanti
mentre ci si flette e si sollevano carichi pesanti. Lo stesso dato è confermato dall'entesopatia
bilaterale del radio, indicativa del trasporto di pesi con i gomiti piegati.
A livello dentario, il soggetto presenta usura dello smalto di grado lieve/medio.
Infine, è stata riscontrata una lieve periostite alla diafisi della tibia sinistra.
LV.FR.07-II Tb 96
Presenza di un numero minimo di due individui.
1. Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 40-44 anni.
A causa della frammentarietà delle ossa lunghe non è stato possibile calcolarne la statura.
Sul cranio, sono presenti ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra, e il calcagno
presenta lo sdoppiamento della faccetta. É presente, inoltre, granulazione del Pacchioni in
prossimità della sutura sagittale.
La colonna, rinvenuta per tre quarti, presenta un nodulo di Schmorl extradiscale sul corpo di una
vertebra toracica e lipping di una faccetta su un frammento di arco, riconducibili entrambi a una
lieve degenerazione artrosica, così come l'osteoproduzione rinvenuta in prossimità della testa del
talo sinistro.
Il soggetto presenta entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare (grado 2), entesopatia
del tendine d'Achille del calcagno destro (grado 2) ed entesopatia del muscolo flessore su
quattro falangi della mano destra e sette della mano sinistra.
Sia il femore sinistro che l'ileo sinistro presentano macroporosità rispettivamente alla fovea
capitis e alla superficie auricolare e cavità acetabolare, non riferibili a una patologia specifica.
Per quanto riguarda la dentizione, vi è usura per lo più media dello smalto e tartaro generalizzati,
ed edentulia del secondo molare inferiore sinistro.
2. Qualità: conservato; quantità: scarsa.
L'individuo è testimoniato solo da un quinto metatarsale destro completo.
119
LV.FR.07-II Tb 97
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è una femmina di 35-39 anni, alta 147 cm circa.
Sul cranio, sono state rinvenute ossa wormiane alla sutura lambdoidea destra e sinistra e alla
sutura sagittale, foro sovraorbitale destro e sinistro e granulazione del Pacchioni in prossimità
della sutura sagittale; inoltre, si è riscontrata la presenza di una faccetta di Poirier su entrambi i
femori, causata dall'estrema flessione e abduzione del femore che produce un contatto tra il collo
di tale osso e il bordo della cavità acetabolare, e di os trigonum al talo destro, spesso legato ai
ripetuti movimenti di dorso-flessione dell’articolazione tibia-talo, ma che potrebbe anche essere
associato all’assunzione ripetuta della posizione accovacciata.
Sullo scheletro sono stati rivenuti segni di artrosi: alla colonna, presente per circa due terzi, con
osteoproliferazione sul corpo di una toracica e osteolisi del corpo e lipping in prossimità delle
faccette articolari su una seconda toracica; all'omero sinistro, con osteolisi della testa, e al destro,
con lipping dell'epitroclea; a entrambe le ossa innominate, con osteoproliferazione a livello della
superficie semilunare; a due coste destre, con osteoproliferazione in prossimità del tubercolo, e a
una costa sinistra con lipping del tubercolo; infine, a entrambi i femori con lipping della fovea
capitis. L'interesse di tale dato risiede soprattutto nel fatto che l'individuo è giovane, e di
conseguenza l'artrosi non può essere ricondotta a cause puramente fisiologiche. Si può, quindi,
presumere lo svolgimento di un lavoro pesante che abbia portato ad una precoce usura delle
articolazioni della schiena, come il frequente sollevamento di carichi. In quest'ottica, è da tener
presente che il soggetto era anche una donna, e non può quindi essere escluso lo svolgimento di
lavori pesanti anche da parte di soggetti di sesso femminile.
Inoltre, sono state rinvenute varie entesopatie: entesopatia bilaterale della linea aspera del
femore (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia (grado 2), entesopatia del
muscolo brachiale dell'ulna destra (grado 2), entesopatia del muscolo flessore su una falange
della mano sinistra, e infine entesopatia bilaterale del tendine d'Achille (grado 2) e sperone del
processo mediale (grado 2) del calcagno, quest'ultimo dovuto alla flessione plantare dell'alluce.
In particolare, l'entesopatia dei muscoli delle gambe, unita all'artrosi, può darci una conferma di
quanto precedentemente ipotizzato sullo svolgimento di un lavoro usurante da parte
dell'individuo.
A livello dentario, è stata riscontrata usura per lo più grave dello smalto, diffusa edentulia e
tartaro limitato ad un solo dente.
120
LV.FR.07-II Tb 100
Presenza di un numero minimo di un individuo.
Qualità: conservato; quantità: buona.
L'individuo è un maschio di 40-44 anni, alto 177 cm circa.
Sul cranio sono stati riscontrati foro sovraorbitale destro, foro frontale destro, eversione goniale
destra e sinistra e granulazione del Pacchioni in prossimità della sutura sagittale e della pars
orbitalis destra e sinistra del frontale. Inoltre, sono presenti squatting facets su entrambe le tibie
e sdoppiamento della faccetta sia di entrambi i calcagni che del talo sinistro.
La colonna vertebrale, rinvenuta per circa un terzo, presenta lipping della faccetta articolare
dell'atlante e del dente dell'epistrofeo e delle faccette di quattro frammenti di arco neurale,
riconducibili a degenerazioni artrosiche. Sempre a una lieve artrosi è riconducibile la
macroporosità della fovea capitis del femore sinistro.
Sullo scheletro sono state rinvenute alcune entesopatie: entesopatia bilaterale del legamento
costoclavicolare della clavicola (grado 2), entesopatia bilaterale del muscolo soleo della tibia
(grado 2), entesopatia bilaterale della linea aspera (grado 2) e della linea glutea (grado 2) del
femore, entesopatia bilaterale del tendine d'Achille del calcagno (grado 2) ed entesopatia del
muscolo flessore su cinque falangi della mano sinistra e tre falangi della mano destra. In
particolare, l'entesopatia bilaterale del legamento costoclavicolare si riscontra solitamente in
individui che piegano abitualmente le spalle in avanti nell’atto di prendersi in carico degli
oggetti pesanti e trasportarli.
A livello dentario, è stata riscontrata usura media/grave dello smalto ed edentulia del secondo
premolare inferiore destro e dei primi due molari inferiori sinistri.
121
APPENDICE 2
ABBREVIAZIONI:
M = maschio
occip. = occipitale
PO M = possibile maschio
lambd. = lambdoidea
F = femmin
temp. = temporale
PO F = possibile femmina
tav. = tavolato
I = indeterminato
ep. = epifisi
sup. = superficie
dx = destra
lp = lipping
sx = sinistra
mp = macroporosità
sup = superiore
osteoprolif. = osteoproliferazione
inf = inferiore
osteoproduz. = osteoproduzione
ant = anteriore
deg = degenerazione
post = posteriore
facc. = faccetta
med =mediale
vert. = vertebra
lat = laterale
lomb. = lombare
pross. = prossimale
nod. = nodulo
dist.= distale
osteof. = osteofitico
in pross. = in prossimità
intradisc. = intradiscale
int. = interno
entradisc. = extradiscale
entesop. = entesopatia
fr = frammento
m. = muscolo
frr = frammenti
leg. = legamento
nmr= non meglio riconoscibile
costoclav. = costoclavicolare
gr. = grande
sut. = sutura
tub. = tuberosità
coron. = coronale
troc. = trocantere
sagitt. = sagittale
stern. = sternale
122
2.1 TABELLA RIASSUNTIVA DEL CAMPIONE DI TOMBE DELLA NECROPOLI DI CAMPO SAN MICHELE
US E NMI
NMI 1
NMI 1
TO MBA
Tb 5
T b 11
PERIO DO
SESSO
(INDIVIDUO )
PO F
M
ETA'
I ADULT O
45-49 (36-50)
RAZZA
STATURA
(cm)
VALO RE PIU'
AFFIDABILE
(VALO RE
MEDIO )
/
168,7±4,05
(168,7)
PATO LO GIE
CARATTERI NO N
METRICI E ALTRI SEGNI
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea
aspera femore sx (2 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-M1 sup dx e C-M3 sup sx, P4-I1 inf dx e
Faccetta doppia calcagno sx
I1, P3 e P4 inf sx
INFIAMMAZIONI: periostite al III pross. diafisi tibia dx
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf su 1 toracica nmr,
nod. Schmorl corpo sup e lp facc inf sx su 1 lombare nmr, lp
fovea capitis femore dx e sx, lp e osteoproduz in pross.
tubercolo su 4 coste dx e 7 coste sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
costoclav. clavicola dx e sx (dx <1 mm g 1 OF, sx lieve
porosità g 1 OL), entesop. m. brachiale (dx 2 mm g 2 OF, sx 2
mm g 2 OF) e gr. pettorale omero dx e sx (dx 3 mm g 2 OF,
sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (3 mm g 2
OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2
mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm
g 2 OF) e linea glutea femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1
mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF,
sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross e 1
med mano dx e su 1 falange pross mano sx
DENT I: usura M3-I2 sup dx, C-M1 sup sx, M3-I1 inf dx e I2M3 inf sx, tartaro M3-I2 sup dx, C e P4-M1 sup sx, M3-I1 inf
dx e I2-M3 inf sx, carie M3-M2 sup dx e M1 inf sx
Foro parietale dx e sx, torus
palatino, eversione goniale
dx e sx, patella emarginata
dx e sx, squatting facets med
tibia dx e sx, faccetta assente
calcagno dx e sx, os
trigonum dx e sx
STATO DELLO
SCHELETRO
ALTRO
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': parziale
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
coron. dx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
frontale, parietale
dx e sx in
prossimità sut.
sagitt. e occipitale
nella bozza
cerebellare sx
123
NMI 1
T b 12
M
40-44 (36-50)
173±3,27
(171,6)
T RAUMI: callo osseo in seguito a frattura scomposta
rimarginata con disallineamento dei monconi e inclinazione di
circa 20° sul piano ant-post e med-lat omero sx,
schiacciamento diafisario con iperdensità spugnosa e
ispessimento osseo radio sx
DEG-ART ROSI: becco osteof. corpo sup T 9, nod. Schmorl
corpo sup T 11-L5, lp e osteoprolif in pross. tubercolo su 2
coste sx e 4 dx, lp tubercolo su 1 costa dx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m.
miloioideo dx e sx mandibola (dx 5 mm g 3 OF, sx 4 mm g 2
OF), solco costoclav. (dx 8x3 mm g 3B OL, sx Ø 3 mm g 2
OL) e leg. conoide (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m.
deltoideo (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e
sx, entesop. m. gr. pettorale omero dx (1 mm g 2 OF),
entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm
g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF,
sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx mm g 2 OF, sx 2
mm g 2 OF) e m. gr. adduttore (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2
OF) femore dx e sx, entesop. m. soleo tibia dx (1 mm g 2 OF),
entesop. m. flessore 3 falangi pross e 2 med mano dx e 4
falangi pross e 1 med mano sx, entesop. tendine d'Achille
calcagno dx (1 mm g 2 OF)
DENT I: usura M1-P3 sup dx, I2-P 4 sup sx, 3-I1 inf dx, I2-P 3
e M1-M2 inf sx, carie M1 e M2 inf sx, dente soprannumerario
in corrispondenza di I1 sup dx
INFIAMMAZIONI: osteomielite con fistola al III dist radio
sx, periostite cresta interossea ulna sx
ALT RO: foro al centro tubercolo su 1 costa dx (Ø 1 mm)
Eversione goniale dx e sx,
foro zigomatico-facciale dx
e sx, foro occipitale, facc di
P oirier femore dx e sx,
squatting facet med tibia sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
124
NMI 1
T b 13
F
40-44 (36-50)
DEG-ART ROSI: lp facc per dente C1, lp facc sup sx T 10, lp
facc sup dx e osteoproduz in pross facc sup dx e sx T 7 e T 11,
lp facc inf dx e sx e osteoproduz in pross facc sup dx e sx L1,
lp facc sup e inf dx e sx e osteoproduz in pross facc sup dx e sx
L2-L5, lp e mp facc sup e inf dx su 2 frr arco nmr, lp facc sup
e inf sx su 1 fr arco nmr, lp e mp facc inf dx su 2 frr arco nmr,
lp ep. stern. clavicola sx e dx, lp testa omero sx, lp testa e
fovea capitis femore dx e sx, mp acetabolo sx, mp e lp
acetabolo dx, lp facc ant per talo su calcagno dx, osteoprolif
in pross tubercolo navicolare dx e sx, osteolisi + lp ep. dist.
med. V metatarsale dx, osteoproduz e lp in pross tubercolo su
7 coste sx e 3 coste dx
ST RESS MARKERS: lieve cribra orbitalia dx, ipoplasia dello
smalto I1 sup dx e sx (episodi: 8 anni e 9 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
costoclav. (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e leg. conoide
(dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, entesop.
m. pettorale omero dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale
omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop.
m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF),
entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm
159,2 (160,1) g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2
OF) + entesop. linea glutea (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2
OF) + entesop. leg. ileo-femorale femore dx e sx (dx 2 mm g
2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare (dx 1 mm g 2
OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2
OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore lungo dell'alluce
fibula dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop.
leg. patellare patella dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2
OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross e 2 med mano dx
e 2 falangi pross e 2 med mano sx, entesop. tendine d'Achille
calcago dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-M1 sup dx, da P3 sup dx a M3 sup sx e M2M2 inf, tartaro C e P4-M1 sup sx, P4 e I2-I1 inf dx e I1-M1
inf sx
INFIAMMAZIONI: mp e osteoproduz diffusa sup. auricolare
sx, mp e osteoproduz diffusa ala sx sacro
ALT RO: foro ep. dist. ulna dx (Ø 1 mm), foro al centro ala dx
sacro (6x7 mm), foro sup. med. facc post per calcagno su talo
dx e sx (Ø 3 mm), 2 fori ep. dist. med. I metatarsale dx (Ø 2
mm e 4x3 mm) dovuti a gotta o ad artrite reumatoide, foro
ep. pross. su I falange pross piede dx e sx (dx Ø 1 mm, sx 3x1
mm), foro allo scafoide dx (Ø 1 mm)
Ossa wormiane sutura
lambdoidea sx, foro
sovraorbitale sx, foro
parietale dx, foro mastoideo
sx, torus palatino, foro
zigomatico-facciale sx, foro
occipitale, sdoppiamento
faccetta atlante, faccetta di
Poirier femore dx e sx,
placca III troc femore dx e
sx, vastus notch patella dx e
sx, squatting facets med tibia
dx e sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
sagitt. ant. e
frontale
125
NMI 1
NMI 2
NMI 2
T b 14
M
45-49 (36-50)
170,5±3,27
(170,5)
DEG-ART ROSI: lp facc x dente C1, lp facc inf sx C2, becchi
osteof. su 1 vert tor nmr, mp acetabolo dx e sx (fori: Ø min
1mm, Ø max 5 mm), lp e mp fovea capitis femore dx e sx, lp
t ubercolo su 1 cost a dx e 1 costa sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
Ossa wormiane sutura
cost oclavicolare clavicola sx (fori di Ø 1 mm ca g 2 OL),
lambdoidea sx, foro
entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1
mastoideo sx, eversione
mm g 2 OF), ent esop. m. brachiale ulna dx (1 mm g 2 OF),
goniale dx e sx, facc Poirier
entesop. m. brachiale radio dx (2 mm g 2 OF), ent esop. linea
femore sx, facc doppia
aspera (1 mm g 2 OF) e linea glutea (1 mm g 2 OF) femore dx,
calcagno dx e sx, facc doppia
entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2
talo sx, sut ura mendosa dx e
OF) e ent esop. leg. patellare t ibia sx (2 mm g 2 OF), entesop.
sx occipitale
m. flessore su 2 falangi pross. mano dx e 1 falange pross. e 1
med. mano sx, entesop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx
2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) DENT I: usura e t artaro M3,
P4-I1 sup dx e C-M1 e M3 sup sx, M3-P4 inf dx e sx, carie
M3 sup dx
QUALIT A': conservat o
QUANT IT A': buona
Ossa wormiane sutura
lambdoidea sx, foro
ST RESS MARKERS: cribra orbitalia sx, ipoplasia dello smalt o
sovraorbit ale dx e sx, foro
I1 sup sx e I2 inf dx e sx (episodi: 5 anni, 6 anni)
parietale dx e sx, foro
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
infraorbitale accessorio dx e
t rapezoide (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. deltoideo
sx, foro zigomat ico-facciale
(dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, ent esop.
sx, foro trasverso dx
m. soleo tibia dx e sx (dx 40x3 mm g 3 B OL, sx 35x2 g 3B
bipartit o C5-C6, placca III
OL)
t roc femore dx e sx, facc
DENT I: usura I1 sup dx e sx, M1 e I1 inf dx e sx, t art aro M1
doppia calcagno dx e sx, facc
sup dx e sx, I1 inf dx e I1-C inf sx
doppia talo dx e sx, os
t rigonum dx e sx
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': buona
I
14-16 (11-15)
/
I
I
/
T b 15
PO F
15-21 (16-20)
I
I
T b 16A
DEG-ART ROSI: mp acet abolo dx e sx
MET ABOLICHE: cribra pariet alia dx e sx
Ossa wormiane sutura
ST RESS MARKES: cribra orbit alia dx
lambdoidea dx e sx, foro
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
t rapezoide clavicola dx (4 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su frontale dx, foro pariet ale dx
154,9 (155,7)
e sx, apert ura sept ale omero
1 falange pross mano sx e 1 falange pross mano dx
dx, os t rigonum dx, faccetta
DENT I: usura M3-C e I1 sup dx e sx e M3-I2 inf dx e sx,
doppia calcagno dx
t artaro M1 sup dx, P4 e M1 sup sx, M3, M2, P3 e C inf dx,
I2, P3 e M3 inf sx
ALT RO: foro al centro olecrano ulna dx (Ø 1 mm)
/
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
sagittale e
front ale
QUALIT A':buona
QUANT IT A': scarsa (1 fr
pars orbit alis sx)
QUALIT A': conservat o
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
coronale, ossa
animali
QUALIT A':degradato
QUANT IT A': scarsa (1 fr
calcagno dx e 1 fr calcagno
sx)
126
NMI 1
NMI 1
T b 16B
T b 17A
F
F
F
NMI 2
45-49 (36-50)
34-63 (36-50)
/
146,3±3,72
(146,3)
158,3
(158,8)
T b 18A
I
NMI 1
I ADULT O
T b 18B
I
I
14-20 (16-20)
DEG-ART ROSI: mp fovea capitis femore sx
ST RESS MARKERS: ioplasia dello smalto C e I2 inf dx e C inf
sx (episodi 5 anni, 6,5 anni e 9 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. linea
aspera femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
ent esop. m. brachiale ulna sx (1 mm g 2 OF), ent esop. m. gr.
pet torale omero sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx
e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e entesop. leg.
pat ellare t ibia dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2
falangi pross mano dx e 1 falange pross mano sx
DENT I: usura P 4-I2 inf dx e I2-M2 inf sx, tartaro P4, C e I2
inf dx, I2-P3, M2 e M3 inf sx, edentulia M2 e M1 inf dx
Metopismo
DEG-ART ROSI: 5 vert toraciche nmr con: lipping facc inf dx
e sx e macroporosità facc sup dx; lipping facc sup dx; lipping
facc inf dx e sx e osteoproduz facc sup sx; lipping facc inf
sx;lipping facc inf dx; 1 fr arco vert nmr con lipping superficie
int. in pross. facc inf dx e sx
Faccet ta doppia calcagno sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m.
soleo tibia sx (5 mm g 3 OF), entesop. t endine d'Achille
calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop
legament o pat ellare patella sx (2 mm g 2 OF)
DENT I: edent ulia M2 e M1 inf dx, P3-M2 inf sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
DEG-ART ROSI: depressione su corpo inf vert t oracica nmr,
lipping su corpo sup vert lombare nmr, lieve lipping su 2
falangi dist. mano sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. linea
aspera femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
ent esop. m. flessore su 2 falangi pross. mano dx e sx
DENT I: usura P 3 sup sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Placca III t roc femore dx
Osso animale
Dent e animale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (1 fr
acetabolo)
/
Se M:
170,3±3,37
Se F:
167,1±3,66
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': parziale
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf T 5 int radisc, nod.
Schmorl corpo sup T 6 intradisc, nod. Schmorl corpo inf
intradisc T 7, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 8, nod.
Schmorl corpo sup intradisc T 9, nod. Schmorl corpo inf
intradisc di 1 lomb nmr, lp e osteoproduz in pross tubercolo su
3 coste dx e 7 coste sx
Ossa wormiane sut ura
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg.
lambdoidea dx e sx, foro
costoclav. clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2
mastoideo dx e sx, squatting
OF), entesop. m. gr. pett orale omero sx (4x24 mm g 3B OL),
facet med tibia sx, faccett a
ent esop. tendine d'Achille calcagno sx (1 mm g 2 OF)
doppia calcagno dx e sx,
DENT I: usura M2 sup dx, M3-P3 inf dx, I2, P3, M1 e M2 inf
faccet ta doppia talo sx
sx, t artaro M2 sup dx, M2-P3 inf dx e I2 inf sx, carie M2 e
M1 inf dx
INFIAMMAZIONI: lieve osteofitosi auricolare t emporale dx e
sx, periostite al III dist. ant. e lat. con ispessiment o osseo tibia
sx, periostite diffusa lungo la diafisi lat . e al III pross. diafisi
med. con ispessimento osseo fibula sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': parziale
Granulazione del
Pacchioni
frontale e
parietale sx in
pross. sut .
sagit tale ant.,
osso animale
127
NMI 1
NMI 1
T b 18C
T b 19
M
F
40-44 (36-50)
40-44 (36-50)
161±3,27
(1 59,7)
CONGENIT E: spina bifida occult a a S1 e S2
DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc inf dx e sx C5 e
C6, lp facc inf dx e sx C7, lp e mp facc inf dx e sx T 3, lp e mp
facc inf dx e sx e sup dx T 4 e T 5, lp facc inf dx e sx T 6-T 9,
lp facc in f dx e sx e ost eop roduz in pro ss facc sup dx e sx T 10,
lp facc in f dx e sx e facc per t ubercolo e osteoproduz in pross
facc sup dx e sx T 11 e T 12 , lp facc in f dx e sx L1-L3 e L5, lp
t ubercolo su 2 coste dx e 2 cost e sx, lp e ost eopro duz in pross
t ubercolo su 6 coste dx e 4 cost e sx
ST RESS MARKERS: cribra orbit alia dx e sx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: en tesop. leg.
cost oclav. clavicola sx (1 mm G 2 OF), entesop. m. gr.
Ossa wormiane sut ura
pett orale omero dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
lambdoidea dx, foro parietale
entesop . m. brachiale ulna dx (2 mm g 2 OF), ent esop. linea
dx, faccet ta di P oirier dx e
aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. gr. addutt ore
sx, placca III t rocant ere
femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop.
femore dx, foro occipit ale,
m. soleo t ibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
M3 sup dx monoradicolare
entesop . m. flessore su 4 falangi pross. e 3 med.mano dx e 3
falan gi pross. e 3 med. man o sx, ent esop. t endine d'Ach ille
calcagno dx (2 mm g 2 OF)
DENT I: usura M2 e P 3-I1 sup dx , I1-M3 sup sx, M2-I1 inf dx
e I1-M2 inf sx, t art aro C sup dx, I1,I2,P 3, M1 e M2 sup sx,
P 3, I2 e I1 inf dx e I1-M3 inf sx, carie M1 sup sx e M3 inf sx
INFIAMMAZIONI: lieve p erio stit e III pross diafisi ant -med
femore dx e sx, lieve periost ite III pross diafisi in p ross
t uberosità t ibiale t ibia dx e sx, lieve periost it e III dist diafisi
med t ibia dx, lieve periost it e III pross diafisi lat e ep dist med
fibula dx
ALT RO: foro su facc sup sx C4 (Ø 1 mm)
DEG-ART ROSI: lp fovea capit is femore dx e sx, lp t ubercolo
su 3 coste dx e 2 coste sx, lp e ost eop roduz in pro ss t ubercolo
su 3 coste dx e 2 coste sx
ST RESS MARKERS: ipop lasia dello smalt o I2 inf dx e sx, I1
sup dx e sx, I2 sup sx e C sup dx e sx (episodi: 5 anni, 6 anni,
8,5 anni)
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: en tesop. leg.
cost oclav. clavicola dx (>1 mm g 1 OF) e ent esop. leg.
cono ide clavico la dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF),
entesop . m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm
g 2 OF), ent esop. linea ap era femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF,
Ossa wormiane sut ura
sx 2 mm g 2 OF) + ent esop . lin ea glutea (1 mm g 2 OF) e
lambdoidea dx, placca III
entesop . leg. ileo-femo rale femore sx (2 mm g 2 OF), ent esop.
1 60,9 (160,9)
t roc femore dx, v ast us n ot ch
leg. pat ellare t ibia sx (2 mm g 2 OF), ent esop . leg. pat ellare
patella dx, squatt ing facet
patella dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop.
med t ibia dx e sx
m. flesso re su 1 falan ge pro ss mano sx e 3 falangi p ross mano
dx
DENT I: usura M2, P 4-Ce I1 sup dx, I1-M2 sup sx, M2 e P 4I1 inf dx e sx, tart aro P 4-C sup dx, P 3 e M1-M2 sup sx, M2 e
P 4-I1 inf dx, I1-I2 e P 3-P 4 inf sx, edent ulia M1 sup dx e inf
sx
INFIAMMAZIONI: lieve p erio stit e linea asp era femore sx,
lieve periostite trat to med diafisi post t ibia dx, lieve periostit e
III dist lat fibula dx, ost eo produz sul corpo in f di 1 cost a dx in
pro ss t est a (5 mm)
ALT RO: accen tuat a ro tazione del femore dx sul proprio asse
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buon a
Granulazion e del
P acchioni
front ale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buon a
Zona di colo re
rosso (69x67
mm) sit uata sul
cran io t ra
pariet ale sx e
o ccipitale lungo
sut . lambdoidea
sx, gran ulazio ne
del P acchioni in
pross sut ura
sagit tale
128
NMI 1
NMI 1
T b 20
T b 21
F
F
50-59 (51-65)
DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl corpo inf intradisc su T 5,
nodulo di Schmorl corpo sup intradisc e macroporosità corpo
inf T 6, nodulo di Schmorl corpo sup e inf intradisc T 7, nodulo
di Schmorl corpo inf intradisc T 8, nodulo di Schmorl corpo
sup e inf intradisc T 9, nodulo di Schmorl corpo sup intradisc
L1, becchi osteofitici margine sternale clavicola dx e sx, lp
tubercolo su 1 costa sx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C sup sx e M1 e
M2 sup dx, P4 e M1 inf dx (episodi: 4 anni, 7 anni, 8 anni e 9
anni)
Ossa lambdoidee, foro trasv.
158,3 (158,7)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg.
bipartito dx e sx C6
costoclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. gr.
pettorale omero dx (1 mm g2 OF), entesop. m. brachiale radio
dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m.
brachiale (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e entesop. m.
tricipite dell'olecrano ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm
g 2 OF), entesop. linea aspera femore sx (1 mm g 2 OF),
entesop. m. flessore su 2 falangi pross e 1 med mano dx
DENT I: usura M2, M1, P3-I1 sup dx e I2 e C sup sx, M2-I1
inf dx e C, P 3 e M1 inf sx, edentulia P4 sup dx
20-29 (21-35)
CONGENIT E: lombarizzaione S1 con scomparsa ala dx
sostituita da processo trasverso
DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc sup dx e sx T 11,
nod. Schmorl corpo inf intradisc e lp facc inf dx e sx L1 e L2,
nod. Schmorl corpo inf intradisc L3 e L4, nod. Schmorl corpo
sup intradisc L5, lp ep. distale per il II cuneiforme sul
navicolare dx
ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx, ipoplasia dello
smalto su C sup e inf dx e sx, M1 sup dx e inf dx e sx, M2 inf
dx e sx, I2 inf dx, P3 inf dx e sx, P4 inf dx e sx e sup dx
Eversione goniale dx,
156,3 (156,7) (episodi: 4 anni, 5 anni, 6 anni, 7 anni, 8 anni, 9 anni, 10
squatting facet med tibia dx e
anni)
sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg.
trapezoide (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e leg. conoide
(dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e sx, entesop.
leg. costoclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF), entesop. tendine
d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF)
DENT I: usura M1-I2 sup dx, C-M1 sup sx, M3-I2 inf dx e I2M2 inf sx, tartaro M2-M1 e C-I2 sup dx, C-M1 sup sx, M3M1 e I2 inf dx, I2-C e M1-M2 inf sx, carie M2 inf dx e sx,
edentulia M2 sup sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Osso animale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in prossimità del
bregma e frontale,
ossa animali
129
NMI 1
NMI 1
T b 22
T b 24A
F
M
20-30 (21-35)
CONGENIT E: spina bifida occulta a S5
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf extradisc. T 6-T 9,
nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc. T 11, nod. Schmorl
corpo sup intradisc. T 12, lp tubercolo su 7 coste sx e 6 coste
Ossa wormiane sutura
dx
lambdoidea dx e sx, foro
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
sorvaorbitale dx e sx,
brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx <1 mm g 1 OF),
eversione goniale dx,
entesop. m. flessore su 3 falangi pross e 4 med mano dx e su 3
160,5 (162,2)
apertura sternale, placca III
falangi pross e 2 med mano sx, entesop. tendine dAchille
troc femore dx, faccetta
calcagno dx e sx (dx <1 mm g 1 OF, sx <1 mm g 1 OF)
doppia calcagno dx e sx,
DENT I: usura M3-M1 e P3-C sup dx, I1-P4 e M2-M3 sup sx,
faccetta doppia talo dx e sx,
M3-M3 inf, tartaro C sup dx, I1-C sup sx, C-I1 inf dx e I1-M2
os trigonum sx
inf sx, edentulia P4 sup dx, carie P3 sup sx e M2 inf sx
ALT RO: osteolisi tubercolo navicolare dx e sx ( dx 11x9 mm,
sx 5x6 mm), fusione di 1 falange med e 1 dist piede sx, foro
capitato dx (1x2 mm), foro III metacarpale sx (2x3 mm)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
25-29 (21-35)
DEG-ART ROSI: osteoproduz a livello facc sup dx e sx C4, lp
facc sup e inf dx e depressione circolare superficie post-inf
corpo (Ø 14 mm) T 8, depressione circolare superficie postsup corpo (Ø 14 mm) T 9, lp facc inf sx T 11, lp facc sup dx
T 12, lp facc inf dx e sx e sup dx e sx L3, lp facc inf dx e sx
L4, osteoprolif al centro facc sup sx (Ø 6 mm) L5, osteolisi al
centro facc sup dx (Ø 3 mm) su 1 fr arco nmr, mp fovea
capitis femore dx e sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. Eversione goniale dx e sx,
costoclav. clavicola dx e sx (sx Ø 1 mm g 1 OL, dx 15x6 mm squatting facets mediali tibia
dx e sx, faccetta doppia
184,9 (182,3) g 3B OL), entesop m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx
1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore lungo delle dita fibula sx (1 calcagno dx e sx, faccetta
doppia talo dx e sx
mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2
OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale omero dx (1 mm
g 2 OF), entesop. m. flessore su 4 falangi pross mano dx e 3
falangi pross e 2 med mano sx
DENT I: usura M3-M2 e P4-I1 sup dx, I1-I2 e M2-M3 sup sx,
M3-I2 inf dx e sx, tartaro P4-I2 sup dx, I2 sup sx, M3-P4 e CI2 inf dx e I2-M2 inf sx, ascesso M1 sup sx (Ø 12 mm)
INFIAMMAZIONI:ematoma calcificato al III pross diafisi
med
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. bregma,
ossa animali
130
PO M
NMI 2
/
T b 24B
I
NMI 1
14-16 (11-15)
T b 27
F
I
45-49 (36-50)
ENT ESOP AT IE e ST RESS
OCCUP AZIONALI: solco cost oclav. clavicola
dx e sx (dx 7x17 mm g 3B OL, sx 8x15 mm
g 3B OL), entesop. m. gr. pet torale omero
dx (27x8 mm g 3B OL), entesop. m. poplit eo
t ibia sx (24x4 mm OL)
DENT I: t art aro M1 sup
INFIAMMAZIONI: pitt ing tavolato int. pariet .
sx in pross. sut ura sagit tale, pit t ing tav. int .
occip. in fossa cerebr. sx, eminenza crociat a e
crest a occip. int., mp in pross.
rocca pet rosa temporale dx e sx
ALT RO: ost eoprolif. su 7 fr. corpi vert. lomb.
e 2 fr. corpi vert . t oraciche (max 7x7 mm),
ost eoprolif. t av. int. frontale in pross. pars
orbit alis sx
Foro sovrarbitale sx
Osso animale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (1 I
met acarpale e 1 uncinat o)
/
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf ext radisc e becchi
ost eofit ici corpo inf T 5, nod. Schmorl corpo inf ext radisc
T 6, mp corpo sup e nod. Schmorl corpo inf ext radisc T 7,
nod. Schmorl corpo sup ext radisc e mp e nod. Schmorl corpo
inf ext radisc + becchi osteofit ici corpo sup e inf T 8, mp corpo
sup e nod. Schmorl corpo inf ext radisc T 9, nod. Schmorl
corpo sup e inf ext radisc T 11, nod. Schmorl corpo sup
extradisc T 12, nod. Schmorl corpo sup ext radisc e corpo inf
intradisc L1, nod. Schmorl corpo inf intradisc L2, nod.
Schmorl intradisc + depressione corpo inf L3, depressione
corpo inf L4 e L5, depressione corpo sup S1, mp acet abolo sx,
lp e ost eoproduz in pross t ubercolo su 5 cost e dx e 4 coste sx,
ost eoproduz in pross acet abolo post . sup. dx e sx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco
cost oclav. clavicola dx e sx (dx 17x7 mm g 3B OF, sx 15x8
160,4 (160,6) mm g 3B OF), ent esop. m. gr. pet torale omero dx e sx (dx 1
mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e
sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. linea aspera
(dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e entesop. m. gr. addut tore
femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) + ent esop.
leg. ileo-femorale femore dx (4 mm g 2 OF), ent esop. m.
soleo t ibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
entesop. m. flessore su 1 falange pross e 3 med mano sx e 1
falange pross e 2 med mano dx, ent esop. tendine d'Achille
calcagno dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3, P 4 e C sup dx, I2-P 4 e M3 sup sx, M2 e
P 4-I1 inf dx, I2-P 4 e M2 inf sx, t artaro P 4 e C sup dx, I2 e
P 4 sup sx, M2 e P 4-I1 inf dx, I2-P 4 e M2 inf sx, edent ulia M1
sup sx e M1 inf dx e sx
INFIAMMAZIONI: periost it e in pross. t uberosit à t ibiale med.
t ibia dx e sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Ossa wormiane sut ura
lambdoidea dx, osso asterion
dx, foro sovraorbit ale dx e
sx, foro parietale dx e sx,
foro infraorbit ale accessorio
dx, eversione goniale dx e
sx, foro occipit ale, placca
III t roc femore dx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Osso animale
131
NMI 1
NMI 1
T b 28
T b 29
M
F
I ADULT O
45-49 (36-50)
/
DEG-ART ROSI: mp corpo sup C3, nod. Schmorl corpo sup
intradisc e mp + becchi osteofitici corpo inf C4, mp e nod.
Schmorl corpo sup intradisc e lp corpo sup post C5, nod.
Schmorl corpo inf intradisc L3, lp a un1 falange dist piede dx,
lp e osteoproduz in pross tubercolo su 4 coste dx, osteoproduz
in pross tubercolo su 4 coste sx, lp tubercolo su 1 costa sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
gr. pettorale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2
OF), entesop. m. brachiale radio sx (3 mm g 2 OF), entesop.
linea aspera femore dx (1 mm g 2 OF), entesop. membrana
interossea fibula dx (4 mm g 3 OF), entesop. m. soleo tibia sx
(1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange pross mano
dx e 1 falange pross mano sx
DENT I: usura P 4-P4 sup e M2-M3 sup sx, M2-C e I1 inf dx,
C e P4 inf sx, edentulia M1 sup dx e sx, M3 inf dx e M3-M2
inf sx, carie M2 sup sx
INFIAMMAZIONI: lieve periostite III dist diafisi post-lat
tibia dx, lieve periostite III pross diafisi fibula sx, osteoprolif
sulla superficie interna di 1 costa nmr
ALT RO: mp e depressione tuberosità radiale radio sx con foro
max Ø 2 mm, foro Ø 1 mm all'ep. pross. I falange pross piede
dx, depressione in pross ep. stern. clavicola dx
Ossa wormiane sutura
lambdoidea dx e sx, foro
parierale sx, eversione
goniale dx e sx, placca III
trocantere femore dx e sx,
os trigonum sx
DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc inf sx su 2 frr arco
nmr, osteoproduz in pross facc sup dx e sx su 1 fr arco nmr,
osteoproduz in pross facc sup dx e sx e facc inf sx su 1 fr arco
nmr, lp testa e mp fovea capitis femore sx
ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
conoide clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e
leg. costoclav. clavicola dx (1 mm g 2 OF + lieve porosità g 1
OL), entesop. m. gr. pettorale (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2
OF) e m. brachiale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g Foro mastoideo sx, foro
2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (2 mm g 2 OF), entesop. infraorbitale accessorio dx e
m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), sx, vastus notch patella dx e
150,8 (151,5)
entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e
sx, squatting facets med tibia
linea glutea (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. gr.
dx e sx, foro zigomaticoadduttore femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF),
facciale dx e sx
entesop. leg. patellare patella sx (1 mm g 2 OF), entesop. m.
soleo tibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2 OF,
sx 1 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-I1 sup dx, I1-P 3 e M2-M3 sup sx, M3-P3
inf dx e C-M3 inf sx, tartaro M2-M1 e P3-I1 sup dx, I1-P4 e
M2-M3 sup sx, M3-P3 inf dx e C-M3 inf sx, carie P3 sup dx e
P4-M1 sup sx ascesso a M1-P4 sup sx
ALT RO: foro ep pross del III metatarsale dx (Ø 1mm)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Osso animale
132
NMI 1
NMI 1
T b 32
T b 33
M
F
45-49 (36-50)
50-59 (51-65)
167,7±3,27
(168,9)
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo sup int radisc su 1 tor
nmr, lp fovea capitis femore dx e sx, mp acet abolo dx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m.
gr. pett orale omero dx (2 mm g 2 OF), ent esop. m. brachiale
ulna sx (1 mm g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx e sx
(dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m . flessore su 2
Met opism o, facc P oirier
falangi pross e 1 med mano dx e 2 falangi pross mano sx,
femore dx e sx, squat ting
ent esop. t endine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 m m g 2 OF,
facet m ed t ibia dx e sx, facc
sx 3 mm g 2 OF)
doppia calcagno dx e sx, facc
DENT I: usura M3 inf dx
doppia talo dx e sx
INFIAMMAZIONI: lieve periostit e al III pross diafisi m ed e
III e II pross diafisi lat t ibia sx, periost it e diffusa al III pross
diafisi fibula sx
ALT RO: apposizione ossea lungo la linea aspera dist ale
fem ore sx, ispessim ent o crest a t ibiale al di sott o t uberosit à
tibia sx
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf su 2 toraciche nm r,
nod. Schmorl corpo sup e inf su 2 t oraciche nmr, nod. Schmorl
corpo sup e inf e lp facc inf dx e sx L1, nod. Schmorl corpo
sup e inf e lp facc inf sx L2, nod. Schmorl corpo sup L3, lp
facc sup e inf dx e sx L5, lp ep dist omero dx e sx, lp olecrano
ulna dx e sx, ost eoproduz al centro olecrano ulna dx, lp e mp
fovea capit is femore dx e sx, mp e formazione ret icolo
acetabolo dx e sx, lp facc dx e sx S1, lp e ost eoproduz in pross
tubercolo su 4 coste dx e 2 cost e sx, ost eoproduz a livello ep
pross med V met atarsale dx e sx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg.
costoclav. (lieve porosità g 1 OL) e ent esop. linea t rapezoide
(3 mm g 2 OF) clavicola dx, ent esop. m . brachiale omero dx e
sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m. flessore
lungo del pollice radio dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g 2
OF), ent esop. m. profondo delle dita ulna dx e sx (dx 4 mm g
2 OF, sx 4 mm g 2 OF) e m. pronat ore quadrat o ulna dx e sx
157,7 (158,2) (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m . tricipite ulna
dx (4 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 1 mm g 2 OF, sx
2 m m g 2 OF) e m . gr. addut tore femore dx e sx (dx 2 m m g 2
OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. soleo (dx 1 mm g 2 OF, sx
1 m m g 2 OF) e leg. pat ellare tibia dx e sx (dx 3 mm g 2 OF,
sx 3 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare pat ella dx e sx (dx 5
mm g 3 OF, sx 5 mm g 3 OF), ent esop. m. flessore su 2 falangi
pross mano sx e 3 falangi pross e 2 med mano dx, entesop.
tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm
g 2 OF)
DENT I: usura M2-P 4 e C-I1 sup dx, I1 e C-M2 sup sx, M2-I2
inf dx e C-M3 inf sx, tartaro M1 e I1 sup dx, I1, C e M1 sup
sx, M2-M1 e I2 inf dx e M2 inf sx
INFIAMMAZIONI: lieve periostit e III dist diafisi med e ep
pross med tibia dx e sx, lieve periost it e III dist diaf med fibula
dx e sx
ALT RO: fusione di 2 falangi med e 2 dist piede sx, mp meat o
acust ico esterno temporale dx e sx
Foro parietale dx, foro
zigomat ico-facciale dx,
placca III troc femore dx e
sx, squat ting facet med tibia
dx e sx, facc doppia calcagno
dx e sx, facc doppia talo dx e
sx, form a anomala
navicolare dx e sx (cfr fot o)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
P acchioni
pariet ale dx e sx
in pross. sut .
sagit t. e front ale,
3 frr ceramica
comune e 1 fr
ceram ica con
decorazione incisa
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
P acchioni
pariet ale dx e sx
in pross. sut ura
sagit tale e
front ale
133
NMI 1
T b 34
F
M
NMI 2
I ADULT O
35-44 (36-50)
T b 45
M
> 40 (36-50)
156,9±3,66
(157,1)
DEG-ART ROSI: lp e osteoprolif in pross tubercolo su 4 coste
dx e 2 coste sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
costoclav clavicola dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx <1 mm g 1
OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 Foro parietale dx e sx, foro
mm g 2 OF), entesop. m. deltoideo omero sx (2 mm g 2 oF), mastoideo dx, placca III troc
entesop. linea aspera femore dx e sx ( dx 2 mm g 2 OF, sx 2
femore dx e sx, faccetta
mm g 2 OF), entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, doppia calcagno dx e sx, os
sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross mano
trigonum sx
sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 1 mm g 2
OF, sx 1 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-M2 e P3 sup dx, P3-M3 sup sx, M3-M1 inf
dx e M2-M3 inf sx, carie M2 sup dx
CONGENIT E: spina bifida occulta a S4 e S5
DEG-ART ROSI: mp acetabolo dx e sx, osteoproduz ep. stern.
su 6 coste dx e 1 costa sx, lp tubercolo su 3 coste sx,
osteoproduz su 1 falange piede dx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C e P3 sup dx
(episodio: 8 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
costoclav. clavicola dx (3 mm g 2 OF + 4x3 mm g 3A OL),
entesop. m. brachiale radio dx (1 mm g 2 OF), entesop. m.
brachiale ulna dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF),
entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2
167,1 (169,6) mm g 2 OF) e linea glutea femore sx (1 mm g 2 OF), entesop.
m. soleo tibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF),
entesop. m. flessore su 3 falangi pross mano dx e 2 falangi
pross e 2 med mano sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx
e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF)
DENT I: usura M2, P3, C e I1 sup dx, M2 sup sx, M3, M2 e P4
inf dx, P3, P4 e M2 inf sx, tartaro C sup dx, M2 sup sx, M3 e
M2 inf dx e P3 inf sx, edentulia M1 sup dx
INFIAMMAZIONI: periostite ep. pross. ant., ep. dist. med. e
II pross. diafisi med con ispessimento osseo tibia dx, periostite
ep. dist. med. tibia sx, periostite ep. dist. med. fibula dx e sx
ALT RO: osteoprolif corpo inf med e lat talo sx
/
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea
aspera (3 mm g 2 OF) e linea glutea (2 mm g 2 OF) femore sx
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': parziale
Osso lambdoideo, foro
sovraorbitale dx e sx,
eversione goniale dx, foro
occipitale, foro frontale
interno, facc di Poirier
femore dx e sx, placca III
troc femore dx, vastus notch
patella sx, facc doppia
calcagno dx e sx, facc doppia
talo sx, os trigonum dx e sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Placca III troc femore sx
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': scarsa (1
omero, 1 osso innominato, 1
femore, 1 tibia e 1 falange
pross. piede)
Ossa animali, 5
frr ceramica
comune e 3 frr
ceramica con
decorazione a
rotella
134
NMI 1
NMI 2
T b 48
F
45-49 (36-50)
PO M
I
T b 49
/
I
NMI 1
T b 50
158,6±3,72
(158,6)
F
Se M 15-18
Se F 14-16
(16-20)
40-44 (36-50)
DEG-ART ROSI: lp facc per dent e C1, lp dente C2, mp corpo
inf C6, lp facc inf dx su 1 toracica nmr, becchi osteofitici
corpo sup e inf e mp diffusa su L4-L5 e lombare nmr, lp e
mp fovea capit is e lp gr. e picc. t roc. femore dx e sx, becchi
osteofitici corpo sup e lp facc dx S1, mp e formazione reticolo
e osteolisi sup. semilunare (dx 28x4 mm, sx 11x10 mm)
acet abolo dx e sx, lp tubercolo su 1 costa sx e 2 coste dx,
schiacciamento corpo in senso sup-inf su 2 toraciche nmr, mp
Foro parietale sx, foro
in pross condilo dx e sx
mastoideo dx e sx, foro
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
occipit ale, squatting facet
brachiale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e
med tibia dx, facc doppia
entesop. m. pettorale omero sx (5 mm g 3 OF), ent esop. m.
calcagno dx e sx, facc doppia
brachiale radio sx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna
talo dx e sx
sx (2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx
3 mm g 2 OF) e m. gr. addut tore femore dx e sx (dx 3 mm g 2
OF, sx 2 mm g 2 OF) e entesop. linea glutea femore dx (1 mm
g 2 OF), ent esop. m. soleo t ibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx
1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 2 falangi pross mano dx
DENT I: usura P4 sup dx, I2 e P4-M1 sup sx e I2 inf sx,
tartaro I2 inf sx, carie P4-M1 sup sx, ascesso P3 inf sx
ALT RO: foro sul trapezoide dx (Ø 1 mm)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
soleo t ibia sx (32x5 mm g 3B OL)
Metopismo cranio 2, foro
parietale dx e sx cranio 2,
squatting facet med. tibia sx
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf extradisc T 7, nod.
Schmorl corpo inf intradisc T 8 e T 9, nod. Schmorl corpo sup
intradisc T 10 e T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc
T 12-L2, nod. Schmorl intradisc corpo sup L3, nod. Schmorl
corpo sup intradisc L4, nod. Schmorl corpo sup int radisc L5,
marcat o rimodellamento del disco con punt i di osteoprolif
corpo inf L4 e corpo sup e inf L5, nod Schmorl corpo inf
extradisc su 2 t oraciche nmr, lp e mp fovea capit is femore dx Squatting facet s med tibia sx,
165,2 (165,1) e sx, mp acetabolo dx e sx con formazione reticolato
facc doppia calcagno dx e sx,
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea
facc doppia talo sx
aspera (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e linea glutea
femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop.
m. soleo t ibia sx (1 mm g 2 OF), entesop. t endine d'Achille
calcagno sx (1 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-P3 e I1 sup dx, I1-I2 e P3-M3 sup sx, M3P3 inf dx, P3 e M2-M3 inf sx, tartaro M1 sup dx, P3-M2 sup
sx, M2-M1 inf dx e M2-M3 inf sx, edent ulia M1 inf sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
sagittale e
frontale in pross.
linea frontale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (2
cranii, 1 tibia, 1 fibula e 1
ep. dist. Femore)
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagit tale cranio 1,
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagit tale e sut.
metopica del
frontale cranio 2
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': parziale
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx in
pross. sutura
coron.
135
NMI 1
T b 51
PO M
13-16 (11-15)
/
DEG-ART ROSI: mp facc sup dx e sx C6, lp e ost eoproduz in
pross tubercolo su 5 cost e dx e 1 costa sx
ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx, ipoplasia dello
smalt o su C inf dx e sx e sup dx, I1 sup sx, P 3 sup dx e sx e P4
sup sx (episodi: 5 anni, 7 anni, 8,5 anni e 9 anni)
Foro sovraorbitale dx e sx,
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. leg.
foro parietale dx, eversione
cost oclav. (dx 1 mm g 2 OF + 9x2 mm g 3B OL, sx 2 mm g 2
goniale dx e sx, foro
OF + 9x5 mm g 3B OL) e m. trapezio clavicola dx e sx (dx 2
t rasverso bipartit o sx C6,
mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m. gr. pett orale omero
facc doppia calcagno dx,
dx e sx (dx 21x6 mm g 3B OL, sx 21x5 mm g 3B OL),
facc doppia t alo dx e sx, os
ent esop. linea aspera femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1
t rigonum dx e sx
mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-C sup dx, I1 e P 3-M2 sup sx e M3-M3 inf,
t artaro C sup dx, I1 sup sx, P3-I1 inf dx, I1-C e M1 inf sx
INFIAMMAZIONI: lieve periost ite diaf tibia dx, fort e
periost ite diaf med tibia sx, periost it e diaf med fibula sx
NMI 1
T b 52
F
I
/
DENT I: usura M1 e P 4 sup dx e P 4 sup sx, edent ulia P 3-C e I1
Foro infraorbit ale accessorio
sup dx, I1-I2 e M1sup sx, radice P 4 sup dx piegata in senso
dx
mesiale
NMI 1
T b 53
I
Se M 12-20,
Se F 12-18
(16-20)
/
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: entesop. m.
soleo tibia dx (21x4 mm g 3B OL)
INFIAMMAZIONI: lieve periost ite diafisi tibia dx
/
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o C sup dx (episodi:
9.1 anni e 9.7 anni)
DENT I: usura M3-C sup dx e P3-M1 e M3 sup sx e M2 e M1
inf dx e C inf sx, t art aro M2 e M1 sup dx e P 4, M1 e M3 sup
sx
NMI 1
NMI 2
T b 54A
M
I ADULT O
PO M
14-16 (16-20)
165,9±4,05
(165,9)
I
I
/
T b 54B
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (1
cranio)
Granulazione del
P acchioni
frontale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (1 t ibia,
1 fibula, 1 patella e 1 ep.
dist. femore)
Eversione goniale dx
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo sup int radisc T 5, nod.
Schmorl corpo inf int radisc T 6, nod. Schmorl corpo sup
int radisc e inf extradisc T 7 e T 8, nod. Schmorl corpo sup
int radisc T 9, lp t ubercolo su 1 cost a dx
Metopismo, ossa wormiane
ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx
sut ura lambdoidea sx, foro
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco
sovraorbitale dx e sx, os
cost oclav. (dx 17x9 mm G 3B OL, sx 23x9 mm g 3B OL)
trigonum sx
DENT I: usura M2 e P 4-I2 sup dx, I1-M2 sup sx, M2 e P 4-I1
inf dx e I1-M2 inf sx, edentulia M1 inf sx, carie M1-P 4 inf dx
e P 4 inf sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (cranio
e 1 vert. cervicale nmr)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': scarsa
(parietale sx non complet o)
136
NMI 1
T b 55A
M
M
NMI 2
NMI 1
49-73 (51-65)
DEG-ART ROSI: lipping su corpo vert . t oracica nmr, lieve
lipping ep. dist . I met at ars. dx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: ent esop. leg.
costoclav. dx e sx (dx: 29x11 mm g 3B OL, sx: largh 10 mm g
3 OF), entesop. linea aspera (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2
OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2
OF, sx 3 mm g 2 OF)
DENT I: usura P4-C sup dx e I2-P 3 sup sx, M3,M1 e P4 inf dx
e P 3-M1 inf sx, t artaro M3-C sup dx e P3-M1 e M3 sup sx,
M2 e M1 inf dx e C inf sx, edentulia M2 e M3 inf sx
163,38±3,27
(164,03)
T b 55B
I
NMI 1
30-34 (21-35)
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: solco
costoclavic. dx e sx (dx: 12x24 g 3B OL, sx: 14x29 g 3B OL),
168,1 (166,49) ent esop. m. brachiale radio sx (4 mm g 2 OF), ent esop. m.
pronat ore rot ondo ulna sx (4 mm g 2 OF), ent esop. m. grande
gluteo femore sx (3 mm g 2 OF)
T b 59
T b 60
F
M
I
45-49 (36-50)
35-56 (36-50)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': parziale
Eversione goniale sx, placca
III t roc femore dx e sx, facc
doppia calcagno dx e sx, facc
doppia ast ragalo dx e sx,
foro zigomat ico facciale dx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (1
uncinat o sx, 1 III
metatarsale dx e 1 V
metatarsale sx)
/
159,18
(160,62)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
NEOPLAST ICHE: 6 ost eomi sulla faccia endocranica del
frontale in pross. pars orbit alis sx (forma ovalare min 3x4
mm, max 7x8mm)
DEG-ART ROSI: osteoartrosi all'articolazione tra acetabolo sx
e femore sx, con produz di becchi ost eofitici, mp ed
Apert ura sept ale omero dx e
eburneazione
sx, foro trasverso sx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o C-C inf, C e M2
bipart it o in C5 e C6, facc
sup dx e sx (episodi: 5 anni, 5.5 anni, 8 anni e 9 anni)
doppia calcagno dx e sx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUP AZIONALI: ent esop. m.
brachiale radio dx e sx (sx: 3mm g 2 OF, dx: 3mm g 2 OF)
DENT I: usura M2-I1 sup dx e I1, C-M3 sup sx, M2-I1 inf dx e
I1 e M3 inf sx, t art aro M2-C sup dx e sx, M2, P 4, P3, I2 e I1
inf dx e I1, I2, P3-M2 inf sx
DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl su corpo sup e inf int radisc
di 2 vert toraciche nmr e su corpo inf extradisc di 1 vert
toracica nmr, osteoproduzione in pross. t ubercolo su 1 costa
sx e 2 cost e dx (sx: 8x6 mm, dx: 8x5 mm e 9x4 mm)
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o C e P 3 inf dx e P 3
inf sx, C e P3 sup dx e sx (episodi: 7,5 anni, 8 anni, 8,5 anni,
9 anni) ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI:
ent esop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m.
vasto mediale femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2
OF), ent esop. m. flessore lungo delle dit a tibia dx (2 mm g 2
OF), ent esop. m. gr. pet t orale omero dx (3 mm g 2 OF),
167,2 (165,3)
ent esop. m. brachiale ulna dx (2 mm g 2 OF), entesop. m.
brachiale radio dx (2 mm g 2 OF), entesop. leg. cost oclav.
clavicola dx (1 mm g 2 OF), entesop. leg. pat ellare pat ella dx
e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. t endine
d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF),
ent esop. m. flessore su 3 falangi pross e 3 med mano dx e su 3
falangi pross e 1 med mano sx
DENT I: usura M2-I2 sup dx e C-M2 sup sx, M2-M2 inf,
tartaro M1, p3 e C sup dx e C sup sx, M2, C-I1 inf dx e I1-C,
P4-M1 inf sx
INFIAMMAZIONI: lieve periost it e III dist. diafisi t ibia dx
Eversione goniale dx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Osso animale
137
NMI 1
T b 61
M
> 60 (51-65)
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf. intradisc. T 9, nod.
Schmorl corpo sup. e inf. intradisc. T 10-T 11-T 12-L1, nod.
Schmorl corpo sup. intradisc. e becchi osteof. Corpo sup L2,
nod. Schmorl corpo inf. intradisc. L5, lieve lp facc. sup. dx e
sx e osteopolif. in pross. ala dx e sx sacro, mp acetabolo e sup.
auricolare os coxae dx e sx, lp ep. dist. radio dx, lp tubercolo
su 5 coste sx e 7 coste dx, lp e osteoprolif. ep. stern. su 1
costa sx, lp e osteoprolif corpo capitato dx e sx, lp e
osteoprolif e mp diffusa scafoide dx, uncinato dx, trapezio dx
e trapezoide dx, lieve lp su 1 falange dist. mano sx, lieve lp
sup. plantare cuboide dx, lieve lp sup. mediale I cuneiforme dx
e sx, lieve osteoprolif in pross. ep. Dist. I metatars. sx, lp su 1
falange dist. piede dx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: solco
costoclav. clavicola dx e sx (dx 10x15 mm g 3B OL, sx 7x7
Faccetta di Poirier femore
mm g 3B OL), entesop. m. brachiale radio dx (1 mm g 2 OF) e
164,85 (165,1)
dx e sx e squatting facets
lp ep. dist., entesop. linea aspera (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g
mediali tibia dx e sx
2 OF) + entesop. m. gr. adduttore (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm
g 2 OF) + entesop. leg. ileo-femorale femore dx e sx ( (dx 2
mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare patella
dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. gr.
pettorale omero dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4
falangi pross. e 2 med. mano dx e 3 falangi pross. e 2 med.
mano sx, entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 3
mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e sperone med. calcagno dx (2
mm g 2 OF)
DENT I: usura P3 e C sup dx, C-P4 e M3 sup sx, M3 inf dx,
edentulia M2 sup dx , M2-P4 inf dx, M1 e M2 inf sx
INFIAMMAZIONI: forte periostite al III pross e al III dist
diafisi tibia dx e sx, forte periostite al III pross e al III dist
diafisi fibula dx e sx, lieve periostite alla cresta iliaca ant. inf.
os coxae dx e sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Materiale
botanico
rinvenuto in
pross. del cranio
138
NMI 1
NMI 1
T b 65
T b 71
M
F
35-39 (36-50)
40-44 (36-50)
165,9±3,27
(172,5)
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf intradisc T 10, nod.
Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc sup e inf dx e sx
T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc sup dx
T 12, nod. Schmorl corpo sup e inf int radisc L1, nod. Schmorl
corpo sup intradisc L2-L3, nod. Schmorl corpo sup e inf
int radisc L4-L5, mp e lp facc inf sx su 2 frr arco nmr, mp e lp
facc inf dx e sx su 1 fr arco nmr, lp facc inf dx e sx su 1 fr
arco nmr, lp facc inf sx e mp facc sup e ost eoproduz in pross
facc sup dx e sx su 1 fr arco nmr, lp ep. dist. omero dx e sx,
osteproduz al cent ro olecrano ulna dx e sx, lp picc t roc femore
dx, mp con formazione ret icolo acet abolo dx e sx, lp e
osteoproduz in pross t ubercolo su 5 cost e dx, lp tubercolo su 3
coste sx ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI:
ent esop. m. miloioideo (dx 5 mm g 3 OF, sx 5 mm g 3 OF),
ent esop. leg. cost oclav. (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e
m. delt oideo (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) clavicola dx e Eversione goniale dx e sx,
sx, entesop. leg. conoide clavicola sx (2 mm g 2 OF), ent esop. placca III troc femore dx,
m. trapezio clavicola dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale vast us notch pat ella dx e sx
omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. gr.
pet torale omero dx (3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale
radio dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m.
brachiale ulna dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
ent esop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e
linea glutea (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. gr.
addutt ore (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) femore dx e sx,
ent esop. m. quadricipit e t ibia dx e sx (dx 6 mm g 3 OF, sx 5
mm g 3 OF), ent esop. m. flessore su 4 falangi pross mano dx e
4 falangi pross mano sx, ent esop. t endine d'Achille calcagno
dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e sperone del
processo med dx (3 mm g 2 OF) DENT I: usura I2 e P4 inf sx,
tartaro I2 inf sx, edent ulia M3 e M1 inf dx
INFIAMMAZIONI: lieve periost it e ep dist med tibia dx e sx e
III pross ant tibia dx, lieve periost it e III dist med fibula dx
QUALIT A': conservat o
QUANT IT A': parziale
/
DEG-ART ROSI: osteoproduz in pross facc sup dx e sx su 3
toraciche nmr, lp e mp fovea capit is femore dx e sx, lp t esta
femore sx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalt o su C inf dx e sup
dx, M1 inf dx e sx e sup dx, M2 inf dx e sup dx e P4 inf sx
(episodi: 4 anni, 7 anni, 8 anni, 9 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
costoclav. clavicola dx (<1 mm g 1 OF) e m. deltoideo
clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop.
Foro pariet ale sx, torus
m. pronat ore quadrat o ulna sx (2 mm g 2 OF), ent esop. m.
palat ino, os trigonum dx e sx
soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
ent esop. m. flessore su 2 falangi pross e 3 med mano dx e su 4
falangi pross e 3 med mano sx
DENT I: usura M3-C sup dx, P-P4 e M2-M3 sup sx, M2-C inf
dx, P3 e M1-M2 inf sx, tart aro P3 e M2 sup sx, M2-M1 e P3C inf dx, P3 e M1-M2 inf sx, carie M2-M1 e P3-C sup dx e
M2 inf sx, ascesso a P3 sup dx, agenesia I2 sup dx
INFIAMMAZIONI: lieve periost it e in pross tuberosit à t ibiale
tibia dx e sulla diafisi ant t ibia sx
QUALIT A': conservat o
QUANT IT A': buona
139
NMI 1
NMI 1
T b 72
T b 73
F
F
35-44 (36-50)
DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl corpo inf intradisc su 1
lombare nmr, macropor. fovea capitis femore dx e sx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto P4, I2 e I1 inf dx e
I2, C e P3 inf sx (episodi: 5 anni, 6 anni, 7 anni, 8 anni, 9
anni)
Ossa wormiane sutura
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
147,1 (149,5)
lambdoidea dx e sx, faccetta
costoclav. clavicola sx (1 mm g 2 OF), entesop. tendine
doppia calcagno dx e sx
d'Achille calcagno sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 3
falangi pross e 4 med mano dx, estesop. m. peroneo lungo
fibula dx e sx (dx 1 mm G2 OF, sx 1 mm G2 OF)
DENT I: usura M3 e M2 sup dx, P4 e C-I1 inf dx e I1-P3 inf
sx, tartaro P4, C-I1 inf dx, I1-P3 inf sx
35-39 (36-50)
DEG-ART ROSI: lp e mp facc inf dx T 2, lp e mp facc sup e inf
dx e osteproduz in pross. facc sup dx e sx T 3 e T 4, lp e mp
facc sup dx e osteproduz in pross. facc sup dx e sx T 5, nod.
Schmorl corpo sup e inf intradisc L1, nod. Schmorl corpo sup
intradisc L2 e L3, nod. Schmorl corpo sup intradisc e lp facc
inf sx L4, lp facc inf dx e sx e osteoproduz in pross facc inf dx
e sx su 1 fr arco nmr, lp facc inf sx e osteoproduz in pross facc
sup dx su 1 fr arco nmr, lp facc inf dx e sx su 1 fr arco nmr, lp
fovea capitis femore dx e sx, lp facc dx e sx S1, mp acetabolo
dx e sx, lp su 1 falange dist mano dx e 3 falangi dist mano sx,
lp e osteoproduz in pross tubercolo su 2 coste sx e 4 coste dx,
lp tubercolo su 1 costa sx, lp ep stern su 1 costa dx, lp e
osteolisi in pross tubercolo su 1 costa sx
Foro parietale dx, facc
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
doppia atlante, placca III
costoclav. clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2
troc femore dx e sx, vastus
156,2 (160,3) OF), entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 1 mm g 2
notch patella dx e sx,
OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx
squatting facet med tibia dx e
3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx
sx
e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera
femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop.
m. soleo tibia dx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 3
falangi pross mano dx e 4 falangi pross e 4 med mano sx
DENT I: usura C sup dx, M2 e M3 sup sx, M3, M3, I edentulia
I2 e I1 sup dx, I1 e C sup sx, P3 e P4 i e Inf dx, M1 e M2 inf
sx inf dx, I1-C e M3 inf sx, tartaro M3 sup sx, M3, M2, I2 e
I1 inf dx e I1-C inf sx, ascesso C-P3 sup sx e P3-P4 inf dx
INFIAMMAZIONI: lieve periostite III dist lat tibia sx, lieve
periostite ep dist med e III pross lat fibula sx, lieve osteofitosi
auricolare temporale dx e sx
ALT RO: osteoprolif margine int in pross testa su 1 costa dx e
1 costa sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale sx in
pross. sutura
coronale e
sagittale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
sagitt.e frontale
in pross. Sutura
coron. centrale e
cresta frontale
140
NMI 1
NMI 1
T b 74
T b 77
F
M
45-49 (36-50)
DEG-ART ROSI: mp corpo inf e facc dx e becchi ost eofitici
facc dx su 1 vert cerv nmr, lieve lp su 1 falange dist mano sx,
lieve lp ep. dist. I metacarpale dx e sx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C inf sx e C sup sx
(episodio 7,5 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
cost oclav. clavicola dx (1 mm G2 OF), entesop. m. gr.
pett orale (1 mm G2 OF) e m. brachioradiale (2 mm G2 OF)
151,5 (151,8)
omero sx, ent esop. linea aspera femore dx e sx (dx 2 mm G2
OF, sx 2 mm G2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1
mm G2 OF, sx 1 mm G2 OF), entesop. m. soleo t ibia dx (1
mm G2 OF), ent esop. tendine d'Achille calcagno dx (1 mm G2
OF), entesop m. flessore su 4 falangi pross e 3 med mano sx e
su 1 falangi pross e 2 med mano dx
DENT I: usura M3, M1 e P 4 sup dx, C, P3, M2 e M3 sup sx, C
inf sx, edentulia M2-P4 inf dx e P 4-M3 inf sx
45-49 (36-50)
DEG-ART ROSI: lp facc per dent e C1, lp corpo e dente C2, lp
corpo post C3 e C4, mp corpo inf C6, mp corpo sup C7,
osteoprolif al centro corpo inf T 6, nod. Schmorl corpo sup e
inf intradisc T 7 e T 8, osteoproduz al centro corpo sup e nod.
Schmorl corpo inf intradisc T 9, nod. Schmorl corpo inf
intradisc T 10, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc
sup sx e facc per costa sx T 11, nod. Schmorl corpo sup e inf
intradisc e lp facc per cost a dx e sx T 12, nod. Schmorl corpo
inf intradisc L1, nod. Schmorl corpo sup intradisc L2, nod.
Schmorl corpo sup e inf intradisc L3, nod. Schmorl corpo sup
intradisc L4, nod. Schmorl corpo inf intradisc L5, lp facc x
capitello ulna dx, mp fovea capitis femore dx, lp facc dx e sx e
corpo + nod. Schmorl corpo sup S1, mp acetabolo dx e sx e
Ossa wormiane sutura
osteolisi sup. semilunare dx (5x4 mm), depressione t uberosità
lambdoidea sx, foro
ischiatica dx e sx
sovraorbit ale sx, foro
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
parietale dx e sx, foro
cost oclav. clavicola dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2
zigomatico-facciale dx e sx,
175,4 (175,4)
OF), entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 3 mm g 2
eversione goniale dx e sx,
OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale ulna dx e sx (dx 1
facc doppia atlant e, foro
mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx
trasverso bipart ito dx C5 e
(2 mm g 2 OF), entsop. linea aspera femore dx e sx (dx 1 mm C6, squatting facet lat tibia
g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), ent esop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1
sx, os trigonum sx
mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop. leg. patellare patella
dx e sx (dx 5 mm g 3 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m.
flessore su 3 falangi pross mano dx e 2 falangi pross e 4 med
mano sx
DENT I: usura M3-M2 e P 4-I1 sup dx, I1-M2 sup sx, M3-M1
e P3-I1 inf dx e I1-M3 inf sx, tartaro M2, P3 e C sup dx, M2
e P3-I1 inf dx, I1-P 4 e M2 inf sx, edentulia M1 sup dx e sx
INFIAMMAZIONI: lieve periostite in pross tuberosità t ibiale,
t ra I e II pross diafisi e in pross. ep. dist. tibia sx, periostite
diffusa sulla diafisi fibula sx
ALT RO: osteoprolif III arcom ant clavicola dx e sx (dx 23x4
mm, sx 20x3 mm)
Eversione goniale sx,
sperone sovracondilare
omero sx, squatt ing facets
mediale tibia dx, faccetta
doppia calcagno sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sut ura
sagittale ant.
141
NMI 2
NMI 1
F
50-59 (51-65)
I
I
T b 79
T b 80
PO M
I
DEG-ART ROSI: noduli di Schmorl intradisc su T 5-L4, becchi
osteofitici su corpo L1-L5 (L5: 11mm), macroporosità diffusa
su corpo inf. C5 e corpo sup. C6, osteoproduz. su 1 falange
dist. piede dx e 1 falange med. piede sx, osteoprolif. su 1
falange dist. mano dx, osteoprolif. tubercolo su 5 coste sx e 3
coste dx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
deltoide omero dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF),
Foro sovraorbitale dx e sx,
152,8 (152,66)
entesop. linea aspera femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3
foro parietale dx e sx
mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio sx (3 mm g 2 OF),
entesop. m. brachiale ulna sx (2 mm g 2 OF), entesop. m.
soleo tibia dx (2 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille
calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF)
DENT I: usura P3 sup dx e C inf dx, edentulia P4 sup dx, C e
P3 sup sx, M3 e M1-P3 inf dx, C-M3 inf sx
ALT RO: osteoprolif. su tuberosità inschiatica sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (2 frr
nmr)
/
/
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagittale, segno di
forma ovale e
colore verde al
terzo dist. omero
dx (22x15 mm)
per pb contatto
con metallo
MET ABOLICHE: lieve cribra parietalia
DENT I: usura P3 sup dx
Foro zigomatico facciale dx
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': scarsa (1
cranio)
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
sagittale, 1 fr
ceramica comune
142
NMI 1
T b 81
M
45-49 (36-50)
166,1 (167)
NMI 1
T b 82A
M
35-39 (36-50)
/
T RAUMI: depressione lungo la linea sagittale sul parietale dx e
sx a 1 cm dal lambda (35x14 mm con 2 fori di Ø < 1 mm),
depressione di forma ovale (27x16 mm) a livello della bozza
parietale sx a 51 mm da sutura lambd. e a 49 mm da sutura
coron.
DEG-ART ROSI: lp olecrano ulna dx e sx, lp fovea capitis
femore sx, mp acetabolo dx e sx, lp testa femore dx, lp
cuboide dx, lp facc testa e osteoproduz in pross. testa inf. lat.
talo dx e sx, osteoproduz med. II cuneiforme dx e sx,
osteoproduz in pross tubercolo su 1 costa dx e 1 costa sx
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto su I1 sup dx, I2 sup
sx, I1 inf dx e I2-M1 inf sx (episodi: 4,5 anni, 5 anni, 6 anni,
8 anni, 9 anni, 10 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg. Eversione goniale dx, foro
costoclav. clavicola dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF
zigomatico facciale dx,
+ lieve porosità g 1 OL), entesop. m. gr. pettorale omero dx e squatting facets med tibia dx
sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale e sx, facc doppia calcagno dx
(dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e m. tricipite ulna dx e sx
e sx, os trigonum dx e sx,
(dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera
depressione sup. med. talo dx
femore dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) + entesop.
e sx
linea glutea (1 mm g 2 OF) e m. gr. adduttore femore sx (2
mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4 falangi pross mano dx e
4 falangi pross e 3 med mano sx, entesop. tendine d'Achille
calcagno dx e sx (dx 4 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3 e I1 sup dx, I2, M2 e M3 sup sx, P4, P3, I2
e I1 inf dx e I2-M1 inf sx, tartaro I1 sup dx, M2 sup sx, I2 e
I1 inf dx e C inf sx, edentulia P3 sup dx, M3-M1 inf dx, M2 e
M3 inf sx, carie M3 e M2 sup dx e sx e P3 e P4 inf sx
INFIAMMAZIONI: pitting diffuso all'occipitale, pitting in
pross. meato acustico esterno temporale dx e sx, lieve
periostite tuberosità med e ep. pross. post. tibia dx, lieve
periostite ep. pross. med. e III pross. med. fibula dx e sx
ALT RO: assenza uncino uncinato dx (rimodellamento)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagittale, osso
animale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': scarsa (1 osso
innominato e 1 corpo
vertebrale)
Osso animale
143
NMI 1
NMI 1
NMI 1
T b 82B
T b 84
T b 85
M
PO M
M
35-39 (36-50)
I ADULT O
30-39 (21-35)
DEG-ART ROSI: lipping su corpo C2 C3 e C4, osteoprolif,
mecropoosità e becchi osteofitici su corpo inf C6 e sup C7
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: solco
costoclav. clavicola dx e sx (dx: 33x14 mm g 3b OL, sx: 24x9
mm g 3b OL), entesop. m. gr. pettorale omero dx e sx
(dx:3mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale
radio dx e sx (dx:3mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF), entesop. m.
brachiale ulna dx e sx (dx:3mm g 2 OF, sx: 2 mm g 2 OF),
entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx: 2mm g 2 OF, sx: 3 mm g 2
OF) e m. quadricipite tibia dx e sx (dx: 1mm g 2 OF, sx: 2 mm
g 2 OF), entesop. linea aspera femore dx e sx (dx: 4mm g 2
OF, sx: 4 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-P3 sup dx e P4-M3sup sx, M3-P4 inf dx e
C-M2 inf sx, tartaro M3-M1 sup dx e M3 sup sx, M2 inf dx e
P3-M1 inf sx, edentulia M3 inf sx
INFIAMMAZIONI: osteoprolif. terzo pross. fibula dx (max
10x6 mm), osteoprolif. terzo pross. fibula sx con ispessimento
osso (max 4x4 mm)
Ossa wormiane sutura
lambdoidea sx, foro parietale
dx e sx, eversione goniale dx
e sx, ponte post. atlante,
faccetta di Poirier femore
dx, placca III troc. femore
dx e sx, squatting facets
mediali tibia dx e sx, faccetta
doppia calcagno dx e sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
/
DEG-ART ROSI: osteoprolif. in pross. t ubercolo su 1 costa dx
(7x6 mm)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
brachiale ulna dx (2 mm g 2 OF), entesop. m. flessore lungo
del pollice radio dx (2 mm g 2 OF) e entesop. brachiale radio
Eversione goniale dx e sx,
dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. leg.
squatting facets mediali tibia
costoclav. clavicola sx (17x5 mm g 3B OL), entesop. linea
sx, faccetta doppia calcagno
aspera femore dx (2 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille
calcagno sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 1 falange dx e sx, faccetta doppia talo
sx
pross mano dx e 3 falangi pross mano sx
DENT I: usura M3, M3, P4 e P3 sup dx e I1, M1 e M3 sup sx,
M1 inf dx e P3-M1 e M3 inf sx, tartaro M1 inf dx, edentulia
M1 sup dx e M2 inf dx
ALT RO: osteolisi ep. pross. su I falange pross piede sx
(2x2mm)
QUALIT A': fragile
QUANT IT A': parziale
/
ST RESS MARKERS: ipoplasia dello smalto C inf dx (episodi: 7
anni e 8.3 anni)
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
tibiale posteriore tibia sx (2 mm g 2 OF), entesop. m. deltoide
omero sx (1 mm g 2 OF), entesop. m. flessore 2 falangi pross.
mano sx
DENT I: usura M3, M2, P4, P3 e I1 sup dx e I1-M3 sup sx,
M2, M1, P3-I1 inf dx e I1, I2, P3-M2 inf sx, tartaro I2 e P3
sup sx e I2 inf sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': parziale
169,9±3,27
(168,8)
Metopismo
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagittale
144
NMI 1
NMI 1
T b 88
T b 89
PO F
M
15-21 (16-20)
DEG-ART ROSI: mp acetabolo dx e sx
ST RESS MARKERS: cribra orbitalia dx e sx, ipoplasia dello
smalto su I1 inf dx e sx, I2 inf dx e sx e C inf sx e dx (episodi:
5 anni, 6 anni, 8 anni, 9 anni, 10 anni)
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. m.
miloioideo mandibola dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2
OF), entesop. m. brachiale radio dx (1 mm g 2 OF), entesop.
163,1 (163,5) m. brachiale ulna dx (1 mm g 2 OF)
DENT I: usura M3-C e I1 sup dx, I1-M3 sup sx, M3 e P3-I1
inf dx e I1-M3 inf sx + usura sup. linguale I1 inf dx e sx e I2
inf sx + usura sup. buccale in pross. sup. occlusale C sup dx e sx
e inf dx, tartaro M2-P 4 e C sup dx, P4-M3 sup sx, I1-C e P4M3 inf sx, carie P4-P 3 e I1 sup dx, I1-I2 sup sx e M1 inf sx,
ascesso M1 inf sx, edentulia M1-M2 inf dx
INFIAMMAZIONI: lieve periostite diffusa diaf tibia dx
Foro sovraorbitale dx e sx,
foro parietale dx e sx, foro
infraorbitale accessorio dx,
squat ting facets med tibia sx,
facc doppia calcagno dx,
foro zigomatico-facciale dx
e sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni
parietale dx e sx
in pross. sutura
sagittale
30-34 (21-35)
DEG-ART ROSI: nod. Schmorl corpo inf intradisc T 5, nod.
Schmorl corpo sup e inf intradisc T 6, nod. Schmorl corpo sup
intradisc e nod. Schmorl intradisc e mp corpo inf T 7, nod.
Schmorl intradisc e mp corpo sup e nod. Schmorl corpo inf
intradisc T 8, nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc T 9-T 11,
nod. Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc inf dx e sx
T 12-L2, nod. Schmorl corpo inf intradisc e lp facc inf dx e sx
L3, nod. Schmorl corpo sup intradisc e lp facc inf sx L4,
osteoproduz al centro olecrano ulna dx e sx (dx 9x4 mm, sx 5
x 11 mm), lp e osteoproduz in pross tubercolo su 4 coste dx e
4 coste sx, lp tubercolo su 3 coste dx e 1 costa sx,
schiacciamento corpo in senso sup-inf T 7 e T 8, ost eoproduz
in pross. testa inf. talo dx e sx
ENT ESOP AT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
costoclav. (dx 1 mm g 2 OF, sx 14x6 mm g 3B OL) e leg.
conoide clavicola dx e sx (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF)
e entesop. m. trapezio clavicola dx (2 mm g 2 OF), entesop.
168,2 (171,1)
m. gr. pettorale omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2
OF), entesop. m. brachiale (dx 3 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF)
e m. flessore lungo del pollice ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF,
sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. brachiale radio dx e sx (dx 3
mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 3 mm
g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e m. gr. adduttore femore dx e sx (dx
2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. m. soleo (dx 1 mm g
2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e m. quadricipite t ibia dx e sx (dx 2
mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop. tendine d'Achille (dx 2
mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e sperone med calcagno dx e sx
(dx 3 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF), entesop. m. flessore su 4
falangi pross e 3 med mano dx e 4 falangi pross e 4 med mano
sx,
DENT I: usura C sup dx, P3 e M1-M3 sup sx, P4 e I2 inf dx,
I1, P3 e M1-M3 inf sx, tartaro C sup dx, I2 inf dx e I1 inf sx
INFIAMMAZIONI: osteofitosi auricolare temporale sx,
periostite diafisi lat tibia sx
Eversione goniale sx, facc di
Poirier femore dx e sx,
placca III troc femore dx e
sx, squatting facets med t ibia
dx, facc doppia calcagno dx
e sx, facc doppia talo dx e
sx, facc accessoria per
omero su acromion post
scapola sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Osso animale
145
NMI 1
NMI 2
T b 92
45-49 (36-50)
DEG-ART ROSI: lp facc inf dx T 4, becchi ost eofitici corpo
T 8-T 10, nodulo di Schmorl corpo inf extradisc T 9, nodulo di
Schmorl corpo inf intradisc T 10, osteoprolif. in pross. facc
sup dx e lp facc inf dx e sx e osteolisi margine sup corpo (7x7
mm) e 2 noduli di Schmorl corpo inf intradisc T 11, nodulo di
Schmorl corpo sup e inf ext radisc e lp facc sup dx L1, nodulo
di Schmorl corpo sup e inf intradisc e lp facc inf dx e sx e
becchi ost eof. corpo L2, lp facc inf sx e becchi ost eof. corpo
L3, lp facc inf dx e sx e sup sx e becchi osteof. L4, lp facc sup
dx e sx e inf dx e sx L5, lp facc inf dx su 1 fr arco nmr,
ost eoprolif. in pross. t est a t alo dx e sx, lp t ubercolo su 3 coste
dx e 2 coste sx, lp e osteoprolif in pross t ubercolo su 4 cost e
dx e 3 coste sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: solco
Foro sovraorbitale dx,
166,35 (166,2) cost oclav. clavicola dx (17x11 mm g 3B OL), entesop. m.
eversione goniale dx e sx,
tricipite omero dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF) e facc doppia calcagno dx e sx
m. deltoide (dx 1 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), ent esop. m.
brachiale radio dx e sx (dx 2 mm g2 OF, sx 4 mm g2 OF),
entesop. m. brachiale (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 OF) e
tricipite dell'olecrano ulna dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm
g 2 OF), entesop. linea aspera (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2
OF) e linea glut ea femore dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g
2 OF), ent esop. m. soleo tibia sx (2mm g 2 OF), entesop. leg.
patellare pat ella sx (2mm g 2 OF), entesop. t endine d'Achille
calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF), entesop.
m. flessore su 2 falangi pross e 2 med mano dx e sx
DENT I: usura P4-I1 sup dx e I1-P3, M1-M3 sup sx, M3-P 4 e
C inf dx e C-M3 inf sx
INFIAMMAZIONI: lieve periostite diafisi t ibia sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
F
40-44 (36-50)
/
DEG-ART ROSI: nodulo di Schmorl su corpo sup extradisc vert
toracica nmr, lipping facc inf dx su 1 fr arco vert nmr,
ost eoprolif sup. mediale inf. in pross. testa talo sx, mp fovea
capitis femore sx, mp diffusa sup. auricolare ileo sx
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
cost oclav. clacivola dx e sx (dx 1 mm d 2 OF, sx 2 mm g 2
OF), ent esop. tendine d'Achille calcagno dx (2 mm g 2 OF),
Ossa wormiane sut ura
entesop. m. flessore su 3 falangi pross e 1 falange med mano
lambdoidea dx e sx, faccetta
dx e su 4 falangi pross e 3 falangi med mano sx
doppia calcagno dx
DENT I: usura M3-M3 sup, M3, M2, C-I1 inf dx e I1-M1 e
M3 inf sx, tartat o M3-C e I1 sup dx e C-M3 sup sx, M3, M2,
P4-I1inf dx e I1-P4 e M3 inf sx, edentulia M2 inf sx
ALT RO: cavità acetabolare dx e sx con macro e
microporosità diffusa con formaz di st rie con organizzazione
vert icale o orizzont ale a formare ret icoli (quadrat i di max 5x5
mm e min 4x2 mm a sx, max 7x5 e min 4x5 mm a dx)
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
I
I
/
M
T b 96
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagittale
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona (1 V
metatarsale dx)
146
NMI 1
NMI 1
T b 97
T b 100
F
M
35-39 (36-50)
40-44 (36-50)
146,8±3,72
(146,8)
DEG-ART ROSI: osteoprolif. corpo sup e inf su 1 toracica
nmr, osteolisi corpo inf e lipping in pross facc. inf e sup dx e
sx su 1 toracica nmr, osteolisi testa omero sx (6x15 mm),
lipping epitroclea omero dx, osteoprolif. a livello della superf.
semilunare osso innominato dx e sx (dx: 18x8 mm, sx:
fratturato), osteoprolif in pross. tubercolo su 2 coste dx, lp
tubercolo su 1 costa sx, lp fovea capitis femore dx e sx
Ossa wormiane sutura
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. linea lambdoidea dx e sx, ossa
aspera femore dx e sx (dx 1 mm g2 OF, sx 1 mm g 2 OF),
wormiane sutura sagittale,
entesop. m. soleo tibia dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2 foro sovraorbitale dx e sx,
OF), entesop. m. brachiale ulna dx (1 mm g 2 OF), entesop.
facetta di Poirier femore dx
m. flessore su 1 falange pross. mano sx, entesop. tendine
e sx, os trigonium dx
d'Achille (dx 2 mm g 2 OF, sx 3 mm g 2 OF) e sperone del
processo mediale (dx 3 mm g2 OF, sx 4 mm g 2 OF) calcagno
dx e sx
DENT I: usura P4-C sup dx e C e M3 sup sx, M1 e P3 inf dx e
P4-M3 inf sx, tartaro M1 inf sx, edentulia M1, P4 e I1 sup dx
e P3-M1 sup sx, M3 e M2 inf dx
176,9 ±3,27
(176,9)
DEG-ART ROSI: lp facc articolare per dente epistrofeo su C1 e
lp facc articolare del dente di C2, lp facc sup dx e sx e in pross
facc inf dx e sx su 4 fr arco vert nmr, mp fovea capitis femore
sx
Foro sovraorbitale dx, foro
ENT ESOPAT IE e ST RESS OCCUPAZIONALI: entesop. leg.
frontale dx, eversione
costoclav. clavicola dx e sx (sx 1 mm g 2 OF), entesop. m.
goniale dx e sx, squatting
soleo tibia dx e sx (dx 2 mm g 2 OF, sx 2 mm g 2 OF),
facets mediali e laterali tibia
entesop linea aspera (dx 4 mm g 2 OF, sx 4 mm g 2 OF) e
dx e sx, faccetta doppia
linea glutea femore dx e sx (dx 1 mm g 2 OF, sx 1 mm g 2
calcagno dx e sx, faccetta
OF), entesop. tendine d'Achille calcagno dx e sx (dx 2 mm g 2
doppia talo sx
OF, sx 1 mm g 2 OF), entesop m. flessore su 4 falangi pross e
1 med mano sx e su 3 falangi pross mano dx
DENT I: usura M2, M1, P3-I2 sup dx e M1 sup sx, M2 e C inf
dx e C inf sx, edentulia P4 inf dx e M1 e M2 inf sx
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni in
pross. sutura
sagitt.
QUALIT A': conservato
QUANT IT A': buona
Granulazione del
Pacchioni in
pross. Sutura
sagittale e pars
orbitalis dx e sx
Tabella 4: Tabella riepilogativa dei risultati emersi dall’analisi del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio
147
2.3 DIAGNOSI DI SESSO
CARATTERI METRICI
SOLCO PREAURICOLARE
ARCO VENTRALE
CONCAVITA'
SOTTOPUBICA
ASPETTO RAMO ISCHIOPUBICO
ARCO COMPOSTO
CRESTA ILIACA
FORAME OTTURATORIO
RISULTATO BACINO
GLABELLA
MARGINE
SOVRAORBITARIO
ARCATE SOPRACILIARI
ARCATA ZIGOMATICA
PROCESSI MASTOIDEI
CRESTA NUCALE
MANDIBOLA
EVERSIONE GONIALE
RISULTATO CRANIO
DIAMETRO TESTE
OMERALI
DIAMETRO TESTE
RADIALI
DIAMETRO TESTE
FEMORALI
RISULTATO CARATTERI
METRICI
RISULTATI
INCISURA ISCHIATICA
LV.FR.07-II
Tb 5
LV.FR.07-II
Tb 11
LV.FR.07-II
Tb 12
LV.FR.07-II
Tb 13
LV.FR.07-II
Tb 14
LV.FR.07-II
Tb 16A
LV.FR.07-II
Tb 16B
LV.FR.07-II
Tb 17A
LV.FR.07-II
Tb 18A
LV.FR.07-II
Tb 18B
LV.FR.07-II
Tb 18C
LV.FR.07-II
Tb 19
LV.FR.07-II
Tb 20
LV.FR.07-II
Tb 21
LV.FR.07-II
Tb 22
LV.FR.07-II
Tb 24A
CRANIO
ARCO SOTTOPUBICO
BACINO
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
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/
I
F
F
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PO F
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/
/
M
M
/
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
148
CARATTERI METRICI
SOLCO PREAURICOLARE
ARCO VENTRALE
CONCAVITA' SOTTOPUBICA
ASPETTO RAMO ISCHIO-PUBICO
ARCO COMPOSTO
CRESTA ILIACA
FORAME OTTURATORIO
RISULTATO BACINO
GLABELLA
MARGINE SOVRAORBITARIO
ARCATE SOPRACILIARI
ARCATA ZIGOMATICA
PROCESSI MASTOIDEI
CRESTA NUCALE
MANDIBOLA
EVERSIONE GONIALE
RISULTATO CRANIO
DIAMETRO TESTE OMERALI
DIAMETRO TESTE RADIALI
DIAMETRO TESTE FEMORALI
RISULTATO CARATTERI METRICI
RISULTATI
INCISURA ISCHIATICA
LV.FR.07-II
Tb 24B
LV.FR.07-II
Tb 27
LV.FR.07-II
Tb 28
LV.FR.07-II
Tb 29
LV.FR.07-II
Tb 32
LV.FR.07-II
Tb 33
LV.FR.07-II
Tb 34
LV.FR.07-II
Tb 45
LV.FR.07-II
Tb 45 II ind
LV.FR.07-II
Tb 48
LV.FR.07-II
Tb 49
LV.FR.07-II
Tb 50
LV.FR.07-II
Tb 51
LV.FR.07-II
Tb 52
LV.FR.07-II
Tb 54A
LV.FR.07-II
Tb 54B
LV.FR.07-II
Tb 55A
LV.FR.07-II
Tb 55B
CRANIO
ARCO SOTTOPUBICO
BACINO
/
M
M
/
/
/
M
M
/
M
/
/
/
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/
PO M
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F
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M
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I
I
I/M
I
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M
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M
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M
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M
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M
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M
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I
I
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/
F
F
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F
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F
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F
F
F
F
F
F
F
F
F
F
F
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/
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F
F
F
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I
I
M
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F
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F
F
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
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M
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M
M
M
M
M
M
F
I
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I
M
/
M
M
/
/
/
M
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/
M
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/
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/
/
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/
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/
M
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F
F
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F
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F
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I
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F
F
M
F
F
F
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/
F
F
F
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/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
M
M
M
/
/
M
/
/
/
/
M
/
F
F
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/
/
F
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/
F
/
F
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F
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F
F
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/
I
I
F
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M
M
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/
/
M
/
/
M
F
F
I
M
I
I
M
M
I
/
I
M/I
I
PO M
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
F
F
F
M
F
F
/
/
F
/
/
/
/
F
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
M
I
M
M
M
M
/
M
M
/
/
/
/
M
/
M
M
M
/
/
M
/
/
M
/
I
M
M
M
/
I
F
M
I
F/I
M
I
PO M
/
M
I
/
/
/
M
M
/
M
/
/
/
/
/
/
/
/
/
I
/
I
I
M
/
M
M
M
/
/
M
M
/
M
/
I
I
I
I
M
M
M
M
/
I
I
I
M
149
ARCO VENTRALE
CONCAVITA' SOTTOPUBICA
ASPETTO RAMO ISCHIO-PUBICO
ARCO COMPOSTO
CRESTA ILIACA
FORAME OTTURATORIO
RISULTATO BACINO
GLABELLA
MARGINE SOVRAORBITARIO
ARCATE SOPRACILIARI
ARCATA ZIGOMATICA
PROCESSI MASTOIDEI
CRESTA NUCALE
MANDIBOLA
EVERSIONE GONIALE
RISULTATO CRANIO
DIAMETRO TESTE OMERALI
DIAMETRO TESTE RADIALI
DIAMETRO TESTE FEMORALI
RISULTATO CARATTERI METRICI
RISULTATI
SOLCO PREAURICOLARE
CARATTERI METRICI
INCISURA ISCHIATICA
CRANIO
ARCO SOTTOPUBICO
BACINO
LV.FR.07-II
Tb 59
/
F
F
F
/
/
F
/
/
F
F
F
F
F
I
F
F
F
F
F
F
F
F
F
LV.FR.07-II
Tb 60
/
M
M
M
/
/
M
/
/
M
/
M
/
M
M
M
M
M
M
/
/
M
M
M
LV.FR.07-II
Tb 61
/
M
M
M
/
/
M
M
/
M
/
M
/
/
M
/
M
M
M
/
F
I
I
M
LV.FR.07-II
Tb 65
/
M
M
/
/
/
M
/
/
M
/
/
/
/
/
/
M
M
M
/
M
M
M
M
LV.FR.07-II
Tb 71
/
F
F
/
/
/
F
/
/
F
F
F
F
F
F
F
F
F
/
/
F
F
F
LV.FR.07-II
Tb 72
/
F
F
/
/
/
F
F
/
F
/
/
/
/
F
F
F
F
F
/
F
F
F
F
LV.FR.07-II
Tb 73
/
F
F
F
/
/
F
F
/
F
F
I
F
F
F
F
F
F
F
F
F
F/I
F
F
LV.FR.07-II
Tb 74
/
F
F
/
/
/
F
/
/
F
F
F
F
F
F
F
F
I
F
/
/
F
F
F
LV.FR.07-II
Tb 77
/
M/F
M
M
/
/
M
M
/
M
/
I
I
M
M
M
M
M
M
F
I/M
M
I
M
LV.FR.07-II
Tb 79
/
F
F
/
/
/
F
/
/
F
F
F
F
/
F
F
F
/
F
/
F
F
F
F
LV.FR.07-II
Tb 80
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
M
M
/
/
/
M
/
/
/
/
PO M
LV.FR.07-II
Tb 81
/
M
F
M
/
/
M
M
/
M
/
M
F
M
I
M
F
M
M
I
F
I
I
M
LV.FR.07-II
Tb 82A
/
M
M
/
/
/
M
/
/
M
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
M
LV.FR.07-II
Tb 82B
/
M
M
M
M
/
M
M
/
M
/
M
/
M
M
M
M
M
M
/
/
M
M
M
LV.FR.07-II
Tb 84
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
/
I
/
/
M
M
M
M
M
/
F
I
I
PO M
LV.FR.07-II
Tb 85
/
M
M
/
/
/
M/I
/
/
M
/
M
I
/
/
M
M
/
M
/
/
/
/
M
LV.FR.07-II
Tb 88
/
F
F
/
/
/
F
F
/
F
/
F
F
/
/
F
F
/
F
/
/
F
F
PO F
LV.FR.07-II
Tb 89
/
M
M
M
/
M
M
/
/
M
/
M
/
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
M
150
LV.FR.07-II
Tb 92
LV.FR.07-II
Tb 96
LV.FR.07-II
Tb 97
LV.FR.07-II
Tb 100
BACINO
M
M
M
M
CRANIO
M
CARATTERI METRICI
RISULTATI
M
M
M
M
M
M
F
M
F
M
M
M
/
M
M
/
F
M
M
/
F
M
RISULTATO CARATTERI METRICI
F
M
DIAMETRO TESTE FEMORALI
F
F
M
DIAMETRO TESTE RADIALI
F
F
/
DIAMETRO TESTE OMERALI
F
RISULTATO CRANIO
/
/
/
EVERSIONE GONIALE
F
F
M
MANDIBOLA
M
/
M
F
M
CRESTA NUCALE
F
F
M
PROCESSI MASTOIDEI
I
F
M
ARCATA ZIGOMATICA
F
F
M
ARCATE SOPRACILIARI
F
F
M
MARGINE SOVRAORBITARIO
/
I
M
GLABELLA
I
/
M
RISULTATO BACINO
/
F
M
FORAME OTTURATORIO
F
/
/
CRESTA ILIACA
/
/
/
ARCO COMPOSTO
F
F
M
ASPETTO RAMO ISCHIO-PUBICO
F
/
/
CONCAVITA' SOTTOPUBICA
/
/
/
ARCO VENTRALE
/
/
/
SOLCO PREAURICOLARE
/
F
M
INCISURA ISCHIATICA
F
I
F
M
/
/
/
151
Tabella 5: Si riportano i criteri che hanno permesso di effettuare una diagnosi sessuale negli individui del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio
ARCO SOTTOPUBICO
2.2 STIMA DELL'ETÀ
ADULTI
SUCHEY-BROOKS
LV.FR.07-II Tb 11 M
LV.FR.07-II Tb 12 F
LV.FR.07-II Tb 13 F
LV.FR.07-II Tb 14 M
LV.FR.07-II Tb 17A F
LV.FR.07-II Tb 18A F
ISCAN
43-55 anni
43-55 anni
43-58 anni
43-58 anni
LOVEJOY
45-49 anni
40-44 anni
40-44 anni
45-49 anni
45-49 anni
33-46 anni
40-44 anni
LV.FR.07-II Tb 18C M
26-45 anni
33-42 anni
40-44 anni
LV.FR.07-II Tb 19 F
> 38,2 anni
43-58 anni
40-44 anni
LV.FR.07-II Tb 20 F
43-58 anni
LV.FR.07-II Tb 21 F
24-32 anni
LV.FR.07-II Tb 45 (II ind) M
LV.FR.07-II Tb 48 F
LV.FR.07-II Tb 50 F
LV.FR.07-II Tb 55A M
26-32 anni
45-49 anni
20-24 anni
25-29 anni
25-29 anni
30-34 anni
25-29 anni
45-49 anni
45-49 anni
45-49 anni
50-59 anni
35-39 anni
40-44 anni
> 40 anni
45-49 anni
40-44 anni
30-34 anni
LV.FR.07-II Tb 55B M
43-55 anni
50-59 anni
LV.FR.07-II Tb 22 F
LV.FR.07-II Tb 24A M
LV.FR.07-II Tb 27 F
LV.FR.07-II Tb 29 F
LV.FR.07-II Tb 32 M
LV.FR.07-II Tb 33 F
LV.FR.07-II Tb 45 M
20-30 anni
20-24 anni
34-63 anni
24-28 anni
43-58 anni
35-56 anni
34-63 anni
33-46 anni
23-57 anni
43-55 anni
LV.FR.07-II Tb 59 F
34-63 anni
43-58 anni
45-49 anni
LV.FR.07-II Tb 60 M
35-56 anni
43-55 anni
40-44 anni
LV.FR.07-II Tb 61 M
49-73 anni
54-64 anni
> 60 anni
LV.FR.07-II Tb 65 M
35-42 anni
35-39 anni
LV.FR.07-II Tb 71 F
33-46 anni
LV.FR.07-II Tb 72 F
33-46 anni
40-44 anni
35-39 anni sx
40-44 anni dx
35-39 anni
45-49 anni
45-49 anni
50-59 anni
LV.FR.07-II Tb 73 F
LV.FR.07-II Tb 74 F
LV.FR.07-II Tb 77 M
LV.FR.07-II Tb 79 F
LV.FR.07-II Tb 81 M
27-49 anni
35-56 anni
33-46 anni
43-58 anni
43-55 anni
43-58 anni
35-56 anni
45-49 anni
LV.FR.07-II Tb 82A M
LV.FR.07-II Tb 82B M
LV.FR.07-II Tb 85 M
35-39 anni
26-45 anni
33-42 anni
35-39 anni
30-34 anni sx
35-39 anni dx
152
LV.FR.07-II Tb 88 PO F
LV.FR.07-II Tb 89 M
LV.FR.07-II Tb 92 M
SUCHEY-BROOKS
17-22 anni
26-45 anni
ISCAN
LV.FR.07-II Tb 96 F
33-42 anni
43-55 anni
LOVEJOY
25-29 anni
30-34 anni
45-49 anni
33-46 anni
40-44 anni
LV.FR.07-II Tb 97 F
35-39 anni
LV.FR.07-II Tb 100 M
40-44 anni
Tabella 6: Si riportano i metodi utilizzati per diagnosticare l’età presso la popolazione adulta del campione di
materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio
DIAGNOSI DI ETA'
SUBADULTI
ANALISI DENTALE
LV.FR.07-II Tb 15 I
14-16 anni
LV.FR.07-II Tb 16A PO F
15-21 anni
LV.FR.07-II Tb 18B PO M
14-20 anni
LV.FR.07-II Tb 24B PO M
14 - 16 anni
LV.FR.07-II Tb 49 I
LUNGHEZZA
DIAFISARIA
12 anni ± 30 mesi
15 anni ± 36 mesi – 21
anni
Se M: 10-13
Se F: 10-13
Se M: 11-12
Se F: 12-13
Se M: 11-13
Se F: 11-12,5
15 anni ± 36 mesi – 21
anni
Se M: 13-15
Se F: 13-17
Se M: > 12
Se F: > 12
Se M: 13-14
Se F: 13-14
Se M: 11-13
Se F: 11-13
Se M 15-18, Se F 14-16
LV.FR.07-II Tb 51 PO M
13 – 16 anni
LV.FR.07-II Tb 53 I
Se M 12-20, Se F 12-18
LV.FR.07-II Tb 54B PO M
14 – 16 anni
LV.FR.07-II Tb 88 PO F
15-21 anni
15 anni ± 36 mesi
21 anni
FUSIONE METAFISARIA
Se M: 16-20
Se F: 13-18
Se M: 12-29
Se F: 11-29
Se M: 12-20
Se F: 11-20
Se M: 12-20
Se F: 11-18
Se M: 15-20
Se F: 12-18
Se M: 11-29
Se F: 10-29
Se M: < 20
Se F: < 18
Se M: 12-29
Se F: 11-29
Se M: 13-20
Se F: 11-20
Tabella 7: Si riportano i metodi utilizzati per diagnosticare l’età presso la popolazione subadulta del campione di
materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio.
153
2.4 DETERMINAZIONE DELLA STATURA
MASC HILE
Tomba
LV.FR.07-II T b 11
LV.FR.07-II T b 12
LV.FR.07-II T b 14
LV.FR.07-II T b 18C
LV.FR.07-II T b 24A
LV.FR.07-II T b 32
LV.FR.07-II T b 45
LV.FR.07-II T b 54B
LV.FR.07-II T b 55A
LV.FR.07-II T b 55B
LV.FR.07-II T b 60
LV.FR.07-II T b 61
Fe m ore
Tibia
O m e ro
Radio
Fibu la
Uln a
Fe m ore +
Fi bula (1)
Fe m ore +
Fibu la (2)
O m e ro +
Radio
O m e ro +
Ulna
DX
SX
168,7±4,05
DX
172,8±3,27
SX
173,3±3,27
169,9±4,05
DX
170,6±3,27
SX
170,4±3,27
DX
160,9±3,27
158,5±3,37
SX
161,1±3,27
158,5±3,37
172,6±3,37
DX
175,4±3,27
183,2±3,37
SX
177,5±3,27
181,9±3,37
DX
166,8±3,27
171,1±3,37
SX
168,7±3,27
DX
168±3,27
170,1±3,37
SX
168,5±3,27
170,8±3,37
169,3±4,32
183,8±4,05
182,9±4,32
183,2±4,32
184,9
184,9
185±4,32
175,2±4,05
170,5±4,32
164,5±3,29
167,8±4,32
169,5±4,32
167,1
167,1
173,9
173,4
168,4±4,32
DX
SX
165,9±4,05
DX
SX
158,99±3,27
166,85±4,05
DX
163,5±3,27
164,55±3,37
SX
163,27±3,27
164,8±3,37
DX
160,4±3,27
167,84±4,32
169,14±4,32
164,7±4,05
167,71
169,1±4,32
167,2
SX
DX
SX
165,9±3,27
167,6±3,37
165,6±3,37
164,8±4,32
162,4±3,29
168,44
164,8
164,9
Valore pi ù
affi dabil e
(se dx + sx:
m e di a)
S tatura
Me dia
168,7±4,05
168,7
173±3,27
171,6
170,5±3,27
170,5
161±3,27
159,7
184,9
182,3
167,7±3,27
168,9
167,1
169,6
165,9±4,05
165,9
168,1
166,49
163,38±3,27
164,03
167,2
165,3
164,85
165,1
154
MAS C HILE
Tomba
LV.FR.07-II T b 65
LV.FR.07-II T b 77
LV.FR.07-II T b 81
LV.FR.07-II T b 82B
LV.FR.07-II T b 89
LV.FR.07-II T b 92
LV.FR.07-II T b 100
Fe m ore
Tibia
O m e ro
DX
SX
Radio
174,3±4,32
165,9±3,27
Fibu la
Ul na
Fe m ore +
Fibu la (1)
Fe m ore +
Fi bula (2)
O m e ro +
Radio
O m e ro +
Ul n a
175,4±4,32
174,3±4,32
DX
175,2±3,27
175,9±3,37
SX
175,6±3,27
175,9±3,37
174,2±4,05
166,8±4,05
DX
165,2±3,27
165±3,37
SX
165,6±3,27
165,6±3,37
DX
170,2±3,27
168,3±3,37
SX
169,7±3,27
167,3±3,37
DX
168,9±3,27
172,4±3,37
SX
DX
SX
167,5±3,27
171,1±3,37
DX
176,8±3,27
SX
177±3,27
166,7±4,32
165,8±4,32
166,7±4,32
165,8±4,32
167,2
166,8
173,5±4,32
173,3±4,05
166,5±4,05
165,9±4,05
165,6±4,32
166,5±4,32
166
166,7
Valore più
affidabil e
(s e dx + sx:
m e dia)
S tatu ra
Me dia
165,9±3,27
172,5
175,4
175,4
166,1
167
169,9±3,27
168,8
168,2
171,1
166,35
166,2
176,9±3,27
176,9
Tabella 8: Determinazione della statura maschile degli individui del campione di materiale scheletrico da Campo San Michele a Lodi Vecchio. La statura è espressa in cm.
155
FEM M INILE
Tom ba
LV.FR.07-II Tb 13
LV.FR.07-II Tb 16A
LV.FR.07-II Tb 17A
LV.FR.07-II Tb 18A
LV.FR.07-II Tb 19
LV.FR.07-II Tb 20
LV.FR.07-II Tb 21
LV.FR.07-II Tb 22
LV.FR.07-II Tb 27
LV.FR.07-II Tb 29
LV.FR.07-II Tb 33
LV.FR.07-II Tb 34
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
Fe m ore
Tibia
Om ero
159,3±3,72
158,6±3,72
153,1±3,72
152,1±3,72
146,7±3,72
145,9±3,72
157,3±3,72
157,6±3,72
161,9±3,66
159,8±3,66
157,5±3,66
159,8±4,43
156,8±3,72
157,1±3,72
156,8±3,72
157,3±3,72
159,1±3,72
159,3±3,72
160,3±3,72
149,2±3,72
151,7±3,72
156,1±3,72
156,6±3,72
159,5±3,66
161,4±4,43
161,5±3,66
161±3,66
159,8±3,66
158,9±3,66
162,7±3,66
163,3±3,66
162,4±3,66
161,9±3,66
151,4±3,66
159,8±3,66
159,2±3,66
156,9±3,66
158,1±4,43
157,1±4,43
151±4,43
161,1±4,43
160,8±4,43
Radio
Fibula
161,6±4,30
163,9±4,30
159,2±4,30
157,3±4,30
157,5±3,57
Ulna
157,4±4,43
Fe m ore +
Tibia
Om e ro +
Tibia
159,2
160,5
159,1
154,9
159,8
159,7±4,30
158,3±4,30
161,6±4,30
157,3±4,30
159,7±4,30
154,5±4,30
165,8±4,30
162,5±4,30
158,3
160,2±4,30
157,2±3,57
157,7±4,30
157,2±4,30
160,1±3,57
159,8±3,57
165,8±4,30
157,8±4,43
154,4±4,43
158,1±4,43
Om e ro +
Fe m ore +
Tibia
158,3
156,3
160
161
160,4
157,3±4,30
161,5±4,30
157,7
158,7
158,3
157,7
159,8
161,1
160,8
161,1
150,8
157,7
157,7
160,3
159,5
155,7
162,3
162,5
160,3
159,1
Valore più
affidabile
(s e dx + s x:
m e dia)
Statura
M edia
159,2
160,1
154,9
155,7
146,3±3,72
146,3
158,3
158,8
160,9
160,9
158,3
158,7
156,3
156,7
160,5
162,2
160,4
160,6
150,8
151,5
157,7
158,2
156,9±3,66
157,1
156
FEM M INILE
Tom ba
Fe m ore
LV.FR.07-II Tb 48
LV.FR.07-II Tb 50
LV.FR.07-II Tb 59
LV.FR.07-II Tb 72
LV.FR.07-II Tb 73
LV.FR.07-II Tb 74
LV.FR.07-II Tb 79
LV.FR.07-II Tb 88
LV.FR.07-II Tb 97
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
SX
DX
Tibia
Om e ro
Radio
Fibula
Ulna
Om e ro +
Fe m ore +
Tibia
Fe m ore +
Tibia
Om e ro +
Tibia
159,1±3,72
158,1±3,72
164,3±3,72
161,29±3,72
149,7±3,72
150,7±3,72
159,1±3,72
165,9±3,66
165,2
163,8±3,66
158,77±4,43
150,8±3,66
149±4,43
152,6±4,43
SX
161,5±3,72
DX
150,7±3,72
153,2±3,66
152,6±3,72
154,6±3,66
159,18
148,8±4,30
147,1
150,4
149,4
151,7±4,43
151,5
SX
DX
SX
152,4±4,43
154±4,43
DX
152,8
153,3
153,3
149,7±4,30
164,8±3,66
SX
161±3,72
DX
146,5±3,72
SX
147,2±3,72
165,3±3,66
163,1
Valore più
affidabile
(s e dx + s x:
m e dia)
Statura
M e dia
158,6±3,72
158,6
165,2
165,1
159,18
160,62
147,1
149,5
156,2
160,3
151,5
151,8
152,8
152,66
163,1
163,5
146,8±3,72
146,8
Tabella 9: Determinazione della statura femminile degli individui del campione di materiale scheletrico da Campo San Michele a Lodi Vecchio. La statura è espressa in cm.
INDETERMINATI
Tomba
Fe more
DX
LV.FR.07-II T b 18B
SX
Se M:
170,3±3,37
Se F:
167,1±3,66
Tibia
O me ro
Radio
Fibu la
Ulna
Se F:
O me ro +
Fe more +
Tibia
Se F:
Fe m ore +
Tibia
S e F:
O me ro +
Tibia
Se M:
Fe more +
Fibu la (1)
S e M:
Fe more +
Fibu la (2)
S e M:
O me ro +
Radio
Se M:
O me ro +
Ulna
Valore più
affidabile
(se dx + sx:
me dia)
S tatura
Me dia
Se M:
170,3±3,37
Se F:
167,1±3,66
Se M:
170,3±3,37
Se F:
167,1±3,66
Tabella 10: Determinazione della statura degli individui indeterminati del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La statura è espressa in cm.
157
2.5 ANALISI METRICA
INDICE CRANICO CEFALICO
Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia
≤ 78,9
– 82
≥ 83
LV.FR.07-II Tb
5
LV.FR.07-II Tb
11
LV.FR.07-II Tb
12
LV.FR.07-II Tb
13
LV.FR.07-II Tb
14
LV.FR.07-II Tb
15
LV.FR.07-II Tb
16A
LV.FR.07-II Tb
17A
LV.FR.07-II Tb
18A
LV.FR.07-II Tb
18B
LV.FR.07-II Tb
18C
LV.FR.07-II Tb
19
LV.FR.07-II Tb
20
Iperplatimeria
≤ 74,9
INDICE PLATIMERICO
Platimeria
Eurimeria
75 - 84,9
85 – 99
INDICE PLATICNEMICO
Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥
100
– 62,9
63 – 69,9
70
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
158
INDICE CRANICO CEFALICO
Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia
≤ 78,9
– 82
≥ 83
LV.FR.07-II Tb
21
LV.FR.07-II Tb
22
LV.FR.07-II Tb
24A
LV.FR.07-II Tb
24B
LV.FR.07-II Tb
27
LV.FR.07-II Tb
29
LV.FR.07-II Tb
32
LV.FR.07-II Tb
33
LV.FR.07-II Tb
34
LV.FR.07-II Tb
45
LV.FR.07-II Tb
45 (II ind)
LV.FR.07-II Tb
48
LV.FR.07-II Tb
49
LV.FR.07-II Tb
50
Iperplatimeria
≤ 74,9
INDICE PLATIMERICO
Platimeria
Eurimeria
75 - 84,9
85 – 99
x
x
INDICE PLATICNEMICO
Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥
100
– 62,9
63 – 69,9
70
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
159
INDICE CRANICO CEFALICO
Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia
≤ 78,9
– 82
≥ 83
LV.FR.07-II Tb
51
LV.FR.07-II Tb
52
LV.FR.07-II Tb
53
LV.FR.07-II Tb
54B
LV.FR.07-II Tb
55A
LV.FR.07-II Tb
55B
LV.FR.07-II Tb
59
LV.FR.07-II Tb
60
LV.FR.07-II Tb
61
LV.FR.07-II Tb
65
LV.FR.07-II Tb
71
LV.FR.07-II Tb
72
LV.FR.07-II Tb
73
LV.FR.07-II Tb
74
Iperplatimeria
≤ 74,9
INDICE PLATIMERICO
Platimeria
Eurimeria
75 - 84,9
85 – 99
INDICE PLATICNEMICO
Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥
100
– 62,9
63 – 69,9
70
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
160
INDICE CRANICO CEFALICO
Dolicofefalia Mesocefalia 79 Brachicefalia Iperplatimeria
≤ 78,9
– 82
≥ 83
≤ 74,9
LV.FR.07-II Tb
77
LV.FR.07-II Tb
79
LV.FR.07-II Tb
81
LV.FR.07-II Tb
82B
LV.FR.07-II Tb
85
LV.FR.07-II Tb
88
LV.FR.07-II Tb
89
LV.FR.07-II Tb
92
LV.FR.07-II Tb
96
INDICE PLATIMERICO
Platimeria
Eurimeria
75 - 84,9
85 – 99
INDICE PLATICNEMICO
Stenomeria ≥ Platicnemia 55 Mesocnemia Euricnemia ≥
100
– 62,9
63 – 69,9
70
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tabella 11: Calcolo degli indici degli individui del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio.
161
LV.FR.07II Tb 5
LV.FR.07II Tb 11
LV.FR.07II Tb 12
LV.FR.07II Tb 13
LV.FR.07II Tb 14
LV.FR.07II Tb 15
LV.FR.07II Tb 16A
LV.FR.07II Tb 16B
LV.FR.07II Tb 17A
LV.FR.07II Tb 18A
LV.FR.07II Tb 18B
LV.FR.07II Tb 18C
LV.FR.07II Tb 19
LV.FR.07II Tb 20
LV.FR.07II Tb 21
LV.FR.07II Tb 22
LV.FR.07II Tb 24A
LV.FR.07II Tb 24B
x
GRANULAZIONE DEL
PACCHIONI
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x*
x*
x
FORO SOVRAORBITALE
x*
x*
x*
x
x
x*
EVERSIONE GONIALE
OSSA WORMIANE SUTURA
SAGITTALE
x
x
x
x*
x*
x
x
x*
OSSA WORMIANE SUTURA
LAMBDOIDEA
x
OSSA LAMBDOIDEE
x
METOPISMO
x*
SUTURA MENDOSA
CRANIO
x*
x
x
x*
x
x
FORO PARIETALE
x*
x
x
FORO ZIGOMATICO
FACCIALE
FORO FRONTALE
x
x*
x*
x*
FORO MASTOIDEO
x*
FORO INFRAORBITALE
ACCESSORIO
2.6 ANALISI NON METRICA
x
x
FORO OCCIPITALE
OSSO ASTERION
x
x
TORUS PALATINO
x
MOLARE
MONORADICOLARE
PONTE POSTERIORE
ATLANTE
x
FACCETTA DOPPIA
ATLANTE
x
x*
FORO TRASVERSO
BIPARTITO
x
APERTURA STERNALE
FACCETTA ACCESSORIA
ACROMION
x
APERTURA SEPTALE
OMERO
SPERONE
SOVRACONDILARE
OMERO
x*
x
VASTUS NOTCH
x*
x*
x
x*
x
x*
x*
x*
PATELLA EMARGINATA
SQUATTING FACETS TIBIA
x
x*
x*
x
x
x*
x*
x*
FACCETTA DOPPIA
CALCAGNO
x*
FACCETTA ASSENTE
CALCAGNO
x
x*
x
x*
x*
FACCETTA DOPPIA TALO
x*
x*
x
x
OS TRIGONIUM
DEPRESSIONE TALO
162
FORMA ANOMALA
NAVICOLARE
POST-CRANIO
FACCETTA POIRIER
FEMORE
x*
x*
x
x
x*
x*
x*
x
x
x
x
III TROCANTERE FEMORE
LV.FR.07-II
Tb 27
LV.FR.07-II
Tb 28
LV.FR.07-II
Tb 29
LV.FR.07-II
Tb 32
LV.FR.07-II
Tb 33
LV.FR.07-II
Tb 34
LV.FR.07-II
Tb 45
LV.FR.07-II
Tb 45 (II ind)
LV.FR.07-II
Tb 48
LV.FR.07-II
Tb 49
LV.FR.07-II
Tb 50
LV.FR.07-II
Tb 51
LV.FR.07-II
Tb 52
LV.FR.07-II
Tb 54A
LV.FR.07-II
Tb 54B
LV.FR.07-II
Tb 55A
LV.FR.07-II
Tb 55B
LV.FR.07-II
Tb 59
x*
x*
x*
x*
FORO SOVRAORBITALE
x
x
x
x
x
x
GRANULAZIONE DEL
PACCHIONI
x*
x*
x
x*
x
x
EVERSIONE GONIALE
OSSA WORMIANE SUTURA
SAGITTALE
x
x
x
OSSA WORMIANE SUTURA
LAMBDOIDEA
x
OSSA LAMBDOIDEE
x
x
x
METOPISMO
SUTURA MENDOSA
CRANIO
x*
x
x
x*
x
x*
x
FORO PARIETALE
x*
x
x
FORO ZIGOMATICO
FACCIALE
x
FORO FRONTALE
x*
x
FORO INFRAORBITALE
ACCESSORIO
x
FORO OCCIPITALE
x
OSSO ASTERION
x
x
x
x
x*
x
FORO MASTOIDEO
TORUS PALATINO
MOLARE
MONORADICOLARE
PONTE POSTERIORE
ATLANTE
FACCETTA DOPPIA
ATLANTE
x
x
FORO TRASVERSO
BIPARTITO
APERTURA STERNALE
FACCETTA ACCESSORIA
ACROMION
x
APERTURA SEPTALE
OMERO
SPERONE
SOVRACONDILARE
OMERO
x
x*
x*
x*
x
x
x
III TROCANTERE FEMORE
x*
x
VASTUS NOTCH
PATELLA EMARGINATA
x*
x*
x*
x
x
x
SQUATTING FACETS TIBIA
x*
x*
x*
x*
x*
x*
x
x
x
FACCETTA DOPPIA
CALCAGNO
FACCETTA ASSENTE
CALCAGNO
x*
x*
x
x*
x
x*
x
FACCETTA DOPPIA TALO
x
x
x*
x*
x
OS TRIGONIUM
DEPRESSIONE TALO
x*
163
FORMA ANOMALA
NAVICOLARE
POST-CRANIO
x*
x*
FACCETTA POIRIER
FEMORE
LV.FR.07-II Tb
60
LV.FR.07-II Tb
61
LV.FR.07-II Tb
65
LV.FR.07-II Tb
71
LV.FR.07-II Tb
72
LV.FR.07-II Tb
73
LV.FR.07-II Tb
74
LV.FR.07-II Tb
77
LV.FR.07-II Tb
79
LV.FR.07-II Tb
80
LV.FR.07-II Tb
81
LV.FR.07-II Tb
82A
LV.FR.07-II Tb
82B
LV.FR.07-II Tb
84
LV.FR.07-II Tb
85
LV.FR.07-II Tb
88
LV.FR.07-II Tb
89
LV.FR.07-II Tb
92
LV.FR.07-II Tb
96
LV.FR.07-II Tb
97
LV.FR.07-II Tb
100
FORMA ANOMALA
NAVICOLARE
DEPRESSIONE TALO
OS TRIGONIUM
FACCETTA DOPPIA TALO
FACCETTA ASSENTE
CALCAGNO
FACCETTA DOPPIA
CALCAGNO
SQUATTING FACETS TIBIA
PATELLA EMARGINATA
VASTUS NOTCH
FACCETTA POIRIER
FEMORE
III TROCANTERE FEMORE
SPERONE
SOVRACONDILARE
OMERO
APERTURA SEPTALE
OMERO
FACCETTA ACCESSORIA
ACROMION
APERTURA STERNALE
FORO TRASVERSO
BIPARTITO
FACCETTA DOPPIA
ATLANTE
PONTE POSTERIORE
ATLANTE
MOLARE
MONORADICOLARE
TORUS PALATINO
OSSO ASTERION
FORO OCCIPITALE
FORO INFRAORBITALE
ACCESSORIO
FORO MASTOIDEO
FORO FRONTALE
POST-CRANIO
FORO ZIGOMATICO
FACCIALE
FORO PARIETALE
SUTURA MENDOSA
METOPISMO
OSSA LAMBDOIDEE
OSSA WORMIANE SUTURA
LAMBDOIDEA
OSSA WORMIANE SUTURA
SAGITTALE
EVERSIONE GONIALE
GRANULAZIONE DEL
PACCHIONI
FORO SOVRAORBITALE
CRANIO
x
x*
x*
x
x
x
x
x*
x*
x
x
x*
x
x
x
x
x*
x
x*
x
x*
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x*
x
x
x
x*
x*
x
x
x*
x
x
x
x
x
x*
x*
x*
x
x
x
x*
x
x
x
x*
x*
x*
x
x
x*
x
x*
x*
x
x
x
x
x*
x*
x*
x*
x
x*
x
x
x
x*
x
x*
x*
x
x*
x*
x
x
x*
x*
x
Tabella 12: Caratteri non metrici rinvenuti sul materiale osteologico del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x” indica che il
carattere non metrico è stato rinvenuto. Il simbolo * significa che il carattere non è metrico è presente bilateralmente.
164
M
TG
TM TM
M
TM TM
M
TM
TM
L
M
L
L
TM
TL
M
E
TM
TL
TM TM
L
TC
E
MC TM
TM
M
A”
TG TM
TL
M
37
L
G
32
SINISTRA
33 34 35 36
TL
TL TLC TMC
TM
E
TG MC TGC
TG TM
E
TM
M
TM TM TM
E
L
TM
E
TM TM
M
E
TL
TM
L
TL
TL
TM
L
TM
M
TM
TM
E
TM TM
L
L
TL
TL
TL
TM
M
TM
TM
TM
M
M
TL TM
TM TM
TM
M
TM
TM
TM TM
31
TM TM TM TL
41
L
TM
TM TM
42
TM
L
TM
M
TM
TM TM
M
TM
TM
L
TM
M
TM
TM
TM TM
M
TL
TL
TM TM
L
TM
M
TM
M
TM
M
M
M
TL
L
TM
M
M
TM TM
L
L
TG
M
TG TM TM
M
TM
L
TM
L
E
M
TM
E
E
M
M
47
TM
TG
48
DESTRA
46 45 44 43
TM
E
M
TM
E
E
L
TM
L TMC M
TL
TL
A”
G
TL
L
TL
L
TL
M
L
T
L
L
TM
TM TM
TL
E
L
L
M
TL
TG TMC
TL
TM
A
M
M
LC TM
M
E
TM TM
M
TM TM
M
M
M
TL
TM TM
L
M
M
TM
M
M
TM
M
M
M
G
M
TM
M
TM
TM
M
M
TM
M
M
M
M
L
TM
G
M
TM
M
TG
M
M
L
TG
G
M
TM
TM
TM
M
TM
TM
TM
TM TM
L
TM TM TM TM
TG
G
M
TMC M
M
M
TM
M
M
28
TL
L
M
E
TL
TL
E
M
TLC M
27
M
E
L
M
M
L
17
TM
L
TM
L
L
TLC
18
ARCATA SUPERIORE
DESTRA
SINISTRA
16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26
M
L
T
L
L
LV.FR.07-II
Tb 5
LV.FR.07-II
Tb 11
LV.FR.07-II
Tb 12
LV.FR.07-II
Tb 13
LV.FR.07-II
Tb 14
LV.FR.07-II
Tb 16B
LV.FR.07-II
Tb 17A
LV.FR.07-II
Tb 18A
LV.FR.07-II
Tb 18C
LV.FR.07-II
Tb 19
LV.FR.07-II
Tb 20
LV.FR.07-II
Tb 21
LV.FR.07-II
Tb 22
LV.FR.07-II
Tb 24A
LV.FR.07-II
Tb 27
LC
2.7 ANALISI PALEOPATOLOGICA
PATOLOGIE DENTIZIONE ADULTA
DENTI PERMANENTI
ARCATA INFERIORE
38
DENTI
SOPRANNU
MERARI (n°)
1
165
PATOLOGIE DENTIZIONE ADULTA
DENTI PERMANENTI
E
TM
G
DENTI
SOPRANNU
MERARI (n°)
TL
E
TM
M
M
E
TM
M
TL
TM
38
M
37
A
32
M
31
TM
M
TM
M
E
41
M
M
TM
M
M
G
TM
TG
M
E
TL
G
L
TL
TL
L
L
M
L
TM
MC
TL
M
L
TM
M
E
TM
TM
E
C
TM
G
TM MC
TM
G
TM
M
M
G
TC
M
M
TM LC
TL
M
TM
M
G
M
42
SINISTRA
33 34 35 36
TM
M
M
L
TM
E
L
M
E
TM
L
TM
E
TM TM
TL
E
TM TM
E
TM TM
E
TM TM
E
E
TM TM
TM TM
L
M
TG TG TG
TL
E
M
TM
TM
EA
E
M
TM TM
M
E
E
TM
L
TG
G
G
E
TM
M
L
L
E
TM
M
M
EA TM
TM
E
TM
L
G
TG TM
E
TM
L
TM
L
TL
L
L
M
E
TLC
E
M
E
E
G
E
TL
E
E
TM TM TM
M
E
TM TM
TM TM
M
TM TM
E
TM TM
M
L
M
TM
TM TM
TM TM
TM
E
E
E
TL
L
TM
M
L
E
A
G
TM
EA
M
E
M
TL
E
TL
TM
M
TM TM TM
M
E
TM
M
E
G
E
M
M
M
M
M
E
M
E
A”
E
G
E
M
TM TM TM
M
MC
M
E
E
M
TM TM TM
L
M
G
MC
MC
M
M
M
MC
L
E
M
TM
M
M
L
TM TM
M
TM
G
TM
G
TG TM
L
L
L
L
E
M
TL
M
TM
M
MC
M
L
L
M
L
L
G
TM
M
M
TM
47
M
M
TM
TM
48
TM TM
M
TM
28
M
M
TM
TM
27
M
M
TM
TM
ARCATA INFERIORE
DESTRA
46 45 44 43
TM
M
TM
M
M
M
TM
TM
M
M
TL
M
TM
E
L
M
17
TMC G
18
L
LV.FR.07-II
Tb 28
LV.FR.07-II
Tb 29
LV.FR.07-II
Tb 32
LV.FR.07-II
Tb 33
LV.FR.07-II
Tb 34
LV.FR.07-II
Tb 45
LV.FR.07-II
Tb 48
LV.FR.07-II
Tb 50
LV.FR.07-II
Tb 52
LV.FR.07-II
Tb 54A
LV.FR.07-II
Tb 55B
LV.FR.07-II
Tb 59
LV.FR.07-II
Tb 60
LV.FR.07-II
Tb 61
LV.FR.07-II
Tb 65
LV.FR.07-II
Tb 71
LV.FR.07-II
Tb 72
LV.FR.07-II
Tb 73
LV.FR.07-II
Tb 74
ARCATA SUPERIORE
DESTRA
SINISTRA
16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26
166
PATOLOGIE DENTIZIONE ADULTA
DENTI PERMANENTI
L
38
DENTI
SOPRANNU
MERARI (n°)
E
TM
37
E
M
E
TL
E
E
E
TM
SINISTRA
33 34 35 36
TM
32
TM
31
TM
41
TM
TM
TM
42
G
TL
E
E
E
M
47
E
L
48
TM
28
M
E
M
27
E
M
ARCATA INFERIORE
DESTRA
46 45 44 43
E
E
E
M
M
TG
M
E
TM
G
L
E
L
L
M
L
M
M
TM TM M
E
TM
L
M
M
M
M
TG MC
M
L
M
TM
TM
L
TM M
TM
L
M
TM
L
TM MC
TM
TM
M
TM M
M
TM M
TM M
TM
M
M
G
TM
M
E
G
TM M
M
M
TG
E
G
L
TG
E
TM
TM
M
M
M
E
TM M
M
E
L
E
TM
E
L
L
L
L
TM
G
G
M
TM M
M
L
TL LC
M TMC
G
M
M
M
TM
E
TM M
L
TM
E
L
TM M
M
G
E
M
M
L
M
M
TL
M
TM M
E
M
M
M
G
M
TM M
E
TM M
TM
E
G
TM M
TM
G
TM
TM
G
G
TM
M
G
G
TG
G
M
M
G
G
M
L
M
E
TG
E
C
TM
M
M
L
L
TL LC
L
E
M
G
G
G
G
TM
TM
G
M
E
E
L
17
TM
18
LV.FR.07-II
Tb 77
LV.FR.07-II
Tb 79
LV.FR.07-II
Tb 80
LV.FR.07-II
Tb 81
LV.FR.07-II
Tb 82B
LV.FR.07-II
Tb 84
LV.FR.07-II
Tb 85
LV.FR.07-II
Tb 89
LV.FR.07-II
Tb 92
LV.FR.07-II
Tb 96
LV.FR.07-II
Tb 97
LV.FR.07-II
Tb 100
ARCATA SUPERIORE
DESTRA
SINISTRA
16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26
Tabella 13: Dettaglio delle patologie dentarie attestate negli individui adulti del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio.
NOTA: è stata utilizzata la nomenclatura F.D.I.
LEGENDA:
= dente rinvenuto (germe dentario, dente in eruzione, dente erotto)
ABBREVIAZIONI:
L = usura lieve (grado 1-3)
A = ascesso
E = edentulia
M = usura media (grado 4-5)
C = carie
T = tartaro
G = usura grave (grado 6-8)
A”= agenesia
167
PATOLOGIE DENTIZIONE SUBADULTA
DENTI PERMANENTI
ARCATA SUPERIORE
ARCATA INFERIORE
DESTRA
SINISTRA
DESTRA
SINISTRA
16 15 14 13 12 11 21 22 23 24 25 26 27 28 48 47 46 45 44 43 42 41 31 32 33 34 35 36
L
L
TL
TL
L
L
L
TMC
TL
TL
M
M
M
L
TL
TL
TL
TL
TL
TL
TL
L
L
TM
L
L
+
L
LC
LC
L
M
M
M
M
M°
M
M*
TM
L
TMC E
+
M
TM LC
L
E
TM* M
L
E
TM* M
M
L
TL
TL
TL
GC
L
L
TL
L
L
+
L
TL
L
TL
L
TM
T
L
M
TMC TL
L
+
TL
T
TL
L
TML L
L
TM
L
+
L
TM
T
TM
L
L
M
TM
TL
U
TL
M
M
M
L
M
U
TL
L
M
M°
T
L
L
M
GC
M
L
M
L
TM
M
TG°
38
GC
L
L
M
MC
M
L
L
TMC L
L
T
TL
M
TL
L
TL
L
U
18 17
37
LV.FR.07-II Tb
15
LV.FR.07-II Tb
16A
LV.FR.07-II Tb
18B
LV.FR.07-II Tb
24B
LV.FR.07-II Tb
51
LV.FR.07-II Tb
54B
LV.FR.07-II Tb
88
Tabella 14: Dettaglio delle patologie dentarie attestate negli individui subadulti del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio.
NOTA: è stata utilizzata la nomenclatura F.D.I.
LEGENDA:
= dente rinvenuto (germe dentario, dente in eruzione, dente erotto)
ABBREVIAZIONI:
L = usura lieve (grado 1-3)
A = ascesso
E = edentulia
U =germe dentario
M = usura media (grado 4-5)
C = carie
T = tartaro
* = + usura superficie linguale
G = usura grave (grado 6-8)
A”= agenesia
+ =dente in eruzione
° = + usura superficie buccale in prossimità superficie occlusale
168
LV.FR.07-II
Tb 5
LV.FR.07-II
Tb 11
LV.FR.07-II
Tb 12
LV.FR.07-II
Tb 13
LV.FR.07-II
Tb 14
LV.FR.07-II
Tb 15
LV.FR.07-II
Tb 16A
LV.FR.07-II
Tb 16B
LV.FR.07-II
Tb 17A
LV.FR.07-II
Tb 18A
LV.FR.07-II
Tb 18B
LV.FR.07-II
Tb 18C
LV.FR.07-II
Tb 19
LV.FR.07-II
Tb 20
LV.FR.07-II
Tb 21
LV.FR.07-II
Tb 22
LV.FR.07-II
Tb 24A
LV.FR.07-II
Tb 24B
LV.FR.07-II
Tb 27
LV.FR.07-II
Tb 28
LV.FR.07-II
Tb 29
PIEDI
ARTI INFERIORI
MANI
ARTI SUPERIORI
SPALLE (scapola+clavicola)
ENTESOPATIE E STRESS
OCCUPAZIONALI
CRANIO
PIEDI
ARTI INFERIORI
BACINO
TRONCO (coste)
SPALLE (scapola+clavicola)
MANI
ARTI SUPERIORI
LOMBARI
TORACICHE
CERVICALI
CRANIO
DEGENERAZIONE-ARTROSI
RACHIDE
SCHELETRO APPENDICOLARE
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
169
ARTI INFERIORI
PIEDI
SPALLE (scapola+clavicola)
CRANIO
PIEDI
ARTI INFERIORI
MANI
x
BACINO
TRONCO (coste)
SPALLE (scapola+clavicola)
MANI
ARTI SUPERIORI
LOMBARI
TORACICHE
x
ENTESOPATIE E STRESS
OCCUPAZIONALI
ARTI SUPERIORI
LV.FR.07-II
Tb 32
LV.FR.07-II
Tb 33
LV.FR.07-II
Tb 34
LV.FR.07-II
Tb 45
LV.FR.07-II
Tb 45 (II ind)
LV.FR.07-II
Tb 48
LV.FR.07-II
Tb 49
LV.FR.07-II
Tb 50
LV.FR.07-II
Tb 51
LV.FR.07-II
Tb 53
LV.FR.07-II
Tb 54B
LV.FR.07-II
Tb 55A
LV.FR.07-II
Tb 55B
LV.FR.07-II
Tb 59
LV.FR.07-II
Tb 60
LV.FR.07-II
Tb 61
LV.FR.07-II
Tb 65
LV.FR.07-II
Tb 71
LV.FR.07-II
Tb 72
LV.FR.07-II
Tb 73
LV.FR.07-II
Tb 74
CERVICALI
CRANIO
DEGENERAZIONE-ARTROSI
RACHIDE
SCHELETRO APPENDICOLARE
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
170
PIEDI
ARTI INFERIORI
MANI
ARTI SUPERIORI
SPALLE (scapola+clavicola)
ENTESOPATIE E STRESS
OCCUPAZIONALI
CRANIO
PIEDI
ARTI INFERIORI
BACINO
TRONCO (coste)
SPALLE (scapola+clavicola)
MANI
ARTI SUPERIORI
LOMBARI
TORACICHE
CERVICALI
CRANIO
DEGENERAZIONE-ARTROSI
RACHIDE
SCHELETRO APPENDICOLARE
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tb 77
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tb 79
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tb 81
LV.FR.07-II
x
x
x
x
Tb 82B
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
Tb 84
LV.FR.07-II
x
x
x
Tb 85
LV.FR.07-II
x
x
x
Tb 88
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tb 89
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tb 92
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
Tb 96
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
x
x
Tb 97
LV.FR.07-II
x
x
x
x
x
x
Tb 100
Tabella 15: Tabella riassuntiva delle varie localizzazioni di artrosi ed entesopatie riscontrate sul materiale
osteologico del campione di materiale scheletrico da Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x” indica che
sono stati rinvenuti segni patologici.
171
PIEDI
ARTI INFERIORI
BACINO
COSTE
ARTI SUPERIORI
DEGENERAZIONE-ARTROSI
SCHELTRO APPENDICOLARE
LOMBARI
TORACICHE
CERVICALI
RACHIDE
LV.FR.07-II Tb 16A
x
15-21 anni
LV.FR.07-II Tb 18B
x
x
x
14-20 anni
LV.FR.07-II Tb 21
x
x
x
20-29 anni
LV.FR.07-II Tb 22
x
x
20-30 anni
LV.FR.07-II Tb 24A
x
x
x
x
25-29 anni
LV.FR.07-II Tb 45
x
x
x
35-44 anni
LV.FR.07-II Tb 51
x
x
13-16 anni
LV.FR.07-II Tb 54B
x
x
x
14-16 anni
LV.FR.07-II Tb 82B 35-39
x
anni
LV.FR.07-II Tb 88
x
15-21 anni
LV.FR.07-II Tb 89
x
x
x
x
x
30-34 anni
LV.FR.07-II Tb 97
x
x
x
x
35-39 anni
Tabella 16: Tabella riassuntiva delle varie localizzazioni dei segni artrosici riscontrati sugli individui di età
inferiori ai 40 anni del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a Lodi Vecchio. La lettera “x”
indica la presenza di tali segni.
172
LV.FR.07-II
Tb 15
LV.FR.07-II
Tb 16A
LV.FR.07-II
Tb 18B
LV.FR.07-II
Tb 24B
LV.FR.07-II
Tb 49
LV.FR.07-II
Tb 51
LV.FR.07-II
Tb 53
LV.FR.07-II
Tb 54B
LV.FR.07-II
Tb 88
x
ARTI INFERIORI
COSTE
COLONNA VERTEBRALE
TENDINE D'ACHILLE
BACINO
ARTROSI
PIEDE
FLESSORE LUNGO DELLE
DITA
MUSCOLO SOLEO
MUSCOLO POPLITEO
ARTO INFERIORE
LINEA ASPERA
MUSCOLO FLESSORE
MANO
MUSCOLO BRACHIALE
DELL'ULNA
MUSCOLO BRACHIALE DEL
RADIO
MUSCOLO GRANDE
PETTORALE
MUSCOLO DELTOIDEO
LEGAMENTO CONOIDE
MUSCOLO TRAPEZIO
x
MUSCOLO BRACHIALE
DELL'OMERO
ENTESOPATIE
ARTO SUPERIORE
SPALLA
LEGAMENTO
COSTOCLAVICOLARE
MUSCOLO MILOIOIDEO
CRANIO
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tabella 17: Tabella riassuntiva delle varie localizzazioni di artrosi ed entesopatie riscontrate sugli individui subadulti del campione di materiale scheletrico di Campo San Michele a
Lodi Vecchio. La lettera “x” indica che sono stati rinvenuti segni patologici.
173
ULNA
LV.FR.07-II
Tb 5
LV.FR.07-II
Tb 12
LV.FR.07-II
Tb 18B
LV.FR.07-II
Tb 18C
LV.FR.07-II
Tb 19
LV.FR.07-II
Tb 27
LV.FR.07-II
Tb 28
LV.FR.07-II
Tb 32
LV.FR.07-II
Tb 33
LV.FR.07-II
Tb 45
LV.FR.07-II
Tb 51
LV.FR.07-II
Tb 53
LV.FR.07-II
Tb 60
LV.FR.07-II
Tb 61
LV.FR.07-II
Tb 65
LV.FR.07-II
Tb 71
LV.FR.07-II
Tb 73
LV.FR.07-II
Tb 77
LV.FR.07-II
Tb 81
LV.FR.07-II
Tb 88
LV.FR.07-II
Tb 89
LV.FR.07-II
Tb 92
PERIOSTITE
FEMORE
TIBIA
FIBULA
BACINO
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Tabella
Tabella18:
19:Localizzazione
Localizzazionedella
dellaperiostite
periostitesul
sulmateriale
materialeosteologico
osteologicodel
delcampione
campionedidi
materiale
tombe discheletrico
Campo Sanda
CampoMichele
San Michele
a LodiaVecchio.
Lodi Vecchio.
La lettera
La lettera
“x” indica
“x” indica
la presenza
la presenza
dei segni
dei patologici.
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