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In Sicilia, il romanzo storico incarna una parte consistente dell’identità e delle ideologie dominanti sin dall’Unità del 1861. Dopo la morte di Sciascia, l’avvio della fortuna di Camilleri e l’uscita del romanzo "La lunga vita di Marianna Ucrìa" di Dacia Maraini, gli anni Novanta prestano la scena a numerosi ripensamenti, sospingono e incoraggiano una dislocazione della Sicilia storico-letteraria fissata in stereotipi e formule stantie. Sopraggiunta la fine dei generi, sembra aprirsi anche per la letteratura siciliana la stagione del genere. Questo libro guarda al romanzo della Storia nel luogo Sicilia – meta fisica, mentale, simbolica – scrutando l’universo di alcune autrici capaci di lasciare segnali indelebili sul corpo di una scrittura in continua evoluzione, proprio a partire dagli anni Novanta. Attraverso analisi testuali e riflessioni teoriche, nascono ipotesi e domande. Cosa significa interrogarsi sulla condizione delle donne attraverso la scrittura? Si può davvero parlare di ‘differenza di genere’ per le narrazioni a firma femminile in Sicilia? Qual è il peso dell’orizzonte discorsivo radicatosi con la creazione (anche letteraria) di una regione ‘colonizzata’ dal Nord dopo l’unificazione? E poi, quale contributo offrono oggi queste scritture alla nostra percezione del genere storico? Le storie e microstorie qui esaminate escono dal territorio sicuro della tradizione spostandone il baricentro, intridono la lingua di miti, dialetti e interferenze documentarie, dialogano con i fantasmi letterari dei padri, evocano umanità non convenzionali, ritrovano voci femminili e maschili perdute. Ma soprattutto rompono, consapevolmente o meno, l’ossatura culturale e ideologica di un certo immaginario potente, paradigmatico, consolatorio.
La Regione Umbria, a conclusione del progetto PAYS.MED.URBAN (2007-2013), ha realizzato una pubblicazione per approfondire il processo attivato e i risultati ottenuti da tre delle sei azioni chiave del progetto: azione pilota, attività di sensibilizzazione e linee guida. La pubblicazione quindi si propone come strumento di confronto sui metodi e sulle tecniche attivate in processi partecipativi e di sensibilizzazione sul e nel paesaggio.
Gli effetti delle politiche d'integrazione dei migranti di prima generazione possono essere valutati anche attraverso il grado d'inserimento sociale dei loro figli. Il volume presenta risultati di una ricerca quantitativa, cofinanziata dal MIUR e dall'Assessorato alle Politiche Sociali della Regione Marche, volta a indagare gli ostacoli e le opportunità che si presentano nel percorso di integrazione delle seconde generazioni di immigrati. Poiché in Italia la presenza di studenti di origine straniera nella scuola è in costante crescita, il tema dell'integrazione scolastica delle seconde generazioni è quello maggiormente preso in considerazione nelle ricerche. La scuola infatti ha un ruolo cruciale per l'integrazione ma è al contempo anche lo specchio e il potenziale propulsivo di ulteriori forme di discriminazione, con il pericolo di marginalità socio-culturale, insuccesso scolastico e devianza. Il testo è idealmente suddiviso in due parti. Nella prima sezione vengono presentati contributi di carattere internazionale al fine di offrire un confronto più ampio sulle forme d'integrazione delle seconde generazioni in vari contesti. I saggi di A. Portes sugli USA, di M. Crul e J. Schneider su Germania e Paesi Bassi e di R. Aparicio sulla Spagna costituiscono un prezioso punto di partenza comparativo. La seconda sezione affronta il tema dei figli degli stranieri nel nostro paese - fenomeno sociale recentissimo - cercando di cogliere analogie e differenze con altre esperienze più consolidate. L. Terzera pone dunque l'attenzione su una rilevante indagine svolta in tutta Italia, V. Lannutti e L. Ruggeri su una ricerca realizzata nella Regione Marche in cui i principali argomenti presi in considerazione, frutto dell'intervista di 874 alunni frequentanti Istituti secondari di secondo grado delle province di Ancona e Macerata, sono stati: la struttura familiare e la condizione socio-economica della famiglia d'appartenenza, le reti amicali e gli stili di vita, le prospettive di studio e di lavoro, il tempo libero. Il testo si rivolge a studenti, ricercatori e operatori che per ragioni di studio e di lavoro si confrontano con il tema delle seconde generazioni, tema le cui implicazioni sulla società italiana hanno appena cominciato a svelarsi.
Il disagio della civiltà (metalogo sulla libertà tra Sigmund e Gedeone) S:-Come sei incivile…metti un po' d'ordine! G:-Guarda che bel disegno ho fatto! S:-Sì…bello! Ma ora lavati le mani! Società dell'incertezza è la nostra, secondo Zygmunt Bauman, dove la deregulation-causa-effetto di una globalizzazione che fa la felicità di pochi e l'infelicità di molti-regna sovrana, creando un nuovo malessere dell'incertezza. Viviamo quindi in un clima di "assedio della paura", caratterizzato dall'aumento della "divisione più profonda tra ricchi e poveri", dove "chi è già escluso o si trova sulla soglia dell'esclusione viene sospinto a forza (e saldamente rinchiuso) all'interno dei muri invisibili, ma del tutto tangibili, che delimitano i nuovi territori dell'emarginazione" senza che per questo chi è già libero ne guadagni qualcosa. Perché "il disagio della modernità nasceva da un tipo di sicurezza che assegnava alla libertà un ruolo troppo limitato nella ricerca della felicità individuale" mentre "il disagio della postmodernità nasce da un genere di libertà nella ricerca del piacere che assegna uno spazio troppo limitato alla sicurezza individuale". Tutte le società producono stranieri-"ma ognuna ne produce un tipo particolare, secondo modalità uniche e irripetibili"-e straniero è chi "non si adatta alle mappe cognitive, morali o estetiche" e soprattutto è "in grado di sconvolgere i modelli di comportamento stabiliti" compromettendo la serenità e diffondendo ansia e preoccupazione, facendo anche "diventare seducenti esperienze strane e proibite". Ma soprattutto "ciò che trasforma alcuni individui in «stranieri» e li rende perciò irritanti, snervanti, fastidiosi (in altri termini li definisce come «problema») è-continua Bauman-la loro tendenza a confondere le linee di confine che dovrebbero essere ben visibili." I timori dei contemporanei riguardano chi è all'interno, ecco allora che "le mura un tempo costruite attorno alla città, ora attraversano la città stessa, in un pluralità di direzioni" così che "non lo stare insieme, ma l'evitarsi e lo star separati sono diventate le principali strategie per sopravvivere nelle megalopoli contemporanee". La divisione è di ordine spaziale, e in particolare la libertà di movimento nella città è divenuto il principale fattore di stratificazione; le aree sono differenziate e in alcuni casi le linee di demarcazione tra le aree sono ben visibili e custodite, più spesso sono confuse e debolmente controllate: "A Washington non c'è discriminazione sul mercato immobiliare: ma, ciò malgrado, c'è un confine invisibile che segue la 16.Ma strada a ovest e il fiume Potomac a nord-ovest, che quanti sono stati lasciati indietro faranno bene a non attraversare mai. La maggior parte degli adolescenti lasciati dietro quell'invisibile ma assai reale confine non hanno mai visto il centro di Washington con tutti i suoi splendori…" confine linea delimitazione di due proprietà, territori, possedimenti delimitazione convenzionale del territorio di uno stato senza confini, passare i confini segno di delimitazione cippo palizzata
Tracce Urbane
Saitta P. (2019). Sui margini. Note intorno a un oggetto problematico, "Tracce Urbane", 5, pp. 59-72.2019 •
The paper reflects on the notion of “margin” as an analytical category. It shows the ambivalence and the derogatory connotations of the word in both the scientific and common uses. Then, it reflects on the semantic inaccuracy of the term, insofar that, within the city, the margin and the center coincide and sustain each other reciprocally. It is therefore suggested that the dialectic among the two is inscribed within regimes of visibility determined by the political phases in given moments. Finally, the margin is seen as the place of a politicization, often involuntary, that generates poetics whose sign and validity are opposed, but are equally at risk of producing forms of orientalism. Il saggio riflette sulla nozione di margine come categoria analitica. Mostra le ambivalenze e il carattere moralista dell’espressione negli usi scientifici e comuni. Riflette inoltre sull’imprecisione semantica, nella misura in cui, nella realtà urbana, margine e centro collimano e si alimentano reciprocamente. Si suggerisce, dunque, che la dialettica tra i due punti sia iscritta entro regimi di visibilità determinati dalla fase politica complessiva. Il margine viene infine analizzato come luogo di una politicizzazione, spesso involontaria, che suscita poetiche di segno e validità opposti, che non devono però dare luogo a forme di orientalismo.
Legalità e rispetto: il mondo digitale ne favorisce la diffusione e conoscenza
Note in margine a SBN2015 •
L’articolo è una breve riflessione sulle origini e il valore del Servizio Bibliotecario Nazionale, che prende spunto da un progetto finanziato dall’Unione Europea POR Campania FESR 2007-2013. Asse I. Obiettivo operativo 1.10 “La cultura come risorsa”. Il progetto che ha visto come beneficiario l’Ente Biblioteca di Castel Capuano “Alfredo De Marsico” a Castel Capuano, Napoli, si intitola “Legalità e rispetto: il mondo digitale ne favorisce la diffusione e conoscenza” e ha previsto la catalogazione, digitalizzazione e messa in rete di preziosi volumi antichi della biblioteca “Alfredo De Marsico”.
2017 •
The Qishleh Excavation in the Old City of Jerusalem
Coins. In A. Re’em. The Qishleh Excavation in the Old City of Jerusalem2018 •
BRICS Alliance Needs a Formal Structure
BRICS Alliance Needs a Formal Structure2024 •
2023 •
Journal of Biodiversity and Conservation
A checklist of Indian Hopea (Dipterocarpaceae) with one new combination and lectotypifications2023 •
Al-Andalus fi al-liqaʾ al-istiʿmari al-isbani al-maghribi
Muqaddimat al-tarjama al-ʿarabiyya2023 •
2023 •
T. Kiousopoulou and V. Foskolou (eds), Grata Dona. Μελέτες προς τιμήν της Όλγας Γκράτζιου. Crete University Press, Heraklion , 487-520
Τοπική παραγωγή γλυπτικής και εισηγμένα αρχιτεκτονικά μέλη στα νησιά των Κυκλάδων κατά την Πρωτοβυζαντινή περίοδο (4ος -7ος αι.)2023 •
COMPÊNDIO HISTÓRICO DE MULHERES DA ANTIGUIDADE Vol. 1
SUMÁRIO DO COMPÊNDIO HISTÓRICO DE MULHERES DA ANTIGUIDADE Vol. 1IX Congreso Nacional de Arqueometría, Libro de resúmenes
Avances de la aplicación de magnetometría en el sitio Km 75, Chaco, Argentina2021 •
History of Education Journal
O jornal escolar O Estudante Orleanense (Santa Catarina, 1949-1973) - School newspaper O Estudante Orleanense (Santa Catarina, 1949-1973)2013 •
Теорія і практика забезпечення ефективного розвитку суб’єктів ринку : ІIІ міжнар. наук.-практ. інтер.-конф.
ТИПОЛОГІЯ ОПЕРАЦІЙНИХ СИСТЕМ СУЧАСНИХ ПІДПРИЄМСТВ2014 •