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Un percorso di analisi della scrittura del sé in Elsa de' Giorgi, tra impegno politico e agency autoriale
My contribution examines the creation of female collective memory and legacy in the works of Sicilian-born feminist writer Maria Rosa Cutrufelli. I analyse this aspect as both a literary and a political strategy aimed at retrieving a... more
My contribution examines the creation of female collective memory and legacy in the works of Sicilian-born feminist writer Maria Rosa Cutrufelli. I analyse this aspect as both a literary and a political strategy aimed at retrieving a ‘sisterhood’, well-known to second-wave American feminism. Cutrufelli’s novels are filled with female protagonists, or personagge, who rarely act on their own. In fact, at the basis of each character’s struggle to achieve an individual agency one can identify various forms of relationships (friendship, love, political alliance, family bonds). Moreover, as is the case with her dystopian novel L’isola delle madri, unexpected connections among extremely diverse women become decisive in challenging social and symbolic paradigms, such as biological motherhood and its bond with a capitalist exploitation of reproductive bodies. Cutrufelli’s reinvention of female memories corresponds to the construction of a collective legacy that reads against the grain of the Italian literary canon, in which individual heroism – along with gendered asymmetries and power relationships – has often implied an automatic identification with a strong, self-centred masculinity. On the contrary, Cutrufelli’s stories insist on female relationships that go through different phases of negotiation and forms of losses and appropriation, thus calling for substantially different notions of non-hierarchical femininity. This is also confirmed by Cutrufelli’s own filiations and active collaborations with fellow women writers belonging to different generations. In the light of the above, my chapter explores various forms of female bonds in Cutrufelli’s writings, while also taking into consideration the significance of extra-textual elements in the writer’s biography and current engagement, in order to argue for her originality in pursuing a specific, ‘hybrid’ approach to 21st-century feminism.
In this essay, we investigate what we define as a recurring topography of trauma in Nadia Terranova’s poetics of space. We argue that in her novels traumatic events, personal or collective, are inscribed onto the cityscapes or seascapes... more
In this essay, we investigate what we define as a recurring topography of trauma in Nadia Terranova’s poetics of space. We argue that in her novels traumatic events, personal or collective, are inscribed onto the cityscapes or seascapes her characters negotiate. Her characters’ walking in the city or crossing the Strait of Messina is entwined with the recalling, narrating, and elaborating of the trauma.
More specifically, we focus on the writer’s representation of Messina’s spaces and of human bodies as sites of trauma in two novels, Farewell, Ghosts (Addio fantasmi, 2018) and Trembles the Night (Trema la notte, 2022). We propose that the interplay of spatial and gendered dimensions enriches the representation of Terranova’s Mediterranean South, for it suggests a dynamic interaction between female protagonists and their traumatized time and space, on the one hand, and between a traumatic past and a present informed by often painful and unacknowledged history, on the other.
Il contributo esamina il romanzo 'Gli anni al contrario' (2015) di Nadia Terranova (Messina, 1978), dove si narra la storia familiare di tre personaggi, esclusi e marginali rispetto alla Grande Storia. Pur restando nell’ambito del... more
Il contributo esamina il romanzo 'Gli anni al contrario' (2015) di Nadia Terranova (Messina, 1978), dove si narra la storia familiare di tre personaggi, esclusi e marginali rispetto alla Grande Storia. Pur restando nell’ambito del racconto intimista e di finzione, il romanzo si serve di referenti realistici e di un’ambientazione autobiografica, da cui si intuisce il portato personale dell’autrice, che ha scelto così di riappropriarsi di un’identità originaria trasfigurandola nella diegesi. Il racconto è infatti ambientato nella Messina del ’77, dove a malapena giungono gli echi dei grandi movimenti di protesta politica che animano le principali città italiane del Nord. La natura oppressiva dello spazio casalingo, simbolo di una borghesia difficile da rifiutare del tutto, accanto alla perifericità stessa dello spazio cittadino, animano il racconto e riflettono il senso di chiusura sociale, delusione e frustrazione dei protagonisti. Accanto alla storia d’amore di Aurora e Giovanni, diversamente disillusi dalle ideologie giovanili di ribellione politica, si innesta anche la narrazione sotterranea della loro figlia Mara, che rappresenta una sintesi di apertura e di speranza generazionale nuove. Il saggio si propone dunque di guardare a tre percorsi di crescita all’insegna della marginalizzazione, evidenziando la tematizzazione del passaggio dalla giovinezza all’età adulta, che in Terranova equivale a un racconto di sopravvivenza.

https://eusal.es/index.php/eusal/catalog/book/978-84-1311-424-8
Riflessione a partire dai saggi di commento dedicati a Sibilla Aleramo e Goliarda Sapienza, rispettivamente da Daniela Brogi e Katrin Wehling-Giorgi (Siena, novembre 2018)
Il contributo analizza l'opera di Nadia Terranova (Messina, 1978), guardando al romanzo 'Addio fantasmi' (2018), incluso nella cinquina del Premio Strega 2019. In questo percorso tematico si osservano i rapporti tra i personaggi e gli... more
Il contributo analizza l'opera di Nadia Terranova (Messina, 1978), guardando al romanzo 'Addio fantasmi' (2018), incluso nella cinquina del Premio Strega 2019. In questo percorso tematico si osservano i rapporti tra i personaggi e gli spazi delle case e delle città, in particolare Messina. Tali elementi evidenziano un progetto autoriale insieme creativo e simbolico, da inserire in una linea eterogenea di scrittrici italiane del Novecento, quali Natalia Ginzburg, Anna Maria Ortese, Goliarda Sapienza ed Elena Ferrante. Queste autrici hanno infatti spesso trasfigurato gli spazi domestici e urbani per narrare la soggettivazione di personaggi femminili alle prese con una difficile appartenenza identitaria. Il romanzo di Terranova entra in tensione con categorizzazioni fisse, come 'messinese' e 'siciliana', e gli "spazi praticati" (De Certeau) dalla protagonista spingono verso una precarietà dell'identità. Inoltre, il vissuto dei luoghi viene utilizzato e rinegoziato sul piano della diegesi, per raccontare la difficoltà e il dolore del passaggio tra infanzia ed età adulta. Diverse e decisive tappe della "Bildung" di "Addio fantasmi" coincidono con lo spostamento in un dato spazio, privato o pubblico. Il ritorno improvviso di Ida alla casa familiare messinese significa fare i conti con la memoria di un padre scomparso e scoprire che nessuna garanzia proviene da uno spazio domestico precario; per chi, come lei, cresce in un luogo infestato dai fantasmi di un'assenza, si tratta di una dimensione dove persino le rondini non si fermano perché, come afferma la madre di Ida, "si nidifica solo dove è sporco".
Volume monografico online, a cura di Daniela Bombara, Milagro Martín-Clavijo e Serena Todesco
http://www.rivistadistudiitaliani.it/rivista.php?annonum=2020e1
In the light of Carolyn Heilbrun’s statement on women’s lives having to be “considered in the absence of a structure of critical or biographical commonplaces” (Writing a Woman’s Life, 20), our contribution examines two biographical... more
In the light of Carolyn Heilbrun’s statement on women’s lives having to be “considered in the absence of a structure of critical or biographical commonplaces” (Writing a Woman’s Life, 20), our contribution examines two biographical documentaries, Con quella faccia da straniera (2012) and Come scrive una donna (2013), respectively depicting the lives of Maria Occhipinti (1921-1996) and Giuliana Saladino (1925-1999). Through a reconstruction combining archive materials, excerpts from the authors’ texts, and interviews to family and friends, the documentaries retrieve the lives of two protagonists of a unique facet of Sicilian female subjectivity, one that openly opposes predictable or traditional perspectives on women. Occhipinti and Saladino ultimately becoming protagonists of two filmic experimental journeys, in which they are showed to be fully autonomous from any dominant, patriarchy-inspired configuration of sexual roles. The essay will examine how the documentaries focus on the women’s social and intellectual engagement (impegno), and how their newly found centrality reads against the grain of a canonical twentieth-century Sicilian history. Furthermore, the contribution investigates to what extent the encounter between figures of a marginal literary tradition and the adoption of a biographical approach in contemporary documentary filming may be a productive way to establish the writers outside of their usual marginal zone. From this perspective, attention will be paid to the directors’ thematic and practical choices (e.g., hybridization of visual techniques), in order to investigate the context in which these documentaries have been produced and distributed.
Contributo inserito nel volume collettivo "Donne e Sud. Percorsi nella letteratura italiana contemporanea", a cura di Manuela Spinelli e Ramona Onnis (Franco Cesati Editore, 2018) Lo spazio locale, soprattutto domestico, definisce... more
Contributo inserito nel volume collettivo "Donne e Sud. Percorsi nella letteratura italiana contemporanea", a cura di Manuela Spinelli e Ramona Onnis (Franco Cesati Editore, 2018)

Lo spazio locale, soprattutto domestico, definisce paradigmaticamente le donne siciliane, perché le forza entro una condizione socio-politica convalidata dal patriarcato. A guardare più attentamente, la produzione di alcune scrittrici isolane del Novecento contraddice questa visione. Anzi, la casa e i suoi balconi, come pure la strada di quartiere o la piazza, laddove trasfigurati nella scrittura, diventano luoghi di (ri)soggettivazione e impegno, rifondando un senso del sé e del proprio rapporto con il mondo. Il manifesto ‘femminista’ di Elvira Mancuso, le narrazioni di Maria Occhipinti e Gisella Modica, o le immagini di Letizia Battaglia, mostrano una relazione tra spazi fisici e simbolici, da un lato, e corpi ed esperienza delle donne dall’altro. La prospettiva marginale e non sovrana di queste autrici si lega così a una visione complessiva ‘glocale’ della Sicilia (e del Sud) che dissolve le gerarchie e le dicotomie prodotte da una certa cultura del patriarcato meridionale. Emerge piuttosto un percorso di pratica reinventiva della parola scritta che, parafrasando Carla Lonzi, «è già politico».
Research Interests:
Inserito nel volume collettivo "Da ieri a oggi. Tragitti del Sud
nella cultura italiana contemporanea", a cura di Silvia Contarini, Teresa Solis, Ramona Onnis e Manuela Spinelli (Franco Cesati Editore, 2018)
This chapter focuses on the novel Bambini di ferro (Iron Children, 2016) by multi-awarded writer Viola Di Grado (1987) whose work is little investigated by scholars. Set in Nepal between the sixth and the fifth centuries B. C. and in a... more
This chapter focuses on the novel Bambini di ferro (Iron Children, 2016) by multi-awarded writer Viola Di Grado (1987) whose work is little investigated by scholars. Set in Nepal between the sixth and the fifth centuries B. C. and in a futuristic Japan, Iron Children provides a stimulating insight into a posthuman world where maternity has been reduced to an android process, as “loving gestures are no longer spontaneous, yet need to be artificially recreated” (Di Grado2016b). By adopting a critical framework inspired by Kristeva’s abjection theory and Braidotti’s thoughts on maternity, monstrosity and machines, this chapter aims at reading Iron Children’s representation of an android maternity able to challenge the biological one.
* * *
Chapter from Enrica Maria Ferrara (ed.), "Posthumanism in Italian Literature and Film. Boundaries and Identity", Springer, 2020
Introduction Sandra Petrignani is an acclaimed Italian writer and journalist, the author of many novels, collections of short stories, and volumes of non-fiction, including a biography of Marguerite Duras and a biography of Natalia... more
Introduction

Sandra Petrignani is an acclaimed Italian writer and journalist, the author of many novels, collections of short stories, and volumes of non-fiction, including a biography of Marguerite Duras and a biography of Natalia Ginzburg, La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg (Neri Pozza, 2018). In her biography of Natalia Ginzburg, Sandra Petrignani draws on her extensive research as well as on the entirety of Ginzburg’s writing—her novels, novellas, short stories, and significant body of non-fiction. Petrignani reads and analyzes a vast number of literary and cultural texts, traveling to all the places and addresses where Ginzburg lived, and conversing with her relatives, friends, and acquaintances.

Petrignani’s project recalls Julia Kristeva’s trilogy dedicated to three women of genius—Hannah Arendt, Melanie Klein, and Colette. Petrignani smoothly combines a skillful historical reconstruction of the writer’s time with an intimate gaze, constantly entering Ginzburg’s life story in order to extract the distilled significance of her existence both as a woman and an artist. The result is a narrative full of different voices, objects, and places that come alive.

We both read La corsara in Italian and we were interested in how Petrignani’s biography of Ginzburg enriches the existing approaches to Ginzburg’s writing and to her person by adding the perspective of a female reader and a woman writer. We also wanted to find out more about how Petrignani’s research and writing have deepened her understanding of Ginzburg’s complexity and shaped her biography.

In addition to this interview with Sandra Petrignani, the special issue “Reading Natalia Ginzburg“ features an excerpt from Minna Zallman Proctor’s English translation of La corsara (The Renegade. Natalia Ginzburg, Her Life and Writing).

Stiliana Milkova and Serena Todesco
This contribution explores the trans-national quality of Ferrante by comparing her debut novel 'L’amore molesto' (Troubling Love, 1992, tr. 2006) with a Croatian novel by Slavenka Drakulić, 'Mramorna koža' ('Marble Skin', 1989, tr. 1993).... more
This contribution explores the trans-national quality of Ferrante by comparing her debut novel 'L’amore molesto' (Troubling Love, 1992, tr. 2006) with a Croatian novel by Slavenka Drakulić, 'Mramorna koža' ('Marble Skin', 1989, tr. 1993). Specifically, the comparison wishes to outline significant correlations and shared imaginaries in the writers’ representation of the mother-daughter relationship. In both novels, visual and body-related narrative elements become the premise for the daughters’ newly found creative subjectivities. The gaze of Ferrante’s and Drakulić’s daughters becomes a powerful instrument of retrieving their mothers’, as well as their own voices, and constitute the primary means of subverting the traumatic experience of patriarchal violence.
This special issue “Reading Natalia Ginzburg” responds to the renewed interest in her writing in the Anglophone world and posits that Ginzburg’s texts capture many of our own struggles today. It includes original essays, interviews, and... more
This special issue “Reading Natalia Ginzburg” responds to the renewed interest in her writing in the Anglophone world and posits that Ginzburg’s texts capture many of our own struggles today. It includes original essays, interviews, and first-time English translations of an essay by Italo Calvino and of Natalia Ginzburg's translation manifesto.
"Reading Natalia Ginzburg” introduces the general reader to Ginzburg’s life and writing; it explores the texts, voices, bodies, and spaces that define her style and subject matter; and highlights the work of her translators.
Intervento dedicato al tema delle amicizie femminili di Goliarda Sapienza, presentato al convegno "L’alfabeto della gioia. Per una mappa dell’immaginario di Goliarda Sapienza", 17-19 aprile 2024, organizzato da Maria Rizzarelli, Corinne... more
Intervento dedicato al tema delle amicizie femminili di Goliarda Sapienza, presentato al convegno "L’alfabeto della gioia. Per una mappa dell’immaginario di Goliarda Sapienza", 17-19 aprile 2024, organizzato da Maria Rizzarelli, Corinne Pontillo, Laura Pernice e dal DISUM - Università degli Studi di Catania
Intervento presentato al convegno "Les mots nourrissent". Pour les cent ans de Goliarda Sapienza (Rennes - Nanterre 20-22 marzo 2024)
Italian fiction in Italy is more and more a women’s matter, especially when it comes to readership and social media reception. As the latest 2021 Strega Prize shortlists have confirmed, Italian women writers are today largely present in... more
Italian fiction in Italy is more and more a women’s matter, especially when it comes to readership and social media reception. As the latest 2021 Strega Prize shortlists have confirmed, Italian women writers are today largely present in the debate on middlebrow novels, especially thanks to a massive use of social media during their books’ promotional and reception phases. At the same time, the growing presence of feminist issues in the public discourse leads one to interrogate the texts on their actual capacity of engaging with historically layered issues, e.g. female visibility, agency and authorship, women’s social and political engagement, as well as canonical/anticanonical presence of women writers in the national scene. One may further interrogate whether middlebrow narratives can lead to a retrieval and a reaffirmation of feminist topics among larger readerships, as well as attempting to observe what strategies (e.g. translations, cross-media practices) are being put in place, and what are the effects of these cultural practices on the novels’ critical reception.
In this contribution, I intend to discern some of the main characteristics of contemporary women’s writing in Italy, by examining whether the “Ferrante effect” (Momigliano 2019) has influenced an increasingly large presence of feminist topics in novels written by female authors. The writers I am interested in were born in the late Seventies-early Eighties, therefore they have only experienced feminism through books; nonetheless their highly popular novels indeed recur to some feminist motifs, by integrating them with multi-awarded, highly pleasurable, (and often sold out) stories.
By presenting a series of examples of middle brow narratives that have opened up creative spaces for women in Italy, I will particularly focus on three aspects through which it may be possible to reconfigure a new form of Italian feminist novel that oscillates between a thirst for popularity and a personal reinvention of feminist issues: 1) narratives of the self, whether translated into a Bildungsroman or in a family-, love- or friendship-themed storytelling; 2) rewritings of classical mythologies from a gendered perspective; 3) narratives that, by travelling across media (e.g. translation, graphic novels, online readings on social networks), thematise female subjectivity and reach larger audiences.
Il workshop, della durata di 3 ore, esamina alcuni casi di traduzioni poetiche di testi di Margaret Atwood e Carol Ann Duffy, in particolare concentrandosi su elementi di creatività e riscrittura secondo una prospettiva femminista. Verrà... more
Il workshop, della durata di 3 ore, esamina alcuni casi di traduzioni poetiche di testi di Margaret Atwood e Carol Ann Duffy, in particolare concentrandosi su elementi di creatività e riscrittura secondo una prospettiva femminista. Verrà anche presentato in breve un esempio di traduzione poetica dal croato all'italiano a partire dall'idea di 'trasformazione' espressa in una poesia di Ana Brnardic.
In the context of the celebrations for the centenary from the birth of Leonardo Sciascia, anti-fascist Italian writer, essayist and playwright, the Italian Institute of Culture in Dublin hosts the launch of the English translation of his... more
In the context of the celebrations for the centenary from the birth of Leonardo Sciascia, anti-fascist Italian writer, essayist and playwright, the Italian Institute of Culture in Dublin hosts the launch of the English translation of his volume "Favole della dittatura", published in 1950 and translated for the first time by Ann Goldstein with the title "Tales from the Dictatorship".
5 novembre 2021 - Giornata organizzata insieme a Gisella Modica e con il sostegno della SIL - Società Italiana delle Letterate Sala Tosi - Casa Internazionale delle Donne di Roma... more
5 novembre 2021 - Giornata organizzata insieme a Gisella Modica e con il sostegno della SIL - Società Italiana delle Letterate

Sala Tosi - Casa Internazionale delle Donne di Roma

https://www.societadelleletterate.it/2021/10/una-donna-del-sud-maria-occhipinti-5-novembre-dalle-945-alla-casa-delle-donne-di-roma/
Nel nostro intervento, vorremmo presentare la figura di de’ Giorgi e analizzare due opere in particolare, il romanzo del debutto I coetanei (1955), e Storia di una donna bella (1970). Nel primo caso si assiste alla costruzione di... more
Nel nostro intervento, vorremmo presentare la figura di de’ Giorgi e analizzare due opere in particolare, il romanzo del debutto I coetanei (1955), e Storia di una donna bella (1970). Nel primo caso si assiste alla costruzione di un’autobiografia personale e generazionale dell’attrice-scrittrice, un romanzo della Resistenza – non entrato in nessun canone resistenziale – da rivalutare anche alla luce del rapporto complesso tra de’ Giorgi e la costruzione del proprio io autoriale, di antidiva-scrittrice. Nel secondo caso, il doppio finzionale costituito dalla protagonista Elena trasfigura e potenzia la sperimentazione di varie gradazioni dell’io.
Seminario interno al Corso di Letteratura Italiana Contemporanea della Prof.ssa Margherita Ganeri, Università della Calabria, Dipartimento di Studi Umanistici, 11 dicembre 2020 - Webinar Microsoft Teams
Research Interests:
In this contribution I explore the notion of a gendered reinterpretation of a postcolonial Mediterranean (Chambers 2008) and its “semantic potential” (Proglio 2017), in relation to the symbolic specificity of the Italian South... more
In this contribution I explore the notion of a gendered reinterpretation of a postcolonial Mediterranean (Chambers 2008) and its “semantic potential” (Proglio 2017), in relation to the symbolic specificity of the Italian South (Mezzogiorno), historically characterized by a widely negative stigma of backwardness and deviancy, as well as by a series of oppositional categories, e.g. Self and Other(s), but also “masculine” and “feminine”. By partly drawing on the area of Subaltern Studies (Gramsci, Spivak), as well as on scholarly perspectives that read the Italian South as a postcolonial space (J. Schneider, Moe, Petrusewicz, Ponzanesi, Giuliani, among others), I intend to suggest, on one hand, the numerous intersections of both Mediterranean’s spatial and symbolic discourses within the framework of a feminine subversion of binary issues of race, culture and gender (Coburn, Re); on the other hand, I seek to identify which creative approaches are adopted by some Italian women writers whose perspectives on language and cultural identity often provide unique forms of resistance to oppressive and heteronormative dichotomies that still today stifle certain common views on the Mediterranean. I further suggest that a rethinking of Mediterranean by women writers may correspond to a lively set of storytelling strategies that tend to challenge those same topoi – e.g. blurring of geo-cultural identities, evolutions and dissonances of gender and family roles, mechanisms of identification and/or dis-identification with a given social group, or issues concerning individuals vis-à-vis power/knowledge structures – that are being problematized by an increasingly richer wave of Mediterranean critical studies.
Una versione ampliata di questo saggio è presente nel libro "Tracce a margine" (Pungitopo, 2017)
Research Interests:
Il contributo esamina il ruolo delle madri in alcune pagine pirandelliane e ne interroga la capacità di tramutarsi in veri e propri “dispositivi semiotici”, volti a produrre distorsioni, effetti estranianti e processi di ri-significazione... more
Il contributo esamina il ruolo delle madri in alcune pagine pirandelliane e ne interroga la capacità di tramutarsi in veri e propri “dispositivi semiotici”, volti a produrre distorsioni, effetti estranianti e processi di ri-significazione che incrinano la presupposta linearità simbolica delle trame.
Lungi dal restare “costruzioni irreducibili” (così le definisce Baldovino ne "Il piacere dell'onestà"), confinate in dimensioni di debolezza o istintività primordiale, le figure materne della produzione narrativa e teatrale di Pirandello offrono ritratti ambivalenti di personalità fluide, metaforicamente nude, manipolatorie e spesso funzionali nella loro alterità, tesa a confermare quella dissoluzione del soggetto che domina la produzione di questo “figlio del Caos”.
Il focus sul materno (interno, se si vuole, a una più vasta indagine sulla rappresentazione del femminile) consente peraltro una meditazione riguardo lo statuto di un Meridione pirandelliano incentrato sui temi della fisicità esorbitante e della violenza psicologica, morale e di genere, anche solo a partire dalla basilare assonanza tematica tra la ricorrenza di madri naturali e il riferimento, sullo sfondo, a una (non troppo rassicurante) “Madre Terra”, del resto citata già nelle primissime produzioni poetiche giovanili.
Proprio perché tendenzialmente (ma non solo) mitico e ancestrale, il Sud immaginato dall’autore di Girgenti non può fare a meno di scendere a patti con l’eccesso costituito dalla faticosa ricerca di un punto di fuga dal materno, o di tormentata fusione con esso.
Research Interests:
Incontro organizzato all'interno del corso di Letteratura Italiana Contemporanea della prof.ssa Margherita Ganeri
Università della Calabria, Dipartimento di Studi Umanistici,
23 novembre, 2017, ore 13
Research Interests:
Maria Rosa Cutrufelli, Mariella Muscariello e Serena Todesco - 23 marzo 2018 Seminario organizzato nell'ambito del ciclo "SCRIVERE È CHIEDERSI… COME SIAMO FATTE. SCRITTURE DI DONNE ATTRAVERSO IL TEMPO", a cura del Laboratorio Sguardi... more
Maria Rosa Cutrufelli, Mariella Muscariello e Serena Todesco - 23 marzo 2018
Seminario organizzato nell'ambito del ciclo "SCRIVERE È CHIEDERSI… COME SIAMO FATTE. SCRITTURE DI DONNE ATTRAVERSO IL TEMPO", a cura del Laboratorio Sguardi sulle differenze, Università La Sapienza (organizzatrici Prof.ssa Maria Serena Sapegno e Dott. Annalisa Perrotta)
Research Interests:
Relazioni di: Valentino Baldi, Maria Borio, Daniela Brogi, Andrea Comboni, Alessio Decaria, Tiziana de Rogatis, Monica Farnetti, Margherita Ganeri, Francesca Latini, Giuseppe Marrani, Marzia Pieri, Liliana Rampello, Sara Sullam, Katrin... more
Relazioni di: Valentino Baldi, Maria Borio, Daniela Brogi, Andrea Comboni, Alessio Decaria, Tiziana de Rogatis, Monica Farnetti, Margherita Ganeri, Francesca Latini, Giuseppe Marrani, Marzia Pieri, Liliana Rampello, Sara Sullam, Katrin Wehling-Giorgi, Tiziano Zanato.

Le relazioni saranno seguite da un dibattito alimentato da due discussant (Marco Berisso e Serena Todesco), dagli altri relatori e dal pubblico.
Research Interests:
Università di Graz, 23 gennaio 2019, 15:15/16:45 - Incontro organizzato dal Prof. Steffen Schneider - Institut für Romanistik
Research Interests:
Beyond the Margins: Issues of Subjectivity and Violence in Elena Ferrante’s Cronache del mal d’amore - International Conference "Elena Ferrante in a Global Context", Durham University 7-8 June 2019
Research Interests:
Heureux comme avec une femme, 8 marzo 2024. In occasione del centenario della nascita di Goliarda Sapienza, un incontro insieme ad Anna Toscano, a cura di Giorgio Galli e Francesca Grispello per la rivista 'Morel - Voci dall'isola'
Tavola rotonda dedicata a Goliarda Sapienza, raccontata dalla sua traduttrice francese Nathalie Castagné. Grazie a Castagné, la scrittrice siciliana è stata conosciuta e apprezzata dopo essere stata ignorata e marginalizzata per anni in... more
Tavola rotonda dedicata a Goliarda Sapienza, raccontata dalla sua traduttrice francese Nathalie Castagné. Grazie a Castagné, la scrittrice siciliana è stata conosciuta e apprezzata dopo essere stata ignorata e marginalizzata per anni in Italia. La conversazione sottolinea il valore e il ruolo della Francia e della lingua francese nella legittimazione piena di un'autrice che chiede di non essere rinchiusa in etichette prestabilite.
Conversazioni con la scrittrice Nadia Terranova
Progetto patrocinato dal Ministero della Cultura della Repubblica di Croazia, dall'Istituto Italiano di Cultura a Zagabria e da HDP - Hrvatsko Drustvo Pisaca
Per la serie di incontri letterari legati al Book Club del nostro Istituto, siamo lieti di ospitare per una conversazione online la scrittrice Nadia Terranova, autrice del romanzo "Trema la notte" (Einaudi, 2022). L’evento online sarà... more
Per la serie di incontri letterari legati al Book Club del nostro Istituto, siamo lieti di ospitare per una conversazione online la scrittrice Nadia Terranova, autrice del romanzo "Trema la notte" (Einaudi, 2022).

L’evento online sarà moderato da Enrica Maria Ferrara e Stiliana Milkova, con la partecipazione di Serena Todesco.

In italiano e inglese.

Mercoledì 11 maggio 2022 ore 18.30
Venerdì 3 settembre 2021 - Evento organizzato da Isola Edipo Festival, nell'ambito del Festival Internazionale del Cinema di Venezia Un gruppo di saggiste e studiose internazionali e la scrittrice Nadia Terranova parlano della Figlia... more
Venerdì 3 settembre 2021 - Evento organizzato da Isola Edipo Festival, nell'ambito del Festival Internazionale del Cinema di Venezia

Un gruppo di saggiste e studiose internazionali e la scrittrice Nadia Terranova parlano della Figlia oscura - il terzo romanzo di Ferrante - e dell'immaginario globale e transmediale della scrittura ferrantiana, che ha una sua tappa significativa proprio nell'adattamento cinematografico di questo testo (The Lost Daughter, regia di Maggie Gyllenhaal) in concorso alla Mostra di Venezia.

In Elena Ferrante’s Lost Daughters a group of international literary critics converses with the writer Nadia Terranova about Elena Ferrante’s novel The Lost Daughter and the global and transmedial imaginary of Ferrante’s writing, a crucial example of which is the film adaptation The Lost Daughter (Maggie Gyllenhaal, 2021) in competition at the 2021 Venice Film Festival.


Con/With: Nadia Terranova, Tiziana De Rogatis, Enrica Ferrara, Stiliana Milkova, Serena Todesco e Katrin Wehling-Giorgi.
Youtube video here: https://www.youtube.com/watch?v=ceYDghs0VRo Moderated by Michael Cronin in conversation with the editor, Enrica Maria Ferrara. Readings by Tiziano Scarpa. In English with readings in Italian Over the past two... more
Youtube video here: https://www.youtube.com/watch?v=ceYDghs0VRo
Moderated by Michael Cronin in conversation with the editor, Enrica Maria Ferrara. Readings by Tiziano Scarpa. In English with readings in Italian

Over the past two centuries human identity has undeniably changed, renegotiating boundaries with nonhuman animals, the environment, technology and digital devices. This is a topic particularly relevant in the current climate considering the impact of nonhuman agents such as the coronavirus, environmental disasters, and smart technology on what it means to be human. A new posthuman human has emerged between the second half of the 19th century and our times. How has this new identity been captured in Italian literature and film?
Research Interests:
Ciclo di incontri "La nostra parte di gioia - Letteratura e studi di genere", Coro di notte, Monastero dei Benedettini, Piazza Dante 12, Catania.
A cura della Prof.ssa Maria Rizzarelli
Research Interests:
In una mail indirizzata a Goffredo Fofi, Elena Ferrante spiega così il proprio rapporto con Napoli: "Sono vissuta non per breve tempo in altri luoghi ma questa città non è un luogo qualsiasi, è un prolungamento del corpo, è una matrice... more
In una mail indirizzata a Goffredo Fofi, Elena Ferrante spiega così il proprio rapporto con Napoli: "Sono vissuta non per breve tempo in altri luoghi ma questa città non è un luogo qualsiasi, è un prolungamento del corpo, è una matrice della percezione, è il termine di paragone di ogni esperienza." ("La frantumaglia"). Probabilmente da qui si può risalire per interpretare la narrazione ferrantiana dell'immaginario su Napoli al pari di un'acronia tra arcaismo e modernità, così come viene esplicitato ne "L'amica geniale", in cui l'appartenenza identitaria al capoluogo partenopeo autorizza la deviazione (la "smarginatura") rispetto a un'identità di genere imposta dal tradizionale patriarcato meridionale, fissata su paradigmi dell'oblatività.
A partire da una tematizzazione del capoluogo partenopeo come luogo eletto per una riflessione trasversale, il contributo si propone di esaminare il rapporto tra l'immaginario della città meridionale e la rielaborazione di soggettività femminili, traendo spunti dal significativo rapporto di Anna Maria Ortese ed Elena Ferrante con Napoli.
In particolare, una visione delle città nell'accezione kristevianamente "abietta" apre la strada alla disamina di repulsioni/devozioni simboliche, da cui emerge l'idea di un tessuto urbano riletto in termini di dimensione maternale: entro questa, infatti, si riaccende e si motiva la metamorfosi delle protagoniste/narratrici. Intendo dimostrare come proprio il materno si riproponga al pari di aspetto fondante del rapporto tra la formazione di un io femminile destrutturato e, d'altra parte, la reinvenzione radicale dell'identità di un preciso luogo di origine/ritorno/fuga.
XXII Congresso dell'Associazione Internazionale dei Professori di Italiano: "LA STESSA GOCCIA NEL FIUME - IL FUTURO DEL PASSATO" - Gli studi di italianistica tra tradizione e modernità - Università di Budapest (ELTE), 31 agosto - 3... more
XXII Congresso dell'Associazione Internazionale dei Professori di Italiano: "LA STESSA GOCCIA NEL FIUME - IL FUTURO DEL PASSATO" - Gli studi di italianistica tra tradizione e modernità - Università di Budapest (ELTE), 31 agosto - 3 settembre 2016
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Nelle opere di Maria Rosa Cutrufelli (Messina 1946-), la ricerca d'archivio è profondamente connessa con il desiderio di ricostruire la memoria individuale e collettiva delle donne. Maria Giudice (2022) rappresenta un’ulteriore evoluzione... more
Nelle opere di Maria Rosa Cutrufelli (Messina 1946-), la ricerca d'archivio è profondamente connessa con il desiderio di ricostruire la memoria individuale e collettiva delle donne. Maria Giudice (2022) rappresenta un’ulteriore evoluzione nella prassi narrativa della scrittrice e saggista siciliana, perché unisce la volontà di plasmare la memoria privata della sua amicizia con Goliarda Sapienza con la necessità di assicurare una biografia letteraria organica e approfondita di Maria Giudice. Quest’ultima è stata finora conosciuta nel discorso pubblico come ‘semplicemente’ madre della stessa Goliarda. Per dare sostanza al suo progetto, Cutrufelli ‘dialoga’ direttamente con alcuni ritratti fotografici di Giudice, creando così un racconto fototestuale che sfida una ricostruzione esclusivamente verbale delle fonti storiografiche esistenti su questa importante socialista e pensatrice italiana. Ciò che Cutrufelli realizza con il suo testo è sia una narrazione affettiva, sia una ricostruzione storica accurata e appassionata. Soprattutto, l’immagine letteraria di Giudice, tradotta con parole e immagini (graficamente incluse o evocate attraverso processi ecfrastici), contiene il desiderio di integrare – seppur in maniera inevitabilmente imperfetta – un progetto-fantasma, mai portato a termine dall’amica Goliarda Sapienza, ovvero il romanzo 'L’amore sotto il fascismo', dedicato ai genitori di quest’ultima.
Un tempo considerato, insieme a quello francese, come il movimento delle donne più forte d’Europa, oggi il femminismo in Italia vive un momento di grandi trasformazioni e si trova più che mai spinto a interrogarsi su nuove sfide future,... more
Un tempo considerato, insieme a quello francese, come il movimento delle donne più forte d’Europa, oggi il femminismo in Italia vive un momento di grandi trasformazioni e si trova più che mai spinto a interrogarsi su nuove sfide future, anche a fronte di nuovi dispositivi di rappresentazione visiva che tentano di ritracciare queste trasformazioni (Gribaldo & Zapperi, 2012). Questo contributo guarda al modo in cui i documentari contemporanei che tematizzano il femminismo recuperano la dimensione della lotta e della memoria, rivolgendosi sia a un passato ritenuto da molte ancora significativo, sia a un futuro in cui i femminismi sono sempre più parte attiva del dibattito socio-culturale. A tale scopo, il saggio intende esaminare due esempi significativi, 'Ragazze, la vita trema' di Paola Sangiovanni (2009) e 'Femminismo!' di Paola Columba (2016), per inserirli in una più ampia riflessione sulla valenza del mezzo documentario come strumento di impegno sociale e politico. (Forthcoming)
Riflessione sulla specificità di una ‘religiosità’ dove il posizionamento etico degli individui e la tensione nei confronti del potere sembrano mettere in discussione la razionalità tipica dell'uomo in rivolta sciasciano.
Isabella Tomasi, la ‘Venerabile Maria Crocifissa della Concezione’ passata alla storia come mistica e visionaria, ha spesso attraversato la letteratura siciliana: già evocata ne Il Gattopardo (1958), sotto il nome di ‘Beata Corbera’, è... more
Isabella Tomasi, la ‘Venerabile Maria Crocifissa della Concezione’ passata alla storia come mistica e visionaria, ha spesso attraversato la letteratura siciliana: già evocata ne Il Gattopardo (1958), sotto il nome di ‘Beata Corbera’, è presente anche nelle riflessioni di Leonardo Sciascia, che ne scrive ne La corda pazza (1970), così come nel romanzo Le pecore e il pastore (2007) di Andrea Camilleri.
Il saggio La santa dei Tomasi (1989), di Sara Cabibbo e Marilena Modica, ne ricostruisce la figura analizzando il rapporto molteplice tra la condizione della donna all’interno delle famiglie nobili siciliane del XVII secolo e la funzionalità della vita conventuale imposta come strumento di perpetrazione del lignaggio. A partire dal saggio, l’intervento esamina il rapporto mutuamente produttivo tra l’analisi storica e il romanzo di Silvana La Spina La creata Antonia (2001), in cui compare una ricostruzione finzionale della figura di Suor Maria Crocifissa, incarnata dal personaggio della monaca Ignazia.
Mentre il saggio osserva la valenza strategica della presenza della santa per la famiglia dei Tomasi, evidenziando come l’ascetismo e l’auto-annullamento erano stati imposti e costruiti ad arte, il romanzo radicalizza la funzione sovversiva della monaca visionaria, affidando alla stessa Ignazia/Suor Crocifissa l’uso del corpo e di una voce ‘propria’, funzionali a una critica del dominio sulle donne. Avvalendosi di alcune riflessioni teoriche sui temi della differenza sessuale e del corpo in relazione alla (ri)costruzione del femminile storico, l’intervento osserva il rapporto tra la figura storica e la re-interpretazione letteraria della donna di fede in quanto figura ‘eccentrica’ proprio perché soggetta alla regolamentazione di un preciso discorso religioso e sociale.
Irish-Canadian Emma Donoghue is undoubtedly one of the most renowned contemporary writers that conjugate gender and historical fiction. Her prolific production encompasses works of fiction and short story collections, plays and radio... more
Irish-Canadian Emma Donoghue is undoubtedly one of the
most renowned contemporary writers that conjugate gender and historical fiction. Her prolific production encompasses works of fiction and short story collections, plays and radio dramas and several editions of lesbian literary history, such as Passions Between Women: Four Centuries of Love, Romantic Friendship, and Desire (1997) and We are Michael Field (1998). The essay at hand aims at investigating the different strategies adopted by Donoghue in her representation of gender within the genre of historical fiction. The object of our analysis is The Woman Who Gave Birth to Rabbits (2002), a collection of seventeen stories set in Great Britain and Ireland between the seventeenth and the twentieth century. Each story is centred on women of the past – they are both historical figures and invented characters – and presents the reader with trivial incidents, funny dialogues, dreamlike events, magic adventures or tragic misadventures, with a perfect combination of historical truth and fiction. The first section of the essay illustrates the
importance of historical fiction as a way of rereading women’s literary tradition; the second one delineates how both the use of historical fiction and the representation of gender are central themes of the collection. In the final section, a critical analysis of two stories extracted from The Woman Who Gave Birth to Rabbits is provided in order to detect some of the strategies adopted by the narrator in her reconstruction of the genre of historical fiction from a gender perspective.
CFP per il numero uno del 2021 (giugno) di Italian Studies in Southern Africa / Studi d'Italianistica nell'Africa Australe Fantastika! Terrore, soprannaturale, fantascienza, utopia e distopia a firma femminile Siamo liete di annunciare... more
CFP per il numero uno del 2021 (giugno) di Italian Studies in Southern Africa / Studi d'Italianistica nell'Africa Australe

Fantastika! Terrore, soprannaturale, fantascienza, utopia e distopia a firma femminile

Siamo liete di annunciare una call for submission per il primo numero del 2021 (giugno) di Italian Studies in Southern Africa / Studi d'Italianistica nell'Africa Australe, rivista biennale internazionale, peer reviewed, dedicata agli studi di letteratura italiana moderna e contemporanea. http://api.org.za/issa/. ISSA è la rivista ufficiale dell'API, Association of Professional Italianists/Associazione Professori di Italiano http://api.org.za/ home/.

Il numero monografico Fantastika! Terrore, soprannaturale, fantascienza, utopia e distopia a firma femminile sarà curato da Anita Virga (Università del Witwatersrand, S.A.) in qualità di Principal Editor, e Daniela Bombara (Università di Messina) e Serena Todesco (ricercatrice indipendente) come guest editors.

Vedasi doc allegato per dettagli
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Siamo liete di annunciare una richiesta di contributi per un numero monografico della Rivista di Studi Italiani, rivista scientifica internazionale diretta da Anthony Verna. Il numero monografico La Sicilia a firma femminile: uno sguardo... more
Siamo liete di annunciare una richiesta di contributi per un numero monografico della Rivista di Studi Italiani, rivista scientifica internazionale diretta da Anthony Verna.
Il numero monografico La Sicilia a firma femminile: uno sguardo diacronico e sincronico dal XV al XXI secolo sarà curato da Milagro Martín Clavijo (Università di Salamanca), Serena Todesco (ricercatrice indipendente), Daniela Bombara (Università di Messina).

Vedere allegato per dettagli.

I contributi non dovranno eccedere le 8000 parole, e saranno accettati in italiano, spagnolo, inglese.
Data di consegna dell’abstract di circa 500 parole: 30 luglio 2019
L’eventuale accettazione verrà comunicata immediatamente dopo la data suddetta.
Data di consegna del saggio completo: 31 dicembre 2019
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Nel 2011 lo studioso canadese John Clute in Pardon This Intrusion: Fantastika in the World Storm introduce nel panorama critico occidentale un termine ‘ombrello’, fantastika, che comprende fantasy, science fiction e horror. Il tentativo... more
Nel 2011 lo studioso canadese John Clute in Pardon This Intrusion: Fantastika in the World Storm introduce nel panorama critico occidentale un termine ‘ombrello’, fantastika, che comprende fantasy, science fiction e horror. Il tentativo di circoscrivere un modo letterario che in forme differenti rappresenta il turbamento e l’alienazione di fronte alla rottura del “paradigma di realtà” (Lucio Lugnani, “Per una delimitazione del ‘genere’”, 1983),  aveva già visto delinearsi una pluralità di posizioni: fra le più note, il fantastico come “esitazione” fra “strano” e “meraviglioso” (Tzvetan Todorov, The Fantastic: A Structural Approach to a Literary Genre, 1975), come espressione del “rimosso” (Jean Bellemin-Noël, Notes sur le fantastique, 1972), o anche forma di opposizione sociale (Rosemary Jackson, Fantasy: The Literature of Subversion, 1988), infine come proposta di una logica alternativa a quella dell’esperienza quotidiana (Italo Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, 1995).
La questione è in ogni caso ancora aperta e la produzione “fantastika” occupa una posizione ambigua nel contesto critico occidentale, poiché attraversa i generi in modo spurio, e sembra sfuggire a nette classificazioni, rimanendo in qualche modo alla periferia del sistema letterario. In questo quadro risulta ancora più sfuggente come oggetto di analisi critica lo spazio narrativo delle scrittrici, che qui ci si propone di indagare, adottando una prospettiva comparata e multi-genere.
La proposta per il presente numero monografico desidera quindi ulteriormente ampliare il dibattito sul fantastico femminile, partendo dalla letteratura italiana e comprendendo, quando lo si ritenga necessario, l’analisi di opere provenienti da confini extra-nazionali.
Verranno pertanto considerati saggi che analizzano la letteratura fantastica a firma femminile nelle sue declinazioni più varie, focalizzando in primis la narrativa, non escludendo comunque la poesia e il teatro. Saranno accolti contributi che esplorino la presenza di elementi tematici legati al soprannaturale, all’horror e alla fantascienza, ma anche alla volontà di raccontare le utopie e le distopie del mondo contemporaneo, a partire da un punto di vista solo apparentemente ‘fuori dalla realtà’, invece in grado di esplorare in profondità l’esistente. Il successo dei romanzi di Ursula K. Le Guin presso il pubblico italiano, la popolarità di serie televisive come Il trono di spade, tratta dai romanzi di George R.R. Martin, o l’amplissima ricezione di un’opera pionieristica sia per il femminismo, sia per il genere letterario, quale Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood, corroborata dalla fortunata serie prodotta da Hulu: sono tutti esempi che incoraggiano a esplorare il terreno della distopia come possibile luogo di confronto critico sul metagenere fantastico. Al tempo stesso, al fine di favorire una percezione inclusiva del fantastico nelle sue diverse accezioni testuali, verranno valutati contributi che esaminano generi letterari poco studiati all’interno di quadri di riferimento canonici, come la letteratura per l’infanzia e il fumetto.

In 2011 Canadian scholar John Clute in Pardon This Intrusion: Fantastika in the World Storm introduces the umbrella term “fantastika” aimed at encompassing fantasy, science fiction and horror. The attempt to circumscribe a literary mode that in different forms represents  a disturbance and alienation when faced with  the breaking up of the “reality paradigm” (Lucio Lugnani, “Per una delimitazione del ‘genere’”, 1983), has already seen a plurality of positions: among the best known is the fantastic genre as one expressing "hesitation" between the “strange” and “wonderful” (Tzvetan Todorov, The Fantastic: A Structural Approach to a Literary Genre, 1975), as a manifestation of the “removed” (Jean Bellemin-Noël, Notes sur le fantastique, 1972), as a form of social opposition (Rosemary Jackson, Fantasy: The Literature of Subversion, 1988), or as a proposed alternative to the logic of everyday experience (Italo Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, 1995).

The question in any case remains open, as it occupies an ambiguous position in Western critical context: the production of “fantastika” crosses genres in a spurious way and seems to escape from clear classifications, remaining somehow at the periphery of the literary system. In the light of this, an even more elusive object of critical analysis is constituted by the narrative space of women writers, which we here intend to investigate by adopting a comparative and multi-genre perspective.
The proposal for the present monographic number therefore wishes to further broaden the debate on female fantastic narratives. While Italian literary and artistic productions is being assumed as the main focal point, there is the possibility, when deemed necessary, to include analyses of examples of “fantastika” produced outside of Italian borders.
This edited volume will take into consideration essays that analyze female-authored narrations that interpret the fantastic genre in a variety of fashions; while the primary focus is on prose, poetry and theatre will also be considered as valid examples for critical analysis. The contributions should aim at exploring narratives that deal with the presence of thematic elements related to supernatural, horror and science fiction, as well as those that narrativize contemporary utopias and dystopias in which the fantastic element only apparently adopts the ‘extra-ordinary’, while pointing to existence at its core. The success of Ursula K. Le Guin's novels among  Italian audiences, as well as the popularity of TV series like Game of Thrones adapted from the sagas of George R.R. Martin, or the wide reception of Margaret Atwood’s The Handmaid’s Tale (1985), a pioneering work for both feminism and fantastic literature, corroborated by the successful series produced by Hulu are all examples that encourage exploring the terrain of dystopia as a possible place for critical confrontation on the fantastic meta-genre. At the same time, in order to foster an inclusive perception of the fantastic in its different textual meanings, the volume will consider essays that deal with works of literature that unusually deal with existing canonical frames of reference, e.g. children’s literature and comics.
Siamo liete di annunciare una richiesta di contributi per un numero monografico della Rivista di Studi Italiani, rivista scientifica internazionale diretta da Anthony Verna. Il numero monografico La Sicilia a firma femminile: uno sguardo... more
Siamo liete di annunciare una richiesta di contributi per un numero monografico della Rivista di Studi Italiani, rivista scientifica internazionale diretta da Anthony Verna.
Il numero monografico La Sicilia a firma femminile: uno sguardo diacronico e sincronico dal XV al XXI secolo sarà curato da Milagro Martín Clavijo (Università di Salamanca), Serena Todesco
(ricercatrice indipendente), Daniela Bombara (Università di Messina).
                                ___________________
Il volume vorrebbe tentare una ricognizione in primo luogo diacronica sulle scrittrici siciliane, sollecitando interventi che possano favorire la conoscenza e l’approfondimento di autrici ‘dimenticate’, periferiche rispetto al sistema letterario, non canoniche, i cui testi meritino di essere riscoperti.
Si auspica che ciascuna personalità intellettuale sia indagata determinando significativi collegamenti al contesto socio-culturale e focalizzando la valenza anche storico- politica delle opere letterarie considerate; saranno benvenute le analisi che inseriscano le scritture di una determinata autrice o un gruppo di autrici nel più globale contesto dell’evoluzione culturale del territorio siciliano, anche utilizzando la prospettiva dei Cultural Studies.
Per i secoli dal Quattro all’Ottocento, sarà opportuno riferirsi alle lacune della storiografia letteraria esistente, fornendo una panoramica d’insieme su un tema, un periodo o un’opera, senza trascurare l’indagine di tipo monografico.
Lo sguardo sull’Ottocento potrà preferibilmente dedicarsi al rapporto tra la produzione letteraria femminile siciliana, la formazione dell’identità nazionale e la rappresentazione problematica e conflittuale delle strutture patriarcali.
Si suggerisce infine una  ricognizione del panorama della scrittura femminile siciliana per generi, esaminando ad esempio  le traduttrici, le viaggiatrici, le narratrici, le autrici di teatro, in una prospettiva sincronica o diacronica.
Nel novembre 2021, alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, per iniziativa di Gisella Modica e Serena Todesco, la Società Italiana delle Letterate, sostiene con generosità l’organizzazione di una giornata dedicata a Maria... more
Nel novembre 2021, alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, per iniziativa di Gisella Modica e Serena Todesco, la Società Italiana delle Letterate, sostiene con generosità l’organizzazione di una giornata dedicata a Maria Occhipinti, Una donna del Sud, con interventi di Marilena Licitra Occhipinti, Nadia Terranova, Adriana Chemello, Maria Attanasio, Maria Rosa Cutrufelli, Gisella Modica, Elvira Federici, Maria Grazia Calabrese e Serena Todesco.
Questo volume dà concretezza alla giornata di studio, proponendo in modo più allargato la figura e l’opera di Occhipinti. Non è un semplice resoconto o la trascrizione degli interventi, ma una rielaborazione divulgativa che porta la memoria di questa donna straordinaria nel presente, perché crediamo che Maria Occhipinti abbia ancora molto da dire e mostrare nella contemporaneità.
Serena Todesco intervista Stiliana Milkova Storia delle prime volte (Voland 2022) è una resa dei conti poetica e struggente che Stiliana Milkova compie nei confronti della lingua e della letteratura del nostro Paese. Le protagoniste... more
Serena Todesco intervista Stiliana Milkova

Storia delle prime volte (Voland 2022) è una resa dei conti poetica e struggente che Stiliana Milkova compie nei confronti della lingua e della letteratura del nostro Paese. Le protagoniste di questi dieci racconti sono donne nomadi, prima di tutto capaci di vagare mentalmente tra gli spazi, brave a intravedere gli interstizi delle situazioni, le zone ferrantianamente “smarginate”, le possibilità di ritrovare una voce dentro lingue e luoghi meno stranieri di quanto si pensi.

https://www.letteraemme.it/libellul%C9%99-dialoghi-al-femminile-serena-todesco-intervista-stiliana-milkova/
Nel 2011 lo studioso canadese John Clute in Pardon This Intrusion: Fantastika in the World Storm introduce nel panorama critico occidentale un termine ‘ombrello’, fantastika, che comprende fantasy, science fiction e horror. Il tentativo... more
Nel 2011 lo studioso canadese John Clute in Pardon This Intrusion: Fantastika in the World Storm introduce nel panorama critico occidentale un termine ‘ombrello’, fantastika, che comprende fantasy, science fiction e horror. Il tentativo di circoscrivere un modo letterario che in forme differenti rappresenta il turbamento e l’alienazione di fronte alla rottura del “paradigma di realtà” (Lucio Lugnani, “Per una delimitazione del ‘genere’”, 1983),  aveva già visto delinearsi una pluralità di posizioni: fra le più note, il fantastico come “esitazione” fra “strano” e “meraviglioso” (Tzvetan Todorov, The Fantastic: A Structural Approach to a Literary Genre, 1975), come espressione del “rimosso” (Jean Bellemin-Noël, Notes sur le fantastique, 1972), o anche forma di opposizione sociale (Rosemary Jackson, Fantasy: The Literature of Subversion, 1988), infine come proposta di una logica alternativa a quella dell’esperienza quotidiana (Italo Calvino, Una pietra sopra. Discorsi di letteratura e società, 1995).
La questione è in ogni caso ancora aperta e la produzione “fantastika” occupa una posizione ambigua nel contesto critico occidentale, poiché attraversa i generi in modo spurio, e sembra sfuggire a nette classificazioni, rimanendo in qualche modo alla periferia del sistema letterario. In questo quadro risulta ancora più sfuggente come oggetto di analisi critica lo spazio narrativo delle scrittrici, che qui si è indagato adottando una prospettiva comparata e multi-genere.
I saggi del volume analizzano la letteratura fantastica a firma femminile nelle sue declinazioni più varie, esplorando la presenza di elementi tematici legati al soprannaturale, all’horror e alla fantascienza, ma anche alla volontà di raccontare le utopie e le distopie del mondo contemporaneo, a partire da un punto di vista solo apparentemente ‘fuori dalla realtà’, invece in grado di esplorare in profondità l’esistente.
A long, inter-generational dialogue between two Sicilian feminists, sharing ideas on Italian second-wave feminism, women's writing and political engagement.
il numero monografico La Sicilia a firma femminile: uno sguardo diacronico e sincronico dal XV al XXI secolo, a cura di Daniela Bombara, Milagro Martin Clavijo, Serena Todesco, prende in considerazione il vasto insieme delle scrittrici... more
il numero monografico  La Sicilia a firma femminile: uno sguardo diacronico e sincronico dal XV al XXI secolo, a cura di Daniela Bombara, Milagro Martin Clavijo, Serena Todesco,  prende in considerazione il vasto insieme delle scrittrici siciliane in una prospettiva diacronica, dal 1400 ai giorni nostri, favorendo in particolare la conoscenza e l’approfondimento di autrici ‘dimenticate’, periferiche rispetto al sistema letterario, non canoniche, i cui testi meritino di essere riscoperti.
I quindici saggi proposte approfondiscono le figure di monache scrittrici, del rapporto fra le donne siciliane e  il Santo Uffizio, prendono in esame le opere di diverse ‘pastorelle arcadiche’ o, per l’Ottocento, di alcune coraggiose “tessitrici”  del Risorgimento; indagano le protagoniste di Maria Messina fra violenze del patriarcato e ricerca di una propria sofferta identità, la  personalità complessa e misconosciuta di Helle Busacca, il demone poetico di Jolanda Insana, il percorso di  Ada Zapperi Zucker dalla Mitteleuropa al recupero delle radici siciliane, la critica al modello tradizionale di femminilità nella scrittura di Simonetta Agnello Hornby, l’esclusione e la stimmata sociale in Nebbie di Ddraunàra di Silvana Grasso, la trasfigurazione dello spazio cittadino per narrare la soggettivazione di personaggi femminili in Addio fantasmi di Nadia Terranova, la sicilianità ‘rovesciata’ e ridiscussa nei romanzi familiari di Alda Bruno.
I saggi sono di: Nicla Riverso, Marinella Fiume, Giovanna Summerfield, Ninna Martines, Laura Lupo, Cristina Carnemolla, Daniela Bombara, Silvia Tiboni- Craft, Rosaria Stuppia, Elvira M. Ghirlanda, Remo Castellini, Elena Anna Spagnuolo, Milagro Martin- Clavijo, Serena Todesco, Maria Grazia Scrimieri.
In appendice un’intervista a Nadia Terranova.
As humans re-negotiate their boundaries with the nonhuman world of animals, inanimate entities and technological artefacts, new identities are formed and a new epistemological and ethical approach to reality is needed. Through twelve... more
As humans re-negotiate their boundaries with the nonhuman world of animals, inanimate
entities and technological artefacts, new identities are formed and a new epistemological and ethical approach to reality is needed. Through twelve thought-provoking, scholarly essays, this volume analyzes works by a range of modern and contemporary Italian authors, from Giacomo Leopardi to Elena Ferrante, who have captured the shift from anthropocentrism and postmodernism to posthumanism. Indeed, this is the first academic volume investigating narrative configurations of posthuman identity in Italian literature and film.
Research Interests:
Un estratto dalla mia monografia del 2017. "La vicenda di Trentaseimila giorni trae ispirazione, come già accennato, dalla storia della zia Maria Grillo, protagonista di una vita a dir poco avventurosa, ideale per una trasposizione... more
Un estratto dalla mia monografia del 2017.

"La vicenda di Trentaseimila giorni trae ispirazione, come già
accennato, dalla storia della zia Maria Grillo, protagonista di una
vita a dir poco avventurosa, ideale per una trasposizione romanzesca.
Partita dal paesino di Gesso per il Nuovo Mondo alla fine
dell’Ottocento, ancora giovane sposa e madre Maria inaugura una
serie di attività imprenditoriali estremamente coraggiose per l’epoca
e senz’altro inusuali per una donna di classe contadina, cresciuta
in seno a una cultura chiusa alla possibilità di un’istruzione
o di un’autonomia femminili; ad esempio, durante gli Anni Venti
la Grillo darà il proprio nome a una fabbrica sotterranea di champagne,
prodotto e venduto illegalmente malgrado i divieti di epoca
proibizionista."

(...)

"Analogamente, il personaggio di M. attraversa la propria vita e
la storia del Novecento, senza mai soccombere del tutto agli accidenti
della propria esistenza. Sin dalle prime pagine, il testo dichiara
la propensione verso un’inventività letteraria quanto più possibile
disancorata dalle zavorre del realismo storico. Il legame con un approccio
che prediliga il ritmo altalenante tra la realtà e una peculiare
sur-realtà viene confermato dalla caratterizzazione della protagonista
come sognatrice e dedita all’esercizio dell’immaginazione.
Complice l’amica maga Francisca che rivela come al mondo esistano
città favolose poste tra le stelle e la luna, M. coltiva l’immaginazione
come un’arte e, già dalle prime pagine, afferma per esempio: «Dicevo
la verità ma la condivo di bugie, credevo a tutto quello che mi
dicevano e sostenevo di capire la natura degli uomini dal modo di
camminare. Se un uomo striscia, è un infelice, se un uomo va a testa
alta, vuole volare» (TG, 13)."
«Il sangue delle femmine macchia più del vino»: esperienza migratoria e tracce mitologiche nel personaggio di Mosca Centonze Questa parte del libro Tracce a margine, specificamente dedicata a Silvana Grasso, condensa l'analisi critica... more
«Il sangue delle femmine macchia più del vino»: esperienza migratoria e tracce mitologiche nel personaggio di Mosca Centonze Questa parte del libro Tracce a margine, specificamente dedicata a Silvana Grasso, condensa l'analisi critica ripercorrendo le fila di un discorso sulla differenza femminile, a partire da tematiche centrali al romanzo: l'emigrazione in America, il rapporto con il mito nella sua suggestione simbolica di una scrittura/tessitura che si fa denuncia di violenza maschile ancestrale, e soprattutto il nodo relazionale tra Mosca e Clementina. La differenza del corpo di Mosca, teso tra la memoria della malattia che l'ha privata della possibilità di diventare madre, e una fisicità tanto esigua quanto primordialmente esacerbata, ritrova una motivazione nel racconto mentale del proprio vissuto e nel rapporto con la serva, complice anche se inconsapevole delle azioni e dei pensieri della padrona. Attraverso il dialogo silenzioso dei gesti e delle abitudini domestiche, il saggio analizza le modalità attraverso cui il romanzo di Grasso apre in modo potente verso la possibilità di un ribaltamento simbolico rispetto alle istanze di una femminilità esclusivamente riproduttiva, chiaramente di derivazione patriarcale.
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In Sicilia, il romanzo storico incarna una parte consistente dell’identità e delle ideologie dominanti sin dall’Unità del 1861. Dopo la morte di Sciascia, l’avvio della fortuna di Camilleri e l’uscita del romanzo "La lunga vita di... more
In Sicilia, il romanzo storico incarna una parte consistente dell’identità e delle ideologie dominanti sin dall’Unità del 1861. Dopo la morte di Sciascia, l’avvio della fortuna di Camilleri e l’uscita del romanzo "La lunga vita di Marianna Ucrìa" di Dacia Maraini, gli anni Novanta prestano la scena a numerosi ripensamenti, sospingono e incoraggiano una dislocazione della Sicilia storico-letteraria fissata in stereotipi e formule stantie.
Sopraggiunta la fine dei generi, sembra aprirsi anche per la letteratura siciliana la stagione del genere. Questo libro guarda al romanzo della Storia nel luogo Sicilia – meta fisica, mentale, simbolica – scrutando l’universo di alcune autrici capaci di lasciare segnali indelebili sul corpo di una scrittura in continua evoluzione, proprio a partire dagli anni Novanta. Attraverso analisi testuali e riflessioni teoriche, nascono ipotesi e domande. Cosa significa interrogarsi sulla condizione delle donne attraverso la scrittura? Si può davvero parlare di ‘differenza di genere’ per le narrazioni a firma femminile in Sicilia? Qual è il peso dell’orizzonte discorsivo radicatosi con la creazione (anche letteraria) di una regione ‘colonizzata’ dal Nord dopo l’unificazione? E poi, quale contributo offrono oggi queste scritture alla nostra percezione del genere storico?
Le storie e microstorie qui esaminate escono dal territorio sicuro della tradizione spostandone il baricentro, intridono la lingua di miti, dialetti e interferenze documentarie, dialogano con i fantasmi letterari dei padri, evocano umanità non convenzionali, ritrovano voci femminili e maschili perdute. Ma soprattutto rompono, consapevolmente o meno, l’ossatura culturale e ideologica di un certo immaginario potente, paradigmatico, consolatorio.
Research Interests:
Quaderni d'italianistica, vol. 42, no.1, pp. 344-347
Dalle figure del mito alle scrittrici, nel volume di Giusy Sciacca venti siciliane prendono voce per narrare le loro storie: un mosaico di sguardi e parole.
In "Trema la notte" Nadia Terranova, che ha scritto anche per Letterate Magazine, racconta il terremoto che nel 1908 sconvolse Messina e Reggio Calabria. E mette al centro un ragazzino e una giovane donna i cui destini di libertà... more
In "Trema la notte" Nadia Terranova, che ha scritto anche per Letterate Magazine, racconta il terremoto che nel 1908 sconvolse Messina e Reggio Calabria. E mette al centro un ragazzino e una giovane donna i cui destini di libertà misteriosamente si incrociano. Un romanzo forte, visivo, scandito dagli Arcani Maggiori.
Recensione al libro di Stiliana Milkova "Elena Ferrante as World Literature" (Bloomsbury 2021) - Leggendaria n. 150, pp. 31-33, ISSN: 1121-6417
ISBN 97 888 6252 735 4
Recensione di "Figlia di solo padre", di Rosaria Lo Russo (Leggendaria N° 148, giugno-luglio 2021, pp. 52-54), ISSN 1121-6417
Review of the volume edited by Penelope Morris and Perry Wilson, Palgrave Macmillan, 2018
Recensione al romanzo "La vita delle ragazze e delle donne", Alice Munro (Einaudi 2019)
Daniela Brogi, Tiziana De Rogatis, Cristiana Franco, Lucinda Spera (eds.) "Nel nome della madre. Ripensare le figure della maternità", Between, vol. VII, n. 14 (Novembre/November 2017)
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Voce dedicata alla scrittrice calatina, pubblicata sull'Enciclopedia delle donne
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Voce pubblicata sull'Enciclopedia delle donne
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Voce pubblicata sull'Enciclopedia delle donne
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Voce pubblicata sull'Enciclopedia delle donne
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This short piece was published on 'Translators on Books that Should be Translated', in 'Reading in Translation', 26 November 2019, thanks to the generosity of Prof. Stiliana Milkova. The review on Drakulić's text is part of a wider... more
This short piece was published on 'Translators on Books that Should be Translated', in 'Reading in Translation', 26 November 2019, thanks to the generosity of Prof. Stiliana Milkova.
The review on Drakulić's text is part of a wider research project, of which some strands will be published in 2020.
This review explores the house as the overarching narrative trope in Nadia Terranova's novel "Farewell, Ghosts" (Addio fantasmi) in relation to other Italian women writers such as Natalia Ginzburg and Elena Ferrante.... more
This review explores the house as the overarching narrative trope in Nadia Terranova's novel "Farewell, Ghosts" (Addio fantasmi) in relation to other Italian women writers such as Natalia Ginzburg and Elena Ferrante. https://readingintranslation.com/2020/08/10/mediterranean-crossings-nadia-terranovas-farewell-ghosts-translated-from-italian-by-ann-goldstein/
The essay aims at problematizing the figuration of the city from a utopian perspective as depicted in Thea von Harbou's Metropolis (1926) and Italo Calvino's Invisible Cities (1974).
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This short essay aims at illustrating two examples of feminist re-visions of the popular fairy tale Little Red Riding Hood. The examples here taken into account are The Company of Wolves by Angela Carter, included in her 1979 collection... more
This short essay aims at illustrating two examples of feminist re-visions of the popular fairy tale Little Red Riding Hood. The examples here taken into account are The Company of Wolves by Angela Carter, included in her 1979 collection The Bloody Chamber, and Little Red Cap, a poem by Carol Ann Duffy, included in one of her major collections, The World's Wife (1999)
Research Interests:
This comparative study explores some of the early ideas of French feminist theorist Hélène Cixous in relation to a selection of poems by three contemporary poets from Northern Ireland, France and Italy respectively: Medbh McGuckian,... more
This comparative study explores some of the early ideas of French feminist theorist Hélène Cixous in relation to a selection of poems by three contemporary poets from Northern Ireland, France and Italy respectively: Medbh McGuckian, Jeanne Hyvrard and Biancamaria Frabotta. Cixous affirms the necessity of a feminine writing, a writing that draws its strength from a return to the body. In the light of her manifesto The Laugh of The Medusa the research proposes to analyse the texts along with the pattern of a tension between the reality of women’s bodies and its diverse representations through the means of poetic language. The aim of the study is to examine how the three authors decline the correlation between the representations of the woman’s body and the formation of an empowering poetic practice. To do so, the analysis proceeds by first discussing every author’s texts within their context of production and by eventually providing a comparative analysis. Along with the role played by images of the woman’s body in the text, the textual analyses are aimed at revealing the specificity of each author’s poetics, represented by the different themes and strategies involved in the representation of female subjectivities.
In spite of the presence of textual differences between the poems, the authors’ poems ultimately a capacity of ‘writing the feminine’ in a way that does not essentialise the body of women, nor does it enforce oppositions between sexes; it is rather the manifestation of a poetics that creatively reinvent the interaction between body and mind.
L’articolo prende in considerazione il motivo della violenza sessuale, nelle forme dello stupro e/o abuso, in alcune opere di Maria Messina (1887-1944). La tematica è in diretta relazione con i meccanismi oppressivi della società... more
L’articolo prende in considerazione il motivo della violenza sessuale,
nelle forme dello stupro e/o abuso, in alcune opere di Maria Messina (1887-1944). La tematica è in diretta relazione con i meccanismi oppressivi della società patriarcale, siciliana e italiana, fra ’800 e ’900; in tale forma già si presentava nei romanzi di Anna Franchi (Avanti il divorzio!, 1902) e Sibilla Aleramo (Una donna, 1906), che avevano focalizzato il problema nell’ottica della sopraffazione, fisica e mentale, espressa all’interno delle mura familiari.
Con Maria Messina la narrazione della violenza contro la donna, presente in due racconti e ben quattro romanzi dell’autrice (Il ricordo, in Piccoli gorghi, 1911, L’avventura, in Il guinzaglio, 1921, i romanzi Primavera senza sole, 1920, La casa nel vicolo, 1921, Un fiore che non fiorì, 1923, Le pause della vita, 1926), assume una configurazione complessa, strutturandosi come trappola perfetta, tale da non consentire alcuna forma di resistenza o di dissenso, poiché essa fa leva subdolamente sullo stesso corpo desiderante della vittima.
La rappresentazione messiniana del tema sarà confrontata con analoghe
narrazioni, sia di parte femminile (Aleramo, Franchi, Negri), che di parte
maschile (Verga, Capuana, Pirandello); si intende dimostrare come il discorso di Messina superi la concezione verghiana, debitrice ad una tradizione secolare, dello stupro come fait divers, improvviso esplodere di violenza del maschio, per affermare un’idea di tale pratica come indice e culmine, al tempo stesso, di relazioni asimmetriche e fortemente negative fra uomo e donna, e dell’ingiustizia sotterranea di una società che emargina la componente muliebre, permettendone l’esplicarsi delle esigenze fisiche e mentali solo in forme deviate, dolorose, corrotte.

Keywords: Maria Messina, stupro, abuso, femminicidio, oppressione
patriarcale, Giovanni Verga, Luigi Pirandello, Sibilla Aleramo, Anna Franchi,
Ada Negri
Review of the book  Nel nome della madre. Ripensare le figure della maternita  edited by Daniela Brogi, Tiziana De Rogatis, Cristiana Franco, Lucinda Spera.
Si invitano studiose e studiosi di tutte le discipline umanistiche ad inviare proposte in relazione agli argomenti e agli aspetti tematizzati, per discutere sulle specificità dei paesaggi del Mediterraneo storicamente fondati,... more
Si invitano studiose e studiosi di tutte le discipline umanistiche ad inviare proposte in relazione agli argomenti e agli aspetti tematizzati, per discutere sulle specificità dei paesaggi del Mediterraneo storicamente fondati, significativi nelle suggestioni estetiche che li caratterizzano da sempre e spesso dirompenti dal punto di vista ecologico.

Le lingue del convegno saranno il tedesco, l’italiano, il francese e lo spagnolo. Verrà fornito un servizio di traduzione simultanea in inglese.

Si prega di inviare le singole proposte corredate da un breve abstract e da una sintetica biografia (fino a un massimo di 500 parole) entro il 1° giugno 2022 al seguente indirizzo: romanistik@uni-graz.at.
Convocamos a investigadores/as de todas las disciplinas humanísticas que manden propuestas en lo concerniente a los aspectos arriba mencionados o más allá de ellos y a discutir con nosotras/os las particularidades de los paisajes repletos... more
Convocamos a investigadores/as de todas las disciplinas humanísticas que manden propuestas en lo concerniente a los aspectos arriba mencionados o más allá de ellos y a discutir con nosotras/os las particularidades de los paisajes repletos de historia, estéticamente siempre impresionantes y ecológicamente precarios del Mediterráneo.

Como idiomas de la conferencia servirán el alemán, el italiano, el francés y el español; una traducción simultánea al inglés se pondrá a disposición de las/los participantes.

Por favor, envíenos sus propuestas de comunicaciones (inclusive un resumen y una breve biografía, máx. 500 palabras) antes del 1 de junio por correo electrónico: romanistik@uni-graz.at.
Forschende aller geisteswissenschaftlicher Disziplinen sind herzlich eingeladen, Themenvorschläge zu den verhandelten Aspekten sowie darüber hinaus einzusenden und mit uns über Partikularitäten der historisch prägenden, ästhetisch... more
Forschende aller geisteswissenschaftlicher Disziplinen sind herzlich eingeladen, Themenvorschläge zu den verhandelten Aspekten sowie darüber hinaus einzusenden und mit uns über Partikularitäten der historisch prägenden, ästhetisch unvermindert eindrucksvollen und ökologisch vielfach brisanten Landschaften des Mediterranen zu diskutieren.

Als Tagungssprachen werden Deutsch, Italienisch, Französisch und Spanisch dienen; eine Simultanübersetzung der Vorträge ins Englische wird allen Teilnehmer:innen zugänglich gemacht werden.

Bitte senden Sie uns Ihre Themenvorschläge inkl. Abstract und Kurzbiographie (max. 500 Wörter) bis zum 1. Juni 2022 an folgende Adresse: romanistik@uni-graz.at
Des intervenants/tes de toutes les disciplines des sciences humaines sont cordialement invitées à envoyer des propositions, notamment mais pas seulement, en relation avec les sujets et les aspects cités, et à discuter avec nous des... more
Des intervenants/tes de toutes les disciplines des sciences humaines sont cordialement invitées à envoyer des propositions, notamment mais pas seulement, en relation avec les sujets et les aspects cités, et à discuter avec nous des spécificités des paysages méditerranéens, historiquement marquants, toujours aussi impressionnants sur le plan esthétique et écologiquement explosifs à de nombreux égards.

Les langues du colloque seront l’allemand, l’italien, le français et l’espagnol. Une traduction simultanée en anglais sera assurée.

Votre proposition accompagnée d’un court résumé et d’une brève biographie (maximum 500 mots) est à envoyer avant le 1er juin 2022 à : romanistik@uni-graz.at.
In this essay, we investigate what we define as a recurring topography of trauma in Nadia Terranova’s poetics of space. We argue that in her novels traumatic events, personal or collective, are inscribed onto the cityscapes or seascapes... more
In this essay, we investigate what we define as a recurring topography of trauma in Nadia Terranova’s poetics of space. We argue that in her novels traumatic events, personal or collective, are inscribed onto the cityscapes or seascapes her characters negotiate. Her characters’ walking in the city or crossing the Strait of Messina is entwined with the recalling, narrating, and elaborating of the trauma. More specifically, we focus on the writer’s representation of Messina’s spaces and of human bodies as sites of trauma in two novels, Farewell, Ghosts (Addio fantasmi, 2018) and Trembles the Night (Trema la notte, 2022). We propose that the interplay of spatial and gendered dimensions enriches the representation of Terranova’s Mediterranean South, for it suggests a dynamic interaction between female protagonists and their traumatized time and space, on the one hand, and between a traumatic past and a present informed by often painful and unacknowledged history, on the other.