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Idee per un programma televisivo mai realizzato dedicato agli anni Settanta come decennio dominato dall'inventiva più che dalla violenza
Mosaico Italiano, 2009
C’era una volta il futurismo Era il 20 febbraio di cent’anni fa quando il mondo venne a contatto con un bellicoso scritto programmatico pubblicato sul quotidiano francese “Le Figaro” e firmato da un letterato italiano, Filippo Tommaso Marinetti: si trattava del primo manifesto del Futurismo, autentico sasso lanciato nello stagno della tradizione. Da allora, tanti altri ne seguiranno, nei campi più disparati. Così come si succederanno le tante, diverse valutazioni date a questo movimento, comunque sia, di grandissimo impatto internazionale. Com’è nel suo spirito, Mosaico vuole ricordare questo anniversario per ripensarlo nelle sue tante implicazioni, possibilmente senza pregiudizi di sorta, magari con un occhio di riguardo alle ripercussioni del Futurismo in ambito brasiliano. Ci sembra dunque opportuno riportare uno stralcio del primo manifesto, dando così la parola alla storia: 1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerità. 2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia. 3. La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno. 4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia. 5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita. 6. Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali. 7. Non v’è più bellezza, se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro. La poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo. 8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte dell’Impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente. 9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna. 10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica o utilitaria. 11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori o polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccichio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall’Italia, che noi lanciamo pel mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria, col quale fondiamo oggi il «Futurismo», perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena di professori, d’archeologhi, di ciceroni e d’antiquarii. Gli Editori Saggi Sandra Bagno Il Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti: dall’Italia l’avanguardia senza periferie pag. 04 Rafael Zamperetti Copetti Cento anni fa Marinetti innovava il genere manifesto pag. 08 Annateresa Fabris Il futurismo come malattia pag. 12 Luiz Roberto Velloso Cairo e Aline Fogaça Relazioni moderniste e futuriste pag. 15 Patricia Peterle Ripercussioni futuriste in Brasile: da nord a sud pag. 18 Andrea Santurbano Traversie futuriste: Italia Portogallo e Brasile pag. 22 Mariarosaria Fabris Un “mondo nuovo”: il cinema secondo i futuristi e i modernisti pag. 26 Rubrica Francesco Alberoni Non serve eliminare il rivale per meritare il suo posto pag. 30 Passatempo pag. 31 Ottobre / 2009 Editora Comunità Rio de Janeiro - Brasil www.comunitaitaliana.com mosaico@comunitaitaliana.com.br Direttore responsabile Pietro Petraglia Editori Andrea Santurbano Patricia Peterle Co-Editore Sergio Romanelli Revisore Anna Palma Grafico Alberto Carvalho Segretaria di Redazione Luana Dangelo (Uerj)
Gli anni ’60 e ’70 sono un crogiolo di novità. Gli occhi e la mente si posano su nuovi orizzonti e nuovi attori. Lo spazio si amplia sia sotto sia sopra la superficie terrestre. Le stelle diventano più vicine, gli oceani insieme alle foreste soggetti di diritto da tutelare. La prospettiva ancora lineare tra alto e basso lascia lo spazio a nuove geometrie e relazioni.
èAfrica, 2020
Un numero della rivista èAfrica dedicato in larga parte ai 70 anni di presenza dell'ONG Medici con l'Africa Cuamm in Africa
Tesi di laurea in Conservazione dei Beni Culturali
Let us renounce the effort to reconcile these two irreconcilable things-art and young girls. George Moore, Literature at Nurse, or Circulating Morals Il "pianeta delle ragazzine" è un pianeta roccioso, aguzzo, con vasti deserti. Antonio Faeti, Ronja e le altre Nonostante le dichiarazioni d'intento degli autori, che spesso nelle prefazioni defi-nivano i loro romanzi destinati "ai fanciulli e alle fanciulle", negli anni successivi alla Guerra civile si afferma negli Stati Uniti una letteratura per adolescenti in cui le prerogative di gender diventano costitutive della definizione del genere letterario stesso. 1 Tale stretta relazione, eredità dell'Inghilterra vittoriana, era effetto della no-ta tendenza a dividere i sessi in "sfere separate". Di conseguenza, laddove si repu-tava opportuno introdurre i ragazzi alle cose del mondo, alle fanciulle si prescrive-va protezione da ogni ombra che potesse corromperne l'innocenza. In base a tale teoria,...
1984
Con manzoniana ironia: così andavano le cose nel secolo sedicesimo. In Sicilia. E cioè quando la mafia ancora non si chiamava mafia. Ma era già mafia, se nella rivalità degli istituti, nei conflitti giurisdizionali, nel gareggiare delle cariche del Regno, nelle inimicizie e nei punti d'onore dei singoli potenti si può intravedere (e si può senz'altro) qualcosa di simile al gioco oggi dei partiti e all'inserirvisi, parteggiando e patteggiando, di interessi particolari al di fuori cli ogni legge. Il quadro che Antonio Montalto, avvocato fiscale (qualcosa di simile al procuratore generale cli oggi, ma con più esteso potere e con maggiore difficoltà ad esercitarlo), fa della sicurezza pubblica e dell'amministrazione della giustizia in Sicilia è, nel mutare degli accidenti, sostanzialmente uguale a quello che se ne può trarre oggi. Come dice Cancila nella nota introduttiva: « magistrati assassinati da sicari alle dipendenze di potenti, elevato numero di delitti di sangue quasi sempre impuniti, connivenza tra potere politico e delinquenza, impotenza della magistratura, corruzione, tangenti, omertà, false testimonianze». Intorno al 1.530 così come intorno al 1980.
La performance a Bologna negli anni '70, 2023
This essay focuses on the exhibition "Gennaio 70" in Bologna in 1970 as one of the first exhibitions in Italy to present video artworks ISBN 978-88-96296-41-7
In "Bollettino storico piacentino", CVII, 2012, pp. 73-83. Nell'ambito della giornata di studi "La Deputazione di Storia Patria e Piacenza: 150 anni di ricerca storica" (Piacenza, 16 ottobre 2010), dopo avere abbozzato una sintesi degli apporti, ma anche dei mancati apporti degli autori piacentini alle allora ultime quaranta annate dello "Archivio storico per le province parmensi", si passava qui a considerare le difficoltà a cui da qualche tempo già andava incontro la ricerca storica locale e quali prospettive potesse ancora credere di avere.
Karamanoğlu Mehmetbey Üniversitesi Uluslararası Filoloji ve Çeviribilim Dergisi , 2024
Kafkas Üniversitesi Sosyal Bilimler Enstitüsü Dergisi, 2024
Naga Students' Union Delhi, 2015
R. BUSSMANN, I. HAFEMANN, R. SCHIESTL und D. A. WERNING (Hrsg.), Spuren der altägyptischen Gesellschaft. Festschrift für Stephan J. Seidlmayer, Beiheft zur Zeitschrift für Ägyptische Sprache und Altertumskunde 14, Berlin/Boston, 65–86., 2022
To Explore Potential Tourism Attractions and Developing Branding Strategies for Sustainable Tourism in Bandarban, 2022
IEEE Transactions on Computer-Aided Design of Integrated Circuits and Systems, 2012
American Journal of Respiratory and Critical Care Medicine, 2007
Ecological Engineering, 2022
Revista argentina de ciencias del comportamiento, 2023
Environment International, 2019
International Journal of Engineering, Science and Technology &b. Lagos, 2011
Yanbu Journal of Engineering and Science
International Journal of Social Sciences and Humanities Invention
Dental Materials, 2015
Indian Journal of Medical Biochemistry, 2019